Giovedì 18 Febbraio 2010 È IN EDICOLA CLASS DI FEBBRAIO 15 Marketing È IN EDICOLA CLASS DI FEBBR RAIO Oggi IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ Il riposizionamento della catena di distribuzione. Littizzetto testimonial della campagna Y&R Coop, per noi il prezzo non è tutto Tassinari: nuove aperture anche nel Sud Italia. 13 mln in spot http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI VALENTINA GIANNELLA oop torna on air con una campagna da 13 milioni di euro che ha il sapore del passato, grazie al recupero al vecchio pay off «La Coop sei tu», e il volto nuovo di Luciana Littizzetto. Obiettivo: comunicare il nuovo posizionamento rispetto agli altri protagonisti della grande distribuzione: «Non vogliamo continuare ad alimentare la gara del prezzo più basso», racconta il presidente Vincenzo Tassinari. «Certo, i nostri prezzi si sono adeguati alla situazione difficile che stanno vivendo l’economia in generale e, di conseguenza anche i consumatori, i nostri soci. Negli ultimi mesi siamo riusciti a limare i prezzi soprattutto dei prodotti a marca Coop. Ma quello che ci interessa comunicare con forza è che Coop ha la priorità della qualità, intesa come qualità della produzione, del rispetto dei lavoratori e dei consumatori, al giusto prezzo». Littizzetto, in qualità di testimonial, ha già la sua versione del posizionamento Coop: «È inutile spendere una lira e poi farsi crescere i pompelmi C sotto le ascelle tre anni dopo perchè quello che abbiamo mangiato non era genuino». La prima catena di grande distribuzione italiana, con un giro d’affari che nel 2009 ha sfiorato quasi i 13 miliardi di euro, ha in programma anche di ampliare la propria presenza nel Sud Italia. «A differenza», spiega Tassinari, «dei nostri concorrenti che vendono le strutture in Puglia, Sicilia e Basilicata noi compriamo. Ma, soprattutto, distinguiamo la nostra offerta su quel difficile territorio per la garanzia del nostro continuo rispetto dei diritti, del lavoro e della trasparenza. Per un posizio- namento clinata in territoalmeno sei riale», soggetti sui prosegue principali Tassinamezzi trari, «sendizionali, za intertv e radio, ruzioni, ma anche dalla Val sul web. di Fiem«Il ritorno Tre frame della nuova campagna me alla del pay off irmata Y&R con Luciana Littizzetto Va l d i «La coop Noto». sei tu» La campagna, firmata serve a raccontare la nostra Youg&Rubicam dalla coppia vera essenza, quella della coDario Alesani e Umberto operazione». E proprio questa Mauri sotto la direzione creaè stata la leva che ha convinto tiva esecutiva di Vicky Gitto, la Littizzetto ad abbracciare andrà on air a partire dalla il ruolo di testimonial: «In un prossima domenica e sarà demondo in cui il cittadino con- Wonderbra, 15 candeline e basta stereotipi DI FRANCESCA SOTTILARO La storia vuole che hai tempi d’oro (era il 1995) in cui Eva Herzigova scandiva il suo «Hello boys!» dai cartelloni o la collega Adriana Sklenaríková Karembeu diceva «Non so cucinare e allora?» mostrando un generoso décolleté, si creassero ingorghi stradali e incidenti di fronte alle pubblicità. Quindici anni dopo quel boom di comunicazione e di prodotto il marchio Wonderbra festeggia la sua prima gioventù, mentre avanza una nuova percezione dell’essere sexy fra le donne e la chirurPi gia plastica alletta anche le più giovani. «Prima ci si comprava un push up per essere belle agli occhi degli altri», spiega Clara Petrone, direttore marketing di Brand Apparel Italia divisione Playtex, «oggi lo si fa per se stessi». Di qui la svolta naturale e intimista del marchio. Basta a testimonial ingombranti «perché essere sexy è cosa personale» dice Petrone, e largo a piccole collezioni. Ad autunno 2009 è stata la volta di quella firmata dalla star del burlesque Dita Von Teese, poi quella al naturale per i 15 anni del marchio «con promozione sui punti vendita» e, infine, «nuove linee dal prossimo inverno». «Stereotipi addio» quindi. Più delusi, forse, saranno i ragazzi alla guida. © Riproduzione riservata Eva Erzigova e Adriana Karembeu nei primi spot del marchio. marchio Sopra, Sopra la linea per i 15 anni ta sempre di meno, l’idea che ci sia un luogo che gli dia la possibilità di far ascoltare la propria voce, anche solo in un supermercato, mi piace». «È dagli anni 80, con Peter Falk», ricorda Tassinari, «che non avevamo più un testimonial. Ma pensiamo che Luciana possa rappresentarci al meglio perché è un volto familiare, una donna intelligente e spiritosa che si può tranquillamente immaginare alle prese con i problemi di tutti i giorni. Senza contare che la prima Coop è nata proprio a Torino (la città della stessa Littizzetto, ndr) nel 1854». © Riproduzione riservata Nintendo DSi ingrandisce lo schermo e diventa XL «Le dimensioni contano» soprattutto in fatto di schermi. Per questo Nintendo sta per portare sul mercato una nuova console portatile, la DSi XL. Tecnologicamente uguale alla DSi, la differenza maggiore consiste proprio in un display più grande del 93%, un lcd da 4,2 pollici realizzato anche per venire incontro alle esigenze di due target importanti per Nintendo: i bambini e gli over 50, che saranno agevolati anche dal pennino più grande. I