Monoclonal Mouse Anti-Human CD20cy Clone L26 Codice

Monoclonal Mouse
Anti-Human CD20cy
Clone L26
Codice M0755
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
Monoclonal Mouse Anti-Human CD20cy, Clone L26, è destinato all'utilizzo in ambito immunoistochimico. Questo anticorpo marca le cellule della linea linfocitaria B (1) ed
è utile per la classificazione delle neoplasie di derivazione dei linfociti B. L'identificazione differenziale è supportata dai risultati ottenuti con un gruppo di anticorpi.
L'interpretazione clinica di qualsiasi colorazione o della sua assenza deve essere completata da studi morfologici usando controlli corretti e deve essere valutata nel contesto
dell'anamnesi clinica del paziente e di altri esami diagnostici eseguiti da un patologo qualificato. Questo anticorpo deve essere utilizzato una volta formulata la diagnosi
primaria mediante esame istopatologico convenzionale eseguito utilizzando tecniche di colorazione istochimica non immunologica.
Sinonimo dell'antigene
L26 (2).
Riepilogo e spiegazione
CD20 è una proteina transmembrana non glicosilata espressa sui precursori dei linfociti B e nei linfociti B maturi, ma si perde a seguito della differenziazione nelle
plasmacellule (3). Nei linfociti B restanti, la proteina CD20 appare con una forma non fosforilata di 33 kDa. A seguito della stimolazione mitogena, la proteina CD20 subisce
una forte fosforilazione (isoforme di 35-37 kDa) e rappresenta una fosfoproteina dominante nei linfociti B attivati, nelle linee cellulari B e nelle leucemie a cellule capellute (2).
Le lunghe estremità del terminale N e C della proteina si trovano sul lato citoplasmatico della membrana e solo una minima parte della proteina viene esposta sulla superficie
cellulare (3). Gli anticorpi che reagiscono con gli epitopi citoplasmatici CD20 sono denominati CD20cy (2). Si è ipotizzato che la proteina CD20 abbia un ruolo diretto nella
regolazione del flusso di conduzione transmembrana di ioni Ca2+ nei linfociti B indicando una possibile funzione della proteina CD20 come regolatore della proliferazione
e della differenziazione (3).
Reagente fornito
Anticorpo monoclonale murino fornito in forma liquida come supernatante di coltura cellulare, dializzato contro Tris/HCl 0,05 mol/L, a pH 7,2, contenente NaN 3 15 mmol/L.
Clone: L26 (1, 4). Isotipo: IgG2a, kappa.
Concentrazione di Ig di topo: vedere l'etichetta sul flacone.
La concentrazione della proteina tra i lotti potrebbe variare senza influenzare la diluizione ottimale. La titolazione di ogni lotto viene confrontata e regolata in base ad un lotto
di riferimento per garantire una colorazione immunoistochimica coerente tra i lotti.
Immunogeno
Linfociti B di tonsilla umana (4).
Specificità
L'anticorpo è stato classificato come anti-CD20 al Fifth International Workshop and Conference on Human Leucocyte Differentiation Antigens (Quinto gruppo di lavoro
e conferenza internazionale sugli antigeni di differenziazione dei leucociti umani) tenutosi a Boston nel 1993 (2).
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L'analisi SDS-PAGE degli immunoprecipitati che si formano tra i lisati delle cellule di tonsilla marcati con
I e l'anticorpo ha evidenziato una reazione principale con
polipeptidi di 30 kDa e 33 kDa (4).
Gli studi che utilizzano cellule COS-1 transfettate con cDNA che codifica la molecola CD20, indicano che l'anticorpo marca un epitopo intracitoplasmatico localizzato nella
molecola CD20 (5).
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), una sostanza chimica altamente tossica in forma pura. Sebbene alle concentrazioni del prodotto non sia classificata come
pericolosa, la sodio azide può reagire con il rame e il piombo delle tubature formando azidi metalliche fortemente esplosive. Durante lo smaltimento del prodotto, far scorrere
abbondante acqua nelle tubature per impedire la formazione di azidi metalliche.
