Political Risk & Country Analysis Luglio, 2014 ETIOPIA – Guida Paese ETIOPIA Superficie: 1.104.300 km² Città principali: Addis Ababa (capitale), Dire Dawa, Gonder Popolazione ed età media: 93,8 mln, 17,5 anni Lingue: Oromo (ufficiale a livello regionale), amarico (ufficiale), tigrayan (ufficiale a livello regionale), inglese (ufficiale), arabo (ufficiale) Fonte: CIA, The World Factbook, 2014 Forma di governo: Repubblica parlamentare Agenzie di rating S&P’s Moody’s Fitch SACE 1 Contesto operativo Fare business 2 Competitività 2 Corruzione 2 Dati macroeconomici Rating Outlook B B1+ B 7/7 Stabile Stabile Stabile Opportunità per il business internazionale 3 - Classificazione 125° (su 189 paesi) 127° (su 148 paesi) 111° (su 177 paesi) Punti di debolezza 2012 2013s 2014s PIL ($ mld) 41,6 47,5 54,1 PIL pro-capite ($) 442 492 547 Variazione del PIL (%) 8,5 7,7 8,6 Inflazione (%) 22,8 8,1 8,2 Bilancio pubblico (% PIL) -4,1 -3,7 -3,4 Debito pubblico (% PIL)* 21,24 22,16 23,45 Cambio ETB/USD 18,18 19,06 21,76 Forti tensioni sia bilaterali (oltre che con l’Eritrea anche con la vicina Somalia) che interne. Livello di riserve in valuta estera in diminuzione. Vulnerabilità dell’economia alle difficili condizioni climatiche. Fonte: Global Insight, giugno 2014. *Fondo Monetario Internazionale, giugno 2014 Interscambio € mln 2012 2013 Export Italia 263 272 Import Italia 56 52 Saldo Italia 207 220 Economia informale diffusa. Contesto operativo problematico, caratterizzato da un’elevata corruzione e da una burocrazia ed un sistema giudiziario non efficienti. Fonte: Istat, giugno 2014 Crescita economica, con un tasso medio annuo al di sopra della media africana. Posizione strategica, essendo un’economia chiave nel Corno d’Africa e vantando una posizione privilegiata quale ponte fra l’Africa ed i paesi del Golfo. Ragguardevoli dimensioni del mercato interno. L’Etiopia è il secondo paese subsahariano per ampiezza della popolazione. Buon potenziale idroelettrico. Basso costo del lavoro. 1 Condizioni di assicurabilità: i Paesi sono classificati in 8 categorie di rischio da 0 a 7, dove 0 rappresenta il minimo rischio, mentre 7 il massimo. 2 Fare business: World Bank, Doing Business 2014 Competitività: World Economic Forum, Global Competitiveness Index 20132014 Corruzione: Transparency International, Corruption Perception Index 2013 3 L’indicatore è una media delle valutazioni espresse nelle singole sezioni del documento. UniCredit – Political Studies Punti di forza Intensità dei rapporti bilaterali con l’Italia, con una comunità italiana limitata ma ben inserita. pag. 1 Disclaimer nell’ultima pagina Luglio, 2014 Political Risk & Country Analysis ETIOPIA – Guida Paese QUADRO POLITICO Contesto politico Indicatori politico-sociali Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati Economist Intelligence Unit, 2014 QUADRO ECONOMICO Contesto economico Composizione del PIL 2013 Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati CIA, The World Factbook, 2014 Political Studies 1) Scenario politico. Il paese è guidato da settembre 2012 dal Primo Ministro Desalegn, succeduto in maniera pacifica (per la prima volta nella lunga storia di passaggio dei poteri del paese) al longevo ex Primo Ministro Zenawi (che guidava il Paese dal 1995). L’esecutivo poggia su di una solida maggioranza, considerando che il Parlamento è dominato da una federazione di partiti al governo dal 1992 – l’EPRDF (Fronte etiope per la rivoluzione popolare democratica), disponendo l’opposizione solo di due seggi. Le prossime elezioni politiche si terranno nel 2015. 