giochi con la scrittura risultano più fruibili e quelli con filmati hanno decisamente un altro impatto. In un mondo in cui i concorrenti indiretti, cioè i cellulari, ingrandiscono sempre più i propri display, c’era da aspettarsi questa mossa. Non solo, la parola magica di questo periodo, e-book, potrebbe diventare una realtà anche sulla DSi XL. In alcuni paesi europei, infatti, è già in vendita DSi Novel, una raccolta di classici da leggere sulla console. Se il test sarà positivo l’Italia non aspetterà. La campagna di lancio sarà su tv, carta stampata, web e affissioni, oltre al mailing classico su carta per avvicinare le famiglie, target fondamentale (con le donne capofila). Investimento non dichiarato, anche se dovrebbe superare il milione di euro. Il claim sarà «Le dimensioni contano», appunto, ma solo nei giornali dedicati ai giovani. © Riproduzione riservata Nintendo DSi XL http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 16 Giovedì 18 Febbraio 2010 MARKETING Il gruppo alimentare punta sulla cultura della salute Mezzano a capo della nuova struttura DanaOs si fa le ossa Havas riorganizza Negozi e tv per lanciare il nuovo yogurt le attività italiane DI IRENE GREGUOLI VENINI anone punta a conquistare le signore con DanaOs, uno yogurt pensato per aiutare a rinforzare le ossa, aggiungendo così un altro tassello alla sua strategia che vede uno dei pilastri fondamentali negli alimenti con effetti benefici per la salute. A lanciare il nuovo prodotto è lo spot on air che ha per protagonista Stefania Sandrelli. «Coerentemente alla mission aziendale, con DanaOs l’azienda prosegue il proprio impegno nella ricerca e nello sviluppo di alimenti nutrizionalmente bilanciati», spiega Xavier Mitjavila, amministratore delegato e presidente di Danone Italia, che nel 2008 ha fatturato circa 400 milioni di euro. «Stiamo continuando a percorrere la strada della salute, cercando di comunicare la cultura della salute attraverso l’alimentazione». Una tendenza, quella degli alimenti con specifiche proprietà benefiche, su cui il gruppo sta puntando molto negli ultimi 10 anni. Ne sono solo alcuni esempi prodotti http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it D è stato realizzato dall’agenzia Young & Rubicam Italia con la regia di Ferzan Ozpetek. Negli intenti la campagna dovrebbe coprire vari periodi dell’anno e si concentrerà principalmente sul piccolo schermo. Un’immagine della campagna Danone Dopo un anno «chiuso con una crescita delle quote di mercato come Actimel, Activia e Danacol, dell’1,7% a valore e dell’1,3% a «che oggi sono più dell’80% della volume, per il 2010 gli obiettivi nostra azienda». sono aumentare i volumi, le quoÈ in questa strategia quindi te di mercato e i profitti, con una che si inserisce il lancio di Dastrategia che si muove su due linaOs, uno yogurt che fornisce il nee», aggiunge Luca Casaura, 50% del fabbisogno giornaliero direttore marketing di Danone. di calcio e il 100% della quanti«La prima è quella dell’innovatà raccomandata di vitamina D, zione: abbiamo lanciato 22 nuoindirizzato a un target costituito ve referenze; la seconda è quella prevalentemente da donne agé. della comunicazione a 360 graNon a caso la testimonial della di, con investimenti importanti, campagna pubblicitaria, in cui non solo in tv ma anche nei punè stato investito circa il 10% del ti vendita». budget destinato alla comunicaIl gruppo è presente in oltre zione (investimento complessivo 120 paesi, con un fatturato nel che rimane «top secret»), è l’at2008 pari a 15,2 miliardi di euro, trice Stefania Sandrelli. Lo spot, ed è attivo in Italia dal 1966. on air da domenica sulle princi© Riproduzione riservata pali reti nazionali e satellitari, nuovi presupposti di crescita. Al cliente finale, secondo le avas riorganizza le sue intenzioni del gruppo parigino guidato da Vincent Bolloré, attività italiane e le verrà così offerriunisce in to una rosa più una nuova completa di serstruttura. A previzi integrati. La siedere il nascente comitato nazionale stessa casa madre francese opera arriva Dario Mezattraverso due zano, già ceo di divisioni, Havas Euro Rscg Milano, worldwide e Hamentre come vicevas media, proprio presidente è stato per creare sinergie scelto Alessandro e rinforzare le sue Mandelli, ceo di posizioni. Havas media Italy. Il nuovo organo Havas worldwide è presente in del gruppo internazionale di pubItalia attraverso Vincent Bolloré il network Euro blicità e servizi di Rscg worldwide. Complessivacomunicazione riunirà nella mente, il gruppo pubblicitario Penisola ogni squadra di lavoro è presente in 75 diversi mercati nello stesso spazio per massinazionali e impiega circa 14.700 mizzare non solo l’integrazione delle differenti attività, ma anpersone. © Riproduzione riservata che e soprattutto per rafforzare ulteriormente quella di alcuni servizi già condivisi. Il comitato Altri articoli sul sito dovrà, infine, avviare progetti www.italiaoggi.it/ di sviluppo trasversali con l’obiettivo finale di migliorare havas i risultati del gruppo e creare DI GIOVANNI GALLI H yyy0ucxgvjgejknftgp0kv Ykp"OePcogg1"Igvv{"Kocigu"rgt"Ucxg"vjg"Ejknftgp Gara di solidarietà con l’Outdoor Tv di TELESIA