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Tutte le regole da seguire per individuare il debitore d’imposta Ricca da pag. 9 Contenzioso tributario - Errori indotti dalle istruzioni del Fisco? La Ctr di Roma chiarisce: si paga l’imposta ma non le sanzioni. Fuoco a pag. 11 Impresa/1 - Fondi europei Horizon 2020: è l’ora della pianificazione per candidarsi ai bandi. Per le imprese ci sono 70 miliardi di euro Lenzi da pag. 12 Impresa/2 - Licenziamenti, ticket più caro: il datore di lavoro che lascia a casa il lavoratore deve all’Inps 489,61 euro per ogni anno di anzianità aziendale Cirioli a pag. 15 Ambiente - Sistri e Mud in coppia anche nel 2014: si avvicina il debutto del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti per il secondo contingente di soggetti obbligati Dragani a pag. 17 Codice della strada - Dal rinnovo della patente ai parcheggi a pagamento: con il nuovo anno, aggiornate diverse regole e procedure per gli automobilisti Manzelli-Santi da pag. 18 Previdenza - È tempo di assegni familiari: entro il 31 gennaio le istanze per ottenere i 1.800 euro di sussidio erogati dai comuni De Lellis a pag. 20 Spendere meglio - Corsi universitari e master: arrivano i prestiti a tassi contenuti per sostenere i cont giovani che studiano gio Di Palma a pag. 23 Documenti - Le senD tenze delle commissioni t tributarie su abuso del tr diritto, dirit lite temeraria, rettifiche comparative www.italiaoggi.it/docio7 Seguici anche su Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Contributi Inps a perdere I versamenti alla gestione separata di un mln di lavoratori (soprattutto co.co.pro.) sono inutili, perché non consentiranno loro di maturare il diritto a una pensione MARINO LONGONI [email protected] DI C i sono in Italia un milione di lavoratori che stanno versando contributi previdenziali, anche piuttosto salati, ma inutilmente. Non riusciranno mai, infatti, a maturare il diritto a una pensione. Si tratta della quasi totalità dei lavoratori a progetto, dei lavoratori autonomi occasionali, dei collaboratori parasubordinati e altre categorie di minor rilevanza. Insomma di quasi tutti i lavoratori che versano i loro contributi alla gestione separata Inps. Il problema di costoro è tutto richiuso in un concetto piuttosto tecnico, quello di «minimale contributivo». In sostanza a loro viene accreditato un mese di contributi, validi ai fini pensionistici, solo se dichiarano un reddito di almeno 1.295 euro al mese, e su questo ci versano i relativi contributi (nel 2014 l’aliquota è salita al 28,72%). Se il loro reddito è invece, per esempio, la metà di questa cifra, ci vorranno due mesi di lavoro per mettere insieme un mese di contributi. E così via. A parte gli amministratori, la stragrande maggioranza di coloro che versano alla gestione separata non arriva a questi livelli di reddito. Quindi rischia seriamente di versare contributi senza riuscire mai a maturare un diritto alla pensione. Ma siccome il peggio non ha mai fine, nei prossimi anni l’aliquota contributiva, che già è salita dal 10 al 28% in meno di vent’anni, è destina- ta ad arrivare al 33% entro il 2018. Aumentando così i contributi versati a perdere. In pratica un furto legalizzato nei confronti di una categoria di lavoratori, soprattutto giovani, che evidentemente non può contare su tutele sindacali o politiche. Una generazione persa dal punto di vista lavorativo, ma che tra qualche anno, quando arriverà intorno ai 70 anni, scoprirà di avere una pensione da fame. Un co.co.pro. che dichiara oggi un reddito di 10 mila euro l’anno (è qualcosa di più della media di questa tipologia di redditi, secondo i dati forniti dall’Inps) non riuscirà ad andare in pensione di vecchiaia a 66 anni ma dovrà aspettare i 70, quando avrà maturato una pensione di poche centinaia di euro. Altro caso, più preciso: vent’anni di contributi versati, dal 1996 al 2016, con reddito iniziale di 12 mila euro e reddito finale dichiarato di 31.800 euro, quindi almeno il doppio della media dichiarata da questo tipo di lavoratori. Anche questo la- voratore dovrà aspettare i 70 anni per avere diritto a una pensione annua tra i 5 e i 6 mila euro (meno un quinto di quanto dichiarato nell’ultimo anno di lavoro). Il dramma è che per coloro che hanno cominciato a lavorare dopo il 1995, la pensione non è integrata al minimo. Dovranno accontentarsi dell’assegno sociale. Un conflitto generazionale, in queste condizioni, è quasi inevitabile, anche perché mentre le regole per le nuove generazioni diventano sempre più dure, il legislatore non ha dimenticato qualche zuccherino per chi è più avanti con gli anni: così, mentre nel sistema retributivo l’assegno era calcolato sulla base del 2% dell’ultima retribuzione moltiplicato per ogni anno di contribuzione, ma sopra una certa soglia di reddito, l’aliquota veniva ridotta, con il passaggio al contributivo, tutti i contributi versati finiscono per aumentare l’assegno pensionistico. I redditi più alti ci hanno guadagnato. Evidentemente ci sono figli e figliastri. Antonio Mastrapasqua © Riproduzione riservata Dalle indagini finanziarie agli studi di settore: le principali pronunce della Cassazione in un anno di giurisprudenza Accertamenti fiscali ad ampio raggio Affari IN EDICOLA S Legali Dall’immobiliare ’immobiliare retail arrivano segnali di ripresa %$ '$&! "# Con i fondi all’autoimpiego più facile mettersi in proprio -, 3,/" &$ empre più diffuso e legittimo per la Cassazione il ricorso agli accertamenti basati sulle indagini finanziarie, comprese quelle eseguite nei confronti di contribuenti non titolari né di redditi d’impresa né di lavoro autonomo. In sostanza, il ricorso agli accertamenti bancari si rende possibile ogni qualvolta vi è discordanza fra redditi dichiarati e movimentazioni affluite sui conti correnti. Una «nuova frontiera» degli accertamenti che ha trovato il proprio sigillo nella giurisprudenza della Suprema corte dell’anno appena trascorso e che va messa in diretta correlazione con le nuove comunicazioni telematiche all’Anagrafe tributaria dei saldi dei conti correnti intrattenute dai contribuenti per effetto del dl 201/2011. Ma non è questa l’unica novità del 2013 in materia d’accertamento. ItaliaOggi Sette ha sintetizzato e raccolto in un comodo inserto le principali pronunce della Sezione tributaria della Cassazione in modo da fornire uno strumento utile e rapido di reperimento delle più significative decisioni in materia di redditometro, accertamenti induttivi, elusione e abuso del diritto, fra gli argomenti più dibattuti nei mesi scorsi nelle aule del Palazzaccio. NELL’INSERTO/2 QUESITARIO A cura di Gilberto Gelosa 1 Sommario 1 2 4 4 5 6 7 7 8 #438)*0108< "01)3+04 %9645-4 $0+/0)6);0430 &07+)10 #42930+);0430 &07+)10 !38060+0+1)..04 ) 7410 Scarica subito il software completo e provalo con i tuoi dati! Vuoi saperne di più?... vai su www.gbsoftware.it oppure seguici su Borsa AMBIENTE 12 Valori di fondo naturale Diritto del lavoro In che modo va individuato il fondo naturale ai fini della messa in sicurezza dei siti minerari dismessi? O.I. Diritto e sport Diritto societario Diritto tributario Risponde Piergiorgio Pizzo Il Tribunale regionale amministrativo (Tar) Abruzzo-Pescara, Sezione prima, con la sentenza del 3 luglio 2012, numero 336, ha affermato che l’obbligo di messa in sicurezza dei siti minerari dismessi costituisce un indefettibile vincolo giuridico sulla base della normativa nazionale ed europea ed è rispondente ad un evidente interesse pubblico. Nelle coltivazioni a cielo aperto, gli interventi di ricomposizione ambientale avvengono, normalmente, con l’apporto di terreno vegetale, mentre nelle coltivazioni in profondità la ricomposizione ambientale, nei siti non utilizza- Imposte indirette Iva Previdenza La riproduzione, anche parziale, è riservata per l’intero fascicolo 6 Gennaio 2014 Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com Andrea Bongi da pag. 33 Ambiente = $# !"" )1 2-7- +,++) &(%',*) '25468);0430 ,) )1860 .-78043)10 '378)11);043- -, )::0)2-384 !77078-3;) -, )..0463)2-380 Tel. 06-97626328 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 2 AFFARILEGALI * * * Immobiliare, il retail ■ inizia a vedere la ripresa Gli studi legali che seguono il settore real estate iniziano a registrare segnali di ripresa sul mercato immobiliare Lui alle pagg. II e III Così abbiamo ■ affrontato la crisi Alcuni dei maggiori studi legali che operano in Italia raccontano ad AffariLegali come hanno affrontato le difficoltà del mercato Furlò a pag. IV Sempre meno ■ aspiranti notai http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it ITALIAOGGI SETTE PREVIEW Lunedì 6 Gennaio 2014 Erano in 6 mila al concorso negli anni 90, oggi sono la metà. Inchiesta di ItaliaOggi Sette Domanico a pag. V Cambiali, libera ■ circolazione Emissioni delle srl girabili a investitori professionali. I chiarimenti di Assonime in una circolare Ciccia a pag. VI DAGLI STUDI LEGALI Latham & Watkins nella ristrutturazione Intesa Sanpaolo) in qualità di advisor. Il sono presenti numerosi azionisti pubblidel debito di Gruppo Saviola valore dell’operazione è di circa 20 milio- ci (regione Toscana, province di Firenze, Un team di Latham & Watkins, coordinato dal partner Riccardo Agostinelli, con gli associate Andrea Taurozzi e Daniele Migliarucci ha assistito le società del Gruppo Saviola nell’operazione di risanamento dell’esposizione debitoria che ammonta a circa 350 milioni di euro. Il Gruppo è stato assistito, sempre dal punto di vista legale, anche da Fivesixty Legal, in particolare dal socio Roberto Sidoti e dall’associato Paola Assanelli e, in qualità di consulenti finanziari, da Rothschild. PricewaterhouseCoopers ha condotto la independent business review. Nell’operazione, il pool di banche è stato assistito, dal punto di vista legale, da Bonelli Erede Pappalardo con il partner Riccardo Vittoria GiustiAgostinelli niani e l’associate Raissa Iussig. Orrick con Orizzonte sgr e Fondaco sgr per la distribuzione di gas in Italia e Romania Orrick ha assistito Orizzonte SGR e Fondaco sgr nella strutturazione dell’investimento in una newco che avrà concessioni nella distribuzione di gas in Italia e in Romania. La newco sarà partecipata per il 51% da Cpl Concordia e per il 49% da Fondo Sistema Infrastrutture, gestito da Orizzonte sgr, e da Fondo Ppp Italia, gestito da Fondaco sgr ed Equiter (Gruppo ni di euro. Il team Orrick che ha gestito tutti gli aspetti legali legati all’operazione è stato guidato da Carlo Montella, partner responsabile del dipartimento energy and infrastructure per l’Italia, insieme a Guido Testa, m&a e private equity partner, ed era composto da Filippo Cristaldi e Pina Lombardi, senior associates, e Daria Buonfiglio, attorney trainee. Dream Capital Carlo Montella partners ha agito in qualità di intermediario mentre PwC e PwC Advisory ha curato il processo due diligence. Grimaldi nell’integrazione del sistema aeroportuale toscano Grimaldi studio legale con un team coordinato da Francesco Sciaudone si è aggiudicato la gara per l’individuazione del percorso giuridico dell’operazione di aggregazione del sistema aeroportuale toscano. La gara, bandita dalla regione Toscana, avrà ad oggetto la consulenza legale del progetto di aggregazione di Sat - Società di gestione dell’aeroporto di Pisa - e Adf - società di gestione dell’aeroporto di Firenze - in una società che verrebbe ad assumere il ruolo di Holding, nel delinearne il regime di funzionamento e l’assetto di governance. Nelle due società Pisa, Livorno, Lucca, Comuni di Firenze, Pisa, Livorno, Camere di Commercio di Firenze, Livorno, Pisa) e privati (in particolare F2i, azionista di AdF). Lambertini & Associati con Sefea per il inanziamento di Permicro Sefea sc e Permicro spa, società di microcredito italiana, hanno stipulato una convenzione di finanziamento interbancaria del «European Progress Microfinance Facility» stabilita dall’Unione Europea con la partecipazione dell’European Investment Fund. Lo studio legale Lambertini con Francesco Maria Stocco ha assistito Sefea e il management della società consortile guidato dal direttore generale Fabio Salviato. Lombardi Molinari e Freshields nella transazione tra Bmps e Deutsche bank Banca Monte dei Paschi di Siena spa e Deutsche Bank ag hanno comunicato di aver raggiunto un accordo per la definizione transattiva dell’azione risarcitoria promossa nel marzo 2013 da Bmps nei confronti, fra gli altri, di Db. Nella definizione degli accordi, Bmps è stata assistita dallo studio Lombardi Molinari, con il name partner Giuseppe Lombardi e i partner Marco Delli Noci, Alessandro Salvador e Lazare Vittone, mentre Db è stata assistita da Freshfields, con il partner Enrico Castellani. Gabriele Ventura PROFESSIONI IN MOVIMENTO Maria Grazia Filippini consigliere delegato di Qui! Business Maria Grazia Filippini, 49 anni, entra nel Top management di Qui! Group in qualità di consigliere delegato di Qui! Business. Maria Grazia Filippini vanta un’esperienza più che ventennale nel mondo dell’Information Technology. Come amministratore delegato e direttore generale di Edenred nel 2012 ha avuto il compito di sviluppare ed attuare la nuova strategia aziendale, orientata all’introduzione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Alle spalle, una carriera come amministratore delegato in Eds Servizi di Ict, in Sun Microsystems Italia e prima ancora Product Manager in DS Data Systems. Ha conseguito un master in M a rk e t i n g presso la Sda Bocconi e il Certificate in Leadership in the Global Enterprise presMaria Grazia Filippini so la Garvin School of International Management-Thunderbird University di Phoenix (Arizona). Elisabetta Luise responsabile della comunicazione di HomeAway Elisabetta Luise è la nuova responsabile Pr & Corporate Communication per l’Italia di HomeAway. Nata a Napoli e laureatasi in comunicazione istituzionale e d’impresa alla Sapienza di Roma, dopo la specializzazione in marketing e comunicazione conseguita in Sda Bocconi School of Management e poi presso l’E-Marketing Association negli Usa, Luise ha lavorato per sei anni in Fox International Channels dove si è occupata della comunicazione dei canali d’intrattenimento del gruppo e del lancio in Italia di .Fox Networks, la divisione di pubblicità online del gruppo. Luise ha poi lavorato in MN Italia dove ha gestito un importante portfolio di clienti in ambito musicale e televisivo e fatto esperienza in ambito editoriale e giornalistico avendo lavorato per AdnKronos e Play Press Publishing. Fernando Zilio alla guida di Unioncamere del Veneto Fernando Zilio è il nuovo presidente di Unioncamere del Veneto. Nato a Padova nel 1952, Zilio è imprenditore nel campo dell’abbigliamento, titolare della ditta Cipa Padova srl. Presidente dell’Ascom-Confcommercio Padova dal 2005, Zilio è stato eletto presidente della Camera di commercio di Padova nel giugno 2013 dopo esserne stato vice durante il quinquennio del mandato di Roberto Furlan. Attualmente Zilio è anche presidente di Infocert, società spa specializzata nella progettazione e sviluppo di soluzioni informatiche. L’onestà fiscale non paga Un imprenditore mio cliente l’altro giorno ha ricevuto la visita dell’Agenzia delle entrate. Si tratta di un bravo imprenditore, che vende i suoi prodotti soprattutto all’estero, guadagna bene, e mi ha sempre detto di voler pagare le imposte fino all’ultimo euro, perché «non vuole avere altri pensieri che quelli di fare bene il suo lavoro». Perciò si è stupito quando, dopo aver spulciato per un paio di giorni i libri contabili, gli hanno contestato una serie di piccole infrazioni chiudendo un accertamento di qualche decina di migliaia di euro. Ero presente anch’io quando il mio cliente, alla macchinetta del caffè, ha chiesto a uno dei verificatori perché se la prendessero con lui, quando era evidente che lui le tasse le pagava, e forse anche troppe. La risposta è stata: dove volete che andiamo, dalle aziende che stanno chiudendo? C’è rimasto di sasso. D’altra parte chi ha un budget da rispettare non può andare troppo per il sottile. Il mestiere di Balotelli è quello di fare gol, e pazienza se ogni tanto dà i numeri e viene espulso. L’importante è vincere. Così Agenzia delle entrate e Guardia di finanza devono fare risultato. Il fine giustifica i mezzi. Le indicazioni che arrivano dall’alto sono stringenti e chiedono di massimizzare il gettito. Stando così le cose, però, il mio cliente ha dimostrato di essere un fesso. Lui ha sempre cercato di versare tutto il dovuto. Ma il fisco non si accontenta e ora gli vengono a chiedere altri soldi. Probabilmente da oggi in avanti cambierà approccio: di fronte ad uno Stato che dimostra di avere un’etica non troppo diversa da quella di un rapinatore, bisogna usare le stesse armi, cioè versare il meno possibile e accantonare qualcosa per il prossimo accertamento. L’onestà non paga. Lettera firmata IOLAVORO * * * Giovani, ripartono ■ i finanziamenti L’anno nuovo porta in dote i finanziamenti per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità. Per i giovani sarà più facile mettersi in proprio grazie ai mutui a tasso zero in otto anni alle pagg. 40 e 41 Da Coca-Cola ■ un contratto formativo C’è tempo fino al 30 gennaio 2014 per iscriversi al programma management trainee program. In palio per i meritevoli un contratto formativo a pag. 42 Il farmaceutico ■ va controcorrente Dagli addetti all’area commerciale ai professionisti da inserire nei settori regolatorio, della qualità e della vigilanza. Questi i principali profili ricercati dalle aziende farmaceutiche a pag. 43 Ryanair vola in Sicilia ■ e cerca nuovi addetti La compagnia aerea potenzia i voli da e per Catania e Comiso. Dalle due nuove rotte arriveranno 1.450 posti nel corso del 2014 a pag. 44 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PENSIONI A RISCHIO Lunedì 6 Gennaio 2014 3 Per il 97% dei collaboratori il reddito troppo basso compromette il trattamento previdenziale Cenere e carbone per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps DI Pagina a cura DANIELE CIRIOLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P ensione a rischio per il 97% dei collaboratori iscritti alla gestione separata Inps. Infatti, il reddito troppo basso (9.700 euro, in media nel 2012, secondo il «Rapporto sulla coesione sociale 2013», pubblicato il 30 dicembre da Inps, Istat e ministero del lavoro) compromette il raggiungimento del requisito contributivo. Colpa di un «minimale contributivo» che non c’è a favore dei parasubordinati e che rende quasi certa, per oltre 726 mila lavoratori con caratteristiche professionali non definite (co.co.pro., mini co.co.co., lavoratori autonomi occasionali ecc.), l’impossibilità di ottenere una pensione. Ma le notizie non sono migliori nemmeno per chi, con un reddito più alto, stia pensando di mettersi in pensione. Qualche esempio: con un reddito di 12 mila euro (nel 1996) che sale fino a 31.840 (nel 2016), dopo 20 anni, non si ha diritto a una pensione perché di misura troppo bassa; se il reddito iniziale è di 18mila euro e sale fino a 47.760, la pensione sarà di appena 693 euro mensili: il 19% dell’ultimo reddito. La pensione. Oggi per tutti vige il «sistema contributivo», in virtù del quale l’assegno è determinato sulla base dei contributi pagati durante tutta la vita lavorativa. Gli iscritti alla gestione separata, nel 2014, pagano il 28,72% se sono lavoratori senza altra tutela previdenziale obbligatoria né pensionati ovvero il Le simulazioni (1) Esempio 1 Reddito Pensione Importo iniziale (1996) = 4.500 euro Importo inale (2016) = 11.940 euro Nessun diritto per mancanza del requisito contributivo, se non all’età di 70 anni e sei mesi con una pensione di 173 euro mensili Esempio 2 Reddito Pensione Importo iniziale (1996) = 12.000 euro Importo inale (2016) = 31.840 euro Non c’è diritto perché la misura della pensione (euro 462) è inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale (euro 644). Unica via per pensionarsi è all’età di 70 anni e sei mesi con una pensione di 462 euro mensili Esempio 3 Reddito Pensione Importo Importo Importo Importo iniziale (1996) = 18.000 euro inale (2016) = 47.760 euro annuo = euro 9.011 mensile = euro 693 Importo Importo Importo Importo iniziale (1996) = 25.000 euro inale (2016) = 66.332 euro annuo = euro 12.515 mensile = euro 963 Esempio 4 Reddito Pensione Esempio 5 Importo iniziale (1996) = 40000 euro Importo inale (2016) = 106.132 euro Importo annuo = euro 20.024 Pensione Importo mensile = euro 1.540 Tasso Per tutti gli esempi = 18,87 % sostituzione (nel sistema retributivo = 38,65%) Reddito (1) Dati comuni agli esempi: periodo osservato di 20 anni (minimo per la pensione di vecchiaia); tasso d’incremento del 5% annuo per il reddito; rivalutazione del montante contributivo in base ai tassi Inps (variazione Pil); età per il pensionamento: 66 anni e 6 mesi (con coeficiente trasformazione pari a 5,7250) 22% se sono lavoratori che già hanno un’altra tutela obbligatoria o se sono già pensionati. Di quel 28,72%, uno 0,72% non è utile alla pensione perché destinato a finanziare le prestazioni assistenziali (malattia ecc.); nel caso di lavoratori con altra tutela previdenziale obbligatoria o pensionati tutto il 22% è utile alla pensione, potendo dare diritto a «supplementi di pensione» o «pensione supplementare». Ciò significa che su 1.000 euro di compenso vengono pagati all’Inps 287,20 euro (primo caso) ovvero 220 euro (secondo caso), e di questi sono accantonati per la futura pensione 280 euro nel primo caso e tutti i 220 euro nel secondo caso. Le vie per pensionarsi. Gli iscritti alla gestione separata hanno diverse chance: a) la pensione di vecchiaia/1 = se hanno almeno 20 anni di contributi con età di 66 anni e 3 mesi e se raggiungono, con i contributi versati, una pensione il cui importo non risulti inferiore a 652 euro mensili; b) la pensione di vecchiaia/2 = all’età di 70 anni e tre mesi se hanno almeno 5 anni di contributi da lavoro effettivo (non valgono i contributi di malattia, figurativi ecc.); c) la pensione anticipata/1 = a qualunque età se hanno almeno 42 anni (41 anni le donne) e 6 mesi di contribuzione; d) la pensione anticipata/2 = se hanno l’età di 63 anni e tre mesi e 20 anni di contributi a patto di aver diritto ad una pensione d’importo non inferiore a 1.826 euro mensili. Nel 2016 il primo «ventennio» della gestione separata In tabella sono riportati i risultati di alcune simulazioni su un orizzonte temporale di 20 anni, quale potrebbero essere le situazioni di lavoratori che hanno cominciato a lavorare nel 1996 (anno di nascita della gestione separata) e che prevedano di pensionarsi nel 2016, decorso il primo «ventennio» di operatività della gestione separata (qual è in alcuni casi il minimo contributivo per mettersi in pensione). La semplificazioni degli esempi sta nel considerare «solo» la contribuzione versata alla gestione separata, al fine di evidenziare le effettive «potenzialità» della stessa gestione di garantire una pensione (non di funzionare solamente come «fonte di acquisizione di risorse», come una sorta di ‘‘tassazione contributiva’’). In tutti gli esempi, i contributi versati annualmente sono stati rivalutati in base ai tassi comunicati dall’Inps (media del pil quinquennale) e si è considerato una crescita del reddito del 5% annuo. Un risultato comune è il tas- so di sostituzione (ossia quanto vale la pensione rispetto all’ultimo reddito): 18,87% in ogni caso, con una differenza di 20 punti percentuali rispetto al medesimo tasso ipotizzabile, nelle stesse condizioni, per i lavoratori in regime «retributivo» e stimato al 38,65%. Esempio 1 - Riguarda un lavoratore con un reddito medio di 8 mila euro, che abbia cominciato a lavorare nel 1996 con un reddito di euro 4.500 e intenda smettere nel 2016, dopo 20 anni, quando guadagna 11.940 euro. L’unica via per pensionarsi è quella della vecchiaia a 70 anni e sei mesi, con diritto a una pensione mensile di 173 euro (2.253 euro all’anno). Tutte le altre vie di pensionamento sono invece precluse perché il lavoratore o non raggiunge il requisito contributivo (con quel reddito così basso, sempre inferiore al minimale contributivo vigente anno dopo anno, per ogni anno di lavoro riceve dall’Inps un accredito di 5-6 mesi di contribuzione) oppure non riesce a soddisfare la condizione dell’importo minimo di pensione. Esempio 2 - Riguarda un lavoratore con reddito medio di 21.400 euro, che abbia cominciato a lavorare nel 1996 con un reddito di euro 12 mila e intenda smettere nel 2016, dopo 20 anni, quando guadagna 31.840. Anche per questo lavoratore l’unica via per pensionarsi è quella della vecchiaia a 70 anni e sei mesi, con diritto a una pensione mensile di 462 euro (6 mila euro annui). Tutte le altre vie di pensionamento sono invece precluse perché il lavoratore non riesce a soddisfare la condizione dell’importo minimo di pensione. Esempio 3 - Riguarda un lavoratore con reddito medio di 32.100 euro, che abbia cominciato a lavorare nel 1996 con un reddito di euro 18.000 e intenda smettere nel 2016, dopo 20 anni, quando guadagna 47.759. Il lavoratore può pensionarsi di vecchiaia con diritto a una pensione mensile di 693 euro (9 mila euro annui). Esempio 4 - Riguarda un lavoratore con reddito medio di 44.650 euro, che abbia cominciato a lavorare nel 1996 con un reddito di euro 25 mila e intenda smettere nel 2016, dopo 20 anni, quando guadagna 66.332. Il lavoratore può pensionarsi di vecchiaia con diritto a una pensione mensile di 963 euro (12.500 euro annui). Esempio 5 - L’ultimo esempio riguarda un lavoratore con reddito medio di 71.400 euro, che abbia cominciato a lavorare nel 1996 con un reddito di euro 40 mila e intenda smettere nel 2016, dopo 20 anni, quando guadagna 106.132. Il lavoratore, super-compensato, può scegliere tutte le vie per pensionarsi: di vecchiaia o anticipata. Può andare in pensione anche prima, cioè a 63 anni e 6 mesi. Qualunque sia la scelta ha diritto a una pensione mensile di 1.540 euro (20 mila euro annui), molto lontana dal suo ultimo reddito (106 mila euro) ma più dignitosa per vivere e non per sopravvivere. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 4 Lunedì 6 Gennaio 2014 PENSIONI A RISCHIO L’aliquota sale al 28,72%. Cresce anche l’importo minimo di contributi da versare Co.co.pro., previdenza più cara DI L’ http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Il lavoro parasubordinato Pagine a cura DANIELE CIRIOLI aumento dei contributi complica la pensione dei co.co. pro.. L’incremento dell’1% dell’aliquota contributiva (che sale a 28,72%) della gestione separata Inps scattato a Capodanno, infatti, eleva pure l’importo minimo di contributi che occorre versare all’Inps per avere l’accredito di un anno di contributi utili ai fini della futura pensione. Per esempio se nell’anno appena trascorso è bastato guadagnare un compenso di 1.280 euro mensili, quest’anno occorrerà guadagnare almeno 1.295 euro al mese (incassando peraltro di meno): chi guadagna la metà, 650 euro, dovrà lavorare due anni per maturare un anno di contribuzione per la pensione. È il paradosso dell’accredito contributivo. Il paradosso dell’accredito contributivo. Aumentano (e aumenteranno i prossimi anni) i contributi per i parasubordinati fino ad arrivare alla stessa misura prevista per i dipendenti (33%), ma resta ancora irrisolta la questione dell’accredito contributivo, che rappresenta e che continuerà a rappresentare il vero elemento di «disuguaglianza» e distinzione tra parasubordinati e dipendenti. Cerchiamo di capirci. Nel linguaggio comune, «contributi» e «lavoro» vengono usati come sinonimi, cosicché a «un anno di lavoro» si fa corrispondere «un anno di contributi» e viceversa. La medesima corrispondenza, invece, non è sempre esatta e vera se ci si riferisce a un lavoratore parasubordinato, cioè a un lavoratore iscritto alla gestione separata, poiché in questo caso entrano in gioco proprio le differenti regole sull’accredito contributivo. Mentre per dipendenti e autonomi vige un meccanismo tale che garantisce che a ogni giorno, settimana, mese o anno «di lavoro» ci sia un’esatta corrispondenza a un giorno, una settimana, un mese o un anno «di contribuzione», lo stesso meccanismo non si applica nel caso dei lavoratori parasubordinati (è un’eccezione che esiste solo per la gestione separata). Questo meccanismo che tutela i lavoratori dipendenti e autonomi si chiama «minimale contributivo»: è l’importo minimo su cui è vanno calcolati i contributi da versare e al di sotto del quale non si può in nessun caso scendere (è vietato dalla legge). Quindi, se anche la retribuzione pagata al dipendente è inferiore a tale minimo il datore di lavoro è comunque obbligato a versare un importo di contributi calcolato sul minimale così da garantire al lavoratore «l’accredito contributivo»: ha lavorato un giorno, avrà un giorno di accredito contributivo; ha Tipologia Definita (A) Amministratori Coll. editoriali Collegi, etc. Enti locali Altri Anno Numero 511.929 3.001 13.027 1.126 142.185 2012 Reddito medio 31.910 euro 8.370 euro 7.640 euro 13.500 euro 12.185 euro Tipologia non definita (B) Co.co.pro. Mini co.co.co. Autonomi occ. Collaboraz. pa Altri Anno Numero 647.691 21.852 8.906 47.961 25.376 2012 Reddito medio 9.950 euro 3.230 euro 6.750 euro 9.840 euro 17.580 euro Subtotale (A) 671.268 27.150 euro Subtotale (B) 751.786 9.970 euro Totale (A+B) 1.423,054 18.070 euro Fonte: Inps, Istat e Ministero del lavoro, Rapporto sulla coesione sociale 2013, del 30 dicembre 2013 Gli interessati, oltre 1,7 milioni di lavoratori Un esercito di circa un milione e 700 mila lavoratori, un po’ più maschi che donne: è la fotografia degli iscritti alla gestione separata dell’Inps, dei cosiddetti parasubordinati, scattata dall’Inps, Istat e ministero del lavoro nel Rapporto sulla coesione sociale 2013, pubblicato il 30 dicembre 2013. I parasubordinati sono classificati in relazione alla la natura del rapporto di lavoro in collaboratori ovvero in professionisti. Per i primi il versamento dei contributi è corrisposto dal committente, per i secondi invece il versamento è a cura del professionista stesso. Nell’anno 2012, spiega il Rapporto, i contribuenti parasubordinati con almeno un versamento nell’anno sono 1.682.867 di cui l’85% (circa 1.423 mila) collaboratori e il restante 15% (quasi 260 mila) professionisti. Si tratta per il 58,6% di maschi (986 mila) e per il 41,4% di femmine (circa 697 mila). Il 65,5% (1,1 milioni) sono iscritti esclusivamente alla gestione per i parasubordinati (esclusivi), mentre il 34,5% (580 mila) sono iscritti anche ad altre gestioni o pensionati (concorrenti). Nel biennio 2011-2012, prosegue il Rapporto, si è registrato un lieve calo sia del numero dei collaboratori sia dei professionisti. I lavoratori parasubordinati si concentrano nelle regioni del Nord (55,0%), seguite lavorato un mese o un anno, avrà un mese o un anno di accredito contributivo. Lo stesso meccanismo non opera nel caso dei collaboratori per i quali il committente paga i contributi alla gestione separata. In questo caso infatti i contributi sono calcolati e versati sugli effettivi compensi dei collaboratori, senza tener conto cioè di un importo minimo (non c’è appunto un «minimale» da rispettare). Tuttavia, e qui sta l’effetto paradossale, un «minimale» c’è e opera mietendo vittime ai fini dell’accredito contributivo, perché affinché il collaboratore ottenga l’accredito di un giorno, di un mese o di un anno di contributi, è necessario che risulti pagato un tot preciso di contributi predeterminato per legge. Per l’anno 2013, questo importo minimo di contributi da versare alla gestione separata per ottenere un anno o un mese di «accredito contributivo» è stato rispettivamente di 4.256,96 euro (4.146,39 ai fini pensionistici) e di 354,75 euro da quelle del Centro (25,7%), del Sud (13,0%) e delle Isole (6,3%). Il reddito medio annuo è di 17.680 euro (21.990 euro per i maschi e 15.410 euro per le femmine). L’età media dei lavoratori parasubordinati di 42,9 anni (45,6 anni per i maschi e 39,0 anni per le femmine). Osservano i redditi medi (in tabella), si nota che il 97% dei parasubordinati con «tipologia non definita» (gruppo B) guadagna molto meno di quanto invece occorre, annualmente, per maturare il diritto alla pensione (726.410 lavoratori). Inoltre, tutti i parasubordinati con «tipologia definita» (gruppo A) con la sola eccezione degli «amministratori di società» (ne sono 511.929) hanno altrettanto problemi di reddito ai fini del diritto a una pensione. Ma, in tal caso, sono numericamente inferiori e rappresentano (per così dire) solo il 23,74% del gruppo B (cioè 159.339 lavoratori), mentre il restante 76,26% del medesimo gruppo B (gli amministratori) superano il reddito minimo che garantisce il diritto a una pensione. Complessivamente considerati (gruppo A e gruppo B) i lavoratori a rischio pensione sono 885.749 e rappresentano il 62,24% di tutti gli iscritti alla gestione separata. (345,53 euro ai fini pensionistici) per chi pagava l’aliquota del 27,72%. Ciò significa che l’Inps, in presenza di un versamento di contributi per l’anno 2013 pari almeno a 4.257 euro, accredita un anno intero di contributi; in presenza di un versamento di contributi inferiore al tale soglia (4.257 euro) accredita tanti mesi quante volte l’importo di 354,75 euro entra nell’importo di contributi effettivamente versati. Tradotto in compensi, per raggiungere il versamento minimo di contributi che, per l’anno 2013, consente di avere un anno di accredito contributivo, occorre avere guadagnato almeno 15.357 euro ossia 1.280 euro mensili. Il collaboratore che guadagna la metà, cioè 640 euro al mese (7.680 euro l’anno), deve lavorare due anni per avere dall’Inps il riconoscimento di un anno di contributi utili. Pensioni più pesanti? Non sempre. La questione dell’accredito contributivo, come appena visto, sfata in parte il mito dell’equazione «più contributi più pensione» per lo meno con riferimento ai lavoratori iscritti alla gestione separata. Infatti per un collaboratore che guadagna 9.950 euro l’anno (tanto sostengono Inps, Istat e ministero del lavoro nel Rapporto presentato in queste pagine con riferimento ai 647.691 co.co.pro. nel 2012) a che serve ricevere 100 euro di contributi in più (tale è il loro aumento nel 2014) se quei contributi, con molta probabilità, non serviranno mai a dar loro il diritto a una pensione? Prendiamo un co.co.pro. di 45 anni (è l’età media dei parasubordinati riportata sempre nel Rapporto Inps, Istat e Ministero del lavoro), per raggiungere i 20 anni minimo di contribuzione che servono per ottenere la pensione occorre che lavori circa 35 anni, così arrivando alla veneranda età di 80 anni! È chiaro che smetterà di lavorare a 70 anni e 9 mesi, quando potrà andare in pensione con 5 annii di contributi t ib ti ((ma ne avrà à accumulati 25) ottenendo una pensione di 287 euro mensili. Per i parasubordinati la pensione non è integrata al minimo. Alle pensioni liquidate esclusivamente con il sistema contributivo non si applicano le disposizioni sull’integrazione al minimo. Chi ci «perde» sono dunque i lavoratori «giovani», ossia quelli che hanno cominciato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e che a tale data non avevano un contributo versato per la pensione. Si ricorda che la pensione integrata al minimo, o pensione minima, o integrazione al minimo è riconosciuta al pensionato la cui pensione risulti inferiore ad un livello fissato dalla legge, considerato il «minimo vitale». L’importo mensile varia ogni anno; per il 2013, è stato fissato a 495,43 euro e per il 2014 è pari a poco più di 500 euro. I lavoratori «vecchi iscritti» che stavano bene adesso stanno anche meglio. Ai lavoratori che rientrano esclusivamente nel sistema contributivo (ancora sempre solo i lavoratori «giovani», ossia quelli che hanno cominciato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e che a tale data non avevano un contributo versato per la pensione) è previsto inoltre che i contributi possano essere versati fino a un certo importo di retribuzione (o di compenso o di reddito) annuo. Per il 2013 il limite è stato di 99.034 euro e nel 2014 sale a 100.222 euro; oltre non si pagano contributi e non si matura neppure la pensione. Perciò il lavoratore che guadagna 200 mila euro, quest’anno pagherà i contributi utili per la pensione fino a 100.22 euro ma anche la sua futura pensione sarà calcolata fino al corrispondente (ridotto) montante contributivo. Non è così invece per chi proviene dal regime misto o retributivo, ossia per i lavoratori più «vecchi» che hanno cominciato a lavorare prima del 1° gennaio 1996 e che a tale data avevano un contributo versato per la pensione. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PENSIONI A RISCHIO Lunedì 6 Gennaio 2014 5 Per i senz’albo rinviato di un anno il rincaro dei contributi. Aliquota su del 2% nel 2015 V http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it ittoria dei professionisti senza cassa nella battaglia sull’aumento dei contributi dovuti alla gestione separata dell’Inps. Per l’anno 2014 infatti non c’è il previsto aumento di un punto percentuale con l’aliquota che resta ferma al 27,72% come l’anno scorso (2013). Ma si tratta solo di un rinvio degli aumenti, che ricominceranno dal prossimo anno e peraltro con un incremento doppio (2 per cento), fino a portare l’aliquota contributiva alla vetta del 33,72% a partire dal 1° gennaio 2018. Gli obbligati alla gestione separata. L’obbligo assicurativo a favore dei lavoratori cosiddetti lavoratori atipici prende le mosse dalla riforma previdenziale del governo Dini (legge n. 335/1995) che ha istituito presso l’Inps questa forma di previdenza obbligatoria, finalizzata a tutelare le figure professionali emergenti e in costante crescita nel mercato del lavoro, prive d’appositi Albi, ovvero tutte quelle attività che la giurisprudenza definisce appunto atipiche, quali le collaborazione coordinate e continuative (le co.co.co., le co.co.pro, le mini co.co.co. che è l’ambito cosiddetto anche di lavoro parasubordinato), nonché gli incaricati alla vendita a domicilio (i cosiddetti venditori porta a porta). Infatti, in base alla disciplina dettata Professionisti salvi dagli aumenti dall’articolo 2, commi dal 25 al 33, della legge n. 335/1995, i soggetti per i quali ricorre l’obbligo assicurativo sono: • i lavoratori autonomi che esercitano la professione in modo abituale anche se non esclusiva; • i collaboratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa sia come rapporto tipico che atipico; • gli incaricati delle vendite a domicilio; • a partire dall’anno 2004, gli associati in partecipazione. Il contributo dovuto alla gestione separata Inps è calcolato in misura percentuale sul reddito determinato ai fini Irpef, risultante dalle dichiarazioni annuali o dagli accertamenti definitivi, entro un tetto massimo contributivo annuo (pari a 99.034 euro per l’anno 2013 e salito a 100.222 per il corrente 2014). L’aliquota di contribuzione fu fissata in origine al 10 per cento; poi con diversi provvedimenti legislativi è stata modificata la misura ed anche il campo di applicazione. La ripartizione dell’one- re contributivo. La legge prevede che l’onere contributivo sia sostenuto in parte dal collaboratore e in parte anche dal committente, similmente come avviene per gli altri lavoratori dipendenti (paga datore di lavoro e lo stesso lavoratore) e autonomi (i professionisti, per esempio, che versano da sé tutto il contributo con una rivalsa a carico del cliente). In particolare: • per i rapporti di collaborazione e i venditori porta a porta, sia abituali sia occasionali, è prevista la ripartizione del contributo in misura di 1/3 a carico del collaboratore e 2/3 del committente; • per i rapporti di associazione in partecipazione è prevista la ripartizione del contributo in misura del 55 per cento a carico dell’associante e del 45 per cento dell’associato; • per i lavoratori autonomi (i professionisti titolari di partita Iva) è prevista, invece, la possibilità di applicare solo una rivalsa sul cliente, in fattura, di misura fissa del 4 per cento. Collaboratori con partita Iva. A seguito della riforma del mercato del lavoro Fornero (in vigore dal 18 luglio 2012), le tipologie di rapporti di collaborazione sono diventate quattro dalle tre cui si era abituati: 1. co.co.co. (cioè le collaborazioni escluse dalla riforma Biagi sul «lavoro a progetto»); 2. le co.co.pro (ossia il lavoro a progetto ovvero le collaborazioni a progetto, vale a dire le collaborazioni soggette alla riforma Biagi); e infine 3. le mini co.co.co, ossia quelle collaborazioni di breve durata (massimo 30 giorni) e che, per tale ragione, sono escluse dalle regole del lavoro a progetto (riforma Biagi). A queste tipologie dal 18 luglio 2012 si è aggiunta quella di: 4. «co.co.pro. con partita Iva». Si tratta di una normale collaborazione a progetto (co.co.pro. come nel passato) con un’unica e sola differenza relativa al possesso, da parte del lavoratore, di una La marcia verso il 33% Periodo Elementi Lavoratori privi di tutela pensionistica Anno 2012 Aliquota versata 27,72% di cui utile a pensio27,00% ne Anno 2013 Aliquota versata 27,72% di cui utile a pensio27,00% ne Anni 2014 Aliquota versata 28,72% (1) di cui a pensione 28,00% (2) Ripartizione Co.co.pro. e co.co.co.: dell’onere contribu- • Impresa = 19,15% tivo • Lavoratore = 9,57% Professionista (partita Iva) (2): • Professionista = 23,72% • Cliente = 4% (fattura) Associazione partecipazione: • Associante = 15,80% • Associato = 12,92% Anno 2015 Aliquota versata 30,72% di cui a pensione 30,00% Anno 2016 Aliquota versata 31,72% di cui a pensione 31,00% Anno 2017 Aliquota versata 32,72% di cui a pensione 32,00% Dal 2018 Aliquota versata 33,72% di cui a pensione 33,00% Lavoratori con altra tutela pensionistica e lavoratori già in pensione 18,00% 18,00% 20,00% 20,00% 22,00% 22,00% Co.co.pro. e co.co.co.: • Impresa = 14,67% • Lavoratore = 7,33% Professionista (partita Iva): • Professionista = 18% • Cliente = 4% (in fattura) Associazione partecipazione: • Associante = 12,10% • Associato = 9,90% 23,50% 23,50% 24,00% 24,00% 24,00% 24,00% 24,00% 24,00% (1) 27,72% per i lavoratori autonomi, titolari di posizione iscale ai ini Iva (art. 1, comma 744, legge n. 147/2013) (2) 27,00% per i lavoratori autonomi, titolari di posizione iscale ai ini Iva (art. 1, comma 744, legge n. 147/2013) posizione Iva (numero di partita Iva). Se dal punto di vista del rapporto di lavoro non c’è differenza tra co.co. pro. senza partita Iva e co.co. pro. con partita Iva (si applica praticamente la stessa la disciplina), molteplici diversità ci sono invece negli adempimenti contributivi e fiscali a carico di committenti e lavoratori. Per esempio differisce la disciplina sulla gestione dell’obbligo contributivo; infatti, nel caso di collaborazioni senza partita Iva l’onere contributivo è sostenuto per 2/3 dal committente e per 1/3 dal lavoratore, mentre chi è obbligato al materiale versamento dei contributi all’Inps è soltanto il committente. Invece nel caso di collaborazione con partita Iva l’onere contributivo resta comunque sostenuto per 2/3 dal committente e per 1/3 dal lavoratore titolare di partita Iva, ma ai fini del versamento dei contributi all’Inps risponde esclusivamente il lavoratore. Le aliquote dal 2014. La disciplina della gestione separata Inps distingue due categorie di soggetti, con diverse aliquote di contribuzione (si veda tabella): a) lavoratori senza altra copertura previdenziale obbligatoria né pensionati (cosiddetti collaboratori «esclusivi» oppure «scoperti»); b) lavoratori con altra copertura previdenziale obbligatoria o pensionati (cosiddetti collaboratori «non esclusivi» oppure «coperti»). La legge Stabilità 2014 (commi 491 e 744 dell’art. 1 legge n. 147/2013) introduce due novità. La prima: fa salire dal 1° gennaio 2014 al 22% (in luogo del previsto 21%) e dal 1° gennaio 2015 al 23,50% (in luogo del previsto 22%) l’aliquota contributiva dovuta dai lavoratori già iscritti ad altre forme di previdenza oppure pensionati. La seconda: lascia inalterata ai «professionisti senza cassa» (cioè con i lavoratori che svolgono un’attività professionale per la quale non esiste una cassa di previdenza specifica; ad esempio, consulenti di azienda, consulenti informatici ecc.) l’aliquota contributiva alla misura del 27,72% come in vigore per l’anno 2013. Per questi ultimi, insomma, non c’è lo scatto del previsto aumento di un punto percentuale (che avrebbe portato l’aliquota al 28,72% così come è salita per gli altri collaboratori). Riassumendo, allora, dal 1° gennaio 2014: c) per i lavoratori senza altra copertura previdenziale obbligatoria né pensionati si versa il 28,72%, ad eccezione dei lavoratori autonomi titolari di posizione fiscale ai fini dell’Iva che versano il 27,72%; d) per i lavoratori con altra copertura previdenziale obbligatoria o pensionati si versa il 22%. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 6 FISCO Lunedì 6 Gennaio 2014 La previsione nella legge di Stabilità, in aggiunta alle abitazioni principali e alle ediicabili Immobili, Tasi a tutto campo Anche le aree scoperte fra gli assoggettati al tributo DI Pagina a cura SERGIO TROVATO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S oggette al nuovo tributo sui servizi comunali indivisibili (Tasi) i fabbricati, comprese le abitazioni principali, le aree edificabili e quelle scoperte. Ma per le aree scoperte non edificabili non si sa come calcolare il tributo. Questa evidente anomalia emerge dall’articolo 1, comma 669, della legge di stabilità (147/2013), istitutiva del nuovo balzello, che ricomprende nel presupposto del tributo oltre ai fabbricati e alle aree edificabili anche le aree scoperte, In effetti, è impossibile tassare autonomamente le aree scoperte in quanto sono prive di rendita. Considerato, infatti, che la base imponibile della Tasi è la stessa dell’Imu, manca il parametro di riferimento per assoggettare le aree scoperte a tassazione, poiché non hanno una rendita catastale, come i fabbricati, né un valore di mercato, come le aree edificabili. È evidente, dunque, che il legislatore ha fatto confusione poiché ha assoggettato alla Tasi locali e aree che sono tenuti al pagamento della tassa rifiuti (Tari). Sono escluse solo le aree pertinenziali di locali tassabili, non operative, e quelle condominiali a meno che non siano occupate in via esclusiva. Tuttavia, per le aree scoperte cosiddette operative, per i locali in multiproprietà, i centri commerciali integrati e via dicendo, i criteri per calcolare la Tari sono la superficie dell’immobile e La Tasi • • • • • • • • • • Tributo per i servizi comunali indivisibili (trasporto pubblico, illuminazione delle strade ecc.) Servizi indivisibili: devono essere individuati nel regolamento comunale e indicati i relativi costi Chi paga: il tributo è dovuto da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo fabbricati, aree scoperte e ediicabili Pluralità di possessori o detentori: tutti tenuti in solido all’adempimento dell’obbligazione tributaria Locazione finanziaria: paga il locatario Obbligo: durata del contratto Periodo temporale: dalla stipula alla riconsegna del bene al locatore Modalità certificazione: apposito verbale Detenzione temporanea: paga il titolare dell’immobile Limite temporale detenzione temporanea: durata non superiore a sei mesi nel corso dello stesso anno solare dal lla tariffa iff deliberata d lib d l comune. Mentre, per la Tasi è espressamente disposto che la base di calcolo del tributo è quella dell’Imu. Quindi, il criterio per quantifi care il tributo non può che essere la rendita catastale o, in alternativa, il valore di mercato. Ma alle aree scoperte non viene attribuita una rendita catastale, se non unitamen- • Soggetti obbligati oltre al titolare: inquilini, comodatari ecc. • Importo dovuto dall’occupante: dal 10 al 30% • Organo competente a determinare l’importo: consiglio comunale • Atto deliberativo: regolamento • Abitazioni principali: a) esonerate dal pagamento dell’Imu, tranne le case di lusso b) soggette alla Tasi • Aliquota Tasi: dall’1 al 2,5 per mille • Case di pregio: immobili iscritti nella categorie catastali A1, A8 e A9 (immobili di lusso, ville e castelli) • Soggette a: Imu e Tasi • Limite abitazioni principali (immobili di lusso): aliquota massima 6 per mille • Altri immobili: aliquota massima 10,6 per mille te a quella deii fabbricati ll d f bb i i aii quali eventualmente risultino accorpate. E le aree non edificabili non sono soggette a Imu. Alla tassa sui servizi sono soggetti anche gli immobili adibiti a prima casa. Il tributo è dovuto da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo fabbricati, aree scoperte e edifi cabili. Qualora vii siano più Q l i iù possessori o detentori, tutti sono tenuti in solido all’adempimento dell’obbligazione tributaria. In base a quanto stabilito dal comma 672, se è stato stipulato un contratto di locazione finanziaria il tributo è dovuto dal locatario a partire dalla data di stipula del contratto e per tutta la sua durata. La norma poi precisa che per durata del contratto si intende il periodo che va dalla data di stipula a quella di riconsegna del bene al locatore, che deve essere comprovata da un apposito verbale. A differenza dell’Imu il tributo sui servizi lo paga anche l’inquilino, o comunque l’occupante dell’immobile, nella misura che varia dal 10 al 30% stabilita con regolamento comunale. Per la tassa sui servizi comunali è fissata un’aliquota massima del 2,5 per mille, calcolata sul valore del fabbricato derivante dalla rendita catastale o sul valore di mercato dell’area edificabile al metro quadro. I comuni hanno la facoltà di azzerare il pagamento dell’imposta o variare l’aliquota dall’1 al 2,5 per mille. Al prelievo sono soggetti tutti i fabbricati, comprese le abitazioni principali per i quali è dovuta l’Imu, vale a dire anche quelli che rientrano nel novero degli immobili di pregio iscritti nelle categorie catastali A1, A8 e A9 (immobili di lusso, ville e castelli). È però stabilita una clausola di salvaguardia per i proprietari di immobili: non dovranno pagare complessivamente per i due tributi (Imu e Tasi) più di quanto dovuto per l’imposta municipale con l’aliquota massima del 6 per mille per le abitazioni principali soggette a imposizione. Invece, per altre tipologie di immobili e seconde case ai comuni è impedito di sconfinare oltre l’attuale aliquota massima del 10,6 per mille. © Riproduzione riservata L’inquilino non paga l’imposta per le occupazioni di breve durata Il tributo sui servizi indivisibili, che i comuni devono elencare nel regolamento comunale specificando i relativi costi, è a carico dei proprietari se l’occupazione degli immobili da parte di altri soggetti è temporanea. Gli inquilini, infatti, non pagano la Tasi se il periodo di occupazione dell’immobile non supera i sei mesi nel corso dello stesso anno solare. Lo prevede l’articolo 1, comma 673, della legge di Stabilità (147/2013). Dunque, in caso di detenzione temporanea di durata non superiore a sei mesi nel corso dello stesso anno solare, il tributo è dovuto dal titolare dell’immobile. Infatti, se la locazione o il comodato non superano la soglia di legge il tributo è dovuto solo dal possessore dei locali e delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e superficie. La Tasi, che è diretta a recuperare i costi che l’amministrazione comunale sostiene per garantire i servizi indivisibili (trasporto, illuminazione pubblica e così via), che devono essere espressamente individuati nel regolamento comunale e per i quali è imposto l’obbligo di specificare i relativi costi, è a carico dell’occupante dell’immobile che fruisce dei servizi stessi, sempre che la detenzione dell’immobile non sia di breve durata. È del tutto evidente che la ratio della disposizione è di superare le diffi coltà nella fase di accertamento del tributo, legate soprattutto all’individuazione del soggetto tenuto al pagamento. Non c’è alcun dubbio che sia più facile accertare il titolare dell’immobile che l’inquilino o il comodatario, specialmente nei casi in cui gli immobili vengono occupati per periodi temporali piuttosto brevi. In passato, le regole contenute nella disciplina Tarsu e Tia non imponevano questo trattamento per gli usi temporanei. Tuttavia qualche comune, proprio per superare le difficoltà legate all’attività di accertamento, in deroga alle norme di legge vigenti, aveva adottato delle disposizioni regolamentari che imponevano al proprietario di pagare la Tarsu o la Tia per occupazioni temporanee ritenute di breve durata. Qualche amministrazione comunale aveva addossato ai proprietari l’obbligo di pagare la tassa in caso di locazione di fabbricati adibiti a abitazione o utilizzati per attività commerciali per un periodo non superiore a 24 mesi. L’obiettivo dichiarato era quello di combattere l’evasione e di arginare anche il fenomeno delle imprese cosiddette «apri e chiu- di», vale a dire quelle che cessano l’attività entro un anno dalla data di inizio e che rappresentano situazioni a rischio di frode fiscale e contributiva. Era stato ritenuto conveniente far convergere i costi dell’evasione sui proprietari, che invece traggono profitto dalla presenza di inquilini nei propri immobili. Il Tribunale amministrativo regionale per la Toscana (sentenza 1162/2011), però, correttamente aveva escluso che l’amministrazione locale potesse stabilire il soggetto tenuto a pagare il tributo. Del resto, l’articolo 52 del decreto legislativo 446/1997 pone dei limiti inderogabili per l’esercizio del potere regolamentare generale in materia di entrate locali: il comune non può individuare i soggetti passivi del tributo, né modifi care le fattispecie imponibili. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it FISCO Lunedì 6 Gennaio 2014 7 L’effetto (ma non per tutti) degli ultimi provvedimenti concernenti le imposte comunali Beni agricoli, raffica di sconti Dal 2014 niente Imu sui fabbricati rurali strumentali DI Pagina a cura MATTEO BARBERO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it R affi ca di sconti per gli immobili agricoli. Ma non per tutti. Può essere espresso in questi termini il bilancio sintetico per il settore primario degli ultimi provvedimenti concernenti le imposte comunali. Nella girandola di disposizioni varate da Governo e Parlamento nel 2013, diverse hanno riguardato proprio l’agricoltura. Non sempre, tuttavia, il legislatore ha mantenuto una linea coerente, spesso, anzi, risulta difficile ricostruire la logica complessiva degli interventi, con inevitabili problemi per gli operatori (si veda l’altro articolo in pagina). Partendo dal fondo, le ultime novità sono quelle contenute nella legge di stabilità per il 2014 (n.147/13), che ha ridefinito la fiscalità immobiliare dei comuni. Da quest’anno, infatti, essa poggerà su un nuovo tributo, formalmente unitario, l’imposta unica comunale o «Iuc», ma sostanzialmente articolato su tre «gambe» distinte: 1) l’Imposta municipale propria (Imu), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali; 2) una componente riferita ai servizi, che si esaurisce nel tributo per i servizi indivisibili (Tasi), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile; 3) una tassa sui rifiuti (Tari), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifi uti, a carico dell’utilizzatore. Di fatto, il vero cambiamento nasce dal combinato disposto di Imu e Tasi, dal momento che la struttura del Tari ricalca fedelmente quella della Tares. Rispetto alle altre due componenti (appunto, Imu e Tasi), la regola è che la somma delle rispettive aliquote non potrà essere superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’Imu al 31 dicembre 2013. Ciò per ciascuna tipologia di immobile, differenziando quindi il tetto per l’abitazione principale (0,6%), per gli altri immobili (1,06%), oltre che per quelli che hanno finora beneficiato di un’aliquota ridotta, come ad esempio i fabbricati rurali strumentali (0,2%). Il Tasi, inoltre, avrà un’aliquota base pari allo 0,1%, incrementabile dai comuni entro i descritti limiti massimi, per il 2014 dovrà fermarsi Le ultime novità • A decorrere dal 2014, non sarà dovuta l’Imu sui fabbricati rurali a uso strumentale • Sempre dal 2014, per i terreni il moltiplicatore della base imponibile scende da 110 a 75 • Tali misure determinano un risparmio annuo di circa 116,5 milioni di euro allo 0,25%. In questo quadro, si inserisce anche la disciplina concernente il settore agricolo, che presenta alcune peculiarità riguardanti sia l’Imu che il Tasi. Sotto il primo profi lo, la legge di stabilità ha previsto che, a decorrere dall’anno 2014, l’imposta municipale propria non sarà dovuta dai fabbricati rurali a uso strumentale. Sempre in materia di Imu, inoltre, è stata prevista, per i terreni agricoli, la riduzione da 110 a 75 del moltiplicatore della base imponibile. In termini di riduzione del carico fiscale, tali misure valgono per il comparto circa 116,5 milioni di euro all’anno. In ordine al Tasi, è stato previsto che per i fabbricati rurali strumentali l’aliquota, anche a regime, non potrà comunque eccedere lo 0,1%. È una precisazione importante, anche se il limite era già desumibile dalla regola della somma massima delle aliquote delle prime due gambe della nuova Iuc. Il Tasi sarà dovuto, oltre che dal possessore (proprietario o titolare di altro diritto reale), anche dall’eventuale occupante in una misure fissata dal comune fra il 10 e il 30% dell’ammontare complessivo. Quanto al Tari, come già detto, esso è la fotocopia della Tares. Il nuovo balzello, quindi, come i precedenti tributi e tariffe sui rifi uti, si applicherà esclusivamente ai locali o aree scoperte, adibiti a qualsiasi uso, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Nella determinazione della superficie assoggettabile, infatti, non si terrà conto di quella parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori, a va vigente. Per i produttori di rifiuti speciali assimilati agli urbani, nella determinazione del Tari, il comune, con proprio regolamento, potrà prevedere riduzioni della parte variabile proporzionali alle quantità che gli stessi produttori stessi dimostrino di aver avviato al recupero. Ricordiamo, in proposito, che fra i rifiuti speciali sono ricompresi i rifiuti agricoli, condizione che ne dimostrino l’avvenuto trattamento in conformità alla normati- ai sensi dell’art. 184 del dlgs 152/2006, a condizione che il produttore ne dimostri l’avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente. Sempre in materia di Tari, i comuni, con propri regolamenti, potranno individuare categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle quali applicare, nell’obiettiva difficoltà di delimitare le superfici ove tali rifiuti si formano, percentuali di riduzione rispetto all’intera superficie su cui l’attività viene svolta. Tale norma non corrisponde pienamente a quella di cui all’art. 198, comma 2, lett. g), del dlgs 152/2006, in base alla quale i comuni potevano assimilare i rifi uti speciali agricoli ai rifiuti urbani e quindi avviarli allo smaltimento in regime di privativa. Andrà chiarito se tale prerogativa (che peraltro in passato ha generato una forte disomogeneità a livello territoriale sull’assoggettabilità dei rifiuti agricoli e quindi degli edifici da cui sono prodotti alle tariffe/tributi sulla raccolta dei rifiuti) potrà essere esercitata anche nel nuovo regime. In tale prospettiva, è comunque indispensabile che non vengano inserite nel calcolo del Tari superfici di fabbricati agricoli precedentemente sottratte a prelievo. Caos di regole e scadenze Anche gli immobili agricoli sono coinvolti nel caos di regole e scadenze che ha riguardato l’Imu 2013. Anzi, in questo ambito la confusione è massima, a causa dei ripetuti ripensamenti del legislatore. Quest’ultimo, infatti, ha scelto un metro diverso per misurare il perimetro dell’esclusione dalla prima e dalla seconda rata del tributo. La cancellazione dell’acconto di giugno (disposta dal dl 102) ha riguardato tutti i terreni e tutti i fabbricati rurali, senza distinzioni né soggettive (ovvero legate alle caratteristiche dei rispettivi possessori), né oggettive (fatta eccezione per i terreni incolti, che risultano inclusi nell’imposta se collocati in pianura ed esenti se collocati in aree montane e collinari). Viceversa, il dl 133 ha limitato l’abolizione del saldo ai soli terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola (l’esonero vale anche per le società agricole aventi la qualifica di Iap e per i terreni posseduti da persone fisiche con la medesima qualifica che li coltivano tramite società di persone). Anche in tali casi, inoltre, è stato previsto l’obbligo di versare (originariamente entro il 16 gennaio, termine poi posticipato dalla legge di stabilità al 24 gennaio) la c.d. «mini-Imu», pari al 40% della maggiore imposta dovuta per effetto delle maggiorazioni di aliquota eventualmente decise dai comuni (che, ricordiamo, hanno potuto farlo entro il 30 novembre, con obbligo di pubblicare i relativi provvedimenti sul proprio sito entro il 9 dicembre). Per gli altri terreni, invece, non è stata prevista nessuna esenzione a valere sulla seconda rata. Per i fabbricati rurali, è stata confermata l’esenzione già prevista per la prima rata se di natura strumentale, mentre per le abitazioni essa spetta solo a quelle adibite a prima casa dal proprietario, a quelle adibite a prima casa dai figli o dai genitori dell’imprenditore agricolo proprietario (ma solo se il comune ha adottato la delibera di assimilazione) ed a quelle dei dipendenti agricoli con più di 100 giornate lavorative annue (in quanto assimilate ex lege a fabbricati rurali strumentali). In questo vero e proprio labirinto, possiamo distinguere due situazioni principali: 1) gli immobili esenti sia dall’acconto che dal saldo dovranno versare la mini-Imu entro il 24 gennaio; 2) gli immobili esonerati solo dall’acconto avrebbero dovuto versare entro il 16 dicembre la seconda rata ragguagliandola ai mesi di possesso (per chi era già possessore al 1° gennaio 2013, la metà dell’imposta dovuta per l’intero anno in base all’aliquota deliberata dal comune). Per chi avesse sbagliato e pagato di meno, c’è tempo per rimediare senza sanzioni ed interessi versando la differenza entro il 16 giugno 2014. © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 8 FISCO Lunedì 6 Gennaio 2014 Stretta della Corte di cassazione sulle operazioni inalizzate al solo risparmio iscale Elusione con le gambe corte Redditi sempre riconducibili all’effettivo percettore DI Pagina a cura ALESSANDRO FELICIONI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I nterposizione fittizia a tutto campo. Anche la costruzione artificiosa di meccanismi che coinvolgono più soggetti e più operazioni concatenate al solo fine di risparmiare indebitamente le imposte possono essere censurate e disconosciute attraverso l’istituto che riporta i redditi prodotti nella sfera dell’effettivo percettore, a prescindere dal soggetto che formalmente figura quale attore principale. Con la sentenza 25671 del 15 novembre, la Cassazione ha sancito l’elusività di una operazione di donazione di un terreno edificabile seguita dalla successiva vendita dello stesso, qualora sia finalizzata esclusivamente all’ottenimento di un risparmio fiscale attraverso l’abbattimento della plusvalenza. La vicenda attiene al recupero a tassazione della plusvalenza derivante dalla compravendita di un terreno edificabile (67, comma 1, lettera b del tuir). In particolare l’operazione era stata strutturata mediante una prima donazione da parte del contribuente accertato, ai figli, seguita dalla cessione a terzi da parte di costoro. In tal modo la plusvalenza finale era stata abbattuta utilizzando come valore di carico nella cessione a terzi il valore indicato nell’atto di donazione, opportunamente maggiorato. La donazione, infatti era priva di riflessi fiscali. Da qui la censura dell’ufficio che ha considerato la successiva vendita come effettuata da soggetto interposto al fine di aggirare la cessione diretta che avrebbe immediatamente fatto emergere la plusvalenza imponibile data dalla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto originario. Il disegno elusivo, in sostanza, faceva leva sul disposto di cui all’articolo 68, comma 2, del Tuir, in base al quale, «Il costo dei terreni suscettibili d’utilizzazione edificatoria di cui alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 67 è costituito dal prezzo di acquisto aumentato di ogni altro costo inerente, rivalutato in base alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati nonché dell’imposta comunale sull’incremento di valore degli immobili. Per i terreni acquistati per effetto di successione o donazione si assume come prezzo di acquisto il valore dichiarato nelle relative denunce e atti registrati, o in seguito definito e liquidato, aumentato di ogni altro costo successivo inerente…»). Già i giudici di seconde cure (Ctr del Veneto) avevano bocciato l’operazione riscontrando elementi concreti che potessero supportare la tesi dell’interposizione di soggetti, ossia il fatto che nella realtà si trattasse di un’unica compravendita con la donazione frapposta solo per generare quel salto di imposta in grado di evitare la plusvalenza. In particolare era emerso che l’acquirente finale, attraverso un proprio rappresentante, aveva richiesto il certificato di destinazione urbanistica del terreno prima che il contribuente lo donasse ai figli, segno evidente dell’esistenza di trattative tra l’interponente e l’acquirente finale. Anche la vicinanza temporale delle due operazioni e il netto risparmio fiscale emergente erano stati considerati idonei a configurare l’interposizione. Peraltro i giudici veneti ipotizzavano altresì, al di là dell’applicazione della normativa fiscale, anche la presenza di un atto in frode alla legge ai sensi dell’articolo 1344 c.c.. I giudici di legittimità non hanno comunque dovuto scomodare il codice civile per respingere l’appello del contribuente. È stata sufficiente l’interpretazione del comma 3 dell’articolo 37 del dpr 600/73 in tema di interposizione fittizia (in base al quale l’imputazione dei redditi avviene in base all’effettivo possessore degli stessi, anche per interposta persona); tale norma, secondo la Cassazione, «non presuppone necessariamente un comportamento fraudolento da parte del contribuente, essendo sufficiente un uso improprio, ingiustificato o deviante di un legittimo strumento giuridico, che consenta di eludere l’applicazione del regime fiscale che costituisce il presupposto d’imposta: ne deriva che il fenomeno della simulazione relativa, nell’ambito della quale può ricomprendersi l’interposizione fittizia di persona, non esaurisce il campo di applicazione della norma, ben potendo attuarsi lo scopo elusivo anche mediante operazioni effettive e reali». Particolarità dell’operazione, infatti, era il fatto che il prezzo della vendita era stato effettivamente incassato dai figli della contribuente, i quali dovevano considerarsi i «possessori effettivi» del reddito. Per la Cassazione, però, il carattere reale e non simulato dell’operazione di vendita e l’effettiva percezione del prezzo da parte dei venditoridonatari, non sono sufficienti a escludere lo scopo elusivo dell’intera operazione negoziale posta in essere nella sequenza donazione-vendita: ciò, soprattutto, in presenza di numerosi elementi di fatto idonei a costituire presunzioni dotate dei requisiti di gravità, precisione e concordanza, tali da far ritenere provata la finalità elusiva del complessivo, artificioso, meccanismo negoziale adottato. Al fine di limitare sul nascere i fenomeni elusivi legati allo schema donazionecessione, l’articolo 37, commi 38 e 39, del decreto legge 4/7/2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4./8/2006, n. 248, era intervenuto modificando sul punto la normativa previgente (articolo 67, comma 1, lettera b), dpr 917/1986). Per tali cessioni il termine quinquennale entro il quale la cessione è produttiva di plusvalenze decorre non dalla data di acquisizione da parte del donatario, bensì dalla data di acquisto da parte del donante. Pertanto da un lato il presupposto impositivo ricadrà in ogni caso sul donatario e dall’altro la plusvalenza dovrà determinarsi con riferimento non al «costo fiscale» del bene indicato nell’atto di donazione, bensì a quello di costruzione o acquisto sostenuto dal donante. Inoltre per il termine di cinque anni, la data dell’acquisto o della costruzione del bene è quella valevole per il donante. In tal modo la donazione è sterilizzata, e la successiva cessione tassata non in capo al donante, bensì in capo al donatario. La linea sottile dell’interposizione fittizia L’interposizione che viene invocata nella sentenza citata è una interposizione fittizia nel possesso dei redditi che deve essere tenuta distinta da quella reale. La differenza sta nella natura, fittizia o meno, della rappresentazione all’esterno della situazione di possesso dei redditi. Nell’interposizione reale di persona, si ha un particolare rapporto tra interponente e interposto che riveste di regola il carattere del mandato senza rappresentanza e si verifi ca allorquando un soggetto (l’interposto), d’intesa con un altro soggetto (l’interponente), contratta in nome proprio con un terzo soggetto e diventa titolare effettivo degli obblighi derivanti dal contratto, con l’obbligo, nascente dal rapporto interno con l’interponente, di ritrasferire i diritti in tal modo acquistati. L’interposizione fittizia prevede invece un accordo simulatorio intercorrente fra tre soggetti - il contraente effettivo o interponente, il contraente fi ttizio o interposto e l’altro contraente - per effetto del quale la stipulazione del negozio con la persona interposta è soltanto apparente, poiché nella realtà il vero contraente è la persona che non figura nel negozio, nei cui confronti l’altro contraente intende assumere tutti i diritti e gli obblighi contrattuali. In caso di interposizione fittizia, il reddito appare all’esterno posseduto da un contribuente, ma difatti è posseduto da un altro; nell’interposizione reale, il reddito è effettivamente posseduto da un contribuente, il quale è, però, concretamente o potenzialmente obbligato a trasferirlo a un altro. L’interposizione fi ttizia è un’ipotesi di evasione fi scale, che potrà essere penalmente sanzionata come ipotesi di frode fiscale, sussistendone tutti i presupposti previsti dalla legge penale tributaria, mentre l’interposizione reale può rappresentare un’ipotesi di evasione fiscale, elusione fi scale o comportamento fiscalmente legittimo. Come detto, all’ipotesi di interposizione fittizia la disposizione contenuta nel terzo comma dell’articolo 37 del dpr 600/1973, ai sensi del quale «in sede di rettifica o di ac- certamento d’ufficio, sono imputati al contribuente i redditi di cui appaiono titolari altri soggetti quando sia dimostrato, anche sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti, che egli ne è l’effettivo possessore per interposta persona». Quanto all’interposizione reale, in assenza di un’espressa previsione normativa, la stessa non può che costituire un comportamento fiscalmente legittimo. La bontà di tale affermazione discende dal fatto che in questo caso non si occulta alcun reddito all’Erario. Ovviamente anche l’interposizione reale potrebbe determinare fenomeni elusivi e di indebito risparmio di imposta perseguibili. Invero, nel nostro ordinamento tributario ogni ipotesi di interposizione reale posta in essere dovrà fare i conti con due disposizioni normative, entrambe suscettibili di astratta applicazione: si tratta del già menzionato terzo comma dell’articolo 37 del dpr 600/1973, nonché dell’articolo 37-bis dello stesso decreto. A queste si deve, necessariamente, aggiungere l’ipotesi di abuso del diritto. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it FISCO Lunedì 6 Gennaio 2014 9 Tutte le regole da seguire per la corretta individuazione del debitore dell’imposta Transazioni transfrontaliere, nel B2B scatta il reverse charge Pagine a cura FRANCO RICCA Il debitore dell’Iva DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it N elle transazioni «business to business», ai fornitori esteri non è consentito addebitare ai clienti l’Iva dovuta sulle operazioni effettuate in Italia; all’applicazione dell’imposta devono provvedere i destinatari delle cessioni di beni o delle prestazioni di servizi, con il meccanismo dell’inversione contabile. Di conseguenza, l’eventuale fattura emessa dal soggetto estero, anche attraverso il rappresentante fiscale, non dovrà evidenziare l’imposta e dovrà essere considerata irrilevante ai fi ni degli adempimenti nazionali. Fa eccezione a questa regola soltanto il caso in cui il fornitore estero abbia una stabile organizzazione in Italia e se ne avvalga per realizzare l’operazione: in tal caso, gli obblighi Iva saranno infatti assolti, per conto del fornitore, dalla stabile organizzazione, che emetterà pertanto fatture con addebito dell’imposta. Questa la disciplina che emerge dalle disposizioni dell’art. 17, dpr 633/72. Vediamo più in dettaglio le regole per l’individuazione del debitore dell’imposta nelle transazioni transfrontaliere, ovviamente in relazione alle operazioni che debbono considerarsi territorialmente rilevanti in Italia. 1. Operazioni effettuate da soggetti stabiliti. Quando la cessione di beni o la prestazione di servizi è effettuata, nei confronti di chiunque, da un soggetto passivo stabilito nel territorio dello stato, debitore dell’imposta è lo stesso cedente/ prestatore, il quale deve osservare gli ordinari adempimenti prescritti dalla legge, primo fra tutti quello di emettere la fattura con l’addebito dell’Iva (naturalmente se l’operazione è imponibile). Si deve ricordare che si considera stabilito in Italia: - il soggetto passivo che ha in Italia la sede dell’attività economica; - la stabile organizzazione italiana di un soggetto estero, limitatamente alle operazioni da essa rese o utilizzate; - in mancanza di sede e di stabile organizzazione, la Fornitore Soggetto passivo IT Soggetto passivo estero 1. 2. Cliente Chiunque Soggetto passivo IT Privato IT Soggetto passivo estero Debitore dell’Iva Il fornitore Il cliente (1) Il fornitore (2) Ad eccezione del caso in cui alla realizzazione dell’operazione partecipi la stabile organizzazione in Italia del fornitore estero, nel qual caso debitore dell’Iva è la stabile organizzazione. Per adempiere gli obblighi, il fornitore estero deve essere titolare di una posizione Iva in Italia (rappresentante iscale, identiicazione diretta, stabile organizzazione) Operazioni particolari (oro, rottami, subappalti ecc.) Fornitore Cliente Debitore dell’Iva Soggetto passivo Soggetto passivo Il cliente (1) ovunque stabilito ovunque stabilito 1. Se il cliente è estero, per adempiere gli obblighi deve essere titolare di una posizione Iva in Italia (rappresentante iscale, identiicazione diretta, stabile organizzazione) persona fisica che ha in Italia l’indirizzo permanente o la residenza abituale. Fanno eccezione le seguenti operazioni, indicate nel quinto e sesto comma dell’art. 17 e nel settimo e ottavo comma dell’art. 74 che per ragioni di contrasto delle frodi sono sottoposte al meccanismo dell’inversione contabile: - cessioni di materiale d’oro (c.d. oro industriale) e argento; - cessioni di oro «da investimento» imponibili per opzione; - subappalti nel settore edile; - cessioni di fabbricati imponibili per opzione; - cessioni di telefoni cellulari e cessioni di dispositivi a circuito integrato quali microprocessori e unità centrali di elaborazione prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale, effettuate nella fase antecedente il commercio al dettaglio. Sulle predette operazioni particolari, in deroga alla regola generale, l’Iva è dovuta in ogni caso dal cessionario/ committente se soggetto passivo, anche se stabilito all’estero (cfr. la risoluzione dell’agenzia delle entrate n. 28/E del 28 marzo 2012); questo significa, ad esempio, che se una delle predette operazioni viene scambiata, in Italia, fra due imprese entrambe stabilite all’estero, l’obbligo di identifi cazione per assolvere l’imposta è a carico dell’impresa cliente. 2. Operazioni effettuate da soggetti passivi non stabiliti. Quando l’operazione è invece effettuata da un cedente/prestatore non stabilito nel territorio dello stato, per individuare il debitore dell’imposta occorre priva accertare se il destinatario dell’operazione (cessionario o committente), a sua volta, abbia oppure no lo status di «soggetto passivo stabilito», essendo l’individuazione del debitore dell’imposta diversificata in ragione, appunto, dello status del destinatario. a) Destinatari soggetti passivi stabiliti Il secondo comma dell’art. 17 stabilisce che gli obblighi relativi alle operazioni effettuate nel territorio dello stato da soggetti esteri nei confronti di soggetti passivi stabiliti nel territorio stesso, sono adempiuti dai cessionari o committenti. In tale ipotesi, pertanto, l’imposta si applica, anziché con l’ordinario meccanismo della rivalsa, con il meccanismo dell’inversione contabile (o reverse charge), così definito proprio perché comporta l’inversione dell’ordinario procedimento di applicazione del tributo. Di conseguenza, il cedente o prestatore estero – anche nel caso in cui abbia in Italia un rappresentante fiscale, oppure una posizione Iva accesa direttamente, oppure una stabile organizzazione – non potrà emettere fattura con addebito dell’Iva verso soggetti passivi stabiliti (eccettuato il caso della stabile organizzazione «collaborativa», illustrato più avanti). Resta ferma, naturalmente, la possibilità per il fornitore estero di emettere fattura ai fini commerciali e amministrativi, o anche in ottemperanza all’obbligo comunitario previsto dall’art. 219-bis della direttiva Iva, indicando sul documento che l’imposta è dovuta dal destinatario ai sensi dell’art. 17, secondo comma (inversione contabile). Sul punto, si veda la risoluzione dell’agenzia delle entrate n. 89/E del 25 agosto 2010, con la quale è stato confermato anzitutto che quando il cedente/prestatore è un soggetto estero e il cessionario/committente è un soggetto passivo stabilito, gli obblighi relativi all’applicazione dell’imposta ricadono solo sul secondo. Pertanto nessun adempimento è richiesto al fornitore estero, anche se identificato ai fini Iva in Italia. In particolare, il cedente o prestatore estero non è tenuto all’emissione della fattura per il tramite del numero identificativo Iva italiano. Non è però escluso, prosegue la risoluzione, che «in relazione a una cessione interna il rappresentante fiscale di un soggetto estero possa - per proprie esigenze - emettere nei confronti del cessionario/committente residente un documento non rilevante ai fini dell’Iva, con indicazione della circostanza che l’imposta afferente tale operazione verrà assolta dal cessionario o committente. Pertanto, tale possibilità deve essere riconosciuta anche nella fattispecie prospettata nell’interpello in cui il rappresentante fiscale del soggetto estero cura la cessione nei confronti di soggetti d’imposta stabiliti nel territorio dello stato di beni dallo stesso precedentemente acquistati sul mercato nazionale ovvero di beni previamente estratti dal deposito Iva. In particolare qualora la cessione sia preceduta dall’estrazione dal deposito da parte del rappresentante fiscale questi dovrà provvedere all’assolvimento dell’imposta tramite il meccanismo dell’inversione contabile. Successivamente il rappresentante fiscale potrà emettere il predetto documento senza rilevanza Iva utile anche per documentare la movimentazione del bene, fermo restando che gli obblighi relativi all’applicazione dell’imposta devono essere adempiuti dal cessionario residente». Va osservato che, mentre per la normativa comunitaria il meccanismo dell’inversione contabile è obbligatorio soltanto per le prestazioni di servizi c.d. «generiche», allorché fornite da soggetti non stabiliti nel luogo in cui l’imposta è dovuta nei confronti di soggetti passivi ivi stabiliti, il legislatore italiano, avvalendosi della facoltà prevista dalla direttiva, ha generalizzato il meccanismo per tutte le operazioni (cessioni e prestazioni) effettuate da soggetti esteri nei confronti di soggetti passivi stabiliti, realizzando così un’opportuna uniformità di regole applicative. Dal punto di vista materiale, il destinatario tenuto ad applicare l’imposta con il meccanismo dell’inversione contabile dovrà: - emettere l’autofattura, se il fornitore è un soggetto extra Ue; - integrare la fattura del fornitore estero, se questi è invece un soggetto Ue. Si tratta di due soluzioni pratiche che portano al medesimo risultato, ma che hanno una disciplina un po’ diversa: - l’autofattura va emessa al momento di effettuazione dell’operazione e va poi registrata a debito entro 15 giorni dall’emissione, con riferimento al mese di emissione; fanno eccezione le prestazioni di servizi c.d. «generiche», per le quali l’aucontinua a pag. 10 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 10 FISCO Lunedì 6 Gennaio 2014 Privati, debito sul cedente estero segue da pag. 9 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it tofattura deve essere emessa entro il termine dilatorio del giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, anche se va però poi registrata entro lo stesso termine ma con riferimento al mese di effettuazione dell’operazione; - la fattura del fornitore Ue, invece, va integrata e registrata a debito entro il giorno 15 del mese successivo a quello di ricevimento, ai sensi degli artt. 46 e 47 del dl n. 331/93. b) Destinatari soggetti passivi non stabiliti o privati consumatori Se destinatario dell’operazione effettuata dal soggetto estero non è un soggetto passivo stabilito, il ruolo di debitore dell’imposta non può essere assunto dal cessionario/committente, sicché resta necessariamente in capo al cedente/prestatore estero. Ciò avviene, pertanto, nei casi in cui il destinatario delle operazioni poste in essere dal soggetto estero sia: - un privato consumatore, oppure - un soggetto passivo non stabilito nel territorio dello stato. In concreto, alla luce delle regole in materia di territorialità, questa situazione può realizzarsi: - per le cessioni di beni; - per le prestazioni di servizi sottoposte a criteri specifi ci di cui agli articoli 7-quater, 7-quinquies e 7-sexies. La situazione non può invece realizzarsi per le prestazioni di servizi ricadenti nella regola generale dell’art. 7-ter, le quali, infatti: - o non sono territoriali, perché rese da un soggetto estero a un privato consumatore - oppure sono territoriali in quanto rese a soggetti passivi stabiliti, ma in tal caso gli obblighi d’imposta sono sempre a carico dei destinatari (salvo il caso della collaborazione della stabile organizzazione, su cui appresso). Nei suddetti casi in cui il fornitore estero è debitore dell’imposta in Italia, il terzo comma dell’art. 17 prevede che gli obblighi debbono essere adempiuti, nei modi ordinari, dallo stesso soggetto estero; a tal fi ne, se non dispone già di una stabile organizzazione Iva in Italia, il soggetto dovrà aprire una posizione Iva attraverso l’identificazione diretta ai sensi dell’articolo 35-ter oppure mediante un rappresentante fiscale residente nel territorio dello stato. I metodi di identificazione sono alternativi, perché in ogni caso il soggetto estero, come pure qualsiasi soggetto passivo, non può essere titolare di più di una posizione Iva in Italia. Una posizione di preminenza spetta alla stabile organizzazione, che, oltre a svolgere una funzione strumentale per l’adempimento degli obblighi da parte del soggetto estero, assume anche la veste di soggetto passivo stabilito per le operazioni proprie. Di conseguenza, l’esistenza della stabile organizzazione, ovviamente qualora sia configurabile tale entità secondo la defi nizione contenuta nel regolamento n. 282/2011, preclude le altre due possibilità di identificazione. In assenza della stabile organizzazione, invece, il soggetto estero può decidere se identificarsi direttamente (opportunità riservata, però, solo agli operatori Ue), oppure attraverso un rappresentante fiscale. Sempre il terzo comma dell’art. 17 prevede, poi, che se gli obblighi derivano esclusivamente dall’effet- tuazione di operazioni non imponibili di trasporto ed accessorie ai trasporti, gli adempimenti del soggetto estero sono limitati alla sola fatturazione; viene a confi gurarsi, in tale ipotesi, una forma di rappresentanza «leggera», che non comporta altri adempimenti oltre a quello della fatturazione (in particolare, ad esempio, non occorrerà presentare la dichiarazione annuale). Va infine ricordato che resta fermo, per il soggetto estero, l’obbligo di avvalersi del rappresentante fi scale, dell’identifi cazione diretta o della stabile organizzazione nel caso in cui effettui in Italia acquisti intracomunitari imponibili ai sensi del dl 331/93, giusta quanto previsto dall’art. 44 dello stesso dl (per esempio, allorché trasferisce in un magazzino in Italia, per le proprie esigenze, beni provenienti da un altro stato membro). La partecipazione della stabile organizzazione È il momento di approfondire organizzazione, si considera che il tramite» (ossia, nel linguaggio della rivalsa, senza pregiudizio l’unico caso in cui il fornitore essa abbia partecipato all’opera- della norma comunitaria, con la per il diritto alla detrazione eser«partecipazione») della stabi- citato dal destinatario. Si deve estero può fatturare esercitando zione. la rivalsa dell’Iva nei confronti di Dalle suddette disposizioni le organizzazione nel territorio evidenziare che le precisazioni di soggetti passivi stabiliti in Italia: emerge, in sostanza, che qualora dello stato. rango normativo fornite dal requesta ipotesi si verifica quando, la stabile organizzazione abbia Per effetto della previsione in golamento n. 282/2011 appaiono per effettuare l’operazione ter- partecipato, nel senso sopra pre- esame, quindi, il soggetto passi- insufficienti a definire il concetto ritorialmente rilevante in Italia, cisato, all’operazione effettuata vo italiano che riceve una fattu- di «partecipazione» della stabile il soggetto passivo estero si av- dal soggetto estero, essa esercita ra con evidenza dell’Iva da par- organizzazione, che attualmente, vale della partecipazione della una sorta di forza di attrazione te di un soggetto estero, dovrà in assenza di contributi interprepropria stabile organizzazione procedurale, in quanto assume considerare corretto l’addebito tativi scaturiti dalla realtà, progli obblighi d’imposta e sarà te- dell’imposta qualora il documen- voca qualche incertezza. italiana. La norma comunitaria di riferi- nuta ad applicare e addebitare il to rechi l’indicazione della stamento è l’art. 192-bis della diret- tributo nei modi ordinari, chiun- bile organizzazione italiana e il tiva 2006/112/Ce, secondo il qua- que sia il destinatario dell’opera- relativo numero di partita Iva, Irregolare applicazione le il soggetto estero che dispone zione (anche un soggetto passivo senza che debba svolgere diffi - dell’imposta cili (se non impossibili) compiti di una stabile organizzazione nel nazionale). luogo in cui è dovuta l’imposta si Nell’ordinamento interno, que- investigativi per verificare se la È opportuno ricordare, infine, considera soggetto passivo non sta previsione trova riscontro stabile organizzazione abbia par- che, ai sensi dell’art. 6, comma stabilito qualora abbia effettuato nel quarto comma dell’art. 17 tecipato oppure no all’operazio- 9-bis, del dlgs n. 471/97, nel caso in tale luogo un’operazione im- del dpr 633/72, secondo cui le ne. Sarà semmai un problema del in cui l’imposta relativa ad opeponibile senza la partecipazio- disposizioni del secondo e del fornitore, in caso di controllo, razioni sottoposte al meccanismo ne della stabile organizzazione. terzo comma (inversione conta- dimostrare la sussistenza del re- dell’inversione contabile sia stata Dalla contorta formulazione di bile, rappresentante fiscale) non quisito della partecipazione, che assolta, anche se irregolarmenquesta norma, si desume che, si applicano per le operazioni ef- legittima l’applicazione dell’im- te, dal cessionario/committente viceversa, il soggetto estero fettuate dal soggetto estero «per posta con l’ordinario meccanismo oppure dal cedente/prestatore, deve invece considerarsi si applica la sanzione stabilito quando la stabile del 3% dell’imposta FISCO FLASH A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio organizzazione partecipa stessa, con il minimo all’operazione. di 258 euro. Inoltre, in Ciò è confermato dall’art. tale ipotesi, resta im53 del regolamento n. pregiudicato il diritto IRES, IRPEF, IRAP 282/2011, che, ai fini alla detrazione da pardell’applicazione delle dite del destinatario. ZONE FRANCHE URBANE sposizioni dell’art. 192-bis, Questo trattamento Società sportive - Questioni fiscali di interesse chiarisce che vi è partecisanzionatorio mitigato (circolare dell’agenzia delle entrate n. 37/E del pazione quando il soggetrispetto a quello ordi20 dicembre 2013) Territori interessati dal sisma del 2009 (risoto estero abbia utilizzato nario (ma pur sempre luzione dell’agenzia delle entrate n. 39/E del «i mezzi umani o tecnici» oneroso qualora l’im24 dicembre 2013) della stabile organizzazioporto dell’imposta SARDEGNA ne per operazioni inerenti sia ragguardevole), alla realizzazione dell’opeintrodotto nel 2007 IVA razione, prima o durante la in relazione al meccaZone colpite dall’alluvione. Prorogati i termini realizzazione, precisando nismo dell’inversione Società sportive - Questioni fiscali di interesse per il pagamento dei tributi (decreto legge n. inoltre che non rilevano, a contabile nelle opera(circolare dell’agenzia delle entrate n. 37/E del 151 del 30 dicembre 2013) tale scopo, i mezzi utilizzati zioni interne, risulta 20 dicembre 2013) solo per funzioni di supporapplicabile anche in IVA BONUS MOBILI to amministrativo, come la ipotesi di irregolarità La versione integracontabilità, la fatturazione, «soggettiva» nell’aple è disponibile su il recupero di crediti, e che plicazione dell’impoWeb tax (decreto legge n. 151 Decreto legge n. 151 del 30 www.italiaoggi.it/ se viene comunque emessa sta alle operazioni