Epossidazione enantioselettiva • • • Un’ossidazione asimmetrica molto più generale e di ampia applicazione è quella di alcheni a epossidi. Gli epossidi sono variamente utilizzati nella sintesi e gli alcheni necessari come reagenti di partenza possono essere ottenuti facilmente sia da fonti commerciali che da procedimenti sintetici consolidati. L’importanza degli epossidi nella sintesi è dovuta largamente alla loro tendenza a dare reazioni di apertura ad opera di nucleofili, la quale quasi sempre avviene con alta stereoselettività e spesso con alta regioselettività. La serie di nucleofili efficaci è ampia e, contrariamente alla sostituzione nucleofila su carboni secondari e terziari, l’apertura degli epossidi raramente è complicata dall’eliminazione. Gli epossidi sono abitualmente ottenuti per epossidazione di un alchene, di solito per reazione con un peracido organico, cosicchè l’uso di un peracido chirale consente un’epossidazione asimmetrica. Tuttavia, lo stereocentro è piuttosto lontano dal centro di reazione ed al momento non vi è alcun peracido chirale, facilmente reperibile, che consente un’epossidazione di alcheni con esiti prevedibili ed altamente enantioselettiva. Epossidazione di Sharpless • Il metodo di gran lunga più versatile e più usato di epossidazione enantioselettiva di alcheni è quello di Sharpless. R2 Ti(OPri)4, ButOOH R3 O OH D-(-)-dialchil tartrato, CH2Cl2, -20°C R 1 OH R2 R3 CO2R RO2C OH R1 OH R2 i R3 t Ti(OPr )4, Bu OOH O L-(+)-dialchil tartrato, CH2Cl2, -20°C Tartrati abitualmente dietil (DET) o diisopropil (DIPT) esteri. 'Condizioni catalitiche' usano da 5 a 10% di tartrato e Ti(OPri)4, con un rapporto tartrato: Ti(OPri)4 da 1.1:1 a 1.2:1 OH 1 R • • • • • I reagenti utilizzati in questa ossidazione, terz-butil idroperossido (ossidante), titanio tetraisopropossido (acido di Lewis) e un diestere di acido (+)- o (-)-tartarico (la 'fonte di chiralità‘) sono di facile disponibilità e utilizzazione. L’epossidazione di Sharpless è generale per alcoli allilici (gli alcheni ‘isolati‘ non sono ossidati), dagli esiti molto prevedibili e spesso altamente enantioselettiva. La selettività per alcoli allilici rende la reazione chemoselettiva nel senso che soltanto un doppio legame che è adiacente al carbonio che porta il gruppo idrossi viene epossidato. Altri doppi legami presenti nel substrato non sono ossidati. Un ultimo vantaggio di questa ossidazione sta nel fatto che nella maggior parte dei casi è possibile effettuare la reazioni in condizioni catalitiche. Riassumendo, la metodologia di Sharpless è un’ossidazione generale, altamente chemoselettiva, enantioselettiva che usa un sistema asimmetrico catalitico derivato da componenti facilmente reperibili e di facile realizzazione. Non deve quindi sorprendere che tale ossidazione abbia avuto un grande impatto sulla sintesi organica asimmetrica. • • L’ossidazione di un alcol allilico prochirale, o un alcol allilico in cui la chiralità è relativamente lontana dal doppio legame che subisce l’epossidazione, è la versione più generale di questa reazione: sarà riferita come ‘epossidazione asimmetrica di Sharpless‘. Una grande varietà di alcoli allilici variamente sostituiti è stata usata in questa reazione. R2 R2 2 R3 (+)-Tartrato R R1 R3 (-)-Tartrato O O OH R 3 OH OH R1 R1 O OH ArONa OH (-)-DIPT O OH i Ti(OPr )4 ButOOH OH NO2 e.e. 88-92% Et3N m-NO2C6H4SO2Cl O O S O2 • L’uso di quantità soltanto piccole di tartrato e isopropossido di titanio (IV) in ‘condizioni catalitiche‘ presenta