13 Sabato 4 Settembre 2010 Gentleman + Ladies Marketing Oggi a soli € 3,50 Gentleman + Ladies a soli € 3,50 , IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ Le aziende scommettono sul divertimento. Mazzoletti (Luiss): mai dimenticare la qualità dei prodotti I brand si danno all’intrattenimento Sitcom, eventi e giochi: così si comunicano i valori dei marchi http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI IRENE GREGUOLI VENINI I marchi si danno all’intrattenimento diventando loro stessi produttori di eventi, sitcom, web tv e giochi, con l’obiettivo di far vivere il brand al di là dei prodotti. C’è chi lo fa da tempo con grandi operazioni, come l’Heineken Jammin’ Festival, e c’è chi comincia a fare esperimenti su Internet: è il caso di Coop, Citroën e Lierac, che hanno creato miniserie online, oppure Ferrero, alle prese con il lancio di un canale per bambini. Un fenomeno, quello del cosiddetto «brand entertainment», che si lega alla necessità delle aziende di «comunicare attraverso una serie di valori intangibili, tra cui la marca come fonte di fiducia e di relazione. Il fatto di investire sul valore della marca è acquisito dal marketing da molto tempo, ma ora l’aspetto della relazione tende a essere stressato perché la concorrenza è molto più vivace», dice Paolo Mazzoletti, docente di marketing presso l’università Luiss di Roma. «Il discorso del brand entertainment è stato molto enfatizzato dall’utilizzo del marketing digitale, che consente di entrare in relazione con il consumatore rendendolo partecipe». Attenzione, però: questa pratica può anche trasformarsi in Da sinistra in senso orario la sitcom di Coop e quella di Citroen, il canale web di Kinder Ferrero e le protagoniste della mini-serie di Lierac un’arma a doppio taglio, perché il consumatore «può essere interessato, però alla lunga se non c’è un’offerta all’altezza e non c’è consapevolezza che la relazione è paritaria, possono esserci reazioni negative. Anche perché il discorso della crisi non è transitorio e cambierà la nostra attività di consumo», sottolinea il professore. «McDonald’s, per esempio, con operazioni di co-marketing con Disney e attività di entertainment ha guadagnato grossi spazi. Oppure Heineken con la musica e Nike con lo sport sono casi di posizionamenti di marca legati a questo concetto che va al di là del prodotto. Un altro caso è la Lancia Delta, diventata protagonista di Angeli e demoni (il film tratto dal romanzo di Dan Brown, ndr). Il concetto di brand management, inoltre, si sta trasferendo dal prodotto all’insegna commerciale. Per esempio ci sono molte catene nella moda, come Zara, che si posizionano puntando sull’idea dello shopping entertainment». Ma uno dei canali principali che i marchi stanno sperimentando per diventare loro stessi produttori di intrattenimento è il web. L’ha fatto per esempio Coop, che lo scorso novembre ha lanciato una sitcom, Casa Coop (la cui seconda serie andrà online a partire da fine ottobre su www.casacoop. net), che racconta la vita di vari personaggi, girata in un condominio e in un supermercato. «Abbiamo seguito l’impulso di ricercare strade di comunicazione un st po po’ più originali, per trasmette tere messaggi con una forma di intrattenimento che rende pi più semplice farsi guardare e ffarsi ascoltare», spiega Gabr briella Masciaga, responsabi bile web e relazioni esterne di Coop Italia. «Abbiamo pensa sato di usare il web, dove la ric ricerca dell’intrattenimento, olt oltre che dell’informazione, è co consolidata». Una strada non dissimile è sta stata scelta da Citroën, che ha la nci lanciato una sitcom online con pr t protagonisti La Pina & Diego di Ra Radio Deejay, ambientata all’inte terno della C3 Picasso. E Lierac, m marchio di cosmesi, con FoxLife il canale a target femminile fe, de gruppo Fox Channels Italy, del ha di recente avviato un nuovo pr progetto di «branded entertainm ment» per comunicare la linea di trattamento anti età Cohere rence, dando vita a una miniserie, Le amiche di Lierac. Ferrero, infine, si è spinta ancora più in là con una web-tv interamente dedicata ai bambini, TeleKinder, che oltre a cartoni animati trasmette una serie di contenuti originali progettati ad hoc. © Riproduzione riservata Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/ brand+entertainment Vodafone torna a schierare Totti e Ilary. Belen è ancora la punta di Tim La partita a colpi di