del 30 dicembre 2013) dicembre 2013 docio7 fattura con il numero di transnazionali. partita Iva della stabile © Riproduzione riservata Imposte dirette Agevolazioni fiscali Imposte indirette 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C O N T E N Z I O S O T R I B U TA R I O La Ctr di Roma sugli errori indotti dall’Agenzia Pagamenti light Istruzioni errate? Niente sanzioni DI BENITO FUOCO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it N el caso in cui le istruzioni dell’amministrazione finanziaria allegate ai modelli di dichiarazione dei redditi inducano il contribuente a compiere scelte fiscalmente errate, ciò non esime dal pagamento delle imposte dovute secondo la corretta applicazione delle norme fiscali; tuttavia, il contribuente ha diritto, quantomeno, alla non applicazione delle sanzioni. Così ha deciso la Ctr di Roma (sentenza n. 262/22/13), mitigando la decisione raggiunta dai colleghi della provinciale che avevano optato per il rigetto completo delle richieste dei ricorrenti. La vicenda riguarda degli avvisi di accertamento spiccati dall’Agenzia delle entrate di Roma per rettificare delle perdite portate in compensazione di utili nell’ambito della tassazione di gruppo. Le società lamentavano principalmente come il comportamento fosse stato indotto dalla lettura delle istruzioni fornite dall’amministrazione finanziaria per la compilazione della dichiarazione dei redditi per le società di capitali. Ciò non è bastato per convincere i giudici laziali a bocciare l’intera ripresa fiscale, ma ha comunque portato all’annullamento delle sanzioni. «Le istruzioni ministeriali», si legge nella pronuncia, «recanti indicazioni collidenti con una corretta interpretazione non hanno un rilievo giuridico e comunque la portata della norma non può essere forzata». È pur vero, tuttavia, che «ai sensi della legge 27 luglio 2000, n. 212, e particolarmente l’art. 5, l’Amministrazione finanziaria è tenuta ad assumere tutte le iniziative idonee a consentire la completa e agevole conoscenza delle disposizioni legislative in materia tributaria». «L’appellante», rileva la Ctr, «ha dettagliatamente rappresentato che le istruzioni fornite dall’amministrazione finanziaria per la compi- lazione della dichiarazione dei redditi imponevano quel comportamento». Di conseguenza, «la compilazione delle istruzioni non conformi alla legge che portano il contribuente alla redazione di dichiarazioni o denunce difformi dai dati reali non può legittimare la stessa amministrazione finanziaria ad irrogare sanzioni proprio sulla base dell’osservanza di proprie informazioni non corrette». Sulla scorta di tali ragionamenti, l’adito giudice tributario del Lazio ha sancito la debenza delle imposte, considerando che le informazioni fornite dall’Agenzia delle entrate non possono aver rilievo ed alterare l’applicazione delle norme fiscali, al contempo annullando, tuttavia, le sanzioni irrogate dalla stessa amministrazione finanziaria, atteso che l’errore del contribuente era stato indotto proprio dalle indicazioni fornite dall’ente creditore. © Riproduzione riservata Il mini-terreno paga l’Ici Abuso del diritto, armi spuntate Un terreno di dimensioni molto ridotte, e perciò non suscettibile di una reale utilizzazione edificatoria, è comunque soggetto al pagamento dell’Ici se ubicato in zona edificabile. Il dato formale (ubicazione in zona edificabile) prevale, in questo caso, su quello sostanziale (concreta possibilità di edificazione). Con queste motivazioni, che si leggono nella sentenza n. 38/02/13 dello scorso 8 ottobre, la Ctp di Sondrio ha respinto i ricorsi proposti da un contribuente riguardo ad alcuni accertamenti Ici emessi dal Comune di Postalesio per gli anni dal 2007 al 2010. La vertenza riguarda una porzione di terreno di appena 261 metri quadri inserito in zona edificabile, sul quale l’ufficio tributi comunale riteneva dovuta l’Ici e, all’uopo, emetteva avvisi di accertamento in rettifica dell’omessa denuncia e dell’omesso pagamento realizzato dal contribuente. Quest’ultimo lamentava, con rituale ricorso proposto dinanzi alla Ctp di Sondrio, il fatto che il terreno in questione non fosse in concreto suscettibile di utilizzazione edificatoria, a causa della scarsa dimensione: «Tradotto in termini pratici», sosteneva la difesa, «sul terreno in esame si potrebbe costruire un edificio piccolo di mq 2,61 coperti». Le argomentazioni non hanno convinto i giudici tributari, i quali hanno ritenuto che «vuoi per ammissione dello stesso ricorrente, vuoi per la previsione di cui all’art. 39 del prg (stralcio prodotto dal ricorrente) non può mettersi in discussione che la porzione di terreno sia ubicata in zona edificabile». E su tale presupposto hanno basato la propria decisione di debenza del tributo e rigetto del ricorso. Nicola Fuoco È illegittimo l’operato dell’ufficio fiscale che, in mancanza di specifica norma che disciplini la fattispecie dell’abuso del diritto, pretenda di interpretare unitariamente, attraverso la configurazione di un’unica presunta causa negoziale, una molteplicità di atti giuridici distinti. Questo il principio espresso dalla Ctr di Milano, nella sentenza n. 87/22/13. Il giudice regionale lombardo interviene sulla tematica dell’abuso del diritto, assumendo una posizione netta che sembra porsi in contrasto con i principi formulati dalla Cassazione. La vertenza riguarda una complessa operazione di riorganizzazione societaria, realizzata con una serie di operazioni straordinarie e cessioni di quote, disconosciuta dall’Agenzia delle entrate in base all’art. 37-bis dpr 600/73, per riscontrati caratteri di elusività. Facendo ricorso al concetto di abuso del diritto, i verificatori riconducevano la molteplicità di atti giuridici posti in essere a un’unica causa negoziale, e in base a ciò recuperavano le imposte corrispondenti. Il primo grado confermava la bontà dell’operato accertativo. La Ctr di Milano ha invece riformato la sentenza, accogliendo l’appello dei contribuenti. L’aspetto determinante, secondo il collegio, risiede nel fatto che l’Agenzia abbia agito al di fuori dei poteri che le norme in vigenza le conferiscono, mancando nell’ordinamento una specifica legge che definisca e disciplini l’abuso del diritto, stabilendo diritti e doveri di parte impositrice e parte contribuente. Con ciò ponendosi in contrasto con quanto sancito dalla Cassazione, secondo cui l’abuso del diritto esiste nell’ordinamento in virtù di una clausola generale implicita, che deriva dall’articolo 53 della Costituzione. Nicola Fuoco Lunedì 6 Gennaio 2014 11 BREVI Lite temeraria ad ampio raggio. La fattispecie della lite temeraria e il relativo concetto di «responsabilità processuale» devono essere intesi in senso estensivo, ricomprendendo, pertanto, anche la fase amministrativa che, con mala fede o colpa grave, abbia dato luogo all’esigenza di instaurare un processo pressoché inutile. Qualora, dunque, la pretesa avanzata dall’amministrazione si palesi del tutto infondata, e il contribuente ne abbia chiesto (vanamente) l’annullamento in via extragiudiziale (autotutela), il giudice tributario può condannare l’ente al pagamento delle spese per lite temeraria e responsabilità processuale, in aggiunta alle ordinarie spese legali; ciò anche se il contribuente non abbia avanzato alcuna richiesta in tal senso, e sia stato lo stesso giudice tributario a riscontrarne i presupposti. È quanto successo nella vertenza conclusasi con la sentenza n. 290/02/13 della Ctp di Avellino, depositata in segreteria nello scorso 8 ottobre. Il caso specifico riguardava degli accertamenti per Ici effettuati su aree pertinenziali (escluse dalla tassazione), riscontrate come tali con verifica diretta da parte degli stessi tecnici comunali. Ciò nonostante, il Comune impositore non ha ritirato gli accertamenti emessi, costringendo il contribuente a proseguire il giudizio tributario per ottenere giustizia. Provvigioni deducibili per cassa. Le provvigioni corrisposte agli agenti sono deducibili dal reddito d’impresa nell’esercizio della loro erogazione, in parziale deroga al criterio di competenza. Ciò perché si tratta di componenti di cui non è ancora certa l’esistenza o determinabile in modo obiettivo l’ammontare, condizioni che si verificano, invece, al momento in cui le prestazioni giungono a buon fine, il cliente finale perfeziona l’acquisto e l’impresa riconosce la provvigione. Questo il chiarimento fornito dalla Ctr del Lazio nella sentenza n. 216/02/13 dello scorso 10 ottobre, che conclude per l’accoglimento parziale dell’appello proposto dalla società, in relazione al descritto punto controverso. L’ufficio aveva recuperato i costi per provvigioni corrisposte ad agenti, portati in deduzione dal reddito d’impresa nell’anno di erogazione degli stessi, piuttosto che nell’esercizio di stipulazione dei contratti, individuato come «di competenza». La Ctr ha ribaltato il giudizio del primo grado, completamente sfavorevole al ricorrente, rilevando che si tratta di «costi di cui nell’esercizio di competenza non sia ancora certa l’esistenza o determinabile in modo obiettivo l’ammontare» e, come tali, deducibili al verificarsi di tali condizioni, ossia «fino al momento in cui le prestazioni non siano ultimate effettivamente». Lista Falciani, no all’inversione della prova. Gli accertamenti basati sui dati ottenuti dalla c.d. Lista Falciani sono nulli poiché, al di là dei ragionevoli dubbi in merito alla legittima utilizzabilità di tali documenti, è predominante la valutazione in merito all’affidabilità probatoria, sotto il profilo dell’autenticità degli stessi. Né, tantomeno, può verificarsi alcuna inversione dell’onere della prova, chiedendo al contribuente di farsi rilasciare un documento dalla banca di Ginevra che attesti la propria estraneità ai fatti contestati. Seguendo questo ragionamento, la Ctp di Lecco (sentenza n. 105/01/13) ha accolto il ricorso del contribuente e giudicato senza fondamento la richiesta avanzata dall’Ufficio che testualmente affermava: «Ove controparte avesse voluto, realmente, provare la propria estraneità rispetto ai fatti oggetto del presente ricorso, avrebbe potuto farsi rilasciare una dichiarazione scritta dalla banca di Ginevra». Ciò rappresenta, secondo i giudici lecchesi, «una inammissibile inversione dell’onere della prova»; onere che spetta, di contro, all’ente che intende imporre la pretesa fiscale. Rettifiche comparative. Quando un atto di rettifica del valore di una compravendita è basato sulla comparazione con trasferimenti similari avvenuti nel triennio precedente, è onere dell’ufficio allegare gli atti assunti in comparazione, non spettando al contribuente il compito di andarseli a procurare (pur trattandosi di atti pubblici). La mancata allegazione dei citati atti similari comporta una violazione esplicita dell’articolo 52 del dpr 131/86. È quanto ha rilevato la Ctp di Milano nella sentenza n. 352/03/13, depositata in segreteria lo scorso 2 dicembre. L’orientamento fatto proprio dai giudici tributari meneghini può dirsi ormai ampiamente consolidato nelle commissioni di merito, dopo che la stessa Corte di cassazione, con l’ordinanza 3262/13 (citata nel testo della sentenza in Il testo delle sencommento), si è espressa tenze sul sito www. in maniera conforme. Benito Fuoco italiaoggi.it/docio7 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 12 IMPRESA Lunedì 6 Gennaio 2014 Fondi Horizon 2020: è il momento della programmazione. Ecco gli step per candidarsi Innovazione, per le imprese un budget da 70 mld di euro DI Pagine a cura ROBERTO LENZI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C on il nuovo anno entra nel vivo il programma Horizon 2020 che (in sostituzione del precedente Settimo Programma Quadro) prevede di eliminare la frammentazione esistente nel campo dell’innovazione e della ricerca scientifica. Un budget di oltre 70 miliardi di euro che favorirà il raggiungimento degli obiettivi strategici definiti da Europa 2020 in termini di crescita e posti di lavoro e finanzierà l’avanzamento dell’Europa nel campo dell’innovazione tecnologica e scientifica. Inizia dunque la corsa contro il tempo per individuare, all’interno dei programmi di lavoro dei bandi, le tematiche che possono essere in linea con la propria idea progettuale e la ricerca dei partner con cui collaborare per la realizzazione del progetto. Sono state stabilite le scadenze per l’anno 2014 e 2015, i primi termini di scadenza per presentare il progetto sono già a marzo- aprile 2014. Il programma. Horizon 2020 è diviso in tre pilastri corrispondenti alle sue principali priorità vale a dire: Eccellenza scientifica, Leadership industriale e Sfide sociali. Attraverso «Eccellenza scientifica» Horizon 2020 sostiene i talenti della ricerca a livello mondiale e le sviluppo delle migliori infrastrutture di ricerca. «Leadership industriale» invece supporta le tecnologie chiave come la microelettronica, il manifatturiero avanzato ecc. in tutti i settori esistenti e emergenti. Essa mira anche ad attirare maggiori investimenti privati in R&S e a sostenere la crescita delle pmi innovative in Europa. Infine «Sfide Sociali» sostiene attività di ricerca e sviluppo con target società e cittadini (clima, ambiente, energia, trasporti ecc.). Questo pilastro sostiene lo sviluppo di soluzioni innovative provenienti da collaborazioni multi-disciplinari, che comprendono anche le scienze sociali e umanistiche. Tematiche di interesse per le imprese manifatturiere e dei servizi sono quelle riconducibili alle tecnologie chiavi abilitanti e industriali, facenti parte del pilastro «Leadership industriale»: nanotecnologie, materiali avanzati, fabbricazione e trasformazione, biotecnologia, micro-e nano-elettronica e fotonica. All’interno della tematica «nanotecnologie» possono essere ad esempio finanziati progetti relativi a nano materiali di nuova generazione, nano dispositivi e nano sistemi e tecniche di I pilastri di Horizon 2020 Eccellenza scientifica Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020 Consiglio europeo della ricerca (Cer) La ricerca di frontiera da parte delle migliori team individuali Tecnologie future ed emergenti Ricerca collaborativa per aprire nuovi campi di innovazione Azioni Marie Sklodowska-Curie (Msca) Opportunità di formazione e sviluppo di carriera Infrastrutture di ricerca (compreso l’e-infrastrutture) Garantire l’accesso alle strutture di classe mondiale Milioni di € 13 095 2 696 6 162 2 488 Leadership industriale Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020 Leadership tecnologie abilitanti e industriali (Ict, nanotecnologie, materiali, biotecnologie, produzione, spazio) L’accesso al capitale di rischio Accesso al capitale inanziario e di rischio privato Innovazione nelle pmi Promuovere tutte le forme di innovazione in tutti i tipi di pmi Milioni di € 13 557 2 842 616 Sfide sociali Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020 Milioni di € Salute, cambiamento demograico e benessere Sicurezza alimentare, agricoltura e silvicoltura sostenibili, marino / marittimo / vie di ricerca dell’acqua e la bioeconomia Sicuro, energia pulita ed eficiente 7 472 Trasporti intelligenti, verdi e integrati Azione per il clima, l’ambiente, eficienza delle risorse e materie prime Società innovative, rilessive e innovative 6 339 3 081 Società sicure 1 695 3 851 5 931 1 310 Obiettivo specifico «Diffondere l’eccellenza e ampliando la partecipazione» Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020 Milioni di € Diffondere l’eccellenza e ampliare la partecipazione 816 Obiettivo specifico «Scienza con e per la società» Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020 La scienza con e per la società Milioni di € 462 Fonte: Participant portal rafforzamento della capacità, metodi e attrezzature di misurazione. All’interno della tematica «Materiali avanzati», possono essere finanziati progetti relativi a tecnologie avanzate dei materiali, a materiali per un’industria sostenibile e a basse emissioni di carbonio. Altro tema a cuore alla Ue è quello dell’Ict: potranno essere presentati progetti per una nuova generazione di componenti e sistemi, sistemi e tecnologie informatiche avanzate; infrastrutture, tecnologie e servizi per l’internet del futuro, robot e manufatti intelligenti; microelettronica, nanoelettronica e fotonica: tecnologie abilitanti relative alla microelettronica, alla nanoelettronica e alla fotonica. Per presentare i progetti all’interno di Horizon 2020 è disponibile il nuovo «Participant portal», dove si possono trovare tutti i bandi e la documentazione di Horizon 2020 (http://ec.europa.eu/research/ participants/portal/desktop/ en/home.html). Varie le novità che hanno reso le procedure per accedere ai bandi più semplici ed immediate, tra le più importanti: procedure digitali per la registrazione dei partecipanti e delle proposte, un si- stema di ricerca che permette di trovare i bandi di Horizon 2020 inserendo una parola chiave. Il sistema di ricerca consente di ricercare i bandi per tematica e per stato di attività (bando chiuso, aperto, in arrivo). Con la nuova programmazione la Ue intende favorire la digitalizzazione. Pertanto è previsto l’utilizzo esclusivo di firme digitali e sigilli digitali. Le fasi da seguire. Fase 1: trovare un bando adatto. La Commissione pubblica sul Portale dei partecipanti tutte le chiamate dei suoi programmi di ricerca e innovazione H2020. Il sito ha un motore di ricerca che consente di cercare i bandi in base al tema di ricerca con le parole chiave e impostare dei filtri nella lista delle chiamate. Il punto di contatto nazionale può anche aiutare a trovare il bando più adatto per il proprio profilo. Le pmi sono inoltre supportati dalla rete Enterprise Europe Network. Fase 2 - Trovare partner di progetto o applicare come un p team individuale o un ricercatore. La maggior parte dei progetti finanziati dall’Ue sono di collaborazione con almeno tre organizzazioni di diversi paesi degli Stati membri dell’Ue o associati. Vari enti e servizi possono aiutare le imprese a trovare organizzazioni che desiderano partecipare alle proposte, come il database Cordis, consultabile al link https:// cordis.europa.eu/partners/ web/guest/home. È anche possibile presentare la proposta come ricercatore individuale, di squadra o organizzazione. Tali opportunità sono finanziate principalmente con il Consiglio europeo della ricerca, le sovvenzioni e le azioni Marie Skłodowska-Curie e nel caso di pmi singole, possono partecipare allo strumento «Innovazione per le pmi». Fase 3 - Creare un account sul portale. Per compilare i moduli e trasmetterli per via elettronica alla Commissione, è necessario prima creare un account sul Portale dei partecipanti cliccando su REGISTRATI nel menu in alto. Fase 4 - Iscrivere la propria organizzazione. La Commissione ha un registro online delle organizzazioni che partecipano ai programmi comunitari. Se un’impresa vuole presentare una proposta, deve essere registrata e le deve essere assegnato un codice di 9 cifre, vale a dire il Participant Identification Code (PIC), che è l’identificatore univoco della vostra organizzazione e sarà usato come riferimento dalla Commissione alcuna interazione. Risultano già iscritte e quindi non necessitano di una nuova registrazione, le organizzazioni già registrate nell’ambito del 7° Programma Quadro. Fase 5 - Presentare la proposta alla Commissione. Per inviare la propria proposta di progetto, è necessario andare alla sezione elettronica di presentazione delle proposte sulla pagina specifica del bando di tuo interesse. Occorre essere loggati con l’account del participant portal per iniziare la compilazione di moduli standard e presentare la proposta alla Commissione. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it IMPRESA Porte aperte a enti e atenei http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P uò presentare un progetto all’interno di una call del programma Horizon 2020, qualsiasi soggetto giuridico, università, impresa di qualsiasi dimensione o centro di ricerca stabilito in uno stato membro Ue o associato o in un paese terzo. In alcuni bandi alcuni paesi terzi possono essere esclusi. I richiedenti devono possedere la capacità operativa e finanziaria per svolgere i compiti di ricerca che propongono. Il programma finanzia progetti collaborativi, vale a dire progetti dove i partecipanti sono almeno tre, sono indipendenti e sono localizzati in tre diversi Stati membri Ue o associati. In ogni call è specificato per ogni misura se l’azienda deve presentare un’azione di ricerca e sviluppo oppure un’azione innovativa. Nel caso delle azioni di ricerca e sviluppo sono finanziabili attività volte a stabilire nuove conoscenze o esplorare la fattibilità di una nuova tecnologia, prodotto, processo, servizio o soluzione. A tal proposito possono essere agevolate attività di: ricerca di base e applicata, lo sviluppo tecnologico e l’integrazione, test e validazione su un prototipo su piccola scala in un laboratorio o in un ambiente simulato. La Ue riconosce per questa tipologia di progetto un contributo pari Lunedì 6 Gennaio 2014 al 100% dei costi agevolabili. Nel caso invece delle azioni innovative i contributi sono diretti ad attività volte direttamente alla realizzazione di piani, progetti o disegni per prodotti nuovi, modificati o migliorati, processi o servizi di produzione. A tal fine esse possono includere: prototipazione, sperimentazione, dimostrazione, sperimentazione, validazione del prodotto su larga scala e replica sul mercato. I progetti possono includere attività di ricerca e sviluppo, ma in misura mi- noritaria. Attraverso questa tipologia di progetti la Ue si propone di sostenere la prima applicazione / diffusione nel mercato di un’innovazione che è già stata dimostrata, ma non ancora applicata / distribuita sul mercato a causa di fallimenti del mercato / barriere all’adozione. Questa azione non copre molteplici applicazioni nel mercato di un’ innovazione (una tecnologia nuova o migliore, prodotto, design, processo, servizio o soluzione) che è già stata applicata con successo una volta nel mercato. «Prima» significa nuovo, almeno in Europa o nuovo, almeno per il settore dell’applicazione in questione. Spesso tali progetti comportano una convalida di prestazioni tecniche ed economiche a livello di sistema in condizioni operative reali forniti dal mercato. Nel caso delle azioni innovative il contributo Ue scende al 70% dei costi ammissibili, salvo in caso di enti non profit, per i quali il contributo è il 100%. Per entrambe le due tipologie di azione è possibile richiedere il contributo per costi diretti ad esempio costi del personale dipendente, consulenti esterni, quote di ammortamento relative all’utilizzo di strumentazioni e attrezzature durante il progetto ecc. e costi indiretti (spese generali) per un massimo del 25% dei costi diretti ammissibili. Ogni bando prevede delle scadenze prefissate, le prime scadenze sono già state fissate a marzo- aprile 2014. Alcuni bandi prevedono due fasi di presentazione delle domande. Per la prima fase si deve presentare una bozza di proposta (massimo 20 pagine). Questa viene valutata sulla base di criteri stabiliti nel bando. Se la proposta passa la fase 1, i partecipanti saranno invitati a presentare la proposta completa entro un determinato periodo. I progetti vengono valutati in base a tre criteri: eccellenza, impatto e qualità ed efficienza di attuazione. Per il parametro «eccellenza», viene giudicata la chiarezza degli obbiettivi, la solidità del concetto, incluse le considerazioni interdisciplinari, la credibilità dell’approccio 13 proposto ed infine i progressi oltre lo stato dell’arte. Per il criterio «impatto» contano invece gli effetti previsti elencati nel programma di lavoro, il rafforzamento della capacità di innovazione e integrazione delle nuove conoscenze, il rafforzamento della competitività e la crescita delle imprese attraverso lo sviluppo di innovazioni in grado di soddisfare le esigenze dei mercati europei e mondiali ed infine le misure, diffusione e valorizzazione dei risultati del progetto, comunicazione. Per l’ultimo parametro «qualità ed efficienza di attuazione», sono valutati la coerenza e l’efficacia del piano di lavoro, l’assegnazione di compiti, risorse, le competenze, l’esperienza e la complementarità dei singoli partecipanti, nonché del consorzio nel suo complesso e per concludere l’adeguatezza delle strutture e delle procedure di gestione e la gestione del rischio. Affinché il progetto non sia respinto è necessario che per ogni criterio al progetto sia assegnato almeno un punteggio di 3/5 e che ottenga complessivamente 10/15. Le proposte che ottengono il punteggio minimo di 10 vengono inserite nella lista delle proposte potenzialmente finanziabili, in ordine decrescente. Saranno infine effettivamente finanziate tutti i progetti che rientrano nei limiti dello stanziamento finanziario disponibile, ovviamente dando priorità ai progetti con punteggio più alto. © Riproduzione riservata Pmi, il programma anche per le imprese singole La misura si rivolge alle piccole e medie imprese che presentano una forte volontà di crescere, svilupparsi e internazionalizzarsi e che vogliono investire in un’idea innovativa rispetto al settore industriale di riferimento. A differenza degli altri bandi di Horizon 2020, questo strumento è accessibile da imprese singole, anche se la collaborazione con altre imprese è comunque preferibile. Lo strumento per le pmi non è un programma di ricerca e sviluppo. Si tratta di un acceleratore per l’introduzione sul mercato di promettenti innovazioni tecnologiche e non tecnologiche. Mentre il regime non esclude le attività di R & S, lo scopo non è sullo sviluppo delle conoscenze, ma sullo sviluppo di una proposta commerciale convincente. Il programma si articola in tre step di presentazione delle proposte. Il primo step prevede che l’azienda presenti alla Ue una proposta di circa 10 pagine dove si vanno ad illustrare gli obbiettivi del progetto che si intende sviluppare. Ai progetti che vengono finanziati verrà poi riconosciuto un contributo forfettario di 50 mila euro, che la pmi dovrà utilizzare per svolgere tutte le analisi necessarie entro sei mesi dall’approvazione del progetto. I tempi di valutazione delle proposte sono celeri, in quanto in questo strumento è fondamentale l’immissione sul mercato dell’idea innovativa al più presto possibile, si parla infatti dimostrazione e replica di mercato», prio del progetto illustrato nel budi due mesi di tempo per concludere le pmi che hanno portato a termine siness plan della fase 1. Le attività la fase 1 oppure quelle che hanno già finanziabili riguardano ad esempio: l’istruttoria delle proposte. In questa fase dovranno essere svolto la fase 1 senza avvalersi del la realizzazione di prototipi, test, realizzate le seguenti attività, che contributo comunitario. È previsto pilotaggio e la replica sul mercato. dovranno portare alla realizzazio- un contributo a fondo perduto del In questo caso l’istruttoria per la ne di un business plan articolato: 70% per lo svolgimento vero e pro- valutazione dei progetti si conclude fattibilità della proin 4 mesi. Le pmi possono posta, valutazione aggiudicarsi contributi ria del rischio, ricerca compresi tra 1 e 3 milioni c di partner, studio di di d euro. È importante diprogettazione e apmostrare il valore aggiunto m plicazione pilota. In che c la proposta ha a livello FASE 1: pratica questa prieuropeo, il fatto che la soe ma fase serve a valuzione realizzata potrà esl CONCETTO E VALUTAZIONE DELLA FATTIBILITÀ lutare se il progetto sere sfruttata dall’Unione s (realizzazione Business Plan) può avere un suceuropea. La terza ed ultima e • Contributo forfettario 50.000 € cesso commerciale fase «commercializzazione» f • Durata: 6 mesi o meno e quali sono non prevede un contributo n le migliori modalità finanziario ma attività di f di realizzazione del assistenza per favorire la a progetto, qualora commercializzazione del c FASE 2: si ritenga che l’idea nuovo prodotto. A tal pron RICERCA E SVILUPPO, DIMOSTRAZIONE, REPLICA progettuale ha una posito la pmi potrà benefip SUL MERCATO validità commerciaciare di assistenza mirata ad c le. Pertanto la pmi esempio a favorire l’accese • Contributo 70% alla fine di questa so s ai finanziamenti privati, • Durata: 12-24 mesi fase potrà decidere al a coaching e alla gestione di non realizzare il della proprietà intellettuad progetto, oppure le. l I bandi innovazione per FASE 3: arrivare alla conclule l pmi si trovano all’interno COMMERCIALIZZAZIONE sione della necessidi d alcuni bandi delle «Sfide tà di acquistare un sociali» e all’interno delle s • Nessun contributo inanziario brevetto oppure di «tecnologie chiavi abilitan« • Assistenza per le varie problematiche legate avvalersi di un deti», t con varie scadenze nel alla commercializzazione (es. accesso a iterminato fornitore corso del 2014 e 2015, con c o partner. prime scadenze già a marzo p nanziamenti privati, gestione della proprietà Possono candidarsi 2014. 2 intellettuale). alla fase n. 2 «R&S, © Riproduzione riservata Innovazione per le PMI 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 14 IMPRESA Lunedì 6 Gennaio 2014 Lo sgravio spetta ai datori di lavoro costretti a rinunciare al trattamento di ine rapporto Trasloco tfr, sconto dello 0,28% La nuova misura vale per il 2014 e per i prossimi anni DI Pagina a cura CARLA DE LELLIS http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it U ltimo aumento per lo sconto contributivo a favore delle imprese costrette a rinunciare al Tfr. Da gennaio lo sgravio contributivo passa alla misura definitiva dello 0,2% (0,27% per l’anno 2013) concludendo così la tabella di marcia iniziata nel 2008 prevista dalla riforma della previdenza integrativa (il dlgs n. 252/2005). L’incentivo fa parte delle misure compensative a favore dei datori di lavoro per la rinuncia al trattamento di fine rapporto lavoro perché destinato alla previdenza complementare e/o perché dirottato al fondo di tesoreria gestito dall’Inps. R i f o r m a d e l T f r. Lo sgravio contributivo rientra nell’operazione di «riforma del Tfr», operativa dal 1° gennaio 2007, quale conseguenza di un’altra riforma, quella della previdenza integrativa (decreto legislativo n. 252/2005), come completata dalla Finanziaria 2007 (legge n. 296/2006). Nel complesso delle due riforme (previdenza integrativa e manovra Tfr) ne è scaturita l’introduzione di due fondamentali novità: l’applicazione del principio del silenzio assenso circa il destino del Tfr dei lavoratori dipendenti; lo smobilizzo (il trasloco forzoso) dalle casse aziendali del Tfr dei lavoratori dipendenti occupati in L’ultimo aumento A chi spetta La misura dello sconto negli anni passati La misura dello sconto per i prossimi anni I codici per il recupero Ai datori di lavoro che versano, in tutto o in parte, le quote di Tfr maturate dai propri lavoratori dipendenti in un fondo pensione e/o al fondo di tesoreria (aziende con almeno 50 addetti) Anno 2008 = 0,19%; anno 2011 = 0,25%; anno 2009 = 0,21%; anno 2012 = 0,26%; anno 2010 = 0,13%; anno 2013 = 0,27%; A partire dall’anno 2014 = 0,28% TF13 = Rec. Contr. DL 203/2005 – Prev. Complementare TF14 = Rec. Contr. DL 203/2005 – Fondo di Tesoreria aziende con oltre 49 addetti, addetti verso un fondo di tesoreria statale con la finalità (originaria) di finanziare investimenti in infrastrutture. Conseguenza comune di entrambe le novità è stata la privazione, subìta dalle imprese, di una delle principali fonti di autofinanziamento: appunto il Tfr. Nel primo caso perché i lavoratori, esplicitamente o tacitamente, acconsentono a che il loro proprio trattamento di fine rapporto, invece che rimanere in mano all’azienda, vada a finire in un fondo pensione al fine di costruirsi una pensione di scorta a quella pubblica e obbligatoria (Inps ecc.). Nel secondo caso perché, a prescindere dalla scelta operata dal lavoratore circa la previdenza integrativa, il Tfr deve essere obbligatoriamente versato allo speciale fondo di tesoreria statale, statale gestito dall’Inps. Una misura compensativa. Per bilanciare, in qualche misura, la perdita subìta dalle imprese per il mancato utilizzo del Tfr quale fonte di autofinanziamento aziendale, nell’ambito della la riforma della previdenza integrativa è stata prevista l’introduzione di incentivi ad hoc cosiddetti «misure di compensazione». In realtà si tratta di misure agevolative riconosciute a tutte le imprese che sono state private del Tfr, sia perché devoluto alla previdenza integrativa (ai fondi pensione) sia perché, in quanto aventi una forza in azienda oltre i 49 addetti, sono state obbligate periodicamente a riversare il Tfr al fondo di tesoreria statale. Ultimo aumento dal 2014. Una di queste misure compensative consiste di uno sgravio contributivo che è operativo dal 2008, la cui misura è prefissata dalla legge e variabile nel tempo per l’anno 2008 è stata dello 0,19%; per l’anno 2009 dello 0,21%; per l’anno 2010 dello 0,23%; per l’anno 2011 dello 0,25%; per l’anno 2012 dello 0,26%; per l’anno 2013 dello 0,27%. Dal 1° gennaio del 2014 è previsto l’ultimo aumento che porta e assesta l’aliquota alla misura dello 0,28% che tale resterà anche per gli anni a venire. Come si recupera lo sgravio. Le istruzioni operative per il recupero dello sconto contributivo sono state diramate dall’Inps con la circolare n. 4/2008. Lo sgravio contributivo spetta nella stessa misura percentuale del Tfr conferito alle forme pensionistiche complementari ovvero al fondo di tesoreria. E si applica prioritariamente considerando, nell’ordine, i contributi dovuti per gli assegni familiari, per la maternità e per la disoccupazione. Soltanto in caso d’impossibilità a esaurire la misura spettante, l’esonero può essere esteso anche alle altre assicurazioni della gestione prestazioni temporanee, fino a esaurimento delle singole aliquote interessate (cassa integrazione guadagni, trattamenti economici di malattia). In ogni caso restano esclusi dalla riduzione contributiva il contributo al fondo di garanzia del Tfr (pari allo 0,2% ovvero allo 0,4% per i dirigenti industriali), nonché il contributo (pari allo 0,3%) destinato ai Fondi interprofessionali per la formazione continua. In caso di ulteriore incapienza, i datori di lavoro possono trattenere la differenza, a titolo di esonero contributivo, dall’ammontare complessivo dei contributi dovuti all’Inps. Ai fini operativi, lo sgravio va recuperato sulla denuncia UniEmens nella «Denuncia Individuale», «MeseTFR», «MisureCompensative», «MisCompACredito», «CausaleMCACredito», TF13 e TF14. © Riproduzione riservata Alla cassa per il saldo dell’imposta sostitutiva Il Tfr chiama alla cassa i datori di lavoro. Va pagato, infatti, il saldo dell’imposta sostitutiva (pari all’11%) sulle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto lavoro esistenti al 31 dicembre 2013. La scadenza è fissata al prossimo 16 febbraio e, come detto, l’appuntamento concerne il pagamento del saldo dell’imposta sostitutiva (dell’Irpef) dovuta sulle rivalutazioni del trattamento fine rapporto dell’anno 2013 il cui acconto è stato pagato entro il 16 dicembre. Quest’anno ci sarà un giorno in più a disposizione, perché cadendo il termine di domenica (il 16 febbraio), la scadenza slitta al lunedì successivo 17 febbraio. La disciplina fiscale suddivide il trattamento di fine rapporto in due quote: il Tfr vero e proprio cui si ha diritto annualmente (capitale) e le rivalutazioni annuali (rendimenti finanziari periodici). Inoltre, prevede per ognuna di queste quote specifici criteri di tassazione e di pagamento delle imposte. Così mentre il prelievo fiscale sul Tfr (capitale) avviene con le regole ordinarie all’atto dell’erogazione, la quota relativa alle rivalutazioni annuali paga un’imposta agevolata, sostitutiva dell’Irpef, anno dopo anno quando avvengono le stesse rivalutazioni: in questo modo, le rivalutazioni sono poi escluse dal prelievo fiscale all’atto della liquidazione della prestazione a fine rapporto. L’imposta sostitutiva è pagata con il sistema dell’acconto e del saldo; i sostituti d’imposta, in particolare, sono tenuti ogni anno a versare l’acconto entro il 16 dicembre dell’anno di competenza e il saldo entro il 16 febbraio dell’anno successivo. L’adempimento corrente riguarda il pagamento del saldo dell’imposta sostitutiva (una tantum) che è fissata all’11%. La base imponibile è rappresentata, dunque, dalla rivalutazione annuale del fondo Tfr esistente in bilancio al 31 dicembre 2013. In sede di acconto, il datore di lavoro si è avvalso di uno di due criteri disponibili per determinare l’acconto d’imposta da pagare: il metodo storico (che porta a un acconto pari al 90% delle rivalutazioni maturate nell’anno solare precedente quello di riferimento) o il metodo previsionale (che prevede la determinazione dell’acconto in via presuntiva avendo riguardo al 90% delle rivalutazioni che maturano nello stesso anno per il quale si versa l’acconto). Quale sia stato il criterio utilizzato, entro il 17 febbraio 2014 va completato il pagamento con riferimento all’imposta sostitutiva effettivamente dovuta sulle rivalutazioni del Tfr relative all’anno 2013. Per il versamento (acconto e saldo) va utilizzato il modello F24; pertanto, eventualmente, si può esercitare anche la facoltà di compensazione del debito con crediti vantanti a titolo di altre imposte e/o contributi. L’Agenzia delle entrate, con risoluzione n. 87/2001, ha provveduto a istituire i codici tributo da utilizzare: 1712, «Acconto dell’imposta sostitutiva sui redditi derivanti dalle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto versata dal sostituto d’imposta Art. 11, commi 3 e 4 del dlgs n. 47 del 2000»; 1713 «Saldo dell’imposta sostitutiva sui redditi derivanti dalle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto versata dal sosti- tuto d’imposta - Art. 11, commi 3 e 4 del dlgs n. 47 del 2000»; 1714 «Imposta sostitutiva sui redditi derivanti dalle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto versata dal soggetto percettore in dichiarazione - Art. 11, commi 3 e 4, del dlgs n. 47 del 2000». I codici tributo devono essere esposti nella «Sezione Erario»; escluso il 1712 tutti gli altri codici possono essere esposti anche nella colonna «importi a credito compensati» della sezione Erario; il periodo di riferimento da indicare è l’anno d’imposta a cui si riferisce il versamento; gli importi relativi al codice «1714» possono essere versati mediante pagamenti rateali. In sede di versamento d’acconto (e anche del saldo) dell’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto lavoro è consentito l’utilizzo del credito d’imposta che, ai sensi della legge n. 662/1996 (Finanziaria per il 1997), si è costituito a seguito del prelievo straordinario Irpef (sempre sui tfr) negli anni 1997/1998. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it IMPRESA Lunedì 6 Gennaio 2014 15 La «tassa» è stata introdotta nel 2013 a carico di chi lascia a casa il lavoratore Licenziamenti, ticket più cari All’Inps 489,61 € per ogni anno di anzianità aziendale DI Pagina a cura DANIELE CIRIOLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P iù pesante il ticket sui licenziamenti. L’impresa che decide di lasciare a casa un lavoratore nel 2014 deve pagare un contributo all’Inps pari 489,61 (40,80 mensili) euro per ogni anno di anzianità aziendale posseduta dall’ex dipendente. Il nuovo importo del ticket deriva dalla rivalutazione (più 1,2 per cento) del massimale mensile Aspi, la base su cui si determina il nuovo contributo introdotto dalla riforma Fornero con decorrenza dallo scorso anno. Il ticket. Il ticket è operativo dal 1° gennaio 2013, ossia con riferimento ad ogni licenziamento intervenuto a partire dalla predetta data. Questa nuova «tassa» è un’invenzione dell’ultima riforma del lavoro (legge n. 92/2012). Il ticket è dovuto in tutti i casi di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per le causali che, indipendentemente dal requisito contributivo, darebbero diritto all’Aspi. La normativa riconosce il diritto all’Aspi a tutti i lavoratori che hanno perduto involontariamente la propria occupazione. Fanno eccezione due ipotesi: dimissioni e risoluzione consensuale del rapporto di lavoro (per quest’ultima ipotesi, tuttavia, nel caso in cui consegua alla procedura di conciliazione prevista dal nuovo rito Fornero dell’art. 18 per i licenziamenti economici, l’indennità Aspi è riconosciuta come «premio» al lavoratore per la rinuncia al contenzioso). In merito ai casi di esclusione, l’Inps ha voluto precisare che la normativa ha introdotto un nesso tra il contributo e il teorico diritto all’Aspi da parte del lavoratore il cui rapporto di lavoro viene interrotto; di conseguenza, i datori di lavoro sono tenuti all’assolvimento della contribuzione (ticket) in tutti i casi in cui la cessazione del rapporto generi in capo al lavoratore il teorico diritto alla nuova indennità, a prescindere dall’effettiva percezione della stessa. Ciò significa che se per altri motivi (per esempio mancanza di requisiti) il lavoratore, pur avendo diritto all’Aspi non la percepisce effettivamente, il ticket deve comunque essere pagato. Sempre l’Inps ha precisato che restano escluse dall’obbligo del ticket le cessazioni del rapporto di lavoro a seguito di: • dimissioni, ad eccezione di quelle per giusta causa o intervenute durante il periodo di maternità; • risoluzioni consensuali, ad eccezione di quelle derivanti da procedura di conciliazione presso la direzione territoriale del lavoro (in base al cosiddetto Quanto vale il ticket Anno 2013 La formula Ticket annuo = (0,41 * MassAspiMensile) Il calcolo Ticket mensile (misura minima) Ticket triennale (misura massima) Ticket annuo = (0,41 * 1.180,00 euro) = euro 483,80 (1) Ticket annuo/12 = euro 483,80/12 = euro 40,31 Ticket annuo * 3 = euro 483,80 * 12 = euro 1.451,40 Anno 2014 La formula Ticket annuo = (0,41 * MassAspiMensile) Il calcolo Ticket mensile (misura minima) Ticket triennale (misura massima) Ticket annuo = (0,41 * 1.194,16 euro) = euro 489,61 (2) Ticket annuo/12 = euro 489,61/12 = euro 40,80 Ticket annuo * 3 = euro 489,61 * 3 = euro 1.466,83 (1) Euro 1.180,00 (2) Euro 1.194,16 a seguito della rivalutazione (1,2%) dell’importo di 1.180,00 Quanto costa licenziare Anzianità aziendale Misura del ticket anno 2013 Misura del ticket anno 2014 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 1 anno 2 anni 3 anni 40,31 euro 80,62 euro 120,93 euro 161,24 euro 201,55 euro 241,86 euro 282,17 euro 322,48 euro 362,79 euro 403,10 euro 443,41 euro 483,80 euro 967,60 euro 1.451,40 euro 40,80 euro 81,60 euro 122,40 euro 163,20 euro 204,00 euro 244,80 euro 285,60 euro 326,40 euro 367,20 euro 408,00 euro 448,80 euro 489,61 euro 979,22 euro 1.468,83 euro nuovo rito Fornero per i licenziamenti economici), nonché da trasferimento del dipendente ad altra sede della stessa azienda distante più di 50 km dalla residenza del lavoratore e/o mediamente raggiungibile in 80 minuti o più con i mezzi pubblici; • decesso del lavoratore. Casi di esclusione. La riforma Fornero ha disposto l’esclusione dal versamento del ticket, fino al 31 dicembre 2016, dei datori di lavoro tenuti al versamento del contributo d’ingresso nelle procedure di mobilità (di cui all’articolo 5, comma 4, della legge n. 223/1991). Inoltre, il contributo di licenziamento non è dovuto, per il periodo 2013-2015, nei seguenti casi: • licenziamenti effettuati in conseguenza di cambi di appalto, ai quali siano succedute assunzioni presso altri datori di lavoro, in applicazione di clausole sociali che garantiscano la continuità occupazionale prevista dai contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl); • interruzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere. Restano escluse dal ticket le cessazioni intervenute a seguito di accordi sindacali nell’ambito di processi di riduzione di personale dirigente, conclusi con accordo firmato dall’associazione sindacale stipulante il contratto collettivo di lavoro della categoria. Quando e come. L’Inps (circolare n. 44/2013) ha spiegato che, poiché la legge non si sofferma sulle modalità di assolvimento della nuova contribuzione sui licenziamenti, d’intesa con il ministero del lavoro è stato deciso che, ai fini dell’individuazione del momento impositivo, si debba considerare quale scadenza il termine di versamento della denuncia contributiva successiva a quella del mese in cui si verifica la risoluzione del rapporto di lavoro. Per fare un esempio, sul licenziamento che avvenga il prossimo 4 maggio, il ticket andrà pagato entro la denuncia riferita al mese di giugno 2014, i cui termini di versamento e di trasmissione telematica dei dati all’Inps sono fissati, rispettivamente, al 16 (pagamento) e al 31 (trasmissione denuncia) luglio 2014. Ai fini dell’esposizione sul flusso UniEmens del contributo in parola, deve essere valorizzato, nell’elemento <CausaleADebito>, di <AltreADebito>, di <DatiRetributivi>, il nuovo codice causale «M400» avente il significato di «Contributo dovuto nei casi di interruzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato ai sensi dell’articolo 2 comma 31 della legge 92/2012» e, nell’elemento <ImportoADebito>, l’importo da pagare. Il calcolo. La misura del ticket è pari al 41% del massimale mensile Aspi, da pagarsi per ogni 12 mesi di anzianità aziendale posseduta dal lavoratore negli ultimi tre anni. Poiché la misura è relativa a mesi, ne deriva un calcolo del ticket in mesi, così da dover essere pagato anche in caso di anzianità inferiore all’anno (a 12 mesi). Nel fissare l’anzianità, inoltre, vanno presi in considerazione gli eventuali periodi di lavoro che il lavoratore ha svolto (evidentemente con la medesima impresa) in virtù di un contratto di lavoro diverso da quello a tempo indeterminato da cui è scaturito il licenziamento e quindi il ticket da pagare, ma solamente nei casi in cui tra i due rapporti non ci sia stata soluzione di continuità, oppure il datore di lavoro abbia ottenuto la restituzione del contributo addizionale dell’1,4% (tale restituzione è possibile, tra l’altro, qualora un’assunzione originariamente fatta a termine venga trasformata in rapporto a tempo indeterminato). Il massimale mensile di Aspi per l’anno 2014 è pari a 1.166,73 euro, pertanto ne dovrebbe derivare un ticket annuo pari a euro 478,36, ossia 39,86 euro per mese e in presenza della massima anzianità di tre anni, pari a 1.435,08 euro. Ma l’importo chiesto in pagamento dall’Inps è più alto. Perché secondo l’Inps «il riferimento legislativo (al massimale mensile di Aspi, ndr) va inteso come un richiamo alla somma limite di cui all’art. 2, comma 7 della legge n. 92/12 che, per l’anno 2013, è stabilita in euro 1.180,00». Ne deriva un valore tra 40,80 e 1.468,83 euro per lavoratore, a seconda che il rapporto di lavoro sia durato un mese ovvero tre anni (o più) come indicato nelle tabelle, considerato che per effetto della rivalutazione Istat il predetto valore di 1.180,00 euro diventa 1.194,16 dal 1° gennaio 2014. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 16 IMPRESA Lunedì 6 Gennaio 2014 Uno strumento utilizzato anche per fronteggiare la crisi. Lombardia ed Emilia in testa Le reti d’impresa fanno i conti Contratti più numerosi. Entro febbraio il deposito bilanci DI Pagina a cura CINZIA DE STEFANIS http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C ountdown per il deposito del bilancio dei contratti in rete. Entro il 28 febbraio 2014, l’organo comune del contratto in rete è tenuto a depositare presso l’ufficio del registro imprese la situazione patrimoniale («bilancio»). Sempre più imprese, intanto, ricorrono al contratto in rete per uscire dalla difficile e perdurante crisi economica. I numeri di dicembre dicono che lo strumento è ormai una certezza. A poco più di tre anni dalla costituzione della prima rete d’imprese, la voglia di fare gioco di squadra coinvolge ormai quasi 5.900 soggetti dall’edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove tecnologie, per un numero di contratti che al 1° dicembre 2013 aveva superato quota 1.200. Appuntamento al 28 febbraio. Il deposito del bilancio deve essere fatto presso l’ufficio del registro imprese in cui il contratto di rete ha sede legale. L’adempimento è stabilito dall’art. 3, comma 4 ter - numero 3) - del decreto legge del 10/02/2009 n. 5 che prevede l’obbligo, per i contratti di rete dotati di fondo patrimoniale, del deposito della situazione patrimoniale entro 2 mesi dalla chiusura dell’esercizio. Il termine di approvazione e deposito dei bilanci non è derogabile ed è 2 mesi dalla chiusura dell’esercizio (28 febbraio per gli esercizi che si chiudono il 31/12). L’obbligo di deposito della situazione patrimoniale riguarda i contratti di rete con organo comune e con fondo patrimoniale (non è rilevante, invece, se hanno o meno la soggettività giuridica). Se I numeri Regione Imprese nei contratti 203 1 1.468 62 438 97 83 860 613 150 244 310 508 14 184 253 105 65 58 171 5.887 Piemonte Valle D’aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Contratti (*) 75 1 416 36 141 36 29 276 106 32 81 122 131 9 58 74 24 18 28 34 1.240 Fonte: elaborazione InfoCamere su dati Registro delle Imprese delle Camere di Commercio Dati all’1/12/12 La diffusione territoriale Area geograica Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Italia Imprese nei contratti 1.755 1.457 1.317 1.358 5.887 Contratti (*) 521 489 341 376 1.240 % imprese su totale Italia 29,8% 24,7% 22,4% 23,1% 100,0% Fonte: elaborazione InfoCamere su dati Registro delle Imprese delle Camere di Commercio Dati all’1/12/12 tato il modello B (codice atto 720). Il bilancio deve essere allegato in formato XBRL. Due sono le tipologie dei contratti di rete: contratto di rete senza costituzione di fondo patrimoniale comune e organo comune destinato a svolgere l’attività con i terzi e contratto di rete con costituzione di fondo patrimoniale comune e organo comune destinato a svolgere l’attività con i terzi. mancano questi due elementi non c’è obbligo di deposito della situazione patrimoniale. % imprese su totale Italia 3,4% 0,0% 24,9% 1,1% 7,4% 1,6% 1,4% 14,6% 10,4% 2,5% 4,1% 5,3% 8,6% 0,2% 3,1% 4,3% 1,8% 1,1% 1,0% 2,9% 100,0% totale assenza di macro-reti con un numero di imprese partecipanti superiore alle 50 imprese (una sola rete su 1.240 contratti). Le imprese partecipanti ai contratti sono prevalentemente costituite sotto forma di società di capitali (67%), con un numero limitato di imprese esercitate con la formula giuridica delle società di persone e dell’ imprese individuali. Molto limitato il numero delle società cooperative (421 realtà per un peso % pari al 7,2) segnale che la rete d’impresa non ha ancora trovato adeguato sviluppo nel mondo del non profit. La mappatura dei settori evidenzia come il contratto di rete si sia diffuso ampiamente sia tra le imprese manifatturiere che del terziario. Nello specifico all’industria in senso stretto fa riferimento con 2.204 soggetti il 37,4% delle imprese che hanno sottoscritto un contratto di rete seguita dall’insieme dei servizi alle imprese con il 24,2%. Più contenuta è l’incidenza dell’edilizia (9,7%), del commercio (9,2%) e dell’agricoltura (4,8%). Ricordiamo che il contratto di rete è stato introdotto nell’ordinamento con l’art. 3 del decreto legge 10 febbraio Il deposito deve essere effettuato dall’organo comune (es. presidente della rete). Presen- I numeri. Tre sono le regioni in testa per numero di reti d’impresa. Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. È infatti la Lombardia a contare, in Italia, il maggior numero d’imprese (416) aderenti a un contratto di rete; seguono nella «classifica» delle regioni per maggior numero di imprese coinvolte l’Emilia- Romagna (276 realtà) e il Veneto (141). La dimensione della rete misurata in base al numero delle imprese partecipanti appare ancora piccola. Se si sommano le reti con tre imprese e quelle composte da quattro a nove imprese si ottiene un totale di 977 contratti di rete su 1.240. Dunque, quasi l’80% dei contratti riguardano un numero di imprese che varia da 3 a 9. I due dati rilevanti sono, da un lato, il numero elevato di reti bilaterali (il 13,1% del totale) e, dall’altro, la quasi 2009, n. 5 convertito, con modificazioni dalla legge 9 aprile 2009, n. 33. . Con l’art. 45 del decreto legge n. 83/2012, convertito nella legge n. 134/2012 sono state introdotte delle modifiche alla disciplina previgente. In particolare, è stata riconosciuta la possibilità di attribuire la soggettività giuridica al contratto di rete, nel caso in cui venga costituito un fondo patrimoniale comune e un organo comune destinato a svolgere attività con i terzi. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it AMBIENTE Lunedì 6 Gennaio 20 2014 17 Si avvicina la seconda fase del sistema di tracciamento. Ed entro il 30/4 c’è il 740 ecologico Sistri e Mud ancora in coppia Rifiuti speciali pericolosi: produttori all’appello del 3/3 DI Pagina a cura VINCENZO DRAGANI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S i avvicina il debutto nel Sistri per il secondo contingente dei soggetti obbligati, costituito da enti e imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi, comuni e ed imprese di trasporto rifiuti urbani (sia pericolosi che non) della Regione Campania. In base al calendario disegnato dall’ultimo provvedimento sul tracciamento telematico dei rifiuti (il dl 101/2013) tali soggetti dovranno dal 3 marzo 2014 comunicare direttamente al cervellone gestito dallo Stato le operazioni relative ai rifiuti generati e movimentati utilizzando la relativa piattaforma informatica. Questo con l’obbligo di onorare (al pari dei «gestori» di rifiuti, aderenti al Sistri dal 1° ottobre 2013) i paralleli adempimenti previsti dal regime transitorio del cd. «doppio binario», coincidenti con la necessaria tenuta fino al 1° agosto 2014 (anche) dei registri di carico/scarico e del formulario di trasporto (la cui omissione, a differenza degli obblighi Sistri, è in tale periodo sanzionata) e con l’onere di effettuare entro il 30 aprile 2014 la dichiarazione Mud utilizzando istruzioni e modelli previsti dal nuovo dpcm 12 dicembre 2013 (S.o. n. 89 alla Guri del 27 dicembre, n. 302). Produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi. L’obbligo Sistri scatterà dal 3 marzo 2014 solo per i produttori dei rifiuti in parola inquadrati in Enti o imprese e non dunque per i semplici professionisti. Il dicastero ha sottolineato come il termine iniziale resti comunque quello del 3 marzo 2013 (in luogo del citato 1° ottobre 2013 stabilito per i gestori di rifiuti) anche se i produttori in parola effettuano lo stoccaggio dei propri rifiuti all’interno del luogo di produzione («deposito preliminare» di cui al punto D15, allegato B e «messa in riserva» di cui al punto R13, allegato C alla Parte IV del dlgs 152/2006). Regione Campania. L’appuntamento del 3 marzo riguarderà anche i Comuni e le imprese di trasporto di rifiuti urbani che operano nella Regione Campania. Per questi l’obbligo di utilizzo del Sistri vigerà in relazione alla produzione e/o gestione di tutti i rifiuti urbani, dunque sia pericolosi che non pericolosi. Operatori del trasporto intermodale. Gli obblighi Sistri per i soggetti cui sono affidati i rifiuti speciali pericolosi durante i trasferimenti da un mezzo di trasporto all’altro scatteranno solo dopo l’adozione delle norme con cui il MinAmbiente definirà le relative modalità applicative. Norme la cui adozione era attesa per il 30 dicembre 2013 ma la cui operatività non potrebbe comunque, ad avviso dello scrivente, scattare prima dell’agosto 2014, in quanto l’inclusione di tali soggetti tra gli obbligati al Sistri è stata operata dalla citata legge 125/13 indirettamente, ossia tramite una modifica della nuova versione dell’articolo 188-ter del «Codice ambientale» scritta dal dlgs 205/10 che entrerà in vigore solo alla fine del citato periodo transitorio (agosto 2014). (Altri) gestori. Tra gli ultimi in ordine di tempo a essere chiamati al Sistri vi saranno, in base alla scaletta predisposta dal dl 101/13, i gestori di rifiuti urbani (diversi dai citati soggetti operanti nella Regione Campania) per i quali il sistema sarà obbligatorio in via sperimentale non prima del 30 giugno 2014 e previa adozione di specifico dm Ambiente. L’obbligo riguarderà il novero dei soggetti già nel Sistri dal 1° ottobre 2013 in veste di gestori di rifiuti speciali, ossia: Enti e imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale; Enti ed imprese di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi; nuovi produttori di rifiuti pericolosi (coloro che sottopongono rifiuti pericolosi a trattamento e ottengono nuovi rifiuti diversi da quelli trattati e coloro che trattando rifiuti non pericolosi ottengono nuovi rifiuti pericolosi). Il Mud 2014. Già previsto dal dl 101/2013, l’obbligo per i soggetti Sistri di effettuare (anche) la storica dichiarazione annuale è ora confermato dal nuovo dpcm 12 dicembre 2013 recante il «modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2014» da utilizzare in luogo di quello previsto dal dpcm 20 dicembre 2012. Sei restano le categorie oggetto della comunicazione dati («rifiuti», «veicoli fuori uso», «imballaggi», «Raee», «rifiuti urbani», «Aee»). In particolare, il dpcm 12 dicembre 2013 conferma che a essere interessati alla «comunicazione rifiuti» sarà lo zoccolo duro costituito da: Enti e imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi (ad eccezione di imprese agricole con fatturato annuo ≤ 8 mila euro); Enti e imprese con più di 10 dipendenti produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi ex articolo 184/3, lettere c), d), g) del dlgs 152/06; soggetti che effettuano a titolo professionale raccolta e trasporto rifiuti; Enti e imprese che effettuano operazioni di recupero e smaltimento rifiuti; commercianti e intermediari di rifiuti senza detenzione. Il tutto però con un allargamento, però, sia dell’effettivo novero delle persone tenute alla dichiarazione che Il quadro degli adempimenti 2014 Adempimenti operativi Sistri Soggetti obbligati Termini iniziali Enti ed imprese produttori iniziali di • riiuti speciali pericolosi Dal 3 marzo 2014 Comuni e imprese di trasporto riiuti • «urbani» Regione Campania Dal 3 marzo 2014 Operatori intermodali quali riiuti • Dopo l’adozione di speciico dm Ambiente Enti o imprese che raccolgono o tra- • sportano riiuti pericolosi a titolo professionale • Per riiuti «speciali»: dal 1° ottobre 2013 Per riiuti «urbani»: dal 30 giugno 2014, previa adozione di speciico dm Ambiente Enti o imprese di trattamento, recupero, • smaltimento, commercio ed intermediazione di riiuti pericolosi • Riiuti «speciali»: dal 1° ottobre 2013 Riiuti «urbani»: dal 30 giugno 2014, previa adozione di speciico dm Ambiente Nuovi produttori di riiuti pericolosi Riiuti «speciali»: dal 1° ottobre 2013 Riiuti «urbani»: dal 30 giugno 2014, previa adozione di speciico dm Ambiente • • Adempimenti transitori per soggetti Sistri Soggetti già tenuti ex dlgs 152/2006 Tenuta ino al 1° agosto 2014 di registri (versione precedente al dlgs 205/2010) carico/scarico e formulario trasporto al tracciamento tradizionale dei riiuti Soggetti individuati da articolo 189, dlgs Entro il 30 aprile 2014: dichiarazione 152/2006 (versione ante dlgs 205/2010) Mud e da dpcm 13 dicembre 2013 della quantità delle informazioni da denunciare. Sotto il primo profilo, non godranno più dell’esenzione dall’obbligo gli operatori del cd. «comparto del benessere» ex dl 201/11 (produttori di rifiuti pericolosi a rischio infettivo con codice «Cer 180103» che li trasportato in conto proprio entro determinati limiti quantitativi) e saranno chiamati a effettuare la comunicazione «imballaggi» anche i titolari di impianti di recupero e smaltimento dei relativi rifiuti. Sotto il secondo profilo, invece, fa la sua apparizione la nuova «Scheda materiali», con la quale i soggetti che svolgono attività di recupero di rifiuti dovranno dichiarare i «materiali secondari» generati in base alle norme Ue sull’«end of waste» dei residui. Uguali resteranno però termini e modalità della presentazione: entro il 30 aprile 2014 alle Camere di commercio territorialmente competenti per via telematica, salva la possibilità per le piccole strutture di inoltrare la modulistica cartacea compilata e firmata per posta. © Riproduzione riservata AMS Fund Services S.A. Registered office at 49 route d’Arlon L-1140 Luxembourg R.C.S. Luxembourg B 141635 _________________________ Dear Shareholder, You are hereby convened to assist to the extraordinary general meeting of shareholders (the “Meeting”) to be held at 2, rue Peternelchen, in L-2370 Howald, Grand Duchy of Luxembourg, on January 14th 2014, before Me KESSELER at 3pm (Luxembourg time) with the following agenda: AGENDA 1.- Decision to dissolve “AMS Fund Services S.A.” and to commence a voluntary liquidation procedure; 2.- Appointment of “Alter Domus Sàrl” as liquidator; 3.- Determination of the powers of the liquidator. The resolutions on the agenda shall be passed with a quorum of half of the issued capital and by a majority of two thirds of the shares present or represented. In case of lack of quorum at the first Meeting, a second Meeting will be convened, at the same address and with the same agenda. If you cannot attend the Meeting and if you want to be represented by the chairman of the Meeting, please return a proxy, dated and signed by fax and/or mail at the latest five days prior to the Meeting (the “record date”) to the attention of the company secretary at AMS Fund Services S.A., 49 route d’Arlon, L-1140 Luxembourg, fax number +352 26 38 56 45. Proxy forms may be obtained by simple request at the same address. Luxembourg, 6th January 2014 Yours faithfully, ______________________________________________ By order of the Board of Directors of AMS Fund Services S.A. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 18 C O D I C E D E L L A S T R A DA Lunedì 6 Gennaio 2014 Dal 9/1 cambiano le procedure sul rinnovo. Novità a 360° nelle norme di ine anno Patente, parcheggi, scatola nera Upgrade di regole per chi guida DI Pagine a cura STEFANO MANZELLI ED ENRICO SANTI C http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it on il 2014 arriva una serie di novità per gli automobilisti, frutto della legge di stabilità, del cosiddetto «Milleproroghe» e del dl «Destinazione Italia»; nonché di recenti chiarimenti ministeriali. Vediamole una per una. Cosa cambia Provvedimento Novità Legge di Stabilità n. 147/2013 in vigore dal 1° gennaio 2014 • • • Rinnovo della patente Questa settimana, a partire dal 9 gennaio 2014, vanno in soffitta gli adesivi da apporre sulle patenti che in caso di rinnovo dovranno sempre essere ristampate. Lo ha evidenziato il dicastero delle infrastrutture e dei trasporti con la circolare prot. n. 30855 del 17 dicembre 2013 in relazione al dm 15 novembre 2013 (pubblicato sulla G.U. del 10 dicembre 2013). Ai fini del rinnovo della patente di guida e della conseguente emissione del duplicato dal 9 gennaio 2014, i medici e le competenti strutture, nonché le commissioni mediche locali, all’esito della visita medica per la conferma dei requisiti di idoneità fisica e psichica, dovranno trasmettere telematicamente al Dipartimento dei trasporti tramite il sito www.portaledellautomobilista.it una comunicazione con i dati, la foto e la firma del titolare della licenza di guida. Il sistema informatico, acquisiti i dati e la documentazione, genererà una ricevuta che il medico provvederà a stampare in carta semplice e a consegnare subito all’interessato. La ricevuta, sulla quale verranno trascritti i dati anagrafici del titolare della patente, il numero e la categoria della stessa, le eventuali prescrizioni relative al conducente o al veicolo e la nuova data di scadenza, consentirà di circolare sulla strada fino al ricevimento per posta del duplicato della patente rinnovata, comunque non oltre 60 giorni dalla data del rilascio. Preliminarmente però il sistema consentirà di verificare le informazioni relative alla rinnovabilità della patente. Se questa verifica iniziale darà esito negativo, il sistema informatico non consentirà di svolgere le ulteriori operazioni utili al rinnovo di validità della patente di guida. Se risulteranno discordanti i dati presenti nell’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida e quelli riportati sulla patente da rinnovare, il sanitario certificatore, in caso di esito positivo della visita, dovrà redigere apposita • Destinazione dei proventi dei parcheggi a pagamento (art. 7 Cds) Veicoli sequestrati giacenti nelle depositerie Trasformazione elettrica dei veicoli Proroga della riscossione tramite Equitalia delle multe stradali non pagate Decreto legge Destinazione Italia n. 145/2013 in vigore dal 24 dicembre 2013 Installazione della scatola nera nei veicoli Decreto legge Milleproroghe n. 150/2013 in vigore dal 31 dicembre 2013 Rinvio del termine per la issazione delle nuove norme disciplinanti l’attività di taxi e noleggio con conducente Il calendario Fasi Procedure di rinnovo della patente Restano operative le procedure attualmente vigenti, cioè con spedizione del tagliando autoadesivo Saranno rese disponibili le procedure informatiche per la trasmissione telematica dei certiicati medici. Il rinnovo tramite spedizione del tagliando autoadesivo sarà tollerato soltanto nei casi di effettivi impedimenti o per consentire ai medici e alle strutture sanitarie di raggiungere gradualmente la piena operatività Dall’8 febbraio 2014 Non saranno più accettati certiicati trasmessi in modain poi lità cartacea con data uguale o posteriore all’8 febbraio 2014 F ino all’8 gennaio 2014 Dal 9 gennaio al 7 febbraio 2014 comunicazione su supporto i i t cartaceo non in bollo, sulla quale verrà apposta la fotografia e la firma del titolare della patente di guida. In tal caso, la conferma di validità della patente dovrà essere richiesta dal titolare all’Ufficio della Motorizzazione civile, allegando all’istanza di rinnovo la stampa della schermata generata dal sistema informatico, da cui risulta l’impossibilità di procedere al rinnovo di validità. In generale, comunque, la circolare precisa che dal 9 gennaio 2014 saranno rese disponibili le procedure informatiche per la trasmissione dell’estratto dei contenuti della relazione medica per l’accertamento dei requisiti di idoneità psicofisica, utile al rinnovo di validità di una patente. I soggetti certificatori dovranno disporre di una stazione di lavoro collegata a internet e di uno scanner per l’acquisizione della foto e della firma. Sempre dal 9 gennaio sarà disponibile la procedura che consentirà di operare in due fasi separate. Nella prima fase sarà possibile verifica- re la l rinnovabilità i bilità e inserire i i i dati riguardanti il titolare della patente, gli estremi dei versamenti, la foto; queste operazioni potranno essere svolte, oltreché dai soggetti certificatori, anche dagli studi di consulenza automobilistica e dalle autoscuole. Nella seconda fase, dovranno essere inseriti i dati riguardanti la visita medica, ad opera esclusivamente dei medici, delle strutture sanitarie t tt it i e delle d ll commissioni mediche. La procedura sarà disponibile, oltreché attraverso apposita interfaccia grafica, anche tramite programmi gestionali, in quanto sono stati sviluppati appositi web services per l’integrazione con gli stessi. Dal 9 gennaio al 7 febbraio 2014 sarà possibile operare con le modalità attualmente in vigore (con spedizione del ta- gliando autoadesivo) solo nei casi di effettivi impedimenti o per consentire ai medici e alle strutture sanitarie di raggiungere gradualmente la piena operatività. Successivamente, non potranno più essere accettati certificati trasmessi in modalità cartacea con data uguale o posteriore all’8/2/2014. Ai fini dell’emissione di un duplicato della patente di guida per conferma della validità, il titolare dovrà esibire un’attestazione di versamento della tariffa di cui al punto 4 del decreto del ministro delle finanze del 20/8/1992, su c.c.p. n. 4028 (attualmente per un importo di € 16,00), a titolo di imposta di bollo sul duplicato della patente, nonché un’attestazione di versamento a titolo di diritto di motorizzazione di cui al punto 2 della legge n. 870 del 1° dicembre 1986 (attualmente per un importo di € 9,00). Per le visite effettuate sul territorio della Sicilia, dovrà essere esibita solo l’attestazione dei diritti di motorizzazione, mentre, per l’assolvimento dell’imposta di bollo, si applicherà la disciplina già in uso sul territorio di quella regione. Nel giorno lavorativo successivo all’acquisizione sul sistema informatico della conferma di validità sarà emessa una nuova patente di guida che verrà inviata al titolare della stessa, per posta assicurata con spese a carico del destinatario, all’indirizzo indicato in fase di rinnovo. In caso di mancato ricevimento della stessa entro 15 giorni dalla visita medica, il cittadino potrà contattare, al numero verde 80097416, il servizio che fornirà tutte le informazioni riguardanti la spedizione. Il servizio via telefono sarà disponibile ininterrottamente con risponditore automatico, nonché con un operatore dalle 8,30 alle 14,00 e dalle 14,30 alle 17,30 dal lunedì al venerdì. Documenti non ritirati annullati e distrutti Con riferimento alle nuove procedure di stampa centralizzata e di recapito all’utenza delle patenti di guida, alla luce delle nuove norme sul rinnovo contenute nel decreto ministeriale del 15 novembre 2013, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha dettato istruzioni operative con la circolare prot. n. 31010 del 18 dicembre 2013. Nella circolare si precisa che le patenti che, a seguito del primo tentativo di recapito, risulteranno impossibili da recapitare e le patenti che al sessantesimo giorno dalla data del secondo tentativo di recapito non saranno ritirate presso l’Ufficio Postale, non saranno più spedite all’Ufficio della Motorizzazione civile di competenza, ma verranno restituite all’Ufficio centrale operativo e successivamente annullate nel sistema Simot e distrutte. Inoltre, dal 9 gennaio 2014, trascorsi i 60 giorni dal secondo tentativo di recapito da parte del Consorzio PatentiviaPoste S.C.P.A., le patenti che saranno in giacenza presso gli uffici della Motorizzazione, non ancora rilasciate al titolare o a un suo delegato, saranno ritirate e restituite all’Ufficio Centrale Operativo. Queste patenti verranno annullate nel sistema Simot e distrutte. Se il duplicato della patente ricevuto dall’utente (per smarrimento, furto o distruzione oppure in seguito al rinnovo per conferma di validità) conterrà dati non corretti o di scarsa qualità, il titolare potrà richiedere un duplicato presso qualsiasi Ufficio della Motorizzazione civile, senza oneri a suo carico. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C O D I C E D E L L A S T R A DA Lunedì 6 Gennaio 2014 Lu 19 I proventi sono destinati anche al i nanziamento del trasporto pubblico locale http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P roventi dei parcheggi a pagamento utili per finanziare anche il trasporto pubblico locale con rinvio delle nuove regole da definire per taxi e noleggio con conducente e agevolazioni per l’installazione della scatola nera sui veicoli. Sono queste le principali novità in materia stradale previste dai provvedimenti di fine anno: la legge di Stabilità n. 147 del 27 dicembre, il decreto legge destinazione Italia n. 145 del 23 dicembre e il decreto legge Milleproroghe n. 150 del 30 dicembre. Legge di Stabilità. I proventi dei parcheggi a pagamento saranno destinati direttamente anche a finanziare il trasporto pubblico locale. Lo prevede la legge di stabilità n. 147 del 27 dicembre 2013 (Gazzetta Ufficiale n. 302 – suppl. ord. n. 87 – del 27 dicembre 2013), in vigore dal 1° gennaio 2014. L’art. 7, comma 1, lett. f), del Codice della strada dispone che nei centri abitati i comuni, con un’ordinanza successiva a una specifica delibera di giunta, possono individuare le aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di con- Soste a pagamento Il bus ci guadagna trollo di durata della sosta. Il successivo comma 7 dispone che i proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati all’installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento. La legge di Stabilità 2014, con un’espressa una modifica dell’art. 7, comma 7, del codice della strada, prevede che i predetti proventi siano destinati anche al finanziamento del trasporto pubblico locale e (direttamente anziché, come finora, solo per le somme eccedenti) al miglioramento della mobilità urbana. Veicoli sottoposti a sequestro. La stessa legge n. 147/2013 prevede che i proprietari dei veicoli sottoposti a sequestro amministrativo e giacenti da più di due anni nelle depositerie possano assumerne la custodia liquidan- do direttamente al custode le somme dovute. In mancanza il veicolo potrà essere alienato al titolare del deposito. Lo scopo delle nuove norme è quello di semplificare la questione della liquidazione delle spese che devono essere corrisposte alle depositerie per la custodia dei veicoli sequestrati per le violazioni stradali di natura amministrativa. Spese che gravano sul bilancio del Ministero dell’interno. Le nuove disposizioni prevedono che il prefetto dovrà disporre la ricognizione dei veicoli giacenti presso le depositerie in seguito dell’applicazione di misure di sequestro e confisca, custoditi da oltre due anni, anche se non sono stati confiscate o non sono stati alienati per mancanza di acquirenti. La prefettura dovrà formare e pubblicare sul proprio sito istituzionale un elenco provinciale dei veicoli giacenti, Premi assicurativi ridotti Il decreto legge n. 145 del 23 dicembre 2013 (Gazzetta Ufficiale n. 300 del 23 dicembre 2013), in vigore dal 24 dicembre 2013, fa compiere un ulteriore passo in avanti verso l’installazione generalizzata della scatola nera sui veicoli. Le imprese di assicurazione potranno proporre la stipula di contratti che prevedono l’installazione di meccanismi elettronici che registrano l’attività del veicolo. Se l’assicurato acconsentirà all’installazione di questi meccanismi, i costi di installazione, disinstallazione, sostituzione e portabilità saranno a carico dell’impresa, che dovrà applicare, all’atto della stipulazione del contratto, una riduzione significativa del premio. In caso di contratto siglato con un nuovo assicurato, in sede di prima applicazione, la riduzione del premio non potrà esse- re inferiore al 7% dell’importo risultante dalla somma dei premi Rca incassati nella Regione dalla medesima compagnia nell’anno precedente divisa per il numero degli assicurati nella stessa Regione. In caso di scadenza di un contratto e di stipula di un nuovo contratto di assicurazione fra le stesse parti, l’entità della riduzione del premio, in sede di prima applicazione, non potrà comunque essere inferiore al 7% del premio applicato all’assicurato nell’anno precedente. Se uno dei veicoli coinvolti in un incidente risulterà essere dotato della scatola nera, le risultanze del dispositivo formeranno piena prova, nei procedimenti civili, dei fatti cui esse si riferiscono, salvo che la parte contro la quale sono state prodotte dimostri il mancato funzionamento del predetto dispositivo. indicandone il tipo, il modello, il numero di targa o telaio e i dati identificativi del proprietario risultanti al Pra. Entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’elenco il proprietario o uno degli obbligati in solido potrà assumere la custodia del veicolo, pagando le corrispondenti somme dovute. In caso contrario il veicolo sarà alienato alla depositeria, anche ai soli fini della rottamazione, secondo modalità e procedure che dovranno essere definite da decreto dirigenziale del Ministero dell’interno, di concerto con l’Agenzia del demanio. L’alienazione si perfezionerà con il consenso del titolare del deposito. In ogni caso il corrispettivo dell’alienazione sarà determinato in modo cumulativo per il totale dei veicoli che ne sono oggetto, tenuto conto del tipo e delle condizioni dei veicoli, dell’ammontare delle somme dovute al soggetto titolare del deposito in relazione alle spese di custodia, nonché degli eventuali oneri di rottamazione. Veicoli elettrici. La legge di stabilità estende poi la possibilità di avvalersi della procedura semplificata per le modifiche delle caratteristiche tecniche dei veicoli conseguenti alla loro trasformazione in veicoli elettrici a tutti i veicoli della categoria M (veicoli a motore destinati al trasporto di persone ed aventi almeno quattro ruote) e non solo per quelli della categoria M1 (veicoli a motore destinati al trasporto di non più di otto persone). La procedura semplificata è contemplata dall’art. 75, comma 3-bis, del codice della strada, che prevede il ricorso a decreti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti senza necessità di ottenere il nulla osta della casa costruttrice. Multe non pagate. Infine la legge di Stabilità rinvia ulteriormente al 31 dicembre 2014 lo stop ad Equitalia per la riscossione delle multe stradali non pagate. La proroga è contenuta nell’art. 1, comma 610, della legge n. 147/2013, che modifica l’art. 10, comma 2-ter, del decreto legge n. 35 del 8 aprile 2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 64 del 6 giugno 2013. IN EDICOLA Taxi e noleggio, disciplina rinviata Il decreto legge Milleproroghe n. 150 del 30 dicembre 2013 (Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2013), in vigore dal 31 dicembre 2013, proroga ulteriormente al 31 dicembre 2014 il termine entro il quale va dettata una nuova disciplina per taxi e noleggio con conducente. L’originaria scadenza del 31 dicembre 2012 era già stata prorogata dapprima al 30 giugno 2013 ai sensi dell’art. 1, comma 388, della legge n. 228 del 24 dicembre 2012, e successivamente al 31 dicembre 2013 ai sensi dell’art. 1, comma 1, del Dpcm del 26/6/2013. L’art. 2, comma 3, del decreto legge n. 40 del 25 marzo 2010 dispone che, ai fini della rideterminazione dei principi fondamentali della disciplina di cui alla legge n. 21 del 15 gennaio 1992, secondo quanto previsto dall’art. 7-bis, comma 1, del decreto legge n. 5 del 10 febbraio 2009, e allo scopo di assicurare omogeneità di applicazione di tale disciplina in ambito nazionale, dovranno essere adottate con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, previa intesa con la Conferenza Unificata, urgenti disposizioni attuative, tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e del servizio di noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia. Con il suddetto decreto dovranno essere definiti anche gli indirizzi generali per l’attività di programmazione e di pianificazione delle regioni, ai fini del rilascio, da parte dei comuni, dei titoli autorizzativi. Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 20 PREVIDENZA Lunedì 6 Gennaio 2014 Le domande al comune di residenza. Necessario avere un Isee non superiore a 25.108,72 È tempo di assegni familiari Entro il 31/1 le istanze per ottenere i 1.800 € di sussidio DI Pagina a cura CARLA DE LELLIS http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C onto alla rovescia per le richieste degli assegni familiari erogati dai comuni. Scade il 31 gennaio, infatti, il termine per presentate al proprio comune di residenza l’istanza per il riconoscimento della prestazione per l’anno 2013 che vale complessivamente di 1.813,37 euro annuali (euro 139,49 per 13 mensilità). Hanno diritto all’assegno le famiglie con almeno tre figli minori e in possesso di un Ise non superiore a 25.108,72 euro. L’appuntamento è l’ultimo in base alle tradizionali regole. A partire dal 2014, infatti, entrerà in vigore la riforma del riccometro licenziata nel corso del consiglio dei ministri lo scorso 3 dicembre e che, tra l’altro, ne cambia i requisiti: da Ise si passerà all’Isee. Un aiuto a mamma e papà coraggiosi. Operativo dal 1999 l’assegno familiare è concesso dai comuni mentre la relativa erogazione avviene da parte dell’Inps. Consiste di un assegno mensile erogato per tredici mensilità ed è cumulabile con qualsiasi altro trattamento di famiglia. Ne hanno diritto i nuclei familiari con almeno tre figli minori e va richiesto entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello cui si riferisce la domanda. Nel dettaglio, per aver diritto all’assegno familiare occorre essere prima di tutto un cittadino italiano o comunitario residente nel territorio dello Stato. Poi bisogna avere un nucleo familiare composto almeno da un genitore e tre figli minori (appartenenti alla stessa famiglia anagrafica), che siano figli dello stesso ri- Requisiti e importi Valori Anno 2013 (1) Misura intera mensile dell’assegno Misura intera annuale dell’assegno (13 mensilità) Valore Ise per il diritto alla prestazione (1) Valore Ise per la misura della prestazione (1) Che cosa prevede la riforma dal 2014 Valore Isee per il diritto alla prestazione (1) Misura intera mensile dell’assegno Misura intera annuale dell’assegno (13 mensilità) 139,49 euro 1.813,37 euro 25.108,72 euro (2) 23.295,35 euro 1. 2. 8.547,35 euro 141,16 euro 1.835,08 euro Circolare Inps n. 34/2013 Valore Ise per il diritto alla prestazione relativo a un nucleo familiare standard (cioè di cinque persone); per nuclei di composizione diversa, il dato deve essere riparametrato chiedente o del coniuge o da essi ricevuti in affidamento preadottivo; essere in possesso di risorse reddituali e patrimoniali, riferite al nucleo familiare, calcolate in base all’indicatore della situazione economica (Ise), non superiore ai predeterminati valori che sono rivalutati annualmente. Per l’anno 2013, le cui istanze vanno presentate entro la fine del mese di gennaio 2014, l’Ise per il diritto alla prestazione è fissato in misura pari a 25.108,72 euro con riferimento a un nucleo familiare di cinque componenti (genitori più i tre figli minori); quando il nucleo familiare risulti più numeroso, il dato deve essere riparametrato. Quanto dura il diritto all’assegno. L’assegno familiare, cumulabile con ogni altra prestazione, spetta dal 1° gennaio dell’anno in cui si verificano i requisiti reddituali richiesti (Ise) oppure dal 1° giorno del mese in cui matura il requisito relativo alla composizione del nucleo (almeno tre figli minori), se l’evento si è verificato nel corso dell’anno. La prestazione non è più dovuta dal 1° gennaio dell’an- no in cui viene a mancare il requisito del reddito (Ise) oppure dal 1° giorno del mese successivo a quello in cui viene a mancare il requisito relativo alla composizione del nucleo (mese successivo a quello durante il quale il nucleo familiare ha perso la presenza di tre figli minori perché, per esempio, uno è diventato maggiorenne). Quanto vale l’assegno. L’importo dell’assegno fami- liare è prefissato dalla legge e la sua misura è annualmente rivalutata in base del tasso Istat. L’importo dell’assegno mensile per il 2013 (anno per il quale, si ripete, vanno presentate le domande entro il 31 gennaio 2014) è pari a 139,49 euro; pertanto, su base annua (ossia per 13 mensilità), la prestazione vale 1.813,37 euro. Attenzione; perché la famiglia possa aver diritto all’intera prestazione è richiesto, inoltre, che il valore Ise non superi l’importo pari alla differenza dell’Ise previsto per il diritto alla prestazione e la misura dell’assegno su base annua: quindi euro 23.295,35 (cioè euro 25.108,72 meno euro 1.813,37). L’assegno, come già accennato, è cumulabile con qualsiasi altro trattamento di famiglia e non costituisce reddito ai fini fiscali e previdenziali. Le modalità di pagamento. L’Inps provvede al pagamento dell’assegno con cadenza semestrale posticipata (entro il 15 luglio e il 15 gennaio) per i dati ricevuti almeno 45 giorni prima della scadenza del semestre. Il richiedente, a tal fine, deve indicare sulla domanda una delle seguenti modalità: bonifico bancario o postale; allo sportello di un qualsiasi Ufficio postale del territorio nazionale localizzato per cap, previo accertamento dell’identità del percettore: da un documento di riconoscimento; dal codice fiscale; dalla consegna dell’originale della lettera di avviso della disponibilità del pagamento trasmessa all’interessato via Postel in Posta prioritaria. La domanda al proprio comune. Per aver diritto all’assegno familiare la domanda va presentata direttamente al proprio comune di residenza entro il termine del 31 gennaio dell’anno successivo quello per il quale si fa richiesta. Il 31 gennaio prossimo scade il termine per presentare le richieste relative all’anno 2013. Il riccometro cambia anche i requisiti per accedere alle prestazioni Il riccometro cambia i requisiti alle prestazioni erogate dai comuni: da Ise si passa all’Isee. Infatti, le prestazioni spetteranno ai seguenti limiti di Isee: 8.446 euro per l’assegno familiare ai nuclei con almeno tre figli minori (oggi spetta per limite di Ise pari a 25.109 euro, corrispondente a un Isee di 8.232,46 nei nuclei di cinque componenti) e 16.737 euro per l’assegno di maternità (oggi spetta per limite di Ise pari a 34.873 euro corrispondente a un Isee di 17.095 euro in nuclei di tre componenti). I nuovi requisiti entreranno in vigore dopo 30 giorni dall’approvazione della nuova Dsu obbligando a ripresentare le domande di prestazioni anche a chi intanto ne stesse già fruendo. Infatti, la riforma del riccometro prevede un particolare percorso per la messa in opera che parte dall’entrata in vigore dello stesso dpcm di riforma, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Entro i successivi 90 giorni un decreto dovrà approvare il nuovo modello di Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica). Entro 30 giorni dalla nuova Dsu gli enti interessati dovranno adeguare le tariffe per l’accesso a servizi e prestazioni agevolate. Tra queste prestazioni rientrano anche i due assegni concessi dai comuni, ma erogati dall’Inps: l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli e l’assegno di maternità alle donne prive di tutela obbligatoria. Il dpcm ne ridetermina i limiti, fissando quale indicatore unico di riferimento l’Isee. Mentre oggi vale l’Ise per verificare la condizione economica nel futuro la prestazione spetterà ai nuclei familiari con Isee inferiore a 8.446 euro. I dati fanno entrambi riferimento alla prestazione da erogarsi per l’anno 2013; i limiti vanno rivalutati annualmente in base al tasso d’inflazione Istat (in tabella sono indicati i valori adeguati all’aumento Istat dell’1,2%). La riforma inoltre non ha variato la misura dell’assegno che resta pari a 1.813,37 euro annui (139,49 euro mensili per 13 mensilità) nell’anno 2013. Assegno al nucleo familiare Spetta alle donne, cittadine italiane, comunitarie o straniere in possesso di carta di soggiorno per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza La riforma del riccometro modifica solo il parametro di riferimento per il diritto alla prestazione. Assegno di maternità affi damento. La prestazione va richiesta al comune di residenza entro sei mesi dall’evento (nascita, adozione, affidamento); è liquidata sempre dall’Inps, in misura intera se la richiedente non percepisce altra indennità di maternità obbligatoria ovvero, in caso contrario, per la differenza tra indennità percepita e indennità concessa dal comune. Per gli eventi ricadenti nell’anno 2013, l’assegno di maternità vale complessivamente 1.672,65 euro ossia 334,53 euro per cinque mesi e spetta a condizione che il nucleo familiare di tre componenti (mamma, papà e fi glio) abbia un Ise non superiore a euro 34.873,24. La riforma del riccometro modifica solo quest’ultimo paramento stabilendo che il diritto alla prestazione spetta alle donne con Isee inferiore a 16.737 euro. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C O N TA B I L I TÀ Lunedì 6 Genna Gennaio 2014 21 Il principio contabile Oic 12 aggiorna la prassi fra piccoli restyling e diverse conferme Classificazione di costi e ricavi Ora il bilancio cambia registro Pagine a cura DI NORBERTO VILLA E FRANCO CORNAGGIA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P iccoli restyling e conferme dal nuovo principio contabile Oic 12. La composizione e gli schemi di bilancio sono stati messi sotto la lente dell’Oic nel processo di aggiornamento dei documenti della prassi contabile. La bozza riparte dal precedente principio contabile 12 considerando anche le informazioni contenute nel documento interpretativo 1. Ciò diventa l’occasione per sottolineare alcune indicazioni che non sempre sono seguiti nei bilanci delle pmi seppur il pensiero dell’Oic sia noto da tempo. Con riguardo ai dipendenti il costo sostenuto per i lavoratori interinali è parificato a quello dei dipendenti e classificato nella voce B9 del conto economico. Nel testo del documento si legge che nella voce B9 del conto economico devono iscriversi tutti i costi sostenuti nel corso dell’esercizio per il personale dipendente ivi inclusi quelli correlati al lavoro interinale. Tale interpretazione se letta nell’ottica del principio di prevalenza della sostanza sulla forma è senza dubbio da giustificare a patto però di ulteriori osservazioni. Un problema che non pare superato nemmeno dalla nuova bozza di documento è il verificare quanto dell’onere complessivo sostenuto per il lavoro interinale possa o debba essere trattato così come descritto dal documento interpretativo. Quanto pagato a fronte dell’utilizzo di un lavoratore La classificazione dei costi e ricavi Ricavi per prestazioni rese da lavoratori interinali (rimborso dei costi) Ricavi per prestazioni rese da lavoratori interinali (mark up) Costi per lavoratori interinale (impresa fornitrice) Addebito costo per lavoratori interinale (impresa utilizzatrice) Mark up sul costo per lavoratori interinale (impresa utilizzatrice) duiinterinale t i l ha h iinfatti f tti un d plice aspetto. Da una lato vi è un rimborso del costo sostenuto dalla società fornitrice e dell’altro un compenso pagato alla stessa. Tale distinzione è sempre più evidente (anche da un semplice esame dei documenti contabili emessi) anche perché il trattamento fiscale delle due componenti di costo è ben differenziato. Inoltre i costi sostenuti dall’impresa fornitrice per i lavoratori dipendenti destinati al lavoro interinale rappresentano delle spese per il personale a tutti gli effetti ed in quanto tali indeducibili ai fini Irap. Quanto ai compensi derivanti dalle prestazioni di lavoro interinale, bisogna operare una distinzione: • i rimborsi degli oneri sostenuti a fronte di costi retri- Costi per lavoro interinale soggetti a doppio passaggio I costi per lavoro interinale con doppio passaggio nella voce B9. Senza che da ciò possa desumersi una illegittimità del trattamento descritto dall’Oic, vi è da sottolineare che imputando da parte dell’utilizzatore i costi dei lavoratori interinale nella voce B9 si avrebbe una doppia iscrizione del medesimo costo nella identica voce di conto economico. I costi relativi al lavoratore interinale in capo all’impresa fornitrice devono essere iscritti alla voce B9 del conto economico (costi per il personale). Quanto ai proventi derivanti dall’impiego di personale presso l’impresa utilizzatrice, questi rappresentano ricavi della gestione caratteristica e vanno iscritti alla voce A1 del conto economico (Ricavi delle vendite e delle Prestazioni). Si rammenta infatti che l’impresa fornitrice ha obbligo di esercitare in modo esclusivo l’attività di fornitura di lavoro temporaneo e pertanto i ricavi che derivano da tali servizi sono frutto della gestione caratteristica dell’impresa ed in quanto tali classificabili nella voce A1. Si avrebbe quindi che il costo della medesima prestazione lavorativa comparirebbe in due bilanci nella voce B9 del conto economico. Bilancio A.1 Ricavi delle Prestazioni Ires Tassato Irap Non tassato Iva Escluso da Iva A.1 Ricavi delle Prestazioni Tassato Tassato Imponibile Iva B.9 Spese Deducibile Tassato per il Personale B.9 Spese Deducibile Irrilevante per il personale = Escluso da Iva B.9 Spese Deducibile Deducibile Iva per il personale detraibile butivi b ti i e previdenziali id i li non sono assoggettati a Irap. In tal caso, si verifica una sorta di parallelismo con il regime vigente ai fini Iva, che parimenti esclude dall’ambito di applicazione del tributo il rimborso di tali oneri; • l’ulteriore provento riconosciuto dall’impresa utilizzatrice è invece integralmente tassato ai fini Irap, non essendovi alcuna ragione di esclusione. Tale ricostruzione è pienamente coerente con quanto previsto in capo al soggetto utilizzatore del lavoratore interinale. Infatti, indipendentemente dalla classificazione adottata a conto economico (ossia B.7-Servizi oppure B.9-Costi per il personale), gli importi corrispondenti al rimborso degli oneri sostenu- ti dall’impresa fornitrice d ll’i f it i sii considerano costi relativi al personale dipendente non ammessi in deduzione ai fini Irap Al compenso netto spettante all’impresa fornitrice viene invece riconosciuta natura di servizio, pienamente deducibile dall’Irap. Di fatto, si verifica una traslazione dell’Irap relativa ai costi per lavoro dipendente dall’impresa fornitrice all’impresa utilizzatrice. Infatti, per l’impresa fornitrice l’Irap sugli oneri retributivi e previdenziali relativi ai lavoratori interinali è neutralizzata dal mancato assoggettamento ad imposta dei rimborsi incassati a tale titolo e quindi a essere incisa dal tributo è esclusivamente l’impresa utilizzatrice, per la quale gli addebiti degli oneri relativi ai lavoratori in- terinali non sono deducibili dall’imposta. In sostanza: • gli oneri retributivi e previdenziali relativi ai lavoratori interinali sono neutri in capo all’impresa fornitrice e tassabili (in quanto indeducibili) in capo all’impresa utilizzatrice; • il compenso netto spettante all’impresa fornitrice è tassato in capo alla stessa e deducibile dal reddito dell’impresa utilizzatrice. Ciò considerato, seguendo la tesi dell’Oic circa la classificazione nella voce B9 di tali costi sorgono due dubbi. In primo luogo è da verificare se l’intero onere sostenuto sia da imputare alla voce B9 (come si ritiene preferibile) o se invece avendo scelto la strada della contabilizzazione in base alla sostanza il costo totale sostenuto sia da suddividere in due parti distinte come la tesi dell’Oic potrebbe anche giustificare. La non suddivisione sembrerebbe preferibile proprio in quanto la prevalenza della sostanza farebbe ricondurre tutto l’onere sostenuto in un’unica tipologia di costo. In secondo luogo ci si deve porre il dubbio se sia necessario suddividere l’onere complessivo nelle diverse voci di costo della voce B9) ossia nelle seguenti: B9a) Salari e stipendi B9b) Oneri sociali B9c) Trattamento di fine rapporto B9d) Trattamento di quiescenza e simili B9e) Altri costi Tale scelta sarebbe senza dubbio coerente con le previsioni contabili ma è fin d’ora evidente la sua difficoltà di applicazione. Le cose cambiano per il personale distaccato La presa di posizione dell’Oic lascia però qualche dubbio anche con riguardo al trattamento invece prescritto per forme differenti ma simili la lavoro interinale. Tra i costi da iscrivere in B7 il documento interpretativo ricorda ad esempio Costi per il personale distaccato presso l’impresa e dipendente da altre imprese (il corrispondente ricavo, per l’impresa da cui dipende il personale distaccato, è classificabile nella voce A5). Se davvero il costo per distacchi deve essere imputato tra i servizi difficile è da capire la differenza con il trattamento suggerito per il lavoro interinale. Se infatti è pur vero che i rapporti giuridici sottostanti alle due fattispecie sono differenti è anche vero che invece ragionando in un’ottica «sostanziale» le due casistiche dovrebbero trovare un trattamento identico. Ciò è tanto vero che in una precedente versione (oramai superata) il documento interpretativo non riportava l’esemplificazione del lavoro interinale ma vi era uniformità nel richiedere la sua iscrizione nella voce B7 proprio in quanto il documento in tale voce andava ad indicare la collocazione degli oneri sostenuti per il distacco di personale. Chiarificatrice sul punto era stata la nota n. 67825 del 2000, della Direzione regionale entrate Lombardia che aveva sostenuto «l’impresa fornitrice, quindi, quale datore di lavoro, deve registrare nella propria contabilità i costi del personale assunto con contratto di lavoro interinale, mentre l’impresa utilizzatrice deve registrare il costo sostenuto per ottenerne la fornitura. Secondo il principio contabile n. 12 dei dottori commercialisti e ragionieri, tutti i costi relativi al personale devono essere iscritti nel conto economico alla voce B9 (Costi per il personale), mentre i costi sostenuti per il personale distaccato presso l’impresa e dipendente da altre imprese devono essere rilevati alla voce B7 (Costi per servizi). Stante la sostanziale analogia tra l’ipotesi di distacco di personale e il lavoro interinale, riconosciuta dal Ministero delle finanze con circolare n. 141/E del 4 giugno 1998, in tema di Irap, si ritiene che l’impresa fornitrice debba rilevare il costo relativo al lavoro interinale lavoro interinale alla voce di conto economico B9, mentre l’impresa utilizzatrice debba iscrivere i costi per i servizi derivanti dalla prestazione interinale nella voce B7 tra i costi per prestazioni di servizi». 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 22 C O N TA B I L I TÀ Lunedì 6 Gennaio 2014 Ferie non godute Costi in bilancio http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I periodi feriali riconosciuti ai dipendenti sono dei costi che devono essere imputati nei bilanci d’esercizio. Qualora le ferie già maturate non siano ancora usufruite al termine dell’esercizio occorre iscrivere un debito in bilancio parii all’onere che l’imprese avrebbe dovuto sopportare qualora a fosse intervenuta l’interruzione del rapporto in un momento coincidente alla chiusura a dell’esercizio. Si deve prima di tutto considerare che: • le ferie costituiscono un n diritto «indisponibile» del dipendente; • le ferie maturano gradualmente nel corso di ciascun esercizio. In conseguenza dei presupposti sopra evidenziatii ed in ossequio al principio dii competenza e al principio dii correlazione dei costi ai ricavii dell’esercizio, dobbiamo ritenere che il costo del personale da imputare nei conti economici delle singole annualità sia comprensivo anche del costo correlato ai periodi feriali maturati e non goduti. In sostanza se non esistono dubbi nel caso in cui le ferie sono godute nell’esercizio in cui sono anche maturate (il costo sostenuto è solitamente imputato a conto economico senza nemmeno che ci si renda conto di tale fatto), differente può essere la situazione in cui le stesse non sono invece godute in tale esercizio ma successivamente. Decisivo ai fini dell’indagine è l’individuazione del momento in cui matura il diritto del dipendente, essendo questo il fattore che deve guidare l’iscrizione in bilancio. Considerando che la maturazione del diritto interviene nel corso di ogni periodo lavorativo (il dipendente per ogni giorno di lavoro matura una quota di ferie) e quanto stabilito dall’art. 2423-bis, 1° comma n. 3 del codice civile appare necessario collocare Le ferie e il bilancio Le ferie maturate L’esercizio in chiusura Gli esercizi precedenti Stato patrimoniale Ires Irap i costi relative alle ferie nel bilancio del periodo in cui la stessa sono maturate. Tale assunto risulta esplicitamente confermato dal principio contabile n. 19 che dispone in proposito: «... ciò comporta, a fine periodo, l’iscrizione in bilancio dell’ammontare corrispondente al costo per le ferie maturate in favore dei dipendenti e non ancora liquidate o fruite. Il computo del debito per ferie va basato sui seguenti elementi: • il numero dei giorni di ferie spettanti al dipendente; • il costo giornaliero per l’impresa. Il numero dei giorni di ferie deve comprendere tutti i giorni maturati a favore del dipendente alla data di bilancio. Il costo giornaliero deve includere la relativa retribuzione lorda e i contributi sociali a carico dell’impresa. Il debito per ferie è correttamente stanziato quando corrisponde al costo totale Se al termine dell’esercizio non sono goduti tutti i periodi feriali maturati deve essere iscritto un costo nel conto economico Se i periodi feriali sono maturati nell’esercizio in chiusura il costo è da iscrivere nella voce B9 Se i periodi feriali sono maturati in esercizi precedenti il costo rappresenta una sopravvenienza passiva La contropartita patrimoniale del costo (o sopravvenienza) iscritto è una voce di debito Ai ini Ires il costo per ferie è deducibile (salvo che sia lo stesso risulti non di competenza) Ai ini Irap il costo per ferie è irrilevante delle singole ferie maturate a favore dei dipendenti alla data di chiusura del bilancio nomico dei periodi feriali riri conosciuti (periodi per cui il datore di lavoro corrisponde e cioè se è pari». In sostanza si può ritenere che: • i periodi feriali riconosciuti ai dipendenti rappresentano per il datore di lavoro dei costi di esercizio; • la quantificazione degli stessi è pari al valore eco- una retribuzione senza ottenere la controprestazione da parte del dipendente); • la contabilizzazione degli stessi deve considerare che il diritto alle ferie matura gradualmente nel corso dell’anno. Se quindi le regole civili- Doppie indicazioni per il tfr Doppie indicazioni per il tfr di bilancio. La distinzione tra aziende con meno o più di 50 dipendenti rende necessaria una duplice regolamentazione contabile. Per le società con 50 o più dipendenti le quote di tfr maturate fino al 31 dicembre 2006 rimangono in azienda mentre per quelle maturande a partire dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare; ovvero essere mantenute in azienda, la quale provvederà a trasferire le quote di tfr al Fondo di tesoreria, gestito dall’Inps. In ogni caso le quote versate, di anno in anno, ai fondi di tesoreria o di previdenza complementari rappresentano l’unico contributo che il datore di lavoro è tenuto ad assolvere, escludendosi ogni possibile onere o garanzia di rendimento o rivalutazione delle quote versate ai fondi. Per le quote maturande, la società rileverà, quindi, nel conto economico, alla voce B.9.c) solo il costo (escluso l’effetto della relativa rivalutazione ora non più a carico del datore di lavoro) e rilevare nella voce D.13) del passivo il debito relativo alla quota non ancora versata alla data di bilancio. Queste conclusioni erano già state tratteggiate dalla guida operativa 1 dell’Oic che si era interessate dei comportamenti da adottare da parte dei soggetti Ias a fronte della riforma del tfr anche considerando il contenuto del decreto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale del 30 gennaio 2007 e la circolare Inps del 3 aprile 2007 n. 70. Tanto che in quel documento si evidenziava che con il nuovo regime porta a una innovativa qualificazione contabile del tfr con conseguente (nel mondo Ias) venir meno degli obblighi di attualizzazione. Infatti il tfr si trasforma in piano a contribuzione definita, descritto dallo Ias 19 come quel piano in cui il datore di lavoro assolve ai propri obblighi mediante il pagamento ad una entità separata (un fondo) di contributi fissi non avendo ulteriori obblighi (legali o impliciti) di soddisfare ulteriori fabbisogni del fondo per l’assolvimento delle prestazioni previste dal piano, e qualifica tutti gli altri piani diversi dai piani a contribuzione definita nel novero dei piani a prestazione definita. stiche impongono l’iscrizione in bilancio del costo per ferie maturate e non ancora godute dei dipendenti, occorre verificare quale sia il comportamento corretto per la contabilizzazione. Quantificato il costo, vi è poi la necessità di riflettere in maniera corretta l’ammontare delle ferie maturate e non godute da parte dei lavoratori dipendenti: occorre dare evidenza nel bilancio in chiusura del debito ancora in essere a tale titolo. Nel dettaglio occorrerà effettuare in fase di assestamento una o più registrazioni in partita doppia che nel caso di rilevazione delle ferie maturate e non godute nel corso dell’ultimo esercizio porteranno ad un addebito della voce B9) Costi per il personale. Nel caso di ferie maturate in periodi precedenti a quello in chiusura e non godute la rilevazione contabile deve essere effettuata interessando la gestione straordinaria del conto economico del bilancio, vale a dire imputando l’intero costo a consuntivo alla stregua di sopravvenienze passive. In definitiva, non essendo più possibile la contabilizzazione per competenza di tali elementi di costo, essi devono trovare una particolare e separata evidenziazione in bilancio in modo da non inficiare l’informativa generale del bilancio medesimo (quadro fedele). Per quanto concerne la relativa contropartita contabile, si ritiene che esso rappresenti un debito nei confronti dei lavoratori dipendenti (e degli istituti previdenziali) e come tale darà luogo ad una rilevazione alla voce residuale del passivo di stato patrimoniale «Altri debiti». Tale impostazione appare conforme a quanto disposto in materia dai principi contabili nazionali (Doc. 19) che espressamente ne prevedono la determinazione in funzione del numero dei giorni spettanti al dipendente e del costo giornaliero aziendale. Trattamento fine rapporto Serve una nota integrativa Tutte le notizie sul tfr trovano spazio in nota integrativa. Sono dettagliate le indicazioni richieste dalla nota integrativa sul tema. Infatti l’art. 2427, comma 1 richiede di indicare nella nota integrativa le seguenti informazioni: • i criteri applicati nelle valutazioni, nelle rettifiche di valore, nella conversione dei valori non espressi all’origine in euro (numero 1); • le variazioni intervenute nella consistenza delle voci del passivo, e riguardo il trattamento di fine rapporto, la formazione e le utilizzazioni (numero 4). Mentre l’art. 2423, comma 3, c.c. considera informazioni complementari da fornire nella nota integrativa le seguenti: a) l’eventuale ammontare rimborsabile da società assicuratrici e l’indicazione della voce di bilancio in cui tale ammontare è iscritto; b) se significativo, l’ammontare del «trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato», relativo a rapporti di lavoro non ancora cessati, di cui si prevede il pagamento nell’esercizio successivo a seguito di dimissioni incentivate o di piani di ristrutturazione aziendale. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPENDERE MEGLIO Lunedì 6 Gennaio 2014 Luned 23 Da Unicredit a Intesa: le proposte a tassi contenuti a sostegno della formazione Prestiti ad hoc per l’università Finanziamenti per iscrizioni, materiali per lo studio, viaggi DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I Pagina a cura SIBILLA DI PALMA n tempi di crisi, frequentare l’università, specie se si è fuori sede, o anche un master di specializzazione post laurea può trasformarsi in un lusso difficile da sostenere. Anche perché le università italiane sono tra le più care in Europa e, secondo un’indagine di Adiconsum, per sostenere i costi legati a tasse universitarie, libri, vitto e alloggio, nell’ipotesi più economica si può arrivare a spendere fino a 7mila euro all’anno. Un aiuto per gli studenti arriva però dal mondo del credito che propone prestiti a tassi contenuti a sostegno della formazione. Vediamo le principali offerte delle banche. Come funzionano. Queste tipologie di finanziamenti possono essere utilizzate per pagare l’iscrizione a lauree triennali, specialistiche o anche a master. Oltre che le spese di acquisto del materiale necessario per lo studio, eventuali viaggi di studio e l’affitto di una casa per gli studenti fuori sede. Offrono in genere condizioni più vantaggiose rispetto ai prestiti tradizionali. Ad esempio, tassi di interesse non più alti del 5 o 6% annuale, con importi che oscillano dai mille fino ai 5mila euro da restituire in rate mensili. Il rimborso del prestito avviene spesso alla fine del percorso universitario. Alcune banche richiedono che lo studente sia in regola con gli esami o che abbia una certa media. In alcuni casi, inoltre, per poter usufruire del finanziamento è necessario aprire contestualmente un conto bancario presso l’istituto che eroga il prestito tramite cui pagare le rate. Le proposte. Unicredit propone ad esempio «Unicredit ad Honorem», un prestito dedicato agli studenti per il finanziamento di corsi di laurea triennale o specialistica, master o corsi di formazione negli atenei partner della banca. Come funziona? Allo studente viene concessa una linea di credito in conto corrente UniCredit per un periodo variabile a seconda del corso di studi. Al termine del periodo di fruizione, l’ammontare del denaro utilizzato rappresenterà, insieme agli interessi maturati, l’importo che verrà trasformato in prestito personale (per un totale che non può superare i 27.700 euro). La durata standard del finanziamento varia da un minimo di dodici mesi fino a un massimo di 180 mesi. Una volta concluso il ciclo di studi è possibile decidere se richiedere il «periodo di grazia», ovvero un periodo di tempo, della Prodotti e peculiarità Banca Unicredit Prodotto Caratteristiche Unicredit ad Honorem • • • • • Monte dei Paschi di Siena Tuttofare Giovani • • • • Intesa Sanpaolo Prestito Bridge • • • • Banca Marche Magna Charta • Banca Sella Prestito d’onore • • • durata massima di due anni, anni che è possibile far trascorrere prima di iniziare a rimborsare il prestito e durante il quale non matureranno gli interessi. Il periodo di rimborso varia comunque da un minimo di un anno a un massimo di 15 anni. Tra gli istituti convenzionati Prestito dedicato agli studenti per il inanziamento di corsi di laurea triennale o specialistica, master o corsi di formazione negli atenei partner della banca L’importo totale non può superare i 27.700 euro La durata standard va da un minimo di 12 mesi ino a un massimo di 180 mesi Una volta concluso il ciclo di studi è possibile decidere se richiedere il «periodo di grazia», ovvero un periodo di tempo, della durata massima di due anni, che è possibile far trascorrere prima di iniziare a rimborsare il prestito e durante il quale non matureranno gli interessi Il tasso è isso per tutta la durata del prestito Prestito personale per inalità legate allo studio Dedicato ai giovani di età compresa tra 18 e 35 anni È possibile ottenere da un minimo di mille euro a un massimo di 20 mila euro, rimborsabili in un periodo che va da 18 a 60 mesi Oltre ad avere la possibilità di personalizzare l’importo della rata mensile o la durata del inanziamento, è possibile anche sospendere, con un breve preavviso, il pagamento delle rate ino a sei mesi o riformulare il piano di rimborso e ridurre così l’importo della rata mensile Prevede l’apertura di un conto corrente sul quale viene messo a disposizione l’importo del prestito Il inanziamento è riservato agli studenti iscritti alle università convenzionate con la banca Può essere utilizzato per pagare l’afitto, acquistare un computer, aggiornare la conoscenza delle lingue straniere, iscriversi a un master o studiare all’estero L’importo del inanziamento varia a seconda delle università convenzionate; lo standard è di 5 mila euro annui, per un massimo di tre anni Prestito inalizzato a inanziare le spese di formazione (iscrizione, materiale didattico, vitto, alloggio) sostenute dagli studenti iscritti in corso al biennio della laurea specialistica/magistrale; a un dottorato di ricerca; a un master o corso di perfezionamento; agli ultimi due anni di un corso di laurea a ciclo unico; agli ultimi due anni di una scuola di specializzazione post laurea triennale Destinato a inanziare la frequenza di un master italiano o internazionale L’importo massimo concesso ammonta a 30 mila euro (con Taeg di 5,77%) La durata del contratto di credito ammonta a 84 mesi oltre a un periodo di preammortamento pari alla durata del master maggiorata di sei mesi, ino a un massimo di 30 mesi rientrano, tra gli con Unicredit rientrano altri, l’università di Bologna, il Mip Politecnico di Milano, l’università Luiss di Roma e la Bocconi di Milano. Il tasso è fisso per tutta la durata del finanziamento, pari alla quotazione del parametro Eurirs di periodo (rilevato trimestral- mente), mente) maggiorato di un credit spread commerciale. Intesa Sanpaolo propone invece la formula «Prestito Bridge» che prevede l’apertura di un conto corrente sul quale viene messo a disposizione l’importo del prestito. Alla scadenza del periodo previsto per le eroga- zioni è possibile scegliere di restituire il debito subito oppure trascorso il «periodo ponte» di 12 mesi (in un’unica soluzione o tramite finanziamento). Il pacchetto è riservato agli studenti iscritti alle università convenzionate con la banca e può essere utilizzato per pagare l’affitto, acquistare un computer, aggiornare la conoscenza delle lingue straniere, iscriversi a un master o studiare all’estero. L’importo del finanziamento varia a seconda delle università convenzionate; lo standard è di 5 mila euro annui, per un massimo di tre anni. La possibilità di utilizzo dell’importo può avvenire in un’unica soluzione oppure in tranche semestrali. Si chiama invece «Tuttofare Giovani» il prestito personale per finalità legate allo studio, dedicato ai giovani di età compresa tra 18 e 35 anni, proposto da Monte dei Paschi di Siena. È possibile ottenere da un minimo di mille euro a un massimo di 20 mila euro, rimborsabili in un periodo che va da 18 a 60 mesi. Oltre ad avere la possibilità di personalizzare l’importo della rata mensile o la durata del finanziamento, è possibile anche sospendere, con un breve preavviso, il pagamento delle rate fino a sei mesi o riformulare il piano di rimborso e ridurre così l’importo della rata mensile. Banca Sella propone invece «Prestito d’onore» per finanziare la frequenza di un master italiano o internazionale. L’importo massimo concesso ammonta a 30 mila euro (con Taeg di 5,77%); mentre la durata del contratto di credito ammonta a 84 mesi, oltre a un periodo di preammortamento pari alla durata del master maggiorata di sei mesi, fino a un massimo di 30 mesi. Per la richiesta occorre presentare l’attestato ufficiale di ammissione al master, il curriculum vitae sia accademico che lavorativo con attestato ufficiale di laurea con relativa votazione, voti di maturità e punteggio del Gmat, l’attestazione del datore di lavoro con l’ultimo salario percepito (in alternativa copia dell’ultimo cedolino paga) o l’offerta di lavoro post master se presente. Infine, Banca Marche propone «Magna Charta», prestito finalizzato a finanziare le spese di formazione (iscrizione, materiale didattico, vitto, alloggio) sostenute dagli studenti iscritti in corso al biennio della laurea specialistica/ magistrale; a un dottorato di ricerca; a un master o corso di perfezionamento; agli ultimi due anni di un corso di laurea a ciclo unico oppure agli ultimi due anni di una scuola di specializzazione post laurea triennale. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 24 A F FA R I I N P I A Z Z A Lunedì 6 Gennaio 2014 Gli istituti di credito continuano ad avere un peso preponderante a Piazza Affari Banche, nuova tornata di esami Analisi decisive per intercettare la ripresa economica Pagina a cura DUILIO LUI Andamento nell’ultimo anno DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S tudiare le banche per capire quale direzione prenderà l’intero listino di Piazza Affari. Per molti anni è stato così, dato il peso preponderante dei titoli finanziari sulla Borsa di Milano, e in parte il ragionamento resta valido anche oggi, nonostante il calo registrato dalle quotazioni dei titoli del settore rispetto al pre-crisi. Analizzare lo stato di salute degli istituti di credito è importante anche sotto un altro aspetto: con il 90% dei crediti aziendali che fa riferimento al versante bancario, l’allargamento dei cordoni della borsa risulta decisivo per intercettare la tanto attesa ripresa economica. Sale la redditività, anche se di poco. Gli appigli per vedere il bicchiere mezzo pieno non mancano. Se si escludono poche eccezioni, il Core Tier 1 (il principale indicatore di solidità patrimoniale) degli istituti di credito italiani è sopra l’8%. Anche sul fronte della redditività la situazione è in miglioramento, con il dato positivo che dovrebbe essere tornato protagonista nei bilanci 2013 (che saranno pubblicati a partire dalle prossime settimane), seppur per pochi decimali, con una previsione di accelerazione oltre l’1% nell’anno da poco iniziato. Anche le valutazioni di Borsa, nonostante i rialzi degli ultimi due anni, appaiono tutto sommato sostenibili, considerato che nella maggior parte dei casi i multipli delle banche italiane sono del 15-20% inferiori alla media europea. Nuovi esami in vista. Tuttavia le buone notizie finiscono qui. I prossimi mesi vedranno una nuova tornata di stress test su scala europea, finalizzati a comprendere la capacità di tenuta dei bilanci a fronte di nuovi, eventuali scossoni dei mercati. A questo appuntamento occorrerà arrivare preparati per non rischiare una bocciatura che suonerebbe come un campanello d’allarme per il mercato e verosimilmente scatenerebbe una pioggia di vendite sui titoli quotati. A fronte di questo appuntamento, la maggior parte degli analisti stima che la contrazione dei prestiti a famiglie e imprese proseguirà ancora per diversi trimestri, anche perché la quantità di crediti in sofferenza in rapporto allo stock dei crediti in essere tenderà ad aumentare ulteriormente. Anche se, per avere un’idea più chiara, occorrerà seguire l’andamento macro dell’economia italiana: infatti, se troverà conferma l’attesa ripresa (le stime al momento oscillano dal +0,6 al +0,9%), sarà più facile per chi ha debiti onorare gli impegni presi e gli istituti di credito avranno l’opportunità di stoppare le svalutazioni. Altrimenti si rischia un ulteriore avvitamento della stretta attuale. In ogni caso, c’è da attendersi nuovi ridimensionamenti agli organici, dopo che già nel primo semestre del 2013 ha chiuso i battenti il 3,4% delle filiali presenti nel territorio nazionale a fine 2012, con 10.400 bancari che hanno perso il posto. Probabilmente la seconda parte dell’anno appena concluso rivelerà tagli meno consistenti, ma una ripresa del trend è attesa nell’anno in corso, in vista dei 20 mila dipendenti in meno previsti dai piani industriali delle banche italiane entro il 2020. Un nuovo risiko in vista. Di sicuro c’è che il modello di offerta attualmente presente in Italia non è più sostenibile. A fronte di un’economia sempre più globalizzata, i piccoli e medi istituti sono destinati a soffrire a lungo. Sul tema ha insistito a più riprese negli ultimi mesi il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, auspicando in particolare un rinnovamento della governance e un processo di aggregazione tra gli istituti di matrice cooperativa. Al momento nessun istituto ha presentato offerte di acquisizione, ma la sensazione è che i movimenti siano già in corso sotto traccia. Tra i papabili, ci sono innanzitutto il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano, due banche uscite ammaccate dalla grande crisi finanziaria e che necessitano di irrobustirsi per andare avanti. La Bpm ha da poco rinnovato il Consiglio di sorveglianza, eleggendo alla presidenza l’ex ministro Piero Giarda, che è stato anche un top manager proprio al Banco. Proprio per questo molti operatori scommettono su una prossima fusione sull’asse Verona-Milano dalla quale prenderebbe vita la prima banca popolare italiana, con una folta presenza nell’area più ricca della Penisola. Si vocifera anche della possibile fusione tra Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, due istituti che finora hanno difeso gelosamente tanto la propria autonomia, quanto la volontà di non quotarsi in Borsa. Tuttavia è difficile immaginare che questa situazione sia sostenibile a lungo, mentre tutto intorno il mercato procede verso la concentrazione. Non si ferma il processo di convergenza europeo. Detto dei punti di forza e di debolezza delle banche italiane, appare comunque al- tamente probabile che non vi saranno nuove crisi sistemiche nei mesi a venire. Lo spread tra Btp decennale e Bund di egual durata, infatti, viaggia ormai stabilmente tra i 220 e i 240 punti, dimostrando che non c’è eccessiva preoccupazione tra gli investitori sulla capacità di tenuta del debito pubblico italiano. A favore di questo scenario gioca anche il processo di convergenza a livello comunitario, che nelle scorse settimane ha conosciuto un’accelerazione con l’accordo raggiunto tra i ministri delle Finanze per la creazione di un meccanismo unico di gestione delle crisi bancarie. Lo schema approvato prevede la nascita di un consiglio di risoluzione, di un fondo pronto a intervenire in caso di emergenza (finanziato con fondi privati per non appesantire ulteriormente i conti pubblici) e di una serie di accorgimenti per evitare il contagio tra gli istituti. Ma, soprattutto, d’ora in avanti le banche saranno chiamate a rispondere delle loro perdite e questo dovrebbe sensibilizzarle a non assumere rischi eccessivi. Gli emergenti restano un’incognita Hanno tenuto botta durante il picco della crisi internazionale, per poi rallentare nell’ultimo anno e mezzo. I mercati emergenti sono la grande incognita dei mercati finanziari, una condizione destinata a perpetuarsi anche nei mesi a venire, secondo Raiffeisen Capital Management. Secondo i gestori, le previsioni congiunturali per il 2014 rimangono «modestamente positive» a livello mondiale, con gli Stati Uniti destinati a giocare un ruolo da traino dell’economia mondiale, dopo che già il terzo trimestre ha segnato un progresso del pil nell’ordine del 4,1%. Questo trend favorirà la crescita dei mercati emergenti, spiegano gli analisti, ma da sola non basterà, considerato che nei Bric si fatica a intravvedere il superamento delle criticità emerse negli ultimi mesi. Passando all’analisi dei singoli Paesi, da Raiffeisen Capital Management segnalano che in Cina la crescita rimane «abbastanza robusta», anche se avvertono che le previsioni per il 2014 «sono però molto contenute». Molte le ragioni: «La politica monetaria è ancora piuttosto restrittiva e quindi funge da freno». Inoltre, «il piano di riforme del governo sta andando nella direzione giusta nel lungo periodo, ma all’inizio potrebbe anche risultare in una crescita più debole». Le ragioni di ottimismo e le preoccupazioni si bilanciano nell’analisi degli esperti: «La speranza di cambiamenti strutturali efficaci dovrebbe far aumentare il livello delle valutazioni considerato fair dagli investitori, ma allo stesso tempo alcuni settori, come per esempio i costruttori edili, risentiranno delle misure frenanti». La situazione è più precaria in India, che si trova a fare i conti con la debolezza della rupia (scesa nei mesi scorsi al minimo storico rispetto al dollaro americano), conseguente al deflusso di capitali suscitato dal prossimo avvio del tapering negli Stati Uniti. Una situazione alla quale il governatore della Reserve Bank of India, Raghuram Rajan, ha reagito attuando una stretta sull’import di oro insieme a uno schema per incentivare il rientro dei risparmi degli emigranti. Misure che hanno permesso di costituire una riserva da quasi 60 miliardi di dollari, che hanno tranquillizzato un po’ i mercati. Raiffeisen Capital Management sottolinea che ora l’economia indiana si sta stabilizzando, anche se le previsioni di crescita rimangono contenute. «Nei prossimi trimestri la situazione dovrebbe continuare a migliorare; un aumento dello sviluppo economico non è però previsto a fronte di tassi d’interesse in rialzo, alta inflazione e soprattutto condizioni quadro difficili per gli investimenti». Infine, un capitolo della ricerca è dedicato alla Polonia, che negli ultimi mesi si è comportata meglio di altri Paesi emergenti. Gli analisti sottolineano che «la produzione industriale e il commercio al dettaglio mostrano di nuovo un andamento in miglioramento», grazie anche al supporto dei salari. La parola d’ordine per i prossimi mesi sarà, dunque, la selezione. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Anno 23 - Numero 4 - € 2,50 Lunedì 6 Gennaio 2014 Sette Affari Legali IN EDICOLA CON Inserto speciale di ItaliaOggi7 IL PRIMO GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA GOVERNANCE SEZIONI UNITE Così gli studi affrontano la crisi Furlò a pag. La prescrizione vuole regolare impugnazione IV Ciccia-Ubaldi a pag. VII IN CERCA DI IDEE Il mondo in cella visto da un e-book Paolucci a pag. VIII http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Da oltre 7 anni l’economia ristagna, ma dall’immobiliare retail arrivano segnali di ripresa 2014, fuori dalla crisi? di Roberto Miliacca La crisi. Quanti anni sono che si continua a parlare di crisi? C’è chi dice che sono almeno sette anni, ma sinceramente è difficile parlare di una data di inizio di questa fastidiosa convivenza forzata. Sicuramente, però, è da troppo tempo che se ne parla e le ricette finora adottate per uscirne fuori non sembrano aver molto funzionato. In questo numero di inizio 2014, quasi a voler esorcizzare un nuovo anno di crisi, Affari Legali analizza come questa è stata vissuta e affrontata, in questi mesi, da alcuni dei maggiori studi di avvocati, e quali potrebbero essere i primi settori che alzeranno la testa per ricominciare a correre. Uno di questi, secondo gli esperti, dovrebbe essere l’immobiliare retail, che, nonostante il rallentamento dell’economia, che ha visto ristagnare il mercato delle compravendite edilizie, non pare si sia fermato. Anzi, come molti settori, anche questo si è modificato e ha offerto nuove opportunità agli specialisti del settore, che hanno dovuto avvalersi delle proprie competenze giuridiche per venire incontro alle nuove esigenze del mercato e alle nuove opportunità. Come quelle che vorrebbero alcuni dei maggiori player internazionali dell’e-commerce, tipo Amazon, voler aprire negozi «reali» per allargare la propria offerta. Ne riparleremo. PENSIONI cosa cambia nel " #! " 7(&&+,$,$ ( 3(7(34,%,.,59 " .$713$513, 6463$5, ( (41'$5, " 3,7$.65$8,10( ( 5,&-(5 " 515$.,88$8,10( ( 3,&10*,608,10( " ,. &6/6.1 2(04,10(#.$7131 " .$ 2(04,10( '(, 231)(44,10,45, " .$ *(45,10( 4(2$3$5$ '(..!,024 IN EDICOLA CON Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it II STUDI & CARRIERE Lunedì 6 Gennaio 2014 Gli studi legali che seguono il settore registrano segnali di interesse dagli investitori Immobiliare, nel retail si inizia a sentir aria di ripresa Pagine a cura di DUILIO LUI nes Day. «Dopo un periodo di crisi, gli investimenti immobiliari nel settore retail sembrano dare segnali di vita. Oltre alle assicurazioni, infatti, ci sono diversi nuovi investitori stranieri che stanno manifestando interesse per questo settore, con alcuni che hanno già chiuso operazioni e comunque altri che stanno costruendo ‘pipeline’ interessanti per i prossimi mesi». http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L a crisi economica non ha risparmiato il retail immobiliare, che negli ultimi anni ha pagato sia la frenata del mattone, sia il calo dei consumi che ha portato a un sostanziale stop nella realizzazione di nuovi centri commerciali. I consulenti legali, comunque, hanno parato i colpi grazie alle nuove esigenze emerse nel mercato – dalla rinegoziazione dei canoni per adeguarli al nuovo contesto di mercato agli spazi lasciati vuoti dai negozi in crisi – e ora potrebbero beneficiare dei segnali di ripresa che arrivano dal mercato. Primo semestre in contrazione L’ultimo rapporto di Tecnocasa ha evidenziato il rallentamento che ha caratterizzato nei primi sei mesi del 2013 le quotazioni degli immobili del comparto non residenziale, con riferimento sia ai prezzi delle compravendite, sia ai canoni di locazione. Le difficoltà economiche che tante aziende hanno attraversato e stanno ancora attraversando, spiegano gli autori del report hanno fatto sentire i loro effetti su capannoni, negozi e uffici, penalizzati anche dal peso dell’Imu. Nel settore non residenziale la maggioranza delle richieste si orienta verso la locazione, una scelta dettata soprattutto dal rischio imprenditoriale e dalla volontà di non immobilizzare capitali all’inizio dell’attività. Nel primo semestre le quotazioni dei locali commerciali posizionati in vie di passaggio sono calate del 5,4%, mentre per le soluzioni in vie non di passaggio la discesa è stata nell’ordine del 9,4%. I canoni di locazione hanno registrato un -5,1% in vie di passaggio e -7,1% in vie non di passaggio. Tornano gli investitori stranieri Nonostante la debolezza attuale, la sensazione diffusa tra gli addetti ai lavori è di una ripresa vicina. Olaf Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA [email protected] Focus sulla due diligence Matteo Troni Olaf Schmidt Schmidt, partner responsabile del dipartimento international real estate di Dla Piper, segnala che «il settore retail, a differenza di altri comparti dell’immobiliare italiano, continua a riscuotere notevole interesse da parte degli investitori, anche stranieri». In particolare, lo studio rileva un ritorno di interesse per le compravendite di centri commerciali e retail park e persino «degli investimenti speculativi nell’ambito dello sviluppo immobiliare». Segnali di svolta, dunque, anche se Schmidt non nega la sofferenza del segmento consumo, che incide negativamente sui ricavi delle quotazioni, «in quanto una parte dei canoni è legato al fatturato generato dai conduttori». Anche se l’esperto rileva la disponibilità di venditori e sviluppatori ad accettare prezzi più bassi che in passato, rendendo così più la finalizzazione degli accordi. Vede un’evoluzione positiva anche Matteo Troni, real estate partner di Jo- Troni non rileva grandi cambiamenti sulle tipologie contrattuali utilizzate nel mercato, quanto piuttosto una maggiore attenzione alla fase di due diligence, che poi si riversa anche sulla contrattualistica. Un esempio? «Con la crisi dei consumi, la sostenibilità dei redditi (cioè dei canoni d’affitto) è un tema molto sentito e che contrattualmente riceve molta attenzione sia con È QUANTO EMERGE DA UN RAPPORTO DELLO STUDIO COCUZZA SUL MERCATO RETAIL C Fino a 40 operatori stranieri pronti a investire in Italia i sarebbero tra i 30 e i 40 investitori internazionali disposti a investire in Italia. È il dato principale che si ricava dalla ricerca Retail Trend 2013, curata dallo studio Cocuzza e presentata di recente a Milano, nell’ambito di una tavola rotonda alla quale hanno preso parte numerosi operatori del settore. Lo studio sottolinea il peso della crisi sull’andamento del settore retail in Italia, rilevando in ogni caso un andamento dei canoni molto differenziato per tipologie di immobili, segmenti merceologici e localizzazione degli asset. «Anche se l’Italia continua a rappresentare per una serie di operatori stranieri un mercato di forte interesse», spiegano gli autori dello studio, «i retailer sono diventati più selettivi nelle proprie scelte e meno ambiziosi nei piani di sviluppo». Tra gli investitori che hanno manifestato interesse verso il nostro Paese, emerge l’assoluta prevalenza di aperture dirette da parte dei retailers, mentre la formula del franchising solletica solo gli operatori che puntano sulle piazze più piccole. Per Luca De Ambrosis Ortigara (di DeA Real Estate Advisor), la tendenza prevalente nel medio e alto di gamma è a focalizzarsi sulle caratteristiche dei clienti. «Il settore è caratterizzato da due trend: la digitalizzazione dei profili di acquisto e la customizzazione del prodotto e dell’esperienza di vendita», spiega. non sta solo nella domanda, ma a n ch e n e l l ’ o f ferta. Un trend che, secondo Anna Paltrinieri (Cbr) è dovuto anche ai costi crescenti per la conduzione e la formazione del personale attivo nei punti vendita. Le preferenze degli operatori internazionali non riservano sorprese: in testa ci sono Milano e Roma, seguite – a una Preferenza nella localizzazione da parte degli investimenti certa distanza da parte dei retailer (fonte: Studio Cocuzza) – dalle maggiori città del Nord «In questo senso diviene fondamenItalia e dalle città d’arte. Le Isole e tale ‘riprendersi’ i negozi per meil Mezzogiorno continuano a soffrire glio conoscere esigenze e gusti dei nonostante il potenziale derivante clienti e per promuovere una shopdal mercato turistico. ping experience che diversifichi il Tutti gli operatori sono concordi prodotto». nel segnalare che, al momento, l’EuDello stesso avviso è Simone Buropa rappresenta ancora l’area di rasanis (Jones Lang LaSalle): «Se provenienza della maggior parte dei retailers italiani cercano franchigli operatori. In primis la Francia, sing all’estero», osserva, «gli operatrainata dal lusso, e la Germania, tori stranieri prediligono le apertucon le grandi catene. Cresce comunre dirette». Anche se lo stesso ha que l’interesse verso il nostro Paese rilevato un ostacolo per il nostro anche tra gli operatori statunitensi, mercato nella scarsa disponibilità di i russi e gli asiatici. franchisee. Come a dire che il limite © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it STUDI & CARRIERE Lunedì 6 Gennaio 2014 Lune III La crisi ha imposto la revisione dei modelli contrattuali riferimento ai crediti ancora da incassare, che ai canoni futuri», spiega l’avvocato di Jones Day. «In alcune situazioni registriamo mutamen- lare nelle ultime settimaSECONDO FRANCO FABRIS DI LEGALITAX ne della nuova strategia di Amazon, impegnata ad aprire strutture «fisiche» per conquistare anche la platea di consumatori che non utilizzano regolarmente il Web per ranco Fabris, partner di Leper sfuggire a una fiscalità oppressiva e gli acquisti. «Una galitax, si differenzia dalla a un’autentica morsa burocratica». mossa di questo maggior parte dei suoi colleghi La svolta, prosegue, può arrivare solo da tipo potrebbe riperché vede un rinnovato quadro vitalizzare anche poche prospettive normativo, e in queil nostro mercato, per una vera ripresto senso Fabris proconsiderato che sa senza le riforme muove il programma l’azienda si muodi cui da tempo si del Governo denomive in un’ottica parla. «Gli immobili nato «Destinazione globale», sottoliterziari e produttivi Italia» che si prefigge nea Rossi. Il quale sono quelli che sofdi potenziare le Siiq non vede una confrono maggiormente e i fondi immobiliari, danna al declino nel settore immobi«specie se questa fosper i centri comliare», sottolinea. se un’autentica base merciali. «Sono «Il mercato si è di lavoro per offrire convinto che non più che dimezzato alle Siiq la possibilità spariranno, ma nell’ultimo decennio di investire in fondi cambieranno vole il trend negativo immobiliari. to», sottolinea. non accenna a finire. La proliferazione ec«In particolare ci Stessa sorte anche cessiva di leggi e di Carlo Emanuele Rossi sono potenzialità per i capannoni e gli procedure spesso inudi sviluppo per immobili per la logitilmente complesse è stica, mentre paiono devastante», aggiunti sul modo di strutturare le queste strutture intorno ai in ripresa rispetto ge, «senza dimentioperazioni in modo adattar- discount». In sostanza, galFranco Fabris al primo semestre care l’inadeguatezza si ad alcune più recenti in- lerie commerciali in tutto e dell’anno gli asset redei tempi di risposta terpretazioni assunte dalle per tutto simili a quelle che tail». delle Pubbliche Amministrazioni». autorità