Relazione finale relativa al lavoro svolto su smart.thinktag.it Nome e Cognome: Giulia Plebs Matricola: 711951 Anno di immatricolazione: 2007/2008 Tag sviluppata: Il Viral Marketing Il passaparola nel Web: il Viral Marketing Ralph F. Wilson, noto consulente di E-Commerce, definisce il Marketing Virale in questo modo: “What does a virus have to do with marketing? Viral marketing describes any strategy that encourages individuals to pass on a marketing message to others, creating the potential for exponential growth in the message's exposure and influence. Like viruses, such strategies take advantage of rapid multiplication to explode the message to thousands, to millions”. Credo che nel marketing virale possano rientrare tutte quelle iniziative di marketing che offrono una grande efficacia ad un costo contenuto, se non minimo, e che sfruttano il "naturale passaparola" dell'individuo (e su web l'azione, lo sappiamo, è molto più potente, veloce, e diffusa) per diffondere la comunicazione a supporto di un prodotto/servizio. Il primo caso più noto di marketing virale probabilmente è quello di Hotmail.com, il servizio di e-mail gratuito che aggiungendo a tutti i messaggi inviati dai propri utenti un breve "strillo" (non troppo invadente) ha sfruttato come media pubblicitario la comunicazione personale dei propri clienti (che si sono trasformati, così, in propagatori del messaggio pubblicitario). Il marketing virale, però, presuppone un ruolo più attivo nel propagatore (l'individuo e non il messaggio, come nel caso di Hotmail) per meritare questa considerazione (vedi il caso di The Blair Witch Project). Per chiarire il concetto ecco un esempio concreto. Il caso: il cliente tiziocaio.com, start-up internettiana di e-commerce , si trova dopo un anno dalla sua nascita ad avere quasi terminato il suo budget comunicazione con attività di branding che non hanno generato ne traffico ne vendite on-line. Si decide di investire il budget residuo in attività di comunicazione più incisive e la scelta cade su un concorso con allettanti premi in palio. Il meccanismo virale: non basta "costruire" un concorso per aumentare il traffico perché i clienti si ritrovano su un sito ancora sconosciuto, è quindi necessario diffondere l'iniziativa per attirare nuovi visitatori e poiché il budget era minimo, si ricorre ad un meccanismo di marketing virale (a supporto di alcune azioni di comunicazione) per assicurarsi il maggior ritorno possibile in termini di iscritti. Per partecipare al concorso, infatti, è necessario registrarsi sul sito (possibilmente con dati veri, pena l'esclusione in caso di vincita) entro una certa data. In fase di registrazione l'utente può invitare altri 5 amici, inserendo in apposite caselle un messaggio personale e i 5 indirizzi e-mail, innescando il meccanismo "vinci-tu-vinco-io": se un amico invitato vince, il "diffusore" riceve lo stesso premio. Poiché nella vita nessuno fa niente per niente in questo caso l'incentivo era piuttosto allettante perché convincendo 5 amici a registrarsi si moltiplicavano per 5 le probabilità di vincita. Risultato: con un budget contenuto ed in pochissimi giorni si è passati da un numero di iscritti inferiore a 200 ad un numero di iscritti superiore a 13.000, ed hanno iniziato a crescere anche le vendite on-line Almeno il 50% degli iscritti risultava "legato" ad un "diffusore" (ovvero era stato invitato da un utente). Considerazioni varie: le difficoltà aguzzano l'ingegno, ed è il caso del Viral Marketing, spesso usato in situazioni estreme (budget ridotto); il mezzo più utilizzato per la "diffusione" di messaggi è sicuramente l'e-mail e l'aggravarsi del fenomeno spamming costituisce, a mio parere, un ostacolo da superare per ogni iniziativa virale; il marketing virale più puro e naturale lo fanno le aziende che offrono un servizio così esemplare che l'individuo che ne trae beneficio non può fare a meno di raccontarlo ad altri. Aggiungerei un punto che a mio parere è fondamentale ovvero "la profonda riflessione sul soggetto da divulgare". Il marketing virale per ottenere risultati presuppone un’idea forte altrimenti è solo rumore di fondo, nella