17 Mercoledì 5 Dicembre 2012 Gentleman + Ladies due riviste a soli € 3,50 Marketing Gentleman + Lad dies due riviste a soli € 3,50 Oggi IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ Mara Panajia spiega la strategia di promozione del colosso del largo consumo in Italia Henkel dà lezioni contro la crisi Buoni scuola, consigli per risparmiare e un po’ di ironia http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI VALENTINA GIANNELLA n tempi di crisi, Henkel non rallenta ma aumenta il proprio investimento in comunicazione a doppia cifra e lo fa anche scegliendo operazioni che «migliorino la vita dei consumatori e del mondo in cui viviamo», spiega a ItaliaOggi il direttore marketing Italia, Grecia e Cipro Mara Panajia. Ecco allora la campagna «Insieme a te per la tua scuola!», in co-marketing con Coop Italia, che vede il brand Dixan protagonista di un concorso in cui si possono vincere fino a duemila euro di buoni acquisto in materiale didattico per il proprio istituto. O l’alleanza tra Pril e Microsoft advertising per «educare gli utenti a una vita più sostenibile», spiega Panajia. «Abbiamo scelto Msn.it con i suoi oltre 4,4 milioni di utenti unici al mese solo in Italia, per spiegare come usare meglio la lavastoviglie, quanto si consuma e quanto si può risparmiare cambiando poche semplici abitudini». Il titolo della sezione dedicata sul canale Msn è, appunto, Risparmio sostenibile e non riguarda solo il lavaggio piatti (di competenza del marchio Pril, pastiglie per lavastoviglie) con la funzione Econometro per capire quanto I Mara Panajia Sopra, la campagna per l’iniziativa «Insieme a te per la tua scuola!» e quella «Risparmio sostenibile». A sinistra, l’ultima campagna Bref con la Balls dream band consumiamo in base alle nostre abitudini in cucina: online consigli anche per fare la spesa sottocosto, raccogliere buoni sconto, risparmiare con i gruppi di acquisto o fare attività fisica a costo zero. L’impegno di Henkel «è quello di aiutare gli italiani a vivere bene anche in tempo di crisi». Ecco dunque nuove soluzioni di packaging come quelle del marchio di detergenza General, «con la riduzione del contenitore, della plastica e la scelta di vendere prodotti meno diluiti, cioè più concentrati, per ottimizzare la spesa e per risparmiare in termini di trasporto e di emissione di Co2». Nel frattempo, prosegue la pianificazione della comunicazione classica, con la televisione protagonista assoluta dell’investimento pubblicitario (80%), «perchè rimane il mezzo principale per il mercato del largo consumo», precisa Panajia. «Ma sono invariati gli investimenti anche su stampa, affissione e web», con un’attenzione particolare alle iniziative che coinvolgano il pubblico dei più giovani come quella che ha visto Tbwa/Italia mettere in scena un micro talent show per il marchio Bref Power Activ in cui una boy band, la Balls dream band canta appesa a gigantesche palline in un wc. «Perchè oltre agli investimenti e ai buoni consigli per risparmiare», conclude Panajia, «per scavalcare la crisi ci vuole comunque anche una buona dose di ironia». © Riproduzione riservata Scatti d’autore, Scianna e Migliori per la nuova immagine di Polli DI CARLO ARCARI La monografia aziendale è uno strumento di comunicazione poco attuale, ma anche nell’era del web 2.0 può essere ancora un mezzo efficace per costruire l’immagine attrattiva di una storica azienda italiana di sottoli e sottaceti. Ne è convinta Polli, azienda specializzata nel settore delle conserve vegetali, protagonista nel mercato nazionale e internazionale da 140 anni grazie alla passione per la terra di una famiglia che la gestisce da sei generazioni. «Polli è una realtà tutta al femminile: due figlie del presidente e una nipote hanno ormai preso in mano il timone dell’azienda e il racconto fotografico del libro che abbiamo realizzato, edito dall’agenzia Contrasto, mette in risalto la freschezza e la vitalità delle ragazze della famiglia Polli, sottolineando il senso di appartenenza alla terra e alle proprie ori- gini», dice Gérard Franzin, da due anni direttore marketing di Polli che ha creduto molto in questa iniziativa. «L’intento è quello di comunicare che questa è un’azienda storica, con solide radici territoriali e familiari, ma aperta al futuro e all’innovazione». Fondamentale per la riuscita dell’operazione è stata la scelta degli autori delle immagini e dei testi, i fotografi Ferdinando Scianna e Nino Migliori, maestri riconosciuti, uno del reportage sociale, l’altro dello still life, accompagnati dalla scrittura inconfondibile di Antonio Pascale. Gli scatti dei due autori di «Centoquarantanni di amore per la terra», che celebra la storica azienda toscana sono stati protagonisti anche di una mostra fotografica esposta presso lo Fondazione Forma di Milano dal 23 al 28 Novembre. «Il libro ha fatto un po’ da spartiacque della nostra strategia di comunicazione», osserva Franzin. «Dal 2011 a oggi abbiamo rifatto il packaging dei prodotti che è stato reso coerente e moderno, e abbiamo portato avanti a livello nazionale una campagna di sampling presso spa, palestre, centri direzionali e bar finalizzata a far assaggiare a questo pubblico i nostri prodotti. Inoltre abbiamo attivato il Polli Cooking Lab, un’osservatorio delle tendenze dei consumi nel settore food che ha già diffuso ai media diversi report sulla rela- zione tra cucina ed eros, e su quel che mangiano gli italiani in spiaggia. Su internet siamo attivi con la pagina facebook e nel 2013 abbiamo previsto alcune campagne di prodotto concentrandoci su quelli più innovativi utilizzando la stampa locale e il web». L’etichetta italiana, nonostante la crisi, chiuderà l’anno in positivo ritoccando il fatturato di 86 milioni di euro registrato nel 2011 di cui la metà frutto di vendite nel segmento private label. L’export vale il 25% del business e raggiunge 32 paesi nel mondo. «La sfida del 2013 è riagganciare il pubblico dei 3035enni che non consuma più sottaceti e sottoli perché sono usciti dall’immaginario gastronomico