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IN EVIDENZA
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Fisco/1 - Imposte locali, Tasi a tutto
campo: anche le aree scoperte fra gli
immobili assoggettati al tributo
Trovato a pag. 6
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
Fisco/2 - Immobili agricoli, raffica di sconti: dal
2014 niente Imu sui fabbricati rurali strumentali
Barbero a pag. 7
Fisco/3 - Transazioni
transfrontaliere, nel B2B
scatta il reverse charge. Tutte le regole
da seguire per individuare il debitore
d’imposta
Ricca da pag. 9
Contenzioso tributario - Errori indotti dalle istruzioni del Fisco? La Ctr
di Roma chiarisce: si paga l’imposta
ma non le sanzioni.
Fuoco a pag. 11
Impresa/1 - Fondi europei Horizon 2020: è
l’ora della pianificazione
per candidarsi ai bandi.
Per le imprese ci sono 70
miliardi di euro
Lenzi da pag. 12
Impresa/2 - Licenziamenti, ticket più
caro: il datore di lavoro che lascia a casa
il lavoratore deve all’Inps 489,61 euro
per ogni anno di anzianità aziendale
Cirioli a pag. 15
Ambiente - Sistri e Mud in coppia anche nel 2014: si avvicina il debutto del
nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti
per il secondo contingente di soggetti
obbligati
Dragani a pag. 17
Codice della strada - Dal
rinnovo della patente ai parcheggi a pagamento: con
il nuovo anno, aggiornate
diverse regole e procedure
per gli automobilisti
Manzelli-Santi da pag.
18
Previdenza - È tempo di assegni familiari: entro il 31 gennaio le istanze per
ottenere i 1.800 euro di sussidio erogati
dai comuni
De Lellis a pag. 20
Spendere meglio - Corsi universitari
e master: arrivano i prestiti a tassi
contenuti
per sostenere i
cont
giovani
che studiano
gio
Di Palma a pag. 23
Documenti
- Le senD
tenze
delle commissioni
t
tributarie
su abuso del
tr
diritto,
dirit lite temeraria, rettifiche comparative
www.italiaoggi.it/docio7
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Sette
IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE
Contributi Inps a perdere
I versamenti alla gestione separata di un mln di lavoratori (soprattutto co.co.pro.)
sono inutili, perché non consentiranno loro di maturare il diritto a una pensione
MARINO LONGONI
[email protected]
DI
C
i sono in Italia un milione di lavoratori
che stanno versando contributi previdenziali, anche piuttosto salati, ma inutilmente. Non riusciranno mai, infatti, a
maturare il diritto a una pensione. Si tratta della quasi totalità dei lavoratori a progetto, dei lavoratori autonomi occasionali,
dei collaboratori parasubordinati e altre
categorie di minor rilevanza. Insomma di
quasi tutti i lavoratori che versano i loro
contributi alla gestione separata Inps.
Il problema di costoro è tutto richiuso
in un concetto piuttosto tecnico, quello di
«minimale contributivo». In sostanza a
loro viene accreditato un mese di contributi, validi ai fini pensionistici, solo se dichiarano un reddito di almeno 1.295 euro
al mese, e su questo ci versano i relativi
contributi (nel 2014 l’aliquota è salita al
28,72%). Se il loro reddito è invece, per
esempio, la metà di questa cifra, ci vorranno due mesi di lavoro per mettere insieme
un mese di contributi. E così via. A parte
gli amministratori, la stragrande maggioranza di coloro che versano alla gestione
separata non arriva a questi livelli di reddito. Quindi rischia seriamente di versare
contributi senza riuscire mai a maturare
un diritto alla pensione. Ma siccome il
peggio non ha mai fine, nei prossimi anni
l’aliquota contributiva, che già è salita dal
10 al 28% in meno di vent’anni, è destina-
ta ad arrivare al 33% entro
il 2018. Aumentando così i
contributi versati a perdere.
In pratica un furto legalizzato nei confronti di una
categoria di lavoratori, soprattutto giovani, che evidentemente non può contare su tutele sindacali o
politiche. Una generazione
persa dal punto di vista lavorativo, ma che tra qualche anno, quando arriverà
intorno ai 70 anni, scoprirà
di avere una pensione da
fame. Un co.co.pro. che dichiara oggi un reddito di 10
mila euro l’anno (è qualcosa
di più della media di questa
tipologia di redditi, secondo
i dati forniti dall’Inps) non
riuscirà ad andare in pensione di vecchiaia a 66 anni
ma dovrà aspettare i 70,
quando avrà maturato una
pensione di poche centinaia
di euro. Altro caso, più preciso: vent’anni di contributi
versati, dal 1996 al 2016, con
reddito iniziale di 12 mila
euro e reddito finale dichiarato di 31.800 euro, quindi
almeno il doppio della media
dichiarata da questo tipo di
lavoratori. Anche questo la-
voratore dovrà aspettare i 70
anni per avere diritto a una
pensione annua tra i 5 e i 6
mila euro (meno un quinto di
quanto dichiarato nell’ultimo
anno di lavoro).
Il dramma è che per coloro
che hanno cominciato a lavorare dopo il 1995, la pensione non è integrata al minimo. Dovranno accontentarsi
dell’assegno sociale.
Un conflitto generazionale,
in queste condizioni, è quasi inevitabile, anche perché
mentre le regole per le nuove
generazioni diventano sempre più dure, il legislatore non
ha dimenticato qualche zuccherino per chi è più avanti
con gli anni: così, mentre nel
sistema retributivo l’assegno
era calcolato sulla base del
2% dell’ultima retribuzione
moltiplicato per ogni anno di
contribuzione, ma sopra una
certa soglia di reddito, l’aliquota veniva ridotta, con il
passaggio al contributivo, tutti i contributi versati finiscono
per aumentare l’assegno pensionistico. I redditi più alti ci
hanno guadagnato. Evidentemente ci sono figli e figliastri.
Antonio
Mastrapasqua
© Riproduzione riservata
Dalle indagini finanziarie agli studi di settore: le principali pronunce della Cassazione in un anno di giurisprudenza
Accertamenti fiscali ad ampio raggio
Affari
IN EDICOLA
S
Legali
Dall’immobiliare
’immobiliare
retail arrivano
segnali di ripresa
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Con i fondi all’autoimpiego più facile
mettersi in proprio
-, 3,/" &$
empre più diffuso e legittimo per la
Cassazione il ricorso agli accertamenti basati sulle indagini finanziarie, comprese quelle eseguite nei
confronti di contribuenti non titolari né di
redditi d’impresa né di lavoro autonomo.
In sostanza, il ricorso agli accertamenti
bancari si rende possibile ogni qualvolta
vi è discordanza fra redditi dichiarati e
movimentazioni affluite sui conti correnti.
Una «nuova frontiera» degli accertamenti
che ha trovato il proprio sigillo nella giurisprudenza della Suprema corte dell’anno
appena trascorso e che va messa in diretta
correlazione con le nuove comunicazioni
telematiche all’Anagrafe tributaria dei
saldi dei conti correnti intrattenute dai
contribuenti per effetto del dl 201/2011.
Ma non è questa l’unica novità del 2013
in materia d’accertamento. ItaliaOggi Sette ha sintetizzato e raccolto in un comodo
inserto le principali pronunce della Sezione tributaria della Cassazione in modo da
fornire uno strumento utile e rapido di reperimento delle più significative decisioni
in materia di redditometro, accertamenti
induttivi, elusione e abuso del diritto, fra
gli argomenti più dibattuti nei mesi scorsi
nelle aule del Palazzaccio.
NELL’INSERTO/2
QUESITARIO
A cura di Gilberto Gelosa
1
Sommario
1
2
4
4
5
6
7
7
8
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Borsa
AMBIENTE
12
Valori di fondo naturale
Diritto del lavoro
In che modo va individuato il fondo naturale ai fini della messa in sicurezza dei
siti minerari dismessi?
O.I.
Diritto e sport
Diritto societario
Diritto tributario
Risponde Piergiorgio Pizzo
Il Tribunale regionale amministrativo (Tar) Abruzzo-Pescara, Sezione prima, con
la sentenza del 3 luglio 2012, numero 336, ha affermato che l’obbligo di messa in
sicurezza dei siti minerari dismessi costituisce un indefettibile vincolo giuridico
sulla base della normativa nazionale ed europea ed è rispondente ad un evidente
interesse pubblico. Nelle coltivazioni a cielo aperto, gli interventi di ricomposizione ambientale avvengono, normalmente, con l’apporto di terreno vegetale, mentre
nelle coltivazioni in profondità la ricomposizione ambientale, nei siti non utilizza-
Imposte indirette
Iva
Previdenza
La riproduzione, anche parziale,
è riservata per l’intero fascicolo
6 Gennaio 2014
Disponibile anche sul sito
www.classabbonamenti.com
Andrea Bongi da pag. 33
Ambiente
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Tel.
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2
AFFARILEGALI
* * *
Immobiliare, il retail
■ inizia a vedere la ripresa
Gli studi legali che seguono il
settore real estate iniziano a
registrare segnali di ripresa
sul mercato immobiliare
Lui alle pagg. II e III
Così abbiamo
■ affrontato la crisi
Alcuni dei maggiori studi legali che operano in Italia raccontano ad AffariLegali come
hanno affrontato le difficoltà
del mercato
Furlò a pag. IV
Sempre meno
■ aspiranti notai
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ITALIAOGGI SETTE PREVIEW
Lunedì 6 Gennaio 2014
Erano in 6 mila al concorso
negli anni 90, oggi sono la
metà. Inchiesta di ItaliaOggi
Sette
Domanico a pag. V
Cambiali, libera
■ circolazione
Emissioni delle srl girabili
a investitori professionali. I
chiarimenti di Assonime in
una circolare
Ciccia a pag. VI
DAGLI STUDI LEGALI
Latham & Watkins nella ristrutturazione Intesa Sanpaolo) in qualità di advisor. Il sono presenti numerosi azionisti pubblidel debito di Gruppo Saviola
valore dell’operazione è di circa 20 milio- ci (regione Toscana, province di Firenze,
Un team di Latham & Watkins, coordinato dal partner Riccardo Agostinelli, con gli associate Andrea Taurozzi e
Daniele Migliarucci ha assistito le società del Gruppo Saviola nell’operazione
di risanamento dell’esposizione debitoria
che ammonta a circa 350 milioni di euro.
Il Gruppo è stato assistito, sempre dal
punto di vista legale, anche da Fivesixty
Legal, in particolare dal socio Roberto
Sidoti e dall’associato Paola Assanelli
e, in qualità di consulenti finanziari, da
Rothschild. PricewaterhouseCoopers ha
condotto la independent business review.
Nell’operazione, il
pool di banche è stato
assistito, dal punto di
vista legale, da Bonelli Erede Pappalardo con il partner
Riccardo
Vittoria GiustiAgostinelli
niani e l’associate
Raissa Iussig.
Orrick con Orizzonte sgr e Fondaco sgr
per la distribuzione di gas in Italia e
Romania
Orrick ha assistito Orizzonte SGR e Fondaco sgr nella strutturazione dell’investimento in una newco che avrà concessioni
nella distribuzione di gas in Italia e in
Romania. La newco sarà partecipata per
il 51% da Cpl Concordia e per il 49% da
Fondo Sistema Infrastrutture, gestito da
Orizzonte sgr, e da Fondo Ppp Italia, gestito da Fondaco sgr ed Equiter (Gruppo
ni di euro. Il team Orrick che ha gestito
tutti gli aspetti legali legati all’operazione è stato guidato da Carlo Montella,
partner responsabile del dipartimento
energy and infrastructure per l’Italia,
insieme a Guido Testa, m&a
e private equity
partner, ed era
composto da Filippo Cristaldi
e Pina Lombardi, senior
associates, e Daria Buonfiglio,
attorney trainee.
Dream Capital
Carlo Montella
partners ha agito
in qualità di intermediario mentre PwC
e PwC Advisory ha curato il processo due
diligence.
Grimaldi nell’integrazione del sistema
aeroportuale toscano
Grimaldi studio legale con un team
coordinato da Francesco Sciaudone si
è aggiudicato la gara per l’individuazione
del percorso giuridico dell’operazione di
aggregazione del sistema aeroportuale
toscano. La gara, bandita dalla regione
Toscana, avrà ad oggetto la consulenza
legale del progetto di aggregazione di Sat
- Società di gestione dell’aeroporto di Pisa
- e Adf - società di gestione dell’aeroporto
di Firenze - in una società che verrebbe ad assumere il ruolo di Holding, nel
delinearne il regime di funzionamento e
l’assetto di governance. Nelle due società
Pisa, Livorno, Lucca, Comuni di Firenze,
Pisa, Livorno, Camere di Commercio di
Firenze, Livorno, Pisa) e privati (in particolare F2i, azionista di AdF).
Lambertini & Associati con Sefea
per il inanziamento di Permicro
Sefea sc e Permicro spa, società di microcredito italiana, hanno stipulato una convenzione di finanziamento interbancaria
del «European Progress Microfinance
Facility» stabilita dall’Unione Europea
con la partecipazione dell’European Investment Fund. Lo studio legale Lambertini con Francesco Maria Stocco ha
assistito Sefea e il management della
società consortile guidato dal direttore
generale Fabio Salviato.
Lombardi Molinari e Freshields nella
transazione tra Bmps e Deutsche bank
Banca Monte dei Paschi di Siena spa e
Deutsche Bank ag hanno comunicato
di aver raggiunto un accordo per la
definizione transattiva dell’azione risarcitoria promossa nel marzo 2013 da
Bmps nei confronti, fra gli altri, di Db.
Nella definizione degli accordi, Bmps è
stata assistita dallo studio Lombardi
Molinari, con il name partner Giuseppe Lombardi e i partner Marco Delli
Noci, Alessandro Salvador e Lazare
Vittone, mentre Db è stata assistita da
Freshfields, con il partner Enrico Castellani.
Gabriele Ventura
PROFESSIONI IN MOVIMENTO
Maria Grazia Filippini consigliere
delegato di Qui! Business
Maria Grazia Filippini, 49 anni, entra nel Top management di Qui! Group
in qualità di consigliere delegato di
Qui! Business. Maria Grazia Filippini
vanta un’esperienza più che ventennale
nel mondo dell’Information Technology. Come amministratore delegato e
direttore generale di Edenred nel 2012
ha avuto il compito di sviluppare ed
attuare la nuova strategia aziendale,
orientata all’introduzione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Alle
spalle, una carriera come amministratore delegato in Eds Servizi di Ict, in
Sun Microsystems Italia e prima ancora Product
Manager
in DS Data
Systems. Ha
conseguito
un master in
M a rk e t i n g
presso la
Sda Bocconi
e il Certificate in Leadership in the
Global Enterprise presMaria Grazia Filippini
so la Garvin
School of International Management-Thunderbird University di Phoenix (Arizona).
Elisabetta Luise responsabile della
comunicazione di HomeAway
Elisabetta Luise è la nuova responsabile Pr & Corporate Communication
per l’Italia di HomeAway. Nata a Napoli e laureatasi in comunicazione istituzionale e d’impresa alla Sapienza
di Roma, dopo la specializzazione in
marketing e comunicazione conseguita
in Sda Bocconi School of Management
e poi presso l’E-Marketing Association negli Usa, Luise ha lavorato
per sei anni in Fox International
Channels dove si è occupata della
comunicazione dei canali d’intrattenimento del gruppo e del lancio in
Italia di .Fox Networks, la divisione di pubblicità online del gruppo.
Luise ha poi lavorato in MN Italia
dove ha gestito un importante portfolio di clienti in ambito musicale
e televisivo e fatto esperienza in ambito editoriale e giornalistico avendo
lavorato per AdnKronos e Play Press
Publishing.
Fernando Zilio alla guida
di Unioncamere del Veneto
Fernando Zilio è il nuovo presidente di Unioncamere del Veneto. Nato a
Padova nel 1952, Zilio è imprenditore
nel campo dell’abbigliamento, titolare
della ditta Cipa Padova srl. Presidente dell’Ascom-Confcommercio Padova
dal 2005, Zilio è stato eletto presidente
della Camera di commercio di Padova
nel giugno 2013 dopo esserne stato vice
durante il quinquennio del mandato
di Roberto Furlan. Attualmente Zilio
è anche presidente di Infocert, società
spa specializzata nella progettazione e
sviluppo di soluzioni informatiche.
L’onestà fiscale non paga
Un imprenditore mio cliente
l’altro giorno ha ricevuto la visita
dell’Agenzia delle entrate. Si tratta
di un bravo imprenditore, che vende
i suoi prodotti soprattutto all’estero, guadagna bene, e mi ha sempre
detto di voler pagare le imposte fino
all’ultimo euro, perché «non vuole
avere altri pensieri che quelli di
fare bene il suo lavoro». Perciò si è
stupito quando, dopo aver spulciato
per un paio di giorni i libri contabili, gli hanno contestato una serie
di piccole infrazioni chiudendo un
accertamento di qualche decina
di migliaia di euro. Ero presente
anch’io quando il mio cliente, alla
macchinetta del caffè, ha chiesto
a uno dei verificatori perché se la
prendessero con lui, quando era
evidente che lui le tasse le pagava,
e forse anche troppe. La risposta è
stata: dove volete che andiamo, dalle aziende che stanno chiudendo?
C’è rimasto di sasso. D’altra parte
chi ha un budget da rispettare non
può andare troppo per il sottile.
Il mestiere di Balotelli è quello di
fare gol, e pazienza se ogni tanto
dà i numeri e viene espulso. L’importante è vincere. Così Agenzia
delle entrate e Guardia di finanza
devono fare risultato. Il fine giustifica i mezzi. Le indicazioni che
arrivano dall’alto sono stringenti
e chiedono di massimizzare il gettito. Stando così le cose, però, il
mio cliente ha dimostrato di essere
un fesso. Lui ha sempre cercato di
versare tutto il dovuto. Ma il fisco
non si accontenta e ora gli vengono a chiedere altri soldi. Probabilmente da oggi in avanti cambierà
approccio: di fronte ad uno Stato
che dimostra di avere un’etica non
troppo diversa da quella di un rapinatore, bisogna usare le stesse
armi, cioè versare il meno possibile e accantonare qualcosa per
il prossimo accertamento. L’onestà
non paga.
Lettera firmata
IOLAVORO
* * *
Giovani, ripartono
■ i finanziamenti
L’anno nuovo porta in dote i finanziamenti per l’autoimpiego
e l’autoimprenditorialità. Per i
giovani sarà più facile mettersi in proprio grazie ai mutui a
tasso zero in otto anni
alle pagg. 40 e 41
Da Coca-Cola
■ un contratto formativo
C’è tempo fino al 30 gennaio 2014 per iscriversi al programma management trainee
program. In palio per i meritevoli un contratto formativo
a pag. 42
Il farmaceutico
■ va controcorrente
Dagli addetti all’area commerciale ai professionisti da
inserire nei settori regolatorio,
della qualità e della vigilanza.
Questi i principali profili ricercati dalle aziende farmaceutiche
a pag. 43
Ryanair vola in Sicilia
■ e cerca nuovi addetti
La compagnia aerea potenzia
i voli da e per Catania e Comiso. Dalle due nuove rotte
arriveranno 1.450 posti nel
corso del 2014
a pag. 44
098105098108105111103114
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PENSIONI A RISCHIO
Lunedì 6 Gennaio 2014
3
Per il 97% dei collaboratori il reddito troppo basso compromette il trattamento previdenziale
Cenere e carbone per gli iscritti
alla gestione separata dell’Inps
DI
Pagina a cura
DANIELE CIRIOLI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
P
ensione a rischio per il
97% dei collaboratori
iscritti alla gestione
separata Inps. Infatti,
il reddito troppo basso (9.700
euro, in media nel 2012, secondo il «Rapporto sulla coesione sociale 2013», pubblicato il 30 dicembre da Inps,
Istat e ministero del lavoro)
compromette il raggiungimento del requisito contributivo. Colpa di un «minimale
contributivo» che non c’è a
favore dei parasubordinati
e che rende quasi certa, per
oltre 726 mila lavoratori con
caratteristiche professionali
non definite (co.co.pro., mini
co.co.co., lavoratori autonomi
occasionali ecc.), l’impossibilità di ottenere una pensione.
Ma le notizie non sono migliori nemmeno per chi, con
un reddito più alto, stia pensando di mettersi in pensione. Qualche esempio: con un
reddito di 12 mila euro (nel
1996) che sale fino a 31.840
(nel 2016), dopo 20 anni, non
si ha diritto a una pensione perché di misura troppo
bassa; se il reddito iniziale
è di 18mila euro e sale fino
a 47.760, la pensione sarà di
appena 693 euro mensili: il
19% dell’ultimo reddito.
La pensione. Oggi per tutti vige il «sistema contributivo», in virtù del quale l’assegno è determinato sulla base
dei contributi pagati durante
tutta la vita lavorativa. Gli
iscritti alla gestione separata, nel 2014, pagano il 28,72%
se sono lavoratori senza altra
tutela previdenziale obbligatoria né pensionati ovvero il
Le simulazioni (1)
Esempio 1
Reddito
Pensione
Importo iniziale (1996) = 4.500 euro
Importo inale (2016) = 11.940 euro
Nessun diritto per mancanza del requisito contributivo, se non
all’età di 70 anni e sei mesi con una pensione di 173 euro
mensili
Esempio 2
Reddito
Pensione
Importo iniziale (1996) = 12.000 euro
Importo inale (2016) = 31.840 euro
Non c’è diritto perché la misura della pensione (euro 462) è
inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale (euro 644). Unica via per
pensionarsi è all’età di 70 anni e sei mesi con una pensione
di 462 euro mensili
Esempio 3
Reddito
Pensione
Importo
Importo
Importo
Importo
iniziale (1996) = 18.000 euro
inale (2016) = 47.760 euro
annuo = euro 9.011
mensile = euro 693
Importo
Importo
Importo
Importo
iniziale (1996) = 25.000 euro
inale (2016) = 66.332 euro
annuo = euro 12.515
mensile = euro 963
Esempio 4
Reddito
Pensione
Esempio 5
Importo iniziale (1996) = 40000 euro
Importo inale (2016) = 106.132 euro
Importo annuo = euro 20.024
Pensione
Importo mensile = euro 1.540
Tasso
Per tutti gli esempi = 18,87 %
sostituzione (nel sistema retributivo = 38,65%)
Reddito
(1) Dati comuni agli esempi: periodo osservato di 20 anni (minimo per la pensione di vecchiaia); tasso d’incremento
del 5% annuo per il reddito; rivalutazione del montante contributivo in base ai tassi Inps (variazione Pil); età per
il pensionamento: 66 anni e 6 mesi (con coeficiente trasformazione pari a 5,7250)
22% se sono lavoratori che
già hanno un’altra tutela
obbligatoria o se sono già
pensionati. Di quel 28,72%,
uno 0,72% non è utile alla
pensione perché destinato a
finanziare le prestazioni assistenziali (malattia ecc.); nel
caso di lavoratori con altra
tutela previdenziale obbligatoria o pensionati tutto il 22%
è utile alla pensione, potendo
dare diritto a «supplementi di
pensione» o «pensione supplementare». Ciò significa che su
1.000 euro di compenso vengono pagati all’Inps 287,20
euro (primo caso) ovvero 220
euro (secondo caso), e di questi sono accantonati per la
futura pensione 280 euro nel
primo caso e tutti i 220 euro
nel secondo caso.
Le vie per pensionarsi.
Gli iscritti alla gestione separata hanno diverse chance:
a) la pensione di vecchiaia/1
= se hanno almeno 20 anni di
contributi con età di 66 anni
e 3 mesi e se raggiungono,
con i contributi versati, una
pensione il cui importo non
risulti inferiore a 652 euro
mensili;
b) la pensione di vecchiaia/2 = all’età di 70 anni e tre
mesi se hanno almeno 5 anni
di contributi da lavoro effettivo (non valgono i contributi di
malattia, figurativi ecc.);
c) la pensione anticipata/1
= a qualunque età se hanno
almeno 42 anni (41 anni le
donne) e 6 mesi di contribuzione;
d) la pensione anticipata/2 =
se hanno l’età di 63 anni e tre
mesi e 20 anni di contributi
a patto di aver diritto ad una
pensione d’importo non inferiore a 1.826 euro mensili.
Nel 2016 il primo «ventennio» della gestione separata
In tabella sono riportati i risultati di
alcune simulazioni su un orizzonte
temporale di 20 anni, quale potrebbero essere le situazioni di lavoratori che
hanno cominciato a lavorare nel 1996
(anno di nascita della gestione separata) e che prevedano di pensionarsi
nel 2016, decorso il primo «ventennio»
di operatività della gestione separata
(qual è in alcuni casi il minimo contributivo per mettersi in pensione). La
semplificazioni degli esempi sta nel
considerare «solo» la contribuzione
versata alla gestione separata, al fine
di evidenziare le effettive «potenzialità»
della stessa gestione di garantire una
pensione (non di funzionare solamente
come «fonte di acquisizione di risorse»,
come una sorta di ‘‘tassazione contributiva’’). In tutti gli esempi, i contributi
versati annualmente sono stati rivalutati in base ai tassi comunicati dall’Inps (media del pil quinquennale) e si è
considerato una crescita del reddito del
5% annuo. Un risultato comune è il tas-
so di sostituzione (ossia quanto vale la
pensione rispetto all’ultimo reddito):
18,87% in ogni caso, con una differenza
di 20 punti percentuali rispetto al medesimo tasso ipotizzabile, nelle stesse
condizioni, per i lavoratori in regime
«retributivo» e stimato al 38,65%.
Esempio 1 - Riguarda un lavoratore
con un reddito medio di 8 mila euro,
che abbia cominciato a lavorare nel
1996 con un reddito di euro 4.500 e intenda smettere nel 2016, dopo 20 anni,
quando guadagna 11.940 euro. L’unica
via per pensionarsi è quella della vecchiaia a 70 anni e sei mesi, con diritto
a una pensione mensile di 173 euro
(2.253 euro all’anno). Tutte le altre vie
di pensionamento sono invece precluse
perché il lavoratore o non raggiunge il
requisito contributivo (con quel reddito
così basso, sempre inferiore al minimale contributivo vigente anno dopo anno,
per ogni anno di lavoro riceve dall’Inps
un accredito di 5-6 mesi di contribuzione) oppure non riesce a soddisfare
la condizione dell’importo minimo di
pensione.
Esempio 2 - Riguarda un lavoratore
con reddito medio di 21.400 euro, che
abbia cominciato a lavorare nel 1996
con un reddito di euro 12 mila e intenda
smettere nel 2016, dopo 20 anni, quando guadagna 31.840. Anche per questo
lavoratore l’unica via per pensionarsi
è quella della vecchiaia a 70 anni e sei
mesi, con diritto a una pensione mensile
di 462 euro (6 mila euro annui). Tutte le
altre vie di pensionamento sono invece
precluse perché il lavoratore non riesce
a soddisfare la condizione dell’importo
minimo di pensione.
Esempio 3 - Riguarda un lavoratore
con reddito medio di 32.100 euro, che
abbia cominciato a lavorare nel 1996
con un reddito di euro 18.000 e intenda
smettere nel 2016, dopo 20 anni, quando guadagna 47.759. Il lavoratore può
pensionarsi di vecchiaia con diritto a
una pensione mensile di 693 euro (9
mila euro annui).
Esempio 4 - Riguarda un lavoratore
con reddito medio di 44.650 euro, che
abbia cominciato a lavorare nel 1996
con un reddito di euro 25 mila e intenda
smettere nel 2016, dopo 20 anni, quando guadagna 66.332. Il lavoratore può
pensionarsi di vecchiaia con diritto
a una pensione mensile di 963 euro
(12.500 euro annui).
Esempio 5 - L’ultimo esempio riguarda un lavoratore con reddito medio di
71.400 euro, che abbia cominciato a
lavorare nel 1996 con un reddito di
euro 40 mila e intenda smettere nel
2016, dopo 20 anni, quando guadagna
106.132. Il lavoratore, super-compensato, può scegliere tutte le vie per pensionarsi: di vecchiaia o anticipata. Può
andare in pensione anche prima, cioè
a 63 anni e 6 mesi. Qualunque sia la
scelta ha diritto a una pensione mensile di 1.540 euro (20 mila euro annui),
molto lontana dal suo ultimo reddito
(106 mila euro) ma più dignitosa per
vivere e non per sopravvivere.
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4
Lunedì 6 Gennaio 2014
PENSIONI A RISCHIO
L’aliquota sale al 28,72%. Cresce anche l’importo minimo di contributi da versare
Co.co.pro., previdenza più cara
DI
L’
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Il lavoro parasubordinato
Pagine a cura
DANIELE CIRIOLI
aumento dei contributi complica la
pensione dei co.co.
pro.. L’incremento
dell’1% dell’aliquota contributiva (che sale a 28,72%) della
gestione separata Inps scattato a Capodanno, infatti, eleva pure l’importo minimo di
contributi che occorre versare
all’Inps per avere l’accredito
di un anno di contributi utili
ai fini della futura pensione.
Per esempio se nell’anno appena trascorso è bastato guadagnare un compenso di 1.280
euro mensili, quest’anno occorrerà guadagnare almeno 1.295
euro al mese (incassando peraltro di meno): chi guadagna la
metà, 650 euro, dovrà lavorare
due anni per maturare un anno
di contribuzione per la pensione. È il paradosso dell’accredito
contributivo.
Il paradosso dell’accredito contributivo. Aumentano
(e aumenteranno i prossimi
anni) i contributi per i parasubordinati fino ad arrivare alla
stessa misura prevista per i
dipendenti (33%), ma resta
ancora irrisolta la questione
dell’accredito contributivo,
che rappresenta e che continuerà a rappresentare il vero
elemento di «disuguaglianza»
e distinzione tra parasubordinati e dipendenti. Cerchiamo
di capirci. Nel linguaggio comune, «contributi» e «lavoro»
vengono usati come sinonimi,
cosicché a «un anno di lavoro»
si fa corrispondere «un anno di
contributi» e viceversa.
La medesima corrispondenza, invece, non è sempre
esatta e vera se ci si riferisce
a un lavoratore parasubordinato, cioè a un lavoratore
iscritto alla gestione separata,
poiché in questo caso entrano
in gioco proprio le differenti
regole sull’accredito contributivo. Mentre per dipendenti e
autonomi vige un meccanismo
tale che garantisce che a ogni
giorno, settimana, mese o anno
«di lavoro» ci sia un’esatta corrispondenza a un giorno, una
settimana, un mese o un anno
«di contribuzione», lo stesso
meccanismo non si applica nel
caso dei lavoratori parasubordinati (è un’eccezione che esiste
solo per la gestione separata).
Questo meccanismo che tutela
i lavoratori dipendenti e autonomi si chiama «minimale contributivo»: è l’importo minimo
su cui è vanno calcolati i contributi da versare e al di sotto del
quale non si può in nessun caso
scendere (è vietato dalla legge).
Quindi, se anche la retribuzione pagata al dipendente è inferiore a tale minimo il datore
di lavoro è comunque obbligato
a versare un importo di contributi calcolato sul minimale così
da garantire al lavoratore «l’accredito contributivo»: ha lavorato un giorno, avrà un giorno
di accredito contributivo; ha
Tipologia
Definita (A)
Amministratori
Coll. editoriali
Collegi, etc.
Enti locali
Altri
Anno
Numero
511.929
3.001
13.027
1.126
142.185
2012
Reddito medio
31.910 euro
8.370 euro
7.640 euro
13.500 euro
12.185 euro
Tipologia
non definita (B)
Co.co.pro.
Mini co.co.co.
Autonomi occ.
Collaboraz. pa
Altri
Anno
Numero
647.691
21.852
8.906
47.961
25.376
2012
Reddito medio
9.950 euro
3.230 euro
6.750 euro
9.840 euro
17.580 euro
Subtotale (A)
671.268
27.150 euro
Subtotale (B)
751.786
9.970 euro
Totale (A+B)
1.423,054
18.070 euro
Fonte: Inps, Istat e Ministero del lavoro, Rapporto sulla coesione sociale 2013, del 30 dicembre 2013
Gli interessati, oltre 1,7 milioni di lavoratori
Un esercito di circa un milione e 700 mila
lavoratori, un po’ più maschi che donne: è
la fotografia degli iscritti alla gestione separata dell’Inps, dei cosiddetti parasubordinati, scattata dall’Inps, Istat e ministero del lavoro nel Rapporto sulla coesione
sociale 2013, pubblicato il 30 dicembre
2013. I parasubordinati sono classificati
in relazione alla la natura del rapporto
di lavoro in collaboratori ovvero in professionisti. Per i primi il versamento dei
contributi è corrisposto dal committente,
per i secondi invece il versamento è a cura
del professionista stesso. Nell’anno 2012,
spiega il Rapporto, i contribuenti parasubordinati con almeno un versamento
nell’anno sono 1.682.867 di cui l’85% (circa 1.423 mila) collaboratori e il restante
15% (quasi 260 mila) professionisti. Si
tratta per il 58,6% di maschi (986 mila) e
per il 41,4% di femmine (circa 697 mila).
Il 65,5% (1,1 milioni) sono iscritti esclusivamente alla gestione per i parasubordinati (esclusivi), mentre il 34,5% (580
mila) sono iscritti anche ad altre gestioni
o pensionati (concorrenti). Nel biennio
2011-2012, prosegue il Rapporto, si è registrato un lieve calo sia del numero dei
collaboratori sia dei professionisti. I lavoratori parasubordinati si concentrano
nelle regioni del Nord (55,0%), seguite
lavorato un mese o un anno,
avrà un mese o un anno di accredito contributivo. Lo stesso
meccanismo non opera nel caso
dei collaboratori per i quali il
committente paga i contributi
alla gestione separata. In questo caso infatti i contributi sono
calcolati e versati sugli effettivi compensi dei collaboratori,
senza tener conto cioè di un importo minimo (non c’è appunto
un «minimale» da rispettare).
Tuttavia, e qui sta l’effetto paradossale, un «minimale» c’è
e opera mietendo vittime ai
fini dell’accredito contributivo,
perché affinché il collaboratore
ottenga l’accredito di un giorno, di un mese o di un anno
di contributi, è necessario che
risulti pagato un tot preciso di
contributi predeterminato per
legge. Per l’anno 2013, questo
importo minimo di contributi
da versare alla gestione separata per ottenere un anno o un
mese di «accredito contributivo» è stato rispettivamente di
4.256,96 euro (4.146,39 ai fini
pensionistici) e di 354,75 euro
da quelle del Centro (25,7%), del Sud
(13,0%) e delle Isole (6,3%). Il reddito
medio annuo è di 17.680 euro (21.990
euro per i maschi e 15.410 euro per le
femmine). L’età media dei lavoratori parasubordinati di 42,9 anni (45,6 anni per
i maschi e 39,0 anni per le femmine).
Osservano i redditi medi (in tabella), si
nota che il 97% dei parasubordinati con
«tipologia non definita» (gruppo B) guadagna molto meno di quanto invece occorre, annualmente, per maturare il diritto
alla pensione (726.410 lavoratori). Inoltre, tutti i parasubordinati con «tipologia
definita» (gruppo A) con la sola eccezione
degli «amministratori di società» (ne sono
511.929) hanno altrettanto problemi di
reddito ai fini del diritto a una pensione. Ma, in tal caso, sono numericamente
inferiori e rappresentano (per così dire)
solo il 23,74% del gruppo B (cioè 159.339
lavoratori), mentre il restante 76,26% del
medesimo gruppo B (gli amministratori)
superano il reddito minimo che garantisce
il diritto a una pensione.
Complessivamente considerati (gruppo
A e gruppo B) i lavoratori a rischio pensione sono 885.749 e rappresentano il
62,24% di tutti gli iscritti alla gestione
separata.
(345,53 euro ai fini pensionistici) per chi pagava l’aliquota del
27,72%. Ciò significa che l’Inps,
in presenza di un versamento di
contributi per l’anno 2013 pari
almeno a 4.257 euro, accredita
un anno intero di contributi; in
presenza di un versamento di
contributi inferiore al tale soglia (4.257 euro) accredita tanti
mesi quante volte l’importo di
354,75 euro entra nell’importo
di contributi effettivamente
versati. Tradotto in compensi,
per raggiungere il versamento
minimo di contributi che, per
l’anno 2013, consente di avere
un anno di accredito contributivo, occorre avere guadagnato
almeno 15.357 euro ossia 1.280
euro mensili. Il collaboratore
che guadagna la metà, cioè
640 euro al mese (7.680 euro
l’anno), deve lavorare due anni
per avere dall’Inps il riconoscimento di un anno di contributi
utili.
Pensioni più pesanti?
Non sempre. La questione
dell’accredito contributivo,
come appena visto, sfata in
parte il mito dell’equazione
«più contributi più pensione»
per lo meno con riferimento ai
lavoratori iscritti alla gestione
separata. Infatti per un collaboratore che guadagna 9.950
euro l’anno (tanto sostengono
Inps, Istat e ministero del lavoro nel Rapporto presentato in
queste pagine con riferimento
ai 647.691 co.co.pro. nel 2012)
a che serve ricevere 100 euro
di contributi in più (tale è il
loro aumento nel 2014) se quei
contributi, con molta probabilità, non serviranno mai a dar
loro il diritto a una pensione?
Prendiamo un co.co.pro. di 45
anni (è l’età media dei parasubordinati riportata sempre nel
Rapporto Inps, Istat e Ministero del lavoro), per raggiungere
i 20 anni minimo di contribuzione che servono per ottenere
la pensione occorre che lavori
circa 35 anni, così arrivando
alla veneranda età di 80 anni!
È chiaro che smetterà di lavorare a 70 anni e 9 mesi, quando
potrà andare in pensione con 5
annii di contributi
t ib ti ((ma ne avrà
à
accumulati 25) ottenendo una
pensione di 287 euro mensili.
Per i parasubordinati la
pensione non è integrata
al minimo. Alle pensioni liquidate esclusivamente con il
sistema contributivo non si applicano le disposizioni sull’integrazione al minimo. Chi ci
«perde» sono dunque i lavoratori «giovani», ossia quelli che
hanno cominciato a lavorare
dopo il 31 dicembre 1995 e che
a tale data non avevano un contributo versato per la pensione.
Si ricorda che la pensione integrata al minimo, o pensione
minima, o integrazione al minimo è riconosciuta al pensionato
la cui pensione risulti inferiore
ad un livello fissato dalla legge,
considerato il «minimo vitale».
L’importo mensile varia ogni
anno; per il 2013, è stato fissato a 495,43 euro e per il 2014 è
pari a poco più di 500 euro.
I lavoratori «vecchi iscritti» che stavano bene adesso stanno anche meglio.
Ai lavoratori che rientrano
esclusivamente nel sistema
contributivo (ancora sempre
solo i lavoratori «giovani», ossia
quelli che hanno cominciato a
lavorare dopo il 31 dicembre
1995 e che a tale data non avevano un contributo versato per
la pensione) è previsto inoltre
che i contributi possano essere
versati fino a un certo importo
di retribuzione (o di compenso
o di reddito) annuo. Per il 2013
il limite è stato di 99.034 euro
e nel 2014 sale a 100.222 euro;
oltre non si pagano contributi
e non si matura neppure la
pensione.
Perciò il lavoratore che guadagna 200 mila euro, quest’anno pagherà i contributi utili per
la pensione fino a 100.22 euro
ma anche la sua futura pensione sarà calcolata fino al corrispondente (ridotto) montante
contributivo.
Non è così invece per chi
proviene dal regime misto o
retributivo, ossia per i lavoratori più «vecchi» che hanno
cominciato a lavorare prima
del 1° gennaio 1996 e che a
tale data avevano un contributo versato per la pensione.
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PENSIONI A RISCHIO
Lunedì 6 Gennaio 2014
5
Per i senz’albo rinviato di un anno il rincaro dei contributi. Aliquota su del 2% nel 2015
V
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ittoria dei professionisti senza cassa nella battaglia sull’aumento dei contributi
dovuti alla gestione separata dell’Inps. Per l’anno 2014
infatti non c’è il previsto
aumento di un punto percentuale con l’aliquota che
resta ferma al 27,72% come
l’anno scorso (2013). Ma si
tratta solo di un rinvio degli
aumenti, che ricominceranno
dal prossimo anno e peraltro
con un incremento doppio (2
per cento), fino a portare l’aliquota contributiva alla vetta
del 33,72% a partire dal 1°
gennaio 2018.
Gli obbligati alla gestione
separata. L’obbligo assicurativo a favore dei lavoratori
cosiddetti lavoratori atipici
prende le mosse dalla riforma previdenziale del governo Dini (legge n. 335/1995)
che ha istituito presso l’Inps
questa forma di previdenza
obbligatoria, finalizzata a
tutelare le figure professionali emergenti e in costante crescita nel mercato del
lavoro, prive d’appositi Albi,
ovvero tutte quelle attività
che la giurisprudenza definisce appunto atipiche, quali
le collaborazione coordinate
e continuative (le co.co.co., le
co.co.pro, le mini co.co.co. che
è l’ambito cosiddetto anche di
lavoro parasubordinato), nonché gli incaricati alla vendita
a domicilio (i cosiddetti venditori porta a porta). Infatti,
in base alla disciplina dettata
Professionisti salvi
dagli aumenti
dall’articolo 2, commi dal 25
al 33, della legge n. 335/1995,
i soggetti per i quali ricorre
l’obbligo assicurativo sono:
• i lavoratori autonomi che
esercitano la professione
in modo abituale anche se
non esclusiva;
• i collaboratori con contratto
di collaborazione coordinata e continuativa sia come
rapporto tipico che atipico;
• gli incaricati delle vendite
a domicilio;
• a partire dall’anno 2004,
gli associati in partecipazione.
Il contributo dovuto alla
gestione separata Inps è calcolato in misura percentuale
sul reddito determinato ai
fini Irpef, risultante dalle
dichiarazioni annuali o dagli
accertamenti definitivi, entro
un tetto massimo contributivo
annuo (pari a 99.034 euro per
l’anno 2013 e salito a 100.222
per il corrente 2014). L’aliquota di contribuzione fu fissata
in origine al 10 per cento; poi
con diversi provvedimenti legislativi è stata modificata la
misura ed anche il campo di
applicazione.
La ripartizione dell’one-
re contributivo. La legge
prevede che l’onere contributivo sia sostenuto in parte dal
collaboratore e in parte anche
dal committente, similmente
come avviene per gli altri
lavoratori dipendenti (paga
datore di lavoro e lo stesso
lavoratore) e autonomi (i professionisti, per esempio, che
versano da sé tutto il contributo con una rivalsa a carico
del cliente). In particolare:
• per i rapporti di collaborazione e i venditori porta
a porta, sia abituali sia
occasionali, è prevista la
ripartizione del contributo
in misura di 1/3 a carico
del collaboratore e 2/3 del
committente;
• per i rapporti di associazione in partecipazione è
prevista la ripartizione del
contributo in misura del 55
per cento a carico dell’associante e del 45 per cento
dell’associato;
• per i lavoratori autonomi
(i professionisti titolari
di partita Iva) è prevista,
invece, la possibilità di applicare solo una rivalsa sul
cliente, in fattura, di misura fissa del 4 per cento.
Collaboratori con partita
Iva. A seguito della riforma
del mercato del lavoro Fornero (in vigore dal 18 luglio
2012), le tipologie di rapporti
di collaborazione sono diventate quattro dalle tre cui si
era abituati:
1. co.co.co. (cioè le collaborazioni escluse dalla riforma
Biagi sul «lavoro a progetto»);
2. le co.co.pro (ossia il lavoro
a progetto ovvero le collaborazioni a progetto, vale
a dire le collaborazioni soggette alla riforma Biagi); e
infine
3. le mini co.co.co, ossia quelle
collaborazioni di breve durata (massimo 30 giorni) e
che, per tale ragione, sono
escluse dalle regole del lavoro a progetto (riforma
Biagi).
A queste tipologie dal 18 luglio 2012 si è aggiunta quella
di:
4. «co.co.pro. con partita
Iva».
Si tratta di una normale
collaborazione a progetto
(co.co.pro. come nel passato)
con un’unica e sola differenza relativa al possesso, da
parte del lavoratore, di una
La marcia verso il 33%
Periodo
Elementi
Lavoratori privi di tutela
pensionistica
Anno 2012 Aliquota versata
27,72%
di cui utile a pensio27,00%
ne
Anno 2013 Aliquota versata
27,72%
di cui utile a pensio27,00%
ne
Anni 2014 Aliquota versata
28,72% (1)
di cui a pensione
28,00% (2)
Ripartizione
Co.co.pro. e co.co.co.:
dell’onere contribu- • Impresa = 19,15%
tivo
• Lavoratore = 9,57%
Professionista (partita Iva) (2):
• Professionista = 23,72%
• Cliente = 4% (fattura)
Associazione partecipazione:
• Associante = 15,80%
• Associato = 12,92%
Anno 2015 Aliquota versata
30,72%
di cui a pensione
30,00%
Anno 2016 Aliquota versata
31,72%
di cui a pensione
31,00%
Anno 2017 Aliquota versata
32,72%
di cui a pensione
32,00%
Dal 2018 Aliquota versata
33,72%
di cui a pensione
33,00%
Lavoratori con altra tutela
pensionistica
e lavoratori già in pensione
18,00%
18,00%
20,00%
20,00%
22,00%
22,00%
Co.co.pro. e co.co.co.:
• Impresa = 14,67%
• Lavoratore = 7,33%
Professionista (partita Iva):
• Professionista = 18%
• Cliente = 4% (in fattura)
Associazione partecipazione:
• Associante = 12,10%
• Associato = 9,90%
23,50%
23,50%
24,00%
24,00%
24,00%
24,00%
24,00%
24,00%
(1) 27,72% per i lavoratori autonomi, titolari di posizione iscale ai ini Iva (art. 1, comma 744, legge n. 147/2013)
(2) 27,00% per i lavoratori autonomi, titolari di posizione iscale ai ini Iva (art. 1, comma 744, legge n. 147/2013)
posizione Iva (numero di
partita Iva). Se dal punto di
vista del rapporto di lavoro
non c’è differenza tra co.co.
pro. senza partita Iva e co.co.
pro. con partita Iva (si applica
praticamente la stessa la disciplina), molteplici diversità
ci sono invece negli adempimenti contributivi e fiscali a
carico di committenti e lavoratori. Per esempio differisce
la disciplina sulla gestione
dell’obbligo contributivo; infatti, nel caso di collaborazioni senza partita Iva l’onere
contributivo è sostenuto per
2/3 dal committente e per 1/3
dal lavoratore, mentre chi è
obbligato al materiale versamento dei contributi all’Inps
è soltanto il committente.
