COMUNICATO STAMPA N. 64/2013
23 ottobre 2013
ALL'EUROPA SERVE UNA RISPOSTA SOCIALE: L'UE
SAPRÀ RACCOGLIERE LA SFIDA?
84 milioni di europei vivono al di sotto della soglia di povertà e 26 milioni sono
disoccupati. La crisi economica e finanziaria ha innescato una crisi sociale e
democratica, e solo il 31 % dei cittadini, oggi, ha fiducia nell'Unione europea.
L'UE è pronta a rispondere alle aspettative e alle preoccupazioni dei suoi
cittadini?
Il 22 ottobre scorso si è svolto a Vilnius un convegno ad alto livello organizzato dal Comitato
economico e sociale europeo (CESE) 1 per discutere delle opportunità e delle sfide che si trova ad
affrontare l'UE e della necessità di realizzare un'Europa equa, solidale e responsabile. Sotto l'egida
della presidenza lituana dell'UE, i rappresentanti della società civile europea e delle autorità del
paese baltico hanno discusso di possibili nuove soluzioni per proteggere il modello sociale europeo
e consentirgli di recuperare. Gli stimoli economici devono essere accompagnati da misure sociali.
Tutti i partecipanti hanno convenuto che è in gioco la legittimazione democratica e politica.
Luca Jahier, presidente del gruppo Attività diverse, ha dichiarato: "Per effetto della crisi, in
alcuni paesi dove si sono dovute adottare eccezionali misure di austerità abbiamo assistito a un
aumento dell'estremismo politico, della demagogia e dei pregiudizi. Le unioni fiscale,
bancaria e finanziaria rappresentano i pilastri necessari dell'Unione economica e monetaria, ma
devono essere accompagnate da misure volte a promuovere la crescita e l'equità, la creazione di
posti di lavoro, la riduzione della povertà e la coesione territoriale e sociale. Tocca adesso alla
Lituania, paese dalle buone prestazioni economiche attualmente alla guida dell'UE, condividere le
esperienze delle proprie, difficili, riforme economiche. La Lituania ha importanti insegnamenti
da impartire ai suoi vicini europei. Non per nulla l'80% dei lituani è convinto che l'appartenenza
all'UE comporti dei vantaggi."
Il vicepresidente del parlamento lituano Vydas Gedvilas ha aggiunto: "Dal momento della
sua indipendenza, la Lituania ha seguito senza esitazioni la strada di una rapida integrazione
nell'UE. Ci è voluto un decennio di intensi sforzi, ma nel 2004 il risultato è stato raggiunto".
Nel corso del dibattito sono state avanzate le seguenti proposte:
1
Oltre che un'istituzione dell'UE, il CESE è il "ponte" tra i responsabili politici europei e la società civile
organizzata.
IT
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una rete europea dell'istruzione per i lavoratori disoccupati, che offrirebbe a chi
cerca lavoro un corso di riqualificazione di 2 anni e dei buoni validi per la partecipazione a
corsi di studio in altri Stati membri;
un nuovo programma europeo di azione sociale con obiettivi chiari e concreti (reddito
minimo garantito);
delle obbligazioni sociali europee per sostenere gli investimenti in progetti sociali
economicamente sostenibili;
un sistema europeo di garanzia per i giovani potenziato, dotato di un più consistente
finanziamento UE ed esteso ai giovani fino ai 30 anni e alle regioni nelle quali la
disoccupazione giovanile è inferiore alla soglia del 25 % attualmente prevista;
misure rapide per stimolare l'economia reale, le PMI e l'occupazione.
Il segretario del consiglio comunale di Vilnius Miroslavas Monkevičius ha sottolineato che
"La gioventù rappresenta il nostro grande potenziale, ma è un potenziale che non è stato sfruttato
in modo efficiente. Adesso più che mai abbiamo bisogno di misure per inserire i giovani nel mercato
del lavoro."
Il viceministro degli Affari esteri Rolandas Krisciunas conclude: "Abbiamo bisogno di più
Europa nell'UE. Il CESE è molto importante per la società civile, e il suo lavoro dovrebbe avere
maggiore visibilità. La presidenza lituana dell'UE apprezza il sostegno, l'esperienza e i consigli del
CESE."
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Unità Stampa del CESE
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Il Comitato economico e sociale europeo rappresenta le diverse componenti economiche e sociali della società
civile organizzata. È un organo istituzionale consultivo, istituito dal Trattato di Roma nel 1957. La funzione
consultiva del Comitato permette ai suoi membri, e quindi alle organizzazioni che essi rappresentano, di
partecipare al processo decisionale dell'Unione. Il Comitato si compone di 353 membri, provenienti da tutta
l'UE, nominati dal Consiglio dell'Unione europea.
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