COMUNICATO STAMPA
CES/14/48
10 luglio 2014
Investimenti, crescita e occupazione: queste, per il CESE, le
priorità della nuova legislatura UE
Alla sua 500a sessione plenaria, il Comitato economico e sociale europeo (CESE)
ha adottato un parere in cui esorta i nuovi leader europei ad adoperarsi per
completare l’Unione economica e monetaria (UEM). Scossa dalla crisi economica
e finanziaria, l’Europa deve uscirne rafforzata intensificando la sua lotta contro
la stagnazione e la disoccupazione.
Il parere presenta alcune proposte e soluzioni specifiche per realizzare una più solida struttura di
governance per l'UEM, che nel breve periodo favorisca la crescita e l'occupazione, in una seconda
fase conduca a una vera e propria unione economica e abbia come necessario obiettivo finale
un'unione politica. Alla luce del rinnovo delle cariche attualmente in corso nelle istituzioni dell’UE,
l'invito rivolto dal CESE non potrebbe essere più tempestivo. "L’Unione economica e monetaria, che
è lungi dall’essere completa, è indispensabile per ricreare fiducia nel progetto europeo e renderlo
sostenibile", mette in guardia Joost van Iersel (gruppo Datori di lavoro, Paesi Bassi), uno dei due
relatori del parere.
Più forte per affrontare il futuro
Resta ancora molto da fare per migliorare il funzionamento dell'UEM e riportare prosperità tra
i cittadini europei. In primo luogo, l'UE deve lanciare un autentico patto europeo per la crescita,
l’occupazione e la stabilità, basato su una migliore attuazione della legislazione attuale e trainato
da investimenti pubblici e privati, per esempio attraverso obbligazioni emesse dalla Banca europea
per gli investimenti e dal Fondo europeo per gli investimenti.
In secondo luogo, dato che la crisi ha messo in luce carenze nell’architettura stessa dell’UEM, occorre
dotarla di strutture più solide per garantire un andamento economico sostenibile ed equilibrato e
prevenire nuove crisi. Il CESE sottolinea quindi la necessità che gli Stati membri si impegnino a fondo
per superare l’attuale clima di sfiducia e per attenuare un attaccamento alla sovranità nazionale
ancora profondamente radicato, in quanto un quadro economico e politico offre migliori garanzie.
Per completare l’UEM, pertanto, il CESE propone una strategia basata su quattro pilastri:
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un pilastro monetario e finanziario che includa l'attuazione da parte dell'UE di una vera e
propria Unione bancaria e il completamento del mandato della Banca centrale europea;
un pilastro economico che rispecchi la crescente interdipendenza degli Stati membri e
promuova la competitività, la convergenza e la solidarietà europee;
un pilastro sociale che tenga adeguatamente conto, tra l'altro, degli effetti sociali degli
adeguamenti economici;
un pilastro politico che ripristini la credibilità e la fiducia rafforzando la legittimità
democratica delle istituzioni della zona euro.
IT
"La questione più urgente che vogliamo sottoporre all'attenzione del Consiglio e della Commissione
riguarda però la necessità di un piano europeo per investire in crescita e occupazione senza però
aggravare il debito dei singoli paesi", afferma il docente di economia e sindacalista Carmelo
Cedrone, l'altro relatore del parere (gruppo lavoratori, Italia). "Questo è quello che ci serve – non
vuote parole o testi prolissi privi di proposte concrete, come è avvenuto finora".
Prima della votazione sul parere, i membri del CESE hanno partecipato a un vivace e approfondito
dibattito con Peter Bofinger, membro del Consiglio tedesco degli esperti economici, ed
Edmond Alphandéry, presidente del consiglio di amministrazione del Centro per gli studi politici
europei (CEPS) ed ex ministro per gli Affari economici del governo francese. Gli oratori invitati
hanno concluso, in pieno accordo con il parere, che occorre rafforzare ulteriormente le istituzioni
della zona euro, integrare maggiormente i mercati dei capitali, dei servizi e del lavoro e garantire
una politica economica comune al fine di rispondere alle aspettative dei cittadini europei in termini
di prosperità e qualità della vita. I membri del comitato hanno sottolineato la necessità di rafforzare
la legittimità democratica coinvolgendo tutti i soggetti interessati della società e quindi costruire
un'Unione economica e monetaria più forte a beneficio di tutti gli europei. Il parere, adottato con
ampio consenso tra i tre gruppi che compongono il CESE (195 voti favorevoli, 8 voti contrari e
9 astensioni), è quindi destinato a costituire un importante contributo della società civile
organizzata al dibattito relativo a una tabella di marcia per il prossimo mandato della Commissione
e del Parlamento europeo.
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Il Comitato economico e sociale europeo rappresenta le diverse componenti economiche e sociali della società
civile organizzata. È un organo istituzionale consultivo, istituito dal Trattato di Roma nel 1957. La funzione
consultiva del Comitato permette ai suoi membri, e quindi alle organizzazioni che essi rappresentano, di
partecipare al processo decisionale dell'Unione. Il Comitato si compone di 353 membri, provenienti da tutta
l'UE, nominati dal Consiglio dell'Unione europea.
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