Psicopatologia generale - e-Learning

Lezione III
La psicopatologia generale
Psicopatologia generale
Il termine psicopatologia non ha un significato
univoco e condiviso.
Nella
letteratura
anglosassone,
soprattutto
americana, il termine Psychopathology è utilizzato
nei termini di “descrizione clinica dei sintomi
psichici di un determinato quadro morboso”.
La psicopatologia come disciplina autonoma nasce in
Europa, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, nei
primi decenni del secolo scorso.
1
Studio dei fenomeni psichici morbosi (delirio,
allucinazione,
ossessione,
fobia,
ecc.)
indipendentemente dai disturbi in cui essi ricorrono.
Psicopatologia e semeiotica
y La psicopatologia, a differenza della semeiotica,
si occupa di un fenomeno morboso non solo
nella sua descrizione e rilevazione, ma anche
nello studio dei modelli psico-neuro-biologici
che possono esserne alla base (studio della
patogenesi dei fenomeni morbosi elementari).
y In questo senso, ambisce a porsi come patologia
generale dei disturbi mentali.
y Tuttavia, la psicopatologia non è ancora in grado
di
fornire
modelli
eziopatogenetici
sufficientemente robusti…
Matrici storiche della psicopatologia
y Jaspers
(1882-1969):
fondazione
psicopatologia scientifica.
{
di
una
Analisi e comprensione dei vissuti del malato e recupero
della soggettività secondo un metodo che non può essere
quello delle scienze naturali: valorizzazione delle
esperienze soggettive, cioè dello stato morboso così
come lo vive il paziente.
2
L’oggetto della psicopatologia è l’accadere psichico
reale e cosciente. Noi vogliamo sapere che cosa
provano gli essere umani delle loro esperienze e come
le vivono, vogliamo conoscere le dimensioni delle
realtà psichiche. (1913, p. 2)
y Metodo:
derivabilità psichica per comprensione
(verstehen) e non per spiegazione (erklären)
(fenomeni naturali oggettivi).
Un uomo che stava andando in bicicletta lungo un
canale, incontrò un altro uomo che camminava in
direzione opposta brandendo un lungo tubo di gomma.
Al passaggio del ciclista, l’uomo sollevò il tubo di
gomma e aggredì il ciclista alle spalle facendolo quasi
finire nel canale.
Quando arrivò al vicino villaggio, il ciclista riferì questa
aggressione al poliziotto locale che doverosamente
arrestò l’aggressore. Il poliziotto considerò questo
comportamento del tutto privo di senso e richiese
quindi una valutazione psichiatrica per l’aggressore.
3
Quando gli fu chiesto perché avesse assalito il
ciclista, l’uomo disse che aveva avuto una fitta
allo stomaco e aveva sentito una voce che gli
aveva detto: “Colpisci quell’uomo in bicicletta e il
dolore sparirà”. Questo era proprio ciò che aveva
fatto.
Così come gli eventi esterni hanno delle cause che
possono essere spiegate (dall’esterno), si può
constatare che gli eventi mentali interni possono
scaturire gli uni dagli altri in modo comprensibile,
se lo stato interno del soggetto viene compreso
empaticamente (cioè dall’interno).
y La comprensibilità non riesce a spingersi oltre
un certo limite oltre il quale sono possibili solo
spiegazioni
causali
(insuperabilmente
incomprensibile).
y Certi fenomeni psichici che rompono la
continuità
dell’esistenza
risultano
incomprensibili cioè inderivabili e sono talora
spiegati causalmente con un processo organico
che li sottende mentre altre volte il processo
organico è solo ipotetico.
4
Oltre alla psicopatologia descrittiva (che
consiste nella descrizione precisa e nella
categorizzazione di esperienze abnormi così come
sono riferite dal paziente e osservate nel suo
comportamento) esistono orientamenti di tipo
interpretativo (dove esistono assunti basati su
costrutti teorici).
Psicodinamica
Cognitivocomportamentale
Interpretativa
Spiega
…
Psicopatologia
Osservazione
Descrittiva
Osserva, descrive, classifica
Fenomenologia
studio dei fenomeni
soggettivi della vita psichica
morbosa
Esistono quindi due parti distinte della psicopatologia
descrittiva: osservazione diretta del comportamento e la
valutazione empatica dell’esperienza soggettiva del
paziente.