2) Tematiche attuali. Tra le priorità e le principali sfide dell’attuale amministrazione: La necessità di gestire le crescenti spinte autonomiste dei singoli Stati federali suddivisi su base etnica, cui la Costituzione riconosce la possibilità di secedere e di cui si sono fatti portavoce in particolare i principali gruppi di opposizione. Il perseguimento di una politica economica che si propone di trasformare l'Etiopia in un paese a reddito medio puntando sulla modernizzazione e sulla crescita. Ricerca di forte collaborazione politico-economiche fuori dai soliti partner storici europei (Italia e Regno Unito). Attuazione del decimo Addis Ababa Integrated Development Master Plan, che andrebbe ad accentuare la crescita economica e il controllo della capitale su molte zone adesso autonome nel sistema federale etiope. La risoluzione delle tensioni bilaterali con la vicina Eritrea, dovute principalmente a questioni di confine. 3) Scenari futuri. Il paese rimane percorso da storiche faglie sotterranee di tendenze centrifughe che mal sopportano la forte dipendenza dal Addis Ababa. Le manifestazioni studentesche di maggio, in particolare nella regione della valle dell’Oromo, contro il decimo Integrated Development Master Plan dovrebbero suonare come un campanello d’allarme per il Desalegn, perché non digeriscono il progetto di centralizzazione della capitale. Gli annunci dei partiti dell’opposizione a collaborare con le forze governative, non fanno prevedere forti scosse destabilizzatrici prima delle prossime elezioni legislative del 2015. 1) Elementi di forza. Crescita economica, al di sopra della media africana. Forte riduzione del tasso di povertà. Consistente crescita PIL pro-capite. Processo di diversificazione economica in corso. Forti investimenti di paesi stranieri, in particolare nella creazione di centrali idroelettriche. Investimenti pubblici nei trasporti e nelle telecomunicazioni. Basso costo del lavoro, che sta conoscendo una discreta specializzazione negli ultimi anni. 2) Elementi di debolezza. Elevato livello di inflazione, che continua a pesare negativamente sugli investimenti privati, e rappresenta uno dei principali problemi nell’economia del paese. Basso livello di riserve in valuta estera (che si sono ridotte nel precedente biennio di circa il 30%). Vulnerabilità dell’economia, precipuamente dipendente dall’agricoltura, alle difficili condizioni climatiche (in particolare per il rischio siccità). Economia informale presente. 3) Scenari futuri. Lo sviluppo del paese è guidato essenzialmente dal settore pubblico, che ha contribuito a una notevole riduzione della povertà. L’enorme dinamicità in politica estera si dovrebbe trasformare negli anni a venire in un aumento degli investimenti stranieri nel paese, in particolare per quanto concerne le grandi infrastrutture e la produzione di energia elettrica. Attenzione particolare deve essere posta alla spesa pubblica che, sebbene non elevata, sta conoscendo una stagione di forte espansione, e pesare negativamente sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. pag. 2 Disclaimer nell’ultima pagina Luglio, 2014 Political Risk & Country Analysis ETIOPIA – Guida Paese INTERSCAMBIO COMMERCIALE - IDE Import dall’Italia per settori (%, 2012) 1) Scambi con l’Italia. Per quanto riguarda il 2013, l’intescambio bilaterale ha totalizzato circa € 324 milioni, con esportazioni italiane pari a € 272 mln, ed importazioni di € 52 mln. 2) Import settoriale dall’Italia. Per quanto concerne l’import dell’Etiopia dall’Italia, i tre prodotti del 2012 sono stati: macchinari e apparecchi (€102,6 mln), mezzi di trasporto (€35,6 mln), metalli di base e prodotti in metallo (€25,6 mln). Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati SACE, 2014 3) Interscambio e Investimenti Diretti Esteri (IDE). Nel 2011 l'interscambio commerciale con il resto del mondo è ammontato complessivamente a € 8,2 mld, con esportazioni in diminuzione del 3,4% rispetto all’anno precedente, ed importazioni in diminuzione del 12,6%. Il flusso di IDE in ingresso nel Paese nel 2011 è stato pari a € 626,5 mln (+117,3% rispetto al 2010). Tra i settori principalmente interessati spiccano la floricoltura, l’orticoltura, il tessile ed il settore dei prodotti in pelle. QUADRO OPERATIVO Contesto operativo 1) Contesto operativo. Tra i punti di forza si segnalano un costo del lavoro competitivo (anche rispetto ad altri paesi africani), le dimensioni del mercato etiope, nonché la stabilità delle sue istituzioni. Il Governo ha tra l’altro da poco istituito l’Agenzia per gli investimenti etiope, come punto di riferimento per gli operatori esteri nel Paese. Tra i problemi principali, invece, la difficoltà ad avviare un’impresa, nel commercio trasfrontaliero e le inefficienze del sistema burocratico e giuridico. Secondo il Doing Business 2014, l'economia dell’Etiopia si colloca al 125° posto su 189 paesi, mentre per il Global Competitiveness Report 2013 si classifica al 127° posto su 148 paesi. 2) Pagamenti e riscossioni. Tutte le transazioni in valuta estera devono essere trasferite attraverso la Banca nazionale dell'Etiopia (NBE). La valuta locale (Birr) non è liberamente convertibile. Nel 2004, la NBE ha emanato una direttiva che permette ai cittadini stranieri non residenti e a quelli di origine etiope di aprire e gestire conti in valuta estera fino a $ 50.000. Le procedure per la risoluzione delle cause di insolvenza durano in media 1,8 anni. Il tasso di recupero per il creditore ammonta a 36,9 centesimi sul dollaro. L’Etiopia è al 75° posto nella classifica Doing Business 2014 per quanto concerne la facilità nel risolvere casi di insolvenza. Principali indicatori DB 2014 I 5 fattori maggiormente problematici per fare business Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Bank, Doing Business 2014 (0 = migliore performance). Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Economic Forum, the Global Competitiveness Report 2013-2014. *Classifica stilata in base alle risposte ricevute dagli imprenditori operanti in loco intervistati. Political Studies pag. 3 Disclaimer nell’ultima pagina Luglio, 2014 Political Risk & Country Analysis ETIOPIA – Guida Paese Political Studies Political Studies: Francesca Nenci (Head of Political Studies) Political Risk & Country Analysis*: Angelica Attolico (Head of Political Risk and Country Analysis); Luciano Mario Bencivinni (Political Analyst); Andrea Bucolo (Political Analyst); Valentino De Bernardis (Political Analyst); Esra Gulfidan (Political Analyst); Alessia Messina (Political Analyst). * Political Risk & Country Analysis monitora regolarmente l’area dell’Europa Centro-orientale (AT, AZ, BA, BG, CZ, DE, HR, HU, PL, RO, RU, SK, SLO, SRB, TR, UA), ed altre regioni del mondo tra cui l’Asia (in particolare CN, IN), il Medioriente e Nord Africa (in particolare EG, LY, TN), l’Africa subsahariana e l’America del Sud (in particolare BR). Publication Address UniCredit - Public Affairs Political Studies [email protected] Disclaimer Le stime e le valutazioni contenute nella Guida Paese rappresentano l’opinione autonoma e indipendente di UniCredit SpA (di seguito “UniCredit”) e si basano su dati e informazioni tratte da fonti pubbliche che UniCredit ritiene attendibili, ma sulle quali non rilascia alcuna garanzia e non si assume alcuna responsabilità circa la loro completezza, correttezza e veridicità. I dati, le informazioni, le opinioni e le stime espresse sono da considerarsi aggiornate alla data riportata nella Guida Paese. UniCredit si riserva il diritto di aggiornare/modificare i dati, le informazioni e le opinioni espresse nella Guida Paese in qualsiasi momento senza alcun preavviso. 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