Telesia mette all’asta una campagna pubblicitaria sulla Tv della metropolitana e una sulla Tv degli aeroporti. Il ricavato sarà interamente devoluto a SAVE THE CHILDREN* per aiutare i bambini di Haiti. Base d’asta: euro 5.000 - Rilancio minimo: euro 500. Il valore si riferisce ad una singola campagna di 15”, 100 passaggi, 7 giorni. Informazioni e modalità di partecipazione su www.telesia.it/telesia4haiti kp"eqnncdqtc|kqpg"eqp"< *Per l’emergenza Haiti Save the Children partecipa all’appello di Agire (Agenzia di risposta alle emergenze) http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Giovedì 18 Febbraio 2010 MEDIA 17 Decollo dificile per il restyling del settimanale femminile che appare ancora in cerca d’identità A che tipo di donna si rivolge D? Repubblica centra il target. Il magazine non trova la formula DI FEDERICA BLUEL e un giornale è fatto bene, è facile desumere, dalla sua lettura, a quale pubblico si rivolge. Qual è il suo target, insomma. Per esempio, leggendo la Repubblica, si capisce subito che essa è un quotidiano che si indirizza coerentemente, e da sempre, ad un pubblico che, come fascia d’età prevalente, si colloca fra i 30 e i 50 anni; che vota centrosinistra e si dichiara progressista; che è risolutamente anti-berlusconiano; che è prevalentemente urbano; che ha un livello di istruzione superiore; che è laico; che è anti-nucleare ed ecologista. Se invece si deve desumere dalla lettura di D, il settimanale femminile veicolato da la Repubblica e che ha appena varato il restyling, di che tipo è il suo pubblico di riferimento, il suo target, le conclusioni possono lasciare sconcertati. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S La prima constatazione, per esempio, è che le lettrici di D dovrebbero essere convinte (anche se ciò è altamente improbabile) che le donne non sono in grado di esprimere opinioni convincenti o anche solo credibili. Infatti i principali editorialisti di D sono quasi tutti uomini: Vittorio Zucconi, Giampaolo Visetti, Giacomo Papi, Federico Rampini, Umberto Galimberti, Marco Pesatori. Seconda costatazione: le lettrici di D odiano i parrucchieri e quindi sono alla ricerca di motivazioni per non frequentarli. Il motivo glielo offre Antonio Cianciullo (non a caso un altro uomo) che, dissotterrando «l’eco-bellezza», a pag. 101, spiega che «i parrucchieri italiani inquinano come 200 mila auto». E, sempre a proposito di peli sulla testa, un altro uomo (Giampaolo Papi a pag. 62) e addirittura in un editoriale con tanto di foto dell’editorialista calvo, si dedica ad analizzare il problema che, a suo avviso, deve angosciare molto le donne (e che forse, invece, angoscia solo lui) e cioè «le parrucche per uomo» che, secondo Papi, sono «una vergogna che rivela qualcosa del nostro concetto di bellezza». «Nostro» di chi? Degli uomini? E allora, che cosa interessa alle donne, questo convincimento, anche se poi, a occhio e croce, non dovrebbero essere molti gli uomini che portano il parrucchino che piacciano alle lettrici di D. Roba da berluscones, semmai. Terza constatazione. Le lettrici di D odierebbero mettere al mondo i figli. Secondo D infatti è un’ipotesi che non rientra proprio nei loro programmi anche se questo convincimento fa i pugni con le lotte disperate che le donne, specie quelle colte, quelle che hanno fatto tardi a figliare, per ragioni di carriera (quindi, si suppone, siano anche il clou delle lettrici di D) stando almeno alle cronache de la Repubblica, non solo fanno poi carte false e si rimpinzano di ormoni pur di avere un bambino, ma si affidano anche ad ogni tecnica di fertilizzazione possibile, anche le più avvilenti e in qualsiasi paese del mondo. Invece Maria Grazia Meda (pag. 111) anche se, almeno, questa che scrive, è una donna, inizia il suo lungo articolo così: «Al diavolo le madri: in futuro, il modello femminile saranno le donne senza figli» (come si vede, la previsione non lascia margini al dubbio, ndr). E poi, senza nemmeno riprendere il fiato, la Meda prosegue: «Nullipare felici e trionfanti che guarderanno, dall’alto e senza rimpianti, quelle che volevano tutto: bambini, carriera e coppia. Nei paesi ricchi, un numero crescente di giovani donne sta A sinistra la copertina di D, sopra Gabourey Sidibe da una pagina interna del magazine dimostrando che l’assoluto materno non è poi così assoluto». Infatti «il vero ostacolo alla parità dei sessi» scrive sempre la Meda «non è il sessismo, ma la maternità». Quarta constatazione: le donne, si suppone anche quelle che leggono D, non sono assolutamente interessate ai giochi di guerra (basta chiedere in giro) ai quali si dedicano invece solo i più scoppiati e i meno progressisti dei giovanotti (cioè quanto è di più lontano dal target di la Repubblica). D, invece, rifila alle sue lettrici il suo più ampio reportage fotografico (da pag. 114 a pag. 120) dal titolo: «La guerra (per finta) di Fort Polk» dove vengono descritte le battaglie finte con armi che, come gli IPod, fanno solo rumori e che si combatte, guarda un po’ te, «nel cuore della Louisiana». restri però l’etichetta le pare restrittiva». Insomma, una, a questo punto, chiede di scendere. E no, c’è dell’altro, bella