La Resistenza. Sandro Bartolomei Ph.D. Capacità condizionali Forza: capacità di vincere una resistenza o di esprimere una tensione mediante contrazione muscolare Resistenza: capacità psicofisica dell’atleta di opporsi all’affaticamento Rapidità: capacità di eseguire un gesto motorio nel minor tempo possibile Le capacità condizionali Forza Resistenza Rapidità Resistente Tipi di forza Dinamica Massima Isometrica Esplosiva Rapida Esplosivo-elastica Reattivo-elastica La Resistenza Capacità psicofisica di opporsi all’affaticamento. Fisiologica Biomeccanica Psicologica Forme di resistenza (Harre) RESISTENZA ALLA VELOCITA’ Resistenza ad esercizi svolti a velocità massimale o submassimale, con impegno quasi esclusivo dei meccanismi ANAEROBICI. RESISTENZA ALLA FORZA Resistenza ad una prestazione prolungata di forza. Impegno prevalentemente a livello locale. RESISTENZA DI BREVE DURATA Resistenza ad esercizi svolti submassimale, con durata compresa tra 45˝ e 2’con impegno massiccio del meccanismo ANAEROBICO-LATTACIDO. RESISTENZA DI MEDIA DURATA Impegno compreso tra 2’ e 8’submassimale, con intervento dei meccanismi ANAEROBICI ed AEROBICI. RESISTENZA DI LUNGA DURATA Impegno superiore agli 8’, con intervento prevalente dei meccanismi AEROBICI. Resistenza alla velocità Intervento quasi esclusivo del meccanismo anaerobico alattacido e lattacido (in base alla durata) in esercitazioni con gesti rapidi di intensità massimale o sub-massimale. Durata possibile fino ai 45 secondi. Alattacida: capacità di resistere a sforzi fino a 5-6 sec ripetuti nel tempo con recupero più o meno completo. Lattacida: capacità di resistere a sforzi protratti compresi tra i 6-8 sec ed i 45 sec con produzione e accumulo di acido lattico. Resistenza di breve durata: attività con predominante impegno del meccanismo anaerobico-lattacido. Richiede un buon sviluppo della resistenza alla forza e della resistenza alla velocità. Il lavoro p essere protratto per 45-120 secondi circa. Resistenza di media durata: coinvolge sia il meccanismo aerobico che anaerobico lattacido. Il lavoro può durare tra 2’-8’ circa. Resistenza di lunga durata: Oltre gli 8’ per proseguire anche per più ore di attività aerobica con prevalente impegno degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio. E’ divisa in RLD di 1°,2°, 3°e 4° tipo. Resistenza di lunga durata I (8-35 minuti circa): il substrato energetico utilizzato è essenzialmente il glicogeno muscolare mentre il consumo dei grassi è molto limitato. Lo sforzo supera la soglia anaerobica. Quindi viene prodotto anche acido lattico che condiziona l’intensità e la durata del lavoro. Resistenza di lunga durata II (35-90 minuti circa): viene utilizzata una miscela di grassi e glucidi, con prevalenza di questi ultimi. Le tensioni muscolari sono prossime alla soglia anaerobica. Resistenza di lunga durata III (da 90 a 360 minuti circa): l’utilizzo dei grassi è prevalente. Le tensioni muscolari si allontanano dalla soglia anaerobica e le caratteristiche psicologiche e motivazionali assumono un ruolo importante nella prosecuzione dell’attività. Resistenza di lunga durata IV (oltre 360 minuti circa): l’energia viene fornita quasi esclusivamente dai grassi. Le tensioni muscolari sono basse e le caratteristiche psicologiche e motivazionali assumono un ruolo predominante. Volume VS Intensità FORZA n. ripetizioni n. serie n. Esercizi Durata allenamento RESISTENZA VOLUME % 1-RM INTENSITA’ Velocità di contrazione Km percorsi Ore di allenamento Velocità Freq. Cardiaca Lattato ematico Carico interno VS carico esterno Resistenza Carico Esterno Km percorsi Ore di allenamento Velocità Carico Interno Frequenza cardiaca Lattato Consumo di ossigeno Sistema anaerobico alattacido. ATP-Pcr Alta potenza 6-7 sec Bassa capacità Sistema Glicolitico Potenza medio-alta Glycogen Media capacità Produzione di acido lattico e Accumulo lattato Sistema aerobico