CONTENT MARKETING. Strategie e Tecniche per aziende B2B e B2C Guido Di Fraia 1 53 Pad. 1 Stand E32 Guido Di Fraia 2 53 IL NUOVO PARADIGMA DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE E DEL MARKETING Push Interruption Outbound G. Di Fraia Pull VS Conversation Inbound 3 3 Inbound marketing: l'insieme di strategie e politiche comunicative con cui le aziende mirano a “farsi trovare” dagli utenti, invece di cercare di raggiungerli (inerrompendo ciò che stanno facendo) tramite i messaggi pubblicitari G. Di Fraia 4 4 Content Marketing: Modello di marketing che prevede di creare e offrire contenuti rilevanti e di valore per attrarre pubblici ben definiti, con l’obiettivo di orientarne l’azione e farli avanzare nel funnel di acquisto. G. Di Fraia 5 5 IL CONTENT MARKETING «…è il punto di convergenza in cui confluiscono gran parte del marketing e della comunicazione aziendale al tempo del web sociale. Il modo attraverso cui le aziende dovrebbero approcciare, in maniera strategica, le possibilità offerte dal digitale e dai social media» G. Di Fraia 6 6 b G. Di Fraia + I TREND 7 7 TREND DI RICERCA I trend di ricerca degli ultimi tre anni dimostrano una progressiva crescita di interesse per il content marketing, soprattutto da parte di aziende e professionisti. Fonte: Google Trend G. Di Fraia 8 8 TREND DI ADOZIONE Penetrazione e pratiche d’uso del Content Marketing Fonte: B2B Content Marketing. 2016 Benchmarks, Budgets, and Trends—North America TREND DI ADOZIONE Fonte: B2B Content Marketing. 2016 Benchmarks, Budgets, and Trends—North America TREND DI INVESTIMENTO Percentuale del budget di marketing assorbita dal content marketing: 2% B2B 14% B2B 3% 100% del totale Tra il 25 e il 49% Zero 1% B2C G. Di Fraia B2B 11% 19% 5% 23% B2C B2C B2B 4% B2B B2B Tra il 75 e il 99% Tra il 10 e il 24% Non sa rispondere 4% 10% 20% 25% B2C B2C 26% B2C B2B B2B 8% Tra il 60 e il 74% Tra l'1 e il 9% B2C 24% B2C Fonti: Fifth annual B2B Content Marketing Benchmarks, Budgets, and Trends—North America, ottobre 2014 2015 Benchmarks, Budgets, and Trends— North America, ottobre 2014 11 11 b G. Di Fraia + LA STRATEGIA Is the Queen 12 12 IL CONTENT MARKETING PER L’AZIENDA L’azienda che vuole fare correttamente del Content Marketing deve (imparare a) diventare editrice di se stessa G. Di Fraia 13 13 IL PROCESSO 6 FASI Produzione dei contenuti 4 Progettazione della strategia di C.M. 2 Disseminazione sui vari canali Ideazione dei contenuti Verifica 5 dei risultati 3 3 Ascolto 6 dei pubblici 1 G. Di Fraia 14 14 FASE 1 ASCOLTO Il primo passo è ascoltare i propri pubblici, per conoscere i loro interessi, i loro bisogni e i canali in cui intercettarli. G. Di Fraia 15 15 FINALITÀ DELL'ASCOLTO I bisogni e gli interessi del pubblico L'esperienza e/o i valori del brand L'azienda dovrà riuscire a progettare e produrre contenuti che si collochino esattamente in questo spazio. G. Di Fraia 16 16 FASE 1 FONTI DI ASCOLTO L'azienda ha a disposizione numerose fonti di ascolto e di solito deve «solo» imparare a utilizzarle in maniera coordinata e integrata G. Di Fraia 17 17 FONTI DI ASCOLTO 1 INTERNE - Sistema Informativo del Marketing - Rete vendite - Centralino / call center - Email di richiesta informazioni, reclamo, ordini, ecc. - Commenti e post degli utenti sui canali social dell'azienda 2 ESTERNE - Conversazioni su social network, forum e gruppi di discussione, che riguardano l'azienda, i suoi prodotti e servizi e il suo settore - Le chiavi di ricerca più utilizzate per l'azienda e il suo settore G. Di Fraia - Ricerche di mercato 18 18 FASE 3 PROGETTAZIONE STRATEGICA C.M. G. Di Fraia Consiste nel mettere a punto la strategia delle iniziative di content Mkt che andremo a sviluppare: - Obiettivi (a partire da quelli di business): • di mkt e • di content mkt - Pubblici - Tipologia di contenuti - Risultati attesi In relazione alle effettive risorse 19 19 dell’azienda CONTENT MARKETING FUNNEL GROUP FUNNEL STATE EVERYONE AWARENESS PROSPECTS TARGET MARKET CUSTOMERS REPEAT CUSTOMER PROMOTERS G. Di Fraia LEAD GENERATION (B2B) CONSIDERATION (B2C) CONVERSION - SALE INDIVIDUAL STATE INTEREST EVALUATION COMPLETE ASSESSMENT LOYALTY SATISFACTION ADVOCACY WORD OF MOUTH 20 20 GLI STADI DEL FUNNEL AWARENESS 1 LEAD GENERATION (B2B) CONVERSION - SALE 4 LOYALTY ADVOCACY rafforzare la notorietà del brand, che si propone come soggetto autorevole , in grado di interessare, informare e coinvolgente. 