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CARBOIDRATI
La base dello stile alimentare mediterraneo
CARBOIDRATI
La base dello stile alimentare mediterraneo
La Doppia Piramide Alimentare e Ambientale
La “Doppia Piramide Alimentare/Ambientale” nasce dalla combinazione delle indicazioni nutrizionali della Piramide Alimentare
con quelle ricavate dall’analisi dell’impatto ambientale dei singoli alimenti. È un modello grafico realizzato dal Barilla Center
for Food & Nutrition (BCFN) per rendere evidente che gli alimenti per i quali è raccomandato un consumo frequente hanno
anche un impatto minore sull’ambiente e viceversa. Per saperne di più vai su: www.barillacfn.com
ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE: UNA STORIA DI IMPEGNO E PASSIONE
Da oltre 130 anni Barilla è l’azienda familiare italiana
che interpreta l’alimentazione come un momento
conviviale, ricco di gusto e di affetti, per aiutare le
persone a vivere meglio.
Barilla è l’azienda che aiuta a preservare e migliorare il benessere delle persone, delle comunità e
del pianeta in cui vivono:
• trasformando ingredienti di elevata qualità in
prodotti alimentari buoni, sicuri e nutrizionalmente
corretti che soddisfano le quotidiane esigenze nutrizionali di tutta la famiglia;
• sviluppando i propri prodotti nel rispetto del Modello Alimentare Mediterraneo e della salvaguardia dell’ambiente;
• promuovendo corretti stili di vita attraverso progetti educativi, attività ed eventi d’informazione
ed educazione per i più giovani e per le famiglie.
Barilla crede fermamente che il duplice risultato di
proteggere il benessere delle persone e quello del
pianeta sia raggiungibile. Il Modello Alimentare Me-
diterraneo, infatti, non è solo il riferimento fondamentale per diffondere abitudini alimentari corrette e salutari, ma indica anche che gli alimenti che
fanno bene sono quelli che hanno il minor impatto
ambientale, come dimostra la Doppia Piramide
sviluppata nel 2009 dal Barilla Center for Food and
Nutrition, centro di pensiero del Gruppo.
L’ambizione di Barilla è raddoppiare il suo business
entro il 2020, promuovendo abitudini alimentari
gioiose e sane, continuando a ridurre l’impatto ambientale in modo da risultare “buono per le persone
e buono per il pianeta”.
CARBOIDRATI: LA BASE DELLO STILE
ALIMENTARE MEDITERRANEO
La Piramide della Dieta Mediterranea, uno stile alimentare moderno, gustoso e sano.
4
Verdura, frutta, legumi,
cereali, pasta: gli alimenti
che contribuiscono ai
benefici effetti dello stile
alimentare mediterraneo
sono anche le principali
fonti di carboidrati
Una solida letteratura scientifica negli ultimi 50
anni ha dimostrato come seguire la Dieta Mediterranea contribuisca a proteggere dal rischio di
sviluppo di malattie cardiovascolari,1 abbia effetti
preventivi per certi tumori 2-4 e per l’ictus,5 sembri
favorire la longevità,6 migliori le prestazioni cognitive7 ed aiuti a mantenersi in salute. 8
L’UNESCO ha dichiarato la Dieta Mediterranea
patrimonio immateriale dell’umanità nel 2011.
DOVE SI TROVANO I CARBOIDRATI?
Fonte naturale di carboidrati sono alimenti come:
cereali, pasta, pane
frutta
verdura
latte e latticini
Altri alimenti, come i dolci e le bevande zuccherate, contengono zuccheri aggiunti.
Gli alimenti tipici della Dieta Mediterranea comprendono verdure, legumi, cereali, frutta fresca e
secca,9 tutte fonti di carboidrati.
La base dello stile alimentare mediterraneo è,
dunque, costituita proprio dai carboidrati, come
indicano i due segmenti più ampi della ben nota
Piramide Alimentare.