mia. Vabbè, proseguiamo: «In mezzo ci sono pezzi che sono o sembrano canzoni, giochi di parole che sembrano quelli che ci si invia al cellulare ma più surreali ed assurdamente intelligenti (lei poi scrive lettere su cartoncino Bristol) ci sono il ciondolare, il sesso, gli amori, i bicchieri d’acqua a temperatura linfatica (ah, questa, poi! ndr) del mattino dopo, i piccioni che fanno Jackson Pollock sulle auto in sosta. Non mi interessa lo storytelling superficiale ma quello interiore». Insomma nemmeno Filippo Tommaso Marinetti, quello che inventò il futurismo, sapeva disintegrare in questo modo i periodi e distribuire punti e virgole con pari casuale nonchalance, cioè come si fa con il parmigiano sugli spaghetti. Quinta constaSesta constatatazione. le donne, zione. Credevamo specie quelle di la che le lettrici di la Repubblica, che Repubblica prefesono urbane, colte rissero passare un e super impegnate, weekend in qualche non amano le prose spa con l’acqua a arzigogolate e diva37 gradi in enormi ganti. Hanno poco vasche odoranti di tempo da perdere e profumi anziché al vogliono andare suCottolengo. Invece, bito al nocciolo del un altro grande serdiscorso come, del vizio (da pag. 104 a resto, ogni giorno, 108) pubblica, a fa la Repubblica. Elasti tutta pagina, la foto Vediamo invece di un’immensa donna nera, pubblicata in come inizia il pezzo di pag. 131di Laura bianco e nero (non so se afferrate la finezza Piccinini: «Adesso basta chiederle di Pete. del nero ovunque, suppongo per reconditi Quel Pete Doherty che è ritornato sulle cromotivi anti-razzisti; è qui siamo nel tarnache perché gli è appena morta di overdose get, certo). Il titolo è: «Precious tragedia da un’amichetta fotografa, filmaker ecc. ma non amare. Nera, 160 chili. Incinta del padre è lei. Alozé Meurisse dipinge e sono sue le (allegria! ndr), seviziata dalla madre (oggi cover degli album di Babyshambles (la band voglio proprio soffrire. Rigetterò domani, di Pete) e Second Sex (la band di Tim, suo ndr): il cinema indipendente osa, e vince». fratello) - dirige video e fa la fotografia rock Giuro che non l’ho allungato. Il titolo è proprio questo: lungo come un millepiedi, contorto come un boa e, per complicarne ulteriormente la lettura, disposto su ben 11 righe, in due caratteri diversi, in quattro stili diversi, in grassetto e normale e in corsivo e tondo. Anche al regista del film Precious, Lee Daniels, il settimanale D dedica un foto in primo piano di un’intera pagina dalla quale il regista ti guarda come se ti volesse menare, derubare e poi stuprare. La dida spiega perché il regista nero è incazzato fuori misura: «Mio padre mi picchiava, sapevo che mi voleva bene, ma ero nero e gay: pensava che non ce l’avrei mai fatta. Morì che avevo 15 anni. Eravamo quasi amici». Forse, in quest’ultimo periodo, tra «eravamo» e «quasi» ci andava bene un «diventati» perché, altrimenti non ci si capisce niente. Settima constatazione. Credevamo che le lettrici di D fossero curiose e cosmopolite ma non al punto da digerire un’inchiesta infinita (da pag. 94 a 104) con questo titolo: «L’altro Giappone o la bellezza della paratassi». Giuro che non sapevo che cosa volesse dire paratassi. Non si può sapere tutto. E anch’io ho i miei limiti. Allora, ho aperto il vocabolario ed ho scoperto che «la paratassi è la strutturazione sintattica per cui in un periodo le proposizioni vengono coordinate, risultando in tal modo equivalenti fra di loro e non interdipendenti». Chiaro, no? No!? Beh, allora vi dirò anche che la paratassi e l’opposto dell’ipotassi. Agli esordi della professione giornalistica, mi avevano spiegato che un titolo deve invogliare alla lettura e deve essere intelligibile come uno slogan su un manifesto che leggi passando di corsa con la macchina. Se non lo capisci subito e se non ti attira subito, il pezzo non lo leggi, quindi il titolo è sbagliato. Ma, forse, queste sono regole antiche e quindi superate anche se ho la sensazione che, nell’attuale e frenetica stagione dello zapping, esse siano ancora più valide che un Continua a pagina 18 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 18 Giovedì 18 Febbraio 2010 MEDIA Dati Starcom sui costi per contatto della prima puntata SEGUE DA PAGINA 17 A che tipo di donna si rivolge D? http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it tempo. Ma potrei sbagliarmi. In ogni caso, il reportage giapponese termina con quest’altro titolo: «Il Giappone era più sereno, forse anche più felice, quando viveva la perfetta paratassi (e dalli, deve essere un vizio, questo, ndr). Quando insomma non mescolava la soba con il risotto» e, per illustrare il concetto, D pubblica, accanto, la foto di «una ballerina in uno strip club» che è sexy come Luciana Littizzetto, un’impubere a 30 anni, che, si dice, contro l’evidenza dell’immagine, «è diversa dalle altre giapponesi: forte e cosciente della sua sessualità». Forse, tale foto, anziché essere pubblicata a pag. 94, andava pubblicata a pag. 92 sotto il titolo «Il gastrorgasmo (e altre conseguenze)» che, stranamente è collegato a una foto di una pagina e mezzo in cui si vede, di spalle, una specie di ragioniere con, suppongo, gli occhi a mandorla, che sta leggendo