spot fra Tim e Vodafone si tinge di giallorosso. Domani, infatti, Vodafone torna a schierare il collaudato tandem d’attacco composto da Francesco Totti e Ilary Blasy per contrastare l’unica punta di Tim, Belen Rodriguez. Che tempo addietro, guarda i casi della vita, è stata la compagna dell’ultimo acquisto della squadra capitolina, vale a dire Marco Borriello, appena arrivato dal Milan A.C. Gli intrecci fra calcio e donne dello spettacolo, si sa, sono sempre originali. Mentre Belen è già scesa in campo già lo scorso weekend quale protagonista delle nuove sigle calcio Tim, sponsor ufficiale del Campionato di Serie A, firmate da Lowe Pirella Fronzoni (la creatività è di Massimo Ambrosini, che non è il capitano del Milan, e di Alessandro Bedeschi, sotto la direzione di Umberto Casagrande e Mauro Manieri; regia di Carlo Sigon), Totti e Ilary esordiscono domani con uno spot Ilary Blasi e Francesco Totti, e a destra, Belen Rodriguez nei nuovi spot dedicato alle nuove offerte Adsl di Vo-dafone, che costeranno la metà. Tutti i piani tariffari per navigare in internet da casa senza limiti di tempo, infatti, sono in promozione a metà prezzo per i primi sei mesi. Navigare in Internet con la Vodafone Station (con l’Adsl a casa e con la internet key fuori casa) costerà dunque14,50 euro al mese per i primi sei mesi. Stesso discorso per Tutto Flat Ovunque, per navigare senza limiti con l’Adsl e parlare a 0 cent al minuto da casa verso i numeri fissi senza scatto alla risposta e a 6 centesimi al minuto verso i cellulari Vodafone (16 centesimi di scatto alla risposta), in promozione a 22 euro al mese, invece che 44, per i primi sei mesi. Oppure Flat Ovunque, per navigare senza limiti con l’Adsl e pa parlare a 0 centesimi al minuto da ca casa verso i numeri fissi e a 6 cente tesimi al minuto verso i cellulari Vo Vodafone: in promozione a 17 euro, se sempre per i primi sei mesi. Tutti i cl clienti che attivano una delle offerte Vodafone Adsl avranno inoltre 30 or ore al mese di internet in mobilità tr tramite la Internet Key inclusa. Nello spot targato 1861 United (d (direzione creativa di Vincenzo Celli e Peppe Cirillo; direzione creativa es esecutiva di Pino Rozzi e Roberto Ba Battaglia; casa di produzione Mercu curio Cinematografica con la regia di Gi Giuseppe Capotondi e pianificazione a cura c di Omd), la convenienza delle offer Vodafone fa scoppiare la passioofferte ne per internet in casa Totti dove la governante, per aprire al citofono, chiede la password e usa l’anti-virus per pulire le poco profumate scarpe del capitano giallorosso. Sugli effluvi delle scarpette di Belen, chiedere eventualmente a Borriello. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Sabato 4 Settembre Settembr 2010 MARKETING 15 Da Sanson a Carte d’Or: la conferma da una ricerca Mintel. Italia solo quarta in Ue per consumo Il gelato è un piacere di lusso Fra i nuovi prodotti più premium che low cost. Non solo d’estate DI IRENE GREGUOLI VENINI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S e i consumatori tendono a risparmiare su tutto, non si negano il piccolo «lusso» di un gelato, scegliendo magari qualcosa di raffinato ma alla portata praticamente dii tutre ti. Sembra essere aquesto il ragionanmento delle aziene de del settore, che concentrano strategicamente i nuovi lanci proprio nel segm, mento premium, rpuntando a proporme re il gelato come re dolce da gustare vi. non solo mesi estivi. mSi pensi per esemme pio a prodotti come Latte Perugina o la elagamma Antica Gelappure il teria del Corso, oppure adagascar cono Prestige Madagascar on e le deliVaniglia di Sanson rte d’Or. zie in vetro di Carte Parlare di gelati ti premium a società di è uno studio della ricerche Mintel Global Mar- ket Navigator, che rivela che a livello globale le linee di fascia più alta hanno pesato per il 9% nei lanci di prodotti a base di gelato negli ultimi sei mesi, rispetto al 4% di lanci di prodotti di fascia più economica. Una tendenza che sembra peraltro confermata anche dalle strategie strateg di marketing e comunicazione delle aziende produttrici di gelato gelat che puntano, nei loro spot, non più solo su ragazzini e ambientazioni estive, ma su richiami alla sensualità, al lusso e al life style, elementi slegati dalla stagionalità del prodotto. «L’idea del gelato come un piacere che ci si può permettere è stata recepita dai produttori, che si sono focalizzati più