5
I PRINCIPALI TIPI
DI CARBOIDRATI
Negli alimenti vi sono diversi
tipi di carboidrati, semplici e
complessi a seconda del tipo
e del numero di molecole che
li costituiscono
I carboidrati sono la principale fonte di energia
nella nostra alimentazione. Il nostro organismo
utilizza infatti i carboidrati per ottenere il glucosio, “carburante” che fornisce l’energia necessaria
per il suo funzionamento, l’organismo può consumarlo immediatamente o conservarlo nel fegato
ed utilizzarlo quando è necessario.
A seconda del tipo e del numero di molecole di
cui sono composti, i carboidrati possono essere
distinti in semplici o complessi.
CARBOIDRATI SEMPLICI
I carboidrati semplici, comunemente detti zuccheri, sono i monosaccaridi e i disaccaridi, cioè
molecole costituite rispettivamente da una o due
molecole di zuccheri semplici.
Fruttosio, lo zucchero più dolce ed è presente
nel miele e nella frutta;
Galattosio, il più simile al glucosio, non è
molto dolce ed è presente nel latte e nei latticini.
DISACCARIDI
I disaccaridi sono costituiti da due tipi di monosaccaridi:
Saccarosio è costituito da glucosio e fruttosio
ed è lo zucchero da tavola
Lattosio (galattosio+glucosio) è presente nel
latte e derivati del latte
Maltosio è costituito da due molecole di
glucosio e si trova nella farina.
MONOSACCARIDI
Glucosio, è un costituente sia dello zucchero da
tavola, saccarosio, che dei carboidrati complessi;
7
CARBOIDRATI COMPLESSI O
POLISACCARIDI
I carboidrati complessi sono costituiti da catene
più o meno lunghe di residui di monosaccaridi
legati fra loro.
I principali carboidrati complessi sono:
Amido, costituisce la riserva di energia per le
piante e può essere più o meno digeribile a
seconda del rapporto tra i suoi due componenti,
l’amilosio e l’amilopectina, oltre che della dimensione e della forma dei granuli in cui è presente
Glicogeno è una riserva di energia per gli
animali e gli esseri umani e si trova nel fegato e
nei muscoli
Fibre alimentari sono carboidrati complessi
non digeribili. Vengono distinte in fibre solubili,
come la pectina, e fibre insolubili, come la
cellulosa e la lignina.
8
Contenuto in carboidrati di alcuni
alimenti 10
Alimento:
gr su 100gr
di prodotto
Fette biscottate
82,3
Pasta di semola cruda
79,1
Riso integrale crudo
77,4
Farina di frumento integrale
67,8
Fette biscottate integrali
62
Fagioli dall’occhio secchi
50,9
Fagioli bolliti
17
Pane di tipo integrale
48,5
Peperoni saltati in padella
24,3
Cipolle bollite
23,6
Patate bollite
16,9
Uva
15,6
Piselli saltati in padella
11,5
Mele Golden
10,7
Cavolo broccolo bollito
8,9
La magia dell’amido
Prendete una manciata di spaghetti e buttateli nell’acqua bollente. I rigidi bastoncini
velocemente diventeranno più morbidi, si curveranno ed aumenteranno di volume.
Noi diamo per scontato questo comportamento della pasta nell’acqua calda, ma che
cosa succede esattamente alla struttura fine degli spaghetti, per dare luogo a questo
cambiamento? Una prima risposta è che la pasta – come il riso, le patate o il pane –
contiene una grande quantità di amido.
Ma cos’è l’amido? L’amido è una sostanza di riserva che le piante accumulano nei semi.
L’amido è composto da lunghe catene di glucosio e si struttura in granuli. I granuli crudi
di amido sono così compatti da risultare difficilmente digeribili. Questa fonte di energia
essenziale diviene accessibile solo dopo cottura, in quanto aumenta la digeribilità.
9
COME UTILIZZIAMO
I CARBOIDRATI
I carboidrati introdotti
con gli alimenti sono la
principale fonte di energia
per l’organismo
10
Un corretto modello alimentare deve soddisfare due necessità: fornire l’energia, in particolare
mediante i carboidrati e i grassi, e fornire tutti i
nutrienti (proteine, vitamine e minerali), necessari
per le numerose funzioni dell’organismo.