2) I contenuti possono essere la molla motivazionale che spinge un utente a lasciare i propri recapiti per essere ricontattato. CONSIDERATION (B2C) C R M 1) I contenuti servono innanzitutto a generare o 3 2 3) Elaborare i contenuti su misura per i clienti in ciascuna fase d'acquisto può aiutare a massimizzare le conversioni. 4) Customer service, tutorial, contenuti aggiuntivi per i clienti migliorano il loro grado di soddisfazione e aiutano a fidelizzarli. 5 5) Se percepiscono che il loro valore viene riconosciuto, i clienti più fedeli possono diventare veri e propri evangelist del brand. G. Di Fraia 21 21 CONVERSION &NURTURING Conversion Il contatto è maturo e il lead arriva a compiere l'azione auspicata dall'azienda. Lead generation Per scaricare i contenuti che gli interessano, il visitatore lascia i suoi dati t e acconsente a essere ricontatttato. f G. Di Fraia g Lead nurturing Si "coltiva" il prospect inviandogli contenuti profilati e personalizzati, scadenzati in base al suo comportamento. 22 22 LE PERSONAS Le informazioni necessarie alla definizione dei propri pubblici di rifeimento (target) possono essere sistematizzate tramite il modello “Personas”. • Il modello prevede che si costruiscano degli identikit dettagliati di personaggi finzionali che rappresentano i pubblici di riferimento dell’azienda/brand. • Il profilo di ciascuna Personas ne conterrà il nome, la foto, i tratti socio-demografici, la professione, gli obiettivi che si pone e le sfide che deve affrontare per raggiungerli (a livello professionale e privato), i valori di riferimento, la dieta mediale, i canali social utilizzati, tutto quello che ci serve per comprendere e modellizzare i e gli interessi dei pubblici di G. Di Fraia bisogni riferimento che vogliamo nutrire di contenuti per farli avanzare nel customer funnel 23 23 LE PERSONAS ATTENZIONE: Le stesse Personas non sono sempre le stesse! Noi siamo diversi in rapporto al tipo di relazione che abbiamo con una certa persona: ci comportiamo e ci aspettiamo comportamenti diversi in base a quanto la conosciamo. Lo stesso principio vale per i nostri pubblici di riferimento in rapporto alla nostra azienda/brand • I bisogni e le aspettative di chi ancora non ci conosce, o ci conosce poco, sono diversi da quelle dei nostri clienti più fedeli. • Ogni Personas andrà quindi modellizzata in relazione alla fase del customer journey in cui si trova. Ecco allora che avremo: • Marketing Personas • Buyer o User Personas G. Di Fraia • Fan Personas 24 24 Nome Caratteristiche sociodemografiche Professione Obiettivi lavorativi Valori / timori lavorativi Altri tratti Uso dei media G. Di Fraia Anna Sesso Femminile Età 35 Stato civile Convivente Residenza Torino Titolo di studio Laurea in Ingegneria Informatica Reddito annuo 40,000 euro Azienda Azienda di abbigliamento di media dimensioni Attività Responsabile IT Primari Miglioramento dell'efficienza in azienda Secondari Taglio dei costi Sfide principali Poca competenza tecnica da parte dei colleghi Sfide secondarie Resistenza dei superiori al cambiamento Principali valori Avanzamento professionale Timori / resistenze Ritmi di lavoro eccessivi Hobby Shopping, cucina, concerti Sport Aerobica tre volte a settimana Passioni Musica (diplomata al Conservatorio) Interessi Enogastronomia, viaggi Rapporto con la tecnologia Esperta di tecnologia, tende ad acquistare le ultime novità sul mercato Esposizione ai media classici Televisione (canali generalisti in prima serata) Stampa (quotidiani, periodici) Uso dei social media