17
Mercoledì 5 Dicembre 2012
Gentleman + Ladies
due riviste a soli € 3,50
Marketing
Gentleman + Lad
dies
due riviste a soli € 3,50
Oggi
IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI
ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ
Mara Panajia spiega la strategia di promozione del colosso del largo consumo in Italia
Henkel dà lezioni contro la crisi
Buoni scuola, consigli per risparmiare e un po’ di ironia
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
DI
VALENTINA GIANNELLA
n tempi di crisi, Henkel
non rallenta ma aumenta
il proprio investimento in
comunicazione a doppia cifra e lo fa anche scegliendo operazioni che «migliorino la vita
dei consumatori e del mondo in
cui viviamo», spiega a ItaliaOggi il direttore marketing Italia,
Grecia e Cipro Mara Panajia.
Ecco allora la campagna «Insieme a te per la tua scuola!», in
co-marketing con Coop Italia,
che vede il brand Dixan protagonista di un concorso in cui si
possono vincere fino a duemila
euro di buoni acquisto in materiale didattico per il proprio
istituto. O l’alleanza tra Pril e
Microsoft advertising per «educare gli utenti a una vita più
sostenibile», spiega Panajia.
«Abbiamo scelto Msn.it con
i suoi oltre 4,4 milioni di utenti unici al mese solo in Italia,
per spiegare come usare meglio la lavastoviglie, quanto
si consuma e quanto si può
risparmiare cambiando poche
semplici abitudini». Il titolo della sezione dedicata sul canale
Msn è, appunto, Risparmio sostenibile e non riguarda solo il
lavaggio piatti (di competenza
del marchio Pril, pastiglie per
lavastoviglie) con la funzione
Econometro per capire quanto
I
Mara Panajia
Sopra, la campagna
per l’iniziativa «Insieme a te
per la tua scuola!» e quella
«Risparmio sostenibile».
A sinistra, l’ultima campagna
Bref con la Balls dream band
consumiamo in base alle nostre abitudini in cucina: online
consigli anche per fare la spesa sottocosto, raccogliere buoni
sconto, risparmiare con i gruppi
di acquisto o fare attività fisica
a costo zero.
L’impegno di Henkel «è quello di aiutare gli italiani a vivere
bene anche in tempo di crisi».
Ecco dunque nuove soluzioni
di packaging come quelle del
marchio di detergenza General,
«con la riduzione del contenitore, della plastica e la scelta di
vendere prodotti meno diluiti,
cioè più concentrati, per ottimizzare la spesa e per risparmiare in termini di trasporto e
di emissione di Co2».
Nel frattempo, prosegue la
pianificazione della comunicazione classica, con la televisione protagonista assoluta
dell’investimento pubblicitario
(80%), «perchè rimane il mezzo principale per il mercato
del largo consumo», precisa
Panajia. «Ma sono invariati gli
investimenti anche su stampa,
affissione e web», con un’attenzione particolare alle iniziative
che coinvolgano il pubblico dei
più giovani come quella che
ha visto Tbwa/Italia mettere
in scena un micro talent show
per il marchio Bref Power Activ
in cui una boy band, la Balls
dream band canta appesa a
gigantesche palline in un wc.
«Perchè oltre agli investimenti
e ai buoni consigli per risparmiare», conclude Panajia, «per
scavalcare la crisi ci vuole comunque anche una buona dose
di ironia».
© Riproduzione riservata
Scatti d’autore, Scianna e Migliori per la nuova immagine di Polli
DI
CARLO ARCARI
La monografia aziendale è uno
strumento di comunicazione poco
attuale, ma anche nell’era del web
2.0 può essere ancora un mezzo
efficace per costruire l’immagine
attrattiva di una storica azienda
italiana di sottoli e sottaceti.
Ne è convinta Polli, azienda specializzata nel settore delle conserve
vegetali, protagonista nel mercato
nazionale e internazionale da 140
anni grazie alla passione per la terra di una famiglia che la gestisce
da sei generazioni. «Polli è una realtà tutta al femminile: due figlie
del presidente e una nipote hanno ormai preso in mano il timone
dell’azienda e il racconto fotografico del libro che abbiamo realizzato,
edito dall’agenzia Contrasto, mette
in risalto la freschezza e la vitalità
delle ragazze della famiglia Polli,
sottolineando il senso di appartenenza alla terra e alle proprie ori-
gini», dice Gérard Franzin, da due
anni direttore marketing di Polli
che ha creduto molto in questa
iniziativa. «L’intento è quello di comunicare che questa
è un’azienda storica,
con solide radici territoriali e familiari,
ma aperta al futuro
e all’innovazione».
Fondamentale per la
riuscita dell’operazione è stata la scelta degli autori delle
immagini e dei testi,
i fotografi Ferdinando Scianna e Nino
Migliori, maestri riconosciuti, uno del
reportage sociale,
l’altro dello still life, accompagnati dalla scrittura inconfondibile di
Antonio Pascale. Gli scatti dei due
autori di «Centoquarantanni di
amore per la terra», che celebra la
storica azienda toscana sono stati
protagonisti anche di una mostra
fotografica esposta presso lo Fondazione Forma di Milano dal 23 al
28 Novembre.
«Il libro ha fatto un
po’ da spartiacque
della nostra strategia
di comunicazione»,
osserva Franzin. «Dal
2011 a oggi abbiamo
rifatto il packaging
dei prodotti che è
stato reso coerente
e moderno, e abbiamo portato avanti a
livello nazionale una
campagna di sampling
presso spa, palestre,
centri direzionali e
bar finalizzata a far
assaggiare a questo pubblico i nostri prodotti. Inoltre abbiamo attivato il Polli Cooking Lab, un’osservatorio delle tendenze dei consumi
nel settore food che ha già diffuso
ai media diversi report sulla rela-
zione tra cucina ed eros, e su quel
che mangiano gli italiani in spiaggia. Su internet siamo attivi con la
pagina facebook e nel 2013 abbiamo previsto alcune campagne di
prodotto concentrandoci su quelli
più innovativi utilizzando la stampa locale e il web».
L’etichetta italiana, nonostante la
crisi, chiuderà l’anno in positivo ritoccando il fatturato di 86 milioni
di euro registrato nel 2011 di cui
la metà frutto di vendite nel segmento private label. L’export vale
il 25% del business e raggiunge 32
paesi nel mondo. «La sfida del 2013
è riagganciare il pubblico dei 3035enni che non consuma più sottaceti e sottoli perché sono usciti
dall’immaginario gastronomico
della loro generazione», conclude
Franzin. «Stiamo studiando nuove
idee per ridare valore a questi prodotti rimettendoli al centro delle
nuove tendenze di consumo».
