Domande e Risposte

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Studio di Psicologia
e neuropsichiatria
La Stanza Blu
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LA TERAPIA BREVE 0-5
Cos’è la terapia breve familiare con bambini di 0-5 anni?
E’ una terapia ad impostazione psicoanalitica rivolta a famiglie che si trovano in un momento
critico che spesso viene espresso nel bambino in disagi corporei o del comportamento, come
disturbi del sonno, dell’alimentazione, enuresi, difficoltà di separazione….
Lo scopo è quello di favorire lo sblocco della situazione critica e il processo evolutivo del bambino
e dei genitori. Vengono proposti 5 incontri della durata di un’ora circa ai quali vengono invitati tutti
i membri della famiglia, e un successivo incontro di follow-up dopo alcuni mesi; se necessario si
propongono altri incontri.
Durante gli incontri la terapeuta si affida all’osservazione e alla comprensione di quello che succede
nel qui e ora, si sintonizza sul gioco del bambino e sulle interazioni che avvengono tra i presenti.
Ascolta, commenta, descrivendo ciò che sta avvenendo, cioè le emozioni, le paure, i conflitti che
emergono, esprime collegamenti tra quanto viene detto.
Perché viene proposta in questa fascia d’età?
Nella fascia compresa tra 0 e 5 anni il bambino e i suoi genitori si trovano in una fase
particolarmente mobile dal punto di vista emotivo e perciò più sensibile ai cambiamenti che
derivano da una comprensione della situazione. Quindi un intervento in questa fase precoce ha
anche una valenza preventiva, perché ostacola la futura strutturazione del sintomo in forme
patologiche.
Ha sempre un esito positivo?
Nella maggior parte dei casi si. In alcuni casi, in cui la complessità della situazione familiare e la
sofferenza emotiva lo richiede, si possono proporre dei percorsi di psicoterapia individuali o dei
colloqui psicoterapeutici con i genitori.
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via F. Caracciolo n. 69 Varese tel. 0332 313510
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MINDFULNESS
La Mindfulness può essere definita come un insegnamento di pratiche meditative di
consapevolezza. Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, significa “porre attenzione in un modo
particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”. (Jon KabatZinn 2003)
La conoscenza che si esperisce nella pratica mindfulness non è di tipo concettuale ma è una
comprensione esperienziale di ciò che c’è nel qui e ora della propria vita. E’ essere presenti in ogni
momento della propria quotidianità. E’ “Risvegliarsi alla vita” (Jon Kabat-Zinn).
La Mindfulness è stata portata all’attenzione della ricerca clinica e psicologica grazie al lavoro di
John Kabat-Zinn (University of Massachusetts Meducal Center/Worcester. Stress Reduction Clinic)
e al protocollo MBSR, da lui strutturato.
La pratica permette di recepire la propria esperienza senza esserne completamente immersi e
sopraffatti, ma facendo un passo in dietro per esserne testimoni. Permette di riconoscere i propri
automatismi e quindi di aprirsi la possibilità di trovare modi nuovi di risposta.
Lo stress è la risposta fisiologica di un organismo di fronte alle pressioni dell’ambiente. Una
reazione funzionale per l’azione e la sopravvivenza, ma che può diventare disfunzionale e causare
problematiche fisiche e psichiche. L’uomo infatti spesso proprio in virtù delle sue capacità cognitive
superiori, e al fatto di poter differire il riposo, si trova in una spirale in cui non ha sosta. Ogni
evento stressante successivo al primo innesca una nuova reazione da stress prima che l’organismo
abbia avuto il tempo di riprendersi. Alla lunga stimoli via via più leggeri attivano la reazione da
stress. Così a lungo andare l’organismo si logora e lo stress diventa cronico e aumenta la possibilità
di sviluppare disturbi fisici e/o psichici più o meno invasivi ( colon irritabile, disturbi digestivi,
insonnia….). Siamo fatti per reggere un certo carico di stress, ma non per reggere situazioni di
sovraccarico; in questi casi possiamo riuscire a mantenere una certa lucidità ma ad un prezzo alto
per la nostra salute.
