www.gistonline.it Newsletter numero 58 del 15 giugno 2014 AGLI ASSOCIATI, AMICI E SIMPATIZZANTI di A.I.G. ASSOCIAZIONE ITALIANA GIST ONLUS Ruolo delle Associazioni di pazienti in tempo di crisi economica: continuità delle cure e accesso ai nuovi farmaci Anna Costato, Presidente di A.I.G. L’impegno di A.I.G: trascrizione della relazione presentata alla Riunione Annuale dei Medici di Italian Sarcoma Group il 7 aprile 2014 a Padova In questo numero pag. Ruolo delle Associazioni di pazienti in tempo di crisi economica: continuità delle cure e accesso ai nuovi farmaci 1 2 A.I.G dona fondi alla ricerca sui GIST The GIST Cancer Journal: la prima rivista medica pubblicata da un’associazione di pazienti 2 Dai Convegni: Il percorso della ricerca nei GIST 6 7° Convegno Nazionale A.I.G Bologna, 29 Marzo 2014 Le associazioni dei pazienti sono considerate, in generale, come gruppi che accudiscono il paziente da un punto di vista caritatevole e solidaristico, il che è vero, ma non è tutto. L’istanza che un numero crescente di associazioni rivendica, è quella di avere un ruolo anche nelle decisioni di politica sanitaria, per far sì che il paziente - insieme ai medici e agli amministratori - possa esercitare un potere decisionale nelle questioni che lo riguardano da vicino, dalla scelta terapeutica agli indirizzi di spesa in campo sanitario. pag. 3 La nostra missione Informare e sostenere i pazienti affetti da Tumore Stromale Gastrointestinale e le loro famiglie. Migliorare la qualità di vita delle persone colpite da GIST, attraverso la promozione e la tutela dei diritti dei malati con tumore raro nella ricerca, nella bioetica, nella salute e nelle politiche sanitarie. Novità nel 2014: analisi mutazionale di KIT/PDGFRA sul sangue periferico 9 XVIII Riunione Annuale Italian Sarcoma Group, Padova 7-8 aprile 2014 New Horizons GIST 2014 11 15 Eventi e Attività Visione Un futuro migliore per i pazienti con GIST. Disponibilità dei migliori trattamenti esistenti e accesso a tutti i farmaci disponibili. Conoscenza diffusa della patologia e dei problemi a essa correlati. I pazienti con GIST devono essere presenti e rappresentati in tutti i luoghi istituzionali dove si decide della loro salute Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. 15 giugno 2014 pag. 2 A.I.G. DONA FONDI ALLA RICERCA SUI GIST Siamo lieti di comunicare che nel mese di aprile la nostra Associazione ha versato la cifra di 15.000 euro a titolo di co-finanziamento per la realizzazione di un progetto di studio sui GIST (denominato Studio del profilo dei microRNA nei pazienti con GIST) a favore del gruppo di ricerca scientifica della Dott.ssa Maria A. Pantaleo, SSD Oncologia Medica-Biasco, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Sant’Orsola Malpighi, Università di Bologna. Una donazione dello stesso importo abbiamo offerto alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, per un progetto di ricerca sui GIST che verrà realizzato e condotto dal Dott. Paolo Casali Responsabile SSD Oncologia Medica Tumori Mesenchimali dell’Adulto. Questi fondi, per un totale di 30.000 euro, sono frutto delle donazioni di soci, simpatizzanti, cittadini privati e della raccolta del 5 X 1000 destinato alla nostra associazione. Siamo orgogliosi di annunciare questo passo e desideriamo rendere noto che non stiamo devolvendo questi fondi alla ricerca in generale sul cancro, che pur svolge un ruolo importantissimo nello scenario della ricerca oncologica nazionale, ma specificatamente allo studio sui GIST. I ricercatori sono impegnati nella comprensione dei meccanismi di insorgenza e di sviluppo di questo tumore raro, al fine di trovare le strategie per interrompere i circuiti che conducono alla proliferazione delle cellule malate e alla resistenza farmacologica. Queste ricerche, condotte in diversi centri di ricerca nel mondo che collaborano tra di loro, mirano ad un traguardo comune: trovare cure sempre più efficaci nella lotta contro i GIST Ringraziamo tutti i soci, i simpatizzanti e i cittadini privati che, con i loro contributi e donazioni, ci hanno dato fiducia e ci hanno messo in condizione di aiutare concretamente la ricerca scientifica su questo tumore raro, il GIST. Col vostro appoggio continueremo ad aiutare la scienza. The GIST Cancer Journal: la prima rivista medica pubblicata da un’associazione di pazienti E’ stato pubblicato il primo numero della rivista medica focalizzata esclusivamente sui GIST “The GIST Cancer Journal “. E’ il giornale ufficiale del Life Raft Group, Associazione americana di pazienti con GIST e rappresenta una risorsa completa e autorevole di informazioni scientificamente valide per l'aggiornamento professionale di medici e professionisti della sanità, per quanto riguarda i progressi nella diagnosi e nel trattamento dei Tumori Stromali Gastrointestinali. Direttore Jonathan C. Trent, MD, PhD, Co-Director, Musculoskeletal Center Director, Sarcoma Medical Research Program Professor of Medicine University of Miami Florida Medical Advisory Board: Peter Reichardt, MD, PhD Head of the Department of Interdisciplinary Oncology Director of the Sarcoma Center Berlin Brandenburg Director, Cancer Center Berlin-Buch at HELIOS Klinikum Berlin-Buch Berlin, Germany Matias Chacón, MD Medical Oncologist Instituto Médico Alexander Fleming Buenos Aires, Argentina Michael C. Heinrich, MD Professor of Medicine Oregon Health and Science Univ. School of Medicine and the Portland Veterans Affairs Medical Center Portland OR Andrew E. Rosenberg, MD Professor of Pathology, Director of Bone and Soft Tissue Pathology and Director of Surgical Pathology at the University of Miami, Florida Yoon-Koo Kang, MD Professor of Medicine Department of Oncology, University of Ulsan College of Medicine, Asan Medical Center, Seoul, South Korea La rivista trimestrale è disponibile online al sito http://thegistcancerjournal.org/ Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 giugno 2014 da pag. 1 Ruolo delle Associazioni di pazienti in tempo di crisi economica I pazienti colpiti da un tumore raro hanno necessità molto precise: capire di che malattia si tratta; affidarsi a medici esperti e centri di cura multidisciplinari da cui farsi trattare; trovare altri pazienti per una condivisione; conoscere le cure disponibili; capire la gestione delle terapie in un’epoca in cui le cure sono sempre più somministrate per via orale, e, quindi lasciate alla completa gestione del paziente fuori dall'ambulatorio; capire ed evitare le interazioni con altre sostanze e ottimizzare il trattamento farmacologico; avere accesso a tutti i farmaci potenzialmente utili e poter valutare la partecipazione in studi clinici. Per rispondere a questi bisogni è nata l’Associazione Italiana GIST nel 2006 per l’informazione e il sostegno dei malati con tumore stromale gastrointestinale. I nostri