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Abituazione. Riduzione dell’intensità di una risposta ad uno stimolo esterno presentato più volte. In questo caso i neuroni dell’attenzione cessano di funzionare anche se la forza dello stimolo
resta identica. Per esempio, se dei suoni producono inizialmente
delle sensazioni fastidiose, nelle prove successive, nonostante l’informazione dello stimolo venga raccolta, le reazioni si fanno più
deboli fino a cessare. L’abituazione è una forma elementare di
apprendimento.
Accomodamento. È uno degli indici binoculari di profondità e
riguarda la successione dei singoli movimenti oculari per fissare
un’immagine.
Adattamento. Modificazione stabile dei comportamenti in vista della
conservazione di sé e della specie. Apprendimento e selezione
costituiscono i due principali meccanismi di sopravvivenza.
Adrenalina. Deriva dal latino e significa «in direzione del rene» che
è l’organo collocato al di sotto della ghiandola surrenale. L’adrenalina è l’ormone secreto dalla regione midollare delle ghiandole
surrenali (o midollare del surrene), ed è stato isolato per primo in
forma pura.
Afasia. Termine che raccoglie tutti i disturbi del linguaggio causati
da lesioni cerebrali; non sono considerate afasie i disturbi prodotti da un’innervazione difettosa dei muscoli della parola, da
una compromissione degli stessi organi dell’articolazione o da
un deficit globale o intellettivo.
Afasia espressiva. È caratterizzata da un deficit o dalla perdita
totale della capacità di esprimersi tramite la parola, la scrittura o
i gesti.
Afasia espressivo-percettiva. Rappresenta una combinazione
della forma espressiva e percettiva. In questi casi è difficile stabilire quali delle due funzioni sia maggiormente compromessa.
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Afasia percettiva. È caratterizzata da un deficit o dalla perdita totale della capacità di
comprendere il linguaggio scritto o parlato, o di interpretare i gesti.
Afferente. Designa la trasmissione dell’impulso nervoso dalla periferia al sistema nervoso centrale.
Agnosia. Mancato riconoscimento dell’importanza degli stimoli sensitivi. È un disturbo della percezione determinato da lesioni cerebrali. In base agli organi di senso, si
distinguono le agnosie tattili, visive o uditive.
Agrafia. Disturbo grave della scrittura, non dipendente da una lesione al sistema
motorio e associato all’afasia espressiva.
Alessia. Forma di agnosia visiva caratterizzata da un deficit o dalla perdita totale della
capacità di lettura, in assenza di una perdita reale della vista.
Alfa, onde. Caratterizzate da una serie di onde sincrone con frequenza variabile tra
gli 8 e i 13 c/s.
Allerta. Indica la quantità di attenzione implicata in un compito. Tale quantità dipende dal livello di attivazione, determinato a sua volta sia dallo stato generale dell’organismo, sia dagli stimoli nuovi provenienti dall’esterno. Il livello di allerta si riduce
significativamente di fronte agli stessi stimoli (fenomeno dell’abituazione), mentre
aumenta in relazione a stimoli nuovi o ritenuti interessanti.
Allomnesie. Disturbi qualitativi della memoria, consistenti in illusioni, deformazioni
di engrammi realmente fissati, ricordi incompleti, inadeguati o falsati.
Allucinazione. Si definiscono così le percezioni senza oggetto. Esse rappresentano qualcosa di completamente nuovo, svincolate da qualsiasi apporto sensoriale. Nelle allucinazioni il soggetto percepisce con caratteri di concretezza, di obiettività e di spazialità
sensoriale oggetti, suoni, parole, assolutamente inesistenti, vivendoli come reali.
Amigdala. Nucleo della base cranica che fa parte del sistema limbico ed è connessa
con le vie olfattive e con l’ipotalamo.
Amnesia. Deficit mnemonico che rientra nei disturbi quantitativi della memoria.
Amnesia anterograda. Disturbo della memoria che riguarda i fatti che sono seguiti
all’avvenimento patologico. Le informazioni acquisite prima di quest’ultimo sono
conservate.
Amnesia retrograda. Disturbo della memoria che riguarda i fatti che hanno preceduto l’avvenimento patologico.
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Amusia. Disturbo percettivo determinato da lesioni cerebrali che colpiscono in modo
elettivo l’ascolto della musica.
Anartria. Perdita totale della capacità di articolazione; è causata da disfunzioni più
estese dei nervi o dei centri regolatori.
Androgeno. Ormone sessuale maschile.
Apprendimento. Indica la modificazione comportamentale conseguente a, o indotta
da, un’interazione con l’ambiente, ed è il risultato di esperienze che conducono
allo stabilirsi di nuovi tipi di risposta agli stimoli ambientali.
Apprendimento per coppie associate. Consiste nella presentazione di liste formate da coppie di parole (macchina-cane) con la richiesta di impararle.
Aprassia. Disturbo dell’attività gestuale in un soggetto non affetto da disturbi motori
e in possesso della conoscenza del gesto da compiere. Si tratta, dunque, dell’incapacità di eseguire degli atti volontari, diventati più o meno automatici in virtù della
loro continua ripetizione.
Aprosessia. Consiste in un’assenza di attenzione.
Aree associative. Indica le aree dei lobi della corteccia cerebrale che integrano fra
loro gli impulsi provenienti dalle aree motorie e sensoriali.
Aree motorie. Aree situate nel lobo frontale, da cui partono stimoli che raggiungono
le strutture effettrici per i movimenti volontari del corpo.
Aree sensoriali. Aree situate nei lobi della corteccia cerebrale a cui afferiscono gli
stimoli provenienti dalla periferia.
Associazione. Indica, in senso generale, la connessione appresa, funzionale, tra due
o più elementi (idee, immagini, stimoli ecc.).
Associazionismo. Dottrina filosofica o psicologica secondo cui le conoscenze superiori derivano dalle associazioni di elementi più semplici.
Assone. Struttura del neurone che trasmette l’impulso fuori dal corpo cellulare ad un
altro neurone.
Attendibilità. Proprietà fondamentale di un test, indicata anche con i termini fedeltà,
replicabilità, coerenza interna. Designa il livello di similarità dei risultati che una
stessa persona ha ottenuto ad una stessa prova, in momenti differenti.
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Attenzione. Indica il processo grazie a cui alcune parti dell’informazione sensoriale
vengono codificate ed elaborate, mentre altre vengono escluse.
Attivazione. Indica il meccanismo più direttamente coinvolto nell’elaborazione dell’informazione. Esso implica sia l’attivazione di determinati percorsi o circuiti neurali,
sia l’attivazione di un sistema di codifica soggettivo, che genera la rappresentazione interna dello stimolo percepito.
Autonomo, sistema nervoso. Innerva le ghiandole e gli organi viscerali. La respirazione, la digestione e il ritmo cardiaco dipendono da esso. Si divide in sistema
simpatico e parasimpatico, tra loro antagonisti in alcune funzioni (a livello cardiaco
il primo fa aumentare la frequenza, mentre il secondo la fa diminuire).
Bastoncelli. Recettori della retina altamente sensibili alle variazioni di luminanza, che
trasmettono questa informazione fino alle stazioni corticali.
Beta, onde. Presentano uno spettro di frequenza oscillante tra i 18-24 c/s e un’ampiezza piuttosto modesta.
Binet (o Binet-Simon), scala di. Prima scala di intelligenza per bambini in età
scolare, costruita da A. Binet e T. Simon nel 1905. La scala è composta da una
serie di problemi da risolvere, tutti attinenti alla vita quotidiana e stimolanti capacità mentali complesse e composite.
Biologico, orologio. Meccanismo biochimico che presiede al controllo dei comportamenti che presentano una periodicità.
Bisogni fondamentali. Designati anche come bisogni primari o fisiologici. Indicano
i bisogni connessi alla sopravvivenza e non dipendenti dall’apprendimento.
Bisogni, gerarchia dei. Secondo la teoria di Maslow i bisogni umani possono essere considerati come livelli di un sistema gerarchico. A livello più basso troviamo i
bisogni fisiologici (o fondamentali), come la fame, la sete ecc. Ad un livello superiore abbiamo i bisogni di sicurezza, seguiti da quelli di affetto e di appartenenza.
Infine abbiamo i bisogni di autostima e di autorealizzazione.
Bisogno. Condizione dell’organismo che dirige l’individuo verso uno scopo; a differenza della pulsione che rappresenta una spinta interna, il bisogno rappresenta il
contenuto concreto della pulsione.
Broca, area di. Area corticale responsabile della funzione del linguaggio che deriva
il nome dal neurologo francese che nel 1861 la scoprì. Broca dimostrò che l’afasia
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era il prodotto, nei destrimani, di una lesione localizzata nel piede della III circonvoluzione frontale dell’emisfero sinistro. Nel caso dei mancini è solitamente collocata
a sinistra, anche se talora si trova nell’area corticale corrispondente dell’emisfero
destro.