sulle linee premium negli anni passati», dice Ana Lourenco, analista di Mintel. «Poiché il gelato è co considerato un piace cere occasionale, non èp particolarmente inte teressato dalla tende denza generale del m mercato verso un’alim mentazione più salu lutare». Al massimo, se secondo la ricerca, i co consumatori apprezza zano i gelati privi di ad additivi e conservanti, un’indicazione che, no non a caso, compare ne nel 13% dei gelati la lanciati negli ultimi 6 mesi. Nero Perugina al caffè e, a destra il Cono Ma Madagascar Sanson A cavalcare la ten-denza premium del mondo del gelato in Italia ci sono le principali aziende che operano nel settore. Nestlé ha infatti coniugato il gelato con il cioccolato Perugina, lanciando prima Nero Perugina e poi Latte Perugina, e continua d a puntare sul brand Antica Gelateria dell Corso, che propone, perr ma esempio, una gamma ne di gelati monoporzione niin coppe di vetro, signimaficativamente chiamahe ti «tentazioni». Anche hio Unilever, con il marchio Carte d’Or propone un izie prodotto simile, le delizie son, in vetro, mentre Sanson, tra le altre cose, ha preamsentato un cono della gamtingue per ma Prestige, che si distingue i li il gelato realizzato con vaniglia proveniente dal Madagascar. Ma, nonostante l’Italia sia un paese dove la tradizione delle produzione di gelato è antica, oggi, secondo la ricerca Mintel, il luogo in cui si compra più g gelato è la Ger Germania (1,9 mil miliardi di euro), seguita dalla F Francia (1 mld), dal Regno Unit Unito (959,8 dal mln), dall’Italia (944,2 mln) e dalla Spagna (565 (565,6 mln). merc hanI cinque mercati no totalizzato vendite per 4,6 miliardi di stermi line (circa 5,5 miliardi di euro) nel 2009, in crescita rispetto ai 4,1 mil miliardi di sterline (circa 4,9 m miliardi di euro) del 2008. L’Europa L’ rimane la zona più attiva at su questo mercato, con il 4 42% dei lanci di nuovi gelati, seg seguita dagli Usa e dall’area Asia P Pacifico. Globale è invece l’acco l’accordo dei consumatori sul gusto p preferito, che rimane il cioccolato. © Riproduzione riser riservata Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/gelato I progetti dell’inglese Sfp per il club NEL 2015 Calcio, il Venezia promuove la città Pubblicità sul cellulare da 1,8 mld $ DI MARCEL VULPIS R iflettori accesi sull’Fbc Unione Venezia, nata dal fallimento in Lega Pro (prima divisione) dell’ex Venezia calcio. Il club lagunare, relegato attualmente in serie D, è entrato nell’orbita di interesse della Scout & Football Placement, una società britannica nata pochi mesi fa a Londra con la missione aziendale di riconvertire in business società di calcio europee in difficoltà. «Seguiamo da diverso tempo l’Unione Venezia», ha spiegato a ItaliaOggi Flavio Ferrarla, amministratore delegato di Sfp. «Il Venezia è un marchio storico e rappresenta, indirettamente, una delle città d’arte più famose a livello mondiale. Quest’anno la società ha perso l’opportunità del ripescaggio in seconda divisione (la ex C2), ma al di là dell’occasione mancata il nome di Venezia deve tornare in serie A nell’arco di 3-4 anni, proprio per non perdere valore sotto il profilo sportivo, commerciale e marketing. In Inghilterra possiamo individuare diversi fondi di private equity interessati a investire per lanciare il primo club di calcio utilizzato come veicolo promo-turistico». Già in C1 i verdi-nero-arancio raggiungevano punte di 7 mila presenze allo stadio Penzo e il ne- gozio del merchandising esauriva i capi di abbigliamento con mesi di anticipo, utilizzando il marchio della città insieme a quello del comune. «Prima del fallimento del Venezia calcio avevamo in progetto di lanciare il brand Venezia United e di vendere i diritti delle partite all’estero, poi all’improvviso c’è stato il crac societario», ha dichiarato Giorgio Betrò, ex direttore marketing del club lagunare. «L’idea era quella di legarci a un club di alto profilo, simbolo dell’eccellenza calcistica: il Manchester United. Volevamo diventare la filiale italiana dei Red Devils con interscambio di giovani del vivaio e sinergie sotto il profilo marketing, sia nei negozi sportivi sia sull’e-commerce». Il nuovo acquirente avrebbe la possibilità di utilizzare il marchio del Venezia calcio, come passaporto di brand awareness in ambito internazionale. «Tutti conoscono nel mondo il nome di Venezia e il calcio è un volano unico nel suo genere. Ancora