Anno 24 - Numero 150 - € 0,50 Venerdì 26 Giugno 2015 Marketing LOTTA ALLA CONTRAFFAZZIONE AGROALIMENTARE IN INTTERNET in edicola con Oggi IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Il presidente delle aziende inserzioniste conferma un 2015 positivo. I lettori? Attaccati ai giornali Upa, carta stampata alla riscossa Sassoli: in 5 anni recupererà ma solo integrandosi col web DOMANI A DI DENTRO EXPO. Dalle 10 alle 23, presso lo Slow Food theatre, Slow Cheese, degustazione di parmigiano-reggiano Dop, pecorino dei monti Sibillini, Fiore sardo dei pastori e Beaufort Aoc. FUORI EXPO. Fino al 28 agosto, presso il Circolo filologico milanese di via Clerici 10 a Milano, nell’ambito del palinsesto ExpoinCittà, «Art Aquarium», mostra itinerante, alla sua prima tappa fuori dal Giappone, d’acquari di diverse dimensioni e forme, ispirati all’arte vetraria giapponese e arricchiti di colorazioni suggestive e di suoni evocativi dell’artista Hidetomo Kimura, che raccoglie la tradizione giapponese dell’allevamento dei pesci rossi e ne trasforma l’artigianalità in capolavori di sofisticata bellezza. Orari: dalle 10 alle 23 il sabato, dalle 10 alle 19 la domenica, dalle 11 alle 19 da lunedì a mercoledì, dalle 11 alle 23 il giovedì e venerdì. Ingresso a pagamento. DENTRO EXPO. Dalle 15 alle 19, presso la sala Symposium del padiglione Vino-A taste of Italy, Italian Wine Research Team presenta i risultati della ricerca nel settore vinicolo e il progetto di rete d’imprese per rendere comuni competenze e conoscenze scientifiche per vini di massima qualità. Ingresso libero fino a esaurimento posti. DENTRO EXPO. Alle 18,30, presso The Waterstone-padiglione di Intesa Sanpaolo, per il ciclo Sharing Arts, incontro con l’attore Giorgio Albertazzi che racconta e recita brani dallo spettacolo teatrale La forma dell’incompiuto. Ingresso libero fino a esaurimento posti. A cura di Luigi Chiarello MARCO A. CAPISANI «L a carta stampata tiene e ha un futuro. Anzi, recupererà quello che ha perso negli ultimi cinque anni, se saprà lavorare sull’innovazione e integrarsi col digitale. Il modello da seguire? Quello di Facebook col New York Times per la fornitura a pagamento di contenuti dal quotidiano al social network. In Italia servono accordi di questo tipo». La ripresa dei quotidiani e dei periodici nella Penisola è possibile dunque, secondo Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di UpaUtenti pubblicità associati (l’associazione che riunisce le aziende inserzioniste). E Sassoli ha spiegato ieri a Milano anche i fondamenti della sua previsione: «Autorevolezza delle testate cartacee, il servizio di approfondimento che rendono al lettore, oltre a garantire il controllo sulla veridicità delle news in un mondo dell’informazione sempre più orizzontale, in cui ognuno dice la sua». Dal punto di vista degli investitori pubblicitari c’è un aspetto in più tre si crea il paradosso, secondo la ricerca condotta da Episteme, per cui le piattaforme internet aggregano contenuti e diventano anguste per il lettore perché riuniscono troppe informazioni. Il risultato è che lo stesso lettore sente il bisogno di staccare, chiudere con questo sovraccarico e aprire un giornale cartaceo per essere sicuro di non perdersi gli elementi salienti della giornata, per avere una visione e non rimanere in superficie. «Semmai, se proprio dovessimo chiedere qualcosa alla carta stampata, vorremmo che fosse meno politicamente corretta», ha concluso ironizzando Sassoli. Comunque, «se partirà la ripresa macroeconomica, quotidiani e periodici si avvicineranno al pareggio sul fronte pubblicitario. Maggio e giugno danno buoni segnali» (vedere servizio a pag. 22). Dal punto di vista delle case editrici però, a proposito della ripresa e della chiusura d’anno che Upa conferma a +1/+2%, non vede ancora riscontri pratici Raimondo Zanaboni, d.g. della concessionaria Rcs Communication solutions (gruppo Corsera-GazzetLorenzo Sassoli ta dello Sport), mentre de Bianchi Marco Cancelliere, a capo della pubblicità di da considerare: «Esiste un rafforzamento reciproco tra testata e marca che pubblica la sua campagna promozionale. Un legame che non esiste su tutti i mezzi, perché non sempre il lettore è disposto a vedere una pubblicità. Sulla stampa invece sì, perché ben s’integra nel giornale», avverte l’imprenditore che è anche presidente dell’azienda alimentare Valsoia e proprio ieri ha presentato la ricerca qualitativa «Quotidiani e periodici a