FLEX
Monoclonal Mouse
Anti-Human
ZAP-70
Clone 2F3.2
Ready-to-Use
(Dako Autostainer/Autostainer Plus)
Codice IS653
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
FLEX Monoclonal Mouse Anti-Human Cytokeratin ZAP-70, Clone 2F3.2, Ready-to-Use (Dako Autostainer/Autostainer
Plus) è destinato per essere utilizzato nell’immunoistochimica congiuntamente a strumenti Dako Autostainer/Autostainer
Plus. Questo anticorpo è utile per l’identificazione di ZAP-70 in un sottogruppo di leucemia linfocitica cronica (1, 2).
L’interpretazione clinica di un’eventuale colorazione o della sua assenza deve essere integrata mediante studi
morfologici avvalendosi di controlli adeguati e deve essere valutata nell’ambito dell’anamnesi del paziente e di altri
test diagnostici da parte di un patologo qualificato.
Cenni
e spiegazioni
ZAP-70 (proteina associata a ζ con peso molecolare 70 kDa) è una chinasi della tirosina della famiglia Syk che
svolge un ruolo importante nello scatenamento della cascata di segnalazione in risposta alla stimolazione del
recettore di linfociti T (1). Principalmente è espressa nei linfociti T e nelle cellule NK (natural killer) (1-6), ma è
rilevabile anche nei mastociti e nei basofili (2). ZAP-70 è espressa anche nei normali pro/pre-linfociti B, ma non nei
normali linfociti B maturi (4).
ZAP-70 è espressa nei linfociti B in un sottogruppo di leucemia linfocitica cronica (CLL) strettamente associata ad
una configurazione immutata dei geni della regione variabile della catena pesante delle immunoglobuline (IgVH) (1-3,
5, 6). Il significato funzionale preciso di ZAP-70 in questo sottogruppo di linfociti B CLL non è noto. Alcuni dati
indicano che l’espressione di ZAP-70 in CLL consente una segnalazione IgM più efficace nei linfociti B CLL, che
potrebbe spiegare il progresso della malattia (5). Inoltre, alcune neoplasie dei linfociti B (1, 6) e neoplasie dei linfociti
T esprimono la ZAP-70 (6).
Fare riferimento alle General Instructions for Immunohistochemical Staining della Dako o alle istruzioni sul sistema di
rilevazione per le procedure IHC per: (1) Principio della procedura, (2) Materiali necessari ma non forniti,
(3) Conservazione, (4) Preparazione dei campioni, (5) Procedura per la colorazione, (6) Controllo della qualità,
(7) Risoluzione dei problemi, (8) Interpretazione della colorazione, (9) Limiti generali.
Reagente fornito
Anticorpo di topo monoclonale pronto per l’uso fornito in forma liquida in un tampone contenente la proteina
stabilizzante e 0,015 mol/L sodio azide.
Clone: 2F3.2. Isotipo: IgG2a, kappa.
Immunogeno
Proteina ZAP-70 ricombinante che comprende residui 1-254 e racchiude domini SH2 di ZAP-70 umana (7).
Specificità
Nei test di Western blot di tutti i lisati cellulari delle normali cellule mononucleari di sangue periferico, l’anticorpo
marca una banda corrispondente a ZAP-70 (2). Nei test di Western blot di tutti i lisati cellulari delle cellule
leucemiche purificate positive a CD19 dei pazienti con CLL non mutate Ig e mutate Ig, l’anticorpo marca una banda
corrispondente alla ZAP-70 nei campioni CLL non mutati Ig, mentre non si osserva alcuna banda nei campioni CLL
mutati Ig (2). Nei test di Western blot dei lisati cellulari delle cellule Jurkat (linea cellulare linfoblastica T), l’anticorpo
marca una banda di proteina con peso molecolare 70 kDa (6). Nei test di Western blot dei lisati cellulari delle cellule
A431 (linea cellulare del carcinoma), non si osserva alcuna banda (6).
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), una sostanza chimica fortemente tossica in forma pura. Sebbene
non sia classificato come prodotto pericoloso, la sodio azide alle concentrazioni indicate può reagire con il rame e
il piombo delle tubature formando azidi metalliche fortemente esplosive. Durante lo smaltimento, sciacquare le
tubature con abbondante acqua per prevenire l’eventuale accumulo di azide metallica.