Bulbo. Indica il midollo allungato.
Campione. Gruppo di una popolazione selezionato sulla base di procedure in modo
tale da rappresentare per qualche tratto la popolazione stessa.
Cervelletto. Indica la struttura del mesencefalo responsabile del coordinamento muscolare e del mantenimento dell’equilibrio corporeo.
Cervello. Indica la struttura dell’encefalo composto da: telencefalo (emisferi cerebrali e strutture sotto-corticali), diencefalo (sub-talamo, talamo, epitalamo e ipotalamo) e mesencefalo.
Cervello diviso. In inglese split brain indica l’interruzione tra i due emisferi cerebrali
tramite interventi sul corpo calloso. È il cervello diviso che ha consentito una conoscenza più approfondita della specializzazione emisferica.
Chiusura. Indica una delle leggi strutturali della forma, secondo cui linee discontinue
o altri tipi di stimoli, che non si susseguono linearmente, sono percepiti nella loro
unità, chiudendo così le parti mancanti.
Cinestesia. Detta anche propriocezione, riguarda le sensazioni relative alla posizione
dei propri arti, al loro movimento e alla forza che viene impiegata. È resa possibile
dall’esistenza di recettori collocati nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni.
Clinico, metodo. Indica il metodo più vicino alla tradizione medica, in quanto ha
come suo oggetto di interesse il singolo e la sua sofferenza. Con esso lo psicologo
raccoglie dati attraverso colloqui e test al fine di formulare una diagnosi e consigliare una terapia.
Codice. Il linguaggio inteso come sistema di segnalazione fissa, caratterizzato da una
correlazione fissa tra i segni e la realtà che essi significano.
Codificazione verbale. Indica uno dei principali processi organizzativi della memoria a lungo termine, secondo cui quando si apprendono e si riproducono degli
stimoli, essi sono ricordati in maniera distorta.
Coefficiente di correlazione. È dato da un numero che esprime sia il grado che la
direzione della relazione tra due variabili. Il numero è compreso tra -1 (correlazione
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negativa) e + 1 (correlazione positiva). Quanto più alto è il valore (positivo o negativo) tanto più alta è la correlazione. Il valore 0 indica che la correlazione è nulla,
ossia inesistente.
Cognitivi, test. Strumenti che misurano le caratteristiche intellettive di base e specifiche degli individui.
Cognitivismo. Termine con cui si designa la scuola che in linea generale ha considerato la mente umana come un elaboratore di informazioni, che agisce attivamente
nella discriminazione fra le informazioni in entrata, l’input, e quelle in uscita, l’output.
Compito. Indica il problema che viene proposto al soggetto durante un esperimento.
Comportamentismo. Indirizzo psicologico, noto anche come behaviorismo (dall’inglese behavior che significa comportamento, condotta), che ha come oggetto di
studio il comportamento considerato come risposta a stimoli provenienti dall’esterno. Secondo Watson esiste una connessione causale oggettiva tra gli stimoli e le
risposte: «certi stimoli inducono gli organismi a produrre determinate risposte. In
un sistema psicologico compiutamente elaborato e collaudato, data una certa risposta si deve poter risalire allo stimolo relativo e, viceversa, conoscendo lo stimolo si deve poter prevedere la risposta corrispondente».
Comportamento. Insieme delle attività motorie, vegetative e verbali prodotte dall’organismo umano in risposta agli stimoli provenienti dal mondo esterno o dall’organismo stesso.
Comportamento emesso. Indica il modo in cui un organismo modifica, in modo
più o meno adattivo, l’ambiente.
Comportamento istintivo o specie specifico. È lo stesso comportamento riflesso, ma posto sotto il controllo ormonico grazie all’azione integrativa dei centri
ipotalamici.
Comportamento motivato o intenzionale. Consiste in una serie di azioni autonome che l’animale mette in atto per trovare oggetti sessuali e che indicano il bisogno
di dare inizio al comportamento sessuale.
Comportamento riflesso. È indotto dall’azione degli stimoli su recettori specifici,
indipendentemente sia dalle condizioni interne dell’organismo, sia dalle condizioni
ambientali esterne.
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Condizionamento classico. Procedimento elaborato in particolare da Pavlov, volto
a stabilire un’associazione tra uno stimolo e una risposta. Uno «stimolo incondizionato» (per esempio, un pezzo di carne), inserito nella bocca di un cane, elicita
automaticamente un flusso di saliva, cioè una «risposta incondizionata». Uno stimolo neutro (per esempio, il suono di un campanello), che normalmente non
produce saliva, viene presentato poco prima del cibo. Dopo varie presentazioni
dei due stimoli posti in successione, otteniamo che lo stimolo neutro produce la
risposta incondizionata in assenza dello stimolo incondizionato.
Condizionamento operante. Con questa procedura, definita anche condizionamento strumentale, si ottengono una serie di risposte dall’animale grazie alla somministrazione o l’omissione di premi e punizioni.
Coni. Recettori della retina collocati a livello della fovea, deputati all’acuità visiva.
Connotazione, significato connotativo. Esprime la valenza emotiva del termine,
e come tale è definito anche significato affettivo.
Continuità (o destino comune). Indica una delle leggi strutturali della forma, secondo cui le parti tendono a collegarsi in base alla continuità nella direzione.
Contrasto. Indica la differenza di luminosità tra regioni diverse del campo visivo.
Abbiamo due livelli del contrasto: contrasto consecutivo e contraso simultaneo di
chiarezza.
Contrasto consecutivo. Se abbiamo osservato una breve luce intensa è possibile,
anche in assenza di uno stimolo, percepire subito dopo una macchia luminosa
della stessa forma della luce che ci ha abbagliato, ma di colore complementare. Si
tratta di un fenomeno tipicamente retinico, determinato dal fatto che un’intensa
stimolazione inibisce (per un certo intervallo di tempo) i recettori di quella lunghezza d’onda e quindi alle successive presentazioni dello stimolo possono rispondere
solo i recettori delle lunghezze d’onda complementari.
Contrasto simultaneo di chiarezza. Osservando due superfici contigue di diversa
chiarezza noteremo un’accentuazione di tale diversità determinata dalla superficie
più piccola nei confronti di quella più grande, e viceversa.
Convergenza. È uno degli indici binoculari di profondità e si riferisce al modo in cui
gli occhi si orientano in relazione alla vicinanza o lontananza dell’oggetto da osservare. Quanto più l’oggetto è vicino tanto più gli occhi convergono; per oggetti
posti in lontananza, invece, gli occhi si dispongono in parallelo.
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Corpo calloso. Fascio di fibre che connette i due emisferi cerebrali.
Correlazione. Indica il livello di associazione, o di reciproca dipendenza statistica (e
perciò non causale) tra due (o più) variabili. La correlazione può essere studiata ed
espressa con un numero, definito coefficiente di correlazione.
Corteccia cerebrale. Superficie degli emisferi, solcata da numerose scissure o solchi
che delimitano giri o circonvoluzioni.
Costanza della forma. Indica un fenomeno specifico della costanza percettiva. Attribuire alle cose una stabilità della forma è un’importante invarianza percettiva.
Costanza di chiarezza. Indica un fenomeno specifico della costanza percettiva. Noi
percepiamo un foglio bianco sia con la luce diurna sia con una luce meno intensa. La
luminosità del foglio, la sua bianchezza non è condizionata dal diverso assorbimento
dei raggi luminosi.
Costanza di colore. Indica un fenomeno specifico della costanza percettiva. Consiste nel fatto che la nostra percezione dei colori è costante.
Costanza di grandezza. Indica un fenomeno specifico della costanza percettiva. Si
riferisce al fatto che se un oggetto si allontana da noi, pur riducendosi l’immagine
visiva, noi continuiamo a percepirlo nelle sue dimensioni.
Costanza percettiva. Termine generale che definisce il fatto che molti aspetti del
mondo circostante, nonostante i mutamenti sensoriali, tendono ad essere percepiti come stabili.
Cromosomi. Presenti nel nucleo della cellula, sono filamenti di cromatina estremamente condensata. Sono costituiti dai geni.
Decerebrare. Isolare il cervello dalle connessioni con il sistema nervoso periferico.
Decorticato. Condizione di chi è privo di corteccia cerebrale.
Decremento. Riduzione significativa dell’intensità di uno stimolo o di una risposta.
Delta, onda. Onde lente di grossa ampiezza, che vanno da un minimo di 20-30 sino
a parecchi mV, con frequenza di 0,5-3,5 c/s.
Dendriti. Strutture del neurone in grado di ricevere gli impulsi nervosi.
Denotazione, significato denotativo. Designa il concetto cui la parola si riferisce,
la categoria di cose che la parola rappresenta. Il significato denotativo può esser
espresso dalla definizione di una parola data dal dizionario.