I CARBOIDRATI, FONTE DI ENERGIA
Tutti i carboidrati sono utilizzati per produrre energia. Proprio il glucosio è una delle fonti
principali di energia impiegata da tutte le cellule
dell’organismo, nonchè l’unica fonte per globuli
rossi, sistema nervoso e porzione midollare della
ghiandola surrenale. La sua disponibilità è fondamentale per il corretto funzionamento di quei
tessuti. La carenza di glucosio comporta gravi
conseguenze per la salute.
È stato calcolato che per soddisfare i bisogni
energetici di un adulto in condizioni normali (per
esempio del sistema nervoso), sono necessari
circa 180 grammi di glucosio al giorno, di qualunque origine. (FAO, 1980)
Il processo di digestione dei carboidrati inizia già
nella cavità orale (a opera dell’enzima ptialina)
e si completa nel duodeno, a opera dell’enzima
alfa-amilasi pancreatica, che “trasforma” i carboidrati in zuccheri semplici o monosaccaridi.
Carboidrati contenuti nel cibo
Digestione e assorbimento
Immagazzinaggio
del glicogeno
Gluconeogenesi da
attività degli enzimi
Aminoacidi
Quantità di enzimi
MA COME SI OTTIENE IL GLUCOSIO?
Il glucosio viene ricavato dalla digestione e
dall’assorbimento dei carboidrati contenuti negli
alimenti.
I carboidrati introdotti con gli alimenti, per essere
assorbiti, devono prima essere digeriti, cioè trasformati in singole unità o monosaccaridi.
Una volta ingeriti, i carboidrati presenti negli
alimenti subiscono quindi un processo di digestione a opera di diversi enzimi, proteine in grado
di ridurre le sostanze più complesse (per esempio
l’amido) in unità semplici (per esempio il maltosio) con l’obiettivo di rendere disponibile tali
unità per il fabbisogno dell’organismo.
Fegato
Muscoli
Glicerolo
Grasso
Glucosio
Degradazione delle proteine
Sintesi delle proteine
Utilizzo del glucosio
Sensibilità all’insulina
Utilizzo del glucosio
Sensibilità all’insulina
Lipolisi
Metabolismo dei carboidrati assunti con il cibo e destino del glucosio.11
11
DAL CIBO ALLA RISPOSTA GLICEMICA:
UN PERCORSO IN 6 TAPPE
L’organismo è in grado di utilizzare o accumulare
il glucosio attraverso una serie di processi metabolici complessi nei quali l’insulina gioca un ruolo
molto importante.
1. I monosaccaridi come il glucosio sono assorbiti in piccola parte nello stomaco e per la maggior parte nell’intestino tenue, da cui passano nel sangue attraverso i villi intestinali.
2. Mediante la circolazione sanguigna, il glucosio può raggiungere tutti i distretti dell’organismo (cervello, globuli
rossi, muscolo scheletrico, muscolo cardiaco, ecc.) ed essere utilizzato dalle cellule di questi organi e tessuti per
produrre energia. La quantità di glucosio nel sangue e il suo utilizzo da parte delle cellule sono regolati dall’insulina, un ormone prodotto dalla porzione endocrina del pancreas.
3. L’insulina funziona come una chiave per l’ingresso del glucosio nelle cellule, perché si lega a particolari
strutture presenti sulla parete cellulare (i recettori per l’insulina). In questo modo, il glucosio viene letteralmente
“tolto dalla circolazione”, cioè si riducono i suoi livelli nel sangue (la glicemia). Senza l’insulina, il glucosio resta
in circolo aumentando sempre più la glicemia e privando le cellule della loro fonte primaria di energia.
