COMPOSTI CARBONILICI Aldeidi e Chetoni COMPOSTI CARBONILICI Composti organici caratterizzati dal gruppo funzionale carbonilico. Il gruppo carbonilico è planare, con angoli di legame di 120°. Il doppio legame C=O consiste in un legame (sovrapposizione di due orbitali ibridi sp2) e in un legame (sovrapposizione di due orbitali p). Le due coppie di elettroni non condivise dell’ossigeno si trovano nei rimanenti orbitali ibridi sp2. COMPOSTI CARBONILICI FORMULA FAMIGLIA FORMULA O R R C O Aldeidi R C Esteri H O O O C Chetoni R C R’ O R FAMIGLIA C OH R’ Ammidi NH2 Acidi Carbossilici O R C Cl Cloruri Acilici ALDEIDI E CHETONI ALDEIDI CHETONI Nelle aldeidi, il gruppo carbonilico è legato ad un atomo di idrogeno e ad un atomo di carbonio. Nei chetoni, il gruppo carbossilico è legato a due atomi di carbonio. Nella formaldeide, l’aldeide più semplice, il gruppo carbonilico è legato a due atomi di idrogeno. In figura: Etanale o Acetaldeide In figura: Propanone o Acetone ALDEIDI E CHETONI Nomenclatura aldeidi • Il nome di una aldeide di ottiene dal nome dell’alcano corrispondente (catena più lunga) sostituendo il suffisso -O con –ALE. • La numerazione non è necessaria, essendo il gruppo aldeidico sempre posizionato ad una estremità della catena (posizione 1). • La presenza di doppi legami è indicata dall’infisso –EN e relativa numerazione. Per molecole cicliche, con il gruppo –CHO direttamente attaccato all’anello, il nome si ottiene aggiungendo il suffisso –CARBALDEIDE al nome del ciclo. La nomenclatura IUPAC mantiene i nomi comuni per la benzaldeide e la cinnamaldeide. ALDEIDI E CHETONI Nomenclatura chetoni • Il nome di un chetone di ottiene dal nome dell’alcano corrispondente (catena più lunga) sostituendo la desinenza -O con la desinenza –ONE. • La catena è numerata a partire dell’estremità che permette di assegnare al carbonio carbonilico il numero più basso. • La presenza di doppi legami è indicata dall’infisso –EN e relativa numerazione. La nomenclatura IUPAC mantiene i nomi comuni per il benzofenone e l’acetofenone. ALDEIDI E CHETONI Nomenclatura aldeidi e chetoni Nel caso di aldeidi e chetoni che contengono più di un gruppo funzionale, la nomenclatura IUPAC segue il seguente ordine di priorità: ALDEIDI E CHETONI Nomenclatura aldeidi e chetoni Aldeidi e chetoni sono spesso indicati con nomi d’uso. Derivano dal corrispondente acido carbossilico cambiando il suffisso –ICO o –OICO in - ALDEIDE ALDEIDI CHETONI Si assegnano ai gruppi alchilici o arilici legati al carbonio carbonilico i loro nomi seguiti dalla parola CHETONE ALDEIDI E CHETONI Dove si trovano? Per cosa si utilizzano? Sono composti naturali comuni nei sistemi viventi (ormoni) e sono spesso caratterizzati da odori caratteristici: chetoni pungenti, aldeidi dolciastri. Sono utilizzati come prodotti cosmetici (abbronzanti, acetone per unghie), materie plastiche, isolanti, disinfettanti e conservanti (formaldeide). Benzaldeide o aldeide benzoica (olio di mandorla) vanillina Aldeide cinnamica (cannella) ALDEIDI E CHETONI Dove si trovano? Per cosa si utilizzano? ALDEIDI E CHETONI Proprietà fisiche Elettronegatività O (3.5) > Elettronegatività C (2.5) Il doppio legame del gruppo carbonilico è polare, con l’ossigeno che porta una parziale carica negativa e il carbonio una parziale carica positiva. Nelle reazioni dei gruppi carbonilici quindi C si comporta da elettrofilo (acido di Lewis) mentre O da nucleofilo (base di Lewis) ALDEIDI E CHETONI Proprietà fisiche Aldeidi e chetoni sono quindi composti polari che presentano interazioni intermolecolari di tipo dipolo-dipolo 1- PUNTO DI EBOLLIZIONE Maggiore rispetto a quello di composti non polari di PM paragonabile Le forze dipolo-dipolo sono più deboli (0,2-0,5 Kcal/mol) del legame idrogeno di alcoli e acidi carbossilici (2-5 kcal/mol) ALDEIDI E CHETONI Proprietà fisiche Aldeidi e chetoni possono solo accettare legami idrogeno ma non farli 2- SOLUBILITA’ IN ACQUA Elevata in aldeidi e chetoni a basso PM La solubilità decresce con l’aumentare del PM in quanto con l’aumento delle dimensioni tendono a prevalere le proprietà della porzione apolare ALDEIDI E CHETONI Reattività La reattività è controllata dalla polarizzazione del legame C=O. La reazione principale è rappresentata dall’addizione di un nucleofilo al carbonio carbonilico elettrofilo MECCANISMO GENERALE NOTA: CATALISI ACIDA Gli acidi (elettrofili) catalizzano la reazione protonando l’ossigeno (nucleofilo) Potenziamento del carattere elettrofilo del C carbonilico che favorisce l’attacco di nucleofili deboli ALDEIDI E CHETONI Reattività DIFFERENZA DI REATTIVITÀ TRA ALDEIDI E CHETONI Le aldeidi sono più reattive dei chetoni per due motivi: Fattori elettronici Il gruppo carbonilico è stabilizzato dai gruppi alchilici (R) a cui è legato (effetto induttivo elettrondonatore). Un chetone, avendo due gruppi R, è più stabile di una aldeide che ne ha uno solo. La formaldeide, priva di R, è più reattiva delle altre aldeidi e dei chetoni. Fattori sterici In una reazione di addizione si ha un aumento di impedimento sterico al carbonio carbonilico. Composti come i chetoni, con gruppi ingombranti legati al carbonile, provocano impedimento sterico e conseguente minore reattività. REATTIVITA’ FORMALDEIDE > ALDEIDI > CHETONI ALDEIDI E CHETONI Reattività • Reazioni di addizione nucleofila 1 -All’ossigeno (acqua e alcol) Addizione di alcoli emiacetali ed acetali (carboidrati) Addizione di acqua aldeide idrata 2 All’azoto (ammine primarie) Addizione di ammine primarie immine (es retinale) Tautomeria cheto-enolica 3 Al carbanione Condensazione aldolica allungamento catena carboniosa 4 Allo ione cianuro allungamento catena carboniosa in labor •Riduzione •Ossidazione passando da aldeide idrata ALDEIDI E CHETONI Reattività 1- Addizione di alcoli emiacetali ed acetali (carboidrati) 2- Addizione di ammine primarie immine (retinale) 3- Ossidazione 4- Riduzione 5- Tautomeria cheto-enolica 6- Condensazione aldolica ALDEIDI E CHETONI 1- Addizione di alcoli FASE I – Formazione Emiacetali L’addizione di una molecola di alcol al gruppo carbonilico di una aldeide o di un chetone forma un semiacetale. La reazione è favorita da una catalisi acida Il gruppo funzionale dei semiacetali è rappresentato da un carbonio legato ad un –OH e ad un –OR. FASE II – Formazione Acetali Gli emiacetali possono reagire ulteriormente con gli alcoli formando gli acetali e acqua. La reazione è favorita da una catalisi acida. Il gruppo funzionale degli acetali è rappresentato da un carbonio legato a due gruppi –OR. MECCANISMO GENERALE ALDEIDI E CHETONI 1- Addizione di alcoli FASE I – Formazione Semiacetali Trasferimento di un protone dal catalizzatore acido all’ossigeno Addizione del nucleofilo (metanolo) Formazione di un catione stabilizzato per risonanza (elettrofilo) Emiacetale protonato ALDEIDI E CHETONI 