La strategia Content Marketing Base Volume 3 5 Anno 201 - N.3 g tin e rk Ma t n nte o C - Introduzione Le quattro fasi della strategia Il primo capitolo del white paper ha fatto un quadro Il 32% dei professionisti del marketing B2B di cosa si intende per content marketing e dei motivi interpellati dal Content Marketing Institute ha per cui è indispensabile puntare sui contenuti; il messo su bianco la propria strategia di content secondo capitolo si è calato nella realtà aziendale, marketing, una percentuale che nel B2C si attesta per capire come i contenuti possano contribuire al 37%1. al raggiungimento degli obiettivi di business e di Ma i risultati – chiosa il Content Marketing Institute – marketing. premiano in modo inequivocabile proprio chi mette Per aspirare a questi risultati, però, non basta al centro la strategia. Si tratta di un processo che limitarsi a pubblicare in rete una certa mole di si articola in quattro fasi: ideazione, produzione, materiale, ma bisogna elaborare una strategia di disseminazione e verifica dei risultati. content marketing che va studiata nei dettagli, pianificata e portata avanti da professionisti dotati di competenze specifiche. Tale consapevolezza si sta diffondendo a macchia d’olio ma non sempre viene messa in pratica adeguatamente. 1 B2B Content Marketing 2016 Benchmarks, Budgets, and Trends—North America http://contentmarketinginstitute.com/wp-content/uploads/2015/09/2016_B2B_Report_Final.pdf B2C Content Marketing 2016 Benchmarks, Budgets, and Trends—North America http://contentmarketinginstitute.com/wp-content/uploads/2015/10/2016_B2C_Research_Final.pdf 02 Fase 1 Ideare la strategia Per produrre contenuti di qualità in grado di effetti distorsivi a cui vanno incontro le ricerche di intercettare i bisogni e gli interessi dei propri mercato e i focus group tradizionali. pubblici, il primo passo è quello di ascoltare i Tutte queste informazioni, opportunamente filtrate, pubblici stessi per arrivare a conoscerli in modo analizzate e rielaborate (anche facendo ricorso approfondito. Qualsiasi azienda possiede già dei a piattaforme di ascolto), serviranno a costruire canali interni a tale scopo (email, call center, rete di un’accurata rappresentazione dei propri pubblici di vendita, sistema informativo del marketing riferimento. A tale scopo si può adottare il modello ecc.): sistematizzare il monitoraggio di questi Personas, con cui si costruiscono profili dettagliati canali, facendoli fruttare al meglio ed evitando di di personaggi finzionali che rappresentano i propri disperdere informazioni preziose, è un compito da clienti-tipo. Il profilo di ciascuna Personas ne non trascurare. conterrà il nome, la foto, i tratti socio-demografici, A tutti questi servizi, però, si rivolgono soltanto la professione, gli hobby, gli obiettivi che si pone i clienti (effettivi o prospect), che si limitano a e le sfide che deve affrontare per raggiungerli, i parlare in modo circostanziato dell’azienda e dei valori di riferimento, la dieta mediale. L’azienda suoi prodotti. Immensamente più ampio, a livello dovrà quindi studiare e produrre ogni contenuto quantitativo e qualitativo, è il bacino di informazioni sulla base delle caratteristiche della Personas a cui regalato dai canali social. Nelle conversazioni intende rivolgersi e della fase del customer journey online infatti le persone parlano di sé, dei prodotti che sta vivendo: a parità di caratteristiche, a chi che acquistano, degli eventi a cui partecipano, ha appena acquistato un prodotto dell’azienda ci delle proprie opinioni su pressoché qualsiasi cosa; si rivolge in modo diverso rispetto a quanto non e, soprattutto, lo fanno senza pensare di essere si farebbe con un cliente fedele di un competitor osservate, sgombrando il campo dai potenziali (Il modello Personas, qui solo accennato, sarà 03 LA STRATEGIA - CONTENT MARKETING BASE VOLUME 3 oggetto di un white paper che sarà pubblicato su tool, gratuiti o a pagamento, per l’analisi delle contentmkt.it). parole chiave: con quali keywords un utente-tipo Oltre ai potenziali clienti bisogna identificare, cerca l’azienda? Quali sono i trend più interessanti conoscere e intercettare gli influencer del proprio degli argomenti sui quali l’azienda vuole incentrare settore: si tratta di tutte quelle persone che, tramite i suoi contenuti? Ci sono correlazioni tra queste i loro