fiscali: in questi oggi circondano gli ipermerEstendo il discorso all’intero comparto Un esempio? «Novanta giorni per il ricasi l’obiettivo è evitare di cati. «Un filone di sviluppo non residenziale, Fabris rileva che l’Italascio di un certificato di destinazione incorrere in situazioni san- già chiaro, invece, riguarda lia è poco attrattiva agli occhi degli inla riscoperta della bottega, urbanistica sono inammissibili in un zionabili». vestitori tradizionali «sia perché poche mercato che vuole stare al passo dei Non ci sono, invece, novità abbinata all’efficienza della città investono su questo fronte, sia percompetitor internazionali». sul fronte delle liberalizza- gdo, come dimostra il sucché l’industria delocalizza sempre più zioni, dato che la normativa cesso di Eataly», aggiunge. © Riproduzione riservata regionale di attuazione del © Riproduzione riservata decreto Bersani (n.114 del 1998) non ha fatto i passi OSSERVATORIO MERCATO IMMOBILIARE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE avanti attesi nel momento in cui fu approvata la misura a livello nazionale. «La situazione è ferma su questo fronte», sottolinea Troni, «anche se il vero freno allo sviluppo di nuovi proDI SARA SELIGASSI Tra lo scorso giugno e il passagetti retail oggi è costituito Sud (-7,5%) .Nel dettaglio, secondo to settembre, inoltre i passaggi di dalla difficoltà di reperire i dati Omi, a Milano si è registrato proprietà di case sono risultati in finanziamenti bancari». Un un sorprendente +9,4% sui volumi alano le compravendite ma flessione del 6,6% rispetto allo stesproblema che, nelle intendegli scambi di immobili residenziail mercato è in ripresa. È so periodo dell’anno precedente, ma zioni dell’esecutivo, sarebli. Ancora migliore la performance quanto emerge dagli ultimi in recupero rispetto al calo tendenbe stato superato nell’ultidi Bologna dove l’incremento delle dati dell’Omi, l’Osservatoma parte del 2013, ma che trattative anrio mercato immobial contrario resta sempre date a buon liare, che forniscono pressante. fine segna un un’istantanea sull’andamento del mercato +16,3%. immobiliare residenTendenzialNuovi formati in arrivo mente stabiziale e non. le Roma che, Secondo l’Omi, sul La crisi prolungata rispetto allo mercato immobiliare, dell’economia nazionale stesso periodo spinge gli operatori a connel trimestre lugliodel 2012, mocentrare gli investimenti settembre 2013, è prostra un +0,6% su poche voci di spesa, sceseguito il trend negadi incrementivo, ma alcuni segnali gliendo quelle tendenzialto. Poco, ma mente più facili da conhanno lasciato spazio a almeno incotrollare nelle dinamiche timide speranze. raggiante. di costi e ritorni previsti. Secondo i numeri Spostando Così Carlo Emanuele contenuti nell’anal’attenzione Rossi, socio di Carnelutlisi svolta dall’Omi sulle altre ti, segnala una perdita di dell’Agenzia delle Enprincipali citappeal del multichannel, trate, nel terzo trimetà capoluogo tanto in voga fino a qualstre 2013 il mercato di provincia che anno fa. «Chi investe, immobiliare, pur anitaliane arriraramente guarda anche ad cora in sofferenza, è vano le docce outlet e centri commerciali riuscito a contenere il scozzesi. Faper evitare di fare il pastrend di flessione. nalino di coda so più lungo della gamba e Entrando più nel della classifinon creare doppioni nella dettaglio, le compraca dei mercati distribuzione». Chi, invece, vendite di immobili a immobiliari ha già una struttura di queuso residenziale sono più stagnanti è Napoli dove la diziale del 7,7% rilevato nel secondo sto tipo, tende a prediligere state 91.051, con una riduzione pari minuzione arriva a sfiorare il 20%, trimestre dell’anno in corso. la selezione: «Si chiudono i al 5,1% rispetto allo stesso trimesegue Genova con una diminuzione Per quanto riguarda l’analisi terpunti vendita non efficienti stre dell’anno precedente; analogo dei volumi di affari di circa l’8% e ritoriale del mercato immobiliare,. e si integrano i vari canali l’andamento nel settore delle pervia via le altre Firenze (-5,3%), Toil settore soffre meno al Nord (con per generare efficienza». tinenze, con una flessione del 6,6% rino (-4,3%) e Palermo (-0,1%). una perdita del 4,1% delle compraNon mancano, comunque, per un valore assoluto di 71.807 vendite) e più al Centro (-4,3%) e al segnali di novità. Negli Staunita’ scambiate. © Riproduzione riservata ti Uniti si fa un gran par- Futuro fosco per il terziario senza il varo delle riforme http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it F Nel terzo trimestre del 2013 rallenta la flessione del mercato immobiliare C 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it IV AT T UA L I TÀ Lunedì 6 Gennaio 2014 Ecco alcune delle strategie adottate nel 2013 dai professionisti per superare le dificoltà Così gli studi sfidano la crisi Project management, alleanze e attenzione alla qualità come ha dichiarato il mana- tificare partner per i servizi ging partner Giuseppe Cel- professionali in grado di assicambiato il rapporto li ad Affari Legali: «Il nostro curare assistenza su standard con i clienti e quello obiettivo, è quello di garanti- uniformi su più giurisdizioni con i soci. La crisi re che la maggior parte del in grado di fornire sistemi di reporting sullo economica ha stra- lavoro standard rientri stato di avanvolto le dinamiche esterne in un budget concorzamento e di e quelle interne agli stu- dato dando evidenza, gestione delle di legali. Le tariffe orarie, di volta in volta, alle varie pratiche all’origine di storiche par- situazioni che ne esulegali. celle stellari, sono quasi del lano. A dimostrazione Ma le stratutto scomparse. Gli avvo- della funzionalità del tegie anticrisi cati d’affari, partner in pri- nostro approccio vi è degli studi lemis, sono sempre più attenti il rinnovo da parte gali non sono alla cura delle relazioni con di clienti multinaziotutte uguali. i clienti. Gli studi cercano nali dei contratti di Proprio dalla un settore profi ttevole e si fornitura dei servizi standardizzafocalizzano su quello, oppu- legali worldwide con zione dell’oflo studio. re sul mercato di Angelo Bonissoni ferta si vuole Da tempo un Paese in parsvincolare Cba tendiamo ticolare: la Gerperciò a stipula- studio legale e tributario: mania, il Medio re accordi qua- «Nel corso del 2012 i soci hanOriente, il Nord dro con i clienti, no deciso di muovere dai voluAfrica. L’obiettisoprattutto con mi alla redditività», racconta vo primario resta coloro che neces- il managing partner Angelo il mantenimento sitano di assisten- Bonissoni. «In altri termini, di alti standard za multi giurisdi- si è deciso di vendere i servizi di qualità con gli zionale. Nel corso legali di qualità, impegnando stessi costi, anzi degli ultimi anni in prima persona i soci e gli se si riesce ad abil nostro rappor- associati al fine di offrire al bassarli è meglio. Giuseppe Celli to con i clienti e cliente il risultato migliore. Pe r f a r l o, g l i le esigenze delle Nel caso in cui il cliente mostri studi legali prendono esempio dalle imprese imprese italiane sono pro- di considerare i servizi legali e cominciano a utilizzare i più gressivamente mutati ed è au- solo una commodity preferiainnovativi strumenti di project mentata in modo significativo mo fare un passo in dietro». management che consentono l’attenzione dedicata ai costi Quanto ai costi, è forte l’atal cliente, una volta defini- anche da parte di affermate tenzione alle scelte dei proto l’oggetto dell’incarico e le realtà imprenditoriali. Ab- fessionisti da inserire e da varie fasi per l’espletamento biamo registrato nel tempo mantenere nello studio: «Dedello stesso, di tenere sotto una crescente disaffezione per vono mostrare di possedere controllo l’attività svolta da- l’applicazione di rates orarie o qualità e caratteristiche non gli avvocati e i relativi costi della tariffa professionale e i solo professionali, ma anche legali grazie all’impiego di al- clienti sempre di più si aspet- personali. Devono cioè avere cuni strumenti di reportistica tano di ricevere la stima dei una loro evidente e manifesta costi per il compimento del propensione alla professione direttamente accessibili. È quello su cui sta pun- mandato assegnato». e allo studio. Quindi, manifeIl processo di globalizza- stare un approccio da libero tando lo studio Eversheds Bianchini, che ha già potuto zione ha spinto importanti professionista inserito in una riscontrare gli effetti positivi, società internazionali a iden- struttura di tanti liberi profesDI MARIA CHIARA FURLÒ http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it È sionisti – e per quanto riguar- nomica. Secondo il managing da i rapporti con l’estero, con- partner Domenico Fanuele, tinua Bonissoni, «lo studio ha «Shearman in Italia è tradizioda sempre creduto e investito nalmente cresciuto per linee sul mercato italo-tedesco e interne fino all’attuale conficontinua a crederci. Nuovi in- gurazione di tre partner nelle gressi (Ornella Di Benedet- due sedi di Roma e Milano. Rito e Paola Nardini nel 2012 teniamo che questa organizzae Jürgen Bubendey, già con- zione snella e coesa abbia console generale della Repubblica sentito di attraversare meglio Federale di Germania, entrato la crisi mantenendo un ottimo nello studio lo scorso mese di livello di redditività dello Stuottobre)sono volti a raffor- dio. In termini strategici, la zare e ampliare la presenza sede italiana è rimasta focagià esistente di professionisti lizzata sui settori dell’M&A e in operazioni esperti del mercato sul mercato dei tedesco. Tutto quecapitali dove la sto per una sempre sofisticazione più forte integraziodei servizi ha ne del business fra consentito di Germania e Italia. mantenere una Allo stesso tempo buona redditivicerchiamo di dare tà anche nel mouna forte spinmento più acuto ta all’attività del della crisi. Più Mena, mercato che recentemente, è in ricostruzione e, abbiamo deciso come tale, ricco di Domenico Fanuele di rafforzare la opportunità per le struttura di Banimprese italiane e king & Finance (con l’ingrestedesche». In realtà, occorre rilevare so di Valerio Fontanesi lo che l’offerta legale è aumen- scorso febbraio, proveniente tata, mentre la richiesta dei da Gattai & Minoli dove servizi è contemporaneamen- era rimasto per un solo mese) te calata. Questo significa poiché riteniamo che il mercache i clienti sono disponibili to possa essere vivace proprio a pagare fees più elevate solo in questo settore nei prossimi per una assistenza particolar- mesi». mente qualificata o soluzioni Infine, «con la recente alinnovative. leanza siglata con lo Studio Focalizzazione sulle attivi- Tremonti Vitali Romagnotà più interessanti, struttura li e Piccardi, Shearman & snella e investimenti mirati Sterling è oggi in grado di in settori ritenuti strategici. sviluppare una sinergia di Questi i punti nodali della alto livello tra servizi fiscali strategia di business con cui e legali e riteniamo che queShaerman & Sterling ha sto possa rappresentare un deciso di affrontare in Italia valore aggiunto strategico», le sfide poste dalla crisi eco- conclude Fanuele. LO RILEVA UN RAPPORTO DI GOAL GROUP SUL CONTENZIOSO IN MATERIA DI TITOLI FINANZIARI Class action, nel mondo ancora 18 miliardi di $ non reclamati DI C FEDERICO UNNIA lass action, un mercato mondiale che vale almeno 18 miliardi di dollari. A tanto ammonta, secondo uno studio condotto dalla società Goal Group, fornitrice di servizi a supporto anche di azioni collettive, il valore delle controversie potenziali che gli investitori hanno nel mercato dei titoli e che non hanno ancora promosso, relative al periodo 2000 -2012 è pari a 18 miliardi $ non reclamati, di cui più di 4 facenti capo a risparmiatori europei. Sebbene nel 2012 il numero di class action relative al mercato dei titoli finanziari giunte a conclusione sia diminuito, gli importi liquidati sono aumentanti, invertendo così un trend registrato nel 2011. Goal Group ha rilevato che oggi, a livello mondiale, la non partecipazione si aggira intorno al 23-24% con uno scarto minimo tra gli aventi diritto statunitensi e non. Dal momento che la media ponderata degli investimenti è di circa il 60% in titoli nazionali e il 40% in azioni estere, per gli azionisti europei non aderire ad azioni collettive promosse negli Stati Uniti significa una rilevante perdita economica. «Le class action relative al mercato dei titoli sono azioni legali, percorribili in via collettiva dagli investitori, intese al recupero delle perdite subite a seguito di comportamenti illeciti o cattiva gestione da parte delle società in cui hanno investito», spiega Tania Dupoy, saTania Dupoy les and relationship manager di Goal Group. «Una nuova nota di ricerca condotta da Goal Group, prestatori di servizi specialistici in materia di azioni collettive di recupero a livello internazionale, evidenzia che, a causa della mancata adesione degli investitori europei alle class action relative al mercato dei titoli intestate negli Stati Uniti, negli anni dal 2000 al 2012, ha avuto come conseguenza che oltre 4 miliardi di dollari non sono stati rimborsati perché non reclamati dai diretti interessati. A livello mondiale l’orientamento verso le azioni collettive risarcitorie è in fase di rapida evoluzione al di fuori di quella che è la loro sede naturale, gli Stati Uniti. Questo cambio può verosimilmente essere attribuito al fatto che quelle che sono denominate “F-cubed action” non vengono più trattate dai tribunali statunitensi (quando un azionista non statunitense, le cui azioni sono state acquisite su un mercato fuori dagli Stati Uniti, cita in giudizio una società non statunitense)». «Nonostante questo strumento di rivalsa in Italia sia ancora agli esordi, la crescente globalizzazione delle class action relative al mercato dei titoli è un dato di fatto e alcuni paesi europei stanno emergendo in primo piano. Da un’analisi sulle class action condotta da Goal Group si prevede che da qui al 2020 i risarcimenti liquidati fuori dagli Stati Uniti aumenteranno, raggiungendo gli 8,3 miliardi di dollari all’anno, tuttavia 2,02 miliardi di dollari all’anno, di diritto spettanti agli investitori, non saranno rimborsti perché non reclamati. È pertanto estremamente importante che gli investitori italiani restino vigili circa le loro opportunità di adesione a class action in altre giurisdizioni. Il tipico portafoglio azionario europeo è diventato marcatamente internazionale. Circa il 45% di un tipico portafoglio italiano è investito in azioni di società estere. Ciò dovrebbe allertare gli investitori italiani (e i fiduciari responsabili dei loro investimenti) che, se non vogliono rimanere esclusi dalle class action relative al mercato dei titoli intentate negli Stati Uniti o ai sensi dell’ordinamento di altri paesi, devono partecipare attivamente al contenzioso» conclude Tania Dupoy. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A F FA R I L E G A L I Lunedì 6 Gen Gennaio 2014 V Inchiesta di ItaliaOggi Sette sui temi dell’ultima prova e le problematiche dell’esame Sempre meno aspiranti notai Negli anni 90 in 6 mila al concorso. Oggi sono la metà tracce di quest’anno». E i notai Mottola Lucano e Avondola aggiungono che «si tratta una empre meno i laureati traccia lunghissima, piena di in giurisprudenza che conti e di problemi intrecciati. aspirano a diventare + =>B2: 2BBC2;<6=B6 := 6A6@4:E:> A>=> 4:@42 '$%%%$ Insomma, una traccia complenotaio: in questi ultimi -6; 4>@A> 568;: C;B:<: &( 2==: A>=> 6=B@2B: := A6@D:E:> >;B@6 &$(%% =>B2:$ tamente diversa sia nello stile anni si aggirano intorno ai treche nei contenuti dalle tracce mila i partecipanti al concorso dei giorni precedenti. In par(di gran lunga meno, nonostan+; =C<6@> ?@>8@2<<2B> F 4>==2BC@2B> 2;;2 ?C33;:42 7C=E:>=6 AD>;B2 52: =>B2:# ticolare - osservano i due note l’attuale situazione occupa496 A>=> ;682B: 2;;2 ;>@> A656 5: 2AA68=2E:>=6# 4><6 : 8:C5:4:# tai - la commissione chiede di zionale nel nostro Paese, rispet?6@ 82@2=B:@6 ;H2AA:AB6=E2 2 BCBB> :; B6@@:B>@:># 2=496 :; ?:G 5:A28:2B>$ to ai concorsi degli anni 90 in procedere alla redazione di un +=>;B@6# 4>=A6=B6 2;;> /B2B> 5: 6776BBC2@6 4>=B:=C: 4>=B@>;;: AC;;H>?6@2B> 56: =>B2:$ cui i partecipanti superavano contratto di divisione di massa anche i seimila) e le cifre non ereditaria, con tutta una serie sono assolutamente paragodi pattuizioni accessorie quali, nabili a quelle di altri concorsi ad esempio, la ripartizione dei +; =C<6@> 6 ;2 @6A:56=E2 56: =>B2: ?6@ 4:2A4C= 5:AB@6BB> D:6=6 56B6@<:=2B> 52; ,:=:AB6@> pubblici in Italia. lotti mediante sorteggio, la pre56;;2 *:CAB:E:2 := 32A6 25 C=2 0236;;2 := 7C=E:>=6 56;;H6A:86=E2 5: 2AA:4C@2@6 :; ?C33;:4> A6@D:E:> AC BCBB> :; B6@@:B>@:> =2E:>=2;6 visione di un patto di prelazione La grande difficoltà del per!2=496 ?6@ ;H:=A4:=5:3:;6 4>;;682<6=B> 4>= 8;: C77:4: ?6@:76@:4: 56;;2 .$)$"$ corso e i tanti anni di studio e la previsione di conguagli con che lo precedono, in un tempo pagamento dilazionato. L’insiedi grande crisi per le famiglie altissima (l’83%), a dimostra- ca, di alcuni argomenti indicati menti in apparenza classici, ma me, poi, è contornato da qualche che in realtà nascondono diver- problema di volontaria giurisdiitaliane, scoraggiano ad inve- zione di come la selezione sia dalla traccia. se peculiarità. Si va dalla sosti- zione, visto che uno dei condivistire su questo arduo iter con- fatta sulla qualità e non sull’… DIRITTO tuzione che non è né una sosti- denti è interdetto. Il problema ereditarietà». corsuale. COMMERCIALE tuzione né una clausola si sine principale della traccia, però, Raffaele Viggiani, notaio in Lo scorso mese di novemSecondo un’analisi offerta dai liberis decesserit, bre (il 20, 21 e 22) si è tenuto Lecco e docente a contratto di è dato», secondo a Roma, presso l’Ergife, il con- diritto commerciale, vincitore di notai Paola Avondola, notaio alla commistione Avondola e Mottola Lucano, «da un corso notarile: il temuto e dif- due concorsi notarili, le cui pro- in Locate di Triulzi (Milano), fra usufrutto con ve si sono svolte vincitrice di due concorsi nota- facoltà di vendificilissimo concorso fatto “essenziale”: nel 2007 e nel rili, le cui prove si sono svolte ta, legato di bene pare che uno dei notarile, da molti 2009, afferma nel 2011 e nel 2012, e Federico da acquistare da considerato il concondividenti non che il concorso Mottola Lucano, notaio vin- parte del testatocorso pubblico più possa partecipare notarile si può citore dei due concorsi notarili re e articolo 686 difficile d’Europa. all’atto di divisione. riassumere in: tenutisi nel 2012, nel primo c.c., passando per Tale circostanza, Questa volta i posti «Abnegazione e giorno di quest’ultimo concorso istituti recentedisponibili erano apcome ovvio, crea il amore viscerale la traccia di diritto commercia- mente oggetto di panico fra i candipena 250. per il diritto: chi le chiedeva: «Da un lato, Tizio sentenze quale la Nei tre giorni rodati: in quasi tutdecide di intra- e Caio vogliono assegnare alla diseredazione e mani si concentrano ta la manualistica Paola Avondola prendere tale Beta spa (della quale sono, a istituti moderni sogni, speranze, anni classica, infatti, si percorso deve loro volta, gli unici soci) un e discussi come (spesso tanti anni) di legge che il conaver chiaro, fin ramo d’azienda avente valore il vincolo di destudi e di sacrifici tratto di divisione Alexandro Minazzi stinazione mortis causa». Ed i da subito, che contabile negativo, ma valore di giovani e meno è un contratto plurisoggettivo - per uscire vin- “reale” positivo; dall’altro, nel notai Avondola e Mottola Lu- caratterizzato dalla necessagiovani amanti citori dal con- ramo di azienda da assegnare cano aggiungono che: «A nostro ria presenza di tutti i condidel diritto, che in quei giorni concentrano tutti corso - è necessario sacrificare è ricompreso un immobile nel avviso, l’unica nota negativa di videnti. Tale ricostruzione i loro entusiasmi, tutte le loro parte della propria giovinezza quale sono stati eseguiti dei questa seconda giornata, è data pare confermata dall’art. 784 paure, tutta la loro trepidante ed eleggere quali compagni di lavori “abusivi”». A parere dei dalla parte teorica: la commis- c.p.c. in tema di litisconsorzio emozione per la realizzazione vita libri e codici. L’alto grado due notai: «Chiunque studi da sione non indica gli argomenti necessario nel giudizio di dividi un sogno che è quello di eser- di difficoltà», dice Viggiani, «è qualche anno per diventare di parte teorica da affrontare. sione». Le soluzioni dei candicitare una professione che non da sempre collegato alla neces- notaio non avrà certamente Tale circostanza dati a questa terza ha assolutamente le prospetti- sità di selezionare candidati il difficoltà a ricordare (almeno a mentre in alcuni traccia sono state ve di guadagno di un tempo, ma cui livello di preparazione sia grandi linee) le svariate pagine casi può agevole più diverse, come di inchiostro spe- lare il candidato, che si fa per pura passione, per elevato, affinché si apprende anche quando il cittadise dalla dottrina in quanto gli conamore del diritto. dai numerosi forum no si rivolga a un sul tema della c.d. sente di parlare dei concorsisti in qualsiasi notaio, “scissione conta- degli argomenti IL CONCORSO rete: sarà interespossa - senza difbilmente negati- che conosce meNOTARILE OGGI sante vedere quali va”. Parimenti il glio - in ipotesi Alexandro Minazzi, neo- ficoltà - trovare un saranno quelle che tema della pre- tipo quella in notaio, vincitore del concorso pubblico ufficiale la commissione apsenza di un im- esame, dove la le cui prove si sono tenute nel pronto a rispondeproverà. mobile “abusivo” traccia è fitta di febbraio 2012, sostiene che: re ai suoi dubbi. Il all’interno del disposizioni e di «Solo chi si è seduto almeno una concorso oggi è uno IL LIMITE Raffaele Viggiani patrimonio asse- problemi, impovolta sui banchetti dell’Ergife o strumento seletDELLE TRE gnato dalla scissa ne un ulteriore della Fiera può capire cosa sia tivo, equo, imparCONSEGNE alla beneficiaria è onere a carico esattamente il concorso nota- ziale e meritocraEd in chiusura rile. Una prova di conoscenza, tico per accedere Federico Mottola Lucano un tema arcino- del concorsista: valutare ogni il notaio Viggiani richiama to, collegato alla singola disposizione al fine di l’attenzione sul limite delle di interpretazione, di tecnica alla professione. natura giuridica decidere quali di esse “meriti- tre consegne (oggi si può conredazionale, ma nel contempo Non ci sono scoruna prova fisica, di memoria, di ciatoie. C’è solo un concorso. delle operazioni straordinarie no” un’autonoma trattazione in segnare solo a tre concorsi noconcentrazione. Difficoltà», con- La difficoltà di entrarne a far di fusione e scissione». Ed il no- parte teorica». tarili) auspicando «che detto tinua Minazzi, «che rendono il parte risiede, semplicemente, taio Minazzi aggiunge che a suo limite venga presto rimosso ATTO INTER VIVOS concorso notarile il più difficile nel sacrificio duro, intenso e parere: «La traccia, infatti, non e che la valutazione sulla capresenta elementi di difficoltà e selettivo d’Italia (insieme a costante». Ed infine l’ultimo giorno, la pacità del candidato di poter estrema, potendo essere risol- prova inter vivos, a detta di svolgere la professione notarile quello in magistratura), così ta senza particolari patemi con molti la più ostica di questo rimanga ancorata a stretti cada garantire una preparazioLE TRACCE una ben solida preparazione concorso. ne dei futuri notai a un livello noni meritocratici». E il notaio DELL’ULTIMO concorsuale». elevatissimo, come dimostrano Secondo il notaio Minazzi: Minazzi aggiunge: «Una norCONCORSO i numeri: il contenzioso sugli « Appare una traccia più con- ma, questa delle tre consegne, Il concorso consta di tre prove DIRITTO SUCCESSORIO atti immobiliari è prossimo allo molto complesse: un testamenforme alla tendenza di qualche che il notariato dovrà cercare Circa la prova di diritto suc- anno fa di compilare temi che di eliminare al più presto, se zero (mentre in alcuni paesi di to, un contratto e una prova di Common law si raggiunge il diritto commerciale (un verbale cessorio che si è tenuta il se- sembrano più che altro una non vuol perdere quell’elemen25%), indice di qualità eleva- di assemblea). Ciascuna di esse condo giorno, il notaio Minazzi raccolta di istituti e di sen- to di qualità indiscussa che da tissima, mentre la percentua- richiede lo svolgimento dell’atto osserva che: «Il pregio della tenze, tendenza che sembra- un secolo lo rende un baluardo le di notai che non abbiano notarile, della sua motivazione traccia assegnata è quello - a va abbandonata negli ultimi per la legalità». ascendenti nella professione è e la trattazione, in parte teori- suo parere - di presentare argo- concorsi e anche nelle altre © Riproduzione riservata DI MARIA DOMANICO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it VI A F FA R I L E G A L I Lunedì 6 Gennaio 2014 Una circolare Assonime sulle novità apportate dai decreti legge 83 e 179 del 2012 Cambiali, circolazione libera Quelle delle srl sono girabili a investitori professionali DI ANTONIO CICCIA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C ircolazione più libera delle cambiali finanziarie: quelle emesse da srl possono essere girate a favore di un investitore professionale, anche non soggetto a vigilanza prudenziale. È una delle novità portata dai decreti legge 83/2012 e 179/2012, entrambi aventi lo scopo di consentire alle imprese di avere più canali di finanziamento (attraverso il mercato), i cui effetti sono stati studiati e illustrati da Assonime (circolare n. 39 del 16 dicembre 2013). In sintesi le novità per le cambiali finanziarie sono tre: 1) sono state ampliate la durata minima e la durata massima del titolo (la cambiale finanziaria deve avere una scadenza non inferiore ad un mese e non superiore a trentasei mesi); 2) è stata consentita l’emissione dematerializzata della cambiale finanziaria; 3) è stata definita una rigida disciplina per l’emissione delle cambiali da parte di società non quotate (al centro dell’operazione sta lo sponsor, e cioè banche, imprese di investimento, sgr, sicav, società di gestione armonizzate con succursale costituita in Italia) ed è stato limitato il numero dei soggetti abilitati a sottoscriverle, riservandole agli investitori professionali). In materia di cambiali finanziarie, la circolare registra alcuni problemi di coordinamento con la normativa regolamentare vigente. Assonime evidenzia, infatti, che le istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia indicano ancora che le cambiali finanziarie devono avere una durata compresa tra 3 e 12 mesi: una previsione da considerarsi, secondo la circolare in esame, ormai superata dai nuovi termini di durata della cambiale finanziaria. Problema specifico riguarda le emissioni di cambiali finanziarie delle società a responsabilità limitata. Secondo una delibera Cicr del 19 luglio 2005 sulla raccolta del risparmio da parte di soggetti diversi dalle banche sarebbero legittimati alla sottoscrizione delle cambiali finanziarie solo gli investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale e che il titolo potrebbe essere trasferito a qualsiasi soggetto ma, nel caso di acquirenti che non siano investitori professionali o soci della società, chi li trasferisce risponde della solvenza. Secondo Assonime questa disciplina è inconciliabile con la nuova disciplina, per la quale è sufficiente che le cambiali finanziarie siano sottoscritte e girate esclusivamente in favore di investitori professionali (anche non soggetti a vigilanza prudenziale) e che non ci sia garanzia cartolare del girante a vigilanza prudenziale. La circolare conclude sul punto che le cambiali finanziarie emesse da società a responsabilità limitata possono essere girate solo a favore di un investitore professionale, anche non soggetto a vigilanza prudenziale. Rimane fermo, invece, che le cambiali finanziarie devono essere emesse con un taglio minimo di 50 mila euro, con esclusione di quelle destinate alla quotazione in mercati regolamentati emesse da società con azioni quotate in mercati regolamentati. Sono applicabili alle emissioni di cambiali finanziarie anche le previsioni in ordine ai limiti quantitativi complessivi di emissione di strumenti finanziari di raccolta previsti dall’articolo 4 della deliberazione Cicr 19 luglio 2005: da parte di società per azioni, società in accomandita per azioni e società cooperative, le cambiali finanziarie possono essere emesse fino a quando l’importo complessivo degli strumenti finanziari di raccolta (compresi obbligazioni, titoli di debito e altri strumenti che contengono un obbligo di rimborso) non ecceda il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato. Il limite può essere superato se le cambiali finanziarie sono destinate alla sottoscrizione da parte di investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale. Non è soggetta al limite l’emissione di strumenti garantiti da ipoteca di primo grado su immobili di proprietà della società, sino a due terzi del valore degli immobili medesimi. Il limite non si applica all’emissione di strumenti destinati a essere quotati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione. La circolare in commento spiega anche le novità sulle obbligazioni. In particolare si tratta della rimozione dei vincoli quantitativi per le emissioni di titoli destinati ad essere quotati e per quelli convertibili; e della introduzione di regole ad hoc per obbligazioni subordinate (il credito del portatore del titolo è postergato rispetto agli altri creditori) e per le obbligazioni partecipative (remunerate in parte con una partecipazione agli utili d’impresa). © Riproduzione riservata AMPIA APPLICAZIONE PER LA MODIFICA INTRODOTTA DAL DLGS 91 DEL 2012 Avviso short per l’assemblea delle quotate Avviso short per l’assemblea delle società quotate. Ha avuto ampia applicazione la novità portata dal dlgs 91/2012, che ha consentito di pubblicare l’avviso di convocazione, per estratto (le modalità e i termini sono stati dettagliati dalla Consob). Lo riporta la circolare Assonime n. 40 del 16 dicembre 2013, in cui l’associazione spiega la disciplina dell’assemblea delle società quotate dopo le modifiche del decreto correttivo del 2012 e le disposizioni attuative della Consob del 2013. Sulla disciplina dei diritti degli azionisti dell’assemblea delle società quotate è, infatti, intervenuto il decreto legislativo 91/2012. Successivamente la Consob ha adottato due provvedimenti attuativi (delibera n. 18523 del 10 aprile 2013 e delibera n. 18612 del 17 luglio 2013). La circolare Assonime illustra le novità che toccano: l’ambito di applicazione della disciplina; la convocazione unica dell’assemblea; la record date; l’informativa preassembleare (modalità e termini per la pubblicazione dell’avviso di convocazione, delle relazioni sui punti all’ordine del giorno); la disciplina dei dividendi; l’integrazione dell’ordine del giorno; il diritto di porre domande; le deleghe di voto, il rappresentante designato e la sollecitazione delle deleghe; le relazioni finanziarie annuali. La novità sull’avviso sintetico di convocazione è applicabile alle assemblee il cui avviso di convocazione sia stato pubblicato dopo il 1° gennaio 2013, e riguarda tutti di assemblea (ordinarie, speciali, di risparmio, degli obbligazionisti, di azioni privilegiate.) La circolare in esame ricorda, in generale, il contenuto dell’avviso: è necessario riportare l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo dell’adunanza, l’elenco delle materie da trattare, l’indirizzo del sito internet dove sono reperibili i testi integrali delle deliberazioni, delle relazioni illustrative, dei documenti sottoposti all’assemblea e la cut-off date per il diritto di porre domande. Se, invece, la società intende fruire della possibilità di pubblicare per estratto sulla stampa l’avviso di convocazione, i termini, le modalità e le procedure per l’esercizio dei diritti, la record date (articolo 83-sexies del Tuf), i termini di reperibilità delle proposte di delibera, delle relazioni illustrative e dei docu- menti preassembleari potrebbero per esempio essere riportati solo nell’avviso integrale pubblicato sul sito internet della società. Assonime suggerisce di riportare nell’avviso di convocazione (o nell’estratto o nelle relazioni illustrative degli amministratori) l’invito a che vengano presentate liste con numero congruo di amministratori indipendenti e che tengano conto delle caratteristiche professionali, di esperienza e di genere; altrettanto utile sarebbe, secondo la circolare, un invito rivolto ai soci di controllo, o che esercitano un’influenza notevole, a comunicare al pubblico con congruo anticipo le eventuali proposte su argomenti all’ordine del giorno per le quali non esiste una relazione degli amministratori (per esempio su numero, durata e remunerazione dei componenti degli organi di amministrazione). Altro suggerimento è di formulare l’elenco delle materie da trattare in modo analitico, in relazione a ciascuna proposta di delibera, anziché aggregato per materie; ciò, secondo Assonime, andrebbe nella direzione di una maggiore chiarezza dell’ordine del giorno, a beneficio di investitori e proxy advisors, e consentirebbe più agevolmente il conferimento delle istruzioni di voto per delega. Antonio Ciccia © Riproduzione riservata Paletti ai benefit Divieto per le banche di distribuire dividendi e concedere benefit ai manager: è quanto previsto dalle nuove disposizioni di vigilanza emanate dalla Banca d’Italia nel caso di mancato rispetto dei nuovi requisiti di capitale. La nuova regolamentazione, in vigore dal 1° gennaio 2014, da attuazione, per quanto di competenza della Banca d’Italia, alla recente legislazione comunitaria e mantiene l’ordinamento finanziario italiano in linea con le revisioni degli accordi del Comitato di Basilea («Basilea 3»). Da tale data le banche dovranno rispettare un livello di capitale di migliore qualità (common equity tier 1) pari al 7% delle attività ponderate per il rischio, di cui 4,5 a titolo di requisito minimo e 2,5 come riserva di conservazione del capitale. Nella definizione di capitale da utilizzare vengono applicati i margini di flessibilità previsti dal Crr (Regolamento Ue n. 575/2013) per quanto riguarda in particolare il regime delle deduzioni e dei filtri prudenziali (cosiddetto phase-in). Il capitale previsto è in linea con quanto stabilito nell’esercizio di comprehensive assessment in via di preparazione nell’ambito del single supervisory mechanism (Comunicato stampa Bce del 23 ottobre 2013). Le disposizioni, raccolte nella nuova circolare n. 285 «Disposizioni di vigilanza per le banche», sono strutturate in tre parti. La prima è dedicata al recepimento in Italia della direttiva 2013/36/Ue attraverso disposizioni secondarie di competenza della Banca d’Italia. La seconda contiene le norme necessarie a dare applicazione al Crr, in particolare mediante l’esercizio delle discrezionalità nazionali. La terza contiene disposizioni che, seppur non armonizzate a livello europeo, sono necessarie per allineare il sistema regolamentare italiano alle migliori prassi e ai requisiti stabiliti dagli organismi internazionali, tra cui i Core principles del Comitato di Basilea. Marcello Fumagalli 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A F FA R I L E G A L I Lunedì 6 Gen Gennaio 2014 VII Sentenza delle Sezioni unite della Corte di cassazione su un reato di falsità materiale Prescrizione, polveri bagnate Impugnazione in violazione di norme, resta condanna concernente una lite condominiale - si è reso colpevole del reato di falsità materiale intervenuta pre- commessa dal privato, per scrizione del fatto aver taroccato il dispositivo contestato è una della sentenza e la relativa questione che attie- data di deposito con l’intenne al merito del giudizio. Di to di far credere al proprio conseguenza, affinché il giu- cliente di aver ritualmente instaurato dice possa rilevail giudizio di re il decorso dei appello. Il protermini e, dunInfondata la fessionista, que, assolvere tesi proposta p e r a l t r o, n o n l’incolpato dalla dall’avvocasi è limitato contestazione, è to coinvolto a cambiare il necessario che nella vicenda n fraseggio della l’impugnazione processuale decisione giudisia ritenuta amziaria, avendo missibile. Ove, al fatto utilizzo contrario, l’impersino della pugnazione sia proposta t i d ll firma del giuin violazione delle norme dice copiandola da altri atti processuali, la prescrizione della causa. Il «giochetto» è non può essere rilevata, con costato molto caro al legale. l’inevitabile conseguenza Dopo il procedimento penache la condanna preceden- le - conclusosi con sentenza temente inflitta deve essere di condanna - le carte sono state trasmesse dal giudice confermata. È quanto hanno stabilito delle indagini preliminari al le Sezioni unite civili della Consiglio dell’ordine compeCorte di cassazione con la tente, il quale ha avviato il sentenza n. 26579, deposi- procedimento disciplinare. Molteplici i capi di incolpatata il 28 novembre 2013. Nel caso concreto un avvo- zione sul piano deontologico: cato - all’esito di un processo al legale è stata contestata DI ANTONIO CICCIA E ALESSIO UBALDI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’ la violazione dei doveri di il giudice del merito avrebbe probità, dignità e decoro, ed avuto l’obbligo di valutare e anche dell’obbligo di infor- pronunciarsi sull’esistenza mazione nei confronti del della causa di non punibilità maturata nella fase cliente. L’Ordine ha inflitto al pro- del giudizio a prescindere fessionista la sanzione della dall’ammissibilità o meno sospensione per un periodo dell’appello, con l’effetto che, di due mesi, essendo evi- nella specie, il Cnf avrebbe dovuto emettedenti le prove di re un provvedicolpevolezza nei mento assolutosuoi confronti. Quella inerio, posto che il La decisione di rente alla fatto contestato primo grado è prescrizione (la falsificazione stata appellata considerata è della sentenza) davanti al Conuna questiosi era verificasiglio nazionane di merito to nel febbraio le forense, ma 2002, mentre il l’impugnazione primo atto interè stata rigettata ruttivo in quanto ritenuta inami tti della d ll prescrizione rimissibile, per essere stata saliva al maggio 2008. L’avproposta oltre i termini di vocato ha, dunque, sostenuto che il Cnf si fosse imbattuto decadenza. Al legale non è rimasto che nel vizio di eccesso di potere rivolgersi alle sezioni unite che avrebbe dovuto condurre della Corte di cassazione, all’annullamento della sencui è stato chiesto di rivede- tenza censurata. Ma i giudici di legittimire il verdetto del Cnf sul presupposto della intervenuta tà, nel pronunciarsi sulla prescrizione dell’incolpazio- vicenda, hanno optato per il ne, eccezione peraltro già rigetto del ricorso, giudicandenunciata, senza successo, do infondata la tesi propoin sede di appello. In parti- sta dal professionista. Nella colare, secondo il ricorrente sentenza in esame, infatti, la Corte ha rilevato come quella della prescrizione sia una “questione di merito, che in quanto tale richiede, ai fini del relativo esame, la corretta veicolazione della censura, condizione questa che necessariamente presuppone, quindi, l’ammissibilità dell’impugnazione”. In altri termini, i giudici del Palazzaccio hanno sostenuto che per poter rilevare e, di conseguenza, dichiarare la prescrizione dell’incolpazione è preliminarmente necessario che l’atto di impugnazione con il quale si intende far valere l’eccezione del decorso dei termini sia esso stesso ammissibile. In caso contrario, infatti, il merito della vicenda – all’interno del quale rientra il tema della prescrizione – non può essere affrontato e, di conseguenza, la domanda del ricorrente non può nemmeno essere esaminata. La Corte ha, in conclusione, confermato la sentenza di condanna, rendendola esecutiva a tutti gli effetti di legge. © Riproduzione riservata L’ANALISI/IL DECRETO CON LE MISURE URGENTI PER I DIRITTI FONDAMENTALI DEI DETENUTI Minuti rimedi per carceri stracolme Il dl n. 146 (da convertire in legge a pena di decadenza entro il 21 febbraio p.v.) reca «misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria» (così il titolo). Le misure disposte per ridurre il sovraffollamento carcerario non sembrano all’altezza delle necessità. Si tratta di un problema risalente, ma venuto alla ribalta dell’opinione pubblica in seguito a una sentenza della Corte europea dei diritti umani dell’8 febbraio 2013 che ha condannato l’Italia a risarcire il danno morale (per complessivi 99.600 euro) a sette detenuti nelle nostre carceri con uno spazio in cella di 3 o 4 mq. ciascuno in violazione del divieto di sottoporre a «trattamenti inumani o degradanti» (art. 3 conv. eur. dir. dell’uomo, 1950). Situazione indifendibile la nostra, perché sin dal 1975 un D. Min. Sanità del 5 luglio quantificava in 9 mq il rapporto spaziodetenuto. Con questa sentenza la Corte ha anche condannato l’Italia «ad adottare … rimedi interni idonei a offrire un risanamento adeguato e sufficiente nei casi di sovrappopolazione carceraria» ed ha sospeso per un anno la decisione di tutti i ricorsi contro questo sovraffollamento, il dl n. 146/2013 stabilizza l’esecuzione domiciliare delle pene detentive fino a diciotto mesi, cancellando la fine di questo benefit prevista per il 31/12/2013 (art. 5). Inoltre (a partire dall’1/1/2010) espande per due anni la liberazione anticipata portando l’abbuono della pena detentiva da 45 a 75 giorni per ogni semestre di pena scontata (come dire, cinque mesi per ogni anno), se il condannato ha dato prova di partecipazione all’opera rieducativa (art. 4). Poiché nella pratica ciò equivale a non aver riportato sanzioni disciplinari, il dimezzamento della detenzione non premia la rieducazione del condannato ma la sua prudenza e toglie, in linea di principio, razionalità alla misura della pena stabilita in sentenza, dal momento che la sacrifica a problemi che una migliore amministrazione del servizio carcerario avrebbe evitato. V’è poi da dubitare che la diminuzione del sovraffollamento sia quella sperata, perché l’abbuono di 45 giorni di pena detentiva per ogni semestre di pena scontata, vigente prima del dl n. 146/2013, negli ultimi quattro anni ha contenuto il Il Guardasigilli Annamaria Cancellieri di essa anche se già presentati. L’anno decorre da quando la sentenza è divenuta definitiva e ciò è avvenuto il 27/5/2012. Le previsioni al riguardo non possono essere buone, perché al 31/12/2012 i detenuti erano 65.701 (a fronte di una capienza di 45.588 posti, espandibili a 53.159 se i programmi di incremento dell’edilizia carceraria venivano tutti realizzati), mentre al 30/11/2013 i detenuti erano 64.047 (dati del Min. Giust.). A fronte di numero complessivo dei detenuti ma non lo ha diminuito in misura rilevante: all’1/1/2010 essi erano 64.791 e, come già ricordato, al 30/11/2013 erano 64.047. Circa le misure a tutela dei diritti fondamentali dei detenuti mi limito ad osservare che l’istituzione del garante nazionale per la tutela di questi diritti (art. 7) non aggiunge nulla ad una serie di autorità a ciò deputate – ministro della Giustizia, capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, presidenti dei Tribunali di sorveglianza, procuratori della Repubblica – e relativi collaboratori. Per non parlare poi dei garanti territoriali già esistenti (al 29/11/2012: 10 regionali, 7 provinciali, 24 comunali), la cui influenza sul regime carcerario lascio al lettore di valutare per non dire poi che la funzione di controllore (dei controllori) affidata al garante nazionale potrebbe essere svolta dal ministro della Giustizia. Senza inoltrarmi in questo delicato problema mi limito a richiamare l’attenzione sulla grande cautela da nutrire verso le c.d. «autorità indipendenti», che si moltiplicano sotto varia denominazione (con questa siamo alla XIII), finendo per surrogare nei suoi compiti la p.a. sebbene essa debba ispirarsi ai principi del buon andamento, dell’imparzialità e del servizio esclusivo della Nazione (v. artt. 97 e 98 Cost.). Sergio Vinciguerra www.sergiovinciguerra.it 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it VIII Lunedì 6 Gennaio 2014 A F FA R I L E G A L I A Padova l’iniziativa rilanciata dal network Ristretti Orizzonti Il carcere in un e-book Cambia la percezione di oggetti e colori DI MARZIA PAOLUCCI suna importanza né valore. Ganci ovunque per appendere ciò che non deve occupare spazio vitale e oggetti essenziali, come il letto o la seduta di uno sgabello diventano al bisogno, scrivanie, vassoi per mangiare e altro ancora. sempre imparato a usare, il cui utilizzo a loro è molto spesso proibito, il regolamento elenca ciò che si può e ciò che non si può avere. Ed è così che, nelle mani di chi si arrangia come può per sopravvivere nella difficoltà, una caffettiera si trasforma in un ferro da stiro mentre scarpiere, mensole e dispense sono ricavate da tubi vuoti di scottex, pacchetti di sigarette e altre cose alle quali generalmente non si attribuisce nes- Ristretti Orizzonti Dell’instant book nato a Padova ne dà notizia Ristretti Orizzonti, veicolo di informazione sempre aggiornato sul mondo carcerario. Si tratta di un network di comunicazione interna e informazione esterna che sotto la voce «carcere» a cui è dedicata rivista, notiziario settimanale, newsletter, ufficio legale, testimonianze, casa editrice e negozio on line, ha declinato un po’ tutto dall’attività di think tank al consumerismo. Re- altà nata nel 2004 dall’Associazione di Volontariato «Granello di Senape Padova» che si costituisce quale soggetto autonomo rifacendosi all’esperienza dell’Associazione-madre, «Il granello di senape» con sede a Venezia. Tra i suoi principali obiettivi ci sono la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche della pena e del carcere, la promozione di progetti finalizzati all’inserimento dei condannati nel mondo del lavoro, potenziando le misure alternative alla detenzione, l’organizzazione dentro e fuori del carcere di attività culturali, ricreative e lavorative, la realizzazione di programmi, anche sperimentali, mirati a sviluppare la solidarietà a favore dei detenuti, il loro reinserimento sociale e il sostegno alle loro famiglie insieme alla prevenzione della devianza e l’educazione alla legalità tra i giovani. ©Riproduzione riservata In edicola il numero doppio Capital di dicembre e The Best 2013 !