© Riproduzione riservata
098105098108105111103114
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
18
Mercoledì 5 Dicembre 2012
MARKETING
Il social network spinge sulla pubblicità. I casi Samsung, Nutella, Costa Crociere e Alitalia
Facebook a caccia di marchi
Colombo: in Italia platea di 14 mln di utenti per chi investe
DI
ALESSIO ODINI
marchi che pianificano sui
social network aumentano
il ritorno sugli investimenti pubblicitari. Lo dicono i
numeri che pubblica Facebook
(www.facebook.com/FacebookStudio) che quanto a spettatori-utenti raggiunge la finale di
Sanremo, a dimostrazione che
la diversificazione del budget
oltre i media tradizionali, permette di raggiungere un pubblico più ampio e mirato. «Una
radio come Rtl fa 7 milioni di
contatti al giorno, la finale del
Festival di Sanremo arriva a 1314 milioni. Facebook conta su
14 milioni di utenti attivi ogni
giorno», racconta Luca Colombo, country manager per la
Penisola. Il 25-30% del tempo
passato dagli italiani ogni giorno su internet, secondo il manager, è impiegato in attività
sul network sociale americano.
Ecco perché le occasioni di contatto con i clienti si traducono
in investimenti più efficaci per
le aziende alle quali il colosso
fondato da Mark Zuckerberg
guarda con attenzione.
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
I
Un discorso che vale su scala
mondiale: «Samsung negli Usa
ha investito 10 milioni di dollari
su Facebook per una campagna
DI CLAUDIO PLAZZOTTA
legata allo smartphone Galaxy
S III. Ne ha venduti per 129
Facebook si appresta a chiudere un 2012
milioni di dollari», ricorda Cocon ricavi per circa 5 miliardi di dollari (3,82
lombo. Ma anmld di euro), in crescita di oltre il 30%
che Nutella, in
sull’anno precedente. Nonostante la
Germania, «ha
quotazione in borsa, nonostante l’85%
investito l’anno
dei ricavi arrivi dalla pubblicità (e, in
scorso il 15%
particolare, dal largo consumo), e il
del bugdet sul
miliardo di utenti nel mondo, il social
social network»,
network fondato da Mark Zuckerberg
per parlare a
non ha però smesso di alzare cortine di
3,8 milioni di
fumo nei confronti della comunicazione
Luca
Colombo
consumatori,
al pubblico e di avere un rapporto comun target irragplicato con i media.
giungibile con la tv.
In Italia la sede di Facebook è ben nascosta
Alitalia e Costa Crociere
in una palazzina milanese di via Santa Mastanno sperimentando i coupon
ria Valle 3 (una traversa di via Torino): non ci
di Facebook Offer. «La compasono insegne per indicare il quartier generale
gnia aerea a settembre ha
di una società che governa, sulla Penisola, 22
venduto in questo modo 9 mila
milioni di clienti attivi, di cui 10 mln su mobile
biglietti, incrementando le ven(smartphone e tablet). Continua, cioè, il grande
dite del 38%», dice il manager,
equivoco delle mega web company (Facebook e
«mentre Costa ha lanciato un
Google, in primis), che hanno milioni di utenti
prodotto aggressivo nel prezzo
e milioni di ricavi pure in Italia e fingono di
(un viaggio di 4 giorni a 190
non esistere sui singoli mercati, per questioni
euro) per i fan di Facebook,
fiscali. E questo è un tema che i governi euvendendo le 700 cabine di una
ropei stanno affrontando e di cui le stesse web
nave in 48 ore».
company, una volta diventate grandi, dovreb-
In comunicazione il colosso ha da imparare
Basta prezzi nello spot
Billa riparte dalle fiabe
B
© Riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
L’insegna del gruppo Rewe si smarca dal filone discount
DI
bero prendere atto per rispetto dei cittadini che
pagano le tasse.
Luca Colombo, country manager di Facebook in Italia, invita i giornalisti nei suoi uffici.
Lo fa ieri mattina, alle nove, per «una colazione
con Facebook». Parla per una oretta, proietta
grafici, racconta delle applicazioni di Facebook
utili alle aziende per pianificare la pubblicità
e ottimizzare il ritorno sugli investimenti («è
dura andare a fare workshop one to one azienda per azienda, è bello usare voi, i media, come
veicolo per raccontare alla nostra clientela quello che facciamo»). Quando finalmente arriva il
momento delle domande (magari sull’interesse
per Whatsapp, o sulla crisi dell’advertising e la
fine dell’esclusiva con Zynga) Colombo svicola
e scappa perché «devo prendere un aereo per
Roma, dove nel pomeriggio avrò un incontro
con 50 manager del largo consumo». Sessanta
minuti di lezioncina stile università, unidirezionale, e stop. Ovvero, l’esatto opposto delle
logiche interattive internettiane. Gli addetti
dell’ufficio stampa fanno sgomberare la stanzetta con piglio brusco e deciso. Insomma, come
direbbero a Roma, «ve ne dovete annà». Ecco,
pur dall’alto dei suoi 5 mld di dollari di ricavi,
Facebook non è ancora diventata grande. Su
molte cose.
IRENE GREGUOLI VENINI
illa abbandona la pubblicità basata
sulle promozioni e i prezzi per lanciare
una campagna istituzionale che, utilizzando come testimonial i personaggi
delle favole, ha l’obiettivo di comunicare un posizionamento più alto e i valori su cui l’insegna
punta, vale a dire la prossimità al consumatore
e al territorio.
La campagna, da domani su affissioni outdoor,
stampa, radio e web, firmata dall’agenzia Luca!
con la pianificazione a cura di Omd, è quindi
l’ultimo tassello della strategia dell’insegna che si
è articolata su tre filoni: il rebranding, con il passaggio dei punti vendita del gruppo da insegna
Standa a Billa, lo sviluppo dei prodotti a marchio
proprio, la definizione del nuovo posizionamento
prezzi anche grazie a un progetto di razionalizzazione della rete di vendita con l’obiettivo di strutturarsi come insegna di prossimità presente nei
centri urbani, con un assortimento focalizzato
sul food e un unico format.
