Lezione III La psicopatologia generale Psicopatologia generale Il termine psicopatologia non ha un significato univoco e condiviso. Nella letteratura anglosassone, soprattutto americana, il termine Psychopathology è utilizzato nei termini di “descrizione clinica dei sintomi psichici di un determinato quadro morboso”. La psicopatologia come disciplina autonoma nasce in Europa, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, nei primi decenni del secolo scorso. 1 Studio dei fenomeni psichici morbosi (delirio, allucinazione, ossessione, fobia, ecc.) indipendentemente dai disturbi in cui essi ricorrono. Psicopatologia e semeiotica y La psicopatologia, a differenza della semeiotica, si occupa di un fenomeno morboso non solo nella sua descrizione e rilevazione, ma anche nello studio dei modelli psico-neuro-biologici che possono esserne alla base (studio della patogenesi dei fenomeni morbosi elementari). y In questo senso, ambisce a porsi come patologia generale dei disturbi mentali. y Tuttavia, la psicopatologia non è ancora in grado di fornire modelli eziopatogenetici sufficientemente robusti… Matrici storiche della psicopatologia y Jaspers (1882-1969): fondazione psicopatologia scientifica. { di una Analisi e comprensione dei vissuti del malato e recupero della soggettività secondo un metodo che non può essere quello delle scienze naturali: valorizzazione delle esperienze soggettive, cioè dello stato morboso così come lo vive il paziente. 2 L’oggetto della psicopatologia è l’accadere psichico reale e cosciente. Noi vogliamo sapere che cosa provano gli essere umani delle loro esperienze e come le vivono, vogliamo conoscere le dimensioni delle realtà psichiche. (1913, p. 2) y Metodo: derivabilità psichica per comprensione (verstehen) e non per spiegazione (erklären) (fenomeni naturali oggettivi). Un uomo che stava andando in bicicletta lungo un canale, incontrò un altro uomo che camminava in direzione opposta brandendo un lungo tubo di gomma. Al passaggio del ciclista, l’uomo sollevò il tubo di gomma e aggredì il ciclista alle spalle facendolo quasi finire nel canale. Quando arrivò al vicino villaggio, il ciclista riferì questa aggressione al poliziotto locale che doverosamente arrestò l’aggressore. Il poliziotto considerò questo comportamento del tutto privo di senso e richiese quindi una valutazione psichiatrica per l’aggressore. 3 Quando gli fu chiesto perché avesse assalito il ciclista, l’uomo disse che aveva avuto una fitta allo stomaco e aveva sentito una voce che gli aveva detto: “Colpisci quell’uomo in bicicletta e il dolore sparirà”. Questo era proprio ciò che aveva fatto. Così come gli eventi esterni hanno delle cause che possono essere spiegate (dall’esterno), si può constatare che gli eventi mentali interni possono scaturire gli uni dagli altri in modo comprensibile, se lo stato interno del soggetto viene compreso empaticamente (cioè dall’interno). y La comprensibilità non riesce a spingersi oltre un certo limite oltre il quale sono possibili solo spiegazioni causali (insuperabilmente incomprensibile). y Certi fenomeni psichici che rompono la continuità dell’esistenza risultano incomprensibili cioè inderivabili e sono talora spiegati causalmente con un processo organico che li sottende mentre altre volte il processo organico è solo ipotetico. 