Fat-Glycogen Bassa potenza Altissima capacità I meccanismi energetici GLICOLISI: scissione del glucosio in piruvato, processo anaerobico Glicogeno: riserva di glucosio 100g nel fegato 400g muscoli 3 ATP x mole di GLICOGENO 2ATP per mole di GLUCOSIO (deve essere convertito in glucosio 6-fosfato consumando 1 ATP) PIRUVATO, aerobia o anaerobia? Citoplasma Glicolisi anaerobica: 2/3 ATP Mitocondrio Ciclo di Krebs Da glucidi, protidi e lipidi: Acetil Co-A per il ciclo di Krebs Più ossigeno necessario per utilizzare i lipidi rispetto ai Glucidi. Energia da diversi substrati. Glucidi: 4 Kcal/g Glicogeno: 500g (fra muscoli e fegato) Circa 2000 Kcal Lipidi: 9 kcal/g 8 kg di massa grassa: 72000 kcal Riserve corporee: in individui non in sovrappeso la massa grassa è del 10-15% della massa corporea. L’organismo cerca sempre di utilizzare i lipidi come substrato energetico. La ß-ossidazione degli acidi grassi richiede molto ossigeno. Proteine 4 kcal/g Processi gluconeogenetici. Catabolismo proteine muscolari. Questo processo diventa significativo in attività prolungate. Nessuna riserva di proteine nel corpo: i muscoli costituiscono la maggior fonte di proteine per la gluconeogenesi. Proteine Azoto utilizzato per nuovi AA o convertito in urea Aminoacidi Piruvato Acetil Co-A Prodotti intermedi del ciclo di Krebs La gluconeogenesi produce glucosio da fonti non glucidiche (AA e Lipidi). Da lipidi e glucidi non si possono costituire proteine. Lactate Threshold Aerobic Threshold 2 mmol/L Carbs Fat Intensità dell’eserci zio aerobico e substrati energetici. L’intensità della corsa aerobica La soglia aerobica (SAE) E’ il valore minimo della velocità alla quale vi è costanza di valori di lattato nel sangue (2mmol)/l per alcune decine di minuti. Rappresenta la velocità oltre la quale aumenta la concentrazione basale di lattato. Si trova a ca il 50-55% del VO2max ed al 70% del Max FC. L’intensità della corsa aerobica La Soglia Anaerobica (SAN) E’ il valore massimo della velocità alla quale vi è costanza di valori di lattato (4mmol/l) nel sangue per alcune decine di minuti. C’è ancora equilibrio tra lattato prodotto e smaltito. Oltre c’è accumulo. Si trova ca al 80% della FC max. La Velocità Aerobica Massima(VAM) E’ il valore a partire dal quale si ha il massimo consumo dell’ossigeno. Si trova al 95-100% della FC max. Cosa succede alla soglia anerobica? Una fibra muscolare comincia ad utilizzare il met. lattacido Una fibra muscolare comincia a produrre acido lattico. Una fibra muscolare utilizza questo lattato La quantità di acido lattico prodotto è eccessiva e rompe questo equilibrio (≤ 4 mmol/L) Sistemi tampone Bicarbonato Sistema anaerobico lattacido H+ Inibizione dell’enzima PFK (phosphofructokinase) Acido lattico Ioni lattato Jarmila Kratochvilova (400-800m World Champion 1983) Accumulo di ioni lattato (mmol/L) Soglia anaerobica La soglia anaerobica è allenabile. E’ utilizzata frequentemente come indicatore di performance aerobica. E’ spesso usata per definire intensità di esercizio. Relativamente facile da determinare. EPOC: excess postexercise oxygen consumption DEBITO DI OSSIGENO Il sistema di trasporto dell’O2 necessita di alcuni minuti per attivarsi appieno. Componente rapida (ATP-Pcr) Componente Lenta (mioglobina, smaltimento lattato) CALORIMETRIA DIRETTA CALORIMETRIA INDIRETTA Analisi dei volumi di gas inspirato e volume e composizione di quelli espirati. RER: VCO2 / VO2 I FATTORI DELLA RESISTENZA -ANTROPOMETRICI L’atleta resistente ha una costituzione longilinea e leggera. Rapporto peso/potenza favorevole. -PSICHICI Dal punto di vista psicologico è necessaria una forte capacità di applicazione e sopportazione della fatica: fondamentale sia nella gara che, soprattutto, in fase di allenamento. -FISIOLOGICI Predisposizione centrale e periferica. I FATTORI DELLA RESISTENZA GARANTISCE L’APPORTO DI OSSIGENO AL MUSCOLO E DIPENDE DA: -RESPIRAZIONE (VENTILAZIONE POLMONARE – DIFFUSIONE ATTRAVERSO LA FATTORE CENTRALE MEMBRANA ALVEOLARE – LEGAME CON EMOGLOBINA) -FREQUENZA E GITTATA SISTOLICA -CIRCOLAZIONE CENTRALE E PERIFERICA SI RIFERISCE ALL’UTILIZZO DELL’OSSIGENO DA PARTE DEL MUSCOLO E DIPENDE DA: FATTORE PERIFERICO -PASSAGGIO DELL’OSSIGENO DAL SANGUE ALLE FIBRE MUSCOLARI -UTILIZZAZIONE DELL’OSSIGENO NELLA CELLULA MUSCOLARE. FORTE CORRELAZIONE TRA MASSIMO CONSUMO DI OSSIGENO E PERCENTUALE DI FIBRE LENTE. FATTORE MUSCOLARE -ATLETI PRATICANTI SPECIALITA’ (VELOCISTI- MEZZOFONDISTI) PRESENTANO DIFFERENZE NELLA PERCENTUALE DI FIBRE NELL’ORDINE DEL 20-25% -ASPETTI LEGATI ALLA TECNICA DI CORSA. FATTORE COORDINATIVO -FLUIDITA’ DELL’ASPETTO CONTRAZIONE/DECONTRAZIONE MUSCOLARE. EVOLUZIONE DELLA RESISTENZA VO2 MAX (quantità massima di ossigeno che l’organismo è in grado di utilizzare nell’unità di tempo in ml/kg/min) Aumenta progressivamente fino all’età di 16-17 anni circa in maschi e femmine poi tende a diminuire. -La minore capacità aerobica delle femmine è dovuta soprattutto alla taglia più ridotta ed alla maggiore percentuale di grasso corporeo. Fasi sensibili dello sviluppo (Martin 1982). un approccio graduale nell’adolescente MATURAZIONE ED ACCRESCIMENTO Maturazione: processo di sviluppo verso la conformazione adulta; Dimensione Maturazione ossea Neuromuscolare Riproduttiva Emozionale Fletck- Kraemer 2005 Notevoli differenze interindividuali nella maturazione e nell’accrescimento Età Cronologica VS età Biologica. L’inizio della pubertà amplifica gli adattamenti all’allenamento di forza e resistenza. Comincia la fase sensibile per le capacità condizionali 10-12 anni ♀ 12-15 anni ♂ Impatto dell’allenamento di forza sui processi anabolici: effetto preventivo e performance. Adattamenti cardiovascolari Aumento gittata sistolica Diminuzione frequenza cardiaca a riposo. Aumento gittata cardiaca Increase in blood volume and hemoglobin concentration Emoglobina Prodotta dal midollo spinale e stimolata dall’eritropoietina secreta dal rene. ♂14.0-17.5 g/dl ♀12.3-15.3 g/dl Blood Volume, >20% atleti di resistenza Allenamento aerobico Fase iniziale: aumento volume plasmatico Diminuzione delle resistenze periferiche Diminuzione ematocrito Aumento emoglobina Aumento ematocrito Adattamenti metabolici e muscolari 1. Aumento numero e dimensione mitocondri 2. Aumento degli enzimi ossidativi della catena di trasporto degli lettroni (succinato deidrogenasi). 3. Maggior densità capillare. 4. Aumento nell’utilizzo di acidi grassi. 5. Possibile aumento nel contenuto di mioglobina Allenamento di resistenza Allenamento di forza Durante la seduta Stimolo catabolico Cortisol Adrenalina Glucagon Risposta anabolica Crescita muscolare Adattam. cardiovascolare Adattamento metabolico Enzimi Fattori fisiologici determinanti la performance di endurance Massima potenza aerobica Tipologia di fibre muscolari Soglia anaerobica Economia del gesto Massimo consumo di ossigeno Massima possibilità di trasporto ed utilizzo di ossigeno nel corso di un esercizio. VO2max è considerato il fattore di predizione più importante della performance di resistenza In atleti: 100% del VO2 max per 10min; 95% per 30min; 85% per 60min 80% per 120min Gli atleti di endurance Possiedono valori di elevati di potenza aerobica. Possono protrarre l’esercizio a percentuali elevate del VO2 max Il VO2 max è influenzato da: Genere Gittata sistoloca, Volume ematico Tipologie di fibre musc. presenti Densità di capillari Funzione ossidativa mitocondriale : fattore limitante Adattamenti all’allenamento di resistenza AumentoVO2max. Incremento del 15-30% del VO2max nei primi 3 mesi e del 50% in 2 anni di allenamento. VO2max Values for Young (20-29 years) Sedentary Individuals and Elite Level Endurance Athletes VO2max (mlkgmin-1) Sedentary Individuals Males Females 44 – 51 35 – 43 71 – 90 60 - 75 with Average Fitness Elite Level Distance Runners Bjørn Dæhlie, cross country skiers from Norway. Highest Vo2 max ever recorded: 93-95 mlO2/kg. (8 gold medals in 3 Olympic Games) Tipologie di fibre muscolari Tipologia di fibre muscolari Fibre di tipo I importanti per la performance di endurance Gli atleti di endurance hanno alte % di fibre I Alta densità capillare, molti mitocondri ed enzimi ossidativi nelle fibre di I tipo. % Type I Fibers Presenza di fibre di I tipo in atleti di diverse specialità. 