«L’investimento nella campagna è importante,
perché i fatturati sono positivi e quindi il budget destinato alla comunicazione è aumentato»,
spiega Rosanna Ungaro, direttore marketing
& comunicazione di Billa, l’insegna della grande
distribuzione del gruppo Rewe. «Dopo il rebranding, nel 2011 abbiamo posizionato il marchio
dal punto di vista commerciale. La risposta da
parte del cliente ci ha però detto che i due colori
di Billa, il rosso e il giallo, erano riconducibili in
Italia al concetto di discount, anche se una volta
entrati nei nostri negozi l’offerta era quella di un
supermercato». L’interesse era quindi «di riposizionare il marchio» con valori esclusivi: tradizioni
locali e vicinanza al cliente e al territorio. «Per
questo, prima abbiamo introdotto nella comu-
Cappuccetto rosso nella pubblicità Billa
nicazione all’interno dei negozi il colore grigio,
creando una percezione diversa dal discount»,
aggiunge la manager. «Una volta appurato che
i clienti continuavano a percepire l’aspetto promozionale a livello pubblicitario e di volantino è
nata l’esigenza di raccontare quei valori di Billa
che non erano chiari ai consumatori».
Nella campagna istituzionale sono stati introdotti personaggi ispirati alle favole: una fanciulla che ricorda Cappuccetto rosso, un personaggio
che potrebbe essere Babbo Natale, un genio che
può essere quello della lampada di Aladino, e un
gorilla che ricorda King Kong, sempre usando
come colore di sfondo il grigio, che è stato introdotto anche nei volantini. «Questi sono i primi
personaggi che raccontano i momenti di difficoltà che devono affrontare, aggiungendo che però
alla fine c’è qualcosa che li facilita, cioè Billa.
Il pay-off infatti è ‘‘per fortuna c’è Billa’’, che è
riconducibile anche a quelli che sono i servizi che
offriamo, come l’apertura 7 giorni su 7, la prossimità e le aperture serali», conclude Ungaro.
BREVI
Ultima tappa del Salone dello studente a Pescara, al Palacongressi d’Abruzzo. All’evento
dedicato all’orientamento
pre e post universitario,
oggi e domani, sono attesi
oltre 10 mila studenti
provenienti da Abruzzo,
Molise, Puglia e Marche.
La manifestazione si svolge con il patrocinio della
Ragione Abruzzo, la collaborazione dell’Università
degli Studi dell’Aquila e
in partnership con Italia
Lavoro.
Armando Testa unifica
la direzione creativa.
Nell’ambito di una ristrutturazione interna,
l’agenzia Armando Testa
ha deciso di unificare la
direzione creativa di tutte
le sedi (Torino, Milano
e Roma), affidandola a
Michele Mariani e Marco
Faccio. Escono così dal
gruppo Vincenzo Celli e
Peppe Cirillo. La responsabilità creativa della sede
di Milano è stata affidata
a Dario Anania e Vincenzo
Pastore.
Poste Italiane, ecco la
prepagata personalizzata. Debutta per Poste
Italiane MyPostepay, la
prima card personalizzabile con le proprie foto
per ricordare un momento
speciale o da regalare. Realizzata in collaborazione
con Mastercard e ricarica-
bile sia online sia presso
gli uffici Poste Italiane,
la carta personalizzata è
disponibile sul sito www.
postepay.it al costo di 10
euro. Come cover si può
optare tra foto personali
o le immagini disponibili nelle gallery di Poste
Italiane.
Fastweb punta su Padova. Fastweb sarà partner
tecnico del Talent garden
(Tag) di Padova, una comunità in cui convivono
e lavorano giovani appassionati di web e comunicazione. Al Tag, la compagnia
fornirà un collegamento in
fibra ottica a 100 Mbps.
Nella città universitaria
poi, Fastweb investirà nei
prossimi quattro anni 400
milioni di euro per offrire
il collegamento fino a 100
megabit a famiglie, partite
Iva e piccole imprese.
Bmw Roma promuove
la responsabilità sociale alla Luiss. Bmw Roma
è partner dell’Università
Luiss Guido Carli per un
progetto di responsabilità
sociale. Saranno coinvolti
nell’iniziativa e in un corso
di guida sicura presso la
Bmw Group Italia driving
academy, 300 studenti
del primo e del secondo
anno dell’ateneo. In palio
anche una borsa di studio
di Bmw Roma per uno
studente particolarmente
meritevole.
© Riproduzione riservata
098105098108105111103114
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
Mercoledì 5 Dicembre 2012
MEDIA
Il futuro della concessionaria che ha appena perso il budget di Metro
19
1
COMUNICAZIONE
Gruppo Rcs,
arriva
In forse la raccolta di The Space Cinema Rossanigo
Visibilia a rischio dieta
DI
CLAUDIO PLAZZOTTA
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
D
aniela Santanchè
ha avuto momenti
migliori. Ora si ritrova il compagno Alessandro Sallusti, direttore del
Giornale, agli arresti domiciliari in casa sua. È in un periodo
di grande confusione politica
per le primarie del suo partito,
il Pdl, che un giorno si fanno,
un altro non si fanno. La sua
società, la concessionaria pubblicitaria Visibilia, ha appena
perso il budget del quotidiano
gratuito Metro, passato alla
Manzoni. E il prossimo 13 dicembre i soci del circuito cinematografico The Space Cinema
(Mediaset e Benetton) decideranno se confermarle o meno il
contratto di raccolta anche per
il 2013. Dovesse perdere pure
quel cliente, diciamo che Visibilia si ritroverebbe in grave
pericolo di sopravvivenza, con
un portafoglio mezzi ridotto ai
minimi termini, e formato dal
quotidiano Il Giornale, il suo
inserto Style, e il free press settimanale Io Spio anch’esso dal
futuro incerto. Una forte dieta
dimagrante per una concessio- col cinema, Visibilia ha raccolnaria che meno di tre anni fa to circa 6 milioni di euro per il
si poneva tra le più rampanti circuito The Space, mentre Sie aggressive del mercato (ma pra ha portato in cascina circa
erano i tempi di Santanchè 4,5 milioni di euro. «Con Opus
sottosegretario del governo il nostro circuito valeva circa
16 milioni all’anno. Ora creBerlusconi).
«Visibilia sa benissimo che do sia ragionevole una stima
a fine anno avremmo rivisto tra i 10 e i 12 milioni di euro»,
molte cose», spiega Giuseppe aggiunge Corrado. Insomma,
Corrado, presidente e a.d. di gli obiettivi raggiunti nel 2012
The Space Cinema, «anche non sono molto lontani dal poperché nel 2012 il nostro circu- tenziale. Perciò cosa rimprovera a Visibilia?
ito è stato diviso un po’ a metà:
«Diciamo che
una parte di sale a Visibilia,
avremmo
un’altra a Sipra. Dal 2013
preferito
avremo una sola concessionaria, che si occuperà
anche del sito e delle
nostre app. Poi dobbiamo riallocare la raccolta locale. Al momento
stiamo valutando le
proposte di una serie
di concessionarie. E
nel consiglio di amministrazione del
13 dicembre si
Daniela
deciderà».