Descrittiva
Obiettivi
Psicoanalitica
Valutazione empatica
dell’esperienza soggettiva del
paziente
Studio delle radici dei fenomeni
attuali attraverso i conflitti
inconsci
Descrizione dei fenomeni
(Esperienza reale)
Dimostrazione dei processi
teorizzati
Metodi
Comprensione dello stato
soggettivo del paziente
attraverso il colloquio empatico
Libere associazioni, sogni,
transfert
Differenze
nell’applicazione
pratica
Differenze tra comprendere e
spiegare: comprensione
attraverso osservazione ed
empatia
Comprensione nei termini dei
processi teorici postulati
Forma e contenuto separati: la
forma è importante per la
diagnosi
Interesse per i contenuti
5
Concetti chiave della psicopatologia
FORMA/CONTENUTO
y Forma:
descrizione
della
struttura
di
un’esperienza in termini fenomenologici; “gli
aspetti impersonali dei sintomi mentali che ne
garantiscono la stabilità nel tempo e nello spazio, i
suoi costituenti invarianti”;
y Contenuto: ciò che dà colore all’esperienza.
y La forma dipende dal tipo di malattia mentale di
cui la persona soffre, e per questo ha una valenza
diagnostica.
y Il contenuto può essere compreso nei termini della
situazione di vita del paziente,
appartenenza al gruppo, età, sesso, ecc.
cultura,
Ad esempio: contenuto ipocondriaco
- Il paziente sente una voce che insistentemente gli
comunica che ha un tumore (allucinazione);
paziente ha una convinzione falsa e
incorreggibile di avere una malattia mortale
(delirio);
- Il paziente passa la propria giornata a controllare il
proprio stato di salute e a temere di essere
ammalato (idea prevalente);
- …
- Il
6
Concetti chiave della psicopatologia
PRIMARIO/SECONDARIO
I. Comprendere
Primario: Non ulteriormente riconducibile alla
comprensione
Secondario: ciò che emerge dal primario
Allucinazione visiva
Elaborazione delirante
Concetti chiave della psicopatologia
PRIMARIO/SECONDARIO
II. Spiegare (Catena causale)
Primario: Causa immediata
Secondario: Effetto
Trauma
cerebrovascolare
Sindrome afasica
Modelli in Psicopatologia
Teoria
Spiegazione
Interpretazione
7
Modelli
psicologici
Modello
medico-biologico
Modelli
socio-culturali
Il modello biologico
y Il comportamento psicopatologico viene spiegato attraverso lo studio dei
processi biologici del funzionamento umano, ponendo l’accento sulle disfunzioni
anatomiche o biochimiche del cervello e del corpo.
Processi biologici
Psicopatologia
Trattamenti
biologici
Il modello biologico
Stati mentali abnormi:
- Derivanti da danni cerebrali
- Derivanti da tossine
- Derivanti da febbre
- Derivanti da assunzione di sostanze o alcool
8
Il modello biologico
Spiegazioni del comportamento anormale 1: Anatomia del cervello
Corea di Huntington:
y
Reazioni emotive violente
y
Perdita memoria
y
Pensieri suicidari
y
Movimenti involontari
y
Disturbi ideazione
Il modello biologico
Spiegazioni del comportamento anormale 2: Chimica del cervello
Depressione
ySerotonina
yNorepinefrina
Il modello biologico
Spiegazioni del comportamento anormale 3: Sistema endocrino
Cortisolo
yAnsia
yUmore
9
Il modello biologico
Cause
9 eredità genetica
9 evoluzione
9 infezioni virali.
Il modello biologico
Trattamenti
yBasata sull’uso di metodi fisici e chimici.
9terapia farmacologica
9terapia elettroconvulsiva
9psicochirurgia.
