Alfonso Montera
Relazione finale
Matricola 069437
Anno d’immatricolazione 2004/05
Argomento scelto:
Internet e TV
Il potenziale delle Web-TV.
PARTE 1
COMMENTI ALLE LEZIONI DEL CORSO
Il corso non ho avuto la possibilità di frequentarlo, ho cercato di dare un apporto inserendo dei
commenti alle tag che ritenevo più rilevanti, cercando nel contempo di approfondire argomenti che
più mi hanno appassionato.
Per la lezione 1: ho commentato la pubblicità online
Taggando sui link degli argomenti affrontati in queste lezioni, mi è sembrato opportuno dare un
piccolo contributo sull'argomento pubblicità online. Il mercato della pubblicità online, mi sembra
inutile dirlo è in crescita. Non sono solo i creativi e le aziende specializzate ad interessarsi di questo
segmento, ma anche i big della Rete. Il motivo principale di questo interesse, è il nuovo mercato dei
dispositivi mobile, primi tra tutti i nuovi prodotti della Apple. La Apple ha reso disponibile da poco
tempo iAd, una piattaforma di pubblicità mobile sviluppata per iPhone, iPod Touch e iPad, essa
permette agli sviluppatori di applicazioni di inserire al loro interno annunci pubblicitari. Questo
dispositivo è nato per competere con AdMob che Google ha reso attivo già dal 2006, Questo iAd è
considerato la nuova frontiera della pubblicità perché essa non sarà più come l'abbiamo vista finora
negli spot. Sarà multimediale, interattiva, in grado di modificarsi costantemente e di arricchirsi di
contenuti. Insomma la pubblicità, pur proiettata nel futuro volge in qualche modo al passato.
diventando un intrattenimento come lo era Carosello un tempo.
Lezione 2: blog.
I blog oggi sono la Rete. La semplificazione può sembrare eccessiva, ma se c’è qualcosa che
rappresenta il Web, la sua natura , i suoi pregi, i suoi difetti, i limiti e i vantaggi di una nuova forma
di comunicazione, è il blog. Un diario personale che si trasforma in altro, un giornale scritto ogni
giorno collettivamente, un luogo di scontro tra idee e fazioni, una palestra di democrazia o uno
spazio aperto alle idee più contraddittorie e a volte orribili e folli. Il blog è tutto e il contrario di
tutto, forse è proprio questo che fa del blog uno strumento molto amato dai logorroici che non
volevano altro che uno spazio dove poter scrivere quotidianamente. Ma il blog è anche luogo di
mobilitazione di massa, le rivoluzioni dei paesi Nordafricani hanno avuto uno spazio illimitato di
comunicazione grazie al blog, le proteste delle donne sfociate nelle manifestazioni di piazza “Se
non ora quando?”, nascono dal blog come pure il cosiddetto popolo viola ha origine dal Web.
Chissà se i creatori di World Wide Web immaginavano, che a distanza di tempo, il web per mezzo
dei blog, sarebbe diventato lo spazio dell’informazione che è adesso?
Lezione 3: Eco-compatibilità ambientale e Turismo sostenibile.
Buongiorno,
per la lezione 3 vorrei apportare il mio modesto contributo sul tema dell’ecocompatibilità
ambientale riguardo le pratiche di Turismo sostenibile.
Sono un ex pescatore professionista convertito agli studi turistici, ho praticato per molti anni questa
professione e, per quasi 5 anni, come lavoro integrativo, l’attività di cui vi parlerò..
Sicuramente molti sapranno che esiste da un po’ di tempo un modo speciale e veramente
coinvolgente per vivere il mare e goderne fino in fondo fascino e mistero.
Pescaturismo e Ittiturismo sono solo due parole ma da un po’ di tempo, sono entrate nel linguaggio
corrente della pesca professionale e realizzano l’incontro tra due mondi diversi, quello della pesca
(fatto di fatica e sudore) e quello del turismo (fatto di riposo, pause e riflessioni).
Per Pescaturismo s’intende un’attività integrativa alla pesca, in particolare artigianale, che offre la
possibilità agli operatori del settore di ospitare a bordo delle proprie imbarcazioni un certo numero
di persone diverse dall’equipaggio per svolgere attività turistico ricreative.
L’Ittiturismo è invece un’attività di ricezione e ospitalità esercitata attraverso l’utilizzo della propria
abitazione o strutture appositamente acquistate da destinare e vincolare a questa attività e ai servizi
ad essa collegati compresa la ristorazione con l’utilizzo dei prodotti provenienti dall’esercizio
dell’attività di pesca.
Da molti anni ormai il settore della pesca registra un decremento nel volume di pesce catturato che
ha portato a una vistosa diminuzione dei ricavi. Tale fenomeno è imputabile a diversi fattori, quali:
inquinamento ambientale dovuto a scarichi fognari e/o prodotti chimici utilizzati in agricoltura,
scarichi industriali e delle industrie petrolifere; eccessivo sforzo di pesca; metodi illegali di pesca.
Negli ultimi anni poi, a rendere ancora più critica la situazione, si è aggravato il rapporto esistente
tra Unione Europea e il mondo della pesca. Difatti, le direttive stabilite dall’U.E. impongono una
robusta restrizione dell’attività di pesca, il che si traduce nell’espulsione dal settore di un ingente
numero di pescatori.