canali in rete, hanno acquisito un grande keywords e altre ricerche? Su quali parole chiave seguito e sono quindi in grado di influenzare si posizionano gli altri soggetti (aziende, blog, chi le segue. A tale scopo si possono usare tool magazine ecc.) che offrono risorse simili? Il tema è come Wefollow.com (che elenca i profili Twitter senza dubbio ampio e complesso e lo affronteremo più seguiti, con la possibilità di selezionarli per in un approfondimento a parte, sempre su categoria o parola chiave) e Muckrack.com contentmkt.it; a questo primo livello, l’importante (una directory di giornalisti presenti su Twitter, è tenere in considerazione il fatto che la qualità classificati per settore di riferimento) . dei contenuti è irrinunciabile, ma bisogna anche Produrre contenuti che interessano agli influencer studiare in modo accurato e minuzioso le modalità sarà un modo per amplificare rapidamente la per far sì che quei contenuti vengano intercettati portata della propria strategia di content marketing. nei modi e nei tempi e dagli interlocutori giusti. 2 I passi elencati brevemente fin qui servono a capire chi intercettare, ma è indispensabile fare in modo che queste persone trovino proprio l’azienda al momento giusto. A questo servono i numerosi 2 Fonte: Contently, The beginner’s guide to blogging and content strategy. http://contently.com/strategist/2011/09/08/e-book-the-beginnersguide-to-blogging-content-marketing-strategy/ 04 Fase 2 Produrre i contenuti Siamo arrivati al momento cruciale: quello in cui alla personalità e alle aspettative del pubblico, bisogna produrre contenuti di qualità, in grado coerente con la propria brand identity. In linea di emergere dalla sterminata massa di materiale generale, bisognerà evitare toni eccessivamente disponibile in rete. Una questione da affrontare da istituzionali e autoreferenziali, in modo tale da diverse prospettive. risultare credibili e vicini ai propri pubblici. 1 - COMPETENZE 3 - CANALE Tutto ciò che l’azienda produce deve risultare L’azienda ha a disposizione numerosi canali per professionale: ciò significa che bisogna mettere al veicolare contenuti: dal sito aziendale, al blog, bando l’improvvisazione e affidare la realizzazione passando per i social network (Facebook, Twitter, dei contenuti solo a chi ha le adeguate competenze, Pinterest, LinkedIn, Vine…), le newsletter e altro che a seconda delle occasioni possono coinvolgere ancora. molteplici settori: scrittura, montaggio, fotoritocco, Bisogna mettere da parte l’erronea convinzione per doppiaggio ecc. cui l’importante sia “riempire” il maggior numero 2 - TONO DI VOCE possibile di spazi: nella fase di pianificazione l’azienda dovrà scegliere quelli più adatti a intercettare i propri pubblici e, al momento della Se l’intento è quello di farsi notare e distinguersi da produzione dei contenuti, dovrà rispettare le una concorrenza che può essere serrata, può essere grammatiche specifiche dei canali scelti, senza l’approccio a fare la differenza. commettere l’errore di replicare pedissequamente Ogni azienda deve decidere il proprio tono di voce, lo stesso contenuto su media diversi. che dev’essere distintivo e caratterizzante, allineato 05 LA STRATEGIA - CONTENT MARKETING BASE VOLUME 3 4 - FORMAT persuadere, condividere risorse o conoscenze… Ogni contenuto può essere veicolato tramite contenuto più adatta: per fare alcuni esempi, per molteplici format: post testuale, immagine, intrattenere si possono elaborare vignette divertenti, infografica, videotutorial, fumetto, app, newsletter, per insegnare si può pubblicare un videotutorial su white paper ecc. un prodotto, per attivare una conversazione si può 5 - TIPOLOGIA DI CONTENUTO A seconda dello scopo si sceglie la tipologia di scrivere un articolo di opinione su un “tema caldo” e così via. È proprio incrociando tutte queste variabili che si Sono potenzialmente infinite le tipologie di arriva a definire e pianificare il content mix adatto contenuto che possono essere veicolate tramite per gli obiettivi aziendali. Tenendo sempre in i format sopra menzionati. Prima di tutto bisogna considerazione il fatto che nulla è immutabile ma, decidere qual è la funzione specifica a cui si vuole al contrario, monitorare con costanza i risultati assolvere: informare, iniziare una conversazione, permette di apportare alla propria strategia quegli dirimere