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Detezione. Indicata anche come rilevamento dell’informazione, è un meccanismo
cognitivo in quanto implica l’elaborazione dell’informazione che è stata selezionata.
Deprivazione percettiva. Designa una significativa alterazione degli stimoli per cui
le informazioni che arrivano al soggetto sono prive di senso.
Deprivazione sensoriale. Stato in cui un individuo si trova isolato dalla realtà ambientale e dunque nell’impossibilità di ricevere stimoli esterni.
Deprivazione sociale. Stato di isolamento da ogni relazione sociale, senza che la
realtà ambientale sia significativamente alterata.
Desensibilizzazione. In generale indica una riduzione significativa della sensibilità.
Desensibilizzazione, procedimento di. Tecnica utilizzata nella terapia comportamentale che consiste nell’inibizione di una reazione patologica per mezzo di una
risposta che si pone in competizione con l’attivazione ansiosa.
Desincronizzazione. Nell’EEG indica l’interrompersi del ritmo alfa contemporaneamente alla presentazione di uno stimolo.
Diencefalo. Struttura del sistema nervoso composta da sub-talamo, talamo, epitalamo e ipotalamo.
Difesa percettiva. Designa il peso che il valore affettivo di una figura esercita sul suo
riconoscimento percettivo.
Diretta, percezione. Concetto di Gibson, secondo cui la percezione è un atto cognitivo immediato, che consente di cogliere immediatamente le proprietà dello stimolo.
Disartria. Pronuncia imperfetta di suoni e di parole; la formulazione simbolica delle
parole è normale e la fonazione è conservata, ma una patologia dei nervi diretti agli
organi dell’articolazione, oppure della regolazione centrale dei nervi, interferisce con
la pronuncia chiara.
Disattenzione. Detta anche ipoprosessia, consiste in una diminuzione delle capacità
attentive.
Discriminazione. Indica la capacità del soggetto di cogliere le differenze tra gli stimoli. Essa si sviluppa in due modi: 1) quando un organismo è rinforzato a rispondere ad uno stimolo e non ad un altro; 2) quando, ad uno stimolo dato, l’organismo dà una determinata risposta piuttosto che un’altra. Il risultato finale è che esso
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apprende a discriminare gli stimoli per dare una data risposta (discriminazione
dello stimolo) o a discriminare le risposte per rispondere in modo appropriato allo
stimolo (discriminazione della risposta).
Disfasia. Ritardo e alterazione del linguaggio nel bambino, caratterizzato da un’articolazione insufficiente, da una deficitaria differenziazione percettiva dei suoni e da una
problematica integrazione delle strutture grammaticali e semantiche della lingua.
Disgrafia. Deficit della funzione grafica che si manifesta principalmente a livello delle
funzioni spaziali della scrittura.
Dislalia. Disturbo di pronuncia in cui non vi sono deficit neurologici organici, ma vi è
un danno strutturale dell’apparato articolatorio.
Dislessia. Indica l’incapacità di leggere o di comprendere ciò che si legge.
Disparità retinica. Indica il fatto che essendoci una distanza naturale tra i due occhi,
le immagini che si formano su ciascuna retina non sono perfettamente sovrapponibili. Ogni occhio percepisce meglio il proprio campo visivo, ma è proprio in virtù di
questa disparità retinica che si forma un’immagine stereoscopica, che causa la sensazione di tridimensionalità.
Distribuzione normale. Definita anche «curva gaussiana», indica la distribuzione a
forma di campana, utilizzata per descrivere le misure nella ricerca psicologica.
Dopamina. Neurotrasmettitore appartenente al gruppo delle catecolammine.
Efferente. Letteralmente significa «che porta fuori» e si riferisce alla trasmissione
degli impulsi nervosi dal sistema nervoso centrale alla periferia.
Effetti consecutivi figurali (FAE). Indicano le trasformazioni percettive che una
figura subisce in seguito alla visione immediatamente precedente o immediatamente successiva di un’altra figura. Se osserviamo per un certo tempo una figura
(FI) e dopo una brevissima fase di non stimolazione si presenta un’altra figura da
testare (FT), accade che ciò che appare è una figura in cui FT risente della prima
esposizione ad FI.
Effetto del contesto. Insieme di informazioni che costituiscono la struttura di base
all’interno della quale avviene generalmente la comunicazione e di cui bisogna
tener conto nella decifrazione del senso dei messaggi.
Effetto di priorità. In una presentazione seriale, gli stimoli collocati all’inizio della
lista sono ricordati meglio di quelli posizionati nella zona centrale.
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Effetto di recenza. In una presentazione seriale, gli stimoli collocati alla fine della
lista sono ricordati meglio di quelli posizionati nella zona centrale.
Effetto, legge dell’. Indica il fatto che tra le varie risposte date alla medesima situazione, quelle seguite da soddisfazione per l’animale saranno più saldamente connesse con la situazione, in modo che quando si ripresenterà, tali risposte ricorreranno con maggiore probabilità.
Effetto risparmio. Indica il fatto che, in un esercizio di apprendimento costruito sulla
tecnica della presentazione seriale, dopo alcune ripetizioni otteniamo una riduzione, rispetto alla prima acquisizione, del tempo e del numero della prove richieste ai
soggetti per svolgere il compito.
Elettroencefalogramma. Registrazione grafica nel tempo delle spontanee, autonome e continue fluttuazioni dei potenziali elettrici cerebrali, rilevata da elettrodi di
superficie.
Emisferi cerebrali. Le due strutture semiovali connesse dal corpo calloso che compongono il cervello. La superficie degli emisferi è la corteccia.
Emozione. Consiste in una reazione affettiva breve prodotta da uno stimolo ambientale. In ogni emozione si distinguono i seguenti fattori che concorrono a produrla: lo
stimolo esterno o interno (un ricordo); la reazione fisiologica; la reazione viscerale e
la reazione psicologica.
Empirismo. Dottrina filosofica nata in Inghilterra tra il 1600 e il 1700 ad opera di
Locke e Hume, e fondata sulla tesi che tutte le conoscenze derivano dall’esperienza e perciò dai sensi. Nella storia della psicologia scientifica l’empirismo ha sostenuto la tesi che il processo percettivo non derivava da leggi innate, bensì da esperienze ripetute nel corso del tempo. Così, la tesi di una mente intesa come tabula
rasa (Bacone) trovava nella psicologia sperimentale il luogo di realizzazione.
Encefalo. Struttura del sistema nervoso composto da: cervello (composto a sua volta
da: telencefalo, diencefalo e mesencefalo) e romboencefalo.
Engramma. Designa una supposta modificazione biochimica prodotta da uno stimolo ambientale. È considerato come elemento biochimico della memoria, ossia come
una modificazione permanente del tessuto nervoso.
Espressione. Manifestazione esterna di uno stato interiore, in particolare emotivo.
Estinzione. Consiste nella diminuzione della forza della risposta in assenza di rinforzo. In assenza di quest’ultimo le risposte tendono ad essere dimenticate.
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Estrogeno. Indica il gruppo degli ormoni femminili.
Età mentale. Designa il livello di sviluppo dell’intelligenza misurato dai test cognitivi.
Feedback. Designa il segnale che informa dell’andamento di un’operazione in un
sistema o la condizione in cui si trova il sistema in un certo momento.
Fenomeno phi. Consiste nel movimento apparente prodotto in laboratorio: due immagine statiche o due sorgenti luminose contigue che si susseguono dopo un intervallo di tempo piuttosto breve producono la percezione di un movimento continuo.
Fenotipo. Designa le caratteristiche manifeste di un individuo, prodotte dall’interazione tra fattori genetici, ambientali e sociali.
Figura. Designa un’esperienza unitaria sul piano percettivo, in cui il tutto ordina le
parti.
Figura ambigua. Termine generale che indica qualsiasi stimolo che si offre a più
interpretazioni. In senso specifico si riferisce ad una classe di item che possono
essere visti in modi differenti a seconda del modo in cui sono presentati.
Figura reversibile. Insieme di figure che si modificano spontaneamente, rendendo
non agevole una percezione stabile.
Figura-sfondo. L’esperienza percettiva, anche a livello più basso, tiene conto della
distinzione della figura dallo sfondo da cui emerge. Il vedere figure stagliarsi su di
uno sfondo è per i gestaltisti una condizione primaria per la percezione. Distinguiamo sempre la forma dell’oggetto, i contorni che lo definiscono da ciò che è non
altrettanto delimitato e appare uniforme, o meglio informe e illimitato (sfondo).
Fonema. Unità minima della lingua che consiste in un segmento fonico che ha una
funzione distintiva, non è scomponibile in un’ulteriore successione di segmenti ed
è definito dai caratteri che hanno valore distintivo, caratteri detti pertinenti.
Forma. Consiste in una configurazione unitaria che permette alle parti di prendere
quel particolare aspetto e pertanto non può essere l’effetto dell’esperienza sensibile, ma al contrario deve precederla.