Facebook (uso frequente per motivi personali) Fonti informative 25 Quotidiani (Corriere della25 Sera) Periodici (L'Espresso, Focus) LE FUNZIONI DEI CONTENUTI Le funzioni che possono essere ricoperte dai contenuti mediali si possono ricondurre a quattro tipologie principali: EDUCATIVA - FORMATIVA INFORMATIVA Insegnare all'utente come usare Fornire all'utente dati e notizie uno strumento, un servizio ecc. utili LUDICO - RICREATIVA STIMOLO ALL'INTERAZIONE Intrattenere l'utente con Generare coinvolgimento, dialogo contenuti divertenti e piacevoli e partecipazione attiva G. Di Fraia 26 26 Informativa - News di settore Educativa – formativa - Calendario degli eventi organizzati dall'azienda - Tutorial per l'uso dei prodotti / - Anteprime sulle novità in vista servizi dell'azienda - Esperienze del personale o dei clienti - Risposte a domande - Storia dell'azienda e dei suoi fondatori - Best practices e case studies - Ecc. - Risultati di test condotti sui prodotti / servizi dell'azienda - Elenchi di tool e risorse utili - Ecc. Stimolo all'interazione - Richieste dirette di commenti e suggerimenti - Contest, concorsi e attività di crowdsourcing - Dibattiti su tematiche relative al settore dell'azienda - Ecc. G. Di Fraia FUNZIONI Ludico – ricreativa - Giochi di parole e aneddoti - Notizie originali e bizzarre - Massime, proverbi e citazioni - Advergame e giochi - Ecc. TIPOLOGIE DI CONTENUTI 27 27 FASE 3 IDEAZIONE DEI CONTENUTI Consiste nell’ideare i contenuti più adatti a raggiungere gli obiettivi perseguiti sulle diverse Personas definendone: - G. Di Fraia Contenuti Linguaggio Format Periodicità Il tutto in relazione alle effettive capacità produttive 28 dell’azienda 28 I VARI FORMAT Ogni contenuto può essere veicolato FOTO L INFOGRAFICA secondo molteplici format, a seconda del canale in cui lo si vuole veicolare e della Personas che si vogliono intercettare. L'importante è che di ciascun format VIDEOGIOCO l'azienda conosca le grammatiche e i TESTO CONTEST VIDEO FACEBOOK APP NEWSLETTER WEBINAR WHITE PAPER EBOOK SONDAGGIO MOBILE APP FUMETTO L linguaggi, in modo da ottenere un risultato professionale. G. Di Fraia QUIZ PRESENTAZIONE REDAZIONALE 29 29 TAVOLA PERIODICA G. Di Fraia QUIZ Fonte: Chris Lake, eConsultancy 30 30 FASE 4 PRODUZIONE Consiste nel produrre concretamente i contenuti progettati G. Di Fraia 31 31 LE RISORSE La fase di produzione dei contenuti va pianificata in ogni dettaglio e richiede una perfetta organizzazione dei tempi e delle risorse, costituite da: COMPETENZE TEMPO UOMO Bisogna concentrarsi sui L'organizzazione dei PROCESSI – STRUMENTI contenuti che si è in processi deve essere Per la pianificazione delle grado di produrre con molto precisa e saper attività è necessario professionalità, garantire un certo predisporre il piano dotandosi di adeguate margine di tolleranza editoriale e il protocollo risorse di personale per ritardi e imprevisti. dei processi produttivi, (interno o freelance) e che fa il quadro di chi è software. responsabile delle singole attività. G. Di Fraia 32 32 LE PIATTAFORME Ci sono numerose piattaforme per la gestione dei processi collaborativi di produzione e distribuzione dei contenuti editoriali da parte delle aziende. FREE FREEMIUM PREMIUM List.Ly Scoop.it Curata Kuratur Feedly Percolate Pulse (mobile app) Storify Aggregage Pocket Paper.li PublishThis Google Currents (mobile Trapit app) Swayy Zite (mobile app) PearlTrees G. Di Fraia 33 33 FASE 4 DISSEMINAZIONE Far giungere i contenuti prodotti ai relativi pubblici «Personas» attraverso i canali più adatti a ciascuno di loro G. Di Fraia 34 34 FASCIA ORARIA 7.00 - 10.00 10.00 - 12.00 12.00 - 15.00 15.00 - 18.00 18.00 - 21.00 21.00 - 24.00 CANALE facebook twitter blog altro 1 altro 2 altro 3 facebook twitter blog altro 1 altro 2 altro 3 facebook twitter blog altro 1 altro 2 altro 3 facebook twitter blog altro 1 altro 2 altro 3 facebook twitter blog altro 1 altro 2 altro 3 facebook twitter blog altro 1 altro 2 altro 