Invece nel caso di collaborazione con partita Iva l’onere
contributivo resta comunque
sostenuto per 2/3 dal committente e per 1/3 dal lavoratore
titolare di partita Iva, ma ai
fini del versamento dei contributi all’Inps risponde esclusivamente il lavoratore.
Le aliquote dal 2014. La
disciplina della gestione separata Inps distingue due categorie di soggetti, con diverse
aliquote di contribuzione (si
veda tabella):
a) lavoratori senza altra copertura previdenziale obbligatoria né pensionati
(cosiddetti collaboratori
«esclusivi» oppure «scoperti»);
b) lavoratori con altra copertura previdenziale obbligatoria o pensionati (cosiddetti
collaboratori «non esclusivi» oppure «coperti»).
La legge Stabilità 2014
(commi 491 e 744 dell’art. 1
legge n. 147/2013) introduce
due novità. La prima: fa salire dal 1° gennaio 2014 al 22%
(in luogo del previsto 21%) e
dal 1° gennaio 2015 al 23,50%
(in luogo del previsto 22%) l’aliquota contributiva dovuta dai
lavoratori già iscritti ad altre
forme di previdenza oppure
pensionati. La seconda: lascia
inalterata ai «professionisti
senza cassa» (cioè con i lavoratori che svolgono un’attività
professionale per la quale non
esiste una cassa di previdenza specifica; ad esempio, consulenti di azienda, consulenti
informatici ecc.) l’aliquota
contributiva alla misura del
27,72% come in vigore per
l’anno 2013. Per questi ultimi,
insomma, non c’è lo scatto del
previsto aumento di un punto
percentuale (che avrebbe portato l’aliquota al 28,72% così
come è salita per gli altri collaboratori).
Riassumendo, allora, dal 1°
gennaio 2014:
c) per i lavoratori senza altra
copertura previdenziale obbligatoria né pensionati si
versa il 28,72%, ad eccezione dei lavoratori autonomi
titolari di posizione fiscale
ai fini dell’Iva che versano il
27,72%;
d) per i lavoratori con altra copertura previdenziale obbligatoria o pensionati si versa
il 22%.
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6
FISCO
Lunedì 6 Gennaio 2014
La previsione nella legge di Stabilità, in aggiunta alle abitazioni principali e alle ediicabili
Immobili, Tasi a tutto campo
Anche le aree scoperte fra gli assoggettati al tributo
DI
Pagina a cura
SERGIO TROVATO
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S
oggette al nuovo tributo sui servizi comunali indivisibili (Tasi)
i fabbricati, comprese le abitazioni principali,
le aree edificabili e quelle
scoperte. Ma per le aree scoperte non edificabili non si
sa come calcolare il tributo.
Questa evidente anomalia
emerge dall’articolo 1, comma 669, della legge di stabilità (147/2013), istitutiva
del nuovo balzello, che ricomprende nel presupposto del
tributo oltre ai fabbricati e
alle aree edificabili anche le
aree scoperte,
In effetti, è impossibile
tassare autonomamente
le aree scoperte in quanto
sono prive di rendita. Considerato, infatti, che la base
imponibile della Tasi è la
stessa dell’Imu, manca il parametro di riferimento per
assoggettare le aree scoperte a tassazione, poiché non
hanno una rendita catastale, come i fabbricati, né un
valore di mercato, come le
aree edificabili.
È evidente, dunque, che il
legislatore ha fatto confusione poiché ha assoggettato alla Tasi locali e aree che
sono tenuti al pagamento
della tassa rifiuti (Tari).
Sono escluse solo le aree
pertinenziali di locali tassabili, non operative, e quelle
condominiali a meno che
non siano occupate in via
esclusiva.
Tuttavia, per le aree scoperte cosiddette operative,
per i locali in multiproprietà, i centri commerciali integrati e via dicendo, i criteri
per calcolare la Tari sono la
superficie dell’immobile e
La Tasi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Tributo per i servizi comunali
indivisibili (trasporto pubblico,
illuminazione delle strade ecc.)
Servizi indivisibili: devono essere
individuati nel regolamento comunale e indicati i relativi costi
Chi paga: il tributo è dovuto da
chiunque possieda o detenga a
qualsiasi titolo fabbricati, aree
scoperte e ediicabili
Pluralità di possessori o detentori: tutti tenuti in solido
all’adempimento dell’obbligazione tributaria
Locazione finanziaria: paga il
locatario
Obbligo: durata del contratto
Periodo temporale: dalla stipula
alla riconsegna del bene al locatore
Modalità certificazione: apposito
verbale
Detenzione temporanea: paga il
titolare dell’immobile
Limite temporale detenzione
temporanea: durata non superiore a sei mesi nel corso dello
stesso anno solare
dal
lla tariffa
iff deliberata
d lib
d l comune. Mentre, per la Tasi è
espressamente disposto che
la base di calcolo del tributo
è quella dell’Imu. Quindi, il
criterio per quantifi care il
tributo non può che essere
la rendita catastale o, in alternativa, il valore di mercato. Ma alle aree scoperte non
viene attribuita una rendita
catastale, se non unitamen-
•
Soggetti obbligati oltre al titolare: inquilini, comodatari ecc.
•
Importo dovuto dall’occupante:
dal 10 al 30%
•
Organo competente a determinare l’importo: consiglio comunale
•
Atto deliberativo: regolamento
•
Abitazioni principali:
a) esonerate dal pagamento
dell’Imu, tranne le case di lusso
b) soggette alla Tasi
•
Aliquota Tasi: dall’1 al 2,5 per
mille
•
Case di pregio: immobili iscritti
nella categorie catastali A1, A8
e A9 (immobili di lusso, ville e
castelli)
•
Soggette a: Imu e Tasi
•
Limite abitazioni principali (immobili di lusso): aliquota massima 6 per mille
•
Altri immobili: aliquota massima
10,6 per mille
te a quella
deii fabbricati
ll d
f bb i
i aii
quali eventualmente risultino accorpate. E le aree non
edificabili non sono soggette
a Imu.
Alla tassa sui servizi sono
soggetti anche gli immobili
adibiti a prima casa.
Il tributo è dovuto da
chiunque possieda o detenga
a qualsiasi titolo fabbricati,
aree scoperte e edifi cabili.
Qualora
vii siano
più
Q l
i
iù possessori o detentori, tutti sono
tenuti in solido all’adempimento dell’obbligazione
tributaria.
In base a quanto stabilito
dal comma 672, se è stato
stipulato un contratto di locazione finanziaria il tributo
è dovuto dal locatario a partire dalla data di stipula del
contratto e per tutta la sua
durata. La norma poi precisa
che per durata del contratto
si intende il periodo che va
dalla data di stipula a quella di riconsegna del bene
al locatore, che deve essere
comprovata da un apposito
verbale.
A differenza dell’Imu il
tributo sui servizi lo paga
anche l’inquilino, o comunque l’occupante dell’immobile, nella misura che varia
dal 10 al 30% stabilita con
regolamento comunale. Per
la tassa sui servizi comunali
è fissata un’aliquota massima del 2,5 per mille, calcolata sul valore del fabbricato
derivante dalla rendita catastale o sul valore di mercato
dell’area edificabile al metro
quadro.
I comuni hanno la facoltà di azzerare il pagamento
dell’imposta o variare l’aliquota dall’1 al 2,5 per mille. Al prelievo sono soggetti
tutti i fabbricati, comprese
le abitazioni principali per
i quali è dovuta l’Imu, vale
a dire anche quelli che rientrano nel novero degli
immobili di pregio iscritti
nelle categorie catastali A1,
A8 e A9 (immobili di lusso,
ville e castelli).
È però stabilita una clausola di salvaguardia per i
proprietari di immobili: non
dovranno pagare complessivamente per i due tributi
(Imu e Tasi) più di quanto
dovuto per l’imposta municipale con l’aliquota massima
del 6 per mille per le abitazioni principali soggette a
imposizione. Invece, per altre
tipologie di immobili e seconde case ai comuni è impedito
di sconfinare oltre l’attuale
aliquota massima del 10,6
per mille.
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L’inquilino non paga l’imposta per le occupazioni di breve durata
Il tributo sui servizi indivisibili,
che i comuni devono elencare nel
regolamento comunale specificando i relativi costi, è a carico dei
proprietari se l’occupazione degli
immobili da parte di altri soggetti
è temporanea.
Gli inquilini, infatti, non pagano
la Tasi se il periodo di occupazione dell’immobile non supera i sei
mesi nel corso dello stesso anno
solare. Lo prevede l’articolo 1,
comma 673, della legge di Stabilità (147/2013).
Dunque, in caso di detenzione
temporanea di durata non superiore a sei mesi nel corso dello
stesso anno solare, il tributo è
dovuto dal titolare dell’immobile.
Infatti, se la locazione o il comodato non superano la soglia di
legge il tributo è dovuto solo dal
possessore dei locali e delle aree
a titolo di proprietà, usufrutto,
uso, abitazione e superficie.
La Tasi, che è diretta a recuperare i costi che l’amministrazione
comunale sostiene per garantire
i servizi indivisibili (trasporto,
illuminazione pubblica e così
via), che devono essere espressamente individuati nel regolamento comunale e per i quali è
imposto l’obbligo di specificare i
relativi costi, è a carico dell’occupante dell’immobile che fruisce
dei servizi stessi, sempre che la
detenzione dell’immobile non sia
di breve durata.
È del tutto evidente che la ratio
della disposizione è di superare
le diffi coltà nella fase di accertamento del tributo, legate soprattutto all’individuazione del
soggetto tenuto al pagamento.
Non c’è alcun dubbio che sia più
facile accertare il titolare dell’immobile che l’inquilino o il comodatario, specialmente nei casi in
cui gli immobili vengono occupati
per periodi temporali piuttosto
brevi.
In passato, le regole contenute
nella disciplina Tarsu e Tia non
imponevano questo trattamento
per gli usi temporanei.
Tuttavia qualche comune, proprio
per superare le difficoltà legate
all’attività di accertamento, in deroga alle norme di legge vigenti,
aveva adottato delle disposizioni
regolamentari che imponevano al
proprietario di pagare la Tarsu o
la Tia per occupazioni temporanee ritenute di breve durata.
Qualche amministrazione comunale aveva addossato ai proprietari l’obbligo di pagare la tassa
in caso di locazione di fabbricati
adibiti a abitazione o utilizzati per attività commerciali per
un periodo non superiore a 24
mesi.
L’obiettivo dichiarato era quello di combattere l’evasione e di
arginare anche il fenomeno delle
imprese cosiddette «apri e chiu-
di», vale a dire quelle che cessano
l’attività entro un anno dalla data
di inizio e che rappresentano situazioni a rischio di frode fiscale
e contributiva. Era stato ritenuto
conveniente far convergere i costi dell’evasione sui proprietari,
che invece traggono profitto dalla
presenza di inquilini nei propri
immobili.
Il Tribunale amministrativo regionale per la Toscana (sentenza
1162/2011), però, correttamente
aveva escluso che l’amministrazione locale potesse stabilire il
soggetto tenuto a pagare il tributo. Del resto, l’articolo 52 del
decreto legislativo 446/1997 pone
dei limiti inderogabili per l’esercizio del potere regolamentare
generale in materia di entrate
locali: il comune non può individuare i soggetti passivi del tributo, né modifi care le fattispecie
imponibili.
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FISCO
Lunedì 6 Gennaio 2014
7
L’effetto (ma non per tutti) degli ultimi provvedimenti concernenti le imposte comunali
Beni agricoli, raffica di sconti
Dal 2014 niente Imu sui fabbricati rurali strumentali
DI
Pagina a cura
MATTEO BARBERO
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R
affi ca di sconti per
gli immobili agricoli. Ma non per tutti.
Può essere espresso
in questi termini il bilancio
sintetico per il settore primario degli ultimi provvedimenti concernenti le imposte comunali.
Nella girandola di disposizioni varate da Governo e
Parlamento nel 2013, diverse hanno riguardato proprio
l’agricoltura. Non sempre,
tuttavia, il legislatore ha
mantenuto una linea coerente, spesso, anzi, risulta
difficile ricostruire la logica
complessiva degli interventi, con inevitabili problemi
per gli operatori (si veda
l’altro articolo in pagina).
Partendo dal fondo, le ultime novità sono quelle contenute nella legge di stabilità per il 2014 (n.147/13),
che ha ridefinito la fiscalità
immobiliare dei comuni.
Da quest’anno, infatti,
essa poggerà su un nuovo
tributo, formalmente unitario, l’imposta unica comunale o «Iuc», ma sostanzialmente articolato su tre
«gambe» distinte:
1) l’Imposta municipale
propria (Imu), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse
le abitazioni principali;
2) una componente riferita ai servizi, che si esaurisce
nel tributo per i servizi indivisibili (Tasi), a carico sia
del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile;
3) una tassa sui rifiuti
(Tari), destinata a finanziare i costi del servizio di
raccolta e smaltimento dei
rifi uti, a carico dell’utilizzatore.
Di fatto, il vero cambiamento nasce dal combinato
disposto di Imu e Tasi, dal
momento che la struttura
del Tari ricalca fedelmente
quella della Tares.
Rispetto alle altre due
componenti (appunto, Imu e
Tasi), la regola è che la somma delle rispettive aliquote
non potrà essere superiore
all’aliquota massima consentita dalla legge statale
per l’Imu al 31 dicembre
2013.
Ciò per ciascuna tipologia
di immobile, differenziando
quindi il tetto per l’abitazione principale (0,6%), per
gli altri immobili (1,06%),
oltre che per quelli che
hanno finora beneficiato di
un’aliquota ridotta, come ad
esempio i fabbricati rurali
strumentali (0,2%). Il Tasi,
inoltre, avrà un’aliquota
base pari allo 0,1%, incrementabile dai comuni entro
i descritti limiti massimi,
per il 2014 dovrà fermarsi
Le ultime novità
• A decorrere dal 2014, non sarà dovuta
l’Imu sui fabbricati rurali a uso strumentale
• Sempre dal 2014, per i terreni il moltiplicatore della base imponibile scende da
110 a 75
• Tali misure determinano un risparmio annuo di circa 116,5 milioni di euro
allo 0,25%.
In questo quadro, si inserisce anche la disciplina
concernente il settore agricolo, che presenta alcune
peculiarità riguardanti sia
l’Imu che il Tasi.
Sotto il primo profi lo, la
legge di stabilità ha previsto
che, a decorrere dall’anno
2014, l’imposta municipale
propria non sarà dovuta dai
fabbricati rurali a uso strumentale. Sempre in materia
di Imu, inoltre, è stata prevista, per i terreni agricoli,
la riduzione da 110 a 75 del
moltiplicatore della base
imponibile.
In termini di riduzione
del carico fiscale, tali misure valgono per il comparto
circa 116,5 milioni di euro
all’anno. In ordine al Tasi, è
stato previsto che per i fabbricati rurali strumentali
l’aliquota, anche a regime,
non potrà comunque eccedere lo 0,1%. È una precisazione importante, anche se
il limite era già desumibile
dalla regola della somma
massima delle aliquote delle prime due gambe della
nuova Iuc.
Il Tasi sarà dovuto, oltre
che dal possessore (proprietario o titolare di altro diritto
reale), anche dall’eventuale
occupante in una misure fissata dal comune fra il 10 e
il 30% dell’ammontare complessivo.
Quanto al Tari, come già
detto, esso è la fotocopia della Tares. Il nuovo balzello,
quindi, come i precedenti
tributi e tariffe sui rifi uti,
si applicherà esclusivamente ai locali o aree scoperte,
adibiti a qualsiasi uso, suscettibili di produrre rifiuti
urbani.
Nella determinazione della superficie assoggettabile,
infatti, non si terrà conto di
quella parte di essa ove si
formano, in via continuativa
e prevalente, rifiuti speciali,
al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie
spese i relativi produttori, a
va vigente. Per i produttori
di rifiuti speciali assimilati
agli urbani, nella determinazione del Tari, il comune,
con proprio regolamento,
potrà prevedere riduzioni
della parte variabile proporzionali alle quantità che
gli stessi produttori stessi
dimostrino di aver avviato
al recupero.
Ricordiamo, in proposito,
che fra i rifiuti speciali sono
ricompresi i rifiuti agricoli,
condizione che ne dimostrino l’avvenuto trattamento
in conformità alla normati-
ai sensi dell’art. 184 del dlgs
152/2006, a condizione che
il produttore ne dimostri
l’avvenuto trattamento in
conformità alla normativa
vigente.
Sempre in materia di Tari,
i comuni, con propri regolamenti, potranno individuare
categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle
quali applicare, nell’obiettiva difficoltà di delimitare
le superfici ove tali rifiuti si
formano, percentuali di riduzione rispetto all’intera
superficie su cui l’attività
viene svolta. Tale norma
non corrisponde pienamente
a quella di cui all’art. 198,
comma 2, lett. g), del dlgs
152/2006, in base alla quale
i comuni potevano assimilare i rifi uti speciali agricoli
ai rifiuti urbani e quindi
avviarli allo smaltimento in
regime di privativa. Andrà
chiarito se tale prerogativa
(che peraltro in passato ha
generato una forte disomogeneità a livello territoriale
sull’assoggettabilità dei rifiuti agricoli e quindi degli
edifici da cui sono prodotti
alle tariffe/tributi sulla raccolta dei rifiuti) potrà essere
esercitata anche nel nuovo
regime. In tale prospettiva,
è comunque indispensabile
che non vengano inserite
nel calcolo del Tari superfici di fabbricati agricoli
precedentemente sottratte
a prelievo.
Caos di regole e scadenze
Anche gli immobili agricoli sono coinvolti nel caos di regole e scadenze che
ha riguardato l’Imu 2013. Anzi, in questo ambito la confusione è massima,
a causa dei ripetuti ripensamenti del
legislatore.
Quest’ultimo, infatti, ha scelto un metro diverso per misurare il perimetro
dell’esclusione dalla prima e dalla seconda rata del tributo.
La cancellazione dell’acconto di giugno
(disposta dal dl 102) ha riguardato tutti i terreni e tutti i fabbricati rurali,
senza distinzioni né soggettive (ovvero
legate alle caratteristiche dei rispettivi
possessori), né oggettive (fatta eccezione per i terreni incolti, che risultano inclusi nell’imposta se collocati in
pianura ed esenti se collocati in aree
montane e collinari). Viceversa, il dl
133 ha limitato l’abolizione del saldo
ai soli terreni posseduti da coltivatori
diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola (l’esonero vale anche per le società
agricole aventi la qualifica di Iap e
per i terreni posseduti da persone fisiche con la medesima qualifica che li
coltivano tramite società di persone).
Anche in tali casi, inoltre, è stato previsto l’obbligo di versare (originariamente entro il 16 gennaio, termine poi
posticipato dalla legge di stabilità al
24 gennaio) la c.d. «mini-Imu», pari al
40% della maggiore imposta dovuta per
effetto delle maggiorazioni di aliquota
eventualmente decise dai comuni (che,
ricordiamo, hanno potuto farlo entro il
30 novembre, con obbligo di pubblicare
i relativi provvedimenti sul proprio sito
entro il 9 dicembre). Per gli altri terreni, invece, non è stata prevista nessuna
esenzione a valere sulla seconda rata.
Per i fabbricati rurali, è stata confermata l’esenzione già prevista per la prima
rata se di natura strumentale, mentre
per le abitazioni essa spetta solo a quelle adibite a prima casa dal proprietario,
a quelle adibite a prima casa dai figli o
dai genitori dell’imprenditore agricolo
proprietario (ma solo se il comune ha
adottato la delibera di assimilazione)
ed a quelle dei dipendenti agricoli con
più di 100 giornate lavorative annue (in
quanto assimilate ex lege a fabbricati
rurali strumentali).
In questo vero e proprio labirinto, possiamo distinguere due situazioni principali: 1) gli immobili esenti sia dall’acconto che dal saldo dovranno versare
la mini-Imu entro il 24 gennaio; 2) gli
immobili esonerati solo dall’acconto
avrebbero dovuto versare entro il 16
dicembre la seconda rata ragguagliandola ai mesi di possesso (per chi era
già possessore al 1° gennaio 2013, la
metà dell’imposta dovuta per l’intero
anno in base all’aliquota deliberata dal
comune).
Per chi avesse sbagliato e pagato di
meno, c’è tempo per rimediare senza
sanzioni ed interessi versando la differenza entro il 16 giugno 2014.
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8
FISCO
Lunedì 6 Gennaio 2014
Stretta della Corte di cassazione sulle operazioni inalizzate al solo risparmio iscale
Elusione con le gambe corte
Redditi sempre riconducibili all’effettivo percettore
DI
Pagina a cura
ALESSANDRO FELICIONI
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I
nterposizione fittizia a
tutto campo. Anche la
costruzione artificiosa di
meccanismi che coinvolgono più soggetti e più operazioni concatenate al solo fine
di risparmiare indebitamente le imposte possono essere
censurate e disconosciute attraverso l’istituto che riporta
i redditi prodotti nella sfera
dell’effettivo percettore, a
prescindere dal soggetto che
formalmente figura quale attore principale.
Con la sentenza 25671 del
15 novembre, la Cassazione
ha sancito l’elusività di una
operazione di donazione di
un terreno edificabile seguita
dalla successiva vendita dello
stesso, qualora sia finalizzata
esclusivamente all’ottenimento di un risparmio fiscale attraverso l’abbattimento della
plusvalenza.
La vicenda attiene al recupero a tassazione della
plusvalenza derivante dalla
compravendita di un terreno edificabile (67, comma 1,
lettera b del tuir). In particolare l’operazione era stata
strutturata mediante una
prima donazione da parte
del contribuente accertato, ai
figli, seguita dalla cessione a
terzi da parte di costoro. In tal
modo la plusvalenza finale era
stata abbattuta utilizzando
come valore di carico nella
cessione a terzi il valore indicato nell’atto di donazione,
opportunamente maggiorato.
La donazione, infatti era priva
di riflessi fiscali.
Da qui la censura dell’ufficio
che ha considerato la successiva vendita come effettuata
da soggetto interposto al fine
di aggirare la cessione diretta
che avrebbe immediatamente
fatto emergere la plusvalenza
imponibile data dalla differenza tra il prezzo di vendita e
quello di acquisto originario.
Il disegno elusivo, in sostanza, faceva leva sul disposto di
cui all’articolo 68, comma 2,
del Tuir, in base al quale, «Il
costo dei terreni suscettibili
d’utilizzazione edificatoria di
cui alla lettera b) del comma 1
dell’articolo 67 è costituito dal
prezzo di acquisto aumentato
di ogni altro costo inerente, rivalutato in base alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai
e impiegati nonché dell’imposta comunale sull’incremento
di valore degli immobili. Per i
terreni acquistati per effetto
di successione o donazione si
assume come prezzo di acquisto il valore dichiarato nelle
relative denunce e atti registrati, o in seguito definito e
liquidato, aumentato di ogni
altro costo successivo inerente…»).
Già i giudici di seconde
cure (Ctr del Veneto)
avevano bocciato l’operazione riscontrando
elementi concreti che
potessero supportare la
tesi dell’interposizione
di soggetti, ossia il fatto
che nella realtà si trattasse di un’unica compravendita con la donazione frapposta solo per
generare quel salto di
imposta in grado di evitare la plusvalenza. In
particolare era emerso
che l’acquirente finale,
attraverso un proprio
rappresentante, aveva
richiesto il certificato di
destinazione urbanistica
del terreno prima che il
contribuente lo donasse
ai figli, segno evidente
dell’esistenza di trattative tra l’interponente e
l’acquirente finale. Anche la vicinanza temporale
delle due operazioni e il netto
risparmio fiscale emergente
erano stati considerati idonei
a configurare l’interposizione.
Peraltro i giudici veneti
ipotizzavano altresì, al di là
dell’applicazione della normativa fiscale, anche la presenza
di un atto in frode alla legge ai
sensi dell’articolo 1344 c.c..
I giudici di legittimità non
hanno comunque dovuto scomodare il codice civile per
respingere l’appello del contribuente.
È stata sufficiente l’interpretazione del comma 3
dell’articolo 37 del dpr 600/73
in tema di interposizione fittizia (in base al quale l’imputazione dei redditi avviene in
base all’effettivo possessore
degli stessi, anche per interposta persona); tale norma,
secondo la Cassazione, «non
presuppone necessariamente
un comportamento fraudolento da parte del contribuente,
essendo sufficiente un uso
improprio, ingiustificato o
deviante di un legittimo strumento giuridico, che consenta
di eludere l’applicazione del
regime fiscale che costituisce il presupposto d’imposta:
ne deriva che il fenomeno
della simulazione relativa,
nell’ambito della quale può ricomprendersi l’interposizione
fittizia di persona, non esaurisce il campo di applicazione
della norma, ben potendo attuarsi lo scopo elusivo anche
mediante operazioni effettive
e reali».
Particolarità dell’operazione, infatti, era il fatto che il
prezzo della vendita era stato
effettivamente incassato dai
figli della contribuente, i quali
dovevano considerarsi i «possessori effettivi» del reddito.
Per la Cassazione, però, il
carattere reale e non simulato dell’operazione di vendita
e l’effettiva percezione del
prezzo da parte dei venditoridonatari, non sono sufficienti
a escludere lo scopo elusivo
dell’intera operazione negoziale posta in essere nella
sequenza donazione-vendita:
ciò, soprattutto, in presenza
di numerosi elementi di fatto
idonei a costituire presunzioni
dotate dei requisiti di gravità,
precisione e concordanza, tali
da far ritenere provata la finalità elusiva
del complessivo, artificioso, meccanismo
negoziale adottato.
Al fine di limitare
sul nascere i fenomeni elusivi legati allo
schema donazionecessione, l’articolo 37,
commi 38 e 39, del decreto legge 4/7/2006,
n. 223, convertito,
con modificazioni,
dalla legge 4./8/2006,
n. 248, era intervenuto modificando sul
punto la normativa
previgente (articolo
67, comma 1, lettera
b), dpr 917/1986). Per
tali cessioni il termine quinquennale
entro il quale la cessione è produttiva di
plusvalenze decorre
non dalla data di acquisizione
da parte del donatario, bensì
dalla data di acquisto da parte
del donante.
Pertanto da un lato il presupposto impositivo ricadrà
in ogni caso sul donatario e
dall’altro la plusvalenza dovrà
determinarsi con riferimento
non al «costo fiscale» del bene
indicato nell’atto di donazione,
bensì a quello di costruzione
o acquisto sostenuto dal donante. Inoltre per il termine
di cinque anni, la data dell’acquisto o della costruzione del
bene è quella valevole per il
donante.
In tal modo la donazione è
sterilizzata, e la successiva
cessione tassata non in capo
al donante, bensì in capo al
donatario.
La linea sottile dell’interposizione fittizia
L’interposizione che viene invocata
nella sentenza citata è una interposizione fittizia nel possesso dei redditi che deve essere tenuta distinta
da quella reale.
La differenza sta nella natura, fittizia o meno, della rappresentazione
all’esterno della situazione di possesso dei redditi.
Nell’interposizione reale di persona, si ha un particolare rapporto
tra interponente e interposto che
riveste di regola il carattere del
mandato senza rappresentanza e
si verifi ca allorquando un soggetto (l’interposto), d’intesa con un
altro soggetto (l’interponente),
contratta in nome proprio con un
terzo soggetto e diventa titolare effettivo degli obblighi derivanti dal
contratto, con l’obbligo, nascente
dal rapporto interno con l’interponente, di ritrasferire i diritti in tal
modo acquistati.
L’interposizione fittizia prevede
invece un accordo simulatorio intercorrente fra tre soggetti - il contraente effettivo o interponente, il
contraente fi ttizio o interposto e
l’altro contraente - per effetto del
quale la stipulazione del negozio
con la persona interposta è soltanto apparente, poiché nella realtà il
vero contraente è la persona che
non figura nel negozio, nei cui confronti l’altro contraente intende assumere tutti i diritti e gli obblighi
contrattuali.
In caso di interposizione fittizia, il
reddito appare all’esterno posseduto da un contribuente, ma difatti è
posseduto da un altro; nell’interposizione reale, il reddito è effettivamente posseduto da un contribuente, il quale è, però, concretamente o
potenzialmente obbligato a trasferirlo a un altro.
L’interposizione fi ttizia è un’ipotesi di evasione fi scale, che potrà
essere penalmente sanzionata come
ipotesi di frode fiscale, sussistendone tutti i presupposti previsti dalla
legge penale tributaria, mentre l’interposizione reale può rappresentare un’ipotesi di evasione fiscale,
elusione fi scale o comportamento
fiscalmente legittimo.
Come detto, all’ipotesi di interposizione fittizia la disposizione contenuta nel terzo comma dell’articolo
37 del dpr 600/1973, ai sensi del
quale «in sede di rettifica o di ac-
certamento d’ufficio, sono imputati
al contribuente i redditi di cui appaiono titolari altri soggetti quando
sia dimostrato, anche sulla base di
presunzioni gravi, precise e concordanti, che egli ne è l’effettivo possessore per interposta persona».
Quanto all’interposizione reale, in
assenza di un’espressa previsione
normativa, la stessa non può che
costituire un comportamento fiscalmente legittimo. La bontà di tale
affermazione discende dal fatto che
in questo caso non si occulta alcun
reddito all’Erario. Ovviamente anche l’interposizione reale potrebbe
determinare fenomeni elusivi e di
indebito risparmio di imposta perseguibili.
Invero, nel nostro ordinamento tributario ogni ipotesi di interposizione reale posta in essere dovrà fare i
conti con due disposizioni normative, entrambe suscettibili di astratta
applicazione: si tratta del già menzionato terzo comma dell’articolo
37 del dpr 600/1973, nonché dell’articolo 37-bis dello stesso decreto.
A queste si deve, necessariamente,
aggiungere l’ipotesi di abuso del
diritto.
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Lunedì 6 Gennaio 2014
9
Tutte le regole da seguire per la corretta individuazione del debitore dell’imposta
Transazioni transfrontaliere,
nel B2B scatta il reverse charge
Pagine a cura
FRANCO RICCA
Il debitore dell’Iva
DI
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N
elle transazioni «business to business»,
ai fornitori esteri
non è consentito
addebitare ai clienti l’Iva
dovuta sulle operazioni effettuate in Italia; all’applicazione dell’imposta devono
provvedere i destinatari
delle cessioni di beni o delle
prestazioni di servizi, con il
meccanismo dell’inversione
contabile. Di conseguenza,
l’eventuale fattura emessa
dal soggetto estero, anche
attraverso il rappresentante
fiscale, non dovrà evidenziare l’imposta e dovrà essere
considerata irrilevante ai
fi ni degli adempimenti nazionali.
Fa eccezione a questa regola soltanto il caso in cui
il fornitore estero abbia
una stabile organizzazione in Italia e se ne avvalga
per realizzare l’operazione:
in tal caso, gli obblighi Iva
saranno infatti assolti, per
conto del fornitore, dalla
stabile organizzazione, che
emetterà pertanto fatture
con addebito dell’imposta.
Questa la disciplina che
emerge dalle disposizioni
dell’art. 17, dpr 633/72. Vediamo più in dettaglio le regole per l’individuazione del
debitore dell’imposta nelle
transazioni transfrontaliere,
ovviamente in relazione alle
operazioni che debbono considerarsi territorialmente
rilevanti in Italia.
1. Operazioni effettuate da
soggetti stabiliti. Quando la
cessione di beni o
la prestazione di
servizi è effettuata, nei confronti
di chiunque, da un
soggetto passivo
stabilito nel territorio dello stato, debitore dell’imposta
è lo stesso cedente/
prestatore, il quale deve osservare
gli ordinari adempimenti
prescritti dalla legge, primo
fra tutti quello di emettere la fattura con l’addebito
dell’Iva (naturalmente se
l’operazione è imponibile).
Si deve ricordare che si considera stabilito in Italia:
- il soggetto passivo che ha
in Italia la sede dell’attività
economica;
- la stabile organizzazione italiana di un soggetto
estero, limitatamente alle
operazioni da essa rese o
utilizzate;
- in mancanza di sede e
di stabile organizzazione, la
Fornitore
Soggetto passivo IT
Soggetto passivo estero
1.
2.
Cliente
Chiunque
Soggetto passivo IT
Privato IT
Soggetto passivo estero
Debitore dell’Iva
Il fornitore
Il cliente (1)
Il fornitore (2)
Ad eccezione del caso in cui alla realizzazione dell’operazione partecipi la stabile organizzazione in Italia del
fornitore estero, nel qual caso debitore dell’Iva è la stabile organizzazione.
Per adempiere gli obblighi, il fornitore estero deve essere titolare di una posizione Iva in Italia (rappresentante
iscale, identiicazione diretta, stabile organizzazione)
Operazioni particolari (oro, rottami, subappalti ecc.)
Fornitore
Cliente
Debitore dell’Iva
Soggetto passivo
Soggetto passivo
Il cliente (1)
ovunque stabilito
ovunque stabilito
1.
Se il cliente è estero, per adempiere gli obblighi deve essere titolare di una posizione Iva in Italia (rappresentante
iscale, identiicazione diretta, stabile organizzazione)
persona fisica che ha in Italia l’indirizzo permanente o
la residenza abituale.
Fanno eccezione le seguenti operazioni, indicate
nel quinto e sesto comma
dell’art. 17 e nel settimo e
ottavo comma dell’art. 74
che per ragioni di contrasto
delle frodi sono sottoposte al
meccanismo dell’inversione
contabile:
- cessioni di materiale
d’oro (c.d. oro industriale) e
argento;
- cessioni di oro «da investimento» imponibili per
opzione;
- subappalti nel settore
edile;
- cessioni di fabbricati imponibili per opzione;
- cessioni di telefoni cellulari e cessioni di dispositivi
a circuito integrato quali microprocessori e unità centrali
di elaborazione prima della
loro installazione in prodotti destinati al consumatore
finale, effettuate nella fase
antecedente il commercio al
dettaglio.
Sulle predette operazioni
particolari, in deroga alla regola generale, l’Iva è dovuta
in ogni caso dal cessionario/
committente se soggetto
passivo, anche se stabilito
all’estero (cfr. la risoluzione
dell’agenzia delle entrate
n. 28/E del 28 marzo 2012);
questo significa, ad esempio,
che se una delle predette
operazioni viene scambiata,
in Italia, fra due imprese entrambe stabilite all’estero,
l’obbligo di identifi cazione
per assolvere l’imposta è a
carico dell’impresa cliente.
2. Operazioni effettuate da soggetti passivi non
stabiliti. Quando l’operazione è invece effettuata da
un cedente/prestatore non
stabilito nel territorio dello
stato, per individuare il
debitore dell’imposta occorre priva accertare se il
destinatario dell’operazione (cessionario o committente), a sua volta, abbia
oppure no lo status di «soggetto passivo stabilito»,
essendo l’individuazione
del debitore dell’imposta
diversificata in ragione,
appunto, dello status del
destinatario.
a) Destinatari soggetti
passivi stabiliti
Il secondo comma
dell’art. 17 stabilisce che
gli obblighi relativi alle
operazioni effettuate nel
territorio dello stato da
soggetti esteri nei confronti
di soggetti passivi stabiliti
nel territorio stesso, sono
adempiuti dai cessionari o
committenti. In tale ipotesi,
pertanto, l’imposta si applica, anziché con l’ordinario
meccanismo della rivalsa,
con il meccanismo dell’inversione contabile (o reverse
charge), così definito proprio
perché comporta l’inversione
dell’ordinario procedimento
di applicazione del tributo.
Di conseguenza, il cedente
o prestatore estero – anche
nel caso in cui abbia in Italia un rappresentante fiscale, oppure una posizione Iva
accesa direttamente, oppure
una stabile organizzazione –
non potrà emettere fattura
con addebito dell’Iva verso
soggetti passivi stabiliti (eccettuato il caso della stabile
organizzazione «collaborativa», illustrato più avanti).
Resta ferma, naturalmente, la possibilità per il
fornitore estero di emettere
fattura ai fini commerciali e
amministrativi, o anche in
ottemperanza all’obbligo comunitario previsto dall’art.
219-bis della direttiva Iva,
indicando sul documento che
l’imposta è dovuta dal destinatario ai sensi dell’art. 17,
secondo comma (inversione
contabile). Sul punto, si veda
la risoluzione dell’agenzia
delle entrate n. 89/E del 25
agosto 2010, con la quale è
stato confermato anzitutto
che quando il cedente/prestatore è un soggetto estero e
il cessionario/committente è
un soggetto passivo stabilito,
gli obblighi relativi all’applicazione dell’imposta ricadono solo sul secondo. Pertanto nessun adempimento è
richiesto al fornitore estero,
anche se identificato ai fini
Iva in Italia. In particolare,
il cedente o prestatore estero non è tenuto all’emissione
della fattura per il tramite
del numero identificativo Iva
italiano. Non è però escluso,
prosegue la risoluzione, che
«in relazione a una cessione
interna il rappresentante
fiscale di un soggetto estero
possa - per proprie esigenze - emettere nei confronti
del cessionario/committente
residente un documento non
rilevante ai fini dell’Iva, con
indicazione della circostanza che l’imposta afferente
tale operazione verrà assolta dal cessionario o committente. Pertanto, tale possibilità deve essere riconosciuta
anche nella fattispecie prospettata nell’interpello in
cui il rappresentante fiscale del soggetto estero cura
la cessione nei confronti di
soggetti d’imposta stabiliti
nel territorio dello stato di
beni dallo stesso precedentemente acquistati sul mercato nazionale ovvero di beni
previamente estratti dal
deposito Iva. In particolare
qualora la cessione sia preceduta dall’estrazione dal
deposito da parte del rappresentante fiscale questi dovrà
provvedere all’assolvimento dell’imposta tramite il
meccanismo dell’inversione
contabile. Successivamente
il rappresentante fiscale potrà emettere il predetto documento senza rilevanza Iva
utile anche per documentare
la movimentazione del bene,
fermo restando che gli obblighi relativi all’applicazione
dell’imposta devono essere
adempiuti dal cessionario
residente».
Va osservato che, mentre
per la normativa comunitaria il meccanismo dell’inversione contabile è obbligatorio
soltanto per le prestazioni
di servizi c.d. «generiche»,
allorché fornite da soggetti
non stabiliti nel luogo in cui
l’imposta è dovuta nei confronti di soggetti passivi ivi
stabiliti, il legislatore italiano, avvalendosi della facoltà
prevista dalla direttiva, ha
generalizzato il meccanismo per tutte le operazioni
(cessioni e prestazioni) effettuate da soggetti esteri nei
confronti di soggetti passivi
stabiliti, realizzando così
un’opportuna uniformità di
regole applicative.
Dal punto di vista materiale, il destinatario tenuto
ad applicare l’imposta con il
meccanismo dell’inversione
contabile dovrà:
- emettere l’autofattura,
se il fornitore è un soggetto
extra Ue;
- integrare la fattura del
fornitore estero, se questi è
invece un soggetto Ue.
Si tratta di due soluzioni pratiche che portano al
medesimo risultato, ma che
hanno una disciplina un po’
diversa:
- l’autofattura va emessa
al momento di effettuazione dell’operazione e va poi
registrata a debito entro
15 giorni dall’emissione,
con riferimento al mese di
emissione; fanno eccezione
le prestazioni di servizi c.d.
«generiche», per le quali l’aucontinua a pag. 10
098105098108105111103114
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10
FISCO
Lunedì 6 Gennaio 2014
Privati, debito sul cedente estero
segue da pag. 9
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tofattura deve essere emessa
entro il termine dilatorio del
giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione
dell’operazione, anche se va
però poi registrata entro lo
stesso termine ma con riferimento al mese di effettuazione dell’operazione;
- la fattura del fornitore
Ue, invece, va integrata e
registrata a debito entro il
giorno 15 del mese successivo a quello di ricevimento, ai
sensi degli artt. 46 e 47 del
dl n. 331/93.
b) Destinatari soggetti
passivi non stabiliti o privati consumatori
Se destinatario dell’operazione effettuata dal soggetto estero non è un soggetto
passivo stabilito, il ruolo di
debitore dell’imposta non
può essere assunto dal cessionario/committente, sicché
resta necessariamente in
capo al cedente/prestatore
estero. Ciò avviene, pertanto, nei casi in cui il destinatario delle operazioni poste
in essere dal soggetto estero
sia:
- un privato consumatore,
oppure
- un soggetto passivo non
stabilito nel territorio dello
stato.
In concreto, alla luce delle
regole in materia di territorialità, questa situazione
può realizzarsi:
- per le cessioni di beni;
- per le prestazioni di
servizi sottoposte a criteri
specifi ci di cui agli articoli
7-quater, 7-quinquies e 7-sexies.
La situazione non può
invece realizzarsi per le
prestazioni di servizi ricadenti nella regola generale
dell’art. 7-ter, le quali, infatti:
- o non sono territoriali,
perché rese da un soggetto
estero a un privato consumatore
- oppure sono territoriali
in quanto rese a soggetti
passivi stabiliti, ma in tal
caso gli obblighi d’imposta
sono sempre a carico dei destinatari (salvo il caso della
collaborazione della stabile
organizzazione, su cui appresso).
Nei suddetti casi in cui il
fornitore estero è debitore
dell’imposta in Italia, il terzo comma dell’art. 17 prevede che gli obblighi debbono
essere adempiuti, nei modi
ordinari, dallo stesso soggetto estero; a tal fi ne, se non
dispone già di una stabile
organizzazione Iva in Italia, il soggetto dovrà aprire
una posizione Iva attraverso l’identificazione diretta
ai sensi dell’articolo 35-ter
oppure mediante un rappresentante fiscale residente
nel territorio dello stato.
I metodi di identificazione
sono alternativi, perché in
ogni caso il soggetto estero,
come pure qualsiasi soggetto
passivo, non può essere titolare di più di una posizione
Iva in Italia.
Una posizione di preminenza spetta alla stabile
organizzazione, che, oltre
a svolgere una funzione
strumentale per l’adempimento degli obblighi da
parte del soggetto estero,
assume anche la veste di
soggetto passivo stabilito
per le operazioni proprie.
Di conseguenza, l’esistenza
della stabile organizzazione, ovviamente qualora sia
configurabile tale entità
secondo la defi nizione contenuta nel regolamento n.
282/2011, preclude le altre
due possibilità di identificazione. In assenza della stabile organizzazione, invece, il
soggetto estero può decidere
se identificarsi direttamente
(opportunità riservata, però,
solo agli operatori Ue), oppure attraverso un rappresentante fiscale.
Sempre il terzo comma
dell’art. 17 prevede, poi,
che se gli obblighi derivano
esclusivamente dall’effet-
tuazione di operazioni non
imponibili di trasporto ed
accessorie ai trasporti, gli
adempimenti del soggetto
estero sono limitati alla sola
fatturazione; viene a confi gurarsi, in tale ipotesi, una
forma di rappresentanza
«leggera», che non comporta altri adempimenti oltre
a quello della fatturazione
(in particolare, ad esempio,
non occorrerà presentare la
dichiarazione annuale).
Va infine ricordato che
resta fermo, per il soggetto
estero, l’obbligo di avvalersi
del rappresentante fi scale,
dell’identifi cazione diretta
o della stabile organizzazione nel caso in cui effettui in
Italia acquisti intracomunitari imponibili ai sensi del
dl 331/93, giusta quanto previsto dall’art. 44 dello stesso dl (per esempio, allorché
trasferisce in un magazzino
in Italia, per le proprie esigenze, beni provenienti da
un altro stato membro).
La partecipazione della stabile organizzazione
È il momento di approfondire organizzazione, si considera che il tramite» (ossia, nel linguaggio della rivalsa, senza pregiudizio
l’unico caso in cui il fornitore essa abbia partecipato all’opera- della norma comunitaria, con la per il diritto alla detrazione eser«partecipazione») della stabi- citato dal destinatario. Si deve
estero può fatturare esercitando zione.
la rivalsa dell’Iva nei confronti di Dalle suddette disposizioni le organizzazione nel territorio evidenziare che le precisazioni di
soggetti passivi stabiliti in Italia: emerge, in sostanza, che qualora dello stato.
rango normativo fornite dal requesta ipotesi si verifica quando, la stabile organizzazione abbia Per effetto della previsione in golamento n. 282/2011 appaiono
per effettuare l’operazione ter- partecipato, nel senso sopra pre- esame, quindi, il soggetto passi- insufficienti a definire il concetto
ritorialmente rilevante in Italia, cisato, all’operazione effettuata vo italiano che riceve una fattu- di «partecipazione» della stabile
il soggetto passivo estero si av- dal soggetto estero, essa esercita ra con evidenza dell’Iva da par- organizzazione, che attualmente,
vale della partecipazione della una sorta di forza di attrazione te di un soggetto estero, dovrà in assenza di contributi interprepropria stabile organizzazione procedurale, in quanto assume considerare corretto l’addebito tativi scaturiti dalla realtà, progli obblighi d’imposta e sarà te- dell’imposta qualora il documen- voca qualche incertezza.
italiana.