scopi principali: Informare sulla malattia e sostenere i pazienti, indirizzandoli ai centri e ai medici con esperienza specifica; Promuovere e indirizzare la ricerca, collaborando con i centri di cura e le aziende farmaceutiche per individuare i bisogni ancora non soddisfatti; Svolgere un’opera di advocacy a tutela del paziente, rappresentandolo nelle politiche di salute pubblica e con gli enti regolatori, per garantire l’accesso a tutte le opzioni terapeutiche disponibili. Uno dei compiti che ci siamo trovati a fronteggiare negli ultimi anni è la tutela del malato durante la crisi economica. L’Italia, come tutti i paesi europei, è stata colpita da una recessione globale. Negli ospedali e nelle ASL la crisi finanziaria si è tradotta in un taglio dei servizi sanitari e le manovre economiche degli ultimi governi hanno portato ad un ridimensionamento dell’assistenza. Va aggiunto che il nostro sistema sanitario già da anni era impegnato in un processo di decentramento dal governo centrale alle amministrazioni regionali. pag. 3 La crisi economica ha portato ad una diminuzione delle risorse disponibili per le Regioni, alcune delle quali si trovano in condizioni di disavanzo e costrette a piani di rientro, manovre che inevitabilmente hanno un impatto sul sistema sanitario. Indipendentemente dall’avvento di quest’ultima crisi economica, l’Italia era comunque già impegnata in un processo di rientro del debito pubblico e di maggiore controllo dei costi, con politiche restrittive per il contenimento della spesa. Pertanto la crisi economica subentrata non ha attivato di per sé questi cambiamenti, ma li ha sicuramente accelerati. Fortunatamente il sistema di protezione sociale ha messo al riparo dagli effetti più pesanti della crisi: le cure importanti sono garantite, le malattie oncologiche continuano ad essere coperte da tutele; tuttavia abbiamo di fronte problematiche e incognite sulle quali la nostra associazione si sta adoperando: l’introduzione di Imatinib generico in Europa nei prossimi anni, la necessità di modificare le normative esistenti per migliorare l’accesso ai farmaci per uso off label e per uso compassionevole nei tumori rari. Riguardo al primo punto, la prima generazione di farmaci molecolari mirati sta giungendo alla scadenza brevettuale e verranno sostituiti dai farmaci generici. Imatinib, cura nata per la Leucemia Mieloide Cronica (LMC), si è anche rivelata come la prima terapia molecolare mirata efficace in un tumore solido – il GIST. Nel 2016 in Europa Imatinib verrà rimpiazzato dal suo generico per la cura della LMC e, negli anni successivi, per il GIST. L’avvento dei farmaci generici o equivalenti è una grande occasione di risparmio per la sanità, su cui siamo tutti d’accordo, a condizione che siano rispettati i requisiti di sicurezza ed efficacia del farmaco, di continuità e di personalizzazione della cura. pag. 4 Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 giugno 2014 da pag. 3 Ruolo delle Associazioni di pazienti in tempo di crisi economica Esistono alcune criticità note nei farmaci generici: la biodisponibilità maggiore o inferiore del 20% rispetto al farmaco originatore i diversi eccipienti Il fatto che non siano richiesti studi comparativi di effettiva bioequivalenza tra farmaci generici diversi, riferiti ad un unico farmaco di riferimento e quindi la mancata certificazione che tali generici siano equivalenti tra di loro. Ci chiediamo se queste variabili in un farmaco antitumorale possano comportare una variazione dell’efficacia. Abbiamo un esempio da osservare: nel mese di aprile 2013, in Canada è stato introdotto Imatinib generico per la cura della Leucemia Mieloide Cronica e la comunità medica ha raccomandato ai pazienti di non cambiare dal farmaco originale al generico in corso di terapia, ma di riservare l’uso del generico ad inizio di terapia. I farmaci biologici sono l’altro gruppo di farmaci che sta sollevando un dibattito all’interno della classe medica circa l’uso dei loro biosimilari, che presentano analogie con le tematiche dei farmaci generici e che osserviamo come riferimento parallelo: AIFA, in un suo Position Paper di maggio 2013, ha assunto una posizione molto netta affermando che il medicinale biosimilare è simile ma non identico al farmaco biologico di riferimento e che la scelta prescrittiva del medicinale da utilizzare – di riferimento piuttosto che biosimilare - deve essere affidata al medico specialista prescrittore, valutando caso per caso. La continuità terapeutica è il principio irrinunciabile sul quale desideriamo confrontarci ed è un principio previsto formalmente nelle delibere regionali, ma esse sono difformi tra di loro: al centro prevale il contenimento della spesa sanitaria, ma non anche la continuità e la personalizzazione delle cure. pag. 4 Al principio della continuità terapeutica sono favorevoli anche AIOM e Assogenerici. AIOM ha condotto un sondaggio sui farmaci biosimilari nel 2013: dal sondaggio tra i medici è risultato che la sostituzione tra il farmaco biosimilare e il suo originatore deve essere decisa esclusivamente dal medico. Anche Assogenerici si è allineato a questa posizione, affermando che “nei pazienti già in trattamento è fuori discussione la sostituzione tra originatore e biosimilare, prevedendo il ricorso al biosimilare per i pazienti che cominciano un nuovo trattamento.” La Rete Internazionale delle Associazioni con GIST, Global GIST Network, si riunirà nell’appuntamento annuale dal 14 al 17 maggio 2014 a Zurigo. Il tema principale sarà l’introduzione di Imatinib generico nella cura del GIST in Europa. Ci auguriamo di arrivare a delineare delle azioni da svolgere su base comune per poter affrontare queste problematiche. Sarebbe opportuna una modifica della legge comunitaria che preveda una minore percentuale di variazione di biodisponibilità nei farmaci antitumorali generici. Il secondo punto sul quale siamo impegnati è l’accesso ai farmaci per uso off label e compassionevole nei tumori rari. Da settembre 2011 partecipiamo al Gruppo di Lavoro Tumori Rari che include alcuni oncologi, rappresentanti di AIFA e Associazioni di pazienti. Lo scopo che ci siamo prefissi è cambiare e migliorare la normativa per l’accesso ai farmaci per questi due tipi di uso. Il gruppo di lavoro ha elaborato un piano di proposte che è stato presentato nel mese di novembre 2012 in audizione al Senato. Purtroppo nel corso del 2013 non ci sono stati sviluppi, perché la situazione politica di forte instabilità non ha permesso di ottenere alcun progresso su queste nostre proposte. Oggi abbiamo di attualità il DL 36 del 20 marzo sull’off label (decreto nato sulla scia del caso Avastin/Lucentis). Il decreto verrà esaminato in settimana e lunedì prossimo approderà in aula. pag. 5 Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 giugno 2014 da