La mindfulness negli adolescenti L’adolescenza rappresenta una fase “critica” dello sviluppo, sia dal punto di vista psico-fisico che sociorelazionale. Questa fase porta con se molte espressioni di disagio, collegate ai diversi contesti di vita, la famiglia, la società e ai tratti di personalità. Molti adolescenti sono attratti da comportamenti definiti dagli adulti “sbagliati”, comportamenti motivati dal desiderio di vivere esperienze eccitanti (“sensation seeking”). Secondo il Daniel J. Siegel “ non c'è niente di sbagliato negli adolescenti, il loro comportamento “rischioso” deriva direttamente da cambiamenti nei circuiti neuronali del cervello che danno origine a delle qualità precise: una ricerca di novità , un impegno sociale, una maggiore intensità emotiva, l’esplorazione creativa Come spiega Siegel, il modo in cui gli adolescenti coltivano queste qualità determina la loro identità da adulti. Durante le fasi di crescita c’è: prima una sovrapproduzione del numero di neuroni (cellule) e sinapsi (connessioni) nel cervello che crea un enorme potenziale; poi seguita da una fase di "potatura" e organizzazione delle vie neurali. Questo significa che il cervello conserva solo le connessioni spesso utilizzate e scarta sinapsi inutilizzate. Così il cervello dell’adolescente è pieno di potenzialità, e le azioni cioè i comportamenti agiti determineranno una “specializzazione positiva e negativa”. Molte ricerche suggeriscono che lo sviluppo del cervello , in particolare la corteccia prefrontale , non è completata fino a circa l'età di 25 . E’ sull’individuazione di questa regione cerebrale che i nuovi studi pilota sull’applicazione della mindfulness in adolescenza iniziano a misurarne gli effetti e le potenzialità. Le importanti funzioni della corteccia prefrontale il cui sviluppo è stimolato dalla mindfulness sono: la concentrazione dell'attenzione, l’organizzazione dei pensieri, il fare previsioni, le strategie di pianificazione, la regolazione del comportamento e delle emozioni, il controllo degli impulsi. Il cervello adolescente ha dimostrato di aver migliorato la comunicazione tra emisfero destro e sinistro, equipaggiandosi con il pieno potenziale di strategie analitiche e creative per soddisfare situazioni di vita complesse. I maggiori benefici “cosìdetti osservabili” della pratica della mindfulness negli adolescenti riguardano lo sviluppo di competenze sociali ed emotive e la consapevolezza di sé (acquisizione fondamentale in questa età evolutiva di passaggio e formazione dell’identità), dal punto di vista clinico il miglioramento di comportamenti antisociali, dell’aggressività, di disturbi della condotta, del disturbo borderline di personalità, del disturbo ossessivo compulsivo e del disturbo da deficit di attenzione con iperattività (Bogels et. al 2008). Altri importanti effetti positivi derivano dall’insegnamento dell’ “autoregolazione dell’attenzione” (Bishop et al. 2004), e riguardano il miglioramento della reattività allo stress, lo sviluppo di risorse interne per l’autoregolazione dell’attenzione che conducono allo sviluppo di strategie di coping funzionali a ridurre e gestire l’ansia, a prevenire la depressione, alla gestione del dolore cronico, al miglioramento di disturbi psicosomatici (psoriasi, alopecia, fibriomialgia), di disturbi alimentari, e alla riduzione dei comportamenti di abuso di sostanze (Kabat-Zinn e Baer 2003; Bishop 2002). Nonostante l’aumento di studi pilota e ricerche sulla mindfulness in adolescenza, sono ancora pochi i protocolli validati. Uno dei protocolli validati è l’MBSR-T Mindfulness-Based Stress Reduction for Teens di Gena Biegel (2010). L’ autrice sottolinea la “risonanza” delle pratiche del body-scan, yoga-mindfulness, in quanto più attive, e sottolinea l’ aspetto importante nel lavoro con gli adolescenti: aiutarli a “ stare in, o con il silenzio". Myla e John Kabat-Zinn in un interessante libro “Learning to breathe. A Mindfulness Curriculum for Adolescents to Cultivate Emotion Regulation, Attention, and Performance” (Patricia C. Broderick, Myla Kabat-Zinn RN, BSN, Jon Kabat-Zinn 2013) riassumono così l’efficacia della pratica mindfulness con gli adolescenti: “…attraverso la coltivazione sistematica di attenzione, consapevolezza, auto-compassione e gentilezza verso gli altri, tutte capacità che gli adolescenti hanno già e che possono essere rafforzate attraverso la pratica della mindfulness, rappresentano una serie di competenze fondamentali e di grande beneficio di vita. Queste abilità possono aiutare gli adolescenti a navigare in modo più efficace attraverso un momento nella vita che può essere fonte di confusione, pieno di incertezze, ed estremamente stressante. Queste abilità di vita costituiscono la base per la costruzione di relazioni di successo, a cominciare da se stessi. Essi possono anche contribuire a ottimizzare l'ambiente sociale e scolastico…così come un musicista fa nel momento di accordare il suo strumento… ". (A cura di S. Rotondo) Riferimenti bibliografici Biegel, Gina M. (2009). The Stress Reduction Workbook for Teens: mindfulness skills to help you deal with stress. Oakland, CA: Instant Help Books. Bishop, S.R., Lau, M., Shapiro, S., Carlson, L., Anderson, N.D., Carmody, J., Segal, Z.V., Abbey, S., Speca, M., Velting, D., & Devins, G. (2004). Mindfulness: A proposed operational definition. Clinical Psychology: Science and Practice, 11(3), 230-241. Bögels S, Hoogstad B, Dun L, Schutter S, Restifo K. Mindfulness training for adolescents with externalizing disorders and their parents. Behavioral and Cognitive Psychotherapy (2008) Broderick Patricia C., Myla Kabat-Zinn RN, BSN, Jon Kabat-Zinn. Learning to Breathe. A Mindfulness Curriculum for Adolescents to Cultivate Emotion Regulation, Attention, and Performance. New Harbinger Publications, 2013. Siegel D. J “Brainstorm. The power and purpose of the teenage brain”. Penguin New York 2013