Il modello biologico
Terapia farmacologica (farmaci psicotropi)
y Ansiolitici
y Antidepressivi
y Stabilizzatori dell’umore
y Antipsicotici
10
Il modello biologico
Terapia elettroconvulsivante (ECT)
y Pazienti depressi
y Resistenza a altri trattamenti
Il modello biologico
Neurochirurgia
y Sperimentale
y Resistenza a altri trattamenti
Il modello biologico
y Limiti del modello
y La vita mentale è il risultato di un’interazione di fattori biologici e
ambientali.
y I modelli strettamente biologisti e quelli rigidamente psicologisti sono
entrambi colpevoli di un limitante riduzionismo, per quanto sia
fondamentale riconoscere che i due domini parlano linguaggi differenti.
y I cambiamenti neurochimici e neuroanatomici del cervello possono essere
correlati alle influenze psicologiche dell’ambiente (psichico) e al significato
attribuito a queste influenze.
11
Il modello psicodinamico
d2
d1
d…
d4
d3
Dimensioni
psicologiche
inconsce
Comportamento
Conflitti
Sintomi
psicopatologici
Talking cure
Il modello psicodinamico
Freud e la psicoanalisi
y La psicoanalisi non è una teoria, bensì un metodo che ha fondato una
scienza. Essa include tre dimensioni, distinte ma intersecate:
9 metodo di osservazione,
9 terapia,
9 corpo di teorie di riferimento sul comportamento umano e sulla struttura
della personalità.
«La psicoanalisi è 1) un procedimento per l’indagine dei processi psichici cui altrimenti sarebbe
pressoché impossibile accedere; 2) un metodo terapeutico basato su tale indagine per il
trattamento dei disturbi nevrotici; 3) una serie di conoscenze psicologiche acquisite per questa via,
che gradualmente si armonizzano e convergono in una nuova disciplina.»
Freud, 1922
Il modello psicodinamico
Freud e la psicoanalisi – La prima topica
Conscio
Preconscio
Inconscio
Affetto rimosso
Metodo catartico
Sintomo
Abreazione
12
Il modello psicodinamico
Freud e la psicoanalisi – La seconda topica: Teoria
strutturale
Il mondo intrapsichico è dominato dal conflitto tra le tre istanze. Un sintomo
è una formazione di compromesso che difende dal desiderio che emerge
dall’Es e al contempo soddisfa il medesimo desiderio in forma mascherata.
Il modello psicodinamico
Freud e la psicoanalisi – La seconda topica: Teoria
strutturale
Sintomo: formazione di compromesso
Ù
Difende dal desiderio che emerge dall’Es
Ù
Soddisfa il desiderio in forma mascherata
Un impiegato affetto da disturbo ossessivo-compulsivo era terribilmente preoccupato di
poter avere un’esplosione di collera con il proprio superiore. Pensava di poter riuscire a
controllare la propria rabbia deglutendo cento volte consecutivamente. Questo sintomo
lo difendeva contro l’erompere della rabbia dell’Es, ma conteneva anche una forma
attenuata di soddisfacimento del desiderio aggressivo nei confronti del principale: il
processo di contare e deglutire infatti gli impediva di svolgere il proprio lavoro e così
sfidava il capo ed esprimeva la sua indipendenza.
Gabbard, 1994
Il modello psicodinamico
Freud e la psicoanalisi – Fasi dello sviluppo psicosessuale
1.
fase orale
4.
periodo di latenza
2.
fase sadico-anale
5.
fase genitale
3.
fase fallica
13
Il modello psicodinamico
Freud e la psicoanalisi – Innovazioni
9la parte inconscia della personalità è quella più
importante,
9tutti gli aspetti del funzionamento della mente
umana possono essere compresi scientificamente,
9deve essere dato rilievo al riconoscimento del limite.
Il modello psicodinamico
Oltre Freud
Psicologia dell’Io
L’aspetto adattivo dell’Io non è limitato alle sue operazioni difensive, ma include: l’esame di realtà; il
controllo degli impulsi; i processi di pensiero; il giudizio; il funzionamento sintetico-interpretativo; la
padronanza delle competenze.
Teoria delle relazioni oggettuali
Melanie Klein: le pulsioni emergono nel contesto di una relazione (la diade madre-bambino).
9Fantasia,
9Oggetto,
9Posizione schizoparanoide vs posizione depressiva.
Indipendenti Britannici
Viene attribuita un’importanza fondamentale al ruolo degli oggetti reali nella nascita e nell’evoluzione della
vita psichica. Cruciale diventa il concetto di «ambiente psichico» ed emerge la necessità di elaborare una
teoria del deficit.