Tutti questi fattori hanno dato vita, negli ultimi anni ad una nuova forma di diversificazione
dell’attività di pesca e di relazione con il mare per scopi di intrattenimento turistico:la pesca
turismo.
Il connubio tra pesca e turismo ha suggerito a molti pescatori di utilizzare la forza derivante da un
turismo sempre in crescita per risolvere i problemi che la pesca tradizionale presenta.
La pesca turismo, così, si offre come un ottimo aiuto ai pescatori per integrare il proprio reddito e al
contempo diversificare l’attività riducendo, quindi, lo sforzo di pesca.
E’ un segnale positivo in un settore che ha ancora tante risorse da valorizzare e un vero patrimonio
di esperienze da comunicare.
L’aspetto affascinante risiede proprio nella sua peculiarità: diminuisce le distanze tra pescatori
professionisti e turisti, dando a questi ultimi la possibilità di entrare in contatto con il mondo della
pesca, con una conseguente sensibilizzazione ai problemi del mondo sommerso. Si sposa, inoltre,
perfettamente con le restrizioni esistenti nelle Aree Marine Protette, permettendo di riqualificare e
rinvigorire una quota di mercato turistico. Da non sottovalutare gli aspetti benefici che, in più, la
pesca turismo ha sulla società e sul mondo marino: si creano nuove figure professionali, si valorizza
il ruolo della donna e si salvaguardano le antiche tradizioni ancora presenti tra i pescatori, si
riscoprono sapori e ricette e si offre l’opportunità ai giovani di entrare in contatto con il mondo del
lavoro, dà luogo a un integrazione tra gli operatori turistici creando una sorte di legame tra terra e
mare.
Lezione 4: E-Learning
Buongiorno,
per questa lezione volevo fare un intervento sull’argomento dell’e-learning e sulle nuove
applicazioni che permettono di accedere alla formazione a distanza in modo più agevole grazie alle
ICT e al cloud computing.
A proposito di e-learning vi è da dire che ultimamente l’applicazione delle tecnologie digitali
all’apprendimento ha dato frutti interessanti. In verità, sul terreno dell’e-learning si sono esercitati
in molti con tentativi che spesso non hanno avuto successo. Qualche mese fa leggevo che proprio
dall’Italia è arrivata una proposta interessante quella di App-Learn.
App-Learn permette alle aziende di gestire ed erogare formazione facendo leva sulla forza
comunicativa dei nuovi device mobili: si tratta di una smart-education di nuova generazione che
propone contenuti formativi attraverso gli iPhone, iPad e Tablet.
App-Learn è la prima applicazione nel suo genere ed è proposta da una società di formazione ed
editoria multimediale abbastanza conosciuta in questo settore, la E-ducation.it di Firenze.
Per suo tramite i contenuti formativi sono sempre a portata di mano, con i pc portatili e gli
smartphone, con i Tablet e i netbook, attraverso i quali è facile consultare corsi, testi, audio/video,
manuali, normative e pubblicazioni editoriali.
Lezione 5: iPod e Smartphone
Salve,
il mio intervento per questa lezione riguarda iPhone e Smartphone e del come le società emergenti
hanno saltato la fase del computer e stanno strutturando la propria crescita su queste macchine
bypassando la fase del computer che ha interessato soprattutto le società occidentali.
Sono trascorsi trent’anni da quando Ibm metteva sul mercato il pc 5150 e dava inizio alla
rivoluzione del personal computer. Oggi, per noi è difficile immaginare un mondo senza computer.
Ma la svolta importante la si è avuta circa vent’anni fa quando siamo entrati nell’era di Internet.
Con Internet è cambiato il nostro modo di comunicare, scrivere, leggere, ascoltare musica e tante
altre cose. Insomma la Rete ha moltiplicato la potenza e gli usi del computer. Se prima il divario
era tra chi aveva il computer e chi non lo aveva, oggi la distanza è tra chi usa la Rete e chi no.
I Paesi emergenti che per vari motivi hanno saltato la fase del computer, stanno improntando la
propria crescita attorno all’uso delle macchine mobili, smartphone, iPod, Tablet e iPad. I dati
pubblicati dalla International Data Corporation segnalano che nei Paesi emergenti si vendono più
smartphone che computer e sono proprio questi che mettono una nuova generazione, in condizione
di competere con i coetanei dei Paesi Occidentali.
Lezione 6 Realtà Aumentata
Buongiorno,
dovendo affrontare un argomento che riguarda le tag di questa lezione, sono andato a scorrere i
commenti inseriti dagli altri colleghi, notando che uno degli argomenti più trattati è quello della
realtà aumentata. Ho potuto riflettere pertanto che i progressi delle tecnologie nell’ambito di questo
settore sono all’ordine del giorno, allora ieri mattina, mentre davo una sbirciata a uno di quei
giornali free che danno all’ingresso della metropolitana, immediatamente ha attirato la mia
attenzione un piccolo trafiletto che riportava la seguente notizia -Google –“Guarda al futuro:
occhiali per la realtà aumentata”. Google pensa ad un dispositivo da indossare che proietta dati in
tempo reale davanti agli occhi.
Secondo le prime indiscrezioni gli occhiali firmati Google avrebbero una particolarità: si tratterebbe
di oggetti capaci di connettersi alla rete Internet e di trarre da essa le informazioni di utilità per colui
che li indossa.
