A MEMORIA D’UOMO
Il cinema contro le patologie della memoria
Luciana Ribani
Lucio Tondi
I NUMERI
I MALATI DI DEMENZA SONO:
 nel mondo
26,6 milioni
 in Europa
6,4 milioni
 in Italia
1 milione
La demenza colpisce il 5% degli over 65 anni
In Italia 150.000 nuovi casi all’anno
LA DIMENSIONE DEL PROBLEMA
PRESSO L’ASP GIOVANNI XXIII
%
23,7
23,6
23,9
21,1
38,8
37,4
38,8
41,5
36,4
37,5
39,0
37,3
37,4
2004
2005
2006
2007
2008
32,3
29,4
34,4
32,2
34,2
35,9
35,5
2002
2003
29,7
Demenza (menomazione prevalente)
Demenza (comorbidità)
No Demenza
NUOVE STRATEGIE PER UN’EMERGENZA
SOCIALE E SANITARIA
 Si sperimentano nuove
tecniche riabilitative ed
interventi psicosociali come
cura “person centred”
(T. Kitwood)
 Gli interventi si rivolgono
alla cognitività, ma
soprattutto al
comportamento
attraverso tecniche
riabilitative che si
incentrano su elementi
emozionali, affettivi,
multisensoriali
 Tutto ciò corrisponde al
principio dell’unitarietà tra
corpo, mente e cervello;
all’unitarietà
dell’organismo umano
 Corrisponde ad una visione
olistica della persona
secondo la quale ogni
individuo si esprime in
misura equivalente
attraverso il contributo
della cognitività e delle
emozioni
E’ dimostrata la profonda correlazione e
reciprocità tra biologia, psicologia
individuale e contesto globale, ed in
particolare la correlazione fra pensiero
razionale e sfera emotiva, tra azione e
percezione
LA RADICE BIOLOGICA DELL’EMPATIA
“tra le ipotesi e le conseguenze teoriche
dell’individuazione di queste cellule neuronali vi è
addirittura la possibilità di toccare la radice biologica
del sentimento dell’empatia: già il fatto di provare
che la conoscenza sia radicata nell’osservazione degli
altri e quindi non solo nel proprio corpo, ma in un
contesto in cui il ruolo attivo lo rivestono il corpo
degli altri, è sufficiente a non interessare solo le
scienze.“
(Prof. G. Rizzolatti)
Molte tecniche
riabilitative come
Validation,
Reminiscenza,
Terapie occupazionali
si collocano in questo
contesto teorico
“Sentendosi convalidata, accettata, approvata, la persona
sviluppa la capacità di percepire la vita in modo più ricco e
sereno, con sempre minor bisogno di mettere in atto
meccanismi di difesa.
Con la riduzione dello stress si formano nuovi schemi
d’azione, specialmente nelle relazioni, quindi le interazioni
migliorano.
Passo dopo passo, il mondo interiore del disorientato si
riorganizza, si forma un bagaglio di sentimenti positivi,
con conseguente aumento del benessere generale.“
(Tom Kitwood)
CHE COS’È IL MEMOFILM
E’ un particolare strumento
audiovisivo centrato sul
paziente affetto da demenza.
E’ costituito da materiale
appartenente principalmente
all’universo sensoriale
(passato e presente),
percettivo ed affettivo del
paziente.
MEMOFILM: UN FILM PER UN
SOLO SPETTATORE
Ogni Memofilm è costruito
per un unico individuo ed
origina dal materiale
clinico e biografico del
paziente scelto dal gruppo
di studio. Il materiale,
raccolto anche attraverso i
parenti, viene “rivisitato”
dalla sensibilità dei registi
Ogni Memofilm è uno strumento
per la memoria, ma non consiste
nella creazione di una “memoria
esterna”, né in un insieme di
stimoli audiovisivi.
E’ un prodotto con un senso ed
ha una forte componente
emotiva. La chiave emozionale è
la nostra strada per veicolare
elementi riabilitativi sul piano
cognitivo e nel contempo per
favorire la congruità degli
elementi adattativi
SCOPI DEL MEMOFILM


