04/2017 6 febbraio 2017 L'euro può sopravvivere soltanto se i leader politici riconoscono che noi europei apparteniamo a una casa comune e iniziano a costruirla all'insegna di una visione condivisa Società civile e responsabili politici discutono insieme del futuro dell'euro e dei modi di approfondire ulteriormente l'UEM. Non c'è alternativa praticabile a quella di una maggiore integrazione politica della zona euro, a un'eurozona più concentrata sulle grandi priorità che contano davvero per i cittadini che sugli obiettivi quantitativi specifici e le questioni tecniche. Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) torna quindi a invocare un'accelerazione del processo di approfondimento dell'Unione economica e monetaria (UEM) per garantire una maggiore convergenza tra gli Stati membri e fare dell’Unione europea un'area complessivamente più prospera, competitiva e resistente agli shock esterni, nell'ambito di un concetto di sovranità condivisa. Questi i messaggi principali emersi dal dibattito di alto livello, organizzato dal CESE e svoltosi il 2 febbraio, sul tema Quale futuro per l'euro? Minacce e opportunità per la seconda tappa dell'approfondimento dell'UEM. Scopo dell'evento era promuovere il raggiungimento dell'ampio consenso necessario per concordare una tabella di marcia ambiziosa: completare l'UEM entro il 2025, nel quadro di una visione globale del futuro dell'UE. "I cittadini e gli operatori economici europei hanno urgente bisogno di scorgere nei leader europei un forte senso di appartenenza e della direzione da intraprendere, tanto più quando a dover essere discussi sono i tasselli ancora mancanti per realizzare un'autentica Unione economica e monetaria", ha dichiarato Joost van Iersel, presidente della sezione ECO del CESE. "Gli aspetti economici, fiscali, finanziari, sociali e politici dell'integrazione europea devono progredire insieme, anche se ciò richiede la modifica dei Trattati: questo è il solo modo di garantire la sostenibilità del processo di integrazione dell'UE, e in particolare dell'eurozona". Il presidente del gruppo di lavoro sull'euro, Thomas Wieser, ha detto chiaramente che "l'attuale quadro giuridico dell'UEM ha ormai raggiunto i suoi limiti: abbiamo bisogno di un autentico cambiamento. Anche se l'euro è una valuta stabile sulla scena mondiale, gli Stati membri hanno percezioni molto diverse del ruolo della politica di bilancio. Manca una convergenza strutturale, e questo è causa di squilibri". Massimo Suardi, vice capo di gabinetto del vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, ha posto l'accento sui risultati ad oggi conseguiti e messo in luce la necessità di una narrazione più positiva, mentre Alfred Camilleri, sottosegretario maltese alle Finanze, ha illustrato le priorità dell'attuale presidenza del Consiglio dell'UE per quanto riguarda l'UEM, compresi la governance economica, gli investimenti, l'unione dei mercati dei capitali, la fiscalità e i servizi finanziari, e ha sottolineato che "la presidenza maltese conta di iscrivere all'ordine del giorno il Libro bianco sul futuro dell'Europa e l'UEM già alla riunione informale del Consiglio ECOFIN di aprile". A questi interventi ha fatto eco una discussione, nell'ambito di un panel di esperti, sulle diverse minacce e opportunità che si profilano per la "seconda fase" del completamento dell'UEM delineata nella Relazione dei cinque Presidenti (2017-2025). Gli oratori, provenienti da istituzioni nazionali, europee ed internazionali nonché da organizzazioni della società civile e gruppi di riflessione, hanno esposto l'intera gamma delle idee ed opzioni da esplorare per lo sviluppo a Rue Belliard/Belliardstraat 99 – 1040 Bruxelles/Brussel – BELGIQUE/BELGIË Tel. +32 25469406 – Fax +32 25469764 E-mail: [email protected] – Internet: www.eesc.europa.eu Seguici su IT breve, medio e lungo termine della governance dell'eurozona. Malgrado la diversità di vedute riguardo ai meccanismi specifici da utilizzare, vi è stato ampio consenso sul fatto che noi europei apparteniamo a una casa comune e che, nel passaggio cruciale che stiamo attraversando, il pezzo mancante per risolvere il puzzle europeo sia proprio la volontà politica di costruire questa casa a partire da una visione condivisa. L'evento organizzato dal CESE vuole essere un contributo al Libro bianco della Commissione – d'imminente pubblicazione - sul futuro dell'UE, compreso il futuro dell'UEM, e alle discussioni del Vertice europeo che si terrà in marzo in occasione del 60° anniversario della firma del Trattato di Roma. Per maggiori informazioni si prega di contattare: Milen Minchev - Unità Stampa del CESE E-mail: [email protected] Tel. +32 25468753 Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) rappresenta le diverse componenti economiche e sociali della società civile organizzata. È un organo istituzionale consultivo, istituito nel 1957 dal Trattato di Roma. La funzione consultiva del Comitato permette ai suoi membri, e quindi alle organizzazioni che essi rappresentano, di partecipare al processo decisionale dell'Unione europea. Il Comitato è composto da 350 membri, provenienti da tutta l'UE e nominati dal Consiglio dell'Unione europea. Rue Belliard/Belliardstraat 99 – 1040 Bruxelles/Brussel – BELGIQUE/BELGIË Tel. +32 25469406 – Fax +32 25469764 E-mail: [email protected] – Internet: www.eesc.europa.eu Seguici su