oggi abbiamo migliaia di tifosi in Nord America, dove in un campionato minore gioca un team con il nostro nome/ colori sociali. Ci vogliono attualmente non più di 800 mila euro per rilanciare il club e il marchio a livello marketing, ma i ricavi sarebbero esponenziali, soprattutto all’estero», conclude Betrò. Si prospetta un futuro roseo per la comunicazione commerciale su cellulare. Secondo uno studio di Abi Research, infatti, nel 2015 le aziende spenderanno a livello mondiale 1,8 miliardi di dollari (1,4 mld di euro) per la pubblicità sul telefonino puntando sui servizi geolocalizzati che, sfruttando tecnologie come Gps e Wi-fi, consentono di individuare la posizione di un utente e di inviargli sul cellulare un messaggio promozionale mirato quando e se si trova nelle immediate vicinanze di un negozio. «Il mercato è appena agli inizi e non c’è ancora un giusto approccio», sottolinea Neil Strother, analista della stessa Abi Research. «La pubblicità basata sulla localizzazione è un mercato molto frammentato e in piena fase di sperimentazione». La ricerca evidenzia che le soluzioni più utilizzate sono quelle basate sul Gps, il Wi-fi e il Cell Id, l’identificativo di ogni antenna di trasmissione cellulare. Le campagne di maggior successo usano alcune o tutte queste tecnologie, a seconda del prodotto o del servizio che si vuole promuovere, del paese, della tipologia di consumatori e della precisione di localizzazione richiesta. Tra i servizi più diffusi tra gli utenti ci sono Loopt, Gowalla e Foursquare. Recentemente Facebook ha lanciato Places negli Usa. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 16 Sabato 4 Settembre 2010 MEDIA Nuova benzina sul fuoco delle polemiche che investe il quotidiano di Alexandre Pugachev France Soir, c’è voglia di gossip L’ex direttore de Prevaux ribadisce la svolta trash dell’editore PAGINA A CURA ALESSIO ODINI DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I l marcio in Danimarca c’era già qualche secolo fa, figuriamoci a Parigi nel 2010. Fatto sta che a France Soir, il quotidiano controllato da Alexandre Pugachev (26 anni), le acque si stanno calmando in superficie, non sul fondo. A gettare nuove ombre sulle reali intenzioni dell’editore, che ha paventato una deriva scandalistica per moltiplicare rapidamente le copie vendute, in barba alla storia del giornale, ci ha pensato Gilles de Prevaux (66 anni), una vita dedicata al quotidiano fondato da Pierre Lazareff, prima di inventarsi nel 1986 Télé Loisirs settimanale di programmi tv (Prisma Presse). Carriera culminata con la direzione a tempo di France Soir a cavallo fra 2009 e 2010, per lavorare al nuovo modello lanciato da Christian de Villeneuve. Un modello che aveva cominciato a dare i suoi frutti, facendo quadruplicare le poche copie diffuse fino a quel momento, ma affossato dopo neanche cinque mesi. L’accusa: troppo simile a Le Parisien, testata diretta in precedenza da de Villeneuve e oggi amAlexadre Pugachev bito da diversi editori. In effetti, il direttore aveva lasciato intendere di voler crescere nelle diverse regioni francesi in cui Le Parisien era presente, approfittando delle sue difficoltà e proponendo un France Soir tutto nuovo. Pugachev lo ha congedato in fretta, affidando la direzione a Remy Dessarts (54 anni) e rassicurando tutti sul fatto che essere di pubblico France Soir non dominio, si può inavrebbe preso le travedere uno sconforme di una Bild tro generazionale sul (oltre 3 milioni di modo di intendere un copie vendute), o di quotidiano e i metodi un Sun alla franper vendere copie fra cese, scongiuranchi ha iniziato la prodo derive «trash». pria carriera come Remy Dessarts Rassicurazioni reporter nel 1964 e sconfessate da de Prevaux in chi è partito direttamente dalla una lettera al nuovo direttore stanza dei bottoni e che non dà poche ore prima di essere deporetta alla vecchia guardia. Stansto a sua volta dall’incarico di do alla versione dell’ex direttore, consigliere editoriale. Pugachev, sempre chiamato «le Fra le righe della missiva, dal Président», ha preteso da «200 tono confidenziale ma dalla fora 250 mila copie vendute nel ma curata, in quanto pensata per primo anno», nonostante «gran- di nomi della stampa» gli avessero fatto intendere che l’obiettivo «era impossibile, che 60 o 80 mila (copie, ndr) potevano anche essere». Venderne 10 mila in più, come rivendicato da de Prevaux era già un successo. Il