pag. 4 Ruolo delle Associazioni di pazienti in tempo di crisi economica Prevediamo emendamenti perché è stato giudicato insufficiente dalla Conferenza delle Regioni e soprattutto non contiene le nostre proposte. Stiamo cercando, in questa settimana, di riuscire a riproporre l’inserimento delle nostre proposte sugli off label. Le Regioni si sono espresse affermando che questo Decreto Legge sull’off label è insufficiente: il numero dei pazienti è molto più ampio e l’ambito dell’uso degli off label è enormemente più vasto del caso specifico Avastin/Lucentis per il quale il decreto era stato elaborato. Sappiamo infatti che nei tumori rari e nei tumori pediatrici è diffuso il ricorso all’uso off label di farmaci. Talvolta si tratta di cure salvavita. Per esempio nei GIST: sorafenib, dasatinib e nilotinib sono cure off label in Europa, ma negli Stati Uniti sono terapie raccomandate nella cura dei GIST dall’autorevole NCCN National Comprehensive Cancer Network. Noi, Associazione di pazienti, non entriamo nel merito dell’appropriatezza sull’uso di questi farmaci, questa è una decisione che spetta ai medici, ma stiamo lavorando perché il medico che decide e valuta opportuno e appropriato il ricorso all’off label nell’interesse del paziente con GIST o con tumore raro, lo possa fare senza i limiti oggi presenti. Per quanto riguarda l’uso compassionevole sono principalmente due le proposte che abbiamo fatto; Eliminare il criterio dell’esistenza di studi già conclusi di fase II e consentire l’accesso ai farmaci con un razionale preclinico, con evidenza clinica convincente anche in assenza della fase II. Su questo abbiamo un precedente importante: Imatinib è stato registrato da EMA per la cura del dermatofibrosarcoma protuberans sulla sola base dello studio clinico di fase I. Eliminare il requisito dell’esistenza di un piano di sviluppo del farmaco; l’azienda farmaceutica è oggi l’unico soggetto abilitato a chiedere la registrazione di un cura per una nuova indicazione terapeutica, pag. 5 ma se - per qualsiasi motivo - l’azienda non intendesse perseguire lo sviluppo, il paziente con tumore raro non sarebbe tutelato. La nostra Associazione di pazienti si propone come interlocutore nelle sedi dove si decidono gli indirizzi delle risorse pubbliche in sanità, di ricerca scientifica, di studi clinici e di assistenza sanitaria. Oggi i protagonisti di queste scelte sono i medici, i ricercatori, le aziende farmaceutiche, le istituzioni, ma non sono rappresentate in queste sedi le associazioni dei pazienti per patologia. Questa è una realtà che vi invitiamo a cambiare insieme a noi. E’ ormai riconosciuto da molti che il coinvolgimento dei pazienti nei processi decisionali porta benefici non solo ai pazienti stessi ma anche ai medici, al SSN e migliora l’appropriatezza delle cure. Concludo dicendo che qualsiasi azione a tutela dei diritti dei pazienti ha maggiori probabilità di riuscita se si poggia su alleanze. In Europa siamo rappresentati da SPAEN, la Federazione della Associazioni Sarcomi. SPAEN è stata fondata in Germania nel 2009 e l’Associazione Italiana GIST Onlus fa parte dei soci fondatori. In Italia il nostro auspicio è che si crei un’unione delle associazioni sarcomi nell’ambito di ISG come sua sede naturale, allo scopo di verificare obiettivi, scopi, finalità comuni per arrivare ad una reciproca conoscenza e per individuare le modalità di collaborazione. Anna Costato A.I.G. Associazione Italiana GIST Onlus Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 giugno 2014 Dai convegni: Il percorso ricerca nei GIST Dai convegni: novità della e informazioni 7° Convegno Nazionale A. I. G. 7°Medici Convegno Nazionale G. e pazienti parlanoA. di I.GIST Medici e parlano di GIST Bologna, 29pazienti marzo 2014 Bologna, 29sono marzo 2014 (Tutti i video del convegno visibili alla sezione Le Attività ( Tutti i video del convegno sono visibili sezione Le Attività > Riunioni Nazionali AIG > Bologna 29 alla marzo 2014) > Riunioni Nazionali AIG > Bologna 29 marzo 2014) Il convegno nazionale A.I.G., momento di incontro Il convegno nazionale A.I.G., medici–pazienti, è importante per momento conoscerediloincontro stato medici–pazienti, è importante per conoscere lo stato dell’arte della malattia, la disponibilità di terapie dell’arte della malattia, la disponibilità di innovative, gli studi clinici. Dopo il benvenuto terapie e la innovative, aigli studi DopoBiasco, il benvenuto e la introduzione lavori del clinici. Prof. Guido Direttore del introduzione ai lavori del Prof. Guido Biasco, Direttore Centro Interdipartimentale di Ricerche sul Cancrodel Centro Interdipartimentale di Ricerche Cancro "G..Prodi", Università di Bologna e di AnnasulCostato, "G..Prodi",di Università di Bologna di Anna su Costato, Presidente A.I.G., gli esperti hanno erelazionato Presidente di A.I.G., gli esperti hanno relazionato su Stato dell’Arte e ricerca clinica attuale Dott. Paolo G.Stato dell’Arte e ricerca SSD clinicaOncologia attuale Dott. Paolo Casali, Responsabile Medica G. Casali, Responsabile SSDFondazione OncologiaIRCCS Medica Tumori Mesenchimali dell'Adulto, Tumori Mesenchimali dell'Adulto, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano Nazionale Tumori, nei Milano Il Istituto percorso della ricerca GIST in laboratorio Dott.ssa Il percorso ricerca SSD nei GIST in laboratorio Maria della A. Pantaleo, Oncologia MedicaDott.ssa Maria Ospedaliera A. Pantaleo, Universitaria SSD Oncologia MedicaBiasco, Azienda Policlinico Biasco, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Sant'Orsola-Malpighi, Università di Bologna di Bologna delle LaSant'Orsola-Malpighi, gestione degli Università effetti collaterali terapie La gestione degli effetti collaterali delle terapie e e delle complicanze post-chirurgiche, delle complicanze post-chirurgiche, Loris Prof. Loris Pironi, Responsabile delProf. Centro Pironi, Responsabile del Centro Regionale di Regionale di Riferimento per l'Insufficienza Intestinale Cronica, Dipartimento Ospedaliero di Riferimento per l'Insufficienza Intestinale Cronica, Malattie Digerente e Dipartimento dell'Apparato Ospedaliero di Malattie dell'Apparato Gastroenterologia, Policlinico S. Orsola-Malpighi, Digerente e Gastroenterologia, Policlinico S. OrsolaBologna Malpighi, Bologna Le presentazioni di tre casi clinici riferiti alla terapia Le presentazioni di tre alla terapia preoperatoria adiuvante e dicasi primaclinici linea riferiti con Imatinib, alla preoperatoria adiuvante e di prima linea con Imatinib, alla personalizzazione della terapia con sunitinib, ed alla personalizzazione della conhanno sunitinib, ed un alla terapia con regorafenib in terapia terza linea aperto terapiatra con regorafenib che in terza linea hanno apertoaiun dibattito i partecipanti, hanno trovato risposta dibattito i partecipanti, tanti quesititra