APPROCCIO TERAPEUTICO AL PAZIENTE AFFETTO da DEMENZA BORTOLAMEI Sandra CDC Geriatria – VI SOATTIN Lucia 18.10.2014 La quasi totalità dei pazienti affetti da demenza, nel corso dellaCASI malattia, manifesta comportamentali CLINICILa quasidisturbi totalità dei pazienti affetti o sintomi non cognitivi (BPSD Behavioral Psychological da demenza, nel corso della=malattia, manifesta Syntoms Dementia) disturbiofcomportamentali o sintomi non cognitivi - (BPSD) psicosi (deliri o allucinazioni) alterazioni dell’umore apatia : ansia - ........ sintomi neurovegetativi (appetito, sonno, sessualità) attività psicomotoria (vagabondaggio, affaccendamento) agitazione (aggressività verbale o fisica) alterazioni della personalità (apatia, indifferenza, disinibizione, irritabilità) I DISTURBI COMPORTAMENTALI (BPSD) La sofferenza dei pazienti e dei famigliari I disturbi della sfera comportamentale nel paziente anziano affetto da deterioramento cognitivo provocano sofferenza al paziente, conflitti famigliari, elevato stress dei caregivers, aumento del rischio di istituzionalizzazione. Zanetti O., Adorni A.: La terapia farmacologica dei disturbi comportamentali. In Trabucchi M. (ed.). Le demenze, 4 edizione. Torino, UTET Scienze mediche, 2005; pp, 581-607 (1 ed. 1998; 2 ed. 2000; 3 ed. 2002; 4 ed. 2005) UCLA NEUROPSYCHIATRIC INVENTORY (Cummings et al.) Sig. n. VICENZA, 02.11.12 condizioni Dott. L. Soattin a - frequenza b - gravità a xb distress del care giver DELIRI 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 ALLUCINAZIONI 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 AGITAZIONE / AGGRESSIVITA' 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 DEPRESSIONE, DISFORIA 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 ANSIA 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 ESALTAZIONE, EUFORIA 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 APATIA, INDIFFERENZA 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 DISINIBIZIONE 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 IRRITABILITA', LABILITA' 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 COMPORTAMENTO MOTORIO ABERRANTE 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 COMPORTAMENTO NOTTURNO 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 COMPORTAMENTO ALIMENTARE 0 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 3 4 5 LINEE GUIDA - CANADESI... - ...... totale 0 LEGENDA a: frequenza 0: mai 1: raramente 2: talvolta 3: spesso 4: quasi sempre b: gravità 1: lieve 2: moderata 3: marcata, può richiedere farmaci distress dei famigliari 0: nessun disagio 1: minimo disagio 2: lieve disagio 3: moderato disagio 4: marcato disagio 5: grave disagio APPROCCIO TERAPEUTICO AI DISTURBI COMPORTAMENTALI NELLA DEMENZA 1 APPROCCIO: NON FARMACOLOGICO 1 - ESCLUDERE LE CAUSE ORGANICHE Possibili cause di agitazione o aggressività nel paziente affetto da demenza: • Farmaci: Sedativi/Ipnotici; Ansiolitici, Antistaminici, Antibiotici, Antipertensivi • Patologie mediche: IVU, Disidratazione, Malnutrizione, Infezioni respiratorie, Ictus recente, Dolore, Stipsi/stasi fecale, Scompenso cardiaco congestizio, Ipotensione ortostatica, BPCO, Distiroidismo, Diabete, Abuso/dipendenza di sostenze o alcol, Cadute recenti con fratture misconosciute • Disturbi psichiatrici intercorrenti: Depressione maggiore, Disturbo bipolare, Disturbo di panico, Disturbi psicotici, Accentuazione dei tratti di personalità • Fattori ambientali: Cambiamento dell’ambiente e delle persone che lo abitano, Problemi con la famiglia, Frustrazioni, Eccessiva o scarsa stimolazione, Maltrattamenti. Zanetti O., Adorni A.: La terapia farmacologica dei disturbi comportamentali. In Trabucchi M. (ed.). Le demenze, 4 edizione. Torino, UTET Scienze mediche, 2005; pp, 581-607 Consiglio Sanitario Regionale – Reg. Toscana Linee Guida: Anno 2011 Sindrome Demenza: Diagnosi e Trattamento Raccomandazione 16 - V/A: Il trattamento di prima linea dei sintomi psicologici e comportamentali è non farmacologico, in considerazione degli eventi avversi potenzialmente gravi connessi al trattamento