Perché si parla di "realtà aumentata"? Perché grazie agli occhiali di Google, la percezione umana
verrà arricchita con l'aggiunta di un gran numero di informazioni: si pensi, ad esempio, alla
possibilità di ottenere le indicazioni stradali di Google Maps, mentre attraverso le lenti, si guarda la
strada ed il "mondo" circostante.
Grazie ad un servizio come "Goggles" gli occhiali potrebbero riconoscere automaticamente un
oggetto, un monumento, un'insegna, un codice a barre, un prodotto, un testo e fornire una serie di
informazioni correlate.
Ma le funzionalità offerte ai possessori degli occhiali di Google potrebbero non fermarsi qui: si
potrebbero "vedere" le notifiche provenienti dai servizi che si usano, richiedere l'avvio di una
chiamata vocale, scattare foto e registrare sequenze filmate, trasmettere contenuti in streaming e
così via. Secondo quanto rivelato dal New York Times, gli speciali occhiali sarebbero in corso di
sviluppo presso i laboratori "Google X", in una location segreta non molto distante dal quartier
generale della società a Mountain View (California).
Il sistema operativo che sovrintenderà il funzionamento degli occhiali per la realtà aumentata sarà
ancora una volta Android. Dal punto di vista hardware, gli occhiali di Google integreranno un
ricevitore GPS, dei sensori di movimento, una videocamera, ingressi ed uscite video.
Il New York Times cita alcune persone, che avrebbero già avuto modo di vedere e di provare gli
occhiali: osservando un monumento od un panorama, i server di Google sarebbero già in grado di
sovrapporre alla normale visione, i dati provenienti dalla Rete quali, per esempio, le informazioni
storiche, i commenti degli amici, i punti d'interesse nelle vicinanze e così via.
Ovviamente, quando si presentano simili innovazioni, non si potrà non aver a che fare con le tante
problematiche collegate alla tutela della privacy. Gli occhiali di Google, quando si incontra una
persona, potrebbero attivare un riconoscimento facciale fornendo, in tempo reale, l'elenco degli
amici in comune sui social network, a partire da Google +, e qualche dettaglio su chi si ha di fronte.
Denominazione argomento scelto: Internet e TV- il potenziale delle Web TV.
Link alle risorse dedicate al tema scelto:
Risorsa 1
http://smart.thinktag.org/it/resources/ilvantaggiocompetitivoinrete-dal-web--3
Risorsa 2
http://smart.thinktag.org/it/resources/lapersonaltv-nasce-sul-web
Risorsa 3
http://smart.thinktag.org/it/resources/matrimonio-tra-tv-e-web-parte-la-sfida
Risorsa 4
http://smart.thinktag.org/it/resources/le-microtv-parlano-con-il-web
Risorsa 5
http://smart.thinktag.org/it/resources/socialmedia-social-television
Risorsa 6
http://smart.thinktag.org/it/resources/alfonso-montera-il-mio-stile-di-viaggio
IL MIO STILE DI VIAGGIO
Viaggiare per ognuno di noi ha un significato differente. C’è chi associa al termine viaggio la
curiosità di visitare posti sconosciuti o la voglia di tornare in luoghi che qualcosa ci hanno lasciato.
Chi il concetto di relax, chi quello di esplorazione di una nuova terra, chi il viaggio lo vede come un
cammino per ritrovare se stesso. C’è poi chi da’ molta più importanza al viaggio/percorso che
permette di raggiungere una meta e chi è proprio raggiungendo quella meta che invece pensa di
cominciare. Per me viaggiare non significa assolutamente spostarsi da un punto ad un altro della
Terra con un mezzo diverso, per me viaggiare significa vivere il luogo che si visita in modo diverso.
Si può viaggiare in modo differente anche nella propria città o nel paesino affianco, purché si veda
il tutto con occhi diversi. Prendendo in prestito una bellissima affermazione del prof. Niccolò Costa:
“il viaggiatore-turista deve mangiare il territorio con il palato ed il cervello”, cerco di crearmi
queste condizioni. Mi piace girovagare per le strade della città senza un obiettivo, perdendomi
felicemente in strade periferiche e meno blasonate dalle guide turistiche. Ho sempre desiderato
immedesimarmi nella cultura e nelle usanze locali nonché frequentare luoghi dove si ritrova la
gente del posto, cibarmi di prodotti gastronomici locali e così via. Mi piace essere guidato dal mio
intuito e soprattutto osservare sia il lato positivo che quello negativo del luogo. Viaggio coi mezzi
che ritengo al momento più economicamente convenienti senza preferenze treno, auto e aereo, lo
stesso criterio utilizzo per dormire, non ho preferenze tra hotel a 2, 3 stelle e ostelli o B&B ho
dormito a casa di amici e parenti ma anche nel convento delle suore. Questo è il mio stile di
viaggio.
Link alle 10 risorse commentate:
1) http://smart.thinktag.org/it/resources/banda-larga-e-wifi-difficolta-in-italiaL'Europa investe nella ricerca per rendere le reti in fibra ottica molto più veloci e più economiche di
quelle che abbiamo ora, infatti l'evoluzione della fibra ottica è l'obiettivo di tredici progetti di
ricerca finanziati dalla comunità europea per 1/3 e per il resto da Austria, Germania, Israele, Polonia
e Regno Unito. Attraverso il Progetto Aloha si sta cercando di migliorare i laser ottici che
convertono il segnale elettrico (contenente i dati) in un segnale luminoso lungo la fibra. Il Vecchio
Continente è in forte ritardo rispetto all'Oriente. A frenare le nostre reti sono le diversità di vedute
tra gli operatori e la scarsa attenzione dei governi. Nei primi anni 2000 (con Fastweb) in Italia
eravamo all'avanguardia. Ora continuiamo e perdere posizioni.