posti agli esperti.che hanno trovato risposta ai tanti quesiti posti agli esperti. ************ I pazienti con GIST sono da sempre attenti alla ricerca, ************ I pazienti con GIST sono da sempre allasia ricerca, sia perché si aspettano da essa risultatiattenti e cure, per sia perché si aspettano da della essaricerca. risultati e cure, sia per l’interesse nella metodologia l’interesse nella metodologia della ricerca. La Dott.ssa Maria Pantaleo ha illustrato, in modo La Dott.ssa Maria Pantaleo ha illustrato, in modo esauriente ma comprensibile ai pazienti con GIST e esauriente ma alla comprensibile ai pazientidella conricerca GIST e familiari presenti riunione, Il percorso familiari riunione, percorso della ricerca nei GIST, presenti sia quelloalla della ricercailclinica, sia quello della nei GIST, sia quello della ricerca clinica, sia quello della ricerca di laboratorio applicata alla clinica. ricerca di laboratorio applicata alla clinica. pag.6 La ricerca clinica, quella che coinvolge gli studi sperimentali, si svolge in diverse fasi: 1. studi di fase I per valutare la tollerabilità di un farmaco e identificare la dose appropriata; 2. studi di fase II, per verificare se il farmaco, alla dose definita, ha efficacia; 3. studi di fase III per valutare se il farmaco funziona meglio di altri già disponibili sul mercato. Questo schema strutturato da anni per tutte le malattie, quando è applicato allo studio di un tumore raro quale il GIST incontra problematiche specifiche. La ricerca di laboratorio applicata alla clinica è basata essenzialmente sullo studio dei ‘geni’ che sono la struttura fondamentale che ci mantiene in vita. La Dott.ssa Pantaleo ha chiarito preliminarmente che i tumori, e quindi i GIST, hanno un’origine ‘genetica’, il che è diverso dall’avere un’origine ereditaria: ereditaria significa ‘trasmessa dai genitori sin dalla nascita’; ‘genetica’ significa che può insorgere durante la nostra vita a causa di geni. Tutti i nostri tessuti e organi sono costituiti da milioni di cellule con funzioni diverse. La cellula è governata dai geni, e il gene altro non è che una serie di molecole messe assieme, chiamate nucleotidi, identificati dalla comunità scientifica con le sigle A, T, C, G, che, nella loro sequenza finale, costituiscono il DNA. Il DNA varia da persona a persona, non esistono due persone che abbiano la medesima sequenza del DNA. Dr.ssa Maria Pantaleo pag. 7 Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 marzo giugno 2014 2014 da pag. 6 pag. pag. 57 ‘ Il percorso della ricerca nei GIST’ Queste variazioni del DNA sono importantissime, perché influiscono su molti aspetti della nostra vita, del nostro organismo ma anche del nostro essere; sono quelle cha danno il colore degli occhi, il colore dei capelli, il carattere, l’altezza, e sono variazioni che abbiamo sin dalla nascita. Ma come influiscono sul colore degli occhi possono influire anche sull’insorgenza di malattie, di tumori e nello specifico di GIST. Le variazioni che danno origine alle malattie possono essere ereditarie (trasmesse dai genitori) oppure è possibile che accadano durante la nostra vita, non in tutto l’organismo, ma in una cellula precisa dalla quale deriva la malattia. Una serie di fattori ambientali esterni, che possono essere cancerogeni, fanno sì che all’interno di quella cellula accada una variazione del DNA che porta all’insorgenza della malattia. Oltre a determinare l’insorgenza della malattia, queste variazioni possono influire anche sulla risposta di ognuno di noi ai farmaci. Cosa succede nel DNA per dare origine alle malattie? Il DNA può avere un’alterazione della sua struttura, cioè subire delle modificazioni, perché si rompe o perché si amplifica, oppure può avvenire un’alterazione dell’espressione del DNA, cioè il DNA è perfetto dal punto di vista della struttura, non ha mutazioni, non ha rotture, ma invece di esprimersi in una forma regolare, lo fa in maniera irregolare (esprimersi significa produrre la proteina corrispondente a una sequenza definita). Come si studia tutto questo? In laboratorio dal blocchetto del pezzo operatorio del paziente, con una procedura complessa, viene isolato il DNA e grazie ad una strumentazione sofisticata, si ottiene un’immagine molto definita della sequenza che viene interpretata dai ricercatori. Se l’immagine ottenuta non corrisponde a quella attesa è possibile che ci sia una mutazione o qualche alterazione del DNA. Nel caso del GIST si studiano i geni KIT e PDGFRA, che sono implicati in almeno l’85% dei casi. Il gene è diviso in esoni indicati da numeri, così si possono avere mutazioni nell’esone 11, nell’esone 9 ecc. La dottoressa ha spiegato poi che ci sono tecniche più moderne che permettono di studiare l’intero genoma anziché un gene alla volta. Una, per esempio, è la tecnologia ARRAY che permette di studiare tantissimi geni simultaneamente. Oggi disponiamo di tre-quattro tecnologie sempre più sofisticate, che ci aiutano a capire molte cose delle malattie. Con il supporto economico della donazione fatta da AIG, ha detto la Dott.ssa Pantaleo, si potrà studiare un’altra struttura del DNA, che si chiama microRNA. I microRNA hanno una funzione importantissima per le cellule, ne controllano la crescita, la funzione ed i meccanismi di riparazione. Nei GIST non si conosce quale sia il ruolo di questi microRNA, anche se si pensa che abbiano un ruolo fondamentale. In conclusione: i geni sono alla base di moltissime malattie ed è fondamentale studiarli, perché dicono qualcosa dell’insorgenza della malattia. I geni identificano anche la possibilità di un paziente di rispondere ad un trattamento medico e fa distinguere l’aggressività della malattia. Lo studio dei geni permette di identificare nuove molecole sulle quali costruire nuovi farmaci. Da chi è condotta la Ricerca? La Ricerca è condotta da un gruppo di lavoro costituito da diverse figure: il patologo che fa la diagnosi di GIST; il biologo molecolare che studia l’alterazione del DNA; il tecnico di laboratorio che esegue i processi dal blocchetto del pezzo operatorio all’estrazione del DNA; il ricercatore che infine legge il risultato; a monte ci sono il chirurgo e l’oncologo medico, che hanno in cura il paziente e sono in grado di correlare il risultato della ricerca con quel paziente. C’è bisogno di macchine, che diventano sempre più costose, ma anche molto più sofisticate. Si spera che queste tecnologie così moderne in futuro possano essere applicate non più sul campione che deriva del pezzo operatorio o da una biopsia, ma direttamente sul sangue periferico del paziente. pag. 8 Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 giugno 2014 da pag. 7 pag. 8 ‘Il percorso della ricerca nei GIST’ I costi della ricerca: sono variabili e dipendono dalla tecnologia usata; possono andare da un minimo di 20 euro per