diversi vantaggi pratici. I più importanti di questi sono che il procedimento di isolamento, molto semplificato, consente la preparazione di epossidi solubili in acqua ed è possibile derivatizzare o aprire l’epossi alcol in situ. (-)-Tartrato OH (+)-Tartrato • L’ossigeno è trasferito da sopra il piano se è stato usato un (-)-estere tartarico, e da sotto con il tartrato enantiomerico. Questo modello di previsione, che risulta essere estremamente affidabile, è uno dei punti di forza dell’epossidazione asimmetrica di Sharpless. Ci sono oltre 300 esempi in accordo con questo modello. • L’epossidazione di Sharpless di alcoli allilici che portano un sostituente al C-1 è anche una reazione molto utile, sebbene la situazione sia qui complicata dal fatto che quasi tutti tali alcoli sono chirali. R2 Reazione più lenta (-)-Tartrato R3 O R1 1 OH R 1 R OH H R2 (+)-Tartrato Reazione più veloce R3 O OH R1 R2 R1 R3 1 R 2 OH R2 R Reazione più veloce (-)-Tartrato R3 O R1 1 OH R 3 H OH R (+)-Tartrato R2 Reazione più lenta R3 O OH R1 R 4 • La specie epossidante cataliticamente attiva è sufficientemente discriminante per poter essere usata nella risoluzione cinetica di alcoli racemici di questo tipo; ancora una volta il semplice modello può essere usato per prevedere quale enantiomero del substrato reagirà più rapidamente con i catalizzatori dell’epossidazione enantiomerica. • Una previsione basata sul modello mostrato è che dei quattro possibili epossidi 1-4, i due isomeri sin (1 e 4) dovrebbero formarsi in quantità minori rispetto ai corrispondenti isomeri anti (2 e 3). La reazione è diastereoselettiva oltre che enantioselettiva. • • Per un dato enantiomero del tartrato uno degli enantiomeri dell’alcol allilico racemico reagirà più velocemente. Nel caso di (-)-tartrati, l’epossido 3 si formerà rapidamente dall’isomero mostrato mentre l’altro enantiomero del substrato reagirà lentamente. Se è presente solo la quantità di ossidante (terz-butil idroperossido) sufficiente per consumare tutto l’enantiomero che reagisce più velocemente e la differenza di velocità è sufficientemente alta (un rapporto di velocità di circa 25:1 è di solito sufficiente), la reazione si fermerà una volta che un enantiomero ha reagito, lasciando l’enantiomero dell’alcol allilico che reagisce più lentamente inalterato. R 2 R 3 (+)-Tartrato R2 R2 R3 R3 O OH R1 R R OH 1 R R R R2 OH 1 2 R3 (-)-Tartrato R2 R2 R3 R3 O R OH 1 R1 1 OH OH R1 R R R 3 • • • L’eccesso enantiomerico di entrambi, l’epossido e l’alcol allilico non reagito, dipenderà dalla velocità relativa dell’epossidazione e dalla percentuale di reazione, che tra le altre cose dipende dalla struttura del substrato. Come poteva essere previsto, la risoluzione cinetica di Sharpless è in qualche modo più dipendente dal substrato rispetto all’epossidazione asimmetrica di alcoli prochirali. I diversi alcoli allilici reagiscono per dare epossidi con alti eccessi enantiomerici. R' R' OH R OH R' R OH OH R R • Un esempio interessante di risoluzione cinetica di Sharpless è quello dell’alcol 5. Entrambi i doppi legami potrebbero essere epossidati, ma il più nucleofilo dei due reagisce più rapidamente. L’epossido 6 si forma con un alto eccesso enantiomerico ed in buona resa (la resa più alta è del 50% come in tutte le risoluzioni). Me Me OH (±)-5 (-)-DIPT, Ti(OPri)4, ButOOH O OH 6 Resa 35%; e.e. > 95% • • • • La grande importanza degli epossidi nella sintesi organica è dovuta alla loro apertura selettiva con nucleofili. Per illustrare i punti