=:7: 95775 2<55 3:;5<>5 42772 ;<:8:?6:95 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C ome può cambiare il rapporto tra la persona e lo spazio in una cella. Lo spiega un e-book che è più un’indagine etnografica del rapporto tra detenuto e carcere, in particolare la cella del carcere di Padova Due Palazzi, lo spazio all’interno del quale si passa gran parte della giornata. Racconta Giorgia Gay, l’autrice del libro ... e per casa una cella. I detenuti e lo spazio: tattiche di reazione e di domesticazione, che la realtà di costrizione in uno spazio ristretto in condivisione con altri, altera innanzitutto i nostri cinque sensi in modo importante. La vista si accorcia, manca la profondità e con quella orizzonti distanti da guardare. Gli occhi si abituano alla penombra, il sole non arriva, la luce è filtrata, le gambe si muovono di meno, camminano poco e corrono ancora meno. Quello che migliora o meglio si acuisce, è invece l’udito abituato a stare sempre all’erta per cogliere ogni minimo rumore. In carcere c è un rapporto conflittuale tra corpo e spazio a cui è dedicato uno dei capitoli del libro: Pietro ha notato che la sua vista è peggiorata «perché è una vista vicina, non guardi lontano», mentre Andrea, che ha avuto la «fortuna» di essere alloggiato al quarto o quinto piano, e affacciandosi vedeva i campi, «lo facevo ovviamente spesso, così la mia vista non è peggiorata». Rachid invece ha scoperto i colori uscendo finalmente in permesso: «Dopo tutto quel bianco e rosso che c’è in cella, finalmente i colori!». Ma, al di là delle variazioni dei sensi, i detenuti variano inevitabilmente anche il rapporto con gli oggetti che abbiamo da COME E PERCHÉ IL VERO LUSSO FA BENE A TUTTI 2 G E R ALI $ 231(155- ) - 4)36-8- (- )'')..)08& '3)&01 3-'',)88&! &553&++101 .& *-0&08& ) 45-/1.&01 .& '3)4'-5&" # -0(-'&01 &- 2315&+10-45(). /&() -0 $5&.7 '1/) 3-(&3) )0)3+-& &..9)'101/-& (). %&)4)" LA COLLEZIONE CONTINUA La Guida completa al MUSEO ERMITAGE* 1O VOLUME () -.(*, *"&"1(+% (+/%."//(0, -%. #'( 0(+#% (++,0"+$, 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 41 Lunedì 6 Gennaio 2014 Lavoro GEE LITÀ in edicola a co con Il settimanale delle Opportunità professionali SCELTI & PRESCELTI Finanziamenti per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità, per i giovani sarà più facile mettersi in proprio L’Unione europea lancia il programma Erasmus+ che aiuterà milioni di studenti ad avere una formazione all’estero e con lo stanziamento di risorse fresche per promuovere l’occupazione, in particolare attraverso il nuovo sistema della “Garanzia per i giovani». Erasmus+ riunirà tutti i precedenti meccanismi europei incentrati sull’educazione, la gioventù e lo sport. Tra il 2014 e il 2020 il programma avrà a disposizione quasi 15 miliardi di euro (+40% rispetto a quanto era stato concesso tra il 2007 e il 2013). Pronti a ripartire Metà dei lavoratori attende una gratifica Oltre metà dei lavoratori italiani quest’anno si aspetta di ricevere un aumento di stipendio (54%) o un bonus finanziario una tantum (55%). Sono alcuni dei risultati del Randstad Workmonitor, l’indagine sul mondo del lavoro realizzata nel quarto trimestre 2013 da Randstad, attraverso un sondaggio sottoposto a lavoratori dipendenti di età compresa tra 18 e 65 anni, impegnati per un minimo di 24 ore alla settimana, in 32 paesi del mondo. Bando per 84 borse formative europee È stato pubblicato il bando di selezione per assegnare 84 borse formative europee destinate a giovani residenti in Basilicata, Campania, Marche e Lombardia nell’ambito del progetto Innovative Training for Green Economy-Leonardo da Vinci. Delle 84 borse 64 sono destinate a residenti della provincia di Potenza. Il progetto si rivolge a giovani tra i 18 e i 35 anni già usciti dai circuiti scolastici (diplomati o laureati) disoccupati o inoccupati, con conoscenza approfondita della lingua inglese, spagnola e tedesca. Concorso Bardini per un nuovo brand La Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron lancia un concorso internazionale per la progettazione di un brand che identifichi e valorizzi il complesso costituito dalla Villa e dal Giardino Bardini, il più spettacolare belvedere di Firenze. Premio al vincitore: 15 mila euro. Possono partecipare designer, artisti, professionisti della comunicazione visiva o semplici appassionati. I lavori dovranno essere consegnati entro il 9 febbraio 2014. SU Antonis Samaras. Alla Grecia il timone dell’Unione europeo per il prossimo semestre. Il premier greco ha subito annunciato che in cima alle priorità ci sarà il lavoro Supplemento a cura di FRANCA FLORIS [email protected] Stefano Fassina. Il viceministro dell’economia non mantiene i suoi impegni. Solo equipollenza temporanea fra revisori legali e commercialisti Ù GI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’Ue spinge i giovani ad andare all’estero 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 42 L’ I N C H I E S T A Lunedì 6 Gennaio 2014 Ripartono per i giovani i inanziamenti per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità Mutui a tasso zero in otto anni La via per mettersi in proprio DI Pagine a cura SIMONA D’ALESSIO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A ddio alle agevolazioni a fondo perduto per far nascere un’azienda: a partire da quest’anno, infatti, si potrà contare soltanto sui (ben più selettivi) mutui a tasso zero. E, sul piatto, con l’obiettivo di appoggiare l’avvio di nuove realtà produttive, nel nostro paese, ci sarà «una cifra complessiva pari a 150 milioni di euro». È la grande novità che caratterizza la riforma dell’auto-imprenditorialità (misura prevista dal dlgs 185/2000, Titolo I) che entrerà in vigore nel 2014, fondata sulla esclusiva concessione di prestiti da restituire al massimo in 8 anni per investimenti fi no a 1,5 milioni, mentre la norma attuale ha un tetto di 2,5 milioni. Per tanti anni, gli incentivi a fondo perduto sono stati la caratteristica principale delle molteplici iniziative di sovvenzione promosse da Invitalia (www.invitalia.it), l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e per lo sviluppo d’impresa, che opera per conto del governo al fine di incrementare la competitività, soprattutto al Sud, nonché per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. D’ora in avanti, però, comunica a IOLavoro l’amministratore delegato dell’ente, Domenico Arcuri, l’assenza della vecchia formula consentirà di definire una maggiore selezione dei progetti, e garantirà «una forte qualificazione del target» dei destinatari degli ingenti fondi messi a disposizione. Il mutuo, senza interessi, prosegue, «potrà coprire fino al 75% della spesa ammissibile», accontentando le richieste di agevolazioni che giungono dalle micro e dalle piccole e medie imprese a prevalente, o totale partecipazione di uomini e donne al vertice che abbiano meno di 35 anni, sull’intero territorio della penisola. Il tempo stringe, dunque, poiché «siamo intenzionati a partire con la misura già all’inizio del nuovo anno», basando la strategia sulla rilevan- te mole di risorse ad oggi presenti «sul fondo rotativo dell’ex autoimprenditorialità, pari a 113,1 milioni, e da ulteriori rientri dei mutui», fi no ad arrivare, sottolinea Arcuri, a «una cifra totale di circa 150 milioni». Tuttavia, anche il 2013 si è concluso con una notizia rilevante (con potenziali, interessanti effetti nei mesi a venire) per contrastare la gravissima crisi occupazionale, visto che è stata decisa la riapertura, il mese scorso, dei termini per inviare le domande di ammissione alle chance per inventarsi un lavoro (l’autoimpiego, come stabilito dal Titolo II del dlgs 185/2000), o per cimentarsi nella realizzazione di una propria società. E, anche in questo caso, la dotazione economica è cospicua: 80 milioni. Non mancano, poi, occasioni rilevanti per la valorizzazione delle numerose zone turistiche, culturali e naturalistiche, situate nei poli d’attrazione artistici e paesaggistici di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia (altri 18 milioni, derivanti dal ministero dello sviluppo economico e da fonti comunitarie, precisamente dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale 2007-2013). I «bonus» interessano disoccupati residenti in otto regioni centro-meridionali, ossia Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia: a tale platea viene offerta una triplice scelta per uscire dall’inattività, partendo dal lavoro autonomo in forma di ditta individuale che viene coperto con investimenti non superiori a 25.823 euro, a seguire c’è, poi, da giocare la carta della micro-impresa (come società di persone) grazie a una provvista massima di 129.114 euro e, per finire, si spalancano le porte ad un’attività in franchising, individuale o societario, laddove le persone possono vagliare tra i «brand» conosciuti a livello nazionale e accreditati presso l’agenzia, quello più vicino alle proprie esigenze e attitudini professionali sotto il cui «ombrello» far nascere un negozio. A tutte le richieste bisogna allegare un piano che preveda la corrispondenza tra il profi lo del soggetto promotore e l’iniziativa che si vuole concretizzare, e illustri la validità tecnica, economica e finanziaria dell’idea; la fase successiva delle selezioni comprende un colloquio finalizzato alla verifica del possesso di conoscenze e capacità giuste per riuscire nell’intento. Per quel che concerne l’autoimprenditorialità, infine, i finanziamenti rappresentano una «scommessa» sulla nascita di nuove realtà, o sull’ingrandimento dell’azienda e, di conseguenza, del giro d’affari per giovani nella fascia fra i 18 ed i 35 anni, i cui investimenti non dovranno superare i 2,5 milioni. L’ESPERIENZA/1 Il recupero del birrificio storico «Tutto comincia con la riscoperta di uno storico, glorioso marchio: la Fabbrica della birra di Perugia fondata nel 1875 da un giovane milanese, Ferdinando Sanvico, che era sceso verso Sud decidendo di applicare le tecniche di produzione della bevanda apprese sotto l’impero austro-ungarico», racconta Antonio Boco, uno dei quattro soci a rilevare la società, che aveva interrotto l’attività nel lontano 1927. Aderendo alle iniziative per il sostegno alla microimpresa promosse da Invitalia, e servendosi del tutoraggio messo a disposizione dell’agenzia governativa, «dall’inizio del 2013, grazie ad una sovvenzione di 125 mila euro (metà a fondo perduto, metà a tasso agevolato, ndr), gli impianti sono tornati a funzionare. E la rinascita dell’interesse, in Italia, per le birre artigianali, ci sta dando un’energica spinta a continuare su questa strada», aggiunge. Domanda. Quante «bionde» riuscite a confezionare Risposta. In media 5-6 mila litri al mese, però il mercato attraversa una fase molto positiva e la qualità della nostra «creatura» fa sì che a Perugia, come Antonio Boco altrove, la richiesta sia in continua ascesa. Per questa ragione, nel 2014, intendiamo raddoppiare il volume di quanto esce attualmente dalla fabbrica. Una decisione che diventa inevitabile, poiché stiamo perfezionando la rete di esportazione oltre, naturalmente, D. Da dove arrivano le ordia espanderci sempre di più a livello nazionale. Fondamentale, però, nazioni? R. A Roma stiamo ottenendo rimane la volontà di configurarci come l’azienda a km 0 nella quale, notevoli soddisfazioni, perché vi si trovano vari locali frequentati da cioè, l’appassionato può venire diconsumatori attenti, tuttavia guarrettamente alla fonte, degustare e diamo a tutte le regioni centrali, fare i suoi acquisti. È, del resto, così specialmente alle Marche, emulanche avviene negli Usa: le maggiori città, da New York a San Francisco, do l’atteggiamento dei fondatori, ai primi del ’900. La curiosità per la hanno un proprio birrificio, il cosidnostra birra travalica, e di molto, i detto «local brewery». Un modello confini, giacché un esportatore la sta cui abbiamo scelto di ispirarci. diffondendo, con buoni esiti, a Sin- gapore, mentre ci stiamo applicando per spedirne maggiori quantità nell’America del Nord e del Sud, in particolare in Brasile. D. A guidare l’impresa siete in quattro. Contate di incrementare la forza lavoro? R. Sì. Innanzitutto, mi fa piacere specificare che la squadra di soci è complementare visto che copre diversi ambiti: all’esperto della produzione, infatti, si affianca colui che si occupa del commerciale, chi della comunicazione e dell’amministrazione. E, poi, abbiamo un dipendente a tempo pieno che fa il birraio, e due persone in part-time. Sappiamo che sarà oneroso dotarci di nuovi occupati, però stiamo verificando l’ipotesi di assumere un altro addetto alla produzione, idea conseguente alla strategia di ampliamento che, come le dicevo, metteremo in atto nel nuovo anno, superando i 10 mila litri mensili. Saremo accorti, ma bisognerà in ogni caso procedere ad ulteriori investimenti. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’ I N C H I E S T A Lunedì 6 Gennaio 2014 43 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it In un ventennio 211 mila posti O ltre 107.200 nuove iniziative si sono insediate nel tessuto produttivo (prevalentemente del Mezzogiorno), attraverso un impegno di risorse finanziarie che è stato di poco inferiore ai 6 miliardi e 359 milioni di euro, nel periodo 1996-2013. E 211.472 persone sono riuscite a centrare il traguardo di trovare un proprio posto nel mercato del lavoro, magari realizzando un antico sogno di indipendenza, rimasto a lungo nel cassetto per carenza di soldi con cui alimentarlo. Le opportunità di ottenere aiuti economici per mettersi in proprio, è bene precisarlo, sono attive dal 1986. Invitalia tira adesso le somme di quasi due decenni di erogazioni di finanziamenti perché, con lo scorrere del tempo, sono stati disciplinati e perfezionati dalle norme del decreto legislativo 185/2000 divenute operative in seguito all’approvazione del decreto ministeriale 295/2001, che fu un autentico momento di svolta per il settore, giacché il provvedimento agì da collettore, accorpando gli interventi ed estendendo l’applicazione del cosiddetto L’impatto delle agevolazioni Domande presentate 326.778 Iniziative inanziate 107.223 Risorse impegnate (euro) 7.900.104.257 Nuovi investimenti (euro) 6.274.581.494 Nuovi occupati 211.472 Risorse inanziarie /beneici reali erogati (euro) 6.358.840.917 «prestito d’onore» alle società di persone e agli affiliati del franchising (il termine per indicare il rivenditore che aderisce alla diffusione di beni e servizi del marchio è «franchisee»). La legislazione, tuttavia, come anticipato dal vertice dell’agenzia, è in via di restyling mediante il solo ricorso ai mutui a tasso zero, ma l’intero impianto si è già confermato strumento di valido sostegno non soltanto per le start-up, bensì anche per il potenziamento di aziende con una tradizione gloriosa alle spalle (come confermato dalle due interviste in queste pagine, che restituiscono due spaccati di impegno ed ingegno impren- ditoriale, ditoriale messi a frutto in Umbria e in Sicilia). Nella lunga stagione presa in esame, dunque, si scopre che sono state presentate 326.778 domande per richiedere l’accesso agli incentivi, sia per le opportunità dell’auto-impiego (comprendente la promozione del lavoro autonomo, la micro-impresa e il franchising) sia per l’autoimprenditorialità (misure dirette a sostenere l’ampliamento della base produttiva ed occupazionale, nonché lo sviluppo di aziende ex novo, anche in forma di cooperative sociali, nelle aree economicamente svantaggiate dello stivale); di queste, ad ottenere il semaforo verde per l’eroga- L’ESPERIENZA/2 La ristrutturazione della cantina che arrivano da varie parti del paese, vero? R. Si è sparsa l’eco fra la gente, ormai migliaia di persone ci raggiungono in sede: portano un «bidoncino», e vengono a comprare il vino sfuso che desiderano. È il nostro polmone, quel che permette, cioè, all’impresa di sostenersi. Siamo favoriti indubbiamente dalla bellezza dell’area di Noto, invidiabile meta turistica fra le più ambite e frequentate della Sicilia e dell’intera penisola in ogni periodo dell’anno, ma essendo presenti per la commercializzazione diretta delle bottiglie anche nel borgo marinaro di Marzamemi arriviamo a beneficiare di consumatori variegati, ovvero sia di visitatori occasionali, sia di persone che hanno assaggiato i prodotti, Domanda. Avete richiedecidendo di «fidelizzarsi» al sto fondi ad Invitalia per nostro marchio. riuscire ad operare con D. Qual è la sua ricetta da sistemi innovativi? imprenditore per far cresceRisposta. Proprio così. Le re un’attività in tempo di risorse sono servite a migliocrisi? rare e ampliare le caratteriR. Scontato che occorrano stiche dell’azienda agricola, Alessandro Modica costanza, sacrificio e impenonché a meccanizzare gli gno da un lato ma, dall’altro, impianti di realizzazione dei c’è la cura del rapporto con la clientela, che nostri vini, rendendoci, in tal modo, estreaccede nei luoghi in cui affondano le nostre mamente competitivi sul mercato. Ne stiamo radici familiari come la tonnara, o il piccolo godendo i frutti, giacché, oltre alla vendita museo. Il turista riceve un’offerta variegata, locale e nazionale, ad esempio viene molto qui: arte, storia, natura, e ristorazione. A noi apprezzato negli Stati Uniti un Insolia (biannon resta che agire, affinché si senta appaco) in purezza che esportiamo da tempo con gato. E invogliato a tornare. un discreto successo. Soprattutto in questo D. A quante persone dà lavoro la sua azienperiodo di crisi, l’approdo all’estero si è rida? velato un fattore determinante per il buon R. A Bufalefi ne sono impiegate 11 in preandamento degli affari: pensi che almeno il 40% della produzione corrente lascia l’Italia. stazioni stagionali, il cui numero aumenta, tuttavia, in taluni periodi, 14 sono in servizio Da poco, inoltre, ci siamo spinti fino in Giapa Noto e una a Marzamemi. Abbiamo genepone, dove iniziamo a farci conoscere. rato un piccolo indotto, nel territorio. È un D. Visitare la cantina Modica di San Giovanni è divenuto un «must» per gli acquirenti, altro motivo di soddisfazione. Un finanziamento che «ha superato di poco il milione di euro» destinato a una cantina da modernizzare e, nel contempo, riportare all’antico splendore, la cui gestione «è arrivata, con me, all’ottava generazione». Alessandro Modica, produttore, fra l’altro, di un passito di nero d’Avola d’eccellenza («a Noto, in provincia di Siracusa, la patria del barocco. Precisamente nel feudo Bufalefi, all’interno dell’oasi naturale di Vendicari», evidenzia con orgoglio), non se l’è sentita di abbandonare «un patrimonio familiare che non poteva più essere condotto attraverso metodi ottocenteschi». E, quindi, da alcuni anni è partita la sfida. zione del denaro necessario alla messa in opera del piano è stato circa un terzo del totale delle istanze arrivate, ovvero 107.223, che si sono potuti avvalere, oltre che, ovviamente, della contribuzione, anche degli efficaci servizi di «tutoraggio» e di assistenza tecnica ed amministrativa finalizzati ad assicurare la felice riuscita del piano, seguendo passo dopo passo i giovani imprenditori. Quanto all’impatto finanziario complessivo di ogni formula di agevolazione che è stata gestita dall’organismo governativo, l’impegno è stato finora pari a 7.900.104.257 euro e i nuovi investimenti hanno raggiunto l’ammontare di 6.274.581.494 euro; il computo di tutte le risorse finanziarie e dei vantaggi reali indirizzati ai destinatari degli interventi è arrivato, nel dettaglio, a 6.358.840.917 euro. Come evidenziato in precedenza, una fetta consistente degli interventi agevolativi è finita nelle zone meno industrializzate del paese: il 90% delle iniziative, infatti, è stato portato a compimento nelle regioni del Sud. E, ancora, oggi come in passato, l’impegno maggiore per Invitalia è quello di riuscire ad intercettare sempre più donne e giovani, che costituiscono da sempre «una percentuale significativa degli aspiranti benefi ciari». Alle oltre 211 mila persone impiegate dal 1996, attraverso i nuovi finanziamenti partiti a metà dicembre, si punta a poterne sommare almeno «altre 8 mila unità», nel giro dei prossimi mesi del 2014. Linfa vitale, ricordando che, nella fascia di età 1829 anni, è disoccupato quasi un ragazzo italiano su 3, e il numero degli inattivi è salito in un solo trimestre a 1.068.000. La voglia d’impresa c’è, ma anche la paura di fallire Mettersi in proprio, che passione: per quasi 7 italiani su 10 diventare «capitani d’azienda» sembra sia un’ottima opzione. Sulla carta. Più del 90%, infatti, resta incagliato nella paura di fallire, mentre il 50% si lascia deprimere dal perdurare della crisi economica. Lo scenario, però, cambierebbe radicalmente se vi fossero maggiori finanziamenti pubblici per le start up, e in assenza di tanti (opprimenti) adempimenti burocratici. È quanto dichiarano i protagonisti della quarta rilevazione di Amway, società leader nella vendita diretta di prodotti per il benessere e la cura della casa e della persona, che con GfK Norimberga e l’università Tecnica di Monaco ha interpellato oltre 26 mila persone dai 14 anni in su in 24 paesi del mondo, per sondare la propensione e la capacità di avviare un’impresa. Ma qual è la molla che spinge a investire su se stessi? Al primo posto la volontà di crearsi un’indipendenza da un datore di lavoro (44%), a seguire l’opportunità di dare forma concreta ai propri progetti (40% nella penisola, 39% in Europa), ma nei nostri confini fa da incentivo la chance di conciliare i tempi di lavoro e cura familiare (23%); nel Vecchio continente, invece, la chiave di volta è contare su un’altra fonte di reddito, laddove la percentuale scende, però, al 27% del 2013 (l’anno precedente era del 32%). L’espulsione dal mercato induce a rimboccarsi le maniche, dunque per il 17% inventarsi una carriera costituisce (almeno) l’alternativa alla disoccupazione. Fra gli under30, le donne appaiono più grintose rispetto al «sesso forte»: la motivazione all’autorealizzazione è al 62%, di gran lunga superiore al 48% della componente maschile che pone tale aspetto in seconda posizione, dietro all’opportunità di «slegarsi» dal principale (51% contro il 45% «rosa»). Per Monica Milone, direttore corporate affairs di Amway Italia, l’autoimprenditorialità «è un fenomeno affermato» a livello globale e il dossier punta ad accendere i riflettori sulla «formazione gratuita degli operatori» e sulla possibilità di contenere il rischio, quando si apre un’azienda. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 44 FORMAZIONE Lunedì 6 Gennaio 2014 Prende il via il Management Trainee program L’iniziativa di LVenture group Formazione per giovani talenti c’è il laboratorio Stage in Coca-Cola Mestieri del web, Pagina a cura FILIPPO GROSSI DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C’ è tempo fino al 30 gennaio 2014 per iscriversi al programma Management trainee program organizzato da Coca-Cola Hbc Italia e che mette in palio un contratto formativo professionalizzante per i più meritevoli. La società, che costituisce una delle maggiori realtà nel settore delle bevande analcoliche in Italia e il più grande imbottigliatore di prodotti della The CocaCola Company sul territorio nazionale, ha infatti aperto le selezioni per partecipare a un programma di formazione della durata di due mesi e mezzo dedicato a brillanti neolaureati che vogliano intraprendere un percorso di crescita professionale e di carriera all’interno dell’azienda, principalmente nell’area commerciale. Il programma di stage inizierà a fine gennaio 2014 e prevede un periodo di formazione iniziale in aula e attività di affiancamento ai responsabili della funzione aziendale dedicata: si tratterà di un’importante occasione per apprendere dalla loro esperienza. In particolare, il programma prevede training on the job, formazione in aula, sviluppo e stesura di un final project che verrà presentato a una commissione formata dai manager delle varie strutture aziendali e delle human resources. Al termine di questa esperienza, inoltre, i più meritevoli avranno l’opportunità di essere inseriti in azienda con un contratto formativo professionalizzante ed entrare a far parte di un ambiente internazionale e dinamico quale quello di Coca-Cola Hbc Italia. Il programma Management trainee program si rivolge in particolare a neolaureati in possesso di laurea triennale più un master oppure con laurea specialistica e con brillante curriculum universitario (laurea nelle tempistiche previste, votazione di laurea pari o superiore a 105/110) che diano la disponibilità a muoversi sul territorio nazionale è un requisito essenziale. È inoltre richiesta un’ottima conoscenza della lingua inglese, doti di leadership e comunicazione, orientamento al risultato. Per iscriversi, consultare il sito web: www.cocacolahellenic.it P rende il via Do!Lab, laboratorio di formazione ai mestieri del web. A lanciare l’iniziativa è LVenture Group in collaborazione con Codemotion. Do!Lab è un laboratorio per apprendere nuove competenze professionali e potenziare skill tecnici per nuove opportunità lavorative nell’ambito digitale e dello sviluppo software. Il progetto nasce con l’obiettivo di garantire un’offerta formativa in grado di valorizzare la creatività e le conoscenze e fornire modalità di crescita professionale adeguate al contesto attuale che evidenzia sempre di più la carenza di profili professionali specializzati. Do!Lab, il cui primo corso «Fondamenti di programmazione ad oggetti» partirà il 24 gennaio 2014, intende infatti offrire un percorso di apprendimen- to che permetta di formare le nuove professionalità tecniche richieste dal mercato dell’information technology, ovvero programmazione, social media e web design. I corsi, indirizzati a tutti coloro che desiderano acquisire il know-how tecnico necessario alle nuove professioni: dai diplomati e neolaureati ai professionisti che avvertono la necessità di riposizionare il proprio background professionale, avranno luogo presso la sede dell’acceleratore Luiss Enlabs - La fabbrica delle start-up, spazio interattivo all’interno della Stazione Termini di Roma. CORSI & MASTER Scadono il 7 gennaio i termini per le domande di iscrizione al master in Informatica del testo, edizione elettronica organizzato dall’università di Siena nella sede di Arezzo. Il corso, della durata di un anno, prepara figure professionali in grado di partecipare ai processi di produzione di libri e periodici elettronici (e-book, e-journal), di redazione digitale dei quotidiani, di archiviazione elettronica e di digitalizzazione libraria nelle biblioteche, oltre che di analisi informatica del testo ai fini della ricerca filologica e delle applicazioni commerciali. Il master comprende sei mesi di lezioni ad Arezzo, almeno tre mesi di stage nell’azienda scelta e due mesi di lavoro individuale (sotto la guida di un tutor) all’elaborato elettronico finale. Le convenzioni di stage sono attivate con le maggiori case editrici italiane, con importanti aziende di digitalizzazione oltre che con alcuni prestigiosi enti culturali e con aziende di web semantico. A questi si aggiungono rapporti consolidati con importanti istituti di edizione digitale all’estero (come l’Ecole nationale des Chartes di Paris e il King’s College di Londra) e il patrocinio dell’Associazione italiana per l’informatica umanistica e la cultura digitale. Per iscriversi e per avere informazioni, consultare il sito web: www.infotext.unisi.it. C’è tempo fino al 15 gennaio 2014 per iscriversi al master in E-commerce, design e management organizzato dallo Ied a Firenze. Il master, che partirà il 20 febbraio 2014 e durerà fino 20 novembre 2014, si rivolge a laureati o diplomati in marketing, ingegneria, social media management, arti visive, informatica e campi affini, imprenditori, liberi professionisti e aziende interessate a sviluppare un e-commerce, sia in proprio che come servizio a terzi e a tutti coloro che intendono progettare, gestire o supervisionare un sito di e-commerce nel settore b2c o b2b. Il master intende esaminare l’attuale offerta e-commerce presente in Italia e all’estero, per permettere la comprensione degli sviluppi futuri del settore. Alla conclusione del percorso i partecipanti saranno in grado di gestire attivamente e in modo completo e trasversale le varie risorse coinvolte nella struttura e gestione di un e-commerce, colmando gli attuali bisogni del mercato. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.ied.it/firenze. Fino al 22 gennaio 2014 è possibile iscriversi al master in Marketing management organizzato dall’università Cattolica di Mi- lano. Il master, che durerà dal 25 febbraio 2014 al 19 dicembre 2014, ha l’obiettivo di selezionare e preparare giovani motivati che vogliano sviluppare le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie a operare nell’ambito delle attività di marketing delle imprese. La formulazione e lo sviluppo del programma del master privilegiano le componenti analitiche e decisionali proprie del processo di marketing, debitamente integrate con le conoscenze di natura economica, aziendale, giuridica e quantitativa. Il master, in particolare, si prefigge di formare profili professionali e manageriali idonei all’inserimento nelle principali funzioni commerciali, di marketing, di vendita e di comunicazione delle imprese, quali: product e brand manager, account manager (d’impresa e d’agenzia di comunicazione), sales manager, trade marketing manager, responsabile immagine e communication manager. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.unicatt.it. Entro il 22 febbraio 2014 è possibile iscriversi all’Executive master in Sport management organizzato da Gema in partnership con Fidal (Federazione italiana di atletica leggera). Il master, che si svolgerà a Roma dal 24 maggio al 20 luglio 2014, nasce dall’esigenza di formare manager e professionisti che abbiano le competenze fondamentali per operare in tutte le realtà del mondo dello sport. Negli ultimi anni, lo sport rappresenta sempre più uno strumento di business in grado di garantire alle aziende un ritorno economico sempre maggiore: per questo motivo, questo mercato richiede sempre più la presenza di figure professionali con respiro manageriale in grado di ricoprire funzioni gestionali non solo nelle grandi organizzazioni, ma anche nei club, nelle federazioni, nei centri wellness e fitness. Il percorso formativo del master mira infatti a sviluppare un profilo professionale completo fornendo un ampio ventaglio di competenze che vanno dalla gestione delle risorse umane agli aspetti economici e fiscali, fino alla comunicazione e al marketing. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito internet: www.gema.it. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PERCORSI Lunedì 6 Gennaio 201 2014 45 Buone opportunità occupazionali (e retributive) in un comparto che resiste alla crisi Farmaceutico controcorrente Dalla qualità alla vigilanza, numerosi i profili ricercati DI I Pagina a cura SIBILLA DI PALMA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it l vento della crisi continua a soffiare su tutti i settori, anche se alcuni hanno retto l’urto meglio degli altri. È il caso del comparto farmaceutico dove, specie per alcuni profili, continuano a esserci buone opportunità occupazionali. Dagli addetti dell’area commerciale ai professionisti da inserire nei settori regolatorio, della qualità e della farmacovigilanza, ecco i più ricercati. Un comparto in evoluzione. «In una fase di forte rallentamento per l’economia italiana, il farmaceutico si è mostrato anticiclico», sottolinea Angelo Cusina, responsabile della business line medical & science di Adecco Italia. Un trend controcorrente legato soprattutto al fatto che «l’esigenza di curarsi non viene meno nei periodi di crisi», aggiunge Boris Errani, pharma & med devices division manager di Gi Group. Il comparto sta vivendo inoltre un momento di grande trasformazione, considerato che «molte aziende stanno ristrutturando il loro sistema produttivo orientandolo verso altri paesi», prosegue Cusina. «Molti brevetti di punta stanno inoltre scadendo e questo comporta la necessità di fare delle ristrutturazioni». Uno scossone è poi arrivato con «l’ingresso dei farmaci generici che ha bloccato i prezzi riducendo le entrate di molte aziende farmaceutiche», sottolinea Errani, e con l’entrata in vigore della nuova norma sul principio attivo che ha introdotto l’obbligo da parte del medico di indicare sulla ricetta il principio attivo e non il nome commerciale dei farmaci. Uno scenario che ha portato a un cambiamento nella mappa dei professionisti più richiesti. I profili più ricercati. Tra le aree dove la domanda di nuovi ingressi è rimasta costante rientrano le vendite. «Molto gettonati risultano in particolare i professionisti specializzati in determinate aree come quelle oncologica e ginecologica», afferma il responsabile della business line medical & science di Adecco Italia. Oltre al «product specialist che si occupa dell’attività commerciale nell’ambito delle apparecchiature medicali». Le lauree richieste per ricoprire questi ruoli sono farmacia, biologia, ingegneria biomedi- I profili più gettonati Figure più richieste • • • • • Competenze e caratteristiche personali richieste • • Formazione • • Retribuzione • • ca e materie scientifiche in generale. «Le aziende sono alla ricerca soprattutto di neolaureati da inserire con contratti Area sales: professionisti specializzati in particolari aree come quelle oncologiche e ginecologiche, oltre al product specialist che si occupa dell’attività commerciale nell’ambito delle apparecchiature medicali Addetti al settore regolatorio, ossia coloro che si occupano della supervisione delle procedure per immettere in commercio un farmaco Controllo della qualità (quality control analyst e quality control manager) Area manufacturing: addetti alla produzione Farmacovigilanza: specialisti che si occupano di veriicare che il farmaco in commercio non abbia delle criticità nella somministrazione su vasta scala Le competenze richieste a chi vuole operare nel settore dipendono molto dal grado di specializzazione Vengono considerate fondamentali la conoscenza dell’inglese e la capacità di lavorare in team e in alcuni casi la frequenza di master o precedenti esperienze all’estero Le lauree richieste sono farmacia, cts, ingegneria biomedica, biologia e materie scientiiche in generale Nell’area produzione si cercano diplomati, preferibilmente periti meccanici o elettronici Un neolaureato guadagna in media 25/30 mila euro lordi annui Mentre per i senior molto dipende dal proilo: le retribuzioni sono comunque più alte che in altri settori e con due o tre anni di esperienza si parte dai 40 mila euro in su a tempo determinato o come agenti monomandatari», specifica Errani. «Contratti che nel 60% dei casi vengono poi trasformati a tempo indeterminato». Momento no invece per gli informatori scientifici del farmaco che stanno vivendo una fase di crisi dovuta perlopiù a «vecchie logiche di commercializzazione dei farfar maci», sottolinea Errani. Per ridurre i costi legati a questa figura una curiosità è che alcune aziende hanno introdotto l’informatore scientifico da remoto che comunica con il medico via telefono o tramite e-mail. Molto richiesti sono poi gli addetti al settore regolatorio, «ossia coloro che si occupano della supervisione delle procedure per immettere in commercio un farmaco», prosegue Cusina. Senza scordare l’area del controllo della qualità «dove molto gettonati sono i profili di quality control analyst e quality control manager». Nell’area manufacturing c’è invece una grande domanda di «personale da inserire nella produzione», aggiunge il pharma & med devices division manager di Gi Group. «Il tipo di produzione che si deve affrontare è particolare e le aziende preferiscono per questo orientarsi verso periti meccanici o elettronici». Un’altra area dove sono richiesti nuovi ingressi è poi quella della farmacovigilanza, dove ci si occupa della sorveglianza dei farmaci che sono in commercio, «cioè di verificare che il farmaco non abbia delle criticità nella somministrazione su vasta scala», spiega Cusina. Le laurea richieste sono quelle in farmacia, biologia, cts, ingegneria biomedica. Livelli retributivi e competenze. Le competenze per operare nel settore «dipendono molto dal grado di specializzazione», sottolinea Cusina. Anche se vengono considerate fondamentali la conoscenza dell’inglese e la capacità di lavorare in team e «in alcuni casi la frequenza di master o precedenti esperienze all’estero». Mentre sul fronte retributivo, «un neolaureato guadagna in media 25/30 mila euro lordi annui», specifica Errani. Per i senior, invece, molto dipende dal profilo: «Anche se in linea generale le retribuzioni sono più alte che in altri settori e con due o tre anni di esperienza si parte dai 40 mila euro in su». STUDIO La formazione è una priorità strategica Nelle aziende del settore farmaceutico la formazione è al top delle priorità: tutte, infatti, investono nell’aggiornamento dei propri collaboratori. Lo rivela lo studio «Analisi e valutazione delle esigenze in ambito formativo dell’area pharma», condotto dall’università Milano-Bicocca e da Adecco Formazione, che ha coinvolto venti responsabili delle risorse umane delle principali aziende del settore medicale in Italia. Secondo l’indagine, in particolare, la maggioranza del campione (76,2%) ritiene che nel comparto farmaceutico la formazione sia adeguata e sufficiente: tutte le aziende intervistate hanno attivato almeno un intervento formativo, mentre quasi la metà ne ha avviati oltre venti nell’ultimo anno. Tra le attività, le principali appartengono all’ambito regolatorio, con corsi sulla sicurezza, sulla privacy, sulla gestione delle gare d’appalto, sulla fiscalità, sulle norme ambientali, sulla farmacovigilanza e sulle novità in materia di accordi stato-regioni, adottati dal 57,1% del campione. Pari attenzione è riservata anche all’ambito tecnicoscientifico: il 57,1% del campione ha fatto ricorso alla formazione tecnica, a quella sull’utilizzo delle strumentazioni, al training scientifico sui prodotti e alla formazione sulle patologie. Mentre in ambito manageriale, il 52,4% ha attivato interventi formativi in materia di sviluppo delle capacità acquisite, di leadership, di team building e di individual e team coaching. A riscuotere meno successo è invece l’area del marketing, alla quale riserva interventi formativi il 38,1% degli intervistati. In ottica futura, poi, il 55% dei responsa- bili della formazione aziendale in area pharma si reputa molto e abbastanza d’accordo con l’esigenza di un approccio formativo innovativo nella gestione e nello sviluppo delle strutture e delle figure aziendali in ambito manageriale. Proprio la carenza di un management qualificato e reattivo ai cambiamenti del mercato si sta infatti dimostrando il punto debole del settore, storicamente poco competitivo ma che ormai si trova a operare in un mercato economico in crisi. In questo senso, gli ambiti formativi considerati cruciali per il futuro sono lo sviluppo delle relazioni con i clienti e con i medici (60,9%) e la formazione manageriale (52,2%), con una particolare attenzione al market access (26,1%) che funge da trait d’union tra le aziende farmaceutiche e le strutture sanitarie locali. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 46 AZIENDE Lunedì 6 Gennaio 2014 La compagnia aerea potenzia i voli dagli scali di Catania e Comiso Ryanair decolla in Sicilia Dalle nuove rotte arriveranno 1.450 posti Pagina a cura LAURA ROTA DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it M illequattrocentocinquanta nuove assunzioni nel 2014 da parte di Ryanair in Sicilia. La compagnia aerea low cost ha infatti annunciato l’apertura di nuove rotte dagli aeroporti di Catania Fontanarossa e Comiso Magliocco. «Ryanair», ha comunicato Michael O’Leary, a.d. di Ryanair, il 3 dicembre 2013 nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Catania, «è lieta di lanciare sette nuove rotte da Catania per Bologna, Eindhoven, Madrid, Marsiglia, Roma, Torino e Venezia (Treviso), che trasporteranno oltre 1.200.000 passeggeri in più all’anno e sosterranno circa 1.200 posti di lavoro in loco presso l’aeroporto di Catania. Quale compagnia aerea numero uno in Italia, Ryanair è desiderosa di accrescere il traffico, le rotte e i posti di lavoro a Catania. La compagnia», ha continuato O’Leary, «lancerà anche quattro nuove rotte da Comiso per Dublino, Francoforte (Hahn), Kaunas e Pisa, che trasporteranno circa 250.000 passeggeri in più all’anno e creeranno almeno 250 opportunità di occupazione all’aeroporto di Comiso». Si tratta di un dato rilevante, dal punto di vista occupazionale, per il territorio di riferimento. Ai candidati prescelti sono offerti un trattamento economico interessante e opportunità di crescita in un ambiente internazionale, giovane e stimolante. Questo è un momento di rinnovamento e crescita per la compagnia aerea irlandese: lo scorso 26 novembre, infatti, Ryanair ha lanciato tre nuove rotte domestiche in Italia da Roma-Fiumicino, aeroporto che diventerà la base principale per le tratte italiane in partenza dalla capitale, con numerosi voli giornalieri per Catania, Palermo e Lamezia attivi dal 18 dicembre scorso. Importanti innovazioni sono state apportate anche per mi- Volkswagen e Audi aprono ai neolaureati StartUp Europe Italy: prospettive di carriera per giovani laureati italiani. Parte ad aprile 2014 il programma di qualificazione professionale di 24 mesi, che prevede anche corsi di tedesco. Volkswagen AG e Audi AG, con le consociate Audi Automobili Lamborghini, Ducati e Italdesign Giugiaro, offriranno interessanti prospettive. StartUp Europe Italy abbina un’esperienza nelle aziende italiane a una presso una sede Audi o Volkswagen in Germania. Obiettivo del gruppo è assicurarsi la presenza di professionalità italiane nel lungo periodo. Il programma inizierà con un periodo di tre mesi presso una delle aziende italiane, cui farà seguito un piano di sviluppo di 21 mesi presso una sede Audi o Volkswagen in Germania. I laureati italiani potranno così conoscere due società del gruppo. «Sappiamo», afferma Thomas Sigi, membro del Cda per le hr Audi AG, «quanto è complessa l’attuale situazione per molti laureati italiani. Vogliamo dare l’opportunità a questi giovani di partecipare a progetti interessanti e di perfezionarsi a livello internazionale. Trascorsi i due anni di formazione professionale, ci saranno ottime possibilità di essere assunti a tempo indeterminato presso Audi». «Con questa iniziativa», sottolinea Luca de Meo, membro del Cda per le vendite e il marketing Audi AG, «aumentiamo il nostro impegno in Italia in qualità di datori di lavoro: il gruppo Audi già da anni lavora in stretta collaborazione con le sue imprese italiane, grazie a un profondo rapporto di fiducia. Con l’aumentare dell’internazionalizzazione, è per noi sempre più importante acquisire personale qualificato, con una buona formazione alle spalle e con un background interculturale». I giovani laureati in discipline tecniche possono fare domanda online già ora nei siti delle rispettive società. Il sito Audi è www.audi.com/ startupeuropeitaly. gliorare il servizio ai passeggeri, che potranno portare a bordo un secondo piccolo bagaglio a mano, oltre a quello gratuito di cabina, e sono diminuiti i costi di ristampa delle carte di imbarco, da 70 a 15 euro, per chi ha già effettuato il check in online. Gli interessati alle assunzioni di Ryanair in Sicilia possono candidarsi collegandosi al sito www.ryanair.com/it/careers/ job, costantemente aggiornato con le posizioni aperte. Inoltre, la compagnia organizza periodicamente giornate di recruiting per assistenti di volo, indicate sul sito www.crewlink.ie/ it/recruitment-days, dove vengono specificate le date per le prime selezioni in programma, sia in Italia che all’estero. Nel nostro paese, i prossimi recruitment days si svolgeranno il 15 gennaio a Roma, il 16 a Bari, il 21 a Milano-Bergamo e il 30 a Bologna. I partecipanti devono portare due copie del curriculum in inglese e due foto formato tessera, oltre al passaporto con due fotocopie. Inoltre, le donne devono indossare una gonna al ginocchio, una camicia a manica corta e scarpe con il tacco; gli uomini, pantaloni formali e una camicia a manica corta. Nei recruitment days, al momento dell’arrivo viene richiesta la compilazione di un modulo di partecipazione. Segue una presentazione della vita e del lavoro del cabin crew. Solitamente, sono presenti membri dell’equipaggio di cabina per rispondere alle domande dei candidati e per descrivere come si vola sugli aerei Ryanair. A questa prima fase seguono i colloqui di gruppo e individuali. Trenta profili per il gruppo Zucchetti «Il gruppo Zucchetti», dichiara Paola Codecasa, responsabile hr, «tra aziende, professionisti ed enti pubblici conta oltre 95.000 clienti e ha chiuso il 2013 con un fatturato superiore ai 300 milioni di euro. Negli ultimi anni abbiamo continuato ad assumere a un ritmo notevole e questo ci ha permesso di arrivare l’anno scorso a tagliare il traguardo dei 2.500 addetti. Presso la rete distributiva lavorano, solo per le soluzioni Zucchetti, oltre 5.000 dipendenti: pertanto, direttamente o indirettamente, diamo lavoro a oltre 7.000 persone». Sono circa 30 le figure professionali ricercate attualmente da Zucchetti. Per la sede di Lodi: sistemista tuning, neolaureati in ingegneria gestionale o materie economiche, in informatica, analisti programmatori java, consulenti del lavoro; per Erba: neodiplomati e neolaureati in informatica, addetti elaborazione paghe e contributi; per Bologna: addetti assistenza e installazione hardware e sviluppatori per sistemi embedded; per Brescia: assistente product manager e consulente applicativo business in- telligence; per Lainate: funzionario di vendita sistemi di automazione e sicurezza; per Lucca: funzionario di vendita area sport & wellness; per tutta Italia: neodiplomati ragionieri o periti informatici e funzionari di vendita esperti nel settore. «Per dare ai nostri clienti», conclude Codecasa, «soluzioni tecnologiche sempre più performanti, anche nell’attuale periodo di crisi che ha coinvolto pure il settore informatico, l’azienda ha mantenuto continui e regolari programmi di assunzioni di giovani, tutti con contratti a tempo indeterminato. Accademia Zucchetti organizza corsi di formazione dal punto di vista tecnico, normativo, di aggiornamento e per la crescita del personale». Per candidarsi, collegarsi al portale www.zucchetti. it, sezione Lavoro. BREVI Opportunità nel turismo per la prossima stagione estiva offerte da Art & Show, marchio di Project 79, che ricerca animatori per strutture ricettive sul territorio nazionale, da 18 a 30 anni, con conoscenza delle lingue inglese e tedesca, attitudine a lavorare in gruppo, capacità relazionali, disponibili almeno due mesi consecutivi e, preferibilmente, dai quattro ai sei mesi. Curriculum a www.art-show.it, lavora con noi. Stage per addetti al restauro architettonico in Umbria, retribuiti con 700 euro mensili, riservati a otto inoccupati e disoccupati tra i 18 e i 27 anni. L’offerta proviene dalla fondazione Brunello Cucinelli e comprende un corso teorico di tre mesi e un tirocinio di sei in aziende del settore edile. Per partecipare alle selezioni, inviare la domanda entro il 31 gennaio a perugia@ jobitalia.net, con oggetto «Scuola Solomeo». Una Hotels & Resorts offre stage di sei mesi a brillanti laureati in giurisprudenza/economia da inserire nella direzione operativa e sviluppo di Calenzano (Fi), con un compenso di € 500 mensili e buoni pasto. Gli stagisti affiancheranno la direzione nella gestione e verifica dei prezzi e dei documenti necessari al corretto adempimento contrattuale. Curriculum a www.unahotels.it, lavora con noi. Banca Ifis è una realtà dinamica e in costante evoluzione, alla continua ricerca di talenti da inserire nel suo organico. La banca si rivolge sia ai giovani, che forma e fa crescere al suo interno, sia a profili senior. Tra le figure maggiormente ricercate, sales manager, con formazione economica e conoscenza dell’inglese, per lo sviluppo dell’area commerciale. Per candidarsi, www.bancaifis.it, lavora con noi. Nuove opportunità offerte da Gucci, sinonimo del lusso made in Italy. Alcune sono stage nelle sedi di Scandicci e Monsummano Terme: shoe technical process engineering, quality coordinator, production planning control, sviluppo prodotto calzature uomo e donna, shoe pr, special events & photo shoots service, product development RTV, avanzamento produzione prodotto finito. Candidarsi a www.gucci.com/ it, lavora con noi, opportunità. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 47 Lunedì 6 Gennaio 2014 Offro http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lavoro Agenti e Rappresentanti PSICOLOGIA DEL LAVORO Piemonte Agenti Commercio Un empatico pianificatore Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore giochi e scommesse: Agenti Commercio Settore Slot. Le risorse, riportando al proprio responsabile di area, si occuperanno di ampliare il portafoglio clienti attraverso lo sviluppo dell’area assegnata e la promozione di prodotti settore giochi e slot. Si richiede: Partita IVA già aperta o disponibilità ad aprirla; Automuniti; Esperienza nella vendita e passione per il settore; Gradita provenienza dal settore delle sale da gioco o bar e tabacchi; Residenza nell’area regione di interesse. Sede di lavoro: Piemonte e Liguria. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Assicurazioni Piemonte Venditore Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per Agenzia Multinazionale Assicurativa: Venditori Settore Assicurazioni. La risorsa, riportando direttamente al responsabile di Area, si occuperà di: Sviluppare ed acquisire clientela sulla base delle policy e tramite gli strumenti messi a disposizione dal cliente; Sviluppare commercialmente i clienti prospect dell’agenzia; Offrire ai clienti una gestione consulenziale del rapporto oltre che puramente tecnico. Si richiede: Iscrizione alla sezione E dell’Isvap, collaboratori di 3°/4° gruppo; Esperienza pluriennale nella vendita di prodotti assicurativi rami elementari e vita. Il candidato disporrà di un percorso professionale di ineccepibile trasparenza e caratterizzato da crescenti successi. La familiarità con i principali strumenti informatici (sia HW che SW) sarà un elemento indispensabile. Contratto: Partita IVA. Sede di lavoro: Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 OFFRO LAVORO Mi è stata proposta una collaborazione presso un ente della mia città in qualità di coordinatore di progetti di formazione rivolti ad adulti. Vorrei comprendere a fondo quali possano essere mansioni e requisiti necessari. Alberto, Monza Il coordinatore è una figura fondamentale nella progettazione e gestione di programmi formativi i quali dovranno risultare mirati rispetto a specifiche categorie di destinatari e caratterizzati da metodologie in linea con gli obiettivi da raggiungere. I progetti realizzati non dovranno, quindi, risultare generici, bensì costituiti da moduli formativi creati a “misura di allievo”. Ecco perché il coordinatore dovrà mantenere contatti costanti con i docenti del corso in oggetto, sia raccogliendo le loro indicazioni, sia suggerendo, ad esempio, soluzioni comunicative che potrebbero rivelarsi efficaci in relazione ad una particolare utenza (disoccupati, neolaureati, persone che necessitino di interventi di orientamento, tecnici da riqualificare, ecc.), sia, infine, facilitando azioni di raccordo tra gli insegnanti stessi. Tra gli elementi principali che contribuiranno al successo di un intervento didattico vi saranno, infatti, il mantenimento di un elevato livello di motivazione nei partecipanti e la possibilità per gli stessi di partecipare attivamente al progetto. Un buon coordinatore saprà monitorare il percorso in tutte le sue fasi, dalla costituzione del gruppo alla valutazione finale dell’apprendimento, anche attraverso la scelta degli ambiti disciplinari da verificare. Tutto ciò dovrà procedere di pari passo con una serie di considerazioni di ordine economico e relazionale riguardanti il rispetto del budget previsto e la gestione dei rapporti con i committenti di un determinato piano di formazione. Requisiti preziosi per una simile figura professionale saranno la capacità di instaurare relazioni empatiche con i corsisti e con i docenti, un’esperienza precedente nell’ambito della formazione (ad esempio, in qualità di tutor o di progettista) e una preparazione specifica relativamente ai processi di apprendimento. Angelo Boccato – [email protected] Chimico e Farmaceutico Lombardia Informatore scientifico del farmaco Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per nuova azienda che opera nel settore della Medicina Integrata in forte espansione su tutto il territorio nazionale: 1 Informatore Scientifico Del Farmaco. L’agente si occuperà dell’informazione scientifica presso i medici e della consulenza in farmacia. I candidati ideali sono dinamici ed intraprendenti, hanno una forte predisposizione alle sfide, al lavoro per obiettivi, motivazione e passione per il ruolo commerciale. Ottime capacità relazionali, iniziativa e determinazione nel raggiungimento dei risultati unitamente ad una visione imprenditoriale dell’attività completano il profilo. filo I candidati riceveranno la necessaria formazione tecnica sui prodotti ed avranno un supporto costante dalle struttura. Si offre contratto diretto di Agenzia. Area di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Addetto Customer Service Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore chimico-farmaceutico: 1 Addetto Customer Service. La risorsa in riporto al Responsabile del Customer Service svolgerà le seguenti mansioni: gestione clienti esteri; assistenza ammi- IN EDICOLA C CON I SETTORI LE OFFERTE Agenti e Rappresentanti 47 Asssicurazioni 47 Chiimico e Farmaceutico 47 Info ormatica 47 Ingegneri 48 Intrrattenimento 48 Ma anager 48 Meeccanica 50 Mo oda e Lusso 50 nistrrativa, tecnica e commerciale nistrativa, esteri. Si richiede: ai cclienti lienti esteri diploma; ottima conoscenza dipl della lingua inglese e tedesca; esperienza analoga maturata espe preferibilmente in realtà del setprefe tore farmaceutico; ottima conoscenza del Pacchetto Office e di scen SAP. Si offre contratto a tempo SAP determinato con proroghe. Sede dete lavoro: Milano. Gli annunci di la sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate sess possono inviare un dettagliato poss curriculum indicando il rifericurr men mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione l’a al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail Age mice [email protected] Articolo1 Artic Informatica Lazio Help Desk categorie protette Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: Operatore Servizio Clienti Help Desk - Categorie Protette (L.68/99) – Invalidi. La risorsa inserita garantirà la corretta e tempestiva apertura del ticket gestendo direttamente la richiesta dell’Azienda Cliente nel miglior modo possibile, supportandola nella risoluzione di problematiche prevalentemente di carattere tecnico relative all’Hardware e al Software. La risorsa nello svolgimento delle proprie mansioni utilizzerà i canali telefonici, e-mail e remote. L’attività prevede la raccolta della richiesta dell’utente, l’apertura del ticket di riferi- I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalare le proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] periti meccanici/elettrici, promoter commerciale, commerciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del lavoro, responsabili di produzione, perito chimico, proposal engineer, operatori cnc, ingegneri, addetto gestione commesse per Giornale di Brescia commerciali, educatori-educatrici, periti elettronici, programmatore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzinieri, edilizia, financial reporter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, controllo qualità, cassieri per Openjob ingegneri meccanici, ingegneri aerospaziali, ingegneri aeronautici, analista strutturale, analista fluidodinamico, montatori aeronautici, manutentori aeronautici, , ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, comnitari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, ingegneri termotecnici, programmatori macchine cnc, contabili, responsabili di cantiere, ispettori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1 mento, l’analisi della problematica, tica la risoluzione online della stessa o il trasferimento del ticket vs altre strutture (IT e tecnici sul territorio). I suoi interlocutori sono importanti aziende nazionali ed internazionali specializzate nel settore degli apparecchi di intrattenimento (Videolottery e NewSlot). L’assistenza erogata è relativa a: assistenza sui server di sala e sugli apparecchi di intrattenimento; gestione delle problematiche di rete; configurazioni; assistenza contabile; gestione utenze; installazioni dei server e delle Videolottery presso le sale da gioco; collaudi delle sale in collaborazione con il personale di sala ed in presenza dell’Amministrazione autonoma - dei Monopoli di Stato; elaborazione di reportistica. Si richiede: Appartenenza alle Categorie Protette (L.68/99); Diploma o Laurea di primo livello; Conoscenze e competenze informatiche in ambito software e hardware; Ottima conoscenza di: Sistemi operativi Windows XP e Windows 7; Pacchetto Office; Reti Lan; Sistemi Windows Server 2003 e 2008 02/58317598 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 48 (con particolare riferimento alla gestione di connessioni in Terminal Server); Gestione SQL Studio; Browser più diffusi; Tool di CRM e/o Trouble Ticketing (preferibilmente microsoft dynamics). Gradita una buona conoscenza della lingua inglese. Si offre assunzione diretta da parte dell’azienda. Sede di lavoro: Roma, Eur Torrino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Sistemista categorie protette http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it O F F R O L AVO R O Lunedì 6 Gennaio 2014 Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per Divisione Categorie Protette per azienda leader nel settore gaming: Sistemista Categorie Protette (L.68/99) – Invalidi. Si richiede: Appartenenza alle Categorie Protette (L.68/99); Diploma o Laurea - Approfondita conoscenza dei sistemi di server (MS Windows, Server 2003/2008, Linux, Solaris); Approfondita conoscenza degli apparati Cisco (PIX, ASA, ROUTER, SWITCH) Esperienza nell’analisi performance e ottimizzazione dei Database (MS SQL SERVER, MYSQL); 5 anni di esperienza, buone capacità di relazione e problem solving, disponibilità ad effettuare turni, reperibilità, straordinario; Esperienza nella risoluzione di problematiche di amministrazione server; Esperienza amministrativa, seppur minima, in ambiente di server virtualizzati. L’offerta economica e la tipologia contrattuale saranno commisurate al profilo del candidato. Sede di lavoro: Roma. Zona Eur. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail roma-centro@ articolo1.it Articolo1 Piemonte Analista sistemista Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore ITC: 1 Analista Sistemista. La risorsa selezionata sarà inserita in ambito software e system engineering. Si richiede: Laurea in Informatica, Ingegneria Informatica o affini; Pluriennale esperienza nel ruolo di sistemista su ambienti complessi. Comprensione architettura di rete e conoscenza di fondamenti di sicurezza informatica. Ottima conoscenza Linux e/o Unix, di ambieti virtualizzati Vmware e tecnologie Open Source; Esperienza nella progettazione in ambienti web oriented; Competenza su problematiche Guida all’uso di OFFRO LAVORO di system integration; Competenza su strumenti CMS e DMS; Competenze sviluppo soluzioni mobile oriented, utilizzo, integrazione e progettazione framework; Indispensabile conoscenza linguaggi php 5.2 o superiore, Javascript, Jquery, Ajax, SQL, HTML 4 e 5, CSS3; Tool di sviluppo Eclipse, SVN, Ant, Maven, xUnit; DBMS MySql. Ottima conoscenza lingua inglese. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Sviluppatore Java Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore ITC: 1 Sviluppatore Java. La risorsa selezionata sarà inserita all’interno di un team per sviluppo JAVA. Si richiede: Laurea in Informatica o affini; Almeno due anni di esperienza in ruolo analogo; Ottima conoscenza linguaggi php 5.2 o sup., Javascript, Jquery,Ajax,SQL,HTML 4 e 5; CSS 3; Ottima conoscenza tool di sviluppo Edipse, SVN, Ant, Maven, XUnit; DBMS: MYSQL; Buona conoscenza della lingua inglese. Si offre contratto di somministrazione (3-4 mesi) con possibilità di inserimento. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Ingegneri Piemonte mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Intrattenimento Lazio Addetto allo sportello Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: Addetto/A Allo Sportello Settore Scommesse appartenente categorie protette (ART. 18 L.68/99). Il candidato/a si occuperà di accettazione di scommesse sportive e ippiche, della gestione dell’attività di cassa ( apertura e chiusura ), accoglienza clienti. Si richiede una pregressa esperienza in attività a contatto con il pubblico. Orario di lavoro: part time di 26 ore settimanali prevalentemente concentrate nei week end. Requisito indispensabile L’appartenenza alle Categorie Protette secondo la l.68/99 ART. 18. Si offre: Iniziale contratto a tempo determinato di un anno con successiva possibilità di assunzione a tempo indeterminato. CCNL Commercio 5° livello. Sede di lavoro: Via Flaminia Nuova Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi- Manager Lazio Assistant Store Manager Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: 1 Assistant Store Manager. La risorsa, riportando direttamente allo Store Manager, si occuperà di: Partecipare attivamente alle operazioni di vendita; Monitorare l’operato degli addetti alla vendita. Gestire il personale di negozio. Si richiede: Comprovata esperienza nel ruolo; Provenienza dal settore; Ottime doti di leadership; Capacità di gestire risorse e lavorare per obiettivi. Ottima conoscenza della lingua inglese. Flessibilità, attitudine al rapporto con il pubblico e dinamicità completano il profilo. Orario di lavoro: Full time, lunedì – domenica secondo turnistica aziendale. Si offre contratto diretto in azienda con inquadramento contrattuale da definire in fase di colloquio. Sede di lavoro: Roma Centro. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Solution Manager Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: 1 Solution Manager It. La risorsa si occuperà di: Recepire i requisiti di business individuati dai BRM e/o dai clienti interni al fine di progettare, realizzare e mantenere applicazioni e servizi ICT in grado di fornire i livelli di servizio richiesti; Analizzare le esigenze interne e realizzare le soluzioni migliori per il cliente interno (in questo caso le varie Funzioni di Sede, quali ufficio HR, ufficio commerciale e vendite, ufficio amministrativo-credito ecc.). Nello specifico le attività saranno quelle di: Analizzare le esigenze provenienti dai BRM, dai clienti, dalle altre funzioni aziendali e dalle variazioni della normativa di settore; Elaborare requisiti funzio- I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI CANALE 27 Canale 55 7.00 Caffè Affari Le notizie in anteprima dai mercati 9.05 Primo Tempo - Attualità 10.30 Il Tg della Convenienza 11.00 Law&Order - Serie TV 12.40 I Vostri Soldi di C. Signorile 14.00 Un anno di Sport 15.00 Film «Judy Moody and the not bumper summer» Di J. Schultz (2011) 18.00 Law&Order - Serie TV 19.30 Film «Le Avventure di Rocky e Bullwinkle» Con R. De Niro (2001) 21.00 Film «The Breakfast Club» Di J. Hughes (1985) 22.10 Law&Order - Serie TV «Dose letale» 7.00 Caffè Affari Le notizie in anteprima dai mercati 10.00 Linea Mercati Mattina 11.30 Trading Room 11.40 CFD Trading 12.10 Forex Update 12.20 Analisi Tecnica Ospite G. Defendi (MF) 14.30 La Bussola Economica Ospite R. Barbieri (Mizuho International) 15.00 Linea Mercati Wall Street Ospite C. Segre (Assiom Forex) 17.00 Linea Mercati Pomeriggio 18.00 Report - Il Tg della Finanza 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Italia Tg Oggi 8.00 Class Horse Tg Natale 9.50 Premio Longines Le Signore dell’Ippica «Da Roma, la XIII Edizione» 11.25 Trekking di Aleramo «In sella nelle terre del Monferrato» 12.45 Campioni a casa Hetzel «Da Goch, in Germania» 14.25 Longines Cup Barcellona Commento di Paolo Sareni 19.45 Special Class: Prima della Scala «L’inaugurazione della stagione teatrale a Milano» 20.45 Rolex Gran Slam «Da Ginevra, la 53° edizione del CHI5*» 23.50 Class Horse Tg Natale Stagista ingegnere meccanico Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda operante nel settore automotive: Stagista Ingegnere Meccanico. Si richiede: Laurea in Ingegneria Meccanica o similari; Conoscenza CAD, CATIA, UG; Buona conoscenza della lingua inglese; Disponibilità a brevi trasferte. Contratto: stage 3+3 mesi con possibilità di inserimento. Orario di lavoro: full time. Sede di lavoro: Rivoli (TO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Canale 56 Design&Living Il gusto del Made in Italy Top Lot Le aste in diretta Ride&Drive Tutte le novità per un viaggio straordinario My Tech La tecnologia utile di tutti i giorni Tempo di Lusso Vivere e conoscere ciò che fa la differenza Sapori&Profumi Ecco le eccellenze culinarie Art TV Il mondo dell’arte Class Life Tg Le notizie dal mondo della moda Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del lavoro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di 7.00 Onda del Mattino Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti Ladies 9.00 I Concerti di Radio Classica 16.00 Top 10 La Classifica dei migliori dischi a tema Fashion Dream 18.00 Acquarello Breakout 19.00 I Concerti di Radio Classica Models Milano Il docu-reality sulla vita e la moda delle modelle 00.00 Onda della Notte Models New York Il docu-reality sulla vita e la moda delle modelle Hair Secret lavoro evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale www.radioclassica.com A partire dalle 7: dovrà semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente. e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale. Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it O F F R O L AVO R O Lunedì 6 Gen Gennaio 2014 49 www.ram-ai.com APF-Linea bilanciata APF-Linea europea APF-Linea mondiale APF-Linea nord america Seven Stars Invest 03/01/2014 50,2400 03/01/2014 95,6900 03/01/2014 54,8900 03/01/2014 94,0800 03/01/2014124,5900 Valori al 02/01/2014 RAM (Lux) Systematic Funds Valori al 02/01/2014 Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143 Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5 EMG Ivy Asset Strategy A (EUR) EUR 1357,68 www.aspecta.it Em Mkts Eq B($) Em Mkts Eq F($) Em Mkts Eq J(Chf) Em Mkts Eq L Em Mkts Eq O European Equities B European Equities C(Chf) European Equities D($) European Equities F European Equities H Long/Short Em.Mkts Eq B ($) Long/Short Em.Mkts Eq E Long/Short European Eq B Long/Short European Eq D ($) North American Eq. B($) North American Eq. E North American Eq. F($) North American Eq. G North American Eq. H($) USD USD CHF EUR EUR EUR CHF USD EUR EUR USD EUR EUR USD USD EUR USD EUR USD 158,50 155,96 133,10 150,14 151,46 300,04 271,68 296,5800 290,51 282,84 112,12 111,11 117,47 117,77 205,86 193,9200 200,3300 187,4400 189,1000 Div Income D Div Income E Div Income F Div Income H Quality Bond Fund D Quality Bond Fund E Quality Bond Fund F Quality Bond Fund H USD EUR EUR USD USD EUR EUR USD 128,81 130,70 128,25 126,65 132,47 133,26 129,53 128,87 RAM (Lux) Tactical Funds POLAR CAPITAL FUNDS Comparto Classe di Azioni Global Technology EUR GBP USD EUR GBP USD Polar Japan Fund USD GBP JPY UK Absolute Return Class A EUR Class A GBP Class A USD Class I EUR Class I GBP Class I USD http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Healthcare Opportunities NAV Valori al 16,59 31/12/2013 13,7900 31/12/2013 22,8400 31/12/2013 14,09 11,7200 10,8800 22,58 13,7100 2374,7000 12,22 10,2523 16,5042 12,5050 10,4927 16,8911 31/12/2013 31/12/2013 29/05/2012 30/12/2013 30/12/2013 30/12/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 Chiara Vita S.p.A. Via Gaggia, 4 20139 Milano Entra in Chiara Vita con il tuo Smartphone UNIT LINKED www.polarcapital.co.uk MetLife Europe Limited Rappresentanza Generale per l’Italia Via Andrea Vesalio n. 6 00161 Roma UNIDESIO 760071 11,859 27/12/2013 UNIDESIO 760106 11,3650 27/12/2013 UNIDESIO 760170 11,1730 27/12/2013 UNIDESIO 760072 11,244 27/12/2013 UNIDESIO 760109 11,3040 27/12/2013 UNIDESIO 760173 10,9960 27/12/2013 11,1700 27/12/2013 UNIDESIO 760073 11,286 27/12/2013 UNIDESIO 760110 10,8480 24/05/2013 UNIDESIO 760174 UNIDESIO760074 12,0000 27/12/2013 UNIDESIO 760124 11,498 26/07/2013 UNIDESIO 760179 10,933 27/12/2013 UNIDESIO 760075 12,521 27/12/2013 UNIDESIO 760125 11,5220 27/12/2013 UNIDESIO 760180 11,1090 27/12/2013 UNIDESIO 760077 11,4000 27/12/2013 UNIDESIO 760129 11,698 27/12/2013 UNIDESIO 760181 11,1780 27/12/2013 UNIDESIO 760078 11,0030 27/12/2013 UNIDESIO 760130 10,8280 27/12/2013 UNIDESIO 760182 7,8850 27/12/2013 UNIDESIO 760183 10,760 27/12/2013 UNIDESIO 760184 10,7260 27/12/2013 UNIDESIO 760185 10,7310 27/12/2013 UNIDESIO 760186 10,6710 27/12/2013 UNIDESIO 760187 10,9450 27/12/2013 UNIDESIO 760188 10,6560 08/11/2013 UNIDESIO 760189 10,9520 27/12/2013 UNIDESIO 760191 10,375 27/12/2013 UNIDESIO 760192 11,0240 27/12/2013 UNIDESIO 760079 Valorizzazione al: 02/01/14 11,2400 27/12/2013 UNIDESIO 760133 11,1520 29/11/2013 UNIDESIO 760080 11,1700 27/12/2013 UNIDESIO 760137 10,6250 27/12/2013 MetLife Liquidità 1,000 MetLife Protezione in Crescita 80% 1,148 UNIDESIO 760082 10,6710 27/12/2013 UNIDESIO 760139 11,557 27/12/2013 MetLife Protezione in Crescita 70% 1,213 MetLife Protezione in Crescita 90% 1,073 UNIDESIO 760085 10,7020 27/12/2013 UNIDESIO 760140 11,5060 27/12/2013 UNIDESIO 760087 12,0560 27/12/2013 UNIDESIO 760141 10,2990 27/12/2013 UNIDESIO 760088 11,1870 27/12/2013 UNIDESIO 760145 11,7570 27/12/2013 UNIDESIO 760091 11,6410 27/12/2013 UNIDESIO 760147 11,3800 27/12/2013 UNIDESIO 760092 11,3170 16/08/2013 UNIDESIO 760149 11,3540 27/12/2013 UNIDESIO 760095 10,5170 27/12/2013 UNIDESIO 760150 11,3550 27/12/2013 UNIDESIO 760193 11,0070 27/12/2013 UNIDESIO 760096 10,8550 27/12/2013 UNIDESIO 760156 10,283 27/12/2013 UNIDESIO 760198 7,5870 27/12/2013 UNIDESIO 760097 11,304 15/03/2013 UNIDESIO 760157 11,6080 27/12/2013 UNIDESIO 760201 10,715 27/12/2013 UNIDESIO 760098 11,700 27/12/2013 UNIDESIO 760158 10,2080 27/12/2013 UNIDESIO 760202 11,1040 27/12/2013 UNIDESIO 760099 11,4610 27/12/2013 UNIDESIO 760159 11,2180 27/12/2013 UNIDESIO 760203 11,7690 27/12/2013 UNIDESIO 760100 11,3300 27/12/2013 UNIDESIO 760160 10,9840 27/12/2013 UNIDESIO 760205 10,6410 27/12/2013 UNIDESIO 760102 10,867 27/12/2013 UNIDESIO 760163 10,1420 27/12/2013 UNIDESIO 760206 10,4390 27/12/2013 UNIDESIO 760104 10,8160 27/12/2013 UNIDESIO 760167 10,874 27/12/2013 UNIDESIO 760210 10,809 27/12/2013 UNIDESIO 760105 10,7310 27/12/2013 UNIDESIO 760169 11,7390 27/12/2013 UNIDESIO 760216 10,039 27/12/2013 Alico Monet. Protetto Alico P.P. Eur 2013 Alico P.P. Eur 2014 Alico P.P. Eur 2015 Alico P.P. Eur 2016 Alico P.P. Eur 2017 Alico P.P. Eur 2018 Alico P.P. Eur 2019 Alico P.P. Eur 2020 Alico P.P. Eur 2021 Alico P.P. Eur 2022 Alico P.P. Eur 2023 Alico P.P. Eur 2024 Alico P.P. Eur 2025 Alico P.P. Eur 2026 Alico P.P. Eur 2027 Alico P.P. Eur 2028 Alico P.P. Eur 2029 Alico P.P. Eur 2030 Alico P.P. Eur 2031 Alico P.P. Eur 2032 Alico P.P. Usa 2013 Alico P.P. Usa 2014 Alico P.P. Usa 2015 Alico P.P. Usa 2016 Alico P.P. Usa 2017 Alico P.P. Usa 2018 Alico P.P. Usa 2019 Alico P.P. Usa 2020 Alico P.P. Usa 2021 Alico P.P. Usa 2022 Alico P.P. Usa 2023 Alico P.P. Usa 2024 Alico P.P. Usa 2025 Alico P.P. Usa 2026 Alico P.P. Usa 2027 Alico P.P. Usa 2028 Alico P.P. Usa 2029 Alico P.P. Usa 2030 Alico P.P. Usa 2031 Alico P.P. Usa 2032 Alico P.P. Global 2013 Alico P.P. Global 2014 Alico P.P. Global 2015 Alico P.P. Global 2016 Alico P.P. Global 2017 Alico P.P. Global 2018 Alico P.P. Global 2019 Alico P.P. Global 2020 Alico P.P. Global 2021 Alico P.P. Global 2022 Alico P.P. Global 2023 Alico P.P. Global 2024 Alico P.P. Global 2025 Alico P.P. Global 2026 Alico P.P. Global 2027 Alico P.P. Global 2028 02/01/14 31/12/13 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 31/12/13 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 31/12/13 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 1,107 1,021 1,017 0,993 1,009 1,021 1,041 1,050 1,054 1,068 1,059 1,073 1,034 1,011 1,203 1,033 0,931 1,013 1,036 1,047 1,029 1,025 1,030 1,045 1,081 1,076 1,113 1,132 1,131 1,174 1,133 1,152 1,074 1,098 1,311 1,093 1,020 1,086 1,115 1,139 1,102 1,012 1,009 0,991 1,016 0,958 1,057 1,120 1,072 1,089 1,050 1,076 1,043 1,038 1,237 1,008 0,930 Alico P.P. Global 2029 Alico P.P. Global 2030 Alico P.P. Global 2031 Alico P.P. Global 2032 Alico Prot.Trim. Eur Alico Prot.Trim. Usa Alico Gest.Bilanc.Glob Alico Gest.Cresc.Glob Alico Gest.Azion.Glob Alico Gest.Bilanc.Eur Alico Gest.Cresc. Eur Alico Gest.Azion. Eur Alico Aper.Indiciz.Eur Alico Aper.Indiciz.Usa Alico Aper.Indiciz.Glo Alico Aper.Indiciz.Ita Alico Liquidita’ Alico R. Prudente Alico R. Bilanciato Alico R. Crescita Alico R. Multi Comm. Alico Multi Comm. Alico R. Peak Usa 2013 Alico R. Peak Usa 2014 Alico R. Peak Usa 2015 Alico R. Peak Usa 2020 Alico R. Peak Usa 2025 Alico R. Peak Usa 2030 Alico R. Peak Usa 2035 Alico R. Peak Eur 2013 Alico R. Peak Eur 2014 Alico R. Peak Eur 2015 Alico R. Peak Eur 2020 Alico R. Peak Eur 2025 Alico R. Peak Eur 2030 Alico R. Peak Eur 2035 Alico R. Peak Asia 2013 Alico R. Peak Asia 2014 Alico R. Peak Asia 2015 Alico R. Peak Asia 2020 Alico R. Peak Asia 2025 Alico R. Peak Asia 2030 Alico R. Peak Asia 2035 Alico Sec. Acc. 2016 Alico Sec. Acc. 2017 Alico R. Sec. Acc. 2017 Alico P.P. Asia 2013 Alico P.P. Asia 2014 Alico P.P. Asia 2015 Alico P.P. Asia 2020 Alico P.P. Asia 2025 Alico P.P. Asia 2030 Alico P.P. Asia 2035 Alico Long Investment Alico Energy Alico Agriculture Alico Metals 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 31/12/13 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 31/12/13 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 31/12/13 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 31/12/13 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 02/01/14 1,023 1,012 1,054 1,015 1,081 1,076 1,286 1,285 1,308 1,325 1,277 1,339 0,981 1,274 1,100 0,779 1,088 1,135 1,058 1,062 0,729 0,760 1,026 1,039 1,037 1,093 1,095 1,083 1,028 1,063 1,043 1,074 1,120 1,110 1,133 1,027 1,087 1,087 1,124 1,207 1,240 1,276 1,194 0,980 1,084 1,120 1,105 1,119 1,148 1,215 1,222 1,207 1,197 0,701 0,343 0,574 0,594 www.metlife.it UNIT LINKED - FONDI INTERNI AZZOAGLIO CONSERVATIVO AZZOAGLIO DINAMICO AZZOAGLIO EQUILIBRATO UNIDESIO PRUDENTE UNIDESIO MODERATO UNIDESIO ATTIVO UNIDESIO VIVACE OBBLIGAZIONARIO MISTO AZIONARIO EURO AZIONARIO GLOBALE 6,3400 4,9380 6,0540 11,1220 10,9620 10,8640 10,3140 10,3690 8,7840 10,3000 27/12/2013 27/12/2013 27/12/2013 27/12/2013 27/12/2013 27/12/2013 27/12/2013 27/12/2013 27/12/2013 27/12/2013 BILANCIATO 10,5970 CONSERVATIVE 10,3440 27/12/2013 27/12/2013 BOND MIX 10,4410 27/12/2013 BALANCED 10,9140 27/12/2013 GLOBAL EQUITY 12,4980 27/12/2013 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2690 27/12/2013 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,7190 27/12/2013 UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 10,5370 27/12/2013 UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 12,2880 27/12/2013 INDEX LINKED PIP - FONDI INTERNI INDEX TOP 22 120,0000 18/11/2013 A+/S&P PREVIMISURATO 12,8770 27/12/2013 THREE 2009 101,5600 31/07/2013 AA-/S&P PREVIBRIOSO 11,7900 27/12/2013 INDEX SIX 2009 103,4460 30/10/2013 AA-/S&P PREVIDINAMICO 12,7910 27/12/2013 FTSE MIB 98,2560 02/01/2014 FTSE MIB 2010 97,3070 02/01/2014 EUROSTOXX 50 - 2010 99,5370 02/01/2014 DUAL INDEX - 2013 88,7810 02/01/2014 INDEX EURO DIVIDEND - 2013 FPA - LINEE 89,8180 LINEA 1 LINEA 1 - FASCIA A LINEA 1 - FASCIA B LINEA 2 LINEA 2 - FASCIA A LINEA 2 - FASCIA B LINEA 3 LINEA 3 - FASCIA A LINEA 3 - FASCIA B 02/01/2014 INDEX TRENTA 2011 105,9230 02/01/2014 INDEX FOUR E 50 - 2011 105,2060 02/01/2014 INDEX STOXX EUROPE - 2011 104,1620 02/01/2014 EUROSTOXX 50 - 2012 102,8760 02/01/2014 12,0130 12,4270 12,1250 11,9910 12,2270 12,2850 11,9250 12,0790 12,9500 Helvetia Compagnia Italo-Svizzera di Assicurazioni sulla Vita S.p.A. Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano INDEX LINKED Entra in Helvetia con il tuo Smartphone UNIT LINKED - FONDI INTERNI SCK DYNAMIC 100,00 14/06/2013 A+/S&P S&BRIC 8-40 108,00 10/07/2013 A2/S&P S&BRIC 8-40 SECOND EDITION 124,31 10/07/2013 A2/S&P HELVETIA 4-30 104,81 02/01/2014 HELVETIA WORLD EQUITY 122,1200 HELVETIA EUROPE BALANCED 187,1500 31/12/2013 HELVETIA WORLD BOND 212,1100 31/12/2013 HELVETIA GLOBAL BALANCED 157,5900 31/12/2013 HELVETIA GLOBAL EQUITY 104,8300 31/12/2013 ATTIVO SPECIFICO HELVETIA QUATTRO.10 30/11/2013 30/11/2013 30/11/2013 30/11/2013 30/11/2013 30/11/2013 30/11/2013 30/11/2013 30/11/2013 100,6424 31/12/2013 FPA - LINEE 02/01/2014 PIP - FONDI INTERNI LINEA GARANTITA 11,8740 30/11/2013 LINEA BILANCIATO 12,5780 30/11/2013 HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 11,1400 31/12/2013 LINEA OBBLIGAZIONARIO 11,7420 30/11/2013 HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 11,1400 31/12/2013 LINEA AZIONARIO 9,1590 30/11/2013 www.helvetia.it www.chiaravita.it 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 50 O F F R O L AVO R O Lunedì 6 Gennaio 2014 nali, documenti di analisi, progetti e specifiche tecniche da affidare a analisti di sistema e sviluppatori di software per la manutenzione evolutiva correttiva e migliorativa della soluzione tecnica adottata dall’azienda; Coordinare le attività di sviluppo e l’implementazione dei requisiti tecnici; Controllare, testare e collaudare i nuovi rilasci della soluzione tecnica; Interfacciarsi con i partner tecnologici/fornitori dell’azienda; Assicurare l’efficienza delle soluzioni di produttività dei dipendenti tra cui postazioni di lavoro, stampanti, centralino telefonico, posta elettronica, etc.; Partecipare all’elaborazione del budget per la manutenzione della soluzione tecnica adottata dall’azienda. Si richiede: Laurea in Ingegneria e/o Informatica; Almeno 5 anni di esperienza come Project manager in ambito IT, svolta presso realtà informatiche o di consulenza; conoscenza delle principali fasi del ciclo di vita di un sistema informativo; conoscenza della best practice nella redazione della documentazione di progetto; conoscenza approfondita della suite Office di Microsoft ed in particolare di Project e Visio. Ottime capacità organizzative, problem solving, orientamento alla gestione di clienti interni. Si offre: contratto a Tempo Indeterminato - 1° liv Commercio Ral tra i 40 e 45k. Sede di lavoro: Roma. Zona Centro. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – email [email protected] Articolo1 Meccanica Lombardia Manutentore elettromeccanico Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda del settore Metalli: 1 Manutentore Elettromeccanico. La risorsa si occuperà di: riparazione straordinaria di componenti elettrici, elettrovalvole e oleodinamica; montaggio degli impianti dell’officina; manutenzione del parco carrelli elevatori elettrici (compreso lavaggio e verniciatura semestrale); verifica dell’andamento delle commesse e aggiornamento schede di manutenzione. Si richiede: diploma tecnico; esperienza pregressa nel ruolo; uso del carrello elevatore; buona conoscenza dei principali applicativi informatici. Si offre contratto iniziale di 15 giorni più proroghe. Sede di Lavoro: Novate Milanese (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Responsabile di officina autoriparazioni Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda: 1 Responsabile di Officina Autoriparazioni. La risorsa si occuperà di: pianificazione attività dell’officina; supporto ai tecnici assistenza; gestione del personale. Si richiede: diploma tecnico; esperienza pregressa nel ruolo; competenze tecniche in ambito di riparazione veicoli; spiccate doti organizzative e di leadership; buona conoscenza pacchetto Office. Si offre contratto a tempo determinato. Sede di Lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail micentro@ articolo1.it Articolo1 Piemonte Disegnatore meccanico Solidwork Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: 1 Disegnatore Meccanico Solidwork. La risorsa sarà inserita all’interno dell’ufficio tecnico si occuperà di: Disegno tecnico tramite CAD e Solidwork; Certificazione Qualità ISO 9000; Rapporto clienti e fornitori. Si richiede: Diploma o laurea ambito meccanico; Autonomia; Affidabilità; Ottimo utilizzo Cad 2 D 3D e Solidwork; Esperienza certificazione qualità. Si offre contratto di somministrazione full time 40 ore settimanali con possibilità di inserimento e crescita in ruolo tecnico commerciale. Sede di lavoro: Torino Nord. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Responsabile di linea Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda: 1 Responsabile di Linea - Capo Turno. La risorsa sarà inserita all’interno del punto affiancherà il capo officina. Si richiede: Diploma settore meccanico; Esperienza almeno triennale in mansione analoga presso azienda di dimensione medio piccola; Capacità di gestione di una squadra di lavoro; Capacità di problem solving. Si offre contratto di somministrazione full time 40 ore settimanali con possibilità di inserimento e crescita professionale. Sede di lavoro: Torino Nord. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Moda e Lusso Lazio Sales Assistant Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: Sales Assistant Madrelingua Cinese. La risorsa, rispondendo direttamente allo Store manager, si occuperà di: Assistere la clientela italiana e internazionale nelle operazioni di acquisto; Accogliere la clientela ed informarla, presentando l’articolo e orientarla sull’acquisto; Svolgere l’attività di cassa, visual e magazzino. Si richiede: Ottima conoscenza della lingua inglese; Madrelingua cinese; Ottima dialettica; Esperienza pregressa di almeno 2 anni in attività di vendita in contesti affini al lusso; Proattività, energia e forte passione per la vendita. Orario di lavoro: full time. Si offre: tipologia contrattuale e retributiva commisurate all’esperienza del candidato. Sede di lavoro: Roma Centro. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Sales Assistant madrelingua cinese Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per brand settore lusso: 2 Sales Assistant Madrelingua Cinese. Le risorse, riportando direttamente allo Store Manager, saranno inserite in una boutique in prossima apertura e si occuperanno di: Assistere la clientela italiana e internazionale nelle operazioni di acquisto; Accogliere la clientela, informarla presentando l’articolo e orientarla sull’acquisto; Svolgere attività di cassa, visual e magazzino. Si richiede: Madrelingua cinese mandarino; Ottima conoscenza della lingua inglese; Esperienza pregressa in attività di vendita; Proattività, energia e una forte passione per la vendita completano il profilo. Si richiede disponibilità immediata a lavorare full time e su turnazione comprendente anche domeniche e festivi. Orario di lavoro: full time. Si offre contratto di somministrazione iniziale con possibilità di proroghe e di inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Fiumicino Aeroporto Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail fashion@ articolo1.it Articolo1 Liguria Sales Assistant cinese Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per prestigiosa boutique di gioielli e accessori: Sales Assistant Cinese. La figura, riportando direttamente al boutique manager, si occuperà di gestire la vendita con clientela italiana ed internazionale. Si richiede: ottima conoscenza lingua italiana, cinese e inglese; predisposizione a contesti di lusso; minima esperienza nella mansione. Si offre inserimento diretto in azienda. Orario: full time. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail fashion@ articolo1.it Articolo1 Milano (zona centro). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Toscana Modellista piccola pelletteria Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: 1 Modellista Piccola Pelletteria. La risorsa, interfacciandosi con l’Ufficio Stile, estrapola l’idea dal disegno dello stilista e la trasferisce su carta per ricreare un modello di piccola pelletteria. Si richiede: esperienza di almeno 10 anni nel ruolo, con specializzazione piccola pelletteria e cinture; buona conoscenza utilizzo CAD (Catia o Mozart) e capacità disegno a mano; buona predisposizione a lavorare in team; forti competenze tecniche relative alla realizzazione, produzione e cucitura dei prodotti. E’ previsto inserimento diretto in azienda (Ral commisurata all’esperienza). Sede di lavoro: Scandicci (Fi). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected] Articolo1 Addetto taglio pelle Senior Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per: 1 Addetto Taglio Pelle Senior; 2 Addetti Taglio Pelle. La figura SENIOR si occuperà di: controllare e certificare la pelle (anche grandi pellami); individuare e rilevare zone difettate, zone di alta qualità e le differenze nelle diverse parti; registrare, tramite strumento al laser, i dati rilevati in specifico programma su computer. È richiesta profonda conoscenza della pelle e pluriennale espe rienza nella mansione. Le figure più JUNIOR si occuperanno di: tagliare parti di pellame seguendo le indicazioni derivanti da chi ha già analizzato il pellame; eseguire tagli sia a mano che tramite macchinario in cui sono stati inseriti i dati in precedenza. È richiesta esperienza di almeno 7-8 anni nel ruolo, nelle attività di taglio a mano e nell’utilizzo di strumenti e macchinari specifici alla mansione. Sede di lavoro: Scandicci (Fi). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail fashion@ articolo1.it Articolo1 Ispettore piccola pelletteria Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: Ispettore - Piccola Pelletteria. La risorsa, si occuperà di garantire gli standard di qualità (di prodotto e di processo) nella produzione di piccola pelletteria. A partire dall’approvvigionamento dei materiali, dovrà supervisionare ogni fase del processo di lavorazione e contribuire così all’ottimizzazione dei prodotti, garantendo una migliore gestione dei costi, la rispondenza agli standard internazionali e la riduzione dei tempi di produzione e di consegna. In particolare si occuperà di: svolgere prove tecniche per controllare i semilavorati e prodotti finiti; valutazione eventuali difetti; proposta di accorgimenti tecnici in base alle imperfezioni riscontrate; definizione, insieme all’ufficio prodotto / stile degli standard di qualità attesi; verifica della corrispondenza delle caratteristiche dei prodotti con quelle dei campioni ordinati; collaudo a campione dei prodotti finiti; attraverso la garanzia di qualità degli approvvigionamenti e l’organizzazione dei processi di controllo, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di efficacia ed efficienza dell’intero sistema produttivo. Si richiede: pluriennale esperienza nel ruolo (almeno 8/10 anni), autonomia conoscenza dei materiali utilizzati, dei fornitori e dei prodotti (piccola pelletteria), buona dimestichezza strumenti informatici in particolare per la preparazione di report e schede tecniche. Sede di lavoro: Firenze. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail fashion@ articolo1.it Articolo1 Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected] Lombardia Sales Assistant madrelingua araba Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per prestigioso brand di abbigliamento e accessori: 1 Sales Assistant Madrelingua Araba. La risorsa, riportando direttamente al Boutique Manager, si occuperà di: vendita assistita; gestione relazioni con i clienti di lingua araba, italiani ed internazionali. Si richiede: esperienza nel ruolo maturata presso brand di lusso; buona conoscenza della lingua inglese e a della lingua italiana (i colloqui di selezione si terranno in inglese e in italiano); ottime doti relazionali, affidabilità, serietà;standing adeguato al ruolo; disponibilità immediata full-time (40 h settimanali, su turni da lunedì a domenica, 5 giorni su 7). Si offre contratto a tempo determinato con prospettiva di assunzione a tempo indeterminato. Ral: 4° livello CCNL Commercio. Sede di lavoro: Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209) Direttore Marino Longoni (02-58219207) Redazione: Silvana Saturno (02-58219378) Roxy Tomasicchio (02-58219335) Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile) ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374. 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