3. Adottare le normali procedure previste per il trattamento dei prodotti di origine biologica.
4. Indossare indumenti di protezione personale adeguati, per evitare il contatto con gli occhi e la pelle.
5. Smaltire la soluzione inutilizzata nel rispetto delle disposizioni locali, regionali e nazionali in materia.
Conservazione
Conservare a 2–8 °C. Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in
condizioni diverse da quelle specificate, le loro condizioni dovranno essere verificate dall’utente. Non sono stati
osservati segni evidenti che suggeriscano l’instabilità di questo prodotto, pertanto è opportuno analizzare un
controllo positivo e un controllo negativo insieme ai campioni dei pazienti. Qualora si ottenga una colorazione
imprevista, che non sia cioè giustificata da un cambiamento delle procedure di laboratorio ma sia dovuta ad un
probabile problema dell’anticorpo, contattare l’Assistenza Tecnica Dako.
Specimen preparation
(Allestimento tessuto)
compresi i materiali
necessari ma non forniti
L’anticorpo può essere utilizzato per marcare sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina. I campioni di
tessuto devono essere tagliati in sezioni di approssimativamente 4 µm.
È necessario pretrattare con smascheramento termoindotto dell'epitopo (HIER, Heat-Induced Epitope Retrieval)
utilizzando Dako PT Link (Codice PT100/PT101). Per i dettagli, vedere la Guida Utente PT Link. Si ottengono ottimi
risultati pretrattando i tessuti con EnVisionTM FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (codice K8010/K8004).
Sezioni incluse in paraffina: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina,
utilizzando la procedura di preparazione dei campioni 3 in 1 Dako PT Link. Attenersi alla procedura di pretrattamento
delineata nel foglietto illustrativo di EnVision FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (Codice K8010/K8004).
(117986-003)
Dako Denmark A/S
IS653/IT/MNI/2009.12.04 p. 1/3
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Nota: Una volta completata la procedura di colorazione, le sezioni devono essere disidratate, diafanizzate e montate
utilizzando un mezzo di montaggio permanente.
Sezioni deparaffinate: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto deparaffinate fissate in formalina, incluse in
paraffina, utilizzando Dako PT Link e seguendo la stessa procedura descritta per le sezioni incluse in paraffina.
Dopo la colorazione dei vetrini montare i vetrini utilizzando un mezzo di montaggio acquoso o non acquoso.
Evitare che le sezioni di tessuto si secchino durante il trattamento o nella successiva fase di colorazione
immunoistochimica. Affinché le sezioni di tessuto aderiscano perfettamente ai vetrini, si consiglia di utilizzare FLEX
IHC Microscope Slides (codice K8020).
Procedura per la
colorazione compresi
i materiali necessari
ma non forniti
Il sistema di visualizzazione consigliato è EnVision FLEX, High pH, (Dako Autostainer/Autostainer Plus) (codice
K8010). I cicli di colorazione e i tempi di incubazione sono preimpostati nel software di Dako Autostainer/Autostainer
Plus con i seguenti protocolli:
Protocollo modello: FLEXRTU2 (200 µL volume da dispensare) o FLEXRTU3 (300 µL volume da dispensare)
Autoprogram: ZAP70 (senza colorazione di contrasto) o ZAP70H (con colorazione di contrasto)
La fase Extra deve essere impostata su “tampone di lavaggio” nei cicli di colorazione con ≤10 vetrini. La fase Extra
deve essere impostata su “none” per cicli di colorazione con più di 10 vetrini.
Ciò garantisce dei tempi di lavaggio confrontabili. Tutte le fasi di incubazione devono svolgersi a temperatura
ambiente. Per dettagli, fare riferimento al manuale dell'operatore relativo allo strumento dedicato. Se i protocolli non
sono disponibili sullo strumento Dako Autostainer utilizzato, rivolgersi all'Assistenza Tecnica Dako.
Le condizioni ottimali possono variare a seconda del tipo di campione e del metodo di preparazione adottato,
pertanto dovranno essere definite autonomamente da ogni laboratorio. Se il patologo che effettua la valutazione
desidera una diversa intensità di colorazione, è possibile contattare un Esperto delle Applicazioni/Esperto dei Servizi
Tecnici di Dako per ricevere informazioni su come riprogrammare il protocollo. Verificare che l’esecuzione del
protocollo ritoccato sia ancora valida valutando che lo schema di colorazione sia identico allo schema di colorazione
descritto in “Caratteristiche prestazionali”.