salienti e quale controllo è possibile verranno considerate le reazioni di un tipo particolare di alcol aciclico, il trans-2,3epossi 7. L’apertura dell’epossido di solito segue un meccanismo SN2: gruppi elettronattrattori adiacenti al carbonio della sostituzione provocano una diminuzione della velocità. L’effetto elettron-attrattore del gruppo idrossi del C-1 rallenta l’attacco al C-2. Pertanto, l’apertura dell’epossido al C-3 è favorita da un punto di vista elettronico, ma la regioselettività è sensibile anche agli effetti sterici. Quando le dimensioni del sostituente al C-3 aumentano, la proporzione dell’attacco a questa posizione diminuisce. La 'semplice' apertura di questi epossidi è un bilancio di effetti sterici ed elettronici. OH N3 3 1 R O 2 OH R 3 2 OH 7 1 1 NaN3 C-3 apertura OH R 3 2 N3 C-2 apertura OH Tabella 1. Regioselettività nell’apertura di 7. • R C-3: C-2 C7H15 Cicloesile BnOCH2 But 3.5:1 1.7:1 1:1 solo C-2 La tendenza a dare apertura d’epossido al C-3 in sistemi quali 7 può aumentare per modificazioni del sostituente al C-1 o cambiando le condizioni di reazione. Per es., se il gruppo idrossi primario al C-1 è ossidato ad acido carbossilico e trasformato in un’ammide quale 8, la percentuale di apertura al C-3 aumenta. N3 O 3 C7H15 O 1 2 1. RuO4 OH 2. Bn2NH,DCC N3- 3 C7H15 2 O NBn2 C7H15 3 O 2 NBn2 OH 8 C-3:C-2 = 10:1 • Questo approccio è stato seguito in una breve sintesi di bestatina, un inibitore enzimatico naturale con attività antitumorale. Sebbene questo approccio, che comprende la trasformazione in epossiammidi, possa essere utile nel direzionare l’attacco nucleofilo al C-3, esso non rappresenta una soluzione generale poiché la regioselettività dipende dal tipo di nucleofilo: i tiolati attaccano preferenzialmente il C-2. O O H N 'Coupling' peptidico CO2H O OH OH H N N3 O Ph CO2Me Ph Ph Mg(N3)2 Pri H N H2N Pri Pri CO2Me O Ph CO2H Bestatina • • Se le condizioni di reazione dell’apertura dell’epossido sono modificate includendo isopropossido di titanio (IV), l’attacco nucleofilo al C-3 può essere enormemente esaltato. Si pensa sia coinvolto un complesso intermedio il quale subisce apertura per dare preferenzialmente un chelato di titanio a 5 termini. Questa modificazione ha successo con 2,3-epossi alcoli ed acidi, ma è limitata nel senso che il nucleofilo deve essere praticamente non reattivo verso l’isopropossido di titanio (IV). Nuc-H 3 C7H15 O 1 2 1. Ti(OPri)4 OH Nuc-H C7H15 Nuc O C7H15 2 3 O O O Ti (OPri)2 Nuc-H = (allil)2NH, PriOH, PhCO2H, tutti a 100:1 Nuc-H = Me3SiCN, 14:1; Nuc-H = Me3SiN3, 100:1 Nuc-H = R-NH2, 88:12-94:6 Ti (OPri)2 Nuc 1 C7H15 3 2 OH OH • A dispetto della tendenza elettronica contro l’apertura dei 2,3-epossi alcoli, è possibile introdurre alcuni nucleofili in questa posizione legando il nucleofilo al gruppo idrossi del C-1. Questo può essere fatto sia 'temporaneamente‘ come nel caso di Red-Al (Na[MeOCH2CH2O]2AlH2), oppure ‘permanentemente‘ come mostrato per le ciclizzazioni del carbammato. OH 3 1 Na(R'2AlH2) R O OH 2 3 1 1 C7H15 O (R'= MeOCH2CH2O) R O 2 Al H 3 2 OH R' R' PhNCO OH OH 1 R 3 3 2 O R O PhN O 1 1 BF3 OEt2 O 2 R 3 2 O O O NHPh O • E’ possibile effettuare la sostituzione del gruppo idrossi del C-1 in opportune condizioni. Questo è ottenuto conducendo la reazione nelle condizioni di trasposizione (Trasposizione di Payne) all’epossido terminale. OH 3 OH 1 R 1 C7H15 OH 2 O OH 3 1 Nuc-H 2 R 3 2 Nuc O Trasposizione di Payne OH OH 3 NaOH, ButSH 1 1 3 2 OH SBut 2 O OBn OBn OH OH 3 C7H15 