PRESS Comitato economico e sociale europeo CES/06/54 Bruxelles, 17 maggio 2006 Periodo di riflessione: Il CESE chiede al Consiglio europeo di dare nuova credibilità al progetto europeo, per superare la crisi d'identità dell'UE Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) lancia un appello ai capi di Stato e di governo affinché esprimano, nel corso del Consiglio europeo del giugno prossimo, un messaggio chiaro sull'avvenire dell'Europa, proponendo le vie per uscire dall'attuale stallo politico. Il parere elaborato dal relatore generale Henri MALOSSE (I Gruppo, Datori di lavoro, Francia) costituisce il contributo del CESE al dibattito che si terrà in occasione del Consiglio europeo del 15 e 16 giugno 2006, che delineerà il cammino da seguire dopo il periodo di riflessione avviato quasi un anno fa. Il CESE ritiene che la soluzione per uscire dalla crisi debba preservare i progressi e gli equilibri raggiunti dal Trattato costituzionale e tener conto del fatto che esso è stato ratificato, ad oggi, da 15 dei 25 Stati membri. La Commissione e il Consiglio devono presentare proposte adeguate per porre le basi di una visione del futuro dell'Europa che sia proficua per i suoi cittadini e per dare alle politiche dell'Unione un contenuto corrispondente alle attese degli europei. Il CESE formula quindi una serie di raccomandazioni dirette al Consiglio europeo, incentrate su quattro settori principali, intese a: realizzare una migliore governance europea, anticipando gli elementi più innovativi del Trattato costituzionale e lasciando più spazio alle organizzazioni della società civile, arricchire il contenuto delle politiche comunitarie e della cittadinanza europea, e sviluppare vere e proprie politiche comuni in settori dove il valore aggiunto della dimensione europea non è più da dimostrare, utilizzare le clausole "passerella" previste dal Trattato di Nizza, che consentono il passaggio alla maggioranza qualificata in alcuni settori della politica sociale nonché della giustizia e affari interni, attuare una politica europea d'informazione credibile e coerente, appoggiandosi alle reti delle organizzazioni della società civile. IT In conclusione il CESE ritiene che le due condizioni indispensabili per superare la crisi di identità attraversata oggi dall'Europa consistano nel conferire una nuova credibilità al progetto europeo e una nuova legittimità al processo di integrazione. Per ulteriori informazioni si prega di rivolgersi a: Karel Govaert o Christian Weger, ufficio stampa del CESE Rue Belliard 99, B-1040 Bruxelles Tel. 02 546 9396/9586; tel. cellulare 0475 753 202 e-mail mailto: [email protected] Sito web: http://eesc.europa.eu/activities/press/index_fr.asp Il Comitato economico e sociale europeo rappresenta le diverse componenti economiche e sociali della società civile organizzata. Istituito dal Trattato di Roma nel 1957, è un organo istituzionale consultivo. La funzione consultiva del Comitato economico e sociale europeo permette ai suoi membri, e quindi alle organizzazioni che essi rappresentano, di partecipare al processo decisionale comunitario. Il Comitato è composto di 317 membri nominati per quattro anni dal Consiglio.