Santanchè
Dal marzo
2012, quando di
fatto ha iniziato il suo lavoro
LA VIGNETTA DEL GIORNO
avere un supporto migliore
quest’anno. The Space Cinema
si è organizzato con l’offerta
Extra (teatro, eventi, concerti, balletto, ndr) e con le Cine
News, ma è arrivata poca pubblicità extra tabellare. Inoltre
è stato sfruttato troppo poco lo
spazio cinema come mezzo per
fare operazioni di comunicazione, il below the line. Visibilia
si è concentrata un po’ troppo
sulla pubblicità tabellare. Il
rapporto con la signora Santanchè è sempre stato trasparente, corretto, e pure generoso
per il tempo che ci ha dedicato.
Non sempre, però, la sua struttura ha risposto come avremmo voluto. Ora lei mi sembra
molto presa su tanti fronti, e
questo un po’ ci preoccupa. C’è
la questione Sallusti, le primarie del Pdl, insomma, qualche
dubbio è venuto anche a me.
Diciamo che Visibilia resta
favorita pure per il 2013»,
conclude Corrado, «ma non
vorrei che nel nostro rapporto subentrassero intoppi
ritenuti insormontabili dal
cda del 13 dicembre».
© Riproduzione riservata
Calcio in tv: si dice
Shakthiòr e non Shakthàr
Senza volerlo, Sky Sport è un veicolo culturale anche
per le lingue straniere. Ma non sempre si rivela all’altezza. Stupisce infatti che i suoi telecronisti, da giorni,
insistano nel dire che la squadra guidata da Lucescu
si chiama Shakthàr. La pronuncia corretta, in russo
e in lingua ucraina, è Shakthiòr, parola che significa
minatore e indica l’origine operaia della squadra di
Donetsk. Se i cronisti di Sky volessero una conferma,
potrebbero chiederla ai loro colleghi ucraini, direttamente allo stadio. Altrimenti, a tiro di cellulare, c’è l’ex
centravanti del Livorno, Lucarelli, che nello Shakthiòr
ha pure giocato e ha spiegato in un’intervista radiofonica qual è la pronuncia esatta della squadra prossima
avversaria della Juventus, nonché vera rivelazione della Champions League. Last but not least, un vocabolario di russo in redazione non guasterebbe.
L’editoria in Piazza Affari
Indice
FTSE IT ALL SHARE
FTSE IT MEDIA
Titolo
Chiusura
Var. %
Var. % 30/12/11
16.908,14
7.209,41
0,94
0,50
6,67
-29,46
Rif.
Var.
%
Var. %
30/12/11
Capitaliz.
(mln €)
Cairo Communication
2,5140
-1,41
-10,41
197,0
Caltagirone Editore
0,8900
-
-7,29
111,3
Class Editori
0,2000
-0,25
-21,57
21,1
Espresso
0,8000
-
-26,54
328,2
Il Sole 24 Ore
0,5220
-0,57
-25,85
22,6
Mediaset
1,3570
0,15
-36,53
1.602,9
Mondadori
1,1380
-0,52
-15,89
280,5
Monrif
0,2799
-2,74
-2,95
42,0
Poligraici Editoriale
0,2817
-2,05
-7,73
37,2
Rcs Mediagroup
1,2900
2,63
90,83
945,1
Seat Pagine Gialle
0,0050
4,17
-79,92
80,3
Telecom Italia Media
0,1667
-0,18
3,41
241,1
Giornalisti, via libera
all’equo compenso
È stata approvata in via definitiva dalla commissione
cultura della camera la legge sull’equo compenso, che
contiene norme per la remunerazione dei giornalisti free
lance. Secondo l’articolo 1 del provvedimento ora diventato legge, per compenso equo «si intende una remunerazione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro
svolto, tenendo conto della natura, del contenuto e delle
caratteristiche della prestazione, nonché della coerenza
con i trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva
nazionale di categoria».
L’articolo 2 prescrive, invece, l’istituzione della commissione per la valutazione dell’equo compenso, istituita
presso il dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del consiglio dei ministri. La commissione,
composta di 7 membri e presieduta dal sottosegretario
all’editoria, definirà il compenso equo entro due mesi dal
suo insediamento e redigerà un elenco delle testate che
lo garantiscono. Dal 1° gennaio 2013 la mancata iscrizione all’elenco per un periodo superiore a sei mesi
comporta la «decadenza dall’accesso» ai contributi in
favore dell’editoria.
Carlo
Rossanigo
DI
CLAUDIO PLAZZOTTA
Cadono a uno a uno
come mele mature i manager della vecchia squadra Rcs Media Group,
quelli scelti dall’ex a.d.
Antonello Perricone. Ora
è la volta di Lelio Alfonso,
direttore public affairs,
relazioni esterne e con i
media, che esce dal gruppo
editoriale per approdare
in area Luca di Montezemolo. Dovrebbe curare la
comunicazione del movimento politico di centro
promosso dall’imprenditore, ma questo potrebbe
essere solo un passaggio
momentaneo, in vista di
un approdo alla comunicazione dei treni Ntv, dove
presidente è proprio il suo
ex a.d. Perricone.
In Rcs, invece, al posto
di Alfonso, entra da oggi
Carlo Rossanigo, che in
Sky, fino a ieri, occupava la
poltrona di direttore delle
relazioni esterne. Non vi
saranno particolari scossoni alla pay tv satellitare,
poiché le deleghe di Rossanigo verranno assunte da
Eric Gerritsen, da pochi
mesi nuovo vicepresident
communications and public affairs di Sky Italia.
Rossanigo, 47 anni, ha
già lavorato lungamente
con Pietro Scott Jovane,
attuale a.d. di Rcs, ai tempi di Microsoft Italia, in
qualità di direttore delle
relazioni esterne. Tra i due
c’è un buon feeling, e per
Rossanigo si prospetteranno subito momenti durissimi, dovendo seguire la
comunicazione del piano
industriale (oggi, intanto,
previsto un cda straordinario di Rcs) e dei grossi
sacrifici che attendono il
gruppo editoriale.
Dall’arrivo di Jovane,
in Rcs sono già stati annunciati i cambi del d.g. e
cfo Riccardo Stilli (al suo
posto Riccardo Taranto,
da Prelios), del direttore
divisione Quotidiani Giulio Lattanzi (sostituito da
Alessandro Bompieri, che
arriva da Rcs Libri), del
direttore risorse umane
Monica Possa (al suo posto Maurizio Mongardi, ex
Wind). In uscita nei prossimi giorni anche Raimondo
Zanaboni, attuale numero
uno della concessionaria
Rcs pubblicità.