3. Adottare le normali procedure previste per il trattamento dei prodotti di origine biologica.
4. Indossare dispositivi di protezione individuale appropriati per evitare il contatto con gli occhi e la cute.
5. La soluzione non utilizzata deve essere smaltita in conformità alle normative locali e nazionali vigenti in materia.
Conservazione
Conservare a 2-8 °C. Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sul flacone. Nel caso in cui i reagenti vengano conservati diversamente da quanto specificato, le
condizioni dovranno essere verificate dall'utente. Non è possibile indicare segni evidenti di instabilità del prodotto. Pertanto, è necessario analizzare gli opportuni controlli
positivi e negativi contemporaneamente ai campioni dei pazienti. Se si osserva una colorazione inattesa non imputabile a variazioni delle procedure di laboratorio e si
sospetta un problema legato all'anticorpo, contattare l'Assistenza tecnica Dako.
Preparazione dei campioni
Sezioni in paraffina: è possibile utilizzare l'anticorpo per la marcatura delle sezioni di tessuto incluse in paraffina e fissate in formalina o in fissativo B5 (6). Si consiglia il
pretrattamento dei tessuti con smascheramento antigenico termoindotto. Per i tessuti fissati in formalina, risultati ottimali si ottengono con Dako Target Retrieval Solution,
codice S1700, con tampone citrato 10 mmol/L, pH 6,0 oppure con tampone Tris 10 mmol/L, EDTA 1 mmol/L, pH 9,0. Il pretrattamento dei tessuti con proteinasi K si è rivelato
distruttivo per l'epitopo. Le sezioni di tessuto non devono essiccarsi durante il trattamento o durante la successiva procedura di colorazione immunoistochimica.
Sezioni congelate e preparazioni cellulari: l'anticorpo può essere utilizzato per la marcatura di sezioni fissate in acetone e congelate (1) e di preparazioni cellulari fissate in
acetone (1, 4).
Procedura di colorazione
Diluizione: Monoclonal Mouse Anti-Human CD20cy, codice M0755, può essere utilizzato a diluizioni comprese tra 1:200 e 1:400, in applicazioni su sezioni fissate in
formalina, incluse in paraffina, di tonsilla umana, con un trattamento di smascheramento antigenico termoindotto di 20 minuti in Dako Target Retrieval Solution, codice S1700,
e un'incubazione con l'anticorpo primario di 30 minuti a temperatura ambiente. Le condizioni ottimali possono variare in base al campione e al metodo di preparazione
e devono essere determinate da ogni singolo laboratorio.
Il controllo negativo consigliato è Dako Mouse IgG2a, codice X0943, diluito alla stessa concentrazione di IgG murine dell'anticorpo primario. A meno che la stabilità
dell'anticorpo diluito e quella del controllo negativo non siano state verificate durante la procedura di colorazione stessa, si consiglia di diluire questi reagenti immediatamente
prima dell'uso oppure di diluirli con Dako Antibody Diluent, codice S0809. I controlli positivi e negativi devono essere analizzati insieme al campione del paziente.
Visualizzazione: si consiglia di utilizzare i kit Dako EnVision™+/HRP, codici K4004 e K4006. Seguire la procedura fornita con il kit di visualizzazione scelto.
Automazione: l'anticorpo è adatto alla colorazione immunoistochimica con piattaforme automatizzate, ad esempio Dako Autostainer.
Limitazioni specifiche del prodotto
Sono stati documentati casi rari di linfomi dei linfociti T periferici positivi all'antigene CD20 (8, 9).
Caratteristiche di prestazione
I linfociti B marcati dall'anticorpo visualizzano la colorazione del lato citotoplasmatico della membrana superficiale della cellula.
Tessuti normali: nel tessuto linfoide normale, l'anticorpo marca le cellule del centro germinativo, linfociti mantellari e linfociti interfollicolari sparsi, ma non linfociti T, istiociti
e plasmacellule (6, 8). Non è stata osservata alcuna marcatura dell'epidermide, delle ghiandole sebacee, dei follicoli piliferi e delle ghiandole eccrine nella cute, dell'epitelio
follicolare nella tiroide, dei pneumociti e dell'epitelio bronchiale del polmone, né in numerosi altri tessuti non linfoidi normali testati (6).
