Ipercicli: il modello d ll di Eigen Ei D F Dr. Francesco St Stellato ll t Corso di Fisica dei Sistemi Biologici P f Sil Prof. Silvia i Morante M A.A. 2008-2009 Sommario • • • • • • • Evoluzione: comportamento darwiniano Cos’è un Iperciclo? Modellizzazione di un sistema darwiniano L’Iperciclo L Iperciclo “astratto” astratto Analisi di punto fisso di una cinetica chimica Ipercicli e catene catalitiche Bibliografia Comportamento Co po e o Darwiniano w o Evoluzione: 2 risultati apparentemente contraddittori 1. Diversità: Esistono milioni di specie diverse 2. Omogeneità: Tutte hanno lo stesso apparato molecolare Evoluzione da un Antenato Comune Comportamento Darwiniano Trasmissione ereditaria di informazione Il codice genetico Il codice genetico definisce la corrispondenza tra triplette p di basi nel DNA ed aminoacidi. Esistono 64 possibili triplette e 20 aminoacidi, quindi il codice è degenere A parte pochissime eccezioni, il codice è lo stesso in tutti gli organismi viventi. La “scelta” operata all’inizio si è conservata nel corso dell’evoluzione Comportamento darwiniano meccanismi di evoluzione e selezione naturale all all’interno interno di una popolazione 1- Ciclo metabolico 2- Elementi autoreplicanti 3- Mutazioni TESI T IPO OTESI Sotto quali condizioni si origina tale comportamento? 1- Selezione 2- Evoluzione 1. Metabolismo: Formazione e degradazione delle specie molecolari: processi indipendenti e non in equilibrio 2. Autoriproduzione: Le specie molecolari devono essere in grado di istruire la loro stessa sintesi 3. Mutazione: La fedeltà del processo di autoreplicazione è fisicamente limitata dal rumore La mutabilità è necessaria all’evoluzione Metabolismo A temperatura ambiente, ambiente kBT= 1.38·10-23J/K x 300 K = 4.14 ·10-21J Le reazioni necessarie per la vita (metabolismo) devono avere energie ΔG dell’ordine di kBT ΔG >> kBT → molecole troppo stabili ΔG << kBT → molecole troppo instabili Metabolismo Si consideri la variazione di energia libera, libera ΔG, ΔG in una reazione A+B⇔ C+D ΔG = ΔG 0 + RT ln [C][D] = ΔG 0 + RT ln(K eq ) [A][B] ΔG0 è la variazione di energia libera in condizioni standard [A]=[B]=[C]=[D]=1 M e si è definita la costante di equilibrio q [C][D] K eq = [[A][B] ][ ] Metabolismo All’equilibrio deve aversi ΔG=0, pertanto ΔG 0 eq = −RT ln(K eq ) quindi K eq = exp (-Δ G 0 eq /RT) ΔG0eq >> kBT → reazione spostata verso i reagenti ΔG0eq << kBT → reazione spostata verso i prodotti Un caso reale inorganico -Energia di dissociazione della molecola N2 N2 → N + N 17J 9 42 ·10 9.42 106 J/mol J/ l x (1 (1mol/6 l/6 ·10 1023) = 1.6 1 6 ·10 10-17 >> kBT= 4.14 ·10-21J Un caso reale nella chimica organica -Reazione di isomerizzazione del diidrossiacetone fosfato in gliceraldeide 3-fosfato (reazione della glicolisi) [[diidrossiacetone fosfato]= ] 5 ·10-4 M [gliceraldeide 3-fosfato ]= 3 ·10-6 M ΔG = -5 ·103 J/mol / l -5 ·103 J/mol x (1mol/6 ·1023) = 8.3 ·10-21J ~ kBT= 4.14 ·10-21J Cos’èè un Iperciclo? Cos Si consideri un insieme di reazioni chimiche in cui il prodotto di una reazione sia sempre p il reagente g di una reazione precedente: p A A→B B→C C →A Si è in presenza di un ciclo di reazione C B Esistono moltissimi esempi in natura di reazioni cicliche Ciclo del Carbonio Il ciclo catalizza la reazione 41H → 4He + γ Ciclo di Krebs Il ciclo catalizza la reazione Acetil CoA + 3 NAD+ + FAD + ADP + Pi → Acetil-CoA CoA-SH + 3 NADH + H+ + FADH2 + ATP + 2 CO2 Un ciclo di reazione si comporta come un catalizzatore Si consideri lo schema di reazione di Michaelis Michaelis-Menten Menten che descrive il funzionamento di un enzima E che catalizza la reazione Substrato S → Prodotto P S + E → ES ES → EP EP → E + P ES EP P S E Un ciclo di reazione si comporta come un catalizzatore Dal punto di vista dell’enzima E, si è in presenza di una reazione ciclica poiché ll’enzima ciclica, enzima si comporta come catalizzatore per la reazione S → P, ma è lasciato inalterato al termine della reazione. Questo tipo di reazione si rappresenta schematicamente come E S→P Si consideri una reazione del tipo Michaelis-Menten in cui il catalizzatore I