2) http://smart.thinktag.org/it/resources/rivoluzione-nel-mondo-della-comunicazione
Ai tempi di Carosello la pubblicità era un grandissimo intrattenimento, guardare uno spot non
sembrava mai un'inutile perdita di tempo. Oggi internet sta lentamente e costantemente cambiando
il mondo della pubblicità. Non a caso nel giugno scorso a Cannes, all'ultimo Festival della
pubblicità, erano presenti non solo creativi di agenzie pubblicitarie ma anche i big della rete, tutti
interessati ad un mercato in crescita. Il tema al centro dell'attenzione era proprio: la pubblicità in
rete, e cioè come si stia trasformando da advertising unidirezionale e statico, in convertysing,
multidirezionale, dinamico e interattivo. Una delle aziende che lavora meglio in questo campo si
chiama Mofilm: il loro sito www.mofilm.com, merita di essere visitato perché propone
costantemente dei video contest, concorsi sostenuti da aziende che chiedono agli utenti di mandare
video da loro girati su temi specifici. Tutti possono partecipare, basta andare sul sito e seguire le
istruzioni di Route 66.
3) http://smart.thinktag.org/it/resources/samsung-tv-collegamento-internet
Da un po’ di tempo un nuovo fremito sembra scuotere il pianeta televisivo, si è inaugurata l’era
delle Internet tv, gli apparecchi di ultima generazione sono in grado di accedere direttamente a
contenuti presenti sul web.
Tra Smart, Internet e Connected Tv le stime parlano per il 2011 di un buon 30% dell’intero mercato
televisivo italiano, che tramite accessori aggiuntivi e set top box interattivi sono riusciti a collegarsi
on line utilizzando televisori non dotati di tecnologia specifica.
Ma i colossi dell’economia digitale Google, Apple, Microsoft insieme alle primarie aziende
dell’high-tech quali Samsung, Sony, Intel si stanno organizzando per produrre un apparecchio che
attraverso micro applicazioni gli App e i Widget, caricati all’interno del sistema operativo del
televisore possono programmare un palinsesto tagliato su misura allo scopo di soddisfare i gusti e le
esigenze di qualsiasi tipologia di utenti. Questo è solo l’inizio di quella che sarà una nuova
rivoluzione tecnologica che porterà alla realizzazione di un apparecchio televisivo che abbia le
stesse funzioni del PC dove la programmazione è “fai da te”.
4) http://smart.thinktag.org/it/resources/social-web-tv
Tra i nuovi social-media uno spazio interessante sembra lo stia conquistando questo fenomeno che
va sotto il nome di social-tv, la possibilità di interagire in tempo reale con i programmi televisivi ed
esprimere commenti e preferenze. Negli Usa ha sostituito l'auditel e addirittura attraverso degli
applicativi è possibile stilare delle classifiche sullo stile del nostro vecchio indice di gradimento. Lo
stesso sistema potrebbe essere utilizzato anche per il turismo. Visto che il settore attraversa un
periodo di cambiamento legato alle nuove esigenze dei turisti, potrebbe essere utile utilizzare il web
per ottenere delle valutazioni su proposte studiate e progettate per nuovi segmenti di mercato sulla
base di una fruizione turistica esperienziale.
5) http://smart.thinktag.org/it/resources/cloud-computing-lultimo-trend-di-interne
Il cloud computing è il trend del momento, numerose stanno diventando le aziende che offrono
servizi per esternalizzare la nostra memoria e spostarla su un server esterno accessibile in qualsiasi
momento. Il problema che si presenta, da quello che mi è sembrato di capire, è l'incognita della
certezza sulla sicurezza e la privacy. Non a caso l'hackeraggio dei dati di svariati milioni di utenti
del Playstation Network, di qualche mese fa, è stato il campanello di allarme che ha fatto riflettere
molti.
Le domande più frequenti poste agli esperti del servizio sono state:
Se i nostri dati diventano inaccessibili, che succede?
Se i problemi dovessero essere così grandi da rischiare di perdere i dati?
Secondo gli esperti tutto sembra risolvibile: essi dicono che ogni sistema è costruito con back up e
sicurezza tali da rendere impossibile la perdita dei dati.
Secondo me, solo per il fatto che un problema ci sia stato, segnala che la faccenda è abbastanza
complessa, visto che prossimamente le nuvole in cui metteremo i dati si moltiplicheranno.
6) http://smart.thinktag.org/it/resources/sito-che-tramite-il-web-20-permette-la-c
Il carpolling è diventata una parola di uso comune, in modo particolare adesso che la crisi
economica e il prezzo della benzina è divenuto proibitivo cresce l'abitudine di condividere l'auto.
Una moda che nasce negli Stati Uniti è diventata abitudine anche in Italia, infatti la crescita di
offerte di passaggi è aumentata del 138%. Emilia Romagna e Toscana sono le Regioni che si
contendono il primato, la Lombardia è terza e Milano primeggia tra le città con quasi 3 mila
passeggi condivisi. Al Sud non si è ancora affermata, bisogna vedere quando la benzina toccherà i
due euro al litro cosa accadrà.