della loro generazione», conclude Franzin. «Stiamo studiando nuove idee per ridare valore a questi prodotti rimettendoli al centro delle nuove tendenze di consumo». © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 18 Mercoledì 5 Dicembre 2012 MARKETING Il social network spinge sulla pubblicità. I casi Samsung, Nutella, Costa Crociere e Alitalia Facebook a caccia di marchi Colombo: in Italia platea di 14 mln di utenti per chi investe DI ALESSIO ODINI marchi che pianificano sui social network aumentano il ritorno sugli investimenti pubblicitari. Lo dicono i numeri che pubblica Facebook (www.facebook.com/FacebookStudio) che quanto a spettatori-utenti raggiunge la finale di Sanremo, a dimostrazione che la diversificazione del budget oltre i media tradizionali, permette di raggiungere un pubblico più ampio e mirato. «Una radio come Rtl fa 7 milioni di contatti al giorno, la finale del Festival di Sanremo arriva a 1314 milioni. Facebook conta su 14 milioni di utenti attivi ogni giorno», racconta Luca Colombo, country manager per la Penisola. Il 25-30% del tempo passato dagli italiani ogni giorno su internet, secondo il manager, è impiegato in attività sul network sociale americano. Ecco perché le occasioni di contatto con i clienti si traducono in investimenti più efficaci per le aziende alle quali il colosso fondato da Mark Zuckerberg guarda con attenzione. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I Un discorso che vale su scala mondiale: «Samsung negli Usa ha investito 10 milioni di dollari su Facebook per una campagna DI CLAUDIO PLAZZOTTA legata allo smartphone Galaxy S III. Ne ha venduti per 129 Facebook si appresta a chiudere un 2012 milioni di dollari», ricorda Cocon ricavi per circa 5 miliardi di dollari (3,82 lombo. Ma anmld di euro), in crescita di oltre il 30% che Nutella, in sull’anno precedente. Nonostante la Germania, «ha quotazione in borsa, nonostante l’85% investito l’anno dei ricavi arrivi dalla pubblicità (e, in scorso il 15% particolare, dal largo consumo), e il del bugdet sul miliardo di utenti nel mondo, il social social network», network fondato da Mark Zuckerberg per parlare a non ha però smesso di alzare cortine di 3,8 milioni di fumo nei confronti della comunicazione Luca Colombo consumatori, al pubblico e di avere un rapporto comun target irragplicato con i media. giungibile con la tv. In Italia la sede di Facebook è ben nascosta Alitalia e Costa Crociere in una palazzina milanese di via Santa Mastanno sperimentando i coupon ria Valle 3 (una traversa di via Torino): non ci di Facebook Offer. «La compasono insegne per indicare il quartier generale gnia aerea a settembre ha di una società che governa, sulla Penisola, 22 venduto in questo modo 9 mila milioni di clienti attivi, di cui 10 mln su mobile biglietti, incrementando le ven(smartphone e tablet). Continua, cioè, il grande dite del 38%», dice il manager, equivoco delle mega web company (Facebook e «mentre Costa ha lanciato un Google, in primis), che hanno milioni di utenti prodotto aggressivo nel prezzo e milioni di ricavi pure in Italia e fingono di (un viaggio di 4 giorni a 190 non esistere sui singoli mercati, per questioni euro) per i fan di Facebook, fiscali. E questo è un tema che i governi euvendendo le 700 cabine di una ropei stanno affrontando e di cui le stesse web nave in 48 ore». company, una volta diventate grandi, dovreb- In comunicazione il colosso ha da imparare Basta prezzi nello spot Billa riparte dalle fiabe B © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata L’insegna del gruppo Rewe si smarca dal filone discount DI bero prendere atto per rispetto dei cittadini che pagano le tasse. Luca Colombo, country manager di Facebook in Italia, invita i giornalisti nei suoi uffici. Lo fa ieri mattina, alle nove, per «una colazione con Facebook». Parla per una oretta, proietta grafici, racconta delle applicazioni di Facebook utili alle aziende per pianificare la pubblicità e ottimizzare il ritorno sugli investimenti («è dura andare a fare workshop one to one azienda per azienda, è bello usare voi, i media, come veicolo per raccontare alla nostra clientela quello che facciamo»). Quando finalmente arriva il momento delle domande (magari sull’interesse per Whatsapp, o sulla crisi dell’advertising e la fine dell’esclusiva con Zynga) Colombo svicola e scappa perché «devo prendere un aereo per Roma, dove nel pomeriggio avrò un incontro con 50 manager del largo consumo». Sessanta minuti di lezioncina stile università, unidirezionale, e stop. Ovvero, l’esatto opposto delle logiche interattive internettiane. Gli addetti dell’ufficio stampa fanno sgomberare la stanzetta con piglio brusco e deciso. Insomma, come direbbero a Roma, «ve ne dovete annà». Ecco, pur dall’alto dei suoi 5 mld di dollari di ricavi, Facebook non è ancora diventata grande. Su molte cose. IRENE GREGUOLI VENINI illa abbandona la pubblicità basata sulle promozioni e i prezzi per lanciare una campagna istituzionale che, utilizzando come testimonial i personaggi delle favole, ha l’obiettivo di comunicare un posizionamento più alto e i valori su cui l’insegna punta, vale a dire la prossimità al consumatore e al territorio. La campagna, da domani su affissioni outdoor, stampa, radio e web, firmata dall’agenzia Luca! con la pianificazione a cura di Omd, è quindi l’ultimo tassello della strategia dell’insegna che si è articolata su tre filoni: il rebranding, con il passaggio dei punti vendita del gruppo da insegna Standa a Billa, lo sviluppo dei prodotti a marchio proprio, la definizione del nuovo posizionamento prezzi anche grazie a un progetto di razionalizzazione della rete di vendita con l’obiettivo di strutturarsi come insegna di prossimità presente nei centri urbani, con un assortimento focalizzato sul food e un unico format. «L’investimento nella campagna è importante, perché i fatturati sono positivi e quindi il budget destinato alla comunicazione è aumentato», spiega Rosanna Ungaro, direttore marketing & comunicazione di Billa, l’insegna della