una specie di conto della spesa. Ottava constatazione. Credevo che le donne fossero interessate alla cucina, magari svelta, ma non ai mattatoi. Mi sbagliavo. E, anche qui, D ci riporta sulla retta via con il servizio dal titolo: «Ultimo taglio (a Brooklyn)» (chissà poi perché non a Quarto Oggiaro, sarebbe costato meno). La foto di apertura di due pagine a colori (pagg.136 e 137) ritrae un vomitevole e inevitabilmente volgare butcher a stelle e strisce (sarebbe stato troppo facile definirlo «macellaio») che si stringe al petto la testa appena decollata di un suino, in capo al quale ha messo, a mo’ di corona, dei salsicciotti sanguinolenti Una foto di Lee Daniels appena imbustati nelle interiora del porco defunto. Il butcher, spiega D, «insegna a sezionare le bestie. Ma la testa del maiale resta un privilegio del maestro». E poi aggiunge (ma qui ho l’impressione che il titolista mi voglia proprio prendere per il culo): «Sono i macellai le ultime celebrities». Nona constatazione. Un’editoriale di D è firmato da una non meglio identificata Elasti che dichiara di essere «giornalista finanziaria, ha tre figli, tutti piccoli e tutti maschi, un marito (famolo strano, è sempre il motto di D, ndr) part time economista barese e comunista che passa buona parte del suo tempo a Londra dove probabilmente ha un’altra vita con un’altra moglie e altri figli (tutti inglesi e forse femmine)». Ma, contrariamente agli altri editorialisti, che si esibiscono, grevi o ilari, in foto da candidati alle elezioni regionali, Elasti si fa ritrarre con il burka sulla faccia. In questo caso, infatti, il burka è lo schermo di un pc portatile ma che funziona da burka perché gli lascia intravvedere solo gli occhi. Elasti quindi si nasconde. Visibilmente ed ostentatamente. Non so se lo fa perché si vergogna per il tipo di marito che tiene, oppure perché (contrariamente alla tassative disposizioni della precedente Terza constatazione) è pluripara («tre figli e tutti e tre maschi», mioddio!) anziché «nullipara». Come si permette, questa qui, di essere così deviante? E E, purtroppo per D, si potre trebbe continuare. Ma da queste nove constatazioni si può già fac facilmente risalire al target che ha deciso di servire la direttrice di D. Le lettrici tipo del settimanale fem femminile di la Repubblica sono in pieno complesso edipico, non si d fidano quindi delle opinioni delle do donne e, persino sull’oroscopo, desid siderano leggere solo le opinioni de degli uomini. Odiano i parrucch chieri perché inquinano più di un ca camion. Preferiscono essere «nullip lipare» e, se stesse per loro, i repa di maternità degli ospedali parti po potrebbero chiudere anche subito. Am Amano le arti marziali e gli uom in divisa (anche se non sono mini so soldati). Non li trovano affatto, né r né patetici. Stravedono Tom Mylan ovvero The Butcher ridicoli, per le donne di 160 chili (forse perché non ci sono ancora arrivate loro). Perdono la testa per la paratassi. Frequentano (le più aggiornate fra di loro) i macelli (loro però dicono che sono mattatoi) e stravedono per i macellai (loro, a dire il vero, li chiamano butchers) che esse considerano come «le ultime celebrities». E, quando si sposano, desiderano farlo con «un economista part time barese e comunista che passa buona parte del suo tempo a Londra dove probabilmente ha un’altra vita con un’altra moglie e altri figli». Se questo non è il target di D, supplemento femminile di la Repubblica che esce il sabato, vuol dire che ho letto un altro settimanale. Chiedo scusa. Anzi, sorry. © Riproduzione riservata Sanremo vale lo spot Un affare per Nestlé e Aiazzone I più efficienti... MARCHI E BREAK Nestlé – Fitness (5) Aiazzone (5) Saiwa – Oro Ciok (5) Danone (5) Ferrero – Duplo ... e i più costosi COSTO SPOT 30.000 16.200 18.000 30.000 30.000 CPC 5,49 5,49 5,53 5,53 5,55 MARCHI E BREAK Mediobanca – Che Banca (1) Enel – Obbligazioni (1) Oréal – Elvive (1) Vodafone - Free (1) Lavazza (1) COSTO SPOT 122.500 122.500 143.500 175.000 245.000 CPC 24,34 24,34 24,34 24,04 23,89 Elaborazione ItaliaOggi su dati Starcom. Dati in euro Cpc: costo medio per ogni mille contatti, riparametrato a uno spot di 30’’ DI D VALENTINA GIANNELLA uone notizie per gli investitori di Sanremo 2010: l’audience della prima serata, a listino Si Sipra allineato a quello dello sco scorso anno, ha avuto un aume mento dell’audience media (10,7 mi milioni di telespettatori) di circa il 6 6% rispetto al 2009. Quindi, gli inv investimenti hanno reso meglio. P Prima di leggere i dati elaborat rati da Starcom per ItaliaOggi bis bisogna ammettere subito che la Co Columbia pictures ha un ufficio marketing audace: a metà del primo break è andato in onda lo spot dell’ultimo film con Hugh Grant, dal titolo che più d’attualità per il Festival non si può: Che fine hanno fatto i Morgan? Morgan al sin- B golare golare, quello che è stato bandito dal palco dell’Ariston per le sue ammissioni sul consumo di droga, alla fine è rimasto sul divano di casa, a guardarsi da telespettatore la kermesse canora condotta da Antonella Clerici. La Columbia, invece, ha comprato per 175 mila euro 30 secondi che probabilmente ne valevano almeno il doppio in termini, per