una controversia, dare un’ispirazione, aggiustamenti necessari a ottimizzarne l’esito. esprimere un’opinione, educare, intrattenere, 2 B2B Content Marketing 2016 Benchmarks, Budgets, and Trends—North America http://contentmarketinginstitute.com/wp-content/uploads/2015/09/2016_B2B_Report_Final.pdf B2C Content Marketing 2016 Benchmarks, Budgets, and Trends—North America http://contentmarketinginstitute.com/wp-content/uploads/2015/10/2016_B2C_Research_Final.pdf 06 Fase 3 Disseminare i contenuti Una volta creati i contenuti, non si può cadere nell’errore di limitarsi a pubblicarli nei propri spazi web e social senza aver prima predisposto un piano dettagliato. Lo strumento-cardine a tale scopo è il calendario editoriale, uno schema che traduce La DATA E L’ORARIO in cui verrà pubblicato La TIPOLOGIA (post, immagine, video...) Il CANALE (Facebook, blog, sito...) Le PERSONAS a cui quel contenuto è rivolto. in azioni concrete ciò che inizialmente era stato Ogni azienda inoltre dovrà mettere nero su bianco pianificato in astratto. La struttura è quella di una la propria organizzazione dei processi, definendo normale tabella che indica: chi si deve occupare di ogni attività, con quali Il NOME del contenuto 07 tempistiche e quali sono le figure a cui deve fare riferimento. Fase 4 Verificare i risultati Chiunque investa risorse per attivare una strategia di content marketing, che sia un impiegato di banca che dopo l’orario d’ufficio raccoglie in un blog le sue migliori ricette di cucina oppure il direttore marketing di una multinazionale farmaceutica, deve 67% Ranking SEO 66% Customer renewal rate 64% Intenzioni di acquisto 62% Aumento delle iscrizioni occuparsi di verificare l’esito del proprio lavoro. Il Per i professionisti B2C invece gli indicatori sono tema della misurazione dei risultati è estremamente i seguenti: ampio (lo affronteremo in un white paper dedicato, che sarà disponibile su www.contentmkt.it) ed è oggetto di dibattito anche tra gli addetti ai lavori. La già ricordata indagine del ContentMarketing Institute rivela che sono questi gli indicatori più usati dai professionisti statunitensi del B2B per giudicare il successo di una campagna: 87% Qualità dei lead 84% Vendite 82% Aumento dei tassi di conversione 71% Quantità dei lead 71% Traffico verso il sito aziendale 69% Brand lift 08 85% Vendite 80% Aumento dei tassi di conversione 79% Traffico verso il sito aziendale 78% Qualità dei lead 75% Ranking SEO 73% Quantità dei lead 72% Customer renewal rate 71% Brand lift 70% Aumento delle iscrizioni 67% Condivisioni sui social media 66% Intenzioni di acquisto Ma, di fronte alla necessità di calcolare il ritorno LA STRATEGIA - CONTENT MARKETING BASE VOLUME 3 di una campagna sui social media, è facile sentirsi questo caso servirà un approccio ragionato, per disorientati. non incorrere nell’equivoco di ricondurre tutto a Da un lato c’è l’abitudine consolidata di calcolare la valori numerici (come l’aumento dei fan o follower) profittabilità del capitale investito tramite il R.O.I., senza riflettere su quanto essi siano strategici per vale a dire il semplice rapporto tra il profitto l’azienda. (guadagno meno costo dell’investimento) e il costo Il processo corretto, conclude Cosenza riadattando dell’investimento. la “Piramide del R.O.I.” di Jeremy Owyang, è quello Dall’altro lato, ci sono le innumerevoli metriche che mette in collegamento tra loro: offerte da ogni canale social: il numero di fan e follower, la reach dei post, fino a quelle più OBIETTIVI AZIENDALI: complicate che misurano il livello di interazione e ad esempio, si può proporre di migliorare le coinvolgimento. performance finanziarie e il servizio clienti e a tale L’azienda, Il problema, suggerisce Vincenzo Cosenza , è che scopo può attivare un servizio di customer care spesso la domanda iniziale è sbagliata: via Twitter. In questo caso per valutare i risultati 3 deve misurare il taglio dei costi e la soddisfazione […] “La domanda “Qual è il R.O.I. di Facebook?” non dei clienti. è corretta. Sarebbe come chiedere “qual è il ritorno dell’investimento del telefono”. La richiesta andrebbe riformulata in modo da comprendere la specifica attività posta in essere, dalla quale ci si attende un risultato finanziario, e il tempo di riferimento nel quale si espleterà. Ad esempio: “qual è il R.O.I. della gestione della presenza su Facebook per il primo semestre del prossimo anno?” oppure “quale R.O.I. ci si può attendere dallo spostamento del 10% delle risorse dal call center tradizionale al customer care via Facebook, nel prossimo trimestre?”