7) http://smart.thinktag.org/it/resources/web-20-nuova-frontiera-della-rete
Nel frattempo che eravamo impegnati a parlare e a confrontarci sul web 2.0, quasi non ci siamo
accorti che la frontiera della Rete ha messo i suoi paletti un po’ più avanti. Siamo passati al web 3.0
che stiamo già utilizzando, passaggio importante, perché nell'era del post computer il web, come lo
abbiamo conosciuto fino a oggi, non ci sarà più. Grazie alle nuove tecnologie esso non passa
attraverso i browser se non in seconda battuta, non usa i motori di ricerca se non in maniera
indiretta. Passa attraverso aziende terze che ci offrono l'accesso alla Rete senza la porta d'ingresso
del web. Esso prenderà l'aspetto di "App" software leggeri che ci permetteranno collegamenti ad
Internet con macchine portatili che andranno a sostituire i vecchi personal computer. Per ora sono
solo le grandi aziende come Google, Apple, Samsung ad offrire queste web app, anche se è già
possibile andare su www.apps-builder.com per sviluppare la propria app per web 3.0.
8) http://smart.thinktag.org/it/resources/geolocalizzazione-e-social-network
Il fenomeno si sta diffondendo anche da noi, anche se, come è stato già detto, non sempre ad altri
interessa cosa facciamo e dove siamo. Poi c'é il problema della privacy. Dichiarare la propria
posizione apre una serie di problemi a livello di stalker ma anche sotto altri profili. Dire di essere a
Parigi, per esempio, potrebbe invogliare qualcuno a svaligiarci la casa. Vi sono nel contempo anche
aspetti positivi e di business. Certo, gli imprenditori più innovativi, hanno iniziato a fare marketing
attraverso i dispositivi mobili. Ad esempio, offrono buoni sconto e promozioni speciali agli utenti
che fanno più spesso “check-in”, condividendo cioè sui social network come Facebook o
Foursquare la loro presenza all’interno di un punto vendita. E a giovarne sono sia le aziende, che
vedono aumentare la visibilità online del proprio marchio, che gli utenti, i quali possono divertirsi a
competere tra loro per acquisire il numero maggiore di presenze all’interno di uno stesso luogo.
Aggiudicarsi buoni sconto e punti premio. Questo ponte tra il mondo virtuale e quello reale offre
diverse opportunità e visto il successo è una pratica che piace, ma non bisogna sottovalutare che
nasconde anche delle insidie.
9) http://smart.thinktag.org/it/resources/strategie-di-web-marketing-per-il-settor--23
La nascita di Internet e delle tecnologie dell’informazione ha rivoluzionato il modo di fare
management e marketing delle destinazioni turistiche e del prodotto turistico in se.
Il ruolo che ha assunto la Rete come fonte di informazione, la crescita esponenziale degli utenti del
web ha creato una situazione, che oggi, nessuna destinazione turistica può ignorare se vuole
proporsi in un’ottica competitiva di citymarketing. L’impatto che ha avuto l’e-commerce o
commercio elettronico sull’attività economica “turismo” è stato più forte e incisivo rispetto ad altri
settori economici, del resto, qualcuno a volte dimentica, che fare turismo significa fare affari. Il
settore turismo è stato il primo e quello che meglio degli altri ha potuto usufruire dei vantaggi di
essere in Rete, rispetto ad altre attività economiche. Uno dei vantaggi della Rete, oltre la
straordinaria diffusione che permette di raggiungere più individui con un contenuto altamente
personalizzato rispetto a prima , è che i costi sono bassi. Sostenuti i costi iniziali per la costituzione
di un sito adeguatamente ricco di contenuti e funzioni bisogna solo aggiornarlo tempestivamente
per informare e comunicare nel modo più completo possibile con gli utenti/visitatori potenziali
clienti e gli utenti/clienti. Perché come è stato giustamente detto, il prodotto turistico è un bene
intangibile, non lo si può provare, ne toccare prima dell’acquisto e nemmeno lo possiamo restituire
se non ci piace. Saranno vincenti allora, le aziende che riusciranno più delle altre e meglio delle
altre ad eliminare le asimmetrie informative che esistono tra chi vende e chi acquista ma anche
quelle che riusciranno ad inserirsi sul mercato con offerte differenziate segmentando in modo
efficiente il proprio sistema di offerta. Promuovere il territorio di una destinazione turistica vuol
dire proporre anche l’offerta turistica di tutte le attività che in esso esistono, promuovendo le attività
si promuove anche il territorio, ed è proprio questo che sta cercando di fare HTV Milano.
HTV è un canale turistico di informazione alberghiera in onda in più di 10.000 camere di 100 hotel
a 3, 4, 5 stelle di Milano e provincia. Un canale che presenta agli ospiti degli hotel il territorio
milanese, e le sue bellezze artistiche.