pagamento: ruolo, valori e prospettive evolutive», promossa insieme a Fieg-Federazione italiana editori giornali. Dalla ricerca, per l’appunto, emerge che i giornali rappresentano un momento rituale, immersivo per il lettore, fuori dal caos informativo che rimbomba soprattutto dal web. Inol- Hearst Magazines Italia che chiude il primo semestre in pareggio (con la stampa a -1%, il digitale intorno al +10%), nota «un persistente ritardo delle aziende a pianificare e a concentrare gli investimenti in pochi mesi». Al di là di quanto siano concreti o meno i segnali della ripresa, la carta stampata deve spingere non solo sul suo valore qualitativo «ma anche e soprattutto su quello quantitativo», è intervenuto Maurizio Costa, presidente Fieg (oltre che di Rcs), «considerando che sono 46 milioni, pari all’87% dell’intera popolazione, gli italiani che leggono quotidiani, mensili e settimanali. Questo non per dire che gli editori si aggrappino alla carta mentre esplode il digitale, ma che il web è solo una leva su cui puntare», ha chiosato Costa. «Integrazione coi big della rete, da Google a Facebook? Non siamo conservatori, ma non vogliamo essere aiutati dai cosiddetti over-the-top (ott), piuttosto desideriamo che ci paghino i nostri diritti. Per esempio, guardiamo con attenzione al modello Facebook perché riconosce il copyright». © Riproduzione riservata IN EDICOLA DA OGGI PER UN MESE E MEZZO IL NUOVO LIBRO DI CLASS EDITORI Alla Scoperta dei Caratteri Cinesi DI GIAN MARCO GIURA Il cinese è una delle lingue più affascinanti del mondo, con i suoi caratteri così articolati e tanto ricchi di significati. Rappresenta un mondo che nasce da una cultura millenaria che non è però di facile decrittazione per chi si voglia avvicinare alla lingua spinto dalla più pura curiosità o da un interesse che deriva dalla professione. A dare una mano a coloro che sono mossi da un vivo interesse arriva in edicola, da domani per un mese e mezzo, Alla scoperta dei caratteri cinesi, il volume edito da Class Editori (che partecipa al capitale di questo giornale) e scritto da Angelo Ou realizzato con il patrocinio della Camera di Commercio Italo Cinese. L’autore, Wu Xing Hua, alias appunto Angelo Ou, «con la sensibilità lirica retaggio dei suoi avi cinesi, ma anche con un pizzico di sano pragmatismo genuinamente meneghino, accompagnerà per mano chi vorrà farsi sedurre dalla magia dei caratteri cinesi, per facilitarne lo studio e la memorizzazione, ma anche chi vi si accosterà con l’animo dello studente», scrive Daniele Brigadoi Cologna, ricercatore e docente di lingua e cultura cinese presso l’Università degli Studi dell’Insubria, nella prefazione al volume. Il libro affronta la storia, l’origine e il significato dei caratteri della scrittura cinese con un tono leggero e invitante, che rende più agevole l’approccio e suscita quel tanto di ulteriore curiosità che agisce come u n o sprone per la sua consultazione attenta. Si comincia con i caratteri e la loro specifica terminologia, partendo dallo studio e dall’esplicazione di quelli che rappresentano gli oggetti cui si vogliono riferire quali, tra gli altri, l’uomo (la persona), l’albero (la pianta), la boc- ca, il Sole, la luna, proseguendo con i caratteri combinati con una componente che indica il senso mentre l’altra esprime la sua pronunzia. Tra questi il più significativo è, forse, - donna + cavallo. Il viaggio alla scoperta della lingua del celeste impero continua con tutto ciò che attiene la vita quotidiana, dai numeri al meteo, e tutto ciò che pertiene alla curiosità e al sapere, al cibo e all’alimentazione, alla storia, al mondo e alla natura. Dai sentimenti al fare business, dai tratti yin e yang alle tradizioni, dai colori ai cinque elementi fondamentali nella cultura cinese, Oro, albero, fuoco, terra e acqua, ogni aspetto della lingua e, attraverso questa, della cultura, sono sviscerati nel libro, con una passione che pervade ogni pagina e, in ognuna, cattura la lettura. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 26 Giugno 2 2015 MARKETING 19 Il colosso francese versa 850 milioni per tappare le falle dei suoi supermercati nella Penisola Carrefour mette mano al portafogli In Italia perdite per 112 mln su un fatturato di 4,2 miliardi DI ANDREA MONTANARI crisi profonda in Italia per il colosso francese della grande distruzione. Perché Auchan ha chiuso il 2014 con un giro d’affari consolidato di 2,77 miliardi ma una perdita di 46,1 milioni, contenuta però grazie a una plusvalenza di oltre 85 milioni per la vendita della partecipazione del 50% nel gruppo Fiordaliso. Ma l’altro big transalpino del comparto, ossia Carrefour, ha fatto ancora peggio in termini di redditività e marginalità. Il player che sfida Esselunga, Coop Italia e Conad in termini di quote di mercato e presenza sul territorio (gestisce direttamente e in franchising più di 1.600 punti vendita), ha chiuso il bilancio dello scorso anno con un fatturato complessivo di 4,25 miliardi ma un rosso di quasi 112 milioni, più che dimezzato rispetto al dato dell’anno precedente (-227 milioni). A dimostrazione che se il gruppo di Bernardo Caprotti (oltre 7 miliardi di ricavi consolidati) e pure la Finiper di Marco Brunelli (fatturato di 2,5-2,6 miliardi) trovano le formule vincenti per affrontare la crisi e il calo drastico dei consumi i compe- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it È titor transalpini, seppure di taglia considerevole, fanno invece sempre più fatica. Nonostante ciò, però, il gruppo Carrefour non molla la presa. E se fino a un anno fa si diceva sul mercato che i francesi potessero mollare il mercato italiano, opzione che ultimamente pare sia invece valutata da Auchan, ora la strategia è cambiata. Come dimostra l’acquisizione definita un anno fa dei 53 supermercati che la tedesca Billa aveva messo in vendita. E, come emerge dai conti della filiale italiana di Carrefour, il big transalpino ha deciso di rafforzare la branch locale che dovrà affrontare un altro anno di ristrutturazione e riorganizzazione interna. Per questa ragione, nei mesi scorsi, dalla casamadre francese e dalla sussidiaria domiciliata in Olanda sono arrivati alla società italiana ben 664 milioni a titolo di versamento in conto capitale. Nuovo cash che Carrefour Italia ha immediatamente girato al braccio operativo Gs per un assegno complessivo staccato di 850 milioni. «Tale apporto di liquidità nel patrimonio della controllata si è reso necessario anche in considerazione del fatto che a seguito del risultato negativo conseguito nell’esercizio 2013, pari a 227,3 milioni, la società Gs si era venuta a trovare nella situazione prevista dall’articolo 2446 del codice civile», si legge nella relazione di bilancio di Carrefour Italia. «Situazione confermata anche dai risultati economici infra-annuali conseguiti dalla controllata». Trend negativo poi confermato dal dato annuale, negativo per 111,89 milioni. L’obiettivo del gruppo transalpino dopo questa maxi iniezione di capitali freschi è per quest’anno quello di «recuperare la performance di vendita e le quote di mercato», si legge nella relazione di bilancio, «tenendo presente sia le aspettative dei consumatori sia le esigenze di redditività e solidità aziendale». Al contempo, il gruppo «proseguirà nelle politiche di razionalizzazione dei processi, di riorganizzazione delle strutture operative e di contenimento dei costi aziendali in tutte le aree». Onde evitare nuovi esborsi così rilevanti dalla casamadre. © Riproduzione riservata EXPO INCONTRA / PARLA FABIO ERMETTO, CCO BENETTI YACHT Yacht da 100 metri ambasciatori del made in Italy nel mondo DI FRANCESCA MORTARO Q uattrocento aziende diventano protagoniste di Expo Milano 2015 all’interno di «The Waterstone», uno spazio che si trova al centro del Decumano, vicino al Palazzo Italia, cuore della manifestazione universale. Fortemente voluto da Intesa Sanpaolo, questo padiglione, che si sviluppa su due piani, permette alle aziende italiane, grandi e piccole, di Fabio Ermetto raccontare la propria storia, organizzare incontri, sviluppare relazioni con i visitatori. «È un luogo di condivisione», spiega Mattia Mastroianni, head of industry di Intesa Sanpaolo. «Expo2015 rappresenta un fattore di accelerazione e di crescita dell’economia reale e come banca ancorata all’economia reale, pensiamo che questo padiglione sia una grande occasione per le nostre imprese. Verrà utilizzato nei modi più disparati: per presentare i propri prodotti, per incontrare nuovi clienti e come spazio di riunione per la forza vendite». Benetti Yacht è un’eccellenza italiana che Intesa ha deciso di invitare all’Expo. Si tratta del più antico cantiere italiano specializzato in yacht di lusso che progetta e costruisce imbarcazioni uniche, fatte su misura per il proprio armatore. Fondata nel 1873, Benetti si è specializzata nella produzione di linee composite e nei mega yacht in acciaio ed alluminio. In 145 anni sono