grande distribuzione del gruppo Rewe. «Dopo il rebranding, nel 2011 abbiamo posizionato il marchio dal punto di vista commerciale. La risposta da parte del cliente ci ha però detto che i due colori di Billa, il rosso e il giallo, erano riconducibili in Italia al concetto di discount, anche se una volta entrati nei nostri negozi l’offerta era quella di un supermercato». L’interesse era quindi «di riposizionare il marchio» con valori esclusivi: tradizioni locali e vicinanza al cliente e al territorio. «Per questo, prima abbiamo introdotto nella comu- Cappuccetto rosso nella pubblicità Billa nicazione all’interno dei negozi il colore grigio, creando una percezione diversa dal discount», aggiunge la manager. «Una volta appurato che i clienti continuavano a percepire l’aspetto promozionale a livello pubblicitario e di volantino è nata l’esigenza di raccontare quei valori di Billa che non erano chiari ai consumatori». Nella campagna istituzionale sono stati introdotti personaggi ispirati alle favole: una fanciulla che ricorda Cappuccetto rosso, un personaggio che potrebbe essere Babbo Natale, un genio che può essere quello della lampada di Aladino, e un gorilla che ricorda King Kong, sempre usando come colore di sfondo il grigio, che è stato introdotto anche nei volantini. «Questi sono i primi personaggi che raccontano i momenti di difficoltà che devono affrontare, aggiungendo che però alla fine c’è qualcosa che li facilita, cioè Billa. Il pay-off infatti è ‘‘per fortuna c’è Billa’’, che è riconducibile anche a quelli che sono i servizi che offriamo, come l’apertura 7 giorni su 7, la prossimità e le aperture serali», conclude Ungaro. BREVI Ultima tappa del Salone dello studente a Pescara, al Palacongressi d’Abruzzo. All’evento dedicato all’orientamento pre e post universitario, oggi e domani, sono attesi oltre 10 mila studenti provenienti da Abruzzo, Molise, Puglia e Marche. La manifestazione si svolge con il patrocinio della Ragione Abruzzo, la collaborazione dell’Università degli Studi dell’Aquila e in partnership con Italia Lavoro. Armando Testa unifica la direzione creativa. Nell’ambito di una ristrutturazione interna, l’agenzia Armando Testa ha deciso di unificare la direzione creativa di tutte le sedi (Torino, Milano e Roma), affidandola a Michele Mariani e Marco Faccio. Escono così dal gruppo Vincenzo Celli e Peppe Cirillo. La responsabilità creativa della sede di Milano è stata affidata a Dario Anania e Vincenzo Pastore. Poste Italiane, ecco la prepagata personalizzata. Debutta per Poste Italiane MyPostepay, la prima card personalizzabile con le proprie foto per ricordare un momento speciale o da regalare. Realizzata in collaborazione con Mastercard e ricarica- bile sia online sia presso gli uffici Poste Italiane, la carta personalizzata è disponibile sul sito www. postepay.it al costo di 10 euro. Come cover si può optare tra foto personali o le immagini disponibili nelle gallery di Poste Italiane. Fastweb punta su Padova. Fastweb sarà partner tecnico del Talent garden (Tag) di Padova, una comunità in cui convivono e lavorano giovani appassionati di web e comunicazione. Al Tag, la compagnia fornirà un collegamento in fibra ottica a 100 Mbps. Nella città universitaria poi, Fastweb investirà nei prossimi quattro anni 400 milioni di euro per offrire il collegamento fino a 100 megabit a famiglie, partite Iva e piccole imprese. Bmw Roma promuove la responsabilità sociale alla Luiss. Bmw Roma è partner dell’Università Luiss Guido Carli per un progetto di responsabilità sociale. Saranno coinvolti nell’iniziativa e in un corso di guida sicura presso la Bmw Group Italia driving academy, 300 studenti del primo e del secondo anno dell’ateneo. In palio anche una borsa di studio di Bmw Roma per uno studente particolarmente meritevole. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Mercoledì 5 Dicembre 2012 MEDIA Il futuro della concessionaria che ha appena perso il budget di Metro 19 1 COMUNICAZIONE Gruppo Rcs, arriva In forse la raccolta di The Space Cinema Rossanigo Visibilia a rischio dieta DI CLAUDIO PLAZZOTTA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it D aniela Santanchè ha avuto momenti migliori. Ora si ritrova il compagno Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, agli arresti domiciliari in casa sua. È in un periodo di grande confusione politica per le primarie del suo partito, il Pdl, che un giorno si fanno, un altro non si fanno. La sua società, la concessionaria pubblicitaria Visibilia, ha appena perso il budget del quotidiano gratuito Metro, passato alla Manzoni. E il prossimo 13 dicembre i soci del circuito cinematografico The Space Cinema (Mediaset e Benetton) decideranno se confermarle o meno il contratto di raccolta anche per il 2013. Dovesse perdere pure quel cliente, diciamo che Visibilia si ritroverebbe in grave pericolo di sopravvivenza, con un portafoglio mezzi ridotto ai minimi termini, e formato dal quotidiano Il Giornale, il suo inserto Style, e il free press settimanale Io Spio anch’esso dal futuro incerto. Una forte dieta dimagrante per una concessio- col cinema, Visibilia ha raccolnaria che meno di tre anni fa to circa 6 milioni di euro per il si poneva tra le più rampanti circuito The Space, mentre Sie aggressive del mercato (ma pra ha portato in cascina circa erano i tempi di Santanchè 4,5 milioni di euro. «Con Opus sottosegretario del governo il nostro circuito valeva circa 16 milioni all’anno. Ora creBerlusconi). «Visibilia sa benissimo che do sia ragionevole una stima a fine anno avremmo rivisto tra i 10 e i 12 milioni di euro», molte cose», spiega Giuseppe aggiunge Corrado. Insomma, Corrado, presidente e a.d. di gli obiettivi raggiunti nel 2012 The Space Cinema, «anche non sono molto lontani dal poperché nel 2012 il nostro circu- tenziale. Perciò cosa rimprovera a Visibilia? ito è stato diviso un po’ a metà: «Diciamo che una parte di sale a Visibilia, avremmo un’altra a Sipra. Dal 2013 preferito avremo una sola concessionaria, che si occuperà anche del sito e delle