migliore delle ipotesi consentirà di fare conoscere un poco di più il marchio, magro risultato se poi ci si accorge che sotto non c'è nulla. Online, dato il clima di sfiducia che attanaglia i consumatori, poter contare su clienti che "parlino bene" del proprio e-shop diviene una vera e propria strategia di marketing. Ovviamente perché questo avvenga il servizio offerto deve essere degno di menzione tra le chiacchierate virtuali degli utenti. Esempio tipico, sul quale applicare il concetto di Viral Marketing è sulle newsletter. Ovvero tramite uno stratagemma che può essere un test, un gioco, un sondaggio, far sì che il ricevente di tale newsletter sia indotto a comunicarne l'esistenza ad amici e colleghi. Molto più efficace, se la newsletter è talmente interessante di per sé da portare l'utente a segnalarla. I principali strumenti di Viral Marketing sono: 1. Servizi gratuiti di e-mail: un classico esempio di cosa può accadere attivando una campagna di Viral Marketing è offerto dalle caselle mail gratuite. Consiste nell’aggiunta, nel testo della mail di un messaggio pubblicitario, redatto dal provider del servizio (es. ottieni la tua mail gratuita su... ecc). In tal modo il messaggio si diffonde all'interno della rete degli amici o clienti di chi ha usufruito del servizio 2. Giochi gratuiti online: rappresenta un’evoluzione del Viral Marketing. Meglio noto come Games Advertising, il fenomeno di basa sulla distribuzione di giochi on-line in maniera gratuita. Gli utenti giocano online e/o scaricano una versione desktop. Possono distribuirla ai loro amici. La funzione principale del Games Adv è quella di mettere in circolo giochi per computer per promuovere un prodotto o una marca. Le imprese possono in questo modo far conoscere il proprio brand e la propria azienda, possono lanciare un nuovo prodotto o innescare una nuova tendenza colpendo il giusto target in un arco di tempo che, rispetto ai media tradizionali, è decisamente più limitato. 3. Ebooks: il messaggio è diffuso condividendo un ebook con altri webmaster. E’ possibile concedere la copia dell'ebook con l'unica clausola che questa avvenga integralmente anche con l'"ad copy". I webmaster, a loro volta, fanno la stessa cosa con i visitatori dei loro siti e, in breve tempo, un messaggio raggiunge moltissime persone. 4. Articoli: consiste nella redazione di articoli ad esempio sulla propria azienda, inserendo in calce la firma e un riferimento. Altri utenti possono pubblicare a loro volta l'articolo e i dati dell'autore. Anche questa è una forma di marketing virale. 5. Templates: la progettazione di template che contiene le informazioni e riferimenti degli autori può aiutare a mettere in circolo un brand, un prodotto e dare risonanza ad un’attività imprenditoriale. Rientrano tra gli strumenti di viral marketing anche gli scambi link-banner-inserimento nei motori di ricerca, la segnalazione di un sito nei forum-newsgroup e i pulsanti Invia/segnala ad un amico. I commenti che ho inserito riguardanti le lezioni del Prof. Paini sono i seguenti: Lezione 1:http://smart.thinktag.org/en/resources/turismatica-tag-della-lezione-1-17-maggi-2 Ciao ragazzi!! Finalmente, dopo un po' di fatica per capire come funziona la piattaforma e cosa devo fare, mi ritrovo a scrivere anche io un commento alla prima lezione; non essendo frequentante ho letto molti dei vostri commenti e ho notato che gli argomenti principalmente trattati sono i più importanti e per non essere ripetitiva ho deciso di trattare una pratica particolare di e-commerce che si sta sviluppando in Italia da qualche anno: la spesa a domicilio. Su internet troviamo una miriade di siti che offrono questo servizio e quasi tutte le maggiori catene di supermercati lo offrono; l'utente sceglie cosa vuole comprare e indica l'ora e il luogo dove vuole che la spesa sia consegnata e paga al ritiro aggiungendo un piccolo prezzo di consegna. Il servizio offerto è sicuramente molto "invitante", chi non si risparmierebbe il caos del supermercato (soprattutto nel weekend), le code alla cassa, le ruote dei carrelli storti e i viaggi per portare la spesa dalla macchina in casa? Risulta conveniente