80 60 40 20 0 Distance Runners Middle Distance Runners Sprinters Type I Fiber Type La possibilità di mutare la tipologia di una fibra muscolare non è provata nell’uomo. Le fibre tuttavia possono diventare più ossidative Gli atleti di endurance hanno forti predisposizioni genetiche. Economia del gesto Può spiegare la variabilità nelle performance in atleti con VO2max simili. La TECNICA corretta ed individualizzata diminuisce il costo Energetico. Oxygen Consumption (ml/kg/min) Comparison of Running Economy Between Two Subjects With Similar Aerobic Capacities 80 60 40 20 0 Maggior economia del gesto 200 220 240 260 280 300 320 Running Velocity (m/min) Runner 1 with poor exercise economy Runner 2 with good exercise economy Consumo di ossigeno inferiore per il Sogg.2 alla stessa intensità. (Atletica Leggera) Fonte: Gigliotti 2004 Parametri di allenamento della resistenza 3 variabili principali da considerare: Frequenza di allenamento Durata dell’esercizio , distanza (volume) Intensità dell’esercizio Frequenza di allenamento Nessuna differenza sostanziale nell’incremento del VO2max allenandosi 2 o 5 volte/settimana. Incremento più correlato all’intensità dell’esercizio. ◦ intensity = frequency ◦ Per mantenere gli adattamenti ottenuti è sufficiente una frequenza inferiore. La frequenza di allenamento è fondamentale per il dispendio energetico ed il controllo del peso. Importante parametro per la riduzione della massa grassa. Durata dell’allenamento La durata è in relazione all’intensità. All’aumento dell’intensità la durata diminuisce. In persone sedentarie 5 min/giorno di attività comportano adattamenti misurabili. Fondisti dell’atletica corrono 10-15 km ogni allenamento. ACSM consiglia 20-30 min di attività aerobica al 70% di FCmax per ciascuna seduta. Intensità di allenamento Rappresenta la variabile più importante. Tutte le altre variabili dell’allenamento dipendono dall’intensità. Variando l’intensità si concentreranno gli adattamenti sui vari aspetti della performance aerobica. Oxygen Consumption (ml/kg/min) % del VO2 max e % della FC max 70 60 50 40 30 20 10 0 100 110 120 130 140 150 Heart Rate (beats/min) 160 170 Relazione lineare fra FC e Vo2 in esercizi aerobici. FC non è un valido parametro di carico interno durante esercizi anaerobici. Ratings of Perceived Exertion RPE Scale 6 7 Very, very light 8 9 Very light 10 11 Fairly light 12 13 Somewhat hard 14 15 Hard 16 17 Very hard 18 19 Very, very hard Test di resistenza Test di Cooper: misura della massima distanza percorsa di corsa in 12 min. Suggerire all’atleta di raggiungere gradualmente quella che egli ritiene possa essere la velocità di crociera. Tener presente il fondo sul quale il test viene effettuato e le condizioni ambientali: Test massimale per stimare la capacità aerobica Protocollo e Norme di riferimento nel Cooper test Fare più metri possibile in 12’ Sandro Bartolomei PhD Previsione del VO2 max La misura del test è in Metri, Miglia o giri di pista VO2 = Test di Cooper (13 - 20 anni) V (Km/h)*3,5 Molt o bene Bene Norma le Male Mali ssim o 1 3 1 4 M 2700 +m 2400 2700 m 2200 2399 m 2100 2199 m 210 0- m F 2000 +m 1900 2000 m 1600 1899 m 1500 1599 m 150 0- m 1 5 1 6 M 2800 +m 2500 2800 m 2300 2499 m 2200 2299 m 220 0- m F 2100 +m 2000 2100 m 1900 1999 m 1600 1699 m 160 0- m 1 7 2 0 M 3000 +m 2700 3000 m 2500 2699 m 2300 2499 m 230 0- m F 2300 +m 2100 2300 m 1800 2099 m 1700 1799 m 170 0- m Test di