farmacologico. Al momento della diagnosi di demenza , deve essere valutata la possibilità di un trattamento non farmacologico dei sintomi cognitivi, anche se le prove in letteratura non sono ancora conclusive. E’ necessario discutere con paziente e caregiver i benefici realisticamente attesi e prevedere momenti e strumenti di formazione e supporto ai caregiver. TRATTAMENTI NON FARMACOLOGICI * Trattamento dei sintomi cognitivi e della disabilità - ROT (Reality Orientation Therapy) - Terapia di validazione - Terapia della reminiscenza - Terapia occupazionale Trattamento dei sintomi Psicologici e comportamentali - Musicoterapia Terapia comportamentale Bright Light Therapy Approccio multisensoriale (Snoezelen) - Aromaterapia - Terapie con l’ausilio di animali - Arte terapia Psicoterapie brevi - Terapia cognitivocomportamentale - Approccio interpersonale CASI CLINICI: „Aggressività‟ - ........ „Apatia‟ „Agitazione‟ Irritabilità Opposività Aggressività fisica Aggressività verbale Ritiro sociale Perdita di interessi „Depressione‟ Tristezza Pianto Perdita di speranza Bassa autosima Ansia Colpa Wandering Inquietudine Vestirsi-svestirsi Insonnia Sundowning Allucinazioni Deliri Misidentificazioni „Psicosi‟ Adapted from McShane R: Int Psychogeriatr 2000; 12: 147–54 Finkel SI et al.: Am J Geriatr Psychiatry 1998; 6: 97–100 Alessi C et al.: J Am Geriatr Soc 1999; 47: 784–91 APPROCCIO FARMACOLOGICO Nessun farmaco psicotropo possiede un‟indicazione specifica per la terapia dei disturbi comportamentali del paziente demente «SCENARIO CONFUSO» - ANTIPSICOTICI - ANTIDEPRESSIVI - BZD, … CASI CLINICI: - ........ Farmaci presi in considerazione: RCT con antipsicotici, antidepressivi, antiepilettici, anticolinesterasici. Consiglio Sanitario Regionale – Reg. Toscana Linee Guida: Anno 2011 Sindrome Demenza: Diagnosi e Trattamento Raccomandazione 13 - II/A: Gli antipsicotici hanno parziale efficacia nel trattamento di psicosi e aggressività associate a demenza. In considerazione degli effetti collaterali potenzialmente gravi degli antipsicotici, il loro impiego deve essere ristretto a situazioni di rischio o di estrema sofferenza per il paziente o per chi lo assiste e possibilmente limitato nel tempo. Dovrebbero essere evitate le associazioni di antipsicotici. CASI CLINICI: - ........ CASI CLINICI: - ........ Pazienti: n. 326; di cui: Placebo : n.111; Sertralina: n.107; Mirtazapina: n. 108 Consiglio Sanitario Regionale – Reg. Toscana Linee Guida: Anno 2011 Sindrome Demenza: Diagnosi e Trattamento Raccomandazione 12 - VI/B: Nel trattamento di pazienti con demenza con sintomi depressivi può essere utile il ricorso a farmaci antidepressivi, preferibilmente SSRI. In caso di agitazione, può essere utile il Trazodone. Consiglio Sanitario Regionale – Reg. Toscana Linee Guida: Anno 2011 Sindrome Demenza: Diagnosi e Trattamento Raccomandazione 14 - V/A: Attualmente non ci sono prove per consigliare l’impiego dei cosiddetti stabilizzatori dell’umore nei disturbi comportamentali delle persone con demenza Raccomandazione 15 - V/A: Non ci sono prove di efficacia per l’utilizzo delle Benzodiazepine in corso di demenza Il TRAZODONE si è affermato in ambito psicogeriatrico come farmaco efficace per il controllo di un’ ampia gamma di disturbi CASI CLINICI: comportamentali associati alla demenza. - ........ Altri farmaci, prevalentemente antipsicotici, in passato (e tuttora) proposti per il controllo dei disturbi comportamentali, hanno mostrato profili d’efficacia e tollerabilità che ne limitano pesantemente l’impiego. IL motivo dell’efficacia del Trazodone: Gli effetti “collaterali”: da effetti indesiderati a effetti terapeutici secondari; Gli effetti antidepressivi sono dose dipendente e si ottengono con dosaggi > 150 mg/die CASI CLINICI: - ........ CASI CLINICI: Non sostanziale differenza di efficacia delle diverse - •........ classi ma anche delle diverse generazioni di farmaci antidepressivi, ma sostanziale differenza rispetto agli effetti secondari • La conoscenza degli stessi orienta nella scelta terapeutica e costituisce valore aggiunto • Maggior efficacia oggettiva • Maggior efficacia percepita • Minor latenza di risposta (effetti secondari a più rapida insorgenza) Effetti terapeutici secondari - Obiettivi terapeutici Il Trazodone trova indicazione nel trattamento di: Insonnia: - farmaco di 1° scelta (sia in acuto che a lungo termine) - può essere associato a BZD o neurolettico o con entrambi (per brevi periodi) Ansia con sintomatologia depressiva: - farmaco di 1° scelta (sia in acuto che a lungo termine) - valida alternativa alle BZD; Agitazione/ Aggressività MODERATA: - farmaco di 1° scelta (sia in acuto che a lungo termine) Sundowning (sindrome del tramonto): - farmaco di 1° scelta (sia in acuto che a lungo termine), va somministrato 1 ora prima dell’insorgenza dei sintomi O.Zanetti – IRCCS – Fatebenefratelli, Brescia; inScience Communications Febb.2013 . Fourth Canadian Consensus Conference on the Diagnosis and Treatment of Dementia | Clinical Review Canadian Family Physician • Le Médecin de famille canadien | Vol 60: may • mai 2014 • A trial of antidepressant medications could be considered if the patient has an inadequate response to nonpharmacologic interventions or has a major depressive disorder, severe dysthymia, or severe emotional lability ( ) • Valproate should not be used for agitation and aggression in AD • There is no good evidence to recommend for or against the use of ChEIs or memantine for the treatment of neuropsychiatric symptoms (grade 2B) • Nonpharmacologic interventions for agitation and aggression in dementia include recognition and management of potentiating factors (medical, psychiatric, mediations, environmental) • Risperidone, olanzapine, and aripiprazole should be considered for severe agitation, aggression, and psychosis associated with dementia where there is risk of harm to the patient or others. The potential benefit of all antipsychotic medications must be weighed against the substantial risks such as cerebrovascular adverse events and mortality (grade 2A) • Currently, there is insufficient evidence to recommend for or against the use of quetiapine in the management of severe agitation, aggression, and psychosis associated with dementia (grade 2B) • There is insufficient evidence to recommend for or against the use of selective serotonin reuptake inhibitors or trazodone in the management of agitated patients (grade 2B) Psicogeriatria n.2 (supplemento) Maggio-Agosto 2014 Il trattamento farmacologico dei sintomi psicologici e comportamentali in corso di demenza: aspetti clinici e medico-giuridici. Documento dell‟Associazione Italiana di Psicogeriatria Nei BPSD con sintomi lievi il primo approccio è NON FARMACOLOGICO. Vi è un notevole grado di incertezza se l‟attività motoria aberrante diurna sia da trattare Psicogeriatria n.2 (supplemento) Maggio-Agosto 2014 L‟indicazione al trattamento con anticonvulsivanti e con memantina in caso di iperattività, ansia, irritabilità irrequietezza motoria ha un grado di incertezza del 40% per l‟efficacia dimostrata nella pratica clinica e l‟assenza di dati forti provenienti da studi RCT. Psicogeriatria n.2 (supplemento) Maggio-Agosto 2014 Psicosi ed aggressività moderati-gravi possono essere trattati con farmaci antipsicotici. Malgrado i possibili effetti avversi anche gravi gli antipsicotici atipici sono di prima scelta rispetto ai tipici per la miglior tollerabilità e Quetiapina risulta il più tollerabile (indicato anche in presenza di parkinsonismo). In presenza di ansia e irritabilità trazodone e SSRI sono farmaci di prima scelta per la tollerabilità e l‟efficacia. Psicogeriatria n.2 (supplemento) Maggio-Agosto 2014 I ll trattamento con antipsicotici dei BPSD: - deve essere possibilmente preceduto da un ECG con misura del QTc - deve essere iniziato a basse dosi da incrementare gradualmente - deve essere verificato- monitorato per efficacia e tolleranza ogni 2 mesi (permane il Comunicato AIFA 17.09.13 che ribadisce la validità delle procedure prescrittive antecedenti alla Determina AIFA 23.04.13G.U. 05.13) - Deve essere ridotto, in vista di poss sospensione, Psicogeriatria