10) http://smart.thinktag.org/it/resources/turismo-esperienza-e-social-network
Vorrei porre l’attenzione sulla parola “ social TV” termine emergente nell'ambito dei nuovi media
usato per fare riferimento ad una nuovo tipo di tecnologia per la TV che supporta e integra
l'interazione sociale, le segnalazioni, le votazioni, le recensioni e la partecipazione interattiva tra gli
utenti tramite una chat testuale, l'audio o la videoconferenza. Sulla scorta di questa esperienza,
molto in voga negli USA e che ha portato alla sostituzione dell’auditel con questa sorte di gruppi di
ascolto, anche per il turismo potrebbe essere sperimentato qualcosa di analogo. Per creare uno
strumento atto a verificare il gradimento delle nuove proposte turistiche sviluppate dagli operatori
del settore, prima che esse diventino offerta turistica vera e propria.
Non sono a conoscenza, se qualcuno lo sta già facendo, ma la mia idea sarebbe quella di porre
all’attenzione degli utenti interessati, trasmissioni televisive monotematiche riguardanti l’ambito
turistico, raccogliere le segnalazioni, le recensioni ricevute attraverso l’interazione, per poi recepire
quei suggerimenti meritevoli di attenzione allo scopo di formulare un’offerta turistica quando più
possibile rispondente alle nuove esigenze di fruizione dell’esperienza turistica che stanno affiorando
nel settore per poi proporle al mercato.
Commento al libro Boaron:
Non l’ho fatto perché ho già sostenuto l’esame di microinformatica.
Commento al libro Vantaggio competitivo in Rete dal Web 2.0 al cloud computing:
Il nuovo libro del duo Verona-Prandelli lo trovo più completo e funzionale rispetto al primo.
Conosco anche il libro precedente pertanto sono in condizione di verificare quali sono le differenze
e le aggiunte, del resto trattandosi di una materia in continua evoluzione mi è sembrato anche
opportuno, per gli autori, dare alle stampe questa nuova edizione. Il linguaggio utilizzato, come ha
sottolineato qualche collega, è molto tecnico e quindi alcuni passaggi potrebbero risultare di
comprensione un pò più difficoltosa. Comprendere bene determinati concetti, soprattutto riguardanti
le strategie di e-commerce, potrebbero fornire un vantaggio competitivo non indifferente ai fini
lavorativi, visto che è un settore che si sta svuluppando e dove vengono richiesti profili
professionali specifici. Il libro pertanto potrebbe fornire anche in futuro un valido aiuto a coloro che
saranno impegnati in attività di e-commerce o avranno compiti di gestione di un CRM aziendale.
Concludendo, alcuni argomenti che riguardano la parte iniziale sono stati un pò ridotti ai concetti
essenziali mentre altri che erano solo accennati ora sono diventati capitoli in aggiunta,
probabilmente perché nel libro precedente queste erano tematiche ancora poco diffuse ed invece ora
sono diventate pratiche in uso a livello aziendale, mi riferisco a commercializzazione e
approvvigionamento on-line.
CONNESSIONI RISORSE
1)http://smart.thinktag.org/it/resources/la-personal-tv-nasce-sulweb+http://smart.thinktag.org/it/resources/matrimonio-tra-tv-e-web-parte-la-sfida
2)http://smart.thinktag.org/it/resources/la-personal-tv-nasce-sulweb+http://smart.thinktag.org/it/resources/apparecchi-tv-con-connessione-internet
3) http://smart.thinktag.org/it/resources/apparecchi-tv-con-connessioneinternet+http://smart.thinktag.org/it/resources/matrimonio-tra-tv-e-web-parte-la-sfida
4) http://smart.thinktag.org/it/resources/le-microtv-parlano-con-il-web
http://smart.thinktag.org/it/resources/strategie-di-web-marketing-per-il-settor—23
+
+
5) http://smart.thinktag.org/it/resources/le-microtv-parlano-con-ilweb+http://smart.thinktag.org/it/resources/televisione-interattiva
6) http://smart.thinktag.org/it/resources/samsung-tv-collegamento-internet
http://smart.thinktag.org/it/resources/la-personal-tv-nasce-sul-web
+
7) http://smart.thinktag.org/it/resources/socialmedia-social-television
http://smart.thinktag.org/it/resources/social-web-tv
8) http://smart.thinktag.org/it/resources/tourist-experience-design
http://smart.thinktag.org/it/resources/socialmedia-social-television
Link allo scaffale contenente le 5 risorse
http://smart.thinktag.org/it/users/matusalem
http://smart.thinktag.org/it/shelves/internet-e-tv-il-potenziale-delle-web-tv
+
PARTE 2 RELAZIONE PERSONALE: INTERNET E TV- il potenziale delle Web TV.
Commento all’argomento scelto. L’input per analizzare l’argomento Internet e TV nasce dal
paragrafo di approfondimento 1.2 pag 14 contenuto nel libro di testo Verona/Prandelli “Vantaggio
competitivo in Rete dal Web 2.0 al cloud computing. Mi ha molto incuriosito il fatto che i cosiddetti
colossi del settore, tipo Google, Apple, Microsoft si stanno attrezzando attraverso delle joint venture
con Sony, Intel ed altri per realizzare un apparecchio televisivo che abbia le stesse funzioni del PC.