Forma, leggi della. Secondo la psicologia della forma designano i principi che regolano l’organizzazione dei dati sensoriali. Queste tendenze si riscontrano nelle modalità di raggruppamento degli stimoli. Le più importanti sono: prossimità o vicinanza; somiglianza; chiusura; pregnanza (vedi); continuità o destino comune.
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Formazione reticolare. Detta anche Sistema Reticolare di Attivazione Ascendente
(SRAA). Decorre lungo il tronco encefalico ed è implicata nella regolazione del ciclo
veglia-sonno e nei livelli di attivazione, attraverso una fitta rete di interconnessioni
con la corteccia cerebrale.
Fovea. Struttura centrale della retina che permette la discriminazione visiva; contiene
i coni.
Frase. Unità linguistica composta da una o più parole, correlate semanticamente e sintatticamente tra loro, in modo da esprimere un concetto, una domanda, un comando ecc.
Frequenza. Rappresenta il numero di cicli completi compiuti dalle oscillazioni elettriche cerebrali in un arco di tempo stabilito.
Frustrazione. In psicologia viene usato in un doppio senso: 1) atto che blocca un
comportamento diretto a realizzare una soddisfazione; 2) stato d’animo di chi ha
subito la frustrazione nel primo senso.
Gamma, onde. Sono caratterizzate da oscillazioni elettriche la cui frequenza spazia
tra i 30 e i 50 c/s e la cui ampiezza è simile a quella delle onde beta.
Gene. Unità dei cromosomi, garante della trasmissione ereditaria. I geni si riproducono, permettendo la trasmissione delle informazioni in essi contenute.
Generalizzazione. Termine che designa il processo che conduce alla formazione di
un giudizio applicabile ad una molteplicità di oggetti o stimoli, indipendentemente
dalle loro caratteristiche individuali e sulla base degli elementi in comune.
Generalizzazione della risposta. Indica il fatto che uno stimolo dato può elicitare
non solo la risposta direttamente associata con esso, ma anche aumentare la possibilità che risposte simili saranno elicitate.
Generalizzazione dello stimolo. Si ottiene quando una risposta, correlata ad una
certa situazione, tende a manifestarsi anche con stimoli simili: più gli stimoli sono
simili, più la risposta risulta probabile.
Genotipo. Indica il corredo genetico (DNA) di un individuo contenuto nel nucleo di
una cellula.
Gestalt, psicologia della. Con questa espressione ci si riferisce alle tesi e alle metodologie che furono proposte dagli studiosi della scuola di Berlino: Wertheimer,
Koffka, Köhler, Lewin. Presupposti basilari della psicologia della Gestalt (forma)
sono: 1) assunzione di un atteggiamento fenomenologico, cioè descrittivo dei feGlossario
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nomeni; 2) il tutto è sempre più delle parti, perché queste si configurano in modo
unitario, olistico; 3) isomorfismo, ossia l’assunzione del parallelismo fra processi
psichici (percezione, pensiero, memoria) e realtà fisica.
Gradiente di trama o tissurale. È uno degli indici monoculari di profondità che
permette di percepire lo spazio non come vuoto, ma come un insieme di piani
sfalsati su cui sembrano poggiare le cose.
Grandezza familiare. È uno degli indici monoculari di profondità che si riferisce
all’esperienza passata e ci permette di classificare un oggetto di grandezza nota
anche quando quest’ultima non appare chiaramente.
Gruppo di controllo. In una procedura sperimentale designa il gruppo a cui viene
somministrato un valore della variabile indipendente di cui non si vogliono conoscere gli effetti di per sé ma solo per decidere la validità degli effetti prodotti da quel
valore somministrato al gruppo sperimentale.
Gruppo sperimentale. In una procedura sperimentale designa il gruppo a cui viene
somministrato il valore della variabile indipendente di cui si vogliono conoscere gli
effetti.
Habitat. Luogo geografico e come tale puramente naturale, all’interno del quale
sono garantite le condizioni essenziali per la sopravvivenza di una determinata
specie.
Homunculus sensoriale e motorio. Rappresentazione rovesciata della mappa
corporea nelle aree motorie e sensoriali.
Human Information Processing. Modello che considera la memoria come una
funzione psichica attiva, e non come un contenitore di item. Questo modello parte
da un’analogia tra la psiche e il computer. A partire da ciò si sostenne una differenziazione tra fasi o livelli nell’elaborazione dell’informazione. La memoria si caratterizza per la compresenza di strutture e di processi di controllo: l’uomo opera sull’informazione che proviene dal mondo esterno, decodificandola, elaborandola e codificandola a sua volta.
Illusione. Fenomeno percettivo che si ha quando la realtà oggettuale viene percepita
in modo distorto e con caratteri non rispondenti alle sue reali proprietà fisiche.
L’illusione è data da una «percezione inadeguata» dell’oggetto che determina un’errata interpretazione di esso. È l’effetto di una inadeguata integrazione tra i dati
sensoriali e quelli psicologici soggettivi.
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Illusioni affettive. Si verificano quando un particolare stato affettivo limita la capacità di verificare la validità di una percezione.
Illusioni da disattenzione. Si determinano quando il livello di attenzione è ridotto o
compromesso; in questo caso i legami tra i dati percettivi e quelli soggettivi sono
deboli e la loro integrazione avviene in modo casuale.
Illusioni ottiche-geometriche. Sotto questa dicitura sono raggruppati quei fenomeni che presentano una discordanza dalla realtà delle figure geometriche proposte. Abbiamo nuove creazioni che comprendono la presenza di aspetti fenomenici
che di fatto mancano nel campo percettivo, ma che si formano a partire da caratteristiche degli oggetti stessi. Le trasformazioni consistono in una mutazione percettiva delle dimensioni o della forma o di entrambe.
Immagine. Termine che designa la rappresentazione mentale di qualcosa che non è
presente nel campo percettivo attuale. La psicologia contemporanea ha cercato di
spiegare sia la produzione dell’immagine, sia il suo significato. La produzione è
stata spiegata dalla teoria associazionista sulla base delle leggi della coesistenza,
della successione, della somiglianza e della tendenza alla perseverazione. Il significato, invece, è stato considerato o come coincidente con i processi di pensiero (N.
Ach) o come coincidente con i contenuti psichici (C.G. Jung).
Immagine ottica. Designa l’uso più concreto del concetto di immagine, e si riferisce
alla riflessione speculare di un oggetto da parte di uno specchio piano.
Immagine retinica. Si riferisce alla visualizzazione di un oggetto sulla retina, grazie
alla rifrazione della luce sul sistema ottico dell’occhio.
Imprinting. Termine che indica una forma di apprendimento che si realizza nelle
primissime fasi di vita degli animali e i cui effetti permangono per tutta la vita.
Inchiesta. Metodo usato in psicologia sociale, che consente di ottenere dati su opinioni, valori, atteggiamenti, ecc. Le tecniche di inchiesta utilizzate per rilevare tali
dati comportamentali dei soggetti appartenenti al campione sono quelle dell’intervista e del questionario.
Indici di profondità. Caratteristiche dello stimolo che consentono di collocarlo su di un
piano tridimensionale. Queste caratteristiche possono essere monoculari o binoculari.
Indici binoculari di profondità. Gli aspetti fisiologici, detti anche binoculari, presuppongono la stimolazione dell’occhio destro e di quello sinistro. Essi sono l’accomodamento, la convergenza e la disparità retinica.
Glossario
185
Indici monoculari di profondità. Designano gli aspetti psicologici della visione di
profondità e non coinvolgono entrambi gli occhi. Si distinguono in: grandezza
familiare, interposizione, luce, prospettiva lineare, prospettiva aerea, parallasse di
movimento e gradiente di trama o tissurale.
Innatismo. Ogni dottrina filosofica che sostiene che il soggetto è dotato sin dalla
nascita, e dunque prima dell’esperienza, di determinati principi conoscitivi. In psicologia, innatiste sono le teorie che sostengono che le leggi della percezione e
degli altri processi cognitivi sono innate. Tra gli innatisti si distinguono coloro che
sostengono che questi principi sono di tipo organico, rintracciabili nel funzionamento delle strutture nervose, e coloro che li considerano di tipo psicologico.
Input. Letteralmente: «ciò che viene immesso, inserito». In psicologia, indica le informazioni in entrata.
Insight. Letteralmente designa «il vedere dentro», «l’intuizione» della natura intima di
qualcosa, e presenta sempre i caratteri dell’immediatezza. Costituisce uno dei modi
di soluzione di una situazione problematica, attraverso una penetrazione immediata della struttura del problema, cogliendo chiaramente i rapporti interni e gli aspetti salienti. L’apprendimento per insight si riferisce alle prestazioni di animali che,
posti in situazioni problematiche, rispondono con tale rapidità da escludere un
apprendimento per prove ed errori.