un test molto semplice come quello di immunoistochimica, che è un test di colorazione, fino ad arrivare a 2000 euro per paziente se si vuol eseguire un’analisi genomica molto sofisticata, per cui si possono preventivare costi elevati anche per uno studio limitato a pochi pazienti. I tempi della ricerca: sono tempi legati all’indagine e tempi di procedura legati alle autorizzazioni. I tempi legati all’indagine riguardano tutto ciò che viene fatto in laboratorio; sono tempi variabili che possono andare da pochi giorni per il gene KIT, con indagine standard, a settimane o mesi per indagini genomiche molto complesse. I tempi di procedura legati alle autorizzazioni possono essere lunghi. I ricercatori hanno bisogno di autorizzazione da enti regolatori, molto spesso dai Comitati Etici degli ospedali e degli Istituti di Ricerca che devono valutare complessivamente uno studio clinico sotto il profilo etico per i pazienti e individuare tutti gli aspetti peculiari del consenso informato. Tutte le volte che si esegue uno studio è necessario raccogliere il consenso dei pazienti per studiare il loro DNA e quindi il loro genoma. Se invece - sottolinea la Dott.ssa Pantaleo- ci fosse un consenso generale iniziale, cioè un consenso complessivo per la donazione dei propri tessuti, tutti i progetti futuri potrebbero evitare questa lunga fase; si tratta di settimane ma a volte di mesi se lo studio coinvolge più centri con autorizzazioni di molti Comitati Etici e a volte si impiegano sei-sette mesi prima di arrivare all’analisi del paziente. La divulgazione della ricerca Il processo della ricerca ha come esito la pubblicazione degli studi, che è il modo per i ricercatori di comunicare alla comunità scientifica il risultato della loro ricerca. L’unico modo per divulgare nel mondo la ricerca scientifica è la pubblicazioni su riviste accreditate, riconosciute dalla comunità scientifica, dopo che il lavoro è stato valutato da esperti. E’ possibile destinare una quota pari al 5x1000 dell'IRPEF a sostegno di enti che svolgono attività socialmente utili. Chiunque faccia la dichiarazione dei redditi ha la possibilità di destinare il 5x1000 delle proprie tasse ad una organizzazione no profit. Come destinare il tuo 5x1000 a A.I.G. Associazione Italiana GIST Onlus? È davvero semplice: nel tuo modulo per la dichiarazione dei redditi (CUD, 730 e UNICO) troverai un riquadro destinato alle Onlus. Devi semplicemente: firmare nel riquadro "Sostegno del volontariato e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale..." indicare il codice fiscale di A.I.G. Associazione Italiana GIST Onlus Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 giugno 2014 Dai Convegni: XVIII Riunione Annuale Italian Sarcoma Group Si è tenuta a Padova, 7-8 aprile 2014, la XVIII riunione annuale dell’Italian Sarcoma Group (ISG). Due giornate centrate sull’aggiornamento riguardante il trattamento e la ricerca dei sarcomi ossei e dei tessuti molli. L’ISG da alcuni anni riserva uno spazio all’incontro con le Associazioni dei pazienti per poter condividere le nuove conoscenze cliniche con i principali interessati, per ascoltare le loro specifiche richieste e A.I.G. è stata invitata a partecipare. Una sessione nella mattina dell’8 aprile è stata dedicata interamente ai GIST. Tra gli interventi preordinati su argomenti specifici, ritenuti di particolare interesse, segnaliamo “Novità nel 2014: Analisi mutazionale di KIT/PDGFRA sul sangue periferico” della Dr.ssa Margherita Nannini Dr.ssa Margherita Nannini SSD Oncologia Medica-Biasco, Azienda Ospedaliera Univ. Policlinico Sant'Orsola-Malpighi, Università di Bologna. pag. 9 Biopsia liquida: cos’è? Il tessuto tumorale è necessario per la diagnosi morfologica e istologica, ma è anche la fonte principale di DNA da cui si possono ottenere le principali informazioni di analisi molecolare (quale ad esempio lo stato mutazionale nei GIST), una classificazione molecolare della patologia e dunque il profilo genomico della malattia. Con la biopsia liquida (cioè con un prelievo del sangue) è oggi possibile ottenere le informazioni molecolari sul DNA tumorale circolante nel plasma, le medesime che si otterrebbero dall’esame del tessuto tumorale. Questo è possibile perché, attraverso meccanismi quali la secrezione, l’apoptosi (morte cellulare) e la necrosi, dal tumore si libera nel sangue una quota di DNA tumorale, che è variabile a seconda non solo della sede della neoplasia ma anche delle sue dimensioni, dell’ambiente circostante e in particolare della vascolarizzazione. Il maggior limite di questa metodica è ovviamente la quota su cui si effettua questa analisi, ovvero la quota di DNA tumorale circolante, che rappresenta meno dell’1% di tutto il DNA circolante totale. Nonostante questo limite, la biopsia liquida offre grandi vantaggi rispetto al DNA estratto dal tessuto tumorale che è ottenuto con una metodica invasiva (intervento chirurgico o biopsia), e che è preservato in formalina, il che comporta limitazioni nella applicazione di alcune metodiche di genomica fine che, invece, richiedono DNA cosiddetto “fresco”. In particolar modo, dal punto di vista biologico l’analisi del DNA estratto dal tessuto tumorale non permette di cogliere quella eterogeneità intra-tumorale tipica ad esempio dei GIST e, quindi, fornisce una fotografia statica dell’assetto molecolare della malattia che si analizza. Al contrario la biopsia liquida permette di ottenere il DNA tumorale attraverso una metodica assolutamente poco invasiva (un semplice prelievo di sangue); permette di ottenere del DNA “fresco”; soprattutto cattura l’eterogeneità tumorale e permette anche, attraverso prelievi seriali del plasma ottenuto in diversi momenti della storia clinica, di avere una visione dinamica delle modificazioni molecolari della malattia. pag. 10 Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. 