4 Oltre alla psicopatologia descrittiva (che consiste nella descrizione precisa e nella categorizzazione di esperienze abnormi così come sono riferite dal paziente e osservate nel suo comportamento) esistono orientamenti di tipo interpretativo (dove esistono assunti basati su costrutti teorici). Psicodinamica Cognitivocomportamentale Interpretativa Spiega … Psicopatologia Osservazione Descrittiva Osserva, descrive, classifica Fenomenologia studio dei fenomeni soggettivi della vita psichica morbosa Esistono quindi due parti distinte della psicopatologia descrittiva: osservazione diretta del comportamento e la valutazione empatica dell’esperienza soggettiva del paziente. Descrittiva Obiettivi Psicoanalitica Valutazione empatica dell’esperienza soggettiva del paziente Studio delle radici dei fenomeni attuali attraverso i conflitti inconsci Descrizione dei fenomeni (Esperienza reale) Dimostrazione dei processi teorizzati Metodi Comprensione dello stato soggettivo del paziente attraverso il colloquio empatico Libere associazioni, sogni, transfert Differenze nell’applicazione pratica Differenze tra comprendere e spiegare: comprensione attraverso osservazione ed empatia Comprensione nei termini dei processi teorici postulati Forma e contenuto separati: la forma è importante per la diagnosi Interesse per i contenuti 5 Concetti chiave della psicopatologia FORMA/CONTENUTO y Forma: descrizione della struttura di un’esperienza in termini fenomenologici; “gli aspetti impersonali dei sintomi mentali che ne garantiscono la stabilità nel tempo e nello spazio, i suoi costituenti invarianti”; y Contenuto: ciò che dà colore all’esperienza. y La forma dipende dal tipo di malattia mentale di cui la persona soffre, e per questo ha una valenza diagnostica. y Il contenuto può essere compreso nei termini della situazione di vita del paziente, appartenenza al gruppo, età, sesso, ecc. cultura, Ad esempio: contenuto ipocondriaco - Il paziente sente una voce che insistentemente gli comunica che ha un tumore (allucinazione); paziente ha una convinzione falsa e incorreggibile di avere una malattia mortale (delirio); - Il paziente passa la propria giornata a controllare il proprio stato di salute e a temere di essere ammalato (idea prevalente); - … - Il 6 Concetti chiave della psicopatologia PRIMARIO/SECONDARIO I. Comprendere Primario: Non ulteriormente riconducibile alla comprensione Secondario: ciò che emerge dal primario Allucinazione visiva Elaborazione delirante Concetti chiave della psicopatologia PRIMARIO/SECONDARIO II. Spiegare (Catena causale) Primario: Causa immediata Secondario: Effetto Trauma cerebrovascolare Sindrome afasica Modelli in Psicopatologia Teoria Spiegazione Interpretazione 7 Modelli psicologici Modello medico-biologico Modelli socio-culturali Il modello biologico y Il comportamento psicopatologico viene spiegato attraverso lo studio dei processi biologici del funzionamento umano, ponendo l’accento sulle disfunzioni anatomiche o biochimiche del cervello e del corpo. Processi biologici Psicopatologia Trattamenti biologici Il modello biologico Stati mentali abnormi: - Derivanti da danni cerebrali - Derivanti da tossine - Derivanti da febbre - Derivanti da assunzione di sostanze o alcool 8 Il modello biologico Spiegazioni del comportamento anormale 1: Anatomia del cervello Corea di Huntington: y Reazioni emotive violente y Perdita memoria y Pensieri suicidari y Movimenti involontari y Disturbi ideazione Il modello biologico Spiegazioni del comportamento anormale 2: Chimica del cervello Depressione ySerotonina yNorepinefrina Il modello biologico Spiegazioni del comportamento anormale 3: Sistema endocrino Cortisolo yAnsia yUmore 9 Il modello biologico Cause 9 eredità genetica 9 evoluzione 9 infezioni virali. Il modello biologico Trattamenti yBasata sull’uso di metodi fisici e chimici. 9terapia farmacologica 9terapia elettroconvulsiva 9psicochirurgia. Il modello biologico Terapia farmacologica (farmaci psicotropi) y Ansiolitici y Antidepressivi y Stabilizzatori dell’umore y Antipsicotici 10 Il modello biologico Terapia elettroconvulsivante (ECT) y Pazienti depressi y Resistenza a altri trattamenti Il modello biologico Neurochirurgia y Sperimentale y Resistenza a altri trattamenti Il modello biologico y Limiti del modello y La vita mentale è il risultato di un’interazione di fattori biologici e ambientali. y I modelli strettamente biologisti e quelli rigidamente psicologisti sono entrambi colpevoli di un limitante riduzionismo, per quanto sia fondamentale riconoscere che i due domini parlano linguaggi differenti. y I cambiamenti neurochimici e neuroanatomici del cervello possono essere correlati alle influenze psicologiche dell’ambiente (psichico) e al significato attribuito a queste influenze. 