4. Il glucosio in eccesso rispetto alle esigenze energetiche dell’organismo è captato principalmente da fegato e
muscoli per essere immagazzinato grazie all’insulina. In pratica, le singole molecole di glucosio vengono aggiunte alle catene di un polisaccaride, il glicogeno, già presenti in particolare nel fegato e nei muscoli, e in questo
modo formano un deposito a scopo energetico (la cosiddetta riserva energetica a medio termine). Gli ulteriori
carboidrati in eccesso rispetto al fabbisogno calorico sono invece convertiti in grassi e depositati nel tessuto
adiposo (riserva energetica a lungo termine).
5. Dopo l’assunzione di un qualunque alimento contenente carboidrati, quindi, i livelli di glucosio rilevabili nel
sangue (glicemia) si modificano, e il modo in cui lo fanno è detto risposta glicemica.
6. Con un’alimentazione eccessiva, le cellule dell’organismo perdono gradualmente la loro sensibilità all’insulina
(insulino-resistenza). La “chiave” non funziona più, il glucosio non può entrare nelle cellule, ma rimane in circolo, e ciò si traduce in un aumento permanente dei livelli di glucosio nel sangue. Questa condizione si verifica
spesso nelle persone obese: è accertato che l’eccesso ponderale riduce la sensibilità dei tessuti all’insulina.
(Fonte: mod. da Nutrition Foundation of Italy12)
12
I CARBOIDRATI NON
SONO TUTTI UGUALI
Nella scelta degli alimenti
da cui ricavare la giusta
quantità di carboidrati
occorre considerare che
ogni carboidrato ha una
sua propria qualità
Alla qualità dei carboidrati è oggi attribuita un’importanza crescente, perché condiziona gli effetti
che i carboidrati stessi hanno sull’organismo.
• carboidrati a rapido assorbimento cioè quelli
che alzano troppo velocemente i livelli di glucosio
e di insulina nel sangue = indice glicemico alto.
CHE COSA DEFINISCE LA QUALITÀ DEI
CARBOIDRATI?
La qualità dei carboidrati deriva da:
1. velocità di assorbimento, definita dall’indice
glicemico
2. contenuto in fibre alimentari e in cereali integrali.
I cibi più favorevoli per il metabolismo del glucosio e per la salute – come la pasta cotta al dente,
gli ortaggi (ma non le patate) e la frutta – sono
assorbiti più lentamente e corrispondono ad un
indice glicemico (IG) basso: inferiore a 55.
1. Velocità di assorbimento
L’indice glicemico permette di distinguere tra:
• carboidrati a lento assorbimento cioè quelli
che hanno una minore risposta glicemica, innalzano più lentamente la glicemia e contribuiscono a indurre una sensazione di sazietà = indice
glicemico basso
14
Al contrario, alimenti ad alto indice glicemico
(superiore a 70) causano l’innalzamento dei livelli di insulina nel sangue e, dunque un aumento
della sintesi e dell’accumulo di grassi, dei livelli di
trigliceridi nel sangue, dell’appetito, e a lungo andare, della resistenza all’insulina.
2. Contenuto in fibre alimentari
Un’alimentazione ad alto contenuto di carboidrati e fibre (più di 30 grammi di fibre al giorno
e almeno il 50% idrosolubili) esercita un effetto
positivo sul controllo glicemico.13
I cibi naturalmente più ricchi in fibre sono:
• frutta, legumi e avena (fonti di fibre solubili)
• alimenti a base di cereali integrali, crusca di
frumento e verdure (fonti di fibre insolubili).
L’INDICE GLICEMICO (IG)
Determinazione che valuta la quantità di carboidrati con una scala che va da 0 a 100 per
distinguere quelli che vengono digeriti, assorbiti o metabolizzati velocemente (ad alto IG, o GI
in inglese, Glycemic Index) da quelli che lo sono lentamente (a basso IG).
L’IG quantifica specifiche proprietà fisiologiche degli alimenti contenenti carboidrati, tra le
quali il ritardare lo svuotamento gastrico e il ridurre la velocità di digestione e di assorbimento
intestinale.