dirla come i pubblicitari, di «coerenza di contesto». Passando ai numeri, è interessante valutare come gli spot che hanno avuto il miglior risultato in termini di cpc (costo per contatto, l’unità di misurazione utilizzata per valutare l’efficienza di una spot rispetto all’investimento) sono quelli andati in onda dopo la mezzanotte, considerati meno pregiati. L’audience, a quell’ora, LA VIGNETTA DEL GIORNO è più bassa (sopra i 5 milioni di telespettatori) rispetto a quella dei break precedenti, ma il prezzo che arriva anche 30 mila euro per 30 secondi di spot permette di portare a casa un risultato di costi per contatto favorevole. Con una media, per i migliori (Nestlé, Aiazzone, Saiwa, Danone e Ferrero) di 5,5 euro per mille spettatori. Meno efficiente il risultato di chi ha voluto investire sulla massima audience (oltre 14 milioni di telespettatori), senza lasciarsi intimorire dai costi: 245 mila euro per 40 secondi (Lavazza) o 175 mila per 30. Il cpc dei meno efficienti (Mediobanca, Enel, Oréal, Vodafone e Lavazza, appunto) si aggira sui 24 euro per ogni mille spettatori contattati. © Riproduzione riservata CHESSIDICE Repubblica, -7,9% a gennaio. Secondo quanto comunicato dall’editore alla Fieg, le diffusioni del quotidiano diretto da Ezio Mauro hanno raggiunto a gennaio 2010 quota 451.034 copie, in flessione del 7,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Costanti, invece, le vendite in edicola. Di Claudio Cadei Editoria in Piazza Affari Vola l’Espresso Indice FTSE IT ALL SHARE DJ MEDIA Titolo Chiusura Var. % Var. % 30/12/09 22.139,49 128,43 1,56 4,52 -6,40 -1,32 Rif. Var. % Var. % 30/12/09 Capitaliz. (mln €) Buongiorno 1,0700 2,10 -7,76 113,8 Cairo Communication Caltagirone Editore 2,7800 1,8890 0,21 -10,32 8,13 217,8 236,1 Class Editori Espresso 0,5815 2,0675 1,84 5,81 -13,72 -7,91 59,7 846,8 Il Sole 24 Ore Mediaset 1,7000 5,7050 -0,93 4,68 -11,41 -0,52 73,7 6.738,9 Mondadori Monrif 2,7525 0,4700 2,42 -0,42 -11,14 4,44 714,1 70,5 Poligraici Rcs Mediagroup 0,4465 1,1730 -1,98 4,73 -0,89 -7,49 58,9 859,4 Seat Pagine Gialle Telecom Italia Media 0,1634 0,0849 0,25 -0,12 0,55 -15,44 314,9 279,8 Consulmarketing compra Pubblicità Italia. Il gruppo di consulenza alla comunicazione Consulmarketing, attraverso la società Tvn, ha comprato da Reed business il polo di Pubblicità Italia (il quotidiano, il settimanale, il mensile Adv e la manifestazione Grand prix). Passano in Tvn, quindi, 5 grafici e 3 giornalisti. Altre testate di Reed sono sul punto di essere vendute. Raggiunto l’accordo per l’uscita da Reed di una decina di giornalisti: 2 anni di Cig a mille euro al mese, più uno scivolo di 21 mensilità. Il Clandestino allunga la vita a Francesco Gaetano Caltagirone. E lo fa in un modo particolare: scrivendo il suo coccodrillo, nel giornale di ieri a pagina 11 col titolo La dinastia perde il suo patriarca. Peccato (ma non per lui) che l’imprenditore ed editore romano, Francesco Gaetano Caltagirone, sia ancora vivo e vegeto. A passare a miglior vita è stato suo cugino, Gaetano Caltagirone. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Giovedì 18 Febbraio 2010 MEDIA Ordinanza del tribunale. Mockridge: ci rivolgeremo all’Ue 19 Il numero di marzo dei due mensili Sky, niente spot Rti Ladies sottosopra Il giudice non obbliga Mediaset Gentleman triplica ANDREA SECCHI ediaset non dà spazio alla pubblicità di Sky sulle proprie reti? Il giudice non può imporglierlo, nemmeno dopo aver censurato questo comportamento, bollandolo come anticoncorrenziale. Così come, al momento, non può bloccare la messa in onda degli spot di Mediaset Premium come compensazione, oppure decidere una penale per il suo ostruzionismo. Tutte cose non previste nell’ordinanza cautelare del 26 ottobre scorso, che nonostante la censura non aveva voluto sostituirsi alla volontà fra le parti. È questo il succo dell’ordinanza del tribunale di Milano emessa martedì scorso, che in pratica respinge tutte le richieste di Sky Italia contro Publitalia ‘80 e Rti, rispettivamente la concessionaria di pubblicità e la società del gruppo guidato da Piersilvio Berlusconi che detiene le concessioni televisive. Il confronto in tribunale fra i due gruppi era cominciato a metà settembre, quando Sky aveva fatto causa a Mediaset http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it M Piersilvio Berlusconi dopo il rifiuto di quest’ultima di offrire spazi pubblicitari alla piattaforma satellitare, un servizio ritenuto in concorrenza con il proprio (Mediaset Premium). Il 26 ottobre arriva la prima ordinanza cautelare del tribunale in cui si inibisce «la prosecuzione della condotta di Publitalia ’80» definendola «espressione di un accordo anticoncorrenziale» con la consociata Rti. Il secondo atto è quello di ieri. Nel frattempo Mediaset ha continuato nella sua fronda, così Sky si è di nuovo rivolta al giudice per Con chiedere che venisse ordinato al Biscione di fornire spazio per gli spot oppure che fossero bloccati quelli di Premium, con condanna al versamento di una penale per ogni giorno di ritardo. Il giudice però non ha accolto: «Nonostante il comportamento di Publitalia ‘80 sembri ancora oggi caratterizzato dal sostanziale