Il modello psicodinamico
La terapia
Indagine dei traumi precoci e dei conflitti interiori che ne derivano.
9Neutralità
9Libere associazioni
9Interpretazione della resistenza, del transfert e dei sogni.
14
Il modello comportamentista
L’apprendimento
Il modello comportamentista pone l’accento sul comportamento e sui modi in cui esso viene
appreso.
Tutti i comportamenti, normali o disfunzionali, trovano spiegazione in tre tipi di
condizionamento:
9il condizionamento classico,
9il condizionamento operante
9il modellamento.
Il modello comportamentista
Psicologia clinica, psicoterapia e psicopatologia non sono
che applicazioni della psicologia di base (generale e
sperimentale) e con essa condividono metodi, strumenti e
orizzonte epistemologico.
Presupposti storici
1) Acquisizioni della psicologia sperimentale:
{
{
{
{
Riflessi condizionati (Pavlov);
Learning theory;
Social-learning theory;
Psicologia cognitiva.
15
Il modello comportamentista
Condizionamento classico
Associazione temporale di due eventi che si verificano ripetutamente l’uno dopo l’altro e che,
fondendosi nella mente di una persona, producono la stessa risposta.
2)
Scontento per la situazione frammentaria della
psicopatologia e dei modelli di intervento psicoterapeutico,
in particolare della psicoanalisi:
a) Limiti epistemologici
b) Risultati insoddisfacenti rispetto all’efficacia
c) Raccordi interdisciplinari assenti
a) Limiti epistemologici:
{
{
{
Spiegazioni tautologiche (è formulata in modo da essere inconfutabile);
Linguaggio vago e metaforico, preferito a una più puntuale definizione
dei costrutti teorici;
Mancanza di falsificatori potenziali.
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“La spiegazione dei sintomi nevrotici in termini di desideri
inconsci equivale a spiegare la rottura di un oggetto con la sua
fragilità e non con l’evento antecedente, cioè il fatto di essere
stato lasciato cadere”.
(Pap, 1959, p.181).
“Avvertivo che queste tre teorie [di Marx, Freud e Adler], pur
atteggiandosi a scienze, erano di fatto più imparentate con i
miti primitivi che con la scienza e assomigliavano più
all’astrologia che all’astronomia”.
(Popper, 1957, p.63)
b) Risultati insoddisfacenti
Eysenck (1952), The Effects of Psychotherapy: an evaluation
Analizza 19 studi sperimentali, 17.000 pz “nevrotici”:
Pazienti in cura da analisti: migliora il 44%
Pazienti nel gruppo di controllo migliora il 64%.
Il successo terapeutico non dà necessariamente supporto alla teoria.
17
c) Raccordi interdisciplinari assenti
-
Presunta superiorità del paradigma psicoanalitico rispetto agli altri
(isolamento autosufficiente e discredito del dato sperimentale);
“Ho esaminato i suoi dati sperimentali per la verifica di certe asserzioni
psicoanalitiche con interesse. Non posso però dare molto valore a queste
conferme perché la ricchezza delle osservazioni su cui queste asserzioni si
basano, le rende indipendenti da una verifica sperimentale”.
(cit. in Grunbaum, 1980, p. 67)
Primato del setting clinico;
La seduta analitica e le interazioni che in essa avvengono sono da
considerarsi la sede privilegiata, se non esclusiva, per studiare e validare
la psicanalisi.
I tentativi si verificare la teoria freudiana al di fuori di questo setting sono
irrilevanti.
Predilezione per il caso singolo (non controllato, non permette
generalizzazioni);
Principio di autorità (primato dell’ipse dixit, trasmissione quasi sacerdotale
del sapere).
Tappe storiche
1913, Watson:
- Psicologia come scienza empirica, della natura, contrapposta alle
scienze dello spirito
- Variabili osservabili e misurabili
- Oggetto di studio è il comportamento
- Obiettivo è fare previsioni sul comportamento
- Rifiuto dell’introspezione come metodo di indagine
18
Metodo clinico
Scienze dello spirito
Metodo scientifico
Scienze della natura
Coinvolgimento dell’osservatore e Neutralizzazione del rapporto tra
distanziamento
osservatore e osservato
Aspetti soggettivi come oggetto e
fonte di conoscenza
Soggettività controllata
Comprensione interpersonale
Spiegazione
1920: Watson e Rayner
- Piccolo Albert: primo caso di nevrosi appresa.
