Amartya Sen, anteprima del Festival dell`economia

La kermesse II teatro Sociale ospita domani (ore 17.30) l'antipasto della manifestazione con il premio Nobel indiano
Amartya Sen, anteprima del Festival dell'economia
TRENTO — Il premio Nobel per
l'economia Amartya Sen arriva a
Trento per l'anteprima del festival dell'economia. A invitarlo la
Cooperazione trentina che ha contribuito all'organizzazione della
sesta edizione della manifestazione.
Lo studioso indiano, economista fra i più famosi al mondo, vincitore nel 1998 del prestigioso riconoscimento svedese, è presidente
della Economie society e della International economie association.
n docente di Harvard terrà domani
alle 17.30 una lectio magistralis al
Teatro sociale del capoluogo dal titolo «I confini della libertà economica», il tema scelto per l'edizione
2011 del festival. L'introduzione
della serata sarà affidata a Stefano
Zamagni.
«Amartya Sen — scrive la Cooperazione — è noto per il suo pensiero a favore di un'economia attenta alla dimensione etica dell'agire imprenditoriale ed è una delle
voci più autorevoli impegnata nel-
la lotta alla povertà e alla disuguaglianza».
Nato nel Bengala nel 1933, Sen
ha portato all'attenzione del mondo un pensiero nuovo e per certi
versi radicale. La sua concezione
di sviluppo è vista come espansione della libertà delle persone. In
questo senso, è il suo messaggio,
«lo sviluppo richiede che siano eliminate le principali fonti di illibertà: la miseria come la tirannia, l'angustia delle prospettive economiche come la deprivazione sociale
sistematica, la disattenzione verso
i servizi pubblici come intolleranza o l'autoritarismo di uno Stato repressivo».
«La libertà è secondo l'economista il criterio in base al quale valutare gli assetti politico-sociali e
orientare le politiche pubbliche»
si legge nella nota con cui la Federazione delle cooperative presenta
l'evènto di domani. «Una concezione fhe si oppone ad altre teorie
che identificano lo sviluppo con la
crescita del prodotto interno lordo
o dei redditi individuali o dell'in-
dustrializzazione, del progresso
tecnologico. La considerazione iniziale da cui parte l'autore è il distacco che si è creato tra l'economia moderna e l'etica: man mano
che l'economia moderna evolveva, si indeboliva l'interesse per le
considerazioni etiche».
La tesi sostenuta da Sen, conosciuto per le suericerchesulle cause delle carestie, che hanno portato allo sviluppo di soluzione pratiche per evitare gli effetti legati alla
carenza di cibo, non insinua che
l'approccio non etico all'economia
sia improduttivo ma sostiene che
la stessa economia potrebbe essere resa più produttiva qualora si
prestasse maggiore attenzione alle
considerazioni di natura etica che
influenzano il comportamento e il
giudizio sociale umani.
«Ne consegue—conclude la Co operazione — che l'efficienza non
possa più essere considerata l'unico criterio economico di giudizio«
e debba essere affiancata «dalla libertà della persona».