rifiuto a riprendere relazioni commerciali con Sky Italia». Questo perché l’ordinanza precedente aveva sì censurato il comportamento di Mediaset, ma non aveva voluto calpestare una sfera riservata alla libera contrattazione fra le parti e dal momento che non c’era in ballo un contratto interrotto non poteva obbligare a concluderne uno nuovo. Ciò che resta ora all’operatore satellitare è una richiesta di risarcimento danni. Tom Mockridge, a.d. di News Corporation Stations Europe (che controlla Sky Italia) ha comunque annunciato che in mancanza di rimedi in tribunale porterà «la questione all’attenzione delle Autorità competenti, a partire dalla Commissione Europea». © Riproduzione riservata figure di riferimento per il mondo femminile, asiatico e non. on recita fuori dal set, A marzo, invece, le cover di Genma è una delle più gran- tleman triplicano per celebrare i di interpreti del cinema. mondi che stanno a cuore al maIncarnazione dell’elegan- gazine diretto da Giulia Pessani za understated, il premio Oscar e ai suoi lettori: la nautica, la moda e gli orologi. Cate Blanchett non Ec Ecco dunque poteva che essere nata Riccardo nel Down Under (sottoB Bonadeo e sopra), termine con cui Tiger Ti Giovanni gli anglosassoni indicano Power TRUCCO M Maspero, ril’Australia. È la coffemminile femm e minil inile ile Moda M oda sp spettivamente pertina del numero Mu Must 1133 pa patron e team di marzo di Ladies, have h 58 Accessori 58 A IN N 5 TENDENZE › › ma manager di Azil femminile di Gen› Cate B Ca Blanchett lancheett zu zurra. Poi, Antleman, in uscita Semplicement Sem Seem emplicem plilliicceeme pl eem meen ntte n Speciale ton tonio De Matdomani allegato a SerieOro tei teis, nipote del MF/Milano Finanfon fondatore della za e ItaliaOggi. sto storica azienda Sottosopra, ma sull’Onda di sarto sartoria partenoquesta volta in delMito pe pea, Kiton. Ancora, mandarino (Shang G Georges Kern, ceo Xia), è anche il di Iwc (gruppo Rinome della nuova ch chemont). grande avventura Da questo mese, me anche su Gendi Hermès, che così ha chiamato il nuovo marchio, tutto cinese, di tleman e Ladies compaiono i QR mobili, oggetti di lifestyle, abiti e Code, grazie ai quali è possibile accessori. La sua direttrice crea- effettuare, con lo smartphone, coltiva sarà Jiang Qiong Er, la cui legamenti multimediali per approstoria viene raccontata nel ser- fondire gli argomenti trattati. © Riproduzione riservata vizio dedicato alle Tiger Ladies, DI VALENTINA VALOTA N Lad es il quotidiano dei mercati finanziari Jg\[`q`fe\`e8%G%Xik%(#Z%(#C%+-&'+#;:9D`cXef DI QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Eld\if,$DXiqf)'(' Da Hong Hong ngg Kongg aS Shangh Shanghai, ai, la mappa ai mappa pp p p ddell p pote potere otere t re r al al Occhi libertin libertini come ccom co oome in i un quadro qquadr d di Van Dongen L’attrice australiana australian stralian na Cate Blanchett, anchett, chett, ett, aanni. n . nn GENTLEMAN il quinto numero di LADIES PRÊT PR RÊT À PARTIR RÊ PARTIR! llook ook per p er laa primavera p rim mavera ma Numero 109 - Marzo 2010 Riccardo Bonadeo, 70 anni, patron del Consorzio Azzurra, e, a sinistra, Giovanni Maspero, 46, team manager, fotografati per Gentleman da Massimo Sestini. Past Pastel Pas Paste Pastello P aste ste tello lloo Masai llo Mas M Ma aasai ssai Sa Safari Saf afar far fari ari ar rrii Militar Mil Mili Militare Milita Milit Mi il ili i tare arre An ar are Animalier nim nima nimalie n imalie im ima malie m ma allie aalie lier IL PRIMO FEMMINILE CON I QR CODE Allure A Alllllu lure ★ ★ interattivi intera nterat ntera nter terattivi tterattiv erattivi tivi p per pe e er smatp smatpho smatphone matp m tphon pho hon hone ne e ((a a pag pag. ag. g.. g come come com m usa usarlo usarlo) arlo rlo) o) o) COSÌ CO C O SÌÌ REG OSÌ REGALE REGALE, REGA E GALE, EGA A LE, E COSÌ C OS OSÌ O SÌÌ NORMALE. NORMALE N ORMALE OR ORMALE. O RMALE. RM RMA MAL M ALE. A LLE. E AGLI A GLI LLII A ANTI ANTIPO ANTIP ANTIPODI ANT TIPOD TTI IIPOD P OD ODI DII D business Le D ELLA DELLA EL E LLA L LA A DIVA. D DI DIVA DIV IVA A migliori EE,, PROPRIO PR PROP PRO PROPR PPROPRI RROPR RO ROPRIO ROP O PRR IO OPRIO O PPER EERR QUESTO QUES QUEST QUESTO, QU QeUESTO, Utop S class STO, MU MUS M MUSA USa USA U SSA Aconfronto. DII D STIL SSTILISTI ST STILIST TILISTI T ILISTI L IST LISTI LI I SST STI TTI E SSTAR TA TAR nuovi AR RD DAtutti O S CiA OSCAR AR R Con PROFESSIONI LE N NUOVE UO O V E MANAGER M DELL'A DELL'ARTE 'ART TE servizi a terra e a bordo @B r o k e r Av vo c ati @ C u r a t r i c i @G a l l e r i s t e 000_Cover def.indd 1 P A S S Azzurra inregata PUNTA IL TUO SMARTPHONE… I O N I Torna Azzurra, la barca che nell’83 fece scoprire agli italiani la Coppa America. A lanciare la nuova sida, sui campi di regata del Louis Vuitton Trophy, sono Riccardo Bonadeo, commercialista e grande velista, e Giovanni Maspero, imprenditore e team manager 46/04, DCB Milano - pT CONT. 6,30 Mensile IT - Spedizione in a.p. art.1, c. 1, L. - USa $ 9 - Offerta indivisibile Gentleman UK £ 5,80 - E 6,30 - CaN $ 9,90 - Mx ps 90 nei giorni indicati: a Mercati + Ladies. Da abbinare obbligatoriamente ed esclusivamente e ItaliaOggi di martedì 23 febbraio