Anno C 4ª DOMENICA DI QUARESIMA Gs 5,9a.10-12 - Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua. Dal Salmo 33 - Rit.: Il Signore è vicino a chi lo cerca. 2 Cor 5,17-21 - Dio ci ha riconciliati a sé in Cristo. Canto al Vangelo - Gloria e lode a te, o Cristo! Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te! Gloria e lode a te, o Cristo! Lc 15,1-3.11-32 - Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita. Diciamolo francamente: la parabola del figlio prodigo non ci convince mica troppo... Dopo tutto, il figlio maggiore non aveva torto: suo padre, a forza di essere buono con quel disgraziato di suo fratello, finiva coll’essere ingiusto verso di lui! E probabilmente tutti noi qui presenti ci sentiamo assai più vicini al figlio maggiore che non a suo fratello. Noi, tutto sommato, siamo gente per bene, grossi guai non li abbiamo combinati. E ci sentiamo disturbati, quasi indispettiti e offesi se pensiamo, per esempio, che un giorno potremo trovarci in Paradiso insieme a certe persone che a questo mondo hanno sempre fatto i comodi loro, non si sono preoccupate né di fede né di leggi, ne han combinate di tutti i colori... e poi magari all’ultimo momento “si sono pentite” e Dio li ha perdonate! Ma allora non val la pena fare tanti sforzi per essere onesti, per osservare i comandamenti di Dio, per fare il proprio dovere! Non val la pena farsi tanti scrupoli: tanto Dio perdona... Quasi quasi ci sentiamo in diritto di criticare il buon Dio perché è troppo misericordioso (con gli altri) e non abbastanza giusto (con noi). Come se fosse un torto fatto a noi la misericordia di Dio per gli altri (che non se la meritano). Come se ciò che a noi interessa fosse la giustizia di Dio, perché della sua misericordia noi non abbiamo bisogno... Se dentro di noi ragioniamo più o meno così, vuol dire che non abbiamo ancora capito il Vangelo, non abbiamo afferrato il vero significato della “buona notizia” portata da Gesù. Dio ci ama sempre per primo e il suo amore per noi è assolutamente gratuito: non dipende dai nostri meriti, ma li previene. E come un padre o una madre si preoccupano di più dei figli che si trovano in 4ª domenica di Quaresima “C” - “Omelie per un anno 1”, Elledici 1 maggiori difficoltà, così Dio si preoccupa di più degli uomini che sono più lontani da lui, perché chi vive lontano da Dio è come “perduto” ed è come “morto”. E se è vero che noi viviamo nell’obbedienza ai suoi comandamenti e non facciamo del male, la nostra fedeltà è molto più grazia di Dio che non merito nostro; non ci dà nessun diritto di farci giudici degli altri: di nessuno. Questa è la bella notizia del Vangelo: in Cristo Gesù Dio “ha riconciliato a sé” il mondo intero (cf 2ª lettura). Con la morte e la risurrezione di Gesù Dio ha già perdonato, da parte sua, tutti i peccati di tutti gli uomini. Possiamo esserne sicuri: da parte sua Dio non rifiuterà mai la sua amicizia a nessuno che sia disposto ad accoglierla. Dio non guarda tanto a “ciò che uno ha fatto”, perché sa molto bene quanto sia relativo tutto ciò che può succedere nella vita di un uomo: dipende dall’educazione ricevuta, dalle persone incontrate, dalle difficoltà, dalle occasioni, dalle esperienze vissute... Dio guarda al cuore degli uomini, alla sincerità con cui lo si cerca, anche se in modo confuso. Quando una persona – che può avere sbagliato molto nella vita – si volge verso Dio anche solo con la nostalgia di un bene che non osa più sperare perché si sente come prigioniera di un mondo di male, incapace di credere, incapace di amare..., Dio non fa l’offeso, non rinfaccia il male compiuto, non dice: prima paga! Dio fa festa: perché se il suo amore è talmente rispettoso che non forza mai la libertà di nessuno, questo suo amore è talmente grande che trasforma dal di dentro chi si decide a “lasciarsi riconciliare con lui”. E se è vero che amiamo Dio, la sua gioia deve essere anche la nostra. 4ª domenica di Quaresima “C” - “Omelie per un anno 1”, Elledici 2