Venerdì 25 Settembre 2015 Nuova serie - Anno 25 - Numero 228 - Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano Uk £ 1,40 - Ch fr. 3,50 Francia € 2,50 €2,00* * Offerta indivisibile con Marketing Oggi (ItaliaOggi € 1,50 + Marketing Oggi € 0,50) UNIONE EUROPEA Nei concorsi nessuna priorità a francese, inglese e tedesco Grigolon a pag. 23 Bombacci fondò il Pci ma poi passò col Duce a Salò e venne fucilato con lui. È la sindrome De Girolamo È IN EDICOLA Domenico Cacopardo a pag. 7 www.italiaoggi.it CIRCOLARE INAIL Rendite rivalutate Le prestazioni per gli infortuni su dello 0,19% http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Cirioli a pag. 28 CASSA FORENSE QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO www.classabbonamenti.com Rimpatrio capitali a fine anno Calo del fatturato I contribuenti avranno tempo fino al 30 novembre per presentare l’istanza per il 44% degli d di voluntary disclosure. Perfezionamento delle domande entro il 31 dicembre avvocati. Ma tiene I co contribuenti avranno tempo fino al l’occupazione DIRITTO & ROVESCIO 30 n novembre per presentare l’istanza Migliorini-Ventura a pag. 31 SU WWW.ITALIAOGGI.IT Ausiliari dei giudici La sentenza della Consulta sui compensi Bandi europei - La sentenza del Tribunale Ue che boccia il i trilinguismo Evasione - Il E rapporto con le ra strategie sui controlli di v voluntary disclosure all’Agenzia dell delle entrate. Il perfezionamento della dom domanda, con tutta la documentazion ne, potrà comunque avvenire entro il 3 31 dicembre 2015. La proroga dei term mini è in un decreto omnibus in materria di finanza pubblica che va oggi in C Consiglio dei ministri. Intanto sono g già stati incassati 750 milioni dalle d domande finora presentate. L’immigrazione dall’Africa è modesta rispetto alla sua bomba demografica di Pierluigi Magnaschi La classe politica italiana non è mai stata così divaricata come in questi giorni, rispetto alle preoccupazioni che vive la popolazione di questo paese. Il nostro sondaggio Lorien Consulting, pubblicato a pag. 5, dimostra infatti che l’82% della popolazione italiana ritiene che l’immigrazione sia oggi il problema più importante, mentre solo il 4% è interessato al dibattitorissa in corso sulle riforma del senato. Giusto l’opposto di ciò che pensano i parlamentari e i politici italiani. Non che gli italiani non siano interessati alle questioni istituzionali ma vorrebbero capirle. continua a pag. 7 Bartelli a pag. 22 AUDIPRESS Avvenire +10,4%, Sole +7,6%, Stampa +5,8%, Gazzetta +4% Capisani a pag. 20 La minoranza dem capitanata da Pier Luigi Bersani è proprio finita fuori gioco. Non solo perché, dopo aver minacciato sfracelli in occasione della votazione della riforma del senato, si è ritirata in buon ordine per un piatto di lenticchie, ma soprattutto perché, in periferia, non scoppiano più solo delle risse fra maggioranza e minoranza dem, ma anche direttamente fra renziani. L’ultimo episodio è avvenuto in Emilia dove la sindachessa renziana di San Lazzaro di Savena (un avvocato di 30 anni eletta lo scorso dicembre) avendo bloccato la programmata realizzazione di un progetto edilizio di 582 alloggi, è stata minacciata da imprenditori, cooperatori della Lega e persino da un sindaco, Stefano Sermenghi di Castenaso (anche lui renziano doc). Tutti sono indagati. Alla sindachessa, che è stata eletta proprio perché era contro la «colata», Renzi aveva detto: «Vai avanti a testa alta». Lei l’ha fatto e ha incastrato un altro renziano. Insomma, la giostra si è rimessa a girare a pieno ritmo. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 2 Venerdì 25 Settembre 2015 I COMMENTI L’ANALISI IMPROVE YOUR AMERICAN ENGLISH Banche, crediti deteriorati in cambio di obbligazioni Banks, non-performing loans against bonds http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S embra troprende possibile via DI CARLO PELANDA po lontana una «cartolarizuna soluziozazione a catena» ne sistemica per gestire i eventualmente corroborata. Pricrediti deteriorati (Npl) senza de- mo passo, la banca cede gli Npl a stabilizzare i bilanci delle banche. un cartolarizzatore e viene pagata Il rischio di blocco della ripresa è in obbligazioni a scadenza lunga elevato, soprattutto a livello di pic- con sottostante il rendimento degli cole banche che sono fonte prima- Npl stessi. Fino a qui non c’è deria del credito a piccole imprese. correlazione. Secondo passo, l’obCiò sollecita la ricerca di soluzioni bligazione viene ricartolarizzata, di mercato e non di stato. In veste impacchettandola in un prodotto di presidente dello advisory board finanziario composto da una variedi una società di cartolarizzazio- tà di altri. Il titolo finanziario che ne lussemburghese ho sostenuto alla fine della catena la banca riceil progetto del suo team tecnico di ve come pagamento della cessione creare un’ingegneria evoluta per di Npl ha un rischio decorrelato e un valore quotato la cessione di Npl su una borsa titoin cambio di obblili. Eventualmente, gazioni, calibrata L’ingegneria riducendo il rendiper piccoli istituti, finanziaria può mento del titolo, lo si nell’ambiente regoridurre i rischi può configurare come lamentare dell’Europrodotto a capitale zona. Se uno compra con cassa Npl da una banca dovrà garantito. Ho avuto il permesso di pretendere uno sconto notevole, citare molto in generale questa inponendo alla banca stessa il pro- gegneria che appare innovativa per blema di una svalutazione destabi- dare un segnale alle piccole banche. lizzante. Se, invece, gli Npl vengo- Posso anche dire che la procedura no pagati con obbligazioni, allora qui tratteggiata è stata presentata è possibile riportare nei titoli una a Banca d’Italia. Ovviamente l’inpercentuale maggiore di recupero gegneria finanziaria che c’è sotto è del valore futuro, per alcuni asset. molto «high tech» ed è un segreto Il punto, per liberare capitale di industriale. Ma è alla portata di copertura, è la decorrelazione del altri attori fi nanziari, anche con rischio svalutativo di un’obbliga- varianti: il mercato è ampio e c’è zione con sottostante un pacchet- spazio per tutti. to di Npl. La nuova ingegneria lo © Riproduzione riservata A systemic solution to via a “knock-on securitization” manage non-performeventually corroborated. First ing loans (NPL) withstep, the bank sells the NPLs to an issuer and is paid in longout destabilizing the term bonds guaranteed by the balance sheets of banks seems yield of the NPLs themselves. too far. The risk of a block of reSo far there is no de-correlation. covery is high, especially at the Second step, the bond is seculevel of small lenders which are ritized again, packaging it in a the primary source of credit to financial product made up of a small businesses. This stresses variety of other ones. The stock the need to look for market and that at the end of the chain is not state solutions. As president received by the bank as payof the advisory board of a secument for the sale of NPLs has an ritisation company in Luxemuncorrelated risk and a value bourg I supported the project listed on a stock exchange. By of its technical team to create reducing the yield of the stock, an evolved engineering to sell it can be eventuNPLs in exchange ally configured for bonds, calibratFinancial as a guaranteed ed for small banks, capital product. I in the Eurozone engineering can got permission to regulatory framereduce risks quote very generwork. If one buys ally this engineerwith NPL cash ing that appears innovative to from a bank it should claim a give a signal to small banks. I substantial discount, posing to can also say that the procedure the bank itself the problem of a destabilizing devaluation. If, outlined here was presented to the Bank of Italy. Clearly the on the contrary, NPLs are paid underlying financial engineerwith bonds, then it is possible to ing is very “high tech” and is have in the securities a higher a trade secret. But it is accesrecovery percentage of the fusible to other financial players, ture value, for some assets. The even with variants: the market point, to free up coverage capiis large and there is room for tal, is the de-correlation of the everyone. devaluing risk of a bond guaranteed by a NPL package. The new © Riproduzione riservata engineering makes it possible Traduzione di Silvia De Prisco IL PUNTO LA NOTA POLITICA Costi standard e non tagli alle prescrizioni per curare la sanità DI SERGIO LUCIANO C on la pelle della gente non si scherza. E Matteo Renzi, che sta dimostrando coraggio nel contrastare alcune lobby (per ora, e non tutte) ma è molto attento al «saldo» elettorale e consensualista delle sue iniziative di governo, deve essersi distratto nel caso degli annunciati tagli alla Sanità. Entrare nel merito della quantità e qualità delle prescrizioni di analisi ed esami diagnostici che i medici di base prescrivono ai loro pazienti per indurli a ridurli in modo da tagliare i relativi costi è una mossa due volte imprudente: innanzitutto per la salute dei cittadini e poi per la salute del governo. Affermare che, in genere, i medici hanno la «prescrizione facile» a causa di quella cosiddetta «medicina difensiva» che li indurrebbe a concedere esami anche considerandoli inutili pur di non rischiare qualche rappresaglia legale da parte dei pazienti infuriati è forse anche in parte vero (e peraltro giustificabile) ma dirlo dal pulpito del governo significa banalizzare; lo si può affermare chiacchierando al bar con gli amici ma non si può farne la premessa di un provvedimento legislativo. Anche perché proprio sulla Le regioni sprecano 20 miliardi sanità il governo Renzi non è senza peccato. Concentrato com’è sulle riforme istituzionali, che considera prioritarie a tutto, per poter avere la decisionalità cui aspira, il premier ha trascurato di porre al primo posto tra esse la riforma del titolo V della Costituzione che dà oggi alle regioni un inammissibile arbitrio di spesa pubblica, tanto da rendere possibili assurdi come prezzi d’acquisto degli stessi materiali di consumo sanitario, classico l’esempio delle siringhe, a prezzi quadrupli in certe regioni rispetto ad altre. È chiaramente questo il primo livello di risparmio da conseguire in sanità. Se tutte le regioni italiane pagassero gli acquisti di materiale sanitario, dalle famose siringhe ai pasti all’ovatta, ai prezzi spuntati dalle tre regioni più virtuose, l’erario risparmierebbe 20 miliardi di euro sui circa 110 del totale nazionale, quasi il 20%! E perché non lo si fa, che ragione c’è? L’unica ragione è la resistenza delle regioni dissipatrici, barricate dietro una norma obbrobriosa, come appunto quella scritta all’ombra del titolo V, che definisce i «costi standard» non come quelli ottimali ma come quelli medi del sistema. Includendo così nella media anche i pessimi! È un tale assurdo che Renzi, prudente com’è a non pestare calli veramente sensibili per milioni di cittadini, non mancherà di accorgersene e di aggiustare il tiro: almeno, se non lo facesse sarebbe un primo clamoroso errore politico, ma di quelli che segnano. © Riproduzione riservata Un sistema sanitario da sempre insostenibile DI MARCO BERTONCINI Si è scatenato un putiferio per l’annuncio di tagli agli esami medici. Di là sia delle ragioni addotte dai sanitari sia delle giustificazioni della ministra, la vicenda insegna come l’errore di base consista nell’istituzione del Servizio sanitario nazionale. Non è casuale che la legge fondatrice risalga al 1978, cioè al periodo del compromesso storico, quando il ruolo del Pci nella maggioranza era tale da chiedere il pagamento di pesanti prezzi alla Dc (si pensi all’equo canone), prezzi che invero in taluni casi non erano pagati nemmeno malvolentieri. L’aver istituito un sistema sanitario che rimborsa tutto a tutti ha progressivamente rivelato la propria insostenibilità. Non si tratta soltanto di sprechi, di costi politici, di irrazionalità, che ovviamente esistevano ed esistono e che si è, con troppa calma e con molta debolezza, cercato di mo- derare (micro ospedali, Usl superfl ue, poltrone a gogò). È in sé il ricorso a un sistema generale e pubblico (per di più affidato alle regioni) a rendere sempre più difficile il mantenimento dei servizi. Tutt’altre conseguenze avrebbe un obbligo di assicurazione sulle malattie, senza monopolio statale e, in ogni caso, rapportando le prestazioni ai pagamenti effettuati. La gratuità e generalità delle prestazioni dovrebbe trovare attuazione esclusivamente per i più disagiati. Ovviamente, sia l’invecchiamento generale sia l’incremento degli arrivi di migranti (cui si assicurano prestazioni per le quali nulla hanno mai versato) rendono ancor più grave il peso della spesa sanitaria. Ma nessuno si pone il problema nel suo insieme: non per nulla da noi si discute di come rendere meno elevata l’età del pensionamento, quando sarebbe indispensabile l’opposto. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PRIMO PIANO Venerdì 25 Settembre Settembr 2015 3 Riforme, i renziani vogliono dettare i tempi, la replica: non sono il boia della costituzione Tra Pd e Grasso ormai è guerra Il Papa scuote il congresso Usa: no alla pena di morte EMILIO GIOVENTÙ GIAMPIERO DI SANTO DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it E R apporti sempre più tesi tra il Pd e il presidente Pietro Grasso. Lo dimostra quanto accaduto ieri durante la conferenza dei capigruppo a palazzo Madama. «È una proposta che non si può accettare io non passo e non sarò per il boia della Costituzione», avrebbe detto Grasso in conferenza dei capigruppo, riferendosi alla ghigliottina che sarebbe scattata sul ddl Boschi se il voto finale fosse stato fissato per l’8 ottobre, come chiesto dal Pd mentre una settimana di tempo in più consente, sarebbe questo il senso, di votare gli emendamenti e gli articoli del ddl Boschi. Su richiesta delle opposizioni Grasso ha tentato una mediazione, indicando la data del 13 ottobre. Una data che non soddisfa il Pd, in quanto troppo a ridosso dell’avvio della sessione di bilancio, il 15 ottobre, e che non consente di calendarizzare prima della tagliola del 15 le unioni civili, oggetto poi di un altro duro scontro in Aula tra M5S e Sel e il Pd. A detta del Pd la decisione di Grasso crea un precedente che rischia di divenire «pericoloso», in quanto se il presidente in capigruppo non prende neanche in considerazione le richieste del primo partito di maggioranza, allora vuol dire che ognuno nelle opposizioni si sentirà legittimato a minacciare ostruzionismo per vedersi accolte le proprie richieste. La decisione assunta da Grasso è stata ovviamente accolta con favore dalle opposizioni: Sel, Conservatori e riformisti e M5S. Ma resta la tensione. Ed è scontro al Senato sugli 85 milioni di emendamenti al ddl Boschi presentati dal leghista Roberto Calderoli. Al presidente del senato Pietro Grasso che mercoledì aveva fatto sapere che non accetterà il tentativo di bloccare palazzo Madama e aveva specificato anche che la valanga di modifiche proposte dal Carroccio rappresenta una «offesa alla dignità delle istituzioni», ha replicato in aula Calderoli: «Gli consiglio di leggere il regolamento, dove non c’è un tetto al numero di emendamenti, pertanto tutto quello che è consentito si può fare». Restano i tempi tecnici. L’illustrazione degli emendamenti si svolgerà martedì 29 settembre e si concluderà in giornata, per permettere l’inizio delle votazioni mercoledì 30, così da concludere tutto il 13 ottobre, come ha spiegato Grasso nell’aula di palazzo Madama. Per stemperare il clima di tensione, la Lega ha fatto sapere di essere disposta a ritirare la maggioranza degli emendamenti presentati all’articolo 1 e all’articolo 2 del disegno di legge Boschi riforme. Solo all’articolo 1 si tratterebbe di una mole di emendamenti pari a circa 11 milioni, e ne resterebbero soltanto una quindicina. Anche Sel che aveva fatto la sua parte con 62.000 proposte di modifica, ne ha ritirate circa 61.000. Tra gli emendamenti c’è anche l’idea di porre «un tetto alla pressione fiscale che non deve superare i 2/5 del Pil, la proposta è stata presentata in aula dal gruppo dei Conservatori e Riformisti. Insomma, le trattative portano risultati. E regge l’asse Verdini-Renzi sul primo voto in Senato per le Riforme. Ieri i verdiniani hanno votato con la maggioranza contro il non passaggio agli articoli del ddl proposto dalle opposizioni. Continua a pagina 4 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 4 Venerdì 25 Settembre 2015 PRIMO PIANO Nelle ultime politiche furono designati Bersani, Grillo e il Cav. Divenne premier Letta Le designazioni sono solo auspici L’accordo sulle riforma del senato è un pastrocchio DI MARCO BERTONCINI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P er chiarire il pasticcio che si sta creando sull’elezione/nomina/ designazione diretta/ indiretta/semidiretta dei futuri senatori è stato tirato fuori il nome di Pinuccio Tatarella e della legge che porta il suo nome (tatarellum, in politichese), che disciplinò, nel 1995, le elezioni regionali. Si è parlato di «lodo Tatarella». Questo, perché il marchingegno studiato da Tatarella per consentire un surrogato di elezione diretta del presidente regionale (che si sarebbe avuta successivamente, con riforma costituzionale) prevedeva che gli elettori indicassero nel capolista, con collegato listino di candidati, il potenziale capo della regione. In maniera simile una futura legge sancirà come tradurre in nomine regionali dei senatori le indicazioni operate dal corpo elettorale. Le soluzioni rabberciate e pasticciate non giovano alle istituzioni. Tale fu il tatarellum (imposto dall’urgenza di disciplinare un’elezione che si voleva diretta dal popolo, ma che popolare non poteva essere per il testo costituzionale all’epoca vigente). Tale potrebbe essere, e probabilmente sarà (si vedano le riflessioni di Domenico Cacopardo al riguardo, apparse ieri su queste pagine), la futura legge quadro per l’elezione dei senatori. Dando un’occhiata, infatti, a quanto successe nella legislatura regionale 1995-2000, disciplinata appunto dal tatarellum, emergono chiari i limiti di un’elezione che voleva essere diretta senza esserlo. In Campania assunse la presidenza Antonio Rastrelli (centro-destra), che dovette dimettersi nel ’99 essendogli venuta meno la maggioranza; lo sostituì Andrea Losco (centro-sinistra). In Calabria il presidente Giuseppe Nisticò (c-d) fu sostituito nel ’98 da Giovan Battista Caligiuri (c-d), cui successe l’anno dopo Luigi Meduri (c-s), con cambio di maggioranza. In Molise Marcello Veneziale (c-s) fu scalzato da Michele Iorio (cd) nel ’98 e ritornò alla presidenza l’anno successivo. Come si vede, la cosiddetta designazione popolare non trovò puntua- IL CORSIVO Strani giri, mica balle anche se ’sti titoli si sono già sentiti «Strani giri», sovrattitola, insinuante, il giornale di famiglia. «Per un affare di 260mila euro, il padre di Renzi è nei guai». Lasciamo stare il merito: la natura dei «guai» e la fondatezza dell’«affare». Stiamo al titolo, allo strillo di prima pagina. Non so a voi, ma a me ricorda irresistibilmente titoli e strilli analoghi col nome di Papi al posto del nome di Renzi: Berlusconi trema per l’avviso di garanzia, anche il fratello del Caimano è sotto inchiesta, evasione fiscale di qua, gran puttanaio di là, s’addensano le nubi giudiziarie anche sulle zie suore. «Strani giri»… mica balle. Matteo Renzi, invece di fare tanto il premier, spieghi un po’ gli strani giri di li applicazioni, alla faccia della «ratifica» di cui oggi si favoleggia. Tanto per fare un nome ancora sulla cresta dell’onda, Pier Luigi Bersani, capolista del centro-sinistra alle regionali emilianoromagnole nel ’95, designato quindi come presidente regionale, fu sì eletto presidente dal consiglio regionale, ma dopo un anno si dimise perché nominato ministro. Gli papà. Non perda tempo con l’Art. 2, con le promesse mancate e con quelle mantenute, col consiglio dei ministri, ma spieghi al direttore del giornale di famiglia la storia dei 260mila euro. Visto che le colpe e persino gli «strani giri» dei padri ricadono sui figli, può darsi che ogni cosa, comprese le competenze, ricada e s’espanda per via genetica sui parenti, sia diretti che collaterali. In questo caso si potrebbe, per esempio, chiedere al bisnipote del biscugino di Einstein di spiegarci la teoria della relatività. Forse si potrebbe addirittura chiedere allo zio del nipote del triscugino d’Indro Montanelli di tornare a dirigere il Giornale. successe Antonio La Forgia (c-s), che a sua volta, nel ’99, fu sostituito da Vasco Errani (c-s). Volete un esempio ancor più chiaro di quanto le designazioni non vincolanti e non legislativamente previste possano essere pretermesse? Non c’è da scartabellare annose cronache: basta rifarsi alle ultime politiche. Nel 2013 gli elettori aveva- SEGUE DA PAGINA 3 Pensioni, lessibilità già nella manovra. Una soluzione per esodati Per quanto riguarda la flessibilità delle pensioni, «il governo è impegnato ad analizzare la questione a partire dalla legge di stabilità e compatibilmente con il quadro di finanza pubblica». Lo ha detto il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan nel corso di un’audizione alla Camera svolta insieme al ministro del lavoro Giuliano Poletti, spiegando che qualsiasi intervento avrebbe un impatto sull’indebitamento. «Ogni cambiamento» del sistema pensionistico «va attentamente valutato», a partire dall’impatto sui conti. Al 10 settembre, ha precisato Padoan, ci sono state «121.500 tra certifi cazioni accolte (116 mila) e giacenze» e «83.400 le pensioni liquidate». Padoan ha ricordato che le prime sei salvaguardie riguardano oltre «170.230 soggetti» e sono stati «stanziati circa 11,7 miliardi». Il ministro ha sottolineato che è un «numero parziale in continua crescita perché perché possono decorrere negli anni successivi». Il ministro del lavoro Poletti ha poi sottolineato che si troverà nella legge di stabilità la soluzione definitiva sulla questione degli esodati. Poletti ha quindi messo in evidenza come «verranno verificate le due salvaguardie ancora non chiuse e considerati i tempi per la piena no schede con indicati i capi delle coalizioni, potenziali futuri presidenti del Consiglio secondo l’estrosa inventiva dei redattori del porcellum (ma una norma non c’era). Si leggevano i nomi di Pier Luigi Bersani, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi. A palazzo Chigi andò Enrico Letta. E quando Letta se ne andò, arrivò Matteo Renzi. © Riproduzione riservata PILLOLE utilizzabilità delle risorse. Sarà possibile recuperare i risparmi e definire le caratteristiche di un ulteriore intervento che avrà l’obiettivo di risolvere degli ultimi anni, dopo quello del 2006, quando morirono in 364 durante il rito del lancio di pietre. Non sono ancora chiare le cause che hanno provocato la calca nell’area, dove sono state realizzate importanti infrastrutture per rendere più facile il movimento del fedeli. Il papa al congresso Usa: no a pena di morte Vignetta di Claudio Cadei in modo definitivo questo problema», ha concluso. Tragedia a Mina, nei pressi della Mecca: muoiono oltre 700 pellegrini ragedia a Mina, nei pressi della MAlmeno 717 pellegrini sono rimasti uccisi e oltre 800 feriti nella calca a Mina, città santa a 5 km dalla Mecca, nel primo giorno di Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio. Due milioni di fedeli sono da giorni in Arabia Saudita per l’Hajj, il pellegrinaggio rituale alla Mecca e considerato il più vasto raduno al mondo. Si tratta del più grave incidente Papa Francesco ha chiesto al Congresso Usa di «abolire la pena di morte a livello globale», «fermare il commercio delle armi» e «basta minacce a matrimonio e famiglia». Questi alcuni passaggi cruciali del suo intervento. Bergoglio è stato il primo Pontefice della storia a parlare a Capitol Hill.Deputati e senatori hanno accolto con una standing ovation il Pontefice appena entrato nell’aula. Il Papa prima di salire sul palco, ha stretto la mano al segretario di stato, John Kerry. In prima fila con Kerry, tra gli altri, il vicepresidente Usa Joe Biden, l’intero gabinetto del presidente Barack Obama, i giudici della Corte Suprema, il segretario al tesoro Jacob Lew. Alla Casa Bianca Papa Francesco era stato accolto da Barack Obama con queste parole: «Grazie per il grande dono della speranza. Un grazie «non solo per il ruolo, ma per le qualità uniche come persona». di Pierre de Nolac Papa Francesco: «Martin Luther King ci ispira». E Nelson Mandela? *** Furlan: «Il governo non faccia il gioco delle tre carte». Meglio quello dei tre sindacati. *** Boeri: «Per le donne, flessibilità in base all'età». Parla di yoga o di pensioni? *** «Pensioni, misure in manovra». Attenti all'incidente. *** Auto truccate anche in Europa. La tecnica della profumiera. *** Marino in volo verso gli Usa soccorre due passeggeri. Lo avevano visto? 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 25 Settembre Settembr 2015 PRIMO PIANO 5 Sondaggio Lorien Consulting – Gli italiani sono olimpicamente disinteressati all’argomento Senato, tutti si fanno un baffo L’82% interessato agli immigrati e il 4% alla riforma DI G http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Ecco come gli italiani accolgono la riforma del senato FRANCO ADRIANO li italiani ci capirebbero qualcosa se si trattasse dell’abolizione del Senato, ma sul dibattito in corso proprio non ci capiscono un’acca, né appaiono interessati ad approfondire l’argomento. Il dato emerge dall’ultima indagine Lorien del 21 settembre 2015. La questione che interessa veramente gli italiani in questo momento è quella relativa all’immigrazione e ai profughi. «Ciò nonostante il Parlamento, evidentemente sempre più lontano dal comune sentire dei cittadini», spiega il direttore Lorien, Antonio Valente, «stia discutendo animatamente sulla montagna di emendamenti riguardanti la riforma costituzionale». Dunque, da un lato c’è il dibattito della ristretta cerchia degli addetti ai lavori e dall’altra l’interesse generale: solo il 4% degli italiani cita la riforma del bicameralismo perfetto tra le notizie della settimana. Un ordine del giorno invertito tra quello che vorrebbero i cittadini e le priorità del Palazzo? Non del tutto. Infatti, quando si arriva a discutere nel merito della riforma gli italiani dimostrano di aver 5/7,2.323 82* 5/-351* /14357*27,! 1* 0* 1*../35 4*57, 6323 4,5 0;*+30/9/32, 737*0," "'&'+"#&-! $%('*,!&-! "3 7;+9:0 .04830 01 &+3':4 9:' *09);:+3*4 *+11' 684649:' *0 80-482' *+1 (0)'2+8'10924 6+8-+::4A $+8943'12+3:+ /' 9+3:0:4 6'81'8+ *+11' 684649:' *0 24*0-0)' *+1 &+3':4? H*6>;E +$I %;'3:4 80:0+3+ 02648:'3:+ 1' 80-482' *+1 &+3':4? H*6>;E &(%,( L !""!+,!'-!I HGK FFK 7. =6?294:9: @9 =63:=8. 68;:=?.9?2 %& +,0 )"#!$#* 92 5.99: >29?6?: ;.=7.=2 © Riproduzione riservata $%& ';%# $#(&)# )6.2/ +/3.54 74021434 021 /7*0/*2/: %;'3:4 80:0+3+ *0 '<+8 )'60:4 3+1 *+::'.104 1' $84649:' *+1 !4<+834? H*6>;E &(%,( L !""!+,!'-!I #8' 1+ 1+..+85 :8+ *0--+8+3:0 46=0430 *0 80-482'@ 7;'1+ , 1' 20.1048+ 9+)43*4 1+0? +29.?: 0:9 ;:?2=6 16332=29?6 1. <@2776 1277. #.82=.C 8. 272??6A: .9052 >29B. A:?.=2 7. 361@06. EBK +29.?: 0:9 ;:?2=6 0:9>@7?6A6 0:8;:>?: 1. .88696>?=.?:=6 2 )=2>E 12772 *246:96 16056.=.9: 16 .A2=7. 0.;6?. !/:76B6:92 0:8;72?. 127 +29.?: ('&' %& -0 )"#!$#* ".>2D ,:?.72 $?.76. FKJJ 0.>6G captato la questione in ballo; il 75% «ne ha sentito parlare»; il 30% dichiara «di averla capita»; il 5% l’avrebbe compresa «molto bene». Quasi un italiano su due (44%) la ritiene una riforma «importante» (tuttavia solo il 14% la ritiene «molto importante»). Quindi si dimostra che gli italiani non sono indifferenti alla questione, ma piuttosto non riescono a seguire le contese politiche comprendendo che si plicemente l’abolizione totale del Senato e non una sua difficile e complessa riforma. Oltre a coloro che non si esprimono in merito, restano solo un 20% di favorevoli ad un Senato con poteri consultivi e ridotto a rappresentanza delle amministrazioni regionali oppure un 14% di italiani per un Senato elettivo, pur con poteri differenti (e ridotti) rispetto da quelli della Camera, come per esempio la facoltà di votare la fiducia al governo. CFK DBK FGK tratta di una lotta per metmet tere un’ipoteca sulle future poltrone. A questo punto appare ancora più evidente come la maggioranza degli italiani (45%) chieda molto più sem- NOTA METODOLOGICA • Istituto: Lorien Consulting – Public Affairs • Criteri seguiti per la formazione del campione: sondaggio realizzato su un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne italiana di 500 cittadini (media mobile a 1.000 casi) • Metodo di raccolta delle informazioni: interviste CATI ad un campione rappresentativo per sesso, età e area di residenza • Numero delle persone interpellate ed universo di riferimento: Campione di 500 cittadini strutturati per sesso ed età (campione cumulato in media mobile con la precedente rilevazione di 1.000 casi) • Data in cui è stato realizzato il sondaggio: 19-20 Settembre 2015 • Metodo di elaborazione: SPSS – Intervallo di conidenza 95% IL CAMEO DI RICCARDO RUGGERI Visto che tutti vogliono facilitare lo scioglimento del matrimonio perché non lo aboliscono? Così si evita una buffonata stile Senato DI C RICCARDO RUGGERI ome Àpota non dovrei stupirmi di nulla, eppure ogni volta ci ricado. Per il mio mestiere di analista, avevo usato il periodo agostano per prepararmi una serie di semilavorati per i Camei del prossimo autunno. La tecnica del semilavorato l’ho mutuata dai Ceo dei business dell’alimentazione, insieme a quelli di internet, i più birbanti. A proposito, avete notato? Quattro gatti di contadini padani, però con gli attributi, si piazzano al Brennero, si disinteressano dei migranti siriani che marciano verso la Germania, controllano invece i Tir tedeschi incolonnati col passo dell’oca verso Italia (cosa che dovrebbero fare ogni giorno, e a tappeto i Nas, d’intesa con la Magistratura) e scoprono schifezze e illegalità di ogni genere. Mentre tutti ci genuflettiamo verso la nuova Germania compassionevole, cosa ti combinano i loro loschi Ceo, d’intesa con alcuni nostri loschi imprenditori? Ti rifilano, per fare un esempio, dei semilavorati del latte per prodotti-schifezza che poi porteranno sull’etichetta made in Italy. Lo confesso, provo ribrezzo nel pensare a una cagliata tedesca, partita dalla Renania-Westfalia (controllata con tecnologia VW?) che arriva in Puglia (sic!) e si trasforma, come fosse un Vignetta di Claudio Cadei incantesimo di Harry Potter, in una pimpante burrata Igp. In che epoca magica ho la fortuna di vivere! Ripeto, vivevo tranquillo con i miei Camei semilavorati, pronto per il loro successivo finissaggio (termine metalmeccanico, non gior- nalistico), quando Merkel prima, Cameron-Hollande nel durante, Bergoglio poi, rendono i miei prodotti scaduti. Merkel ha il colpo di genio di sostituire al termine «migrante», quello di «siriano» poi, visto che sono troppi, fa loro lo «sgambetto ungherese», ritorna a Dublino 2 che aveva cancellato, di più, blocca Schengen. Grazie a ciò, abbiamo capito che non era uno statista ma una furbacchiona come gli altri suoi colleghi. E quel birbante di Orbán, che l’aveva capita prima di noi, ha avuto l’idea di utilizzare Uber e i suoi driver per inviare i siriani in Germania, via Austria. Il duo Cameron-Hollande, spiazzato dalla diabolica Cancelliera, non restava che buttarsi nei bombardamenti contro l’Isis, intendiamoci atto innocuo come risultati (è come dare il verderame alla vigna) ma di grande impatto mediatico sui gonzi eunuchi nostrani. Ora che faranno? Poi c’è Bergoglio. Indossa i nuovi occhiali, guarda la Sacra Rota, la trova vecchia, la evira. I laici sono presi in contropiede. Avevano cominciato nel ’58 chiudendo le case già chiuse (geniale), poi nel ’70 con enorme fatica avevano partorito prima il divorzio, poi l’aborto free, affrontato temi genetici di alta tecnicalità (ho imparato nomi sconosciuti, come gamete, eterologa, embrioni congelati, viaggianti e no, zigoti), il tutto pareva ormai a portata di mano. E che ti fa Bergoglio? Rende più facile, e a costo zero, lo scioglimento del matrimonio, quello che sta in cima all’intero edificio politico culturale della società civile. Se elimini il matrimonio tutto il castello crolla, anni di battaglie per i diritti buttati. Visto che i laici e i religiosi (non mi permetto di dire Chiesa) vogliono facilitare lo scioglimento del matrimonio, perché non abolirlo? Così si evita che diventi una buffonata stile Senato. Se non vogliono farlo, per non toccare la Costituzione più bella del mondo, usino almeno la soluzione Jobs Act style «matrimonio a tutele crescenti», però senza art. 18. Devo ammetterlo, questa non solo è un’epoca magica, ma pure divertente. Prosit. [email protected] @editoreruggeri © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 6 Venerdì 25 Settembre 2015 PRIMO PIANO Laura Cesaretti - Che con i suoi mega emendamenti costringe Grasso a usare la ghigliottina Renzi può ringraziare Calderoli E l’intesa con Bersani sull’art. 2 lo mette in sicurezza te, le slide, le chiacchiere? R. Sì è quello che nel nostro ambiente si dice da tempo ma ronista parlamentare poi, se lei va a fare un articodi lungo corso, avenlo e prende provvedimento per do lavorato a lungo provvedimento, vedrà che tuta Radio Radicale, al te le cose promesse, Renzi le Foglio, prima di approdare ha fatte. Magari con qualche al Giornale, nel 2001, Laura compromesso, magari pasticCesaretti, romana, 52 anni, ciando, ma le ha fatte. E queè una indiscussa twitstar, ossto, agli occhi degli osservatori sia una stella di Twitter, nel internazionali, conta. giornalismo politico nazionale. D. Quindi la minoranza E non solo per i suoi 4mila e Pd rientra all’ovile? passa followers, ma per l’acuR. Secondo me c’è una reme, l’ironia e l’asprezza che sipiscenza: hanno preso atto dispensa sui 140 caratteri che la Ditta non c’è più e Renzi del socialnetwork, dove non ha trasformato il Pd che, negli risparmia nessuno: famoso Laura Cesaretti intendimenti di chi l’ha fondaun suo alterco con il rapper Fedez, sulle distruzioni dei tnam e forse non è stata dice, abbia un rapporto civile to, doveva salvaguardare il Pci neppure una Grenada. con Renzi. nelle sue varie trasformazioni. NoExpo a Milano. R. È così, direi che, poverini, D. S’era parlato anche Per questo verso Renzi c’era Domanda: Cesaretti, dunque Renzi ha convinto si sono arresi senza condizio- di un suo incarico nel go- un’avversione antropologia. Ed era allucinante: contro la sinistra interna e ha vin- ni. D’altra parte s’erano mesi verno. R. È vero, notando come il nessun leader moderno, che to la partita in una posidel Senato. zzione, come premier tenga ancora per se la io ricordi, s’era scatenata La minoranza dem si dire, «lose- delega agli Affari regionali. Si un’opposizione interna così O nelle pied lose», anziché era anche detto, peraltro, che violenta. ghe regolalo è arresa senza condi«win-win», in Errani potesse rientrare con D. Ci stanno ripensando, mentari, il «w zioni. I suoi esponencui perdeva- un ruolo nel partito. lei dice? premier pocu ti si sono resi conto no tutti cioè. D. Anche Gianni CuperR. Forse sì. Forse stanno catrebbe aspetn che, con questa legge tarsi qualche E poi le argo- lo, in questa occasione, pendo che, avendo trovato un elettorale, non c’è mentazioni pare che si sia speso molto leader forte, popolare, capace trappolone? m più spazio politico erano debo- a ricucire. di comunicazione, gli conviene Risposta. e lissime: non R. Renzi l’ha ringraziato tenerselo. Beh, intanto, li alla sinistra del Pd c’è nel mondo pubblicamente, durante l’ultiD. In effetti contro di lui su questa vic’ se non uno spazio una seconda ma direzione del Pd, per le sue s’è scatenato il finimondo. cenda, mi lasci u residuale, di pura dire che il Pd ccamera che parole equilibrate. E Bersani Senta, lei però segue Rentestimonianza. E zi e il renzismo da molto. dovrebbe fare sia si espressio- gli ha tolto il saluto. nessuno, in politica, D. Perché la sinistra Pd Tanti sostenitori della un monumenne n degli enti si vuole suicidare, prima ora, molti che lo to all’ottimo territoriali e ha mollato il colpo? te R. Perché si è resa conto che blandirono, intellettuali, Calderoli. che ch sia elettialla fine. Sono tutti Renzi è tornato in una posizioaccademici e editorialisti, D. Come un va. Senza div cresciuti nel partito adesso sono divenuti molmonumenmenticare poi ne di forza... m e quindi non potevaD. Dopo le to to? Ma il suo che, ch per due t critici. no portare lo scontro R. Vogliaalgoritmo letture, non ambasce di le fi no a rischiare di È stato decisivo, per mo «generatore se n’erano ac- maggio, con m dire una spaccarlo cosa? di emendacorti: si erano le regionali, co c la resa dei bersaniae di giugno, D. Diciamenti» non distratti. d ni, un intervento promola. è una miD. E r a coi ballotm prio da parte dei pd R. Una sacnaccia? una battaglia politica, taggi persi emiliani con Vasco in alcuni coco R. Faccia un passo indietro. chiara... c di filorenErrani (ex presidente zisti di alto L’ex ministro leghista aveva R. Massì, era netto il ten- muni, Renzi z della Regione Emilia profi lo, come fatto un favore a Renzi già in tativo di logorare Renzi per ha risalito la p quelli che lei commissione Affari costituzio- riprendersi la Ditta. È stato china. Come q Romagna) che ha richiamava, nali al Senato, ricorda? Quan- così sin dal primo giorno di ha fatto, lei r fatto da gran mediache lo segue sono ora iperdo aveva presentato una mon- governo. s tore. Anche Gianni spesso per il critici perché tagna di emendamenti, meno D. Scissioni in vista? c Cuperlo si è speso lui, Renzi, degli attuali, certo, ma pur R. Con questa legge eletto- suo giornal molto per promuoche sempre un buon numero, tale rale non c’è spazio politico a le? c prima rivere una ricucitura. R. Renzi ha spondeva al che il Pd aveva avuto buon gio- sinistra del Pd, se non resis telefono o agli co a dire che si doveva andare duale, della testimonianza. E r e c u p e r a t o t Non a caso poprio sms, poi non in aula. E lì, come sa, c’erano i nessuno si vuol suicidare, alla terreno, è vero. s Renzi lo ha ringrase cerberi della minoranza dem, fine. Senza dimenticare che c’è È un uomo s li è filati di ziato pubblicamente pezza. Pene il governo sarebbe certamen- un problema di formazione di fortunato: ci p nell’ultima direzione savano che te andato sotto. questa classe dirigente ex- sono alcune s Pd e Bersani gli ha circostanze, valorizzasse D. Già, ma ora in aula, comunista. v tolto il saluto in parte inditutti e quindi con 85 milioni di emendaD. Vale a dire? t la menti, «cambiando pere R. Sono cresciuti nel parti- pendenti dall delusione è cocente. con mele» come ha detto to, spaccarlo non potrebbero. la sua volontà, c D. Però anche lo stesso Calderoli? Anzi, si dice che sia stato de- come l’inizio di ripresa econoanch un po’ di R. Appunto ora il presidente cisivo un intervento proprio mica, che hanno fatto tornare base leopoldina mi pare meno smagliante di un Pietro Grasso sarà obbligato degli emiliani con Vasco Er- il sereno. D. Quelli indipendenti le tempo. Certe contraddiad applicare criteri molto re- rani che ha fatto da grande sappiamo: rapporto euro- zioni hanno pesato? strittivi e poi, essendoci l’ac- mediatore. R. È normale che, quando cordo coi bersaniani sull’arD. Errani era d’altra dollaro, costo del petrolio, ticolo 2, che verrà modificato parte quello che teneva i quantitative easing della uno governa, cambi necessasuccessivamente con legge or- rapporti con Renzi, unico, Bce. Ma quelle dipenden- riamente il metodo di lavoro, debba fare compromessi, dinaria, in modo che i senatori dopo le primarie del 2012, ti? R. All’estero l’Italia viene mischiarsi con persone che vengano eletti sì dai consigli quelle vinte da Bersani. regionali ma nel rispetto della Quando si temeva che l’al- vista in modo diverso, si guar- magari, prima, non avrebbe volontà degli elettori, ci sono lora sindaco di Firenze se da al suo esecutivo come a un pensato. E poi il carattere anche i numeri. ne andasse. governo decisionista. E poi, at- non aiuta Renzi a farsi amici, D. La sinistra Pd aveva R. Errani è uno che ragiona, tento bene, fa quello che dice. diciamo. D. Non ama troppo blanpromesso a Renzi un Vie- non ha tentazione suicide e, si D. Ma come? L’annunciDI GOFFREDO PISTELLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C dire le persone. R. Appunto, diciamo che, come politico, ragiona in termini di convenienza, di quello che gli è necessario, e può essere anche brutale. Detto questo, non vedo cambiamenti di pelle in lui. D. Ora che farà? Percorre tutta questa legislatura o andrà al voto, dando prima un ritocchino all’Italicum per evitare che il M5s sia a tiro di vittoria al ballottaggio? R. Secondo questa cosa della modifica dell’Italicum, che sento dire, non ha molto senso. D. E perché? R. Perché Renzi si taglierebbe gli ammennicoli da solo, mi scusi. D. Spieghiamolo. R. Si dice che possa ripristinare il premio alla coalizione e non alla lista, come la legge stabilisce. Ma con chi si deve alleare il Pd? Con il Ncd? Ma se metà degli alfaniani entreranno dentro. E la minoranza dem, con questa formulazione delle legge elettorale, non sarà tentata da scissioni. Secondo me Renzi completerà la legislatura. Anche perché pure gli altri non hanno tutta questa voglia di urne. D. Vabbé, Forza Italia perché scende continuamente nei sondaggi: ieri un gruppetto consistente s’è accasato da Denis Verdini... R. Ma neppure il M5s. Forse Beppe Grillo sì, ma non i tre quarti dei suoi, che hanno capito di non avere alcuna certezza di rielezione, non ci pensano proprio. D. Chi non ha approfittato di questa finestra di debolezza di Renzi, durata almeno quattro mesi? R. Forza Italia aveva cercato, intelligentemente, un accordo col Nazareno, ma è prevalsa la linea dello scontro e mi pare che gli spazi politici si siano ridotti. D. Matteo Salvini? R. Salvini ha cercato di fare la copia speculare di Renzi, quella del giovane leader di destra, decisionista, ma senza averne la stoffa. Se n’è reso conto lui stesso, tant’è vero che cerca di venire a patti con Silvio Berlusconi. D. Dei grillini abbiamo detto. R. Sì, ma aggiungiamo che sono molto bravi a capitalizzare le disgrazie. Se cioè succedono cose nefande, riescono a lucrare politicamente sulla rabbia e sulla sua rappresentazione. Se il governo funziona e l’economia riprende, non gli resta nulla perché, se li osserva in parlamento, vede che non sono capaci di portare a casa mai alcun risultato. twitter @pistelligoffr © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 25 Settembre Settembr 2015 PRIMO PIANO 7 Dal fondatore a Livorno del Pci che poi si unì a Mussolini a Salò e venne fucilato con lui Sindrome Bombacci di De Girolamo Ha abbandonato Alfano per correre in soccorso del Cav DI DOMENICO CACOPARDO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S i chiama sindrome di Bombacci e, un tempo, era letale. Oggi ha solo effetti escludenti, di marginalizzazione. E ha colpito seriamente Nunzia De Girolamo. Spieghiamo di che si tratta. Nicolino Bombacci, rivoluzionario italiano, fondatore, a Livorno, del Pci, si avvicinò a Mussolini negli ultimi giorni di Salò, quando tutto era ormai perduto. Catturato dai partigiani mentre, nella colonna del duce, cercava di riparare in Svizzera, venne fucilato a Dongo il 28 aprile 1945. Nunzia De Girolamo, fondatrice del Ncd, e quindi transfuga berlusconiana, dopo un’avventura governativa (ministra dell’agricoltura) e una spiacevole avventura campana (citata in una conversazione tra due –altre- persone e mai colpita da avviso di garanzia) che la costrinse alle dimissioni, è rimasta parcheggiata per oltre un anno nel gruppo parlamentare, dando costanti segni di insofferenza. Moglie di Francesco Boccia, un bocconiano passato alla politica, deputato lettiano e, quindi, in stand-by, in questi giorni ha abbondonato le esigue (ma preziose per il governo) schiere di Angelino Alfano per tornare in Forza Italia. Insomma, è corsa in soccorso dello sconfitto che non ha alcuna chanche di ripresa. L’insofferenza della De Girolamo non è isolata e ha colpito anche quel gentiluomo di Gaetano Quagliariello che, però, per ora non ha cambiato campo. Il motivo è semplice: dalla costituzione del governo Renzi, il Nuovo centro-destra ha perso due ministri: Lupi e, appunto, la De Girolamo. Il rimpasto con la sostituzione di almeno uno dei due doveva essere varato prima delle ferie e il nome più ricorrente era proprio quello di Quagliariello, protagonista, tra l’altro, del processo di definizione della riforma istituzionale. Non se n’è fatto nulla: il rimpasto è rimasto per aria come una carota fatta balenare al cavallo di turno. In proposito, mi è venuto in mente cosa si diceva negli anni ’70. L’ordine di scuderia dei vertici democristiani a parlamentari e altri quadri di partito era: Promettere sempre, mantenere mai. Il vantaggio di questo sistema è che coloro che sono in attesa del mantenimento d’una promessa, ri- mangono coperti e allineati, pronti sempre a eseguire la volontà del promettente. Insomma, secondo me, Renzi s’è fatto questo ragionamento: ho tre posti da ministro liberi (ai due di cui sopra occorre aggiungere la non-rimpianta Lanzetta, un errore di gioventù) finché non li copro, le decine di aspiranti non si muoveranno. Anzi saranno tra i più obbedienti del part terre. La De Girolamo, alla fine, s’è stufata e ha defezionato. Anche se le sembra di avere trovato le braccia aperte nel gruppo parlamentare di Forza Italia, non è così. La situazione è quella di una famiglia povera senza soldi per mangiare: se si aggiunge un’altra bocca, il cibo disponibile (la can- didatura certa) si riduce ulteriormente. Già, la bella ex ministra, intruppata in un compagnia di sconfitti senza speranze, partecipa della dissoluzione di Forza Italia. Una seria grave perdita per la democrazia della terza Repubblica, il cui disegno sta chiaramente emergendo dal complesso di leggi approvate e in approvazione. Se Berlusconi ha il merito storico di avere impedito alla gioiosa macchina da guerra di Occhetto di vincere, trasformando l’Italia in una specie di Iran di ayatollah, oggi ha il torto di non avere affrontato il problema della costruzione di un polo conservatore e moderato, conferendogli una guida convincente. Certo, si capisce: l’anziano tycoon teme di uscire totalmente dal gioco se promuove l’investitura di un’altra personalità, giovane e attraente, alla testa dello schieramento che, a suo tempo, aveva messo in piedi. In realtà, dal gioco è già uscito. E, se una sparuta pattuglia (l’ultima raffica di Arcore, si potrebbe dire), afflitta, anch’essa, dalla sindrome di non riconoscere e accettare i dati della realtà, non fingesse di idolatrarlo ancora, quel poco di appeal che riesce a esprimere si trasformerebbe in una damnatio da tragedia greca. Anche i magistrati hanno smesso di seguirlo, tanto che il grave scandalo denominato Rubygate è terminato con un’assoluzione. Rimane in piedi il processo per le Olgettine, e ha il senso di una pistola carica ma non puntata che rimane nella capiente tasca della procura della Repubblica di Milano. Iddio acceca chi vuol perdere. Non c’è rimedio a quest’antica constatazione. Prima o dopo, a causa di Marchini, di Cattaneo o di qualche altro, il vuoto di direzione politica e di potere nel centro-destra sarà colmato con efficacia e la dialettica democratica riprenderà il suo corso. A meno che. A meno che Matteo Renzi non faccia il partito della nazione e occupi stabilmente tutto il campo, regalando la funzione di gracidante opposizione di sua maestà al Movimento 5 Stelle, sempre più gracidante, sempre meno efficace. www.cacopardo.it SEGUE DALLA PRIMA PAGINA - PIERLUIGI MAGNASCHI Infatti solo il 5%, tanto per gradire, dichiara di essere riuscito a capire la proposta del governo e il 45% preferirebbe che il senato venisse semplicemente abolito. Sbagliano gli italiani che, al contrario dei politici, ritengono che il problema dei migranti sia di gran lunga il più importante? Anche perché esso non è risolvibile con dei pannicelli caldi o gettando l’acqua non gradita nell’appartamento del vicino? Non sbagliano certo. Anzi, hanno tutte le ragioni. Al momento infatti i detonatori occasionali che hanno fatto esplodere il problema sono la guerra in Siria e in Iraq e la destabilizzazione della Libia a seguito del deprecabile intervento di Usa, Francia e Uk per eliminare Gheddafi. Ma il problema non è occasionale bensì strutturale e anche esponenzialmente cronico. E quindi non lo si risolve con una politica di barconi o di centri di accoglienza. Credere che questi interventi possano essere risolutivi è come pensare di poter debellare il cancro con l’uso dell’Aspirina. Per capire come stanno realmente le cose è bene tener presente alcuni dati, molto semplici ma anche molto significativi. Nel 2013, in Europa, vivevano 523 milioni di persone. Le previsioni danno, nel 2025, una popolazione di 530 milioni di persone. La popolazione europea quindi, nel prossimo decennio, sarà praticamente stabile, con una crescita dell’1,43%. Cioè una crescita piatta, inesistente. Se invece si va a vedere l’evoluzione demografica prevista per il continente africano si scopre che nel 2013 nel Continente nero viveva 1 miliardo e 100 milioni di africani. La popolazione prevista, nella stessa area, nel 2025, cioè fra soli dieci anni, un soffio di tempo da oggi, sarà pari a 1 miliardo e 466 milioni di africani. Il problema, drammatico, è tutto in queste due percentuali: nei prossimi dieci anni infatti, mentre la popolazione europea crescerà dell’1,43%, quella africana crescerà dal 24,4%. Non solo, la prima, quella europea, sarà in gran parte composta da gente matura o vecchia, sostanzialmente rassegnata, mentre quella africana sarà composta soprattutto da giovani, nel pieno delle forze, non rassegnati e disposti a tutto pur di migliorare le loro inaccettabili condizioni di vita se non altro se queste sono paragonate con il benessere europeo che essi vedono ogni giorno riflesso negli schermi televisivi che fanno sorgere questo interrogativo: perché loro sì e noi no? Il problema quindi è culturale e tutt’altro che facile da risolvere. Perché le bocche non crescano più delle risorse disponibili, sono possibili solo due interventi. Il primo è un vigoroso sviluppo economico che è, già di per sé, il più efficace anticoncezionale che sia mai esistito. Infatti man mano che aumenta il pil (in qualsiasi paese del mondo), specialmente quando il pil è molto basso, diminuisce naturalmente e invevitabilmente il tasso di natalità. Ma lo sviluppo economico è più facile da invocare che da realizzare. Il secondo intervento è un brutale controllo delle nascite, del tipo, è inutile nascondercelo, di quello attuato dai cinesi con la politica del figlio unico, che è stato il principale e inevitabile ingrediente del boom economico cinese perché ha prima interrotto e poi invertito il trend dell’aumento della popolazione e della connessa diminuzione del potere d’acquisto pro capite dei cinesi. Questa seconda possibilità, la politica del figlio unico (che è possibile ma anche brutale, per i nostri schemi esistenziali, perché bisogna coartare i comportamenti individuali, sovvertendo i convincimenti più profondi dei cittadini) la politica del figlio unico, dicevo, è stata possibile solo in un paese dittatoriale e su una popolazione, quella cinese, che da cinquemila anni viene dominata dalle varie e onnipotenti caste che non sono solo quelle marxiste della seconda metà del secolo scorso. Se non si riesce a innescare in Africa uno sviluppo economico costantemente impetuoso (l’operazione, lo dico subito, è altamente improbabile) e non si vuole (o non si può) realizzare una ferrea politica di controllo delle nascite imposta da un sistema politico inevitabilmente liberticida, l’alternativa sarà solo l’africanizzazione dell’Europa. Non ci sarà quindi solo una emigrazione massiccia, come quella alla quale stiamo assistendo, ma si rischierà il soffocamento dell’Europa come l’abbiamo sinora conosciuta, con conflitti tribali di proporzioni difficilmente immaginabili e con effetti socialmente devastanti. L’ondata di piena dell’emigrazione dall’Africa, se il fenomeno della sua crescita demografica non sarà diminuito nella sua portata da tracimazione, raggiungerà il suo picco fra 15 anni. Bisognerebbe quindi studiare attentamente, e fin da ora, questo fenomeno, con il ciglio asciutto e in tutte le sue componenti. Purtroppo, nell’ultimo anno, la politica italiana è rimasta bloccata dalla rissa fra Bersani e Renzi mentre anche tutti gli altri i paesi europei fischiettavano, pensando ad altro e sperando che i problemi dell’immigrazione si risolvessero da soli oppure a carico (o a danno) solo dell’Italia, della Grecia e della Turchia. Quest’ultimo paese, anche se nessuno lo dice, accoglie (come può) ben un milione e 600 mila migranti mentre nelle capitali europee fioriscono, mogherinianamente, i summit inconcludenti, tenuti solo per apparire nei tg della sera, tutti sorridenti e felici come delle Pasque. Ma de ché? direbbero a Roma. Pierluigi Magnaschi © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 8 Venerdì 25 Settembre 2015 PRIMO PIANO Sono questi i soli tre divieti che valgono attualmente. L’imperativo è mantenersi in forma Essere grassi, brutti o vecchi La spesa per la salute va collocata in questo quadro DI GIANFRANCO MORRA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I l duello è stato annunciato. Da un lato il governo con il ministro della Salute, dall’altra il sindacato dei medici. Il conflitto non è da poco. Nell’operazione di spending review della sanità occorre ridurre gli sprechi delle analisi diagnostiche. E nessuno può negare che ce ne siano tanti. Non sono pochi i medici che eccedono: fare molte analisi significa avere elementi sicuri su cui imbastire la cura; e anche tutelarsi da eventuali errori e, di conseguenza, da denunce. Fare il medico era più facile nel passato. La sua autorità raramente veniva discussa. Si accettavano le sue decisioni e anche i suoi errori: «L’operazione è andata bene, purtroppo il paziente è morto». Oggi il paziente ha perso la pazienza e le denunce da parte dei malati, dei loro parenti e anche di enti associativi sono abituali, tanto che i medici hanno dovuto tutelarsi con costose polizze di assicurazioni (anche 25.000 euro l’anno). Nonostante il 97% delle denunce si siano rivelate senza alcun fondamento. Non sarà facile risolvere il conflitto. Anche perché le due parti hanno entrambe le loro ragioni. Spetta solo al medico la prescrizione utile per la salute del malato. Ma gli abusi e la conseguente spesa ormai insostenibile per il Servizio sanitario non sono certo cosa da poco: secondo la Lorenzin 13 miliardi ogni anno. Oggi tutti i paesi europei cercano di ridurre la spesa sanitaria, alcuni hanno un elenco di prestazioni che oltre una certa età non si possono prescrivere. La modernità è stata una vittoria sulle malattie e si è conclusa con l’introduzione del servizio sanitario nazionale, una delle più importanti costruzioni del Welfare State: estendere anche alle under class quei vantaggi, che, una volta, potevano pagarsi solo le upper class. Nella cura dei mali proclamati, ma anche nella loro prevenzione. Con analisi che i progressi della medicina rendono sempre più sicuri e purtroppo sempre più costosi. L’ospedale non è solo una casa di cura, ma, forse ancor più, un luogo di prevenzione. Contemporaneamente cambiava il rapporto del cittadino col suo corpo. Semplificando i termini del problema: nel corpo l’uomo moderno cercava la «salute» (health), oggi vi cerca lo «star bene» (fitness). La salute era definita da qualità precise (forza, resistenza, equilibrio, lucidità, dominio di sé), la cui mancanza produceva la malattia. Il nostro rinascimento lo aveva definito come armonia e moderazione. Il modello, imposto agli studenti, ai lavoratori della fabbrica o ai soldati della leva, era una vita sobria, un corpo che risparmiava ed escludeva ogni eccesso, soprattutto nei cibi e nelle bevande. Nell’epoca che segue la modernità il corpo diviene «il più bell’oggetto di consumo» (Baudrillard). Il suo modello libertario è emerso, alla fine del ventennio del benessere (1945-65), negli anni della contestazione antropologica. L’uomo non «è» più il suo corpo, ma «ha» il suo corpo, se ne serve come strumento di consumo e di esperienze sempre nuove e sempre più stimolanti. Un corpo che deve essere pronto e sensibile, in grado di impadronirsi dei piaceri, soprattutto gastronomici e sessuali. Una performance fisica, che sappia evitare le tre uniche cose proibite nella nostra società: essere grassi, brutti e vecchi. Il corpo va tenuto sempre «in forma», con interventi e cure presto superate e, pertanto, sempre nuove e più costose (palestra, sport, diete, massaggi, saune, chirurgia estetica, stimolanti fisici e sessuali). È nata l’ossessione del corpo sano e prestante. E del servizio sanitario che non deve soltanto conservare e allungare la vita, ma potenziarne le qualità. Un corpo, dunque, distinto dall’uomo, che, divenuto «collezionista di piaceri», di esso si serve con un calcolo razionale di efficienza e di utilizzazione degli istinti, come di una sua proprietà privata, che occorre continuamente curare e restaurare per fini edonistici, accompagnato sempre da ansie e delusioni. L’atteggiamento narcisista dell’uomo postmoderno si traduce in una «medicalizzazione del consumo» (Lipovetsky), ossia nell’aumento continuo delle spese per la salute, non solo quelle curative, ma ancor più quelle preventive e preparatorie (consultazioni, analisi, terapie, controlli): un iperconsumo medico ormai insopportabile per i bilanci pubblici. Un iperconsumo sollecitato dalle tendenze dell’uomo attuale, che guarda soprattutto a se stesso, ma vuole ancora essere cullato dallo Stato materno; un eccesso al quale non di rado gli operatori sanitari contribuiscono. Il richiamo della ministra Lorenzin è giusto e opportuno. Anche perché le 208 prescrizioni elencate nel decreto da lei proposto sono da limitare. La prossima settimana sarà discusso dalla Conferenza Stato-Regioni. Si tratta però di una decisione di tale specificità scientifica, che dovrà essere presa solo dopo aver ascoltato i medici. Che non sembrano essere d’accordo. © Riproduzione riservata TORRE DI CONTROLLO Il governo taglia la sanità, ma regala miliardi ai concessionari di autostrade e aeroporti, dove corrono stipendi da 700 mila euro E DI TINO OLDANI cco due notizie che fanno ribollire il sangue. La prima: anche se la spesa sanitaria nazionale è in linea con la media europea, come ha documentato l’ex commissario per la spending review Carlo Cottarelli, la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha deciso di dare un taglio alle prestazioni «a rischio di inappropriatezza», ben 208, tra cui tac, risonanze magnetiche ed esami di laboratorio. Lo ha fatto con un decreto in cui si prevede una sanzione pecuniaria per i medici che dovessero prescrivere degli esami superflui, o almeno giudicati tali dai controlli ministeriali. Le 208 prestazioni comportano ogni anno una spesa di 13 miliardi, e la Lorenzin è convinta che la somma potrebbe essere ridotta l’anno prossimo di almeno 180 milioni di euro, tagliando gli sprechi, a suo avviso frequenti (dal 10 al 40%) quando si tratta di tac e di risonanze magnetiche. Che nella sanità vi siano degli sprechi, non è un mistero. La via maestra per ridurli è quella dei costi standard, invocati da anni, ma mai introdotti. Quelli per cui, ad esempio, in una regione si paga una siringa il quadruplo che in un’altra. Anche per questo, i medici non ci stanno a farsi colpevolizzare dal governo, e minacciano uno sciopero generale. In pratica, si trovano tra l’incudine e il martello: da una parte, il rischio di vedersi lo stipendio decurtato dal governo; dall’altra, quello di una denuncia penale da parte dei parenti di un paziente, al quale sia stata rifiutata una tac per accertare un tumore, rivelatosi poi fatale. Un rischio che molti medici hanno cominciato a coprire con una polizza, visto che il numero di simili denunce sta crescendo da anni. Comunque vada a finire questa vicenda, è probabile che d’ora in poi le prescrizioni delle tac e delle risonanze magnetiche, che già richiedono lunghe file d’attesa, si ridurranno non poco, con un ulteriore scadimento della qualità del servizio sanitario, e qualche rischio in più per i pazienti. Tutto ciò per risparmiare, è bene sottolinearlo, appena 180 milioni di euro, una goccia nel mare magno della spesa sanitaria, che è di oltre 90 miliardi l’anno. Domanda per la Lorenzin: ne vale la pena? È con questi metodi che pensa di dare prova di buongoverno del denaro pubblico? E qui veniamo alla seconda notizia che mi ha fatto ribollire il sangue. Mettendo insieme le notizie di varie fonti, compresi gli articoli di ItaliaOggi sulle concessioni autostradali regalate dal governo di Matteo Renzi agli enti locali del Trentino-Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia (Autobrennero e Autovie Venete), il senatore Lucio Malan (Forza Italia), ha presentato ieri un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e a quello dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Nell’interrogazione, Malan rivela che gli «organi amministrativi dell’Autobrennero hanno una retribuzione annua di 714 mila euro, mentre lo stipendio medio dei 996 dipendenti è di 75.849 euro, cresciuto negli ultimi cinque anni del 15,6%, cinque punti più dell’inflazione». Come i nostri lettori sanno bene, la concessione dell’Autobrennero è scaduta nel 2014, e il governo Renzi, invece di riassumere la proprietà dell’autostrada e di assegnarne la gestione con una gara pubblica, con un ricavo di 4-5 miliardi, ha scelto di riaffidarla gratis agli enti locali altoatesini, che ne sono già azionisti, con una gara «in house». Idem come sopra, per le Autovie Venete del Friuli, mentre per altre autostrade (per lo più del gruppo Gavio) si sta seguendo la strada della proroga. Il che, secondo i calcoli dell’economista Giorgio Ragazzi, porta a un regalo totale di 16 miliardi. Soldi che lo Stato potrebbe tranquillamente incassare con gare europee, destinando il ricavato a una robusta riduzione delle tasse, di certo superiore a quella di 5 miliardi promessa per il 2016 con l’abolizione dell’Imu e della Tasi sulla prima casa, sui terreni agricoli e sugli imbullonati. Non solo. Oltre che ai concessionari di autostrade, il governo sta regalando miliardi anche a quelli degli aeroporti, altro settore che in 40 anni non ha mai visto una gara pubblica, benché prevista per legge. Il Bengodi di questo settore è ben rappresentato dagli aeroporti di Roma e di Milano. In cambio della concessione per Fiumicino e Ciampino fino al 2044, la società Aeroporti di Roma (gruppo Benetton) ha ottenuto nel 2012 dal governo di Mario Monti di pagare un canone modesto, pari a 31 milioni nel 2014 (28 milioni nel 2013), a fronte di ricavi per 700 milioni e un utile di 89,6 milioni. A Milano la Sea (Linate e Malpensa) versa un canone di 21 milioni a fronte di 660 milioni di ricavi e 33,7 milioni di utile («dimezzato rispetto all’anno prima per maggiori accantonamenti e spese di ammodernamento»). Si tratta di business in forte crescita, come precisa il testo della convenzione Adr-governo Monti, in cui si prevede che i 41 milioni di passeggeri attuali di Fiumicino saliranno a 100 milioni nel 2044. Gli utili dichiarati sono il triplo o il quadruplo del canone annuo: se li moltiplicate per 40 anni, certe domande sono inevitabili. Siamo proprio sicuri che i governi del passato (Monti) e quello attuale gestiscano nel modo più appropriato un bene pubblico come gli aeroporti? Oltre alla «inappropriatezza»degli esami sanitari, vogliamo considerare anche quella dei canoni per gli aeroporti e delle concessioni gratuite per le autostrade? E sanzionare pure queste, no? © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 10 Venerdì 25 Settembre 2015 PRIMO PIANO È il manifesto della Festa di Fratelli d’Italia, detta Atreju, che inizia oggi a Roma Subito le primarie, dice Meloni Ma intanto sia Berlusconi che Salvini danno buca DI GIORGIO PONZIANO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it «T radizione è custodire il fuoco non adorare le ceneri», è scritto all’ingresso. Giorgia Meloni ci prova. Anche lei ha la sua festa nazionale (si apre oggi a Roma, alle Officine Farneto, Foro Italico) e ha cercato di fare le cose in grande invitando Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. L’obiettivo era ambizioso: mettere insieme finalmente i vari tasselli della destra, fare dialogare i leader, tamponare le falle, il fuggifuggi verso Denis Verdini e arginare i collaborazionisti renziani. Ma il suo progetto rimarrà nel limbo delle buone intenzioni ed è un ulteriore segnale dello sfilacciamento di un centrodestra che così facendo lascerà a Beppe Grillo il compito di opporsi a Matteo Renzi e al Pd. Infatti Matteo Salvini ha scoperto di dovere andare in missione in Nigeria e Silvio Berlusconi, che da programma doveva essere intervistato da Nicola Porro (domani alle 18), manderà probabilmente uno dei suoi soliti videomessaggi, preferendo meditare nell’eremo di Arcore sulle sorti di un partito che ha creato e distrutto piuttosto che scendere nell’arena dove qualcuno potrebbe pure chiedergli di spicciarsi a prendere qualche decisione. Saranno quindi le seconde file ad animare Atreju, dal nome del ragazzo de «La storia infinita» che lottava contro il Nulla, che da 18 anni identifica una festa della destra, ora diventata la festa di Fratelli d’Italia, partitino in cui hanno trovato posto un manipolo di nostalgici di Alleanza nazionale, anzi coloro che, pur in Alleanza nazionale, avevano il cuore che continuava a battere nel Movimento sociale di almirantiana memoria. «Atreju è un luogo prepolitico – dice Giorgia Meloni - nel quale tutta la destra italiana si ritrova indipendentemente dalle scelte fatte. Anche quest’anno non esporremo insegne di partito perché il tema oggi è ricomporre la diaspora della destra e tornare a battersi uniti. Le ultime regionali hanno confermato che il centrodestra unito è competitivo ma serve un modello che suggestioni tutti coloro che non vogliono morire renziani». Tra dibattiti, confronti e interviste pubbliche il messaggio che uscirà dalla festa sarà: facciamo al più presto le primarie e scegliamo il condottiero che porterà il centrodestra alle elezioni poiché il 2018 si avvicina (se poi Renzi vorrà anticipare di un anno, la fretta diventa una necessità). Il tema scelto è: l’identità. «Quella della destra da ricostruire - spiega Giorgia Meloni - ma anche quella europea e quella italiana, indebolita, svenduta, messa a rischio da governi asserviti a interessi diversi da quelli del popolo». Come a tutte le feste di partito, ci saranno anche ospiti avversari, Matteo Orfini e Roberta Pinotti (Pd) e Nicola Fratoianni (Sel), quasi alleati, Giovanni Toti e Renato Brunetta (Forza Italia) e Roberto Maroni (Lega), traditori, Gaetano Quagliariello (Ncd). Giocheranno in casa Ignazio La Russa e Fabio Rampelli (FdI). La Meloni concluderà la Giorgia Meloni festa domenica a mezzogiorno, intervistata da Paolo del Debbio. Per la parte spettacolare ecco Enrico Ruggeri, la cui canzone Lettera dal fronte è diventata una sorta di manifesto del centrodestra e di lui la Meloni dice: «È un grande artista e un vero patriota italiano». Poi Giovanni Lindo Ferretti, il cantautore passato dal punk sinistrorso (fondò il gruppo CCCP Fedeli alla linea) all’auto da fé prima per la Lega Nord poi per Fratelli d’Italia, oltre a Pupi Avati, invitato forse perché tra i suoi film ce n’è uno che si intitola Fratelli e sorelle. Non manca lo chef televisivo che darà lezioni di cucina, è Filippo La Mantia, reduce da un’intervista in cui ha pontificato così: «Io, maschio al 100 per 100, se rinasco voglio essere donna. Voglio allattare. La donna è un progetto divino: mangia, trasforma e nutre». Infine Marcello Veneziani col monologo Cento comizi d’amore. Dice Giorgia Meloni, unica donna a capo di un partito mentre sono donne a guidare i due maggiori sindacati, ovvero la politica deve ancora pedalare sul tema delle pari opportunità: «Fratelli d’Italia ha sempre lavorato, anche al di là dell’egoismo di partito che pure alle volte abbiamo visto da parte di altri, per ricomporre un’alternativa a questo governo di fantocci della Merkel e delle burocrazie europee. Però non si può partire dai nomi e non si può partire dalle liste: si deve partire dal modello, si deve partire dalle idee. E sono convinta dell’utilità delle primarie per ricostruire il centrodestra. Non si può scegliere con accordi di vertice, sarebbe bello che a decidere fossero gli italiani». Alla festa non saranno accettati gli euro, o meglio bisognerà cambiarli con la moneta Atreju, la sola con cui si potranno pagare le consumazioni al bar, al ristorante o l’acquisto dei libri: «Rivendichiamo la nostra sovranità monetaria», dice la Meloni, che, anche in questo modo, combat- te la propria battaglia contro la moneta europea. Inoltre sarà distribuito l’appello firmato da 25 intellettuali per la ricostruzione della destra, coordinati da Fabio Torriero, tra i primi firmatari Andrea Delmastro e Adolfo Urso. Mentre Giorgia Meloni ha reso pubblica la lettera che nell’occasione le ha inviato Giuseppe Tatarella junior, figlio dello storico ideologo della destra (ha lo stesso nome di battesimo): «Cara Giorgia, i giorni che ci attendono saranno importanti per il futuro di quello che rimane della destra italiana e di ciò che vuole diventare da grande. Oggi, la grande comunità nata prima nel Msi e cresciuta poi in Alleanza Nazionale è divisa e frastornata dagli errori commessi da tutti i suoi massimi esponenti. Tutti, nessuno escluso. È opinione comune ormai che l’ingresso in ordine sparso nel Pdl fu l’errore fatale. Da quei giorni, tante cose sono cambiate. Scontri, lacerazioni, divisioni, nuove formazioni, poca lungimiranza e giochi di potere hanno contribuito a mischiare i pezzi di puzzle andato in frantumi. Oggi lo scenario politico è profondamente cambiato. Berlusconi è al tramonto e tifa Renzi sottobanco, Salvini occupa abilmente lo spazio lasciato vuoto dalla destra nazionale e il M5S cresce a dismisura conducendo molte delle battaglie simbolo della destra. Ma nonostante tutto, continuo a credere che la destra abbia una grande opportunità se si apre e non si chiude in un piccolo recinto». Twitter: @gponziano GLI AZZURRI SI CHIEDONO SE IL CAPO È ANCORA IN POLITICA Berlusconi ha abbandonato Forza Italia a se stessa è felice, forse, soltanto per il ritorno di Nunzia De Girolamo S DI CESARE MAFFI ilvio Berlusconi è ancora in politica? L’interrogativo non è provocatorio: se lo pongono, sconfortati, i (residui) parlamentari e gli esponenti di Fi. Sono tutti consapevoli del disinteresse sempre provato dal Cav nei confronti dei propri partiti, anzi, bisognerebbe parlare di ostilità: adesso, però, esagera. Da settimane l’attività politica di Berlusconi si limita a qualche telefonata nel corso di manifestazioni cui, in altri tempi, avrebbe preso parte di persona; ad alcuni incontri con un limitato numero di propri accoliti; e a poco altro, come una nota ufficiale per smentire Giovanni Toti sulle detestate primarie. Rilevante, perché indicativa delle predilezioni di Berlusconi, è semmai stata la visita all’amico Putin. A completare lo sconforto, ci sono i sussurri che di quando in quando vengono fatti trapelare, per lo più da fuori Roma, stante l’assenza anche fisica del Cav dalla capitale, oltre che l’assenza dalla politica attiva. In pochi giorni i gruppi parlamentari forzisti hanno subito abbandoni. Altri ne patiranno quando Raffaele Fitto si deciderà a far allontanare i propri deputati dalla casa madre, come già avvenuto, da mesi, a palazzo Madama. Eppure l’unica reazione concreta di Berlusconi è consistita nel colloquio mal volentieri concesso al senatore Francesco Amoruso, recatogli in casa dal duo Gasparri-Matteoli nel vano tentativo di sottrarlo all’efficace richiamo esercitato da Denis Verdini. Pure la prevista riunione dei senatori è stata annullata; e non è la prima volta che succede. Tizio se ne va? Caio tradisce? Al Cav sembra quasi faccia piacere l’abbandono di personaggi che non gli sono fedeli. Non agisce per trattenerli; al più, sarebbe lieto di altri ritorni dopo quello di Nunzia De Girolamo, ma non si spende molto per favorire qualche possibile rientro. Intanto, però, il partito rimane senza guida, anche perché vent’anni di berlusconismo hanno fatto sì che in Fi prima, nel Pdl poi, in Fi di nuovo, non esista una classe dirigente capace di procedere autonomamente. Quando il capo tace o non agisce, gli altri restano tutti fermi, in attesa che arrivi il verbo e che l’unico che comanda assuma le decisioni. Parecchi, nel partito, avevano creduto alla mobilitazione autunnale del Cav, da lui annunciata in vari modi e tempi: il giro nelle cento città, le riapparizioni televisive, il rilancio del partito, un po’ confusamente previsto a volta a volta tramite l’esercito di Silvio, i club Forza Silvio, i repub- blicani, l’Altra Italia, i venti saggi, il listone del centro-destra ecc. ecc. Adesso, prendono amaramente atto di un disinteresse che fa dubitare perfino sulla volontà medesima di Berlusconi di procedere. Poi, si ricordano di altri periodi di ritiro e stanchezza, prontamente rintuzzati da un ritorno in campo dinamico ed efficientista. Tuttavia gli errori, gli sbandamenti, gli avanti e indietro, le incertezze (dalle politiche a oggi: due anni e mezzo) fanno tentennare molti sulla reale capacità di recupero di Berlusconi. Gli entusiasmi di Renato Brunetta si stemperano nel diffuso scetticismo di deputati e senatori azzurri, che spesso si affidano al possibile intervento «riparatore» della giustizia europea. A qualcuno rammenta le armi segrete nelle quali speravano nel 1944 gli sconfitti del secondo conflitto mondiale. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 25 Settembre Settembr 2015 PRIMO PIANO 11 Sborsati 200mila euro per assicurarli. Affidate mansioni di pubblica utilità Il Pd mette i profughi al lavoro Ok dalle rosse Toscana ed Emilia ai lavori volontari DI RAFFAELE PORRISINI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L e Regioni rosse mettono i profughi al lavoro. Dopo la Toscana guidata da Enrico Rossi, esponente della sinistra pd, tocca adesso all’Emilia-Romagna presieduta dall’ex bersaniano poi renziano Stefano Bonaccini dare la possibilità ai richiedenti asilo di svolgere attività di volontariato nei Comuni che li ospitano. Si va dalla pulizia di strade e aree pubbliche alla manutenzione dei parchi, fino a servizi di assistenza sociale a favore delle categorie svantaggiate; tutte attività che – secondo questi governatori – possono essere svolte anche dai migranti e non solo da chi solitamente se ne occupa a titolo più o meno gratuito, come i pensionati delle associazioni di area Cgil. Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, l’impiego di profughi in mansioni di pubblica utilità è contemplato nel protocollo siglato di recente dalla Regione, rappresentata per l’occasione dalla vicepresidente con delega al Welfare Elisabetta Gualmini, e dal prefetto di Bologna Ennio Mario Sodano. Ad apporre la loro firma al documento sono state anche le associazioni del terzo settore, i sindacati, le coop sociali e l’Anci. In base a tale accordo, i profughi potranno («in modo volontario» specifica la Regione) fornire il proprio contributo pulendo strade e sentieri, curando parchi e giardini pubblici, occupandosi di trasporto sociale oppure seguendo piccoli lavori di manutenzione nelle scuole o in altri edifici pubblici. «Ai profughi che accetteranno di svolgere attività di volontariato verranno garantiti – spiega la Regione -, oltre all’assicurazione, percorsi di orientamento e formazione, nonché eventuali strumenti, attrezzature e dispositivi di protezione individuale per l’esercizio delle attività che andranno a svolgere». È comunque il decreto legislativo 142/2015, che entrerà in vigore il 30 settembre per recepire le indicazioni dell’Ue, a prevedere nuove procedure in tema di residenza e lavoro nel modello organizzativo dell’accoglienza. Grazie a quel provvedimento, i richiedenti asilo dopo 3 mesi di permanenza nei centri di accoglienza potranno iscriversi all’anagrafe e, in attesa del loro riconoscimento giuridico di rifugiato politico, dopo soli 2 mesi dalla presentazione della domanda di asilo, potranno svolgere attività lavorativa volontaria nei paesi che li ospitano. Ma chi si farà carico delle spese necessarie per organizzare tutte queste attività? Le Regioni e i Comuni, ovviamente. Così, sulla fal- PUNTURE DI SPILLO DI GIULIANO CAZZOLA Altre defezioni da Forza Italia. Ben sei deputati hanno abbandonato il gruppo. Cinque di loro sono, da sempre, vicini a Denis Verdini. Con il sesto, però, hanno voluto strafare ed hanno scoperto il gioco: è proprio l’ex Cav il «grande timoniere» del «soccorso azzurro» al Governo Renzi. Se così non fosse, l’on. Giovanni Mottola, fedelissimo di Berlusconi, non avrebbe mai lasciato Forza Italia. Mottola, giornalista professionista, è una sorta di deputato somministrato che Silvio incarica delle missioni più delicate, come quelle in cui si finge di tradire in nome di un «interesse superiore». Nella passata legislatura, dopo la scissione dei finiani, a Mottola (eletto in Emilia-Romagna per due volte benché non si sia fatto mai vedere), fu comandato di aderire ai responsabili di Silvano Moffa, per garantire che avessero i i numeri necessari a costituire il gruppo alla Camera. Nelle elezioni del 2013 ritrovò, senza alcun problema, il suo seggio garantito nelle file del Cav. Come si fa, appunto, con coloro che hanno eseguito la missione affidata. * * * Lo chiamano il «Parlamento dei nomisariga di quanto avvenutoin Toscana, anche in Emilia la giunta Bonaccini è pronta a sborsare 100mila euro per le coperture assicurative dei profughi volontari. Dal canto suo, il Comune di Bologna ha già annunciato un bando per le associazioni che vorranno proporre progetti di pubblica nati» per indicare che, con il Porcellum, erano le segreterie dei partiti a decidere, stabilendo l’ordine di lista, chi sarebbe stato eletto con una relativa sicurezza. Eppure la garanzia dell’elezione non ha assicurato ai capobastone adeguata e duratura fedeltà, dal momento che sono ben 235 i parlamentari (119 alla Camera e 116 al Senato) che hanno cambiato casacca in un arco temporale di appena due anni. Pare, addirittura, che al gruppo misto, in ragione dell’affluenza, abbiano deciso di introdurre dei test di ammissione come nelle facoltà universitarie a numero chiuso. * * * Importante è l’apporto al Governo Renzi da parte di parlamentari toscani o eletti in quella regione nelle liste di Forza Italia. Non vorremmo essere politicamente scorretti, ma non c’entrerà il fatto che la Toscana vanta antiche e radicate tradizioni massoniche ? Nulla di male, certo. Ma è sempre utile capire che cosa si muove dietro le apparenze. * * * Le Francescheidi: «Francesco ritorna, le colline sono in fiore…..». utilità in cui coinvolgere questi migranti, prevedendo una spesa di 10mila per coprire i costi. Iniziative analoghe sono attese da parte di altre amministrazioni comunali della regione a guida Pd. Un aspetto però deve essere chiaro per tutti i sindaci: oltre a richiedere l’adesione vo- lontaria da parte dei migranti, l’attività di volontariato deve essere totalmente gratuita, cioè non prevedere alcuna retribuzione per le mansioni svolte. Il protocollo emiliano lo chiarisce, Regione e Prefetture vigileranno per farlo rispettare. © Riproduzione riservata LA PROMESSA: RIATTIVEREMO IL TRENO FINO A PIETRALCINA, PICCOLO BORGO DOVE È NATO IL SANTO L’ex comunista Vincenzo De Luca si affida a padre Pio. Il governatore punta sul turismo religioso in Campania DI È GIOVANNI BUCCHI un ex comunista fieramente laico e non credente, nonostante dica di apprezzare il Vangelo di San Matteo e (un po’ come tutti i politici di sinistra) pure Papa Francesco. Però Vincenzo De Luca conosce bene il suo popolo campano, sa quali corde toccare per risvegliarne sentimenti ed emozioni, è ben consapevole di non poter ignorare la presenza della Chiesa cattolica nella regione che si trova a governare. Per lui, che magari poco si interessa di questioni di fede, la religione è innanzitutto un’opportunità sociale, culturale ed economica per il territorio. Su queste basi, le porte per il dialogo e la collaborazione con le istituzioni ecclesiastiche non possono che essere spalancate. Lo dimostrano alcuni ultimi recenti avvenimenti che riguardano il presidente di Regione in quota Pd. La settimana scorsa De Luca è stato ricevuto per più di un’ora dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. Era un incontro precedente alla storica e sentitissi- Vincenzo De Luca ma cerimonia sotto al Vesuvio nel corso della quale puntualmente si scioglie il sangue di San Gennaro, evento tenutosi sabato e al quale il presidente non ha fatto mancare la sua presenza. Ma al di là del patrono, governatore e alto prelato hanno parlato di cose più terrene: si sono trovati concordi nel lanciare un distretto turistico religioso in Campania, abbozzando un ipotetico progetto di marketing turistico per attirare sempre più visitatori puntando sui luoghi significativi e caratteri- stici della fede cattolica presenti in regione. Dal duomo di Napoli con le ampolle del sangue e altre reliquie dell’amatissimo San Gennaro al santuario mariano di Pompei, passando per quello di San Gerardo in alta Irpinia fino ai luoghi di San padre Pio a Pietrelcina. «Dobbiamo studiare il modo migliore per creare questo progetto per lo sviluppo culturale, sociale e religioso della Campania” sono state le parole del cardinale Sepe al termine dell’incontro con De Luca. Il quale, dal canto suo, ha annunciato questo patto con l’arcivescovo per lavorare insieme a un distretto di turismo religioso, assicurando anche l’impegno per una legge a sostegno degli oratori, definiti “luoghi essenziali di aggregazione giovanile”. La seconda spinta verso questa direzione è arrivata qualche giorno fa. De Luca è infatti salito fino a Pietrelcina, in provincia di Benevento, paese natale di Padre Pio, proprio quando in cui si celebrava la memoria del frate cappuccino. Lì, davanti al sindaco del piccolo paese di tremila anime, Domenico Masone, al sindaco di Benevento Fausto Pepe e al presidente della Provincia Claudio Ricci, ha lanciato l’idea: trasformare Pietrelcina in una piccola Assisi, facendone il perno dell’attrazione turistico-religiosa di Campania. Proprio come accade nella città di San Francesco in Umbria. «Penso a Pietrelcina e penso ad un’altra Assisi», ha detto De Luca. «Pietrelcina dovrà diventare, insieme ai numerosi siti religiosi della nostra regione, uno dei maggiori attrattori turistici campani. Un’occasione per creare economia e lavoro con investimenti per la mobilità e l’accoglienza, mantenendo la sua naturale aura di spiritualità». Per non lasciare i fedeli del posto senza promesse future, De Luca ha inoltre garantito il proprio impegno per riattivare la linea ferroviaria di collegamento con Benevento e Napoli oggi dismessa, dato che per rilanciare il turismo religioso «servono servizi e infrastrutture». © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 12 Venerdì 25 Settembre 2015 PRIMO PIANO Dal premier a Civati: cambio di rotta per un consigliere regionale della Valle d’Aosta Rubare voti a Renzi è possibile Il movimento del dissidente ex Pd raccoglie consensi DI FILIPPO MERLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it V eniva considerato come una sorta di Rottamatore valdostano. Laurent Viérin, consigliere regionale della Valle d’Aosta, era uno di quelli che, alle primarie del Pd del 2013, aveva intravisto il cambiamento nella figura di Matteo Renzi. Ora, però, Viérin ha lasciato Renzi per sposare la causa di Pippo Civati e del suo movimento, «Possibile». Un improvviso cambio di rotta che ha scatenato la reazione del Pd valdostano. Qualche giorno fa, Viérin era stato visto all’incontro che Civati ha tenuto ad Aosta per promuovere la raccolta firme di «Possibile», che comprende gli 8 referendum che, di fatto, bocciano le riforme del governo Renzi in tema di liste elettorali, lavoro e scuola. La presenza del consigliere regionale dell’Union valdôtaine progressiste, o Uvp, non è passata inosservata, proprio per i suoi noti trascorsi renziani. Viérin, in effetti, non era ad Aosta per semplice curiosità. Era lì per motivi politici, e in particolare per firmare il referendum contro la Buona Scuola di Renzi. Una scelta che ha subito provocato la dura presa di posizione del Pd della Valle d’Aosta, e in particolare dell’addetto stampa in consiglio e componente della direzione regionale del Partito democratico, Simona Campo. «Il signorotto», ha scritto Campo su Facebook in riferimento a Viérin, «firma per farsi campagna elettorale. Io provo un po’ di schifo a vederlo vicino a Civati, che purtroppo è ignaro di tutto ciò». La replica del consigliere non s’è fatta attendere. «Ho firmato con convinzione questa iniziativa popolare», ha detto Viérin, «per fermare una riforma per tanti aspetti sbagliata. Come sottolineato nei mesi scorsi, anche in oc- Pippo Civati casione di momenti pubblici, questa riforma è stata calata dall’alto, senza concertazione, né tanto meno tenendo conto delle proposte del mondo scolastico». E a chi gli ha ricordato il suo appoggio a Renzi nel 2013, Viérin ha spiegato: «Altro discorso, invece, sono le primarie in cui espressi apprezzamento per il cambiamento che Matteo Renzi incarnava contro il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, appoggiato invece dal Pd valdostano. Un cambiamento, in quelle primarie, in cui votai Renzi, sempre eser- citando un diritto democratico di cittadino». Viérin, da un paio d’anni, era visto dalla stampa e dalla politica locale come la massima espressione del renzismo in Valle d’Aosta. Anche per quel che scriveva su Twitter: «Se guardiamo al futuro guardiamo a Renzi e il futuro ce lo dimostrerà. Anche se si vuole fermare il cambiamento, prima o poi questo arriverà». Futuro e cambiamento: due cardini del pensiero renziano che Viérin faceva suoi con entusiasmo e convinzione. Ma in politica, si sa, il cambiamento può riguardare anche i leader e gli schieramenti. Così Viérin ha lasciato il suo vecchio mentore per appoggiare Civati, il dissidente che è uscito dal Partito democratico in disaccordo col segretario e presidente del Consiglio per fondare «Possibile». «La nostra», ha detto Civati ad AostaSera, «è una formula per associare più soggetti, tutte le persone alla sinistra del Pd, ma questi referendum sono un invito a tutte le forze politiche, e anche a chi è contrario all’uomo solo al comando». A chi guardava al suo movimento con scetticismo, Civati, almeno in Valle d’Aosta, ha dimostrato che rubare voti a Renzi è Possibile. CARTA CANTA Immobili gioiello per fondi pensione e assicurazioni I DI ANDREA GIACOBINO mmobili gioiello per fondi pensione, assicurazioni e fondazioni. È questa la strategia di Sorgente Group, il gruppo immobiliare presieduto da Vincenzo Pontolillo e guidato da Valter Mainetti che, qualche settima fa, ha accantonato a riserva l’utile di oltre 2,6 milioni di euro conseguito nel 2014, di poco inferiore al profitto dell’esercizio precedente. In vista dell’imminente quotazione, Sorgente come spiega Mainetti nella relazione sulla gestione, «ha elaborato due proposte di prodotti da presentare a potenziali investitori istituzionali». Si tratta di un fondo immobiliare chiuso di diritto italiano di medio-lunga durata (12 anni) con una strategia d’investimento in immobili “trophy” a destinazione d’uso multi-focus non residenziale, situati in Francia, Svizzera, Usa e Gran Bretagna. Il secondo fondo, di durata 10 anni, punta anch’esso su immobili di prestigio, situati però nelle zone centrali di pregio di Milano e Roma. La forte presenza della controllata Sorgente sgr «nel settore delle casse di previdenza private – continua Mainetti – che attualmente si caratterizza per una eccedenza di prodotti di finanza immobiliare nei portafogli di investimento delle casse, induce ad orientare nei prossimi mesi le azioni di fund raising verso i settori dei fondi pensione, preesistenti, negoziali e aperti, delle società di assicurazioni e delle fondazioni di emanazione bancaria». Anche perché queste ultime sono alle prese con l’esigenza di diversificare il patrimonio dopo la firma col Mef dell’ultimo protocollo, che impone loro di limitare la presenza negli istituti di credito. Il bilancio consolidato di Sorgente Group evidenzia quasi 34 milioni di ricavi derivanti per circa 20 milioni da commissioni attive. Il valore complessivo del patrimonio immobiliare posseduto e gestito dai fondi delle controllate, che si sviluppa su una superficie complessiva di oltre 3,1 milioni di metri quadrati, è di 4,7 miliardi, cui sia giungono operazioni a sviluppo su Milano e Roma per circa 300 mila mq realizzabili del controvalore di 1,1 miliardi. Dal 2001 Sorgente Group ha lanciato 26 fondi immobiliari con un rendimento medio del 5,5%. © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata IN CONTROLUCE Varoufakis, più che a Keynes, assomiglia a Gastone di Petrolini, vestito com’è, un po’ da punk, o da tipo da spiaggia, o da manichino dell’Upim DI DIEGO GABUTTI M aleducato come sempre (ma come il sospetto anche la maleducazione per lo più ci azzecca) il presidente del consiglio, dopo la svolta renziana alle elezioni greche, gioisce perché «ci siamo finalmente sbarazzati di Varoufakis». Un altro, al posto dell’ex ministro delle fi nanze greco, lascerebbe correre. Cosa vuoi che sappia il Boyscout della Grecia? Già è tanto se ricorda l’incipit dell’Iliade nella traduzione di Vincenzo Monti e se ha mangiato d’estate, in costume da bagno, una moussaka vistamare. Varoufakis poteva fare spallucce e tirare dritto. Invece no, lo sventurato rispose. «Mr Renzi, ho un messaggio per te», ha scritto il ministro bellimbusto nel suo blog, «Puoi gioire quanto vuoi per il fatto che non sono più ministro delle finanze né sono più in parlamento. Ma non ti sei liberato di me. Resto politicamente vivo e vegeto. Gl’italiani mi riconoscono quando cammino per le strade del tuo paese. No, ciò di cui ti sei liberato, partecipando al vile colpo di Stato contro Tsipras e la democrazia greca, è la tua integrità come democratico europeo. Forse anche la tua anima». A parlare così, come Sandokan e Tremal Naik nei romanzi salgariani, è l’uomo che ha resuscitato, dopo un lungo oblio, la figura del bel tenebroso, tra il Granduca Rodolfo dei Misteri di Parigi di Sue e il Gastone di Petrolini (a occhio, più Gastone che Rodolfo, direi). Solo nei romanzetti d’appendice, e nelle parodie dei romanzi d’appendice, con i loro «guanti a pendolone» e gli «a me m’ha rovinato la guera», un «democratico europeo» non vince o perde la sua battaglia politica, importante o irrilevante che sia, ma si gioca «l’integrità» e forse pure «l’anima» in quanto colpevole d’un «vile complotto». Vestito un po’ da punk, un po’ da tipo da spiaggia, un po’ da manichino dell’Upim, l’ex ministro delle finanze greco è contento perché, quando cammina per le strade del nostro paese, le persone lo riconoscono e se lo mostrano a dito, chi ridendo, chi esultando, chi evocando il pelide Achille o il mare color del vino; ed è un po’ come quando le sartine dalle vetrine, riconosciuto Pippo, gli facevano mille mossettine. Contento d’essere riconosciuto (per per il suo passo da marxista giaguaro, per il sorriso da sciupafemmine, «perché ci ha gli occhioni belli», per il suo look da Febbre del sabato sera, per il fatto che è «davvero un bell’Adone», «perché porta bene il fracche, per la riga al pantalone») Yannis Varoufakis impartisce a Renzi una lezione d’«integrità», intesa a salvargli l’anima, quando potrebbe dargli al più l’indirizzo del suo sarto, e peggiorargli l’aspetto. Renzi, del resto, quando si sfregava le mani, tutto contento, per essersi «finalmente liberato di Varoufakis», non intendeva Varoufakis ma Bersanikos. Era ai leader della sua minoranza, agli ex e ai post della nostra sinistra nostalgica, che illustrava la parabola dei leader della sinistra radicale greca. Come Varoufakis, che solo due mesi fa, a luglio, aveva in parlamento decine di suoi fan e di tifosi del Piano B per Intortare i Creditori e oggi non ne ha più nessuno, zero, nisba, anche la «minoranza dem», in caso d’elezioni, è destinata a fare un tuffo nell’oblio. Di questo parlava Renzi. Varoufakis, narcisista com’è, ha creduto che si parlasse di lui. Be’, poco male. C’è sempre un premio di consolazione: ogni volta che ci capiterà d’incrociarlo per strada, in Grecia come in Italia, gli faremo senz’altro mille mossettine. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 25 Settembre Settembr 2015 PRIMO PIANO PERISCOPIO LETTERE Dopo aver visto il Papa in America, Marino ha visitato il Colosseo a Italia in miniatura. Filippo Merli All’ad di Volkswagen 60 milioni di buonuscita: ai clienti ha lasciato il fumo e lui si è tenuto l’arrosto. Gianni Macheda Gli algoritmi VW e Calderoli L’algoritmo della Volkswagen ha taroccato 11 milioni, quello di Calderoli invece, 85 milioni di emendamenti. Goffredo Pistelli Mi sorprendo a fischiare per strada http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 13 Capita spesso che, d’improvviso, mi accorga che sto fischiando. Per strada, mentre cammino, intendo. E non si tratta di un fischiettio, appena appena percepibile. No, mi sentono tutti – lo vedo. E mi guardano in modo strano. Non è che la cosa mi conturbi, tutt’altro. Continuo, adesso coscientemente, scegliendo la canzone quando un attimo prima neppure sapevo che cosa stessi zufolando. Un tempo, una volta, tutti o quasi fischiettavano in giro, in particolare i giovani e i garzoni. Il mondo è cambiato, anche se non soprattutto da questo particolare punto di vista. Lo confesso, occorre anche che camminando canticchi. È grave? Mauro Della Porta Raffo Una figura da peracottari C’è da rimanere esterrefatti per la figura da peracottari degli oppositori democratici. Soltanto alcuni hanno avuto la coerenza di ammettere l’umiliazione patita. Sembrava che l’unico in grado di tenere insieme gli antirenziani nel Pd fosse Pier Luigi Bersani, invece ha sbandato pure lui, eccome. Inutile: Bersani non ci arriva proprio a capeggiare le minoranze nel suo partito, dopo aver perso la maggioranza. Cesare Maffi Politecnico: boom ai corsi in inglese Le immatricolazioni del Politecnico di Milano segnalano un +40% alle iscrizioni dei corsi universitari in lingua inglese. Siccome ItaliaOggi condusse la sua piccola battaglia in favore di quella innovazione e contro il sentimentalismo (interessato, per pigrizia) di certi puristi della lingua, rilanciati da molti giornaloni, è giusto darvene atto. Chissà se la vicenda dirà qualcosa ai giudici della Consulta che stanno esaminando la vicenda. Alla Corte Costituzionale si era arrivati dopo che un centinaio di professori, contrari all’innovazione che li costringeva a imparare la lingua, avevano fatto ricorso al Tar, vincendolo. Il ricorso del Politecnico aveva però fatto approdare la vicenda al Consiglio di Stato, il quale però aveva interpellato appunto i giudici costituzionali, nel caso la decisione dell’ateneo milanese violasse la Costituzione più bella del mondo. Se dall’altissima magistratura si desse ragione ai professori saremmo anche, ufficialmente e senza tema di smentita, il Paese più bello del mondo. Rino Palmieri Perché l’Occidente è andato avanti Secondo Nathan Rosenberg la spiegazione di «come l’Occidente è diventato ricco» (titolo di un suo libro scritto con Luther Birdzell e tradotto dal Mulino) sta nelle libertà da controllo politico e religioso che da metà ‘800 furono concesse alle imprese. «Senza avere praticamente pensato o discusso, l’Occidente delegò alle imprese le decisioni fondamentali del processo di innovazione, quali idee dovessero essere sperimentate e quali accantonate». Le industrie a proporre innovazioni, i mercati a individuare i beneficiari dei vantaggi e l’entità del vantaggio. Pablo Affaticati Corbyn può dire tutto. Non lo ascolta nessuno Quello che batte tutti è lo strepitoso successo di Jeremy Corbyn nuovo segretario dei socialisti inglesi. Mentre gli altri sinistri dovranno fare i conti con i vincoli dei bilanci e il giudizio dei mercati, il laburista ha conquistato la libertà di dire quello che vuole, uscire dalla Nato, smantellare la difesa, nazionalizzare (senza indennizzo, azzarda qualcuno dei suoi), riaprire le miniere di carbone. Ha vinto, ed è sicuro di non governare. Conquistata la maggioranza nei laburisti, si è assicurato di avere la minoranza nel Paese. Alla minoranza del nostro Pd, Corbyn può regalare sogni, emozioni, a qualcuno perfino un’illusione. Nulla a paragone dei brividi di piacere che suscitava nella sinistra dem Tsipras quando, insieme a Varoufakis, andava a Bruxelles a dare lezioni di economia a Schaeuble. Ma Tsipras è stato sconfitto alla prova di Governo, ed è Renzi che può portare a casa i margini di flessibilità. Carmine Bellofiore DI PAOLO SIEPI Il senatore Calderoli ha inventato il sistema per moltiplicare gli emendamenti. E qualcuno lo avrebbe visto anche camminare sulle acque. Gianni Macheda. Calderoli presenta 82 milioni lioni di emendamenti alla riforma del senato. S’è appena sposato e già deve cercare scuse per stare fino a tardi in ufficio. Il rompispread. MF. Che il Papa non sia scemo lo si capisce anche dal fatto che non viaggia in Volkswach gen. Jena. La Stampa. ge Puglia, paziente muore interventi chirurgici. «Questo dopo ben otto int tosto». Spinoza. Il Fatto. era proprio tosto «Che tanfo!». «Si è rotto il mito tedesco». Altan, la Repubblica. Volevo che la gente di colore avesse gli stessi identici diritti dei bianchi. Ma con calma. William Faulkner in Il gioco dell’apprendista di Alessandro Carrera. Medusa. Il pensiero liberale è di destra, adesso è buono anche per la sinistra; non si sa se la fortuna sia di destra, la sfiga è sempre di sinistra; tutto il vecchio moralismo è di sinistra, la mancanza di morale è a destra; anche il Papa ultimamente è un po’ a sinistra, è il demonio che ora è andato a destra. Giorgio Gaber, Destra-Sinistra, 1994. È l’Italia del «ma anche», è la via italiana alla risoluzione del conflitto: che non è mai affrontato come tale, ma diviene piuttosto materia di scambio o di mera esibizione esteriore. E quando si profila all’orizzonte un cambiamento purchessia, lo sforzo è sempre nella direzione del contenimento e della diluizione, così che il vecchio prevalga sempre sul nuovo, mescolandosi a lui, e la tradizione abbia la meglio sull’innovazione. Fabrizio Rondolino, L’Italia non esiste. Mondadori. 2011. Matteo Renzi nell’ultima direzione del Pd, ha inserito nel Pantheon del primo partito della sinistra due nuove icone: il compianto leader di An Giuseppe Tatarella e Rambo. Il personaggio di Sylvester Stallone è stato utilizzato per fare capire come si battono i gufi che denigrano sempre l’attività del governo. Renzi ha infatti spiegato che la «107ª replica di Rambo ha battuto negli ascolti i due talk show del martedì. Sono simili: di tutti e tre si conosce il finale, ma la gente preferisce Rambo che almeno è stato scritto meglio, dagli americani». La nuova icona renziana suscita sfottò aperti nel Pd. «Rambo leader? Ma no», assicura Nico Stumpo, «di leader ne abbiamo uno solo ed è Renzi». Cesare Damiano vorrebbe sapere quale Rambo tocca in sorte: «Rambo 1, Rambo 2? Rambo, la vendetta?». Sergio Chiamparino rifiuta il modello: «Io sono e resto un buon comunista», quindi niente storie scritte dagli americani». Franco Bechis. Libero.it. I servizi pubblici essenziali sono identificati dalla legge 146/90: sono quelli che assicurano il godimento dei diritti della persona costituzionalmente tutelati (vita, salute, libertà, sicurezza, libertà di circolazione, assistenza e previdenza sociale, istruzione e libertà di comunicazione). Sicché la legge minacciata da Renzi contro i custodi del Colosseo e simili è inutile: c’è già. Musei e monumenti hanno a che fare con l’istruzione, possibile che nessuno glielo abbia spiegato? Dunque lo sciopero dei lavoratori del settore è già regolamentato: preavviso di 10 giorni, obbligo di indicare d durata, modalità e motivazione (tipo: non mi pagate il salario pattuito). È già previsto m a anche l’intervento autoritario: ordinanza del presidente del consiglio o del prefetto d cche possono rinviare lo sciopero, ridurne la durata, precettare alcuni lavoratori per gad rrantire l’esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati. Bruno Tinti. Il Fatto. m Mio nonno paterno campò mettendo al centro del mondo se stesso, fu uomo di m egoismo smisurato. Ecco il eg motivo per cui l’ho scelto per m questo ricordo, un uomo inaqu deguato, per gli anni in cui visse, perfetto d’oggi: esigeva diritti, rifiutava per il mondo d’og doveri, parlava solo di sé, non valeva nulla ma pretendeva, con arroganza, di essere il nostro leader, parlava, parlava, solo ovvietà e frasi fatte. Un modello, il suo, che dopo la caduta del Muro diventerà vincente per i leader. Riccardo Ruggeri. Il Foglio. Quando avevo tra i quindici e i vent’anni a Reggio Emilia nascevano le radio libere e tu potevi farne parte: non c’era alcun filtro. I cantautori erano al loro meglio e gli artisti internazionali più importanti, da a Dylan a Neil Young, passavano di qui. Qui solui Benigni sol levò Berlinguer alla Festa de l’Unità. Gli ospedali, le scuole, gli asili funzionavano. C’era una grande forza popolare che stava dietro una grande idea: quella che fosse possibile cambiare le cose in meglio. Oggi dire «comunista» sembra una parolaccia. Ma io resto fermo a Gaber. In Qualcuno era comunista, canzone che dovrebbero insegnare nelle scuole, diceva: «Qualcuno era comunista perché sapeva che poteva essere felice solo se lo erano anche gli altri». Ecco: io mi sono formato su quelle parole lì, e oggi non riesco a nascondere la mia disillusione. Ligabue, cantautore. la Repubblica (Luca Valtorta). Desiderare, prescinde da quello che sono, dalla vecchiaia che incalza. Alla mia età non penso più a coloro che non ci sono più. Sono andati. Alla mia età, ho 90 anni, la sola cosa che conta è non aver paura del filo esile al quale sono legato. La notte, prima di coricarmi recito un mantra vedico. Non penso a nulla. Quel mantra non mi chiede niente. Compio il rito come fosse un gioco. Sono un caso tra miliardi di casi. Così le notti volano. Gianfranco Baruchello, pittore. (Antonio Gnoli). la Repubblica. Io e mio fratello Mario, lui del ‘42, ci siamo praticamente ritrovati a crescere con l’attività di famiglia. Qualche studio l’abbiamo fatto, lui più di me, è il ragioniere e tiene i conti, ma ogni minuto libero, fin da bambini, era usato per dare una mano. Caricare merci, scaricare, consegnare. I soldi non crescono sulle piante, creda mica. Adesso siamo cresciuti, ovviamente. Non stiamo a farla lunga con i numeri. Riassumendo: contiamo su 230 punti vendita, dagli ipermercati ai Cash and Carry. Siamo presenti in sette regioni italiane, con un fatturato che supera i 2 miliardi. Ma soprattutto diamo lavoro a oltre 7 mila italiani. Marcello Cestaro, patron dei supermercati Cash and Carry (Cistiano Gatti). Il Giornale. La sinistra, di per sé, è un male. Soltanto l’esistenza della destra rende questo male D’Alema, Alle sopportabile. Massimo M cinque della sera, blog. ci Preferisco farmi domande che darmi risposte. Roberto ch Gervaso. il Messaggero. G © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 14 Venerdì 25 Settembre 2015 PRIMO PIANO Anche se su 15 dei loro candidati alla Casa Bianca ben sei si dichiarano cattolici Papa, diffidenti i repubblicani Sui temi economici, Francesco è semplicemente un uomo DI P http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it IL PAPA AL CONGRESSO HA RIAFFERMATO IL VALORE DEL VANGELO ANTONINO D’ANNA apa Francesco va al Congresso, ma la parola d’ordine dei repubblicani, ripetuta da giorni, è una e una sola, categorica e impegnativa per tutti loro: ignorare le sue prese di posizione in tema di ambiente ed economia. Scelta che però stride con la realtà dell’uso di una Fiat 500 come papamobile per l’arrivo di Francesco alla Casa Bianca (con buona pace dei produttori 10° per cento yankee e per la gioia di Sergio Marchionne). E i repubblicani, tra i quali c’è il terzo Bush (figlio e fratello di petrolieri) in corsa per la Casa Bianca, lo sanno. Proprio Jeb, peraltro, ha commentato con distacco le opinioni di Bergoglio in tema di cambiamento climatico espresse nell’enciclica Laudato si’ con uno sbrigativo: «Ha tutto il diritto di avere le opinioni che vuole». Il raffreddamento dei rapporti tra i repubblicani e il Papa dura da mesi. Del resto, su 15 dei loro candidati pronti a correre per la Casa Bianca, 6 sono cattolici più o meno credenti e praticanti. Nbcnews.com sottolinea le parole di Marco Rubio, di origini ispaniche e in grado di impensierire Jeb Bush, per il quale: «Come cattolico, per me il Papa è Vicario di Cristo», ma «Se in materie teologiche gli credo quando parla dalla Cattedra di Pietro, sui temi economici, il Papa è semplicemente un uomo». Già che c’era, il repubblicano cattolico Paul Gosar, membro della Camera dei Rappresentanti per l’Arizona, ha annunziato che boicotterà il discorso papale non andandoci. Ha scritto su Time che il Papa, anziché occuparsi delle perse- Bergoglio mette in riga gli Usa su pena di morte, famiglia, ambiente D DI ANTONINO D’ANNA ifesa della vita umana; abolizione della pena di morte; accoglienza degli immigrati; umanizzazione del capitalismo; tutela di ambiente e famiglia. Il Papa al Congresso parla agli americani del loro paese indicando i punti su cui – a suo avviso – devono migliorare. Dopo aver paragonato i politici del Congresso Usa a Mosè, Francesco indica quattro grandi americani: Abraham Lincoln, difensore della libertà; Martin Luther King; Dorothy Day, ex anarchica e Serva di Dio, il cui Catholic Worker Movement oggi si occupa degli immigrati clandestini; e infine Thomas Merton, monaco cistercense attivo su ecumenismo e diritti civili. Nelle parole di Jorge Mario Bergoglio l’America è terra di libertà, accoglienza, cuzioni dei cristiani e dello scandalo di Planned Parenthood, si occuperà dei cambiamenti climatici, per lui già previsti dalla Bibbia sin dal libro della Genesi. Ed a poche ore dal discorso papale, la Bbc riferisce che Marsha Blackburn, numero due della Commissione della Camera dei Rappresentanti Usa per l’energia, non ascolterà l’appello di Francesco alla lotta al cambiamento climatico. Motivo: figlia dell’immigrazione. Il Papa parla anche dei nativi americani, ma non chiede loro scusa per «non essere stati sempre rispettati». Riafferma semmai «la mia più alta stima e apprezzamento», ma non si può giudicare l’ora per allora. Resta però l’impegno per un futuro senza ghetti. Chiede di ricordarsi di immigrati e poveri, di rispettare l’ambiente e creare un capitalismo dal volto umano. No a pena di morte e vendita delle armi; poi chiude difendendo la famiglia. Pochi applausi, qui. Bergoglio chiede di difendere i giovani contro una cultura «che presenta altri soggetti con così tante opzioni» per il loro futuro, che i giovani vengono dissuasi dal fondare una famiglia. Altro che «chi sono io per giudicare?». Delicato ma fermo, Francesco ha riaffermato i suoi valori in cui crede. L’America lo ascolterà? © Riproduzione riservata Vignetta di Claudio Cadei Papa Francesco per lei la Terra si è raffreddata di 1 grado Fahrenheit (1,8 °C) negli ultimi 13 anni. Certo, il Papa non è che piaccia del tutto anche ai democratici: la sua esplicita condanna dell’aborto e la promessa di difendere la famiglia naturale fatta nel discorso di benvenuto davanti a Barack Obama li ha messi in imbarazzo e si tratta di posizioni che naturalmente non condividono. In compenso, però, il Papa ha dato un segnale di rispetto della separazione tra Stato e Chiesa che c’è in America: è vero che gli States sono una nazione credente, ma la religione non entra pesantemente nella vita pubblica, né in quella politica, come si potrebbe pensare. E infatti il primo richiamo di Bergoglio ai vescovi americani (e chissà che non valga anche per quelli italiani, c’è da chiedersi) è stato quello di essere soltanto dei vescovi, ecco tutto. Niente entrate politiche, niente discese in campo: fare i preti e basta. Chissà se la prossima volta gli americani appoggeranno l’elezione in Conclave di un sudamericano. E chissà che cosa faranno al Sinodo sulla famiglia di ottobre. © Riproduzione riservata OGNUNO DOVREBBE ESSERE LIBERO DI FARE IL SESSO CHE GLI PARE PURCHÈ NON DANNEGGI GLI ALTRI Obama nomina un gay a segretario dell’esercito. Negli Usa dovrebbe essere una non notizia ma serve a far parlare di sé DI SERENA GANA CAVALLO L’ incontro di Papa Francesco con Obama ha fatto passare in secondo piano quella notizia che ha dominato i titoli di prima pagina nei giorni precedenti, ovvero il fatto che «Obama nomina un gay segretario dell’esercito». Qualche testata televisiva si è attardata a specificare che il nominato è anche particolarmente competente e stimato, ma si tratta di una informazione evidentemente residuale rispetto alla universale conoscenza delle sue preferenze sessuali. Tralasciando il fatto che un gay, anche se mai dichiarato, fu per decenni J. Hedgar Hoover, potentissimo capo dell’FBI, è giusto che si pubblicizzi ogni attuazione del principio, contenuto in tutte le più autorevoli dichiarazioni sui Diritti, vale a dire che nessun cittadino può essere discriminato per motivi di razza, religione, tendenze sessuali. E’ però su quest’ ultimo punto che Obama, che ha anche già assunto una transgender alla Casa Bianca, può fare ulteriori passi, prima della fine del suo luminoso mandato e, contemporaneamente, contribuire a perfezionare il concetto, sempre migliorabile, del politicamente corretto, e, in simultanea, quali siano le priorità nei titoli giornalistici. Il mondo è vario, e nessuno deve essere discriminato, quin- di aspettiamo con ansia di sapere dove sarà collocato in qualche ramo della pubblica amministrazione, ma un ramo alto, e con forte risalto su ogni testata, il primo o la prima «bestialista» (rapporti sessuali con animali), il primo o la prima coprofago/a o coprofilo/a, il primo o la prima «apotemnofilo» (ricerca di partner con menomazioni fisiche), il primo «feticista» o il primo «efefilo» (attrazione sessuale per tessuti come seta e velluto), e forse è anche ora di smetterla di accanirsi contro gli esibizionisti, visto che a seno nudo si fanno manifestazioni politiche o foto ricordo a New York e a pisello nudo opere teatrali e flash mob vari. Certo, c’è anche qualche movimento che rivendica il diritto al sesso con minori (c’è anche qualche milione di persone che legalmente lo pratica coi matrimoni coatti in varie parti del mondo), ma pian piano ci arriveremo, oppure riusciremo forse finalmente a capire che ognuno è libero di fare il sesso che gli pare, purché non danneggi altri, ma la cosa non costituisce titolo di merito, così come non può costituire titolo di condanna, né tema propagandistico per opportunismo politico o marketing vario, perché così si arriva alla controdiscriminazione, vale dire gay è figo, etero è banale, noioso, scontato. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 25 Settembre 2015 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA 15 A un mese di distanza, Tianjin, poco distante da Pechino, sembra un campo di battaglia La città esplosa è sottosopra Con i suoi 173 morti la zona sinistrata è un centro fantasma DI SIMONETTA SCARANE http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it È passato un mese dalle esplosioni che il 12 agosto hanno sconquassato la zona portuale di Tianjin, città della Cina a pochi chilometri di distanza dalla capitale Pechino, facendo 173 morti. Tra questi, anche 96 pompieri, tra quelli del porto e i dipendenti dello stato, i soli ad aver ricevuto onori pubblici, non senza polemiche per la disparità di trattamento, anche risarcitorio, verso i pompieri del porto. La rabbia degli abitanti è altissima e le autorità criticatissime. La tragedia del 12 agosto è stata uno dei più grossi disastri industriali degli ultimi anni in Cina. Alle vittime l’amministrazione erigerà un monumento proprio nel punto dell’esplosione, al centro del «parco ecologico» che le autorità cinesi hanno intenzione di realizzare nell’area, insieme a scuole e giardini d’infanzia. Un’idea giudicata ridicola dagli abitanti della zona che non hanno nessuna intenzione di tornare a vivere accanto «ad un cimitero» dicono. L’epicentro della zona di- Una veduta dell’area di Tianjin devastata dalle esplosioni del 12 agosto strutta dallo scoppio di un magazzino dove erano stoccate più di 3 mila tonnellate di sostanze tossiche (cianuro di sodio che serve per produrre gas asfissianti) oggi sembra ancora un’area fantasma, un campo di battaglia dopo un bombardamento aereo. Piccoli crateri continuano a emettere fumi grigiastri. Una sbarra impedisce l’accesso a questa sorta di «Ground Zero» cinese con l’area residenziale popolata da enormi condomini, residenze di lusso e centri commerciali deserti dal giorno della tragedia. E che la polizia tiene sotto controllo. Tutto è rotto, apparecchi e oggetti. Materassi e tendaggi e tutti gli altri tessuti sono stati contaminati dai prodotti tossici e sono irrecuperabili. Le persone buttano tutto via in preda alla collera. Nell’area lavorano alcuni uomini con le mascherine sul viso per non respirare gas tossici: devono decontaminare i containers che si sono salvati dallo scoppio. Da un’altra parte, gli autisti di camion cisterna con le idrovore pompano l’acqua verdastra altamente inquinata e tossica dal lago che si è formato dopo le tre esplosioni e che raccoglie le sostanze pericolose scaricate dalle montagne di detriti. I prelievi hanno dimostrato che la percentuale di cianuro è 27 volte superiore alla norma. La rabbia degli abitanti non è ancora passata. Anzi. Non sono soddisfatti degli indennizzi decisi dallo stato che si è impegnato a riscattare i loro appartamenti andati distrutti, ma a un prezzo che non permetterà loro di ritrovare un alloggio simile nella città dove i prezzi degli immobili si sono letteralmente impennati negli ultimi anni. Inoltre, temono molto per la propria salute: nessuno sa quali saranno le conseguenze sanitarie dovute alle ricadute delle sostanze tossiche sprigionate dall’esplosione e disperse nell’aria e nell’acqua. Ma le autorità non hanno dato comunicazioni ufficiali. Inoltre, non hanno ancora fatto luce sulle cause del disastro, prestando il fianco a ulteriori critiche di scarsa trasparenza. La tragedia ha rivelato molte falle del sistema politico che i vertici non hanno voluto affrontare finora. «Il mondo invidia la crescita della Cina ma questa è basata sul sangue» si legge sul sito cinese Weibo. © Riproduzione riservata MA SULL’EUROPA INTANTO SI ADDENSANO ALTRE NUBI: CATALOGNA, PODEMOS E NUOVO LABOUR PARTY Anche se si è rimangiato tutto, Tzipras è stato riconfermato come leader: dalle nuvole dell’utopia al realismo del possibile nome del nuovo partito, Podemos, preso in prestito da Barack Obama in America: «Altri ci sono riusciti, noi non smettiamo di insistere». I separatisti hanno un’eccellente occasione per prevalere in Catalogna. Un altro segnale viene dall’Inghilterra, con l’elezione di Jeremy Corbyn, che ha conquistato la leadership del Labour Party, ma movimenti di protesta, collocati a sinistra come a destra, stanno crescendo quasi dappertutto in Europa e attirano per questa campagna politica fette ancora più larghe dell’elettorato. da Washington Alberto Pasolini Zanelli C hi domenica scorsa si fosse limitato a guardare dalla finestra l’Agorà di Atene per apprendere il risultato delle ennesime elezioni, ne avrebbe ricavato un verdetto composito e comunque non raccontabile come un trionfo. Il leader della sinistra ha fatto centro una volta di più, ma non ha aggiunto molto al suo breve e intenso curriculum. Ha firmato pagine importanti nella storia millenaria della sua patria. La Grecia delle sei elezioni parlamentari in meno di dieci anni e della costante conferma di un leader giovane e praticamente sconosciuto fino a una manciata di mesi fa non si è smentita neppure questa volta: ha rinnovato la propria fiducia in una formazione politica appena nata e che sembrava avere un destino di tramonto anticipato si è invece collocata una volta di più in quello che potremmo chiamare partito della protesta istituzionale. cercava di strappare a Tsipras il bastone di leader dell’opposizione. I suoi candidati hanno ceduto soprattutto quelle parti dell’elettorato, in prevalenza giovane, che stavolta intendeva contestare con la scheda, non solo gli indeboliti oppositori di centro, che è la capitale della corruzione, del mugugno e del collasso economico. L’esito di settembre sembra ricalcare con compiacimento il suo debutto augurale di gennaio. In voti e in seggi, in percentuali, la sola novità è la diminuita affluenza alle urne, che ha colpito soprattutto le forze politiche intermedie, di un centro ormai estinto, di una destra più pugnace ma incapace anche stavolta di trarre profitto da un ruolo di opposizione. Il solo partito a perdere davvero è stato quello che Un voto all’estrema sinistra, i «secessionisti» dal partito della protesta, rischiava di spingere la Grecia nella palude della rassegnazione. Un eventuale voto a destra sarebbe stato come firmare una resa. Il voto per Tsipras ha scongiurato entrambe le ipotesi estreme. Restava allora Tsipras, poco più di un rifiuto soprattutto morale. Adesso il megafono della protesta nazionale è condannato a governare Alexis Tzipras esulta per la rielezione a premier della Grecia di nuovo, senza disporre di una vera e propria facoltà di scelta. Il tentativo ultimo per eliminarlo completamente dalla scena politica è fallito per la volontà popolare. A questo punto, al confermato premier non resta che deglutire la polpetta amara che Berlino e Bruxelles gli hanno infilato in gola, cercando di lasciare più o meno intatta non solo il suo orgoglio personale ma la dignità del paese e di farsi, intanto, degli amici nuovi all’estero, se non nelle burocrazie europeiste ma negli elettorati dei paesi affini. Tsipras potrà sentirsi realmente e quasi completamente soddisfatto già tra una settimana di fronte al risultato delle elezioni regionali in Catalogna: la Spagna è ormai, per molti versi, in una reazione analoga: già nel Ma per quanto si impegnino, non hanno il fardello che gli avversari continueranno a buttare addosso a Tsipras: l’essere stato battagliero e coraggioso, assai resistente ma senza le armi per vincere, guidare un elettorato che dà prova di una docilità incostante, a continuare con grandi manifestazioni di protesta ma che si rivolgano a un fantasma perché un programma alternativo l’Europa ha bisogno, a cominciare, ma non unicamente, dai suoi soci più poveri, sfortunati e depressi. Per questo la Grecia può continuare, per ora magari in modo solo simbolico, a rimanere un fascio di luce e di buon esempio. La partita non è chiusa. L’Europa definita «dei padroni» è debole e oppressa, ma non è morta. Ha resistito a ben altro. Pagando però stavolta uno scotto insolitamente arduo. [email protected] © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 16 Venerdì 25 Settembre 2015 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA In Germania. Ma adesso la Ue è intervenuta per impedirlo. I tedeschi ingono di obbedire Si può guidare fino a cento anni Anche sul pedaggio autostradale hanno trovato un trucco T la patente. Un controsenso. Ma gli euroburocrati non hanno fatto i conti con i trucchi dei tedeschi, che quando vogliono stanno alla pari degli italiani. Anzi ci superano, come dimostrano i guai della Volkswagen. Bruxelles ha sancito, devo ammettere con ragione nonostante i miei interessi, che è illogico non controllare mai lo stato di salute dei guidatori, come avviene in Germania. Le auto devono subire una verifica ogni due anni, severissima, ve lo assicuro. A parte i gas di scarico, scopro adesso, se la vettura è made in Germany. Uomini e donne che siedono al volante possono invece guidare per sempre, a meno che non provochino un incidente, o non restituiscano volontariamente Le patenti prese a partire dal 2013 avranno una validità di 15 anni, ho letto. E mi sono rassegnato. Chissà come sarà la mia vista al momento della scadenza. Ed ecco la prima eccezione a mio favore: i permessi conseguiti prima di quella data scadranno comunque solo nel 2033. Data l’età che avrò, comunque stiano i miei occhi, potrei rinunciarci senza eccessivi rimpianti. Non è finita: alla scadenza, il patentato non dovrà sottoporsi