state costruite da Benetti Yacht più di 300 imbarcazioni e, ad oggi, in cantiere ce ne sono 46. L’azienda prosegue il suo cammino con una continua espansione verso range di lunghezze sempre maggiori e nel 2014 entra nel mondo dei mega yacht oltre i 90 metri annunciando l’avanzato stadio di produzione di un 90 metri e la doppia vendita di due mega yacht oltre i 100 metri. L’azienda dal 1985 fa parte de Azimut-Benetti che costituisce il leader della nautica di lusso al mondo. A parlarne è Fabio Ermetto, chief commercial officer (cco) di Benetti Yacht. Domanda. Benetti Yacht è un’azienda internazionale. Quanto pesa il mercato estero sul vostro fatturato? Risposta. L’estero pesa per il 99% del fatturato. Siamo presenti con uffici di Benetti a Hong Kong, Dubai e Londra. Il portafoglio ordini è diviso quasi equamente in tutto il mondo, con Europa e Stati Uniti che la fanno da padrone e che rappresentano almeno il 25% delle vendite. L’Asia, seppure sotto le aspettative, ci sta dando grandi soddisfazioni perché siamo uno dei marchi italiani meglio rappresentati e abbiamo venduto in quell’area 11 imbarcazioni di una lunghezza che varia tra i 20 e i 60 metri. D. Il made in Italy è ancora un valore aggiunto da esportare all’estero? R. Il made in Italy è sicuramente un valore aggiunto, tanto che il nostro pay off recita: Italian excellence since 1873. Il che significa: attenzione al dettaglio e un design particolarmente ricercato, tipico della nostra cultura italiana. D. Qual è stata l’idea vincente che vi ha permesso di essere così competitivi sul mercato? R. Alla fine degli anni 90 un nostro azionista, Paolo Vitelli, ha avuto un’idea per i tempi innovativa, quella di costruire barche di dimensioni abbastanza importanti, 35 metri, semi-custom cioè fatte da una struttura in vetro resina che permettesse al cliente la possibilità di customizzare completamente gli interni. Benetti ne riuscì a vendere più di 60 unità facendo diventare quel modello il semi custom più importante della storia della nautica mondiale. Un altro passo importante per la nostra azienda, è stato la costruzione del Reverie, un’imbarcazione di 70 metri, all’inizio del 2000. Negli ultimi anni abbiamo effettuato un allargamento della gamma che ci ha portato ad entrare nel mondo dei giga-yacht, si parla di lunghezze pari a 90 metri. Grazie al made in Italy e alla storia della nostra azienda siamo felici di annunciare nel 2015 un grande successo: abbiamo ricevuto 3 ordini per maxi barche, una da 90 metri e due oltre i 100 metri, che ci permettono di continuare a credere nella nostra azienda e a portare ovunque l’eccellenza italiana. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 20 Venerdì 26 Giugno 2015 MEDIA L’analisi degli investimenti pubblicitari sulla tv. La7 a quota 41 mln, Discovery a 25 mln Mediaset e Sky, lo share vale di più Circa 63 milioni di euro per ogni punto percentuale DI S http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Valore di un punto share CLAUDIO PLAZZOTTA ul totale degli investimenti pubblicitari destinati al mezzo televisivo (e valutati per il 2014 attorno ai 3,7 mld di euro complessivi), oltre il 56% va a finire nelle casse di Mediaset, il 20,7% in quelle di Rai pubblicità, l’11,1% in quelle di Sky, mentre La7 si porta a casa una fetta del 4,1% e Discovery del 3,9% (crescerà, poiché dal 2015 è entrata nel conteggio di gruppo anche Deejay tv). Non c’è, ovviamente, una corrispondenza precisa tra queste fette di investimento rispetto alle fette di audience 2014 conquistate da ciascun gruppo televisivo. I canali della Rai, nonostante dominino la classifica delle audience sulle 24 ore per il target individui (ovvero tutti i telespettatori che hanno più di 4 anni), con il 37,54% di share, attirano solo 769 mln di euro, pari al 20,7% degli investimenti pubblicitari totali della tv, poiché hanno rigidi limiti sugli spazi da dedicare Ascolti % Raccolta pubb. Quota % su totale Valore di 1 punto di 2014 2014 (mln euro) raccolta pubb. tv share (in mln euro) Rai 37,54 769 20,7 20,48 Mediaset 32,76 2.083 56,3 63,58 Sky+Fox 6,61 413,5 11,1 62,55 Discovery 5,80 146 3,9 25,17 La7 3,73 155 4,1 41,5 Gruppo Fonte: Elaborazione ItaliaOggi su stime di mercato, dati Auditel 2014 (ascolto medio sulle 24 ore e sul totale individui) e fatturati pubblicitari 2014 stimati da Nielsen (tranne Discovery, stima ItaliaOggi) agli spot. Per spiegare meglio, la Rai ha solo il 5% del totale secondi teoricamente disponibile