nostre app. Poi dobbiamo riallocare la raccolta locale. Al momento stiamo valutando le proposte di una serie di concessionarie. E nel consiglio di amministrazione del 13 dicembre si Daniela deciderà». Santanchè Dal marzo 2012, quando di fatto ha iniziato il suo lavoro LA VIGNETTA DEL GIORNO avere un supporto migliore quest’anno. The Space Cinema si è organizzato con l’offerta Extra (teatro, eventi, concerti, balletto, ndr) e con le Cine News, ma è arrivata poca pubblicità extra tabellare. Inoltre è stato sfruttato troppo poco lo spazio cinema come mezzo per fare operazioni di comunicazione, il below the line. Visibilia si è concentrata un po’ troppo sulla pubblicità tabellare. Il rapporto con la signora Santanchè è sempre stato trasparente, corretto, e pure generoso per il tempo che ci ha dedicato. Non sempre, però, la sua struttura ha risposto come avremmo voluto. Ora lei mi sembra molto presa su tanti fronti, e questo un po’ ci preoccupa. C’è la questione Sallusti, le primarie del Pdl, insomma, qualche dubbio è venuto anche a me. Diciamo che Visibilia resta favorita pure per il 2013», conclude Corrado, «ma non vorrei che nel nostro rapporto subentrassero intoppi ritenuti insormontabili dal cda del 13 dicembre». © Riproduzione riservata Calcio in tv: si dice Shakthiòr e non Shakthàr Senza volerlo, Sky Sport è un veicolo culturale anche per le lingue straniere. Ma non sempre si rivela all’altezza. Stupisce infatti che i suoi telecronisti, da giorni, insistano nel dire che la squadra guidata da Lucescu si chiama Shakthàr. La pronuncia corretta, in russo e in lingua ucraina, è Shakthiòr, parola che significa minatore e indica l’origine operaia della squadra di Donetsk. Se i cronisti di Sky volessero una conferma, potrebbero chiederla ai loro colleghi ucraini, direttamente allo stadio. Altrimenti, a tiro di cellulare, c’è l’ex centravanti del Livorno, Lucarelli, che nello Shakthiòr ha pure giocato e ha spiegato in un’intervista radiofonica qual è la pronuncia esatta della squadra prossima avversaria della Juventus, nonché vera rivelazione della Champions League. Last but not least, un vocabolario di russo in redazione non guasterebbe. L’editoria in Piazza Affari Indice FTSE IT ALL SHARE FTSE IT MEDIA Titolo Chiusura Var. % Var. % 30/12/11 16.908,14 7.209,41 0,94 0,50 6,67 -29,46 Rif. Var. % Var. % 30/12/11 Capitaliz. (mln €) Cairo Communication 2,5140 -1,41 -10,41 197,0 Caltagirone Editore 0,8900 - -7,29 111,3 Class Editori 0,2000 -0,25 -21,57 21,1 Espresso 0,8000 - -26,54 328,2 Il Sole 24 Ore 0,5220 -0,57 -25,85 22,6 Mediaset 1,3570 0,15 -36,53 1.602,9 Mondadori 1,1380 -0,52 -15,89 280,5 Monrif 0,2799 -2,74 -2,95 42,0 Poligraici Editoriale 0,2817 -2,05 -7,73 37,2 Rcs Mediagroup 1,2900 2,63 90,83 945,1 Seat Pagine Gialle 0,0050 4,17 -79,92 80,3 Telecom Italia Media 0,1667 -0,18 3,41 241,1 Giornalisti, via libera all’equo compenso È stata approvata in via definitiva dalla commissione cultura della camera la legge sull’equo compenso, che contiene norme per la remunerazione dei giornalisti free lance. Secondo l’articolo 1 del provvedimento ora diventato legge, per compenso equo «si intende una remunerazione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, tenendo conto della natura, del contenuto e delle caratteristiche della prestazione, nonché della coerenza con i trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria». L’articolo 2 prescrive, invece, l’istituzione della commissione per la valutazione dell’equo compenso, istituita presso il dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del consiglio dei ministri. La commissione, composta di 7 membri e presieduta dal sottosegretario all’editoria, definirà il compenso equo entro due mesi dal suo insediamento e redigerà un elenco delle testate che lo garantiscono. Dal 1° gennaio 2013 la mancata iscrizione all’elenco per un periodo superiore a sei mesi comporta la «decadenza dall’accesso» ai contributi in favore dell’editoria. Carlo Rossanigo DI CLAUDIO PLAZZOTTA Cadono a uno a uno come mele mature i manager della vecchia squadra Rcs Media Group, quelli scelti dall’ex a.d. Antonello Perricone. Ora è la volta di Lelio Alfonso, direttore public affairs, relazioni esterne e con i media, che esce dal gruppo editoriale per approdare in area Luca di Montezemolo. Dovrebbe curare la comunicazione del movimento politico di centro promosso dall’imprenditore, ma questo potrebbe essere solo un passaggio momentaneo, in vista di un approdo alla comunicazione dei treni Ntv, dove presidente è proprio il suo ex a.d. Perricone. In Rcs, invece, al posto di Alfonso, entra da oggi Carlo Rossanigo, che in Sky, fino a ieri, occupava la poltrona di direttore delle relazioni esterne. Non vi saranno particolari scossoni alla pay tv satellitare, poiché le deleghe di Rossanigo verranno assunte da Eric Gerritsen, da pochi mesi nuovo vicepresident communications and public affairs di Sky Italia. Rossanigo, 47 anni, ha già lavorato lungamente con Pietro Scott Jovane, attuale a.d. di Rcs, ai tempi di Microsoft Italia, in qualità di direttore delle relazioni esterne. Tra i due c’è un buon feeling, e per Rossanigo si prospetteranno subito momenti durissimi, dovendo seguire la comunicazione del piano industriale (oggi, intanto, previsto un cda straordinario di Rcs) e dei grossi sacrifici che attendono il gruppo editoriale. Dall’arrivo di Jovane, in Rcs sono già stati annunciati i cambi del d.g. e cfo Riccardo Stilli (al suo posto Riccardo Taranto, da Prelios), del direttore divisione Quotidiani Giulio Lattanzi (sostituito da Alessandro Bompieri, che arriva da Rcs Libri), del direttore risorse umane Monica Possa (al suo posto Maurizio Mongardi, ex Wind). In uscita nei prossimi giorni anche Raimondo Zanaboni, attuale numero uno della concessionaria Rcs pubblicità. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 20 Mercoledì 5 Dicembre 2012 MEDIA RAI, SERVIZIO PRIVATO Tg1, l’arrivo di Orfeo scatena Giorgino e Petruni http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI tica in prima persona, senza lasciare il ruolo al caporedattore. Maccari ha onorato l’impegno, non ha stravolto la redazione, ed è stato accompagnato alla porta proprio da Giorgino con uno scambio di vedute alquanto vivace, con il conduttore che ha preso a male parole il direttore, reo di non averlo mandato in onda per le primarie del Pd e soprattutto di non essersi battuto per fargli condurre il faccia a faccia tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi. MARCO CASTORO Lunedì è previsto l’arrivo di Mario Orfeo al Tg1. La redazione è in fermento per il nuovo direttore e come è consuetudine nel periodo delle consegne regnano l’incertezza e la paura di perdere i privilegi acquisiti. Ovviamente questo clima facilita le grandi manovre. In fibrillazione ci sono soprattutto i vicedirettori e i conduttori delle 20. Per entrambi del doman non v’è certezza. Anche perché il nuovo direttore dovrà nominare almeno un vice di sua fiducia. E non è da escludere che un posto sia riservato a Monica Maggioni, tanto più se non dovesse andare in porto la sua nomina alla guida di Rainews. Pure per la conduzione dell’edizione serale non sono da escludere clamorosi ritorni, su tutti quelli di Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario. Anche perché con le direzioni di Augusto Minzolini e Alberto Maccari sono stati i conduttori in quota centro-destra a monopolizzare la scena. Attualmente alle 20 si alternano Francesco Giorgino, Attilio Romita e Susanna Petruni (Lara Chimenti è in maternità). Tra i tre è stato siglato il patto del ristorante. Davanti a un piatto di fettuccine si sono giurati fedeltà nel segno dell’unità e della compattezza. Ma sono bastate solo poche ore e il patto (come le fettuccine del resto) è stato digerito. Giorgino si è fatto accompagnare da Angelino Alfano Mario Orfeo da Silvio Berlusconi per strappare la promessa di una nomina a vicedirettore in quota Pdl. Ovviamente la notizia ha mandato su tutte le furie la Petruni, da sempre berlusconiana doc e fedelissima al Cavaliere, anche nei momenti più difficili dell’ex premier. Ora tra i due giornalisti è subentrato un altro patto, quello dello sgambetto. Romita per il momento non si espone, tuttavia, nonostante sia un componente del cdr, teme di perdere la conduzione delle 20. Molto nervoso è Francesco Giorgino. Ha paura di pagare la sua fedeltà a Minzolini e teme che il direttore Orfeo (come è giusto che sia) voglia gestire la poli- TREMANO I VICEDIRETTORI DI RETE. A quanto si apprende le forbici del d.g. Luigi Gubitosi stanno per entrare in azione anche tra i vicedirettori di rete. Attualmente in carica ce ne sono: 4 per Raiuno, 5 per Raidue e 3 per Raitre. Alla fine ne dovrebbero restare due per ciascuna rete (taglio del 50%). DIEGO GABUTTI CAPUOZZO, PREMESSE DA MARINAIO. Toni Capuozzo non voleva fare il giornalista, ma sognava di diventare un marconista sui transatlantici. Lo ha confessato rispondendo in diretta web alle domande degli utenti del sito Quimediaset.it. «Mia nonna faceva la cameriera sulle navi e anch’io avrei voluto solcare i mari. Ironia della sorte, mi sono ritrovato a fare un programma intitolato Terra!». Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. IL POPULISMO PAGA. Record assoluto per Quinta Colonna, trasmissione del lunedì sera di Retequattro condotta da Paolo Del Debbio. Barks trasformò i paperi in eroi DI RAI PREMIUM SUPERA IRIS. Boom di ascolti per Rai Premium che a novembre è il canale digitale terrestre più visto nell’intera giornata. Con uno share medio del 1,41% Rai Premium batte infatti Real Time (1,38%) e Iris (1,20%) e si conferma finora come miglior rete Rai del digitale terrestre nell’intera giornata per il 2012. IL TG5 MORDE. Orfeo non troverà soltanto un Tg1 dilaniato dalle polemiche interne, ma anche un telegiornale alle prese con un serio problema di ascolti: per 7 volte negli ultimi 15 giorni il Tg5 delle 20 ha battuto lo storico notiziario Rai. E questa settimana è iniziata con l’ennesima sconfitta del Tg1. ANDRAE RACCONTA LA STORIA DEL VERO PAPÀ DEI FUMETTI DISNEY È stato un caso d’evoluzione della specie: all’origine non erano che pupazzi ma grazie a lui, Carl Barks, di cui esce da Rizzoli Lizard (pp. 240, 25 euro, ebook, 13,99 euro) il classico Paperino e il segreto degli Incas, i paperi si trasformarono in simboli e campioni della middle class, in classiche icone americane. Non avvenne per gradi, pian piano, un passo per volta, ma con uno zompo da canguro dei cartoons. Donald Duck, da noi Paperino, era fino al giorno prima un papero burrascoso e frenetico: condivideva il destino degli eroi sfigati e rovinosi delle comiche finali e si guadagnava da vivere precipitando di gag in gag incontro alla catastrofe finale. Non era un protagonista. Faceva da spalla nei fumetti altrui. Era lui, per esempio, lo strillone assatanato che bercia e strilla nelle tavole di Topolino giornalista (una sceneggiatura degna dei grandi noir hollywoodiani dell’epoca). Nessuno, neppure il grande Walt Disney in persona, puntava sui paperi. Poi arrivò Barks e ogni cosa cambiò dalla sera al mattino. Ci fu questo improvviso e devastante salto evolutivo, come racconta Thomas Andrae in un grande libro, Carl Barks, il signore di Paperopoli, ProGlo, pp. 310, 25 euro, e i paperi, da parenti poveri delle star disneyane, balzarono d’un tratto sotto i riflettori mutati, trasfigurati, e in breve tempo si guadagnarono il nome in caratteri giganti sul cartellone. Anno 1942. Titolo della storia: Paperino e l’oro del pirata, che Barks disegnò insieme a Jack Hanna, 32 tavole ciascuno, elaborando lo storyboard d’un cartone animato. Paperino, Qui, Quo, Qua e un pappagallo uscito dritto dritto dall’Isola del tesoro andavano per mare cercando dobloni e avventura. Donald il papero, uscito dal ghetto delle storielle meccaniche e rovino- Ha fatto registrare una media di 2.279.000 telespettatori e uno share del 9,09%. Picco di ascolto 3.140.000 telespettatori, col 17% di share, ottenuto alle 23 e 20 durante lo scambio d’opinioni sui privilegi della