- La nevrosi e i disturbi del comportamento possono
essere studiati in laboratorio, secondo i metodi e le leggi
della psicologia sperimentale;
- La Fobia è una risposta emozionale condizionata in
modo diretto o generalizzato.
1930: Comportamentismo classico.
Rifiuto dell’introspezione
Psicologia come scienza
Apprendimento S-R
19
Teoria dell’apprendimento
Ogni comportamento è appreso
Modello S-R (causa-effetto) (Pavlov)
Condizionamento: Crearsi di un’associazione tra uno stimolo in grado
di elicitare una risposta e uno stimolo neutro attraverso una
presentazione per pura e semplice contiguità spazio-temporale.
La reazione condizionata, in quanto legame temporaneo è un
fenomeno dinamico: può estinguersi, generalizzarsi, differenziarsi,
ecc.
Skinner: rifiuto del modello S-R
rifiuto delle variabili mediazionali
Identifica due tipologie di comportamenti:
- Rispondenti: automatici, come i riflessi, e in relazione a
specifici stimoli che li elicitano
- Operanti: Sono spontanei, non emessi in risposta a
stimoli e hanno un carattere interattivo con l’ambiente.
Fanno già parte del repertorio comportamentale
dell’individuo e possono aumentare o ridursi in frequenza in
funzione del rinforzo che ricevono.
20
S
Comportamento
R
Conseguenze
sull’ambiente
Conseguenze sul
comportamento
Si apprende non per associazione S-R ma dalle conseguenze del
comportamento.
Applicazioni cliniche:
Ricorso al rinforzo sociale
Interventi sull’ambiente
Social Skills Training
Il modello comportamentista
Terapia
L’obiettivo è identificare i comportamenti problematici del paziente e sostituirli con altri più
adeguati, usando tecniche fondate su uno o più principi di apprendimento, come la
desensibilizzazione sistematica.
Il terapeuta assume nei confronti del paziente il ruolo di colui che insegna, più che di colui che
guarisce.
21
Il modello comportamentista
Limiti
9Le basi teoriche appaiono eccessivamente semplicistiche.
9Mancano evidenze scientifiche del fatto le persone con disturbi psicologici siano vittime di un
condizionamento errato.
9I miglioramenti non sempre sono mantenuti anche nella vita reale.
9I benefici della terapia non necessariamente perdurano se questa viene interrotta.
y 1930-1950: Neo-comportamentismo
Focus sull’apprendimento ma con attenzione alle variabili
mediazionali
y Neo-neo comportamentismo
S-R ma non ci si occupa che del trattino (variabili non
osservabili direttamente ma inferibili dalla manipolazione di
S e R).
y Modello S-O-R:
Il modello S-R non spiega perché a fronte di condizioni e
stimoli ambientali identici vi siano rilevanti differenze
interindividuali.
Inserimento di una variabile interveniente.
Ciò che avviene tra S e R dipende dallo S ma anche da O:
attraverso opportune manipolazioni di S e R, siamo in
grado di cogliere quanto avviene in O.
22
Apprendimento osservativo e modelling
E’ possibile apprendere anche osservando le altre persone e le
conseguenze del loro comportamento sull’ambiente.
I comportamenti di maggior rilievo sono appresi in
contesti sociali e attraverso l’imitazione di modelli sociali.
Una volta appresi richiedono la mediazione di altri per
essere messi in atto.
Due conseguenze:
- Stimoli e risposte non provengono dall’ambiente fisico
(cond. classico)
- Imitare implica il riferimento a processi mentali (cognitivi)
Dal
comportamentismo
al
cognitivocomportamentismo
L’uomo non subisce solo l’influenza dell’ambiente ma a sua
volta tende a modificarlo: i processi cognitivi non sono
importanti solo nell’apprendimento ma anche nell’autoregolazione del comportamento che è determinata dalla
rappresentazione degli obiettivi, dalle aspettative, dagli autorinforzi.
23
Paradigma cognitivista (anni ’60-’70)
Si afferma come reazione agli approcci comportamentisti più
radicali.