per trasmettere pubblicità nella televisione italiana. Mediaset, invece, controlla quasi il 20% di questi secondi, quattro volte più della Rai. E per questo, oltre che per le differenti caratteristiche di target e pure per antiche consuetudini, il Biscione porta a casa oltre 2 miliardi di euro di investimenti pubblicitari, pari al 56,3% della torta televisiva, con un dato molto più alto rispetto al 32,76% di share attribuito ai canali di Cologno Monzese. Si potrebbe dire che tutti gli investitori che non trovano spazio sui canali Rai per questioni di vincoli di legge, stornino ancora adesso i loro budget preferibilmente verso Mediaset. Che quindi continua a farla da padrona nel mondo della televisione italiana. Una posizione interessante è quella di Sky, il cui business principale non è comunque quello della raccolta pubblicitaria, bensì quello della pay tv. Tuttavia il broadcaster, guidato in Italia da Andrea Zappia, con il suo 6,61% di share ha già l’11,1% del mercato pubblicitario televisivo. E, nonostante la sterminata disponibilità del bacino-secondi da dedicare alla pubblicità (quasi il 75% de totale, visti i tanti canali del offerti al pubblico), un punto off di share del gruppo Sky-Fox vale esattamente quanto un va punto di share di Mediaset: pu circa 63 milioni di euro. cir Bene La7, che controlla una B fetta del mercato pubblicitafet rio (4,1%) superiore al bacino di ascolti (3,73%) e, soprattutto, si fa pagare oltre 40 mln di euro per ciascun punto di share. sh Il gruppo Discovery, invece, nonostante il 5,80% di share no complessivo, controlla (per co ora) solo il 3,9% degli inveor stimenti pubblicitari in tv. E sti vende un punto di share a 25 ve mln di euro. Questo perché da un lato deve ancora farsi conoscere bene dai centri media, e dall’altro poiché gli investitori pubblicitari, a parità di share, tendono a privilegiare audience prodotte da un singolo canale (come La7), piuttosto che da un nutrito, ma frammentato, gruppo di canali (come in Discovery, con Dmax, Real Time, Giallo, Focus, K2, Frisbee ecc). © Riproduzione riservata TELEKOMMANDO Fassino porta Tivùsat in tutti i comuni DI Domani in ufficio, macchina o motorino? VE LO DICE classmeteo.it PER 27.000 LOCALITÀ ITALIANE E 170.000 CITTÀ DEL MONDO GIANFRANCO FERRONI Tivùsat e Anci hanno firmato un protocollo d’intesa che ha per obiettivo la diffusione della conoscenza circa il ruolo che la piattaforma satellitare gratuita può giocare nella risoluzione delle esigenze di ricezione degli utenti, garantendo la disponibilità della programmazione televisiva gratuita dove il segnale televisivo digitale terrestre non arriva nella sua completezza. Per il presidente dell’Anci, Piero Fassino, «anche se è un tema poco conosciuto, la parziale ricezione del segnale del digitale terrestre penalizza un numero significativo di comuni, soprattutto delle aree interne, sfavorendo la parte più anziana della popolazione, che nella tv generalista trova spesso un mezzo di compagnia. Con questo accordo vogliamo fare un passo avanti importante, mettendo a disposizione dei comuni informazioni utili a far conoscere alla propria cittadinanza le potenzialità della piattaforma satellitare Tivùsat, come servizio tecnico attraverso il quale è possibile vedere le principali reti gratuite italiane». Per il presidente di Tivù Alessandro Picardi, l’accordo «si inserisce nel piano di azioni avviate nel corso del 2015 per dialogare sempre più a stretto contatto con tutti quei comuni che necessitano di una soluzione tecnica alternativa per ricevere in modo completo tutta la programmazione del digitale terrestre e mettere da parte ogni problema di visione. Accedere è semplice: sono sufficienti un dispositivo certificato, una parabola satellitare e la smartcard inclusa nella confezione del decoder o cam certificati». *** Sala piena, quella della sede romana dell’associazione della Stampa estera in Italia, ieri sera, per il libro di Monica Maggioni, intitolato Terrore mediatico. In ritardo, è arrivato il ministro degli affari esteri Paolo Gentiloni. Intanto, ne discutevano, insieme all’autrice, Lucia Annunziata e Tobias Piller. E dopo, tappa alla presentazione romana dei palinsesti Rai. *** L’ultima puntata della quarta edizione di Agorà, oggi su Rai 3, verrà eccezionalmente trasmessa da Ostia, uno dei luoghi simbolo della bufera che ha colpito Roma con l’inchiesta Mafia Capitale. Nel corso della diretta saranno presentati i sondaggi realizzati