Riorientare il paziente
rispetto all’ambiente in cui
vive, al tempo della
propria storia personale,
fatta di emozioni
Contrastare la
frammentazione psichica
causata dalla malattia e
migliorare i
comportamenti di
adattamento
IL GRUPPO DI STUDIO
La composizione del gruppo,
formato da professionisti
della sanità e da cineasti,
riflette la convinzione che la
realtà del paziente deve
essere colta nella sua
globalità, cioè nei suoi aspetti
cognitivi, emotivi, psicoaffettivi e sociali
I PROFESSIONISTI
SANITARI




G. Savorani,
Psicogeriatra,
L. Tondi, Medico
Coordinatore Asp
Giovanni XXXIII
L. Ribani, Infermiera
Asp Giovanni XXXIII
R.Tedesco, Psicologo
I FILMAKERS


G.Bertolucci, Regista
e Presidente
Cineteca di Bologna
E. Melloni,
Sceneggiatore e
Regista
I REGISTI







E. Melloni
E. Negroni
D. Sorlini
I. Belinello
L. Grosso
G. Diritti
G. Bertolucci
LE REGOLE DEL GRUPPO DI STUDIO
1. Il gruppo di studio ha come finalità il benessere dell’individuo e della
comunità di appartenenza
2. Il gruppo di studio può prendere in carico solo persone della cui condizione
abbia esperienza e conoscenza
3. I membri del gruppo verificano il permanere della reciproca fiducia
4. Essi sono consapevoli che le informazioni sul paziente, raccolte dalle fonti
parentali, possono non avere completa aderenza con la realtà. Si assumono
pertanto la responsabilità di valutare le informazioni ricevute dai familiari per
evitare che l’uso di alcune di esse nuoccia al paziente
5. I familiari sono informati sulla finalità della ricerca, sui metodi, sui benefici e
sui possibili rischi
6. Rilasciano il consenso informato. Sono invitati a far parte del gruppo di
lavoro nella costruzione del memofilm per il loro congiunto
7. Il memofilm è sottoposto alla valutazione critica del gruppo e può essere
modificato per correzioni od aggiornamenti
8. I risultati della ricerca sono oggetto di comunicazione, ed ogni informazione
biografica, nell’assoluto rispetto della privacy, risponde al solo criterio di
rendere comprensibile la sperimentazione intrapresa.
IL DISEGNO DELLO STUDIO
Destinatari dello studio:
anziani con deterioramento cognitivo lievemoderato. Alcuni degli anziani selezionati
(e i relativi controlli) vivono ancora al
domicilio, altri presso una RSA dell’ASP
Giovanni XXIII
Outcome dello studio:
evoluzione dei disturbi cognitivi
 evoluzione dei disturbi comportamentali
e psichici legati al deterioramento
cognitivo
 ricadute dei disturbi sui caregivers
formali e familiari

Nel contempo ci si è posti l’obiettivo di sviluppare una metodica che avesse,
da una parte, una valenza scientifica, dall’altra, un’altrettanta validità nel
contesto della produzione audiovisiva
LE FASI
 Fase Istruttoria: parte dai dati clinici del soggetto ed
arriva alla conoscenza della vita vissuta tramite l’ apporto
delle testimonianze dei familiari e dei caregivers
sull’universo emotivo-affettivo e cognitivo del paziente.
Tale materiale, raccolto dai professionisti sanitari, è poi
elaborato attraverso la sensibilità artistica dei filmakers
 Fase Produttiva: ripresa ed edizione del memofilm,
valutazione del gruppo di studio con il contributo dei
familiari
 Fase di Somministrazione al paziente
 Fase di Verifica: eventuale aggiustamento ed esame dei
risultati
STRUMENTI E TEMPI DI RILEVAZIONE
 Somministrazione, da parte di un
valutatore “cieco”, di MMSE e di
NPI prima dell’inizio della visione
del Memofilm (T0)
 Individuazione di una check list
situazionale a mediazione linguistica
personalizzata di oggetti, persone e
circostanze emotivamente
significative, evocate nel Memofilm
al fine di testarne la riconoscibilità
da parte del paziente
 Ripetizione della somministrazione
degli stessi strumenti di rilevazione
dopo 2 mesi di visione quotidiana
del Memofilm (T1), ed a distanza di
1 mese dalla sospensione della
visione (T2)