3 LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO DOMENICA Lorem Ipsum Lorem Ipsum Lorem Ipsum www.contentmkt.it tool realizzato da Cristina Palermo e Valentina Neri PIANO EDITORIALE G. Di Fraia QUIZ È un documento operativo in cui specificare: - I contenuti da pubblicare - La data e l'ora della pubblicazione - I canali - Le Personas a cui si rivolge ogni contenuto - La figura responsabile della pubblicazione. Fonte: Contentmkt.it 35 35 Syndication Influencer Fare in modo che i contenuti non siano pubblicati L'azienda deve mappare gli solo sugli spazi proprietari dell'azienda, ma anche influencer del proprio settore, su altri siti , blog, canali social ecc. frequentati dalle seguirli e attivare un dialogo Personas di riferimento. con loro, in modo da invogliarli a rilanciare e diffondere i suoi contenuti. INCREMENTARE IL PUBBLICO Paid Amplificare la portata dei contenuti tramite strumenti paid: SEM, Facebook Ads, tweet sponsorizzati… Search Ottimizzare i contenuti sulla base delle parole chiave maggiormente utilizzate dalle Personas di riferimento. G. Di Fraia AUDIENCE DEVELOPMENT 36 36 FASE 6 MISURAZIONE E VERIFICA G. Di Fraia Analisi dei risultati e ottimizzazione costante dei contenuti e dei processi 37 37 LE METRICHE È necessario monitorare le metriche giuste per ogni fase del processo, ponendosi queste domande: - L'azienda ha un numero sufficiente di idee? - Quali idee danno vita ai contenuti di maggior successo? - Il processo produttivo sconta dei rallentamenti? - I contenuti sono distribuiti nel modo corretto tra le diverse Personas? - Quali canali restituiscono i risultati migliori? - Quali sono gli influencer che generano più traffico? - Quali autori dei contenuti aziendali sono più seguiti? - Il traffico portato dai paid media è proporzionale al loro costo? - Quali tipologie di contenuti attraggono nuovi visitatori? - Quali contenuti sono in grado di trattenere i visitatori e accompagnarli lungo gli stadi del funnel? - Le Personas sono soddisfatte ad ogni stadio del processo di acquisto? - È il caso di rivedere, del tutto o in parte, le ipotesi iniziali sulle quali si era fondata la strategia? G. Di Fraia Fonte: How To Build and Operate a Content Marketing Machine Created by Kapost in partnership with Marketo 38 38 CONTENT MARKETING: CRITICITÀ L’azienda, qualunque sia il proprio ambito di attività e il modello di business che attua, deve diventare editrice di se stessa. G. Di Fraia 1 COMPLESSITÀ OGGETTIVA Cultura aziendale Processi organizzativi Competenze diverse e diversificate 2 ATTIVITÀ LUNGA E “ONEROSA” Una volta accesa, la macchina produttiva non si può più arrestare Il mondo là fuori è sempre più vorace di contenuti di valore. 39 39 CONTENT MARKETING: CRITICITÀ G. Di Fraia 40 40 Il content marketing è Per raggiungere questo È quindi necessario un cambiamento di obiettivo, l'azienda elaborare una paradigma: l'azienda deve conoscere in strategia, che richiede non mira più a profondità i propri tempo, risorse e raggiungere i suoi pubblici di riferimento competenze pubblici e produrre contenuti specifiche e può bombardandoli di che per loro abbiano comporare una messaggi pubblicitari, un reale valore radicale ma vuole che siano aggiunto. riorganizzazione dei loro a cercarla. PER CONCLUDERE G. Di Fraia processi e dei meccanismi interni. 41 41 CONTENT MARKETING: Approcciato correttamente, supportato da una vision strategica e implementato in modo graduale e sostenibile per l’azienda, il Content Marketing è un approccio in grado di: • Offrire risultati eccellenti a livello di business • Dare un senso “strategico” alla presenza digitale dell’azienda • Intercettare le aspettative di un consumatore sempre più refrattario e insensibile alla comunicazione e al marketing dell’interruzione G. Di Fraia 42 42 Guido Di Fraia Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM Via Carlo Bo, 1, Milano . WEB / MAIL / PHONE www.contentmkt.it [email protected] 32.9 3976890 G. Di Fraia 43 43