balzo in avanti poteva essere offerto solo dal gossip: «Voleva scandali, sempre scandali», si sfoga de Prevaux. «All’improvviso non parla d’altro che della Bild e ne mostra degli esemplari». Peggio che in una trama di Dumas padre, de Prevaux confessa che Smentiti gli analisti che temevano la fine delle testate cartacee SVOLTA DIGITALE Dieci giornali dati per morti Tutti hanno superato la crisi Il Jornal do Brasil solo online A volte ritornano. E sono di carta. L’editoria americana dei quotidiani fa la conta di chi è sopravvissuto alla fase acuta del declino del settore, sconquassato dal crollo della raccolta pubblicitaria, delle diffusioni e dall’avvento delle pubblicazioni digitali. Agli inizi di settembre dello scorso anno, Time aveva pubblicato la lista delle dieci testate americane che più rischiavano di chiudere i battenti, mentre c’era già chi si affrettava a dire che la carta stampata avrebbe adbicato nel giro di dieci anni. Difficile smentire le previsioni a medio termine. Nell’immediato, vediamo chi si è estinto e chi no nell’arco di 18 mesi, con una premessa: 8 su 10 erano dati per spacciati. Il Philadelphia Daily News, formato tabloid da 100 mila copie e staff ridotto, è ancora al suo posto in edicola, nonostante fosse sull’orlo della bancarotta. Stesso discorso per il Minneapolis Star Tribune, che poteva sopravvivere trasferendosi in blocco su Internet, o sperare nella chiusura del rivale Pioneer Press. Fra le testate più blasonate, il Miami Herald, con le sue 200 mila copie, è rimasto sotto il sole della Florida. Il Detroit News non ha chiuso, tantomeno il Boston Globe, nonostante le traversie economiche del gruppo The New York Times, che anzi è tornato a respirare nell’ultima trimestrale. E che dire del San Francisco Chronicle? I manifesti funebri sono un po’ sbiaditi, ma ci sono ancora e rammentano come la testata californiana perdesse 70 milioni di dollari (54 milioni di euro) nel 2008 e che l’unica possibilità fosse quella di saltare sul treno dell’online, ma solo a metà 2009, dunque confidando molto nella bontà divina. Seppure con dolorosi tagli, i giornali delle metropoli americane grandi e medie sono rimasti là dov’erano, a testimonianza della validità dell’informazione locale: è stato così anche per Chicago Sun-Times, New York Daily News, Fort Worth Star-Telegram e Cleveland Plain Dealer. Ancora qualche numero: i posti di lavoro che mancano all’appello si attesterebbero attorno al 20%, mentre solo 11 dei 1.400 quotidiani a stelle e strisce hanno realmente chiuso i battenti, cioè meno dell’1%. Resta da capire che cosa accadrà alla carta, quando i tablet pc di Apple, Samsung, Sony e concorrenti cominceranno a girare veramente a regime. © Riproduzione riservata Il Jornal do Brasil, uno dei più più longevi quotidiani brasiliani, ha divorziato defi nitivamente dalla carta stampata. In edicola dal 1891, da un paio di giorni il Jornal è disponibile solo online, a causa dei crescenti debiti di Editora JB e di una diffusione delle copie sempre più risicata. I rovesci editoriali sono stati cancellati con lo slogan che presenta la nuova edizione digitale: «Qualità. Interattività. Rispetto per l’ecologia. Allineamento al futuro. Innovazione». A spingere verso la soluzione online, una serie di valutazioni e un sondaggio fra i lettori, che avrebbero promosso l’iniziativa, nonostante le iniziali proteste di chi avrebbe voluto mantenere in vita l’edizione cartacea, associata alla «gloriosa carriera del giornale» e agli «spazi di libertà» che fin qui aveva offerto. Aspetti che l’edizione online, secondo l’editoriale che ha inaugurato il nuovo corso digitale del Jornal, «non sono perduti, ma anzi si sono estesi attraverso il mezzo elettronico» di internet. «mi ci è voluto un po’ di tempo per comprendere che era stato consigliato da Holger Wiemann». Descritto dall’ex direttore come un millantatore già ai tempi di Prisma Presse, de Prevaux ha scrupolosamente verificato il curriculum del consigliere de «le Président», sconfessandolo, oltre a ric ricordare come gi già all’epoca di Té Télé Loisirs Wiem emann aveva gi già tentato di ac accaparrarsi i m meriti del succe cesso del periodi dico. Una bella ga gatta da pelare per l’amico Remy, destinatario della lettera pubblica, messo alle spalle. Il suo predecessore, de Villeneuve, aveva parlato di France Soir in termini di «start up». In effetti, ogni giorno è un nuovo