La norma comunitaria di riferi- nuta ad applicare e addebitare il to rechi l’indicazione della stamento è l’art. 192-bis della diret- tributo nei modi ordinari, chiun- bile organizzazione italiana e il
tiva 2006/112/Ce, secondo il qua- que sia il destinatario dell’opera- relativo numero di partita Iva, Irregolare applicazione
le il soggetto estero che dispone zione (anche un soggetto passivo senza che debba svolgere diffi - dell’imposta
cili (se non impossibili) compiti
di una stabile organizzazione nel nazionale).
luogo in cui è dovuta l’imposta si Nell’ordinamento interno, que- investigativi per verificare se la È opportuno ricordare, infine,
considera soggetto passivo non sta previsione trova riscontro stabile organizzazione abbia par- che, ai sensi dell’art. 6, comma
stabilito qualora abbia effettuato nel quarto comma dell’art. 17 tecipato oppure no all’operazio- 9-bis, del dlgs n. 471/97, nel caso
in tale luogo un’operazione im- del dpr 633/72, secondo cui le ne. Sarà semmai un problema del in cui l’imposta relativa ad opeponibile senza la partecipazio- disposizioni del secondo e del fornitore, in caso di controllo, razioni sottoposte al meccanismo
ne della stabile organizzazione. terzo comma (inversione conta- dimostrare la sussistenza del re- dell’inversione contabile sia stata
Dalla contorta formulazione di bile, rappresentante fiscale) non quisito della partecipazione, che assolta, anche se irregolarmenquesta norma, si desume che, si applicano per le operazioni ef- legittima l’applicazione dell’im- te, dal cessionario/committente
viceversa, il soggetto estero fettuate dal soggetto estero «per posta con l’ordinario meccanismo oppure dal cedente/prestatore,
deve invece considerarsi
si applica la sanzione
stabilito quando la stabile
del 3% dell’imposta
FISCO FLASH A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio
organizzazione partecipa
stessa, con il minimo
all’operazione.
di 258 euro. Inoltre, in
Ciò è confermato dall’art.
tale ipotesi, resta im53 del regolamento n.
pregiudicato il diritto
IRES,
IRPEF,
IRAP
282/2011, che, ai fini
alla detrazione da pardell’applicazione delle dite del destinatario.
ZONE FRANCHE URBANE
sposizioni dell’art. 192-bis,
Questo trattamento
Società sportive - Questioni fiscali di interesse
chiarisce che vi è partecisanzionatorio mitigato
(circolare dell’agenzia delle entrate n. 37/E del
pazione quando il soggetrispetto a quello ordi20 dicembre 2013)
Territori interessati dal sisma del 2009 (risoto estero abbia utilizzato
nario (ma pur sempre
luzione dell’agenzia delle entrate n. 39/E del
«i mezzi umani o tecnici»
oneroso qualora l’im24 dicembre 2013)
della stabile organizzazioporto dell’imposta
SARDEGNA
ne per operazioni inerenti
sia ragguardevole),
alla realizzazione dell’opeintrodotto nel 2007
IVA
razione, prima o durante la
in relazione al meccaZone colpite dall’alluvione. Prorogati i termini
realizzazione, precisando
nismo dell’inversione
Società sportive - Questioni fiscali di interesse per il pagamento dei tributi (decreto legge n.
inoltre che non rilevano, a
contabile nelle opera(circolare dell’agenzia delle entrate n. 37/E del 151 del 30 dicembre 2013)
tale scopo, i mezzi utilizzati
zioni interne, risulta
20 dicembre 2013)
solo per funzioni di supporapplicabile anche in
IVA
BONUS MOBILI
to amministrativo, come la
ipotesi di irregolarità
La versione integracontabilità, la fatturazione,
«soggettiva» nell’aple è disponibile su
il recupero di crediti, e che
plicazione dell’impoWeb tax (decreto legge n. 151
Decreto legge n. 151 del 30
www.italiaoggi.it/
se viene comunque emessa
sta alle operazioni
del 30 dicembre 2013)
dicembre 2013
docio7
fattura con il numero di
transnazionali.
partita Iva della stabile
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Imposte dirette
Agevolazioni
fiscali
Imposte indirette
098105098108105111103114
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C O N T E N Z I O S O T R I B U TA R I O
La Ctr di Roma sugli errori indotti dall’Agenzia
Pagamenti light
Istruzioni errate? Niente sanzioni
DI
BENITO FUOCO
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N
el caso in cui le istruzioni dell’amministrazione finanziaria
allegate ai modelli di
dichiarazione dei redditi inducano il contribuente a compiere scelte fiscalmente errate,
ciò non esime dal pagamento
delle imposte dovute secondo
la corretta applicazione delle
norme fiscali; tuttavia, il contribuente ha diritto, quantomeno, alla non applicazione
delle sanzioni.
Così ha deciso la Ctr di
Roma (sentenza n. 262/22/13),
mitigando la decisione raggiunta dai colleghi della provinciale che avevano optato
per il rigetto completo delle
richieste dei ricorrenti.
La vicenda riguarda degli
avvisi di accertamento spiccati dall’Agenzia delle entrate
di Roma per rettificare delle
perdite portate in compensazione di utili nell’ambito della
tassazione di gruppo. Le società lamentavano principalmente come il comportamento fosse stato indotto dalla
lettura delle istruzioni fornite
dall’amministrazione finanziaria per la compilazione
della dichiarazione dei redditi
per le società di capitali.
Ciò non è bastato per convincere i giudici laziali a bocciare l’intera ripresa fiscale,
ma ha comunque portato
all’annullamento delle sanzioni.
«Le istruzioni ministeriali», si legge nella pronuncia,
«recanti indicazioni collidenti
con una corretta interpretazione non hanno un rilievo
giuridico e comunque la portata della norma non può
essere forzata». È pur vero,
tuttavia, che «ai sensi della
legge 27 luglio 2000, n. 212,
e particolarmente l’art. 5,
l’Amministrazione finanziaria è tenuta ad assumere tutte le iniziative idonee a consentire la completa e agevole
conoscenza delle disposizioni
legislative in materia tributaria». «L’appellante», rileva
la Ctr, «ha dettagliatamente
rappresentato che le istruzioni fornite dall’amministrazione finanziaria per la compi-
lazione della dichiarazione
dei redditi imponevano quel
comportamento». Di conseguenza, «la compilazione
delle istruzioni non conformi alla legge che portano il
contribuente alla redazione
di dichiarazioni o denunce
difformi dai dati reali non
può legittimare la stessa
amministrazione finanziaria
ad irrogare sanzioni proprio
sulla base dell’osservanza
di proprie informazioni non
corrette».
Sulla scorta di tali ragionamenti, l’adito giudice tributario del Lazio ha sancito
la debenza delle imposte,
considerando che le informazioni fornite dall’Agenzia
delle entrate non possono
aver rilievo ed alterare l’applicazione delle norme fiscali, al contempo annullando,
tuttavia, le sanzioni irrogate
dalla stessa amministrazione finanziaria, atteso che
l’errore del contribuente era
stato indotto proprio dalle
indicazioni fornite dall’ente
creditore.
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Il mini-terreno
paga l’Ici
Abuso del diritto,
armi spuntate
Un terreno di dimensioni molto ridotte,
e perciò non suscettibile di una reale
utilizzazione edificatoria, è comunque
soggetto al pagamento dell’Ici se ubicato in zona edificabile. Il dato formale
(ubicazione in zona edificabile) prevale, in questo caso, su quello sostanziale
(concreta possibilità di edificazione).
Con queste motivazioni, che si leggono
nella sentenza n. 38/02/13 dello scorso
8 ottobre, la Ctp di Sondrio ha respinto
i ricorsi proposti da un contribuente
riguardo ad alcuni accertamenti Ici
emessi dal Comune di Postalesio per
gli anni dal 2007 al 2010.
La vertenza riguarda una porzione di
terreno di appena 261 metri quadri
inserito in zona edificabile, sul quale
l’ufficio tributi comunale riteneva dovuta l’Ici e, all’uopo, emetteva avvisi di
accertamento in rettifica dell’omessa
denuncia e dell’omesso pagamento realizzato dal contribuente. Quest’ultimo
lamentava, con rituale ricorso proposto dinanzi alla Ctp di Sondrio, il fatto
che il terreno in questione non fosse
in concreto suscettibile di utilizzazione edificatoria, a causa della scarsa
dimensione: «Tradotto in termini pratici», sosteneva la difesa, «sul terreno in esame si potrebbe costruire un
edificio piccolo di mq 2,61 coperti». Le
argomentazioni non hanno convinto i
giudici tributari, i quali hanno ritenuto
che «vuoi per ammissione dello stesso
ricorrente, vuoi per la previsione di
cui all’art. 39 del prg (stralcio prodotto dal ricorrente) non può mettersi in
discussione che la porzione di terreno
sia ubicata in zona edificabile». E su
tale presupposto hanno basato la propria decisione di debenza del tributo e
rigetto del ricorso.
Nicola Fuoco
È illegittimo l’operato dell’ufficio fiscale che, in mancanza di specifica norma
che disciplini la fattispecie dell’abuso
del diritto, pretenda di interpretare unitariamente, attraverso la configurazione di un’unica presunta causa negoziale,
una molteplicità di atti giuridici distinti.
Questo il principio espresso dalla Ctr di
Milano, nella sentenza n. 87/22/13. Il giudice regionale lombardo interviene sulla
tematica dell’abuso del diritto, assumendo una posizione netta che sembra porsi
in contrasto con i principi formulati dalla Cassazione. La vertenza riguarda una
complessa operazione di riorganizzazione societaria, realizzata con una serie
di operazioni straordinarie e cessioni di
quote, disconosciuta dall’Agenzia delle
entrate in base all’art. 37-bis dpr 600/73,
per riscontrati caratteri di elusività. Facendo ricorso al concetto di abuso del
diritto, i verificatori riconducevano la
molteplicità di atti giuridici posti in
essere a un’unica causa negoziale, e in
base a ciò recuperavano le imposte corrispondenti. Il primo grado confermava la
bontà dell’operato accertativo. La Ctr di
Milano ha invece riformato la sentenza,
accogliendo l’appello dei contribuenti.
L’aspetto determinante, secondo il collegio, risiede nel fatto che l’Agenzia abbia
agito al di fuori dei poteri che le norme
in vigenza le conferiscono, mancando
nell’ordinamento una specifica legge
che definisca e disciplini l’abuso del diritto, stabilendo diritti e doveri di parte
impositrice e parte contribuente. Con
ciò ponendosi in contrasto con quanto
sancito dalla Cassazione, secondo cui
l’abuso del diritto esiste nell’ordinamento in virtù di una clausola generale implicita, che deriva dall’articolo 53
della Costituzione.
Nicola Fuoco
Lunedì 6 Gennaio 2014
11
BREVI
Lite temeraria ad ampio raggio. La fattispecie della
lite temeraria e il relativo concetto di «responsabilità processuale» devono essere intesi in senso estensivo, ricomprendendo, pertanto, anche la fase amministrativa che,
con mala fede o colpa grave, abbia dato luogo all’esigenza
di instaurare un processo pressoché inutile. Qualora,
dunque, la pretesa avanzata dall’amministrazione si
palesi del tutto infondata, e il contribuente ne abbia chiesto (vanamente) l’annullamento in via extragiudiziale
(autotutela), il giudice tributario può condannare l’ente
al pagamento delle spese per lite temeraria e responsabilità processuale, in aggiunta alle ordinarie spese legali;
ciò anche se il contribuente non abbia avanzato alcuna
richiesta in tal senso, e sia stato lo stesso giudice tributario a riscontrarne i presupposti. È quanto successo nella
vertenza conclusasi con la sentenza n. 290/02/13 della
Ctp di Avellino, depositata in segreteria nello scorso 8
ottobre. Il caso specifico riguardava degli accertamenti
per Ici effettuati su aree pertinenziali (escluse dalla
tassazione), riscontrate come tali con verifica diretta
da parte degli stessi tecnici comunali. Ciò nonostante,
il Comune impositore non ha ritirato gli accertamenti
emessi, costringendo il contribuente a proseguire il giudizio tributario per ottenere giustizia.
Provvigioni deducibili per cassa. Le provvigioni corrisposte agli agenti sono deducibili dal reddito d’impresa
nell’esercizio della loro erogazione, in parziale deroga al
criterio di competenza. Ciò perché si tratta di componenti
di cui non è ancora certa l’esistenza o determinabile in
modo obiettivo l’ammontare, condizioni che si verificano,
invece, al momento in cui le prestazioni giungono a buon
fine, il cliente finale perfeziona l’acquisto e l’impresa riconosce la provvigione. Questo il chiarimento fornito dalla
Ctr del Lazio nella sentenza n. 216/02/13 dello scorso 10
ottobre, che conclude per l’accoglimento parziale dell’appello proposto dalla società, in relazione al descritto punto
controverso. L’ufficio aveva recuperato i costi per provvigioni corrisposte ad agenti, portati in deduzione dal
reddito d’impresa nell’anno di erogazione degli stessi,
piuttosto che nell’esercizio di stipulazione dei contratti,
individuato come «di competenza». La Ctr ha ribaltato
il giudizio del primo grado, completamente sfavorevole
al ricorrente, rilevando che si tratta di «costi di cui
nell’esercizio di competenza non sia ancora certa l’esistenza o determinabile in modo obiettivo l’ammontare»
e, come tali, deducibili al verificarsi di tali condizioni,
ossia «fino al momento in cui le prestazioni non siano
ultimate effettivamente».
Lista Falciani, no all’inversione della prova. Gli
accertamenti basati sui dati ottenuti dalla c.d. Lista
Falciani sono nulli poiché, al di là dei ragionevoli
dubbi in merito alla legittima utilizzabilità di tali
documenti, è predominante la valutazione in merito
all’affidabilità probatoria, sotto il profilo dell’autenticità degli stessi. Né, tantomeno, può verificarsi alcuna
inversione dell’onere della prova, chiedendo al contribuente di farsi rilasciare un documento dalla banca
di Ginevra che attesti la propria estraneità ai fatti
contestati. Seguendo questo ragionamento, la Ctp di
Lecco (sentenza n. 105/01/13) ha accolto il ricorso del
contribuente e giudicato senza fondamento la richiesta avanzata dall’Ufficio che testualmente affermava:
«Ove controparte avesse voluto, realmente, provare la
propria estraneità rispetto ai fatti oggetto del presente
ricorso, avrebbe potuto farsi rilasciare una dichiarazione scritta dalla banca di Ginevra». Ciò rappresenta,
secondo i giudici lecchesi, «una inammissibile inversione dell’onere della prova»; onere che spetta, di contro,
all’ente che intende imporre la pretesa fiscale.
Rettifiche comparative. Quando un atto di rettifica del valore di una compravendita è basato sulla
comparazione con trasferimenti similari avvenuti nel
triennio precedente, è onere dell’ufficio allegare gli atti
assunti in comparazione, non spettando al contribuente
il compito di andarseli a procurare (pur trattandosi di
atti pubblici). La mancata allegazione dei citati atti
similari comporta una violazione esplicita dell’articolo 52 del dpr 131/86. È quanto ha rilevato la Ctp
di Milano nella sentenza n. 352/03/13, depositata in
segreteria lo scorso 2 dicembre. L’orientamento fatto
proprio dai giudici tributari meneghini può dirsi ormai
ampiamente consolidato nelle commissioni di merito,
dopo che la stessa Corte di cassazione, con l’ordinanza 3262/13 (citata nel
testo della sentenza in
Il testo delle sencommento), si è espressa
tenze sul sito www.
in maniera conforme.
Benito Fuoco
italiaoggi.it/docio7
098105098108105111103114
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12
IMPRESA
Lunedì 6 Gennaio 2014
Fondi Horizon 2020: è il momento della programmazione. Ecco gli step per candidarsi
Innovazione, per le imprese
un budget da 70 mld di euro
DI
Pagine a cura
ROBERTO LENZI
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C
on il nuovo anno entra
nel vivo il programma
Horizon 2020 che (in
sostituzione del precedente Settimo Programma
Quadro) prevede di eliminare
la frammentazione esistente
nel campo dell’innovazione e
della ricerca scientifica. Un
budget di oltre 70 miliardi di
euro che favorirà il raggiungimento degli obiettivi strategici definiti da Europa 2020 in
termini di crescita e posti di
lavoro e finanzierà l’avanzamento dell’Europa nel campo
dell’innovazione tecnologica e
scientifica. Inizia dunque la
corsa contro il tempo per individuare, all’interno dei programmi di lavoro dei bandi, le
tematiche che possono essere
in linea con la propria idea
progettuale e la ricerca dei
partner con cui collaborare per
la realizzazione del progetto.
Sono state stabilite le scadenze per l’anno 2014 e 2015, i
primi termini di scadenza per
presentare il progetto sono già
a marzo- aprile 2014.
Il programma. Horizon
2020 è diviso in tre pilastri corrispondenti alle sue principali
priorità vale a dire: Eccellenza
scientifica, Leadership industriale e Sfide sociali. Attraverso «Eccellenza scientifica»
Horizon 2020 sostiene i talenti
della ricerca a livello mondiale e le sviluppo delle migliori
infrastrutture di ricerca. «Leadership industriale» invece
supporta le tecnologie chiave
come la microelettronica, il
manifatturiero avanzato ecc.
in tutti i settori esistenti e
emergenti. Essa mira anche
ad attirare maggiori investimenti privati in R&S e a sostenere la crescita delle pmi
innovative in Europa. Infine
«Sfide Sociali» sostiene attività di ricerca e sviluppo con target società e cittadini (clima,
ambiente, energia, trasporti
ecc.). Questo pilastro sostiene
lo sviluppo di soluzioni innovative provenienti da collaborazioni multi-disciplinari, che
comprendono anche le scienze
sociali e umanistiche.
Tematiche di interesse per
le imprese manifatturiere e
dei servizi sono quelle riconducibili alle tecnologie chiavi
abilitanti e industriali, facenti
parte del pilastro «Leadership
industriale»: nanotecnologie,
materiali avanzati, fabbricazione e trasformazione, biotecnologia, micro-e nano-elettronica e fotonica. All’interno
della tematica «nanotecnologie» possono essere ad esempio finanziati progetti relativi a nano materiali di nuova
generazione, nano dispositivi
e nano sistemi e tecniche di
I pilastri di Horizon 2020
Eccellenza scientifica
Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020
Consiglio europeo della ricerca (Cer)
La ricerca di frontiera da parte delle migliori team individuali
Tecnologie future ed emergenti
Ricerca collaborativa per aprire nuovi campi di innovazione
Azioni Marie Sklodowska-Curie (Msca)
Opportunità di formazione e sviluppo di carriera
Infrastrutture di ricerca (compreso l’e-infrastrutture)
Garantire l’accesso alle strutture di classe mondiale
Milioni di €
13 095
2 696
6 162
2 488
Leadership industriale
Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020
Leadership tecnologie abilitanti e industriali
(Ict, nanotecnologie, materiali, biotecnologie, produzione, spazio)
L’accesso al capitale di rischio
Accesso al capitale inanziario e di rischio privato
Innovazione nelle pmi
Promuovere tutte le forme di innovazione in tutti i tipi di pmi
Milioni di €
13 557
2 842
616
Sfide sociali
Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020
Milioni di €
Salute, cambiamento demograico e benessere
Sicurezza alimentare, agricoltura e silvicoltura sostenibili,
marino / marittimo / vie di ricerca dell’acqua e la bioeconomia
Sicuro, energia pulita ed eficiente
7 472
Trasporti intelligenti, verdi e integrati
Azione per il clima, l’ambiente, eficienza delle risorse e materie
prime
Società innovative, rilessive e innovative
6 339
3 081
Società sicure
1 695
3 851
5 931
1 310
Obiettivo specifico «Diffondere l’eccellenza e ampliando la partecipazione»
Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020
Milioni di €
Diffondere l’eccellenza e ampliare la partecipazione
816
Obiettivo specifico «Scienza con e per la società»
Il inanziamento totale per il periodo 2014-2020
La scienza con e per la società
Milioni di €
462
Fonte: Participant portal
rafforzamento della capacità,
metodi e attrezzature di misurazione. All’interno della tematica «Materiali avanzati», possono essere finanziati progetti
relativi a tecnologie avanzate
dei materiali, a materiali per
un’industria sostenibile e a
basse emissioni di carbonio.
Altro tema a cuore alla Ue
è quello dell’Ict: potranno essere presentati progetti per
una nuova generazione di
componenti e sistemi, sistemi e tecnologie informatiche
avanzate; infrastrutture, tecnologie e servizi per l’internet
del futuro, robot e manufatti
intelligenti; microelettronica,
nanoelettronica e fotonica: tecnologie abilitanti relative alla
microelettronica, alla nanoelettronica e alla fotonica.
Per presentare i progetti
all’interno di Horizon 2020 è
disponibile il nuovo «Participant portal», dove si possono
trovare tutti i bandi e la documentazione di Horizon 2020
(http://ec.europa.eu/research/
participants/portal/desktop/
en/home.html). Varie le novità che hanno reso le procedure
per accedere ai bandi più semplici ed immediate, tra le più
importanti: procedure digitali
per la registrazione dei partecipanti e delle proposte, un si-
stema di ricerca che permette
di trovare i bandi di Horizon
2020 inserendo una parola
chiave. Il sistema di ricerca
consente di ricercare i bandi
per tematica e per stato di attività (bando chiuso, aperto,
in arrivo). Con la nuova programmazione la Ue intende
favorire la digitalizzazione.
Pertanto è previsto l’utilizzo
esclusivo di firme digitali e
sigilli digitali.
Le fasi da seguire. Fase
1: trovare un bando adatto.
La Commissione pubblica sul
Portale dei partecipanti tutte
le chiamate dei suoi programmi di ricerca e innovazione
H2020. Il sito ha un motore
di ricerca che consente di cercare i bandi in base al tema
di ricerca con le parole chiave
e impostare dei filtri nella lista delle chiamate. Il punto di
contatto nazionale può anche
aiutare a trovare il bando più
adatto per il proprio profilo.
Le pmi sono inoltre supportati
dalla rete Enterprise Europe
Network.
Fase 2 - Trovare partner di
progetto
o applicare come un
p
team individuale o un ricercatore. La maggior parte dei progetti finanziati dall’Ue sono di
collaborazione con almeno tre
organizzazioni di diversi paesi
degli Stati membri dell’Ue o
associati. Vari enti e servizi
possono aiutare le imprese a
trovare organizzazioni che desiderano partecipare alle proposte, come il database Cordis,
consultabile al link https://
cordis.europa.eu/partners/
web/guest/home. È anche possibile presentare la proposta
come ricercatore individuale,
di squadra o organizzazione.
Tali opportunità sono finanziate principalmente con il
Consiglio europeo della ricerca, le sovvenzioni e le azioni
Marie Skłodowska-Curie e
nel caso di pmi singole, possono partecipare allo strumento
«Innovazione per le pmi».
Fase 3 - Creare un account
sul portale. Per compilare i
moduli e trasmetterli per via
elettronica alla Commissione,
è necessario prima creare un
account sul Portale dei partecipanti cliccando su REGISTRATI nel menu in alto.
Fase 4 - Iscrivere la propria
organizzazione. La Commissione ha un registro online
delle organizzazioni che partecipano ai programmi comunitari. Se un’impresa vuole
presentare una proposta, deve
essere registrata e le deve essere assegnato un codice di 9
cifre, vale a dire il Participant
Identification Code (PIC), che
è l’identificatore univoco della
vostra organizzazione e sarà
usato come riferimento dalla
Commissione alcuna interazione. Risultano già iscritte
e quindi non necessitano di
una nuova registrazione, le
organizzazioni già registrate
nell’ambito del 7° Programma
Quadro.
Fase 5 - Presentare la proposta alla Commissione. Per
inviare la propria proposta di
progetto, è necessario andare
alla sezione elettronica di presentazione delle proposte sulla
pagina specifica del bando di
tuo interesse.
Occorre essere loggati con
l’account del participant portal
per iniziare la compilazione di
moduli standard e presentare
la proposta alla Commissione.
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IMPRESA
Porte aperte
a enti e atenei
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P
uò presentare un progetto all’interno di
una call del programma Horizon 2020,
qualsiasi soggetto giuridico,
università, impresa di qualsiasi dimensione o centro di
ricerca stabilito in uno stato
membro Ue o associato o in
un paese terzo. In alcuni bandi alcuni paesi terzi possono
essere esclusi. I richiedenti
devono possedere la capacità
operativa e finanziaria
per svolgere i compiti
di ricerca che propongono. Il programma
finanzia progetti collaborativi, vale a dire
progetti dove i partecipanti sono almeno
tre, sono indipendenti
e sono localizzati in tre
diversi Stati membri
Ue o associati.
In ogni call è specificato per ogni misura
se l’azienda deve presentare un’azione di
ricerca e sviluppo oppure un’azione innovativa. Nel caso delle
azioni di ricerca e sviluppo sono finanziabili
attività volte a stabilire nuove conoscenze o
esplorare la fattibilità
di una nuova tecnologia, prodotto, processo, servizio o soluzione. A tal proposito possono essere agevolate attività
di: ricerca di base e applicata,
lo sviluppo tecnologico e l’integrazione, test e validazione
su un prototipo su piccola scala in un laboratorio o in un
ambiente simulato. La Ue riconosce per questa tipologia
di progetto un contributo pari
Lunedì 6 Gennaio 2014
al 100% dei costi agevolabili.
Nel caso invece delle azioni
innovative i contributi sono
diretti ad attività volte direttamente alla realizzazione di
piani, progetti o disegni per
prodotti nuovi, modificati o
migliorati, processi o servizi
di produzione. A tal fine esse
possono includere: prototipazione, sperimentazione, dimostrazione, sperimentazione, validazione del prodotto
su larga scala e replica sul
mercato. I progetti possono
includere attività di ricerca
e sviluppo, ma in misura mi-
noritaria.
Attraverso questa tipologia di progetti la Ue si propone di sostenere la prima
applicazione / diffusione nel
mercato di un’innovazione che è
già stata dimostrata, ma non
ancora applicata
/ distribuita sul
mercato a causa
di fallimenti del
mercato / barriere all’adozione.
Questa azione
non copre molteplici applicazioni
nel mercato di
un’ innovazione
(una tecnologia
nuova o migliore,
prodotto, design,
processo, servizio
o soluzione) che
è già stata applicata con successo una volta nel
mercato. «Prima» significa nuovo, almeno
in Europa o nuovo, almeno
per il settore dell’applicazione in questione. Spesso tali
progetti comportano una convalida di prestazioni tecniche
ed economiche a livello di sistema in condizioni operative
reali forniti dal mercato. Nel
caso delle azioni innovative il
contributo Ue scende al 70%
dei costi ammissibili, salvo in
caso di enti non profit, per i
quali il contributo è il 100%.
Per entrambe le due tipologie
di azione è possibile richiedere il contributo per costi
diretti ad esempio costi del
personale dipendente, consulenti esterni, quote di ammortamento relative all’utilizzo
di strumentazioni e attrezzature durante il progetto ecc. e
costi indiretti (spese generali)
per un massimo del 25% dei
costi diretti ammissibili.
Ogni bando prevede delle
scadenze prefissate, le prime
scadenze sono già state fissate a marzo- aprile 2014.
Alcuni bandi prevedono
due fasi di presentazione
delle domande.
Per la prima fase si deve
presentare una bozza di proposta (massimo 20 pagine).
Questa viene valutata sulla
base di criteri stabiliti nel
bando. Se la proposta passa
la fase 1, i partecipanti saranno invitati a presentare
la proposta completa entro
un determinato periodo.
I progetti vengono valutati
in base a tre criteri: eccellenza, impatto e qualità ed efficienza di attuazione.
Per il parametro «eccellenza», viene giudicata la chiarezza degli obbiettivi, la solidità
del concetto, incluse le considerazioni interdisciplinari,
la credibilità dell’approccio
13
proposto ed infine i progressi
oltre lo stato dell’arte. Per il
criterio «impatto» contano invece gli effetti previsti elencati nel programma di lavoro, il
rafforzamento della capacità
di innovazione e integrazione
delle nuove conoscenze, il rafforzamento della competitività e la crescita delle imprese
attraverso lo sviluppo di innovazioni in grado di soddisfare le esigenze dei mercati
europei e mondiali ed infine
le misure, diffusione e valorizzazione dei risultati del
progetto, comunicazione. Per
l’ultimo parametro «qualità
ed efficienza di attuazione»,
sono valutati la coerenza e
l’efficacia del piano di lavoro,
l’assegnazione di compiti, risorse, le competenze, l’esperienza e la complementarità dei singoli partecipanti,
nonché del consorzio nel suo
complesso e per concludere
l’adeguatezza delle strutture
e delle procedure di gestione
e la gestione del rischio.
Affinché il progetto non sia
respinto è necessario che per
ogni criterio al progetto sia
assegnato almeno un punteggio di 3/5 e che ottenga
complessivamente 10/15. Le
proposte che ottengono il punteggio minimo di 10 vengono
inserite nella lista delle proposte potenzialmente finanziabili, in ordine decrescente.
Saranno infine effettivamente finanziate tutti i progetti
che rientrano nei limiti dello
stanziamento finanziario disponibile, ovviamente dando
priorità ai progetti con punteggio più alto.
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Pmi, il programma anche per le imprese singole
La misura si rivolge alle piccole e
medie imprese che presentano una
forte volontà di crescere, svilupparsi e internazionalizzarsi e che
vogliono investire in un’idea innovativa rispetto al settore industriale
di riferimento.
A differenza degli altri bandi di Horizon 2020, questo strumento è accessibile da imprese singole, anche se la
collaborazione con altre imprese è
comunque preferibile. Lo strumento
per le pmi non è un programma di
ricerca e sviluppo. Si tratta di un
acceleratore per l’introduzione sul
mercato di promettenti innovazioni
tecnologiche e non tecnologiche.
Mentre il regime non esclude le attività di R & S, lo scopo non è sullo
sviluppo delle conoscenze, ma sullo
sviluppo di una proposta commerciale convincente. Il programma si
articola in tre step di presentazione
delle proposte.
Il primo step prevede che l’azienda presenti alla Ue una proposta
di circa 10 pagine dove si vanno ad
illustrare gli obbiettivi del progetto
che si intende sviluppare. Ai progetti che vengono finanziati verrà poi
riconosciuto un contributo forfettario di 50 mila euro, che la pmi
dovrà utilizzare per svolgere tutte
le analisi necessarie entro sei mesi
dall’approvazione del progetto.
I tempi di valutazione delle proposte
sono celeri, in quanto in questo strumento è fondamentale l’immissione
sul mercato dell’idea innovativa al
più presto possibile, si parla infatti dimostrazione e replica di mercato», prio del progetto illustrato nel budi due mesi di tempo per concludere le pmi che hanno portato a termine siness plan della fase 1. Le attività
la fase 1 oppure quelle che hanno già finanziabili riguardano ad esempio:
l’istruttoria delle proposte.
In questa fase dovranno essere svolto la fase 1 senza avvalersi del la realizzazione di prototipi, test,
realizzate le seguenti attività, che contributo comunitario. È previsto pilotaggio e la replica sul mercato.
dovranno portare alla realizzazio- un contributo a fondo perduto del In questo caso l’istruttoria per la
ne di un business plan articolato: 70% per lo svolgimento vero e pro- valutazione dei progetti si conclude
fattibilità della proin 4 mesi. Le pmi possono
posta, valutazione
aggiudicarsi
contributi ria
del rischio, ricerca
compresi
tra 1 e 3 milioni
c
di partner, studio di
di
d euro. È importante diprogettazione e apmostrare
il valore aggiunto
m
plicazione pilota. In
che
c la proposta ha a livello
FASE
1:
pratica questa prieuropeo,
il fatto che la soe
ma fase serve a valuzione
realizzata potrà esl
CONCETTO E VALUTAZIONE DELLA FATTIBILITÀ
lutare se il progetto
sere
sfruttata
dall’Unione
s
(realizzazione Business Plan)
può avere un suceuropea.
La terza ed ultima
e
•
Contributo
forfettario
50.000
€
cesso commerciale
fase
«commercializzazione»
f
• Durata: 6 mesi
o meno e quali sono
non
prevede un contributo
n
le migliori modalità
finanziario
ma attività di
f
di realizzazione del
assistenza
per favorire la
a
progetto, qualora
commercializzazione
del
c
FASE 2:
si ritenga che l’idea
nuovo
prodotto. A tal pron
RICERCA
E
SVILUPPO,
DIMOSTRAZIONE,
REPLICA
progettuale ha una
posito
la pmi potrà benefip
SUL MERCATO
validità commerciaciare
di assistenza mirata ad
c
le. Pertanto la pmi
esempio
a favorire l’accese
• Contributo 70%
alla fine di questa
so
s ai finanziamenti privati,
• Durata: 12-24 mesi
fase potrà decidere
al
a coaching e alla gestione
di non realizzare il
della
proprietà intellettuad
progetto, oppure
le.
l I bandi innovazione per
FASE
3:
arrivare alla conclule
l pmi si trovano all’interno
COMMERCIALIZZAZIONE
sione della necessidi
d alcuni bandi delle «Sfide
tà di acquistare un
sociali»
e all’interno delle
s
• Nessun contributo inanziario
brevetto oppure di
«tecnologie
chiavi abilitan«
•
Assistenza
per
le
varie
problematiche
legate
avvalersi di un deti»,
t con varie scadenze nel
alla commercializzazione (es. accesso a iterminato fornitore
corso
del 2014 e 2015, con
c
o partner.
prime
scadenze già a marzo
p
nanziamenti privati, gestione della proprietà
Possono candidarsi
2014.
2
intellettuale).
alla fase n. 2 «R&S,
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Innovazione per le PMI
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IMPRESA
Lunedì 6 Gennaio 2014
Lo sgravio spetta ai datori di lavoro costretti a rinunciare al trattamento di ine rapporto
Trasloco tfr, sconto dello 0,28%
La nuova misura vale per il 2014 e per i prossimi anni
DI
Pagina a cura
CARLA DE LELLIS
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U
ltimo aumento per
lo sconto contributivo a favore delle
imprese costrette a
rinunciare al Tfr. Da gennaio lo sgravio contributivo
passa alla misura definitiva
dello 0,2% (0,27% per l’anno
2013) concludendo così la tabella di marcia iniziata nel
2008 prevista dalla riforma
della previdenza integrativa (il dlgs n. 252/2005).
L’incentivo fa parte delle
misure compensative a favore dei datori di lavoro per la
rinuncia al trattamento di
fine rapporto lavoro perché
destinato alla previdenza
complementare e/o perché
dirottato al fondo di tesoreria gestito dall’Inps.
R i f o r m a d e l T f r. Lo
sgravio contributivo rientra
nell’operazione di «riforma
del Tfr», operativa dal 1°
gennaio 2007, quale conseguenza di un’altra riforma,
quella della previdenza integrativa (decreto legislativo n. 252/2005), come completata dalla Finanziaria
2007 (legge n. 296/2006).
Nel complesso delle due
riforme (previdenza integrativa e manovra Tfr) ne
è scaturita l’introduzione
di due fondamentali novità:
l’applicazione del principio
del silenzio assenso circa il
destino del Tfr dei lavoratori
dipendenti; lo smobilizzo (il
trasloco forzoso) dalle casse
aziendali del Tfr dei lavoratori dipendenti occupati in
L’ultimo aumento
A chi spetta
La misura
dello sconto
negli anni passati
La misura
dello sconto
per i prossimi anni
I codici
per il recupero
Ai datori di lavoro che versano, in tutto o in parte, le
quote di Tfr maturate dai propri lavoratori dipendenti in
un fondo pensione e/o al fondo di tesoreria (aziende
con almeno 50 addetti)
Anno 2008 = 0,19%;
anno 2011 = 0,25%;
anno 2009 = 0,21%;
anno 2012 = 0,26%;
anno 2010 = 0,13%;
anno 2013 = 0,27%;
A partire dall’anno 2014 = 0,28%
TF13 = Rec. Contr. DL 203/2005 – Prev. Complementare
TF14 = Rec. Contr. DL 203/2005 – Fondo di Tesoreria
aziende con oltre 49 addetti,
addetti
verso un fondo di tesoreria
statale con la finalità (originaria) di finanziare investimenti in infrastrutture.
Conseguenza comune di
entrambe le novità è stata
la privazione, subìta dalle
imprese, di una delle principali fonti di autofinanziamento: appunto il Tfr.
Nel primo caso perché i
lavoratori, esplicitamente o
tacitamente, acconsentono
a che il loro proprio trattamento di fine rapporto, invece che rimanere in mano
all’azienda, vada a finire in
un fondo pensione al fine
di costruirsi una pensione
di scorta a quella pubblica
e obbligatoria (Inps ecc.).
Nel secondo caso perché,
a prescindere dalla scelta
operata dal lavoratore circa
la previdenza integrativa, il
Tfr deve essere obbligatoriamente versato allo speciale
fondo di tesoreria statale,
statale
gestito dall’Inps.
Una misura compensativa. Per bilanciare, in
qualche misura, la perdita
subìta dalle imprese per
il mancato utilizzo del Tfr
quale fonte di autofinanziamento aziendale, nell’ambito della la riforma della previdenza integrativa è stata
prevista l’introduzione di
incentivi ad hoc cosiddetti
«misure di compensazione».
In realtà si tratta di misure agevolative riconosciute
a tutte le imprese che sono
state private del Tfr, sia perché devoluto alla previdenza integrativa (ai fondi pensione) sia perché, in quanto
aventi una forza in azienda
oltre i 49 addetti, sono state
obbligate periodicamente a
riversare il Tfr al fondo di
tesoreria statale.
Ultimo aumento dal
2014. Una di queste misure compensative consiste di
uno sgravio contributivo che
è operativo dal 2008, la cui
misura è prefissata dalla
legge e variabile nel tempo
per l’anno 2008 è stata dello
0,19%; per l’anno 2009 dello
0,21%; per l’anno 2010 dello
0,23%; per l’anno 2011 dello
0,25%; per l’anno 2012 dello
0,26%; per l’anno 2013 dello
0,27%.
Dal 1° gennaio del 2014
è previsto l’ultimo aumento
che porta e assesta l’aliquota alla misura dello 0,28%
che tale resterà anche per
gli anni a venire.
Come si recupera lo
sgravio. Le istruzioni operative per il recupero dello
sconto contributivo sono
state diramate dall’Inps
con la circolare n. 4/2008.
Lo sgravio contributivo
spetta nella stessa misura
percentuale del Tfr conferito alle forme pensionistiche complementari ovvero
al fondo di tesoreria. E si
applica prioritariamente
considerando, nell’ordine,
i contributi dovuti per gli
assegni familiari, per la
maternità e per la disoccupazione.
Soltanto in caso d’impossibilità a esaurire la misura
spettante, l’esonero può essere esteso anche alle altre
assicurazioni della gestione prestazioni temporanee,
fino a esaurimento delle
singole aliquote interessate
(cassa integrazione guadagni, trattamenti economici
di malattia).
In ogni caso restano esclusi dalla riduzione contributiva il contributo al fondo di
garanzia del Tfr (pari allo
0,2% ovvero allo 0,4% per i
dirigenti industriali), nonché il contributo (pari allo
0,3%) destinato ai Fondi
interprofessionali per la
formazione continua.
In caso di ulteriore incapienza, i datori di lavoro
possono trattenere la differenza, a titolo di esonero
contributivo, dall’ammontare complessivo dei contributi dovuti all’Inps.
Ai fini operativi, lo sgravio va recuperato sulla
denuncia UniEmens nella
«Denuncia Individuale»,
«MeseTFR», «MisureCompensative», «MisCompACredito», «CausaleMCACredito», TF13 e TF14.
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Alla cassa per il saldo dell’imposta sostitutiva
Il Tfr chiama alla cassa i datori di
lavoro. Va pagato, infatti, il saldo dell’imposta sostitutiva (pari
all’11%) sulle rivalutazioni del
trattamento di fine rapporto lavoro esistenti al 31 dicembre 2013.
La scadenza è fissata al prossimo
16 febbraio e, come detto, l’appuntamento concerne il pagamento
del saldo dell’imposta sostitutiva
(dell’Irpef) dovuta sulle rivalutazioni del trattamento fine rapporto dell’anno 2013 il cui acconto è
stato pagato entro il 16 dicembre.
Quest’anno ci sarà un giorno in più
a disposizione, perché cadendo il
termine di domenica (il 16 febbraio), la scadenza slitta al lunedì
successivo 17 febbraio.
La disciplina fiscale suddivide il
trattamento di fine rapporto in due
quote: il Tfr vero e proprio cui si
ha diritto annualmente (capitale)
e le rivalutazioni annuali (rendimenti finanziari periodici). Inoltre, prevede per ognuna di queste
quote specifici criteri di tassazione
e di pagamento delle imposte. Così
mentre il prelievo fiscale sul Tfr
(capitale) avviene con le regole
ordinarie all’atto dell’erogazione,
la quota relativa alle rivalutazioni
annuali paga un’imposta agevolata,
sostitutiva dell’Irpef, anno dopo
anno quando avvengono le stesse
rivalutazioni: in questo modo, le
rivalutazioni sono poi escluse dal
prelievo fiscale all’atto della liquidazione della prestazione a fine
rapporto. L’imposta sostitutiva è
pagata con il sistema dell’acconto
e del saldo; i sostituti d’imposta,
in particolare, sono tenuti ogni
anno a versare l’acconto entro il
16 dicembre dell’anno di competenza e il saldo entro il 16 febbraio
dell’anno successivo.
L’adempimento corrente riguarda
il pagamento del saldo dell’imposta sostitutiva (una tantum) che è
fissata all’11%. La base imponibile
è rappresentata, dunque, dalla rivalutazione annuale del fondo Tfr
esistente in bilancio al 31 dicembre
2013. In sede di acconto, il datore
di lavoro si è avvalso di uno di due
criteri disponibili per determinare
l’acconto d’imposta da pagare: il
metodo storico (che porta a un acconto pari al 90% delle rivalutazioni maturate nell’anno solare precedente quello di riferimento) o il
metodo previsionale (che prevede
la determinazione dell’acconto in
via presuntiva avendo riguardo al
90% delle rivalutazioni che maturano nello stesso anno per il quale
si versa l’acconto).
Quale sia stato il criterio utilizzato, entro il 17 febbraio 2014 va
completato il pagamento con riferimento all’imposta sostitutiva
effettivamente dovuta sulle rivalutazioni del Tfr relative all’anno
2013. Per il versamento (acconto e
saldo) va utilizzato il modello F24;
pertanto, eventualmente, si può
esercitare anche la facoltà di compensazione del debito con crediti
vantanti a titolo di altre imposte
e/o contributi. L’Agenzia delle entrate, con risoluzione n. 87/2001,
ha provveduto a istituire i codici
tributo da utilizzare: 1712, «Acconto dell’imposta sostitutiva sui
redditi derivanti dalle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto
versata dal sostituto d’imposta Art. 11, commi 3 e 4 del dlgs n. 47
del 2000»; 1713 «Saldo dell’imposta sostitutiva sui redditi derivanti
dalle rivalutazioni del trattamento
di fine rapporto versata dal sosti-
tuto d’imposta - Art. 11, commi 3
e 4 del dlgs n. 47 del 2000»; 1714
«Imposta sostitutiva sui redditi
derivanti dalle rivalutazioni del
trattamento di fine rapporto versata dal soggetto percettore in dichiarazione - Art. 11, commi 3 e 4,
del dlgs n. 47 del 2000».
I codici tributo devono essere
esposti nella «Sezione Erario»;
escluso il 1712 tutti gli altri codici possono essere esposti anche
nella colonna «importi a credito
compensati» della sezione Erario;
il periodo di riferimento da indicare è l’anno d’imposta a cui si riferisce il versamento; gli importi
relativi al codice «1714» possono
essere versati mediante pagamenti
rateali.
In sede di versamento d’acconto
(e anche del saldo) dell’imposta
sostitutiva sulle rivalutazioni del
trattamento di fine rapporto lavoro è consentito l’utilizzo del credito d’imposta che, ai sensi della legge n. 662/1996 (Finanziaria per il
1997), si è costituito a seguito del
prelievo straordinario Irpef (sempre sui tfr) negli anni 1997/1998.
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IMPRESA
Lunedì 6 Gennaio 2014
15
La «tassa» è stata introdotta nel 2013 a carico di chi lascia a casa il lavoratore
Licenziamenti, ticket più cari
All’Inps 489,61 € per ogni anno di anzianità aziendale
DI
Pagina a cura
DANIELE CIRIOLI
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P
iù pesante il ticket
sui licenziamenti.
L’impresa che decide
di lasciare a casa un
lavoratore nel 2014 deve pagare un contributo all’Inps
pari 489,61 (40,80 mensili)
euro per ogni anno di anzianità aziendale posseduta dall’ex
dipendente. Il nuovo importo
del ticket deriva dalla rivalutazione (più 1,2 per cento)
del massimale mensile Aspi,
la base su cui si determina il
nuovo contributo introdotto
dalla riforma Fornero con decorrenza dallo scorso anno.
Il ticket. Il ticket è operativo dal 1° gennaio 2013, ossia
con riferimento ad ogni licenziamento intervenuto a partire dalla predetta data. Questa
nuova «tassa» è un’invenzione
dell’ultima riforma del lavoro
(legge n. 92/2012).
Il ticket è dovuto in tutti i
casi di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per le causali che, indipendentemente dal requisito
contributivo, darebbero diritto
all’Aspi. La normativa riconosce il diritto all’Aspi a tutti i
lavoratori che hanno perduto
involontariamente la propria
occupazione. Fanno eccezione
due ipotesi: dimissioni e risoluzione consensuale del rapporto di lavoro (per quest’ultima
ipotesi, tuttavia, nel caso in
cui consegua alla procedura
di conciliazione prevista dal
nuovo rito Fornero dell’art. 18
per i licenziamenti economici,
l’indennità Aspi è riconosciuta
come «premio» al lavoratore per
la rinuncia al contenzioso).