soprattutto per persone anziane e disabili che, nella maggior parte dei casi, hanno anche uno sconto sul prezzo del servizio. L'unica cosa che mi lascia un po' perplessa è la sicurezza che, in questo caso, NON ho sulla qualità del prodotto: se vado io personalmente posso scegliere la frutta più fresca o i prodotti con scadenza lunga; in questo modo potrò verificare il tutto una volta che la spesa sarà già consegnata e se trovo qualche difetto? Da nessuna parte si trovano informazioni a riguardo. Ma questo margine di incertezza lo troviamo in tutti i siti di e-commerce... Lezione2: http://smart.thinktag.org/en/resources/turismatica-tag-della-lezione-2-18-maggi-2 Buongiorno a tutti!! (o forse Buonasera ormai...) Anche questa volta mi sono divertita a leggere tutti i commenti per capire l'argomento della lezione 2 e ho deciso di inserire un commento che si collega all'argomento che ho deciso di trattare nella mia pagina per l'esame: il Viral Marketing. Questo tipo di maketing mira alla difussione in brevissimo tempo di un messaggio pubblicitario a un elevato numero di utenti finali. Più l'idea sarà originale, più il nostro passarola sarà efficente in quanto un utente la passerà ad un'altro e così via di modo che essa sarà diffusa velocemente in una data popolazione. Il meccanismo di diffusione del messaggio in una campagna di viral marketing è molto simile ai meccanismi di diffusione dei virus su Internet. In generale quando un virus contagia un PC, tale PC diffonderà il virus ad altri PC, ogni macchina contagiata diffonderà a sua volta il virus ad altre macchine. Il termine "Viral Marketing o Marketing Virale" scelto per questa strategia stà proprio ad indicare la somiglianza di propagazione con quella dei virus. Un esempio di viral marketing ben riuscito è strategia utilizzata da Hotmail.com che in poco più un anno riuscì, ad acquisire 12 milioni di abbonati spendendo relativamente poco, in campagna marketing ed in promozione. Hotmail.com regalava un servizio di indirizzo email e si aggiungeva, in coda ad ogni messaggio inviato, un piccolo messaggio che dice "Anche tu puoi ottenere il tuo indirizzo email gratuito a www.hotmail.com". Lezione 3: http://smart.thinktag.org/en/resources/turismatica-tag-della-lezione-3-24-maggi Ciao a Tutti!! Per quanto riguarda la lezione numero tre ho scelto di parlare di ecoturismo, argomento trattata anche in un capitolo della mia tesi. Il termine deriva da una fusione tra ecologia e turismo e indica un turismo che si impegna in ambito ambientale e sociale. Hector Ceballos-Lascurain lo definisce come: "Viaggiare in aree naturali relativamente indisturbate o incontaminate con lo specifico obiettivo di studiare, ammirare e apprezzare lo scenario, le suee piante e animali selvaggi, così come ogni manifestazione culturale esistente (passata e presente) delle aree di destinazione". L'argomento è trattato con grande interesse dal WTO che ne definisce alcuni aspetti peculiari: è mirato alla promozione di uno sviluppo sostenibile del settore turistico, non determina il degrado o l'esaurimento delle risorse ovvero minimizza l'impatto, concentra l'attenzione sul valore intrinseco delle risorse naturali rispondendo ad una filosofia più biocentrica che antropocentrica, richiede all'ecoturista di accettare l'ambiente nella sua realtà senza pretendere di modificarlo o adattarlo a sua convenienza, si fonda sull'incontro diretto con l'ambiente e si ispira ad una dimensione cognitiva diretta; i suoi obiettivi sono: compatibilità ambientale e socio-culturale come condizione fondamentale, apporto di benefici per i progetti di protezione dell'ambiente e per la popolazione locale (partecipazione, creazione e ampia distribuzione di reddito), accrescimento della consapevolezza ambientale e maggiore accettazione della conservazione della natura come uso del territorio proficuo e adeguato (sia tra i turisti che tra gli altri soggetti interessati allo sviluppo locale). Su internet sono molti i siti che parlano di ecoturismo ma soprattutto che propongono eco-località ed eco-strutture. Lezione 4: http://smart.thinktag.org/en/resources/turismatica-tag-della-lezione-4-31-maggi