dall’Istituto demoscopico Ixè in esclusiva per Agorà. *** C’era anche Antonello Piroso alla serata vip organizzata da Pentole Agnelli in un appartamento della romana piazza Farnese, in occasione della presentazione del libro Ricette d’autore di Federica de Denaro. *** Folla di personaggi televisivi ieri sera al Circolo Canottieri Aniene, a Roma: c’era la festa di compleanno di Annalisa Chirico, autrice del libro Siamo tutte puttane. *** È il film di Nanni Moretti Mia madre il vincitore del premio cinematografico «Il Sesterzio d’Argento», nell’hotel Gran Melià Rome Villa Agrippina. La giuria, composta da Silvia D’Amico, Adriano Amidei Migliano, Alessandra Levantesi, Michele Placido e Giovanni Veronesi ha individuato in Mia madre il film della stagione che ha saputo meglio rappresentare le atmosfere di Roma. Premio speciale della giuria al cortometraggio Love Sharing di Monica Scattini. [email protected] © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 26 Giugno 2015 MEDIA 21 2 Il cda di Segrate dà l’ok all’acquisizione. Intesa sulla base di 150 milioni di euro Mondadori, avanti su Rcs Libri Cessione di R101 a Rtl 102,5: decisione entro il 30 giugno DI CLAUDIO PLAZZOTTA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it M ondadori prosegue spedita sul fronte Rcs Libri. Il consiglio di amministrazione della casa editrice di Segrate, convocato ieri in tarda mattinata per essere aggiornato sullo stato dell’arte, ha infatti preso atto dell’avanzamento della negoziazione in corso, relativa alla proposta di acquisto da parte di Mondadori del 100% di Rcs Libri, dando mandato ai vertici di continuare nel processo, nel rispetto della deadline per la negoziazione in esclusiva, fissata per il 29 giugno. Mondadori, quindi, è convinta a comprare, Rcs MediaGroup ha necessità di vendere per allontanare lo spettro di un nuovo aumento di capitale, ed è quindi probabile che l’intesa tra le parti si troverà per la cessione di Rcs Libri a Mondadori sulla base di 150 milioni di euro. Il consiglio di amministrazione di Mondadori è stato Ernesto Mauri, amministratore delegato di Mondadori poi aggiornato anche sulla questione relativa alla eventuale cessione di R101, emittente radiofonica controllata da Segrate, e per la quale è stata sicuramente presentata una offerta attorno ai 40 mln di euro dal gruppo Rtl 102,5. Su questo tema il cda non ha preso alcuna decisione, ribadendo che comunque, entro il 30 giugno, così come richiesto da Lorenzo Suraci, patron di Rtl 102,5, verrà data una formale risposta. L’ipotesi che si fa strada è che possa essere giunta sui tavoli di Segrate una seconda offerta, forse più allettante, e che quindi Mondadori voglia prendersi tutto il tempo necessario prima di optare o meno per la cessione del polo radiofonico. Nel frattempo sembra essersi rotto il sodalizio che per un po’ di anni aveva caratterizzato lo scenario radiofonico italiano: Lorenzo Suraci, presidente e azionista di Rtl 102,5, Eduardo Montefusco, presidente e azionista di riferimento di Rds, e Mario Volanti, presidente e azionista di riferimento di Radio Italia, partecipano, infatti, pariteticamente nella casa discografica Ultrasuoni, etichetta che ha come gruppo di punta i Modà. Proprio nell’ambito della casa disco- grafica ci sarebbero stati gli screzi che hanno portato forti tensioni soprattutto nei rapporti tra Suraci e Volanti. Suraci, quindi, fa una offerta per R101, di cui, peraltro, Volanti è direttore artistico da poco meno di un anno; spiana la strada alla uscita del gruppo Mondadori dal business radiofonico, lasciando, quindi, nei prossimi mesi (per ora sono solo ipotesi) la stessa Radio Italia di Volanti senza concessionaria pubblicitaria (ora è raccolta da Mediamond, joint venture Mediaset-Mondadori); infine, come è trapelato negli scorsi giorni, Suraci avrebbe in mente per R101 (o come si chiamerà) una linea editoriale con solo musica italiana, una seconda emittente certo in target col pubblico di Rtl 102,5, ma che andrebbe a contrastare Radio Italia proprio nella sua caratteristica più peculiare. Insomma, sembrerebbe battaglia su tutta la linea. Vedremo, alla fine, chi avrà la meglio. © Riproduzione riservata CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA Consegne postali a giorni alterni, l’Agcom apre alla Fieg sui quotidiani in abbonamento. Via libera del consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo Cardani, alle proposte presentate da Poste Italiane sulle nuove