. La questione, in sintesi, è inevitabilmente complessa. Innanzitutto, il R.O.I. è soltanto uno dei tanti indici di risultato e non può essere applicato indistintamente a qualsiasi attività di content marketing: “quelle di relazione con gli opinion leader della rete, la gestione METRICHE DI BUSINESS: con quest’esempio, la metrica da considerare è la riduzione del traffico al call center tradizionale. METRICHE SPECIFICHE DEI SOCIAL MEDIA: Si analizza la percentuale di problematiche risolte attraverso Twitter. In questo modo l’azienda non disperde tempo e risorse per analizzare l’enorme numero di metriche a disposizione, ma si concentra solo su quelle che a tutti gli effetti risultano coerenti tra di loro, contestualizzate e funzionali a una visione più ampia. di una crisi attraverso i social media, la gestione della presenza online per produrre awareness, non sempre possono essere direttamente legare ad un risultato finanziario”, continua Cosenza. Questo parametro sarà più pertinente per valutare il risultato di una singola campagna, ma anche in 3 http://vincos.it/2012/03/14/il-roi-dei-social-media-su-panoramaeconomy/ 09 Per proseguire LA STRATEGIA - CONTENT MARKETING BASE VOLUME 3 Figura 1. La piramide del ROI – Vincenzo Cosenza sulla base della piramide di Owyang 10 Conclusioni Il percorso è tracciato... Per un’azienda, intraprendere una strategia di paradigma che può rivelarsi faticoso, impegnativo content marketing significa intercettare uno dei e sfidante. Pur senza la pretesa di trattare in modo trend più attuali e promettenti nel campo della esauriente tutti i suoi aspetti, questo white paper comunicazione, digitale e non solo. Ma significa ha fornito un quadro generale dei motivi per cui anche molto altro. avviare questo percorso e delle fasi operative che Significa conoscere i propri target di riferimento bisogna intraprendere. in modo completamente nuovo, rivoluzionare Su il modo in cui parla di se stessa e dei propri approfondimenti più specifici, per guidare l’azienda prodotti, occuparsi di temi e compiti che possono passo dopo passo nell’elaborazione della sua apparire molto lontani dal suo core business, strategia rivedere la propria organizzazione del lavoro, formare il personale o acquisire dall’esterno risorse specializzate. E si potrebbe continuare ancora a lungo. Tutti questi elementi evidenziano in modo incontrovertibile una fatto: il content marketing non è una moda passeggera, ma un cambiamento di 11 contentmkt.it sono in arrivo molti ContentMkt.it Chi siamo Nata nel 2015, ContentMkt.it è la prima community fondamentali per guidare la tua strategia di content italiana interamente dedicata al content marketing. marketing: analizzano un problema fino a dare A fondarla è Guido Di Fraia, professore associato di passo dopo passo la soluzione, corredandola con Processi culturali e comunicativi e ideatore del primo dati recenti, trend di settore e suggerimenti pratici. percorso di laurea magistrale e del primo Executive Master in Italia interamente dedicati al digital e Il blog è una finestra aperta sugli aggiornamenti social media marketing. Con lui, un eterogeneo più recenti del mondo del digital e del social media team di professionisti che hanno messo in campo marketing: contenuti in italiano, chiari e veloci, le proprie competenze per offrire agli addetti ai accuratamente selezionati dal mare magnum delle lavori, ai professionisti del marketing, agli studiosi notizie disponibili in Rete. ma anche ai semplici curiosi un qualcosa che fino a ieri in Italia ancora non c’era: una piattaforma I tool sono pratici strumenti operativi che vi unica, costantemente aggiornata, dove chi lavora daranno un aiuto fondamentale per gestire alcune nel content marketing può trovare le risorse di cui fasi cruciali della strategia: dalla creazione del piano ha bisogno. editoriale alla produzione dei contenuti, dalla Risorse gratuite, accessibili a tutti, divulgative e al content curation alla creazione del profilo delle tempo stesso assolutamente valide da un punto di Personas di riferimento. vista scientifico e professionale. LE RISORSE Chiari e sintetici, i white paper sono gli strumenti 12