casta. Per contro, L’infedele di Gad Lerner su La7 ha subito una sconfitta cocente (645.000 telespettatori in valore assoluto per uno share del 2,65%) nonostante avesse ospite un big del calibro di Cesare Geronzi. se, era entrato in una nuova dimensione: la favola realistica, che ha per stella polare l’avventura, per bussola l’ottimismo. Rapidamente il parco paperi s’allargò fino ad attirare più personaggi della Comédie humaine di Balzac: arrivarono Paperina e il cugino Gastone, poi la Banda Bassotti e le Giovani Marmotte, Archimede e Cuordipietra Famedoro, il fantastiliardario rivale di Paperon de’ Paperoni. Quest’ultimo fu naturalmente la massima invenzione di Barks, il personaggio centrale del suo straordinario circo a fumetti. Paperino cambiò carattere: di tanto in tanto gli saltavano ancora i nervi, ma era più sobrio e razionale, più adulto e umano. Aveva da sbarcare il lunario, come ogni americano medio. Era fidanzato con Paperina. C’erano conti da pagare, nipotini da educare e da cui essere educato, doveri da assolvere. In breve le storie di Paperino diventarono lo specchio fedele d’uno speciale american way of life (e in generale della way of life di tutti noi). Ne risultò, col tempo, un ritratto sempre più vasto e articolato dell’universo paperesco: un gran mare di storie, personaggi, rimandi, autocitazioni che gli autori disneyani, a cominciare da Don De Rosa, il più sottile e filologico allievo di Bark, continuano a esplorare. Insieme al minimalismo della vita quotidiana dei cittadini di Paperopoli, città metaforica e premeditata, Barks sviluppò anche un eccitante filone avventuroso. Accompagnò Paperino in mille avventure esotiche, su e giù per giungle e savane, lo scortò in isole lontane, dentro valli misteriose, eternamente alla ricerca d’un tesoro in fondo all’arcobaleno. Storie complesse e grandiose, raccontate in lingua cinematografico, inquadrature perfette e dialoghi smaglianti. Non erano semplici fumetti. Era grande letteratura. © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata DIGITALE EXTRATERRESTRE Il processo (di primo grado) DI MASSIMO TOSTI Con il viatico di una diffida alla messa in onda da parte di Amanda Knox, Mediaset ha trasmesso lunedì sera (Canale 5, ore 21,15) il film prodotto dall’americana Lifetime dedicato proprio ad Amanda, la principale imputata dell’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia il 2 novembre 2007. Il film è stato proiettato negli Stati Uniti a febbraio Amanda Knox dello scorso anno, dopo la condanna in primo grado di Amanda e Raffaele Sollecito a 26 e a 25 anni come responsabili del delitto. Un anno fa la Corte d’appello ha assolto i due (lei è stata condannata a tre anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, pena già scontata). L’Auditel (4 milioni di telespettatori) ha dato ragione alla rete; il film è diretto e recitato in modo assolutamente dignitoso. E tuttavia c’è da domandarsi quale morboso voyeurismo spinga tanta gente ad appassionarsi a una vicenda tragica che, oltretutto, resta sospesa a metà (alla sentenza di primo grado, riformata in appello e sulla quale si attende ancora, fra qualche mese, la pronuncia definitiva della Cassazione). Tutti i critici televisivi si sono accaniti negli ultimi anni contro i «plastici» utilizzati da Bruno Vespa per ricostruire le scene dei delitti, cercando di svolgere un ruolo giornalistico. La ricostruzione cinematografica è molto più discutibile e sommaria: è sufficiente affidarsi a un sorriso fuori luogo della protagonista per indurre lo spettatore a ritenere colpevole Amanda, così come è sufficiente indulgere su un atteggiamento brusco di un poliziotto durante un interrogatorio per dar credito alla difesa dell’imputata che accusò gli inquirenti di aver costretto Amanda a mentire dopo ore e ore di interrogatorio. In America il film ha ottenuto un discreto successo anche perché gran parte della stampa giudicò impietosamente la giustizia italiana. Ma in Italia è opportuno mandare in onda una fiction su un caso ancora aperto, su una ferita non ancora rimarginata? © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Mercoledì 5 Dicembre 2012 MEDIA 21 2 L’a.d. Santelia: più digitale, ma gli elenchi su carta resistono. Cercheremo nuove formule Seat Pg avanti con o senza Pagine Servizi per le pmi online, non solo con i propri prodotti DI ANDREA SECCHI e Pagine Gialle funzionano ancora, quando si deve fare un trasloco, per esempio, o, toccando ferro, quando si cercano servizi funebri. Per quelle cose che per fortuna non si presentano spesso nella vita. Per questo l’amministratore delegato di Seat Pg, Vincenzo Santelia, in carica dal 26 ottobre, non prevede una chiusura delle edizioni cartacee a breve. Anzi, per alcuni prodotti, vedi i Tuttocittà, l’interesse è più vivo che mai, basterebbe renderle più complementari all’offerta online. È chiaro però che molte delle funzioni degli elenchi sono state assorbite dal web, in Italia come nel resto del mondo, dove le directories si sono trasformate o sono uscite dal mercato. Il futuro di Seat Pg è quello di essere sempre più un fornitore di servizi per le pmi e di essere parallelamente meno presente con i propri prodotti sui consumatori fi- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L Vincenzo Santelia nali. Motori di ricerca, social network, applicazioni mobili svolgono infatti il compito che prima era destinato agli elenchi e il lavoro di Seat Pg sarà quello di portare le pmi non solo online, come ha CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA La7, in gara il duo Equinox-Clessidra e l’editore Cairo. Il fondo Equinox di Salvatore Mancuso col fondo Clessidra ha confermato di aver presentato a T.I. Media un’offerta vincolante per acquisire La7. In gara anche l’editore Urbano Cairo, concessionario della pubblicità di La7 e assistito dalla banca Lazard. Discovery si sarebbe ritirata invece dalla gara (lunedì si sono chiusi i termini per la presentazione delle offerte vincolanti), mentre è possibile che abbia fatto la sua proposta