11 Il modello psicodinamico d2 d1 d… d4 d3 Dimensioni psicologiche inconsce Comportamento Conflitti Sintomi psicopatologici Talking cure Il modello psicodinamico Freud e la psicoanalisi y La psicoanalisi non è una teoria, bensì un metodo che ha fondato una scienza. Essa include tre dimensioni, distinte ma intersecate: 9 metodo di osservazione, 9 terapia, 9 corpo di teorie di riferimento sul comportamento umano e sulla struttura della personalità. «La psicoanalisi è 1) un procedimento per l’indagine dei processi psichici cui altrimenti sarebbe pressoché impossibile accedere; 2) un metodo terapeutico basato su tale indagine per il trattamento dei disturbi nevrotici; 3) una serie di conoscenze psicologiche acquisite per questa via, che gradualmente si armonizzano e convergono in una nuova disciplina.» Freud, 1922 Il modello psicodinamico Freud e la psicoanalisi – La prima topica Conscio Preconscio Inconscio Affetto rimosso Metodo catartico Sintomo Abreazione 12 Il modello psicodinamico Freud e la psicoanalisi – La seconda topica: Teoria strutturale Il mondo intrapsichico è dominato dal conflitto tra le tre istanze. Un sintomo è una formazione di compromesso che difende dal desiderio che emerge dall’Es e al contempo soddisfa il medesimo desiderio in forma mascherata. Il modello psicodinamico Freud e la psicoanalisi – La seconda topica: Teoria strutturale Sintomo: formazione di compromesso Ù Difende dal desiderio che emerge dall’Es Ù Soddisfa il desiderio in forma mascherata Un impiegato affetto da disturbo ossessivo-compulsivo era terribilmente preoccupato di poter avere un’esplosione di collera con il proprio superiore. Pensava di poter riuscire a controllare la propria rabbia deglutendo cento volte consecutivamente. Questo sintomo lo difendeva contro l’erompere della rabbia dell’Es, ma conteneva anche una forma attenuata di soddisfacimento del desiderio aggressivo nei confronti del principale: il processo di contare e deglutire infatti gli impediva di svolgere il proprio lavoro e così sfidava il capo ed esprimeva la sua indipendenza. Gabbard, 1994 Il modello psicodinamico Freud e la psicoanalisi – Fasi dello sviluppo psicosessuale 1. fase orale 4. periodo di latenza 2. fase sadico-anale 5. fase genitale 3. fase fallica 13 Il modello psicodinamico Freud e la psicoanalisi – Innovazioni 9la parte inconscia della personalità è quella più importante, 9tutti gli aspetti del funzionamento della mente umana possono essere compresi scientificamente, 9deve essere dato rilievo al riconoscimento del limite. Il modello psicodinamico Oltre Freud Psicologia dell’Io L’aspetto adattivo dell’Io non è limitato alle sue operazioni difensive, ma include: l’esame di realtà; il controllo degli impulsi; i processi di pensiero; il giudizio; il funzionamento sintetico-interpretativo; la padronanza delle competenze. Teoria delle relazioni oggettuali Melanie Klein: le pulsioni emergono nel contesto di una relazione (la diade madre-bambino). 9Fantasia, 9Oggetto, 9Posizione schizoparanoide vs posizione depressiva. Indipendenti Britannici Viene attribuita un’importanza fondamentale al ruolo degli oggetti reali nella nascita e nell’evoluzione della vita psichica. Cruciale diventa il concetto di «ambiente psichico» ed emerge la necessità di elaborare una teoria del deficit. Il modello psicodinamico La terapia Indagine dei traumi precoci e dei conflitti interiori che ne derivano. 9Neutralità 9Libere associazioni 9Interpretazione della resistenza, del transfert e dei sogni. 