In merito ai casi di esclusione, l’Inps ha voluto precisare
che la normativa ha introdotto
un nesso tra il contributo e il
teorico diritto all’Aspi da parte
del lavoratore il cui rapporto
di lavoro viene interrotto; di
conseguenza, i datori di lavoro sono tenuti all’assolvimento
della contribuzione (ticket) in
tutti i casi in cui la cessazione
del rapporto generi in capo al
lavoratore il teorico diritto alla
nuova indennità, a prescindere
dall’effettiva percezione della
stessa. Ciò significa che se per
altri motivi (per esempio mancanza di requisiti) il lavoratore,
pur avendo diritto all’Aspi non
la percepisce effettivamente,
il ticket deve comunque essere pagato. Sempre l’Inps ha
precisato che restano escluse
dall’obbligo del ticket le cessazioni del rapporto di lavoro a
seguito di:
• dimissioni, ad eccezione
di quelle per giusta causa o
intervenute durante il periodo
di maternità;
• risoluzioni consensuali, ad
eccezione di quelle derivanti
da procedura di conciliazione
presso la direzione territoriale
del lavoro (in base al cosiddetto
Quanto vale il ticket
Anno 2013
La formula
Ticket annuo = (0,41 * MassAspiMensile)
Il calcolo
Ticket mensile
(misura minima)
Ticket triennale
(misura massima)
Ticket annuo = (0,41 * 1.180,00 euro) = euro 483,80
(1)
Ticket annuo/12 = euro 483,80/12 = euro 40,31
Ticket annuo * 3 = euro 483,80 * 12 = euro 1.451,40
Anno 2014
La formula
Ticket annuo = (0,41 * MassAspiMensile)
Il calcolo
Ticket mensile
(misura minima)
Ticket triennale
(misura massima)
Ticket annuo = (0,41 * 1.194,16 euro) = euro 489,61
(2)
Ticket annuo/12 = euro 489,61/12 = euro 40,80
Ticket annuo * 3 = euro 489,61 * 3 = euro 1.466,83
(1) Euro 1.180,00
(2) Euro 1.194,16 a seguito della rivalutazione (1,2%) dell’importo di 1.180,00
Quanto costa licenziare
Anzianità
aziendale
Misura del ticket
anno 2013
Misura del ticket
anno 2014
1 mese
2 mesi
3 mesi
4 mesi
5 mesi
6 mesi
7 mesi
8 mesi
9 mesi
10 mesi
11 mesi
1 anno
2 anni
3 anni
40,31 euro
80,62 euro
120,93 euro
161,24 euro
201,55 euro
241,86 euro
282,17 euro
322,48 euro
362,79 euro
403,10 euro
443,41 euro
483,80 euro
967,60 euro
1.451,40 euro
40,80 euro
81,60 euro
122,40 euro
163,20 euro
204,00 euro
244,80 euro
285,60 euro
326,40 euro
367,20 euro
408,00 euro
448,80 euro
489,61 euro
979,22 euro
1.468,83 euro
nuovo rito Fornero per i licenziamenti economici), nonché
da trasferimento del dipendente ad altra sede della stessa
azienda distante più di 50 km
dalla residenza del lavoratore
e/o mediamente raggiungibile
in 80 minuti o più con i mezzi
pubblici;
• decesso del lavoratore.
Casi di esclusione. La
riforma Fornero ha disposto
l’esclusione dal versamento
del ticket, fino al 31 dicembre
2016, dei datori di lavoro tenuti al versamento del contributo d’ingresso nelle procedure
di mobilità (di cui all’articolo
5, comma 4, della legge n.
223/1991). Inoltre, il contributo
di licenziamento non è dovuto,
per il periodo 2013-2015, nei
seguenti casi:
• licenziamenti effettuati in
conseguenza di cambi di appalto, ai quali siano succedute
assunzioni presso altri datori
di lavoro, in applicazione di
clausole sociali che garantiscano la continuità occupazionale
prevista dai contratti collettivi
nazionali di lavoro (Ccnl);
• interruzione di rapporti di
lavoro a tempo indeterminato,
nel settore delle costruzioni
edili, per completamento delle
attività e chiusura del cantiere.
Restano escluse dal ticket le
cessazioni intervenute a seguito di accordi sindacali nell’ambito di processi di riduzione di
personale dirigente, conclusi
con accordo firmato dall’associazione sindacale stipulante
il contratto collettivo di lavoro
della categoria.
Quando e come. L’Inps
(circolare n. 44/2013) ha spiegato che, poiché la legge non
si sofferma sulle modalità di
assolvimento della nuova contribuzione sui licenziamenti,
d’intesa con il ministero del
lavoro è stato deciso che, ai fini
dell’individuazione del momento impositivo, si debba considerare quale scadenza il termine
di versamento della denuncia
contributiva successiva a quella del mese in cui si verifica la
risoluzione del rapporto di lavoro. Per fare un esempio, sul
licenziamento che avvenga il
prossimo 4 maggio, il ticket andrà pagato entro la denuncia
riferita al mese di giugno 2014,
i cui termini di versamento e
di trasmissione telematica dei
dati all’Inps sono fissati, rispettivamente, al 16 (pagamento) e
al 31 (trasmissione denuncia)
luglio 2014. Ai fini dell’esposizione sul flusso UniEmens del
contributo in parola, deve essere valorizzato, nell’elemento
<CausaleADebito>, di <AltreADebito>, di <DatiRetributivi>,
il nuovo codice causale «M400»
avente il significato di «Contributo dovuto nei casi di interruzione di rapporti di lavoro a
tempo indeterminato ai sensi
dell’articolo 2 comma 31 della
legge 92/2012» e, nell’elemento
<ImportoADebito>, l’importo
da pagare.
Il calcolo. La misura del
ticket è pari al 41% del massimale mensile Aspi, da pagarsi
per ogni 12 mesi di anzianità
aziendale posseduta dal lavoratore negli ultimi tre anni.
Poiché la misura è relativa a
mesi, ne deriva un calcolo del
ticket in mesi, così da dover
essere pagato anche in caso di
anzianità inferiore all’anno (a
12 mesi). Nel fissare l’anzianità, inoltre, vanno presi in
considerazione gli eventuali
periodi di lavoro che il lavoratore ha svolto (evidentemente
con la medesima impresa) in
virtù di un contratto di lavoro
diverso da quello a tempo indeterminato da cui è scaturito
il licenziamento e quindi il ticket da pagare, ma solamente
nei casi in cui tra i due rapporti non ci sia stata soluzione di
continuità, oppure il datore di
lavoro abbia ottenuto la restituzione del contributo addizionale dell’1,4% (tale restituzione
è possibile, tra l’altro, qualora
un’assunzione originariamente
fatta a termine venga trasformata in rapporto a tempo indeterminato).
Il massimale mensile di
Aspi per l’anno 2014 è pari a
1.166,73 euro, pertanto ne dovrebbe derivare un ticket annuo pari a euro 478,36, ossia
39,86 euro per mese e in presenza della massima anzianità di tre anni, pari a 1.435,08
euro. Ma l’importo chiesto in
pagamento dall’Inps è più
alto. Perché secondo l’Inps «il
riferimento legislativo (al massimale mensile di Aspi, ndr) va
inteso come un richiamo alla
somma limite di cui all’art. 2,
comma 7 della legge n. 92/12
che, per l’anno 2013, è stabilita
in euro 1.180,00». Ne deriva un
valore tra 40,80 e 1.468,83 euro
per lavoratore, a seconda che
il rapporto di lavoro sia durato
un mese ovvero tre anni (o più)
come indicato nelle tabelle, considerato che per effetto della
rivalutazione Istat il predetto
valore di 1.180,00 euro diventa 1.194,16 dal 1° gennaio
2014.
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16
IMPRESA
Lunedì 6 Gennaio 2014
Uno strumento utilizzato anche per fronteggiare la crisi. Lombardia ed Emilia in testa
Le reti d’impresa fanno i conti
Contratti più numerosi. Entro febbraio il deposito bilanci
DI
Pagina a cura
CINZIA DE STEFANIS
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C
ountdown per il deposito del bilancio
dei contratti in rete.
Entro il 28 febbraio
2014, l’organo comune del
contratto in rete è tenuto a
depositare presso l’ufficio del
registro imprese la situazione patrimoniale («bilancio»).
Sempre più imprese, intanto, ricorrono al contratto in
rete per uscire dalla difficile
e perdurante crisi economica.
I numeri di dicembre dicono
che lo strumento è ormai una
certezza. A poco più di tre
anni dalla costituzione della
prima rete d’imprese, la voglia di fare gioco di squadra
coinvolge ormai quasi 5.900
soggetti dall’edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove
tecnologie, per un numero di
contratti che al 1° dicembre
2013 aveva superato quota
1.200.
Appuntamento al 28 febbraio. Il deposito del bilancio deve essere fatto presso
l’ufficio del registro imprese
in cui il contratto di rete ha
sede legale. L’adempimento è
stabilito dall’art. 3, comma 4
ter - numero 3) - del decreto
legge del 10/02/2009 n. 5 che
prevede l’obbligo, per i contratti di rete dotati di fondo
patrimoniale, del deposito
della situazione patrimoniale entro 2 mesi dalla chiusura
dell’esercizio.
Il termine di approvazione
e deposito dei bilanci non è
derogabile ed è 2 mesi dalla
chiusura dell’esercizio (28
febbraio per gli esercizi che
si chiudono il 31/12).
L’obbligo di deposito della
situazione patrimoniale riguarda i contratti di rete con
organo comune e con fondo
patrimoniale (non è rilevante, invece, se hanno o meno
la soggettività giuridica). Se
I numeri
Regione
Imprese
nei contratti
203
1
1.468
62
438
97
83
860
613
150
244
310
508
14
184
253
105
65
58
171
5.887
Piemonte
Valle D’aosta
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Liguria
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Contratti (*)
75
1
416
36
141
36
29
276
106
32
81
122
131
9
58
74
24
18
28
34
1.240
Fonte: elaborazione InfoCamere su dati Registro delle Imprese delle Camere di Commercio
Dati all’1/12/12
La diffusione territoriale
Area geograica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Italia
Imprese
nei contratti
1.755
1.457
1.317
1.358
5.887
Contratti (*)
521
489
341
376
1.240
% imprese
su totale Italia
29,8%
24,7%
22,4%
23,1%
100,0%
Fonte: elaborazione InfoCamere su dati Registro delle Imprese delle Camere di Commercio
Dati all’1/12/12
tato il modello B (codice atto
720). Il bilancio deve essere
allegato in formato XBRL.
Due sono le tipologie dei
contratti di rete: contratto
di rete senza costituzione di
fondo patrimoniale comune
e organo comune destinato a
svolgere l’attività con i terzi
e contratto di rete con costituzione di fondo patrimoniale comune e organo comune
destinato a svolgere l’attività
con i terzi.
mancano questi due elementi non c’è obbligo di deposito
della situazione patrimoniale.
% imprese
su totale Italia
3,4%
0,0%
24,9%
1,1%
7,4%
1,6%
1,4%
14,6%
10,4%
2,5%
4,1%
5,3%
8,6%
0,2%
3,1%
4,3%
1,8%
1,1%
1,0%
2,9%
100,0%
totale assenza di macro-reti
con un numero di imprese
partecipanti superiore alle
50 imprese (una sola rete su
1.240 contratti).
Le imprese partecipanti
ai contratti sono prevalentemente costituite sotto forma
di società di capitali (67%),
con un numero limitato di
imprese esercitate con la formula giuridica delle società di
persone e dell’ imprese individuali.
Molto limitato il numero
delle società cooperative (421
realtà per un peso % pari al
7,2) segnale che la rete d’impresa non ha ancora trovato
adeguato sviluppo nel mondo
del non profit. La mappatura
dei settori evidenzia come il
contratto di rete si sia diffuso ampiamente sia tra le
imprese manifatturiere che
del terziario. Nello specifico
all’industria in senso stretto
fa riferimento con 2.204 soggetti il 37,4% delle imprese
che hanno sottoscritto un contratto di rete seguita dall’insieme dei servizi alle imprese
con il 24,2%. Più contenuta
è l’incidenza dell’edilizia
(9,7%), del commercio (9,2%)
e dell’agricoltura (4,8%).
Ricordiamo che il contratto di rete è stato introdotto
nell’ordinamento con l’art. 3
del decreto legge 10 febbraio
Il deposito deve essere effettuato dall’organo comune (es.
presidente della rete). Presen-
I numeri. Tre sono le regioni in testa per numero di
reti d’impresa. Lombardia,
Emilia-Romagna e Veneto. È
infatti la Lombardia a contare, in Italia, il maggior numero d’imprese (416) aderenti a
un contratto di rete; seguono
nella «classifica» delle regioni per maggior numero di
imprese coinvolte l’Emilia-
Romagna (276 realtà) e il
Veneto (141).
La dimensione della rete
misurata in base al numero
delle imprese partecipanti
appare ancora piccola.
Se si sommano le reti con
tre imprese e quelle composte
da quattro a nove imprese si
ottiene un totale di 977 contratti di rete su 1.240. Dunque, quasi l’80% dei contratti
riguardano un numero di
imprese che varia da 3 a 9.
I due dati rilevanti sono, da
un lato, il numero elevato di
reti bilaterali (il 13,1% del
totale) e, dall’altro, la quasi
2009, n. 5 convertito, con modificazioni dalla legge 9 aprile
2009, n. 33. . Con l’art. 45 del
decreto legge n. 83/2012, convertito nella legge n. 134/2012
sono state introdotte delle
modifiche alla disciplina previgente.
In particolare, è stata riconosciuta la possibilità di
attribuire la soggettività
giuridica al contratto di rete,
nel caso in cui venga costituito un fondo patrimoniale
comune e un organo comune
destinato a svolgere attività
con i terzi.
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AMBIENTE
Lunedì 6 Gennaio 20
2014
17
Si avvicina la seconda fase del sistema di tracciamento. Ed entro il 30/4 c’è il 740 ecologico
Sistri e Mud ancora in coppia
Rifiuti speciali pericolosi: produttori all’appello del 3/3
DI
Pagina a cura
VINCENZO DRAGANI
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S
i avvicina il debutto
nel Sistri per il secondo contingente
dei soggetti obbligati,
costituito da enti e imprese
produttori iniziali di rifiuti
speciali pericolosi, comuni e
ed imprese di trasporto rifiuti
urbani (sia pericolosi che non)
della Regione Campania. In
base al calendario disegnato
dall’ultimo provvedimento
sul tracciamento telematico
dei rifiuti (il dl 101/2013) tali
soggetti dovranno dal 3 marzo
2014 comunicare direttamente al cervellone gestito dallo
Stato le operazioni relative ai
rifiuti generati e movimentati
utilizzando la relativa piattaforma informatica. Questo con
l’obbligo di onorare (al pari dei
«gestori» di rifiuti, aderenti al
Sistri dal 1° ottobre 2013) i
paralleli adempimenti previsti
dal regime transitorio del cd.
«doppio binario», coincidenti
con la necessaria tenuta fino
al 1° agosto 2014 (anche) dei
registri di carico/scarico e del
formulario di trasporto (la cui
omissione, a differenza degli
obblighi Sistri, è in tale periodo
sanzionata) e con l’onere di effettuare entro il 30 aprile 2014
la dichiarazione Mud utilizzando istruzioni e modelli previsti
dal nuovo dpcm 12 dicembre
2013 (S.o. n. 89 alla Guri del
27 dicembre, n. 302).
Produttori iniziali di
rifiuti speciali pericolosi.
L’obbligo Sistri scatterà dal 3
marzo 2014 solo per i produttori dei rifiuti in parola inquadrati in Enti o imprese e non
dunque per i semplici professionisti. Il dicastero ha sottolineato come il termine iniziale
resti comunque quello del 3
marzo 2013 (in luogo del citato 1° ottobre 2013 stabilito per
i gestori di rifiuti) anche se i
produttori in parola effettuano
lo stoccaggio dei propri rifiuti
all’interno del luogo di produzione («deposito preliminare»
di cui al punto D15, allegato
B e «messa in riserva» di cui
al punto R13, allegato C alla
Parte IV del dlgs 152/2006).
Regione Campania. L’appuntamento del 3 marzo riguarderà anche i Comuni e le
imprese di trasporto di rifiuti
urbani che operano nella Regione Campania. Per questi
l’obbligo di utilizzo del Sistri
vigerà in relazione alla produzione e/o gestione di tutti i
rifiuti urbani, dunque sia pericolosi che non pericolosi.
Operatori del trasporto
intermodale. Gli obblighi
Sistri per i soggetti cui sono
affidati i rifiuti speciali pericolosi durante i trasferimenti da un mezzo di trasporto
all’altro scatteranno solo dopo
l’adozione delle norme con cui
il MinAmbiente definirà le
relative modalità applicative.
Norme la cui adozione era attesa per il 30 dicembre 2013 ma
la cui operatività non potrebbe
comunque, ad avviso dello scrivente, scattare prima dell’agosto 2014, in quanto l’inclusione
di tali soggetti tra gli obbligati
al Sistri è stata operata dalla
citata legge 125/13 indirettamente, ossia tramite una
modifica della nuova versione
dell’articolo 188-ter del «Codice ambientale» scritta dal dlgs
205/10 che entrerà in vigore
solo alla fine del citato periodo
transitorio (agosto 2014).
(Altri) gestori. Tra gli ultimi in ordine di tempo a essere
chiamati al Sistri vi saranno,
in base alla scaletta predisposta dal dl 101/13, i gestori di
rifiuti urbani (diversi dai citati
soggetti operanti nella Regione Campania) per i quali il sistema sarà obbligatorio in via
sperimentale non prima del
30 giugno 2014 e previa adozione di specifico dm Ambiente.
L’obbligo riguarderà il novero
dei soggetti già nel Sistri dal
1° ottobre 2013 in veste di gestori di rifiuti speciali, ossia:
Enti e imprese che raccolgono
o trasportano rifiuti pericolosi
a titolo professionale; Enti ed
imprese di trattamento, recupero, smaltimento, commercio
e intermediazione di rifiuti
pericolosi; nuovi produttori
di rifiuti pericolosi (coloro che
sottopongono rifiuti pericolosi a trattamento e ottengono
nuovi rifiuti diversi da quelli
trattati e coloro che trattando
rifiuti non pericolosi ottengono
nuovi rifiuti pericolosi).
Il Mud 2014. Già previsto
dal dl 101/2013, l’obbligo per
i soggetti Sistri di effettuare
(anche) la storica dichiarazione annuale è ora confermato
dal nuovo dpcm 12 dicembre
2013 recante il «modello unico
di dichiarazione ambientale
per l’anno 2014» da utilizzare
in luogo di quello previsto dal
dpcm 20 dicembre 2012. Sei restano le categorie oggetto della
comunicazione dati («rifiuti»,
«veicoli fuori uso», «imballaggi», «Raee», «rifiuti urbani»,
«Aee»). In particolare, il dpcm
12 dicembre 2013 conferma
che a essere interessati alla
«comunicazione rifiuti» sarà
lo zoccolo duro costituito da:
Enti e imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi (ad eccezione di imprese agricole con
fatturato annuo ≤ 8 mila euro);
Enti e imprese con più di 10
dipendenti produttori iniziali
di rifiuti speciali non pericolosi
ex articolo 184/3, lettere c), d),
g) del dlgs 152/06; soggetti che
effettuano a titolo professionale raccolta e trasporto rifiuti;
Enti e imprese che effettuano
operazioni di recupero e smaltimento rifiuti; commercianti
e intermediari di rifiuti senza
detenzione. Il tutto però con un
allargamento, però, sia dell’effettivo novero delle persone
tenute alla dichiarazione che
Il quadro degli adempimenti 2014
Adempimenti operativi Sistri
Soggetti obbligati
Termini iniziali
Enti ed imprese produttori iniziali di •
riiuti speciali pericolosi
Dal 3 marzo 2014
Comuni e imprese di trasporto riiuti •
«urbani» Regione Campania
Dal 3 marzo 2014
Operatori intermodali quali riiuti
•
Dopo l’adozione di speciico dm
Ambiente
Enti o imprese che raccolgono o tra- •
sportano riiuti pericolosi a titolo professionale
•
Per riiuti «speciali»: dal 1° ottobre
2013
Per riiuti «urbani»: dal 30 giugno
2014, previa adozione di speciico
dm Ambiente
Enti o imprese di trattamento, recupero, •
smaltimento, commercio ed intermediazione di riiuti pericolosi
•
Riiuti «speciali»: dal 1° ottobre
2013
Riiuti «urbani»: dal 30 giugno 2014,
previa adozione di speciico dm
Ambiente
Nuovi produttori di riiuti pericolosi
Riiuti «speciali»: dal 1° ottobre
2013
Riiuti «urbani»: dal 30 giugno 2014,
previa adozione di speciico dm
Ambiente
•
•
Adempimenti transitori per soggetti Sistri
Soggetti già tenuti ex dlgs 152/2006 Tenuta ino al 1° agosto 2014 di registri
(versione precedente al dlgs 205/2010) carico/scarico e formulario trasporto
al tracciamento tradizionale dei riiuti
Soggetti individuati da articolo 189, dlgs Entro il 30 aprile 2014: dichiarazione
152/2006 (versione ante dlgs 205/2010) Mud
e da dpcm 13 dicembre 2013
della quantità delle informazioni da denunciare. Sotto il
primo profilo, non godranno
più dell’esenzione dall’obbligo
gli operatori del cd. «comparto del benessere» ex dl
201/11 (produttori di rifiuti
pericolosi a rischio infettivo
con codice «Cer 180103» che
li trasportato in conto proprio entro determinati limiti
quantitativi) e saranno chiamati a effettuare la comunicazione «imballaggi» anche i
titolari di impianti di recupero e smaltimento dei relativi
rifiuti. Sotto il secondo profilo,
invece, fa la sua apparizione
la nuova «Scheda materiali»,
con la quale i soggetti che
svolgono attività di recupero
di rifiuti dovranno dichiarare i «materiali secondari»
generati in base alle norme
Ue sull’«end of waste» dei
residui. Uguali resteranno
però termini e modalità della presentazione: entro il 30
aprile 2014 alle Camere di
commercio territorialmente
competenti per via telematica, salva la possibilità per le
piccole strutture di inoltrare
la modulistica cartacea compilata e firmata per posta.
© Riproduzione riservata
AMS Fund Services S.A.
Registered office at 49 route d’Arlon
L-1140 Luxembourg
R.C.S. Luxembourg B 141635
_________________________
Dear Shareholder,
You are hereby convened to assist to the extraordinary general meeting of shareholders (the
“Meeting”) to be held at 2, rue Peternelchen, in L-2370 Howald, Grand Duchy of Luxembourg,
on January 14th 2014, before Me KESSELER at 3pm (Luxembourg time) with the following
agenda:
AGENDA
1.- Decision to dissolve “AMS Fund Services S.A.” and to commence a voluntary
liquidation procedure;
2.- Appointment of “Alter Domus Sàrl” as liquidator;
3.- Determination of the powers of the liquidator.
The resolutions on the agenda shall be passed with a quorum of half of the issued capital and
by a majority of two thirds of the shares present or represented. In case of lack of quorum
at the first Meeting, a second Meeting will be convened, at the same address and with the
same agenda.
If you cannot attend the Meeting and if you want to be represented by the chairman of the
Meeting, please return a proxy, dated and signed by fax and/or mail at the latest five days
prior to the Meeting (the “record date”) to the attention of the company secretary at AMS Fund
Services S.A., 49 route d’Arlon, L-1140 Luxembourg, fax number +352 26 38 56 45.
Proxy forms may be obtained by simple request at the same address.
Luxembourg, 6th January 2014
Yours faithfully,
______________________________________________
By order of
the Board of Directors of
AMS Fund Services S.A.
098105098108105111103114
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18
C O D I C E D E L L A S T R A DA
Lunedì 6 Gennaio 2014
Dal 9/1 cambiano le procedure sul rinnovo. Novità a 360° nelle norme di ine anno
Patente, parcheggi, scatola nera
Upgrade di regole per chi guida
DI
Pagine a cura
STEFANO MANZELLI
ED ENRICO SANTI
C
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
on il 2014 arriva una
serie di novità per gli
automobilisti, frutto
della legge di stabilità, del cosiddetto «Milleproroghe» e del dl «Destinazione Italia»; nonché di recenti
chiarimenti ministeriali. Vediamole una per una.
Cosa cambia
Provvedimento
Novità
Legge di Stabilità n. 147/2013
in vigore dal 1° gennaio
2014
•
•
•
Rinnovo della patente
Questa settimana, a partire
dal 9 gennaio 2014, vanno in
soffitta gli adesivi da apporre sulle patenti che in caso
di rinnovo dovranno sempre
essere ristampate. Lo ha evidenziato il dicastero delle
infrastrutture e dei trasporti
con la circolare prot. n. 30855
del 17 dicembre 2013 in relazione al dm 15 novembre
2013 (pubblicato sulla G.U.
del 10 dicembre 2013). Ai
fini del rinnovo della patente
di guida e della conseguente
emissione del duplicato dal
9 gennaio 2014, i medici e le
competenti strutture, nonché
le commissioni mediche locali, all’esito della visita medica
per la conferma dei requisiti
di idoneità fisica e psichica,
dovranno trasmettere telematicamente al Dipartimento dei trasporti tramite il sito
www.portaledellautomobilista.it una comunicazione con
i dati, la foto e la firma del
titolare della licenza di guida.
Il sistema informatico, acquisiti i dati e la documentazione, genererà una ricevuta
che il medico provvederà a
stampare in carta semplice
e a consegnare subito all’interessato. La ricevuta, sulla
quale verranno trascritti i
dati anagrafici del titolare
della patente, il numero e
la categoria della stessa, le
eventuali prescrizioni relative al conducente o al veicolo
e la nuova data di scadenza,
consentirà di circolare sulla
strada fino al ricevimento
per posta del duplicato della
patente rinnovata, comunque
non oltre 60 giorni dalla data
del rilascio. Preliminarmente
però il sistema consentirà di
verificare le informazioni relative alla rinnovabilità della patente. Se questa verifica
iniziale darà esito negativo, il
sistema informatico non consentirà di svolgere le ulteriori
operazioni utili al rinnovo di
validità della patente di guida. Se risulteranno discordanti i dati presenti nell’anagrafe
nazionale degli abilitati alla
guida e quelli riportati sulla
patente da rinnovare, il sanitario certificatore, in caso
di esito positivo della visita, dovrà redigere apposita
•
Destinazione dei proventi dei parcheggi a
pagamento (art. 7 Cds)
Veicoli sequestrati giacenti nelle depositerie
Trasformazione elettrica dei veicoli
Proroga della riscossione tramite Equitalia
delle multe stradali non pagate
Decreto legge Destinazione
Italia n. 145/2013 in vigore
dal 24 dicembre 2013
Installazione della scatola nera nei veicoli
Decreto legge Milleproroghe
n. 150/2013 in vigore dal 31
dicembre 2013
Rinvio del termine per la issazione delle nuove
norme disciplinanti l’attività di taxi e noleggio
con conducente
Il calendario
Fasi
Procedure di rinnovo della patente
Restano operative le procedure attualmente vigenti, cioè
con spedizione del tagliando autoadesivo
Saranno rese disponibili le procedure informatiche
per la trasmissione telematica dei certiicati medici. Il
rinnovo tramite spedizione del tagliando autoadesivo
sarà tollerato soltanto nei casi di effettivi impedimenti
o per consentire ai medici e alle strutture sanitarie di
raggiungere gradualmente la piena operatività
Dall’8 febbraio 2014 Non saranno più accettati certiicati trasmessi in modain poi
lità cartacea con data uguale o posteriore all’8 febbraio
2014
F ino all’8 gennaio
2014
Dal 9 gennaio al 7 febbraio 2014
comunicazione
su supporto
i
i
t
cartaceo non in bollo, sulla
quale verrà apposta la fotografia e la firma del titolare
della patente di guida. In tal
caso, la conferma di validità
della patente dovrà essere richiesta dal titolare all’Ufficio
della Motorizzazione civile,
allegando all’istanza di rinnovo la stampa della schermata generata dal sistema
informatico, da cui risulta
l’impossibilità di procedere
al rinnovo di validità. In generale, comunque, la circolare precisa che dal 9 gennaio
2014 saranno rese disponibili
le procedure informatiche per
la trasmissione dell’estratto
dei contenuti della relazione medica per l’accertamento dei requisiti di idoneità
psicofisica, utile al rinnovo
di validità di una patente. I
soggetti certificatori dovranno disporre di una stazione di
lavoro collegata a internet e
di uno scanner per l’acquisizione della foto e della firma.
Sempre dal 9 gennaio sarà
disponibile la procedura che
consentirà di operare in due
fasi separate. Nella prima
fase sarà possibile verifica-
re la
l rinnovabilità
i
bilità e inserire
i
i
i dati riguardanti il titolare
della patente, gli estremi dei
versamenti, la foto; queste
operazioni potranno essere
svolte, oltreché dai soggetti
certificatori, anche dagli studi
di consulenza automobilistica
e dalle autoscuole. Nella seconda fase, dovranno essere
inseriti i dati riguardanti la
visita medica, ad opera esclusivamente dei medici, delle
strutture
sanitarie
t tt
it i e delle
d ll
commissioni mediche. La
procedura sarà disponibile,
oltreché attraverso apposita
interfaccia grafica, anche tramite programmi gestionali, in
quanto sono stati sviluppati
appositi web services per l’integrazione con gli stessi. Dal
9 gennaio al 7 febbraio 2014
sarà possibile operare con le
modalità attualmente in vigore (con spedizione del ta-
gliando autoadesivo) solo nei
casi di effettivi impedimenti
o per consentire ai medici e
alle strutture sanitarie di
raggiungere gradualmente
la piena operatività. Successivamente, non potranno
più essere accettati certificati trasmessi in modalità
cartacea con data uguale o
posteriore all’8/2/2014. Ai
fini dell’emissione di un duplicato della patente di guida
per conferma della validità, il
titolare dovrà esibire un’attestazione di versamento della
tariffa di cui al punto 4 del
decreto del ministro delle finanze del 20/8/1992, su c.c.p.
n. 4028 (attualmente per un
importo di € 16,00), a titolo di
imposta di bollo sul duplicato
della patente, nonché un’attestazione di versamento a
titolo di diritto di motorizzazione di cui al punto 2 della
legge n. 870 del 1° dicembre
1986 (attualmente per un importo di € 9,00). Per le visite
effettuate sul territorio della
Sicilia, dovrà essere esibita
solo l’attestazione dei diritti
di motorizzazione, mentre, per
l’assolvimento dell’imposta di
bollo, si applicherà la disciplina già in uso sul territorio di
quella regione. Nel giorno lavorativo successivo all’acquisizione sul sistema informatico
della conferma di validità sarà
emessa una nuova patente di
guida che verrà inviata al titolare della stessa, per posta
assicurata con spese a carico
del destinatario, all’indirizzo
indicato in fase di rinnovo. In
caso di mancato ricevimento
della stessa entro 15 giorni
dalla visita medica, il cittadino potrà contattare, al numero
verde 80097416, il servizio che
fornirà tutte le informazioni
riguardanti la spedizione. Il
servizio via telefono sarà disponibile ininterrottamente
con risponditore automatico, nonché con un operatore
dalle 8,30 alle 14,00 e dalle
14,30 alle 17,30 dal lunedì al
venerdì.
Documenti non ritirati annullati e distrutti
Con riferimento alle nuove procedure di
stampa centralizzata e di recapito all’utenza
delle patenti di guida, alla luce delle nuove
norme sul rinnovo contenute nel decreto ministeriale del 15 novembre 2013, il Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti ha dettato istruzioni operative con la circolare prot.
n. 31010 del 18 dicembre 2013. Nella circolare si precisa che le patenti che, a seguito
del primo tentativo di recapito, risulteranno
impossibili da recapitare e le patenti che al
sessantesimo giorno dalla data del secondo
tentativo di recapito non saranno ritirate
presso l’Ufficio Postale, non saranno più spedite all’Ufficio della Motorizzazione civile di
competenza, ma verranno restituite all’Ufficio centrale operativo e successivamente
annullate nel sistema Simot e distrutte. Inoltre, dal 9 gennaio 2014, trascorsi i 60 giorni
dal secondo tentativo di recapito da parte
del Consorzio PatentiviaPoste S.C.P.A., le
patenti che saranno in giacenza presso gli
uffici della Motorizzazione, non ancora rilasciate al titolare o a un suo delegato, saranno ritirate e restituite all’Ufficio Centrale
Operativo. Queste patenti verranno annullate nel sistema Simot e distrutte. Se il duplicato della patente ricevuto dall’utente (per
smarrimento, furto o distruzione oppure in
seguito al rinnovo per conferma di validità)
conterrà dati non corretti o di scarsa qualità, il titolare potrà richiedere un duplicato
presso qualsiasi Ufficio della Motorizzazione
civile, senza oneri a suo carico.
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Lunedì 6 Gennaio 2014
Lu
19
I proventi sono destinati anche al i nanziamento del trasporto pubblico locale
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P
roventi dei parcheggi a pagamento utili
per finanziare anche
il trasporto pubblico
locale con rinvio delle nuove
regole da definire per taxi e
noleggio con conducente e
agevolazioni per l’installazione della scatola nera sui
veicoli. Sono queste le principali novità in materia stradale previste dai provvedimenti
di fine anno: la legge di Stabilità n. 147 del 27 dicembre,
il decreto legge destinazione
Italia n. 145 del 23 dicembre e
il decreto legge Milleproroghe
n. 150 del 30 dicembre.
Legge di Stabilità. I
proventi dei parcheggi a pagamento saranno destinati
direttamente anche a finanziare il trasporto pubblico
locale. Lo prevede la legge di
stabilità n. 147 del 27 dicembre 2013 (Gazzetta Ufficiale
n. 302 – suppl. ord. n. 87 – del
27 dicembre 2013), in vigore
dal 1° gennaio 2014. L’art. 7,
comma 1, lett. f), del Codice
della strada dispone che nei
centri abitati i comuni, con
un’ordinanza successiva a
una specifica delibera di giunta, possono individuare le
aree destinate al parcheggio
sulle quali la sosta dei veicoli
è subordinata al pagamento
di una somma da riscuotere
mediante dispositivi di con-
Soste a pagamento
Il bus ci guadagna
trollo di durata della sosta. Il
successivo comma 7 dispone
che i proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto
spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati
all’installazione, costruzione
e gestione di parcheggi in
superficie, sopraelevati o
sotterranei, e al loro miglioramento.
La legge di Stabilità 2014,
con un’espressa una modifica
dell’art. 7, comma 7, del codice della strada, prevede che i
predetti proventi siano destinati anche al finanziamento
del trasporto pubblico locale
e (direttamente anziché, come
finora, solo per le somme eccedenti) al miglioramento
della mobilità urbana.
Veicoli sottoposti a sequestro. La stessa legge n.
147/2013 prevede che i proprietari dei veicoli sottoposti
a sequestro amministrativo
e giacenti da più di due anni
nelle depositerie possano assumerne la custodia liquidan-
do direttamente al custode le
somme dovute. In mancanza
il veicolo potrà essere alienato al titolare del deposito.
Lo scopo delle nuove norme
è quello di semplificare la
questione della liquidazione
delle spese che devono essere corrisposte alle depositerie per la custodia dei veicoli
sequestrati per le violazioni
stradali di natura amministrativa. Spese che gravano
sul bilancio del Ministero
dell’interno.
Le nuove disposizioni prevedono che il prefetto dovrà
disporre la ricognizione dei
veicoli giacenti presso le depositerie in seguito dell’applicazione di misure di sequestro e confisca, custoditi
da oltre due anni, anche se
non sono stati confiscate o
non sono stati alienati per
mancanza di acquirenti. La
prefettura dovrà formare e
pubblicare sul proprio sito
istituzionale un elenco provinciale dei veicoli giacenti,
Premi assicurativi ridotti
Il decreto legge n. 145 del 23 dicembre
2013 (Gazzetta Ufficiale n. 300 del 23 dicembre 2013), in vigore dal 24 dicembre
2013, fa compiere un ulteriore passo in
avanti verso l’installazione generalizzata
della scatola nera sui veicoli.
Le imprese di assicurazione potranno
proporre la stipula di contratti che prevedono l’installazione di meccanismi elettronici che registrano l’attività del veicolo. Se
l’assicurato acconsentirà all’installazione
di questi meccanismi, i costi di installazione, disinstallazione, sostituzione e portabilità saranno a carico dell’impresa, che
dovrà applicare, all’atto della stipulazione
del contratto, una riduzione significativa
del premio.
In caso di contratto siglato con un nuovo
assicurato, in sede di prima applicazione,
la riduzione del premio non potrà esse-
re inferiore al 7% dell’importo risultante dalla somma dei premi Rca incassati
nella Regione dalla medesima compagnia
nell’anno precedente divisa per il numero
degli assicurati nella stessa Regione.
In caso di scadenza di un contratto e di
stipula di un nuovo contratto di assicurazione fra le stesse parti, l’entità della
riduzione del premio, in sede di prima
applicazione, non potrà comunque essere inferiore al 7% del premio applicato
all’assicurato nell’anno precedente. Se
uno dei veicoli coinvolti in un incidente
risulterà essere dotato della scatola nera,
le risultanze del dispositivo formeranno
piena prova, nei procedimenti civili, dei
fatti cui esse si riferiscono, salvo che la
parte contro la quale sono state prodotte
dimostri il mancato funzionamento del
predetto dispositivo.
indicandone il tipo, il modello,
il numero di targa o telaio e i
dati identificativi del proprietario risultanti al Pra. Entro
60 giorni dalla pubblicazione
dell’elenco il proprietario o
uno degli obbligati in solido
potrà assumere la custodia del
veicolo, pagando le corrispondenti somme dovute. In caso
contrario il veicolo sarà alienato alla depositeria, anche
ai soli fini della rottamazione,
secondo modalità e procedure
che dovranno essere definite
da decreto dirigenziale del Ministero dell’interno, di concerto con l’Agenzia del demanio.
L’alienazione si perfezionerà
con il consenso del titolare del
deposito. In ogni caso il corrispettivo dell’alienazione sarà
determinato in modo cumulativo per il totale dei veicoli che
ne sono oggetto, tenuto conto
del tipo e delle condizioni dei
veicoli, dell’ammontare delle
somme dovute al soggetto titolare del deposito in relazione
alle spese di custodia, nonché
degli eventuali oneri di rottamazione.
Veicoli elettrici. La legge di stabilità estende poi la
possibilità di avvalersi della
procedura semplificata per le
modifiche delle caratteristiche
tecniche dei veicoli conseguenti alla loro trasformazione in
veicoli elettrici a tutti i veicoli della categoria M (veicoli a
motore destinati al trasporto
di persone ed aventi almeno
quattro ruote) e non solo per
quelli della categoria M1 (veicoli a motore destinati al trasporto di non più di otto persone). La procedura semplificata
è contemplata dall’art. 75,
comma 3-bis, del codice della
strada, che prevede il ricorso
a decreti del Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti
senza necessità di ottenere il
nulla osta della casa costruttrice.
Multe non pagate. Infine
la legge di Stabilità rinvia
ulteriormente al 31 dicembre 2014 lo stop ad Equitalia
per la riscossione delle multe
stradali non pagate. La proroga è contenuta nell’art. 1,
comma 610, della legge n.
147/2013, che modifica l’art.
10, comma 2-ter, del decreto
legge n. 35 del 8 aprile 2013,
convertito con modificazioni
dalla legge n. 64 del 6 giugno
2013.
IN EDICOLA
Taxi e noleggio, disciplina rinviata
Il decreto legge Milleproroghe n. 150
del 30 dicembre 2013 (Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2013), in
vigore dal 31 dicembre 2013, proroga
ulteriormente al 31 dicembre 2014 il
termine entro il quale va dettata una
nuova disciplina per taxi e noleggio con
conducente.
L’originaria scadenza del 31 dicembre
2012 era già stata prorogata dapprima
al 30 giugno 2013 ai sensi dell’art. 1,
comma 388, della legge n. 228 del 24
dicembre 2012, e successivamente al
31 dicembre 2013 ai sensi dell’art. 1,
comma 1, del Dpcm del 26/6/2013.
L’art. 2, comma 3, del decreto legge n.
40 del 25 marzo 2010 dispone che, ai
fini della rideterminazione dei principi fondamentali della disciplina di cui
alla legge n. 21 del 15 gennaio 1992,
secondo quanto previsto dall’art.
7-bis, comma 1, del decreto legge n. 5
del 10 febbraio 2009, e allo scopo di
assicurare omogeneità di applicazione
di tale disciplina in ambito nazionale,
dovranno essere adottate con decreto
del ministro delle Infrastrutture e dei
trasporti, di concerto con il ministro
dello Sviluppo economico, previa intesa con la Conferenza Unificata, urgenti
disposizioni attuative, tese a impedire
pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e del servizio di noleggio
con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che
regolano la materia.
Con il suddetto decreto dovranno essere definiti anche gli indirizzi generali
per l’attività di programmazione e di
pianificazione delle regioni, ai fini del
rilascio, da parte dei comuni, dei titoli
autorizzativi.
Disponibile anche sul sito
www.classabbonamenti.com
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PREVIDENZA
Lunedì 6 Gennaio 2014
Le domande al comune di residenza. Necessario avere un Isee non superiore a 25.108,72
È tempo di assegni familiari
Entro il 31/1 le istanze per ottenere i 1.800 € di sussidio
DI
Pagina a cura
CARLA DE LELLIS
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C
onto alla rovescia per
le richieste degli assegni familiari erogati
dai comuni. Scade il 31
gennaio, infatti, il termine per
presentate al proprio comune
di residenza l’istanza per il
riconoscimento della prestazione per l’anno 2013 che vale
complessivamente di 1.813,37
euro annuali (euro 139,49 per
13 mensilità). Hanno diritto
all’assegno le famiglie con almeno tre figli minori e in possesso di un Ise non superiore
a 25.108,72 euro. L’appuntamento è l’ultimo in base alle
tradizionali regole. A partire
dal 2014, infatti, entrerà in
vigore la riforma del riccometro licenziata nel corso del
consiglio dei ministri lo scorso
3 dicembre e che, tra l’altro,
ne cambia i requisiti: da Ise
si passerà all’Isee.
Un aiuto a mamma e
papà coraggiosi. Operativo
dal 1999 l’assegno familiare è
concesso dai comuni mentre
la relativa erogazione avviene da parte dell’Inps. Consiste
di un assegno mensile erogato
per tredici mensilità ed è cumulabile con qualsiasi altro
trattamento di famiglia. Ne
hanno diritto i nuclei familiari con almeno tre figli minori e
va richiesto entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello cui si riferisce la domanda.
Nel dettaglio, per aver diritto
all’assegno familiare occorre
essere prima di tutto un cittadino italiano o comunitario
residente nel territorio dello
Stato. Poi bisogna avere un
nucleo familiare composto
almeno da un genitore e tre
figli minori (appartenenti alla
stessa famiglia anagrafica),
che siano figli dello stesso ri-
Requisiti e importi
Valori
Anno 2013 (1)
Misura intera mensile dell’assegno
Misura intera annuale dell’assegno (13 mensilità)
Valore Ise per il diritto alla prestazione (1)
Valore Ise per la misura della prestazione (1)
Che cosa prevede la riforma dal 2014
Valore Isee per il diritto alla prestazione (1)
Misura intera mensile dell’assegno
Misura intera annuale dell’assegno (13 mensilità)
139,49 euro
1.813,37 euro
25.108,72 euro (2)
23.295,35 euro
1.
2.
8.547,35 euro
141,16 euro
1.835,08 euro
Circolare Inps n. 34/2013
Valore Ise per il diritto alla prestazione relativo a un nucleo familiare standard (cioè di cinque persone); per nuclei
di composizione diversa, il dato deve essere riparametrato
chiedente o del coniuge o da
essi ricevuti in affidamento
preadottivo; essere in possesso di risorse reddituali e patrimoniali, riferite al nucleo
familiare, calcolate in base
all’indicatore della situazione
economica (Ise), non superiore
ai predeterminati valori che
sono rivalutati annualmente.
Per l’anno 2013, le cui istanze
vanno presentate entro la fine
del mese di gennaio 2014, l’Ise
per il diritto alla prestazione
è fissato in misura pari a
25.108,72 euro con riferimento a un nucleo familiare di
cinque componenti (genitori
più i tre figli minori); quando
il nucleo familiare risulti più
numeroso, il dato deve essere
riparametrato.
Quanto dura il diritto
all’assegno. L’assegno familiare, cumulabile con ogni
altra prestazione, spetta dal
1° gennaio dell’anno in cui si
verificano i requisiti reddituali richiesti (Ise) oppure dal 1°
giorno del mese in cui matura
il requisito relativo alla composizione del nucleo (almeno
tre figli minori), se l’evento si
è verificato nel corso dell’anno. La prestazione non è più
dovuta dal 1° gennaio dell’an-
no in cui viene a mancare il
requisito del reddito (Ise) oppure dal 1° giorno del mese
successivo a quello in cui
viene a mancare il requisito
relativo alla composizione
del nucleo (mese successivo
a quello durante il quale il
nucleo familiare ha perso la
presenza di tre figli minori
perché, per esempio, uno è
diventato maggiorenne).
Quanto vale l’assegno.
L’importo dell’assegno fami-
liare è prefissato dalla legge
e la sua misura è annualmente rivalutata in base del tasso
Istat. L’importo dell’assegno
mensile per il 2013 (anno per
il quale, si ripete, vanno presentate le domande entro il 31
gennaio 2014) è pari a 139,49
euro; pertanto, su base annua (ossia per 13 mensilità),
la prestazione vale 1.813,37
euro. Attenzione; perché la
famiglia possa aver diritto
all’intera prestazione è richiesto, inoltre, che il valore
Ise non superi l’importo pari
alla differenza dell’Ise previsto per il diritto alla prestazione e la misura dell’assegno
su base annua: quindi euro
23.295,35 (cioè euro 25.108,72
meno euro 1.813,37). L’assegno, come già accennato, è
cumulabile con qualsiasi altro trattamento di famiglia e
non costituisce reddito ai fini
fiscali e previdenziali.
Le modalità di pagamento. L’Inps provvede al
pagamento dell’assegno con
cadenza semestrale posticipata (entro il 15 luglio e il 15
gennaio) per i dati ricevuti
almeno 45 giorni prima della scadenza del semestre. Il
richiedente, a tal fine, deve
indicare sulla domanda una
delle seguenti modalità: bonifico bancario o postale;
allo sportello di un qualsiasi
Ufficio postale del territorio
nazionale localizzato per cap,
previo accertamento dell’identità del percettore: da un documento di riconoscimento; dal
codice fiscale; dalla consegna
dell’originale della lettera di
avviso della disponibilità del
pagamento trasmessa all’interessato via Postel in Posta
prioritaria.