inizio. © Riproduzione riservata Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/france+soir STAMPA INGLESE Intercettazioni illegali al News of the World News of the World, il tabloid domenicale inglese riconducibile a Rupert Murdoch è tornato nel mirino della Press complaint commission per una serie di intercettazioni telefoniche illegali condotte da un suo giornalista. Lo ha reso noto il New York Times, spiegando che News of the World ha subito sospeso un proprio reporter, dopo che l’operatore telefonico di una «celebrità televisiva» aveva avvisato il proprio cliente che l’utenza era stata messa sotto controllo. Non sarebbe la prima volta che il tabloid di Murdoch utilizza mezzi impropri per ottenere degli scoop: il Guardian di Londra, per esempio, ha ricordato come il News of the World sia stato costretto a pagare 700 mila sterline (840 mila euro) per mettere a tacere un episodio di violazione della privacy che ha coinvolto Gordon Taylor, presidente dell’Associazione calciatori professionisti inglese. © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Sabato 4 Settembre 2010 MEDIA 17 Editori e Upa concordi: arricchire i dati sulla stampa con quelli delle versioni elettroniche Presto le diffusioni su iPad e pdf Ads conterà le copie e i singoli articoli venduti dai giornali DI ANDREA SECCHI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A ccertamenti diffusione stampa (l’Ads) si prepara a compiere un passo importante e di cui fra qualche tempo non si potrà fare a meno: oltre ai dati sulle diffusioni su carta dei giornali, presto si doterà anche di quelli sulle vendite delle versioni elettroniche, pdf e applicazioni per i tablet pc. Dire presto è forse un po’ azzardato perché i tempi non sono ancora definiti, ma il progetto è stato già avviato e a fine luglio ci sono stati i primi contatti con qualche intermediario che vende per conto degli editori i giornali digitali, Apple in primo luogo ma anche gli operatori telefonici. L’esigenza di completare i dati sta diventando ormai forte, editori da una parte e inserzionisti dall’altra. L’Upa, Utenti pubblicità associati, già qualche settimana fa aveva espresso alla Federazione editori giornali il suo interesse in merito. E d’altronde, nel momento in cui i giornali su iPad, dopo la prima fase promozionale, comin- Alessandro Brignone ciano a diventare a pagamento, è chiaro come i primi debbano avere i dati sui lettori nel momento in cui si propongono alle aziende. La novità, rispetto a quanto visto finora per gli Ads sulle versioni cartacee, è che si conteranno non solo le copie digitali dell’intero giornale, ma anche quelle dei singoli articoli, formula questa che è utilizzata dagli editori soprattutto nei siti web con i pdf. LA VIGNETTA DEL GIORNO «Siamo in una fase ancora embrionale», racconta a ItaliaOggi Alessandro Brignone, diretg e presipresi tore generale della Fieg eresse dente di Ads, «ma l’interesse re c’è. Ora bisogna lavorare a per trovare un sistema di regole in base all a quale avere i dati da o tutti coloro che fanno a da intermediari nella vendita delle versioni elettroniche. Per i pdff venduti direttamente sui siti degli editori non c’è problema, ma bisogna pensare anche agli altri intermediari e soprattutto alle applicazioni per i tablet per le quali a breve non si parlerà soltanto di Apple». Per l’iPad della mela, infatti, sembra che non ci siano grossi problemi. Nell’Apple store ciascun proprietario di un’applicazione ha possibilità di vedere quantii h hanno scaricato ed eventualmente comprato il proprio prodotto. Ma nei prossimi mesi i concorrenti della tavoletta di Apple si moltiplicheranno, vedi gli annunci di © Riproduzione riservata i dì all’Ifa ll’If di B li giovedì Berlino suii tablet di Samsung e Toshiba, e l’utilizzo di store alternativi Pubblicità, su internet +18% Così la raccolta a luglio DISPLAY MESE Editoria in Piazza Affari Bene Poligrafici Indice Chiusura FTSE IT ALL SHARE DJ MEDIA Titolo 21.181,61 22.244,2 Var. % Totale AFFILIATE Diff. % Totale TOTALE Diff. % Totale Diff. % GENNAIO 14.847 9,20% 3.190 7,90% 18.037 9,00% FEBBRAIO 20.780 10,50% 3.244 42,60% 24.023 14,00% MARZO 27.667 11,80% 3.632 22,90% 31.299 13,00% APRILE 24.782 -0,40% 3.244 1,60% 28.026 -0,10% MAGGIO 32.535 25,50% 3.274 -9,80% 35.809 21,20% GIUGNO 35.598 31,70% 3.126 3,80% 38.724 28,90% LUGLIO 21.227 46,60% 2.880 20,70% 24.107 42,90% TOTALE PROGRESSIVO 177.436 