catalizzi la sua stessa sintesi: Si è allora in presenza di una reazione autocatalitica. Graficamente si può schematizzare come segue IX II X I I I X → I I Se un insieme di reazioni autocatalitiche organizzate a loro volta in uno schema ciclico, Si ha in questo caso un iperciclo I1 In I2 I4 I3 La sintesi proteica come iperciclo Il processo di sintesi proteica ha la struttura di un iperciclo DNA m-RNA Proteine Il DNA è trascritto in m-RNA, che è tradotto nelle proteine Le proteine stesse sono gli enzimi che catalizzano le reazioni di trascrizione e traduzione Modello matematico Il sistema di equazioni q ppiù semplice p che ha i requisiti q necessari per riprodurre un comportamento darwiniano è del tipo dx i = x& i = (A i Q i − D i )x i + ∑ w ik x k − Φ i dt k ≠i •xi : numero di molecole della i-esima specie autoriproducente •Ai : coefficiente di attività •Di : coefficiente di decomposizione •Qi: fattore f di qualità li •wik : accoppiamento tra le specie i e k •Φi : flusso dx i = x& i = (A i Q i − D i )x i + ∑ w ik x k − Φ i dt k ≠i Ai Qi xi Autoriproduzione La reazione che porta alla formazione della specie xi è autocatalitica: la formazione di xi dipende dalla sua stessa concentrazione M t b li Metabolismo Si è in presenza di metabolismo; per la sintesi di xi sono necessari dei monomeri Ai = f (m1,m2,mp) Mutazione 0 < Qi < 1 fattore di qualità, frazione di copie esatte dx i = x& i = (A i Q i − D i )x i + ∑ w ik x k − Φ i dt k ≠i -Dixi Di : coefficiente di decomposizione Il metabolismo richiede, richiede oltre alla formazione di polimeri complessi, la decomposizione di polimeri complessi in monomeri semplici p ((catabolismo) dx i = x& i = (A i Q i − D i )x i + ∑ w ik x k − Φ i dt k ≠i Σk≠i wikxk wik : accoppiamento tra le specie i e k Se si considerano nel set di reazioni tutte le specie p ed i possibili p mutanti,, ogni g copia p errata della specie k porterà alla formazione di una molecola della specie i, quindi si avrà ∑ A i (1 - Q i )x i = ∑∑ w ik x k i i k ≠i Il termine di flusso Φi descrive la variazione del numero di p i-esima non dovuta alle reazioni chimiche molecole della specie Si puòò ragionevolmente i l i i ipotizzare che h il flusso fl di ciascuna i specie sia proporzionale alla concentrazione della specie stessa xi Φi = ΦT , ∑ xk k ∑ Φi = ΦT i Per descrivere una situazione realistica, è necessario imporre un vincolo sul numero totale di molecole. Il vincolo più naturale è quello della conservazione del numero totale di molecole. Il flusso totale ΦT deve allora essere tale da compensare ll’eccesso eccesso di produttività Φ T = ∑ A k x k −∑ D k x k ≡ ∑ E k x k k k k Il sistema di equazioni differenziali può essere quindi riscritto nella forma x& i = (Wii − E(t) )x i + ∑ w ik x k k ≠i dove Wii = A i Q i − D i è detto valore selettivo e E(t) = ∑ E k x k k ∑ xk è l’eccesso di produttività medio k E(t) è evidentemente funzione del tempo, poiché dipende dalla popolazione xk(t), e raggiunge uno stato stazionario solo quando la popolazione xk(t) diviene stazionaria ∀ k Il concetto di quasi-specie q p La singola specie non è un’entità indipendente, ma ci sono meccanismi di competizione e cooperazione. E’ conveniente i t suddividere ddi id l popolazione, la l i i invece che h in i N specie xi, in N quasi-specie yi, ottenute come combinazioni lineari delle xi Dal punto di vista matematico, matematico questa operazione corrisponde ad una trasformazione lineare: y = C-1 x Il concetto di quasi-specie q p Dal punto di vista biologico, tiene conto del fatto che gli individui di una stessa specie non hanno tutti esattamente la stessa sequenza di DNA, ma è possibile soltanto definire una sequenza q media della specie p Le quasi-specie L i i includono i l d quindi i di l’insieme l’i i di sequenze (ciascuna delle quali, dal punto di vista molecolare, è una specie) all’interno all interno di una specie (biologica) Per trasformare P f l variabili le i bili di specie, i x, in i quelle ll di quasi-specie, i i y, si devono determinare i coefficienti cij x i = ∑ c ij y j , con det(C) ≠ 0 j Ricordando che x& i = (Wii − E(t) )x i + ∑ w ik