La domanda al proprio
comune. Per aver diritto
all’assegno familiare la domanda va presentata direttamente al proprio comune
di residenza entro il termine
del 31 gennaio dell’anno successivo quello per il quale si
fa richiesta.
Il 31 gennaio prossimo
scade il termine per presentare le richieste relative
all’anno 2013.
Il riccometro cambia anche i requisiti per accedere alle prestazioni
Il riccometro cambia i requisiti
alle prestazioni erogate dai comuni: da Ise si passa all’Isee. Infatti, le prestazioni spetteranno
ai seguenti limiti di Isee: 8.446
euro per l’assegno familiare ai
nuclei con almeno tre figli minori (oggi spetta per limite di Ise
pari a 25.109 euro, corrispondente a un Isee di 8.232,46 nei nuclei
di cinque componenti) e 16.737
euro per l’assegno di maternità
(oggi spetta per limite di Ise pari
a 34.873 euro corrispondente a
un Isee di 17.095 euro in nuclei di
tre componenti). I nuovi requisiti
entreranno in vigore dopo 30 giorni dall’approvazione della nuova
Dsu obbligando a ripresentare le
domande di prestazioni anche a
chi intanto ne stesse già fruendo.
Infatti, la riforma del riccometro
prevede un particolare percorso
per la messa in opera che parte
dall’entrata in vigore dello stesso
dpcm di riforma, a seguito della
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Entro i successivi 90 giorni un decreto dovrà approvare il
nuovo modello di Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica). Entro
30 giorni dalla nuova Dsu gli enti
interessati dovranno adeguare le
tariffe per l’accesso a servizi e
prestazioni agevolate. Tra queste
prestazioni rientrano anche i due
assegni concessi dai comuni, ma
erogati dall’Inps: l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli
e l’assegno di maternità alle donne prive di tutela obbligatoria. Il
dpcm ne ridetermina i limiti, fissando quale indicatore unico di
riferimento l’Isee.
Mentre oggi vale l’Ise per verificare la condizione economica nel
futuro la prestazione spetterà ai
nuclei familiari con Isee inferiore
a 8.446 euro.
I dati fanno entrambi riferimento
alla prestazione da erogarsi per
l’anno 2013; i limiti vanno rivalutati annualmente in base al tasso
d’inflazione Istat (in tabella sono
indicati i valori adeguati all’aumento Istat dell’1,2%). La riforma inoltre non ha variato la misura dell’assegno che resta pari a
1.813,37 euro annui (139,49 euro
mensili per 13 mensilità) nell’anno 2013.
Assegno al nucleo familiare
Spetta alle donne, cittadine italiane, comunitarie o straniere in
possesso di carta di soggiorno
per le nascite, gli affidamenti
preadottivi e le adozioni senza
La riforma del riccometro modifica solo il parametro di riferimento per il diritto alla prestazione.
Assegno di maternità
affi damento. La prestazione va
richiesta al comune di residenza
entro sei mesi dall’evento (nascita, adozione, affidamento);
è liquidata sempre dall’Inps, in
misura intera se la richiedente
non percepisce altra indennità
di maternità obbligatoria ovvero, in caso contrario, per la differenza tra indennità percepita e
indennità concessa dal comune.
Per gli eventi ricadenti nell’anno 2013, l’assegno di maternità
vale complessivamente 1.672,65
euro ossia 334,53 euro per cinque mesi e spetta a condizione
che il nucleo familiare di tre componenti (mamma, papà e fi glio)
abbia un Ise non superiore a euro
34.873,24. La riforma del riccometro modifica solo quest’ultimo
paramento stabilendo che il diritto alla prestazione spetta alle
donne con Isee inferiore a 16.737
euro.
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Lunedì 6 Genna
Gennaio 2014
21
Il principio contabile Oic 12 aggiorna la prassi fra piccoli restyling e diverse conferme
Classificazione di costi e ricavi
Ora il bilancio cambia registro
Pagine a cura
DI NORBERTO VILLA
E FRANCO CORNAGGIA
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P
iccoli restyling e conferme dal nuovo principio contabile Oic 12.
La composizione e gli
schemi di bilancio sono stati
messi sotto la lente dell’Oic
nel processo di aggiornamento dei documenti della prassi
contabile. La bozza riparte
dal precedente principio contabile 12 considerando anche
le informazioni contenute nel
documento interpretativo 1.
Ciò diventa l’occasione per
sottolineare alcune indicazioni che non sempre sono seguiti
nei bilanci delle pmi seppur il
pensiero dell’Oic sia noto da
tempo.
Con riguardo ai dipendenti il
costo sostenuto per i lavoratori
interinali è parificato a quello
dei dipendenti e classificato
nella voce B9 del conto economico. Nel testo del documento
si legge che nella voce B9 del
conto economico devono iscriversi tutti i costi sostenuti nel
corso dell’esercizio per il personale dipendente ivi inclusi
quelli correlati al lavoro interinale. Tale interpretazione se
letta nell’ottica del principio
di prevalenza della sostanza
sulla forma è senza dubbio da
giustificare a patto però di ulteriori osservazioni.
Un problema che non pare
superato nemmeno dalla nuova bozza di documento è il verificare quanto dell’onere complessivo sostenuto per il lavoro
interinale possa o debba essere
trattato così come descritto dal
documento interpretativo.
Quanto pagato a fronte
dell’utilizzo di un lavoratore
La classificazione dei costi e ricavi
Ricavi per prestazioni rese
da lavoratori interinali (rimborso dei costi)
Ricavi per prestazioni rese da lavoratori interinali
(mark up)
Costi per lavoratori interinale (impresa fornitrice)
Addebito costo per lavoratori interinale (impresa
utilizzatrice)
Mark up sul costo per lavoratori interinale (impresa
utilizzatrice)
duiinterinale
t i l ha
h iinfatti
f tti un d
plice aspetto. Da una lato vi
è un rimborso del costo sostenuto dalla società fornitrice e
dell’altro un compenso pagato
alla stessa. Tale distinzione è
sempre più evidente (anche da
un semplice esame dei documenti contabili emessi) anche
perché il trattamento fiscale
delle due componenti di costo
è ben differenziato. Inoltre i
costi sostenuti dall’impresa
fornitrice per i lavoratori dipendenti destinati al lavoro
interinale rappresentano delle spese per il personale a tutti
gli effetti ed in quanto tali indeducibili ai fini Irap.
Quanto ai compensi derivanti dalle prestazioni di lavoro interinale, bisogna operare
una distinzione:
• i rimborsi degli oneri sostenuti a fronte di costi retri-
Costi per lavoro interinale
soggetti a doppio passaggio
I costi per lavoro interinale con doppio passaggio
nella voce B9. Senza che da ciò possa desumersi una
illegittimità del trattamento descritto dall’Oic, vi è
da sottolineare che imputando da parte dell’utilizzatore i costi dei lavoratori interinale nella voce
B9 si avrebbe una doppia iscrizione del medesimo
costo nella identica voce di conto economico. I costi
relativi al lavoratore interinale in capo all’impresa
fornitrice devono essere iscritti alla voce B9 del
conto economico (costi per il personale).
Quanto ai proventi derivanti dall’impiego di personale presso l’impresa utilizzatrice, questi rappresentano ricavi della gestione caratteristica e vanno
iscritti alla voce A1 del conto economico (Ricavi
delle vendite e delle Prestazioni). Si rammenta
infatti che l’impresa fornitrice ha obbligo di esercitare in modo esclusivo l’attività di fornitura di
lavoro temporaneo e pertanto i ricavi che derivano
da tali servizi sono frutto della gestione caratteristica dell’impresa ed in quanto tali classificabili
nella voce A1.
Si avrebbe quindi che il costo della medesima prestazione lavorativa comparirebbe in due bilanci nella
voce B9 del conto economico.
Bilancio
A.1 Ricavi
delle Prestazioni
Ires
Tassato
Irap
Non
tassato
Iva
Escluso
da Iva
A.1 Ricavi
delle Prestazioni
Tassato
Tassato
Imponibile
Iva
B.9 Spese
Deducibile Tassato
per il Personale
B.9 Spese
Deducibile Irrilevante
per il personale
=
Escluso
da Iva
B.9 Spese
Deducibile Deducibile
Iva
per il personale
detraibile
butivi
b ti i e previdenziali
id
i li non sono
assoggettati a Irap. In tal caso,
si verifica una sorta di parallelismo con il regime vigente ai
fini Iva, che parimenti esclude dall’ambito di applicazione
del tributo il rimborso di tali
oneri;
• l’ulteriore provento riconosciuto dall’impresa utilizzatrice è invece integralmente tassato ai fini Irap, non
essendovi alcuna ragione di
esclusione.
Tale ricostruzione è pienamente coerente con quanto
previsto in capo al soggetto
utilizzatore del lavoratore interinale. Infatti, indipendentemente dalla classificazione
adottata a conto economico
(ossia B.7-Servizi oppure
B.9-Costi per il personale),
gli importi corrispondenti al
rimborso degli oneri sostenu-
ti dall’impresa
fornitrice
d ll’i
f
it i sii
considerano costi relativi al
personale dipendente non ammessi in deduzione ai fini Irap
Al compenso netto spettante
all’impresa fornitrice viene
invece riconosciuta natura di
servizio, pienamente deducibile dall’Irap.
Di fatto, si verifica una traslazione dell’Irap relativa ai
costi per lavoro dipendente
dall’impresa fornitrice all’impresa utilizzatrice. Infatti,
per l’impresa fornitrice l’Irap
sugli oneri retributivi e previdenziali relativi ai lavoratori
interinali è neutralizzata dal
mancato assoggettamento ad
imposta dei rimborsi incassati
a tale titolo e quindi a essere
incisa dal tributo è esclusivamente l’impresa utilizzatrice,
per la quale gli addebiti degli
oneri relativi ai lavoratori in-
terinali non sono deducibili
dall’imposta.
In sostanza:
• gli oneri retributivi e previdenziali relativi ai lavoratori
interinali sono neutri in capo
all’impresa fornitrice e tassabili (in quanto indeducibili) in
capo all’impresa utilizzatrice;
• il compenso netto spettante all’impresa fornitrice è
tassato in capo alla stessa e
deducibile dal reddito dell’impresa utilizzatrice.
Ciò considerato, seguendo la
tesi dell’Oic circa la classificazione nella voce B9 di tali costi
sorgono due dubbi. In primo
luogo è da verificare se l’intero
onere sostenuto sia da imputare alla voce B9 (come si ritiene
preferibile) o se invece avendo
scelto la strada della contabilizzazione in base alla sostanza il costo totale sostenuto sia
da suddividere in due parti
distinte come la tesi dell’Oic
potrebbe anche giustificare. La
non suddivisione sembrerebbe
preferibile proprio in quanto la
prevalenza della sostanza farebbe ricondurre tutto l’onere
sostenuto in un’unica tipologia di costo. In secondo luogo
ci si deve porre il dubbio se sia
necessario suddividere l’onere
complessivo nelle diverse voci
di costo della voce B9) ossia nelle seguenti:
B9a) Salari e stipendi
B9b) Oneri sociali
B9c) Trattamento di fine
rapporto
B9d) Trattamento di quiescenza e simili
B9e) Altri costi
Tale scelta sarebbe senza
dubbio coerente con le previsioni contabili ma è fin d’ora
evidente la sua difficoltà di applicazione.
Le cose cambiano per il personale distaccato
La presa di posizione dell’Oic lascia però
qualche dubbio anche con riguardo al trattamento invece prescritto per forme differenti
ma simili la lavoro interinale. Tra i costi da
iscrivere in B7 il documento interpretativo
ricorda ad esempio Costi per il personale
distaccato presso l’impresa e dipendente da
altre imprese (il corrispondente ricavo, per
l’impresa da cui dipende il personale distaccato, è classificabile nella voce A5). Se davvero
il costo per distacchi deve essere imputato tra
i servizi difficile è da capire la differenza con il
trattamento suggerito per il lavoro interinale.
Se infatti è pur vero che i rapporti giuridici
sottostanti alle due fattispecie sono differenti
è anche vero che invece ragionando in un’ottica «sostanziale» le due casistiche dovrebbero
trovare un trattamento identico. Ciò è tanto
vero che in una precedente versione (oramai
superata) il documento interpretativo non
riportava l’esemplificazione del lavoro interinale ma vi era uniformità nel richiedere la
sua iscrizione nella voce B7 proprio in quanto
il documento in tale voce andava ad indicare
la collocazione degli oneri sostenuti per il distacco di personale. Chiarificatrice sul punto
era stata la nota n. 67825 del 2000, della Direzione regionale entrate Lombardia che aveva
sostenuto «l’impresa fornitrice, quindi, quale
datore di lavoro, deve registrare nella propria
contabilità i costi del personale assunto con
contratto di lavoro interinale, mentre l’impresa
utilizzatrice deve registrare il costo sostenuto
per ottenerne la fornitura. Secondo il principio contabile n. 12 dei dottori commercialisti
e ragionieri, tutti i costi relativi al personale
devono essere iscritti nel conto economico alla
voce B9 (Costi per il personale), mentre i costi
sostenuti per il personale distaccato presso
l’impresa e dipendente da altre imprese devono essere rilevati alla voce B7 (Costi per servizi). Stante la sostanziale analogia tra l’ipotesi
di distacco di personale e il lavoro interinale,
riconosciuta dal Ministero delle finanze con
circolare n. 141/E del 4 giugno 1998, in tema di
Irap, si ritiene che l’impresa fornitrice debba
rilevare il costo relativo al lavoro interinale
lavoro interinale alla voce di conto economico B9, mentre l’impresa utilizzatrice debba
iscrivere i costi per i servizi derivanti dalla
prestazione interinale nella voce B7 tra i
costi per prestazioni di servizi».
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Lunedì 6 Gennaio 2014
Ferie non godute
Costi in bilancio
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I
periodi feriali riconosciuti ai dipendenti sono dei
costi che devono essere imputati nei bilanci
d’esercizio. Qualora le ferie
già maturate non siano ancora usufruite al termine
dell’esercizio occorre iscrivere un debito in bilancio parii
all’onere che l’imprese avrebbe dovuto sopportare qualora
a
fosse intervenuta l’interruzione del rapporto in un momento coincidente alla chiusura
a
dell’esercizio.
Si deve prima di tutto considerare che:
• le ferie costituiscono un
n
diritto «indisponibile» del dipendente;
• le ferie maturano gradualmente nel corso di ciascun esercizio.
In conseguenza dei presupposti sopra evidenziatii
ed in ossequio al principio dii
competenza e al principio dii
correlazione dei costi ai ricavii
dell’esercizio, dobbiamo ritenere che il costo del personale
da imputare nei conti economici delle singole annualità
sia comprensivo anche del costo correlato ai periodi feriali
maturati e non goduti.
In sostanza se non esistono
dubbi nel caso in cui le ferie
sono godute nell’esercizio in
cui sono anche maturate (il
costo sostenuto è solitamente imputato a conto economico senza nemmeno che ci
si renda conto di tale fatto),
differente può essere la situazione in cui le stesse non sono
invece godute in tale esercizio
ma successivamente.
Decisivo ai fini dell’indagine è l’individuazione del momento in cui matura il diritto
del dipendente, essendo questo il fattore che deve guidare
l’iscrizione in bilancio.
Considerando che la maturazione del diritto interviene
nel corso di ogni periodo lavorativo (il dipendente per
ogni giorno di lavoro matura
una quota di ferie) e quanto
stabilito dall’art. 2423-bis, 1°
comma n. 3 del codice civile
appare necessario collocare
Le ferie e il bilancio
Le ferie maturate
L’esercizio in chiusura
Gli esercizi precedenti
Stato patrimoniale
Ires
Irap
i costi relative alle ferie nel
bilancio del periodo in cui la
stessa sono maturate.
Tale assunto risulta
esplicitamente confermato dal principio contabile
n. 19 che dispone in proposito: «... ciò comporta, a
fine periodo, l’iscrizione in
bilancio dell’ammontare
corrispondente al costo
per le ferie maturate in
favore dei dipendenti e
non ancora liquidate o
fruite. Il computo del debito per ferie va basato
sui seguenti elementi:
• il numero dei giorni
di ferie spettanti al dipendente;
• il costo giornaliero
per l’impresa.
Il numero dei giorni di
ferie deve comprendere
tutti i giorni maturati a favore del dipendente alla data di
bilancio. Il costo giornaliero
deve includere la relativa retribuzione lorda e i contributi
sociali a carico dell’impresa.
Il debito per ferie è correttamente stanziato quando
corrisponde al costo totale
Se al termine dell’esercizio non sono goduti tutti i
periodi feriali maturati deve essere iscritto un costo
nel conto economico
Se i periodi feriali sono maturati nell’esercizio in chiusura il costo è da iscrivere nella voce B9
Se i periodi feriali sono maturati in esercizi precedenti
il costo rappresenta una sopravvenienza passiva
La contropartita patrimoniale del costo (o sopravvenienza) iscritto è una voce di debito
Ai ini Ires il costo per ferie è deducibile (salvo che sia
lo stesso risulti non di competenza)
Ai ini Irap il costo per ferie è irrilevante
delle singole ferie maturate
a favore dei dipendenti alla
data di chiusura del bilancio
nomico dei periodi feriali riri
conosciuti (periodi per cui il
datore di lavoro corrisponde
e cioè se è pari».
In sostanza si può ritenere
che:
• i periodi feriali riconosciuti ai dipendenti rappresentano per il datore di lavoro
dei costi di esercizio;
• la quantificazione degli
stessi è pari al valore eco-
una retribuzione senza ottenere la controprestazione da
parte del dipendente);
• la contabilizzazione degli
stessi deve considerare che il
diritto alle ferie matura gradualmente nel corso dell’anno.
Se quindi le regole civili-
Doppie indicazioni per il tfr
Doppie indicazioni per il tfr di bilancio. La
distinzione tra aziende con meno o più di
50 dipendenti rende necessaria una duplice
regolamentazione contabile. Per le società
con 50 o più dipendenti le quote di tfr maturate fino al 31 dicembre 2006 rimangono
in azienda mentre per quelle maturande a
partire dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta
del dipendente, essere destinate a forme di
previdenza complementare; ovvero essere
mantenute in azienda, la quale provvederà
a trasferire le quote di tfr al Fondo di tesoreria, gestito dall’Inps. In ogni caso le quote
versate, di anno in anno, ai fondi di tesoreria
o di previdenza complementari rappresentano l’unico contributo che il datore di lavoro è tenuto ad assolvere, escludendosi ogni
possibile onere o garanzia di rendimento o
rivalutazione delle quote versate ai fondi.
Per le quote maturande, la società rileverà,
quindi, nel conto economico, alla voce B.9.c)
solo il costo (escluso l’effetto della relativa
rivalutazione ora non più a carico del datore
di lavoro) e rilevare nella voce D.13) del passivo il debito relativo alla quota non ancora
versata alla data di bilancio.
Queste conclusioni erano già state tratteggiate dalla guida operativa 1 dell’Oic
che si era interessate dei comportamenti
da adottare da parte dei soggetti Ias a
fronte della riforma del tfr anche considerando il contenuto del decreto del
Ministero del lavoro e della previdenza
sociale del 30 gennaio 2007 e la circolare
Inps del 3 aprile 2007 n. 70. Tanto che
in quel documento si evidenziava che con
il nuovo regime porta a una innovativa
qualificazione contabile del tfr con conseguente (nel mondo Ias) venir meno degli
obblighi di attualizzazione. Infatti il tfr si
trasforma in piano a contribuzione definita, descritto dallo Ias 19 come quel piano
in cui il datore di lavoro assolve ai propri
obblighi mediante il pagamento ad una
entità separata (un fondo) di contributi
fissi non avendo ulteriori obblighi (legali
o impliciti) di soddisfare ulteriori fabbisogni del fondo per l’assolvimento delle
prestazioni previste dal piano, e qualifica
tutti gli altri piani diversi dai piani a contribuzione definita nel novero dei piani a
prestazione definita.
stiche impongono l’iscrizione
in bilancio del costo per ferie
maturate e non ancora godute dei dipendenti, occorre
verificare quale sia il comportamento corretto per la
contabilizzazione.
Quantificato il costo, vi è
poi la necessità di riflettere
in maniera corretta l’ammontare delle ferie maturate e non godute da parte dei
lavoratori dipendenti: occorre
dare evidenza nel bilancio in
chiusura del debito ancora in
essere a tale titolo. Nel dettaglio occorrerà effettuare in fase
di assestamento una o più registrazioni in partita doppia che
nel caso di rilevazione delle ferie maturate e non godute nel
corso dell’ultimo esercizio porteranno ad un addebito della
voce B9) Costi per il personale.
Nel caso di ferie maturate in
periodi precedenti a quello in
chiusura e non godute la rilevazione contabile deve essere
effettuata interessando la gestione straordinaria del conto
economico del bilancio, vale a
dire imputando l’intero costo a
consuntivo alla stregua di sopravvenienze passive. In definitiva, non essendo più possibile la contabilizzazione per
competenza di tali elementi di
costo, essi devono trovare una
particolare e separata evidenziazione in bilancio in modo
da non inficiare l’informativa
generale del bilancio medesimo (quadro fedele).
Per quanto concerne la relativa contropartita contabile,
si ritiene che esso rappresenti un debito nei confronti dei
lavoratori dipendenti (e degli
istituti previdenziali) e come
tale darà luogo ad una rilevazione alla voce residuale del
passivo di stato patrimoniale «Altri debiti». Tale impostazione appare conforme a
quanto disposto in materia
dai principi contabili nazionali (Doc. 19) che espressamente ne prevedono la determinazione in funzione del
numero dei giorni spettanti al
dipendente e del costo giornaliero aziendale.
Trattamento fine rapporto
Serve una nota integrativa
Tutte le notizie sul tfr trovano spazio in nota integrativa. Sono dettagliate le indicazioni richieste
dalla nota integrativa sul tema. Infatti l’art. 2427,
comma 1 richiede di indicare nella nota integrativa
le seguenti informazioni:
• i criteri applicati nelle valutazioni, nelle rettifiche
di valore, nella conversione dei valori non espressi
all’origine in euro (numero 1);
• le variazioni intervenute nella consistenza delle
voci del passivo, e riguardo il trattamento di fine
rapporto, la formazione e le utilizzazioni (numero
4).
Mentre l’art. 2423, comma 3, c.c. considera informazioni complementari da fornire nella nota integrativa le seguenti:
a) l’eventuale ammontare rimborsabile da società
assicuratrici e l’indicazione della voce di bilancio
in cui tale ammontare è iscritto;
b) se significativo, l’ammontare del «trattamento
di fine rapporto di lavoro subordinato», relativo
a rapporti di lavoro non ancora cessati, di cui si
prevede il pagamento nell’esercizio successivo a
seguito di dimissioni incentivate o di piani di ristrutturazione aziendale.
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SPENDERE MEGLIO
Lunedì 6 Gennaio 2014
Luned
23
Da Unicredit a Intesa: le proposte a tassi contenuti a sostegno della formazione
Prestiti ad hoc per l’università
Finanziamenti per iscrizioni, materiali per lo studio, viaggi
DI
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I
Pagina a cura
SIBILLA DI PALMA
n tempi di crisi, frequentare l’università, specie se
si è fuori sede, o anche un
master di specializzazione
post laurea può trasformarsi
in un lusso difficile da sostenere. Anche perché le università
italiane sono tra le più care in
Europa e, secondo un’indagine
di Adiconsum, per sostenere i
costi legati a tasse universitarie, libri, vitto e alloggio,
nell’ipotesi più economica si
può arrivare a spendere fino a
7mila euro all’anno. Un aiuto
per gli studenti arriva però dal
mondo del credito che propone prestiti a tassi contenuti
a sostegno della formazione.
Vediamo le principali offerte
delle banche.
Come funzionano. Queste
tipologie di finanziamenti possono essere utilizzate per pagare l’iscrizione a lauree triennali, specialistiche o anche a
master. Oltre che le spese di acquisto del materiale necessario
per lo studio, eventuali viaggi
di studio e l’affitto di una casa
per gli studenti fuori sede. Offrono in genere condizioni più
vantaggiose rispetto ai prestiti
tradizionali. Ad esempio, tassi
di interesse non più alti del
5 o 6% annuale, con importi
che oscillano dai mille fino ai
5mila euro da restituire in rate
mensili.
Il rimborso del prestito
avviene spesso alla fine del
percorso universitario. Alcune banche richiedono che lo
studente sia in regola con gli
esami o che abbia una certa
media. In alcuni casi, inoltre,
per poter usufruire del finanziamento è necessario aprire
contestualmente un conto bancario presso l’istituto che eroga
il prestito tramite cui pagare
le rate.
Le proposte. Unicredit propone ad esempio «Unicredit ad
Honorem», un prestito dedicato agli studenti per il finanziamento di corsi di laurea triennale o specialistica, master o
corsi di formazione negli atenei partner della banca. Come
funziona? Allo studente viene
concessa una linea di credito in
conto corrente UniCredit per
un periodo variabile a seconda
del corso di studi. Al termine
del periodo di fruizione, l’ammontare del denaro utilizzato
rappresenterà, insieme agli
interessi maturati, l’importo
che verrà trasformato in prestito personale (per un totale
che non può superare i 27.700
euro). La durata standard del
finanziamento varia da un
minimo di dodici mesi fino a
un massimo di 180 mesi. Una
volta concluso il ciclo di studi è
possibile decidere se richiedere il «periodo di grazia», ovvero un periodo di tempo, della
Prodotti e peculiarità
Banca
Unicredit
Prodotto Caratteristiche
Unicredit
ad
Honorem
•
•
•
•
•
Monte dei
Paschi di
Siena
Tuttofare
Giovani
•
•
•
•
Intesa
Sanpaolo
Prestito
Bridge
•
•
•
•
Banca
Marche
Magna
Charta
•
Banca
Sella
Prestito
d’onore
•
•
•
durata massima di due anni,
anni
che è possibile far trascorrere
prima di iniziare a rimborsare il prestito e durante il quale
non matureranno gli interessi.
Il periodo di rimborso varia comunque da un minimo di un
anno a un massimo di 15 anni.
Tra gli istituti convenzionati
Prestito dedicato agli studenti per il inanziamento
di corsi di laurea triennale o specialistica, master
o corsi di formazione negli atenei partner della
banca
L’importo totale non può superare i 27.700 euro
La durata standard va da un minimo di 12 mesi
ino a un massimo di 180 mesi
Una volta concluso il ciclo di studi è possibile decidere se richiedere il «periodo di grazia», ovvero
un periodo di tempo, della durata massima di
due anni, che è possibile far trascorrere prima di
iniziare a rimborsare il prestito e durante il quale
non matureranno gli interessi
Il tasso è isso per tutta la durata del prestito
Prestito personale per inalità legate allo studio
Dedicato ai giovani di età compresa tra 18 e 35
anni
È possibile ottenere da un minimo di mille euro
a un massimo di 20 mila euro, rimborsabili in un
periodo che va da 18 a 60 mesi
Oltre ad avere la possibilità di personalizzare
l’importo della rata mensile o la durata del inanziamento, è possibile anche sospendere, con un
breve preavviso, il pagamento delle rate ino a sei
mesi o riformulare il piano di rimborso e ridurre così
l’importo della rata mensile
Prevede l’apertura di un conto corrente sul quale
viene messo a disposizione l’importo del prestito
Il inanziamento è riservato agli studenti iscritti alle
università convenzionate con la banca
Può essere utilizzato per pagare l’afitto, acquistare un computer, aggiornare la conoscenza delle
lingue straniere, iscriversi a un master o studiare
all’estero
L’importo del inanziamento varia a seconda delle
università convenzionate; lo standard è di 5 mila
euro annui, per un massimo di tre anni
Prestito inalizzato a inanziare le spese di formazione (iscrizione, materiale didattico, vitto, alloggio)
sostenute dagli studenti iscritti in corso al biennio
della laurea specialistica/magistrale; a un dottorato di ricerca; a un master o corso di perfezionamento; agli ultimi due anni di un corso di laurea
a ciclo unico; agli ultimi due anni di una scuola di
specializzazione post laurea triennale
Destinato a inanziare la frequenza di un master
italiano o internazionale
L’importo massimo concesso ammonta a 30 mila
euro (con Taeg di 5,77%)
La durata del contratto di credito ammonta a 84
mesi oltre a un periodo di preammortamento pari
alla durata del master maggiorata di sei mesi, ino
a un massimo di 30 mesi
rientrano, tra gli
con Unicredit rientrano
altri, l’università di Bologna,
il Mip Politecnico di Milano,
l’università Luiss di Roma e
la Bocconi di Milano. Il tasso
è fisso per tutta la durata del
finanziamento, pari alla quotazione del parametro Eurirs
di periodo (rilevato trimestral-
mente),
mente) maggiorato di un credit spread commerciale.
Intesa Sanpaolo propone invece la formula «Prestito Bridge» che prevede l’apertura di un
conto corrente sul quale viene
messo a disposizione l’importo
del prestito. Alla scadenza del
periodo previsto per le eroga-
zioni è possibile scegliere di restituire il debito subito oppure
trascorso il «periodo ponte» di
12 mesi (in un’unica soluzione o tramite finanziamento).
Il pacchetto è riservato agli
studenti iscritti alle università convenzionate con la banca e può essere utilizzato per
pagare l’affitto, acquistare un
computer, aggiornare la conoscenza delle lingue straniere,
iscriversi a un master o studiare all’estero. L’importo del
finanziamento varia a seconda
delle università convenzionate; lo standard è di 5 mila euro
annui, per un massimo di tre
anni. La possibilità di utilizzo
dell’importo può avvenire in
un’unica soluzione oppure in
tranche semestrali.
Si chiama invece «Tuttofare
Giovani» il prestito personale
per finalità legate allo studio,
dedicato ai giovani di età compresa tra 18 e 35 anni, proposto
da Monte dei Paschi di Siena.
È possibile ottenere da un
minimo di mille euro a un
massimo di 20 mila euro, rimborsabili in un periodo che va
da 18 a 60 mesi. Oltre ad avere
la possibilità di personalizzare
l’importo della rata mensile o
la durata del finanziamento,
è possibile anche sospendere,
con un breve preavviso, il pagamento delle rate fino a sei
mesi o riformulare il piano di
rimborso e ridurre così l’importo della rata mensile.
Banca Sella propone invece
«Prestito d’onore» per finanziare la frequenza di un master italiano o internazionale.
L’importo massimo concesso
ammonta a 30 mila euro (con
Taeg di 5,77%); mentre la durata del contratto di credito
ammonta a 84 mesi, oltre a un
periodo di preammortamento
pari alla durata del master
maggiorata di sei mesi, fino a
un massimo di 30 mesi. Per la
richiesta occorre presentare
l’attestato ufficiale di ammissione al master, il curriculum
vitae sia accademico che lavorativo con attestato ufficiale di
laurea con relativa votazione,
voti di maturità e punteggio
del Gmat, l’attestazione del
datore di lavoro con l’ultimo
salario percepito (in alternativa copia dell’ultimo cedolino
paga) o l’offerta di lavoro post
master se presente.
Infine, Banca Marche propone «Magna Charta», prestito finalizzato a finanziare le
spese di formazione (iscrizione, materiale didattico, vitto,
alloggio) sostenute dagli studenti iscritti in corso al biennio della laurea specialistica/
magistrale; a un dottorato di
ricerca; a un master o corso di
perfezionamento; agli ultimi
due anni di un corso di laurea
a ciclo unico oppure agli ultimi due anni di una scuola di
specializzazione post laurea
triennale.
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24
A F FA R I I N P I A Z Z A
Lunedì 6 Gennaio 2014
Gli istituti di credito continuano ad avere un peso preponderante a Piazza Affari
Banche, nuova tornata di esami
Analisi decisive per intercettare la ripresa economica
Pagina a cura
DUILIO LUI
Andamento nell’ultimo anno
DI
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S
tudiare le banche per
capire quale direzione
prenderà l’intero listino di Piazza Affari. Per
molti anni è stato così, dato il
peso preponderante dei titoli
finanziari sulla Borsa di Milano, e in parte il ragionamento
resta valido anche oggi, nonostante il calo registrato dalle
quotazioni dei titoli del settore
rispetto al pre-crisi. Analizzare
lo stato di salute degli istituti
di credito è importante anche
sotto un altro aspetto: con il
90% dei crediti aziendali che
fa riferimento al versante bancario, l’allargamento dei cordoni della borsa risulta decisivo
per intercettare la tanto attesa
ripresa economica.
Sale la redditività, anche
se di poco. Gli appigli per vedere il bicchiere mezzo pieno
non mancano. Se si escludono
poche eccezioni, il Core Tier 1
(il principale indicatore di solidità patrimoniale) degli istituti
di credito italiani è sopra l’8%.
Anche sul fronte della redditività la situazione è in miglioramento, con il dato positivo
che dovrebbe essere tornato
protagonista nei bilanci 2013
(che saranno pubblicati a partire dalle prossime settimane),
seppur per pochi decimali, con
una previsione di accelerazione oltre l’1% nell’anno da poco
iniziato.
Anche le valutazioni di Borsa, nonostante i rialzi degli ultimi due anni, appaiono tutto
sommato sostenibili, considerato che nella maggior parte
dei casi i multipli delle banche
italiane sono del 15-20% inferiori alla media europea.
Nuovi esami in vista. Tuttavia le buone notizie finiscono
qui. I prossimi mesi vedranno
una nuova tornata di stress
test su scala europea, finalizzati a comprendere la capacità
di tenuta dei bilanci a fronte
di nuovi, eventuali scossoni
dei mercati. A questo appuntamento occorrerà arrivare
preparati per non rischiare
una bocciatura che suonerebbe
come un campanello d’allarme
per il mercato e verosimilmente scatenerebbe una pioggia
di vendite sui titoli quotati.
A fronte di questo appuntamento, la maggior parte degli
analisti stima che la contrazione dei prestiti a famiglie e
imprese proseguirà ancora per
diversi trimestri, anche perché
la quantità di crediti in sofferenza in rapporto allo stock
dei crediti in essere tenderà
ad aumentare ulteriormente.
Anche se, per avere un’idea più
chiara, occorrerà seguire l’andamento macro dell’economia
italiana: infatti, se troverà conferma l’attesa ripresa (le stime
al momento oscillano dal +0,6
al +0,9%), sarà più facile per
chi ha debiti onorare gli impegni presi e gli istituti di credito
avranno l’opportunità di stoppare le svalutazioni. Altrimenti si rischia un ulteriore avvitamento della stretta attuale.
In ogni caso, c’è da attendersi
nuovi ridimensionamenti agli
organici, dopo che già nel primo
semestre del 2013 ha chiuso i
battenti il 3,4% delle filiali presenti nel territorio nazionale a
fine 2012, con 10.400 bancari
che hanno perso il posto. Probabilmente la seconda parte
dell’anno appena concluso rivelerà tagli meno consistenti,
ma una ripresa del trend è
attesa nell’anno in corso, in
vista dei 20 mila dipendenti
in meno previsti dai piani industriali delle banche italiane
entro il 2020.
Un nuovo risiko in vista.
Di sicuro c’è che il modello di
offerta attualmente presente in
Italia non è più sostenibile. A
fronte di un’economia sempre
più globalizzata, i piccoli e medi
istituti sono destinati a soffrire
a lungo. Sul tema ha insistito
a più riprese negli ultimi mesi
il Governatore di Bankitalia,
Ignazio Visco, auspicando in
particolare un rinnovamento
della governance e un processo
di aggregazione tra gli istituti
di matrice cooperativa. Al momento nessun istituto ha presentato offerte di acquisizione,
ma la sensazione è che i movimenti siano già in corso sotto
traccia. Tra i papabili, ci sono
innanzitutto il Banco Popolare
e la Banca Popolare di Milano,
due banche uscite ammaccate
dalla grande crisi finanziaria e
che necessitano di irrobustirsi
per andare avanti. La Bpm ha
da poco rinnovato il Consiglio
di sorveglianza, eleggendo alla
presidenza l’ex ministro Piero
Giarda, che è stato anche un
top manager proprio al Banco. Proprio per questo molti
operatori scommettono su
una prossima fusione sull’asse Verona-Milano dalla quale
prenderebbe vita la prima banca popolare italiana, con una
folta presenza nell’area più
ricca della Penisola. Si vocifera anche della possibile fusione
tra Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, due istituti
che finora hanno difeso gelosamente tanto la propria autonomia, quanto la volontà di non
quotarsi in Borsa. Tuttavia è
difficile immaginare che questa situazione sia sostenibile a
lungo, mentre tutto intorno il
mercato procede verso la concentrazione.
Non si ferma il processo
di convergenza europeo.
Detto dei punti di forza e di
debolezza delle banche italiane, appare comunque al-
tamente probabile che non vi
saranno nuove crisi sistemiche
nei mesi a venire. Lo spread
tra Btp decennale e Bund di
egual durata, infatti, viaggia
ormai stabilmente tra i 220 e
i 240 punti, dimostrando che
non c’è eccessiva preoccupazione tra gli investitori sulla
capacità di tenuta del debito
pubblico italiano. A favore di
questo scenario gioca anche
il processo di convergenza a
livello comunitario, che nelle
scorse settimane ha conosciuto
un’accelerazione con l’accordo
raggiunto tra i ministri delle
Finanze per la creazione di un
meccanismo unico di gestione
delle crisi bancarie. Lo schema
approvato prevede la nascita
di un consiglio di risoluzione,
di un fondo pronto a intervenire in caso di emergenza (finanziato con fondi privati per
non appesantire ulteriormente
i conti pubblici) e di una serie
di accorgimenti per evitare il
contagio tra gli istituti. Ma,
soprattutto, d’ora in avanti le
banche saranno chiamate a
rispondere delle loro perdite
e questo dovrebbe sensibilizzarle a non assumere rischi
eccessivi.
Gli emergenti restano un’incognita
Hanno tenuto botta durante il picco della crisi internazionale, per
poi rallentare nell’ultimo anno e
mezzo. I mercati emergenti sono
la grande incognita dei mercati finanziari, una condizione destinata a perpetuarsi anche nei mesi a
venire, secondo Raiffeisen Capital
Management. Secondo i gestori,
le previsioni congiunturali per il
2014 rimangono «modestamente
positive» a livello mondiale, con
gli Stati Uniti destinati a giocare
un ruolo da traino dell’economia
mondiale, dopo che già il terzo
trimestre ha segnato un progresso
del pil nell’ordine del 4,1%. Questo trend favorirà la crescita dei
mercati emergenti, spiegano gli
analisti, ma da sola non basterà,
considerato che nei Bric si fatica a
intravvedere il superamento delle
criticità emerse negli ultimi mesi.
Passando all’analisi dei singoli Paesi, da Raiffeisen Capital Management segnalano che in Cina la crescita rimane «abbastanza robusta»,
anche se avvertono che le previsioni per il 2014 «sono però molto
contenute». Molte le ragioni: «La
politica monetaria è ancora piuttosto restrittiva e quindi funge da
freno». Inoltre, «il piano di riforme
del governo sta andando nella direzione giusta nel lungo periodo, ma
all’inizio potrebbe anche risultare
in una crescita più debole». Le ragioni di ottimismo e le preoccupazioni si bilanciano nell’analisi degli
esperti: «La speranza di cambiamenti strutturali efficaci dovrebbe far aumentare il livello delle
valutazioni considerato fair dagli
investitori, ma allo stesso tempo
alcuni settori, come per esempio i
costruttori edili, risentiranno delle
misure frenanti».
La situazione è più precaria in
India, che si trova a fare i conti
con la debolezza della rupia (scesa
nei mesi scorsi al minimo storico
rispetto al dollaro americano),
conseguente al deflusso di capitali suscitato dal prossimo avvio del
tapering negli Stati Uniti. Una situazione alla quale il governatore
della Reserve Bank of India, Raghuram Rajan, ha reagito attuando
una stretta sull’import di oro insieme a uno schema per incentivare
il rientro dei risparmi degli emigranti. Misure che hanno permesso
di costituire una riserva da quasi
60 miliardi di dollari, che hanno
tranquillizzato un po’ i mercati.
Raiffeisen Capital Management
sottolinea che ora l’economia indiana si sta stabilizzando, anche se
le previsioni di crescita rimangono
contenute. «Nei prossimi trimestri
la situazione dovrebbe continuare
a migliorare; un aumento dello sviluppo economico non è però previsto a fronte di tassi d’interesse in
rialzo, alta inflazione e soprattutto
condizioni quadro difficili per gli
investimenti».
Infine, un capitolo della ricerca è
dedicato alla Polonia, che negli ultimi mesi si è comportata meglio di
altri Paesi emergenti. Gli analisti
sottolineano che «la produzione
industriale e il commercio al dettaglio mostrano di nuovo un andamento in miglioramento», grazie
anche al supporto dei salari. La
parola d’ordine per i prossimi mesi
sarà, dunque, la selezione.
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Anno 23 - Numero 4 -
€ 2,50
Lunedì 6 Gennaio 2014
Sette
Affari
Legali
IN EDICOLA CON
Inserto speciale
di ItaliaOggi7
IL PRIMO GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA
GOVERNANCE
SEZIONI UNITE
Così gli studi
affrontano la crisi
Furlò a pag.
La prescrizione vuole
regolare impugnazione
IV
Ciccia-Ubaldi a pag.
VII
IN CERCA DI IDEE
Il mondo in cella
visto da un e-book
Paolucci a pag.
VIII
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Da oltre 7 anni l’economia ristagna, ma dall’immobiliare retail arrivano segnali di ripresa
2014, fuori dalla crisi?
di Roberto Miliacca
La crisi. Quanti anni sono che si continua a parlare di crisi? C’è chi dice che
sono almeno sette anni, ma sinceramente è difficile parlare di una data di inizio
di questa fastidiosa convivenza forzata.
Sicuramente, però, è da troppo tempo che
se ne parla e le ricette finora adottate per
uscirne fuori non sembrano aver molto
funzionato. In questo numero di inizio
2014, quasi a voler esorcizzare un nuovo
anno di crisi, Affari Legali analizza come
questa è stata vissuta e affrontata, in
questi mesi, da alcuni dei maggiori studi
di avvocati, e quali potrebbero essere i
primi settori che alzeranno la testa per
ricominciare a correre. Uno di questi,
secondo gli esperti, dovrebbe essere l’immobiliare retail, che, nonostante il rallentamento dell’economia, che ha visto
ristagnare il mercato delle compravendite edilizie, non pare si sia fermato.
Anzi, come molti settori, anche questo si
è modificato e ha offerto nuove opportunità agli specialisti del settore, che hanno dovuto avvalersi delle proprie competenze giuridiche per venire incontro alle
nuove esigenze del mercato e alle nuove
opportunità. Come quelle che vorrebbero
alcuni dei maggiori player internazionali dell’e-commerce, tipo Amazon, voler
aprire negozi «reali» per allargare la
propria offerta. Ne riparleremo.
PENSIONI cosa cambia nel
" #!
" 7(&&+,$,$ ( 3(7(34,%,.,59 " .$713$513, 6463$5, ( (41'$5, " 3,7$.65$8,10( ( 5,&-(5
" 515$.,88$8,10( ( 3,&10*,608,10( " ,. &6/6.1 2(04,10(#.$7131
" .$ 2(04,10( '(, 231)(44,10,45, " .$ *(45,10( 4(2$3$5$ '(..!,024
IN EDICOLA CON
Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com
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II
STUDI & CARRIERE
Lunedì 6 Gennaio 2014
Gli studi legali che seguono il settore registrano segnali di interesse dagli investitori
Immobiliare, nel retail
si inizia a sentir aria di ripresa
Pagine a cura
di DUILIO LUI
nes Day. «Dopo un periodo
di crisi, gli investimenti immobiliari nel settore retail
sembrano dare segnali di
vita. Oltre alle assicurazioni, infatti, ci sono diversi
nuovi investitori stranieri
che stanno manifestando
interesse per questo settore, con alcuni che hanno
già chiuso operazioni e comunque altri che stanno costruendo ‘pipeline’ interessanti per i prossimi mesi».
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L
a crisi economica non
ha risparmiato il retail immobiliare, che
negli ultimi anni ha
pagato sia la frenata del
mattone, sia il calo dei consumi che ha portato a un
sostanziale stop nella realizzazione di nuovi centri
commerciali. I consulenti
legali, comunque, hanno
parato i colpi grazie alle
nuove esigenze emerse nel
mercato – dalla rinegoziazione dei canoni per adeguarli al nuovo contesto di
mercato agli spazi lasciati
vuoti dai negozi in crisi – e
ora potrebbero beneficiare
dei segnali di ripresa che
arrivano dal mercato.
Primo semestre
in contrazione
L’ultimo rapporto di Tecnocasa ha evidenziato il
rallentamento che ha caratterizzato nei primi sei
mesi del 2013 le quotazioni degli immobili del comparto non residenziale, con
riferimento sia ai prezzi
delle compravendite, sia
ai canoni di locazione. Le
difficoltà economiche che
tante aziende hanno attraversato e stanno ancora
attraversando, spiegano gli
autori del report hanno fatto sentire i loro effetti su
capannoni, negozi e uffici,
penalizzati anche dal peso
dell’Imu. Nel settore non
residenziale la maggioranza delle richieste si orienta verso la locazione, una
scelta dettata soprattutto
dal rischio imprenditoriale
e dalla volontà di non immobilizzare capitali all’inizio dell’attività. Nel primo
semestre le quotazioni dei
locali commerciali posizionati in vie di passaggio
sono calate del 5,4%, mentre per le soluzioni in vie
non di passaggio la discesa
è stata nell’ordine del 9,4%.
I canoni di locazione hanno
registrato un -5,1% in vie
di passaggio e -7,1% in vie
non di passaggio.