Si consiglia la colorazione di contrasto in ematossilina utilizzando EnVision FLEX Hematoxylin, (Dako
Autostainer/Autostainer Plus) (codice K8018). Si consiglia di usare un mezzo di montaggio permanente e non
acquoso.
I controlli positivi e negativi devono essere analizzati contemporaneamente utilizzando lo stesso protocollo dei
campioni dei pazienti. Il tessuto di controllo positivo deve comprendere cellule di tonsille e le cellule/strutture devono
evidenziare gli schemi di reazione descritti per il tessuto in questione in “Caratteristiche prestazionali” in tutti i
campioni positivi. Il controllo negativo consigliato è FLEX Negative Control, Mouse, (Dako Autostainer/Autostainer
Plus) (codice IS750).
Interpretazione
dei risultati della
colorazione
Nelle cellule marcate dall’anticorpo è visibile una colorazione a livello del citoplasma e del nucleo.
Caratteristiche
prestazionali
Tessuti normali: L’anticorpo marca i linfociti T nei tessuti linfoidi quali tonsille e tessuti linfoidi associati all’intestino,
nonché in altri tessuti testati, compresi colon, rene, polmone, pancreas e prostata. Occasionalmente, l’anticorpo
marca le vescicole citoplasmatiche nei tubuli prossimali del rene. Il citoplasma delle cellule nervose è marcato
occasionalmente nel cervelletto e nelle cellule nervose periferiche del colon. Anche le vescicole citoplasmatiche
sono marcate occasionalmente in epatociti e cellule epiteliali del condotto biliare del fegato e in isole e condotti del
pancreas. Oltre ai linfociti T, l’anticorpo marca notevolmente il citoplasma delle cellule epiteliali dei tubuli distali e dei
condotti di raccolta nel rene. I linfociti T isolati nei centri germinali nella tonsilla mostrano una reazione di colorazione
da moderata a forte, mentre i linfociti T affollati nelle zone T mostrano una reazione di colorazione da debole a
moderata.
Tessuti patologici: nelle neoplasie dei linfociti B, l’anticorpo ha marcato i linfociti B neoplastici in 34/52 CLL, 9/29
linfomi di Burkitt, 2/7 linfomi linfoblastici, 3/36 linfomi a cellule mantellari, 1/23 linfomi della zona marginale e 1/45
linfomi dei linfociti B ampiamente diffusi. Nessun linfocita B è stato marcato in 19 casi di linfoma follicolare e in 14
casi di linfomi di Hodgkin (1). In un altro studio, l’anticorpo ha marcato i linfociti B neoplastici in un sottogruppo di
CLL nelle biopsie di midollo osseo, nelle sezioni aspirate e nei pellet cellulari in paraffina delle cellule mononucleari
del sangue periferico (2). In uno studio di diverse neoplasie ematopoietiche maligne, l’anticorpo ha marcato i linfociti
T neoplastici in 45/62 neoplasie maligne dei linfociti T ma in 0/41 di leucemie mieloidi acute. Solo in 2/136 linfomi di
Hodgkin, l’anticorpo ha marcato le cellule di Hodgkin. Delle neoplasie maligne dei linfociti B, l’anticorpo ha marcato i
linfociti B neoplastici in 12/26 piccoli linfomi linfocitici, 4/76 linfomi dei linfociti B ampiamente diffusi, 1/6 linfomi a
cellule mantellari, 7/24 leucemie linfoblastiche acute / linfomi linfoblastici dei linfociti B. L’anticorpo non ha marcato i
linfociti B neoplastici in 22 casi di linfomi della zona marginale, 40 casi di linfomi follicolari, 6 casi di linfomi di Burkitt
né in 5 casi di linfomi linfoplasmacitici (6). In tutti gli studi indicati, l’anticorpo ha marcato i normali linfociti T (1, 2, 6).
Bibliografia
1.
2.
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(117986-003)
Dako Denmark A/S
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IS653/IT/MNI/2009.12.04 p. 2/3
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Spiegazione dei simboli
Numero di catalogo
Limiti di temperatura
Data di scadenza
Dispositivo medico diagnostico
in vitro
Contiene materiale
per <n> test
Produttore
Consultare le istruzioni
per l’uso
Codice batch
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