1- Addizione di alcoli FASE II – Formazione Acetali Trasferimento di un protone dal catalizzatore acido al gruppo OH Formazione di un catione stabilizzato per risonanza (elettrofilo) Acetale protonato Formazione dello ione ossonio e successiva perdita di acqua Attacco del nucleofilo (metanolo) ALDEIDI E CHETONI 1- Addizione di alcoli OSSERVAZIONI Gli acetali sono composti inerti nei confronti di basi, agenti riducenti e ossidanti sono usati come protettori di gruppi carbonilici di aldeidi e chetoni durante reazioni condotte su gruppi funzionali presenti in altre parti della molecola La reazione di formazione di emiacetali e acetali è particolarmente importante quando il gruppo -OH e il gruppo C=O sono vicini all’interno della stessa molecola In questo caso il composto esiste quasi completamente nella forma emiacetalica ciclica (anello a 5 o 6 membri) che si genera per addizione nucleofila intramolecolare: il gruppo –OH agisce da nucleofilo sul C carbonilico. 5-Idrossipentanale ALDEIDI E CHETONI 1- Addizione di alcoli OSSERVAZIONI I monosaccaridi hanno gruppi ossidrilici e carbonilici vicini nella stessa molecola esistono quasi esclusivamente come emiacetali ciclici a 5 o 6 membri -D-Glucosio D-Glucosio -D-Glucosio -D-Fruttosio (forma emiacetalica del fruttosio) D-Fruttosio ALDEIDI E CHETONI Reattività 1- Addizione di alcoli emiacetali ed acetali (carboidrati) 2- Addizione di ammine primarie immine (retinale) 3- Ossidazione 4- Riduzione 5- Tautomeria cheto-enolica 6- Condensazione aldolica ALDEIDI E CHETONI 2- Addizione di ammine primarie Le ammine primarie reagiscono con il gruppo carbonilico di aldeidi e chetoni in presenza di un catalizzatore acido per dare un prodotto che contiene un doppio legame carbonio-azoto chiamato immina. MECCANISMO GENERALE ALDEIDI E CHETONI 2- Addizione di ammine primarie STADIO I - Addizione nucleofila dell’ammina trasferimento di un protone dall’azoto all’ossigeno: al carbonile seguita da STADIO II - Protonazione del gruppo OH seguita dalla perdita di acqua, dal trasferimento di un protone al solvente e dalla formazione del doppio legame: ALDEIDI E CHETONI 2- Addizione di ammine primarie IMPORTANZA DELLE IMMINE NELLE REAZIONI BIOCHIMICHE La vitamina A è essenziale per il funzionamento dei bastoncelli, fotorecettori preposti alla visione in bianco e nero. Per ossidazione è trasformata nella sua forma aldeidica attiva, il retinale. Nella retina umana, il retinale si lega al gruppo amminico dell’opsina sottoforma di una immina chiamata rodopsina o porpora visiva, pigmento fotosensibile. ALDEIDI E CHETONI Reattività 1- Addizione di alcoli emiacetali ed acetali (carboidrati) 2- Addizione di ammine primarie immine (retinale) 3- Ossidazione 4- Riduzione 5- Tautomeria cheto-enolica 6- Condensazione aldolica ALDEIDI E CHETONI 3- Ossidazione Le aldeidi sono ossidate ad acidi carbossilici da molti agenti ossidanti comuni come H2CrO4 e O2. agente ossidante Il meccanismo passa per l’aldeide idrata nel nostro organismo Saggio di Tollens – prova dello specchio di argento Ione complesso argento-ammoniaca Metodo raramente usato per ossidare le aldeidi Reazione ancora usata per argentare vetri e specchi ALDEIDI E CHETONI Reattività 1- Addizione di alcoli emiacetali ed acetali (carboidrati) 2- Addizione di ammine primarie immine (retinale) 3- Ossidazione 4- Riduzione 5- Tautomeria cheto-enolica 6- Condensazione aldolica ALDEIDI E CHETONI 