IL CARICO GLICEMICO (CG)
Determina la qualità del carboidrato (e quindi del suo IG), sia la quantità presente nella
porzione media di un determinato alimento (una fetta di pane integrale), di una ricetta (per
esempio, pasta alle verdure) o di un pasto completo. Si calcola moltiplicando i grammi di carboidrati disponibili presenti nella porzione media dell’alimento considerato per l’Indice Glicemico di quell’alimento e dividendo per 1000kJ. È il miglior predittore della risposta glicemica
agli alimenti.
LA RISPOSTA GLICEMICA (RG)
Descrive come si sono modificati i livelli di glucosio rilevabili nel sangue dopo l’assunzione di
un qualunque alimento contenente carboidrati. La RG varia da persona a persona in funzione della
costituzione ed è influenzata sia dall’alimentazione individuale, sia dallo stile di vita (attività
fisica, ecc.).
(Fonte: Nutrition Foundation of Italy14)
15
Le principali organizzazioni internazionali, tra cui
l’Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomandano che sia l’indice glicemico, sia il carico
glicemico siano inclusi nelle linee-guida dietetiche
Indice glicemico (IG) di alcuni
alimenti 14
16
IG(gr)
Glucosio
100
Patate
87
Cornflakes
Risposta glicemica 15
72-78
Pane bianco
72
Pizza
62
Banane mature
62
Arance
45
Pasta
36-51
Fagioli
30-43
Lenticchie
22-30
Pomodori
9
Alto IG
Livello di glucosio nel sangue
Alimento:
nazionali così come nelle tabelle di composizione
degli alimenti, ed è stato suggerito di riportare
l’indicazione di basso indice glicemico sulle confezioni degli alimenti.12
Basso IG
1
Tempo/Ore
Livelli di glucosio nel sangue a seguito dell’assunzione di alimenti ad alto o
basso indice glicemico.15
2
Che cosa dicono gli esperti
Un comitato internazionale di esperti, il “Consorzio Qualità Carboidrati (CQC)”, si è riunito a
Stresa il 6-7 giugno 2013 per discutere l’importanza della qualità e quantità dei carboidrati
sulla salute individuale.
Ecco le sue principali conclusioni:12
I carboidrati presenti negli alimenti hanno, tra l’altro, importanti effetti sulla glicemia dopo
un pasto, la cui riduzione è riconosciuta come benefica.
Un modo per ridurre la glicemia post-prandiale consiste nel consumare carboidrati a lento
assorbimento (con basso indice glicemico, IG) e ridurre il carico glicemico (GL).
La qualità dei carboidrati, definita dall’indice glicemico e dal carico glicemico è particolarmente importante per le persone sedentarie, in sovrappeso e a rischio di diabete di tipo 2.
Vi sono prove scientifiche convincenti che le diete a basso IG:
• migliorano il controllo glicemico in pazienti con diabete di tipo 2;
• riducono il rischio di diabete di tipo 2;
• riducono il rischio di malattie coronariche.
LA PASTA? MEGLIO “AL DENTE”
Prolungare la cottura di un alimento ricco di amidi
in acqua, rende più rapida la digestione dei carboidrati, e quindi più alto il picco glicemico post-
prandiale. In pratica, l’alimento cotto più a lungo
ha un indice glicemico più alto. Dunque, per pasta
e riso, è molto meglio la cottura “al dente”, come
da cultura italiana.
17
IL RUOLO DEI CARBOIDRATI
PER MANTENERSI IN SALUTE
Tutti gli esperti sono
concordi: i carboidrati
fanno bene e sono necessari.
È importante privilegiare
quelli complessi, contenuti
in cereali integrali, verdure
e frutta
Mantenere una concentrazione adeguata di glucosio
nel sangue (la glicemia) dopo i pasti è uno dei requisiti
per mantenersi in salute e prevenire numerose malattie. Per questo, sia la quantità sia la qualità dei carboidrati assunti attraverso il cibo sono così importanti.