n.2 dopo 3-6 mesi di terapia efficace. (supplemento) Maggio-Agosto 2014 IL DELIRIUM (1/4) E’ una modificazione dello stato di coscienza, a comparsa improvvisa, con alterazione dell’attenzione e della cognitività associata a ridotta consapevolezza dell’ambiente circostante, il disturbo tende a fluttuare nel corso della giornata. CRITERI DSM 5: a) Disturbo dell’attenzione e della consapevolezza b) Si sviluppa in un breve periodo di tempo (ore,gg) tende a fluttuare in gravità durante il giorno c) Coesiste un disturbo cognitivo d) I deficit di cui al punto a) e c) non risultano spiegati da un deficit cognitivo preesistente già noto e) C’è evidenza dalla storia clinica, dall’E.O. o altri accertamenti che il disturbo è una diretta conseguenza di un problema clinico in atto. IL DELIRIUM (2/4) Tipologie cliniche: 3 TIPI: - IPERCINETICO: iperattività motoria, agitazione, alterazioni del sonno, inquietudine, fino all’aggressività - IPOCINETICO: rallentamento ideomotorio (letargia, sopore, apatia, incoscienza a tratti) - MISTO: alternanza delle due condizioni 3 TIPI: - D. SUBSINDROMICO: non conclamato, pochi sintomi (20%) - D. PERSISTENTE: può protrarsi per più di 6 mesi - D. SUPERIMPOSTO A DEMENZA (DSD): (10-80%) va sospettato in tutte le repentine comparse/cambiamenti di disturbi comportamentali. IL DELIRIUM (3/4) TRATTAMENTO NON FARMACOLOGICO: D rugs : rivedere la terapia farmacologica E yes/Ears: verificare che il paz. veda e senta al meglio L ow oxygen: assicurare il giusto apporto di ossigeno I nfections: sospettare sempre la presenza di infezioni(IVU, v.aeree) R etention urine or stool/ Restrain: escludere ritenzione, trattare la stipsi; rimuovere eventuali mezzi di contenzione I ctal, ischemia: sospettare la presenza di ictus o IMA U nderidratation/undernutrition: somministrazione di liquidi.. M etabolic: scompensi metabolici => IL DOLORE E’ MOLTO SPESSO CAUSA DI DELIRIUM => favorire la MOBILIZZAZIONE PRECOCE e la presenza di FAMILIARI IL DELIRIUM (4/4) TRATTAMENTO FARMACOLOGICO: Attualmente NON esiste un farmaco più efficace di un altro. ALOPERIDOLO: a basso dosaggio e pref. per via im. 0,25-0,50 mg ogni 4 ore fino al controllo dei sintomi ipercinetici. Va poi ridotto progressivamente e sospeso dopo 36 ore di stazionarietà. Vanno eseguiti ECG di controllo poiché allunga il QT (grado di evidenza 1a) e va sospeso se QTc supera 450ms o il 25% del basale. ACATISIA: severa irrequietezza che trae giovamento dalla sospensione farmaco ANTIPSICOTICI ATIPICI (Risperidone, Olanzapina, Quetiapina): Per queste molecole vi sono meno evidenze scientifiche di efficacia nel Delirium. Risperidone: 1 mg/die; Olanzapina: 2,5 mg/die; Quetiapina: 50 mg/die ma quest’ultima viene sconsigliata negli anziani con demenza mod-severa. BENZODIAZEPINE (Lorazepam): sedativo, azione rapida, può dare disinibizione, si usa a dosaggio di 0,25/1 mg x os o im o ev. LE DEMENZE E LA MALATTIA DI ALZHEIMER CONSIDERAZIONI ETICHE 20 giugno 2014 LE DEMENZE E LA MALATTIA DI ALZHEIMER: CONSIDERAZIONI ETICHE 20 giugno 2014 2.3 La cura: La relazione terapeutica paziente-medico: l‟obiettivo del medico deve essere la ricerca di un dialogo continuo con il paziente…cerchi di accompagnarlo nell‟accettazione della malattia e del percorso terapeutico-assistenziale. La riflessione bioetica ha il compito di sollecitare i medici e i familiari ad evitare la tentazione dell‟abbandono terapeutico …. Il consenso informato: finchè il paz. è in grado di prendere decisioni e non vi sia dimostrazione del contrario, l‟autonomia del paz, le sue scelte e i suoi orientamenti hanno priorità L‟autonomia decisionale del paz. con demenza va considerata un concetto dinamico…. La cura del dolore: a confronto con altri malati terminali, i paz. con demenza ricevono minori cure per il dolore e hanno un minore accesso negli Hospice L‟alimentazione artificiale: il dovere di cura non deve tradursi in forme di accanimento clinico … L‟alimentazione non artificiale è da ritenersi eticamente preferibile in quanto rispettosa della dignità della persona malata… BUON LAVORO A TUTTI !!!