Contributo della linguistica, dell’informatica, teoria dei
calcolatori.
Essere umano come sistema capace di elaborare le
informazioni
Seleziona le informazioni in ingresso, elabora le informazioni
selezionate, utilizza strategie, giunge a decisioni elaborate sulla
base dei processi mentali (e non predeterminate dagli stimoli)
Il focus passa dalle variabili esterne all’organismo (black box)
allo studio dei processi che avvengono nell’organismo a
seguito di stimolazione.
Fare lo psicologo è come scoprire come è stato programmato
un computer.
24
Tre assunti principali:
y Processi cognitivi sono atti di costruzione
y Primato degli eventi cognitivi su quelli emotivi e
comportamentali
y Processi in due stati: rapido, automatico parallelo/volontario,
attentivo, sequenziale
Psicoterapia cognitiva
y Esordio fine anni ’50
Fine anni ’50: Albert Ellis
y Terapia razionale-emotiva
Fine anni ’60: Aaron Beck
y Per primo parla di terapia cognitiva
Approccio cognitivo-razionalista
Elementi caratteristici:
y Si rifà a modelli di funzionamento mentale proposti dalla psicologia
cognitiva degli anni ’60 e ’70
y Emozioni come “sotto-prodotto del pensiero” (derivati dell’attività
cognitiva): per correggere stati emotivi disturbanti bisogna
intervenire su processi di pensiero distorti
25
Sistema
cognitivo
ABC
Eventi attivanti
interni ed esterni
Conseguenze
emotive e
comportamentali
Prospettiva epistemologica
y La realtà esterna è approssimabile
y Uomo come elaboratore attivo che attraverso il suo
sistema cognitivo sviluppa una sua rappresentazione del
mondo esterno che sarà necessariamente imperfetta a
causa dei limiti del sistema cognitivo stesso
y Esistono tuttavia criteri di logica e razionalità per valutare la
sovrapponibilità tra il mondo e le rappresentazioni che il
soggetto ne ha che possono essere utilizzati per correggere
l’irrazionalità dei contenuti di pensiero o degli errori logici
26
y Prospettiva direttiva e pedagogica (più in Ellis, in Beck c’è
anche maieutica).
y Psicoterapie brevi e focali.
y Ellis focalizza maggiormente sulle credenze irrazionali, Beck
sui processi di elaborazione delle informazioni
Approccio cognitivo-costruttivista
y Diversa modellizzazione dei processi emotivi (le
informazioni emozionali, cognitive e procedurali
vengono elaborate in parallelo, pur influenzandosi
a vicenda)
y Problema
dell’elaborazione
inconscia
dell’informazione
y Teoria dell’attaccamento per spiegare lo sviluppo
del Sé e dei processi transferali nel setting
terapeutico
Cognitivo-razionalista
E’
possibile
stabilire
oggettivamente
quali
comportamenti siano più adattivi e quali
elaborazioni più corrette (criterio della razionalità)
Terapeuta come detentore della verità
27
Cognitivo-costruttivista
y L’adeguatezza delle costruzioni individuali è valutata non
attraverso il confronto con il mondo ma attraverso il
successo/insuccesso delle azioni
y Compito del terapeuta non è quello di valutare se le
costruzioni interne del paziente corrispondano alla realtà
esterna ma quello di chiedersi se sono coerenti
internamente e in grado di permettergli di raggiungere i
suoi scopi (criterio della coerenza interna)
Relazione paziente-terapeuta
Da un punto di vista storico, i promotori della terapia
del comportamento hanno sottolineato l’importanza
della tecnica nel cambiamento terapeutico.
-> De-enfatizzazione dell’importanza della relazione
y Ricerche finalizzate a mettere in luce l’efficacia della
tecnica
riducendo
al
minimo
l’apporto
dell’interazione paziente-terapeuta.
y Procedure semi-automatiche che consentono un
trattamento di desensibilizzazione in condizioni di
minimo contatto tra paziente e terapeuta.