modalità di recapito della posta a giorni alterni a partire dal prossimo primo ottobre e alle nuove tariffe. L’Autorità ha fatto sapere di aver «tenuto conto delle problematiche sollevate dalla Fieg con riferimento alla consegna dei quotidiani in abbonamento. Agcom richiederà a Poste Italiane di formulare una proposta specifica e migliorativa che sarà trattata nell’ambito di un tavolo con il ministero dello sviluppo economico e dipartimento per l’editoria della presidenza del consiglio dei ministri». Wired Italia diventa semestrale. Il mensile di Conde Nast dedicato alla tecnologia oggi diretto da Federico Ferrazza dopo le dimissioni di Massimo Russo (diventato vicedirettore de La Stampa) passerà da dieci a due numeri all’anno realizzati da service esterni, mentre sei dei 12 giornalisti sono considerati esuberi. A renderlo noto sulla home page di Wired.it è stata ieri la redazione della testata. La7, intesa Cairo-Google per la vendita di spot su YouTube. Accordo tra Cairo Pubblicità, società controllata da Cairo Communication, e Google per la vendita degli spazi per spot relativi ai contenuti televisivi dell’editore di La7 pubblicati sui canali YouTube. L’attività, in corso già in questo mese di giugno, si affianca a quelle già svolte fino ad oggi dalla stessa Google/ YouTube. Huffington Post rafforza il suo palinsesto video e lo rilancia con Verizon. L’Huffington Post si prepara a lanciare la sua offerta di video in streaming, con una copertura quotidiana di 24 ore. L’iniziativa del giornale online fondato da Arianna Huffington e parte della multinazionale Usa Aol dovrebbe debuttare nella seconda parte dell’anno e servirà, nelle intenzioni aziendali, a rafforzare il programma HuffPost Live. Non mancheranno film e programmi tv che l’HuffPost pensa di acquisire e di produrre da sé. Complessivamente il nuovo palinsesto HuffPost Live sarà ricompreso nel nuovo servizio di abbonamento video che sta per lanciare sul mercato Verizon Wireless, a cui fa capo la stessa Aol. Telecom Italia si allea con Twentieth Century Fox. Telecom Italia ha siglato un’intesa con Twentieth Century Fox per offrire su TIMvision, la tv on demand di Tim, film e serie televisive. Tra le serie tv in arrivo I Griffin, Futurama, Lie to me eThe Glades, mentre tra i titoli disponibili anche Mamma ho perso l’aereo, Garfield e Dottor Doolittle. Il bilancio di sostenibilità di Wind. L’operatore di tlc ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2014, visto all’insegna dell’innovazione per cogliere i temi e le sfide principali che caratterizzano il futuro delle telecomunicazioni e della digital economy. Wind ha chiesto a 16 opinion leader, rappresentanti delle varie categorie dei propri stakeholder ed esperti delle tlc, di raccontare la loro visione del futuro del settore. I risultati sono stati raccolti in sei temi-chiave: tutela della privacy e sicurezza dei dati; responsabilità nel rapporto con i clienti; copertura di rete e utilizzo di infrastrutture tecnologiche all’avanguardia; riduzione degli impatti ambientali; sviluppo di servizi in mobilità e sostegno alle tecnologie emergenti e, infine, educazione e sviluppo delle competenze. Ognuno dei temi affrontati costituisce lo spunto per raccontare le varie iniziative intraprese da Wind nel corso dell’anno. Maxi-formato Contaminazione di stili 100% Case italiane TUTTO NUOVO. IN EDICOLA è un magazine www.classabbonamenti.com 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 22 Venerdì 26 Giugno 2015 MEDIA I dati dell’Osservatorio Fcp sugli investimenti da gennaio a maggio PER IL TRIENNIO Vergori alla guida Quotidiani -5,7%, settimanali -5%, mensili -3% di Fedoweb Stampa, raccolta a -5% DI MARCO LIVI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S eppure ancora in terreno negativo, continua la lenta ripresa degli investimenti pubblicitari sulla stampa. Secondo i dati dell’Osservatorio Stampa Fcp relativi al periodo gennaio-maggio 2015 raffrontati con il corrispettivo dell’anno precedente, il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale ha registrato infatti un calo del 5% raggiungendo i 454,5 milioni di euro. Un dato, questo, in miglioramento rispetto al -6,4% segnato nel primo quadrimestre del 2015. In particolare, i quotidiani nel loro complesso hanno evidenziato un -5,7% a fatturato e un -1,9% a spazio. Per quanto riguarda le singole tipologie, la Commerciale nazionale ha ottenuto un -7,9% a fatturato e un -2,4% a spazio, la Commerciale