(102977-004)
M0755/IT/SSM/2014.03 p. 1/2
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Tessuti anomali: è stata evidenziata una reazione positiva con l'anticorpo nella maggior parte delle 131 neoplasie dei linfociti B testate (1). La marcatura con l'anticorpo
mostra che nella differenziazione dei linfociti B, l'antigene CD20 non è espresso su cellule linfoidi molto immature (0 su 6 leucemie acute non differenziate), ma inizia ad
essere espresso su stadi precocemente maturativi (14 su 34 leucemie linfoblastiche acute comuni e 7 su 9 leucemie linfoblastiche acute dei pre-linfociti B), e quindi,
l'antigene CD20 è completamente espresso su linfociti B maturi (15 su 15 leucemie croniche linfocitiche, 3 su 3 prolinfocitiche, 3 su 3 a cellule capellute, 6 su 7 linfosarcomi
e 45 su 46 linfomi maligni di linfociti B compresi i linfomi di Burkitt, Waldenström e dei linfociti B immunoblastici. L'antigene CD20 scompare sulle plasmacellule e solo 1 su 2
leucemie plasmacellulari e 0 su 12 mielomi sono stati marcati con l'anticorpo (1). Altri studi hanno fornito risultati simili nei quali si è osservata una marcatura positiva di 44 su
44 linfomi a grandi cellule e di linfociti B immunoblastici (6) e di tutti i 40 linfomi dei linfociti B, ad eccezione delle comuni leucemie linfoblastiche acute e dei linfomi
plasmocitici maligni (8). Nel morbo di Hodgkin, è stata osservata una forte colorazione superficiale di membrana delle cellule di Reed-Sternberg in 9 casi su 27 (8). 0 su 73
casi di malattie linfoproliferative della linea dei linfociti T sono stati marcati dall'anticorpo (1), mentre altri studi hanno mostrato 1 su 18 (8) e 1 su 111 (9) casi positivi.
Bibliografia
1.
Takami T, Qi C-F, Yamada T, Yamashina M, Kon S-I, Ishii Y, et al. B20.3. Reactivity and specificity of L26 (pan-B-cell mAb) on 322 cases of fresh and paraffinembedded lymphoproliferative diseases. In: Knapp W, Dörken B, Gilks WR, Rieber EP, Schmidt RE, Stein H, et al., editors. Leukocyte typing IV. White cell differentiation
antigens. Proceedings of the 4th International Workshop and Conference; 1989 Feb 21-25; Vienna, Austria. Oxford, New York, Tokyo: Oxford University Press; 1989.
p. 134-6.
2.
Zhou L-J, Tedder TF. CD20 workshop panel report. In: Schlossman SF, Boumsell L, Gilks W, Harlan JM, Kishimoto T, Morimoto C, et al., editors. Leukocyte typing
V. White cell differentiation antigens. Proceedings of the 5th International Workshop and Conference; 1993 Nov 3-7; Boston, USA. Oxford, New York, Tokyo: Oxford
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3.
Tedder TF, Engel P. CD20: a regulator of cell-cycle progression of B lymphocytes. Immunology Today 1994;15:450-4.
4.
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monoclonal antibodies. Clin Exp Immunol 1984;58:183-92.
5.
Mason DY, Comans-Bitter WM, Cordell JL, Verhoeven MAJ, van Dongen JJM. Antibody L26 recognizes an intracellular epitope on the B-cell-associated CD20 antigen.
Am J Pathol 1990;136:1215-22.
6.
Cartun RW, Coles FB, Pastuszak WT. Utilization of monoclonal antibody L26 in the identification and confirmation of B-cell lymphomas. A sensitive and specific marker
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7.
de Leon ED, Alkan S, Huang JC, Hsi ED. Usefulness of an immunohistochemical panel in paraffin-embedded tissues for the differentiation of B-cell non-Hodgkin’s
l ymphomas of small lymphocytes. Mod Pathol 1998;11:1046-51.
8.
Norton AJ, Isaacson PG. Monoclonal antibody L26: an antibody that is reactive with normal and neoplastic B lymphocytes in routinely fixed and paraffin wax embedded
tissue. J Clin Pathol 1987;40:1405-12.
9.
Blakolmer K, Vesely M, Kummer JA, Jurecka W, Mannhalter C, Chott A. Immunoreactivity of B-cell markers (CD79a, L26) in rare cases of extranodal cytotoxic peripheral
T- (NK/T-) cell lymphomas. Mod Pathol 2000;13:766-72.
Spiegazione dei simboli
Numero di catalogo
Limiti di temperatura
Dispositivo medico diagnostico in
vitro
Codice lotto
Consultare le istruzioni per l'uso
Data di scadenza
(102977-004)
Produttore
M0755/IT/SSM/2014.03 p. 2/2
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