© Riproduzione riservata
098105098108105111103114
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
20
Mercoledì 5 Dicembre 2012
MEDIA
RAI, SERVIZIO PRIVATO
Tg1, l’arrivo di Orfeo scatena Giorgino e Petruni
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
DI
tica in prima persona, senza lasciare
il ruolo al caporedattore. Maccari ha
onorato l’impegno, non ha stravolto
la redazione, ed è stato accompagnato alla porta proprio da Giorgino con
uno scambio di vedute alquanto vivace, con il conduttore che ha preso
a male parole il direttore, reo di non
averlo mandato in onda per le primarie del Pd e soprattutto di non essersi
battuto per fargli condurre il faccia
a faccia tra Pier Luigi Bersani e
Matteo Renzi.
MARCO CASTORO
Lunedì è previsto l’arrivo di Mario
Orfeo al Tg1. La redazione è in fermento per il nuovo direttore e come
è consuetudine nel periodo delle
consegne regnano l’incertezza e la
paura di perdere i privilegi acquisiti. Ovviamente questo clima facilita
le grandi manovre. In fibrillazione
ci sono soprattutto i vicedirettori e i
conduttori delle 20. Per entrambi del
doman non v’è certezza. Anche perché
il nuovo direttore dovrà nominare almeno un vice di sua fiducia. E non è
da escludere che un posto sia riservato a Monica Maggioni, tanto più se
non dovesse andare in porto la sua nomina alla guida di Rainews. Pure per
la conduzione dell’edizione serale non
sono da escludere clamorosi ritorni,
su tutti quelli di Maria Luisa Busi e
Tiziana Ferrario. Anche perché con
le direzioni di Augusto Minzolini e
Alberto Maccari sono stati i conduttori in quota centro-destra a monopolizzare la scena. Attualmente alle 20
si alternano Francesco Giorgino,
Attilio Romita e Susanna Petruni (Lara Chimenti è in maternità).
Tra i tre è stato siglato il patto del
ristorante. Davanti a un piatto di
fettuccine si sono giurati fedeltà nel
segno dell’unità e della compattezza.
Ma sono bastate solo poche ore e il
patto (come le fettuccine del resto) è
stato digerito. Giorgino si è fatto accompagnare da Angelino Alfano
Mario Orfeo
da Silvio Berlusconi per strappare
la promessa di una nomina a vicedirettore in quota Pdl. Ovviamente la
notizia ha mandato su tutte le furie la
Petruni, da sempre berlusconiana doc
e fedelissima al Cavaliere, anche nei
momenti più difficili dell’ex premier.
Ora tra i due giornalisti è subentrato un altro patto, quello dello sgambetto. Romita per il momento non si
espone, tuttavia, nonostante sia un
componente del cdr, teme di perdere
la conduzione delle 20. Molto nervoso è Francesco Giorgino. Ha paura di
pagare la sua fedeltà a Minzolini e
teme che il direttore Orfeo (come è
giusto che sia) voglia gestire la poli-
TREMANO I VICEDIRETTORI
DI RETE. A quanto si apprende le
forbici del d.g. Luigi Gubitosi stanno per entrare in azione anche tra i
vicedirettori di rete. Attualmente in
carica ce ne sono: 4 per Raiuno, 5 per
Raidue e 3 per Raitre. Alla fine ne
dovrebbero restare due per ciascuna
rete (taglio del 50%).
DIEGO GABUTTI
CAPUOZZO, PREMESSE DA MARINAIO. Toni Capuozzo non voleva fare il giornalista, ma sognava di
diventare un marconista sui transatlantici. Lo ha confessato rispondendo in diretta web alle domande degli
utenti del sito Quimediaset.it. «Mia
nonna faceva la cameriera sulle navi
e anch’io avrei voluto solcare i mari.
Ironia della sorte, mi sono ritrovato
a fare un programma intitolato Terra!». Tra il dire e il fare c’è di mezzo
il mare.
IL POPULISMO PAGA. Record assoluto per Quinta Colonna, trasmissione del lunedì sera di Retequattro
condotta da Paolo Del Debbio.
Barks trasformò i paperi in eroi
DI
RAI PREMIUM SUPERA IRIS.
Boom di ascolti per Rai Premium
che a novembre è il canale digitale
terrestre più visto nell’intera giornata. Con uno share medio del 1,41%
Rai Premium batte infatti Real Time
(1,38%) e Iris (1,20%) e si conferma
finora come miglior rete Rai del digitale terrestre nell’intera giornata
per il 2012.
IL TG5 MORDE. Orfeo non troverà
soltanto un Tg1 dilaniato dalle polemiche interne, ma anche un telegiornale alle prese con un serio problema
di ascolti: per 7 volte negli ultimi 15
giorni il Tg5 delle 20 ha battuto lo storico notiziario Rai. E questa settimana è iniziata con l’ennesima sconfitta
del Tg1.
ANDRAE RACCONTA LA STORIA DEL VERO PAPÀ DEI FUMETTI DISNEY
È stato un caso d’evoluzione della specie: all’origine non erano che pupazzi ma
grazie a lui, Carl Barks, di cui esce da Rizzoli Lizard (pp. 240, 25 euro, ebook, 13,99
euro) il classico Paperino e il segreto degli
Incas, i paperi si trasformarono in simboli
e campioni della middle class, in classiche
icone americane. Non avvenne per gradi,
pian piano, un passo per volta, ma con uno
zompo da canguro dei cartoons.
Donald Duck, da noi Paperino, era fino
al giorno prima un papero burrascoso e
frenetico: condivideva il destino degli eroi
sfigati e rovinosi delle comiche finali e si
guadagnava da vivere precipitando di gag
in gag incontro alla catastrofe finale. Non
era un protagonista. Faceva da spalla nei
fumetti altrui. Era lui, per esempio, lo strillone assatanato che bercia e strilla nelle
tavole di Topolino giornalista (una sceneggiatura degna dei grandi noir hollywoodiani dell’epoca). Nessuno, neppure il grande
Walt Disney in persona, puntava sui paperi. Poi arrivò Barks e ogni cosa cambiò dalla
sera al mattino. Ci fu questo improvviso e
devastante salto evolutivo, come racconta
Thomas Andrae in un grande libro, Carl
Barks, il signore di Paperopoli, ProGlo, pp.
310, 25 euro, e i paperi, da parenti poveri
delle star disneyane, balzarono d’un tratto
sotto i riflettori mutati, trasfigurati, e in
breve tempo si guadagnarono il nome in
caratteri giganti sul cartellone.
Anno 1942. Titolo della storia: Paperino e
l’oro del pirata, che Barks disegnò insieme
a Jack Hanna, 32 tavole ciascuno, elaborando lo storyboard d’un cartone animato.