Non possiamo evitare il dolore o le situazioni stressanti della nostra vita, ma possiamo cambiare il
nostro modo di relazionarci ad esse. Il modo in cui percepiamo il mondo e ci relazioniamo ad esso
può avere effetti significativi sul nostro benessere ( A. Chiesa). Possiamo dunque prenderci la
responsabilità di provare a stare meglio. A darci una possibilità di scelta.
La mindfulness propone un modo profondamente diverso di porsi in relazione con la propria
esperienza. Innanzitutto con la consapevolezza che permette di conoscere i propri automatismi e
apre quindi alla possibilità di rispondere in modo nuovo, con maggiore lucidità e presenza mentale.
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Entrando in contatto con ciò che succede dentro e fuori di noi, possiamo prenderci cura del corpo e
della mente, sviluppando la capacità di stare nel presente, aprendoci a nuove possibilità per gestire
stress, dolore e malattie, ma anche per affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana.
I benefici della mindfulness iniziano da subito e aumentano con l’aumentare della pratica. La
mindfulness è una capacità intrinseca a noi esseri umani da sempre, che va semplicemente
riscoperta. Ma “non è per tutti… è semplice ma non facile” (J. Kabat Zinn), comporta un certo
grado di impegno, tempo, dedizione, pazienza.
Il programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), ideato verso la fine degli anni ’70 da
Jon Kabat-Zinn (University of Massachusetts Medical Center/Worcester. Stress Reducion Clinic) è
ad oggi, il percorso intensivo di mindfulness con la maggiore validazione scientifica al mondo.
E’ strutturato in 8 incontri settimanali di due ore ciascuno e un incontro intensivo di circa 6 ore.
Viene solitamente praticato in gruppo. Include pratiche di meditazione e consapevolezza corporea,
oltre ad alcune comunicazioni che hanno lo scopo di rendere i partecipanti maggiormente
consapevoli dei meccanismi che sottendono allo stress e del proprio modo di rispondervi e come
poterlo affrontare con maggiore efficacia. Viene richiesto ai partecipanti di praticare a casa ogni
giorno per circa 30-45 minuti, seguendo tracce audio che vengono fornite. Una parte del lavoro
riguarda la “pratica informale” che permette di sperimentare nella quotidianità ciò che viene
condiviso nell’esperienza degli incontri.
A partire dall’esperienza dei protocolli MRSR per adulti, la letteratura si va arricchendo di
esperienze e ricerche nell’ambito dell’età evolutiva, che testimoniano il valore preventivo e
formativo di interventi di mindfulness con bambini e adolescenti. Meglio ancora se la pratica dei
figli è sostenuta a partire dall’esperienza dei genitori. Attraverso la Mindfulness infatti si impara ad
essere genitori più consapevoli, una forma di consapevolezza così definita: “capacità di prestare
attenzione al tuo bambino e alla tua competenza genitoriale in modo particolare: intenzionalmente,
nel qui e ora e in modo non giudicante.” ( J. Kabat-Zinn)
Alcune tra le numerose evidenze scientifiche: Il programma MBSR, messo a punto da KabatZinn, è la modalità di riferimento a livello internazionale per introdurre le persone alla mindfulness,
che, appresa in tale programma, si è dimostrata capace di ridurre: i livelli di stress psicologico
(Williams K. A. et al., 2001), l’ansia soggettivamente percepita (Shapiro et al., 1998), sintomi fobici
e difficoltà di addormentamento (Walsh e Shapiro, 2006), la depressione (Grossman et al., 2010), la
rabbia (Anderson et al., 2007), la ruminazione ideativa (Jain et al., 2007), la disorganizzazione
cognitiva (Speca et al., 2000), i sintomi di evitamento in un disturbo post-traumatico (Branstrom et
al., 2010). Inoltre sono evidenziabili miglioramenti nella qualità della vita (Koszycki et al., 2007) e
nelle capacità di empatia (Shapiro et al., 1998), di perdono (Oman et al., 2008), di spiritualità
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(Astin, 1997), di senso di coesione del sé (Weissbecker et al., 2002), e di capacità di compassione
(Lutz et al., 2008).
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