INTEGRALI INTRODUZIONE E PRIMI ESEMPI Grafico di y f x nel piano cartesiano in un intervallo a, b sulla parte positiva dell’asse x: interpretazione geometrica: l’integrale definito di y f x sull’intervallo a, b cioè b f x dx è l’area a (con segno) della regione di piano compresa fra il grafico di y f x , l’asse x e le rette verticali x a ed x b n. b. l’area sarebbe negativa se il grafico di y f x non si trovasse nel 1° quadrante ma nel 4° a, b si chiama “intervallo di integrazione” f x si dice “funzione integranda” dx indica che si intende integrare rispetto alla variabile x Grafico di y k nel piano cartesiano ( k 0 ) con intervallo a, b sulla parte positiva dell’asse x: calcolo dell’integrale di una funzione costante: data la funzione f x k , con k costante reale, allora l’integrale della funzione f x sull’intervallo a, b è b f x dx b a k base altezza , cioè l’area a (con segno) del rettangolino sotteso alla retta y k Facendo riferimento al grafico iniziale: il calcolo dell’integrale di una funzione non costante è meno banale perché la regione di cui calcolare l’area non è un rettangolo ma un trapezoide, cioè una figura che assomiglia ad un trapezio rettangolo ma ha il lato obliquo formato da un arco; per risolvere questo problema, si approssima il grafico della funzione con quello di una “funzione a scala” formata da una serie di “rettangolini” di cui sarà semplice calcolare l’area: se questo è possibile, allora si dice che la funzione f x è integrabile nell’intervallo a, b . ~1~ b procedimento per calcolare f x dx : a trovare una funzione F x che, nell’intervallo a, b , abbia f x come derivata cioè una “primitiva” di f x calcolare il valore di F x negli estremi dell’intervallo di integrazione, cioè calcolare F b e F a b sottrarre questi 2 valori, quindi f x dx F x b a F b F a a 5 5 esempio: 3x 2 dx x3 53 23 125 8 117 2 2 in questo caso una “primitiva” di 3x 2 , cioè una funzione che derivata diventa 3x 2 , è x 3 n. b. il passaggio più impegnativo del procedimento per calcolare un integrale è il 1°, cioè trovare una funzione “primitiva”, perché gli altri 2 sono molto semplici PRIMITIVE ELEMENTARI E PROPRIETÀ DEGLI INTEGRALI definizione: si dice che F x è una “primitiva” di f x se F ' x f x in tutto l’intervallo a, b osservazioni: non tutte le funzioni f x hanno una primitiva, ma ce l’hanno sempre per le funzioni continue la primitiva non è unica, infatti se F x è una primitiva allora lo sono anche F x c ( c = n° reale costante) – sono primitive di 3x 2 non solo x 3 ma anche x 3 1 , x3 2 , x3 3 , ... e per indicare una generica primitiva di f x si usa la notazione f x dx detta anche integrale indefinito di f x le primitive di alcune funzioni si possono determinare facilmente utilizzando la nota tabella delle derivate: primitive elementari funzione f x primitiva F x x n (n 1) x n 1 n 1 2 x 1 x 1 x2 ex 1 x 1 x ex ln x 2 x 4 16 1 15 esempio: x dx 4 4 4 4 1 1 2 3 x4 x4 1 invece di il risultato sarebbe stato identico prendendo come primitiva perché la 4 4 costante 1, nei calcoli successivi, sarebbe prima stata aggiunta e poi sottratta. proprietà elementari degli integrali a) b) f x g x dx f x dx g x dx K f x dx K f x dx esempio: 3x e x dx 3xdx e x dx 3 x2 e x (sono state applicate prima la proprietà a, poi la b) 2 ~2~ b c) a c b a c f x dx f x dx f x dx con a c b (facile comprenderla con l’interpretazione grafica) PRIMITIVE DI DERIVATE DI FUNZIONI COMPOSTE ricordando la regola di derivazione delle funzioni composte f g x ' f ' g x g ' x è possibile calcolare alcuni integrali apparentemente complessi: esempio: 2e 2x dx e 2 x (perché la derivata della funzione composta e 2 x è 2e 2 x ) 2x 1 dx ln x 2 1 (perché la derivata della funzione composta ln x 2 1 è 2 2x ) 1 x 1 1 2 1 1 esempio: (perché la derivata della funzione composta è dx 2 ) 2 2 2x 3 2x 3 2 x 3 2 x 3 esempio: x 2 purtroppo non tutti gli integrali sono facilmente risolvibili con questo procedimento, perciò esistono altre tecniche come quella per parti o per sostituzione; con quest’ultimo metodo possono essere risolti anche gli ultimi esempi riportati. INTEGRAZIONE PER PARTI regola di integrazione per parti: f x g ' x dx f x g x f ' x g x dx n. b. conviene scegliere come funzione f quella più semplice da derivare e come funzione g ' quella più facile da integrare esempio: xe dx xe 1 e dx xe x x x x ex in questo caso f x e g ' e x quindi f ' 1 e g e x (è stato scelto f x e non f e x perché x ha una derivata più semplice di e x , cioè 1; inoltre e x è facile da integrare) esempio: x2 x2 1 x2 1 x2 1 ln x dx ln x xdx ln x x 2 2 2 x 2 2 2 4 2 x 1 in questo caso f ln x e g ' x quindi f ' e g (è stato scelto g ' x e non x 2 g ' ln x perché ln x non è facile da integrare) x ln xdx INTEGRAZIONE PER SOSTITUZIONE regola di integrazione per sostituzione (integrale indefinito): si usa in caso di funzioni composte f g x indicare con y la funzione “più interna” della funzione composta, cioè g x effettuare le opportune sostituzioni senza dimenticare dx esempio: e 2 x 1 dx si pone 2 x 1 y da cui 2dx dy dx 1 dy 2 si sostituisce ottenendo: 1 1 1 1 dx e y dy e y dy e y e 2 x 1 2 2 2 2 1 1 dx esempio: si pone 5 x 3 y da cui 5dx dy dx dy 2 5 5 x 3 e 2 x 1 1 5 x 3 2 dx si sostituisce: 1 1 1 1 1 dy 2 y 5 5 y 5 5 x 3 n. b. in caso di integrali definiti, è necessario sostituire anche gli estremi dell’intervallo di integrazione a e b come già mostrato nell’esempio di pagina 2 ~3~