Paperino, Qui, Quo, Qua e un pappagallo uscito dritto dritto dall’Isola del tesoro
andavano per mare cercando dobloni e
avventura. Donald il papero, uscito dal
ghetto delle storielle meccaniche e rovino-
Ha fatto registrare una media di
2.279.000 telespettatori e uno share
del 9,09%. Picco di ascolto 3.140.000
telespettatori, col 17% di share, ottenuto alle 23 e 20 durante lo scambio
d’opinioni sui privilegi della casta. Per
contro, L’infedele di Gad Lerner su
La7 ha subito una sconfitta cocente
(645.000 telespettatori in valore assoluto per uno share del 2,65%) nonostante avesse ospite un big del calibro
di Cesare Geronzi.
se, era entrato in una nuova dimensione:
la favola realistica, che ha per stella polare l’avventura, per bussola l’ottimismo.
Rapidamente il parco paperi s’allargò fino
ad attirare più personaggi della Comédie
humaine di Balzac: arrivarono Paperina e
il cugino Gastone, poi la Banda Bassotti e
le Giovani Marmotte, Archimede e Cuordipietra Famedoro, il fantastiliardario rivale
di Paperon de’ Paperoni. Quest’ultimo fu
naturalmente la massima invenzione di
Barks, il personaggio centrale del suo straordinario circo a fumetti. Paperino cambiò
carattere: di tanto in tanto gli saltavano
ancora i nervi, ma era più sobrio e razionale, più adulto e umano. Aveva da sbarcare
il lunario, come ogni americano medio. Era
fidanzato con Paperina. C’erano conti da
pagare, nipotini da educare e da cui essere
educato, doveri da assolvere. In breve le
storie di Paperino diventarono lo specchio
fedele d’uno speciale american way of life (e
in generale della way of life di tutti noi). Ne
risultò, col tempo, un ritratto sempre più
vasto e articolato dell’universo paperesco:
un gran mare di storie, personaggi, rimandi, autocitazioni che gli autori disneyani, a
cominciare da Don De Rosa, il più sottile
e filologico allievo di Bark, continuano a
esplorare.
Insieme al minimalismo della vita quotidiana dei cittadini di Paperopoli, città
metaforica e premeditata, Barks sviluppò anche un eccitante filone avventuroso.
Accompagnò Paperino in mille avventure
esotiche, su e giù per giungle e savane, lo
scortò in isole lontane, dentro valli misteriose, eternamente alla ricerca d’un tesoro
in fondo all’arcobaleno. Storie complesse e
grandiose, raccontate in lingua cinematografico, inquadrature perfette e dialoghi
smaglianti. Non erano semplici fumetti.
Era grande letteratura.
© Riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
DIGITALE EXTRATERRESTRE
Il processo (di primo grado)
DI
MASSIMO TOSTI
Con il viatico di una diffida alla messa in onda da
parte di Amanda Knox,
Mediaset ha trasmesso
lunedì sera (Canale 5,
ore 21,15) il film prodotto
dall’americana Lifetime
dedicato proprio ad Amanda, la principale imputata
dell’omicidio di Meredith
Kercher, avvenuto a Perugia il 2 novembre 2007. Il
film è stato proiettato negli Stati Uniti a febbraio
Amanda Knox
dello scorso anno, dopo la
condanna in primo grado di Amanda e Raffaele Sollecito
a 26 e a 25 anni come responsabili del delitto. Un anno fa
la Corte d’appello ha assolto i due (lei è stata condannata a
tre anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba,
pena già scontata). L’Auditel (4 milioni di telespettatori) ha
dato ragione alla rete; il film è diretto e recitato in modo
assolutamente dignitoso. E tuttavia c’è da domandarsi quale
morboso voyeurismo spinga tanta gente ad appassionarsi a
una vicenda tragica che, oltretutto, resta sospesa a metà (alla
sentenza di primo grado, riformata in appello e sulla quale
si attende ancora, fra qualche mese, la pronuncia definitiva
della Cassazione). Tutti i critici televisivi si sono accaniti negli ultimi anni contro i «plastici» utilizzati da Bruno Vespa
per ricostruire le scene dei delitti, cercando di svolgere un
ruolo giornalistico. La ricostruzione cinematografica è molto
più discutibile e sommaria: è sufficiente affidarsi a un sorriso
fuori luogo della protagonista per indurre lo spettatore a
ritenere colpevole Amanda, così come è sufficiente indulgere su un atteggiamento brusco di un poliziotto durante un
interrogatorio per dar credito alla difesa dell’imputata che
accusò gli inquirenti di aver costretto Amanda a mentire
dopo ore e ore di interrogatorio. In America il film ha ottenuto
un discreto successo anche perché gran parte della stampa
giudicò impietosamente la giustizia italiana. Ma in Italia è
opportuno mandare in onda una fiction su un caso ancora
aperto, su una ferita non ancora rimarginata?
© Riproduzione riservata
098105098108105111103114
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
Mercoledì 5 Dicembre 2012
MEDIA
21
2
L’a.d. Santelia: più digitale, ma gli elenchi su carta resistono. Cercheremo nuove formule
Seat Pg avanti con o senza Pagine
Servizi per le pmi online, non solo con i propri prodotti
DI
ANDREA SECCHI
e Pagine Gialle funzionano ancora, quando si
deve fare un trasloco,
per esempio, o, toccando ferro, quando si cercano
servizi funebri. Per quelle
cose che per fortuna non si
presentano spesso nella vita.
Per questo l’amministratore
delegato di Seat Pg, Vincenzo Santelia, in carica
dal 26 ottobre, non prevede
una chiusura delle edizioni
cartacee a breve. Anzi, per
alcuni prodotti, vedi i Tuttocittà, l’interesse è più vivo
che mai, basterebbe renderle
più complementari all’offerta online. È chiaro però che
molte delle funzioni degli
elenchi sono state assorbite
dal web, in Italia come nel
resto del mondo, dove le directories si sono trasformate
o sono uscite dal mercato.
Il futuro di Seat Pg è quello di essere sempre più un
fornitore di servizi per le pmi
e di essere parallelamente
meno presente con i propri
prodotti sui consumatori fi-
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
L
Vincenzo Santelia
nali. Motori di ricerca, social
network, applicazioni mobili svolgono infatti il compito
che prima era destinato agli
elenchi e il lavoro di Seat
Pg sarà quello di portare le
pmi non solo online, come ha
CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA
La7, in gara il duo Equinox-Clessidra e l’editore
Cairo. Il fondo Equinox di
Salvatore Mancuso col fondo Clessidra ha confermato
di aver presentato a T.I. Media un’offerta vincolante
per acquisire La7. In gara
anche l’editore Urbano
Cairo, concessionario della
pubblicità di La7 e assistito
dalla banca Lazard. Discovery si sarebbe ritirata
invece dalla gara (lunedì si
sono chiusi i termini per la
presentazione delle offerte
vincolanti), mentre è possibile che abbia fatto la sua
proposta anche il finanziere Tarak Ben Ammar,
che ha annunciato ieri di
avere dalla sua un partner
internazionale oltre alla tv
francese Tf1.