anche il finanziere Tarak Ben Ammar, che ha annunciato ieri di avere dalla sua un partner internazionale oltre alla tv francese Tf1. Unione Sarda, redattori sfiduciano il direttore. L’assemblea dei redattori del quotidiano L’Unione Sarda ha sfiduciato il direttore Paolo Figus e il condirettore Roberto Casu, dopo aver già attuato lo sciopero delle firme. I redattori lamentano che, in pochi mesi, circa 12 giornalisti non sostituiti sono usciti dall’organico. Class Cnbc, Missione Risparmio sui nuovi investimenti 2013. Dopo il calo del differenziale tra i Btp e i Bund, sotto quota 300 punti, si ripropone la caccia al rendimento da parte degli investitori. Dove investire nel 2013? Meglio i titoli di Stato o i corporate bond? A questi interrogativi vuole rispondere la puntata di questa sera di Missione Risparmio - La consulenza per investire, trasmissione condotta dal caporedattore di Class Cnbc Jole Saggese con il patrocinio di Anasf (Associazione nazionale dei promotori finanziari). Missione Risparmio va in onda sul canale 507 di Sky il mercoledì alle 21.00 e, in replica, il giovedì alle 16.00 e alle 24.00 (oltre che in streaming su www.milanofinanza.it e www.cubovision.it/tv/class-cnbc). ItaliaOggi si aggiudica il premio Franco Compasso, un concorso giornalistico internazionale giunto alla sua terza edizione, promosso dall’Azienda speciale per l’innovazione della produzione e dei servizi di Caserta con il contributo della Camera di commercio e in collaborazione con l’Associazione giornalisti europei. Il premio è stato vinto dalla giornalista Claudia Cervini con il servizio pubblicato sulle pagine marketing del quotidiano «Il brand Caserta ora mette le ali». Al premio hanno partecipato, tra gli altri, Ansa, Rai, Sole 24 Ore, Repubblica e Avvenire. già fatto (oltre 20 mila i siti realizzati), ma anche di comunicare attraverso questi strumenti. In tutto il mondo le directories sono state assorbite dal web, non resta, secondo Santelia, che approfittare della propria esperienza e del proprio know how per aiutare le imprese a riuscire al meglio nel nuovo ambiente. «Il nostro compito», ha detto l’a.d. durante un incontro di presentazione alla stampa, «è di portare i nostri clienti ad accedere alle migliori soluzioni possibili presenti sul mercato. E non sempre può trattarsi di nostri prodotti. D’altronde gli stessi Facebook e Twitter sono le soluzioni migliori rispetto a tanti altri concorrenti. Quello su cui noi possiamo contare, però, è di avere delle competenze con accedervi». Santelia ha trascorso gli ultimi 18 anni in Bain & co. dove si è occupato di beni di consumo e di media, fino a diventare capo dell’ufficio locale della società di consulenza ad Amsterdam. In Seat, però, non è nuovo, avendo affiancato l’azienda ai tempi di Lorenzo Pellicioli e più recentemente con Luca Majocchi. Fatta la ristrutturazione del debito ad agosto (ridotto di 1,4 miliardi dai 2,7 miliardi iniziali grazie alla conversione del bond Lighthouse in azioni), eletto il consiglio di amministrazione e poi l’amministratore delegato, ora Seat Pagine Gialle si prepara quindi ad affrontare nuovamente la navigazione. Una navigazione più tranquilla dal punto di vista finanziario, non certo da quello del business. Questo perché tutt’ora la società trae il suo fatturato quasi totalmente dalla pubblicità e questo non è certamente il momento migliore per raccogliere investimenti del genere. Nei primi sette mesi i ricavi in Italia sono calati del 7,2% (521 mln, 646 a livello consolidato) e per la fine dell’anno è previsto un segno negativo intorno al 10%. Per l’anno prossimo, invece, si prevede ancora un calo, anche se inferiore rispetto al 2012. Ma non è solo l’andamento pubblicitario. Seat Pg da alcuni anni porta avanti lo spostamento verso il digitale, come detto, e finora la situazione è di un 50% di ricavi dall’online e l’altro 50 dalla carta. I servizi sul digitale, invece, pesano per un terzo sui ricavi dall’online. E questa sarà una delle leve su cui muoversi per garantire un futuro solido a Seat, anche se l’a.d. per ora non si sbilancia: ancora nessun obiettivo sulla quota di servizi da raggiungere, e comunque «molto dipenderà da ciò che chiedono i clienti». © Riproduzione riservata Contenuti su misura e pubblicità interattive. Vogue si prepara Condé Nast lancia Wired e Gq in versione per tablet C DI MARCO A. CAPISANI ondé Nast lancia le prime due edizioni di mensili pensate interamente per tablet e pubblicate su iPad: si tratta delle versioni native dei maschili Gq e Wired, ma la casa editrice guidata dal presidente e a.d. Giampaolo Grandi sta studiando anche le versioni tablet dei suoi femminili, a partire da Glamour e soprattutto da Vogue. Per quest’ultimo, in particolare, la versione nativa potrebbe debuttare, nel 2013, in concomitanza del 25° anno di direzione di Franca Sozzani. «Contenuti interattivi realizzati su misura per l’iPad e non trasposti banalmente dall’edizione cartacea, fotografie con didascalie interattive, condivisione sui social network e la possibilità di dialogare con le firme del magazine», spiega Marco Formento, senior vice president consumer marketing print and digital di Condé Nast Italia, «sono solo alcune delle peculiarità delle nostre pubblicazioni su iPad. Per il 2013 abbiamo stilato un piano per portare su tablet le altre testate». Le applicazioni di Gq e Wired si scaricano gratuitamente dall’Apple store, ma presto saranno disponibili anche per Kindle Fire e Android. La politica di abbonamenti comprende invece una sottoscrizione annuale a 11,99 euro, l’acquisto di una singola copia a 2,69 euro oppure a 1,69 euro, nel caso ci si impegni ad acquistare il periodico per almeno tre mesi. Accesso gratuito, infine, per i lettori che si abbonano alle versioni cartacee. Per incentivare gli abbonamenti, comunque, Condé Nast Italia offre anche una «free preview», anticipazione gratuita del numero in uscita con l’accesso al 10-15% dei contenuti pubblicati. Gli obiettivi di diffusione digitale puntano nel medio-lungo periodo