4- Riduzione Le aldeidi sono ridotte ad alcol primari ed i chetoni al alcol secondari con idruri metallici (NaBH4 e LiAlH4) o con H2 (riduzione catalitica). RIDUZIONE CON IDRURI METALLICI no meccanismo Lo ione idruro (H-) è un nucleofilo ed è in grado di attaccare il carbonio elettrofilo del carbonile riducendolo ad alcol. Trasferimento di uno ione idruro dall’agente riducente al C carbonilico Addizione di un atomo di idrogeno derivante dall’acqua (idrolisi) Formazione di un intermedio tetraedrico di addizione al carbonile Formazione di un alcol primario ALDEIDI E CHETONI Reattività 1- Addizione di alcoli emiacetali ed acetali (carboidrati) 2- Addizione di ammine primarie immine (retinale) 3- Ossidazione 4- Riduzione 5- Tautomeria cheto-enolica 6- Condensazione aldolica ALDEIDI E CHETONI 5- Tautomeria cheto-enolica Aldeidi e chetoni possono esistere all’equilibrio come miscela di due forme: chetonica ed enolica. L’equilibrio è spostato verso la forma chetonica. Le due forme sono tra loro isomeri costituzionali e differiscono localizzazione di un atomo di idrogeno e di un doppio legame (tautomeri). Forma chetonica Condizione per l’esistenza all’equilibrio delle forme chetonica ed enolica è la presenza di un atomo di idrogeno (detto idrogeno in ) legato al carbonio in adiacente al carbonile Forma enolica idrogeno in carbonio in nella ALDEIDI E CHETONI Reattività 1- Addizione di alcoli emiacetali ed acetali (carboidrati) 2- Addizione di ammine primarie immine (retinale) 3- Ossidazione 4- Riduzione 5- Tautomeria cheto-enolica 6- Condensazione aldolica ALDEIDI E CHETONI 6- Condensazione aldolica ACIDITA’ DEGLI IDROGENI IN E FORMAZIONE DI ANIONI ENOLATO un legame C-H è poco polare e un atomo di H legato a un C ha bassissima acidità. C e H hanno elettronegatività paragonabili Diversamente accade agli idrogeni in α di un gruppo carbonilico che sono considerevolmente più acidi degli H alchilici. Perché?? 1- Effetto induttivo elettron-attrattore del gruppo carbonilico che indebolisce il legame CH e ne promuove la ionizzazione. + ANIONE ENOLATO - 2La carica negativa presente sull’anione enolato è delocalizzata per risonanza, distribuendosi fra il carbonio in alfa e l'atomo di ossigeno carbonilico. ALDEIDI E CHETONI 7- Condensazione aldolica Reazione in cui gli anioni enolato agiscono come nucleofili nell’addizione al carbonile portando alla formazione di nuovi legami C-C. I prodotti che derivano dalle reazioni di condensazione aldolica sono comunemente chiamati aldoli, perché presentano funzionalità sia alcolica che aldeidica. MECCANISMO GENERALE Composto carbonilico (elettrofilo) Anione enolato (nucleofilo) Nuovo legame C-C ALDEIDI E CHETONI 7- Condensazione aldolica STADIO I - Rimozione di un idrogeno in tramite una base forte e formazione di un anione enolato. STADIO II – Addizione nucleofila dell’anione enolato ad un carbonio carbonilico di un’altra aldeide (o chetone) e formazione di un intermedio tetraedrico di addizione al carbonile. ALDEIDI E CHETONI 7- Condensazione aldolica STADIO III – Reazione dell’intermedio con un donatore di protoni (acqua), formazione dell’aldolo e rigenerazione del catalizzatore (OH-). STADIO IV – L’aldolo prodotto ha ancora protoni acidi in α e quindi può generarsi nuovamente l’anione enolato corrispondente. Questo può dare luogo ad una ulteriore condensazione con un’altra molecola di aldeide (o chetone), ottenendo trimeri o oligomeri.