Unione Sarda, redattori
sfiduciano il direttore.
L’assemblea dei redattori
del quotidiano L’Unione
Sarda ha sfiduciato il
direttore Paolo Figus e il
condirettore Roberto Casu,
dopo aver già attuato lo
sciopero delle firme. I redattori lamentano che, in pochi
mesi, circa 12 giornalisti
non sostituiti sono usciti
dall’organico.
Class Cnbc, Missione
Risparmio sui nuovi
investimenti 2013. Dopo
il calo del differenziale tra
i Btp e i Bund, sotto quota
300 punti, si ripropone
la caccia al rendimento
da parte degli investitori.
Dove investire nel 2013?
Meglio i titoli di Stato o i
corporate bond? A questi
interrogativi vuole rispondere la puntata di questa
sera di Missione Risparmio - La consulenza per
investire, trasmissione
condotta dal caporedattore
di Class Cnbc Jole Saggese
con il patrocinio di Anasf
(Associazione nazionale
dei promotori finanziari).
Missione Risparmio va
in onda sul canale 507 di
Sky il mercoledì alle 21.00
e, in replica, il giovedì alle
16.00 e alle 24.00 (oltre che
in streaming su www.milanofinanza.it e www.cubovision.it/tv/class-cnbc).
ItaliaOggi si aggiudica
il premio Franco Compasso, un concorso giornalistico internazionale giunto alla sua terza edizione,
promosso dall’Azienda
speciale per l’innovazione
della produzione e dei
servizi di Caserta con il
contributo della Camera
di commercio e in collaborazione con l’Associazione giornalisti europei. Il
premio è stato vinto dalla
giornalista Claudia Cervini con il servizio pubblicato
sulle pagine marketing del
quotidiano «Il brand Caserta ora mette le ali». Al
premio hanno partecipato,
tra gli altri, Ansa, Rai,
Sole 24 Ore, Repubblica e
Avvenire.
già fatto (oltre 20
mila i siti realizzati), ma anche di
comunicare attraverso questi strumenti. In tutto il
mondo le directories sono state
assorbite dal web,
non resta, secondo Santelia, che
approfittare della
propria esperienza
e del proprio know
how per aiutare le
imprese a riuscire
al meglio nel nuovo ambiente. «Il
nostro compito»,
ha detto l’a.d. durante un incontro
di presentazione
alla stampa, «è di
portare i nostri
clienti ad accedere
alle migliori soluzioni possibili presenti sul
mercato. E non sempre può
trattarsi di nostri prodotti.
D’altronde gli stessi Facebook e Twitter sono le soluzioni
migliori rispetto a tanti altri
concorrenti. Quello su cui noi
possiamo contare, però, è di
avere delle competenze con
accedervi».
Santelia ha trascorso gli
ultimi 18 anni in Bain & co.
dove si è occupato di beni
di consumo e di media, fino
a diventare capo dell’ufficio locale della società di
consulenza ad Amsterdam.
In Seat, però, non è nuovo,
avendo affiancato l’azienda
ai tempi di Lorenzo Pellicioli
e più recentemente con Luca
Majocchi.
Fatta la ristrutturazione
del debito ad agosto (ridotto di 1,4 miliardi dai 2,7
miliardi iniziali grazie alla
conversione del bond Lighthouse in azioni), eletto il
consiglio di amministrazione e poi l’amministratore
delegato, ora Seat Pagine
Gialle si prepara quindi ad
affrontare nuovamente la
navigazione. Una navigazione più tranquilla dal punto
di vista finanziario, non certo
da quello del business. Questo perché tutt’ora la società
trae il suo fatturato quasi
totalmente dalla pubblicità
e questo non è certamente il momento migliore per
raccogliere investimenti del
genere. Nei primi sette mesi
i ricavi in Italia sono calati del 7,2% (521 mln, 646 a
livello consolidato) e per la
fine dell’anno è previsto un
segno negativo intorno al
10%. Per l’anno prossimo,
invece, si prevede ancora
un calo, anche se inferiore
rispetto al 2012.
Ma non è solo l’andamento pubblicitario. Seat Pg da
alcuni anni porta avanti lo
spostamento verso il digitale,
come detto, e finora la situazione è di un 50% di ricavi
dall’online e l’altro 50 dalla
carta. I servizi sul digitale,
invece, pesano per un terzo
sui ricavi dall’online. E questa sarà una delle leve su cui
muoversi per garantire un
futuro solido a Seat, anche se
l’a.d. per ora non si sbilancia:
ancora nessun obiettivo sulla
quota di servizi da raggiungere, e comunque «molto dipenderà da ciò che chiedono
i clienti».
© Riproduzione riservata
Contenuti su misura e pubblicità interattive. Vogue si prepara
Condé Nast lancia Wired
e Gq in versione per tablet
C
DI
MARCO A. CAPISANI
ondé Nast lancia le prime due edizioni
di mensili pensate interamente per tablet e pubblicate su iPad: si tratta delle
versioni native dei maschili Gq e Wired, ma la casa editrice guidata dal presidente e
a.d. Giampaolo Grandi sta studiando anche le
versioni tablet dei suoi femminili,
a partire da Glamour e soprattutto da Vogue. Per quest’ultimo, in
particolare, la versione nativa
potrebbe debuttare, nel 2013, in
concomitanza del 25° anno di direzione di Franca Sozzani.
«Contenuti interattivi realizzati su misura per l’iPad e non trasposti banalmente dall’edizione
cartacea, fotografie con didascalie interattive, condivisione sui
social network e la possibilità di
dialogare con le firme del magazine»,
spiega Marco Formento, senior vice
president consumer marketing print
and digital di Condé Nast Italia, «sono
solo alcune delle peculiarità delle nostre pubblicazioni su iPad. Per il 2013 abbiamo stilato
un piano per portare su tablet le altre testate».
Le applicazioni di Gq e Wired si scaricano gratuitamente dall’Apple store, ma presto saranno
disponibili anche per Kindle Fire e Android. La
politica di abbonamenti comprende invece una
sottoscrizione annuale a 11,99 euro, l’acquisto
di una singola copia a 2,69 euro oppure a 1,69
euro, nel caso ci si impegni ad acquistare il periodico per almeno tre mesi. Accesso gratuito,
infine, per i lettori che si abbonano alle versioni cartacee. Per incentivare gli abbonamenti,
comunque, Condé Nast Italia offre anche una
«free preview», anticipazione gratuita del numero in uscita con l’accesso al 10-15% dei contenuti
pubblicati.