a raggiungere il 5-10% dell’intera diffusione, prendendo come parametro i dati della lettura su tablet nel mondo anglosassone, tra Stati Uniti e Gran Bretagna. Ma tutto dipenderà anche dalla penetrazione in Italia degli stessi tablet, oggi a quota 3 milioni e previsti l’anno prossimo a ridosso dei 6 milioni. La casa editrice di piazza Castello a Milano inizierà a conteggiare il totale delle applicazioni scaricate e il totale delle singole copie acquistate, raffinando poi il monitoraggio con il numero di interazioni per pagina. In prospettiva, le rilevazioni sulle diffusioni digitali verranno certificate da Ads. Se i primi due numeri di Gq e Wired hanno reso interattivo il 65% dei contenuti in pagina, «anche le inserzioni pubblicitarie proporranno contenuti extra, consentendo al lettore di interagire col prodotto promosso», interviene Matteo Gabba, group marketing director Gq e Wired. L’inserzionista può sponsorizzare l’intera applicazione per un mese, come Nissan col primo numero per iPad di Gq e come Ibm per quello di Wired. Tutti gli inserzionisti dei magazine possono, poi, rendere interattive le loro campagne e arricchirle di contenuti su tablet. Nel 2013, vogliamo accrescere l’interattività delle pubblicità e perfezionare strumenti come il maxizoom o l’esplorazione a 360° dei prodotti pubblcizzati, fino a renderli degli standard per pubblicare i nuovi messaggi stampa». 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 22 Mercoledì 5 Dicembre 2012 UN PROFESSIONISTA AL GIORNO La vita e la carriera di Mimi Kung, country manager per l’Italia di American Express La rivoluzione in una carta Lavoriamo per cambiare la percezione delle transazioni I vantaggi del pagamento elettronico? Qualità e servizi DI ALESSIO ODINI er cambiare il modo di acquistare beni e servizi, scegliendo le transazioni elettroniche, e mutare le prospettive di un intero paese, sarà necessaria una rivoluzione culturale. A partire dalle donne e dai giovani, i più ricettivi alle novità. È da loro, infatti, che bisogna partire per rendere naturali anche in Italia le transazioni che si concludono con un click, o i pagamenti per cui basta avvicinare alla cassa un telefonino dotato di tecnologia Nfc. Fra gli alfieri di questo cambiamento c’è Mimi Kung, country manager per la penisola di American Express, la società di servizi finanziari statunitense «che crede di avere la giusta strategia per il futuro digitale che ci attende». Anzitutto, si tratta di un cambiamento culturale, che corre sul filo dell’innovazione tecnologica e di internet, soprattutto in chiave mobile. L’online, d’altra parte, è il mercato su cui gran parte dell’economia mondiale sta puntando: l’e-commerce è fra i pochi settori a crescere costantemente e a doppia cifra, in un periodo di recessione conclamata. È in questo scenario che si muove American Express, riconosciuto in tutto il mondo come «un marchio premium, forte della sua storia e delle sue partnership con altri brand importanti». Da Foursquare ad Alitalia, solo per citarne alcuni, il brand dei servizi finanziari si lega infatti in ogni mercato a quelle aziende che vogliono offrire qualcosa di più ai consumatori, a cominciare dalla sicurezza delle transazioni, ma anche qualità dei servizi e vantaggi. Questo è l’obiettivo da raggiungere, «anche in un paese come l’Italia, dove bisogna fare ancora molto per ridurre la circolazione dei contanti, mostrando la comodità che offre il pagamento elettronico», spiega il country manager di American Express. La scarsa confidenza si supera solo «con un cambiamento culturale», insiste Kung, «anche nel caso dei prestiti di denaro. Abbiamo dei prodotti ad hoc anche per questo nel campo del business to business, dove vogliamo crescere. Per farlo occorre incentivare le persone, a cominciare dalle donne e dai giovani». Ma come spesso accade, nome la scintilla dei cambiamenti deve partire da d chi è motivato e ha i mezzi per portarli avanti: «Due anni fa, quando sono diventaa nata a ta t country manager, ho trovato un’azienda dove, a livello di board il rapporto fra dirid genti uomini e donne era 80 a 20. Ora siamo g il al a 50%. Sono orgogliosa di questo risultato», dice soddisfatta Kung, che conosce l’Italia in d modo tutt’altro che superficiale. m Certo, non è immune dal fascino del clima e C professione dei d monumenti, per non parlare dello stile di country manager per l’Itavita e della cucina, ma sono le persone a incuriosirla v i l lia di American Express di d più. «Mi piace la passione che gli italiani mettono nelle cose, così aperti e disposti a interagire. Taln volta la passione può risultare eccessiva, discutere v porta via sempre più tempo che altrove. Per questo sarebbe nesem cessario imparare a essere più tolleranti e più efficienti», osserva la manager, che in Italia ha incontrato anche he suo marito. Ripensando alla sua carriera, Kung non trova va altro termine che «naturale» per definire il percorso che l’ha portata ortata fin qui. Nata a Taiwan, è cresciuta negli Stati Uniti, dove e ha conseguito anche la laurea in finance and business iness administration. «Ero brava in matematica e la mia famiglia mi ha indotto a scegliere questa strada. Poi sono nata in Asia e ho sempre avuto il desiderio di vivere in posti diversi nel mondo. Così, grazie al mio lavoro, ho potuto restare a lungo negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Italia». http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P Le scarpe Quelle di Christian Louboutin sono le mie preferite in assoluto La tecnologia In borsa ho sia un BlackBerry che un iPhone (nella foto) Lo stile francese Hermes è fra le mie maison preferite (nella foto una Birkin) Lo shopping Fare compere, a volte, mi ridà il buon umore. Cucinelli, in particolare, è tra i marchi di abbigliamento che prediligo Mimi Kung Taiwan 5 febbraio 1965 L’auto Non sono immune al fascino delle Ferrari (nella foto la 458 Italia), da guardare in pista durante i Gran Premi, ma anche in strada © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it