I CARBOIDRATI SONO NECESSARI
Per un’alimentazione sana e salutare, i carboidrati sono necessari. Tutti gli esperti sono concordi: è
bene che una ragionevole percentuale del nostro
fabbisogno energetico derivi dai carboidrati. In pratica, almeno la metà (55%) dell’apporto totale di
calorie dall’alimentazione dovrebbe derivare dai
carboidrati. In una dieta che preveda un apporto calorico quotidiano di 2000 kcal, è dunque consigliabile
assumere tra i 225 e i 325 gr al giorno di carboidrati
contenuti negli alimenti, meno di 50 gr dei quali dovrebbe invece derivare da zuccheri aggiunti, come il
saccarosio. Inoltre, nella dieta quotidiana dovrebbero
essere comprese fibre alimentari in quantità comprese tra 25 e 38 gr.16
COME RAGGIUNGERE UN BILANCIO
ENERGETICO EQUILIBRATO
Il bilancio energetico o calorico è uno dei fattori
primari per mantenersi in buona salute, assumendo
alimenti in quantità e qualità adeguate al proprio
dispendio energetico. Come ogni bilancio, anche
quello energetico indica una differenza tra le entrate e le uscite, tra la quantità di energia assunta con
l’alimentazione e quella consumata per le normali
funzioni dell’organismo e per le attività quotidiane.
In pratica, quando il dispendio energetico (misurato
in kilocalorie) è pari all’apporto energetico, il bilancio
energetico è in equilibrio. Ecco perché i carboidrati
giocano un ruolo così importante: essi sono il carburante dell’organismo, poiché, come si è visto, una
volta ingeriti con il cibo, sono trasformati in glucosio
che fornisce energia.17
Consumo
Assorbimento
Attività fisica
Grassi
Termogenesi
Carboidrati
Metabolismo
a riposo
Proteine
19
Attenzione alle diete ‘low-carb’
Ridurre o peggio azzerare la quantità di alimenti contenenti carboidrati complessi non fa bene
alla salute del cuore e al nostro metabolismo. Inoltre, la riduzione di peso ottenuta a prezzo della
riduzione di componenti essenziali dell’alimentazione, quali i carboidrati complessi, si vanifica nel
lungo periodo, e invece aumentano i fattori di rischio cardiovascolari.
Meglio, quindi, “tagliare su misura” il nostro modello alimentare in base alle preferenze
personali e al metabolismo di ciascuno, proprio come raccomanda la Dieta Mediterranea.18
Alcune diete low-carb iperproteiche19
20
Scarsdale
Regime dietetico ipocalorico (da 850 a 1200 kcal al giorno), a basso contenuto di carboidrati e grassi. Ripartizione macronutrienti: proteine 43%, carboidrati 34.5%, grassi 22.5%.
Escludendo alcuni alimenti si rischia di incappare in carenze nutrizionali.
Atkins
Basata sul principio della chetogenesi, per ricavare energia da proteine e grassi, con una
forte limitazione dei carboidrati. È uno stile alimentare difficile da trasformare in alimentazione sana ed equilibrata.
Dukan
Dieta chetogenica e ipocalorica, la cui prima fase è limitata ai soli alimenti proteici.
Rischia di indurre abitudini nutrizionali scorrette, che possono comportare rischi per la
salute.
Paleodieta
Basata sull’alimentazione che l’uomo primitivo delle caverne avrebbe seguito nel periodo
precedente la scoperta dell’agricoltura, è centrata sul consumo regolare di carni magre,
pesce, frutta secca, frutta fresca e verdura. È costosa e, a lungo termine, può comportare
rischi per la salute.
South Beach
Prevede il consumo di uova, pesce e carni magre, latticini a basso contenuto di grassi,
qualche legume, verdure (ma non tutte), poca frutta secca e dolcificanti. Vietata la frutta.
Promuove abitudini nutrizionali scorrette, a discapito della salute.