Infatti attraverso le App e i Widget caricate all’interno del sistema operativo del televisore è
possibile programmare un palinsesto tagliato su misura per soddisfare i gusti e le esigenze di
qualsiasi tipologia di utente, a prescindere dalla piattaforma satellitare o dal sistema digitale
terrestre. Vi è da dire che oltre a Sony ed Intel anche Samsung, Loewe, Panasonic, Toshiba ed altri
stanno a punto con il nuovo sistema integrato di cui si è parlato. Da tempo si sente dire che la Tv si
sta spostando sempre più velocemente su Internet, ogni settimana qualche notizia conferma questo
movimento. Finora però non c’è stato ancora nessuno che ha messo in campo la cosiddetta “killer
application”, quella offerta talmente innovativa da spingere in massa i consumatori verso le Internet
Tv. In verità, non molto tempo fa, Michele Santoro il giornalista, in rotta di collisione con la R.A.I
perché sospeso, squalificato, qualcosa del genere, decise di andare in onda sul web con la sua
trasmissione. Era il 25 marzo del 2010, la trasmissione ebbe un notevole successo da far pensare
che poteva essere considerata la killer application delle web Tv italiane. Era in realtà la
dimostrazione che il web da cenerentola della pubblicità e degli investimenti faceva vedere che
Internet non era solo sesso e facebook ma anche altro. Vale a dire, segmentazione, libertà di dire e
fare ma soprattutto business. Mentre le aziende italiane per risparmiare se ne vanno all’estero,
qualcuno si sta accorgendo che il web con adeguati investimenti può generare fatturato e posti di
lavoro; serviranno hardware e software adeguati, personale specializzato, nuovi anchorman/woman
ed altro. I big-players del settore, Google attraverso Youtube e Apple con AppleTv annusando che
la Tv generalista ha iniziato la fase di declino, si stanno attrezzando per appropriarsi del fatturato
pubblicitario sottratto al tubo catodico. Infine un tema che sta attirando molto i giovani, quello
dell’utilizzo dei Socialmedia in ottica di SocialTv per esprimere attraverso il Web pareri e
preferenze sui programmi Tv trasmessi, dando la possibilità alle aziende interessate di effettuare
uno screening su gusti e preferenze al fine di costruire un palinsesto su misura.
Relazione
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Partendo dal paragrafo di approfondimento ho avuto lo spunto per poter analizzare l’argomento
della convergenza tra TV e Web individuando tre argomenti che valeva la pena di trattare e
verificare lo stato delle cose attuali.
Il fenomeno delle TV/Web sta avendo sviluppo soprattutto in America, regno del network delle
news 24 ore su 24 e dei reality che hanno plasmato la cultura di massa nel mondo intero.
I colossi dell’economia digitale si stanno organizzando anche attraverso delle joint venture con le
primarie aziende dell’high-tech, per realizzare un apparecchio televisivo che abbia le stesse funzioni
del PC. Così, non più l’aggeggio esterno utilizzato finora ma microapplicazioni, gli App e i Widget,
caricati all’interno del sistema operativo del televisore per programmare un palinsesto tagliato su
misura per soddisfare i gusti e le esigenze di qualsiasi utente, a prescindere dalla piattaforma
satellitare o dal sistema digitale terrestre. L’obiettivo è quello di sottrarre buona parte del mercato
pubblicitario alla tv generalista, ormai avviata ad un inesorabile declino.
La televisione la vedremo su Youtube. L’azienda che dal 2005 è stata acquisita da Google, ha
lanciato la sfida svelando il suo ambizioso progetto, lanciando ben 100 canali con 100 milioni di
investimento in produzioni video.
Quindi non più spezzoncini, asini che volano, professoresse che copulano con gli studenti, catastrofi
automobilistiche e idioti che si lanciano nelle cascate dentro una botte, ma proprio emittenti con
programmi originali, intrattenimento, informazione musica. E l’inevitabile giornalismo da strada,
quello che tutti gli editori sognano perché non costa niente.
In verità Youtube aveva già da tempo cambiato il nostro rapporto con la televisione, scavalcando
per le giovani generazioni, addirittura la tv stessa.
Youtube ci ha abituati ad avere a disposizione il più grande archivio di immagini mai creato, a
condividere spezzoni di televisione recenti o preistorici, a integrare il tutto con Facebook.
Tutto quello che era legato alla vecchia Tv, ai palinsesti agli orari, alla pubblicità è lontano dalla
filosofia di Youtube e l’arrivo di questi nuovi canali sposta la frontiera ancora di più.
Si è saputo che, tutti i nuovi televisori saranno dotati di collegamento a Internet, hanno l’App di
Youtube già integrata, proprio perché il servizio vuole uscire dal Web e conquistarsi un posto
d’onore nel salotto di casa nostra.
I cento canali sono solo l’inizio di quella che potrebbe rivelarsi la spallata definitiva all’impero
delle Tv, o almeno a quelle che abbiamo conosciuto noi. Il problema però, secondo il mio modesto
parere è che con troppi canali, va a finire che uno, per guardare tutto non guarda niente, si corre il
rischio come quel celebre aforisma: <<ho dato una bellissima festa ma nessuno è venuto>>.
Insieme alla TV/Web stiamo assistendo al proliferare della Web/TV, in verità molti di noi, io per
primo, in quel famoso 25 marzo del 2010, quando Michele Santoro andò in onda con la
trasmissione “RAI per una notte”, abbiamo pensato che sarebbe stata la micidiale Killer application
in grado di spostare l’utenza di botto dalla TV al Web. Certo, l’impatto è stato forte, perché per la
prima volta si è potuto vedere che Internet non è solo Facebook ma anche business, ma finora in
Italia non ha prodotto quello che si sperava.
L’universo delle Web tv italiane è comunque cresciuto, ora sono 590, ben distribuite da Nord a Sud.