O • KOH, Et2NH 1 2 OH 1 C7H15 3 2 NEt2 OH Queste sono condizioni di equilibrio: le relative percentuali dei due epossidi sono determinate principalmente dalle loro strutture. Di solito l’epossido terminale è meno stabile di quello interno ed il primo è normalmente il componente minore della miscela di reazione. Tuttavia, poiché non vi è alcun ingombro sterico all’apertura dell’epossido terminale al C-1, esso reagisce molto più rapidamente dell’epossido interno (maggiore). • • Data la straordinaria importanza della metodologia di epossidazione di Sharpless, non è sorprendente che un grande sforzo sia stato fatto per lo studio degli aspetti meccanicistici di questa reazione. La chiave di questa reazione è che in soluzione gli alcossidi di titanio (IV) subiscono un rapido scambio di leganti con altri alcoli. Nella reazione con un estere tartarico l’equilibrio cade a destra del chelato. Ti(OR)4 + 2 tartrato Ti(tartrato)2(OR)2 Ti(tartrato)2(OR)2 + 2 ROH ButOOH ROH ROH ROH allilOH Ti(tartrato)2(Oallil)(OR) Ti(tartrato)2(OOBut)(OR) ButOOH ROH allilOH Ti(tartrato)2(Oallil)(OOBut) 9 Epossidazione EpossidoOH + ButOH + 9 ButOOH allilOH Ti(tartrato)2(Oepossido)(OBut) • • Lo scambio di leganti continua: il tert-butil idroperossido e l’alcol allilico sostituiscono i rimanenti alcossidi (RO-). La reazione d’epossidazione allora avviene quando il catalizzatore 9 si è 'completamente costituito‘. Dopo il trasferimento dell’ossigeno il complesso di titanio contenente l’epossido ed il tert-butossido subisce ulteriore scambio di leganti fino a quando il catalizzatore 9 non si è riformato ed è pronto per la successiva epossidazione. Si pensa che il catalizzatore 9 sia una specie dimerica in accordo con studi cinetici e spettroscopici. OEt OEt O O O O H H OR O O RO CO2Et Ti O EtO O Ti O O O O O But OEt EtO O R O Ti O O OEt R O O RO Ti O OR O But CO2Et • • • Nell’epossidazione di Sharpless il substrato deve avere un gruppo capace di coordinazione al catalizzatore, quasi sempre un gruppo idrossi: senza un tale gruppo l’epossidazione asimmetrica non avviene. L’epossidazione asimmetrica di alcheni ‘isolati‘, mancanti di questo tipo di sito di coordinazione, è pure possibile ma è assai meno sviluppata dell’epossidazione di Sharpless. Esiste un gruppo di catalizzatori asimmetrici di grande potenzialità: questi sono complessi del manganese (III). R3 CHO * N R 2 * H2 N R R * NH2 OH HO R2 1 R2 R1 R3 R3 * 1. Mn(OAc)2, aria 2. LiCl * Cl N N Mn O O R2 R2 R1 N 3 3 OH R2 R3 * R1 R1 • Una serie di tali complessi è stata preparata ed alcuni di questi danno utili livelli di enantioselettività. H H H Cl N H Cl N N Mn Mn But O But (S,S)-10 N But O But But O But O But But (R,R)-11 • Elevati eccessi enantiomerici sono ottenuti con gli alcheni cis, gli alcheni trans sono substrati non adeguati. Le reazioni sono facili da eseguire: viene usato come ossidante stechiometrico l’ipoclorito diluito. L (S,S)-10 (0.02-0.15 equiv.) S L = Gruppo più grande S = Gruppo più piccolo S L NaOCl, CH2Cl2, pH 11.3 O O CN O Me Me Ph Me O Resa 84% e.e. 92% O O Resa 96% e.e. 97% O Resa 63% e.e. 94% • Studi di selettività di substrato e l’effetto di variazione strutturale nei leganti hanno portato ad un modello che rende conto dei risultati stereochimici di questa reazione. Si pensa che una specie oxo del manganese (IV) è l’ossidante e che soltanto gli alcheni cis possono avvicinarsi ad essa nella maniera giusta. I gruppi tert-butilici ingombranti sono molto importanti per un’alta enantioselettività ed