locale un -7,4% a fatturato e un -2,1% a spazio, la Di Servizio un +0,5% a fatturato e un +6,7% a spazio, la Rubricata un -2,5% a fatturato e un -6,2% a spazio. Segno meno anche per i periodici, che hanno registrato un calo a fatturato del 3,7% e a spazio del 2,9%. Per i settimanali l’andamento negativo si è attestato a -5,2% a fatturato e a -5,1% a spazio, mentre i mensili hanno percentuali negative del 3,1% a fatturato e dello 0,6% a spazio. Le altre periodicità, infine, ha chiuso i primi cinque mesi dell’anno con una raccolta in crescita dell’8,5% a fatturato e del 2,3% a spazio. Così la spesa nei primi quattro mesi dell’anno QUOTIDIANI 2014 31.935 31.167 Di servizio 7.966 Rubricata 6.441 2014 Diff. % -2,4% 130.762 120.449 8.504 6,7% 56.111 56.409 0,5% 6.040 -6,2% 29.064 28.325 -2,5% -7,9% 124.205 121.643 -2,1% 94.128 87.197 -7,4% 170.547 167.354 -1,9% 310.065 292.380 -5,7% PERIODICI Fatturato netto (in migliaia di euro) Spazi Settimanali: 2014 Tabellare Diff. % 2014 2015 2015 -5,1% 84.817 78.796 -7,1% N/A 5.141 6.483 26,1% 21.242 20.168 -5,1% 89.958 85.279 -5,2% 14.528 14.435 -0,6% 62.882 61.168 -2,7% N/A 8.116 7.649 -5,8% -0,6% 70.998 68.817 -3,1% 21.242 20.168 Speciale N/A Totale Settimanali N/A Diff. % Mensili: Tabellare Speciale N/A Totale Mensili N/A 14.528 14.435 Altre periodicità: Tabellare 2.624 2.683 2,3% 7.073 7.519 6,3% Speciale N/A N/A N/A 314 497 58,4% Totale Altre periodicità 2.624 2.683 2,3% 7.387 8.016 8,5% 38.394 37.286 -2,9% Periodici: Tabellare Speciale Totale Periodici N/A N/A 38.394 37.286 N/A -2,9% Fatturato Totale (Quotidiani e Periodici) 154.772 147.483 13.571 14.629 7,8% -3,7% 478.408 454.492 -5,0% LA VIGNETTA DEL GIORNO Chiusura Var. % Var. % 30/12/14 0,76 2,01 25,01 29,04 Var. % Var. % 30/12/14 Capitaliz. (mln €) Cairo Communication 4,8000 2,87 -1,11 376,0 Caltagirone Editore 0,8595 -0,06 3,55 107,4 Class Editori 0,8600 -0,92 -6,59 81,2 Espresso 0,9685 0,52 1,57 399,1 Il Sole 24 Ore 0,7470 0,95 25,76 32,4 Mediaset 4,5580 2,61 32,50 5.384,0 Mondadori 1,0250 1,59 17,08 268,0 Monrif 0,2910 -2,35 2,21 43,7 Poligraici Editoriale 0,2920 1,42 29,60 38,5 Rcs Mediagroup 1,1800 1,37 26,27 615,8 Seat Pagine Gialle 0,0039 - 39,29 250,6 Telecom Italia Media 0,8810 0,34 -8,85 91,0 -4,7% 168.343 162.112 Fonte: Osservatorio Stampa FCP Rif. 2015 Totale FTSE IT ALL SHARE 25.175,19 FTSE IT MEDIA 15.667,57 Titolo Diff. % Commerciale locale L’editoria in Piazza Affari Indice 2015 Commerciale nazionale © Riproduzione riservata Altri articoli sul sito www. italiaoggi.it/fcp Fatturato netto (in migliaia di euro) Spazi Giancarlo Vergori è il nuovo presidente di Fedoweb. L’associazione che rappresenta gli operatori del web ha eletto il manager con una ventennale esperienza nell’advertising online per il triennio 20152018. Per Vergori, che succede a Elserino Piol, presidente per nove anni, hanno votato tutti i soci presenti o delegati. Inoltre, a riconoscimento del lavoro svolto per tre mandati, l’assemblea ha eletto lo stesso Piol presidente onorario. Il neoeletto presidente porta in Fedoweb la sua esperienza nell’advertising online e nei media digitali nonché una conoscenza della stessa associazione dove ha operato fino al 2012 come Giancarlo Vergori delegato di Matrix. Prima di approdare in Fedoweb, Vergori è stato amministratore delegato di 3Zero2Tv (Euro Media Group) e, in precedenza, direttore generale di Matrix spa (Gruppo Telecom Italia), dove ha consolidato l’esperienza nei settori dell’editoria online e della pubblicità digitale. Nella sua carriera nel mondo dei servizi Internet, Vergori ha operato in agenzie di comunicazione e di sales promotions, poi nei reparti marketing e sales di R.J. Reynolds e di Infostrada/Wind. «La fase di vera e propria disruption dei media non è tale», ha sottolineato il numero uno di Fedoweb nell’accettare il nuovo incarico. «Dovremo iniziare a considerare la “rottura” del business basato sul modello pubblicitario come un dato di fatto in costante cambiamento per l’aumento degli utenti, la crescita della connettività fissa e mobile, l’adozione di device sempre più potenti e lo sviluppo di nuove piattaforme. Fedoweb è nella posizione ideale per affrontare il futuro collaborando con le istituzioni sui temi della privacy, del diritto d’autore e sull’uniformità delle regole tra operatori nazionali e globali. E centrale sarà l’impegno presso Audiweb, di cui Fedoweb è il socio principale». 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it