CHE COSA FARE: LE 12 REGOLE DELLO
STILE ALIMENTARE MEDITERRANEO
1
23
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Uno stile di vita salutare comprende una sana alimentazione, basata sul Modello Alimentare Mediterraneo, con un’adeguata presenza di carboidrati
e fibre, ma anche su una regolare attività fisica:
Variare con gusto: scegliere quantità e qualità degli alimenti da consumare nella settimana
seguendo la Piramide Alimentare
Assumere tra i 225 e i 325 gr al giorno di carboidrati, privilegiando cereali integrali,
verdure e frutta. Per fare un esempio, un pasto con: 1 porzione di verdure cotte miste (peperoni,
cipolle, piselli = circa 50 gr) + 1 porzione di pasta (circa 45 gr) + 2 porzioni di pane integrale
(48 gr circa) + 1 porzione di frutta (mele = 16 gr), ne apporta circa 180 gr.10,20
Non superare i 50 gr di carboidrati derivanti da zuccheri aggiunti, come il saccarosio.
Per fare un esempio, 1 porz. di merendine + 1 di cereali zuccherati + 1 di biscotti + 1 gelato non
superano i 42 gr di zucchero.21
Includere, nella dieta quotidiana, da 25 a 38 gr di fibre alimentari. Per esempio, 3 fette di pane
integrale al giorno contengono poco meno di 20 gr di fibre, 1 porz. di carciofi bolliti ne contiene
circa 8 gr.
Mangiare meno, ma più spesso, secondo la formula del 1+2+2: cinque pasti quotidiani, con
prima colazione, 2 spuntini e 2 pasti principali
Integrare pranzo e cena, distribuendo i diversi tipi di alimenti tra i due pasti principali
Preferire l’olio extravergine di oliva per il condimento dei cibi
Moderare il consumo di carne (non più di 3-5 volte la settimana) e privilegiare il consumo
di pesce (almeno 2-3 volte la settimana)
Non eccedere con l’aggiunta di sale nei cibi durante la cottura o il condimento
Limitare l’assunzione di bevande alcoliche
Preferire l’acqua alle bibite gassate e zuccherate
Fare almeno 30 minuti di attività fisica ogni giorno (camminata a passo spedito, cyclette,
ecc.)10,13,22
21
È importante privilegiare i carboidrati complessi
(da cereali integrali, verdure e frutta) e limitare l’apporto
di zuccheri semplici (in bibite e alimenti zuccherati)
I BENEFICI DELL’ATTIVITÀ FISICA
L’alimentazione e l’esercizio fisico sono due aspetti
fondamentali per la prevenzione delle malattie,
quali l’obesità, il diabete e le patologie cardiovascolari. Una caratteristica che accomuna la sana
alimentazione e l’esercizio fisico è la costanza: è
fondamentale
le mantenere nel tempo un corretto
stile di vita. Chi ha la buona abitudine di cammi-
nare o di pedalare almeno 4-5 volte la settimana
(e di non fumare) ha un rischio quasi dimezzato
di infarto.22 Fare moto è necessario alla salute
in primo luogo perché contribuisce a mantenere
controllato il bilancio energetico. L’attività motoria
concorre a bruciare calorie, scaricare tensione e
stress, migliorare lo stato dell’umore e del benessere psicologico.23
1-2
volte
alla
settimana
in attività più
intensa e impegnativa
PER UNO STILE DI VITA
SPORTIVO
Ginnastica aerobica, tennis,
calcio, corsa
2-4 volte alla settimana
PER UNO STILE DI VITA PIU’ ATTIVO
Ginnastica, nuoto, ballo, pallavolo,
calcetto, bicicletta, jogging, circa un’ora per volta
PER COMBATTERE LA SEDENTARIETÀ
Ogni giorno almeno 6 volte a settimana:
30 minuti di passeggiata
PER MIGLIORARE LO STILE DI VITA
Parcheggiare più lontano, usare i mezzi pubblici, preferire le scale all’ascensore,
andare al lavoro a piedi, fare i lavori di casa, portare a spasso il cane
22
RIFERIMENTI E FONTI
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