Insonnia. Generalmente indica una difficoltà cronica a dormire, che si può esprimere
in vari modi: difficoltà di addormentamento; risvegli notturni che interrompono la
continuità del sonno; risvegli nelle primissime ore del mattino.
Intelligenza. Concetto molto complesso da definire. Secondo Wechsler, rappresenta
la capacità globale o complessa dell’individuo di agire per un fine determinato, di
pensare in maniera razionale e di avere rapporti utili con il proprio ambiente.
Interazione. Designa l’influenza reciproca tra due o più termini.
Interessi e degli atteggiamenti, test degli. Strumento che rientra nei test di
personalità, e di uso frequente in psicologia differenziale e sociale.
Interferenza. Generalmente designa qualsiasi processo nel quale sono presenti
conflitti tra operazioni tali da compromettere la prestazione. In riferimento all’apprendimento e alla memoria indica un conflitto tra informazioni. In questo
caso abbiamo due tipi di interferenza: interferenza proattiva e interferenza retroattiva.
186 Glossario
Interferenza proattiva. Indica l’interferenza che il materiale precedentemente appreso esercita sul materiale che sta per essere appreso. È «proattiva» in quanto
l’informazione passata fa sentire il suo peso «avanti» nel tempo.
Interferenza retroattiva. Indica l’interferenza che il materiale appreso nel presente
ha sulla rievocazione del materiale precedentemente appreso. È «retroattiva» in
quanto i compiti attuali interferiscono con il richiamo di informazioni apprese in
passato.
Interposizione. È uno degli indici monoculari di profondità e si ha quando un oggetto è coperto parzialmente da un altro: in questo caso il secondo oggetto è percepito più vicino a quello coperto.
Intervista. In senso generale indica una conversazione guidata. Nello specifico, l’intervista si distingue in: strutturata: vincola il ricercatore alle domande e alla loro
successione così come è stabilita dal modulo; semistrutturata: l’intervistatore può
muoversi tra una serie di domande stabilite a priori (domande specifiche) e questioni poste a sua scelta; intervista non strutturata o libera: il ricercatore può procedere nel modo che ritiene più appropriato alla situazione.
Introspezione. Metodo inizialmente adottato da Wundt per studiare la struttura della
mente, che veniva scomposta nei suoi elementi semplici. Attualmente designa il
fatto che il soggetto e l’osservatore sono la stessa persona.
Ipermnesia. Consiste in un’eccessiva capacità mnemonica, che può avere carattere
permanente o transitorio.
Ipotalamo. Struttura diencefalica, che svolge un ruolo decisivo nel comportamento
motivazionale ed emozionale, essendo la principale sede dei centri della fame e
della sete, nonché della termoregolazione.
Isomorfismo. Secondo la psicologia della forma, Köhler in particolare, esiste un’analogia tra le leggi percettive e quelle attraverso cui si organizza il fenomeno fisiologico a livello corticale.
Istinto. Designa una vera e propria sequenza comportamentale, messa in atto dall’organismo in relazione a determinate sollecitazioni ambientali.
Kappa, onde. Presentano una frequenza di 8-12 c/s ed una ampiezza di circa 20
mV.
Latenza. Designa il periodo di tempo che intercorre tra la somministrazione dello
stimolo e l’emissione di una risposta manifesta.
Glossario
187
Limbico, sistema. Strutture sottocorticali (ippocampo, talamo anteriore, amigdala,
setto, ipotalamo) impegnate nell’attività emozionale.
Lobi frontali, occipitali, parietali e temporali. Indicano i solchi o le scissure della
corteccia cerebrale che delimitano giri o circonvoluzioni. Nei lobi vengono identificate delle aree aventi delle funzioni specifiche: aree sensoriali, aree motorie, aree
associative.
Luce. È uno degli indici monoculari di profondità. Investendo gli oggetti genera delle
zone non uniformi, a causa dell’ombra e delle diverse intensità di colore, permettendo così il riconoscimento della profondità.
Magnocellulare, sistema. Sottosistema visivo deputato alla direzione del movimento, della profondità e del contrasto.
Manipolazioni sperimentali. Indicano le operazioni che il ricercatore compie sulla
variabile indipendente per verificare le ipotesi di partenza. Tali operazioni consistono nel far variare la suddetta variabile a suo piacimento.
Mediazione. Indica uno dei principali processi organizzativi della memoria a lungo
termine, secondo cui la contiguità temporale fra due o più item costituisce un
fattore di rinforzo nel loro richiamo.
Memoria. Struttura psichica che organizza l’aspetto temporale del comportamento,
che determina i legami per cui un evento attuale dipende da uno accaduto in
passato. Le tre funzioni della struttura della memoria sono: registro sensoriale,
memoria a breve termine, memoria a lungo termine.
Memoria a breve termine. Designa la memoria di quelle informazioni che hanno
ricevuto un’elaborazione minima. Questo primo deposito mnestico è caratterizzato da una capacità di conservazione limitata degli elementi (al massimo 7).
Memoria a lungo termine. Magazzino di memoria di capacità illimitata, che conserva le tracce per un tempo molto lungo, se non indefinito, grazie all’azione di
processi organizzativi. I principali processi organizzativi sono: codificazione verbale, mediazione, raggruppamento o effetto Bousfield e organizzazione soggettiva.
Memoria iconica. Residuo della memoria sensoriale che rimane per pochissimo
tempo sotto forma di icona.
Mesencefalo. Struttura del sistema nervoso costituita da ponte e cervelletto; è sede
di alcuni nervi cranici e di fibre ascendenti e discendenti.
188 Glossario
Metodo. In greco indicava la via seguita per raggiungere qualcosa. Esso designa il
modo usato per raggiungere i risultati nei vari settori della ricerca.
Metodologia della ricerca. Settore della psicologia che ha come scopo la creazione di disegni sperimentali e la costruzione di appropriati strumenti di indagine.
Metrico. Riguardante la misurazione.
Midollo allungato. Definito anche bulbo o mielencefalo, struttura del sistema nervoso centrale che collega il midollo spinale all’encefalo.
Midollo spinale. Struttura del sistema nervoso centrale, in cui decorrono fibre
ascendenti provenienti dalla periferia del corpo e fibre discendenti provenienti
dalle strutture superiori. Esso è sede dell’arco diastaltico, che è la struttura anatomica responsabile di una risposta riflessa ad uno stimolo (ad esempio, riflesso
patellare).
Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI). Questionario autodescrittivo, dotato di una buona attendibilità clinica, soprattutto per patologie di tipo
psichiatrico. È composto da 504 item, divisi in 25 aree, riguardanti l’ambito dei
disturbi mentali (affetti depressivi, deliri, allucinazioni ecc.).
Morfema. Unità minima del linguaggio dotata di significato. Esempi ne sono: radici
delle parole, suffissi, prefissi e articoli. I morfemi si uniscono fra di loro per dare
forma alla parola, la quale insieme ad altre parole costituisce la frase.
Motivazione. Indica la causa o il fattore che determina un comportamento o un’azione. In questo senso designa una delle componenti che concorrono alla determinazione del comportamento insieme allo stimolo e all’emozione.
Movimenti oculari rapidi. Tipico movimento degli occhi durante la fase del sonno
REM (Rapid Eye Movements: movimenti oculari rapidi).
Nervoso centrale, sistema. Si suddivide in encefalo e midollo spinale.
Neurone. Rappresenta l’unità anatomica del sistema nervoso, costituito da un corpo
cellulare, e da strutture in grado di ricevere e di trasmettere l’impulso nervoso. Le
interazioni tra neuroni avvengono in punti definiti sinapsi, in cui le fibre di un
neurone terminano in stretta prossimità di un altro neurone.
Neuropsicologia. Composto linguistico che designa lo studio dei fatti psichici normali e soprattutto patologici a partire dalla connessione con il sistema nervoso.
Glossario
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Neuroscienze. Discipline che hanno come oggetto la struttura e le funzioni del sistema
nervoso.
Neurotrasmettitore. Sostanze chimiche che mediano la trasmissione sinaptica delle
informazioni tra i vari neuroni, e possono avere sia funzioni eccitatorie che inibitorie.
New look. Indirizzo di matrice funzionalista, secondo cui il soggetto interviene attivamente nel processo percettivo, agendo tutto il bagaglio di esperienze passate che
hanno definito il suo stato sociale, culturale e affettivo.
Non-REM, sonno. Fase del sonno non caratterizzata dai movimenti oculari rapidi.
Questa fase è caratterizzata da un progressivo rallentamento del tracciato EEG con
comparsa di fusi e onde lente che rendono il tracciato sincrono, ridotto tono muscolare e assenza di movimenti oculari (da cui la sigla sonno non-REM: non-Rapid Eye
Movements, cioè assenza di rapidi movimenti oculari), rallentamento e regolarizzazione del respiro e dell’attività cardiocircolatoria. In base alle caratteristiche dell’EEG,
il sonno non-REM si divide in quattro stadi, caratterizzati da un sonno sempre più
profondo man mano che ci si avvicina al 4° stadio.