a nessun controllo medico ma, semplicemente, inviare al Verkehrsamt, la motorizzazione, un paio di foto attuali, e 24 euro per le spese. Tutto come prima dunque. Solo vorranno controllare come sono cambiato da quando conseguii la mia patente tedesca nel 1973, sessant’anni http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it da Berlino ROBERTO GIARDINA empo fa scrissi che avrei potuto guidare fino a cento anni, anche oltre, sono un ottimista, perché ho la patente tedesca. Non una semplice traduzione del permesso di guida italiano, ma un vero e proprio Führerschein teutonico che non ha scadenza. Ebbene, mi devo correggere: non è più vero, sempre per colpa della Ue che si impiccia dei fatti dei singoli stati. La Ue ha cambiato le regole tedesche sulla patente senza scadenza e sulla gratuità delle autostrade. E i tedeschi hanno trovato subito un trucco per fare a modo loro dopo. Sarò sempre riconoscibile? Penso di sì, oltre che ottimista sono anche vanitoso. Non è una grande notizia, ma lascia capire come si comportano i tedeschi che ci ostiniamo a credere sempre corretti e ligi ai regolamenti. Secondo le regole per fabbricare la birra, che risalgono al Medioevo, i francesi e i belgi non producono una birra affidabile, anzi la loro non sarebbe neanche una birra. La fanno addirittura con il riso al posto del luppolo. Cercarono di vietare la vendita della bière, e finirono denunciati. Al processo, a Bruxelles, il loro avvocato sostenne che la birra francobelga era pericolosa, troppo alcolica, e i tedeschi in media ne bevevano a testa un paio di litri al giorno. Il giudice sentenziò: chi beve quattro pinte di birra non può preoccuparsi della qualità. La Germania perse. Ebbene, provate a chiedere una bionda belga o francese in un locale di Berlino o di Monaco? Introvabili. La Ue ha imposto di non vietarne la vendita, ma i tedeschi non sono obbligati a comprarle. Molto rumore, e birra, per nulla. Oppure basta ricordare la recentissima vertenza sulle autostrade a pagamento. In Germania sono gratuite, ma il ministro dei trasporti le vuole fare pagare solo agli stranieri. Vietato fare eccezioni secondo le norme comunitarie: o tutti o nessuno. Allora, trovato il trucco: io, berlinese d’adozione, pagherò la vignette annuale (forse sui 100 euro), ma la somma mi verrà scontata sulla tassa di circolazione che già verso allo stato. Non vale, si sono indignati a Bruxelles. È probabile che Berlino perda, ma si tratta in realtà di un doppio trucco. Le Autobahnen gratuite sono un mito, un tabù pericoloso da infrangere per qualsiasi politico, ma il governo potrà dire: noi non vorremmo, è l’Europa che vi tassa. Grazie ai tedeschi, guiderò finché riuscirò a vedere almeno il volante, ma dubito che mia moglie me lo consentirà. © Riproduzione riservata INTANTO LA PENISOLA CERCA INVESTITORI. ITALIANI IN ARRIVO DOPO UN’INCHIESTA DURATA CINQUE ANNI Sullo scippo della Crimea, l’Ucraina presenta un conto miliardario a Putin Coca-Cola deve 2,9 mld di euro al fisco americano L DI MAICOL MERCURIALI o scippo della Crimea per il governo ucraino è un affare a nove zeri. E gli uomini del presidente Petro Poroshenko si preparano a chiedere un maxi risarcimento alla Russia di Vladimir Putin, accusata di aver annesso la penisola e sostenuto i ribelli che hanno combattuto e ottenuto l’autonomia e che, dopo il referendum dello scorso anno, sono entrati a far parte della Federazione russa. Il caso sarà portato davanti alla Corte internazionale e, come ha spiegato il ministero degli esteri ucraino Pavlo Klimkin, l’Ucraina chiederà alla Russia una compensazione per l’annessione della Crimea e l’occupazione dei territori del Donbas paragonabili alle cifre in ballo per l’affare Yukos. Ricordiamo che nell’estate del 2014 la Corte arbitrale dell’Aia aveva condannato la Russia a risarcire con 50 miliardi di dollari (circa 45 miliardi di euro) gli ex azionisti del fallito colosso petrolifero, fondato dall’oligarca Mikhail Khodorkovsky, poi smembrato e dato in mano a società pubbliche. «Sappiamo già quanto chiederemo, si tratta di una cifra a nove zeri, di miliardi che possono essere recuperati in varie azioni legali», è quanto ha dichiarato il ministro Klimkin durante un talk-show. «Abbiamo contato tutto, anche il costo delle risorse naturali, anche della sabbia che non possiamo usare». Per le autorità ucraine serviranno tra i quattro e i sei anni per arrivare al giorno delle sentenze da parte dei tribunali internazionali. Intanto la Crimea è alla ricerca di investitori. Visite come quella di Silvio Berlusconi, che nelle scorse settimane è stato invitato dall’amico Putin a Sebastopoli, sono servite ad aumentare l’appeal di questo territorio sul Mar Nero. Le autorità della Crimea, per esempio, hanno recentemente annunciato visite d’affari da parte di potenziali investitori italiani e svizzeri. Zaur Smirnov, a capo del comitato per le relazioni internazionali Petro Poroshenko della Crimea, ha spiegato all’agenzia Ria Novosti che gli accordi sono stati raggiunti durante la visita della delegazione della Crimea in Daghestan, in occasione dei duemila anni della fondazione della città di Derbent. «I rappresentanti delle principali aziende italiane e svizzere hanno espresso il desiderio di venire personalmente in Crimea. Sono interessati al settore delle costruzioni, con particolare riguardo ai resort turistici. Il volume degli investimenti si presume possa essere superiore ai 10 miliardi di euro». © Riproduzione riservata L’ inchiesta è durata cinque anni e alla fine è risultato che il gruppo Coca-Cola deve pagare al fisco americano 3,3 miliardi di dollari (2,9 miliardi di euro), più gli interessi. La rivelazione è contenuta in un documento borsistico relativo al produttore di bevande non alcoliche. L’Irs, l’agenzia governativa americana responsabile per le tasse (Internal revenue service), rimprovera al colosso di Atlanta di aver comunicato al fisco un fatturato ridotto negli anni 2007-2009. L’Agenzia Usa stima che Coca-Cola abbia esternalizzato una parte dei suoi profitti vendendo la propria produzione alle sue filiali estere, nei paesi dove la tassazione è più favorevole. Negli Usa l’aliquota in vigore è del 35%. Coca-Cola ha respinto queste conclusioni e ha annunciato battaglia legale, ma le recenti decisioni del gruppo potrebbero giocare a suo sfavore. Nell’agosto scorso ha annunciato il raggruppamento di tre delle sue società di imbottigliamento, due europee e una americana. Un’operazione che ha come conseguenza immediata il trasferimento della sede legale della filiale americana a Londra, dove vige un sistema fiscale più favorevole. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che definisce queste operazioni come «antipatriottiche», aveva presentato l’anno scorso una serie di misure potenziate proprio per lottare contro questo fenomeno di evasione fiscale. Ora la condanna piomba sul gruppo in momento delicato perchè Coca-Cola deve fare i conti con una erosione delle vendite che hanno ridotto del 3% il volume d’affari nel secondo trimestre 2015. Nonostante la società assicuri che la condanna non avrà un impatto immediato sui propri conti, tuttavia ne soffrirà. Se verrà confermata la condanna a pagare i 3,3 miliardi di dollari al fisco (2,9 miliardi di euro) Coca-Cola dovrà pagare al fisco Usa all’incirca la metà del profitto netto realizzato l’anno scorso. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 22 Venerdì 25 Settembre 2015 Diritto -%$$'/+ $5'),$ '),--%."! " (" *0+1" &'.#""('/4 '*/%-*"2'+*""(% & Fisco in edicola con c http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Oggi il consiglio dei ministri esaminerà il decreto legge sulla inanza pubblica Voluntary, proroga in 2 tempi Istanze al 30 novembre, la relazione al 31 dicembre Come cambia la voluntary disclosure I tempi Le sanzioni Gli incassi DI ino al 30 novembre per presentare I contribuenti avranno tempo ino l’istanza di emersione all’Agenzia delle entrate. Il perfezionamento della domanda, con la presentazione di tutta la documentazione, potrà comunque avvenire entro il 31 dicembre 2015 Non è previsto al momento l’aumento delle sanzioni per chi aderisce alla disclosure oltre l’attuale scadenza issata al 30 settembre (con possibilità di presentare la documentazione entro i 30 giorni successivi) Il governo ha già incassato 750 milioni dalle domande già presentate: andranno a evitare l’aumento delle accise previsto dal 1° ottobre. Con la riapertura si punta a mettere in cassa almeno gli altri 761 milioni necessari per non far scattare l’aumento degli acconti Ires e Irap previsto da novembre CRISTINA BARTELLI A ncora una proroga in due tempi per la voluntary disclosure. Finestra per il rimpatrio dei capitali aperta fino al 30 novembre (il termine originario è in scadenza al 30 settembre) con il meccanismo della presentazione dell’istanza entro il 30 novembre e completamento della procedura entro il 31 dicembre 2015. 2015 Come anticipato da ItaliaOggi, il maggior tempo per la voluntary disclosure (fortemente osteggiato dal ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che in più di un’occasione ufficiale ha precisato che non ci sarebbe stata una proroga) diventa il risolutore per disinnescare le clausole di salvaguardia in arrivo dal 1° ottobre: accise e maggiori acconti di novembre Ires e Irap. Oggi il consiglio dei mi- nistri esaminerà un decreto legge sulla finanza pubblica che, secondo quanto risulta a ItaliaOggi sta assumendo le forme del decreto omnibus. Il nodo più importante è quello dell’articolo 1 che conterrà la proroga per la procedura di collaborazione volontaria. In preconsiglio ieri non è arrivato nessun testo perchè i tecnici del ministero dell’economia stavano ancora limando il testo. La struttura della Il premier Matteo Renzi proroga non contiene al momento nessuna penalità per chi riporterà i capitali oltre il tempo originariamente fissato al 30 settembre. A ieri il ministero dell’economia ragionava alla luce di circa 50 mila domande presentate. In cassa, anche se scaramanticamente, nel documento di economia e finanze (Def) non è stato iscritto nulla come gettito, l’erario si ritrova già cash 750 milioni SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE Ausiliari dei giudici, nessun taglio ai compensi Nessun taglio ai compensi degli ausilia- legge di Stabilità del 2014, e ha inciso su ri del giudici, nei procedimenti in cui si compensi che, a norma dell’art. 54 del dpr applica il gratuito patrocinio, fino a che n. 115 del 2002, avrebbero dovuto essere gli onorari non sono adeguati all’indice rivalutati ogni tre anni, in relazione alla variazione dell’indice Istat. Tuttavia, nota Istat. La Corte costituzionale (sentenza 192, de- la Consulta, tale adeguamento non risulpositata il 24 settembre 2015) ha parzial- ta essere intervenuto da oltre un decennio mente bocciato l’articolo 106-bis del dpr (l’ultimo risale al decreto ministeriale 30 115/2002 (Testo unico spese di giustizia), maggio 2002). che dispone la riduzione di un terzo degli Certo l’articolo 50 del dpr n. 115 del 2002 importi spettanti all’ausiliario del magi- dispone che gli onorari degli ausiliari, strato (ad esempio un consulente tecnico). rapportati alle vigenti tariffe professioIl vizio della norma sta nel fatto che non nali, devono tenere conto che si tratta di impedisce la diminuzione anche in caso servizi resi di natura pubblicistica agli ufdi applicazione di tariffe non adeguate a fici giudiziari e quindi vanno ridotti. Ma norma dell’art. 54 del dpr n. 115 del 2002. dopo oltre un decennio di nulla di fatto, Quest’ultima disposizione prevede che gli la base tariffaria sulla quale calcolare i onorari devono essere adeguati ogni tre compensi risulta ormai seriamente sproanni con applicazione dell’indice Istat. Ma porzionata per difetto. se non c’è l’adeguamento Istat (come è E il fatto che il legislatore della legge di capitato fin dal 2002), allora non ci può stabilità per il 2014 non ha tenuto conto del livello basso dei compensi implica che essere riduzione. Ma vediamo di analizzare la sentenza che la normativa ha superato il limite della manifesta irragionevomette di fronte spending lezza. review giudiziaria e onoLa sentenza La spesa pubblica anrari del professionisti, che sul sito www.italia- drà pure ridotta, ma lavorano per i tribunali. c’è un limite all’abbasLa norma sulla riduziooggi.it/documenti samento dei compensi. ne di un terzo si deve alla Tagliare una cifra già bassissima è incostituzionale. Tra l’altro si tratta di prestazioni tendenzialmente non rifiutabili dall’interessato, il quale, in quanto pubblico ufficiale, è obbligato alla fedele e diligente esecuzione delle proprie competenze professionali. E poi va evitato che i professionisti facciano incetta di incarichi, per recuperare un compenso decente. Così come va evitto l’allontanamento, dal circuito dei consulenti d’ufficio, dei soggetti dotati delle migliori professionalità. Va bene, dunque, la riduzione della spesa erariale in materia di giustizia, ma la riduzione deve operare su tariffe da un lato, proporzionate (sia pure per difetto, tenendo conto del connotato pubblicistico) a quelle libero-professionali e, dall’altro, preservate in rapporto alle variazioni del costo della vita. Naturalmente, conclude la sentenza, quasi a mettersi in anticipo al riparo da eventuali polemiche sulle ricadute delle sue sentenze sui conti pubblici, il legislatore può fare una nuova legge e, magari, superare il meccanismo di adeguamento. Antonio Ciccia © Riproduzione riservata di euro. Una somma già impegnata per evitare l’aumento delle accise, per cui era previsto un aggravio di 728 milioni di euro. Ricordiamo che è stato previsto a copertura del meccanismo di inversione contabile dell’Iva nella grande distribuzione bocciato dalla Ue l’aumento delle accise. La «reverse charge» era stata introdotta con la legge di Stabilità per il 2015 ma la richiesta italiana di applicarla, in deroga alla normativa comunitaria sull’Iva, è stata respinta dalla Ue a maggio, lasciando un buco di bilancio da 728 milioni (tanto era stata cifrata la misura in Stabilità). La clausola di salvaguardia, inserita proprio in attesa del giudizio europeo, prevedeva appunto l’aumento dell’accisa sulla benzina (inizialmente già da giugno, poi prorogato al 1° ottobre). La casella che rimarrebbe scoperta e per cui si renderà necessaria (e digeribile per chi ai vertici dell’amministrazione l’ha continuata ad avversare) la proroga è quella dell’aumento degli acconti di novembre di Ires e Irap. Una casella che vale 761 milioni di euro che, a questo punto, sarebbero posti in sicurezza con gli introiti della voluntary disclosure lasciata, appunto, aperta tecnicamente fino al 31 dicembre 2015. Il decreto potrebbe contenere, secondo quanto risulta a ItaliaOggi anche un riordino delle black list fiscali con l’eliminazione di alcuni paesi considerati non più paradisi. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it G I U ST I Z I A E S O C I E TÀ Tribunale Ue, annullati i bandi discriminatori per Italia e Spagna Ue, concorsi multilingue Nessuna priorità a francesi, inglesi e tedeschi DI GLORIA GRIGOLON http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I talia e Spagna prendono la rivincita sui bandi di concorso europei. L’uso del trilinguismo (inglese, francese e tedesco) nei processi di selezione del personale Ue è infatti da considerarsi come vincolo discriminante. A livello comunitario, italiani e spagnoli vantano gli stessi diritti di inglesi, francesi e tedeschi, e hanno quindi facoltà di inviare la propria candidatura e dialogare con le istituzioni in lingua madre senza subire penalizzazioni. Con la sentenza del 24 settembre 2015 (nelle cause T-124/13 e T-191/13), l’ottava sezione del tribunale dell’Unione europea si è schierata a favore di Italia e Spagna, annullando tre bandi di concorso pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea tra il dicembre 2012 e il gennaio 2013 per l’assunzione di funzionari e agenti immediatamente operativi. Tra i prerequisiti dei bandi di concorso (che sarebbero servi- ti a formare elenchi di riserva a scopo d’assunzione) compariva il possesso come seconda lingua o come lingua base di comunicazione con l’Espo (l’ufficio europeo di selezione del personale) o dell’inglese, o del francese o del tedesco, precludendo e limitando la possibilità di assunzione a candidati italiani, spagnoli o di altra origine europea non inclusa nella triade linguistica. Il tribunale Ue, uno dei tre organi giurisdizionali dell’Unione, assieme alla Corte di giustizia Ue e al Tribunale della funzione pubblica, Appalti, azienda risarcita per la perdita di tempo Scatta il danno da tempo perso per l’azienda rimasta sospesa per la gara prima bandita e poi annullata in autotutela dall’ente. Si configura la responsabilità extracontrattuale in capo alla stazione appaltante, costretta a «rimangiarsi» la procedura a evidenza pubblica rivelatasi illegittima fi n dall’inizio. L’impresa risultata vincitrice del bando, in seguito cancellato per un vizio dalla stessa amministrazione, ha diritto al risarcimento perché ha comunque interesse a non essere coinvolta in trattative inutili, perdendo tempo e denaro, laddove la procedura pubblica è destinata a non andare a buon fine per la condotta scorretta dell’amministrazione pubblica. È quanto emerge dalla sentenza 11008/15, pubblicata dalla seconda sezione del Tar Lazio. Buona fede. L’interesse negativo dell’impresa fa scattare il ristoro del danno emergente e del lucro cessante: il primo per le spese sostenute ai fini della partecipazione alla gara e in previsione della stipulazione del contratto, il secondo per la perdita di ulteriori occasioni contrattuali. Anche le pubbliche amministrazioni hanno infatti il dovere di comportarsi secondo buona fede, sia nelle mere trattative negoziali sia nell’ambito degli appalti pubblici. E dunque si configura l’obbligo di ristoro quando l’ente è costretto ad annullare la procedura per un suo errore. Nella specie non è rifuso all’impresa il lucro cessante perché non risulta provato. Né possono essere risarcite le voci di danno che fanno riferimento all’interesse positivo in quanto riguardano le utilità e ai vantaggi che sarebderivati dall’eseLa sentenza sul sito bero cuzione del contratto. www.italiaoggi.it/ Spese di giudizio compensate. documenti Dario Ferrara ha precisato che «l’obbligo dei candidati di scegliere il francese, l’inglese o il tedesco come seconda lingua non risulta né oggettivamente giustificato né proporzionato all’obiettivo perseguito dalla Commissione». Relativamente alla richiesta linguistica, i governi di Roma e Madrid avevano rivendicato i propri diritti, impugnando i bandi di concorso additandoli come «discriminatori» e sostenendo che ogni cittadino europeo debba poter dialogare entro i confini Ue e con l’istituzione centrale nella propria lingua madre. Richiamando il rego- lamento n. 1 del 1958 dell’Ue, che stabilisce il regime linguistico della comunità, e alla luce del principio di proporzionalità, il tribunale comunitario ha rimarcato come debbano essere garantiti pari dignità e pari trattamento a tutte e 23 le lingue ufficialmente riconosciute dei 28 paesi membri. «È evidente», ha commentato l’autorità, «che un obbligo siffatto consente di avvantaggiare alcuni candidati potenziali, in quanto costoro possono partecipare al concorso ed essere così assunti come funzionari o agenti dell’Unione, mentre gli altri, che tale conoscenza non possiedono, sono esclusi». La Commissione, ha concluso il tribunale, non ha dato prova del fatto che la limitazione linguistica risponda all’interesse del servizio e non può quindi essere tollerato un metro di selezione simile. La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/ documenti BREVI In vigore il nuovo documento di viaggio per stranieri, apolidi e rifugiati politici. Sarà anche elettronico: l’adeguamento al nuovo formato, come è stato per il passaporto, è imposto dai regolamenti del Consiglio europeo. Lo spiega il ministero dell’interno, affermando in una nota che «sarà più sicuro, difficilmente falsificabile e verrà rilasciato anche ai cittadini stranieri che vivono in Italia, per cui è impossibile farsi rilasciare un passaporto dalle autorità dei paesi d’origine, in questi casi, la legge italiana prevede che venga loro rilasciato comunque un documento per circolare anche al di fuori dell’Italia». Hanno preso servizio in Piemonte 146 aspiranti funzionari per attività amministrativo-tributaria dell’Agenzia delle entrate ammessi al tirocinio teorico-pratico previsto dalla procedura selettiva per l’assunzione a tempo indeterminato di 892 funzionari in tutta Italia, di cui 110 in Piemonte. Una procedura sprint, avviata a fine febbraio, che prevede nel giro di pochi mesi l’inserimento delle persone selezionate all’interno della struttura organizzativa dell’Agenzia delle entrate. Il tirocinio è finalizzato a verificare, sulla base di metodologie e criteri predeterminati, l’abilità ad applicare le proprie conoscenze alla soluzione di problemi operativi, i comportamenti organizzativi, le attitudini e le motivazioni a svolgere la fondamentale attività di servizio pubblico. «Dalla crisi al riordino del sistema dei Confidi» è il tema della convention di Fedart Fidi che si tiene a Castiglione della Pescaia (Gr) fino a domani 26 settembre. Fedart Fidi, Federazione nazionale unitaria dei Confidi dell’artigianato, promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani, e che associa circa 130 Confidi per un volume complessivo di finanziamenti garantiti, stando agli ultimi dati certificati, di circa 13 miliardi di euro, con garanzie per 6,4 miliardi di euro a favore di oltre 725 mila micro e piccole imprese, è fortemente impegnata, spiega una nota, ad alleviare il credit crunch che da tempo sta attanagliando le micro e piccole imprese ostacolandone la ripresa. A tale fine la Federazione ha rafforzato l’interlocuzione con tutte le istituzioni pubbliche coinvolte nell’accesso al credito avanzando specifiche proposte «di sistema» su numerosi temi di importanza determinante per le Pmi e per i Confidi stessi. Venerdì 25 Settembre 2015 23 S&P resta a Trani Il processo sull’agenzia di rating Standard & Poor’s, accusata di manipolazione aggravata del mercato, resta a Trani. Respinte dunque le richieste delle difese che chiedevano il trasferimento per competenza territoriale ad altra sede. Questa la decisione presa ieri dal tribunale collegiale, che ha inoltre ritenuto ammissibile la testimonianza del ministro dell’economia in carica, Pier Carlo Padoan, nei confronti del quale era stata inizialmente sollevata un’eccezione legata all’immunità di ex esponente dell’Ocse. Il caso in questione riguarda il declassamento operato dall’agenzia S&P nel gennaio 2012, nel pieno della crisi europea, che ha abbassato il rating sovrano dell’Italia da A (buone capacità di rispettare gli obblighi finanziari) a BBB+ (minore capacità di adempiere agli obblighi assunti). A rispondere dell’accusa: Deven Sharma, ex presidente mondiale di Standard e Poor’s, Yann Le Pallec, responsabile per l’Europa dell’agenzia, e gli analisti di S&P Eileen Zhang, Moritz Kraeme e Franklin Crawford Gill. L’ex ministro delle finanze Giulio Tremonti, deponendo ieri dinanzi al tribunale di Trani, ha ricordato che il 2011 fu «un periodo di grande turbolenza» e che è quindi «difficile dire cosa abbia prodotto quel downgrade deciso da S&P». Lo stesso ha poi confermato quanto detto nel report del maggio 2011 del Mef, vale a dire che l’economia italiana presentava segni di miglioramento e che l’unico rischio potenziale che veniva contemplato era quello di «paralisi politica». «Questo caso», ha ribattuto dal canto suo S&P, «si basa su una interpretazione errata del nostro ruolo, che è quello di supportare la trasparenza e la liquidità dei mercati fornendo una opinione indipendente del merito di credito relativo. L’integrità dei nostri processi», ha continuato l’agenzia, «è attentamente monitorata dalla European securities & markets authority (Esma). Continuiamo a sostenere la validità delle nostre azioni di rating sull’Italia prima e durante la crisi dell’Eurozona, e continueremo a difendere le nostre persone da queste accuse completamente infondate». Gloria Grigolon 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Primi nel business in Italia e nel mondo PIÙ DI utenti al giorno a settembre su 10 piattaforme di trasmissione CANALE 507 DI SKY | WWW.MILANOFINANZA.IT in streaming APP LE TV DI CLASS EDITORI tablet e smartphone | AEROPORTI METROPOLITANE | AUTOSTRADE | TRADING ON LINE CORPORATE TELEVISION | TIM VISION | MF DOW JONES NEWS 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I M P O S T E E TA S S E Venerdì 25 Settembre S 2015 25 Le strategie per il contrasto all’evasione nel rapporto del governo presentato col Def Il fisco fiuta le grandi aziende Nel mirino chi si ridimensiona per sfuggire ai controlli DI VALERIO STROPPA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it O cchi del fisco puntati sulle grandi aziende che cercano di «mimetizzarsi» tra quelle di medie dimensioni. Per sfuggire al tutoraggio, che sottopone ormai a controlli costanti (annuali o al massimo ogni biennio) i gruppi con fatturati superiori ai 100 milioni di euro, alcune società hanno realizzato operazioni straordinarie «finalizzate a contrarre la loro dimensione». Fusioni, scissioni, cessioni di rami d’azienda, poste in essere con un preciso obiettivo: uscire dalla platea dei big ed entrare nel ben più ampio bacino delle medie imprese, che essendo più numerose incorrono invece in attività di verifica con meno sistematicità. È questo uno dei punti di novità che emergono dalle strategie per il contrasto all’evasione fiscale per l’anno 2015 illustrate nel rapporto messo a punto dal governo in sede di aggiornamento del Def (si veda altro articolo in pagina). Indicazioni che di fatto sostituiscono la consueta circolare dell’Agenzia delle entrate recante i criteri per la selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo (quest’anno non ancora ema- Controlli: le strategie del fisco per il 2015 Il «cambia verso» Grandi contribuenti Imprese di medie dimensioni Piccole imprese e lavoratori autonomi Potenziare l’invio di comunicazioni ai contribuenti per consentirgli di veriicare preventivamente la correttezza dei propri comportamenti dichiarativi (e incentivare il ravvedimento laddove questi non fossero esatti). Fare fronte alle esigenze derivanti dal lusso delle istanze di voluntary disclosure Proseguire nell’analisi di ciascuna posizione iscale (tutoraggio), in modo da assicurare un eficace risk rating. Massima attenzione sulla pianiicazione iscale aggressiva Potenziamento dell’analisi di rischio basata sull’utilizzo di applicativi informatici. Mappatura delle medie imprese presenti in ciascuna provincia e censimento dei relativi rischi di evasione/ elusione. Occhi puntati sulla «migrazione» dei grandi contribuenti verso la categoria delle medie imprese attraverso speciiche operazioni societarie inalizzate a ridurre le loro dimensioni Proseguire sull’analisi del rischio già avviata attraverso l’utilizzo di tutto il patrimonio informativo a disposizione. Per i professionisti stop alla presunzione di redditività dei prelievi (bocciata dalla Consulta). Indagini inanziarie concentrate su artisti e professionisti, solo nei casi più gravi nata). Per quanto riguarda nata) piccole imprese e lavoratori autonomi, «in linea con le indicazioni dell’Ocse continuerà a essere potenziata la fase di analisi del rischio, attraverso l’utilizzo del patrimonio informativo di cui già l’amministrazione finanziaria dispone». Con Il regolamento è atteso in Gazzetta Da Corte conti sì al patent box P atent box in dirittura d’arrivo: la Corte dei conti, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, ha registrato il regolamento che disciplina il meccanismo in base al quale le imprese che svolgono attività di Ricerca&Sviluppo viluppo possono usufruire di un regime op-zionale di esenzion e p a rziale da imposte dirette e Irap dei redditi derivanti dall’utiliz-zo dei beni ni immateriali (si veda ItaliaOgaliaOggi del 29 agosto gosto e del 9 settembre re 2015). Adesso manca solo o la pubblicazione del provvedimento vvedimento sulla Gazzetta Ufficiale, cosa che dovrebbe accadere nei prossimi giorni. Va ricordato che i beneficiari dell’agevolazione sono tutti i soggetti titolari di reddito di impresa. Le attività di R&S, elencate nel decreto, possono essere svolte anche mediante contratti stipulati con università, enti di ricerca e start up innovative. L’opzione può essere esercitata da chi ha diritto allo sfruttamento sfruttame economico dei beni immateimma riali. Ne Nella definizione definizio di bene immateriale rientrano, entra oltre ai brevetti industriaindustr li concessi conce o in corso di concessione, concessio anche i marm chi di impresa, impre inclusi i marchi colc lettivi, registrati o in corso co di registrazione. L’opzione L’opzio è irrevocabile, rinnovabil rinnovabile e ha durata pari a cinque periodi di imposta. L’esenzione crescerà gradualmente, 30% nel 2015, 40% nel 2016, per stabilizzarsi, a regime. specifico riferimento ai professpecifico sionisti, però, il fisco dice addio alla presunzione di redditività che considerava i prelievi dai conti correnti non giustificabili come maggiori ricavi. Tale disposizione, prevista dal l’articolo 32 del dpr 600/1973, resta valida per i soggetti imprendi- tori, tori ma per i professionisti è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta (sentenza n. 228/2014). Se in termini di lotta all’evasione l’obiettivo dichiarato dal Mef è quello di «consolidare i risultati conseguiti nel 2014», il 2015 dovrà essere anche l’an- no di «avvio di un processo di evoluzione del rapporto tra fisco e contribuente, improntato a un patto di reciproca fiducia». Diversi gli strumenti messi in campo: comunicazioni preventive di anomalie per spingere il nuovo ravvedimento, avvio della cooperative compliance con le grandi multinazionali, potenziamento dei servizi telematici. Senza dimenticare la voluntary disclosure, per la quale l’obiettivo più sfidante per gli uffici sarà quello di garantire «una maggiore flessibilità organizzativa delle strutture operative per far fronte alle esigenze derivanti dal flusso delle richieste e dalla loro tipologia». Nel corso dell’anno proseguirà, inoltre, il lungo percorso di integrazione delle numerose banche dati a disposizione della anagrafe tributaria, «nell’ottica di consentire a tutti gli organi di controllo un utilizzo sempre più mirato delle informazioni per il contrasto all’evasione». Sul punto, il Mef auspica un migliore coordinamento nelle attività operative di Entrate, Dogane-Monopoli, Inps, Siae e comuni, nell’ambito di quella cabina di regia istituita dal dl n. 112/2008. © Riproduzione riservata Lotta all’evasione, 23,7 miliardi in cassa Volano i risultati della lotta all’evasio- dall’estero, retribuendo (solitamente ne internazionale nel 2014. Con riferi- poco) la filiale italiana solo in applicamento alle operazioni transfrontaliere, zione di alcuni contratti di servizi inlo scorso anno la Guardia di finanza ha fragruppo. recuperato a tassazione 23,7 miliardi Fattispecie che sono sempre più al sedi euro, contro i 15,1 miliardi del 2013, taccio dei verifi catori, che nell’ultimo facendo segnare un balzo del 56%. Un anno hanno deciso di contestare tali dato che, confrontato all’evasione com- strutture più sotto il profilo della staplessiva scoperta dai militari nel 2014 bile occulta (il cui recupero è salito da nel settore delle imposte sui redditi, 5,5 a 7,5 miliardi di euro) che non sotto incide per il 42,7%. A evidenziarlo (si il profilo del transfer pricing (cresciuto veda anche altro articolo in pagina) è comunque del 5,2%). il ministero dell’economia, nel rappor- A contribuire significativamente nella to sul contrasto all’evasione presentato voce «Altre manovre elusive», salita di in allegato alla nota di aggiornamento quasi sei volte rispetto al 2013, sono del Def 2015 (si veda ItaliaOggi del 22 state invece le migliaia di indagini e verifiche svolte dai reparti Gdf a contrasto settembre scorso). Nel mirino delle Fiamme gialle sono fi- delle frodi carosello in materia di Iva. niti soprattutto i contribuenti italiani Si tratta di transazioni che, sfruttanche detengono all’estero capitali non do la normativa vigente che regola gli scambi tra l’Italia e gli altri operatori dichiarati. Un’attività di indagine che si è intensi- dell’Unione europea, attraverso l’interficata anche per «sponsorizzare» l’ade- posizione fi ttizia di imprese nazionali sione alla procedura di voluntary disclo- prive di qualsiasi struttura operativa sure, soprattutto alla luce dei numerosi (cosiddette «cartiere»), consentono ai accordi sullo scambio di informazioni beneficiari della frode di ottenere indesottoscritti dall’Italia. I paesi in cui ri- biti risparmi di imposta e di poter pratisultano localizzati i capitali occulti por- care prezzi inferiori al valore di mercatati alla luce dalla Gdf nel 2014 sono la to, a danno degli operatori onesti. Svizzera (18% dei casi) e le isole Ber- L’Iva evasa scoperta nelle frodi carosello «è stata pari a 1,9 miliardi di euro», muda (16%). Continuano le verifiche anche per quan- aggiunge il rapporto, «pari al 31,5% tutto riguarda le stabili organizzazione oc- ta l’evasione d’Iva constatata dal Corpo nel 2014, a testimonianculte detenute in Italia za della forte incidenza da società straniere. A Il testo del rappordi tale genere di frodi guidare il fi lone ci sono to sul contrasto sul gettito d’imposta sul naturalmente le multiall’evasione sul sito valore aggiunto sottratto nazionali di internet, all’erario». che vendono attraverso www.italiaoggi.it/ Valerio Stroppa la rete ma fatturano le documenti operazioni direttamente © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 26 Venerdì 25 Settembre 2015 I M P O S T E E TA S S E Sentenza della Cassazione: l’iter si sospende per la persona isica Verifiche, passaggi rigidi LE ENTRATE KO Detrazioni, dischetto Accertamenti prima sulla società, poi sui soci sufficiente http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI GIOVAMBATTISTA PALUMBO L’ accertamento tributario nei confronti di una società di capitali a ristretta base societaria, nella specie riferito a utili extracontabili, costituisce un indispensabile antecedente logico-giuridico dell’accertamento nei confronti dei soci, in virtù dell’unico atto amministrativo da cui entrambe le rettifiche promanano, con la conseguenza che, non ricorrendo, com’è per le società di persone, un’ipotesi di litisconsorzio necessario, in ordine ai rapporti tra i rispettivi processi, quello relativo al maggior reddito accertato in capo al socio deve essere sospeso ai sensi dell’art. 295 cod. proc. civ., applicabile nel giudizio tributario in forza del generale richiamo dell’art. 1 del dlgs n. 546 del 1992. Così ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza n. 18062 del 14 settembre 2015. Nel caso di specie la Commissione tributaria regionale aveva accolto l’appello del contribuente, annullando l’avviso di accertamento per il recupero a tassazione ai fini Irpef del reddito da partecipazione in società a responsabilità limitata, basato sul presupposto che a quest’ultima era stato notificato avviso di accertamento di maggiori redditi (non contabilizzati e non dichiarati) e che detti redditi dovevano presumersi distribuiti ai soci, essendo la compagine societaria ristretta. I giudici di secondo grado, dopo aver accolto l’appello proposto dalla società, avevano dunque ritenuto che anche il provvedimento rivolto nei confronti del socio dovesse essere annullato, essendo tale controversia direttamente conseguente a quella della società. L’Agenzia delle Entrate assumeva invece con il ricorso in Cassazione, poi accolto dai giudici di legittimità, che il semplice presupposto dell’esistenza di una sentenza (non definitiva) concernente la validità del provvedimento logicamente presupposto (e cioè l’avviso di accertamento del maggior ricavo da parte della Srl) non poteva costituire ragione sufficiente di adozione per la pronuncia relativa all’atto logicamente conseguente, sicché il giudicante avrebbe dovuto sospendere la pronuncia sulla questione pregiudicata, in attesa che fosse passata in giudicato la pronuncia relativa alla questione pregiudicante. © Riproduzione riservata La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/ documenti LE CONDIZIONI PER APPLICARE LE RIDUZIONI DI Spettacoli con l’Iva ordinaria Le attività spettacolistiche, comprese le operazioni accessorie, soggiacciono ad Iva nella misura ordinaria salvo alcune eccezioni. Per usufruire dell’aliquota agevolata del 10% è necessario non solo rientrare nei casi previsti dal punto 123, Tabella A, Parte III, del dpr 633/72 (spettacoli teatrali di qualsiasi tipo, concerti ecc.) ma anche nei presupposti di cui all’art. 74-quater. Sul punto la Corte di cassazione con sentenza n. 12280 del 2015 è stata chiamata a dirimere la controversia in merito all’applicabilità o meno dell’aliquota Iva del 10% su taluni «atti di compravendita» inerenti l’effettuazione di concerti. Nella fattispecie in oggetto una società, definitasi «produttrice dello spettacolo», aveva ceduto a terzi «organizzatori» tali manifestazioni con Iva agevolata, i quali avevano a loro volta ribaltato materialmente sugli spettatori il costo del biglietto. A sostegno del suo operato la società cedente sottolineava come agendo nell’ambito del «mandatario senza rappresentanza» tali prestazioni di servizi avrebbero dovuto scontare l’imposta propria della prestazione oggetto del mandato (lo spettacolo) sia nel rapporto tra mandante e mandatario sia in quello tra quest’ultimo ed i terzi. La Suprema corte, non accogliendo tale tesi, coerentemente con i giudici d’appello, ha sottolineato come per le attività spettacolistiche di cui al punto 123 venga riconosciuto un trattamento Iva agevolato esclusivamente qualora le stesse siano prestate a favore del pubblico quale fruitore diretto della manifestazione. Infatti, prosegue la Corte nella sua pronuncia, occorre individuare, così come stabilito dall’art. 74-quater, il momento in cui la prestazione si considera effettuata con l’inizio dell’esecuzione e avendo come documentazione fiscale un titolo di accesso rappresentato dal «biglietto» e non la fattura emessa nei confronti dell’organizzatore. Pertanto si esclude l’applicabilità dell’aliquota Iva agevolata qualora le prestazioni spettacolistiche, pur rientranti nell’elencazione del punto 123, Tabella III, siano oggetto di cessione ad organizzatori terzi che a loro volta addebitano i costi di accesso sul pubblico pagante, dovendosi applicare in tal caso l’aliquota Iva ordinaria del 22%. Enrico Savio © Riproduzione riservata FISCO DEGLI ALTRI È stato estradato in Italia Marco Marenco, l’ex patron dell’industria Borsalino, arrestato nei mesi scorsi a Lugano per il crac da 3,5 miliardi di euro di numerose società del settore energetico. L’imprenditore è stato preso in consegna dalla guardia di finanza italiana alla frontiera tra l’Italia e la Svizzera e si trova adesso nel carcere di Asti. Marenco è accusato di una lunga serie di reati, tra cui bancarotta fraudolenta, truffa ed evasione fiscale. L’inchiesta, coordinata dal pm astigiano Luciano Tarditi, è scattata in seguito alle verifiche fiscali eseguite dal nucleo antifrode della direzione interregionale delle dogane nei confronti delle società dell’imprenditore. Marenco sarà adesso detenuto in regime di isolamento. Marenco era stato arrestato lo scorso 24 aprile a Lugano, dopo una latitanza durata dall’estate precedente. L’uomo non metteva piede in Italia dal luglio 2014, quando la Procura di Asti aveva spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti. Il Comune di Roma ha sottoscritto un accordo con la King Baudouin Foundation United States (Kbfus), un’organizzazione no-profit specializzata nello svolgimento di attività di fund raising e ha istituito per gli Stati Uniti uno specifico fondo dedicato a Roma, denominato «Rome Heritagè». «Con questo strumento l’amministrazione capitolina si arricchisce di un ulteriore tassello essenziale per la ricerca di fondi per il restauro, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale della città eterna», ha dichiarato il sindaco della Capitale, Ignazio Marino. «Quest’iniziati- va permetterà a tutti i donatori americani di poter usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa statunitense e scaricare dunque dalle tasse il loro contributo. Questo renderà ancora più forte l’attrazione di capitali stranieri». Eliminare gli svantaggi concorrenziali causati dall’Iva alle imprese svizzere rispetto a quelle estere e garantire maggiori entrate alla Confederazione. È stabilito dal Consiglio nazionale di Berna, che ha approvato all’unanimità la revisione parziale della legge sull’Iva inviando il testo alla Camera bassa. Una delle principali novità riguarda l’assoggettamento delle imprese estere attive in Svizzera quando il loro fatturato annuo mondiale, e non più solo quello realizzato su territorio elvetico, supera i 100 mila franchi. Questa misura, già integrata nell’ordinanza sull’Iva, dovrebbe portare maggiori entrate per 40 milioni di franchi all’anno alla Confederazione. Un’altra novità interessa chi acquista online articoli all’estero. I rivenditori stranieri che operano su internet e realizzano un giro d’affari di oltre 100 mila franchi dovranno anch’essi pagare l’Iva per la merce da spedire in Svizzera. Le edizioni online di giornali e riviste saranno invece assoggettate a un’aliquota ridotta del 2,5%, come avviene per le edizioni cartacee. Saranno escluse dall’Iva le prestazioni degli istituti delle assicurazioni sociali e quelle fornite in un’organizzazione come contropartita per il contributo di un benefattore. Tancredi Cerne DEBORA ALBERICI L’imprenditore può detrarre l’Iva anche quando le fatture non sono state annotate nel registro degli acquisti ma semplicemente su un supporto informatico. È dunque necessario che l’ufficio abbia avuto modo di ricostruire il debito d’imposta e il conseguente beneficio fiscale. È questo quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza numero 18924 del 24 settembre 2015, ha respinto il ricorso dell’Agenzia delle entrate. La chiave di lettura delle motivazioni depositate ieri al Palazzaccio sta nella rintracciabilità delle operazioni passive del contribuente e nell’esistenza del debito relativo all’imposta sul valore aggiunto. Nel caso sottoposto all’esame della Corte i Supremi giudici hanno confermato il verdetto espresso dalla Commissione tributaria regionale di Roma, spiegando che se è incontestato che al momento della verifica fiscale i dati relativi all’annotazione delle fatture passive non erano stati ancora trascritti su supporto cartaceo, con conseguente omessa registrazione delle fatture passive nel termine, è certo che nessuna contestazione è stata mossa dai verificatori alla società in ordine alla reale effettuazione delle operazioni imponibili, agli importi fatturati e alla imposta liquidata e versata in rivalsa dalla contribuente. Essendo stati pertanto in grado i verbalizzanti di rilevare egualmente, in base ai dati e altri documenti di cui sono venuti in possesso nel corso della verifica, le informazioni necessarie per dimostrare che il soggetto passivo, in relazione alle operazioni eseguite, era debitore dell’Iva e quindi titolare del diritto a operare la detrazione dell’imposta assolta a monte. © Riproduzione riservata La sentenza della corte di cassazione sul sito www.italiaoggi.it/documenti 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it D I R I T TO E I M P R E SA Nuovi pareri dello Sviluppo economico su start-up e attività commerciali Sgravio ai rami d’azienda Venerdì 25 Settembre S 2015 27 DLGS IN CDM Da ottobre una stretta Se innovativi non pagano il diritto annuale Cdc sul fumo DI CINZIA DE STEFANIS http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’ esonero quinquennale del pagamento del diritto annuale a beneficio dei soggetti cosiddetti «incubatori certificati di start-up innovative» è limitato al solo ramo d’azienda che effettivamente svolge tale attività. Senza alcuna possibilità di estendere immotivatamente tale agevolazione all’intera società e alle altre e diverse attività prevalenti esercitate. E può essere considerato in possesso della qualificazione professionale per l’avvio di attività commerciali al dettaglio di generi alimentari e per la somministrazione di alimenti e bevande il soggetto che ha svolto attività di vendita dei propri prodotti e di somministrazione di alimenti e bevannde in un’azienda agricola o un azienda alberghiera. Mentre e l’attività di rilevamento dei prezzi nei punti vendita della distribuzione organizzata è da ritenersi legittimamente solo nel caso in cui ui lo scambio di informazioni ha «mere finalità statistiche» e non on costituisce invece «un sistema ma istituzionalizzato e periodico di comunicazione tra società conncorrenti». Sono queste alcune ne delle novità contenute negli ultimi pareri del ministero dello sviluppo economico (MiSe) guidato da Federica Guidi, in materia di diritto annuale, di liberalizzazioni e somministrazione di alimenti e bevande. Ma andiamo con ordine. DIRITTO ANNUALE. L’esonero dal pagamento del diritto annuale dovuto in favore delle camere di commercio per cinque anni dal momento dell’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese, previsto per gli incubatori certificati (articolo 26, comma 8, del decreto legge n. 179/2012, convertito dalla legge n. 221/2012) è da intendersi limitato al solo ramo d’azienda che effettivamente svolge tale attività, senza alcuna possibilità di estendere immotivatamente tale agevolazione all’intera No alla chiusura obbligata notturna di bar e ristoranti No alle fasce di chiusura obbligatoria serale e notturna degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. Le attività commerciali non possono essere soggette a limiti in materia di orari di apertura e chiusura. Lo ha deliberato l’autorità garante della concorrenza e del mercato nella riunione del 3 settembre 2015. L’autorità è più volte intervenuta in materia di orari degli esercizi commerciali nell’ambito dell’esercizio dei propri poteri consultivi, evidenziando che al pari del prezzo e delle caratteristiche del servizio, l’orario di apertura dei negozi costituisce una delle dimensioni rispetto alle quali può realizzarsi una concorrenza effettiva tra esercenti. Le restrizioni alla libertà degli operatori economici in materia di orari e di giornate di apertura e chiusura degli esercizi commerciali ostacolano pertanto il normale dispiegarsi delle dinamiche competitive, riducendo la possibilità degli operatori attivi di differenziare il servizio adattandolo alle caratteristiche della domanda e sono suscettibili di peggiorare le condizioni di offerta e la libertà di scelta per i consumatori, senza peraltro avere una valida giustificazione in termini di efficienza dal punto di vista degli operatori, né tanto meno di particolari interessi pubblici. La tutela degli ulteriori interessi costituzionalmente rilevanti, quali per esempio la salute e la quiete pubblica non giustifica il mantenimento di limitazioni non strettamente necessarie al libero dispiegarsi dell’iniziativa economica, ma va assicurata applicando la specifica normativa vigente posta a presidio di tali interessi. L’autorità invita il comune a porre in essere le misure ritenute più opportune e adeguate a ripristinare corrette dinamiche concorrenziali in materia di orari di apertura degli esercizi commerciali. Marco Ottaviano società ed alle altre e diverse attività prevalenti esercitate. Queste le precisazioni contenute nel parere MiSe del 14 luglio 2015 n. 117280 in risposta ad un preciso quesito posto da una società di telecomunicazioni circa l’esonero dal pagamento del diritto annuale a beneficio dei soggetti cosiddetti «incubatori certificati di start-up innovative. A TTIVITÀ DI RILEVAZIONE PREZZI SUL PUNTO VENDITA - È legittimo svolgimento, da parte di soggetti privati, dell’attività di rilevamento dei prezzi nei punti vendita della distribuzione organizzata. A patto che lo scambio di informazioni abbia «mere finalità statistiche» e non costituisca invece «un sistema istituzionalizzato e periodico di comunicazione tra concorrenti». Questo è società con quanto contenuto nelqua la rrisoluzione del 29 maggio 2015 n. 79957 ma risponde al quesito ris se lo svolgimento, da parte di soggetti prip vati, dell’attività di va rilevamento dei prezril zi nei punti vendita della distribuzione ordell ganizzata possa essere gan considerato legittimo. con P REZZO FINALE DI VENDITA E PREZZO DI UNITÀ DI MISURA. Per i prodotti (per la persona, solari, prodotti alimentari per bambini e creme) che legittimamente possono essere posti in vendita nelle parafarmacie, oltre che in tutti gli esercizi commerciali non alimentari, vige l’obbligo di indicare, oltre il prezzo finale di vendita, anche il prezzo per unità di misura. La risoluzione MiSe del 19 giugno 2015 n. 96410 al quesito sull’obbligo di indicazione del prezzo per unità di misura in caso di prodotti per la persona. SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE. Può essere considerato in possesso della qualificazione professionale per l’avvio di attività commerciali al dettaglio di generi alimentari e per la somministrazione di alimenti e bevande il soggetto che ha svolto attività di vendita dei propri prodotti e di somministrazione di alimenti e bevande in un’azienda agricola (per esempi,o azienda agrituristica), ferma restando, ovviamente, l’effettiva attinenza delle mansioni svolte dai soggetti richiedenti il riconoscimento. Questo è quanto sostiene il MiSe con la risoluzione del 23 giugno 2015 n. 99738. Stretta sul fumo in Cdm la prima settimana di ottobre. Divieto di vendita ai minori di 18 anni di sigarette elettroniche e di liquido di ricarica con presenza di nicotina. Inasprimento delle sanzioni per la violazione del divieto di vendita dei prodotti del tabacco e di sigarette elettroniche ai minori. Nel caso in cui la violazione è commessa più di una volta, oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, scatta la revoca della licenza all’esercizio dell’attività. Questo è il perimetro in cui si muove lo schema di dlgs recante il recepimento della direttiva 2014/40/ Ue in materia di prodotti del tabacco, predisposto dal ministero della salute la cui approvazione è prevista per il consiglio dei ministri della prima settimana di ottobre. Lo schema di decreto legislativo recepisce la direttiva 2014/40/Ue e dà attuazione ai principi di delega contenuti nell’articolo 6 della legge di delegazione europea 2014. Dalla Bei 50 mln per i giovani agricoltori Stanziati dalla Banca europea degli investimenti 50 milioni di euro a favore dei giovani agricoltori italiani. Banca Stanziati dalla banca europea degli investiUn’importante linea di credito, con tempi di restitueuropea menti 50 milioni di euro a favore dei giovani zione fino a vent’anni, per il investimenti agricoltori italiani finanziamento di iniziative La somma deliberata dalla Bei sarà utistart-up e ampliamento di Start up lizzata dall'Ismea per il inanziamento di imprese agricole da parte e imprese di imprenditori under 40. iniziative start-up e ampliamento di imprese agricole Il ministero delle politiche agricole da parte di imprenditori under 40 agricole alimentari e forePotranno essere inanziati, con una durata stali rende noto con una ino a venti anni, tra gli altri, il capitale cirnota del 24 settembre che il Finanziamenti consiglio di amministraziocolante delle aziende nonché investimenti con durata ne della Banca europea degli destinati al miglioramento dell'eficienza ventennale investimenti ha autorizzato aziendale, all'internazionalizzazione e al la concessione all’Ismea di commercio elettronico una prima linea di credito di 50 milioni di euro. La somma deliberata dalla Bei sarà utilizzata per favorire il ricambio generazionale. generazionale Penso dall’Ismea per il finanziamento di iniziative alle azioni di campo libero come i mutui a start-up e ampliamento di imprese agricole da tasso zero, le detrazioni del 19% per gli under parte di imprenditori under 40. Potranno esse- 35 che affittano terreni, al credito d’imposta re finanziati, con una durata fino a vent’anni, al 40% per gli investimenti nell’e-commerce tra gli altri, il capitale circolante delle aziende fino a 50 mila euro. Nei mesi scorsi abbiamo nonché investimenti destinati al miglioramento aumentato del 25% gli aiuti diretti dei fondi dell’efficienza aziendale, all’internazionalizza- comunitari per le aziende condotte da giovani zione e al commercio elettronico. Nelle prossime e dato una corsia preferenziale agli under 40 settimane, definiti i contratti di finanziamento con il nostro decreto TerreVive per affittare o tra Bei e Ismea, si definiranno le modalità di acquistare i 5.500 ettari che lo stato vuole far intervento dell’istituto e potranno essere avviate tornare all’agricoltura. Più del 65% delle prime le prime istruttorie di fido da parte dell’Ismea. assegnazioni sono andate a ragazzi. Vogliamo «Si tratta di un’opportunità importante», ha andare avanti, dobbiamo dare fiducia e credito dichiarato il ministro alle politiche agricole ai nostri imprenditori under 40, sono loro a Maurizio Martina, «per sostenere le idee in- rappresentare il futuro del settore. Per questo novative dei giovani che vogliono investire in voglio ringraziare la Bei del lavoro coordinato agricoltura. Questi 50 milioni di euro costitu- che in questi mesi stiamo portando avanti per iscono un patrimonio da utilizzare al meglio e il comparto agricolo nazionale». Marco Ottaviano si inseriscono nel piano di azioni del governo Le risorse stanziate da Bei per i giovani in agricoltura 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 28 Venerdì 25 Settembre 2015 L AVO R O E P R E V I D E N Z A In una circolare dell’Istituto i nuovi valori di riferimento in vigore dal 1° luglio Rivalutate le rendite dell’Inail Le prestazioni per gli infortuni salgono dello 0,19% DI DANIELE CIRIOLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it M inima rivalutazione per le rendite dell’Inail. Dal 1° luglio, infatti, le prestazioni per infortuni e malattie professionali salgono di appena lo 0,19% nei settori dell’industria, compreso quello marittimo, dell’agricoltura e per i medici radiologi e tecnici sanitari di radiologia autonomi. A spiegarlo è l’Inail nella circolare n. 73/2015, annunciando la spedizione agli interessati di una comunicazione con i dettagli sulla riliquidazione e relativo conguaglio (moduli 170/I e 171/I). Settore industria. La rivalutazione, con effetto sul periodo dal 1° luglio 2015 al 30 giugno 2016, comporta per il settore industria la fissazione della retribuzione media giornaliera per il calcolo del massimale e del minimale a euro 77,12 euro (76,97 fino al 30 giugno 2015). Di conseguenze anche i limiti retributivi annui, minimo e massimo, da assumere a base per il calcolo delle ren- I valori fino al 30 giugno 2016 Limiti di retribuzione per calcolo delle prestazioni • Retribuzione minima = 16 16.195,20 195 20 euro • Retribuzione massima = 30.076,80 euro Una tantum in caso di morte Euro 2.136,50 Assegno assistenza continuativa dite diventano rispettivamente euro 16.195,20 (16.163,70 euro fino al 30 giugno 2015) ed euro 30.076,80 (30.018,30 euro fino al 30 giugno 2015). Settore marittimo. Per il personale del settore marittimo operano gli stessi importi fissati per il settore industria, fatta eccezione dei seguenti lavoratori per i quali, fermi restando gli importi della retribuzione media giornaliera (euro 77,12) e di quella annua minima (euro 16.195,20), la retribuzione annua massima è così fissata: a) comandanti e capi macchinisti, euro 43.310,59 (euro 43.226,35 fino al 30 giugno 2015); b) primi ufficiali di coperta Euro 533,22 e di macchina, macchina euro 36.693,70 36 693 70 (euro 36.622,33 fino al 30 giugno 2015); c) altri ufficiali, euro 33.385,24 (euro 33.320,31 fino al 30 giugno 2015). Settore agricoltura. Nel settore agricolo il calcolo della prima rendita per i lavoratori subordinati assunti a tempo determinato (Otd) va effettuato su una retribuzione annua convenzionale di euro 24.440,95 (24.394,60 euro fino al 30 giugno); per i lavoratori assunti a tempo indeterminato (Oti) invece la retribuzione effettiva è compresa entro i limiti previsti per il settore industriale, già indicati in precedenza. Medici e tecnici radiologi Cumulo, i redditi all’Inps entro fine mese Prossimo adempimento a carico dei pensionati che svolgono lavoro autonomo, i quali entro il 30 settembre devono produrre all’Inps dichiarazione dei redditi 2014 derivanti da tale attività. A ricordarlo è lo stesso ente con un’apposita nota (messaggio n. 5901/2015). La trattenuta delle quote di pensione non cumulabili con il reddito da attività autonoma viene infatti effettuata provvisoriamente, sulla base dei redditi che i pensionati prevedono di conseguire nel corso dell’anno. Le trattenute sono poi conguagliate sulla base della dichiarazione dei redditi effettivamente percepiti, rilasciata dagli interessati entro lo stesso termine stabilito per la denuncia ai fini dell’Irpef (Unico 2015). La suddetta dichiarazione (per la quale l’Inps ha predisposto il mod. 503-Aut) quest’anno deve essere prodotta entro il 30 settembre. L’omissione della dichiarazione reddituale comporta il versamento all’ente previdenziale di una somma, a titolo di sanzione, pari all’ammontare di un anno di pensione. Soggetti interessati. Dopo l’abolizione totale del cumulo per le pensioni di vecchiaia e invalidità, per effetto dell’articolo 19 della legge n. 133/2008, la scadenza riguarda ormai i soli titolari di pensione di invalidità liquidati su una anzianità contributiva inferiore a 40 anni. In proposito si ricorda che ai fini dei 40 anni è utile anche la contribuzione relativa a periodi successivi alla decorrenza della pensione, purché già utilizzata per la liquidazione di supplementi. Nulla da dichiarare. L’art. 10, comma 2, del dlgs n. 503/1992 stabilisce che le disposizioni in materia di incumulabilità con i redditi da lavoro non si applicano nei confronti dei titolari di pensione di invalidità dalla cui attività dipendente o autonoma derivi un reddito comples- sivo annuo non superiore all’importo del trattamento minimo Inps relativo al corrispondente anno. Pertanto, i titolari di pensione di invalidità e di assegno di invalidità liquidato con un’anzianità contributiva inferiore a 40 anni, che sarebbero in linea di principio soggetti al divieto parziale di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo, non lo sono in concreto assoggettati a tale divieto qualora nell’anno 2014 abbiano conseguito un reddito da lavoro autonomo pari o inferiore a 6.512 euro. Redditi da dichiarare. I redditi da lavoro autonomo devono essere dichiarati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali e al lordo delle ritenute erariali. Il reddito d’impresa deve essere dichiarato al netto anche delle eventuali perdite deducibili imputabili all’anno di riferimento del reddito. Gli interessati alla scadenza che svolgono nel corrente anno attività di lavoro autonomo sono tenuti a comunicare il reddito che prevedono di conseguire nel corso del 2014. Le trattenute che verranno operate sulla pensione «a preventivo» saranno conguagliate sulla base della dichiarazione dei redditi 2015 resa a consuntivo nell’anno 2016. I soggetti tenuti alla dichiarazione possono utilizzare il portale dell’Istituto: www. inps.it – Moduli e procedere all’invio on line, previa autenticazione con Pin. Una volta autenticatosi con Pin può accedere ai Servizi per il cittadino e selezionare la voce Dichiarazioni reddituali (per la dichiarazione Red). Nel successivo pannello occorre scegliere la Campagna di riferimento e la Tipologia 2015 (dichiarazione redditi per l’anno 2014). In alternativa è possibile scaricare il modulo 503 Aut dalla sezione dedicata del portale dell’Istituto (Moduli), compilarlo e inviarlo a mezzo Pec alla sede competente. Leonardo Comegna (raggi X). X) Varia anche la rere tribuzione annua da assumere a base della liquidazione delle prestazioni per i medici colpiti da malattie e lesioni causate dall’azione dei raggi X e sostanze radioattive, e dei loro superstiti, che passa a euro 60.057,27 (59.943,38 euro fino al 30 giugno). E varia anche la retribuzione annua per il calcolo delle rendite a favore dei tecnici sanitari di radiologia medica autonomi colpiti dalle stesse malattie dei raggi X: eventi fino al 2005 euro 26.426,53; eventi anno 2006 euro 26.231,14; eventi anno 2007 euro 26.923,24; eventi anno 2008 euro 26.694,08; eventi anni da 2009 a 2014, euro 26.687,23. Assegno una tantum. L’assegno spetta in caso di morte del lavoratore assicurato, a favore dei superstiti. Nei settori industria e agricoltura l’importo è pari a euro 2.136,50. Per i medici radiologi colpiti da raggi X e sostanze radioattive l’importo è rapportato alla retribuzione di euro 60.057,27 secondo le seguenti percentuali: un terzo per sopravvivenza del coniuge con figli aventi i requisiti; un quarto per sopravvivenza del solo coniuge o dei soli figli; un sesto negli altri casi. Assegno per assistenza personale continuativa. L’assegno integra una rendita già percepita dall’Inail e spetta in caso d’invalidità che richieda un’assistenza personale continuativa a causa di una particolare condizioni patologica (è una specie di indennità di accompagnamento tanto che, se già si percepisce questa prestazione, non si ha diritto all’assegno). L’importo dell’assegno, a partire dal 1° luglio 2015, ammonta a euro 533,22. Pensioni, la flessibilità nella legge di Stabilità Governo «disponibile» a esaminare (compatibilmente con la tenuta dei conti pubblici) nell’imminente legge di Stabilità il capitolo della flessibilità in campo pensionistico, per rendere più «soft» l’uscita dal lavoro. Al contrario, nella manovra economica troverà spazio la soluzione «definitiva» sugli esodati. A tracciare la «road map» degli interventi dell’esecutivo in ambito previdenziale ci hanno pensato, ieri mattina, i ministri dell’economia e del welfare, Pier Carlo Padoan e Giuliano Poletti, nel corso di un’audizione davanti ai deputati e ai senatori delle commissioni lavoro. In particolare, il titolare del dicastero di via XX Settembre ha messo in guardia dai rischi di un intervento per allentare i parametri per accedere al trattamento alla fine dell’attività lavorativa, precisando come «in una società con un incremento di vita atteso è ipotizzabile un progressivo aumento dell’età di pensionamento»; considerato ciò, essendo «il nostro un paese caratterizzato da un elevato debito pubblico», occorre rimanere in linea con gli obiettivi di rientro del debito. Inoltre, nel nostro sistema sono già in vigore forme di flessibilità, «in particolare per i soggetti con il sistema misto», riferendosi alla possibilità di aderire a un pensionamento anticipato, con il canale indipendente dall’età anagrafica e con un’elevata anzianità contributiva (concetti evidenziati già la settimana scorsa in Parlamento, si veda ItaliaOggi del 17/09/2015). Quanto, invece, a chi è rimasto privo dell’impiego e della prestazione previdenziale (avendo lasciato il posto per accordi aziendali, salvo rimanere penalizzato dalle nuove regole della riforma dell’ex ministro Elsa Fornero, legge 214/2011), Padoan ha annunciato l’impegno governativo per «ricercare eventuali soluzioni idonee», finalizzate al recupero dei risparmi accertati per gli esercizi pregressi delle salvaguardie per gli esodati, e «al relativo utilizzo per gli anni successivi, previa compensazione sui saldi di finanza pubblica nel rispetto degli obiettivi programmati». E ha elencato le cifre del fenomeno: al 10 settembre, sono «121 mila 500 tra certificazioni accolte dall’Inps e giacenze e circa 83 mila 400 le pensioni liquidate», un numero, ha chiuso, «parziale, in continua crescita». Simona D’Alessio 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L AVO R O E P R E V I D E N Z A 29 L’Istituto nazionale di previdenza sociale sulla fruizione del beneicio DALL’INPS Senza lavoro addio ai 600 euro mensili Prestazioni di invalidità sotto la lente Voucher bebè alle strette DI DANIELE CIRIOLI C http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 25 Settembre 2015 Venerd hi perde il lavoro deve dire addio pure ai voucher bebè. La cessazione del rapporto di lavoro, infatti, chiude inevitabilmente anche la possibilità di beneficiare dei «buoni lavoro» (600 euro mensili) per l’acquisto di servizi babysitting, quale contropartita «monetaria» della mancata fruizione del congedo parentale. In tal caso, pertanto, il periodo massimo fruibile va dal giorno di presentazione della domanda a quello di cessazione del rapporto. Lo precisa, tra l’altro, l’Inps nel messaggio n. 5805/2015. Lo scambio. I chiarimenti riguardano i cosiddetti voucher bebè, fi nalizzati a sostenere le mamme nelle spese per l’acquisto di servizi all’infanzia. In pratica, le madri hanno facoltà di richiedere il rilascio di un certo quantitativo di voucher (buoni lavoro per l’acquisto di prestazioni accessorie) per ogni mese di rinuncia alla fruizione del congedo parentale. In alternativa ai voucher, la lavoratrice può indicare direttamente un A chi spetta Quanto vale Le domande dipendenti, anche pubbliche pubbliche, e a Alle madri lavoratrici dipendenti quelle iscritte alla gestione separata Inps Euro 600 mensili, ino a un massimo di sei mesi (quindi al massimo 3.600 euro) alle lavoratrici dipendenti e di tre mesi (quindi 1.800 euro in tutto) alle lavoratrici della gestione separata Il termine ultimo per le richieste è il 31 dicembre 2015 servizio al quale si rivolge rivolgerà per ricevere assistenza; in tal caso, l’Inps procede al pagamento diretto del bonus (i 600 euro mensili). Cessazione del rapporto. La disciplina (dm 28 ottobre 2014) consente di fare domanda dopo il congedo di maternità (ex astensione obbligatoria) e negli 11 mesi successivi. Quindi il termine iniziale del beneficio coincide con la data della domanda, mentre quello fi nale è conseguentemente fi ssato dai mesi di congedo parentale cui si rinuncia. In caso di cessazione del rapporto prima di tale termine finale, spiega l’Inps, il giorno di cessazione va inteso anche come ultimo giorno di beneficio. Per esempio, se la BREVI Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha firmato ieri il decreto con il quale viene indetta la procedura per selezionare 1.500 tirocinanti, scelti fra coloro che hanno completato il percorso formativo previsto dalla legge, che saranno utilizzati per un anno negli uffici giudiziari dove maggiori sono le scoperture di organico di personale amministrativo. L’ afflusso di nuove risorse», ha sottolineato il dicastero di via Arenula, «rappresenta un passo importante per la piena operatività presso i tribunali e le corti d’appello dell’ufficio per il processo». È contraria al principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione la norma (art. 60, commi 1 e 3, del dpr 915/1978) che prevede che alla madre separata, alla quale è corrisposto un assegno di alimenti, non possa essere corrisposta parte della pensione di reversibilità del figlio deceduto in guerra. A stabilirlo la Corte costituzionale con la sentenza n. 191 del 24 settembre 2015. Partirà oggi a Napoli il convegno dal titolo «Complessità delle regole tributarie e incertezze applicative nell’esperienza notarile. The DI Il voucher bebè times they are a-changin’?», organizzato dalla Fondazione italiana del notariato in collaborazione con il Consiglio notarile di Napoli e il Comitato regionale notarile della Campania. Il convegno ruoterà intorno al tema della complessità e la frammentarietà delle regole tributarie e alla tassazione degli atti notarili che genera una serie di incertezze operative spesso non facilmente superabili e si proporrà, inoltre, di analizzare il rapporto tra il cittadino e l’amministrazione finanziaria. Fonarcom lancia il voucher Neoassunti, uno strumento per facilitare l’integrazione del neoassunto in azienda. L’ingresso di un dipendente in azienda è sempre un momento delicato sia per il lavoratore che per l’impresa. Per accompagnare questo processo Fonarcom, tra i più importanti Fondi interprofessionali italiani di formazione continua, ha lanciato il voucher Neoassunti, uno strumento di finanziamento destinato alla formazione continua dei nuovi dipendenti nei quattro mesi antecedenti alla richiesta del voucher. domanda è stata presentata il 12 gennaio 2015 e la data di cessazione del rapporto è il 12 marzo 2015, alla madre saranno riconosciuti 2 mesi di voucher (dal 13 gennaio al 12 marzo). Da tempo pieno a parttime. In caso di rapporto a tempo parziale il benefi cio va riproporzionato. In caso di modifiche del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, il periodo di beneficio va dalla della domanda al giorno di modifica del rapporto; lo stesso viceversa (cioè in caso di rapporto che da part-time è trasformato a tempo pieno). In tal modo cioè, spiega l’Inps, è possibile individuare, nell’ambito dei mesi di benefi cio concessi, quanti sono da erogare pie- namente e quanti, invece, in quanti invece misura riproporzionata. Il criterio di calcolo. In tutti i casi di riproporzionamento del benefi cio, spiega ancora l’Inps, si applica il seguente criterio: se alla data di modifica del rapporto il numero di giorni eccedenti i mesi interi è maggiore di 15, il benefi cio va erogato, per il mese in cui avviene la variazione del rapporto, con le modalità adottate nei mesi antecedenti la variazione; in caso contrario (se il numero di giorni eccedenti i mesi interi è pari o minore di 15), il beneficio, per il mese in cui avviene la variazione del rapporto, va erogato con le nuove modalità scaturenti dall’avvenuta variazione del rapporto. Inarcassa, contributi soft per architetti e ingegneri Boccata d’ossigeno per ingegneri e architetti colpiti dalla crisi. Il consigli di amministrazione di Inarcassa (l’ente di previdenza di entrambe le categorie) ha, infatti, stabilito che, a partire dal 1° novembre, il mancato pagamento della contribuzione minima corrente (3.016 euro per il 2015), non sia più considerato come elemento di irregolarità grave e quindi ostativo al rilascio del certificato di regolarità contributiva indispensabile per partecipare a gare di appalto o per vedersi affidati incarichi e liquidati i compensi. La delibera del cda presieduta dal presidente Giuseppe Santoro ha anche stabilito che «la soglia di debito grave, sinora fissata a 100 euro, venga innalzata a 500 euro», ha fatto sapere Inarcassa tramite una nota, «e che il periodo di validità del certificato di regolarità contributiva passa da 90 a 120 giorni». A disposizione del professionista, inoltre, 15 giorni anziché sette per la regolarizzazione spontanea dei debiti o per l’omessa dichiarazione dei redditi». Nonostante le novità, restano comunque valide alcune delle regole in vigore in precedenza. E, infatti, considerato regolare l’associato che abbia presentato, per gli importi scaduti, un ricorso amministrativo o giurisdizionale ancora pendente alla data della richiesta del certificato. Così come resta inadempienza grave l’assenza della dichiarazione relativa al reddito professionale e al volume d’affari. «I nostri iscritti fanno grandi sacrifici per versare regolarmente i contributi alla Cassa, ben sapendo che si tratta del loro stesso futuro. Per questo dovevamo agevolarli», ha dichiarato Santoro, «con il perdurare della crisi economica non potevamo più consentire che un debito di soli 100 euro potesse impedire l’accesso a una committenza o l’incasso di crediti vantati verso la p.a., come è invece previsto dalle regole generali applicate agli appalti pubblici. La rimodulazione della irregolarità», ha concluso il presidente, «permetterà agli associati di accedere al lavoro in modo più semplice e flessibile. Ora predisporremo tutti gli strumenti informativi e di assistenza per essere operativi dal 1° novembre, data da cui saranno applicati i nuovi criteri». Beatrice Migliorini CARLA DE LELLIS In arrivo il «fermo» dell’Inps sulle prestazioni economiche d’invalidità, da ritenersi indebite per carenza dei requisiti sanitari. A partire dal prossimo mese di ottobre, infatti, l’istituto di previdenza procederà a sospendere le prestazioni economiche i cui soggetti titolari sono stati convocati a visita di revisione durante lo scorso mese di marzo 2015, ma sono risultati assenti ingiustificati. Ne ha dato annuncio lo stesso istituto previdenziale in un comunicato stampa diffuso ieri. È la prima volta, dopo l’entrata in vigore della legge n. 114/2014, che l’Inps effettua le visite di revisione sulla base della nuova disciplina che, nell’ottica della semplificazione, ha superato il previgente sistema di controllo basato sulla «doppia visita». Una semplificazione che, peraltro, ha consentito un riassorbimento del piano di verifiche straordinarie per l’anno 2015. In base a quanto si legge nel comunicato stampa, dunque, dal mese di ottobre l’Inps procederà alla sospensione delle prestazioni economiche di invalidità i cui titolari sono stati convocati a visita di revisione dal mese di marzo 2015 e sono risultati assenti ingiustificati. Le sospensioni riguarderanno, in particolare, unicamente le convocazioni regolarmente effettuate. In tutti gli altri casi in cui la spedizione abbia invece fatto registrare anomalie nella consegna (indirizzi insufficienti, sconosciuti o errati), prima di procedere alla sospensione sarà effettuata presso le sedi territoriali dell’Inps un’ulteriore e puntuale verifica della correttezza degli indirizzi comunicati dagli assistiti e registrati nelle banche dati dell’istituto di previdenza. Nel caso in cui l’assenza a visita sia stata determinata da cause di particolare gravità che ne abbiano reso impossibile la tempestiva comunicazione alla commissione medico-legale, spiega infine l’Inps, i soggetti destinatari del provvedimento di sospensione potranno prendere contatti con la commissione stessa al fine di verificare la possibilità di concordare una nuova visita. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 30 Venerdì 25 Settembre 2015 C O N S U L E N T I D E L L AVO R O Dall’Ancl le istruzioni per prepararsi ai prossimi adempimenti iscali Modello Eas a termine Scadenza al 30 settembre anche per il 5x1000 DI CELESTE VIVENZI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it E ntro il 31 marzo 2015 gli enti non commerciali avrebbero dovuto provvedere ad inviare il modello Eas per le variazioni intervenute nel corso dell’anno 2014. La presentazione del Modello Eas, introdotta dal decreto legge n. 185-2008, subordina la concessione agli Enti dei benefici fiscali ovvero la detassazione Ires e Iva delle quote o dei contributi incassati (continuare a svolgere le attività in mancanza dell’invio del modello Eas attribuisce all’organismo la «natura commerciale» con la conseguenza dell’assoggettamento al pagamento delle imposte. In linea generale sono soggetti all’obbligo del Modello Eas: a) tutti gli enti di tipo associativo che fruiscono della detassazione delle quote associative ovvero dei contributi o dei corrispettivi prevista dai richiamati articoli 148 Tuir e 4, dpr n. 633/1972, ad esclusione degli enti espressamente indicati dalle stesse disposizioni; b) gli enti associativi di natura privata, con o senza personalità giuridica, che si avvalgono di una o più delle previsioni di de-commercializzazione previste dalle disposizioni vigenti. Sono invece esclusi dall’obbligo i seguenti enti: a) associazioni sportive dilettantistiche iscritte presso il Pier Carlo Padoan Coni che non svolgono attività commerciale; b) associazioni di volontariato che svolgono solo attività istituzionali ovvero attività commerciali considerate marginali; c) onlus e associazioni proloco che adottano la legge n.398-91; d) ong riconosciute. La scadenza naturale per la presentazione del modello in via telematica all’Agenzia delle entrate è prevista per il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono intervenute variazioni mentre, per i soggetti appena costituiti, il modello deve essere presentato entro 60 giorni (anche nel caso in cui l’Ente perda i requisiti agevolativi previsti dalla normativa deve provvedere alla relativa comunicazione all’Agenzia nel termine di 60 giorni dall’evento). Vi è da tenere in considerazione che alcune tipologie di enti possono usufruire della compilazione semplificata del modello Eas come, ad esempio, le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni che svolgono attività commerciale; le associazioni di promozione sociale; le associazioni religiose; i partiti politici; le associazioni sindacali e di categoria; le associazioni per la promozione scientifica. L’obbligo di presentazione del Modello non sussiste se si sono verificate alcune specifiche variazioni contraddistinte dai punti n. 20-21-23-24-3031-33 del modello ovvero in presenza di variazioni riguardanti gli importi derivanti da attività di sponsorizzazione, il numero degli associati, gli im- Così è deciso: 50 sfumature di giusta causa Commesso da 20 anni, presso la stessa ri- di appropriazione di beni di scarso valovendita, con un rapporto con i titolari più re commerciale (succo di frutta, quattro affettivo che di lavoro: tant’è che neanche merendine, una bevanda in bottiglia, due mi chiedo se ho un rapporto subordinato spremute di frutta e una vaschetta di gelao di carattere sentimentale. Con i tempi to, il tutto ripartito fra cinque lavoratori) che corrono, si è stretta un po’ la cinghia: e consumati sullo stesso luogo di lavoro non esiste più il negozio che riapre alle senza ricorrere a loro occultamento o ad altre precauzioni 17 ma pausa solo di sintomatiche delmezz’ora per poi rila consapevolezza partire sino a sera. Il dell’illiceità della pranzetto frugale con condotta. Un’altra la moglie che calava sentenza della mela pasta in perfetto desima suprema orario non c’è più, Corte (n. 13168 del c’è solo un panino nel 25 giugno 2015) retrobottega, tra fardice che La tenuità delli, conserve, mardel danno, prodotto mellate e surgelati. da un dipendente Ovvio che se ritrovo La Corte di cassazione dell’azienda, non è in questo anfratto un vinello sfuso, un dolcetto solitario, un da sola sufficiente a escludere la lesione del succo di frutta dimenticato, non lesino di vincolo fiduciario. In caso di licenziamento consumarlo. Scoperto a consumare e quindi per giusta causa, ai fini della valutazione a sottrarre «beni aziendali» non ci sono 20 della proporzionalità tra fatto addebitato anni che tengano, con tanto di lettera di e recesso, viene in considerazione non già l’assenza o la speciale tenuità del danno licenziamento. Per così poco, mi chiedo? Non posso che patrimoniale, ma la ripercussione sul rapconsultarmi con quel luminare apparentato porto di lavoro di una condotta suscettibida parte di mia moglie che fa consulenza del le di porre in dubbio la futura correttezza lavoro e che mi saprà dire se intentare una dell’adempimento, in quanto sintomatica di causa. «Con la giustizia italiana», mi fa, «si un certo atteggiarsi del dipendente rispetto sa da dove si parte ma non si sa mai dove agli obblighi assunti. Ora, caro Consulente si arriva». Una sentenza di Cassazione (n. le chiedo umilmente, che fare? Di certo, mi 15058 del 17 luglio 2015) ha annullano un fa, la tenuità del fatto c’è. Speriamo nel simile licenziamento avendo accertato la giudice che c’ha le sfumature giuste. Renzo La Costa particolare tenuità del danno, trattandosi porti delle erogazioni liberali e dei contributi ricevuti, le variazioni dell’ammontare delle entrate dell’Ente. Anche le variazioni già oggetto di apposita comunicazione all’Agenzia delle entrate attraverso i modelli AA5/6 e AA7/10 (variazione sede, denominazione, tipologia di ente, rappresentante legale) escludono dall’obbligo dell’invio di un nuovo Modello Eas. In caso di omesso o tardivo invio del modello Eas per il 2014 si può ricorrere (in mancanza di verifiche /ispezioni già iniziate) all’istituto della Remissione in bonis di cui al dl 16-2012 e, ai fini della regolarizzazione della posizione, occorre provvedere all’invio del Modello Eas entro il termine del 30 settembre 2015 e al versamento della sanzione di euro 258 tramite modello F24 codice tributo 8114 (l’importo non può essere compensato con altri crediti). È in scadenza al 30 settembre 2015 