Finanziari di venerdì 19 febbraio a euro 3,50 (2,30+1,20); solo Gentleman + Ladies a euro 3,50. a euro 3,50 (2,30+1,20). Da mercoledì 24 febbraio, 11-02-2010 20:48:14 da mercoledì 17 febbraio Ma Manuale di addestramento a prova di... Il in città metropoli! Il volume sarà disponibile nelle sole edicole di Milano Un libro dedicato alla scelta e all’allevamento del cane ch che dovrà trascorrere la propria vita prevalentemente in città. € 10,80o del zz + il pre diano quoti Per ricevere il volume comodamente a casa tua a soli € 10,80 + spese di spedizione collegati al sito www.libero-news.it oppure telefona al numero verde 800-984824 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 20 Giovedì 18 Febbraio 2010 UN PROFESSIONISTA AL GIORNO La vita e la carriera di Nino Di Bella, socio dello studio legale Gianni, Origoni, Grippo & Partners Avvocato anche per gioco Il primo mandato fu per conto di Rubik, papà del cubo Oltre ai marchi e ai diritti d’autore? C’è il Backgammon DI FEDERICO UNNIA uando uscì il cubo di Rubik stabilii il primo record italiano risolvendolo in 32 secondi in una gara ufficiale. Anni dopo, da praticante avvocato, neanche a farlo apposta, ebbi mandato da Erno Rubik di assisterlo contro i contraffattori di un suo nuovo gioco. In quell’occasione il dominus Origoni mi disse: dottore, lei è stato fortunato troppo presto. Le è capitato un caso in cui riesce a combinare il suo interesse per l’industriale con quello per il gioco. Si diverta adesso perché una coincidenza del genere non si ripeterà più». Quando si dice la forza del destino o una vocazione forte. Nino Di Bella, catanese, trasferitosi ancora giovane a Milano, racconta: «Volevo fare l’avvocato. Era la mia passione fin da ragazzino». E così è stato. Oggi è a capo del dipartimento di diritto industriale e information techo nology dello studio legale Gianni, Origoni, Grippo & partners di Milano, posizione che gli permettee o di seguire alcune della cause in materie di diritto o industriale più importanti. «Il dipartimento è nato nel 1996. Oggi siamo nove persone e copriamo tutti i settori dell’industriale». Dai marchi, brevetti, diritto d’autore, alla concorrenza sleale, pratiche commerciali scorrette, pubblicità, internet, commercio elettronico. «Contrariamente a quanto talvolta avviene in altre grandi realtà, non si tratta di un mero servizio allo studio, ma di una unità in grado di attrarre autonomamente clientela. La maggior parte del o lavoro che svolgiamo, circa l’80%, è generato dal gruppo stesso» spiega con orgoglio. «Ho la fortuna di lavorare con colleghi molto validi e affiatati, per cui posso permettermi di delegare senza troppa ansia». Una delle materie seguite è la pubblicità. Inevitabile chiedere qualche ricordo particolare. «La vicenda più importante riguarda l’assistenza a un produttore di tabacco per procedure di pubblicità ingannevole relative all’utilizzo del termine Lights in abbinamento ai marchi di sigarette per contraddistinguere quelle a ridotto tenore di catrame e nicotina». Al termine delle procedure l’Autorità g garante ritenne ingannevole l’espressione nome L Lights, ma non ordinò il ritiro del prodotto da dal mercato. Memorabile e più leggero il caso de della pubblicità di Cindy Crawford per una nato a m marca di jeans. «Alcuni parlamentari non ap apprezzarono lo slogan Perfino i membri del pa parlamento si alzeranno che accompagnava il la foto della signora Crawford che indossava so solo i jeans». Il Giurì però ritenne che, sebbene la pubblicità fosse di gusto discutibile, non professione vi violasse il Codice di autoregolamentazione avvocato civilista, socio de della pubblicità. dello studio legale Gianni, Nel tempo libero Di Bella si dedica alla fotoOrigoni, Grippo & Partgr grafia. La sua città preferita è San Francisco. ners, responsabile del «O «Ogni quartiere è una città diversa». Ma sono dipartimento di diritto fo forti i legami con la Sicilia, dove spesso va a industriale e information tr trovare i fratelli con i quali possiede un agritechnology tu turismo a Viagrande, alle pendici dell’Etna. Le letture preferite sono Leonardo Sciascia e Mic Michael Crichton. Guarda poco la tv, ma confessa di non essersi perso una sola puntata di Rischiatutto. «Oggi mi piacciono i programmi di ricostruzione storica di Piero Angela e Valerio Massimo Manfredi. Ovviamente la serie di Montalbano». È sempre stato appassionato di giochi. «Ho giocato agonisticamente un po’ a tutto fino a che ho conosciuto il Backgammon. Da allora ho giocato solo a Backgammon per dieci anni facendo tutti i tornei che il lavoro mi consentiva. Ora invece partecipo a un torneo solo se la location mi attira. La macchina fotograica È la mia grande passione: ho una Canon Eos 5d digitale relex Il computer Utilizzo un iMac 27” Il telefonino Mi piace il BlackBerry: è comodo e funzionale Il libro In questo momento sto leggendo Le perfezioni provvisorie di Gianrico Caroiglio Nino Di Bella Catania 27 aprile 1960 Foto: Chiara Babini http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it «Q Le cravatte Metto prevalentemente quelle che mi regalano, ma preferisco i disegni classici © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it