15 giugno 2014 Da pag 9 Novità nel 2014: Analisi mutazionale di KIT/PDGFRA sul sangue periferico Le potenziali applicazioni in oncologia sono tante: dalla diagnosi precoce alla valutazione dell’eterogeneità tumorale (monitorandola in maniera dinamica), alla identificazione di nuove determinanti geniche ma anche alla valutazione precoce di risposta al trattamento, al monitoraggio della malattia minima residua e alla valutazione della evoluzione, dello sviluppo di cloni resistenti in tempo reale. Un’applicazione possibile, come documentato dalle poche evidenze pubblicate in letteratura sui GIST, potrebbe essere il monitoraggio dello sviluppo della resistenza molecolare, che anticipa le variazioni del volume tumorale valutabili ad oggi con l’imaging strumentale e dunque l’utilizzo di questa metodica come biomarker predittivo di risposta precoce al trattamento. Inoltre si potrebbe cercare di applicare questa metodica nella valutazione della malattia minima residua, ai fini di selezionare i sotto-gruppi che beneficiano maggiormente di un trattamento adiuvante a lungo termine e per identificare altre alterazioni geniche oltre alle mutazioni, quali i ri-arrangiamenti, le amplificazioni o le modificazioni epigenetiche. Le pubblicazioni sulla biopsia liquida nei GIST fino ad oggi sono poche: la sintesi presentata al convegno ASCO 2013 di uno studio che ha analizzato lo stato mutazionale nel plasma in un gruppo di pazienti nello studio di fase III di regorafenib (GRID) con metodica BEAMING e che ha dimostrato una concordanza dell’84% tra valutazione su tessuto tumorale e quella su plasma per quanto riguarda le mutazioni primarie, mentre ha dimostrato un’ottima rilevazione delle mutazioni secondarie su plasma rispetto a tessuto periferico. Tale divergenza è dovuta alla tecnica di analisi adottata nello studio, maggiormente specifica nella rilevazione delle mutazione secondarie rispetto a quelle primarie. L’unico studio per esteso al momento sui GIST, pubblicato a fine 2013 su Clinical Cancer Research (Clin Cancer Res 2013 19; 4854- 67), ha valutato 291 campioni di plasma ottenuti da 38 pazienti con GIST. pag.10 E’ stata utilizzata una tecnica diversa da quella utilizzata nel precedente studio, le cui sonde erano molto specifiche anche per la maggior parte delle mutazioni primarie e non solo per quelle secondarie più note. Gli autori hanno valutato la quota di DNA tumorale mutato in relazione al quadro clinico trovando una correlazione tra situazione clinica e la positività dei risultati su plasma; hanno anche riscontrato una correlazione tra la quota di DNA mutato circolante nel plasma e la risposta radiologica e hanno concluso dicendo che sicuramente il DNA mutato circolante può essere valutato e quantificato nel plasma dei pazienti affetti da GIST, che la sua quota correla con la risposta al trattamento e questo potrebbe essere utilizzato come biomarker precoce di predittività al trattamento e di predittività di recidiva radiologica. Anche se siamo ancora agli albori di questa metodologia - ha detto la Dott.ssa Nannini - sappiamo che essa è fattibile e potrebbe entrare un giorno nella pratica clinica dei pazienti affetti da GIST. Al momento l’applicazione più intuitiva e sicuramente quella più vicina da trasferire nella pratica clinica è la valutazione dinamica dello stato molecolare, quindi, la possibilità di adottarla come biomarcatore predittivo di risposta al trattamento. Anche se estremamente affascinante, la strada è molto lunga, perché le applicazioni più interessanti richiedono lo sviluppo di sonde più sensibili, più specifiche e, quindi, siamo ancora lontani dalla sua reale applicazione nella pratica clinica. Dal 26 maggio, l’azienda farmaceutica Bayer, produttrice di Regorafenib (Stivarga), ha attivato un nuovo programma compassionevole MAP (Managed Access Program) per consentire ai pazienti con GIST, bisognosi della cura, un accesso anticipato alla terapia, in attesa delle autorizzazioni di legge. I centri di cura nel paese, che hanno in trattamento pazienti con GIST e sono interessati ad accedere al farmaco nell’ambito del suddetto programma, possono fare richiesta al Centro di Riferimento Oncologico: CROnos Ricerche Cliniche srl via Tonale, 22 20125 Milano Italy tel. +39. 02. 67.38.28.69 Indirizzo mail: [email protected] Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 giugno 2014 pag. 11 Anticipiamo un breve report. Che cosa abbiamo imparato a Zurigo? Innanzitutto occorre dire, con soddisfazione e con sollievo, che c’è un continuo interesse da parte della comunità medica nella ricerca sui GIST, anche in questi tempi di ristrettezze economiche globali che non facilitano la ricerca scientifica. New Horizons GIST 2014, Conferenza delle Associazioni di pazienti con GIST nel mondo, ha visto riuniti a Zurigo, dal 14 al 17 maggio 2014, 44 delegati di 32 Associazioni presenti in 29 nazioni di tutto il mondo, per collaborare, suscitare attenzione, produrre sostenibilità alla comunità globale dei pazienti con GIST, per migliorare l’accesso e la qualità delle cure. A.I.G. è stata presente con due delegati, la presidente Anna Costato e Gabriella Tedone del Consiglio Direttivo. Gli esperti - oncologi, chirurghi, patologi - di fama mondiale, nelle sessioni mediche hanno dato risposta ai quesiti che la comunità globale dei pazienti si pone: che cosa sappiamo e dove ci troviamo oggi con la diagnosi, il trattamento e il follow-up dei GIST? Tante sono le domande ancora senza risposta, i bisogni e gli ostacoli che i pazienti affrontano nel loro percorso. I temi focalizzati nelle sessioni mediche sono stati: la diagnosi (è stata ribadita l’importanza della analisi mutazionale, che, nelle nuove linee guida ESMO sui GIST sarà indicata come analisi da eseguire di routine e non solo quale analisi raccomandata, come nelle precedenti edizioni); i GIST Wild Type, un sottogruppo di GIST che colpisce prevalentemente bambini, adolescenti, ma anche una piccola percentuale di adulti, che in questi ultimi anni è stato oggetto di maggiore osservazione; la chirurgia, con riguardo al ruolo che essa svolge nella malattia localizzata e in quella metastatica; la resistenza farmacologica dovuta all’insorgenza di mutazioni secondarie; i trattamenti attualmente disponibili; lo stato della ricerca. Abbiamo appreso che dinanzi ad una progressione di malattia, è necessario accertarsi in primo luogo che si tratti di “vera” progressione, perché a volte può essere frutto di una cattiva aderenza alla terapia o di altre cause come l’interazione con altri farmaci. La malattia in progressione – secondo il Dr. Peter Reichardt (Oncologo tedesco presso il centro di cura Berlin-Buch/Bad Saarow) - non dovrebbe essere vista come una situazione d’emergenza che richieda misure immediate; prima di intraprendere qualsiasi azione bisogna verificare il tipo di progressione (se lenta o veloce, se in una sola localizzazione anatomica o in più siti, se si tratta della riattivazione di vecchie lesioni o di nuove lesioni); prendere una decisione rapida come potrebbe essere quella di cambiare subito terapia e iniziare un trattamento con un nuovo farmaco o programmare un intervento chirurgico ha poco senso e potrebbe rivelarsi un errore. Per quanto riguarda gli interventi locoregionali da programmare dopo una progressione di malattia il Dr Reichardt ha detto che non ci sono al momento studi che confrontino tecniche diverse – radiofrequenza (RFA), radioembolizzazione (SIRT) e chemioembolizzazione -, per cui non è noto quale di queste produca i migliori risultati. Una giusta decisione può essere assunta in un centro di cura multidisciplinare, garanzia di competenza. Un dato fondamentale emerso è la personalizzazione della cura farmacologica. Il dosaggio flessibile e la schedula personalizzata di farmaci, in presenza di severi effetti collaterali, se monitorati attentamente da un oncologo esperto, possono permettere al paziente Pubblicheremo nel sito di A.I.G. le presentazioni degli esperti, appena disponibili, per fornire un quadro preciso ed esaustivo dei temi e delle problematiche affrontate durante la Conferenza. pag. 12 Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. 