anche la possibilità di regolarizzare la posizione degli Enti interessati all’applicazione delle disposizioni relative al 5 per mille 2015 (enti del volontariato, le associazioni sportive dilettantistiche, gli enti della ricerca scientifica e dell’università e gli enti della ricerca sanitaria). Tali soggetti avrebbero dovuto effettuare l’apposita iscrizione telematica entro il termine del 7 maggio 2015 e inviare una raccomandata (entro il 30 giugno 2015) per attestare la sussistenza dei requisiti unitamente ad una copia di un documento d’identità del legale rappresentante. Al fine di poter regolarizzare la loro iscrizione negli elenchi gli Enti interessati devono effettuare correttamente l’adempimento omesso o irregolare e versare contestualmente la sanzione di 258 euro (non compensabile) tramite modello F24 con codice tributo 8115. Pagina a cura DELL’UFFICIO STAMPA E RELAZIONI ESTERNE DELL’ANCL, ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSULENTI DEL LAVORO Tel: 06/5415742 www.anclsu.com IL CASO La Gazzetta che non c’è Fare il Consulente del lavoro oggi è veramente difficile, sia per il numero di leggi, sia per le circolari che modificano le leggi, sia perché la pubblica amministrazione fa spesso delle cose incomprensibili dal punto di vista comunicativo. In Italia credevo che noi Consulenti del lavoro le avessimo viste tutte; e pensavo che il comunicato stampa che lo scorso anno spostava i termini della presentazione del 770 senza che ci fosse uno straccio di norma al riguardo fosse l’ultima frontiera, ma mi sbagliavo. Con sorpresa la scorsa settimana parlando con un collega (di cui non ricordo il nome) non italiano ho scoperto che esiste un’altra frontiera o meglio un altro incubo per «uno» che si relaziona con le aziende. Stavamo confrontandoci su alcune cose e parlando di art.4 dello statuto dei lavoratori (controlli a distanza) gli dicevo che bisognava attendere la pubblicazione in G.U. di uno dei decreti del Jobs act approvati dal consiglio dei ministri del 4 settembre u.s., lui mi ha risposto «e perché?» sono pubblicati sul sito del ministero del lavoro. Sono rimasto di sasso. Non sono in Gazzetta Ufficiale e il ministero li pubblica? Se ci sarà una virgola di differenza (e le virgole spesso cambiano il senso di una frase) quel documento non avrà valore e qualcuno dovrà spiegare questo ai miei clienti (e cioè io). Ho dovuto chiarire al collega che quella pubblicazione non può essere utilizzata ora a meno che non sia pubblicata senza alcuna variazione nella Gazzetta Ufficiale. Lui mi ha chiesto perché non fosse pubblicata e io gli ho detto che non lo sapevo. Non capirò mai perché vengono fatte queste cose che creano disorientamento. Come facciamo a dire ad un nostro cliente che quello che pubblica il ministero del lavoro non ha valore finché non leggiamo il testo pubblicato in G.U.? Oggi fare il Consulente del lavoro è una professione veramente difficile. David Trotti 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it CASSA FORENSE Venerdì 25 Settembre Sett 2015 31 Il rapporto Censis presentato in apertura dell’XI Conferenza nazionale di Cassa forense Gli avvocati accusano la crisi Calo del fatturato nel 44% dei casi. Ma l’occupazione tiene http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI BEATRICE MIGLIORINI E GABRIELE VENTURA L a crisi lascia il segno nel mondo dell’avvocatura. E il gap tecnologico e la formazione universitaria insufficiente non aiutano. Negli ultimi due anni, infatti, il 44% dei legali ritiene di aver visto diminuire i propri guadagni. Percentuale che sale al 49% nel Mezzogiorno. Solo per un avvocato su quattro, invece, il fatturato è aumentato. Ma il calo dei redditi, per fortuna, non ha portato con sé uno speculare calo dell’occupazione che risulta in controtendenza. Il 76% degli studi, infatti, ha mantenuto invariato il numero degli addetti mentre e il 9% lo ha aumentato. E tra le principali difficoltà denunciate dagli avvocati figura, al primo posto, il mancato o ritardato pagamento da parte dei clienti, lamentato dal 79% dei professionisti interpellati, mentre il 66% indica il peso crescente degli adempimenti burocratici. Questa la fotografia fornita dal «Primo rapporto sull’avvocatura italiana» realizzato da Censis per conto di Cassa forense e presentato, ieri, nel corso del primo pomeriggio di lavori dell’Undicesima edizione della Conferenza nazionale dell’ente di previdenza, in corso a Rimini. L’analisi, illustrata dal segretario generale dell’istituto di ricerca Giorgio De Rita, è stata condotta su un campione di circa 8 mila legali e mostra come, nonostante il periodo di difficoltà il 51% degli avvocati abbia scelto il mestiere per passione, relegando al solo 8% coloro che hanno scelto la strada dell’avvocatura perché figli di avvocati. Tornando all’aspetto strettamente legato all’attività di studio, l’analisi del Censis mostra che circa il 70% degli avvocati è titolare di uno studio unico e a prevalere sia sul loro fatturato sia sulla loro organizzazione è l’attività giurisdizionale, mentre solo nel 30% dei casi l’attività di consulenza è quella principale, lasciando come fanalino di coda il 5% dei casi nei quali la principale attività risulta essere la mediazione e gli arbitrati. Non solo. La professione, infatti, è ancora fortemente incanalata verso le materie civilistiche che coprono il 54% dei casi, contro un solo 3% di legali che si occupano di diritto societario e un solo Andrea Mascherin l’1% in diritto internazionale. Dato che non può che essere legato al fatto che, come ha sottolineato il Censis, in Italia il 74% del fatturato dei legali deriva da clienti localizzati sullo stesso territorio di attività. Elemento a sua volta connesso al fatto che nell’87% dei casi la conoscenza del professionista avviene attraverso il passaparola tra i clienti. A pesare, poi, sulla situazione dei legali, anche altri due aspetti, il gap tecnologico e l’università. Sotto il primo profilo solo il 26% degli studi ha, infatti, un sito web e, fra questi, solo il 5% lo usa per interagire con i clienti, mentre, per quanto riguarda l’università il 41% dei legali ritiene che la formazione universitaria sia carente rispetto alle competenze necessarie per l’esercizio della professione. E in tutto questo la categoria guarda con speranza alla Cassa, sia per la formazione (nel 74% dei casi) sia per la rappresentanza e per un welfare professionale, al punto che il 78% degli avvocati ritiene che il nuovo regolamento dell’ente, che stabilisce i criteri per la fruizione dei servizi di previdenza e assistenza, sia uno strumento importante per rispondere alle esigenze dei professionisti. Il 65%, inoltre, è d’accordo sulla destinazione degli investimenti della Cassa per il finanziamento di opere e interventi a sostegno della ripresa economica del paese. «La ricerca dimostra che è il cambiamento la prospettiva più urgente con cui fare i conti», ha dichiarato il presidente di Cassa forense, Nunzio Luciano, «e, con il cambiamento, anche l’esigenza di una rappresentanza più incisiva degli interessi degli avvocati. È per questo che la Cassa ha varato il nuovo regolamento sull’assistenza, uno strumento nato per aiutare soprattutto le categorie più deboli, come i giovani e le donne. Particolarmente significativo», ha aggiunto Luciano, «è il bisogno di formazione che emerge dalla ricerca, rispetto al quale la Cassa forense ha già intrapreso un percorso virtuoso che intende potenziare sempre più nel futuro». Dopo la presentazione della ricerca del Censis si è svolta una tavola rotonda dove hanno partecipato le componenti maggiormente rappresentative dell’avvocatura, concentrandosi in particolare sul problema della mancanza di rappresentanza avvertita dalla quasi totalità del campione di avvocati intervistati. A partire dal presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin, che ha ricordato come «le rappresentanze debbano partire oggi da un presupposto: l’assunzione di responsabilità. La nostra sfida è capovolgere il sondaggio e conquistare la fiducia degli iscritti. Abbiamo bisogno di leadership e di eliminare i frazionamenti interni». Riguardo invece l’ipotesi che il nuovo codice deontologico del Cnf restringa la possibilità, per gli avvocati, di sfruttare appieno le potenzialità di Internet, Mascherin ha sottolineato che «tutto ciò che è modernizzazione va promosso e sviluppato, ma il principio della dignità e del decoro è un paletto non superabile». A parere di Mirella Casiello, presidente dell’Oua «il problema della rappresentanza politica è evidente perché c’è uno scollamento con la base, e in particolare con la fascia più giovane, come evidenziato dall’indagine». È intervenuto poi Maurizio de Tilla, presidente Anai, ricordando come quella dell’avvocatura «è una attività intellettuale. La politica ci voleva imporre un avvocato mercificato ma noi non entriamo nell’attività di impresa». Luigi Pansini, segretario generale dell’Associazione nazionale forense ha sottolineato invece che «l’autorevolezza dell’avvocatura è strettamente legata alla rappresentanza. Anche all’avvocatura serve una separazione dei poteri a livello centrale e una legge elettorale che finalmente dia sfogo al bisogno di rappresentanza della base». Critico, invece, nei confronti del regolamento sulle specializzazioni è il presidente dell’Ucc, Renzo Menoni. «Siamo convinti da un lato che le specializzazioni rappresentino il presente e il futuro della professione», ha spiegato, «ma il regolamento non ci convince perché se da un lato alcuni settori come il penale o l’amministrativo sono rimasti uniti nel loro insieme, il civile è stato scomposto». Il presidente Aiga, Nicoletta Giorgi, ha invece evidenziato come «dare uno strumento alla giovane avvocatura per superare la crisi significhi, per esempio, avere il coraggio di parlare della riforma dell’università per consentire che questa riforma sia legata non solo al numero ma alla qualità dello studente che esce da giurisprudenza». Nunzio Luciano L’INTERVENTO DEL MINISTRO Negoziazione, ecco gli incentivi Il decreto che introduce incentivi per la negoziazione assistita sarà firmato settimana prossima. Lo ha annunciato il ministro della giustizia, Andrea Orlando, intervenuto ieri alla XI Conferenza nazionale di Cassa forense. Inoltre, entro fine mese l’avvocatura entrerà di fatto nella stanza dei bottoni di via Arenula. «Per la prima volta, infatti», ha detto il ministro, «un avvocato sarà eletto vice capo dell’ufficio legislativo». Nel suo intervento, Orlando ha anche criticato il modello mercantilista di intendere la professione forense, «che richiede l’Europa e che spesso viene adottato dall’Antitrust. Ma per dire no a questo tipo di modello», ha sottolineato, «bisogna puntare sulla qualità, affrontando il tema dal punto di vista della formazione e della specializzazione. Questo non perché vogliamo trasformare la categoria, ma perché nella competizione internazio- Andrea Orlando nale l’avvocatura può essere protagonista e rifiutare il modello mercantilista se fa questo salto di qualità». Per quanto riguarda, invece, le critiche di una parte dell’avvocatura, al decreto sulle specializzazioni, Orlando ha ricordato come «la risposta vera che l’avvocatura può dare è quella della specializzazione. Anche la riforma della geografia giudiziaria ha la finalità di realizzare una maggiore specializzazione all’interno dei tribunali, cancellando le piccole procure che sono come i piccoli ospedali di campagna, dove i medici fanno tutto». Ieri, inoltre, il guardasigilli ha firmato il decreto con il quale viene indetta la procedura per selezionare 1.500 tirocinanti, scelti fra coloro che hanno completato il percorso formativo previsto dalla legge, che saranno utilizzati per un anno negli uffici giudiziari dove maggiori sono le mancate coperture di organico di personale amministrativo. Questo afflusso di nuove risorse», sottolinea via Arenula, «rappresenta un passo importante per la piena realizzazione e operatività presso i tribunali e le corti d’appello dell’ufficio per il processo». Il guardasigilli si è poi concentrato sul ddl delega di riforma del processo penale evidenziando che, «per quanto riguarda le critiche al provvedimento sulle intercettazioni l’obiettivo è continuare a utilizzarle senza che, però, siano usate con fini diversi rispetto a quelli previsti dall’ordinamento e dalla Costituzione. Soprattutto, non utilizzeremo lo strumento del decreto di urgenza, ma del decreto delegato e vogliamo coinvolgere tutti i soggetti coinvolti nella attuazione del testo». Gabriele Ventura 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 32 Venerdì 25 Settembre 2015 ISTITUTO NAZIONALE REVISORI LEGALI Il bilancio della giornata sull’agricoltura sociale che si è svolta nei giorni scorsi ad Expo Microcredito, un successo certo Revisori in campo per il monitoraggio delle start-up http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it M icrocredito al centro dello sviluppo dell’agricoltura sociale quale strumento di riscatto e sviluppo per quelle piccole imprese agricole sociali che intendono muoversi nel mercato e l’Istituto nazionale revisori legali sarà al fianco dell’Ente nazionale per il microcredito, assicurando consulenza professionale per il monitoraggio contabile delle start-up, nella delicata fase di selezione di richieste di prestiti sia assistenziali che produttivi. Questo il forte messaggio lanciato nei giorni scorsi all’Expo di Milano nel corso della giornata dedicata all’agricoltura sociale e Microcredito, presso l’auditorium di Palazzo Italia, promosso dal Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali e dall’Ente nazionale per il microcredito. Un evento salutato dal ministro delle politiche agricole alimentari e forestali con delega all’Expo 2015 Maurizio Martina che all’inizio dei lavori ha ricordato come «proprio in questi giorni entra in vigore una Legge sulla agricoltura sociale che è tra i primi esempi legislativi in Europa di regolamentazione tesa a ridare dignità anche economica ad un settore in forte crescita». L’evento all’Expo ha visto la partecipazione di una folta presenza dell’Inrl, tra cui Rainer Masera, presidente del comitato scientifico dell’Istituto, accanto al Presidente Virgilio Baresi che ha sottolineato «l’alto valore etico-sociale della consulenza professionale dell’Inrl, quale espressione dei revisori legali italiani, che può contribuire a sviluppare un settore di grande rilevanza come quello dell’agricoltura che proprio qui all’Expo di Milano ha significative testimonianze di eccellenze e qualità». L’evento all’Expo è stato fortemente voluto dal vice ministro per le politiche agricole, Andrea Olivero che ha dichiarato «quello che la legge consente, ora, è un modello di sviluppo che poggia sul cruciale sostegno dell’Ente nazionale per il microcredito chiamato a gestire una finanza etica che crei le premesse di un nuovo welfare rurale. Questa legge non è un traguardo ma un punto d’inizio affinché le imprese agricole sociali siano considerate e agiscano a tutti gli effetti come soggetti economici, che è poi il modo migliore per radicare nuovamente sul ter- che nel suo intervento, premettendo che lo stesso Papa Francesco ha teorizzato che «il microcredito umanizzerà l’economia», ha ricordato come «negli ultimi tre anni l’ente che presiedo ha certificato circa 34 mila utilizzatori del microcredito, di cui coltura nel mondo, oggi», ha detto MujiTra i momenti più toccanti e significatiil 59% sotto forma di prestiti ca, «significa soprattutto dare dignità e vi della giornata dedicata all’agricoltura socio-assistenziali e il rimasociale, vi è stato senza dubbio quello reddito a chi lavora la terra, un riconoscinente 41% come crediti proche ha visto protagonista l’ex presidente mento economico tanto più dovuto se si duttivi. Ciò significa, rispetto considera che gli agricoltori sono i custodi dell’Uruguay, José Mujica, colui che la al passato, un incremento di stampa mondiale ha sempre definito il del nostro bene vitale, la fonte del nostro attività di auto impiego ed il presidente-contadino: «Sostenere l’agrivivere quotidiano». trend continua a salire. Siamo riusciti a generare un effetto-leva poiché per ogni beneficiario si sono creati due posti di lavoro. Abbiamo ridato dignità lavorativa e produttiva a molti soggetti non bancabili, ovvero impossibilitati a chiedere prestiti in banche perché privi di garanzie patrimoniali. Ma questo aumento di richieste per il microcredito», ha puntualizzato Baccini, «impone maggiore attenzione e un impegno in assistenza, formazione che l’ente è in grado di erogare, così come, grazie alla collaborazione di La delegazione dell’Inrl insieme a Mario Baccini, presidente dell’Ente nazionale un organismo come l’Inrl, per il microcredito con il presidente dell’Inrl, Virgilio Baresi, al termine dei lavori all’Expo espressione rappresentativa dei revisori legali, siamo in grado di effettuare rigorosi controlli e monitoraggi contabili sui business plan. La consulenza di alto profilo che possono assicurare i revisori dell’Istituto, è per noi garanzia di grande importanza per la nostra attività di sostegno per le micro e piccole imprese». Parole che sono state apprezzate dal presidente dell’Inrl, Baresi che a chiusura di questa intensa giornata di confronti e analisi, ha riI delegati e consiglieri nazionali presenti all’Expo insieme al presidente dell’Istituto badito «la piena disponibilità dell’Inrl a svolgere la propria azione professionale a sostegno di iniziative socio-economiche di grande rilievo come l’impegno nell’agricoltura sociale, a riprova di quanto l’Inrl sia sensibile a sostenere, con la propria professionalità, quella finanza etica capace di dare slancio e sviluppo a quella piccola imprenditoria che è la colonna vertebrale nell’assetto econoIl presidente del Comitato scientiico Inrl, La platea della giornata dell’agricoltura mico del paese». Rainer Masera con il presidente dell’Inrl sociale e Microcredito all’Expo L’EX PRESIDENTE DELL’URUGUAY Mujica: sostenere l’agricoltura vuol dire sostenere il reddito ritorio le comunità rurali». Una opportunità anche per il reinserimento nella società dei detenuti come ha ricordato Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico Criminalità nell’agricoltura. Una legge modello, dunque, che la stessa Letizia Moratti, presidente del comitato tecnico dell’Ente nazionale per il microcredito ha suggerito di sottoporre all’attenzione di tutti i commissari Expo degli altri paesi ospiti «perché si tratta di un esempio virtuoso di come sviluppare modelli economici sostenibili nel fragile settore agricolo. Basti pensare che oggi nel mondo operano circa 500 milioni di imprese agricole familiari, in parte sofferenti per la difficoltà di accedere al credito. Se si potesse ritagliare», ha proposto Moratti, «una sezione nell’attuale fondo dell’Ente nazionale per il microcredito in grado di accogliere le rimesse degli immigrati, generando così un altro circuito virtuoso a sostegno dell’impresa agricola». Piena soddisfazione espressa, a fine lavori, dal presidente del Microcredito, Mario Baccini, Pagina a cura di INRL Istituto nazionale revisori legali Sede: Via Gonzaga, 7 20121 - Milano Tel. 02 669.84.967 - Fax 02 700.38.329 Uff. Rappresent.: Via Uffici del Vicario,49 Roma Rue de L’industrie, 42 - Bruxelles email: [email protected] www.revisori.it 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P E R I T I I N DU ST R I A L I Venerdì 25 Settembre 2015 33 Il presidente Valerio Bignami sull’audizione in bicamerale di controllo alla camera Riflettori puntati su Arpinge Eppi, Inarcassa e Cipag insieme per investimenti immobiliari http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it R iflettori puntati su Arpinge, società di investimento nel campo immobiliare ed infrastrutturale fondata dalle Casse pensionistiche dei periti industriali (Eppi), degli ingegneri e architetti (Inarcassa) e dei geometri (Cipag), nella Commissione bicamerale di controllo sull’attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Ad accenderli l’audizione del 23 settembre dei vertici dell’Eppi nell’organismo che sta concludendo un’indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei Fondi pensione e delle Casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale. «Abbiamo percepito l’interesse per la società, ci sono state poste domande e abbiamo riferito sull’andamento dell’iniziativa», dichiara il presidente Valerio Bignami, ascoltato, insieme al direttore generale dell’Istituto Francesco Gnisci. Arpinge, «chiamata a svolgere investimenti nell’economia reale del paese, è stata fondata nel settembre 2013», Valerio Bignami aggiunge, lasciando intendere che l’Eppi s’era rimboccata le maniche, prima che il governo si appellasse al mondo della previdenza privata, affinché immettesse risorse nel tessuto produttivo nazionale; difatti, sul finire del 2014, era stato messo a punto dall’esecutivo il bonus fiscale (finito nella legge di Stabilità 2015) per finanziare alcuni settori del 9% per i Fondi e del 6% per le Casse private, fino a un «tetto» di 80 milioni di euro disponibili a decorrere dal 2016. Per Bignami l’interesse di deputati e senatori nei confronti di Arpinge (acronimo derivato dalle iniziali delle quattro professioni coinvolte) è più che giustificato, poiché costituisce «l’esempio di una nuova modalità d’investimento, lontana dai canoni consueti delle operazioni finanziarie delle Casse previdenziali e non soltanto»; la società, fra l’altro, era stata (a ragione) ribattezzata «Sblocca-cantieri», prefiggendosi da un lato di intervenire su opere avviate e interrotte, dall’altro di agire ex novo, perché il panorama nazionale, contraddistinto da «dissesto idrogeologico e carenze di carattere sismico, richiede la riqualificazione del territorio e delle strutture». L’audizione, comunque, pro- segue il presidente dell’Eppi, è servita a fornire «le delucidazioni e ogni dettaglio sul monitoraggio che effettuiamo costantemente sui nostri investimenti. E, poiché sono vari gli organismi istituzionali che ci richiedono materiale e informazioni, mi sorge una riflessione: un maggiore raccordo fra queste diverse realtà pubbliche adibite al controllo sarebbe opportuno poiché aumenterebbe l’efficacia dell’attività di vigilanza e migliorerebbe l’efficienza del monitoraggio per tutti i soggetti interessati (controllori e controllati)». Quel che emerge, comunque, dopo un’audizione come quella di mercoledì è «una certa preoccupazione del mondo politico nel cercare di monitorare gli strumenti finanziari adottati dai singoli Enti. Atteggiamento assolutamente comprensibile», argomenta il vertice dell’Eppi, nella consapevolezza che «viviamo una fase economica fluttuante, nella quale vi sono limitate certezze, e anche le previsioni degli esperti vengono, di volta in volta, sovvertite. I controlli istituzionali, pertanto, servono a verificare quanto sta accadendo e, eventualmente, intervenire con tempestività con dei correttivi». Bignami, in conclusione, si dice soddisfatto per aver constatato come l’organo parlamentare di vigilanza sulle Casse pensionistiche dia «credito ed attenzione» alle nuove forme di investimento, come quella realizzata mediante l’aggregazione fra periti industriali, geometri e ingegneri e architetti. «È un mio continuo desiderio aprire con i rappresentanti della politica un dialogo su progetti concreti, come quelli di carattere infrastrutturale e per la riqualificazione dei fabbricati che con Arpige stiamo realizzando, per avere sì rendimenti finanziari», ma anche, conclude, per «contribuire al rilancio della nostra economia e per creare occasioni di lavoro per gli aderenti alle Casse promotrici». Pagina a cura DELL’UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO NAZIONALE E DELL’ENTE DI PREVIDENZA DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI www.cnpi.it - www.eppi.it La categoria all’evento di Milano per una riflessione sul ruolo all’interno della filiera dell’alimentazione I periti industriali arrivano ad Expo U na riflessione sul cibo e sulla sicurezza alimentare e naturalmente sul ruolo del perito industriale all’interno di tutta la filiera dell’alimentazione. Saranno questi, ma non solo, i temi che i periti industriali metteranno al centro dell’attenzione all’Expo. Il Consiglio nazionale, insieme all’Ente di previdenza, sarà infatti presenti per due settimane all’interno del padiglione voluta dal Waa, il World association of Agronomist e dal Conaf, il Consiglio nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. All’interno di questa finestra due gli appuntamenti fissati, per il 9 e il 16 ottobre, durante i quali la categoria affronterà il tema alimentazione a 360 gradi, in perfetta sintonia dell’ Esposizione milanese. Dunque si parlerà di cibo a 360 gradi. In particolare all’appuntamento del 9 ottobre dal titolo «Il cibo del XXI secolo nasce dall’alleanza di tecnica e natura» che sarà aperto dal presidente del Cnpi Giampiero Giovannetti, Silvano Bedogni, presidente del Collegio dei periti industriali e della provincia di Reggio Emilia interverrà sulla delicata questione degli ingredienti e degli additivi alimentari a garanzia della sicurezza e della tenuta degli alimenti, Andrea Pulvirenti, Dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia si soffermerà invece sulle nuove frontiere della ricerca, come gli antimicrobici naturali o i packaging edibili, mentre Marco Pratissoli iscritto al Collegio dei periti industriali di Reggio Emilia parlerà di tecniche di trasformazione dei rifiuti in prodotti. Naturalmente tutti temi che ruotano attorno a un principio cardine: il ruolo dei profes- sionisti all’interno dei diversi processi e in particolare quale garante della sicurezza. E proprio di sicurezza anche sul lavoro, conditio sine qua non della sicurezza alimentare parlerà infine Giancarlo Gazzini, iscritto al Collegio dei periti industriali di Reggio Emilia. Dunque la manifestazione meneghina nasce anche con l’obiettivo di far comprendere all’opinione pubblica quanto il perito industriale, e in particolare specializzato in chimica e tecnologie alimentari (due delle tante specializzazioni), può essere centrale nel novero dei tecnici che quotidianamente si occupano di agricoltura, territorio, ambiente. Nell’albo di categoria ci sono, infatti, professionisti che gestiscono le produzioni alimentari, che progettano e realizzano impianti e macchinari per tutti i comparti del settore. E poi ci sono tecnici che eseguono le analisi, o infine che si occupano dei sistemi qualità. «Il perito industriale», ha spiegato il presidente del Cnpi Giampiero Giovannetti, «ha tutte le carte in regole per essere inserito nel ciclo produttivo alimentare e nei diversi ruoli. È naturale che per rimanere sul mercato occorre modificarne le priorità, dando spazio anche a tecnologie innovative in grado di mutare il modo di guardare al complessivo mondo dell’alimentazione. In questo senso cerchiamo di proporre soluzioni nuove, che siano ecocompatibili e che soprattutto garantiscano la sicurezza alimentare». L’appuntamento quindi è per il prossimo 9 e 16 per discutere, assieme al Consiglio nazionale, delle problematiche di categoria e dare un segnale concreto della presenza dei periti industriali all’evento che rappresenta l’Italia nel mondo. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 34 Venerdì 25 Settembre 2015 Enti locali & Federalismo IN EDICOLA C CON IL GIORNALE DELLE AUTONOMIE http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it La società informatica contesa tra i romani di Data Management e i milanesi di Lutech Ancitel, il futuro spacca l’Anci Due cordate in lizza. I dipendenti in stato di agitazione DI milioni. Una cifra che però ha reso molto più facile l’ingresso di un socio privato attraverso la formula dell’aumento di capitale. Come dire, non tutti i mali vengono per nuocere. Pagina a cura FRANCESCO CERISANO U na società per due. Resta ancora in sospeso il destino di Ancitel, la società «partner dei comuni nella gestione delle politiche di innovazione della p.a. locale» (come recita la sua mission aziendale) che da fiore all’occhiello del sistema Anci è diventata una zavorra di cui l’Associazione dei comuni vorrebbe disfarsi al più presto, nonostante l’ultimo bilancio sia destinato a chiudersi in pareggio. Per questo a giugno l’Anci ha pubblicato un bando per la scelta di un partner privato disposto ad investire in Ancitel una cifra tra i 2 e i 4 milioni di euro in modo da mettere le mani sulla partecipazione di controllo della società e far scendere Anci dall’attuale 57% a una quota oscillante tra il 15 e il 25%. I due pretendenti sono Data Management P.a. spa e Lutech spa e hanno storie aziendali e provenienza geografica diverse. Ma anche diversi sponsor all’interno di via dei Prefetti. Per la prima, specializzata nella fornitura di servizi alla pubblica amministrazione, starebbe facendo il tifo parte dell’Anci, compreso il vicesegretario Alessandro Gargani (prossimo a lasciare l’Associazione, destinazione estero). Senza dimenticare l’attuale sottosegretario alla p.a, Angelo Rughetti (segretario generale dell’Anci per quasi un decennio), della cui campagna elettorale per le politiche del 2013 il patron di Data Management, Ettore Forieri, risulta essere stato finanziatore (con un contributo di 10 mila euro poi restituito dallo stesso Rughetti per mancato utilizzo). Data Management assicurerebbe ad Ancitel una transizione soft verso un modello di business sempre ancorato alle commesse pubbliche. Lutech, società di ingegneria del gruppo Laserline, che progetta, realizza e gestisce soluzioni di Ict, incontrerebbe, invece, i favori del presidente dell’Anci Piero Fassino e dell’attuale amministratore delegato, Stefano De Capitani, manager rigoroso (e uomo di fiducia del sindaco di Torino) messo alla guida di Piero Fassino Stefano De Capitani Angelo Rughetti Ancitel per riportarla sulla rotta dell’efficienza dopo anni di sprechi, spese allegre e poche, pochissime commesse. Anche perché molte delle commesse istituzionali affidate da Anci a Ancitel, e che assicuravano all’azienda il mantenimento dei conti, sono state in questi anni stornate su soggetti diversi. Due esempi. La gestione del Saia (Sistema di Accesso ed Interscambio Anagrafico) per l’implementazione della carta di identità elettronica, di cui Ancitel si occupava, è stata affidata a Sogei. Mentre la gestione del Sistema di protezione dei rifugiati e richiedenti asilo (Sprar, che data l’attuale emergenza sarà destinatario di ricchi finanziamenti dal governo) da Ancitel è stato trasferito a Cittalia, un’altra controllata del gruppo Anci, che ormai si occupa prevalentemente di questo. In queste operazioni, lamentano in Ancitel, la capogruppo si è ben guardata dal verificare che i bilanci così ridotti potessero diventare un problema a breve per Ancitel e per il suo personale. Anche per marcare una linea di discontinuità col passato, Fassino e De Capitani vedrebbero di buon occhio l’ingresso di un partner privato in grado di diversificare l’attività di Ancitel (solo il 25% dei 90 milioni di euro di fatturato dell’azienda di Cologno Monzese proviene dalla p.a.). cipazione di controllo. Tertium non datur. L’Anci vuole disfarsi a tutti i costi di Ancitel. Al punto che ad aprile, per agevolare la vendita, prima di pubblicare il bando per la scelta del socio privato, ha provveduto a un bel maquillage contabile, depurando il bilancio da un pacchetto di crediti inesigibili (e altre passività) finora mai contabilizzati. Il clou è rappresentato da una serie di commesse per quattro progetti della regione Sicilia risalenti al 2012 e pagati solo in parte perché a un certo punto ci si è accorti che i progetti erano stati tutti subappaltati a srl del Piemonte e i pagamenti sono stati bloccati. In totale 1,2 milioni di euro di mancati pagamenti che in pochi mesi hanno di fatto costretto i soci (oltre all’Anci, Aci Informatica, Formez, Telecom Italia, Insiel e Istat) ad adeguare il capitale sociale portandolo da 3 a 1,8 Ecco perché la battaglia per il controllo della società non è solo economica e gestionale, ma soprattutto politica. In campo ci sono due diverse visioni del futuro di Ancitel, accomunate però da un minimo comune denominatore: voltare pagina rispetto al passato attraverso la cessione della parte- Tributi locali, più tempo per le delibere Arriva la sanatoria per i comuni che non hanno fatto in tempo ad approvare le delibere Imu, Tasi e Tari 2015. Ne beneficeranno quegli enti che a fine luglio, contando in una proroga al 30 settembre del termine per il bilancio di previsione, hanno atteso fino all’ultimo per approvare le delibere con le aliquote 2015. Salvo poi restare senza alcun margine di manovra sui tributi locali, visto che la proroga è sfumata e la dead line per i preventivi è rimasta ancorata al 30 luglio (tranne che per province, città metropolitane e comuni della regione Sicilia). Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, la soluzione per sbloccare la situazione di stallo finanziario in cui si trovano moltissimi comuni potrebbe trovare posto nel decreto legge in materia di finanza pubblica che andrà oggi sul tavolo del consiglio dei ministri. Il problema nasce dal fatto che, mentre è stato possibile per i comuni ritardatari approvare comunque i preventivi oltre il 30 luglio (contando sui 20 giorni di tolleranza prima che si attivi il potere sostitutivo dei prefetti), la scadenza per le delibere sui tributi locali è rimasta rigida, senza possibilità di un extra time. Con la conseguenza che questi comuni hanno dovuto implicitamente riconfermare le aliquote in vigore l’anno scorso. Le soluzione possibile potrebbe portare a una riapertura dei termini per le delibere in modo da farne coincidere la dead line con la scadenza del 30 settembre. Ma c’è il pericolo che questo possa innescare una corsa al rialzo delle aliquote, soprattutto della Tasi, che con il saldo di dicembre celebrerà il suo ultimo atto, come promesso dal premier Matteo Renzi. Al momento, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, tra Data Management e Lutech non ci sarebbero né vincitori né vinti. Le due società avrebbero presentato offerte economicamente «equivalenti». La decisione su chi scegliere tra i due pretendenti non sarà quindi solo una questione di cifre, ma anche e soprattutto di piano industriale. E sullo sfondo c’è la sorte dei 120 dipendenti di Ancitel, dal 2013 in regime di solidarietà, che finora non hanno ricevuto alcuna assicurazione diretta da Anci sul mantenimento dei livelli occupazionali. Se dipendesse da loro resterebbero volentieri sotto il controllo di via dei Prefetti perché, dicono, con un costo di personale relativamente basso (6,5 milioni di euro) Ancitel non è una zavorra ed eventuali esuberi potrebbero essere facilmente assorbiti dall’Anci e dalle sue altre controllate. È quanto sostengono i sindacati che 15 giorni fa hanno chiesto un incontro al presidente Piero Fassino. Finora senza ottenere risposta. Tanto che proprio ieri le rappresentanze sindacali (Fiom e Uilm assieme all’Rsu) hanno proclamato lo stato di agitazione (con 4 ore di sciopero in data da destinarsi) per sollecitare la proprietà a dare esplicite garanzie ai lavoratori. I sindacati chiedono v una clausola di garanzia che u preveda, «in caso di difficoltà p di Ancitel con ricorso a cassa integrazione, licenziamenti coli lettivi e/o economici, o in caso l di procedure concorsuali che si registrassero nei prossimi 5 anni, la ricollocazione nell’arco di due mesi dei lavoratori in esubero nell’ambito del sistema Anci». I sindacati chiedono anche un impegno dell’Anci, prima di ricorrere a nuove asp sunzioni, a verificare le professionalità presenti all’interno dell’Ancitel. Supplemento a cura di FRANCESCO CERISANO [email protected] 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 25 Settembre Settembr 2015 ENTI LOCALI 35 La confusione che regna negli ufici è originata dal mancato coordinamento delle discipline Programma lavori nel Dup Ma vanno uniformate le scadenze che oggi non coincidono DI MATTEO BARBERO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it G li enti locali devono raccordare la tempistica della programmazione dei lavori pubblici con quella del Dup. Ma al riguardo pesa il mancato coordinamento delle diverse discipline normative. In base al codice dei contratti pubblici (dlgs 163/2006) e ai relativi provvedimenti applicativi (dpr 207/2010 e dm 24 ottobre 2014 del ministero delle infrastrutture), ogni anno comuni e province devono dotarsi di un programma dei lavori pubblici da eseguire nel successivo triennio. Lo schema di programma deve essere redatto entro il 30 settembre, adottato dalla giunta entro il 15 ottobre e infine deliberato dal consiglio contestualmente al bilancio di previsione, del quale costituisce un allegato assieme all’elenco dei lavori da avviare nell’anno. Prima del varo definitivo, inoltre, gli schemi di tali provvedimenti devono essere pubblicati per almeno 60 giorni consecutivi nella sede dell’amministrazione (che può anche adottare ulteriori forme di informazione). Per contro, il dlgs 118/2011 (ed, in particolare, l’allegato 4/1 recante il principio contabile applicato sulla programmazione) impongono che la programmazione in materia di lavori pubblici (come quella su personale e patrimonio) confluiscano nel documento unico di programmazione (Dup). In altre parole, quindi, sia il programma triennale che l’elenco annuale diventano un allegato del Dup, da collocare nella seconda parte della sezione operativa del documento. Il Dup deve essere presentato dalla giunta al consiglio «per le conseguenti deliberazioni» entro il 31 luglio (termine che solo per quest’anno è stato differito al 31 ottobre). È evidente che si tratta di previsioni mal coordinate sia sul piano temporale, che su quello formale. Sotto il primo profilo, i termini di scadenza non sono allineati, anche se per quest’anno la proroga del Dup rende meno complicata la questione. Sotto il secondo profilo, da un parte programma triennale ed elenco annuale sono legati al bilancio, dall’altra diventano un allegato del Dup. Da notare che quest’ultimo, a differenza della vecchia relazione previsionale e programmatica, non è un allegato del preventivo, ma ne rappresenta il presupposto. Se si aggiunge che il procedimento di presentazione/approvazione del Dup non è disciplinato dal principio contabile applicato, ecco che si capisce la confusione che regna negli uffici comunali in queste settimane. Come uscirne? A parere di chi scrive, in mancanza di diverse precisazioni ufficiali, la soluzione più ragionevole è la seguente: - entro il 15 ottobre la giunta adotterà lo schema di programma triennale e l’elenco annuale disponendone la pub- blicazione per 60 giorni; - tali schemi confluiranno nella proposta di Dup che la giunta presenterà al consiglio entro il 31 ottobre; - il Dup (con gli eventuali aggiornamenti apportati dalla giunta in conformità al principio contabile applicato) potrà essere approvato dal consiglio una volta decorsi il periodo di pubblicità previsto per il programma triennale e l’elenco annuale, che saranno riportati nell’allegato del documento; - al momento dell’approvazione del bilancio di previsione (che dovrà intervenire dopo il varo del Dup), si darà atto che il programma triennale e l’elenco annuale sono quelli allegati al Dup stesso. © Riproduzione riservata Doppio binario per la delega appalti. Nuovo codice entro luglio 2016 Doppio binario per la delega appalti: il recepimento delle direttive appalti pubblici dovrà essere concluso entro aprile 2016, mentre il nuovo codice dei contratti pubblici verrà completato entro luglio 2016. Sarà abrogato il regolamento attuativo del codice, sostituito da linee guida messe a punto dall’Autorità nazionale anticorruzione di concerto con il ministero delle infrastrutture, previo parere delle commissioni parlamentari. Contratti secretati al vaglio della Corte dei conti. Accelerazione sull’introduzione del Bim (Building information modelling). Sono queste le novità contenute nei quattro emendamenti presentati mercoledì sera dai relatori del disegno di legge delega sugli appalti pubblici (da mercoledì la votazione degli emendamenti in commissione) che modificano la tempistica del complesso lavoro di recepimento delle direttive e di emanazione del nuovo codice. Il revirement, fi nalizzato anche a concedere più tempo alla Commissione ministeriale guidata da Antonella Manzione che si occuperà dei decreti, prevede un doppio binario: prima (entro il 18 aprile 2016) si procederà al recepimento delle tre direttive su appalti e concessioni; poi (entro il 31 luglio 2016) si emanerà il nuovo codice dei contratti pubblici. Gli emendamenti prevedono anche l’abrogazione del regolamento del codice (l’attuale dpr 207/2010): al suo posto saranno emanate, sulla base delle norme del nuovo codice e di concerto fra Anac e ministero delle infrastrutture, linee guida di carattere generale, anch’esse da trasmettere prima dell’adozione alle competenti commissioni parlamentari per il parere. Per quanto riguarda la procedura di consultazione pubblica che seguirà l’adozione degli schemi di decreto, si prevede che sia gestita e coordinata dalla presidenza del consiglio dei ministri di concerto con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l’Anac. L’emendamento delinea con cura anche la fase di acquisizione dei pareri sia sul decreto di recepimento, sia su quello concernente il nuovo codice: Consiglio di stato, Conferenza unificata e Commissioni parlamentari (da notare che l’Anac non è espressamente citata) si esprimeranno «contestualmente, su ciascuno schema, entro trenta giorni dalla trasmissione. Dopo i 30 giorni il decreto, in mancanza dei pareri, verrà adottato. Nel caso delle commissioni parlamentari, se verrà segnalata la non conformità di alcune norme ai principi e criteri direttivi, il governo dovrà rimandare un nuovo testo sul quale entro 15 giorni il parlamento darà l’ok. Gli emendamenti introducono ulteriori novità in tema di contratti secretati (quelli del settore della difesa), affidati con procedure derogatorie: vi saranno regole specifiche con controllo della Corte dei conti. È poi stato introdotto un riferimento al progressivo uso, nella fase di progettazione degli interventi, di strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione elettronica e informativa per l’edilizia e le infrastrutture. Il riferimento è alla norma (art. 22 della direttiva europea) che lascia gli stati membri liberi di promuovere l’uso di metodologie quali il Bim. Infine con un altro emendamento si danno indicazioni al governo per dettare le regole anche negli appalti al di sotto della soglia comunitaria. Andrea Mascolini " %"!'