14 Il modello comportamentista L’apprendimento Il modello comportamentista pone l’accento sul comportamento e sui modi in cui esso viene appreso. Tutti i comportamenti, normali o disfunzionali, trovano spiegazione in tre tipi di condizionamento: 9il condizionamento classico, 9il condizionamento operante 9il modellamento. Il modello comportamentista Psicologia clinica, psicoterapia e psicopatologia non sono che applicazioni della psicologia di base (generale e sperimentale) e con essa condividono metodi, strumenti e orizzonte epistemologico. Presupposti storici 1) Acquisizioni della psicologia sperimentale: { { { { Riflessi condizionati (Pavlov); Learning theory; Social-learning theory; Psicologia cognitiva. 15 Il modello comportamentista Condizionamento classico Associazione temporale di due eventi che si verificano ripetutamente l’uno dopo l’altro e che, fondendosi nella mente di una persona, producono la stessa risposta. 2) Scontento per la situazione frammentaria della psicopatologia e dei modelli di intervento psicoterapeutico, in particolare della psicoanalisi: a) Limiti epistemologici b) Risultati insoddisfacenti rispetto all’efficacia c) Raccordi interdisciplinari assenti a) Limiti epistemologici: { { { Spiegazioni tautologiche (è formulata in modo da essere inconfutabile); Linguaggio vago e metaforico, preferito a una più puntuale definizione dei costrutti teorici; Mancanza di falsificatori potenziali. 16 “La spiegazione dei sintomi nevrotici in termini di desideri inconsci equivale a spiegare la rottura di un oggetto con la sua fragilità e non con l’evento antecedente, cioè il fatto di essere stato lasciato cadere”. (Pap, 1959, p.181). “Avvertivo che queste tre teorie [di Marx, Freud e Adler], pur atteggiandosi a scienze, erano di fatto più imparentate con i miti primitivi che con la scienza e assomigliavano più all’astrologia che all’astronomia”. (Popper, 1957, p.63) b) Risultati insoddisfacenti Eysenck (1952), The Effects of Psychotherapy: an evaluation Analizza 19 studi sperimentali, 17.000 pz “nevrotici”: Pazienti in cura da analisti: migliora il 44% Pazienti nel gruppo di controllo migliora il 64%. Il successo terapeutico non dà necessariamente supporto alla teoria. 17 c) Raccordi interdisciplinari assenti - Presunta superiorità del paradigma psicoanalitico rispetto agli altri (isolamento autosufficiente e discredito del dato sperimentale); “Ho esaminato i suoi dati sperimentali per la verifica di certe asserzioni psicoanalitiche con interesse. Non posso però dare molto valore a queste conferme perché la ricchezza delle osservazioni su cui queste asserzioni si basano, le rende indipendenti da una verifica sperimentale”. (cit. in Grunbaum, 1980, p. 67) Primato del setting clinico; La seduta analitica e le interazioni che in essa avvengono sono da considerarsi la sede privilegiata, se non esclusiva, per studiare e validare la psicanalisi. I tentativi si verificare la teoria freudiana al di fuori di questo setting sono irrilevanti. Predilezione per il caso singolo (non controllato, non permette generalizzazioni); Principio di autorità (primato dell’ipse dixit, trasmissione quasi sacerdotale del sapere). Tappe storiche 1913, Watson: - Psicologia come scienza empirica, della natura, contrapposta alle scienze dello spirito - Variabili osservabili e misurabili - Oggetto di studio è il comportamento - Obiettivo è fare previsioni sul comportamento - Rifiuto dell’introspezione come metodo di indagine 18 Metodo clinico Scienze dello spirito Metodo scientifico Scienze della natura Coinvolgimento dell’osservatore e Neutralizzazione del rapporto tra distanziamento osservatore e osservato Aspetti soggettivi come oggetto e fonte di conoscenza Soggettività controllata Comprensione interpersonale Spiegazione 1920: Watson e Rayner - Piccolo Albert: primo caso di nevrosi appresa. - La nevrosi e i disturbi del comportamento possono essere studiati in laboratorio, secondo i metodi e le leggi della psicologia sperimentale; - La Fobia è una risposta emozionale condizionata in modo diretto o generalizzato. 