x k = − E(t)x i + ∑ Wik x k k ≠i si ottiene per y la relazione C y& = − E(t) C y + W C y ik i, Moltiplicando a sinistra per C-1 si ottiene C -1C y& = −C -1 E(t) C y + C -1W C y y& = − E(t) y + C -1W C y Si definisce C in modo tale che diagonalizzi W (C -11W C) ij = δ ij λ i Si ottiene così il sistema di equazioni per le quasi-specie y& i = (λ i − E(t) )y i Si consideri quindi il sistema di equazioni differenziali di disaccoppiate i t y& i = (λ i − E(t) )y i dove i λi sono gli autovalori del sistema e E(t) = ∑ λ k y k k ∑ yk k è l’eccesso di produttività medio In questo caso la soluzione è semplice e può essere facilmente ricavata analiticamente, tuttavia in casi più complessi è importante costruire un’equazione differenziale discretizzata in modo da ottenere una soluzione numerica Si possono quindi risolvere numericamente le equazioni differenziali che regolano il comportamento del sistema y i (t + 1) = (λ i − E(t) + 1)yi (t) Ogni specie che ha λ < E(t) tende a scomparire. E(t) è una funzione crescente del tempo lim E(t) = λ MAX t →∞ Dopo un tempo sufficientemente lungo rimane quindi solo la specie con λ = λ max L’iperciclo L iperciclo “astratto” astratto Un insieme di reazioni chimiche può essere descritto in modo assai generale dal sistema di equazioni differenziali x& i = Λ i (x 1 ,..., x n ; k 1 ,..., k m ; B) dove le • xi è il numero di molecole della specie i-esima • kj è la costante della j-esima j esima reazione • Le costanti k dipendono dal tempo ⇒ Evoluzione •B sono le condizioni iniziali La funzione Λi può essere riscritta come somma di 3 contributi Λi = Ai − Δi − Φi • Ai contributi positivi alla crescita di xi • Δi contributi negativi g alla crescita di xi (decomposizione della specie molecolare) • Φi flusso della specie ii-esima esima (positivo o negativo) Si può quindi definire la differenza Γi = A i − Δ i funzione di crescita netta Sii puòò scrivere i allora ll Λ i = Γi − Φ i Ricordando l’equazione fondamentale x& i = (A i Qi − Di )x i + ∑ w ik x k − Φ i = Γ i − Φ i k ≠i si osserva che Γi = Wii x i + ∑ w ik x k k ≠i Sommando su tutte le specie molecolari si ottiene ∑ Γ i = ∑ Wii x i + ∑∑ w ik x k = i i k ≠i i = ∑ (A i Q i − D i )x i + ∑ A i (1 - Q i )x i = i i = ∑ Ai x i − ∑ Di x i = ∑ Ei x i i i i La funzione di crescita netta Γi dipenderà anch’essa dalle quantità xi, ki, B Utilizzando la notazione vettoriale, dove ⎛ x1 ⎞ ⎜ ⎟ x = ⎜ x i ⎟, ⎜x ⎟ ⎝ n⎠ ⎛ k1 ⎞ ⎜ ⎟ k = ⎜ ki ⎟ ⎜k ⎟ ⎝ m⎠ si può scrivere quindi Γi = Γi (x, k , B) Si analizzano quindi qui di seguito alcuni semplici casi in cui si suppone che Γi sia esprimibile come un polinomio nelle diverse concentrazioni xi Γ i = k i x ip Si studia l’andamento di xi per diversi valori di p e dei vincoli esterni Crescita illimitata Si ricorda l’espressione x& i = Λ i = Γ i − Φ i Si considera il caso in cui il flusso è nullo: Φi = 0 Non c’è nessun limite alla crescita del sistema ( d ll fisicamente (modello fi i t poco realistico!) li ti !) Si ipotizza che la funzione di crescita netta sia esprimibile come Γi= ki xip e si studia il comportamento del sistema per 3 valori di p, in particolare per p=0, p=0 p=1, p=1 p=2 p=0 Γi= ki ⇒ x& i = k i Si risolve l’equazione dx i = ki dt dx i = k i dt x i = x i (0) + k i t Tasso di crescita costante Crescita lineare di ciascuna specie xi p=1 Γi= ki xi ⇒ x& i = k i x i Si risolve l’equazione dx i = kixi dt dx i d = k i dt xi x i = x i (0)exp(k i t) Tasso di crescita lineare nella ppopolazione p della specie p Crescita esponenziale di ciascuna specie xi p=2 Γi= ki xi2 ⇒ x& i = k i x i 2 Si risolve l’equazione l equazione dx i 2 = kixi dt dx i = k i dt 2 xi x i = x i (0)(1 - x i (0)k i t) -1 Tasso di crescita quadratico nella popolazione della specie Crescita iperbolica di ciascuna specie xi La popolazione della specie i-esima diverge per t=tc=(xi(0)ki)-1 Riassumendo: Λi = Γi -Φi= Γi = kixip p=0 xi=xi(0)+kit p=1 xi=xi(0) exp(k (kit) p=2 xi=xi(0)(1-x (0)(1 i(0)kit))-11 Si osservano diversi possibili andamenti di crescita, ma l’assenza di un vincolo sul numero di molecole totale comporta l’assenza di competizione tra le specie molecolari