&$&# LA FORMAZIONE PER IL REVISORE 5 Lezioni da 2 ore - 10 ore formative - 10 Cfp Enti Locali 8/ 1;:?/0787?Z /=9;:7BB/?/ 3 7 :@;A7 078/:17 23587 3:?7 8;1/87 8/ =3A7>7;:3 31;:;971; 47:/:B7/=7/ :388[3:?3 8;1/83 587 /239<793:?7 237 =3A7>;=7 /<<3:/ :;97:/?7 ! #$" ! #$" ! #$" 83 A3=747163 27 1/>>/ 3 587 /239<793:?7 27 1@7 /88[/=?$ (). 7:?=;2;??; 2/8 28$ :$ '-*%(&'( 8/ 53>?7;:3 27 1;9<3?3:B/ 3 8/ 53>?7;:3 237 =3>72@7 ! #$" ! #$" >PGEKCLG OHHGRTC ¥ ''."&&! 7VC 1304!213/ #')$ &(*%%% ! 1304+/35124-,210,."15 %'()' $#)& = "! +,* <GR K ELKGNTK EJG JCNNO CEQUKSTCTO K NOSTRK EORSK FK 4ORMCXKONG G#LGCRNKNI (&'* CNXKEJY ¥ ',."&& ! 7VC ¥ .."&&! 7VC SG CFGRKSEK CLL[OHHGRTC GNTRO KL )& >GTTGMDRG (&'+ CDDONCMGNTO CNNUCLG CLLC RKVKSTC =GVKSORGNGWS C SOLK CNXKEJY ¥ ',."&& ! 7VC ¥ +&"&& ! 7VC CNXKEJY ¥ '&&"&& ! 7VC 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 36 Venerdì 25 Settembre 2015 A P PA LT I P U B B L I C I In regola solo 30 progetti di Ppp su 961 secondo la ricerca della presidenza del consiglio-Cresme Project finance, p.a. impreparata Un advisor esterno può affiancare le stazioni appaltanti http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI Pagina a cura ANDREA MASCOLINI P er rilanciare il project financing nelle opere pubbliche occorre rafforzare la capacità delle amministrazioni di gestire interventi complessi, adottare modelli organizzativi fondati su team di project manager o sul ricorso ad advisor da parte delle amministrazioni, e garantire la bancabilità del progetto con la contestuale stipula del contratto di concessione e di finanziamento. Inoltre, avere un quadro di regole certo e stabile. È questa la ricetta che, alla vigilia del recepimento della direttiva europea sulle concessioni, è contenuta nella ricerca condotta dal dipartimento della presidenza del consiglio e dal Cresme sulle operazioni in Ppp (partenariato pubblico-privato) bandite in Italia dal 2002 al 2014 (sulle 22.500 gare bandite, per un valore complessivo di circa 73 miliardi di euro e medio di 7 milioni l’una. La ricerca ne ha esaminate quasi mille). Delle 961 operazioni oggetto del campione di analisi del report, di cui più di 535 opere in gestione, soltanto 30 progetti presentano tutti gli indicatori di redditività e di bancabilità propri delle operazioni di project finance, mentre ben 752 operazioni non presentano alcun indicatore economico finanziario, cioè l’elemento fondamentale per l’utilizzo delle procedure dirette all’affidamento di contratti di concessione. Il report evidenzia innanzitutto come le stazioni appaltanti non siano in grado di dominare i processi relativi alle procedure di Ppp anche in relazione alla forte asimmetria informativa tra la pubblica amministrazione e le controparti private che consente a queste ultime di avere una forza negoziale superiore nel disegnare operazioni ad esse favorevoli. Per giungere a questo obiettivo il report evidenzia alcune soluzioni: in primis rispondere alla necessità LA SUA OFFERTA È RITENUTA ANOMALA L’impresa che non rispetta il salario minimo è fuori gara I n una gara di appalto la violazione dei minimi salariali è indice di anomalia dell’offerta. È quanto afferma il consiglio di stato, sezione sesta, con la pronuncia del 18 settembre 2015, n. 4361 concernente un appalto per l’affidamento del servizio di portierato e assistenza alla didattica presso un’università statale. Il problema affrontato dai giudici riguardava l’anomalia di una offerta presentata da un concorrente da accertare alla luce del disposto degli articoli 86 e 87 del codice dei contratti pubblici e in particolare dell’articolo 3-bis dell’articolo 86 il quale impone che gli enti aggiudicatori verifichino «che il valore economico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro, il quale deve essere specificamente indicato e risultare congruo rispetto all’entità e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi o delle forniture». L’offerta era apparentemente favorevole per l’amministrazione, ma in misura tale da porre in dubbio che fosse stata frutto di valutazioni corrette e in concreto attuabili da parte dell’impresa, con conseguenze che, in caso contrario, si sarebbero riflesse negativamente sulla fase esecutiva del contratto. Esaminati gli atti i giudici premettono in termini generale che il costo del lavoro è indice di anomalia quando non risultino rispettati i livelli salariali che la normativa vigente, anche a base pattizia, rende obbligatori. Sotto tale profilo, dice la sentenza, la ragione di invalidità dell’offerta va ricercata nella possibile inaffidabilità dell’impresa; per i giudici infatti una convenienza dei costi inferiore ai livelli economici minimi fissati normativamente (anche in sede di contrattazione collettiva) per i lavoratori del settore, «costituisce indice inequivoco di inattendibilità economica dell’offerta». Non solo: emergono anche profili di lesione del principio di par condicio dei concorrenti (essenziale per l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa), «fonte di evidente pregiudizio delle altre imprese partecipanti alla gara che abbiano correttamente valutato il fattore retributivo». © Riproduzione riservata di elevare lo «standard di comunicazione e di skill», consentendo alle amministrazioni operazioni eque, abbattendo i rischi legali e amministrativi legati alla complessità del procedimento. In secondo luogo favorire investimenti delle amministrazioni nella formazione del personale che dovrà presiedere la complessa procedura rivolta all’individuazione del concessionario. Dal punto di vista organizzativo, inoltre, il report suggerisce di costituire un team interno all’amministrazione dedicato alla realizzazione e al monitoraggio dell’opera in finanza di progetto che adotti tecniche di project management e cost control per le opere fin dalla fase di progettazione e durante la fase di costruzione e gestione, a tutela sia dei soggetti finanziatori, sia dell’amministrazione concedente. Le amministrazioni che non siano in grado di organizzarsi in tale senso dovrebbero invece avvalersi di advisor (legale ed economico-finanziaria) competenti sulla finanza di progetto e sul Ppp che possano affiancarle durante tutta la procedura. Sul fronte del tema di bancabilità l’indicazione è nel senso di prevedere che nell’operazione il contratto di concessione venga definito contestualmente al contratto di finanziamento che il concessionario dovrebbe firmare con gli istituti di credito, per garantire l’amministrazione che la concessione vada a buon fine una volta individuato il concessionario e sottoscritto il contratto. Nello studio si affronta anche il tema delle regole per arrivare alla conclusione che le modifiche normative effettuate nel tempo non hanno inciso positivamente sulla capacità media di realizzare e gestire in maniera corretta i progetti tramite procedure di Ppp: anzi, l’incessante produzione normativa ha avuto effetti deleteri in termini di certezza del diritto. Elemento da sempre richiesto dagli operatori del settore, anche internazionali nella gestione dei contratti di lunga durata. Speciale appalti Tutti i venerdì una pagina nell’inserto Enti Locali e una sezione dedicata su www.italiaoggi.it/specialeappalti Anac: nell’importo a base d’asta anche i servizi opzionali Concessione parcheggi, vale il codice dei contratti I n una concessione di servizi per la gestione di aree di sosta si applicano anche le regole del codice dei contratti se vi sia un rinvio ad esse negli atti di gara; c’è l’obbligo di indicare i criteri motivazionali per la valutazione delle offerte; ed è necessario calcolare nell’importo a base di gara anche i servizi opzionali. Sono questi alcuni dei principi affermati dall’Autorità nazionale anticorruzione nella deliberazione n. 64 del 26 agosto 2015 relativa ad un affidamento del servizio di gestione della sosta a pagamento senza custodia mediante parcometro e ausiliari del traffico in un centro storico. Il primo problema affrontato nella deliberazione dell’Anac riguarda la disciplina applicabile alla procedura, stante il fatto che negli atti di gara venivano richiamate sempre norme del codice dei contratti pubblici. Al riguardo l’Autorità ha precisato che seppure l’affidamento fosse relativo ad una concessione di servizi, fattispecie che in via generale esula dall’ambito di applicazione del Codice dei contratti, tuttavia il sistematico rimando negli atti di gara alle norme dello stesso Codice e alle regole ivi previste, comporta la vincolatività della stazione appaltante alle stesse. Ma anche a prescindere da tale motivazione, l’Autorità fa presente che in ogni caso l’affidamento di una concessione di servizi non può essere sottratto ai principi del Trattato in tema di tutela della concorrenza, richiamati peraltro anche dal codice dei contratti (articolo 30). Nel merito delle prescrizioni di gara la delibera eccepisce che il bando abbia omesso di indicare il criterio di valutazione (cd. criterio motivazionale) per la ponderazione dei vari elementi e aspetti dell’offerta tecnica; questo elemento aveva determinato la palese violazione dell’articolo 83, comma 4 del codice dei contratti pubblici che vincola la commissione ad applicare tali criteri. La delibera nota che se è poi vero che la norma del codice non prevede espressamente che i criteri motivazionali debbano essere predefiniti a monte, è comunque pacifico che il bando debba dettagliare i criteri e i punteggi in modo da lasciare margini di discrezionalità ristretti alla commissione, la quale deve operare solo in modo vincolato, avendo cura di assegnare per quel «criterio uno specifico e determinato punteggio corrispondente alla definizione dell’offerta». E tutto ciò non era avvenuto. Infine, un altro profilo di rilievo riguardava la definizione dell’importo a base di gara. In particolare l’Autorità ha rilevato che nel capitolato si prevede che al concessionario venga riconosciuto a titolo di rimborso spese per le iniziative per la realizzazione di opere, strutture e apparecchiature intese a migliorare l’attività di pianificazione, controllo e gestione del sistema di viabilità delle aree destinate a parcheggio, l’importo di 10 euro per ogni multa emessa regolarmente ed effettivamente riscossa. Di questo importo, relativo ad un servizio aggiuntivo e opzionale, non si è però tenuto conto nel calcolo della base d’asta nonostante l’articolo 29 del codice dei contratti pubblici faccia riferimento per il calcolo stimato dell’importo anche alle «opzioni» prestazionali. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A G E VO L A Z I O N I Venerdì 25 Settembre Settem 2015 37 Rimarrà aperto ino al 2 novembre il primo bando del programma Interreg Med Cooperazione Ue, ecco i fondi Stanziati 75 milioni per la competitività delle imprese Pagina a cura ROBERTO LENZI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI R imarrà aperto fino al 2 novembre 2015 il primo bando relativo al programma comunitario di cooperazione transfrontaliera Interreg Med 2014-2020. Questa prima call prevede uno stanziamento di oltre 75 milioni di euro ed è dedicata al finanziamento di progetti modulari, che raggruppano quindi tre diverse tipologie di modulo: analisi e studi, test e azioni pilota, capitalizzazione dei risultati. Il programma Med è uno degli strumenti dell’obiettivo Cooperazione territoriale europea (Cte) che contribuiscono all’attuazione della politica di coesione europea attraverso il sostegno allo scambio di esperienze, conoscenze ed il miglioramento delle politiche tra autorità pubbliche nazionali, regionali e locali e altri attori dell’area mediterranea. Il programma finanzia interventi relativi all’intera area Mediterranea, includendo di- verse regioni appartenenti a 10 stati membri dell’Ue (Cipro, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Croazia), cui se ne aggiungono tre in pre-adesione (Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro). Per quanto riguarda l’Italia, è ammissibile l’intero territorio con esclusione della sola regione Trentino Alto Adige. Possono presentare domanda gli enti pubblici nazionali, regionali e locali, nonché le istituzioni private, comprese le società private, e le organizzazioni internazionali. Le informazioni e la documentazione per accedere al bando sono disponibili sul sito internet ufficiale del programma http://interreg-med.eu/en/ home/, mentre la presentazione della domanda dovrà avvenire telematicamente attraverso il servizio Synergie Cte. Un programma in quattro obiettivi Lo scopo del programma Med è ottenere il miglioramento della competitività delle imprese e del sistema produttivo nel SCADENZA AL 2 OTTOBRE suo insieme e la promozione della coesione territoriale e della protezione dell’ambiente e dell’energia, secondo la logica dello sviluppo sostenibile, unitamente ad un miglioramento della governance nell’area Mediterranea. Il programma è attuato perseguendo quattro priorità tematiche che vanno dal rafforzamento delle capaci- tà di innovazione delle regioni Med, per una crescita intelligente e durevole alla protezione dell’ambiente dello sviluppo di fonti di energia alternative, così come la promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile. Inoltre, sono considerati prioritari il miglioramento della mobilità e dell’accessibilità al patrimonio culturale del ter- TRE BANDI DAL MIUR Friuli-Venezia Giulia Scuole e università, Fondi per bonificare arrivano i contributi dal ministero i siti inquinati Scadrà il 2 ottobre 2015 il bando per la concessione di contributi a progetti finalizzati alla bonifica dei siti contaminati sulle aree del territorio comunale di proprietà pubblica o privata. I contributi sono previsti dall’articolo 3, commi da 10 a 19, della legge regionale 6 agosto 2015, n. 20 (Assestamento del bilancio 2015 e del bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017, ai sensi dell’articolo 34 della legge regionale 21/2007). Sono beneficiari dei contributi i comuni localizzati sul territorio regionale che attivano un intervento sostitutivo ai sensi dell’articolo 250 del decreto legislativo 152/2006. Sono ammissibili a contributo le spese sostenute dopo la presentazione della domanda per la a) redazione del piano della caratterizzazione, per l’esecuzione della caratterizzazione e modellizzazione di analisi di rischio sito specifica, anche considerate separatamente, nonché per la redazione del progetto operativo di bonifica o di messa in sicurezza permanente/operativa. Per la redazione del piano della caratterizzazione sono ammissibili a contributo le spese dell’affidamento del relativo incarico. L’Iva è ammissibile a contributo solo se costituisce un costo per il beneficiario. Il contributo è assegnato nella misura del 100% della spesa riconosciuta ammissibile. La domanda di contributo deve essere presentata, a mezzo posta elettronica certificata, alla Direzione centrale competente in materia di ambiente, servizio competente in materia di siti inquinati, entro il termine del 2 ottobre 2015 utilizzando il modello disponibile sul sito internet della regione. Creazione di laboratori territoriali, investimenti nelle infrastrutture di rete e potenziamento degli uffici di trasferimento tecnologico sono gli obiettivi dei tre bandi lanciati dal ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca e dal ministero dello sviluppo economico. I bandi hanno come destinatari gli istituti scolastici e le università italiane. Il primo bando del Miur finanzia la realizzazione, l’ampliamento o l’adeguamento delle infrastrutture di rete Lan/Wlan. In caso di realizzazione di nuova infrastruttura di rete il costo massimo ammissibile, nonché il relativo contributo concedibile, è pari a 18.500 euro per istituto, mentre in caso di ampliamento il costo massimo ammissibile è di 7.500 euro. La scadenza per presentare domanda è fissata al 9 ottobre 2015. Il secondo bando del Miur finanzia proposte progettuali relative a laboratori territoriali per l’occupabilità. Il contributo massimo per ciascun laboratorio territoriale è pari a 750 mila euro. La scadenza per presentare domanda è fissata al 7 ottobre 2015. Il terzo bando, emanato invece dal ministero dello sviluppo economico, finanzia progetti di potenziamento e capacity building degli Uffici di trasferimento tecnologico (Utt) delle Università italiane e degli enti pubblici di ricerca (Epr). Sono a disposizione risorse per 3 milioni di euro che si tradurranno in contributi fino al 50% del costo per l’assunzione di soggetti destinati ad ampliare l’ufficio con un massimo di 25 mila euro ciascuna unità aggiuntiva fino al limite di due unità. La scadenza per presentare domanda è fissata al 9 ottobre 2015. ritorio, nonché il rafforzamento della governance e degli scambi di buone pratiche tra amministrazioni pubbliche dell’intera area mediterranea. Innovazione, ambiente e cooperazione I progetti potranno prevedere attività per accrescere le attività transnazionali dei cluster e delle reti innovative nei settori chiave dell’area Med, nonché per accrescere la capacità di gestione energetica degli edifici pubblici a livello transnazionale. Potranno anche porsi l’obiettivo di accrescere le quote di fonti energetiche locali rinnovabili in piani e strategie basati su un mix energetico in specifici territori Med e accrescere la capacità di utilizzo dei sistemi a bassa emissione di carbonio e le connessioni multimodali tra loro . Inoltre, potranno mirare a rafforzare la politica di sviluppo sostenibile per una valorizzazione più efficace delle risorse naturali e del patrimonio culturale negli spazi costieri e marittimi adiacenti, nonché a mantenere la biodiversità e gli ecosistemi naturali attraverso il rafforzamento della gestione e della messa in rete delle aree protette. Infine, potranno sostenere il processo di rafforzamento e sviluppo del quadro di coordinamento multilaterale nel Mediterraneo per fornire risposte congiunte a sfide comuni. Contributi a copertura dell’85% dei costi I fondi comunitari stanziati permettono di coprire fino all’85% dei costi ammissibili. Possono essere finanziati costi del personale, costi amministrativi, spese per viaggi e soggiorni, acquisizione di consulenze esterne e spese per attrezzature. a cura di CLUB MEP MANAGER E PROFESSIONISTII NETWORK WWW.CLUBMEP.IT TEL +39 02 42107535 MAIL: [email protected] AGEVOLAZIONI IN PILLOLE Erasmus, scadenza al 1° ottobre. L’invito a presentare proposte 2015 a valere sul Programma comunitario Erasmus+ sta per esaurirsi. Il 1° ottobre 2015 scadranno infatti i termini per presentare domanda sulle azioni «Mobilità individuale nel settore della gioventù», «Partenariati strategici nel settore della gioventù» e «Incontro tra giovani e decisori politici nel settore della gioventù». Informazioni sul programma sono disponibili su http://ec.europa.eu/ programmes/erasmusplus/discover/guide/index_en.htm. Infanzia e anziani, arrivano 2,5 milioni di euro. Il ministero dell’interno ha stanziato 2,5 milioni di euro per supportare gli ambiti/ distretti nel monitoraggio e nella rendicontazione dei progetti già approvati a valere sul Programma nazionale servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti. Per accedere ai fondi è necessario presentare domanda entro il 30 settembre 2015. Piemonte, un bando per valorizzare l’artigianato. Scadrà il 30 settembre 2015 il bando che concede contributi per progetti di promozione e valorizza- zione dell’artigianato piemontese nell’ambito del Par Fsc 2007-2013. Anche i soggetti pubblici possono ottenere un contributo a copertura dell’80% dei costi ammissibili fino a 35 mila euro. Sicilia, proroga del bando per il recupero urbano. La scadenza del bando pubblico per la predisposizione di un programma regionale di finanziamento per la promozione di interventi di recupero finalizzati al miglioramento della qualità della vita e dei servizi pubblici urbani nei comuni della regione siciliana è stata prorogata. Il nuovo termine è fissato al 30 settembre 2015. Cassa depositi, continua il processo di digitalizzazione. La Cassa depositi e prestiti ha lanciato il servizio che consentirà agli enti locali di usufruire della possibilità di gestire digitalmente la fase di stipula dei prestiti. E’ stata infatti attivata sul Portale enti locali e p.a. del sito www. cdp.it la nuova funzionalità per la stipula online del contratto di prestito. L’applicativo permetterà a Cassa depositi e prestiti e agli enti locali lo scambio della documentazione firmata digitalmente. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 38 Venerdì 25 Settembre 2015 O S S E RVATO R I O V I M I NA L E Non possono essere trasferiti compiti di amministrazione attiva Il sindaco può delegare Atti a rilevanza esterna preclusi ai consiglieri Q http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it uali sono i limiti delle deleghe conferite dal sindaco ai consiglieri comunali? Nell’ambito dell’autonomia statutaria dell’ente locale, sancita dall’art. 6 del decreto legislativo n. 267/00, è ammissibile la disciplina di deleghe interorganiche, purché il contenuto delle stesse sia coerente con la funzione istituzionale dell’organo cui si riferisce. Secondo un criterio generale, il consigliere può essere incaricato di studi su determinate materie, di compiti di collaborazione circoscritti all’esame e alla cura di situazioni particolari, che non implichino la possibilità di assumere atti a rilevanza esterna, né di adottare atti di gestione spettanti agli or- gani burocratici. Il consigliere, infatti, svolge la sua attività istituzionale, in qualità di componente di un organo collegiale quale il consiglio, che è destinatario dei compiti individuati e prescritti dalle leggi e dallo statuto. Poiché il consiglio svolge attività di indirizzo e controllo politico-amministrativo, partecipando «alla verifica periodica dell’attuazione delle linee programmatiche da parte del sindaco e dei singoli assessori» (art. 42, comma 3, del Tuel) ne scaturisce l’esigenza di evitare una incongrua commistione nell’ambito dell’attività di controllo. Tale criterio generale può ritenersi derogabile solo in taluni casi previsti dalla legge, quali quelli previsti dall’art. 54, comma 7, per le funzioni svolte dal sindaco LO SCAFFALE DEGLI ENTI LOCALI Titolo - Il regime delle distanze in edilizia agli uffici tecnici degli enti locali sia ai professionisti del settore tecnico (geometri, architetti, ingegneri) e legale. Casa editrice - Maggioli, Rimini, 2015, pp. 394 Autore - a cura di Matteo Barbero Prezzo - 39 Titolo - Guida al patto di stabilità 2015 Autore - Romolo Balasso, Pierfrancesco Zen Argomento - Il volume edito dalla Maggioli, giunto ormai alla quinta edizione, consente di avere uno strumento di lavoro sempre aggiornato sulle tematiche inerenti le distanze in edilizia. In particolare, si è tenuto conto dei più importanti aggiornamenti, sia normativi che giurisprudenziali. Negli ultimi tempi si sono infatti registrati interventi legislativi nazionali e regionali che hanno trattato il tema della deroga delle distanze, ovvero l’intervento normativo nazionale sull’efficienza energetica e quelli regionali ai sensi dell’articolo 2-bis del Testo unico dell’edilizia. Gli autori si sono poi occupati dell’aggiornamento giurisprudenziale, nel quale è stato tenuto conto delle più recenti pronunce, in particolare di quella recentissima sul principio della prevenzione, oltre che di quelle in tema di incidenza dei regolamenti locali, di concetto di costruzione, muri di cinta e di sostegno, aperture (finestre e luci). Il libro ha un taglio essenzialmente pratico e operativo e gli autori ricorrono spesso a fotografie e disegni che consentono una migliore e più proficua comprensione delle questioni trattate. Il volume si rivolge sia agli addetti Casa editrice - Cel editrice, Pescara, 2015, pp. 166 Prezzo - 49 Argomento - Il volume in questione, edito dalla Cel nella nuova collana denominata «Vademecum 2015 - Guide pratiche contabili», che si contraddistingue per il formato tascabile e, dunque, per la facilità e immediatezza della consultazione, espone in maniera sintetica, ma completa, i criteri e le regole da seguire per la corretta applicazione del patto di stabilità per il 2015. L’illustrazione dei vari argomenti è resa maggiormente fruibile attraverso l’impiego di numerosi e utilissimi schemi riepilogativi. Grazie al suo comodo formato, il libro può essere conservato sempre a portata di mano e consente al lettore una veloce e comoda consultazione. Questo volumetto, che ha un taglio prettamente pratico e operativo, si rivolge dunque principalmente agli operatori del settore economico e finanziario degli enti locali. Un accurato indice analitico rende inoltre più facile e veloce per il lettore reperire gli argomenti ricercati. Gianfranco Di Rago nella sua attività di ufficiale di governo, e dall’art. 31 del citato Testo unico, che consente al sindaco di trasferire proprie attribuzioni ad altro organo in caso di partecipazione alle assemblee consortili, composte «dai rappresentanti degli enti associati nella persona del sindaco o di un suo delegato». Pertanto, la normativa statutaria dell’ente locale, nel disciplinare la materia de qua, potrà prevedere disposizioni compatibili con tali principi, recati dalla legge dello stato, in quanto lo stesso statuto può integrare le norme di legge che stabiliscono il riparto di attribuzioni tra gli organi di governo dell’ente, ma non può derogarle. Nel caso di specie, lo statuto dell’ente locale prevede che «il sindaco può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli assessori o consiglieri». In proposito, il Tar Toscana, con decisione n. 1284/2004, ha respinto il ricorso avverso una norma statutaria concernente la delega ai consiglieri di funzioni sindacali in quanto la stessa escludeva implicitamente che potessero essere delegati compiti di amministrazione attiva, tali da comportare «l’inammissibile confusione in capo al medesimo soggetto del ruolo di controllore e di controllato». Inoltre il Consiglio di stato, con parere n. 4883/11 reso in data 17 ottobre 2012, ha ritenuto fondato un ricorso straordinario al presidente della repubblica in quanto l’atto sindacale impugnato, nel prevedere la delega ai consiglieri comunali di fun- zioni di amministrazione attiva, determinava «una situazione, per lo meno potenziale, di conflitto di interesse». Per completezza va considerato, che il vigente ordinamento non prevede poteri di controllo di legittimità sugli atti degli enti locali in capo al ministero dell’interno e pertanto gli eventuali vizi di legittimità degli atti adottati potranno essere fatti valere solo nelle competenti sedi amministrative ovvero giurisdizionali, secondo le consuete regole vigenti in materia. LE RISPOSTE AI QUESITI SONO A CURA DEL DIPARTIMENTO AFFARI INTERNI E TERRITORIALI DEL MINISTERO DELL’INTERNO CONCORSI Campania Amministrativo esperto gare e contratti. Comune di Acerra (Na), un posto. Scadenza: 1/10/2015. Tel. 081/5219206. G.U. n. 67 Assistente sociale. Comune di Acerra (Na), un posto. Scadenza: 1/10/2015. Tel. 081/5219206. G.U. n. 67 Dirigente del settore pianificazione urbanistica a tempo determinato. Comune di Ercolano (Na), un posto. Scadenza: 5/10/2015. Tel. 081/7881213. G.U. n. 68 Dirigente del settore servizi per l’assetto e il governo del territorio a tempo determinato. Comune di Ercolano (Na), un posto. Scadenza: 5/10/2015. Tel. 081/7881213. G.U. n. 68 Dirigente del settore servizi per le attività produttive e lo sviluppo economico a tempo determinato. Comune di Ercolano (Na), un posto. Scadenza: 5/10/2015. Tel. 081/7881213. G.U. n. 68 Esperto ambientale. Comune di Acerra (Na), un posto. Scadenza: 1/10/2015. Tel. 081/5219206. G.U. n. 67 Istruttore amministrativo a tempo parziale. Comune di Acerra (Na), un posto. Scadenza: 1/10/2015. Tel. 081/5219206. G.U. n. 67 Istruttore di vigilanza. Comune di Acerra (Na), un posto. Scadenza: 1/10/2015. Tel. 081/5219206. G.U. n. 67 Istruttore direttivo contabile. Comune di Acerra (Na), un posto. Scadenza: 1/10/2015. Tel. 081/5219206. G.U. n. 67 Istruttore tecnico. Comune di Acerra (Na), un posto. Scadenza: 1/10/2015. Tel. 081/5219206. G.U. n. 67 Emilia-Romagna Dirigente tecnico a tempo determinato. Comune di Castel San Pietro Terme (Bo), un posto. Scadenza: 5/10/2015. Tel. 051/6954148. G.U. n. 68 Istruttore amministrativo contabile a tempo determinato. Comune di Casalecchio di Reno (Bo), un posto. Scadenza: 15/9/2015. Tel. 051/598288. G.U. n. 61 Istruttore direttivo amministrativo. Comune di Medicina (Bo), un posto. Scadenza: 28/9/2015. Tel. 051/6979111. G.U. n. 66 Liguria Dirigente con requisiti tecnici. Comune di Sanremo (Im), due posti. Scadenza: 28/9/2015. Tel. 0184/580245. G.U. n. 66 Piemonte Dirigente presso il settore lavori pubblici e edilizia pubblica. Comune di Asti, un posto. Scadenza: 19/10/2015. Tel. 0141/399290. G.U. n. 72 Istruttore geometra a tempo determinato. Comune di Armeno (No), un posto. Scadenza: 19/10/2015. Tel. 0322/900106. G.U. n. 72 Puglia Assistente sociale part-time. Comune di Castellaneta (Ta), un posto. Scadenza: 28/9/2015. Tel. 099/8497111. G.U. n. 66 Sardegna Assistente sociale part-time. Comune di Buddusò (Ot), un posto. Scadenza: 17/9/2015. Tel. 079/7159003. G.U. n. 63 Veneto Dirigente amministrativo contabile a tempo determinato. Comune di Portogruaro (Ve), un posto. Scadenza: 17/10/2015. Tel. 0421/277270. Gazzetta Ufficiale n. 70 Dirigente dell’area tecnica a tempo determinato. Comune di Portogruaro (Ve), un posto. Scadenza: 17/10/2015. Tel. 0421/277270. G.U. n. 70 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 25 Settembre 2015 AUTONOMIE LOCALI 39 Una camera delle autonomie garantirà maggiore rappresentatività agli enti locali Ai sindaci piace il nuovo senato Filippeschi: è una svolta. Il bicameralismo è in crisi DI MARCO FILIPPESCHI* http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I sindaci sono favorevoli alla riforma del senato e al superamento del bicameralismo paritario. È una vera svolta per l’Italia. La demagogia e il vuoto radicalismo populista, che disprezzano di fare i conti con la realtà, e prima ancora l’incultura istituzionale o un conservatorismo interessato da ceto politico parlamentarizzato, sono lo specchio del fallimento della politica e del discredito di una classe dirigente, che hanno un prezzo enorme per il nostro paese. Stare fermi significa aprire la strada ad un avvitamento della crisi democratica e ad una completa e pericolosissima perdita di controllo dei residui spazi d’intervento per arginare la crisi finanziaria dello Stato ancora incombente, la stessa crisi che ormai schiaccia le comunità locali. Vorrebbe dire compromettere i segnali di ripresa. Questo è il vero rischio che oggi si corre. Questa è la sostanza degli appelli drammatici per la riforma rivolti dai presidenti Napolitano e Mattarella al Parlamento. Anche a sinistra qualcuno dimentica una tradizione di proposte in favore del superamento del bicameralismo paritario. Di certo i sindaci hanno sempre chiesto, senza distinzioni di parte, che le autonomie locali abbiano luoghi dove possano essere ascoltate per pesare di più. Hanno chiesto il senato delle autonomie. Il bicameralismo italiano è in crisi. Una crisi di lunghissimo periodo, divenuta cronica, che accresce la debolezza e la delegittimazione del parlamento. Come non vedere un difetto strutturale di funzionamento dei rami più alti delle istituzioni, ormai disallineate rispetto ai ritmi delle trasformazioni economiche e sociali. Infatti, l’obbligo che le leggi vengano approvate nella medesima formulazione da entrambi i rami del parlamento non consente di predeterminare i tempi di approvazione delle stesse. Tale limite, combinato alla mancanza di strumenti decisionali degli esecutivi, ha spinto i governi che si sono succeduti a utilizzare in modo patologico decreti legge, questioni di fiducia e maxiemendamenti. Il permanere del bicameralismo paritario è in contraddizione aperta con la riforma del Titolo V della Costituzione. Rappresenta un’evidente testimonianza dell’incompiutezza di questa riforma, che finisce per accentuarne gli elementi di criticità e di conflittualità, privando il sistema di uno strumento fondamentale di rappresentanza, di armonizzazione delle politiche, di reciproca responsabilizzazione nel governo della finanza pubblica, di ancoraggio Marco Filippeschi a interessi diffusi e cruciali per il radicamento della democrazia e per lo sviluppo. Cambiare e completare il Titolo V della Costituzione significa correggere ciò che è imperfetto negli elenchi di materie. Tuttavia è l’esistenza di una sede rappresentativa nuova il rimedio maggiore. La riforma del parlamento e dei poteri del governo, per rafforzare entrambe le istituzioni, è assolutamen- te necessaria: perché regioni e autonomie locali hanno bisogno di stabilità politica e di meccanismi decisionali funzionanti, non hanno bisogno di un potere centrale debole. Questa impossibilità a riformare radicalmente la sfera pubblica (problema italiano, ma anche europeo) mantiene la fratture che bloccano il paese. Alimenta un’antipolitica senza speranza e l’astensionismo elettorale. Il senato delle autonomie garantisce maggiore rappresentatività, cooperazione istituzionale e dunque legittimazione del sistema. Eviterà il contenzioso fra stato e regioni che ha ingolfato la Corte costituzionale. Chi ripropone l’elezione diretta dei senatori, scissa dalla rappresentanza territoriale, propone non per caso anche poteri aggiuntivi che ne sfigurano i compiti, che riporterebbero ai vizi del bicameralismo paritario con un sistema anche più confuso, esposto a rischi di paralisi. Il senato delle autonomie rappresenta un efficace strumento per consentire a regioni ed enti locali di partecipare all’attuazione delle politiche comunitarie e per contribuire attivamente alla loro elaborazione assumendo un ruolo attivo e partecipativo nella fase ascendente del diritto dell’Unione europea. In tutti i sistemi democratici contemporanei dove è vigente un sistema federale o fortemente regionale è presente anche una camera che rappresenta gli enti federati come camera di compensazione dei conflitti e come luogo dove codecidere e meglio indirizzare, tenendo conto delle istanze locali nell’adozione delle principali decisioni politiche. Per l’Italia la camera federale è di fondamentale importanza anche perché le politiche di rientro dal debito e di miglior allocazione della spesa siano efficaci. Tanto più se consideriamo l’enorme sforzo che viene tuttora richiesto alle autonomie locali di concorrere alle politiche di risanamento dei conti pubblici. Dunque, guardando dal basso, ragionando da sindaci, ci sono forti ragioni positive a favore della riforma, le stesse che hanno spinto alcuni di noi particolarmente convinti e impegnati a proporla (anche con il sito web senatodelleautonomie. it) ben prima che Matteo Renzi la incardinasse con coraggio e determinazione nell’iter parlamentare. La razionalizzazione, certo, porta anche risparmi di spesa. Ma soprattutto consentirà di governare meglio e di riportare i cittadini ad apprezzare una politica rinnovata e a partecipare». * presidente Legautonomie e sindaco di Pisa Pagina a cura DELLA LEGA DELLE AUTONOMIE LOCALI Sui dirigenti apicali la legge Madia è troppo rigida Il 28 agosto scorso è entrata in vigore la legge delega n.124 concernente la nuova normativa in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Una vera e propria sfida del governo Renzi in un terreno di riforma in cui si sono cimentati in passato ministri illustri con risultati non ancora soddisfacenti. La legge punta soprattutto sulla profonda riforma della dirigenza pubblica. Rilevante appare dunque la finalità posta all’inizio della norma che collega la disciplina della materia della dirigenza pubblica alla valutazione dei rendimenti dei pubblici uffici e che mira a creare una nuova figura di dirigente selezionato sul principio del merito, competente, proiettato verso l’esterno, orientato al risultato. I principi e i criteri direttivi espressi nella delega riguardano l’istituzione di un nuovo sistema di dirigenza pubblica articolato in ruoli tra loro distinti, ma unificati e coordinati da una disciplina comune dell’accesso basata sul merito e dalla mobilità da un ruolo all’altro. In particolare, con riferimento alla dirigenza degli enti locali, la norma prevede l’istituzione, previa intesa in sede di Conferenza stato-città, del ruolo unico dei dirigenti degli enti locali in cui confluiscono, in sede di prima applicazione, i dirigenti di ruolo negli enti locali e i segretari comunali e provinciali iscritti all’albo nazionale nelle fasce professionali A e B e, con alcune riserve, nella fascia C. Nello stesso tempo è prevista l’abolizione della figura dei segretari e la soppressione. dell’albo. Una decisione storica che ha destato molte perplessità ma che, nel trasformare i segretari in dirigenti, attribuisce ai segretari medesimi, in sede di prima applicazione e per un periodo non superiore a tre anni, la funzione di dirigente apicale degli enti, con l’eccezione delle città metropolitane e dei comuni con popolazione superiore ai 100 mila abitanti per i quali è prevista la possibilità di nominare un direttore generale. Ne deriva che la funzione di direzione viene definita in maniera riduttiva come «attuazione dell’indirizzo politico e coordinamento dell’attività amministrativa» e a «misura» dei segretari in quanto comprende anche il «controllo della legalità dell’azione amministrativa». Con la stessa terminologia la norma definisce anche la funzione di direzione apicale e che addirittura comprende anche la funzione rogante! L’inserimento di questa funzione nella sfera delle competenze del dirigente di vertice (ad eccezione delle città metropolitane e dei comuni che optano per il direttore generale e per i quali si ripropone in termini quasi analoghi il dualismo attuale tra il dg e il dirigente rogante, ex segretario) e l’obbligo per i comuni di conferire