Tornano gli investitori
stranieri
Nonostante la debolezza
attuale, la sensazione diffusa tra gli addetti ai lavori è
di una ripresa vicina. Olaf
Supplemento a cura
di ROBERTO MILIACCA
[email protected]
Focus sulla due diligence
Matteo Troni
Olaf Schmidt
Schmidt, partner responsabile del dipartimento international real estate di Dla
Piper, segnala che «il settore retail, a differenza di altri
comparti dell’immobiliare
italiano, continua a riscuotere notevole interesse da
parte degli investitori, anche stranieri». In particolare, lo studio rileva un ritorno
di interesse per
le compravendite di centri
commerciali e retail park e
persino «degli investimenti
speculativi nell’ambito dello sviluppo immobiliare».
Segnali di svolta, dunque,
anche se Schmidt non nega
la sofferenza del segmento
consumo, che incide negativamente sui ricavi delle
quotazioni, «in quanto una
parte dei canoni è legato al
fatturato generato dai conduttori». Anche se l’esperto
rileva la disponibilità di
venditori e sviluppatori ad
accettare prezzi più bassi
che in passato, rendendo
così più la finalizzazione
degli accordi.
Vede un’evoluzione positiva anche Matteo Troni,
real estate partner di Jo-
Troni non rileva grandi
cambiamenti sulle tipologie contrattuali utilizzate
nel mercato, quanto piuttosto una maggiore attenzione alla fase di due diligence, che poi si riversa anche
sulla contrattualistica. Un
esempio?
«Con la crisi dei consumi,
la sostenibilità dei redditi
(cioè dei canoni d’affitto)
è un tema molto sentito e
che contrattualmente riceve molta attenzione sia con
È QUANTO EMERGE DA UN RAPPORTO DELLO STUDIO COCUZZA SUL MERCATO RETAIL
C
Fino a 40 operatori stranieri
pronti a investire in Italia
i sarebbero tra i 30 e i 40
investitori internazionali
disposti a investire in Italia. È il dato principale che
si ricava dalla ricerca Retail Trend
2013, curata dallo studio Cocuzza
e presentata di recente a Milano,
nell’ambito di una tavola rotonda
alla quale hanno preso parte numerosi operatori del settore.
Lo studio sottolinea il peso della
crisi sull’andamento del settore retail in Italia, rilevando in ogni caso
un andamento dei canoni molto differenziato per tipologie di immobili,
segmenti merceologici e localizzazione degli asset. «Anche se l’Italia
continua a rappresentare per una
serie di operatori stranieri un mercato di forte interesse», spiegano gli
autori dello studio, «i retailer sono
diventati più selettivi nelle proprie
scelte e meno ambiziosi nei piani di
sviluppo».
Tra gli investitori che hanno manifestato interesse verso il nostro
Paese, emerge l’assoluta prevalenza
di aperture dirette da parte dei retailers, mentre la formula del franchising solletica solo gli operatori
che puntano sulle piazze più piccole.
Per Luca De Ambrosis Ortigara
(di DeA Real Estate Advisor), la tendenza prevalente nel medio e alto
di gamma è a focalizzarsi sulle caratteristiche dei clienti. «Il settore
è caratterizzato da due trend: la digitalizzazione dei profili di acquisto
e la customizzazione del prodotto e
dell’esperienza di vendita», spiega.
non sta solo nella domanda, ma
a n ch e n e l l ’ o f ferta. Un trend
che, secondo
Anna Paltrinieri (Cbr) è dovuto anche ai costi
crescenti per la
conduzione e la
formazione del
personale attivo nei punti
vendita.
Le preferenze
degli operatori
internazionali
non riservano
sorprese: in testa ci sono Milano e Roma,
seguite – a una
Preferenza nella localizzazione da parte degli investimenti
certa distanza
da parte dei retailer (fonte: Studio Cocuzza)
– dalle maggiori città del Nord
«In questo senso diviene fondamenItalia e dalle città d’arte. Le Isole e
tale ‘riprendersi’ i negozi per meil Mezzogiorno continuano a soffrire
glio conoscere esigenze e gusti dei
nonostante il potenziale derivante
clienti e per promuovere una shopdal mercato turistico.
ping experience che diversifichi il
Tutti gli operatori sono concordi
prodotto».
nel segnalare che, al momento, l’EuDello stesso avviso è Simone Buropa rappresenta ancora l’area di
rasanis (Jones Lang LaSalle): «Se
provenienza della maggior parte dei retailers italiani cercano franchigli operatori. In primis la Francia,
sing all’estero», osserva, «gli operatrainata dal lusso, e la Germania,
tori stranieri prediligono le apertucon le grandi catene. Cresce comunre dirette». Anche se lo stesso ha
que l’interesse verso il nostro Paese
rilevato un ostacolo per il nostro
anche tra gli operatori statunitensi,
mercato nella scarsa disponibilità di
i russi e gli asiatici.
franchisee. Come a dire che il limite
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STUDI & CARRIERE
Lunedì 6 Gennaio 2014
Lune
III
La crisi ha imposto la revisione dei modelli contrattuali
riferimento ai crediti ancora
da incassare, che ai canoni
futuri», spiega l’avvocato di
Jones Day. «In alcune situazioni registriamo mutamen-
lare nelle ultime settimaSECONDO FRANCO FABRIS DI LEGALITAX
ne della nuova strategia
di Amazon, impegnata ad
aprire strutture «fisiche»
per conquistare anche la
platea di consumatori che non
utilizzano regolarmente il Web per
ranco Fabris, partner di Leper sfuggire a una fiscalità oppressiva e
gli acquisti. «Una
galitax, si differenzia dalla
a un’autentica morsa burocratica».
mossa di questo
maggior parte dei suoi colleghi
La svolta, prosegue, può arrivare solo da
tipo potrebbe riperché vede
un rinnovato quadro
vitalizzare anche
poche prospettive
normativo, e in queil nostro mercato,
per una vera ripresto senso Fabris proconsiderato che
sa senza le riforme
muove il programma
l’azienda si muodi cui da tempo si
del Governo denomive in un’ottica
parla. «Gli immobili
nato «Destinazione
globale», sottoliterziari e produttivi
Italia» che si prefigge
nea Rossi. Il quale
sono quelli che sofdi potenziare le Siiq
non vede una confrono maggiormente
e i fondi immobiliari,
danna al declino
nel settore immobi«specie se questa fosper i centri comliare», sottolinea.
se un’autentica base
merciali. «Sono
«Il mercato si è
di lavoro per offrire
convinto che non
più che dimezzato
alle Siiq la possibilità
spariranno, ma
nell’ultimo decennio
di investire in fondi
cambieranno vole il trend negativo
immobiliari.
to», sottolinea.
non accenna a finire.
La proliferazione ec«In particolare ci
Stessa sorte anche
cessiva di leggi e di
Carlo Emanuele Rossi
sono potenzialità
per i capannoni e gli
procedure spesso inudi sviluppo per
immobili per la logitilmente complesse è
stica, mentre paiono
devastante», aggiunti sul modo di strutturare le queste strutture intorno ai
in ripresa rispetto
ge, «senza dimentioperazioni in modo adattar- discount». In sostanza, galFranco Fabris
al primo semestre
care l’inadeguatezza
si ad alcune più recenti in- lerie commerciali in tutto e
dell’anno gli asset redei tempi di risposta
terpretazioni assunte dalle per tutto simili a quelle che
tail».
delle Pubbliche Amministrazioni».
autorità fiscali: in questi oggi circondano gli ipermerEstendo il discorso all’intero comparto
Un esempio? «Novanta giorni per il ricasi l’obiettivo è evitare di cati. «Un filone di sviluppo
non residenziale, Fabris rileva che l’Italascio di un certificato di destinazione
incorrere in situazioni san- già chiaro, invece, riguarda
lia è poco attrattiva agli occhi degli inla riscoperta della bottega,
urbanistica sono inammissibili in un
zionabili».
vestitori tradizionali «sia perché poche
mercato che vuole stare al passo dei
Non ci sono, invece, novità abbinata all’efficienza della
città investono su questo fronte, sia percompetitor internazionali».
sul fronte delle liberalizza- gdo, come dimostra il sucché l’industria delocalizza sempre più
zioni, dato che la normativa cesso di Eataly», aggiunge.
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regionale di attuazione del
© Riproduzione riservata
decreto Bersani (n.114 del
1998) non ha fatto i passi
OSSERVATORIO MERCATO IMMOBILIARE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
avanti attesi nel momento
in cui fu approvata la misura a livello nazionale. «La
situazione è ferma su questo fronte», sottolinea Troni, «anche se il vero freno
allo sviluppo di nuovi proDI SARA SELIGASSI
Tra lo scorso giugno e il passagetti retail oggi è costituito
Sud (-7,5%) .Nel dettaglio, secondo
to settembre, inoltre i passaggi di
dalla difficoltà di reperire
i dati Omi, a Milano si è registrato
proprietà di case sono risultati in
finanziamenti bancari». Un
un sorprendente +9,4% sui volumi
alano le compravendite ma
flessione del 6,6% rispetto allo stesproblema che, nelle intendegli scambi di immobili residenziail mercato è in ripresa. È
so periodo dell’anno precedente, ma
zioni dell’esecutivo, sarebli. Ancora migliore la performance
quanto emerge dagli ultimi
in recupero rispetto al calo tendenbe stato superato nell’ultidi Bologna dove l’incremento delle
dati dell’Omi, l’Osservatoma parte del 2013, ma che
trattative anrio mercato immobial contrario resta sempre
date a buon
liare, che forniscono
pressante.
fine segna un
un’istantanea sull’andamento del mercato
+16,3%.
immobiliare
residenTendenzialNuovi formati in arrivo
mente stabiziale e non.
le Roma che,
Secondo l’Omi, sul
La crisi prolungata
rispetto allo
mercato immobiliare,
dell’economia nazionale
stesso periodo
spinge gli operatori a connel trimestre lugliodel 2012, mocentrare gli investimenti
settembre 2013, è prostra un +0,6%
su poche voci di spesa, sceseguito il trend negadi incrementivo, ma alcuni segnali
gliendo quelle tendenzialto. Poco, ma
mente più facili da conhanno lasciato spazio a
almeno incotrollare nelle dinamiche
timide speranze.
raggiante.
di costi e ritorni previsti.
Secondo i numeri
Spostando
Così Carlo Emanuele
contenuti nell’anal’attenzione
Rossi, socio di Carnelutlisi svolta dall’Omi
sulle altre
ti, segnala una perdita di
dell’Agenzia delle Enprincipali citappeal del multichannel,
trate, nel terzo trimetà capoluogo
tanto in voga fino a qualstre 2013 il mercato
di provincia
che anno fa. «Chi investe,
immobiliare, pur anitaliane arriraramente guarda anche ad
cora in sofferenza, è
vano le docce
outlet e centri commerciali
riuscito a contenere il
scozzesi. Faper evitare di fare il pastrend di flessione.
nalino di coda
so più lungo della gamba e
Entrando più nel
della classifinon creare doppioni nella
dettaglio, le compraca dei mercati
distribuzione». Chi, invece,
vendite di immobili a
immobiliari
ha già una struttura di queuso residenziale sono
più stagnanti è Napoli dove la diziale del 7,7% rilevato nel secondo
sto tipo, tende a prediligere
state 91.051, con una riduzione pari
minuzione arriva a sfiorare il 20%,
trimestre dell’anno in corso.
la selezione: «Si chiudono i
al 5,1% rispetto allo stesso trimesegue Genova con una diminuzione
Per quanto riguarda l’analisi terpunti vendita non efficienti
stre dell’anno precedente; analogo
dei volumi di affari di circa l’8% e
ritoriale del mercato immobiliare,.
e si integrano i vari canali
l’andamento nel settore delle pervia via le altre Firenze (-5,3%), Toil settore soffre meno al Nord (con
per generare efficienza».
tinenze, con una flessione del 6,6%
rino (-4,3%) e Palermo (-0,1%).
una perdita del 4,1% delle compraNon mancano, comunque,
per un valore assoluto di 71.807
vendite) e più al Centro (-4,3%) e al
segnali di novità. Negli Staunita’ scambiate.
© Riproduzione riservata
ti Uniti si fa un gran par-
Futuro fosco per il terziario
senza il varo delle riforme
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F
Nel terzo trimestre del 2013 rallenta
la flessione del mercato immobiliare
C
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IV
AT T UA L I TÀ
Lunedì 6 Gennaio 2014
Ecco alcune delle strategie adottate nel 2013 dai professionisti per superare le dificoltà
Così gli studi sfidano la crisi
Project management, alleanze e attenzione alla qualità
come ha dichiarato il mana- tificare partner per i servizi
ging partner Giuseppe Cel- professionali in grado di assicambiato il rapporto li ad Affari Legali: «Il nostro curare assistenza su standard
con i clienti e quello obiettivo, è quello di garanti- uniformi su più giurisdizioni
con i soci. La crisi re che la maggior parte del in grado di fornire sistemi di
reporting sullo
economica ha stra- lavoro standard rientri
stato di avanvolto le dinamiche esterne in un budget concorzamento e di
e quelle interne agli stu- dato dando evidenza,
gestione delle
di legali. Le tariffe orarie, di volta in volta, alle
varie pratiche
all’origine di storiche par- situazioni che ne esulegali.
celle stellari, sono quasi del lano. A dimostrazione
Ma le stratutto scomparse. Gli avvo- della funzionalità del
tegie anticrisi
cati d’affari, partner in pri- nostro approccio vi è
degli studi lemis, sono sempre più attenti il rinnovo da parte
gali non sono
alla cura delle relazioni con di clienti multinaziotutte uguali.
i clienti. Gli studi cercano nali dei contratti di
Proprio dalla
un settore profi ttevole e si fornitura dei servizi
standardizzafocalizzano su quello, oppu- legali worldwide con
zione dell’oflo studio.
re sul mercato di
Angelo Bonissoni
ferta si vuole
Da tempo
un Paese in parsvincolare Cba
tendiamo
ticolare: la Gerperciò a stipula- studio legale e tributario:
mania, il Medio
re accordi qua- «Nel corso del 2012 i soci hanOriente, il Nord
dro con i clienti, no deciso di muovere dai voluAfrica. L’obiettisoprattutto con mi alla redditività», racconta
vo primario resta
coloro che neces- il managing partner Angelo
il mantenimento
sitano di assisten- Bonissoni. «In altri termini,
di alti standard
za multi giurisdi- si è deciso di vendere i servizi
di qualità con gli
zionale. Nel corso legali di qualità, impegnando
stessi costi, anzi
degli ultimi anni in prima persona i soci e gli
se si riesce ad abil nostro rappor- associati al fine di offrire al
bassarli è meglio.
Giuseppe Celli
to con i clienti e cliente il risultato migliore.
Pe r f a r l o, g l i
le esigenze delle Nel caso in cui il cliente mostri
studi legali prendono esempio dalle imprese imprese italiane sono pro- di considerare i servizi legali
e cominciano a utilizzare i più gressivamente mutati ed è au- solo una commodity preferiainnovativi strumenti di project mentata in modo significativo mo fare un passo in dietro».
management che consentono l’attenzione dedicata ai costi
Quanto ai costi, è forte l’atal cliente, una volta defini- anche da parte di affermate tenzione alle scelte dei proto l’oggetto dell’incarico e le realtà imprenditoriali. Ab- fessionisti da inserire e da
varie fasi per l’espletamento biamo registrato nel tempo mantenere nello studio: «Dedello stesso, di tenere sotto una crescente disaffezione per vono mostrare di possedere
controllo l’attività svolta da- l’applicazione di rates orarie o qualità e caratteristiche non
gli avvocati e i relativi costi della tariffa professionale e i solo professionali, ma anche
legali grazie all’impiego di al- clienti sempre di più si aspet- personali. Devono cioè avere
cuni strumenti di reportistica tano di ricevere la stima dei una loro evidente e manifesta
costi per il compimento del propensione alla professione
direttamente accessibili.
È quello su cui sta pun- mandato assegnato».
e allo studio. Quindi, manifeIl processo di globalizza- stare un approccio da libero
tando lo studio Eversheds
Bianchini, che ha già potuto zione ha spinto importanti professionista inserito in una
riscontrare gli effetti positivi, società internazionali a iden- struttura di tanti liberi profesDI
MARIA CHIARA FURLÒ
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È
sionisti – e per quanto riguar- nomica. Secondo il managing
da i rapporti con l’estero, con- partner Domenico Fanuele,
tinua Bonissoni, «lo studio ha «Shearman in Italia è tradizioda sempre creduto e investito nalmente cresciuto per linee
sul mercato italo-tedesco e interne fino all’attuale conficontinua a crederci. Nuovi in- gurazione di tre partner nelle
gressi (Ornella Di Benedet- due sedi di Roma e Milano. Rito e Paola Nardini nel 2012 teniamo che questa organizzae Jürgen Bubendey, già con- zione snella e coesa abbia console generale della Repubblica sentito di attraversare meglio
Federale di Germania, entrato la crisi mantenendo un ottimo
nello studio lo scorso mese di livello di redditività dello Stuottobre)sono volti a raffor- dio. In termini strategici, la
zare e ampliare la presenza sede italiana è rimasta focagià esistente di professionisti lizzata sui settori dell’M&A
e in operazioni
esperti del mercato
sul mercato dei
tedesco. Tutto quecapitali dove la
sto per una sempre
sofisticazione
più forte integraziodei servizi ha
ne del business fra
consentito di
Germania e Italia.
mantenere una
Allo stesso tempo
buona redditivicerchiamo di dare
tà anche nel mouna forte spinmento più acuto
ta all’attività del
della crisi. Più
Mena, mercato che
recentemente,
è in ricostruzione e,
abbiamo deciso
come tale, ricco di
Domenico
Fanuele
di rafforzare la
opportunità per le
struttura di Banimprese italiane e
king & Finance (con l’ingrestedesche».
In realtà, occorre rilevare so di Valerio Fontanesi lo
che l’offerta legale è aumen- scorso febbraio, proveniente
tata, mentre la richiesta dei da Gattai & Minoli dove
servizi è contemporaneamen- era rimasto per un solo mese)
te calata. Questo significa poiché riteniamo che il mercache i clienti sono disponibili to possa essere vivace proprio
a pagare fees più elevate solo in questo settore nei prossimi
per una assistenza particolar- mesi».
mente qualificata o soluzioni
Infine, «con la recente alinnovative.
leanza siglata con lo Studio
Focalizzazione sulle attivi- Tremonti Vitali Romagnotà più interessanti, struttura li e Piccardi, Shearman &
snella e investimenti mirati Sterling è oggi in grado di
in settori ritenuti strategici. sviluppare una sinergia di
Questi i punti nodali della alto livello tra servizi fiscali
strategia di business con cui e legali e riteniamo che queShaerman & Sterling ha sto possa rappresentare un
deciso di affrontare in Italia valore aggiunto strategico»,
le sfide poste dalla crisi eco- conclude Fanuele.
LO RILEVA UN RAPPORTO DI GOAL GROUP SUL CONTENZIOSO IN MATERIA DI TITOLI FINANZIARI
Class action, nel mondo ancora 18 miliardi di $ non reclamati
DI
C
FEDERICO UNNIA
lass action, un mercato mondiale che vale almeno 18
miliardi di dollari. A tanto
ammonta, secondo uno studio condotto dalla società Goal Group,
fornitrice di servizi a supporto anche
di azioni collettive, il valore delle controversie potenziali che gli investitori hanno nel mercato dei titoli e che
non hanno ancora promosso, relative
al periodo 2000 -2012 è pari a 18 miliardi $ non reclamati, di cui più di 4
facenti capo a risparmiatori europei.
Sebbene nel 2012 il numero di class
action relative al mercato dei titoli
finanziari giunte a conclusione sia
diminuito, gli importi liquidati sono
aumentanti, invertendo così un trend
registrato nel 2011.
Goal Group ha rilevato che oggi,
a livello mondiale, la non partecipazione si aggira intorno al 23-24%
con uno scarto minimo tra gli aventi
diritto statunitensi e non. Dal momento che la media ponderata degli
investimenti è di circa il 60% in titoli
nazionali e il 40% in azioni estere, per
gli azionisti europei non aderire ad
azioni collettive promosse negli Stati
Uniti significa una rilevante perdita
economica.
«Le class action relative al mercato
dei titoli sono azioni legali, percorribili in via collettiva
dagli investitori,
intese al recupero
delle perdite subite
a seguito di comportamenti illeciti
o cattiva gestione
da parte delle società in cui hanno
investito», spiega
Tania Dupoy, saTania Dupoy
les and relationship
manager di Goal
Group. «Una nuova nota di ricerca
condotta da Goal Group, prestatori
di servizi specialistici in materia di
azioni collettive di recupero a livello internazionale, evidenzia che, a
causa della mancata adesione degli
investitori europei alle class action
relative al mercato dei titoli intestate
negli Stati Uniti, negli anni dal 2000
al 2012, ha avuto come conseguenza
che oltre 4 miliardi di dollari non sono
stati rimborsati perché non reclamati
dai diretti interessati.
A livello mondiale l’orientamento verso le azioni collettive
risarcitorie è in fase di rapida
evoluzione al di fuori di quella
che è la loro sede naturale, gli
Stati Uniti. Questo cambio può
verosimilmente essere attribuito al fatto che quelle che sono
denominate “F-cubed action”
non vengono più trattate dai
tribunali statunitensi (quando
un azionista non statunitense,
le cui azioni sono state acquisite
su un mercato fuori dagli Stati
Uniti, cita in giudizio una società non statunitense)».
«Nonostante questo strumento
di rivalsa in Italia sia ancora agli
esordi, la crescente globalizzazione
delle class action relative al mercato
dei titoli è un dato di fatto e alcuni paesi europei stanno emergendo
in primo piano. Da un’analisi sulle
class action condotta da Goal Group
si prevede che da qui al 2020 i risarcimenti liquidati fuori dagli Stati
Uniti aumenteranno, raggiungendo gli 8,3 miliardi di dollari all’anno, tuttavia 2,02 miliardi di dollari
all’anno, di diritto spettanti agli
investitori, non saranno rimborsti
perché non reclamati. È pertanto
estremamente importante che gli
investitori italiani restino vigili circa le loro opportunità di adesione
a class action in altre giurisdizioni. Il tipico portafoglio azionario
europeo è diventato marcatamente
internazionale. Circa il 45% di un
tipico portafoglio italiano è investito
in azioni di società estere. Ciò dovrebbe allertare gli investitori italiani (e i fiduciari responsabili dei
loro investimenti) che, se non vogliono rimanere esclusi dalle class
action relative al mercato dei titoli
intentate negli Stati Uniti o ai sensi
dell’ordinamento di altri paesi, devono partecipare attivamente al contenzioso» conclude Tania Dupoy.
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A F FA R I L E G A L I
Lunedì 6 Gen
Gennaio 2014
V
Inchiesta di ItaliaOggi Sette sui temi dell’ultima prova e le problematiche dell’esame
Sempre meno aspiranti notai
Negli anni 90 in 6 mila al concorso. Oggi sono la metà
tracce di quest’anno». E i notai
Mottola Lucano e Avondola
aggiungono che «si tratta una
empre meno i laureati
traccia lunghissima, piena di
in giurisprudenza che
conti e di problemi intrecciati.
aspirano a diventare
+ =>B2: 2BBC2;<6=B6 := 6A6@4:E:> A>=> 4:@42 '$%%%$
Insomma, una traccia complenotaio: in questi ultimi
-6; 4>@A> 568;: C;B:<: &( 2==: A>=> 6=B@2B: := A6@D:E:> >;B@6 &$(%% =>B2:$
tamente diversa sia nello stile
anni si aggirano intorno ai treche nei contenuti dalle tracce
mila i partecipanti al concorso
dei giorni precedenti. In par(di gran lunga meno, nonostan+; =C<6@> ?@>8@2<<2B> F 4>==2BC@2B> 2;;2 ?C33;:42 7C=E:>=6 AD>;B2 52: =>B2:#
ticolare - osservano i due note l’attuale situazione occupa496
A>=>
;682B:
2;;2
;>@>
A656
5:
2AA68=2E:>=6#
4><6
:
8:C5:4:#
tai - la commissione chiede di
zionale nel nostro Paese, rispet?6@
82@2=B:@6
;H2AA:AB6=E2
2
BCBB>
:;
B6@@:B>@:>#
2=496
:;
?:G
5:A28:2B>$
to ai concorsi degli anni 90 in
procedere alla redazione di un
+=>;B@6# 4>=A6=B6 2;;> /B2B> 5: 6776BBC2@6 4>=B:=C: 4>=B@>;;: AC;;H>?6@2B> 56: =>B2:$
cui i partecipanti superavano
contratto di divisione di massa
anche i seimila) e le cifre non
ereditaria, con tutta una serie
sono assolutamente paragodi pattuizioni accessorie quali,
nabili a quelle di altri concorsi
ad esempio, la ripartizione dei
+; =C<6@> 6 ;2 @6A:56=E2 56: =>B2: ?6@ 4:2A4C= 5:AB@6BB> D:6=6 56B6@<:=2B> 52; ,:=:AB6@>
pubblici in Italia.
lotti mediante sorteggio, la pre56;;2 *:CAB:E:2 := 32A6 25 C=2 0236;;2 := 7C=E:>=6 56;;H6A:86=E2 5: 2AA:4C@2@6 :; ?C33;:4>
A6@D:E:>
AC
BCBB>
:;
B6@@:B>@:>
=2E:>=2;6
visione di un patto di prelazione
La grande difficoltà del per!2=496 ?6@ ;H:=A4:=5:3:;6 4>;;682<6=B> 4>= 8;: C77:4: ?6@:76@:4: 56;;2 .$)$"$
corso e i tanti anni di studio
e la previsione di conguagli con
che lo precedono, in un tempo
pagamento dilazionato. L’insiedi grande crisi per le famiglie altissima (l’83%), a dimostra- ca, di alcuni argomenti indicati menti in apparenza classici, ma me, poi, è contornato da qualche
che in realtà nascondono diver- problema di volontaria giurisdiitaliane, scoraggiano ad inve- zione di come la selezione sia dalla traccia.
se peculiarità. Si va dalla sosti- zione, visto che uno dei condivistire su questo arduo iter con- fatta sulla qualità e non sull’…
DIRITTO
tuzione che non è né una sosti- denti è interdetto. Il problema
ereditarietà».
corsuale.
COMMERCIALE
tuzione né una clausola si sine principale della traccia, però,
Raffaele Viggiani, notaio in
Lo scorso mese di novemSecondo un’analisi offerta dai liberis decesserit,
bre (il 20, 21 e 22) si è tenuto Lecco e docente a contratto di
è dato», secondo
a Roma, presso l’Ergife, il con- diritto commerciale, vincitore di notai Paola Avondola, notaio alla commistione
Avondola e Mottola Lucano, «da un
corso notarile: il temuto e dif- due concorsi notarili, le cui pro- in Locate di Triulzi (Milano), fra usufrutto con
ve si sono svolte vincitrice di due concorsi nota- facoltà di vendificilissimo concorso
fatto “essenziale”:
nel 2007 e nel rili, le cui prove si sono svolte ta, legato di bene
pare che uno dei
notarile, da molti
2009, afferma nel 2011 e nel 2012, e Federico da acquistare da
considerato il concondividenti non
che il concorso Mottola Lucano, notaio vin- parte del testatocorso pubblico più
possa partecipare
notarile si può citore dei due concorsi notarili re e articolo 686
difficile d’Europa.
all’atto di divisione.
riassumere in: tenutisi nel 2012, nel primo c.c., passando per
Tale circostanza,
Questa volta i posti
«Abnegazione e giorno di quest’ultimo concorso istituti recentedisponibili erano apcome ovvio, crea il
amore viscerale la traccia di diritto commercia- mente oggetto di
panico fra i candipena 250.
per il diritto: chi le chiedeva: «Da un lato, Tizio sentenze quale la
Nei tre giorni rodati: in quasi tutdecide di intra- e Caio vogliono assegnare alla diseredazione e
mani si concentrano
ta la manualistica
Paola Avondola
prendere tale Beta spa (della quale sono, a istituti moderni
sogni, speranze, anni
classica, infatti, si
percorso deve loro volta, gli unici soci) un e discussi come
(spesso tanti anni) di
legge che il conaver chiaro, fin ramo d’azienda avente valore il vincolo di destudi e di sacrifici
tratto di divisione
Alexandro Minazzi
stinazione
mortis
causa».
Ed
i
da subito, che contabile negativo, ma valore
di giovani e meno
è un contratto plurisoggettivo
- per uscire vin- “reale” positivo; dall’altro, nel notai Avondola e Mottola Lu- caratterizzato dalla necessagiovani amanti
citori dal con- ramo di azienda da assegnare cano aggiungono che: «A nostro ria presenza di tutti i condidel diritto, che in
quei giorni concentrano tutti corso - è necessario sacrificare è ricompreso un immobile nel avviso, l’unica nota negativa di videnti. Tale ricostruzione
i loro entusiasmi, tutte le loro parte della propria giovinezza quale sono stati eseguiti dei questa seconda giornata, è data pare confermata dall’art. 784
paure, tutta la loro trepidante ed eleggere quali compagni di lavori “abusivi”». A parere dei dalla parte teorica: la commis- c.p.c. in tema di litisconsorzio
emozione per la realizzazione vita libri e codici. L’alto grado due notai: «Chiunque studi da sione non indica gli argomenti necessario nel giudizio di dividi un sogno che è quello di eser- di difficoltà», dice Viggiani, «è qualche anno per diventare di parte teorica da affrontare. sione». Le soluzioni dei candicitare una professione che non da sempre collegato alla neces- notaio non avrà certamente Tale circostanza dati a questa terza
ha assolutamente le prospetti- sità di selezionare candidati il difficoltà a ricordare (almeno a mentre in alcuni
traccia sono state
ve di guadagno di un tempo, ma cui livello di preparazione sia grandi linee) le svariate pagine casi può agevole più diverse, come
di inchiostro spe- lare il candidato,
che si fa per pura passione, per elevato, affinché
si apprende anche
quando il cittadise dalla dottrina in quanto gli conamore del diritto.
dai numerosi forum
no si rivolga a un
sul tema della c.d. sente di parlare
dei concorsisti in
qualsiasi notaio,
“scissione conta- degli argomenti
IL CONCORSO
rete: sarà interespossa - senza difbilmente negati- che conosce meNOTARILE OGGI
sante vedere quali
va”. Parimenti il glio - in ipotesi
Alexandro Minazzi, neo- ficoltà - trovare un
saranno quelle che
tema della pre- tipo quella in
notaio, vincitore del concorso pubblico ufficiale
la commissione apsenza di un im- esame, dove la
le cui prove si sono tenute nel pronto a rispondeproverà.
mobile “abusivo” traccia è fitta di
febbraio 2012, sostiene che: re ai suoi dubbi. Il
all’interno del disposizioni e di
«Solo chi si è seduto almeno una concorso oggi è uno
IL LIMITE
Raffaele Viggiani
patrimonio asse- problemi, impovolta sui banchetti dell’Ergife o strumento seletDELLE TRE
gnato dalla scissa ne un ulteriore
della Fiera può capire cosa sia tivo, equo, imparCONSEGNE
alla beneficiaria è onere a carico
esattamente il concorso nota- ziale e meritocraEd in chiusura
rile. Una prova di conoscenza, tico per accedere Federico Mottola Lucano un tema arcino- del concorsista: valutare ogni il notaio Viggiani richiama
to, collegato alla singola disposizione al fine di l’attenzione sul limite delle
di interpretazione, di tecnica alla professione.
natura giuridica decidere quali di esse “meriti- tre consegne (oggi si può conredazionale, ma nel contempo Non ci sono scoruna prova fisica, di memoria, di ciatoie. C’è solo un concorso. delle operazioni straordinarie no” un’autonoma trattazione in segnare solo a tre concorsi noconcentrazione. Difficoltà», con- La difficoltà di entrarne a far di fusione e scissione». Ed il no- parte teorica».
tarili) auspicando «che detto
tinua Minazzi, «che rendono il parte risiede, semplicemente, taio Minazzi aggiunge che a suo
limite venga presto rimosso
ATTO INTER VIVOS
concorso notarile il più difficile nel sacrificio duro, intenso e parere: «La traccia, infatti, non
e che la valutazione sulla capresenta elementi di difficoltà
e selettivo d’Italia (insieme a costante».
Ed infine l’ultimo giorno, la pacità del candidato di poter
estrema, potendo essere risol- prova inter vivos, a detta di svolgere la professione notarile
quello in magistratura), così
ta senza particolari patemi con molti la più ostica di questo rimanga ancorata a stretti cada garantire una preparazioLE TRACCE
una ben solida preparazione concorso.
ne dei futuri notai a un livello
noni meritocratici». E il notaio
DELL’ULTIMO
concorsuale».
elevatissimo, come dimostrano
Secondo il notaio Minazzi: Minazzi aggiunge: «Una norCONCORSO
i numeri: il contenzioso sugli
« Appare una traccia più con- ma, questa delle tre consegne,
Il concorso consta di tre prove
DIRITTO SUCCESSORIO
atti immobiliari è prossimo allo molto complesse: un testamenforme alla tendenza di qualche che il notariato dovrà cercare
Circa la prova di diritto suc- anno fa di compilare temi che di eliminare al più presto, se
zero (mentre in alcuni paesi di to, un contratto e una prova di
Common law si raggiunge il diritto commerciale (un verbale cessorio che si è tenuta il se- sembrano più che altro una non vuol perdere quell’elemen25%), indice di qualità eleva- di assemblea). Ciascuna di esse condo giorno, il notaio Minazzi raccolta di istituti e di sen- to di qualità indiscussa che da
tissima, mentre la percentua- richiede lo svolgimento dell’atto osserva che: «Il pregio della tenze, tendenza che sembra- un secolo lo rende un baluardo
le di notai che non abbiano notarile, della sua motivazione traccia assegnata è quello - a va abbandonata negli ultimi per la legalità».
ascendenti nella professione è e la trattazione, in parte teori- suo parere - di presentare argo- concorsi e anche nelle altre
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DI
MARIA DOMANICO
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VI
A F FA R I L E G A L I
Lunedì 6 Gennaio 2014
Una circolare Assonime sulle novità apportate dai decreti legge 83 e 179 del 2012
Cambiali, circolazione libera
Quelle delle srl sono girabili a investitori professionali
DI
ANTONIO CICCIA
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C
ircolazione più libera
delle cambiali finanziarie: quelle emesse
da srl possono essere
girate a favore di un investitore professionale, anche non
soggetto a vigilanza prudenziale.
È una delle novità portata dai decreti legge 83/2012
e 179/2012, entrambi aventi lo scopo di consentire alle
imprese di avere più canali
di finanziamento (attraverso
il mercato), i cui effetti sono
stati studiati e illustrati da
Assonime (circolare n. 39 del
16 dicembre 2013).
In sintesi le novità per le
cambiali finanziarie sono tre:
1) sono state ampliate la durata minima e la durata massima
del titolo (la cambiale finanziaria deve avere una scadenza
non inferiore ad un mese e non
superiore a trentasei mesi); 2)
è stata consentita l’emissione
dematerializzata della cambiale finanziaria; 3) è stata
definita una rigida disciplina
per l’emissione delle cambiali
da parte di società non quotate
(al centro dell’operazione sta lo
sponsor, e cioè banche, imprese di investimento, sgr, sicav,
società di gestione armonizzate con succursale costituita
in Italia) ed è stato limitato il
numero dei soggetti abilitati
a sottoscriverle, riservandole
agli investitori professionali).
In materia di cambiali finanziarie, la circolare registra alcuni problemi di coordinamento con la normativa
regolamentare vigente.
Assonime evidenzia, infatti,
che le istruzioni di vigilanza
della Banca d’Italia indicano ancora che le cambiali finanziarie devono avere una
durata compresa tra 3 e 12
mesi: una previsione da considerarsi, secondo la circolare
in esame, ormai superata dai
nuovi termini di durata della
cambiale finanziaria.
Problema specifico riguarda le emissioni di cambiali
finanziarie delle società a responsabilità limitata. Secondo
una delibera Cicr del 19 luglio
2005 sulla raccolta del risparmio da parte di soggetti diversi
dalle banche sarebbero legittimati alla sottoscrizione delle
cambiali finanziarie solo gli
investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale
e che il titolo potrebbe essere
trasferito a qualsiasi soggetto
ma, nel caso di acquirenti che
non siano investitori professionali o soci della società, chi
li trasferisce risponde della
solvenza.
Secondo Assonime questa
disciplina è inconciliabile con
la nuova disciplina, per la quale è sufficiente che le cambiali
finanziarie siano sottoscritte e
girate esclusivamente in favore di investitori professionali
(anche non soggetti a vigilanza
prudenziale) e che non ci sia
garanzia cartolare del girante
a vigilanza prudenziale.
La circolare conclude sul
punto che le cambiali finanziarie emesse da società a responsabilità limitata possono
essere girate solo a favore di
un investitore professionale,
anche non soggetto a vigilanza
prudenziale.
Rimane fermo, invece, che
le cambiali finanziarie devono essere emesse con un taglio
minimo di 50 mila euro, con
esclusione di quelle destinate
alla quotazione in mercati regolamentati emesse da società
con azioni quotate in mercati
regolamentati.
Sono applicabili alle emissioni di cambiali finanziarie
anche le previsioni in ordine
ai limiti quantitativi complessivi di emissione di strumenti
finanziari di raccolta previsti
dall’articolo 4 della deliberazione Cicr 19 luglio 2005: da
parte di società per azioni,
società in accomandita per
azioni e società cooperative,
le cambiali finanziarie possono
essere emesse fino a quando
l’importo complessivo degli
strumenti finanziari di raccolta (compresi obbligazioni, titoli
di debito e altri strumenti che
contengono un obbligo di rimborso) non ecceda il doppio del
capitale sociale, della riserva
legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato. Il limite può
essere superato se le cambiali
finanziarie sono destinate alla
sottoscrizione da parte di investitori professionali soggetti a
vigilanza prudenziale. Non è
soggetta al limite l’emissione
di strumenti garantiti da ipoteca di primo grado su immobili di proprietà della società,
sino a due terzi del valore degli immobili medesimi.
Il limite non si applica
all’emissione di strumenti
destinati a essere quotati in
mercati regolamentati o in
sistemi multilaterali di negoziazione.
La circolare in commento
spiega anche le novità sulle
obbligazioni.
In particolare si tratta della
rimozione dei vincoli quantitativi per le emissioni di titoli
destinati ad essere quotati e
per quelli convertibili; e della
introduzione di regole ad hoc
per obbligazioni subordinate
(il credito del portatore del
titolo è postergato rispetto
agli altri creditori) e per le
obbligazioni partecipative
(remunerate in parte con una
partecipazione agli utili d’impresa).
© Riproduzione riservata
AMPIA APPLICAZIONE PER LA MODIFICA INTRODOTTA DAL DLGS 91 DEL 2012
Avviso short per l’assemblea delle quotate
Avviso short per l’assemblea delle società quotate. Ha avuto ampia applicazione
la novità portata dal dlgs 91/2012, che
ha consentito di pubblicare l’avviso di
convocazione, per estratto (le modalità
e i termini sono stati dettagliati dalla
Consob). Lo riporta la circolare Assonime n. 40 del 16 dicembre 2013, in
cui l’associazione spiega la disciplina
dell’assemblea delle società quotate dopo le modifiche del decreto
correttivo del 2012 e le disposizioni
attuative della Consob del 2013.
Sulla disciplina dei diritti degli azionisti dell’assemblea delle società
quotate è, infatti, intervenuto il
decreto legislativo 91/2012. Successivamente la Consob ha adottato due
provvedimenti attuativi (delibera n.
18523 del 10 aprile 2013 e delibera
n. 18612 del 17 luglio 2013).
La circolare Assonime illustra le novità che toccano: l’ambito di applicazione della disciplina; la convocazione
unica dell’assemblea; la record date;
l’informativa preassembleare (modalità
e termini per la pubblicazione dell’avviso di convocazione, delle relazioni sui
punti all’ordine del giorno); la disciplina
dei dividendi; l’integrazione dell’ordine
del giorno; il diritto di porre domande;
le deleghe di voto, il rappresentante designato e la sollecitazione delle deleghe;
le relazioni finanziarie annuali.
La novità sull’avviso sintetico di convocazione è applicabile alle assemblee
il cui avviso di convocazione sia stato
pubblicato dopo il 1° gennaio 2013, e
riguarda tutti di assemblea (ordinarie,
speciali, di risparmio, degli obbligazionisti, di azioni privilegiate.)
La circolare in esame ricorda, in generale, il contenuto dell’avviso: è necessario riportare l’indicazione del giorno,
dell’ora e del luogo dell’adunanza, l’elenco delle materie da trattare, l’indirizzo
del sito internet dove sono reperibili i
testi integrali delle deliberazioni, delle
relazioni
illustrative, dei documenti sottoposti
all’assemblea e la cut-off date per il diritto di porre domande.
Se, invece, la società intende fruire della possibilità di pubblicare per estratto
sulla stampa l’avviso di convocazione,
i termini, le modalità e le procedure
per l’esercizio dei diritti, la record date
(articolo 83-sexies del Tuf), i termini di
reperibilità delle proposte di delibera,
delle relazioni illustrative e dei docu-
menti preassembleari potrebbero per
esempio essere riportati solo nell’avviso integrale pubblicato sul sito internet
della società. Assonime suggerisce di
riportare nell’avviso di convocazione (o
nell’estratto o nelle relazioni illustrative degli amministratori) l’invito a che
vengano presentate liste con numero
congruo di amministratori indipendenti e che tengano conto delle
caratteristiche professionali, di
esperienza e di genere; altrettanto utile sarebbe, secondo la
circolare, un invito rivolto ai
soci di controllo, o che esercitano
un’influenza notevole, a comunicare al pubblico con congruo
anticipo le eventuali proposte su
argomenti all’ordine del giorno
per le quali non esiste una relazione degli amministratori (per
esempio su numero, durata e
remunerazione dei componenti degli organi di amministrazione).
Altro suggerimento è di formulare
l’elenco delle materie da trattare in
modo analitico, in relazione a ciascuna
proposta di delibera, anziché aggregato per materie; ciò, secondo Assonime,
andrebbe nella direzione di una maggiore chiarezza dell’ordine del giorno,
a beneficio di investitori e proxy advisors, e consentirebbe più agevolmente
il conferimento delle istruzioni di voto
per delega.
Antonio Ciccia
© Riproduzione riservata
Paletti
ai benefit
Divieto per le banche
di distribuire dividendi e
concedere benefit ai manager: è quanto previsto
dalle nuove disposizioni di vigilanza emanate
dalla Banca d’Italia nel
caso di mancato rispetto dei nuovi requisiti di
capitale. La nuova regolamentazione, in vigore
dal 1° gennaio 2014, da
attuazione, per quanto di
competenza della Banca
d’Italia, alla recente legislazione comunitaria e
mantiene l’ordinamento
finanziario italiano in
linea con le revisioni degli accordi del Comitato
di Basilea («Basilea 3»).
Da tale data le banche
dovranno rispettare un
livello di capitale di migliore qualità (common
equity tier 1) pari al 7%
delle attività ponderate
per il rischio, di cui 4,5
a titolo di requisito minimo e 2,5 come riserva
di conservazione del capitale. Nella definizione
di capitale da utilizzare
vengono applicati i margini di flessibilità previsti
dal Crr (Regolamento Ue
n. 575/2013) per quanto
riguarda in particolare
il regime delle deduzioni e dei filtri prudenziali
(cosiddetto phase-in). Il
capitale previsto è in linea con quanto stabilito
nell’esercizio di comprehensive assessment in via
di preparazione nell’ambito del single supervisory
mechanism (Comunicato
stampa Bce del 23 ottobre
2013).
Le disposizioni, raccolte nella nuova circolare n.
285 «Disposizioni di vigilanza per le banche», sono
strutturate in tre parti.
La prima è dedicata al
recepimento in Italia della direttiva 2013/36/Ue
attraverso disposizioni
secondarie di competenza della Banca d’Italia.
La seconda contiene le
norme necessarie a dare
applicazione al Crr, in
particolare mediante
l’esercizio delle discrezionalità nazionali. La terza
contiene disposizioni che,
seppur non armonizzate
a livello europeo, sono
necessarie per allineare
il sistema regolamentare italiano alle migliori
prassi e ai requisiti stabiliti dagli organismi
internazionali, tra cui i
Core principles del Comitato di Basilea.
Marcello Fumagalli
098105098108105111103114
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A F FA R I L E G A L I
Lunedì 6 Gen
Gennaio 2014
VII
Sentenza delle Sezioni unite della Corte di cassazione su un reato di falsità materiale
Prescrizione, polveri bagnate
Impugnazione in violazione di norme, resta condanna
concernente una lite condominiale - si è reso colpevole
del reato di falsità materiale
intervenuta pre- commessa dal privato, per
scrizione del fatto aver taroccato il dispositivo
contestato è una della sentenza e la relativa
questione che attie- data di deposito con l’intenne al merito del giudizio. Di to di far credere al proprio
conseguenza, affinché il giu- cliente di aver ritualmente instaurato
dice possa rilevail giudizio di
re il decorso dei
appello. Il protermini e, dunInfondata la
fessionista,
que, assolvere
tesi proposta
p e r a l t r o, n o n
l’incolpato dalla
dall’avvocasi è limitato
contestazione, è
to
coinvolto
a cambiare il
necessario che
nella
vicenda
n
fraseggio della
l’impugnazione
processuale
decisione giudisia ritenuta amziaria, avendo
missibile. Ove, al
fatto utilizzo
contrario, l’impersino
della
pugnazione sia proposta
t
i
d ll firma del giuin violazione delle norme dice copiandola da altri atti
processuali, la prescrizione della causa. Il «giochetto» è
non può essere rilevata, con costato molto caro al legale.
l’inevitabile conseguenza Dopo il procedimento penache la condanna preceden- le - conclusosi con sentenza
temente inflitta deve essere di condanna - le carte sono
state trasmesse dal giudice
confermata.
È quanto hanno stabilito delle indagini preliminari al
le Sezioni unite civili della Consiglio dell’ordine compeCorte di cassazione con la tente, il quale ha avviato il
sentenza n. 26579, deposi- procedimento disciplinare.
Molteplici i capi di incolpatata il 28 novembre 2013.