Leger Test a navetta effettuato sulla distanza dei 20m. Una lepre sonora scandisce il ritmo da mantenere nel corso della prova. Dopo un primo minuto a 7,5 km/h ed un secondo minuto a 8,5 km/h la velocità aumenta di 0,5 km/h ogni 2 minuti fino a che il partecipante non riesce più a mantenere il ritmo. Sulla base della velocità raggiunta si stima il VO2 max Test di Leger: VO2max=3.5 * Vmax (dell’ultimo step) Sandro Bartolomei PhD Test di Conconi Test incrementale che mette in relazione la frequenza cardiaca ed il carico di lavoro. Aumento di 0,2-0,5 km/h ogni 200m percorsi partendo da un tempo di 60-70 sec sui 200 m. Le versioni più recenti (Conconi 1996) prevedono un incremento graduale e libero durante tutto il test. Ogni 200m si rileva la frequenza cardiaca. L’intensità dell’esercizio aumenta linearmente mentre la FC spesso identifica un punto di deflessione oltre il quale l’aumento della FC non è più corrispondente a quello dell’intensità. Sandro Bartolomei PhD Frequenza Cardiaca e Velocità di Soglia Anaerobica FC massima FC alla Soglia AN 44 150 VAM Calcolo della Velocità di deflessione o di Soglia Anaerobica Velocità Interpolata graficamente 4. Vm/s = metri/secondi VKm/h = Vm/s *3,6 Sandro Bartolomei PhD 4.45 Range di velocità e relativi aspetti fisiologici Aerobic/anaerobic Vo2 max ANAEROBIC AEROBIC Lactic Acid FC Speed 1 Soglia aerobica Speed 2 Soglia anaerobica Speed 3 Velocità massima aerobicaPiero Incalza – [email protected] Interval training viene svolto solitamente al 90% del Vo2 max 3 2 Le variabili dell’ HIT 1 6 4 5 7 Il contributo relativo del sistema aerobico cresce con l’aumento del numero delle prove. Endurance Training Programs Più lunga è la gara più importanti sono gli aspetti aerobici. Il volume di allenamento di corsa è un buon predittore della prestazione nella maratona. 130-150 miglia/settimana di corsa per maratoneti professionisti Anche nella maratona la tendenza è quella di allenarsi ad intensità maggiori di quelle di gara. Interval Training Estensivo: 90-100% VAM (3-7 mmol/L), R 50% tempo di corsa Intensivo: 100-105% VAM, R 50%-100% tempo di corsa Intermittent Training: prove brevi al massimo e recupero fra 20 sec e 5 minutes. Nei metodi intervallati l’intensità dovrebbe essere superiore alla soglia anaerobica. Se non lo è si può optare per metodi continui. Esempi di: Interval Training estensivo: 5 x 1min at 90% della VAM. R 30sec Interval Training Intensivo 4 x 30 sec at 105% VAM. R 1min Intermittent training 100% VAM: 10”/10” 20”/20” 30”/30” aerobic aerobic aerobic 105% VAM: 10”/10” 20”/20” 30”/30” slightly anaerobic slightly anaerobic slightly anaerobic 110% VAM: 10”/10” 20”/20” 30”/30” slightly anaerobic anaerobic lactacid very anaerobic 115% VAM: 10”/10” 20”/20” 30”/30” anaerobic lactacid very anaerobic very anaerobic Adattamenti alla resistenza Capacità Potenza Adattamenti cardiovascolari uso maggiore di acidi grassi Volume ematico, emoglobina, ematocrito Adattamenti vascolari economia del gesto Numero e dimensione dei mitocondri Enzimi ossidativi Adattamento delle fibre veloci Lunghe distanze ad intensità medio basse Distanze brevi ad intensità medio-alta Concurrent Training Alcuni sport necessitano sia di prestazioni di endurance che di potenza (rugby, soccer, field hockey….). Allenare la forza e la resistenza contemporaneamente influenzano Negativamente gli adattamenti alla forza e potenza (Hennessy et al. 1994). I muscoli sono stimolati in un modo differente e opposto. Ipertrofia o adattamento mitocondriale? Sintesi proteica o adattamenti enzimatici? Risposte ormonali opposte. Resistenza specifica negli sport di combattimento. Corsa lenta e prolungata? Potenza o capacità necessaria? Order of training contents: Better if resistance and endurance workouts are performed in different days Endurance training before resistance training or Endurance training after resistance training?