VIDEO 14/02/2011 EMINEFROURETERECTOMIA DESTRA ROBOT

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VIDEO 14/02/2011
EMINEFROURETERECTOMIA DESTRA ROBOT
ASSISTITA IN DOPPIO DISTRETTO COMPLETO
Struttura complessa di Urologia
Ospedale San Bassiano, Bassano del Grappa (VI)
F.Petrucci, G.Zeccolini, D.Del Biondo, F.Di Cristofano e A.Celia
Introduzione:
La duplicità pielo-ureterale completa, è una malattia a trasmissione autosomica dominante a
penetranza incompleta, con formazione dal dotto di Wolff di una doppia gemma ureterale
che evolve in un doppio distretto completo. In genere il meato ureterale inferiore corrisponde
al distretto superiore secondo la legge di Weigert-Meyer, possibile è l’associazione con uno
sbocco ectopico che nell’uomo può aprirsi nell’uretra presfinterica, nella vescicola seminale
o nel deferente dove solitamente determina ostruzione. Nella donna generalmente ha uno
sbocco extrasfinterico generando una falsa incontinenza. In questo video riportiamo il
particolare caso di un’eminefroureterectomia laparoscopica robot-assistita in un doppio
distretto destro completo con uretere ectopico nella vescicola seminale di destra.
Materiali e Metodi:
L’intervento descritto in questo video si riferisce a un paziente di anni 16, affetto da
diversi mesi da dolore lombare destro associato ad episodico dolore al testicolo di destra
con nausea e febbre. Dopo essere stato sottoposto a uro-TC, cistografia e cistoscopia si
poneva diagnosi di doppio distretto completo di destra con ectopia dell’emidistretto
superiore in vescicola seminale.
Risultati e Discussione:
Nel video viene mostrato inizialmente l’isolamento del tratto pelvico dell’uretere
ectasico di destra, adiacente all’uretere sano omolaterale fino alla vescicola seminale,
dove è evidente il suo impianto con successivo distacco. Dopo aver riposizionato il
paziente da una posizione supina a una posizione laterale destra, si prosegue con la
medializzazione dell’intestino, con isolamento per tutto il suo decorso dell’uretere
ectasico. Segue l’esposizione del rene e dell’ilo renale. Trasferito l’uretere ectasico sopra
il polo superiore, s’identifica la porzione patologica e si procede all’eminefrectomia dopo
clampaggio vascolare dell’ilo. Infine si esegue un lavaggio con soluzione blu di metilene
dal cateterino ureterale che non mostra spandimento sul letto di resezione, a garanzia
dell’integrità dell’asse urinario. Il tempo d’ischemia, grazie all’utilizzo del robot, è stato
limitato a 16 minuti.
Conclusioni:
Una lunga esperienza laparoscopica associata a quella robotica permettono di ottenere ottimi
risultati nella chirurgia, soprattutto di pazienti giovani, con brevi periodi di degenza, precoce
mobilitazione, minore dolore post-operatorio e ottimi risultati estetici.
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