impediscono l’approccio del substrato da direzioni diverse da quella indicata. Si ipotizza che l’alchene si avvicini, come indicato, con il gruppo voluminoso meglio sistemato nello spazio lontano dall’idrogeno H* assiale. L S H H H H* O N N Mn But O But But O But • Qualunque sia il meccanismo dettagliato del processo, esso è estremamente semplice e rappresenta un metodo potenzialmente molto valido di epossidazione asimmetrica. Un semplice esempio è mostrato nella sintesi di 12, la catena laterale del taxolo, potente antileucemico ed antitumorale naturale. PACLITAXEL (TAXOL ®) CO2Me Ph H2 Ph CO2Me Ph Lindlar CO2Me (R,R)-11 (0.06 equiv.) NaOCl, CH2Cl2, pH 11.3 CO2H Ph OH e.e. 95-97% NH2 NHCOPh O CONH2 NH3 Ph OH 12 • In questa sintesi i reagenti stechiometrici sono molto semplici (NaOCl, idrogeno e ammoniaca) e l’eccesso enantiomerico è alto. Taxus brevifolia 1958- Jonathan Hartwell iniziò una operazione di screening su piante presso il NCI. 1962- Arhur S. Barclay raccolse vari campioni di corteccia di Taxus brevifolia e uno di questi risultò avere attività citotossica nel 1964. 1971- Isolato per la prima volta il taxolo dal Tasso del Pacifico (Taxus brevifolia). 1982- Completati gli studi di tossicologia sugli animali ed inizio della sperimentazione clinica. 1984- Fase I 1985- Fase II. Effetto in pazienti affetti da melanoma e sostanziale risposta in pazienti con cancro ovarico. 1990- Approvazione da parte della FDA. Nome commerciale TAXOL®. Principio attivo PACLITAXEL. Problemi di produzione. O R1 R2O NH O OH O C6H5 O OH H HO O AcO C6H5OCO R1 = C6H5, R2 = Ac R1 = (CH3)3CO, R2 = H PACLITAXEL (TAXOL®) DOCETAXEL (TAXOTERE®) L’ anello ossetanico a quattro termini e la complessa catena laterale esterea sono essenziali per l’ attività antitumorale. Il Taxolo si ritrova principalmente nella corteccia di Taxus brevifolia, ma in quantità relativamente bassa (~ 0.01-0.02%). RO HO O OH H HO C6H5OCO O AcO R = Ac R=H BACCATINA III 10-DEACETIL BACCATINA III Considerevolmente più alto nella corteccia è, invece, il contenuto di altri derivati a scheletro taxanico, come la BACCATINA III (0.2%) e la 10DEACETILBACCATINA III. La 10-DEACETILBACCATINA III viene facilmente estratta dalle foglie e dai ramoscelli di Taxus baccata ed è generalmente presente in T. brevifolia, sebbene in quantità variabile, a livelli molto più alti (~ 0.1%) del taxolo. Sia la BACCATINA III che la 10-DEACETILBACCATINA III sono stati trasformati nel taxolo attraverso una efficace via di sintesi. Semisintesi del taxolo C 6H 5 (Pr)3 SiO O AcO OSiEt3 1. NaH, THF, N C6H5 O O 2. HF/Piridina HO H HO O AcO C6H5 OCO O C 6H5 AcO NH O OH O C 6H 5 O OH H HO O AcO C6H5 OCO La 10-DEACETILBACCATINA III può essere convertita a taxolo in alte rese accoppiando la sua forma acetilata e protetta con un N-Benzoil-βlattame. Impieghi clinici del Paclitaxel (Taxol®) In prima linea nel carcinoma ovarico in stadio avanzato o con malattia residua > 1 cm dopo laparotomia iniziale in combinazione con platino. In seconda linea nel carcinoma ovarico metastatico quando la terapia standard con derivati del platino non è risultata efficace. Carcinoma mammario localizzato avanzato o metastatico quando la terapia standard con antracicline non è possibile o non sia stata efficace. Carcinoma del polmone non a piccole cellule in pazienti che non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico e/o a terapia radiante. Impieghi clinici del Docetaxel (Taxotere®) Con Doxorubicina è indicato per il trattamento dei tumori