1930: Comportamentismo classico. Rifiuto dell’introspezione Psicologia come scienza Apprendimento S-R 19 Teoria dell’apprendimento Ogni comportamento è appreso Modello S-R (causa-effetto) (Pavlov) Condizionamento: Crearsi di un’associazione tra uno stimolo in grado di elicitare una risposta e uno stimolo neutro attraverso una presentazione per pura e semplice contiguità spazio-temporale. La reazione condizionata, in quanto legame temporaneo è un fenomeno dinamico: può estinguersi, generalizzarsi, differenziarsi, ecc. Skinner: rifiuto del modello S-R rifiuto delle variabili mediazionali Identifica due tipologie di comportamenti: - Rispondenti: automatici, come i riflessi, e in relazione a specifici stimoli che li elicitano - Operanti: Sono spontanei, non emessi in risposta a stimoli e hanno un carattere interattivo con l’ambiente. Fanno già parte del repertorio comportamentale dell’individuo e possono aumentare o ridursi in frequenza in funzione del rinforzo che ricevono. 20 S Comportamento R Conseguenze sull’ambiente Conseguenze sul comportamento Si apprende non per associazione S-R ma dalle conseguenze del comportamento. Applicazioni cliniche: Ricorso al rinforzo sociale Interventi sull’ambiente Social Skills Training Il modello comportamentista Terapia L’obiettivo è identificare i comportamenti problematici del paziente e sostituirli con altri più adeguati, usando tecniche fondate su uno o più principi di apprendimento, come la desensibilizzazione sistematica. Il terapeuta assume nei confronti del paziente il ruolo di colui che insegna, più che di colui che guarisce. 21 Il modello comportamentista Limiti 9Le basi teoriche appaiono eccessivamente semplicistiche. 9Mancano evidenze scientifiche del fatto le persone con disturbi psicologici siano vittime di un condizionamento errato. 9I miglioramenti non sempre sono mantenuti anche nella vita reale. 9I benefici della terapia non necessariamente perdurano se questa viene interrotta. y 1930-1950: Neo-comportamentismo Focus sull’apprendimento ma con attenzione alle variabili mediazionali y Neo-neo comportamentismo S-R ma non ci si occupa che del trattino (variabili non osservabili direttamente ma inferibili dalla manipolazione di S e R). y Modello S-O-R: Il modello S-R non spiega perché a fronte di condizioni e stimoli ambientali identici vi siano rilevanti differenze interindividuali. Inserimento di una variabile interveniente. Ciò che avviene tra S e R dipende dallo S ma anche da O: attraverso opportune manipolazioni di S e R, siamo in grado di cogliere quanto avviene in O. 22 Apprendimento osservativo e modelling E’ possibile apprendere anche osservando le altre persone e le conseguenze del loro comportamento sull’ambiente. I comportamenti di maggior rilievo sono appresi in contesti sociali e attraverso l’imitazione di modelli sociali. Una volta appresi richiedono la mediazione di altri per essere messi in atto. Due conseguenze: - Stimoli e risposte non provengono dall’ambiente fisico (cond. classico) - Imitare implica il riferimento a processi mentali (cognitivi) Dal comportamentismo al cognitivocomportamentismo L’uomo non subisce solo l’influenza dell’ambiente ma a sua volta tende a modificarlo: i processi cognitivi non sono importanti solo nell’apprendimento ma anche nell’autoregolazione del comportamento che è determinata dalla rappresentazione degli obiettivi, dalle aspettative, dagli autorinforzi. 