Gli obiettivi di diffusione digitale puntano
nel medio-lungo periodo a raggiungere il 5-10%
dell’intera diffusione, prendendo come parametro i dati della lettura su tablet nel mondo
anglosassone, tra Stati Uniti e Gran Bretagna.
Ma tutto dipenderà anche dalla penetrazione in Italia degli stessi tablet,
oggi a quota 3 milioni e previsti l’anno
prossimo a ridosso dei 6 milioni. La
casa editrice di piazza Castello
a Milano inizierà a conteggiare
il totale delle applicazioni scaricate e il totale delle singole copie
acquistate, raffinando poi il monitoraggio con il numero di interazioni per pagina. In prospettiva, le
rilevazioni sulle diffusioni digitali
verranno certificate da Ads.
Se i primi due numeri di Gq e
Wired hanno reso interattivo il
65% dei contenuti in pagina, «anche le inserzioni pubblicitarie proporranno contenuti extra, consentendo al lettore
di interagire col prodotto promosso», interviene
Matteo Gabba, group marketing director Gq
e Wired. L’inserzionista può sponsorizzare l’intera applicazione per un mese, come Nissan col
primo numero per iPad di Gq e come Ibm per
quello di Wired. Tutti gli inserzionisti dei magazine possono, poi, rendere interattive le loro
campagne e arricchirle di contenuti su tablet.
Nel 2013, vogliamo accrescere l’interattività
delle pubblicità e perfezionare strumenti come
il maxizoom o l’esplorazione a 360° dei prodotti
pubblcizzati, fino a renderli degli standard per
pubblicare i nuovi messaggi stampa».
098105098108105111103114
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
22
Mercoledì 5 Dicembre 2012
UN PROFESSIONISTA AL GIORNO
La vita e la carriera di Mimi Kung, country manager per l’Italia di American Express
La rivoluzione in una carta
Lavoriamo per cambiare la percezione delle transazioni
I vantaggi del pagamento elettronico? Qualità e servizi
DI
ALESSIO ODINI
er cambiare il modo di acquistare beni e servizi, scegliendo le transazioni elettroniche, e
mutare le prospettive di un intero paese, sarà
necessaria una rivoluzione culturale. A partire
dalle donne e dai giovani, i più ricettivi alle novità. È
da loro, infatti, che bisogna partire per rendere naturali anche in Italia le transazioni che si concludono
con un click, o i pagamenti per cui basta avvicinare
alla cassa un telefonino dotato di tecnologia Nfc.
Fra gli alfieri di questo cambiamento c’è Mimi
Kung, country manager per la penisola di American
Express, la società di servizi finanziari statunitense
«che crede di avere la giusta strategia per il futuro
digitale che ci attende». Anzitutto, si tratta di un
cambiamento culturale, che corre sul filo dell’innovazione tecnologica e di internet, soprattutto in chiave mobile. L’online, d’altra parte, è
il mercato su cui gran parte dell’economia
mondiale sta puntando: l’e-commerce è fra
i pochi settori a crescere costantemente e
a doppia cifra, in un periodo di recessione
conclamata. È in questo scenario che si muove American Express, riconosciuto in tutto
il mondo come «un marchio premium, forte
della sua storia e delle sue partnership con
altri brand importanti». Da Foursquare ad
Alitalia, solo per citarne alcuni, il brand
dei servizi finanziari si lega infatti in ogni
mercato a quelle aziende che vogliono offrire
qualcosa di più ai consumatori, a cominciare
dalla sicurezza delle transazioni, ma anche
qualità dei servizi e vantaggi.
Questo è l’obiettivo da raggiungere, «anche
in un paese come l’Italia, dove bisogna fare
ancora molto per ridurre la circolazione dei
contanti, mostrando la comodità che offre
il pagamento elettronico», spiega il country
manager di American Express.
La scarsa confidenza si supera solo «con un
cambiamento culturale», insiste Kung, «anche
nel caso dei prestiti di denaro. Abbiamo dei
prodotti ad hoc anche per questo nel
campo del business to business, dove vogliamo crescere. Per farlo occorre incentivare le persone, a cominciare dalle donne
e dai giovani». Ma come spesso accade,
nome
la scintilla dei cambiamenti deve partire
da
d chi è motivato e ha i mezzi per portarli
avanti:
«Due anni fa, quando sono diventaa
nata a
ta
t country manager, ho trovato un’azienda
dove,
a livello di board il rapporto fra dirid
genti
uomini e donne era 80 a 20. Ora siamo
g
il
al
a 50%. Sono orgogliosa di questo risultato»,
dice
soddisfatta Kung, che conosce l’Italia in
d
modo
tutt’altro che superficiale.
m
Certo,
non è immune dal fascino del clima e
C
professione
dei
d monumenti, per non parlare dello stile di
country manager per l’Itavita
e
della
cucina, ma sono le persone a incuriosirla
v
i l
lia di American Express
di
d più. «Mi piace la passione che gli italiani mettono
nelle
cose, così aperti e disposti a interagire. Taln
volta
la passione può risultare eccessiva, discutere
v
porta via sempre
più tempo che altrove. Per questo sarebbe nesem
cessario imparare a essere più tolleranti e più efficienti», osserva
la manager, che in Italia ha incontrato anche
he suo marito.
Ripensando alla sua carriera, Kung non trova
va altro termine che
«naturale» per definire il percorso che l’ha portata
ortata fin qui. Nata
a Taiwan, è cresciuta negli Stati Uniti, dove
e ha conseguito anche la laurea in finance and business
iness
administration. «Ero brava in matematica e la
mia famiglia mi ha indotto a scegliere questa
strada. Poi sono nata in Asia e ho sempre
avuto il desiderio di vivere in posti diversi
nel mondo. Così, grazie al mio lavoro, ho
potuto restare a lungo negli Stati Uniti, in
Gran Bretagna e in Italia».
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
P
Le scarpe
Quelle di Christian
Louboutin sono le
mie preferite
in assoluto
La tecnologia
In borsa ho sia un BlackBerry
che un iPhone (nella foto)
Lo stile
francese
Hermes è fra le mie
maison preferite
(nella foto una
Birkin)
Lo shopping
Fare compere, a volte,
mi ridà il buon umore.
Cucinelli, in particolare,
è tra i marchi di
abbigliamento che
prediligo
Mimi Kung
Taiwan
5 febbraio 1965
L’auto
Non sono immune al fascino delle Ferrari (nella foto
la 458 Italia), da guardare in pista durante i Gran
Premi, ma anche in strada
© Riproduzione riservata
098105098108105111103114
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it