Ciao ragazzi!! Dopo aver scelto di affrontare la tag della Fidelizzazione ho googlato il termine in cerca di qualche informazione e spunto e ho terovato una strategia molto interessante applicata da Alitalia per conquistare i suoi clienti: il programma MilleMiglia. Innanzitutto chiariamo il concetto di fidelizzazione: insieme di tecniche e di attività di marketing che mirano ad agevolare l'instaurazione di un rapporto duraturo nel tempo con il consumatore. E' una delle attività di marketing più produttive e redditizie. Mantenere un cliente nel tempo è un investimento fruttuoso ed i costi del marketing sono enormemente più bassi rispetto alle attività di acquisizione di nuovi clienti. Un cliente fidelizzato e soddisfatto è non solo più propenso al riacquisto, ma è anche predisposto a segnalare ad altri potenziali clienti l’impresa e i suoi prodotti e/o servizi mediante un passaparola positivo. Ciò accresce la notorietà, la reputazione e l’immagine aziendale, producendo ulteriore fiducia. a fidelizzazione del cliente è un’attività continua che richiede attenzione e cura, ma che garantisce, soprattutto nel medio-lungo periodo, un reale ritorno dell’investimento. Alitalia mette in atto una stategia di fidelizzazione con il programma MilleMiglia tramite il quale si possono accumulare punti che ti permettono di usufruire di privilegi, offerte speciali e tanti servizi dedicati. Accumulando miglia con Alitalia e i Partner Aerei e Commerciali del programma, puoi ottenere biglietti premio per raggiungere le destinazioni che preferisci. In più hai la possibilità di accedere ai Club Esclusivi Alitalia, veri universi di privilegi e vantaggi. Al programma aderiscono anche Esselunga, Vodafone, VISA, Q8, Erg e molte catene alberghiere come Accor, Best Western, Starhotels e tanti altri. Questa strategia invoglia sicuramente il cliente a scegliere il servizio di Alitalia offrendo proposte vantaggiose per tutti. Lezione 5: http://smart.thinktag.org/en/resources/turismatica-tag-della-lezione-5-1-giugno Ciao a tutti! Nel mio commento alla lezione 5 vorrei parlare del QR-Code: codice a barre bidimensionale a matrice, composto da moduli neri disposti all'interno di uno schema di forma quadrata. Viene impiegato per memorizzare informazioni generalmente destinate ad essere lette tramite un telefono cellulare o uno smartphone. Il nome QR è l'abbreviazione dell'inglese quick response (risposta rapida), in virtù del fatto che il codice fu sviluppato per permettere una rapida decodifica del suo contenuto. Il codice QR fu sviluppato nel 1994 dalla compagnia giapponese Denso Wave,[3] allo scopo di tracciare i pezzi di automobili nelle fabbriche di Toyota. Vista la capacità del codice di contenere più dati di un normale codice a barre, venne in seguito utilizzato per la gestione delle scorte da diverse industrie. Nel corso degli anni 2000 alcune di queste funzioni vennero progressivamente assolte dalle etichette RFID. Nel 1999 Denso Wave ha rilasciato i codici QR sotto licenza libera, favorendone così la diffusione in Giappone. Nello stesso anno NTT docomo, la principale compagnia di telefonia mobile del paese, ha lanciato i-mode, sistema per l'utilizzo del web dal telefono cellulare. In poco tempo i-mode divenne molto popolare tra i giapponesi, e già all'inizio del XXI secolo cominciavano ad essere sviluppate applicazioni per cellulari orientate verso la comodità. In questo contesto di sviluppo pervasivo del web mobile nella vita quotidiana dei giapponesi, i codici QR si rivelarono utili per sollevare le persone dal noioso compito di inserire dati nel proprio telefonino. Così, dalla seconda metà degli anni 2000, divennero sempre più comuni le pubblicità che ricorrevano all'uso dei codici QR stampati sulle pagine di giornali e riviste, o sui cartelloni pubblicitari, per veicolare facilmente indirizzi e URL. Per qualche tempo in Giappone si diffuse anche l'utilizzo dei codici QR sui biglietti da visita per semplificare l'inserimento dei dati nella rubrica del cellulare. Questa usanza subì però un notevole rallentamento con lo sviluppo dei sistemi di trasmissione dati via infrarossi. Nel settembre 