Nel caso concreto un avvo- zione sul piano deontologico:
cato - all’esito di un processo al legale è stata contestata
DI ANTONIO CICCIA
E ALESSIO UBALDI
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L’
la violazione dei doveri di il giudice del merito avrebbe
probità, dignità e decoro, ed avuto l’obbligo di valutare e
anche dell’obbligo di infor- pronunciarsi sull’esistenza
mazione nei confronti del della causa di non punibilità maturata nella fase
cliente.
L’Ordine ha inflitto al pro- del giudizio a prescindere
fessionista la sanzione della dall’ammissibilità o meno
sospensione per un periodo dell’appello, con l’effetto che,
di due mesi, essendo evi- nella specie, il Cnf avrebbe
dovuto emettedenti le prove di
re un provvedicolpevolezza nei
mento assolutosuoi confronti.
Quella inerio, posto che il
La decisione di
rente alla
fatto contestato
primo grado è
prescrizione
(la falsificazione
stata appellata
considerata
è
della sentenza)
davanti al Conuna
questiosi era verificasiglio nazionane
di
merito
to nel febbraio
le forense, ma
2002, mentre il
l’impugnazione
primo atto interè stata rigettata
ruttivo
in quanto ritenuta inami
tti della
d ll prescrizione rimissibile, per essere stata saliva al maggio 2008. L’avproposta oltre i termini di vocato ha, dunque, sostenuto
che il Cnf si fosse imbattuto
decadenza.
Al legale non è rimasto che nel vizio di eccesso di potere
rivolgersi alle sezioni unite che avrebbe dovuto condurre
della Corte di cassazione, all’annullamento della sencui è stato chiesto di rivede- tenza censurata.
Ma i giudici di legittimire il verdetto del Cnf sul presupposto della intervenuta tà, nel pronunciarsi sulla
prescrizione dell’incolpazio- vicenda, hanno optato per il
ne, eccezione peraltro già rigetto del ricorso, giudicandenunciata, senza successo, do infondata la tesi propoin sede di appello. In parti- sta dal professionista. Nella
colare, secondo il ricorrente sentenza in esame, infatti, la
Corte ha rilevato come quella della prescrizione sia una
“questione di merito, che in
quanto tale richiede, ai fini
del relativo esame, la corretta veicolazione della censura, condizione questa che
necessariamente presuppone, quindi, l’ammissibilità
dell’impugnazione”.
In altri termini, i giudici
del Palazzaccio hanno sostenuto che per poter rilevare e,
di conseguenza, dichiarare
la prescrizione dell’incolpazione è preliminarmente
necessario che l’atto di impugnazione con il quale si
intende far valere l’eccezione del decorso dei termini
sia esso stesso ammissibile.
In caso contrario, infatti,
il merito della vicenda –
all’interno del quale rientra
il tema della prescrizione –
non può essere affrontato e,
di conseguenza, la domanda
del ricorrente non può nemmeno essere esaminata. La
Corte ha, in conclusione,
confermato la sentenza di
condanna, rendendola esecutiva a tutti gli effetti di
legge.
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L’ANALISI/IL DECRETO CON LE MISURE URGENTI PER I DIRITTI FONDAMENTALI DEI DETENUTI
Minuti rimedi per carceri stracolme
Il dl n. 146 (da convertire in legge a pena di decadenza entro il 21
febbraio p.v.) reca «misure urgenti
in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione
controllata della popolazione carceraria» (così il titolo).
Le misure disposte per ridurre il
sovraffollamento carcerario non
sembrano all’altezza delle necessità. Si tratta di un problema
risalente, ma venuto alla ribalta
dell’opinione pubblica in seguito a
una sentenza della Corte europea
dei diritti umani dell’8 febbraio
2013 che ha condannato l’Italia
a risarcire il danno morale (per
complessivi 99.600 euro) a sette
detenuti nelle nostre carceri con
uno spazio in cella di 3 o 4 mq.
ciascuno in violazione del divieto di sottoporre a «trattamenti
inumani o degradanti» (art. 3
conv. eur. dir. dell’uomo, 1950).
Situazione indifendibile la nostra, perché sin dal 1975 un D.
Min. Sanità del 5 luglio quantificava in 9 mq il rapporto spaziodetenuto. Con questa sentenza la
Corte ha anche condannato l’Italia «ad adottare … rimedi interni
idonei a offrire un
risanamento adeguato e sufficiente nei casi di sovrappopolazione
carceraria» ed
ha sospeso per
un anno la decisione di tutti
i ricorsi contro
questo sovraffollamento, il dl n.
146/2013 stabilizza l’esecuzione
domiciliare delle pene detentive
fino a diciotto mesi, cancellando
la fine di questo benefit prevista
per il 31/12/2013 (art. 5). Inoltre (a
partire dall’1/1/2010) espande per
due anni la liberazione anticipata
portando l’abbuono della pena detentiva da 45 a 75 giorni per ogni
semestre di pena scontata (come
dire, cinque mesi per ogni anno),
se il condannato ha dato prova di
partecipazione all’opera rieducativa (art. 4). Poiché nella pratica ciò
equivale a non aver riportato sanzioni disciplinari, il dimezzamento della detenzione non premia la
rieducazione del condannato ma
la sua prudenza e toglie, in linea di principio, razionalità
alla misura della pena stabilita in sentenza, dal momento
che la sacrifica a problemi che
una migliore amministrazione
del servizio carcerario avrebbe
evitato. V’è poi da dubitare che la
diminuzione del sovraffollamento
sia quella sperata, perché
l’abbuono di 45
giorni di pena
detentiva per
ogni semestre
di pena scontata, vigente
prima del dl
n. 146/2013,
negli ultimi quattro anni
ha contenuto il
Il Guardasigilli Annamaria Cancellieri
di essa anche se già presentati.
L’anno decorre da quando la sentenza è divenuta definitiva e ciò è
avvenuto il 27/5/2012.
Le previsioni al riguardo non
possono essere buone, perché al
31/12/2012 i detenuti erano 65.701
(a fronte di una capienza di 45.588
posti, espandibili a 53.159 se i programmi di incremento dell’edilizia
carceraria venivano tutti realizzati), mentre al 30/11/2013 i detenuti
erano 64.047
(dati del Min.
Giust.).
A fronte di
numero complessivo dei detenuti
ma non lo ha diminuito in misura
rilevante: all’1/1/2010 essi erano
64.791 e, come già ricordato, al
30/11/2013 erano 64.047.
Circa le misure a tutela dei diritti fondamentali dei detenuti mi
limito ad osservare che l’istituzione del garante nazionale per
la tutela di questi diritti (art. 7)
non aggiunge nulla ad una serie di
autorità a ciò deputate – ministro
della Giustizia, capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, presidenti dei Tribunali
di sorveglianza, procuratori della
Repubblica – e relativi collaboratori. Per non parlare poi dei garanti territoriali già esistenti (al
29/11/2012: 10 regionali, 7 provinciali, 24 comunali), la cui influenza sul regime carcerario lascio al
lettore di valutare per non dire
poi che la funzione di controllore
(dei controllori) affidata al garante
nazionale potrebbe essere svolta
dal ministro della Giustizia. Senza inoltrarmi in questo delicato
problema mi limito a richiamare
l’attenzione sulla grande cautela
da nutrire verso le c.d. «autorità
indipendenti», che si moltiplicano
sotto varia denominazione (con
questa siamo alla XIII), finendo
per surrogare nei suoi compiti la
p.a. sebbene essa debba ispirarsi
ai principi del buon andamento,
dell’imparzialità e del servizio
esclusivo della Nazione (v. artt.
97 e 98 Cost.).
Sergio Vinciguerra
www.sergiovinciguerra.it
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VIII Lunedì 6 Gennaio 2014
A F FA R I L E G A L I
A Padova l’iniziativa rilanciata dal network Ristretti Orizzonti
Il carcere in un e-book
Cambia la percezione di oggetti e colori
DI
MARZIA PAOLUCCI
suna importanza
né valore. Ganci
ovunque per appendere ciò che
non deve occupare spazio vitale e
oggetti essenziali,
come il letto o la
seduta di uno sgabello diventano
al bisogno, scrivanie, vassoi per
mangiare e altro
ancora.
sempre imparato a usare, il
cui utilizzo a loro è molto
spesso proibito, il regolamento elenca ciò che si può
e ciò che non si può avere.
Ed è così che, nelle mani di
chi si arrangia come può per
sopravvivere nella difficoltà, una caffettiera si trasforma in un ferro da stiro
mentre scarpiere, mensole
e dispense sono ricavate da
tubi vuoti di scottex, pacchetti di sigarette e altre
cose alle quali generalmente non si attribuisce nes-
Ristretti Orizzonti
Dell’instant book nato a
Padova ne dà notizia Ristretti Orizzonti, veicolo di
informazione sempre aggiornato sul mondo carcerario. Si tratta di un network
di comunicazione interna e
informazione esterna che
sotto la voce «carcere» a cui
è dedicata rivista, notiziario settimanale, newsletter,
ufficio legale, testimonianze, casa editrice e negozio
on line, ha declinato un po’
tutto dall’attività di think
tank al consumerismo. Re-
altà nata nel 2004 dall’Associazione di Volontariato
«Granello di Senape Padova» che si costituisce
quale soggetto autonomo
rifacendosi all’esperienza
dell’Associazione-madre, «Il
granello di senape» con sede
a Venezia.
Tra i suoi principali obiettivi ci sono la sensibilizzazione dell’opinione pubblica
sulle tematiche della pena
e del carcere, la promozione di progetti finalizzati
all’inserimento dei condannati nel mondo del lavoro,
potenziando le misure alternative alla detenzione,
l’organizzazione dentro e
fuori del carcere di attività culturali, ricreative e
lavorative, la realizzazione
di programmi, anche sperimentali, mirati a sviluppare
la solidarietà a favore dei
detenuti, il loro reinserimento sociale e il sostegno
alle loro famiglie insieme
alla prevenzione della devianza e l’educazione alla
legalità tra i giovani.
©Riproduzione riservata
In edicola il numero doppio
Capital di dicembre e The Best 2013
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C
ome può cambiare il
rapporto tra la persona e lo spazio in una
cella. Lo spiega un
e-book che è più un’indagine
etnografica del rapporto tra
detenuto e carcere, in particolare la cella del carcere di
Padova Due Palazzi, lo spazio all’interno del quale si
passa gran parte della giornata. Racconta Giorgia Gay,
l’autrice del libro ... e per
casa una cella. I detenuti e
lo spazio: tattiche di reazione e di domesticazione, che
la realtà di costrizione in
uno spazio ristretto in condivisione con altri, altera
innanzitutto i nostri cinque
sensi in modo importante.
La vista si accorcia, manca
la profondità e con quella
orizzonti distanti da guardare. Gli occhi si abituano
alla penombra, il sole non
arriva, la luce è filtrata, le
gambe si muovono di meno,
camminano poco e corrono
ancora meno. Quello che
migliora o meglio si acuisce,
è invece l’udito
abituato a stare
sempre all’erta
per cogliere ogni
minimo rumore.
In carcere c è un
rapporto conflittuale tra corpo
e spazio a cui è
dedicato uno dei
capitoli del libro:
Pietro ha notato
che la sua vista è
peggiorata «perché è una vista
vicina, non guardi
lontano», mentre
Andrea, che ha avuto la «fortuna» di essere alloggiato al
quarto o quinto piano, e affacciandosi vedeva i campi,
«lo facevo ovviamente spesso, così la mia vista non è
peggiorata». Rachid invece
ha scoperto i colori uscendo finalmente in permesso:
«Dopo tutto quel bianco e
rosso che c’è in cella, finalmente i colori!». Ma, al di là
delle variazioni dei sensi, i
detenuti variano inevitabilmente anche il rapporto con
gli oggetti che abbiamo da
COME E PERCHÉ IL VERO LUSSO
FA BENE A TUTTI
2
G
E
R ALI
$ 231(155- ) - 4)36-8- (- )'')..)08& '3)&01 3-'',)88&! &553&++101
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LA COLLEZIONE CONTINUA
La Guida completa al
MUSEO ERMITAGE*
1O VOLUME
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41
Lunedì 6 Gennaio 2014
Lavoro
GEE
LITÀ
in edicola
a co
con
Il settimanale delle
Opportunità professionali
SCELTI & PRESCELTI
Finanziamenti per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità,
per i giovani sarà più facile mettersi in proprio
L’Unione europea lancia il programma Erasmus+ che aiuterà
milioni di studenti ad avere una
formazione all’estero e con lo
stanziamento di risorse fresche per
promuovere l’occupazione, in
particolare attraverso il nuovo
sistema della “Garanzia per i
giovani». Erasmus+ riunirà tutti i
precedenti meccanismi europei
incentrati sull’educazione, la
gioventù e lo sport. Tra il 2014 e il
2020 il programma avrà a
disposizione quasi 15 miliardi di
euro (+40% rispetto a quanto era
stato concesso tra il 2007 e il 2013).
Pronti
a ripartire
Metà dei lavoratori
attende una gratifica
Oltre metà dei lavoratori italiani
quest’anno si aspetta di ricevere un
aumento di stipendio (54%) o un
bonus finanziario una tantum
(55%). Sono alcuni dei risultati del
Randstad Workmonitor, l’indagine
sul mondo del lavoro realizzata nel
quarto trimestre 2013 da Randstad, attraverso un sondaggio
sottoposto a lavoratori dipendenti
di età compresa tra 18 e 65 anni,
impegnati per un minimo di 24 ore
alla settimana, in 32 paesi del
mondo.
Bando per 84 borse
formative europee
È stato pubblicato il bando di
selezione per assegnare 84 borse
formative europee destinate a giovani residenti in Basilicata, Campania, Marche e Lombardia nell’ambito del progetto Innovative
Training for Green Economy-Leonardo da Vinci. Delle 84 borse 64
sono destinate a residenti della
provincia di Potenza. Il progetto si
rivolge a giovani tra i 18 e i 35 anni
già usciti dai circuiti scolastici
(diplomati o laureati) disoccupati o
inoccupati, con conoscenza
approfondita della lingua inglese,
spagnola e tedesca.
Concorso Bardini
per un nuovo brand
La Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron lancia un
concorso internazionale per la
progettazione di un brand che
identifichi e valorizzi il complesso
costituito dalla Villa e dal Giardino
Bardini, il più spettacolare
belvedere di Firenze. Premio al
vincitore: 15 mila euro. Possono
partecipare designer, artisti,
professionisti della comunicazione
visiva o semplici appassionati. I
lavori dovranno essere consegnati
entro il 9 febbraio 2014.
SU
Antonis Samaras. Alla
Grecia il timone dell’Unione
europeo per il prossimo semestre. Il premier greco ha subito
annunciato che in cima alle
priorità ci sarà il lavoro
Supplemento a cura
di FRANCA FLORIS
[email protected]
Stefano Fassina. Il viceministro dell’economia non mantiene
i suoi impegni. Solo equipollenza
temporanea fra revisori legali e
commercialisti
Ù
GI
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L’Ue spinge i giovani
ad andare all’estero
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42
L’ I N C H I E S T A
Lunedì 6 Gennaio 2014
Ripartono per i giovani i inanziamenti per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità
Mutui a tasso zero in otto anni
La via per mettersi in proprio
DI
Pagine a cura
SIMONA D’ALESSIO
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A
ddio alle agevolazioni a fondo perduto per far nascere
un’azienda: a partire
da quest’anno, infatti, si potrà contare soltanto sui (ben
più selettivi) mutui a tasso
zero. E, sul piatto, con l’obiettivo di appoggiare l’avvio di
nuove realtà produttive, nel
nostro paese, ci sarà «una
cifra complessiva pari a 150
milioni di euro». È la grande
novità che caratterizza la riforma dell’auto-imprenditorialità (misura prevista dal
dlgs 185/2000, Titolo I) che
entrerà in vigore nel 2014,
fondata sulla esclusiva concessione di prestiti da restituire al massimo in 8 anni
per investimenti fi no a 1,5
milioni, mentre la norma attuale ha un tetto di 2,5 milioni. Per tanti anni, gli incentivi a fondo perduto sono stati
la caratteristica principale
delle molteplici iniziative
di sovvenzione promosse da
Invitalia (www.invitalia.it),
l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti
e per lo sviluppo d’impresa,
che opera per conto del governo al fine di incrementare
la competitività, soprattutto
al Sud, nonché per sostenere i settori strategici per lo
sviluppo. D’ora in avanti,
però, comunica a IOLavoro
l’amministratore delegato
dell’ente, Domenico Arcuri,
l’assenza della vecchia formula consentirà di definire
una maggiore selezione dei
progetti, e garantirà «una
forte qualificazione del target» dei destinatari degli
ingenti fondi messi a disposizione. Il mutuo, senza interessi, prosegue, «potrà coprire fino al 75% della spesa
ammissibile», accontentando
le richieste di agevolazioni
che giungono dalle micro e
dalle piccole e medie imprese
a prevalente, o totale partecipazione di uomini e donne
al vertice che abbiano meno
di 35 anni, sull’intero territorio della penisola. Il tempo
stringe, dunque, poiché «siamo intenzionati a partire
con la misura già all’inizio
del nuovo anno», basando
la strategia sulla rilevan-
te mole di risorse ad oggi
presenti «sul fondo rotativo
dell’ex autoimprenditorialità, pari a 113,1 milioni, e da
ulteriori rientri dei mutui»,
fi no ad arrivare, sottolinea
Arcuri, a «una cifra totale di
circa 150 milioni».
Tuttavia, anche il 2013 si
è concluso con una notizia
rilevante (con potenziali,
interessanti effetti nei mesi
a venire) per contrastare la
gravissima crisi occupazionale, visto che è stata decisa
la riapertura, il mese scorso, dei termini per inviare
le domande di ammissione
alle chance per inventarsi un
lavoro (l’autoimpiego, come
stabilito dal Titolo II del dlgs
185/2000), o per cimentarsi
nella realizzazione di una
propria società. E, anche
in questo caso, la dotazione
economica è cospicua: 80
milioni. Non mancano, poi,
occasioni rilevanti per la valorizzazione delle numerose
zone turistiche, culturali e
naturalistiche, situate nei
poli d’attrazione artistici e
paesaggistici di Calabria,
Campania, Puglia e Sicilia
(altri 18 milioni, derivanti
dal ministero dello sviluppo
economico e da fonti comunitarie, precisamente dal
Fondo europeo per lo sviluppo regionale 2007-2013).
I «bonus» interessano disoccupati residenti in otto
regioni centro-meridionali,
ossia Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia: a tale platea viene offerta
una triplice scelta per uscire
dall’inattività, partendo dal
lavoro autonomo in forma
di ditta individuale che viene coperto con investimenti
non superiori a 25.823 euro,
a seguire c’è, poi, da giocare
la carta della micro-impresa
(come società di persone)
grazie a una provvista massima di 129.114 euro e, per
finire, si spalancano le porte ad un’attività in franchising, individuale o societario,
laddove le persone possono
vagliare tra i «brand» conosciuti a livello nazionale e
accreditati presso l’agenzia,
quello più vicino alle proprie
esigenze e attitudini professionali sotto il cui «ombrello»
far nascere un negozio.
A tutte le richieste bisogna
allegare un piano che preveda la corrispondenza tra il
profi lo del soggetto promotore e l’iniziativa che si vuole concretizzare, e illustri la
validità tecnica, economica e
finanziaria dell’idea; la fase
successiva delle selezioni
comprende un colloquio finalizzato alla verifica del possesso di conoscenze e capacità
giuste per riuscire nell’intento. Per quel che concerne l’autoimprenditorialità, infine, i
finanziamenti rappresentano
una «scommessa» sulla nascita di nuove realtà, o sull’ingrandimento dell’azienda e, di
conseguenza, del giro d’affari
per giovani nella fascia fra i
18 ed i 35 anni, i cui investimenti non dovranno superare
i 2,5 milioni.
L’ESPERIENZA/1
Il recupero del birrificio storico
«Tutto comincia con la riscoperta di uno storico, glorioso marchio:
la Fabbrica della birra di Perugia
fondata nel 1875 da un giovane milanese, Ferdinando Sanvico, che era
sceso verso Sud decidendo di applicare le tecniche di produzione della bevanda apprese sotto l’impero
austro-ungarico», racconta Antonio
Boco, uno dei quattro soci a rilevare
la società, che aveva interrotto l’attività nel lontano 1927. Aderendo alle
iniziative per il sostegno alla microimpresa promosse da Invitalia, e
servendosi del tutoraggio messo a
disposizione dell’agenzia governativa, «dall’inizio del 2013, grazie ad
una sovvenzione di 125 mila euro
(metà a fondo perduto, metà a tasso agevolato, ndr), gli impianti sono
tornati a funzionare. E la rinascita
dell’interesse, in Italia, per le birre
artigianali, ci sta dando un’energica
spinta a continuare su questa strada», aggiunge.
Domanda. Quante «bionde»
riuscite a confezionare
Risposta. In media 5-6 mila litri
al mese, però il mercato
attraversa una fase molto positiva e la qualità
della nostra «creatura»
fa sì che a Perugia, come
Antonio Boco
altrove, la richiesta sia
in continua ascesa. Per
questa ragione, nel 2014,
intendiamo raddoppiare
il volume di quanto esce
attualmente dalla fabbrica. Una decisione che
diventa inevitabile, poiché stiamo perfezionando la rete di esportazione oltre, naturalmente,
D. Da dove arrivano le ordia espanderci sempre di più a livello
nazionale. Fondamentale, però, nazioni?
R. A Roma stiamo ottenendo
rimane la volontà di configurarci
come l’azienda a km 0 nella quale, notevoli soddisfazioni, perché vi si
trovano vari locali frequentati da
cioè, l’appassionato può venire diconsumatori attenti, tuttavia guarrettamente alla fonte, degustare e
diamo a tutte le regioni centrali,
fare i suoi acquisti. È, del resto, così
specialmente alle Marche, emulanche avviene negli Usa: le maggiori
città, da New York a San Francisco, do l’atteggiamento dei fondatori, ai
primi del ’900. La curiosità per la
hanno un proprio birrificio, il cosidnostra birra travalica, e di molto, i
detto «local brewery». Un modello
confini, giacché un esportatore la sta
cui abbiamo scelto di ispirarci.
diffondendo, con buoni esiti, a Sin-
gapore, mentre ci stiamo applicando per spedirne maggiori quantità
nell’America del Nord e del Sud, in
particolare in Brasile.
D. A guidare l’impresa siete in
quattro. Contate di incrementare la forza lavoro?
R. Sì. Innanzitutto, mi fa piacere
specificare che la squadra di soci
è complementare visto che copre
diversi ambiti: all’esperto della
produzione, infatti, si affianca colui che si occupa del commerciale,
chi della comunicazione e dell’amministrazione. E, poi, abbiamo un
dipendente a tempo pieno che fa il
birraio, e due persone in part-time.
Sappiamo che sarà oneroso dotarci di nuovi occupati, però stiamo
verificando l’ipotesi di assumere
un altro addetto alla produzione,
idea conseguente alla strategia di
ampliamento che, come le dicevo,
metteremo in atto nel nuovo anno,
superando i 10 mila litri mensili.
Saremo accorti, ma bisognerà in
ogni caso procedere ad ulteriori
investimenti.
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L’ I N C H I E S T A
Lunedì 6 Gennaio 2014
43
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In un ventennio 211 mila posti
O
ltre 107.200 nuove
iniziative si sono insediate nel tessuto
produttivo (prevalentemente del Mezzogiorno), attraverso un impegno
di risorse finanziarie che
è stato di poco inferiore ai
6 miliardi e 359 milioni di
euro, nel periodo 1996-2013.
E 211.472 persone sono riuscite a centrare il traguardo
di trovare un proprio posto
nel mercato del lavoro, magari realizzando un antico
sogno di indipendenza, rimasto a lungo nel cassetto per
carenza di soldi con cui alimentarlo. Le opportunità di
ottenere aiuti economici per
mettersi in proprio, è bene
precisarlo, sono attive dal
1986. Invitalia tira adesso le
somme di quasi due decenni
di erogazioni di finanziamenti perché, con lo scorrere del
tempo, sono stati disciplinati
e perfezionati dalle norme del
decreto legislativo 185/2000
divenute operative in seguito
all’approvazione del decreto
ministeriale 295/2001, che
fu un autentico momento
di svolta per il settore, giacché il provvedimento agì da
collettore, accorpando gli
interventi ed estendendo
l’applicazione del cosiddetto
L’impatto delle agevolazioni
Domande presentate
326.778
Iniziative inanziate
107.223
Risorse impegnate (euro)
7.900.104.257
Nuovi investimenti (euro)
6.274.581.494
Nuovi occupati
211.472
Risorse inanziarie /beneici reali erogati (euro)
6.358.840.917
«prestito d’onore» alle società
di persone e agli affiliati del
franchising (il termine per
indicare il rivenditore che
aderisce alla diffusione di
beni e servizi del marchio è
«franchisee»). La legislazione, tuttavia, come anticipato
dal vertice dell’agenzia, è in
via di restyling mediante il
solo ricorso ai mutui a tasso
zero, ma l’intero impianto si
è già confermato strumento
di valido sostegno non soltanto per le start-up, bensì
anche per il potenziamento
di aziende con una tradizione gloriosa alle spalle (come
confermato dalle due interviste in queste pagine, che
restituiscono due spaccati di
impegno ed ingegno impren-
ditoriale,
ditoriale messi a frutto in
Umbria e in Sicilia).
Nella lunga stagione presa
in esame, dunque, si scopre
che sono state presentate
326.778 domande per richiedere l’accesso agli incentivi,
sia per le opportunità dell’auto-impiego (comprendente la
promozione del lavoro autonomo, la micro-impresa e il
franchising) sia per l’autoimprenditorialità (misure
dirette a sostenere l’ampliamento della base produttiva
ed occupazionale, nonché lo
sviluppo di aziende ex novo,
anche in forma di cooperative
sociali, nelle aree economicamente svantaggiate dello stivale); di queste, ad ottenere
il semaforo verde per l’eroga-
L’ESPERIENZA/2
La ristrutturazione della cantina
che arrivano da varie parti del paese, vero?
R. Si è sparsa l’eco fra la gente, ormai migliaia di persone ci raggiungono in sede: portano
un «bidoncino», e vengono a comprare il vino
sfuso che desiderano. È il nostro polmone,
quel che permette, cioè, all’impresa di sostenersi. Siamo favoriti indubbiamente dalla
bellezza dell’area di Noto, invidiabile meta
turistica fra le più ambite e frequentate della
Sicilia e dell’intera penisola
in ogni periodo dell’anno,
ma essendo presenti per la
commercializzazione diretta
delle bottiglie anche nel borgo marinaro di Marzamemi
arriviamo a beneficiare di
consumatori variegati, ovvero sia di visitatori occasionali, sia di persone che
hanno assaggiato i prodotti,
Domanda. Avete richiedecidendo di «fidelizzarsi» al
sto fondi ad Invitalia per
nostro marchio.
riuscire ad operare con
D. Qual è la sua ricetta da
sistemi innovativi?
imprenditore per far cresceRisposta. Proprio così. Le
re un’attività in tempo di
risorse sono servite a migliocrisi?
rare e ampliare le caratteriR. Scontato che occorrano
stiche dell’azienda agricola,
Alessandro Modica
costanza, sacrificio e impenonché a meccanizzare gli
gno da un lato ma, dall’altro,
impianti di realizzazione dei
c’è la cura del rapporto con la clientela, che
nostri vini, rendendoci, in tal modo, estreaccede nei luoghi in cui affondano le nostre
mamente competitivi sul mercato. Ne stiamo
radici familiari come la tonnara, o il piccolo
godendo i frutti, giacché, oltre alla vendita
museo. Il turista riceve un’offerta variegata,
locale e nazionale, ad esempio viene molto
qui: arte, storia, natura, e ristorazione. A noi
apprezzato negli Stati Uniti un Insolia (biannon resta che agire, affinché si senta appaco) in purezza che esportiamo da tempo con
gato. E invogliato a tornare.
un discreto successo. Soprattutto in questo
D. A quante persone dà lavoro la sua azienperiodo di crisi, l’approdo all’estero si è rida?
velato un fattore determinante per il buon
R. A Bufalefi ne sono impiegate 11 in preandamento degli affari: pensi che almeno il
40% della produzione corrente lascia l’Italia. stazioni stagionali, il cui numero aumenta,
tuttavia, in taluni periodi, 14 sono in servizio
Da poco, inoltre, ci siamo spinti fino in Giapa Noto e una a Marzamemi. Abbiamo genepone, dove iniziamo a farci conoscere.
rato un piccolo indotto, nel territorio. È un
D. Visitare la cantina Modica di San Giovanni è divenuto un «must» per gli acquirenti, altro motivo di soddisfazione.
Un finanziamento che «ha superato di poco
il milione di euro» destinato a una cantina
da modernizzare e, nel contempo, riportare
all’antico splendore, la cui gestione «è arrivata, con me, all’ottava generazione». Alessandro Modica, produttore, fra l’altro, di
un passito di nero d’Avola d’eccellenza («a
Noto, in provincia di Siracusa, la patria del
barocco. Precisamente nel feudo Bufalefi,
all’interno dell’oasi naturale
di Vendicari», evidenzia con
orgoglio), non se l’è sentita di
abbandonare «un patrimonio
familiare che non poteva più
essere condotto attraverso
metodi ottocenteschi». E,
quindi, da alcuni anni è partita la sfida.
zione del denaro necessario
alla messa in opera del piano è stato circa un terzo del
totale delle istanze arrivate,
ovvero 107.223, che si sono
potuti avvalere, oltre che, ovviamente, della contribuzione, anche degli efficaci servizi
di «tutoraggio» e di assistenza tecnica ed amministrativa finalizzati ad assicurare
la felice riuscita del piano,
seguendo passo dopo passo
i giovani imprenditori.
Quanto all’impatto finanziario complessivo di ogni
formula di agevolazione
che è stata gestita dall’organismo governativo, l’impegno è stato finora pari
a 7.900.104.257 euro e i
nuovi investimenti hanno
raggiunto l’ammontare di
6.274.581.494 euro; il computo di tutte le risorse finanziarie e dei vantaggi reali
indirizzati ai destinatari degli interventi è arrivato, nel
dettaglio, a 6.358.840.917
euro.
Come evidenziato in precedenza, una fetta consistente
degli interventi agevolativi
è finita nelle zone meno industrializzate del paese: il
90% delle iniziative, infatti,
è stato portato a compimento nelle regioni del Sud. E,
ancora, oggi come in passato, l’impegno maggiore per
Invitalia è quello di riuscire
ad intercettare sempre più
donne e giovani, che costituiscono da sempre «una percentuale significativa degli
aspiranti benefi ciari». Alle
oltre 211 mila persone impiegate dal 1996, attraverso
i nuovi finanziamenti partiti
a metà dicembre, si punta a
poterne sommare almeno
«altre 8 mila unità», nel giro
dei prossimi mesi del 2014.
Linfa vitale, ricordando
che, nella fascia di età 1829 anni, è disoccupato quasi un ragazzo italiano su 3,
e il numero degli inattivi è
salito in un solo trimestre a
1.068.000.
La voglia d’impresa c’è,
ma anche la paura di fallire
Mettersi in proprio, che passione: per quasi 7 italiani su 10 diventare «capitani d’azienda» sembra
sia un’ottima opzione. Sulla carta. Più del 90%, infatti, resta incagliato nella paura di fallire, mentre
il 50% si lascia deprimere dal perdurare della crisi
economica. Lo scenario, però, cambierebbe radicalmente se vi fossero maggiori finanziamenti pubblici
per le start up, e in assenza di tanti (opprimenti)
adempimenti burocratici.
È quanto dichiarano i protagonisti della quarta
rilevazione di Amway, società leader nella vendita
diretta di prodotti per il benessere e la cura della
casa e della persona, che con GfK Norimberga e
l’università Tecnica di Monaco ha interpellato oltre
26 mila persone dai 14 anni in su in 24 paesi del
mondo, per sondare la propensione e la capacità di
avviare un’impresa.
Ma qual è la molla che spinge a investire su se
stessi? Al primo posto la volontà di crearsi un’indipendenza da un datore di lavoro (44%), a seguire
l’opportunità di dare forma concreta ai propri progetti (40% nella penisola, 39% in Europa), ma nei
nostri confini fa da incentivo la chance di conciliare
i tempi di lavoro e cura familiare (23%); nel Vecchio
continente, invece, la chiave di volta è contare su
un’altra fonte di reddito, laddove la percentuale
scende, però, al 27% del 2013 (l’anno precedente
era del 32%).
L’espulsione dal mercato induce a rimboccarsi le
maniche, dunque per il 17% inventarsi una carriera
costituisce (almeno) l’alternativa alla disoccupazione.
Fra gli under30, le donne appaiono più grintose
rispetto al «sesso forte»: la motivazione all’autorealizzazione è al 62%, di gran lunga superiore al 48%
della componente maschile che pone tale aspetto
in seconda posizione, dietro all’opportunità di «slegarsi» dal principale (51% contro il 45% «rosa»).
Per Monica Milone, direttore corporate affairs di
Amway Italia, l’autoimprenditorialità «è un fenomeno affermato» a livello globale e il dossier punta
ad accendere i riflettori sulla «formazione gratuita
degli operatori» e sulla possibilità di contenere il
rischio, quando si apre un’azienda.
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FORMAZIONE
Lunedì 6 Gennaio 2014
Prende il via il Management Trainee program
L’iniziativa di LVenture group
Formazione per giovani talenti
c’è il laboratorio
Stage in Coca-Cola Mestieri del web,
Pagina a cura
FILIPPO GROSSI
DI
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C’
è tempo fino al
30 gennaio 2014
per iscriversi al
programma Management trainee program
organizzato da Coca-Cola
Hbc Italia e che mette in
palio un contratto formativo
professionalizzante per i più
meritevoli. La società, che costituisce una delle maggiori
realtà nel settore delle bevande analcoliche in Italia e
il più grande imbottigliatore
di prodotti della The CocaCola Company sul territorio
nazionale, ha infatti aperto
le selezioni per partecipare a
un programma di formazione della durata di due mesi
e mezzo dedicato a brillanti
neolaureati che vogliano intraprendere un percorso di
crescita professionale e di
carriera all’interno dell’azienda, principalmente nell’area
commerciale. Il programma
di stage inizierà a fine gennaio 2014 e prevede un periodo di formazione iniziale
in aula e attività di affiancamento ai responsabili della funzione
aziendale dedicata: si
tratterà di un’importante occasione per
apprendere dalla loro
esperienza. In particolare, il programma
prevede training on
the job, formazione
in aula, sviluppo
e stesura di un
final project che
verrà presentato
a una commissione formata
dai manager
delle varie
strutture aziendali e delle human resources.
Al termine di
questa esperienza, inoltre, i più
meritevoli avranno l’opportunità
di essere inseriti
in azienda con
un contratto
formativo professionalizzante
ed entrare a far
parte di un ambiente
internazionale e dinamico quale quello di
Coca-Cola Hbc Italia.
Il programma Management trainee program si
rivolge in particolare a
neolaureati in possesso
di laurea triennale più
un master oppure con
laurea specialistica e
con brillante curriculum universitario
(laurea nelle tempistiche previste, votazione di laurea
pari o superiore a
105/110) che diano
la disponibilità a
muoversi sul territorio nazionale
è un requisito essenziale. È inoltre
richiesta un’ottima
conoscenza della
lingua inglese, doti
di leadership e comunicazione, orientamento al risultato. Per iscriversi,
consultare il sito
web: www.cocacolahellenic.it
P
rende il via Do!Lab,
laboratorio di formazione ai mestieri del
web. A lanciare l’iniziativa è LVenture Group in
collaborazione con Codemotion. Do!Lab è un laboratorio
per apprendere nuove competenze professionali e potenziare skill tecnici
per nuove opportunità lavorative
nell’ambito digitale e dello sviluppo software.
Il progetto nasce con l’obiettivo di garantire
un’offerta formativa in grado
di valorizzare la
creatività e le
conoscenze e fornire modalità di crescita professionale
adeguate al contesto attuale
che evidenzia sempre di più
la carenza di profili professionali specializzati. Do!Lab, il
cui primo corso «Fondamenti
di programmazione ad oggetti» partirà il 24 gennaio
2014, intende infatti offrire
un percorso di apprendimen-
to che permetta di formare
le nuove professionalità tecniche richieste dal mercato
dell’information technology,
ovvero programmazione, social media e web design. I
corsi, indirizzati a tutti coloro che desiderano acquisire il
know-how tecnico necessario
alle nuove professioni: dai
diplomati e neolaureati ai
professionisti che avvertono
la necessità di riposizionare
il proprio background professionale, avranno luogo presso
la sede dell’acceleratore Luiss Enlabs - La fabbrica delle
start-up, spazio interattivo
all’interno della Stazione
Termini di Roma.
CORSI & MASTER
Scadono il 7 gennaio i termini per
le domande di iscrizione al master
in Informatica del testo, edizione
elettronica organizzato dall’università di
Siena nella sede di
Arezzo. Il corso,
della durata di
un anno, prepara
figure professionali in grado
di partecipare
ai processi di
produzione di
libri e periodici
elettronici (e-book, e-journal), di
redazione digitale
dei quotidiani, di
archiviazione elettronica e di digitalizzazione
libraria nelle biblioteche, oltre che
di analisi informatica del testo ai
fini della ricerca filologica e delle
applicazioni commerciali. Il master
comprende sei mesi di lezioni ad
Arezzo, almeno tre mesi di stage
nell’azienda scelta e due mesi di
lavoro individuale (sotto la guida
di un tutor) all’elaborato elettronico
finale. Le convenzioni di stage sono
attivate con le maggiori case editrici
italiane, con importanti aziende di
digitalizzazione oltre che con alcuni prestigiosi enti culturali e con
aziende di web semantico. A questi
si aggiungono rapporti consolidati
con importanti istituti di edizione
digitale all’estero (come l’Ecole
nationale des Chartes di Paris e il
King’s College di Londra) e il patrocinio dell’Associazione italiana
per l’informatica umanistica e la
cultura digitale. Per iscriversi e per
avere informazioni, consultare il sito
web: www.infotext.unisi.it.
C’è tempo fino al 15 gennaio
2014 per iscriversi al master in
E-commerce, design e management
organizzato dallo Ied a Firenze. Il
master, che partirà il 20 febbraio
2014 e durerà fino 20 novembre
2014, si rivolge a laureati o
diplomati in marketing, ingegneria, social media management, arti visive, informatica
e campi affini, imprenditori,
liberi professionisti e aziende
interessate a sviluppare un
e-commerce, sia in proprio
che come servizio a terzi e
a tutti coloro che intendono
progettare, gestire o supervisionare un sito di e-commerce
nel settore b2c o b2b. Il master
intende esaminare l’attuale offerta e-commerce presente in Italia e all’estero, per permettere la
comprensione degli sviluppi futuri
del settore. Alla conclusione del
percorso i partecipanti saranno in
grado di gestire attivamente e in
modo completo e trasversale le varie
risorse coinvolte nella struttura e
gestione di un e-commerce, colmando gli attuali bisogni del mercato.
Per iscriversi e per avere maggiori
informazioni, consultare il sito web:
www.ied.it/firenze.
Fino al 22 gennaio 2014 è possibile iscriversi al master in Marketing management organizzato
dall’università Cattolica di Mi-
lano. Il master, che
durerà dal 25 febbraio 2014 al 19
dicembre 2014,
ha l’obiettivo
di selezionare e
preparare giovani motivati
che vogliano
sviluppare
le conoscenze,
le abilità e le
competenze necessarie a operare nell’ambito delle
attività di marketing
delle imprese. La formulazione
e lo sviluppo del programma del
master privilegiano le componenti
analitiche e decisionali proprie
del processo di marketing, debitamente integrate con le conoscenze
di natura economica, aziendale,
giuridica e quantitativa. Il master,
in particolare, si
prefigge di formare
profili professionali
e manageriali idonei
all’inserimento nelle
principali funzioni commerciali, di
marketing, di vendita e di comunicazione
delle imprese, quali: product e
brand manager, account manager
(d’impresa e d’agenzia di comunicazione), sales manager, trade
marketing manager, responsabile
immagine e communication manager. Per iscriversi e per avere
maggiori informazioni, consultare
il sito web: www.unicatt.it.
Entro il 22 febbraio 2014 è possibile iscriversi all’Executive master
in Sport management organizzato
da Gema in partnership
con Fidal (Federazione
italiana di atletica
leggera). Il master,
che si svolgerà a Roma dal 24 maggio
al 20 luglio 2014,
nasce dall’esigenza
di formare manager
e professionisti che
abbiano le competenze fondamentali
per operare in tutte le
realtà del mondo dello
sport. Negli ultimi anni, lo
sport rappresenta sempre più
uno strumento di business in grado
di garantire alle aziende un ritorno economico sempre maggiore:
per questo motivo, questo mercato
richiede sempre più la presenza
di figure professionali con respiro
manageriale in grado di ricoprire
funzioni gestionali non solo nelle
grandi organizzazioni, ma anche
nei club, nelle federazioni, nei
centri wellness e fitness. Il percorso
formativo del master mira infatti
a sviluppare un profilo professionale completo fornendo un ampio
ventaglio di competenze che vanno
dalla gestione delle risorse umane
agli aspetti economici e fiscali, fino
alla comunicazione e al marketing.
Per iscriversi e per avere maggiori
informazioni, consultare il sito
internet: www.gema.it.
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PERCORSI
Lunedì 6 Gennaio 201
2014
45
Buone opportunità occupazionali (e retributive) in un comparto che resiste alla crisi
Farmaceutico controcorrente
Dalla qualità alla vigilanza, numerosi i profili ricercati
DI
I
Pagina a cura
SIBILLA DI PALMA
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l vento della crisi continua
a soffiare su tutti i settori,
anche se alcuni hanno retto l’urto meglio degli altri.
È il caso del comparto farmaceutico dove, specie per alcuni
profili, continuano a esserci
buone opportunità occupazionali. Dagli addetti dell’area
commerciale ai professionisti
da inserire nei settori regolatorio, della qualità e della
farmacovigilanza, ecco i più
ricercati.
Un comparto in evoluzione. «In una fase di forte
rallentamento per l’economia
italiana, il farmaceutico si è
mostrato anticiclico», sottolinea Angelo Cusina, responsabile della business line medical
& science di Adecco Italia.
Un trend controcorrente
legato soprattutto al fatto
che «l’esigenza di curarsi non
viene meno nei periodi di crisi», aggiunge Boris Errani,
pharma & med devices division manager di Gi Group. Il
comparto sta vivendo inoltre
un momento di grande trasformazione, considerato che
«molte aziende stanno ristrutturando il loro sistema
produttivo orientandolo verso
altri paesi», prosegue Cusina.
«Molti brevetti di punta stanno inoltre scadendo e questo comporta
la necessità
di fare delle
ristrutturazioni». Uno
scossone è poi
arrivato con
«l’ingresso
dei farmaci
generici che
ha bloccato i prezzi riducendo le entrate di molte aziende
farmaceutiche», sottolinea Errani, e con l’entrata in vigore
della nuova norma sul principio attivo che ha introdotto
l’obbligo da parte del medico
di indicare sulla ricetta il
principio attivo e non il nome
commerciale dei farmaci. Uno
scenario che ha portato a un
cambiamento nella mappa dei
professionisti più richiesti.
I profili più ricercati.
Tra le aree dove la domanda
di nuovi ingressi è rimasta
costante rientrano le vendite. «Molto gettonati risultano
in particolare i professionisti
specializzati in determinate
aree come quelle oncologica
e ginecologica», afferma il responsabile della business line
medical & science di Adecco
Italia. Oltre al «product specialist che si occupa dell’attività
commerciale nell’ambito delle
apparecchiature medicali». Le
lauree richieste per ricoprire
questi ruoli sono farmacia,
biologia, ingegneria biomedi-
I profili più gettonati
Figure più richieste
•
•
•
•
•
Competenze
e caratteristiche
personali richieste
•
•
Formazione
•
•
Retribuzione
•
•
ca e materie scientifiche in generale. «Le aziende sono alla
ricerca soprattutto di neolaureati da inserire con contratti
Area sales: professionisti specializzati in particolari
aree come quelle oncologiche e ginecologiche, oltre al product specialist che si occupa dell’attività
commerciale nell’ambito delle apparecchiature
medicali
Addetti al settore regolatorio, ossia coloro che si
occupano della supervisione delle procedure per
immettere in commercio un farmaco
Controllo della qualità (quality control analyst e
quality control manager)
Area manufacturing: addetti alla produzione
Farmacovigilanza: specialisti che si occupano di veriicare che il farmaco in commercio non abbia delle
criticità nella somministrazione su vasta scala
Le competenze richieste a chi vuole operare nel
settore dipendono molto dal grado di specializzazione
Vengono considerate fondamentali la conoscenza
dell’inglese e la capacità di lavorare in team e in
alcuni casi la frequenza di master o precedenti
esperienze all’estero
Le lauree richieste sono farmacia, cts, ingegneria
biomedica, biologia e materie scientiiche in generale
Nell’area produzione si cercano diplomati, preferibilmente periti meccanici o elettronici
Un neolaureato guadagna in media 25/30 mila
euro lordi annui
Mentre per i senior molto dipende dal proilo: le
retribuzioni sono comunque più alte che in altri
settori e con due o tre anni di esperienza si parte
dai 40 mila euro in su
a tempo determinato o come
agenti monomandatari», specifica Errani. «Contratti che
nel 60% dei casi vengono poi
trasformati a tempo indeterminato». Momento no invece
per gli informatori scientifici
del farmaco che stanno vivendo una fase di crisi dovuta
perlopiù a «vecchie logiche di
commercializzazione dei farfar
maci», sottolinea Errani. Per
ridurre i costi legati a questa
figura una curiosità è che alcune aziende hanno introdotto l’informatore scientifico da
remoto che comunica con il
medico via telefono o tramite
e-mail.
Molto richiesti sono poi gli
addetti al settore regolatorio,
«ossia coloro che si occupano
della supervisione delle procedure per immettere in commercio un farmaco», prosegue
Cusina.
Senza scordare l’area del
controllo della qualità «dove
molto gettonati sono i profili
di quality control analyst e
quality control manager».