23 Paradigma cognitivista (anni ’60-’70) Si afferma come reazione agli approcci comportamentisti più radicali. Contributo della linguistica, dell’informatica, teoria dei calcolatori. Essere umano come sistema capace di elaborare le informazioni Seleziona le informazioni in ingresso, elabora le informazioni selezionate, utilizza strategie, giunge a decisioni elaborate sulla base dei processi mentali (e non predeterminate dagli stimoli) Il focus passa dalle variabili esterne all’organismo (black box) allo studio dei processi che avvengono nell’organismo a seguito di stimolazione. Fare lo psicologo è come scoprire come è stato programmato un computer. 24 Tre assunti principali: y Processi cognitivi sono atti di costruzione y Primato degli eventi cognitivi su quelli emotivi e comportamentali y Processi in due stati: rapido, automatico parallelo/volontario, attentivo, sequenziale Psicoterapia cognitiva y Esordio fine anni ’50 Fine anni ’50: Albert Ellis y Terapia razionale-emotiva Fine anni ’60: Aaron Beck y Per primo parla di terapia cognitiva Approccio cognitivo-razionalista Elementi caratteristici: y Si rifà a modelli di funzionamento mentale proposti dalla psicologia cognitiva degli anni ’60 e ’70 y Emozioni come “sotto-prodotto del pensiero” (derivati dell’attività cognitiva): per correggere stati emotivi disturbanti bisogna intervenire su processi di pensiero distorti 25 Sistema cognitivo ABC Eventi attivanti interni ed esterni Conseguenze emotive e comportamentali Prospettiva epistemologica y La realtà esterna è approssimabile y Uomo come elaboratore attivo che attraverso il suo sistema cognitivo sviluppa una sua rappresentazione del mondo esterno che sarà necessariamente imperfetta a causa dei limiti del sistema cognitivo stesso y Esistono tuttavia criteri di logica e razionalità per valutare la sovrapponibilità tra il mondo e le rappresentazioni che il soggetto ne ha che possono essere utilizzati per correggere l’irrazionalità dei contenuti di pensiero o degli errori logici 26 y Prospettiva direttiva e pedagogica (più in Ellis, in Beck c’è anche maieutica). y Psicoterapie brevi e focali. y Ellis focalizza maggiormente sulle credenze irrazionali, Beck sui processi di elaborazione delle informazioni Approccio cognitivo-costruttivista y Diversa modellizzazione dei processi emotivi (le informazioni emozionali, cognitive e procedurali vengono elaborate in parallelo, pur influenzandosi a vicenda) y Problema dell’elaborazione inconscia dell’informazione y Teoria dell’attaccamento per spiegare lo sviluppo del Sé e dei processi transferali nel setting terapeutico Cognitivo-razionalista E’ possibile stabilire oggettivamente quali comportamenti siano più adattivi e quali elaborazioni più corrette (criterio della razionalità) Terapeuta come detentore della verità 27 Cognitivo-costruttivista y L’adeguatezza delle costruzioni individuali è valutata non attraverso il confronto con il mondo ma attraverso il successo/insuccesso delle azioni y Compito del terapeuta non è quello di valutare se le costruzioni interne del paziente corrispondano alla realtà esterna ma quello di chiedersi se sono coerenti internamente e in grado di permettergli di raggiungere i suoi scopi (criterio della coerenza interna) Relazione paziente-terapeuta Da un punto di vista storico, i promotori della terapia del comportamento hanno sottolineato l’importanza della tecnica nel cambiamento terapeutico. -> De-enfatizzazione dell’importanza della relazione y Ricerche finalizzate a mettere in luce l’efficacia della tecnica riducendo al minimo l’apporto dell’interazione paziente-terapeuta. y Procedure semi-automatiche che consentono un trattamento di desensibilizzazione in condizioni di minimo contatto tra paziente e terapeuta. 28 y L’efficacia di questa procedura si è dimostrata superiore a trattamenti placebo e TAU e inferiore o uguale agli interventi di desensibilizzazione che richiedono la costante e attiva partecipazione del terapeuta. y Primato della tecnica: la relazione terapeutica non è né sufficiente né necessaria y Apprendimento sociale Psicoterapeuta come sorgente di rinforzi verbali e sociali Terapeuta come modello positivo attraverso il quale il paziente apprende e modifica atteggiamenti, risposte emozionali e modi di comportamento (attenzione al contenuto non verbale). y Anni ‘70: riscoperta della relazione La relazione pz-terapeuta come luogo di apprendimento di modalità relazionali non disfunzionali. 