5 - salesiani don Bosco

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Omelie per un anno
Volume 2 - Anno “B”
Anno “B”
25ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
 Sap 2,12.17-20 - Condanniamo il giusto a una morte infame.
 Dal Salmo 53 - Rit.: Sei tu, Signore, il mio sostegno.
 Gc 3,16–4,3 - Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per
coloro che fanno opera di pace.
 Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Benedetto sei tu, Padre,
Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri
del regno dei cieli. Alleluia.
 Mc 9,30-37 - Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato... Se
uno vuol essere il primo, sia servo di tutti.
Chi è la persona più importante della nostra città? Chi è la persona
più importante d’Italia? Chi è la persona più importante del mondo?
Mah!... Chissà se hanno veramente un senso domande come queste.
Tutto sta a vedere che cosa si intende quando si dice di qualcuno che
è “una persona importante”. Normalmente si vuol dire che non è “uno
qualunque”, ma qualcuno che ha una certa posizione nella società: un
capo di Stato, un ministro, un dirigente d’industria, un cantante
famoso, uno che ha tanti soldi, uno che sa tante cose, uno che
comanda, uno che conta...
In ogni campo c’è chi è più importante, chi è “più grande”, chi lo è di
meno. E si direbbe che sia proprio questa la molla che mantiene in
tensione la vita di tanta gente: salire nella scala dell’importanza, fare
carriera, diventare più ricchi, più famosi, più potenti...
Anche gli apostoli discutevano tra di loro “chi fosse il più grande”, chi
di loro fosse più importante. E Gesù disse loro: “Se uno vuol essere il
primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. E queste parole oggi ce
le sentiamo rivolgere noi, tutti noi, dalle pagine del Vangelo. Con che
animo le ascoltiamo? Forse anche noi, nel nostro piccolo, facciamo di
tutto per passarci avanti gli uni agli altri, per essere più stimati e
riveriti degli altri, per avere e apparire più degli altri... Anche noi
giudichiamo l’“importanza” delle persone in base ai soldi, al nome,
alla professione, alla fama, al potere. Forse anche tra di noi “c’è
gelosia e spirito di contesa”, come direbbe s. Giacomo (cf 2ª lettura).
25ª domenica del Tempo Ordinario “B” • © Elledici, Leumann 2005
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Omelie per un anno
Volume 2 - Anno “B”
Chi è più grande? chi è più importante? Gesù prese un bambino e lo
pose in mezzo dicendo: “Chi accoglie un bambino, accoglie me; e chi
accoglie me accoglie Colui che mi ha mandato...”. I bambini ai tempi
di Gesù erano il simbolo di chi non conta niente nella società: il
contrario delle persone ritenute “grandi” e “importanti”. Con queste
persone (i “piccoli”: bambini, poveri, affamati, ammalati, carcerati...)
Gesù si è esplicitamente identificato (cf Mt 25); non con “i grandi”.
Perché l’unica cosa che fa grande e importante una persona agli occhi
di Dio è la sua capacità di amore gratuito e disinteressato, che si
traduce in concreta solidarietà e servizio ai più “piccoli”, cioè ai più
bisognosi. Credo proprio che secondo la sapienza del Vangelo certe
vecchie e sconosciute suore del Cottolengo siano più “grandi” di noi
tutti... e di tanti personaggi che non nomino.
Dobbiamo convertirci a questa “sapienza che viene dall’alto” (cf 2ª
lettura) per sperimentare la vera libertà interiore. Per sentirci liberi da
ogni complesso di inferiorità nei confronti di chi è più grande e più
importante di noi a questo mondo: anche i personaggi più potenti e
prestigiosi sono “poveri uomini” come noi... E per conservarci immuni
da ogni complesso di superiorità verso chi sa meno di noi, guadagna
meno di noi, non è così “in alto” come noi nella scala sociale, o non è
una persona così rispettabile e così per bene come noi. Perché anche
noi, quali che siamo, siamo “poveri uomini” come tutti gli altri...
È dalla stessa radice che nascono da una parte l’adulazione, l’invidia,
la critica sistematica verso chi è “più importante” di noi; e dall’altra
parte, il disprezzo, la non-considerazione, la disistima verso chi lo è di
meno. E questa radice è un criterio di giudizio sbagliato; il prendere
noi stessi come misura di valore di tutte le cose, anziché Cristo, in cui
risplende la vera grandezza di Dio e dell’uomo secondo l’unico criterio
della carità.
25ª domenica del Tempo Ordinario “B” • © Elledici, Leumann 2005
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