28
y L’efficacia di questa procedura si è dimostrata
superiore a trattamenti placebo e TAU e inferiore o
uguale agli interventi di desensibilizzazione che
richiedono la costante e attiva partecipazione del
terapeuta.
y Primato della tecnica: la relazione terapeutica non
è né sufficiente né necessaria
y Apprendimento sociale
Psicoterapeuta come sorgente di rinforzi verbali e
sociali
Terapeuta come modello positivo attraverso il quale
il paziente apprende e modifica atteggiamenti,
risposte emozionali e modi di comportamento
(attenzione al contenuto non verbale).
y Anni ‘70: riscoperta della relazione
La
relazione
pz-terapeuta
come
luogo
di
apprendimento di modalità relazionali non
disfunzionali.
29
Beck: relazione come condizione necessaria ma non
sufficiente al successo della terapia
{
{
{
Influenza il tasso di drop-out
Quanto più la tecnica è strutturata, tanto meno importanti
sono le variabili di relazione
Impatto maggiore nelle fasi iniziali del trattamento
Il modello cognitivo
y Limiti del modello
9 mancanza di unitarietà tra le teorie sul funzionamento mentale e sulla pratica clinica,
9 sbilanciamento nel focalizzare l’attenzione su razionalità e processi cognitivi espliciti e
verbalizzabili.
y Anni Ottanta
9 Aperture post-razionaliste alla Teoria dell’Attaccamento di Bowlby,
9 Approfondita riflessione sui processi metacognitivi e motivazionali.
y L’intervento clinico è meno direttivo e psicopedagogico e più attento alle esperienze
vissute dal paziente. L’attenzione è focalizzata maggiormente sul rapporto tra pensiero e
dinamiche emozionali e sul funzionamento interpersonale.
o Terapia metacognitiva-interpersonale
Il modello umanistico-esistenziale
y Modello umanistico
Viene data rilevanza centrale al concetto di autorealizzazione, che permette di
esprimere le proprie potenzialità per raggiungere l’appagamento e la crescita e
conduce spontaneamente a un interesse per il benessere altrui. Il comportamento
patologico nasce se viene ostacolato l’impulso all’autorealizzazione.
y Terapia centrata sul cliente (Carl Rogers)
Obiettivo è creare un clima accogliente in cui le persone possano guardare se stesse
in maniera onesta e accettarsi:
9
considerazione positiva incondizionata (accettazione piena e calorosa del cliente),
9
empatia (ascolto competente e riformulazione),
9
genuinità (comunicazione sincera).
30
Il modello umanistico-esistenziale
y Terapia della Gestalt (Frederick Perls)
Per sviluppare la considerazione e l’accettazione di sé vengono usate tecniche più attive, quali il
gioco di ruolo, la sfida e perfino la frustrazione dei pazienti.
y Modello esistenzialista
L’equilibrio psichico nasce da una precisa consapevolezza di se stessi e della significatività della
propria esistenza. Il comportamento patologico nasce dall’evitamento delle proprie
responsabilità, che conduce a vivere una esistenza vuota, non autentica e disfunzionale.
y Limiti del modello umanistico-esistenziale
9 Difficoltà nello svolgere ricerche su questi argomenti.
Il modello socio-culturale
y Le forze sociali e culturali sono considerate gli elementi fondamentali del
funzionamento umano.
y Prospettiva sociofamiliare
Assumono un ruolo centrale le interazioni familiari e sociali dell’individuo,
nonché gli eventi della comunità in cui è inserito. Il comportamento
patologico è spiegato sulla base di tre fattori:
9 etichette e ruoli sociali (labelling e profezia che si auto-avvera)
9 reti sociali e di aiuto
9 sistema familiare (copioni e miti familiari)
y Terapia sociofamiliare
Il modello socio-culturale
y Prospettiva multiculturale
L’accento è posto sulle influenze di cultura, razza, etnia e genere su pensiero e
comportamento. Il comportamento, normale o patologico, per essere compreso deve
essere inserito all’interno dello specifico contesto culturale.
y Terapia multiculturale
Si ricerca un approccio terapeutico sensibile alla cultura e al genere. Particolare attenzione
viene posta ai particolari problemi che i membri dei gruppi culturali minoritari si trovano
ad affrontare.
y Limiti del modello socioculturale
9 le acquisizioni derivate dal modello sono di difficile interpretazione,
9 risulta impossibile prevedere la patologia in individui specifici.
y Risulta necessaria una integrazione con le prospettive biologiche e psicologiche.
31