i contenuti per il web: content marketing e content curation

I CONTENUTI PER IL WEB:
CONTENT MARKETING E
CONTENT CURATION
Corso di Elementi di informatica e web
Prof. Guido Fusco
Lezione a cura di
Stefania Zona
Diffusione e tipologie dei
contenuti online
«In fin dei conti gli utenti visitano un sito web per il contenuto.
Tutto il resto è solo scenografia.»
J. Nielsen
Possibilità universale di creare il contenuto grazie a :
• automazione codice informatico
• software libero
Tipi di siti coinvolti nella democratizzazione dei contenuti:
1. Blog
2. Wiki
3. Social network
Tipologie di contenuti presenti online:
• Contenuti testuali
• Contenuti multimediali
• Contenuti SEO oriented
Il Content Marketing:
i contenuti come strategia
di vendita
«Marketing significa pubblicare contenuti di qualità.»
A. Handley e C.C. Chapman
Il Content Marketing Institute afferma che:
Il content marketing è una tecnica di marketing per creare e distribuire
contenuti rilevanti e di valore per attrarre, acquisire, e coinvolgere un
target ben definito e capito, con l'obiettivo di guidare l'azione del
cliente redditizio.
Content is king,
but marketing is the queen…
Il content marketing è comunque una forma di vendita, in cui si
usano i contenuti principalmente per:
• Migliorare la propria reputazione
• Attrarre nuovi clienti
• Fidelizzare i clienti già acquisiti
Per fare ciò bisogna conoscere bene la propria utenza e vederla come
un insieme di persone e non di numeri o bersagli, interagendo con
loro e instaurando un dialogo continuo basato sui contenuti.
Inbound marketing indica una modalità di
marketing centrata sull'essere trovati da
potenziali clienti (outside-in)
Outbound marketing (inside-out) è
imperniato su un messaggio
direzionato unicamente verso il
cliente.
Pianificare il Content Marketing
1. Selezionare gli
obiettivi
2. Definire l’audience 3. Creare un piano dei
contenuti
4. Definire strategie e
sviluppo dei contenuti
5. Testare e analizzare
Content curation:
il futuro dei contenuti di valore
«Le persone migliori sono quelle che capiscono i contenuti.
Sono tremende da gestire, ma ne vale la pena,
perché sono proprio in gamba.»
Steve Jobs
Dal manifesto della Content Curation, di Rohit Bhargava:
«Nel prossimo futuro gli esperti prevedono che i contenuti sul web andranno
duplicandosi ogni 72 ore. Le analisi dettagliate sugli algoritmi da utilizzare,
non saranno più sufficienti a trovare ciò che cerchiamo. Per soddisfare il
bisogno di molte persone di usufruire dei contenuti migliori che riguardano
specifici argomenti, ci sarà bisogno di una nuova categoria di individui che
lavori online per questo. Non qualcuno che lavori creando ulteriori contenuti,
ma che dia un senso a tutti i contenuti creati da altri. Solo per trovare ed
organizzare i contenuti migliori e maggiormente pertinenti. Le persone che
assumeranno questo ruolo saranno conosciuti come curatori di contenuti.»
Ogni 60 secondi sul web accade questo:
Esiste un overload informativo generato dall’abbassamento dei costi e della soglia d’accesso alla produzione dei contenuti.
Il sovraffollamento delle informazioni pone il problema di
disciplinare immense quantità di contenuti
I motori di ricerca hanno il compito di catalogare i contenuti,
ma il loro limite è l’automatizzazione, che riesce a gestirne la quantità, ma non la qualità.
Gli utenti hanno poco tempo a disposizione, non possono
leggere tutto quello che c’è online e trovare contenuti
pertinenti tramite i motori di ricerca
diventa sempre più difficile.
«La curation giunge
quando la ricerca delle macchine
finisce il proprio lavoro.»
C. Shirky,
«Un curatore aggiunge contesto, fiducia e significato
ad una precedente massa di cose.»
E. Weaver Engel
Nasce quindi l’esigenza sempre più incalzante di qualcuno che faccia ordine in questo mare magnum di informazioni, qualcuno
che sia umano.
Cercare contenuti di valore in mezzo all’overload informativo, ordinarli, eliminando il rumore, far emergere il messaggio e dargli
un senso, per poi condividerli con un pubblico di riferimento è
questo che fa un content curator.
Rohit Bhargava divide l’attività di curation in cinque step:
Il valore aggiunto che un curatore può dare è la sua esperienza, che lo
guida durante l’intera attività. Si parla infatti di expert curation.
«La Content Curation è il
processo di ricercare
informazioni rilevanti e di
qualità riguardo un
argomento specifico,
aggiungendo un livello di
sense making ad esse, per
poi condividere i risultati con
un audience di riferimento.»
Beth Kanter
Cosa non è la Content Curation:
• Blogging
• Social bookmarking
• Content aggregation
• Link spraying
I contenuti sono anch’essi una merce, preziosa e particolare, perciò
vanno posizionati sul mercato come tale.
Esiste una grande domanda di informazione di qualità e le aziende
possono impegnarsi per offrire contenuti che la soddisfino.
La curatela dei contenuti può promuovere l’autorità e l’autorevolezza di un’azienda e farne una risorsa preziosa per il suo pubblico,
elevandola da semplice rivenditrice a punto di riferimento.
Con la diffusione del content marketing le aziende dovranno
avere e gestire un loro portfolio informativo, costituito da un mix
di contenuti creati e curati. Infatti fare curation non è una
scorciatoia, il content mix ideale prevede:
Contenuti
Curati
• 15/20% di contenuti creati
Creati
10%
20%
• 70/75% di contenuti curati
• 5/15% di contenuti generati dagli utenti
70%
UGC
La componente più importante di questo lavoro la descrive la
parola ''continuamente''. Nel mondo di Internet, in cui le
informazioni si aggiornano in tempo reale, la continuità è
fondamentale.
I risultati si otterranno nel medio-lungo periodo, grazie a un
lavoro costante.
Robin Good
«La curation è l’arte di selezionare il meglio.»
Il motivo per cui oggi parliamo molto di content curation è perché
per la prima volta nella storia, ci troviamo di fronte a una tale
sovrabbondanza di informazioni in tutti i campi. […] La "content curation" non è infatti una moda, ne uno stile nato per soddisfare
blogger ed autori senza più idee su cosa scrivere, ma è in realtà un
elemento essenziale, indispensabile a qualsiasi ecosistema la cui
economia e sopravvivenza è basata sulle informazioni.
Robin paragona un NewsMaster ad un Dj:
entrambi devono infatti selezionare il meglio per mixarlo,
donandogli nuova vita. Il valore inestimabile che il newsmaster
porta al mondo dell'informazione è l'introduzione di un filtro
umano nel meccanismo di distribuzione delle notizie.
Non creiamo,
non distruggiamo.
Noi curiamo e
mixiamo.