2005, negli Stati Uniti, è nato il progetto Semapedia che permette di collegare, tramite codice QR, i luoghi fisici alle relative descrizioni su Wikipedia. In Europa e negli Stati Uniti la diffusione popolare dei codici QR è stata lenta, ma dalla fine degli anni 2000, favorita anche dallo sviluppo del mercato degli smartphone, la tecnologia ha acquistato maggiore notorietà, anche in Italia. Sono infatti molte le applicazioni gratuite di lettura dei QR distribuite sia dall'Android Market, che da App Store o da altri siti web. Inoltre diversi siti, tra cui l'open source ZXing Project, offrono l'opportunità di generare i codici gratuitamente. Lezione 6: http://smart.thinktag.org/en/resources/turismatica-tag-della-lezione-6-7-giugno Ciao colleghi!!Dopo aver letto tutti i vostri commenti mi spiace non aver seguito queste lezioni ma tra lavoro,tesi e gli utlimi esami non ho proprio trovato tempo. Scorrendo le tag ho deciso di parlare di NearestWiki (termine a me fin'ora sconosciuto). NearestWiki è un’interessantissima applicazione che sfrutta la tecnologia della realtà aumentata e il database di Wikipedia. NearestWiki ha infatti un database di punti di interesse dei luoghi più importanti del mondo. Quando ci troviamo in prossimità di uno di questi luoghi, basta lanciare il programma, mettere l’iPhone in landscape mode e inquadrare il luogo stesso: dopo pochi instanti verranno mostrate tutte le informazioni prese direttamente da Wikipedia (tutte in italiano), con tanto di immagini. Altra funzione interessante è la possibilita di vedere sul display tutti i luoghi presenti nel database, con tanto di distanza rispetto al punto in cui ci troviamo e indicazioni su Mappe. Si tratta quindi di un nuovo modo per conoscere storia e curiosità di un determinato monumento, ad esempio, utilizzando il nostro iPhone e una connessione internet. Quando tutti potremo permetterci un iPhone non avremo più bisgno delle guide turistiche... Le tag che ho inserito nelle lezioni sono: Lezione 1: spesa a domicilio Lezione 2: turismo verde Lezione 3: passaparola on-line Lezione 4: conquista del cliente Lezione 5: quick response tag Lezione 6: Nearestwiki La tag che ho scelto di discutere ed analizzare è il Viral Marketing. Link alle risorse inserite: 1. http://smart.thinktag.org/en/resources/msc-viral-marketing-video-e-msc-friends2. http://smart.thinktag.org/en/resources/facebook-un-potente-mezzo-per-il-viral-m 3. http://smart.thinktag.org/en/resources/i-sei-principi-del-viral-marketing-di-wi 4. http://smart.thinktag.org/en/resources/il-principio-di-viral-marketing-in-un-vi 5. http://smart.thinktag.org/en/resources/il-passaparola-sul-web-il-viral-marketin Link alle risorse commentate: 1. http://thinktag.org./en/resource/audioguida-qrecords 2. http://thinktag.org./en/resource/los-angeles-noir 3. http://thinktag.org./en/resource/equinoxe-viaggi-a-contatto-con-la-natura 4. http://thinktag.org./en/resource/trasformare-il-rumore-in-energia-e-possi 5. http://thinktag.org./en/resource/i-social-network-e-la-geolocalizzazione6. http://thinktag.org./en/resource/tripadvisor-e-trivago 7. http://thinktag.org./en/resource/tmc-il-traffivo-sparisce 8. http://thinktag.org./en/resource/entri-nudo-esci-vestito-un-esempio-di-ma 9. http://thinktag.org./en/resource/autostradeit-carpooling 10. http://thinktag.org./en/resource/flash-mob-black-eyed-peas Commento inserito riguardante il libro del Prof. Boaron: Ammetto di essere colpevole d'ignoranza in materia informatica e ho avuto qualche difficoltà nella comprensione di alcuni argomenti trattati nel libro in quanto il suo contenuto è molto specifico e tecnico. Fortunatamente lo studio è stato agevolato dalla parte sul web che, mettendo in pratica le spiegazioni, ti aiuta a capire meglio l'argomento. Ho trovato molto interessanti i capitoli che spiegano come impostare e gestire un sito web, nel nostro futuro lavoro ci serviranno sicuramente queste nozioni. Il tutto mi porta a parlare di web marketing che si affianca alle strategie di promozione/vendita tradizionali e alle analisi di mercato offline, permettendo di avviare una relazione con il pubblico di questo canale. La strategia