29 Beck: relazione come condizione necessaria ma non sufficiente al successo della terapia { { { Influenza il tasso di drop-out Quanto più la tecnica è strutturata, tanto meno importanti sono le variabili di relazione Impatto maggiore nelle fasi iniziali del trattamento Il modello cognitivo y Limiti del modello 9 mancanza di unitarietà tra le teorie sul funzionamento mentale e sulla pratica clinica, 9 sbilanciamento nel focalizzare l’attenzione su razionalità e processi cognitivi espliciti e verbalizzabili. y Anni Ottanta 9 Aperture post-razionaliste alla Teoria dell’Attaccamento di Bowlby, 9 Approfondita riflessione sui processi metacognitivi e motivazionali. y L’intervento clinico è meno direttivo e psicopedagogico e più attento alle esperienze vissute dal paziente. L’attenzione è focalizzata maggiormente sul rapporto tra pensiero e dinamiche emozionali e sul funzionamento interpersonale. o Terapia metacognitiva-interpersonale Il modello umanistico-esistenziale y Modello umanistico Viene data rilevanza centrale al concetto di autorealizzazione, che permette di esprimere le proprie potenzialità per raggiungere l’appagamento e la crescita e conduce spontaneamente a un interesse per il benessere altrui. Il comportamento patologico nasce se viene ostacolato l’impulso all’autorealizzazione. y Terapia centrata sul cliente (Carl Rogers) Obiettivo è creare un clima accogliente in cui le persone possano guardare se stesse in maniera onesta e accettarsi: 9 considerazione positiva incondizionata (accettazione piena e calorosa del cliente), 9 empatia (ascolto competente e riformulazione), 9 genuinità (comunicazione sincera). 30 Il modello umanistico-esistenziale y Terapia della Gestalt (Frederick Perls) Per sviluppare la considerazione e l’accettazione di sé vengono usate tecniche più attive, quali il gioco di ruolo, la sfida e perfino la frustrazione dei pazienti. y Modello esistenzialista L’equilibrio psichico nasce da una precisa consapevolezza di se stessi e della significatività della propria esistenza. Il comportamento patologico nasce dall’evitamento delle proprie responsabilità, che conduce a vivere una esistenza vuota, non autentica e disfunzionale. y Limiti del modello umanistico-esistenziale 9 Difficoltà nello svolgere ricerche su questi argomenti. Il modello socio-culturale y Le forze sociali e culturali sono considerate gli elementi fondamentali del funzionamento umano. y Prospettiva sociofamiliare Assumono un ruolo centrale le interazioni familiari e sociali dell’individuo, nonché gli eventi della comunità in cui è inserito. Il comportamento patologico è spiegato sulla base di tre fattori: 9 etichette e ruoli sociali (labelling e profezia che si auto-avvera) 9 reti sociali e di aiuto 9 sistema familiare (copioni e miti familiari) y Terapia sociofamiliare Il modello socio-culturale y Prospettiva multiculturale L’accento è posto sulle influenze di cultura, razza, etnia e genere su pensiero e comportamento. Il comportamento, normale o patologico, per essere compreso deve essere inserito all’interno dello specifico contesto culturale. y Terapia multiculturale Si ricerca un approccio terapeutico sensibile alla cultura e al genere. Particolare attenzione viene posta ai particolari problemi che i membri dei gruppi culturali minoritari si trovano ad affrontare. y Limiti del modello socioculturale 9 le acquisizioni derivate dal modello sono di difficile interpretazione, 9 risulta impossibile prevedere la patologia in individui specifici. y Risulta necessaria una integrazione con le prospettive biologiche e psicologiche. 31