15 giugno 2014 pag. 12 da pag 11 New Horizons GIST 2014 Farmaci generici nei GIST di avere beneficio per un tempo molto lungo. Il Dr. Reichardt ha descritto il caso di un paziente con effetti collaterali severi, che avrebbe desiderato sospendere la terapia con sutent dopo pochi mesi. Al contrario, con un attento aggiustamento del dosaggio e della schedula di assunzione, il paziente è potuto rimanere in terapia con sutent per 4 anni. Stessa strategia egli ha adottato con il farmaco Regorafenib. Il Dr. Jonathan Fletcher (Patologo di Boston presso il Brigham and Women Hospital) ha illustrato il razionale che sta alla base della somministrazione, con alternanza ciclica, di due farmaci -sunitinib e regorafenib. Il Dr. Fletcher ha descritto una possibile strategia per combattere la resistenza secondaria: in un tumore che sviluppa resistenza a imatinib (terapia di prima linea) si possono verificare molte e differenti mutazioni secondarie che non sono responsive al solo sunitinib o al solo regorafenib (terapie successive a imatinib). Gli studi condotti dal Dr. Fletcher hanno mostrato che sunitinib e regorafenib hanno attività complementari, poichè ognuno dei due farmaci è efficace contro un sottoinsieme di mutazioni secondarie resistenti ad imatinib, il che significa che un farmaco controlla alcune mutazioni e l’altro farmaco ne controlla il resto. Questi studi hanno offerto la schedula del tempo per l’alternanza di sunitinib e regorafenib e hanno fornito il razionale biologico per la progettazione di uno studio clinico per i GIST resistenti ad imatinib con cicli consecutivi di sunitinib per 3 gg, seguiti da regorafenib per 4 gg. Questo schema ciclico comporterebbe minore tossicità e maggiore efficacia contro le diverse mutazioni secondarie. Basandosi sullo stesso razionale il Dr. Heikki Joensuu (Oncologo finlandese presso Helsinki University Central Hospital) ha illustrato un altro studio clinico con alternanza di Imatinib e Regorafenib, per un periodo ciclico più lungo: un mese di terapia con imatinib e un mese con regorafenib. Due sessioni sono state dedicate all’introduzione dei farmaci generici nel trattamento del GIST. Glivec (Imatinib) è stato il primo farmaco che ha determinato una svolta epocale nel trattamento del GIST dal 2000, seguito poi da farmaci di seconda e terza linea, Sutent (sunitinib) e Stivarga (regorafenib). Questi farmaci hanno migliorato notevolmente il trattamento dei pazienti con GIST. Alla scadenza brevettuale, questi farmaci saranno sostituiti da farmaci generici. Questo è già accaduto per il Glivec in alcuni paesi dell’America Latina, in Canada, India ecc. La comunità globale dei pazienti con GIST, pur accogliendo con favore l’introduzione dei farmaci generici che, riducendo i costi, migliorano in alcuni paesi l’accesso dei pazienti a cure salvavita con risparmi notevoli anche per i SSN come in Italia, ha espresso alcune preoccupazioni. Nel caso di patologie oncologiche, quali il GIST, la scelta delle terapie antitumorali è di importanza fondamentale e merita la considerazione più attenta. La priorità assoluta deve essere il benessere del paziente basato sulla qualità del farmaco, sulla sua efficacia e sicurezza, piuttosto che sulla riduzione del costo. Su questo tema si sono confrontati i delegati rappresentanti delle associazioni dei pazienti, discutendo delle analogie e differenze tra farmaci originali (brand) e farmaci generici, con riguardo ai principi attivi, agli eccipienti, alla formulazione dei farmaci. Hanno messo a confronto le situazioni nei paesi di diversi continenti ed hanno concordato e sottoscritto una Dichiarazione con i principi per il passaggio ai farmaci generici per i GIST. Questa dichiarazione rappresenta il primo passo di Global GIST Network, la rete delle Associazioni GIST nel mondo, e costituisce la base delle azioni future che andremo ad intraprendere per la tutela dei pazienti, in vista dell’introduzione di Imatinib generico in Europa. pag. 13 Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 giugno 2014 pag.13 Dichiarazione I seguenti principi sono stati approvati dai Gruppi di Difesa dei Pazienti con GIST LA DICHIARAZIONE DI ZURIGO 2014 Principi per il passaggio ai “Farmaci generici” per i GIST (Tumori Stromali Gastrointestinali) Antefatto e scopo Il GIST (Tumore Stromale Gastrointestinale) è un tumore raro, con un’incidenza annuale di circa 15 casi per milione di abitanti. La svolta per il trattamento dei GIST con farmaci orali è iniziata intorno al 2000 con l’introduzione di Glivec (imatinib), seguita da farmaci di seconda e terza linea, Sutent (sunitinib) e Stivarga (regorafenib). Ci auguriamo e ci aspettiamo che arrivino presto altri nuovi farmaci. Queste terapie hanno migliorato notevolmente la gestione clinica dei GIST. Alla scadenza brevettuale, questi farmaci saranno sostituiti dai farmaci generici. Questo processo è già iniziato con l’introduzione di Imatinib generico come previsto dalla legislazione di diversi paesi. In linea generale, accogliamo con favore l’introduzione dei farmaci generici che, riducendo i costi, migliorano l’accesso dei pazienti a farmaci salvavita per il trattamento dei GIST. Tuttavia, il passaggio a farmaci generici solleva molte preoccupazioni, alcune delle quali valgono per tutti i farmaci generici, alcune sono specifiche per il trattamento dei GIST. Il GIST è un tumore che può mettere a rischio la vita, la scelta delle terapie farmacologiche è di fondamentale importanza e merita la considerazione più attenta. Questa dichiarazione è stata elaborata, concordata e firmata dai rappresentanti di tutte le Associazioni dei pazienti con GIST nel mondo, durante una Conferenza internazionale a Rüschlikon, Zurigo - Svizzera, Maggio 2014. I pazienti prima di tutto! La priorità assoluta deve essere il benessere del paziente basato sulla qualità del farmaco, sulla sua efficacia e sicurezza, piuttosto che sulla riduzione del costo. Trasparenza: Le industrie farmaceutiche devono chiarire le loro posizioni e i tempi riguardo alla scadenza dei brevetti, con la massima trasparenza e chiarezza possibile in modo che i medici e i pazienti possano programmare l’introduzione dei farmaci generici. “Principi precauzionali”: La sostituzione di farmaci originali, prodotti da una determinata industria, con farmaci generici deve essere basata sull’efficacia e sulla sicurezza dimostrate clinicamente e non su ipotesi e aspettative. Norme di buona produzione: I principi attivi nei farmaci generici devono essere conformi a standard di qualità altrettanto elevati come nei farmaci originali e queste norme devono essere attentamente monitorate da autorità sanitarie quali FDA, EMA o altri organismi nazionali equivalenti. Siamo a conoscenza di casi in cui l’evidenza indica che i farmaci generici per i GIST non sono di pari qualità. Nessun farmaco generico deve essere prescritto fino a quando non è stato specificamente approvato per l’uso in pazienti con GIST dall’autorità regolatoria nazionale competente, che deve applicare norme di qualità ed evidenza rigorose pari a quelle richieste da FDA o da EMA. pag 14 Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. 