alla base di un progetto di web marketing è far ottenere al sito la massima visibilità. Coerentemente con l'obiettivo, la tattica principale è portare il proprio sito web ai primi posti nelle pagine dei risultati di un motore di ricerca, allo scopo di renderli più visibili di quelli dei concorrenti, e quindi preferibili. Per raggiungere questi obiettivi possiamo sfruttare molti strumenti come la SEO o la SEM; importantissimo è il parametro di valutazione del sito utilizzato da Google, il PageRank che da per ogni sito e per ogni pagina il livello di pertinenza nel suo settore. In un momento in cui il turismo è considerato uno dei settori più importanti dell'economia italiana la concorrenza si fa forte e noi dovremo essere pronti a utilizzare al meglio Internet per promuovere i nostri servizi. Commento inserito riguardante il libro del Prof Goetz: Ho tardato nell’inserimento del commento al libro del Professor Goetz in quanto ho sentito l’esigenza di soffermarmi di più nel suo studio; il testo ha dei contenuti abbastanza specifici e mi consola leggere nei vari commenti che non sono l’unica ad aver avuto qualche difficoltà. Nei vari capitoli impariamo a conoscere i processi che offrono nuove possibilità di vendita in rete alle imprese dei propri prodotti e servizi. Vorrei soffermarmi sul come e il perché, on-line, cambia il comportamento del consumatore. Il cliente ha, in questo caso, maggiore possibilità di reperire informazioni rilevanti su ciò che sta cercando ad un costo relativamente basso; si elimina, in oltre, il costo di trasporto perché visitando un e-commerce site la distanza fisica tra impresa e consumatore è inesistente. Le nuove forme di comunicazione multimediale permettono la costruzione di ambienti artificiali dove è possibile socializzare una conoscenza di consumo di tipo contestuale, ma non necessariamente codificata e dove linguaggi specifici e background d’esperienze nascono spontaneamente. Le nuove tecnologie permettono anche una grande interattività tra soggetti dove le imprese interagiscono in modo efficace coi loro clienti e i clienti potenziali e i consumatori interagiscono fra loro. Il One-stop shopping è la possibilità di acquistare prodotti complementari da terza parti specializzate (i fornitori si mettono d’accordo fra loro e collaborano offrendo al cliente un “pacchetto” contenente tutti i servizi richiesti). Tutto ciò fa si che si crei una maggior eterogeneità nella domanda, la ricerca delle informazioni è più efficiente e veloce, si ha una maggior propensione per comunicazioni mirate e direttamente sollecitate, cresce l’esigenza di specializzazione dell’offerta, si ha una sensibilità superiore al prezzo e si creano esperienze “flow” (la persona perde la cognizione si se stessa e del tempo quando è collegata in rete). Mi è sembrato giusto spiegare come tutto quello che abbiamo studiato influenzi i comportamenti del consumatore che in futuro sarà nostro cliente. I link alle coppie di risorse connesse: 1. http://thinktag.org./en/resource/valorizzazione-tramite-la-pubblicita-onl http://thinktag.org./en/resource/esempio-di-un-socialnetwork--2 2. http://thinktag.org./en/resource/turismo-high-tectag-scelta http://thinktag.org./en/resource/ttg-news-le-spiagge-della-riviera-romagn 3. http://thinktag.org./en/resource/e-commerce-turismoil-settore-online-conhttp://thinktag.org./en/resource/the-travel-news 4. http://thinktag.org./en/resource/advertaising-online-aumentano-i-consumi http://thinktag.org./en/resource/pubblicita-su-facebook--2 5. http://thinktag.org./en/resource/audioguida-qrcodes http://thinktag.org./en/resource/guide-virtuali-e-quadri-in-3d-al-museo-c 6. http://thinktag.org./en/resource/enjoy-perugia-scopri-il-centro-storico-c http://thinktag.org./en/resource/beni-culturali-e-realta-aumentata 7. http://thinktag.org./en/resource/aggiorniamo-il-nostro-navigatore http://thinktag.org./en/resource/tmc-il-traffico-sparisce 8. http://thinktag.org./en/resource/applicazioni-i-phone-per-il-turismo http://thinktag.org./en/resource/smartphone-e-turismo Il link allo scaffale contenente 7 risorse: http://smart.thinktag.org/en/shelves/il-viral-marketing