della mammella localmente avanzati o metastatici che non hanno ricevuto una precedente terapia citotossica comprendente un’ antraciclina o un agente alchilante. Trattamento del tumore non a piccole cellule del polmone localmente avanzato o metastatico dopo fallimento di un precedente trattamento chemioterapico. In combinazione con cisplatino è indicato per il trattamento dei tumori non a piccole cellule del polmone inoperabili, localmente avanzati o metastatici che non hanno ricevuto chemioterapia. Meccanismo d’ azione Antimitotico, si lega ai microtubuli, promuove il loro assemblaggio irreversibile dalla tubulina impedendone la depolimerizzazione durante la divisione cellulare. Iperstabilizza la struttura dei microtubuli. Il risultante anormale equilibrio tubulina-microtubulo distrugge l’ apparato del fuso mitotico e blocca la proliferazione cellulare. Meccanismo d’ azione diverso da altri antibiotici quali VINCRISTINA o VINBLASTINA che si legano alla proteina tubulina nel fuso mitotico prevenendo polimerizzazione e assemblaggio nei microtubuli. Effetti collaterali Nausea e vomito Perdita di appetito, variazione del gusto Assotigliamento dei capelli Dolore alle giunture delle braccia e delle gambe della durata di 23 gg. Variazione del colore delle unghie Effetti collaterali più seri quali emorragia, dolore/arrossamento /gonfiore al sito di iniezione, febbre, brividi di freddo, tosse, mal di gola, difficoltà ad inghiottire, vertigini, difficoltà nel respiro, rash cutanei. Alcuni di questi effetti vengono associati all’ eccipiente usato, Cremophor EL, olio di ricino poliossietilato. Si somministra Desametasone prima dell’ inizio del trattamento con Paclitaxel per mitigare alcuni degli effetti collaterali. Sintesi degli antidepressivi Tomoxetina e Fluoxetina. Sintesi dell’indinavir Diidrossilazione asimmetrica • • E’ disponibile una serie di catalizzatori che porta a dioli cis da vari alcheni in elevato eccesso enantiomerico. La classe di leganti è basata su derivati della diidrochinidina 13 e diidrochinina 14. Questi due sistemi catalizzatori danno opposta induzione asimmetrica. Sebbene diastereomeri, essi sono spesso indicati come ‘pseudoenantiomeri‘. Et Et N N OR RO H H MeO OMe N 13 Derivati della diidrochinidina (DHQD) N 14 Derivati della diidrochinina (DHQ) • Sebbene vari derivati siano efficaci, molto usati sono i leganti ftalazinici (DHQD)2PHAL 15 e (DHQ)2PHAL 16. Questi leganti si preparano facilmente da diidrochinidina e diidrochinina per reazione con 1,4dicloroftalazina. Et Et N N N N O O H H MeO OMe N N 15 (DHQD)2-PHAL Et Et N N N N O O H H OMe MeO N N 16 (DHQ)2-PHAL • In presenza di osmiato di potassio, potassio carbonato, metan solfonammide (per alcheni non terminali) e ferricianuro potassico come ossidante stechiometrico, svariati alcheni subiscono diidrossilazione enantioselettiva. L’osmiato di potassio genera tetrossido di osmio in situ. Il suo complesso con il legante è responsabile della osmilazione enantioselettiva dell’alchene. L’idrolisi del risultante osmiato è accelerata dalla metan solfonammide: si forma il diolo e una specie ridotta di osmio che viene riossidata dall’ossidante stechiometrico. R2 R2 R2 R3 R1 OH OH (DHQD)2-PHAL K2CO3, OsO4, K3Fe(CN)6, MeSO2NH2 R3 R1 (DHQ)2-PHAL R3 R1 K2CO3, OsO4, K3Fe(CN)6, MeSO2NH2 OH OH • • Nonostante i molti sforzi, un meccanismo dettagliato ancora non è stato trovato, ma sulla base dei risultati ottenuti nella diidrossilazione asimmetrica di molti alcheni è stato sviluppato un