15 giugno 2014 pag. 14 Da pag 13 LA DICHIARAZIONE DI ZURIGO 2014 Valutazione della “bioequivalenza”: Un farmaco non è semplicemente un principio attivo. La produzione di un farmaco è un processo complesso e sofisticato che coinvolge fattori diversi quali la forma dei cristalli, i tipi e la qualità degli eccipienti, la formulazione in compresse, capsule, ecc. Le autorità sanitarie devono riconoscere che la sola equivalenza dei principi attivi non garantisce l’equivalenza dei farmaci. Farmacovigilanza: L’impatto dell’introduzione di un farmaco generico deve essere monitorato dalle autorità sanitarie a ciò preposte in modo che i motivi di preoccupazione per una possibile minore efficacia o per tossicità inattese possano essere rilevati e segnalati tempestivamente. Regola della “non sostituzione”: Se un medico prescrive un farmaco specifico, sia esso generico o originale, la prescrizione del medico deve essere sempre rispettata. Il GIST è una malattia unica. Alcuni farmaci impiegati nel trattamento dei GIST sono utilizzati anche per il trattamento di altri tumori o indicazioni. L’uso di un farmaco per il GIST deve essere considerato come caso specifico e non considerato alla stregua di altri utilizzi con lo stesso farmaco. Valutazione di efficacia: Per alcuni farmaci la valutazione di efficacia può essere effettuata in modo rapido e attendibile, per esempio con un’analisi del sangue. Non è così per i farmaci usati per i GIST. Di norma, l’efficacia può essere valutata dopo un periodo di mesi e con procedure come la TAC, che di per sé rappresenta un rischio non uguale a zero. Di conseguenza, non si dovrebbe dare per scontato che un farmaco generico sostitutivo di uno originale abbia pari efficacia fino a quando, e a meno che, questo possa essere dimostrato da evidenze cliniche. Lo stress dei pazienti: Per i pazienti che rispondono a un farmaco originale (in alcuni casi da molti anni) la sostituzione con un farmaco generico può provocare un grave stato di stress psicologico e preoccupazione, oltre a possibili problemi di tipo farmacologico. Questo fattore deve essere tenuto presente dai medici e dalle autorità sanitarie. I pazienti devono essere informati di eventuali modifiche al loro trattamento farmacologico. Quando un’autorità sanitaria, o il medico o l’assicurazione sanitaria rendono obbligatoria la sostituzione di un farmaco originale con il suo generico, il paziente ed il suo medico devono essere perfettamente informati del cambiamento. Sottoscritto in Rüschlikon, Zurigo- Svizzera Sabato17 maggio 2014. Argentina Austria Belgio/Olanda Bolivia Brasil Bulgaria Canada Cile Cina Colombia Cuba Finlandia Francia Germania Guatemala India India Israele Italia Messico Peru Polonia Spagna Spagna Svizzera UK UK Ungheria USA USA Venezuela Global AGA GIST-Support Austria Contactgroep GIST Nederland/België Alianza GIST Alianza GIST Brasil GIST Alliance for Patients-Bulgaria Life Raft Group Canada Alianza GIST / Fundación GIST Chile Shanghai Roots & Shoots Fundacion GIST Colombia Alianza GIST Cuba Finnish GIST Patients Network A.F.P.G. "Ensemble contre le GIST" Das Lebenshaus e.V. Asoc. de Pacientes con LMC ASOPALEU GIST-Support India The Friends of Max Israeli GIST group A.I.G. Associazione Italiana GIST Onlus Fundacion GIST Mexico ESPRANTRA Polish GIST Patients Support Association Sarcoma Patients Spanish Assoc. (AEAS) GIST Espana GIST-Gruppe Schweiz GIST Support UK PAWS-GIST (SDH deficient GISTs) Hungarian GIST-Group The Life Raft Group GIST-Support International Asaphe The MAX Foundation Perché nessun malato di GIST sia solo – Newsletter di A.I.G. -15 giugno 2014 pag. 15 Eventi e Attività 19 marzo 2014 Il Paziente con GIST: management della seconda linea di terapia e continuous care. Corso di aggiornamento per medici- ECM Partecipazione di A.I.G. in qualità di relatore Bologna 29 marzo 2014 7° Convegno Nazionale A.I.G. – giornata di approfondimento medico sui GIST dedicato ai pazienti Padova 7 - 8 aprile 2014 Riunione annuale Italian Sarcoma Group Partecipazione di A.I.G. con una sua presentazione ai medici Napoli 10 maggio 2014 Incontro medico dedicato ai pazienti nell’ambito del programma “Uniti contro i GIST “ 14 - 17 maggio 2014 NEW HORIZONS GIST 2014 Partecipazione ai lavori di due rappresentanti di A.I.G. Milano 19 maggio 2014 Riunione del Comitato di Associazioni Europee di Pazienti E-Palco (European Patient Advocacy Leaders Committee) Partecipazione di A.I.G. ai lavori Chicago 30 maggio- 3 giugno 2014 ASCO Annual Meeting 3 giugno 2014 Riunione del Comitato di Associazioni Italiane di Pazienti IPalco (Italian Patient Advocacy Leaders Committee) Partecipazione di A.I.G.ai lavori 9 giugno 2014 Incontro e tavola rotonda al Ministero della Salute su ‘I Tumori Rari in Italia: problematiche e prospettive future’. Partecipazione di A.I.G. con una sua relazione sull’argomento 14 giugno 2014 Serata dedicata alla prevenzione dei tumori “Le ali continuano a battere” e Tavola rotonda. Partecipazione di A.I.G. alla tavola rotonda Torino Zurigo Milano Roma Messina Volontariato in ospedale Volontariato presso l’AOOR Papardo - Piemonte di Messina, 4* piano DH Oncologico nei giorni Lunedì e Giovedì (9:30- 11:30) Prossimi eventi Bucarest 20-21 giugno 2014 Roma 26 giugno 2014 Alessandria 18 settembre 2014 Amsterdam 13-15 nov 2014 Bologna 21-22 nov 2014 Assemblea generale di ECPC (European Cancer Patient Coalition) di cui A.I.G. è socio Convegno “Tumori Rari” Fondamenti Scientifici e Aspetti legislativi, organizzato da Associazione G. Dossetti. Partecipazione di A.I.G. in qualità di relatore. Associazioni di pazienti e relazioni con i media-ECM organizzato da AO Alessandria. Partecipazione di A.I.G. con sua presentazione 5a Conferenza Annuale di SPAEN (Federazione Europea Malati di Sarcoma) di cui A.I.G. è Socia Convegno “I Tumori Rari dell’adulto” presso la fondazione MAST Partecipazione di A.I.G. con sua presentazione ai medici CONTATTI A.I.G. Associazione Italiana GIST Onlus Casella Postale 952 Cordusio, 20123 Milano E-mail [email protected] Telefono: 377 9591705 martedì e giovedì ore 10-12 377 9588159 martedì e giovedì ore 17-19