Tutte nate dal basso, dall’entusiasmo di semplici utenti e con i loro soldi.
Considerato la grande diffusione e visibilità di Internet, la Web Tv si presenta come un efficace
strumento informativo e promozionale dalle elevate potenzialità commerciali per il business on-line.
La piattaforma delle Web-Tv turistiche, ad esempio, permette a tutti gli utenti di accedere a un
database di video e filmati, visualizzabili in modalità on-demand e streaming, con possibilità di
integrazione coi sistemi mobili dei cellulare.
Come guadagna una Web-Tv?
Molti sfruttano la pubblicità: sul sito sotto forma di banner, o all’interno del video.
Altri ricavano dalle commesse di aziende o pubblica amministrazione, che richiedono servizi a
pagamento.
Cosa guadagnano?
Pnbox. Tv, che è di Pordenone racconta fatti locali all’interno di un ristorante, fattura 500 mila euro.
Varese news, nato come giornale on-line nel 1997 è diventata Web-Tv nel 2005, oggi conta dieci
giornalisti professionisti, sette collaboratori, e fattura un milione di euro.
Si è parlato dell’integrazione con i sistemi mobili dei cellulari, infatti, c’è chi comincia a sfruttare il
boom degli smartphone e dei tablet fornendo applicazioni a pagamento per accedere al video.
Bari Tv ne offre alcuni gratuiti ed altri a pagamento.
Il programma tipico delle Wb-Tv nostrane si occupa di temi vicino al territorio, tra quelli di
maggior successo è da segnalare la sitcom 84100 di Salernotravel.Tv per la promozione del
territorio.
I filmati ed i video arricchiscono di contenuto le proposte e le offerte turistiche, fornendo la
testimonianza visiva delle strutture ricettive e delle località. Inoltre grazie al continuo sviluppo dei
Social Media è possibile diffondere i video nelle diverse community, innescando un processo di
viral marketing.
Un altro fenomeno che si sta diffondendo, è quello di un nuovo tipo di social media, la cosiddetta
social TV, ovvero un nuovo tipo di tecnologia per la Tv che supporta e integra l’interazione sociale
e la partecipazione attiva tra gli utenti.
La Televisione sociale sfrutterà la potenza del social networking per creare un nuovo tipo di
esperienza rivolta all’utente, altamente interattiva e coinvolgente.
La social TV sarà una grande opportunità di marketing, un nuovo modo di avvicinare i potenziali
consumatori e costruire relazioni basate sulle affinità, sulla condivisione del valore, sulla
partecipazione e sullo scambio, come in un classico social media ma più accattivante poiché basato
esclusivamente sul video.
Il Festival di Sanremo appena conclusosi, emblema della cultura nazionalpopolare è la trasmissione
perfetta per la visione di gruppo, una volta per commentare i risultati ci si riuniva a casa di amici, si
chiamavano gruppi di ascolto.
Oggi invece le segnalazioni, le votazioni, le recensioni e la partecipazione interattiva tra gli utenti
avviene tramite una chat testuale, l'audio o la videoconferenza.
E’ l’addio al telespettatore passivo di una volta, è nato l’erede dell’auditel. Soprattutto tra i più
giovani è un fenomeno in crescita.
Già esistono delle App per la “Social Tv”. Miso e GetGlue questi strumenti permettono ai
telespettatori di fare il “chek-in” sui loro programmi tv preferiti e commentare in tempo reale la
trasmissione che stanno vedendo, condividendo questa operazione con propri amici su Facebook.
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A riprova dell’importanza del fenomeno, sono nati i primi strumenti di misurazione della social
TV. Trendtt per esempio stila delle vere e proprie classifiche di popolarità di fiction, talk e show
televisivi aggregando i chek in di Miso e GetGlue, i tweet e i post pubblici di Facebook.
Non solo, ora si è in grado di calcolare anche quali sono i personaggi che “tirano di più” o che più
fanno discutere valutando anche il “sentimento” positivo o negativo che lo show ingenera nei
navigatori. Secondo alcuni si va delineando l’embrione di un nuovo Auditel, più complesso, ma più
vicino anche all’antico e mai dimenticato “indice di gradimento”
La social TV è anch’essa una grande opportunità di marketing, perché fornisce un nuovo modo di
avvicinare i potenziali consumatori per costruire relazioni basate sull'affinità, sulla condivisione,
sulla partecipazione e sullo scambio. In aggiunta, le aziende possono entrare in contatto con tali
preferenze personalizzate degli utenti coinvolgerli meglio, utilizzando approcci meno invasivi
scegliendo di partecipare ed offrire contenuti rilevanti.
Secondo il mio punto di vista, anche il settore turismo potrebbe sfruttare questo fenomeno creando
delle trasmissioni che prevedono l’interazione con gli utenti per sottoporre al giudizio o al
gradimento nuove proposte di fruizione dell’esperienza turistica per ottenere degli
strumenti/indicatori che potrebbero essere un criterio innovativo di segmentazione della domanda in
ambito turistico ma anche una tecnologia per l’arricchimento dell’esperienza turistica, questi
meccanismi d’interazione portano a relazioni tra aziende e persone portatori di esperienze, riti e
ritualità diverse. Compito dell’impresa turistica dovrebbe essere quello di plasmare le diverse
esigenze individuali e trasformarli in offerta turistica da proporre al mercato.