Nucleare, sonno. Secondo la teoria di Horne costituisce il sonno di cui non possiamo fare a meno, e quando viene a mancare l’organismo tende a recuperarlo. Si
oppone al sonno opzionale.
Nuclei della base. Strutture del telencefalo che svolgono importanti funzioni motorie.
Oblio. Processo di deterioramento del ricordo. È un fenomeno che si svolge nel
tempo.
Oblio, curva dell’. È la curva logaritmica che disegna il processo dell’oblio nel tempo: essa mostra che è molto rapido nei primi stadi e che diventa meno rapido se
aumentiamo il numero delle ripetizioni.
Omeostasi. Deriva dalla lingua greca e significa “stesso stato“. Cannon usò per primo il termine per indicare qualsiasi processo che modifichi uno stato esistente e da
cui originano altri processi che mirano a ripristinarlo. In psicologia fisiologica designa un insieme di meccanismi biologici complessi che, attraverso il sistema nervoso, regolano la pressione del sangue, la temperatura corporea ecc.
Onda, lunghezza d’. Detta anche periodo. Indica il tempo necessario affinché una
singola oscillazione compia un ciclo completo e ritorni nuovamente al punto di
partenza.
190 Glossario
Operante. Qualsiasi comportamento prodotto da un organismo e caratterizzabile
sulla base dei suoi effetti sull’ambiente. Elemento fondamentale di questa definizione è la nozione di modificazione o degli effetti che la risposta produce sull’ambiente; un operante, dunque, è dato da un insieme di risposte che mirano allo stesso
effetto. Così, per esempio, il ratto nella scatola negli esperimenti di Skinner può
premere la leva con la zampa o con la testa: in qualsiasi caso saranno considerate
come manifestazioni diverse dello stesso operante, che in questo caso è la pressione della leva per ottenere la ricompensa.
Opzionale, sonno. Secondo la teoria di Horne costituisce la parte del sonno di cui
possiamo fare a meno, senza che sia necessario il suo recupero. Si oppone a
sonno nucleare.
Organizzazione soggettiva. Indica uno dei principali processi organizzativi della
memoria a lungo termine, secondo cui il soggetto tende a ripetere, in riproduzioni
successive, gli item in un ordine da lui stabilito ed indipendente da quello di presentazione.
Orientamento. Indica il meccanismo che direziona e coordina l’attenzione verso la
sorgente dello stimolo sensoriale, dunque nello spazio.
Ormoni. Sostanze chimiche prodotte dalle ghiandole del sistema endocrino, che attraverso il sangue giungono agli organi bersaglio.
Osservazione autodiretta. Indica una delle categorie dell’osservazione, e coincide
con l’introspezione intesa come analisi dei propri vissuti da parte dell’osservatore
stesso, che in questo caso è soggetto e oggetto dell’esperienza.
Osservazione eterodiretta. Indica una delle categorie dell’osservazione, e riguarda
i comportamenti rilevabili dall’esterno, cioè a tutti i livelli delle risposte del soggetto: verbale, muscolare, fisiologico ecc.
Osservazione in ambienti artificiali. Indica una delle categorie dell’osservazione,
e si riferisce al fatto che il luogo dell’osservazione è predefinito, e perciò artificiale
(setting psicoanalitico).
Osservazione, metodo dell’. Per la sua trasversalità è a fondamento di tutti gli altri
metodi. Utilizza numerose tecniche per la raccolta dei dati ed è attento al problema
della precisione del rilevamento dei comportamenti da studiare. Si distinguono
quattro categorie di osservazione: osservazione autodiretta, eterodiretta, in ambienti artificiali e naturalistica.
Glossario
191
Osservazione naturalistica. Indica una delle categorie dell’osservazione e ha come
obiettivo quello di cogliere il comportamento nell’ambiente in cui naturalmente si
svolge.
Output. Letteralmente: «ciò che messo fuori». In psicologia indica l’informazione in
uscita.
Paradigma. Deriva dal greco e significa «modello», «esempio». Nel campo scientifico
si riferisce al modello teorico che presiede alla produzione e all’organizzazione
degli enunciati scientifici. In questo senso, in psicologia si parla del paradigma del
condizionamento operante. Secondo lo storico della scienza Kühn, l’attuale epoca
scientifica è postparadigmatica, data la crisi dei paradigmi classici. La psicologia
attuale preferisce usare il termine paradigma indiziario.
Paradigma indiziario. Termine che indica il fatto che la realtà affermata dagli enunciati scientifici è ricavata sulla base di indizi organizzati in modo paradigmatico
piuttosto che su elementi dotati di certezza assoluta. Così, secondo questa visione,
la realtà dell’inconscio è svelata da un paradigma che procede per indizi.
Parallasse di movimento. È uno degli indici monoculari di profondità, che funziona
in situazioni dinamiche. Quando viaggiamo su un treno gli elementi del paesaggio
che ci sono più vicini appaiono fuggire a velocità molto alta e in direzione opposta
a quella del treno.
Parola. Unità linguistica, composta da morfemi.
Parvocellulare, sistema. Sottosistema visivo deputato all’analisi del colore e della
forma.
Pattern. Termine che riveste un doppio significato: modello o configurazione di parti
dotate di una struttura coerente. Nel primo significato si riferisce ai comportamenti
modellati, ossia che copiano un modello o pattern. Nel secondo senso è vicino al
concetto di forma nella psicologia della Gestalt, secondo cui gli elementi di una
struttura, anche se diversi, costituiscono un insieme coerente e integrato.
Percettivo, campo. Designa tutti gli aspetti dello stimolo di cui il soggetto percipiente è consapevole.
Percetto. Indica ciò che è percepito. Non va confuso né con lo stimolo fisico, né con
l’energia che agisce sul recettore; si riferisce al prodotto finito della percezione.
Percezione. Organizzazione delle sensazioni che implica il concorso di più fattori:
fattori fisiologici e variabili soggettive che intervengono tra le informazioni senso-
192 Glossario
riali e il percetto consapevole. Sono le variabili soggettive che rendono impossibile
una coincidenza piena tra la realtà fisica e quello che noi percepiamo.
Personalità, test di. Strumenti che misurano i tratti essenziali della personalità. Si
distinguono in tre settori: questionari autodescrittivi, test per la misurazione degli
interessi e degli atteggiamenti e test proiettivi.
Pluricomponenti, modello. I sostenitori di questo modello affermano che la memoria non ritiene gli stimoli in un solo modo, ma ne conserva anche le differenti
componenti (temporale, spaziale, di frequenza ecc.).
Ponte. Struttura del romboencefalo.
Potenziale d’azione. Espressione che indica la differenza di potenziale tra l’interno
(positivo) e l’esterno (negativo) della cellula. Si ottiene quando il neurone è completamente depolarizzato; il potenziale d’azione si propaga lungo l’assone per essere trasmesso al neurone contiguo attraverso la liberazione di un neurotrasmettitore chimico.
Potenziale di riposo. Espressione che indica la differenza di potenziale tra l’interno
(negativo) e l’esterno (positivo) della cellula. In questo caso il neurone si trova in
uno stato di quiete.
Pregnanza. Indica una delle leggi strutturali della forma, in base a cui i dati sono
unificati secondo la forma migliore, che è la più semplice.
Presentazione seriale. Tecnica che consiste nel presentare ai soggetti nomi, sillabe,
numeri in modo costante, e nell’invitarli a riprodurre i singoli stimoli nello stesso
ordine in cui sono stati presentati. Dopo un intervallo di tempo stabilito dal ricercatore, si chiede ai soggetti di riapprendere la stessa lista finché non la riproducono
correttamente.
Prevenuto, pensiero. Indica uno degli errori frequenti del processo di generalizzazione e formazione dei concetti. Si fonda su due elementi: una credenza ed un
oggetto a cui si riferisce.
Problem solving. Indica le procedure di pensiero che mettiamo in atto quando ci
troviamo in situazioni problematiche, che ci pongono delle questioni e delle risposte da trovare, come la scelta della mossa da fare in una partita a bridge, o la
risoluzione di un problema pratico.
Proiettivi, test. Strumenti dei test di personalità, che offrono un’immagine globale
dell’individuo, e non la misurazione di tratti separati; richiedono la partecipazione
Glossario
193
del soggetto a compiti quali la verbalizzazione di associazioni evocate da stimoli
verbali (come nel Kent-Rosanoff Free Association Test) o visivi (come nel Rorschach), la costruzione di storie traendo spunto da figure (come nel T.A.T o nel
C.A.T), il complemento di frasi (come nel Sentence Completions Test) e nell’esecuzione di disegni (come nel Draw-a-Person Test o nel Barm Test).