l’incarico di direzione apicale ai segretari comunali e provinciali confluiti nel ruolo unico confermano la sensazione che, in attesa di necessari sviluppi in sede di decreti delegati, la definizione della funzione di direzione di vertice sia stata fortemente influenzata dall’esigenza di dare una prima sistemazione ai segretari medesimi in seguito all’abolizione dell’albo. Ma ciò che sorprende è la presenza dell’«obbligo per gli enti locali di nominare comunque un dirigente apicale». L’obbligo implica infatti un problema di scelta circoscritta a soggetti iscritti nel ruolo e potrebbe comportare oneri aggiuntivi tenendo conto del numero e della situazione attuale dei comuni. La generalizzazione dell’obbligo richiederebbe una maggiore attenzione all’esercizio della funzione di direzione apicale che necessita di esperienze e professionalità adeguate e che andrebbe disciplinata in relazione alla dimensione, all’importanza dell’ente e al contesto territoriale, economico e sociale in cui esso opera. Sarebbe pertanto opportuno individuare meglio la platea degli enti interessati e introdurre strumenti di maggiore flessibilità estendendo la possibilità di conferire incarichi di direzione apicale anche a soggetti non iscritti nel ruolo dei dirigenti degli enti locali, ma che siano in possesso di una serie di requisiti analoghi a quelli che saranno fissati per i direttori generali; requisiti previsti dalla legge e certificati dalla stessa Commissione per la dirigenza locale incaricata della gestione del ruolo. In tal modo sarebbe ampliata la possibilità di scelta da parte degli enti locali interessati, sarebbero agevolati i processi di mobilità dei dirigenti dal settore privato al settore pubblico, sarebbe avviata in concreto la riforma del management pubblico insieme con una energica e continua azione di formazione. Mario Collevecchio esperto Legautonomie 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 40 Venerdì 25 Settembre 2015 Mercati & Finanza DA LUNED DÌ 3 AGOSTO IN EDICOLA DICOLA CON http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Oggi la nomina dell’attuale a.d. di Porsche. A Winterkorn una buonuscita da 60 mln Mueller passa al volante di Vw Moody’s taglia l’outlook. Anche Bmw sospettata di frode O rmai è cosa fatta, secondo il quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt: l’attuale numero uno di Porsche, Matthias Mueller, è stato scelto dal consiglio di vigilanza di Volkswagen come amministratore delegato in sostituzione del dimissionario Martin Winterkorn. L’annuncio ufficiale arriverà oggi. Toccherà a Mueller mettersi alla guida della società in questa delicata fase di passaggio, per gestire le ricadute dello scandalo sulle alterazioni ai gas di scarico e tentare di riguadagnare fiducia e credibilità. Per questo la scelta è caduta su un manager le cui caratteristiche fondamentali sono «lealtà e franchezza», scrive il quotidiano. Con una partecipazione del 31,5% Porsche è il primo azionista di Volkswagen. Per Winterkorn si parla di una liquidazione di 28,6 milioni, ma l’ex a.d. potrebbe raccogliere una buonuscita ancora più alta, intorno ai 60 milioni. Intanto lo scandalo si sta allargando a macchia d’olio al di fuori dei confini statunitensi e rischia di investire anche altre case automobilistiche, come la compatriota Bmw. Dopo la richiesta di collaborazione da parte del ministro dei trasporti tedesco Alexan- der Dobrindt, Volkswagen ha rivelato che la manomissione sui dati delle emissioni di auto diesel è avvenuta anche in Europa. Per ora non è chiaro, tuttavia, quanti degli 11 milioni di veicoli interessati si trovino nel Vecchio continente. Qualche nube si addensa anche su Bmw. Nell’anteprima di un articolo che sarà pubblicato oggi su Auto Bild, si legge che il Suv della casa automobilistica di Monaco di Elkann: il consolidamento non si ferma Lo scandalo Volkswagen «è molto grave», ma non frena il progetto di un consolidamento del settore automobilistico, ventilato da Fiat Chrysler: lo ha detto il presidente di Fca e di Exor, John Elkann. «Preferisco non commentare sul caso specifico che è avvenuto alla Volkswagen, vedremo di capire meglio dall’esito delle indagini», ha osservato Elkann, ricordando che «Acea, cioè la voce della categoria, è stata molto chiara dicendo che questo non è un fatto legato all’industria dell’auto ma a un caso specifico di una società». Il numero uno di Fiat Chrysler ha osservato che «indubbiamente tutto quello che è stato detto da Sergio Marchionne sui benefici del consolidamento continua a valere, a prescindere da quello che è avvenuto alla Volkswagen». Una tesi, quella di Marchionne, che «è molto chiara ed è quella re dieci punti percentuali per poi chiudere in calo del 5,15%. Nella bufera sarebbe spuntato anche il nome della controllata spagnola di Volkswagen, Seat: in base a quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais, la casa di Martorell avrebbe montato dal 2009 oltre 500 mila motori diesel con il software incriminato di aver alterato i dati sulle emissioni. Intanto c’è confusione tra i vertici della società di Wolfsburg. Dopo le dimissioni dell’a.d. Martin Winterkorn, ieri anche Ulrich Hackenberg, responsabile della divisio- Baviera X3 xDrive 20d, alimentato da motore diesel, ha emesso ossido di azoto durante un test in strada condotto dall’International Council on Clean Transportation superiore di undici volte rispetto a quanto concesso dalla Ue in condizioni standardizzate. Immediata la risposta del costruttore, che ha negato qualsiasi manipolazione. I mercati si sono subito allarmati: il titolo Bmw è arrivato a cede- di risolvere il problema che ha l’industria automobilistica, legato alle difficoltà di avere ritorni adeguati dai numerosi investimenti. Se ci sono operatori più grandi che riescono ad avere i mezzi per fare questi investimenti su un numero di prodotti, questo va a beneficio dell’industria automobilistica». Elkann si è poi detto «felice che sviluppo dell’automobile e rispetto per l’ambiente siano ancora oggi di grande attualità, al centro dell’impegno non solo mio personale e della mia famiglia, ma anche di Fiat Chrysler Automobiles». Proprio sul tema ambientale, Elkann ha sottolineato che Fca «anche quest’anno è stata inclusa nel prestigioso Dow Jones Sustainability Index World: un fatto che riconosce i risultati conseguiti negli ambiti economico, ambientale e sociale, collocando Fiat Chrysler tra le aziende leader a livello mondiale». © Riproduzione riservata ne R&D di Audi, e Wolfgang Hatz, ingegnere di primo livello di Porsche, hanno lasciato il gruppo. In borsa, nonostante i saliscendi nel corso della seduta, il titolo Vw è terminato poco sopra la parità (+0,58% a 112,15 euro). Tuttavia Moody’s ha tagliato l’outlook su Volkswagen a negativo da stabile. Il rating di lungo termine è confermato al livello A2. Secondo l’agenzia, l’azienda tedesca ha i mezzi finanziari per coprire i 6,5 mi- liardi di euro accantonati per far fronte alla crisi in corso, «anche se il finanziamento di quell’accantonamento limiterà pesantemente la flessibilità sul livello di rating». La preoccupazione principale riguarda la reputazione e la credibilità con i clienti di tutto il mondo. Nel frattempo Bruxelles continua a chiedere «un quadro completo della situazione» e invita tutte le autorità nazionali a indagare e a riferire. © Riproduzione riservata $)37,9,0 +3&56,50 (, %655, , 13)99, (, &9,0/,! *0/(,! 4,'&7! .&5)3,) 13,.) 4, 10440/0 -)++)3) +3&56,5&.)/5) .)/53) 4, *03.&/0 46 888",5&-,&0++,",5#.)3'&5, '-,''&/(0 46- 3,26&(30 & ()453& Quotazioni Realtime TA S S I E VA L U T E Cambi Divisa Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali Valuta/ Euro U.i.c. prec. Var. ass. Cross su $ Tassi e dati macro Tassi Euro Ultima Prece- Variaz. rilevazione dente assoluta Corona Ceca 27,162 27,09 0,0720 24,1633 Tasso ufficiale di riferimento 0,05 0,15 0,10 Corona Danese 7,4612 7,4599 0,0013 6,6375 Rendistato Bankitalia(lordi) 1,27 1,34 -0,08 Corona Norvegese 9,463 9,237 0,2260 8,4183 Tasso Inflazione ITA 0,20 0,20 0,00 Corona Svedese 9,4292 9,3798 0,0494 8,3882 Tasso Inflazione EU 0,10 0,20 -0,10 Dollaro Australiano 1,6147 1,5813 0,0334 1,4364 Indice HICP EU-12 118,20 118,30 -0,10 Dollaro Canadese 1,5039 1,479 0,0249 1,3379 HICP area EURO ex tobacco Dollaro N Zelanda 1,7857 1,7712 0,0145 1,5886 Tasso annuo crescita PIL ITA 0,67 0,16 0,52 Dollaro USA 1,1241 1,115 0,0091 - Tasso di disoccupazione ITA 12,12 12,97 -0,85 Fiorino Ungherese 314,21 310,91 3,3000 279,5214 Franco Svizzero 1,0928 1,0882 0,0046 0,9722 Rand Sudafricano 15,7352 15,2287 0,5065 13,9980 Sterlina GB 0,7387 0,7297 0,0090 0,6571 Yen Giapponese 134,48 134,03 0,4500 119,6335 4,23 4,2036 0,0264 Zloty Polacco 3,7630 116,97 116,96 0,01 LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metà del mese. Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con periodicità trimestrale. Inflazione. È la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato ogni mese dall’Istat. Il primo quotidiano inanziario italiano E.O.N.I.A. Scadenza E.O.N.I.A. Scadenza 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi -0,138 -0,143 -0,145 -0,147 -0,148 -0,151 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 12 mesi -0,154 -0,156 -0,158 -0,161 -0,163 -0,167 Preziosi e metalli Den. Let. Preziosi ($ per oncia) Oro 1154,18 1154,39 Argento 15,15 15,17 Palladio 653,1 656,1 Platino 954,5 957,9 Metalli ($ per tonn.) Aluminium 1579,5 1578,5 Rame 5051 5050 Piombo 1697 1696,5 Nickel 9925 9900 Den. Stagno 15250 Zinco 1678 Monete e Preziosi (quote in €) Sterlina (v.c) 229,79 Sterlina (n.c) 231,67 Sterlina (post 74) 231,67 Marengo Italiano 182,69 Marengo Svizzero 180,41 Marengo Francese 179,19 Marengo Belga 178,59 Let. 15200 1677 265,32 270,22 270,22 203,91 202,45 201,02 201,02 Euribor Irs Euribor Scadenza Int. Rate Swap (Euro) Scad. Denaro Lettera 1 Sett. 2 Sett. 1M 2M 3M 6M 9M 12 M Fonte: EMMI -0,141 -0,143 -0,107 -0,066 -0,039 0,033 0,083 0,147 Valori al 23/09/2015 Btp Btp Scadenza Rendimento 2Yr BTP 3Yr BTP 5Yr BTP 10Yr BTP 30Yr BTP 0,134 0,294 0,750 1,744 2,837 1 anno 0,011 0,051 2 anni 0,040 0,080 3 anni 0,113 0,153 4 anni 0,224 0,264 5 anni 0,352 0,392 6 anni 0,482 0,522 7 anni 0,613 0,653 8 anni 0,738 9 anni 0,855 0,895 10 anni 0,959 0,999 12 anni 1,134 1,174 15 anni 1,318 1,358 20 anni 1,467 1,507 25 anni 1,501 1,541 30 anni 1,505 1,545 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 0,778 M E R CAT I E F I NA N Z A A Milano il Ftse Mib cede il 2,31%. Euro in progresso a 1,1287 $ L’auto affossa le borse Venerdì 25 Settembre 2015 41 SU ALEXANDRIA Montepaschi e Nomura, L’indice europeo del settore perde il 3,37% c’è l’intesa http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S eduta in rosso per i principali listini europei, appesantiti dal calo del comparto automobilistico in Europa e dai timori sulla crescita globale. Lo Stoxx Europe 600 Automobiles & Part ha lasciato sul terreno il 3,37%. A poco è servito il dato tedesco sull’indice Ifo di fiducia delle imprese, che a sorpresa è salito in settembre a 108,5 punti. Nessun impatto neanche dai dati macro americani, con gli ordini di beni durevoli che sono scesi del 2% in agosto rispetto al consensus che vedeva una flessione del 2,3%. A Milano il Ftse Mib ha perso il 2,31% a 20.581 punti e l’All Share il 2,17% a 22.188. In Europa giù Parigi e Madrid (-1,93%), Francoforte (-1,92%) e Londra (-1,17%). A New York, intorno a metà seduta, Dow Jones e Nasdaq arretravano di circa un punto percentuale. Lo spread fra Btp decennali e Bund tedeschi è terminato in lieve progresso AER LINGUS a 114,50. A piazza Affari Fca (-7,5% a 11,35 euro) è stato il titolo più penalizzato dall’affaire Volkswagen (si veda articolo alla pagine precedente). In rosso anche B. Unicem (-5,88% a 14,73 euro), penalizzata dal downgrade di Morgan Stanley a equalweight, con prezzo obiettivo che sale da 16,5 a 16,75 euro. Cnh I. (-5,7% a 5,785 euro) ha invece pagato il profit warning di Caterpil- lar, aggiornando i minimi storici a 5,81 euro. In rosso le banche: Ubi B. ha ceduto il 2,38%, B.P.E. Romagna il 2,37%, B.P. Milano l’1,77%, Unicredit l’1,55%, Intesa Sanpaolo l’1,31%, B. Popolare lo 0,82%. In controtendenza Mediobanca (+0,12%). Ha resistito ai cali diffusi anche Enel Gp (-0,13%). Su Campari (-1,41% a 6,98 euro) Bernstein ha avviato la copertura con rating mar- RISTRUTTURAZIONE IN MANO A SEA Caterpillar, il colosso americano delle macchine movimento terra, ha annunciato una ristrutturazione che comporterà fino a 10 mila licenziamenti. Entro il 2016 gli esuberi saranno 4-5 mila. Il gruppo ha inoltre tagliato le stime sui ricavi per il 2015: ora sono previste vendite pari a 48 miliardi di dollari (42,5 mld euro), cioè un miliardo in meno rispetto all’outlook fornito in precedenza. L’azienda si aspetta di ridurre i costi operativi di circa 1,5 mld di dollari (1,3 mld euro) annui. «Stiamo affrontando una convergenza di condizioni di mercato difficili in regioni e settori chiave, quelli energetico e minerario», ha dichiarato il presidente e a.d. Doug Oberhelman. «Pur avendo già fatto significativi aggiustamenti quando erano emerse queste condizioni di mercato, adesso stiamo facendo azioni ancor più decise». Oberhelman ha detto di «non prendere alla leggera queste decisioni», fiducioso «che questi passi addizionali metteranno Caterpillar in una posizione migliore per quando la domanda migliorerà». La Regione Lombardia vuol essere protagonista della prossima fusione tra Sea (gestore di Linate e Malpensa) e Sacbo (Orio Al Serio) ed è pronta ad acquistare l’intera quota, o una sua parte, che la società presieduta da Pietro Modiano detiene nel gestore dell’aeroporto bergamasco, pari al 30,98%. «Se Sea decide di vendere e anche Sacbo è d’accordo, noi ci siamo», ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, aggiungendo che «siamo interessati a partecipare alla ristrutturazione del sistema aeroportuale lombardo, le risorse economiche le abbiamo». I cda di Sea e Sacbo hanno analizzato lo studio di fattibilità della fusione redatto da Stefano Paleari, direttore scientifico dell’Iccsai, l’istituto che studia la competitività nel settore dell’aviazione, e hanno deciso di procedere. L’obiettivo è quello di creare un soggetto unico in cui far confluire le gestioni dei tre aeroporti. «Di sicuro», ha proseguito Maroni, «l’obiettivo non è entrare con una quota dell’1% o dello zero virgola. Stiamo dialogando con tutti, ma non dipende da me. Sono decisioni che spettano agli azionisti: se loro sono disponibili, ne parliamo». ket perform e target price a 7,5 euro. Nel resto del listino in evidenza Expert System (+2,54%), che ha perfezionato l’acquisizione del 100% di Temis, azienda francese leader in soluzioni per il text analytics. In calo frazionale B. Stabili (-0,22% a 0,677 euro): SocGén ha alzato il rating sul titolo a buy confermando il target price a 0,8 euro. Nei cambi, l’euro ha archiviato le contrattazioni in rialzo a 1,1287 dollari e 134,62 yen, trainato dalle parole del presidente della Bce, Mario Draghi, che mercoledì aveva escluso un ulteriore allentamento monetario nel breve periodo. Per le materie prime, hanno prevalso gli acquisti sul petrolio, che a Londra (Brent) era scambiato a 48,17 dollari e a New York (Wti) a 44,73. In forte accelerazione l’oro, che guadagnava circa 20 dollari sul filo di 1.153 dollari. © Riproduzione riservata IN INDIA Da Ryanair Caterpillar Lombardia Enel Gp 398 milioni verso 10 mila vuol rilevare compra agli azionisti licenziamenti quote Sacbo Blp Energy Ryanair Holdings distribuirà agli azionisti 398 milioni di euro dei proventi derivanti dalla cessione della partecipazione in Aer Lingus. Il vettore low cost ha inoltre annunciato che emetterà titoli di tipo B in favore degli investitori, nel quadro del programma che dovrebbe essere perfezionato entro fine anno. A dicembre è prevista un’assemblea straordinaria degli azionisti per approvare l’operazione. Il presidente della compagnia aerea, David Bonderman, ha riferito che il payout porterà i fondi totali distribuiti ai soci nel 2015 a 800 milioni di euro e a oltre 3,3 miliardi dal 2008. Questo mese Ryanair ha rivisto al rialzo le stime per l’esercizio al 31 marzo 2016 nella scia delle attese di un traffico in aumento nei prossimi mesi e di prezzi dei biglietti migliori del previsto. L’utile netto annuale, secondo le nuove previsioni, sarà compreso fra 1,175 e 1,225 miliardi di euro rispetto alla precedente forchetta di 940-970 milioni. Il numero di passeggeri trasportati nell’intero esercizio è indicato a 104 milioni, uno in più rispetto alla precedente stima e 4 mln in più rispetto alla stima di inizio anno. © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata Enel Green Power ha annunciato l’acquisizione di una quota di maggioranza di Blp Energy, società indiana attiva nel solare ed eolico, controllata da Bharat Light & Power, per un corrispettivo totale di circa 30 milioni di euro. «Con questa operazione», sottolinea la società, «Egp entra nel mercato delle rinnovabili indiano e per la prima volta nella regione Asia-Pacifico». Blp, una delle più importanti società di rinnovabili in India, possiede e gestisce impianti eolici negli stati di Gujarat e Maharashtra con una capacità installata complessiva di 172 Mw e una produzione totale annuale di 340 Gwh. La società possiede inoltre un portafoglio di circa 600 Mw di progetti eolici in diverse fasi di sviluppo. «Questa acquisizione apre le porte per Enel Green Power all’enorme potenziale del mercato indiano e a un’ulteriore espansione in Asia», ha dichiarato l’a.d. Francesco Venturini. «Abbiamo intenzione di contribuire all’obiettivo del governo indiano di aumentare la quota di rinnovabili nel portafoglio energetico del paese. Egp è anche interessata a partecipare con Blp Energy alle prossime gare solari pubbliche». Giornata sugli scudi a piazza Affari per il Montepaschi, che ha guadagnato il 4,45% a 1,548 euro, anche lontano dai massimi di seduta. A spingere gli acquisti è stato l’accordo sottoscritto con Nomura relativo all’operazione di finanza strutturata Alexandria. L’intesa regola le condizioni della chiusura anticipata delle operazioni, poste in essere nel 2009 e riguardanti un investimento in Btp in asset swap con scadenza 2034, del valore di 3 miliardi di euro, finanziato con un Long Term Repo di pari durata. Applicando una metodologia di pricing condivisa tra le parti, la chiusura anticipata della posizione complessiva avrebbe comportato un esborso di 799 milioni, comprensivo di 188 mln corrispondenti al ristoro della perdita di funding benefit che Nomura aveva subìto per effetto della chiusura anticipata dell’operazione. All’esito della transazione, l’esborso effettivo a carico di Mps si è ridotto a 359 milioni. Quindi il Monte ha beneficiato di un minor esborso di 440 mln rispetto al pricing condiviso della transazione. Sotto il profilo patrimoniale l’accordo determina, rispetto ai dati al 30 giugno scorso, un impatto stimato positivo di circa 70 punti base in termini di common equity Basilea 3 full application e di circa 56 punti su base transitional. Vi sono poi altri impatti positivi su altri profili regolamentari: viene a cadere ogni rischio di potenziali violazioni della regola prudenziale dei grandi rischi, oltre al venir meno della volatilità prospettica del patrimonio di vigilanza dovuta al trattamento prudenziale della riserva Afs collegata all’operazione, che viene cancellata dal bilancio. Inoltre l’accordo ha un impatto positivo di liquidità per circa 500 milioni. «Sono soddisfatto di aver chiuso l’ultima operazione problematica legata alla precedente gestione della banca: questo importante risultato rafforza patrimonialmente Banca Monte dei Paschi, migliora la sua redditività prospettica e normalizza la sua posizione finanziaria», ha commentato l’a.d. Fabrizio Viola. Dal canto suo, Nomura ha precisato che l’accordo con Mps non implica alcuna ammissione di irregolarità e che l’impatto negativo sui conti del secondo trimestre ammonta a 34,5 miliardi di yen (256 mln euro). © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 42 Venerdì 25 Settembre 2015 M E R CAT I E F I NA N Z A POLAR CAPITAL FUNDS Comparto Classe di Azioni Global Technology EUR GBP USD Healthcare Opportunities EUR GBP USD Polar Japan Fund USD GBP JPY UK Absolute Return Class A EUR Class A GBP Class A USD Class I EUR Class I GBP Class I USD NAV Helvetia Vita S.p.A. - Compagnia Italo Svizzera di Assicurazioni sulla Vita S.p.A. Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano Valori al 21,53 23/09/2015 15,7600 23/09/2015 24,0000 23/09/2015 24,66 18,0500 27,4700 20,41 13,3700 2448,0100 12,22 10,2523 16,5042 12,5050 10,4927 16,8911 23/09/2015 23/09/2015 22/09/2015 24/09/2015 24/09/2015 24/09/2015 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 BANCASSICURAZIONE Valori al 24/09/2015 UNIT LINKED Ivy Gl.Investors Asset Strat.A EUR 1387,72 www.polarcapital.co.uk http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Entra in Helvetia con il tuo Smartphone UNIDESIO 760071 12,175 18/09/2015 UNIDESIO 760129 12,106 18/09/2015 UNIDESIO 760183 11,336 18/09/2015 UNIDESIO 760072 12,040 18/09/2015 UNIDESIO 760130 10,8590 18/09/2015 UNIDESIO 760185 11,3050 18/09/2015 UNIDESIO 760073 12,065 18/09/2015 UNIDESIO 760137 10,6150 10/07/2015 UNIDESIO 760186 11,2700 18/09/2015 UNIDESIO 760075 12,954 18/09/2015 UNIDESIO 760139 11,885 18/09/2015 UNIDESIO 760187 11,7280 18/09/2015 UNIDESIO 760078 11,5390 18/09/2015 UNIDESIO 760140 11,9280 18/09/2015 UNIDESIO 760189 11,8050 18/09/2015 UNIDESIO 760080 11,5540 18/09/2015 UNIDESIO 760147 11,9820 18/09/2015 UNIDESIO 760191 10,448 18/09/2015 UNIDESIO 760082 11,6170 18/09/2015 UNIDESIO 760149 11,9220 18/09/2015 UNIDESIO 760192 11,7130 18/09/2015 UNIDESIO 760085 10,797 18/09/2015 UNIDESIO 760150 11,898 18/09/2015 UNIDESIO 760193 11,9310 18/09/2015 UNIDESIO 760088 12,2680 18/09/2015 UNIDESIO 760156 10,292 18/09/2015 UNIDESIO 760198 7,2540 18/09/2015 UNIDESIO 760091 12,4210 18/09/2015 UNIDESIO 760201 11,363 18/09/2015 UNIDESIO 760095 10,569 18/09/2015 UNIDESIO 760202 12,026 18/09/2015 UNIDESIO 760096 11,1050 18/09/2015 UNIDESIO 760203 12,9370 18/09/2015 UNIDESIO 760205 10,8640 18/09/2015 UNIDESIO 760098 12,332 UNIDESIO 760099 MetLife Europe Limited Rappresentanza Generale per l’Italia Via Andrea Vesalio n. 6 00161 Roma 18/09/2015 12,4860 18/09/2015 UNIDESIO 760159 11,9520 18/09/2015 UNIDESIO 760160 11,658 18/09/2015 UNIDESIO 760163 10,0940 18/09/2015 UNIDESIO 760206 10,8230 18/09/2015 UNIDESIO 760169 12,765 18/09/2015 UNIDESIO 760210 12,084 18/09/2015 UNIDESIO 760102 11,235 18/09/2015 UNIDESIO 760104 11,1090 18/09/2015 UNIDESIO 760170 11,747 18/09/2015 UNIDESIO 760216 10,867 18/09/2015 UNIDESIO 760105 10,7090 18/09/2015 UNIDESIO 760174 12,0870 18/09/2015 UNIDESIO 760229 11,004 18/09/2015 UNIDESIO 760106 12,0070 18/09/2015 UNIDESIO 760179 11,638 18/09/2015 UNIDESIO 760234 10,067 18/09/2015 UNIDESIO 760109 11,5590 18/09/2015 UNIDESIO 760180 11,8770 18/09/2015 UNIDESIO 760235 10,003 18/09/2015 UNIDESIO 760125 12,152 18/09/2015 UNIDESIO 760182 7,5350 18/09/2015 UNIDESIO 760243 10,000 18/05/2015 UNIT LINKED - FONDI INTERNI Valorizzazione al: 23/09/15 MetLife Protezione in Crescita 70% 1,338 MetLife Protezione in Crescita 90% 1,108 MetLife Protezione in Crescita 80% 1,232 Alico Monet. Protetto 1,107 23/09/15 11,6790 18/09/2015 UNIDESIO 760157 AZZOAGLIO CONSERVATIVO AZZOAGLIO DINAMICO AZZOAGLIO EQUILIBRATO UNIDESIO PRUDENTE UNIDESIO MODERATO UNIDESIO ATTIVO UNIDESIO VIVACE OBBLIGAZIONARIO MISTO AZIONARIO EURO AZIONARIO GLOBALE BILANCIATO CONSERVATIVE 6,741 5,537 6,731 11,513 11,766 12,079 11,942 10,677 9,316 11,791 11,711 10,384 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 18/09/2015 Alico P.P. Eur 2015 23/09/15 0,974 Alico P.P. Global 2028 23/09/15 1,085 Alico P.P. Eur 2016 23/09/15 0,996 Alico P.P. Global 2029 23/09/15 1,229 Alico P.P. Eur 2017 23/09/15 1,028 Alico P.P. Global 2030 23/09/15 1,202 Alico P.P. Eur 2018 23/09/15 1,067 Alico P.P. Global 2031 23/09/15 1,286 FTSE MIB 2010 106,409 29/07/2015 Alico P.P. Eur 2019 23/09/15 1,098 Alico P.P. Global 2032 23/09/15 1,204 Alico P.P. Eur 2020 23/09/15 1,122 DUAL INDEX - 2012 103,162 23/09/2015 Alico P.P. Eur 2021 23/09/15 1,159 Alico Prot.Trim. Eur 23/09/15 1,083 DUAL INDEX - 2013 99,623 23/09/2015 Alico P.P. Eur 2022 23/09/15 1,163 Alico Prot.Trim. Usa 23/09/15 1,089 INDEX EURO DIVIDEND - 2013 102,591 23/09/2015 Alico P.P. Eur 2023 23/09/15 1,199 Alico Gest.Bilanc.Glob 23/09/15 1,392 INDEX EuroCrescita 2014 96,019 23/09/2015 Alico P.P. Eur 2024 23/09/15 1,145 Alico Gest.Azion.Glob 23/09/15 1,443 INDEX TOP DIVIDEND 2013 104,977 23/09/2015 Alico P.P. Eur 2025 23/09/15 1,150 Alico Gest.Bilanc.Eur 23/09/15 1,398 INDEX TRENTA 2011 120,952 29/07/2015 Alico P.P. Eur 2026 23/09/15 1,395 Alico Gest.Azion. Eur 23/09/15 1,388 INDEX FOUR E 50 - 2011 119,835 29/07/2015 Alico P.P. Eur 2027 23/09/15 1,194 Alico Aper.Indiciz.Eur 23/09/15 0,993 INDEX STOXX EUROPE - 2011 123,752 29/07/2015 Alico P.P. Eur 2028 23/09/15 1,081 Alico Aper.Indiciz.Usa 23/09/15 1,622 EUROSTOXX 50 - 2012 107,767 23/09/2015 Alico P.P. Eur 2029 23/09/15 1,209 Alico Aper.Indiciz.Glo 23/09/15 1,298 Alico P.P. Eur 2030 23/09/15 1,223 Alico Aper.Indiciz.Ita 23/09/15 0,869 Alico P.P. Eur 2031 23/09/15 1,270 Alico Liquidita’ 23/09/15 1,063 Alico R. Prudente 23/09/15 1,226 Alico P.P. Eur 2032 23/09/15 1,196 Alico P.P. Usa 2015 23/09/15 1,025 Alico P.P. Usa 2016 23/09/15 1,067 Alico P.P. Usa 2017 23/09/15 1,083 Alico P.P. Usa 2018 23/09/15 1,142 Alico Multi Comm. 23/09/15 0,458 Alico P.P. Usa 2019 23/09/15 1,184 Alico R. Peak Usa 2015 23/09/15 1,008 Alico P.P. Usa 2020 23/09/15 1,204 Alico R. Peak Usa 2020 23/09/15 Alico P.P. Usa 2021 23/09/15 1,275 Alico R. Peak Usa 2025 23/09/15 Alico P.P. Usa 2022 23/09/15 1,244 Alico R. Peak Usa 2030 23/09/15 1,279 Alico P.P. Usa 2023 23/09/15 1,288 Alico R. Peak Usa 2035 23/09/15 1,284 Alico R. Peak Eur 2015 23/09/15 1,044 Alico R. Peak Eur 2020 23/09/15 1,181 Alico R. Peak Eur 2025 23/09/15 1,260 Alico R. Peak Eur 2030 23/09/15 1,338 Alico R. Crescita 23/09/15 1,153 Alico R. Multi Comm. 23/09/15 0,435 1,525 1,265 Alico P.P. Usa 2028 23/09/15 1,191 Alico P.P. Usa 2029 23/09/15 1,119 Alico R. Peak Eur 2035 23/09/15 1,272 Alico P.P. Usa 2030 23/09/15 1,325 Alico R. Peak Asia 2015 23/09/15 1,093 Alico P.P. Usa 2031 23/09/15 1,393 Alico R. Peak Asia 2020 23/09/15 1,273 23/09/15 1,408 23/09/15 1,506 Alico P.P. Usa 2032 23/09/15 1,320 Alico R. Peak Asia 2025 Alico P.P. Global 2015 23/09/15 0,972 Alico R. Peak Asia 2030 Alico P.P. Global 2016 23/09/15 1,004 Alico R. Peak Asia 2035 23/09/15 1,490 Alico P.P. Global 2017 23/09/15 0,965 Alico Sec. Acc. 2016 23/09/15 1,047 Alico P.P. Global 2018 23/09/15 1,084 Alico Sec. Acc. 2017 23/09/15 1,072 Alico P.P. Global 2019 23/09/15 1,171 Alico P.P. Asia 2015 23/09/15 1,126 Alico P.P. Global 2020 23/09/15 1,140 Alico P.P. Global 2021 23/09/15 1,182 Alico P.P. Asia 2020 23/09/15 1,292 Alico P.P. Global 2022 23/09/15 1,154 Alico P.P. Asia 2025 23/09/15 1,400 Alico P.P. Global 2023 23/09/15 1,203 Alico P.P. Asia 2030 23/09/15 1,436 Alico P.P. Global 2024 23/09/15 1,156 Alico P.P. Asia 2035 23/09/15 1,490 Alico P.P. Global 2025 23/09/15 1,187 Alico Long Investment 23/09/15 0,773 Alico P.P. Global 2026 23/09/15 1,438 Alico Agriculture 23/09/15 0,416 Alico P.P. Global 2027 23/09/15 1,166 Alico Metals 23/09/15 0,419 www.metlife.it 11,553 UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 14,637 18/09/2015 OBBIETTIVO 03/2021 9,544 18/09/2015 OBBIETTIVO 05/2021 - 18/09/2015 HIGH DIVIDEND 8,452 18/09/2015 MEGATREND 8,248 18/09/2015 PREVIMISURATO PREVIBRIOSO PREVIDINAMICO 13,591 13,459 13,984 17/09/2015 17/09/2015 17/09/2015 12,151 12,600 12,329 13,124 13,420 13,545 13,172 13,384 14,424 31/08/2015 31/08/2015 31/08/2015 31/08/2015 31/08/2015 31/08/2015 31/08/2015 31/08/2015 31/08/2015 FPA - LINEE LINEA 1 LINEA 1 - FASCIA A LINEA 1 - FASCIA B LINEA 2 LINEA 2 - FASCIA A LINEA 2 - FASCIA B LINEA 3 LINEA 3 - FASCIA A LINEA 3 - FASCIA B 151,730 HELVETIA EUROCRESCITA 91,225 23/09/2015 HELVETIA EUROPE BALANCED 210,900 22/09/2015 HELVETIA WORLD BOND 240,170 22/09/2015 ATTIVO SPECIFICO Obbiettivo 5/2021 - 23/09/2015 23/09/15 UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO UNIT LINKED - FONDI INTERNI 23/09/2015 23/09/15 18/09/2015 HELVETIA WORLD EQUITY 97,753 Alico P.P. Usa 2027 11,078 29/07/2015 103,664 Alico P.P. Usa 2026 18/09/2015 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 118,905 HELVETIA THESAURA - Ed. 04-2014 1,191 10,291 HELVETIA 4-30 HELVETIA THESAURA - Ed. 04-2013 1,257 18/09/2015 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE CANALE AGENTI E BROKER 1,153 23/09/15 18/09/2015 13,857 INDEX LINKED 1,244 23/09/15 18/09/2015 11,594 GLOBAL EQUITY PIP - FONDI INTERNI 96,658 Alico P.P. Usa 2025 10,688 BALANCED INDEX LINKED HELVETIA QUATTRO.10 Alico P.P. Usa 2024 BOND MIX 23/09/2015 PIP - FONDI INTERNI HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 12,380 22/09/2015 HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 13,010 22/09/2015 22/09/2015 HELVETIA GLOBAL BALANCED 171,640 22/09/2015 HELVETIA GLOBAL EQUITY 125,680 22/09/2015 FPA - LINEE LINEA GARANTITA 12,342 31/08/2015 LINEA BILANCIATO 13,598 31/08/2015 LINEA OBBLIGAZIONARIO 13,127 31/08/2015 LINEA AZIONARIO 10,329 31/08/2015 www.helvetia.it Il resto, scopritelo da voi. CNP Alpenbank Aggressive CNP Alpenbank Balanced CNP Alpenbank Dynamic CNP Alpenbank Substance CNP CIIS Aggressivo CNP CIIS Dinamico CNP CIIS Equilibrato CNP CIIS Moderato CNP CIIS Prudente CNP CIIS Total Return CNP Crescita CNP Fondo Interno Certius IV CNP Fondo Interno Certius V CNP Linea Conservativa CNP Moderato CNP Protezione CNP Prudente CNP Reddito 99,92 94,30 123,23 107,64 91,58 92,66 92,78 95,20 97,72 97,42 93,97 81,15 68,69 94,96 96,80 97,17 98,09 98,94 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 94,96 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 22/09/2015 UNIT LINKED UNIT in EURO Quality Progress Maximum Global Equity Global 100 Flex Equity 100 Opportunità Reddito Opportunità Reddito Plus DATA PREZZO 16/09/2015 16/09/2015 16/09/2015 16/09/2015 16/09/2015 16/09/2015 16/09/2015 16/09/2015 7,555 6,9420 5,6110 6,2320 5,3200 12,182 4,940 4,748 NEW + VELOCE + MODERNO + BELLO + RICCO + FACILE DA USARE DA LEGGERE DA CONDIVIDERE NEI CONTENUTI DA NAVIGARE EUROVITA ASSICURAZIONI S.p.A. Via dei Maroniti, 12 - 00187 - Roma Tel. 06 474821 www.eurovita.it 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it M E R CAT I E F I NA N Z A D=:>=7 67: 5><D=: B3E7=3%:6:57 BREVI BC3F:>=7 D=:53 3??3;C3=C7 57=CA3;7 6: 5><<:CC7=F3 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Groupon taglierà 128 persone in Italia: lo ha rivelato una fonte vicina al dossier. Il gruppo aveva annunciato il taglio di 1.100 posti di lavoro a livello mondiale. Pirelli. L’assemblea dei portatori delle obbligazioni emesse da Pirelli & C. e garantite da Pirelli Tyre per complessivi 500 milioni di euro in scadenza nel 2016 ha approvato la proposta di modifica al regolamento del Prestito obbligazionario 2016, in seguito al trasferimento del 20,34% circa del capitale ordinario di Pirelli da Camfin a Marco Polo Industrial Holding. 5HH<EA 5BB5>FA 5;;<G8<75FA j 7<; /+)*-2.,2* 5VVTWT¥][LbTXWP 5RRT^OTNL][TNP3 GWTXWP OPT 7X& V^WT EL_PWL&<OTNP EF5J<A@9 G@<75 5BB5>F5@F9 & HTLUP DT¥X[RTVPW]X * j -))/. BTLWX[X "6A#' ARRP]]X3 LQQTOLVPW]X 89> 7A@FD5FFA 8< 8<EBA@<6<><F5p D9>5F<HA 5>>5 7AEFDG& J<A@9 89>>5 @GAH5 E7GA>5 BD<?5D<5 5 :5HAD9 89> 7A?G@9 8< >A<5@A B[XNPO^[L OT 5RRT^OTNLbTXWP3 5YP[]L' 7[T]P[TX OT 5RRT^OTNLbTXWP3 AQQP[]L PNXWXVTNL& VPW]P YTf _LW]LRRTX¥L LT ¥PW¥T OPUUpL[]' 1, OPU 8'>R¥ */,(+))/' 8L]L OT 5RRT^OTNLbTXWP3 +,()2(+)*. NXW OP]P[& VTWLbTXWP W' +.,' @^VP[X OT XQQP[]P [TNP_^]P3 ,' 5RRT^OTNL]L[TX3 & DF< :9DDG77<A ?59EFD5& ?< P 7AD?5 9>9FFD<75 ¥WN HLUX[P OPUUpXQQP[]L3 NLWXWP LWW^X OT m *-2'/,2%/) "<H5 P¥NU^¥L#' BTLWX[X% UT +,()2(+)*. <U 8T[P]]X[P ;PWP[LUP 8['¥¥L EOYOHRH 4SUHJJO AnsaldoBreda. È stato firmato a Roma l’accordo tra Hitachi, AnsaldoBreda e i sindacati sulla cessione del ramo d’azienda a Hitachi Rail Italy. La nuova società, che farà riferimento al gruppo Hitachi, sarà composta da 1.974 dipendenti, di cui 1.930 in Italia. Ubi banca potrebbe rinviare la trasformazione in spa qualora il 7 ottobre il Tar del Lazio decidesse di accettare la richiesta di sospensiva dei decreti attuativi della riforma delle popolari: lo ha detto Andrea Moltrasio, presidente del consiglio di sorveglianza. Alba leasing ha scelto Accenture per supportare il proprio programma di trasformazione digitale. Azimut ha acquistato l’intero capitale di Financial Lifestyle Partners (Flp) tramite la sua controllata australiana Az Next Generation Advisory (Az Nga). L’accordo prevede, per il 49%, un concambio di azioni Flp con azioni Az Nga e un progressivo riacquisto di tali azioni nei prossimi dieci anni. Il controvalore è di circa 3,2 mln di euro. Borsalino. L’imprenditore astigiano Marco Marenco, ex patron della Borsalino, arrestato alcuni mesi fa in Svizzera, è stato estradato in Italia e condotto al carcere di Asti. L’imprenditore è accusato di bancarotta fraudolenta. Total. Alcuni scambi di mercato della società francese negli Stati Uniti sono sotto indagine da parte della Commodity Futures Trading Commission (Cftc). L’azienda ha fatto sapere di essere in trattativa per risolvere la situazione. <'*# 7X[OL[ E'Y'5' 6TPUUL EP[_TbT 7':' B'<' )*1//12))+* 5HH<EA 8< ;5D5 <<'*'*# 5YYLU]X EP[_TbT @' )*(+)*. 9p TWOP]]L Y[XNPO^[L LYP[]L j TW LVMT]X G9 j NXW LRRT^OTNLbTXWP L QL_X[P OPU Y[PbbX YTf ML¥¥X% LT ¥PW¥T L[]' 1+ OPU 8'>_X @' */, OPU *+')-'+))/ P ¥¥'VV'TT'% YP[ TU kEP[_TbTX OT Y[PUTP_X% ][L¥YX[]X% [PN^YP[X P(X ¥VLU]TVPW]X OT QLWRST OT¥TO[L]L]T ^VTOT% ¥LMMTP P VXWOTRUTP [P¥TO^L]T OLU NTNUX OT OP& Y^[LbTXWP OPUUP LNZ^P [P!^P ^[MLWP PO TWO^¥][TLUT Y[X_PWTPW]T OLRUT TVYTLW]T OT OPY^[LbTXWP OT 6TPUUL% 7X¥¥L]X P ?L¥¥LbbL "6<#' BP[TXOX )*()*(+)*/ j ,*(*+(+)*0 "YX¥¥TMTUP [TWWX_X OT LWWT ^WX% WX LU ,*(*+(+)*1#' <VYX[]X Y[P¥^W]X m *'.))')))%)) XU& ][P <H5 WPU ][TPWWTX "m .))')))%)) XU][P <H5 LWW^T#' 7<;' /,2/*--1:: <<'*'/# 7XOTNP 7BH j 2)'.*',2'))&. 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"<U B[P¥TOPW]P# <WR' 3PILUWS ?LWWO 3B? _67;:3 A7?7CC>` 5HVWLPMUHRJS 7QOPOH !<S" B<9=<6 569 4=;B<9 @B5 6@A ;9:3<= Y>3?4= 56::[3556AA3Z AHL% !#*0" ')&0/)')( 7DW1 !#*0" ')&0/)*(*0) 3VVKSO GK DJJKUGKFDXKONH GK DPPDLTO 9E EHBILG= ?DA F= C=L= GA@E=HNA JLI?A@OL= =JALN= LAF=NEP= =FFW=BBE@=GAHNI @AF MALPEQEI @E LABAQEIHA M?IF=MNE?= @=F MANNAG>LA '%&* =@ =CIMNI '%&- T /32 +'+&',&/,+ @E ?OE =F >=H@I JO>>FE?=NI MO 2:83 ; 9ALEA 9JA?E=FA H# *- @AF ''$%*$'%&* S MN=N= =CCEO@E?=N= EH @=N= (&$%,$'%&* =FF= @ENN= 0:995.66 918;3/1 984 @E 5EF=HI JAL EF JLAQQI @E X '#',%#,&("+% ! 3;.# 3F LAMJIHM=>EFA @AFFW=LA= GOTT% 5KHJO 4DRLKNO 35@D76>CC> ?D9;:7B7 B&T&3& EOH 5SNRLWWO$ +. % 4 3 A : CLP& R& (0('-/*+,1) % CLPLMH[ R&(0('-/*+()0 5YYLU]X OPU ¥P[_TbTX OT VX_TVPW]LbTX& WP TW]P[WL% [LNNXU]L% Y[PUTP_X P ][L¥YX[& ]X [T ^]T% Y[XOX]]T Y[P¥¥X RUT TVYTLW]T OT OPY^[LbTXWP RP¥]T]T OLUUp5NZ^POX]]X B^RUTP¥P E'Y'5' P [TNLOPW]T WPUUp5[PL FP[[T]X[TLUP OT 6[TWOT¥T & FL[LW]X% NXV& Y[P¥L UpL]]T_T]c OT [T^]TUTbbX LR[XWXVTNX ¥^T ]P[[PWT OPT QLWRST PO P¥PN^bTXWP OT L]]T_T]c LNNP¥¥X[TP' >pTVYX[]X NXVYUP¥& ¥T_X OPUUpLYYLU]X L ML¥P OT RL[L e OT m 0')+1'.-1%))' EXRRP]]X LRRT^OTNL]L[TX3 <VY[P¥L 75EF<;><5 E'['U' j E'E' 5YYTL =V' /,+$+)) j 0-)*/ ?L¥¥LQ[L "F5#' <VYX[]X OPU NXW][L]]X3 m /'1*1'1/.%20' >pL__T¥X TW]PR[LUP e ¥]L]X Y^MMUTNL]X ¥^UUL ;GD<% H ¥P[TP ¥YPNTLUP% W' **) OPU *1()2(+)*.% ¥^U ¥T]X TW]P[WP] OPU ?TWT¥]P& [X OPUUP <WQ[L¥][^]]^[P P ¥^U ¥T]X OT Z^P¥]L EXNTP]c ```'LZY'T]' <U 8T[P]]X[P EP[_TbT 7PW][LUT B[XN^[P& VPW] P FPNWTNT & 3YY& <HXUO¥OS 5OHRJO B[XNPO^[L LYP[]L YP[ UpLQ OLVPW]X OPU ¥P[& _TbTX OT [T¥]X[LbTXWP LRUT LWbTLWT X¥YT]T OPUUL 7L¥L DP¥TOPWbL P OPU 7PW][X 8T^[WX% LU YP[& ¥XWLUP XYP[L]T_X% LT _XUXW]L[T P QLVTUTL[T OPRUT X¥YT]T L¥¥T¥]T]T NXOTNP 7<; /,2-+-.29<W P¥PN^bTXWP L OP]P[VTWL OPU 8T[P]]X[P W' *.* OPU **()2(+)*. e TWOP]]L [XNPO^[L LYP[]L YP[ UpLYYLU]X OPU ¥P[_TbTX TW XRRP]]X% OL LR& RT^OTNL[P L QL_X[P PUUpXQQP[]L PNXWXVTNLVPW& ]P YTf _LW]LRRTX¥L "8' >R¥' */,()/ L[]' 1,#' & 8^[L]L NXW][L]]X3 )*()*(+)*/ j ,*(*+(+)+) X YP[TXOX PZ^T_LUPW]P OLUUL OL]L OT LRRT^OT& NLbTXWP' & <VYX[]X L ML¥P OpL¥]L3 m^[X *',*1'2*+%.) 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Lgs. n. 163/2006, con il criterio del prezzo più basso determinato mediante ribasso sull’importo posto a.b.a.: lotto 1 -Tomografia ad emissione di positroni computerizzata (PET/CT imagingsystem) e sistema immagini ottico/raggi X (preclinicalopitical/X-rayimagingsystem) per piccoli animali - Importo a base d’asta € 770.000,00 (diconsisettecentosettantamila/00) oltre IVA - CIG: 6353142A9F; lotto 2 - Ecografo ad alta definizione ad ultrasuoni - Importo a base d’asta € 213.500,00 (diconsiduecentotredicimilacinquecento/00) oltre IVA - CIG: 635315120F. Responsabile unico del procedimento, Dott. Vincenzo Zimmitti. Per le modalita' di partecipazione al pubblico incanto si rinvia al bando di gara, pubblicato sulla GUCE e sulla G.U.R.I., al capitolato speciale d’appalto ed al disciplinare di gara. Le domande di partecipazione dovranno pervenire in busta chiusa a pena di irricevibilità entro le non oltre le ore 12.00 del 10/11/2015. La documentazione può essere scaricata dal sito internet dell’Ateneo www.unict.it - link Bandi Il Direttore generale Dott. Federico Portoghese 3%?%>%3% >96;=<A6 3JHNXKD ?HJKONDLH PHR LD >ROTHXKONH 3MEKHNTDLH GHL >KHMONTH CKD >KO C99 0$ ('(*, AORKNO >%9% '.(.-*/''(. 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Importo netto contrattuale di Euro 145.000,00, inclusi oneri sicurezza da interferenza (Euro 75,00) ed esclusa IVA come per legge. Copia integrale del presente avviso è stata inviata alla GUUE il 31/08/2015. Il RUP Vincenzo Sferruzza 5SQXRL KO 6HYHNRH BWH¥OSRL DROJH 3TTHPWHRWL KLPPH 5OWW] <LWUSTSPOWHRH KO 9LRSYH 7VWUHWWS HYYOVS KO LVOWS NHUH n Y^MMUTNL]X UpL__T¥X OT P¥T]X OPUUL Y[XNPO^[L LYP[]L <8',2,*' 5QQT& OLVPW]X OPU ¥P[_TbTX OT ][L¥YX[]X ¥NXUL¥]TNX P ¥P[_TbT L¥¥TVTUL]T P OPU ¥P[_TbTX OT ][L¥YX[]X OPOTNL]X LUUP YP[¥XWP LWbTLWP' >pL__T¥X e ¥]L]X TW_TL]X LUUL ;GG9% LUUL ;GD<% e [PYP[TMTUP Y[P¥¥X UpGQQTNTX B[XNP& O^[P OT ;L[L PO e ¥NL[TNLMTUP OLU ¥T]X ```'Y[X_TWNTL'RPWX_L'T] ```' NT]]LVP][XYXUT]LWL'RPWX_L'T] <> 8<D9FFAD9 "8X]]' <HXUO¥OS C>AA7# 5><D=7 6: <:;3=> B7CC>A7 93A7 47=: 7 B7AE:F: 3YYOVS KO 9HUH ARRP]]X 5YYLU]X 1/(+)*. 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Stampa: Milano, Litosud via Aldo Moro 2, Pessano con Bernago (Mi) - Roma, Litosud srl, via Carlo Pesenti 130 - Catania, SocietàTipografica Siciliana Spa, Catania, Strada 5ª n. 35 Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità SpA Direzione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel. 02 58219522 Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1 Class Roma: Roma, Via C. Colombo 456 - tel. 06 69760887 Presidente: Angelo Sajeva. Vicepresidente: Gianalberto Zapponini. Vicedirettore Generale New Business Iniziative & Eventi Speciali: Francesco Rossi. Vicedirettore Generale Stampa e Web Business & Luxury: Stefano Maggini; Vicedirettore Generale TV Indoor & Moving TVConsumer: Giovanni Russo Per informazioni commerciali: mprestileo@ class.it Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 58219283. Tariffe abbonamenti ItaliaOggi: Euro 320,00 annuale, estero euro 900 annuale: Abbonamento estero via aerea. ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 602 del 31-7-91 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250. Accertamento Diffusione Stampa certificato n. 7397 del 10/12/2012 3B? _67;:3 A7?7CC>` 5HVWLPMUHRJS 7QOPOH !<S" kB[XNPO^[L LYP[]Ll YP[ UpLQQTOLVPW]X OT NXW][L]]T OT ¥XVVTWT¥][LbTXWP OT UL_X[X WPUUP ¥][^]]^[P ¥XNTX ¥LWT]L[TP OPUUP 5EB 8PUTL DP& YP]]X OT 7L¥]PUQ[LWNX 9VTUTL "?X#% k;TX[RTX ;L¥YL[TWTl OT HTRWXUL "?X#% kFP[[P Op5[RTWPl OT 7L[YT "?X#% k7SL[T]L¥l OT ?XOPWL% h8XW 7L_LUUP]]Ti OT 7L[YTWP]T "D9# P OPUUp<B56 kAYP[L BTL 7L¥]TRUTXWTl OT :X[VTRTWP "?X# NXOTNP 7<; /,2,0.+,*) <W P¥PN^bTXWP L OP]P[VTWL OPU 8T[P]]X[P W' *.) 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BX[]TNT "@5# LU 7X[¥X ;L[TMLUOT% -)% NSP SL XQQP[]X ^W LRRTX YP[NPW]^LUP OPUUp1*!' <U 8T[TRPW]P TU EP]]X[P 5__XNL]^[L 3YY& ;XJOH 5OJHWOLPPS 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it