semplice modello di previsione. Gli alcheni trans sono substrati di gran lunga migliori degli alcheni cis. S M (DHQD)2-PHAL L H OH OH OH OH Ingombro sterico da parte del catalizzatore S M Ingombro sterico da parte del catalizzatore L OH S OH (DHQ)2-PHAL M L H OH OH • La diidrossilazione asimmetrica di esteri β,γ- e γ,δ-insaturi rappresenta un metodo semplice di preparazione di lattoni; in entrambi i casi si forma soltanto il γ-lattone. Questo approccio è stato seguito in una sintesi totale asimmetrica del prodotto naturale (-)-muricatacina. OH (DHQ)2-PHAL MeO2C C6H13 diidrossilazione O C6H13 O e.e. 95% C12H25 EtO2C O (DHQD)2-PHAL C12H25 O OH diidrossilazione e.e. 96% (-)-Muricatacina • E’ possibile la diidrossilazione asimmetrica selettiva di enini coniugati, dieni e trieni. In generale, un alchene è ossidato con preferenza rispetto ad un alchino ed in un poliene è il doppio legame più ricco di elettroni il principale o il solo sito di reazione. • • Questo metodo di diidrossilazione asimmetrica, poiché molto semplice da effettuare, altamente enantioselettivo e dagli esiti prevedibili, è destinato ad avere un grande impatto nel settore della sintesi organica enantioselettiva. Gli stessi dioli 1,2 sono gruppi funzionali versatili e di facile elaborazione: il loro potenziale nella sintesi aumenta enormemente con la trasformazione in epossidi e solfati ciclici, che reagiscono con i nucleofili come gli epossidi. Me MeO OH R2 R1 Me O MeC(OMe)3 O PPTS AcX° O O Me3SiX R1 OH R1 R2 OAc/SiMe3 X R2 R1 • R2 O K2CO3, MeOH R1 R1 X R2 R2 OAc/SiMe3 Si forma spesso una miscela di acetossi alogenuri, ma questo non è un problema dal momento che entrambi ciclizzano allo stesso enantiomero dell’epossido. S Relazione tra struttura e attività (SAR) La CPT non può essere usata come farmaco tal quale a causa della sua bassa solubilità ed instabilità a pH fisiologico (pH~7.4). Nel sangue umano l’ equilibrio tra la forma lattonica 1 (attiva) e la forma carbossilica 1a (inattiva) è spostata verso la forma aperta, la quale si lega con la siero albumina umana (HSA). L’ affinità di 1a per la HSA è stimata essere 100 volte superiore a quella della forma lattonica 1, perciò quando la CPT è somministrata per IV, più del 95% del farmaco si trasforma nella forma inattiva. Esplica il suo effetto antitumorale inibendo l’ enzima topoisomerasi di tipo I, che in definitiva porta ad una rottura del DNA cellulare non riparabile e ad apoptosi. Tumore ovarico resistente al cisplatino, tumore del cervice uterino e come seconda linea per la cura del tumore delle cellule piccole del polmone. Somministrato per IV e per os. Gli effetti collaterali più comuni sono: Alopecia, nausea, vomito, temporanea riduzione della produzione di cellule ematiche da parte del midollo osseo, anemia, stanchezza diffusa e suscettibilità alle infezioni. TOPOTECAN (Hycamtin®) Irinotecan è attivato per idrolisi a SN-38, un inibitore della topoisomerasi I. Questo è inattivato per glucuronidazione. La inibizione della topo I da parte di SN-38 porta alla inibizione della replicazione e trascrizione del DNA. IRINOTECAN (Camptosar®) Trattamento del tumore del colon retto in associazione con il 5-FU. Somministrato per IV. Gli effetti collaterali più comuni sono: Alopecia, nausea, vomito, temporanea riduzione della produzione di cellule ematiche da parte del midollo osseo, anemia, stanchezza diffusa. Grave diarrea. SN-38 Analoghi della CPT clinicamente rilevanti Sintesi di GI147211C (Lurtotecan) Schema retrosintetico