Prospettiva aerea. È uno degli indici monoculari di profondità e designa il fenomeno per cui noi percepiamo lontane le cose che hanno contorni meno definiti e i cui
colori non sono brillanti.
Prospettiva lineare. È uno degli indici monoculari di profondità, e tende a far sì che
vengano percepiti più distanti gli oggetti che sottendono un angolo visivo più piccolo.
Prossimità (o vicinanza). Indica una delle leggi strutturali della forma, secondo cui
più le parti sono vicine nello spazio o nel tempo più vengono percepite come
facenti parte dello stesso insieme.
Psicoanalisi. Teoria che si occupa di studiare la psiche in vista dell’elaborazione di
una tecnica di intervento terapeutico. Secondo la tesi di Freud la psiche è una
struttura composta da istanze ben differenziate: coscienza, preconscio e inconscio
(I topica) o Io, Es e Super-Io (II topica).
Psicologia clinica. Settore della psicologia che analizza la psiche umana e le dinamiche del suo funzionamento. Include lo studio di teorie della personalità e delle
tecniche dei colloqui a scopi terapeutici e di consulenza.
Psicologia dell’educazione. Settore della psicologia applicata relativa ai problemi
dell’apprendimento scolastico, della sua valutazione e delle difficoltà di adattamento
in età scolare.
Psicologia della ricerca. Settore della psicologia che ha come scopo la creazione di
disegni sperimentali e la costruzione di appropriati strumenti di indagine.
Psicologia evolutiva. Settore della psicologia che ha come oggetto la descrizione e la
spiegazione dei cambiamenti di più aree (cognitive, affettive e relazionali) nel corso
dello sviluppo.
Psicologia fisiologica. Settore della psicologia che si interessa agli aspetti fisiologici
e neurologici del comportamento, in particolare delle attività del cervello e dei
processi sensoriali.
194 Glossario
Psicologia generale. Settore della psicologia che si interessa dello studio del modo
di esperire la realtà (sensazione, percezione, stati di coscienza), dell’apprendimento (memoria, linguaggio, pensiero, intelligenza), della motivazione e delle emozioni.
Psicologia sociale. Settore della psicologia che esamina in maniera sistematica l’interazione umana e le sue basi psicologiche.
Psicometrici, metodi. Il termine psicometria è un composto linguistico e designa la
misurazione dei fenomeni psichici. Tale metodologia si propone di tradurre in
termini numerici e quantitativi gli aspetti cognitivi o personologici dell’individuo. Si
avvale di test.
Pulsione. Designa una forza interna all’organismo (bisogni naturali come la fame, la
sete ecc.) che si realizza attraverso modalità comportamentali non prefissate, ma
che l’organismo individua grazie al supporto dell’attività cognitiva.
Punizione. Nella teoria del condizionamento operante designa o uno stimolo spiacevole somministrato subito dopo una risposta o la soppressione di uno stimolo
piacevole, al fine di ridurre o eliminare quella data risposta.
Questionario. Tecnica di inchiesta caratterizzata da una sequenza prestabilita di domande, utilizzata soprattutto nei sondaggi d’opinione.
Questionario autodescrittivo. Strumento che rientra nei test di personalità, che
invita il soggetto stesso a segnalare comportamenti o sintomi, contrassegnando
nel questionario stesso gli item che meglio lo rappresentano. Un questionario autodescrittivo importante è il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI).
Raggruppamento (o effetto Bousfield). Indica uno dei principali processi organizzativi della memoria a lungo termine, secondo cui i soggetti riproducono gli
item memorizzati in funzione del grado di somiglianza e non in relazione all’ordine
di presentazione iniziale.
Recettori. Strutture che ricevono gli stimoli.
Recupero spontaneo. Consiste nella ricomparsa di una risposta appresa, dopo che
essa sia stata attenuata o estinta, senza il rinnovo del rinforzo.
Registro sensoriale. Indica il magazzino di memoria più immediato in cui vengono
conservati gli stimoli per pochi secondi e con le loro caratteristiche sensoriali, ossia
di tipo preattentivo e precategoriale.
Glossario
195
REM, sonno. Definito anche: sonno a onde rapide, sonno desincronizzato, sonno
paradosso. Rappresenta una discontinuità rispetto al sonno non-REM. Il sonno
REM si instaura circa 90 minuti dopo l’addormentamento e si manifesta 4 o 5
volte durante un sonno di 7-8 ore. È caratterizzato da componenti toniche e fasiche. Tra le prime le più importanti sono: atonia posturale (il tono posturale antigravitario subisce una caduta significativa) e desincronizzazione elettroencefalografica
(presenza di attività theta e beta). Le componenti fasiche sono: modificazioni vegetative e scariche di rapidi movimenti oculari, da cui il nome REM: Rapid Eye
Movements (rapidi movimenti degli occhi).
Retina. Struttura interna dell’occhio che contiene coni e bastoncelli.
Riapprendimento. Designa l’apprendere di nuovo un materiale dimenticato o risposte andate incontro al processo dell’estinzione.
Ricompensa. Nella teoria del condizionamento operante designa o uno stimolo piacevole (per esempio del cibo) somministrato subito dopo una risposta, o la soppressione di una punizione, al fine di rinforzare quella data risposta.
Riconoscimento. Esercizio di memoria nel quale uno stimolo deve essere definito
familiare o meno. Abbiamo due varianti della tecnica del riconoscimento: riconoscimento binario e riconoscimento a scelta multipla.
Riconoscimento a scelta multipla. Tecnica specifica del riconoscimento, che consiste nel presentare 3 o 4 stimoli di cui solo uno faceva parte della serie di apprendimento.
Riconoscimento binario. Tecnica specifica del riconoscimento, che consiste nel
presentare al soggetto ogni stimolo assieme ad uno stimolo nuovo e nel chiedergli
di individuare lo stimolo originale.
Rievocazione. Esercizio di memoria nel quale alcuni stimoli che sono stati presentati
devono essere riprodotti.
Riflesso. Rappresenta la forma più semplice di attività di un organismo in risposta
all’azione degli stimoli esterni. La semplicità è data dal fatto che si tratta di una
risposta automatica, rapida e non derivante da un apprendimento precedente.
Riflesso, arco. Designa l’unità nervosa che consente di spiegare le proprietà generali di un riflesso. La struttura dell’arco riflesso è composta da un neurone sensitivo
(afferente) e da un neurone motorio (efferente), connessi da un interneurone.
196 Glossario
Riflessologia. Designa la concezione che riconduce i processi psichici ai processi
fisiologici. Questa scuola psicologica si lega al nome di Pavlov a cui si deve la
scoperta dei riflessi condizionati.
Rinforzo. Designa la somministrazione di tutti quegli eventi-stimolo (ad esempio, il
cibo nel caso del ratto) che hanno la capacità di rafforzare una certa risposta dell’organismo. Esso è generalmente realizzato in due modi: o dare al soggetto ciò
che vuole (cibo) o evitargli una punizione. Negli esperimenti ci sono vari modi di
pianificare il rinforzo: rinforzo continuo, rinforzo parziale.
Rinforzo continuo. Modalità di pianificare il rinforzo che consiste nel somministrarlo ad ogni tentativo o dopo ogni risposta corretta. È centrale la continuità nel
tempo nella somministrazione del rinforzo.
Rinforzo, modelli di. Designano gli schemi a partire da cui vengono pianificati i
rinforzi. Esistono due modi di pianificare il rinforzo: programma ad intervallo: viene somministrato solo dopo un certo periodo di tempo trascorso; programma a
rapporto: viene somministrato solo dopo che un certo numero di risposte è stato
dato.
Rinforzo parziale. Modalità di pianificare il rinforzo detta anche intermittente; consiste nel rinforzare le risposte solo in alcune circostanze.
Rinforzo primario. Designa uno stimolo che per sua natura ha la funzione di rinforzare una determinata risposta (si pensi al pezzetto di cibo per il ratto).
Rinforzo secondario. Designa uno stimolo inizialmente indifferente, ma che può
acquisire valore di rinforzo se collegato ad un efficace rafforzatore.
Risposta condizionata. Risposta appresa, determinata da uno stimolo che di per
sé non era in grado di evocarla, ma che è stata prodotta grazie a ripetuti accoppiamenti tra tale stimolo (detto condizionato) e uno stimolo incondizionato.
Risposta elicitata. Indica le reazioni che conseguono automaticamente alla presentazione di uno stimolo, che si verificano prevalentemente a livello psicofisiologico e costituiscono generalmente una reazione adattiva alle modificazioni
ambientali.
Risposta, forza della. Dagli esperimenti dei teorici del condizionamento operante è
emerso che la forza della tendenza a produrre una determinata risposta (in un dato
contesto, e in presenza di una data motivazione) tende a crescere.
Glossario
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Risposta incondizionata. Risposta automatica o riflessa, che dipende solo dalle
condizioni naturali dell’individuo. Essa viene prodotta da uno stimolo incondizionato e non richiede nessun apprendimento.