18,70% 22.590 10,70% 200.025 17,80% Fonte: Osservatorio Fcp-Assointernet. Fatturato netto in migliaia di euro Var. % 30/12/09 0,99 -0,31 -10,45 -14,64 Rif. Var. % Var. % 30/12/09 Capitaliz. (mln €) Buongiorno 0,8780 -1,68 -24,31 93,4 Cairo Communication Caltagirone Editore 2,6800 1,8350 1,13 -0,81 -13,55 5,04 210,0 229,4 Class Editori Espresso 0,4600 1,5400 -1,18 -2,28 -31,75 -31,40 47,9 630,9 Il Sole 24 Ore Mediaset 1,3400 5,1100 2,92 - -30,17 -10,90 58,1 6.036,1 Mondadori Monrif 2,2975 0,4340 -1,18 0,81 -25,83 -3,56 596,0 65,1 Poligraici Rcs Mediagroup 0,5300 1,1730 3,82 0,43 17,65 -7,49 70,0 859,4 Seat Pagine Gialle Telecom Italia Media 0,1433 0,2030 -2,18 -0,05 -11,82 -61,44 276,1 293,6 a quello della mela crescerà. E allora l’Ads dovrà trovare l’insieme di norme a cui i vari inttermediari, operatori telefonici ccompresi, dovranno attenersi n nel rilasciare le attestazioni. Per altro questa mossa di A Ads porterà avanti il sistema d di rilevazioni italiano sulla sstampa introducendo, seppur iin misura ridotta, il concetto d di total audience. Mentre neg gli Stati Uniti si trova la diffussione totale di una testata che ccomprende anche le versioni eelettroniche (e da marzo quellle su iPad), per le testate nosstrane la carta viene misurata d da Ads (e Audipress) mentre il d digitale da Audiweb senza posssibilità di avere una total aud dience. Con il modello di Ads cche verrà, invece, il digitale ((eccetto per i siti web gratis) n non sarà del tutto estraneo ai n numeri di un giornale. A luglio si conferma per il terzo mese consecutivo una importante crescita della raccolta pubblicitaria su internet, che da inizio anno è cresciuta del 17,8% rispetto al 2009 raggiungendo i 200 milioni di euro. Secondo l’Osservatorio Fcp-Assointernet il display advertising (all’interno del quale vengono aggregati i dati di pubblicità tabellare, video, mobile e email/newsletter) a luglio segna un +46,6% rispetto allo stesso mese del 2009. Positivo è anche il dato affiliate (inserzioni performance e annunci/directories), +10,7% da inizio anno e +20,7% nel solo mese di luglio. Niente dati che riguardano il search, cioè la pubblicità sui motori di ricerca, «a causa della mancanza di informazioni da parte di Google che non è disponibile a fornire i suoi dati», spiega Fcp in una nota. In passato si è cercato di ovviare a questo limite effettuando una stima dei valori della search di Google, metodo segnalato come impreciso, da qui la sospensione del dato «in attesa di trovare una nuova modalità che consenta di accertarne il fatturato senza incorrere in valutazioni errate o arbitrarie». Google, infatti, rappresenta, insieme a Yahoo, la quasi totalità del mercato della search. Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/ipad CHESSIDICE Publicis prevede un ottimo trimestre. Publicis Groupe dovrebbe riportare una crescita organica «robusta» nel terzo trimestre per via del continuo miglioramento dei mercati nel corso dell’estate. A sostenerlo è il ceo Maurice Levy, che per l’intero 2010 stima una crescita organica superiore al 3,5%. Publicis è in cerca di acquisizioni ma non conferma le trattative per l’acquisizione dell’agenzia brasiliana Talent. Francia, soppressione degli spot sulla tv di stato verso il rinvio. La televisione pubblica francese potrebbe tenersi la sua pubblicità per almeno uno o due anni. Secondo La Tribune, il governo d’Oltralpe sarebbe orientato a rinviare una misura che, per l’esecutivo, costerebbe 200 milioni all’anno o addirittura 300 milioni se si tiene conto di un rapporto stilato del senato. In mostra le foto di Gianni Giansanti. Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano presenta Umanità la mostra fotografica dedicata al fotografo e giornalista Gianni Giansanti scomparso lo scorso anno. L’esposizione ripercorre la carriera di Giansanti, diventato famoso a 21 anni con lo scatto del ritrovamento del corpo di Aldo Moro a Roma nel 1978. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 18 Sabato 4 Settembre 2010 UN PROFESSIONISTA AL GIORNO La vita, i gusti e le passioni di Vincenzo Franza, amministratore delegato di Caronte & Tourist Il traghettatore dello Stretto Ben venga il ponte tra la Calabria e la Sicilia, noi resteremo competitivi. Lo stress? Lo scarico in sella alla mia moto DI ANDREA G. LOVELOCK http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A 28 anni era già amministratore delegato del settore armatoriale Gruppo Franza e oggi, a 46 anni, Vincenzo Franza è tra i più giovani manager nel trasporto marittimo italiano sul ponte di comando della Caronte & Tourist spa. «Sono entrato in azienda, che allora si chiamava Tourist Ferry Boat spa, nel 1988», racconta Franza, «e dal 1992, dopo la prematura scomparsa di mio padre (fondatore della società con mio nonno) ho assunto la responsabilità dell’amministrazione della società, condividendola con mia madre, cavaliere del lavoro Olga Mondello». na Oggi la Caronte & Tourist è attiva nello stretto di Messina e opera i collegamenti con le Isole Eolie, Ustica, con La Maddalena (in joint venture con la Moby) e svolge attività di cabotaggio sulla linea Messina-Salerno. Inevitabile, per un manager del mare che separa la Calabria alla Sicilia, parlare del progetto del ponte sulloo a Stretto, e delle possibili ripercussioni sull’attività della sua società, ma la risposta è di quelle disarmanti. «Perr il o, in settore cabotaggio», spiega Franza, «l’impatto sarà nullo, nte quanto le nostre autostrade del mare “scavalcano” il ponte mo mentre per il traghettamento sullo Stretto ci aspettiamo one un periodo di grande boom durante tutta la costruzione uro del manufatto. Inoltre, parte degli oltre 8 miliardi di euro tra che verranno spesi saranno intercettati anche dalla nostra nte, attività, con il supporto alla logistica dei cantieri del ponte, ata mentre prevediamo un ridimensionamento solo dopo l’entrata in servizio del ponte. Ma comunque per il 30% delle auto e il 40% dei mezzi pesanti, come già successo nella Manica e tra Danimarca e Svezia, i traghetti resteranno competitivi». neAppassionato di meccanica (d’altronde è laureato in ingegnemo ria) e di immersioni, Franza ha partecipato da giovanissimo alle gare di offshore, «un modo entusiasmante di vivere il mare, sfrecciando sul pelo dell’acqua e sfidare con la velocità un elemento di bellezza straordinaria». Ma ora non ha più tempo e rivela che la vera e unica passione è la sua famiglia. Da buon marinaio, Vincenzo Franza solitamente veste casual e da tempo ha abolito la cravatta, salvo per le occasioni di carattere istituzionale o per qualche evento mondano. Tra i suoi capi d’abbigliamento preferiti comunque figurano firme malità, come che sono da sempre sinonimo di comodità e di informalità, gan. i jeans, rigorosamente Levi’s, e le scarpe Tod’s o Hogan. pnea, in E se d’estate si dedica ancora alle immersioni in apnea, teinverno si regala una parenteni si di almeno sette, otto giorni nome e tra le montagne, «ovviamente ia per sciare con la mia famiglia e preferibilmente in qualchee lonato a cche calità delle Alpi italiane, ricche edi piste molto lunghe e impegnative. Per il resto dell’anil no», aggiunge il manager, «il mio unico sfogo è andare in pista o in fuoristrada con ill professione a velocimio 250 Yamaha 2 tempi. La Amministratore delegato carica dallo tà per me è inebriante e ti scarica di Caronte & Tourist stress lavorativo». Tra i luoghi che ama frequentare, oltre alle capitali europee come Londra e spe Parigi, dove torna spesso sempre volentieri, l’a.d. di Caronte & Tourist ammette di essere innamorato pazzo delle Isole illità, sono Eolie «uniche e straordinarie per bellezza e tranquillità, il rifugio naturale per chi vuole staccare la spina, anche solo per qualche giorno». Se queste isole sono il suo eremo saltuario, la tecnologia è la sua necessità quotidiana, il punto er Sony di contatto con il villaggio globale. «Uso un computer atto di Vaio di ultima generazione, perché nel mio lavoro fatto iù frequenti spostamenti devo averne uno che sia il più portatile possibile… mentre per i cellulari mi affido a un Htc modello Hd2 che non mi dà alcun problema e trovo semplicissimo e molto pratico da usare. Devo anche ammettere che sono un patito dei gadget hi-tech che in qualche occasione mi complicano la vita, ma mi incuriosiscono come un bambino e mi attraggono come nessun altro oggetto». Lo stile Amo l’abbigliamento casual e indosso spesso jeans Levi’s ce Il cellulare Da tempo u utilizzo l’Htc Hd2 e lo trovo molto semp semplice da usare L scarpe Le Per camminare scelgo i modelli di Tod’s e Hogan (nella foto) Vincenzo Franza Il computer Uso un Sony Vaio di ultima generazione Messina 9 giugno 1964 LLa moto t Quando posso salgo sulla mia Yamaha 250 2 tempi ta © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it