Ritenzione. Designa il permanere delle tracce mnestiche oltre un determinato periodo di tempo.
Ritmo circadiano. Designa il ritmo delle funzioni organiche, la cui durata è di circa
un giorno.
Ritmo sonno-veglia. Rappresenta un ritmo circadiano, in cui il tempo occupato dal
sonno risulta estremamente variabile nelle diverse epoche della vita (dalle 13-16
ore nel neonato alle 7.5 nell’individuo adulto).
Rorschach, test di. Tecnica proiettiva con valore diagnostico. Gli stimoli utilizzati
sono macchie a cui il soggetto attribuisce un senso in modo libero.
Selezione. Uno dei principali meccanismi della sopravvivenza della specie; esso consente di adattarsi alle modificazioni macroscopiche dell’habitat.
Sensazione. Designa qualsiasi esperienza elementare non ancora elaborata, determinata dall’azione di uno stimolo su un recettore, che rende consapevoli di uno
stato interno o esterno al corpo. La sensazione si distingue dalla percezione, essendo quest’ultima già un’elaborazione delle sensazioni.
Sentimento. Designa il vissuto delle emozioni, ma a differenza di queste ultime è
caratterizzato da una maggiore durevolezza, stabilità orientativa e complessità.
Sillogismo. Deriva dal greco e significa «ragionamento», nel senso di una concatenazione di proposizioni. Il sillogismo si compone di tre proposizioni: la prima definita
«premessa maggiore», la seconda «premessa minore» e la terza «conclusione». Le
proposizioni di un sillogismo possono essere universali affermative (tutti gli uomini sono mortali), universali negative (nessun uomo vola), particolari affermative
(qualche uomo studia), particolari negative (qualche uomo non studia). Il termine
medio nel sillogismo designa il termine su cui si fa leva per concludere e compare
sempre nella premessa maggiore e minore. Per esempio: Tutti gli uomini pensano; Franco è un uomo; Franco pensa. Il termine medio è uomo, e compare come
soggetto nella premessa maggiore e come predicato nella minore.
Sinapsi. Indica il luogo di giunzione e di interazione tra i neuroni. La trasmissione
sinaptica delle informazioni tra i vari neuroni è mediata da sostanze chimiche, i
neurotrasmettitori.
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Sistema endocrino. Designa l’insieme delle ghiandole del nostro organismo (tiroide,
ipofisi, ovaie nelle donne e testicoli negli uomini) che secernono sostanze, denominate ormoni, le quali, immesse direttamente nel circolo sanguigno, controllano molte funzioni psichiche e corporee (ad esempio, il ciclo mestruale nelle donne è controllato da ormoni ipofisari ed ovarici).
Sistemi intelligenti. Settore recente della ricerca psicologica che fa interagire la conoscenza dei processi cognitivi con la progettazione di sistemi d’intelligenza artificiale.
Soggetti dell’esperimento. Nella psicologia sperimentale designa i soggetti sottoposti all’esperimento. Lungi dall’essere puramente passivi, essi sono portatori di
variabili che incidono attivamente sui risultati dell’esperimento.
Soglia. Indica il livello minimo di energia affinché sia percepito lo stimolo. In questo
caso si parla di soglia assoluta. Quella differenziale, invece, è costituita dalla differenza tra i livelli di energia di due stimoli sufficienti perché vengano percepiti.
Sogno. In termini psicofisiologici, designa un’esperienza mentale del sonno che presenta caratteri di estraneità o di non sovrapponibilità rispetto all’hic et nunc del
dormiente. Questa estraneità è dimostrata dal contrasto tra la sua vividezza percettiva e l’assenza di esame di realtà tipico dello stato di sonno.
Somiglianza. Indica una delle leggi strutturali della forma, secondo cui gli elementi
fra loro simili sono percepiti come appartenenti ad un medesimo gruppo.
Sonno. Stato dell’organismo caratterizzato da una ridotta reattività agli stimoli ambientali, da una sospensione dell’attività relazionale con l’ambiente e da modificazioni della coscienza. Si instaura spontaneamente e periodicamente, ha una durata
limitata ed è reversibile. Il sonno nel suo insieme si divide in due fasi: sonno nonREM e sonno REM.
Specializzazione emisferica. Espressione con cui si indica il fatto che i due emisferi
hanno funzioni diverse e che ad esempio la sede del centro del linguaggio è in
relazione alla preferenza manuale (a sinistra nei destrimani e a destra o in entrambe nei mancini).
Sperimentale, metodo. Designa il metodo che si radica nella scienza galileiana e
serve a verificare le ipotesi formulate a partire dalle prove sperimentali. L’esperimento psicologico ha lo scopo di individuare i rapporti fra i fattori ambientali ed il
comportamento. I fattori sono detti variabili, mentre i soggetti che vi partecipano
si dividono in due gruppi: gruppo sperimentale e gruppo di controllo.
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Stimolo. Concetto fondamentale della psicologia, la cui definizione è decisamente
complessa. Possiamo isolare le seguenti proprietà che caratterizzano uno stimolo:
1) fisiche; 2) deve essere percepibile dall’organismo; 3) deve essere in grado di
produrre una risposta da parte dell’organismo che lo riceve; 4) deve essere esterno
all’individuo, se interno deve essere individuabile la zona di provenienza.
Stimolo condizionato. Nella teoria del condizionamento classico designa lo stimolo
che ha acquisito la capacità di produrre una risposta condizionata grazie all’associazione con uno stimolo incondizionato.
Stimolo discriminativo. Da intendersi nel senso letterale: è lo stimolo che permette
al soggetto di distinguere tra quelle situazioni in cui una data risposta sarà rinforzata e quella in cui non lo sarà. Questo significa che lo stimolo contiene delle proprietà differenziali che consentono di identificarlo come quello a cui segue un premio.
Stimolo incondizionato. Nella teoria del condizionamento classico designa lo stimolo (per esempio, un pezzo di carne) che elicita una risposta incondizionata.
Strutturalismo. Nata a Lipsia ad opera di Wundt nel 1879, è la prima scuola di
psicologia che si proponeva di indagare la struttura della mente a partire dai suoi
elementi più semplici ed irriducibili.
Talamo. Struttura del diencefalo che costituisce una stazione intermedia sulle vie di
trasmissione sensoriale che portano informazioni dalla periferia alle aree della corteccia cerebrale (visive, uditive e somatosensoriali attraverso rispettivamente: i nuclei genicolati laterali, mediali e ventrali posteriori).
Telencefalo. Struttura del sistema nervoso composto dagli emisferi cerebrali e dalle
strutture sotto-corticali.
Tempo di reazione. Intervallo di tempo che intercorre tra il momento della presentazione dello stimolo e quello della emissione della risposta.
Test. Strumenti del metodo psicometrico, il cui compito consiste nel misurare determinati comportamenti, al di sotto dei quali è possibile identificare abilità cognitive,
attitudini, tratti di personalità, dinamiche psicologiche ecc.
Testosterone. Designa l’ormone sessuale maschile.
Theta, onde. Onde lente con frequenza di 5-7 c/s.
Tronco encefalico. Struttura del sistema nervoso centrale composta da mielencefalo, metencefalo, mesencefalo e diencefalo.
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Validità. Nella teoria dei test designa una delle sue proprietà fondamentali e si riferisce al grado con cui un test misura effettivamente ciò che vuole misurare.
Variabile. Indica ciò che si modifica, ciò che è soggetto ad aumentare o a diminuire
nel tempo. Se la variabile oggetto di studio è l’intensità della luce, allora lo sperimentatore farà variare l’intensità per verificare tutti i possibili effetti connessi a
questa variazione. Le variabili si dividono in: dipendenti, indipendenti e intervenienti.
Variabile dipendente. Designa gli effetti della variabile indipendente sul comportamento. Il ricercatore cerca di individuare il rapporto tra i valori delle due variabili.
Variabile indipendente. Designa il fattore che lo sperimentatore può utilizzare a
vari livelli della sua ricerca, operando così delle manipolazioni sperimentali su queste variabili.
Variabile interveniente. Le variabili intervenienti costituiscono i fattori che si inseriscono nella relazione lineare tra le variabili indipendenti e quelle dipendenti. Il
ricercatore deve fare molta attenzione alle variabili intervenienti poiché possono
compromettere il risultato dell’esperimento.
Wechsler Adult Intelligence Scale (WAIS). Test cognitivo per adulti, derivato
dalla Wechsler Bellevue Intelligence Scale (1939). La WAIS è composta da 11
sub-test, 6 dei quali compongono la scala verbale ed altri 5 formano la scala di
performance o non-verbale.
Wechsler Intelligence Scale for Children (WISC). Test cognitivo per bambini e
adolescenti dai 5 ai 16 anni, costituita da 12 sub-test, divisi in due scale, una
verbale e l’altra di performance.
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