Nell’area manufacturing
c’è invece una grande domanda di «personale da inserire
nella produzione», aggiunge
il pharma & med devices division manager di Gi Group.
«Il tipo di produzione che si
deve affrontare è particolare
e le aziende preferiscono per
questo orientarsi verso periti
meccanici o elettronici». Un’altra area dove sono richiesti
nuovi ingressi è poi quella
della farmacovigilanza, dove
ci si occupa della sorveglianza
dei farmaci che sono in commercio, «cioè di verificare che
il farmaco non abbia delle criticità nella somministrazione
su vasta scala», spiega Cusina.
Le laurea richieste sono quelle
in farmacia, biologia, cts, ingegneria biomedica.
Livelli retributivi e competenze. Le competenze per
operare nel settore «dipendono molto dal grado di specializzazione», sottolinea Cusina.
Anche se vengono considerate
fondamentali la conoscenza
dell’inglese e la capacità di lavorare in team e «in alcuni casi
la frequenza di master o precedenti esperienze all’estero».
Mentre sul fronte retributivo, «un neolaureato guadagna
in media 25/30 mila euro lordi
annui», specifica Errani. Per i
senior, invece, molto dipende
dal profilo: «Anche se in linea
generale le retribuzioni sono
più alte che in altri settori e
con due o tre anni di esperienza si parte dai 40 mila euro
in su».
STUDIO
La formazione è una priorità strategica
Nelle aziende del settore farmaceutico
la formazione è al top delle priorità:
tutte, infatti, investono nell’aggiornamento dei propri collaboratori. Lo
rivela lo studio «Analisi e valutazione delle esigenze in ambito formativo
dell’area pharma», condotto dall’università Milano-Bicocca e da Adecco
Formazione, che ha coinvolto venti
responsabili delle risorse umane delle
principali aziende del settore medicale
in Italia. Secondo l’indagine, in particolare, la maggioranza del campione
(76,2%) ritiene che nel comparto farmaceutico la formazione sia adeguata e
sufficiente: tutte le aziende intervistate
hanno attivato almeno un intervento
formativo, mentre quasi la metà ne ha
avviati oltre venti nell’ultimo anno. Tra
le attività, le principali appartengono
all’ambito regolatorio, con corsi sulla
sicurezza, sulla privacy, sulla gestione delle gare d’appalto, sulla fiscalità,
sulle norme ambientali, sulla farmacovigilanza e sulle novità in materia
di accordi stato-regioni, adottati dal
57,1% del campione. Pari attenzione
è riservata anche all’ambito tecnicoscientifico: il 57,1% del campione ha
fatto ricorso alla formazione tecnica, a
quella sull’utilizzo delle strumentazioni, al training scientifico sui prodotti e
alla formazione sulle patologie. Mentre
in ambito manageriale, il 52,4% ha attivato interventi formativi in materia
di sviluppo delle capacità acquisite, di
leadership, di team building e di individual e team coaching. A riscuotere
meno successo è invece l’area del marketing, alla quale riserva interventi
formativi il 38,1% degli intervistati. In
ottica futura, poi, il 55% dei responsa-
bili della formazione aziendale in area
pharma si reputa molto e abbastanza
d’accordo con l’esigenza di un approccio
formativo innovativo nella gestione e
nello sviluppo delle strutture e delle
figure aziendali in ambito manageriale.
Proprio la carenza di un management
qualificato e reattivo ai cambiamenti
del mercato si sta infatti dimostrando il
punto debole del settore, storicamente
poco competitivo ma che ormai si trova
a operare in un mercato economico in
crisi. In questo senso, gli ambiti formativi considerati cruciali per il futuro
sono lo sviluppo delle relazioni con i
clienti e con i medici (60,9%) e la formazione manageriale (52,2%), con una
particolare attenzione al market access
(26,1%) che funge da trait d’union tra
le aziende farmaceutiche e le strutture
sanitarie locali.
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46
AZIENDE
Lunedì 6 Gennaio 2014
La compagnia aerea potenzia i voli dagli scali di Catania e Comiso
Ryanair decolla in Sicilia
Dalle nuove rotte arriveranno 1.450 posti
Pagina a cura
LAURA ROTA
DI
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M
illequattrocentocinquanta nuove
assunzioni nel 2014
da parte di Ryanair
in Sicilia. La compagnia aerea
low cost ha infatti annunciato
l’apertura di nuove rotte dagli
aeroporti di Catania Fontanarossa e Comiso Magliocco.
«Ryanair», ha comunicato Michael O’Leary, a.d. di Ryanair,
il 3 dicembre 2013 nel corso
di una conferenza stampa
svoltasi a Catania, «è lieta di
lanciare sette nuove rotte da
Catania per Bologna, Eindhoven, Madrid, Marsiglia, Roma,
Torino e Venezia (Treviso), che
trasporteranno oltre 1.200.000
passeggeri in più all’anno e sosterranno circa 1.200 posti di
lavoro in loco presso l’aeroporto
di Catania. Quale compagnia
aerea numero uno in Italia,
Ryanair è desiderosa di accrescere il traffico, le rotte e i posti
di lavoro a Catania. La compagnia», ha continuato O’Leary,
«lancerà anche quattro nuove
rotte da Comiso per Dublino,
Francoforte (Hahn), Kaunas
e Pisa, che trasporteranno circa 250.000 passeggeri in più
all’anno e creeranno almeno
250 opportunità di occupazione
all’aeroporto di Comiso».
Si tratta di un dato rilevante,
dal punto di vista occupazionale, per il territorio di riferimento. Ai candidati
prescelti sono offerti
un trattamento economico interessante
e opportunità di crescita in un ambiente
internazionale, giovane e stimolante.
Questo è un momento di rinnovamento e crescita per
la compagnia aerea irlandese:
lo scorso 26 novembre, infatti,
Ryanair ha lanciato tre nuove
rotte domestiche in Italia da
Roma-Fiumicino, aeroporto
che diventerà la base principale per le tratte italiane in
partenza dalla capitale, con
numerosi voli giornalieri per
Catania, Palermo e Lamezia
attivi dal 18 dicembre scorso.
Importanti innovazioni sono
state apportate anche per mi-
Volkswagen e Audi
aprono ai neolaureati
StartUp Europe Italy: prospettive di carriera per giovani laureati italiani. Parte ad aprile 2014 il programma
di qualificazione professionale di 24 mesi, che prevede
anche corsi di tedesco. Volkswagen AG e Audi AG, con
le consociate Audi Automobili Lamborghini, Ducati e
Italdesign Giugiaro, offriranno interessanti prospettive.
StartUp Europe Italy abbina un’esperienza nelle aziende
italiane a una presso una sede Audi o Volkswagen in Germania. Obiettivo del gruppo è assicurarsi la presenza di
professionalità italiane nel lungo periodo. Il programma
inizierà con un periodo di tre mesi presso una delle aziende italiane, cui farà seguito un piano di sviluppo di 21 mesi
presso una sede Audi o Volkswagen in Germania. I laureati
italiani potranno così conoscere due società del gruppo.
«Sappiamo», afferma Thomas Sigi, membro del Cda per
le hr Audi AG, «quanto è complessa l’attuale situazione
per molti laureati italiani. Vogliamo dare l’opportunità a
questi giovani di partecipare a progetti interessanti e di
perfezionarsi a livello internazionale. Trascorsi i due anni
di formazione professionale, ci saranno ottime possibilità
di essere assunti a tempo indeterminato presso Audi».
«Con questa iniziativa», sottolinea Luca de Meo, membro
del Cda per le vendite e il marketing Audi AG, «aumentiamo il nostro impegno in Italia in qualità di datori di lavoro:
il gruppo Audi già da anni lavora in stretta collaborazione
con le sue imprese italiane, grazie a un profondo rapporto
di fiducia. Con l’aumentare dell’internazionalizzazione, è
per noi sempre più importante acquisire personale qualificato, con una buona formazione alle spalle e con un
background interculturale». I giovani laureati in discipline tecniche possono fare domanda online già ora nei
siti delle rispettive società. Il sito Audi è www.audi.com/
startupeuropeitaly.
gliorare il servizio ai passeggeri, che potranno portare a bordo
un secondo piccolo bagaglio a
mano, oltre a quello gratuito
di cabina, e sono diminuiti i
costi di ristampa delle carte di
imbarco, da 70 a 15 euro, per
chi ha già effettuato il check in
online.
Gli interessati alle assunzioni di Ryanair in Sicilia possono
candidarsi collegandosi al sito
www.ryanair.com/it/careers/
job, costantemente aggiornato
con le posizioni aperte. Inoltre,
la compagnia organizza periodicamente giornate di recruiting per assistenti di volo, indicate sul sito www.crewlink.ie/
it/recruitment-days, dove vengono specificate le date per le
prime selezioni in programma,
sia in Italia che all’estero. Nel
nostro paese, i prossimi recruitment days si svolgeranno il 15
gennaio a Roma, il 16 a Bari, il
21 a Milano-Bergamo e il 30 a
Bologna. I partecipanti devono
portare due copie del curriculum in inglese e due foto formato tessera, oltre al passaporto
con due fotocopie.
Inoltre, le donne
devono indossare una gonna al
ginocchio, una
camicia a manica
corta e scarpe con
il tacco; gli uomini,
pantaloni formali
e una camicia a
manica corta. Nei
recruitment days, al momento
dell’arrivo viene richiesta la
compilazione di un modulo di
partecipazione. Segue una presentazione della vita e del lavoro del cabin crew. Solitamente,
sono presenti membri dell’equipaggio di cabina per rispondere alle domande dei candidati
e per descrivere come si vola
sugli aerei Ryanair. A questa
prima fase seguono i colloqui
di gruppo e individuali.
Trenta profili
per il gruppo Zucchetti
«Il gruppo Zucchetti», dichiara Paola Codecasa,
responsabile hr, «tra aziende, professionisti ed enti
pubblici conta oltre 95.000 clienti e ha chiuso il 2013
con un fatturato superiore ai 300 milioni di euro. Negli ultimi anni abbiamo continuato ad assumere a un
ritmo notevole e questo ci ha permesso di arrivare
l’anno scorso a tagliare il traguardo dei 2.500 addetti. Presso la rete distributiva lavorano, solo per le
soluzioni Zucchetti, oltre 5.000 dipendenti: pertanto,
direttamente o indirettamente, diamo lavoro a oltre
7.000 persone». Sono circa 30 le figure professionali ricercate attualmente da Zucchetti. Per la sede di
Lodi: sistemista tuning, neolaureati in ingegneria
gestionale o materie economiche, in informatica,
analisti programmatori java, consulenti del lavoro;
per Erba: neodiplomati e neolaureati in informatica,
addetti elaborazione paghe e contributi; per Bologna:
addetti assistenza e installazione hardware e sviluppatori per sistemi embedded; per Brescia: assistente
product manager e consulente applicativo business in-
telligence; per Lainate: funzionario di vendita sistemi
di automazione e sicurezza; per Lucca: funzionario di
vendita area sport & wellness; per tutta Italia: neodiplomati ragionieri o periti informatici e funzionari di vendita esperti nel settore. «Per dare ai nostri
clienti», conclude Codecasa, «soluzioni tecnologiche
sempre più performanti, anche nell’attuale periodo
di crisi che ha coinvolto pure il settore informatico,
l’azienda ha mantenuto continui e regolari programmi
di assunzioni di giovani, tutti con contratti a tempo
indeterminato. Accademia Zucchetti organizza corsi
di formazione dal punto di vista tecnico, normativo,
di aggiornamento e per la crescita del personale».
Per candidarsi, collegarsi al portale www.zucchetti.
it, sezione Lavoro.
BREVI
Opportunità nel turismo per la prossima
stagione estiva offerte
da Art & Show, marchio
di Project 79, che ricerca
animatori per strutture
ricettive sul territorio
nazionale, da 18 a 30
anni, con conoscenza delle
lingue inglese e tedesca,
attitudine a lavorare in
gruppo, capacità relazionali, disponibili almeno
due mesi consecutivi e,
preferibilmente, dai quattro ai sei mesi. Curriculum a www.art-show.it,
lavora con noi.
Stage per addetti al
restauro architettonico
in Umbria, retribuiti con
700 euro mensili, riservati
a otto inoccupati e disoccupati tra i 18 e i 27 anni.
L’offerta proviene dalla
fondazione Brunello Cucinelli e comprende un
corso teorico di tre mesi e
un tirocinio di sei in aziende del settore edile. Per
partecipare alle selezioni,
inviare la domanda entro
il 31 gennaio a perugia@
jobitalia.net, con oggetto
«Scuola Solomeo».
Una Hotels & Resorts
offre stage di sei mesi a
brillanti laureati in giurisprudenza/economia
da inserire nella direzione operativa e sviluppo
di Calenzano (Fi), con
un compenso di € 500
mensili e buoni pasto. Gli
stagisti affiancheranno la
direzione nella gestione
e verifica dei prezzi e dei
documenti necessari al
corretto adempimento
contrattuale. Curriculum
a www.unahotels.it, lavora con noi.
Banca Ifis è una realtà
dinamica e in costante
evoluzione, alla continua
ricerca di talenti da inserire nel suo organico.
La banca si rivolge sia
ai giovani, che forma e fa
crescere al suo interno, sia
a profili senior. Tra le figure maggiormente ricercate, sales manager, con
formazione economica e
conoscenza dell’inglese,
per lo sviluppo dell’area
commerciale. Per candidarsi, www.bancaifis.it,
lavora con noi.
Nuove opportunità offerte da Gucci, sinonimo
del lusso made in Italy.
Alcune sono stage nelle
sedi di Scandicci e Monsummano Terme: shoe
technical process engineering, quality coordinator, production planning
control, sviluppo prodotto
calzature uomo e donna,
shoe pr, special events &
photo shoots service, product development RTV,
avanzamento produzione
prodotto finito. Candidarsi a www.gucci.com/
it, lavora con noi, opportunità.
098105098108105111103114
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47
Lunedì 6 Gennaio 2014
Offro
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Lavoro
Agenti e Rappresentanti
PSICOLOGIA DEL LAVORO
Piemonte
Agenti Commercio
Un empatico pianificatore
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda operante nel settore giochi e scommesse: Agenti
Commercio Settore Slot. Le
risorse, riportando al proprio responsabile di area, si occuperanno
di ampliare il portafoglio clienti
attraverso lo sviluppo dell’area
assegnata e la promozione di
prodotti settore giochi e slot. Si
richiede: Partita IVA già aperta
o disponibilità ad aprirla; Automuniti; Esperienza nella vendita
e passione per il settore; Gradita
provenienza dal settore delle sale
da gioco o bar e tabacchi; Residenza nell’area regione di interesse. Sede di lavoro: Piemonte e
Liguria. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
Assicurazioni
Piemonte
Venditore
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per Agenzia Multinazionale
Assicurativa: Venditori Settore Assicurazioni. La risorsa, riportando
direttamente al responsabile di
Area, si occuperà di: Sviluppare ed
acquisire clientela sulla base delle
policy e tramite gli strumenti messi
a disposizione dal cliente; Sviluppare commercialmente i clienti
prospect dell’agenzia; Offrire ai
clienti una gestione consulenziale
del rapporto oltre che puramente
tecnico. Si richiede: Iscrizione alla
sezione E dell’Isvap, collaboratori
di 3°/4° gruppo; Esperienza pluriennale nella vendita di prodotti
assicurativi rami elementari e vita.
Il candidato disporrà di un percorso professionale di ineccepibile
trasparenza e caratterizzato da crescenti successi. La familiarità con
i principali strumenti informatici
(sia HW che SW) sarà un elemento
indispensabile. Contratto: Partita
IVA. Sede di lavoro: Piemonte,
Liguria, Valle d’Aosta. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi.
Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali
a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
OFFRO
LAVORO
Mi è stata proposta una collaborazione presso un ente della
mia città in qualità di coordinatore di progetti di formazione
rivolti ad adulti. Vorrei comprendere a fondo quali possano
essere mansioni e requisiti necessari.
Alberto, Monza
Il coordinatore è una figura fondamentale nella progettazione e gestione di programmi formativi i quali dovranno
risultare mirati rispetto a specifiche categorie di destinatari e caratterizzati da metodologie in linea con gli obiettivi da raggiungere. I progetti realizzati non dovranno,
quindi, risultare generici, bensì costituiti da moduli formativi creati a “misura di allievo”. Ecco perché il coordinatore dovrà mantenere contatti costanti con i docenti del
corso in oggetto, sia raccogliendo le loro indicazioni, sia
suggerendo, ad esempio, soluzioni comunicative che potrebbero rivelarsi efficaci in relazione ad una particolare
utenza (disoccupati, neolaureati, persone che necessitino
di interventi di orientamento, tecnici da riqualificare, ecc.),
sia, infine, facilitando azioni di raccordo tra gli insegnanti
stessi. Tra gli elementi principali che contribuiranno al
successo di un intervento didattico vi saranno, infatti, il
mantenimento di un elevato livello di motivazione nei
partecipanti e la possibilità per gli stessi di partecipare
attivamente al progetto. Un buon coordinatore saprà monitorare il percorso in tutte le sue fasi, dalla costituzione
del gruppo alla valutazione finale dell’apprendimento,
anche attraverso la scelta degli ambiti disciplinari da
verificare. Tutto ciò dovrà procedere di pari passo con una
serie di considerazioni di ordine economico e relazionale
riguardanti il rispetto del budget previsto e la gestione
dei rapporti con i committenti di un determinato piano
di formazione. Requisiti preziosi per una simile figura
professionale saranno la capacità di instaurare relazioni
empatiche con i corsisti e con i docenti, un’esperienza
precedente nell’ambito della formazione (ad esempio,
in qualità di tutor o di progettista) e una preparazione
specifica relativamente ai processi di apprendimento.
Angelo Boccato – [email protected]
Chimico e Farmaceutico
Lombardia
Informatore scientifico del
farmaco
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per nuova azienda che
opera nel settore della Medicina
Integrata in forte espansione
su tutto il territorio nazionale:
1 Informatore Scientifico Del
Farmaco. L’agente si occuperà
dell’informazione scientifica
presso i medici e della consulenza in farmacia. I candidati ideali
sono dinamici ed intraprendenti,
hanno una forte predisposizione
alle sfide, al lavoro per obiettivi, motivazione e passione per
il ruolo commerciale. Ottime
capacità relazionali, iniziativa
e determinazione nel raggiungimento dei risultati unitamente
ad una visione imprenditoriale
dell’attività completano il profilo.
filo I candidati riceveranno la
necessaria formazione tecnica
sui prodotti ed avranno un supporto costante dalle struttura. Si
offre contratto diretto di Agenzia. Area di lavoro: Milano. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Addetto Customer Service
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda operante nel
settore chimico-farmaceutico: 1
Addetto Customer Service. La
risorsa in riporto al Responsabile del Customer Service svolgerà
le seguenti mansioni: gestione
clienti esteri; assistenza ammi-
IN EDICOLA C
CON
I SETTORI
LE OFFERTE
Agenti e Rappresentanti 47
Asssicurazioni
47
Chiimico e Farmaceutico 47
Info
ormatica
47
Ingegneri
48
Intrrattenimento
48
Ma
anager
48
Meeccanica
50
Mo
oda e Lusso
50
nistrrativa, tecnica e commerciale
nistrativa,
esteri. Si richiede:
ai cclienti
lienti esteri
diploma; ottima conoscenza
dipl
della lingua inglese e tedesca;
esperienza analoga maturata
espe
preferibilmente in realtà del setprefe
tore farmaceutico; ottima conoscenza del Pacchetto Office e di
scen
SAP. Si offre contratto a tempo
SAP
determinato con proroghe. Sede
dete
lavoro: Milano. Gli annunci
di la
sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate
sess
possono inviare un dettagliato
poss
curriculum indicando il rifericurr
men
mento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione
l’a
al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
Age
mice
[email protected]
Articolo1
Artic
Informatica
Lazio
Help Desk categorie
protette
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca: Operatore Servizio Clienti
Help Desk - Categorie Protette
(L.68/99) – Invalidi. La risorsa
inserita garantirà la corretta e
tempestiva apertura del ticket
gestendo direttamente la richiesta
dell’Azienda Cliente nel miglior
modo possibile, supportandola
nella risoluzione di problematiche prevalentemente di carattere
tecnico relative all’Hardware e al
Software. La risorsa nello svolgimento delle proprie mansioni utilizzerà i canali telefonici, e-mail
e remote. L’attività prevede la
raccolta della richiesta dell’utente, l’apertura del ticket di riferi-
I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalare
le proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax
o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]
periti meccanici/elettrici, promoter commerciale, commerciali estero, disegnatori
meccanici, consulenti del lavoro, responsabili di produzione, perito chimico, proposal engineer, operatori
cnc, ingegneri, addetto gestione commesse per Giornale di Brescia
commerciali, educatori-educatrici, periti elettronici, programmatore macchine cnc,
addetti reparto settore gdo,
magazzinieri, edilizia, financial reporter, operatori di
sportello, periti meccanici,
capo officina, controllo qualità, cassieri per Openjob
ingegneri meccanici, ingegneri aerospaziali, ingegneri aeronautici, analista strutturale, analista fluidodinamico, montatori aeronautici,
manutentori aeronautici, ,
ingegnere gestionale, autisti,
addetto alla logistica, comnitari, geometri, buyer tattico,
operatori cnc, ingegneri termotecnici, programmatori
macchine cnc, contabili, responsabili di cantiere, ispettori nella ristorazione, sales
promoter, tecnico gestore di
commessa per Articolo1
mento, l’analisi della problematica,
tica la risoluzione online della
stessa o il trasferimento del ticket
vs altre strutture (IT e tecnici sul
territorio). I suoi interlocutori sono importanti aziende nazionali
ed internazionali specializzate
nel settore degli apparecchi di
intrattenimento (Videolottery e
NewSlot). L’assistenza erogata è
relativa a: assistenza sui server di
sala e sugli apparecchi di intrattenimento; gestione delle problematiche di rete; configurazioni;
assistenza contabile; gestione
utenze; installazioni dei server e
delle Videolottery presso le sale
da gioco; collaudi delle sale in
collaborazione con il personale
di sala ed in presenza dell’Amministrazione autonoma - dei
Monopoli di Stato; elaborazione
di reportistica. Si richiede: Appartenenza alle Categorie Protette (L.68/99); Diploma o Laurea
di primo livello; Conoscenze e
competenze informatiche in ambito software e hardware; Ottima
conoscenza di: Sistemi operativi
Windows XP e Windows 7; Pacchetto Office; Reti Lan; Sistemi
Windows Server 2003 e 2008
02/58317598
098105098108105111103114
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48
(con particolare riferimento
alla gestione di connessioni in
Terminal Server); Gestione SQL
Studio; Browser più diffusi; Tool
di CRM e/o Trouble Ticketing
(preferibilmente microsoft dynamics). Gradita una buona
conoscenza della lingua inglese. Si offre assunzione diretta
da parte dell’azienda. Sede di
lavoro: Roma, Eur Torrino. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Sistemista categorie
protette
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O F F R O L AVO R O
Lunedì 6 Gennaio 2014
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per Divisione Categorie
Protette per azienda leader nel
settore gaming: Sistemista Categorie Protette (L.68/99)
– Invalidi. Si richiede: Appartenenza alle Categorie Protette
(L.68/99); Diploma o Laurea
- Approfondita conoscenza dei
sistemi di server (MS Windows,
Server 2003/2008, Linux, Solaris); Approfondita conoscenza degli apparati Cisco (PIX,
ASA, ROUTER, SWITCH)
Esperienza nell’analisi performance e ottimizzazione dei
Database (MS SQL SERVER,
MYSQL); 5 anni di esperienza,
buone capacità di relazione e
problem solving, disponibilità
ad effettuare turni, reperibilità,
straordinario; Esperienza nella
risoluzione di problematiche
di amministrazione server;
Esperienza amministrativa,
seppur minima, in ambiente di
server virtualizzati. L’offerta
economica e la tipologia contrattuale saranno commisurate
al profilo del candidato. Sede
di lavoro: Roma. Zona Eur.
Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione
di interesse e l’autorizzazione
al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il
Lavoro – e-mail roma-centro@
articolo1.it
Articolo1
Piemonte
Analista sistemista
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda operante nel
settore ITC: 1 Analista Sistemista. La risorsa selezionata sarà
inserita in ambito software e
system engineering. Si richiede:
Laurea in Informatica, Ingegneria Informatica o affini; Pluriennale esperienza nel ruolo di sistemista su ambienti complessi.
Comprensione architettura di
rete e conoscenza di fondamenti
di sicurezza informatica. Ottima
conoscenza Linux e/o Unix, di
ambieti virtualizzati Vmware
e tecnologie Open Source;
Esperienza nella progettazione in ambienti web oriented;
Competenza su problematiche
Guida all’uso
di OFFRO
LAVORO
di system integration; Competenza su strumenti CMS e DMS;
Competenze sviluppo soluzioni mobile oriented, utilizzo,
integrazione e progettazione
framework; Indispensabile conoscenza linguaggi php 5.2 o
superiore, Javascript, Jquery,
Ajax, SQL, HTML 4 e 5, CSS3;
Tool di sviluppo Eclipse, SVN,
Ant, Maven, xUnit; DBMS MySql. Ottima conoscenza lingua
inglese. Si offre inserimento
diretto in azienda. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi.
Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento
alla posizione di interesse e
l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Sviluppatore Java
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda operante nel
settore ITC: 1 Sviluppatore Java.
La risorsa selezionata sarà inserita all’interno di un team per sviluppo JAVA. Si richiede: Laurea
in Informatica o affini; Almeno
due anni di esperienza in ruolo
analogo; Ottima conoscenza
linguaggi php 5.2 o sup., Javascript, Jquery,Ajax,SQL,HTML
4 e 5; CSS 3; Ottima conoscenza
tool di sviluppo Edipse, SVN,
Ant, Maven, XUnit; DBMS:
MYSQL; Buona conoscenza
della lingua inglese. Si offre
contratto di somministrazione
(3-4 mesi) con possibilità di
inserimento. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
Ingegneri
Piemonte
mento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Intrattenimento
Lazio
Addetto allo sportello
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca: Addetto/A Allo Sportello
Settore Scommesse appartenente categorie protette (ART.
18 L.68/99). Il candidato/a si
occuperà di accettazione di scommesse sportive e ippiche, della
gestione dell’attività di cassa (
apertura e chiusura ), accoglienza
clienti. Si richiede una pregressa
esperienza in attività a contatto
con il pubblico. Orario di lavoro:
part time di 26 ore settimanali
prevalentemente concentrate
nei week end. Requisito indispensabile L’appartenenza alle
Categorie Protette secondo la
l.68/99 ART. 18. Si offre: Iniziale
contratto a tempo determinato
di un anno con successiva possibilità di assunzione a tempo
indeterminato. CCNL Commercio 5° livello. Sede di lavoro:
Via Flaminia Nuova Roma. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferi-
Manager
Lazio
Assistant Store Manager
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca: 1 Assistant Store Manager.
La risorsa, riportando direttamente allo Store Manager, si occuperà
di: Partecipare attivamente alle
operazioni di vendita; Monitorare l’operato degli addetti alla
vendita. Gestire il personale di
negozio. Si richiede: Comprovata
esperienza nel ruolo; Provenienza
dal settore; Ottime doti di leadership; Capacità di gestire risorse
e lavorare per obiettivi. Ottima
conoscenza della lingua inglese.
Flessibilità, attitudine al rapporto
con il pubblico e dinamicità completano il profilo. Orario di lavoro: Full time, lunedì – domenica
secondo turnistica aziendale. Si
offre contratto diretto in azienda
con inquadramento contrattuale
da definire in fase di colloquio.
Sede di lavoro: Roma Centro. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Solution Manager
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca: 1 Solution Manager It. La
risorsa si occuperà di: Recepire
i requisiti di business individuati
dai BRM e/o dai clienti interni
al fine di progettare, realizzare e
mantenere applicazioni e servizi
ICT in grado di fornire i livelli
di servizio richiesti; Analizzare
le esigenze interne e realizzare le
soluzioni migliori per il cliente
interno (in questo caso le varie
Funzioni di Sede, quali ufficio HR,
ufficio commerciale e vendite, ufficio amministrativo-credito ecc.).
Nello specifico le attività saranno
quelle di: Analizzare le esigenze
provenienti dai BRM, dai clienti,
dalle altre funzioni aziendali e
dalle variazioni della normativa di
settore; Elaborare requisiti funzio-
I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI
CANALE 27
Canale 55
7.00 Caffè Affari
Le notizie in anteprima dai mercati
9.05 Primo Tempo - Attualità
10.30 Il Tg della Convenienza
11.00 Law&Order - Serie TV
12.40 I Vostri Soldi di C. Signorile
14.00 Un anno di Sport
15.00 Film
«Judy Moody and the not bumper summer»
Di J. Schultz (2011)
18.00 Law&Order - Serie TV
19.30 Film
«Le Avventure di Rocky e
Bullwinkle»
Con R. De Niro (2001)
21.00 Film
«The Breakfast Club»
Di J. Hughes (1985)
22.10 Law&Order - Serie TV
«Dose letale»
7.00 Caffè Affari
Le notizie in anteprima dai mercati
10.00 Linea Mercati Mattina
11.30 Trading Room
11.40 CFD Trading
12.10 Forex Update
12.20 Analisi Tecnica
Ospite G. Defendi (MF)
14.30 La Bussola Economica
Ospite R. Barbieri (Mizuho
International)
15.00 Linea Mercati Wall Street
Ospite C. Segre (Assiom Forex)
17.00 Linea Mercati Pomeriggio
18.00 Report - Il Tg della Finanza
22.00 Linea Mercati Notte
22.30 Italia Tg Oggi
8.00 Class Horse Tg Natale
9.50 Premio Longines Le Signore
dell’Ippica
«Da Roma, la XIII Edizione»
11.25 Trekking di Aleramo
«In sella nelle terre del Monferrato»
12.45 Campioni a casa Hetzel
«Da Goch, in Germania»
14.25 Longines Cup Barcellona
Commento di Paolo Sareni
19.45 Special Class: Prima della Scala
«L’inaugurazione della stagione teatrale
a Milano»
20.45 Rolex Gran Slam
«Da Ginevra, la 53° edizione del
CHI5*»
23.50 Class Horse Tg Natale
Stagista ingegnere
meccanico
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per importante azienda
operante nel settore automotive:
Stagista Ingegnere Meccanico.
Si richiede: Laurea in Ingegneria Meccanica o similari;
Conoscenza CAD, CATIA, UG;
Buona conoscenza della lingua
inglese; Disponibilità a brevi
trasferte. Contratto: stage 3+3
mesi con possibilità di inserimento. Orario di lavoro: full
time. Sede di lavoro: Rivoli
(TO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le
persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento
alla posizione di interesse e
l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Canale 56
Design&Living
Il gusto del Made in Italy
Top Lot
Le aste in diretta
Ride&Drive
Tutte le novità per un viaggio
straordinario
My Tech
La tecnologia utile di tutti i giorni
Tempo di Lusso
Vivere e conoscere ciò che fa la
differenza
Sapori&Profumi
Ecco le eccellenze culinarie
Art TV
Il mondo dell’arte
Class Life Tg
Le notizie dal mondo della moda
Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo
servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di
mobilità nel mondo del lavoro. Tutte le segnalazioni sono
suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il
lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui
preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di
7.00 Onda del Mattino
Full Fashion Designer
Le sfilate dei grandi stilisti
Ladies
9.00 I Concerti di Radio Classica
16.00 Top 10
La Classifica dei migliori dischi a tema
Fashion Dream
18.00 Acquarello
Breakout
19.00 I Concerti di Radio Classica
Models Milano
Il docu-reality sulla vita e la
moda delle modelle
00.00 Onda della Notte
Models New York
Il docu-reality sulla vita e la
moda delle modelle
Hair Secret
lavoro evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca,
a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di
selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche
e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un
ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una
nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera,
OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli
annunci e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale
www.radioclassica.com
A partire dalle 7:
dovrà semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno
della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato
alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte
le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in
un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato
che lo riguardano direttamente.
e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.
Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.
098105098108105111103114
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O F F R O L AVO R O
Lunedì 6 Gen
Gennaio 2014
49
www.ram-ai.com
APF-Linea bilanciata
APF-Linea europea
APF-Linea mondiale
APF-Linea nord america
Seven Stars Invest
03/01/2014 50,2400
03/01/2014 95,6900
03/01/2014 54,8900
03/01/2014 94,0800
03/01/2014124,5900
Valori al
02/01/2014
RAM (Lux) Systematic Funds
Valori al 02/01/2014
Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143
Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5
EMG Ivy Asset Strategy A (EUR)
EUR 1357,68
www.aspecta.it
Em Mkts Eq B($)
Em Mkts Eq F($)
Em Mkts Eq J(Chf)
Em Mkts Eq L
Em Mkts Eq O
European Equities B
European Equities C(Chf)
European Equities D($)
European Equities F
European Equities H
Long/Short Em.Mkts Eq B ($)
Long/Short Em.Mkts Eq E
Long/Short European Eq B
Long/Short European Eq D ($)
North American Eq. B($)
North American Eq. E
North American Eq. F($)
North American Eq. G
North American Eq. H($)
USD
USD
CHF
EUR
EUR
EUR
CHF
USD
EUR
EUR
USD
EUR
EUR
USD
USD
EUR
USD
EUR
USD
158,50
155,96
133,10
150,14
151,46
300,04
271,68
296,5800
290,51
282,84
112,12
111,11
117,47
117,77
205,86
193,9200
200,3300
187,4400
189,1000
Div Income D
Div Income E
Div Income F
Div Income H
Quality Bond Fund D
Quality Bond Fund E
Quality Bond Fund F
Quality Bond Fund H
USD
EUR
EUR
USD
USD
EUR
EUR
USD
128,81
130,70
128,25
126,65
132,47
133,26
129,53
128,87
RAM (Lux) Tactical Funds
POLAR CAPITAL FUNDS
Comparto
Classe
di Azioni
Global Technology
EUR
GBP
USD
EUR
GBP
USD
Polar Japan Fund
USD
GBP
JPY
UK Absolute Return Class A EUR
Class A GBP
Class A USD
Class I EUR
Class I GBP
Class I USD
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Healthcare Opportunities
NAV
Valori al
16,59 31/12/2013
13,7900 31/12/2013
22,8400 31/12/2013
14,09
11,7200
10,8800
22,58
13,7100
2374,7000
12,22
10,2523
16,5042
12,5050
10,4927
16,8911
31/12/2013
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29/05/2012
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30/12/2013
30/12/2013
18/11/2013
18/11/2013
18/11/2013
18/11/2013
18/11/2013
18/11/2013
Chiara Vita S.p.A.
Via Gaggia, 4
20139 Milano
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UNIT LINKED
www.polarcapital.co.uk
MetLife Europe Limited
Rappresentanza Generale per l’Italia
Via Andrea Vesalio n. 6
00161 Roma
UNIDESIO 760071
11,859
27/12/2013
UNIDESIO 760106
11,3650
27/12/2013
UNIDESIO 760170
11,1730
27/12/2013
UNIDESIO 760072
11,244
27/12/2013
UNIDESIO 760109
11,3040
27/12/2013
UNIDESIO 760173
10,9960
27/12/2013
11,1700
27/12/2013
UNIDESIO 760073
11,286
27/12/2013
UNIDESIO 760110
10,8480
24/05/2013
UNIDESIO 760174
UNIDESIO760074
12,0000
27/12/2013
UNIDESIO 760124
11,498
26/07/2013
UNIDESIO 760179
10,933
27/12/2013
UNIDESIO 760075
12,521
27/12/2013
UNIDESIO 760125
11,5220
27/12/2013
UNIDESIO 760180
11,1090
27/12/2013
UNIDESIO 760077
11,4000
27/12/2013
UNIDESIO 760129
11,698
27/12/2013
UNIDESIO 760181
11,1780
27/12/2013
UNIDESIO 760078
11,0030
27/12/2013
UNIDESIO 760130
10,8280
27/12/2013
UNIDESIO 760182
7,8850
27/12/2013
UNIDESIO 760183
10,760
27/12/2013
UNIDESIO 760184
10,7260
27/12/2013
UNIDESIO 760185
10,7310
27/12/2013
UNIDESIO 760186
10,6710
27/12/2013
UNIDESIO 760187
10,9450
27/12/2013
UNIDESIO 760188
10,6560
08/11/2013
UNIDESIO 760189
10,9520
27/12/2013
UNIDESIO 760191
10,375
27/12/2013
UNIDESIO 760192
11,0240
27/12/2013
UNIDESIO 760079
Valorizzazione al: 02/01/14
11,2400
27/12/2013
UNIDESIO 760133
11,1520
29/11/2013
UNIDESIO 760080
11,1700
27/12/2013
UNIDESIO 760137
10,6250
27/12/2013
MetLife Liquidità
1,000
MetLife Protezione in Crescita 80%
1,148
UNIDESIO 760082
10,6710
27/12/2013
UNIDESIO 760139
11,557
27/12/2013
MetLife Protezione in Crescita 70%
1,213
MetLife Protezione in Crescita 90%
1,073
UNIDESIO 760085
10,7020
27/12/2013
UNIDESIO 760140
11,5060
27/12/2013
UNIDESIO 760087
12,0560
27/12/2013
UNIDESIO 760141
10,2990
27/12/2013
UNIDESIO 760088
11,1870
27/12/2013
UNIDESIO 760145
11,7570
27/12/2013
UNIDESIO 760091
11,6410
27/12/2013
UNIDESIO 760147
11,3800
27/12/2013
UNIDESIO 760092
11,3170
16/08/2013
UNIDESIO 760149
11,3540
27/12/2013
UNIDESIO 760095
10,5170
27/12/2013
UNIDESIO 760150
11,3550
27/12/2013
UNIDESIO 760193
11,0070
27/12/2013
UNIDESIO 760096
10,8550
27/12/2013
UNIDESIO 760156
10,283
27/12/2013
UNIDESIO 760198
7,5870
27/12/2013
UNIDESIO 760097
11,304
15/03/2013
UNIDESIO 760157
11,6080
27/12/2013
UNIDESIO 760201
10,715
27/12/2013
UNIDESIO 760098
11,700
27/12/2013
UNIDESIO 760158
10,2080
27/12/2013
UNIDESIO 760202
11,1040
27/12/2013
UNIDESIO 760099
11,4610
27/12/2013
UNIDESIO 760159
11,2180
27/12/2013
UNIDESIO 760203
11,7690
27/12/2013
UNIDESIO 760100
11,3300
27/12/2013
UNIDESIO 760160
10,9840
27/12/2013
UNIDESIO 760205
10,6410
27/12/2013
UNIDESIO 760102
10,867
27/12/2013
UNIDESIO 760163
10,1420
27/12/2013
UNIDESIO 760206
10,4390
27/12/2013
UNIDESIO 760104
10,8160
27/12/2013
UNIDESIO 760167
10,874
27/12/2013
UNIDESIO 760210
10,809
27/12/2013
UNIDESIO 760105
10,7310
27/12/2013
UNIDESIO 760169
11,7390
27/12/2013
UNIDESIO 760216
10,039
27/12/2013
Alico Monet. Protetto
Alico P.P. Eur 2013
Alico P.P. Eur 2014
Alico P.P. Eur 2015
Alico P.P. Eur 2016
Alico P.P. Eur 2017
Alico P.P. Eur 2018
Alico P.P. Eur 2019
Alico P.P. Eur 2020
Alico P.P. Eur 2021
Alico P.P. Eur 2022
Alico P.P. Eur 2023
Alico P.P. Eur 2024
Alico P.P. Eur 2025
Alico P.P. Eur 2026
Alico P.P. Eur 2027
Alico P.P. Eur 2028
Alico P.P. Eur 2029
Alico P.P. Eur 2030
Alico P.P. Eur 2031
Alico P.P. Eur 2032
Alico P.P. Usa 2013
Alico P.P. Usa 2014
Alico P.P. Usa 2015
Alico P.P. Usa 2016
Alico P.P. Usa 2017
Alico P.P. Usa 2018
Alico P.P. Usa 2019
Alico P.P. Usa 2020
Alico P.P. Usa 2021
Alico P.P. Usa 2022
Alico P.P. Usa 2023
Alico P.P. Usa 2024
Alico P.P. Usa 2025
Alico P.P. Usa 2026
Alico P.P. Usa 2027
Alico P.P. Usa 2028
Alico P.P. Usa 2029
Alico P.P. Usa 2030
Alico P.P. Usa 2031
Alico P.P. Usa 2032
Alico P.P. Global 2013
Alico P.P. Global 2014
Alico P.P. Global 2015
Alico P.P. Global 2016
Alico P.P. Global 2017
Alico P.P. Global 2018
Alico P.P. Global 2019
Alico P.P. Global 2020
Alico P.P. Global 2021
Alico P.P. Global 2022
Alico P.P. Global 2023
Alico P.P. Global 2024
Alico P.P. Global 2025
Alico P.P. Global 2026
Alico P.P. Global 2027
Alico P.P. Global 2028
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02/01/14
02/01/14
1,107
1,021
1,017
0,993
1,009
1,021
1,041
1,050
1,054
1,068
1,059
1,073
1,034
1,011
1,203
1,033
0,931
1,013
1,036
1,047
1,029
1,025
1,030
1,045
1,081
1,076
1,113
1,132
1,131
1,174
1,133
1,152
1,074
1,098
1,311
1,093
1,020
1,086
1,115
1,139
1,102
1,012
1,009
0,991
1,016
0,958
1,057
1,120
1,072
1,089
1,050
1,076
1,043
1,038
1,237
1,008
0,930
Alico P.P. Global 2029
Alico P.P. Global 2030
Alico P.P. Global 2031
Alico P.P. Global 2032
Alico Prot.Trim. Eur
Alico Prot.Trim. Usa
Alico Gest.Bilanc.Glob
Alico Gest.Cresc.Glob
Alico Gest.Azion.Glob
Alico Gest.Bilanc.Eur
Alico Gest.Cresc. Eur
Alico Gest.Azion. Eur
Alico Aper.Indiciz.Eur
Alico Aper.Indiciz.Usa
Alico Aper.Indiciz.Glo
Alico Aper.Indiciz.Ita
Alico Liquidita’
Alico R. Prudente
Alico R. Bilanciato
Alico R. Crescita
Alico R. Multi Comm.
Alico Multi Comm.
Alico R. Peak Usa 2013
Alico R. Peak Usa 2014
Alico R. Peak Usa 2015
Alico R. Peak Usa 2020
Alico R. Peak Usa 2025
Alico R. Peak Usa 2030
Alico R. Peak Usa 2035
Alico R. Peak Eur 2013
Alico R. Peak Eur 2014
Alico R. Peak Eur 2015
Alico R. Peak Eur 2020
Alico R. Peak Eur 2025
Alico R. Peak Eur 2030
Alico R. Peak Eur 2035
Alico R. Peak Asia 2013
Alico R. Peak Asia 2014
Alico R. Peak Asia 2015
Alico R. Peak Asia 2020
Alico R. Peak Asia 2025
Alico R. Peak Asia 2030
Alico R. Peak Asia 2035
Alico Sec. Acc. 2016
Alico Sec. Acc. 2017
Alico R. Sec. Acc. 2017
Alico P.P. Asia 2013
Alico P.P. Asia 2014
Alico P.P. Asia 2015
Alico P.P. Asia 2020
Alico P.P. Asia 2025
Alico P.P. Asia 2030
Alico P.P. Asia 2035
Alico Long Investment
Alico Energy
Alico Agriculture
Alico Metals
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
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02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
31/12/13
02/01/14
02/01/14
02/01/14
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02/01/14
31/12/13
02/01/14
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02/01/14
31/12/13
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02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
31/12/13
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
02/01/14
1,023
1,012
1,054
1,015
1,081
1,076
1,286
1,285
1,308
1,325
1,277
1,339
0,981
1,274
1,100
0,779
1,088
1,135
1,058
1,062
0,729
0,760
1,026
1,039
1,037
1,093
1,095
1,083
1,028
1,063
1,043
1,074
1,120
1,110
1,133
1,027
1,087
1,087
1,124
1,207
1,240
1,276
1,194
0,980
1,084
1,120
1,105
1,119
1,148
1,215
1,222
1,207
1,197
0,701
0,343
0,574
0,594
www.metlife.it
UNIT LINKED - FONDI INTERNI
AZZOAGLIO CONSERVATIVO
AZZOAGLIO DINAMICO
AZZOAGLIO EQUILIBRATO
UNIDESIO PRUDENTE
UNIDESIO MODERATO
UNIDESIO ATTIVO
UNIDESIO VIVACE
OBBLIGAZIONARIO MISTO
AZIONARIO EURO
AZIONARIO GLOBALE
6,3400
4,9380
6,0540
11,1220
10,9620
10,8640
10,3140
10,3690
8,7840
10,3000
27/12/2013
27/12/2013
27/12/2013
27/12/2013
27/12/2013
27/12/2013
27/12/2013
27/12/2013
27/12/2013
27/12/2013
BILANCIATO
10,5970
CONSERVATIVE
10,3440
27/12/2013
27/12/2013
BOND MIX
10,4410
27/12/2013
BALANCED
10,9140
27/12/2013
GLOBAL EQUITY
12,4980
27/12/2013
UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2690
27/12/2013
UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,7190
27/12/2013
UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO
10,5370
27/12/2013
UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE
12,2880
27/12/2013
INDEX LINKED
PIP - FONDI INTERNI
INDEX TOP 22
120,0000
18/11/2013
A+/S&P
PREVIMISURATO
12,8770
27/12/2013
THREE 2009
101,5600
31/07/2013
AA-/S&P
PREVIBRIOSO
11,7900
27/12/2013
INDEX SIX 2009
103,4460
30/10/2013
AA-/S&P
PREVIDINAMICO
12,7910
27/12/2013
FTSE MIB
98,2560
02/01/2014
FTSE MIB 2010
97,3070
02/01/2014
EUROSTOXX 50 - 2010
99,5370
02/01/2014
DUAL INDEX - 2013
88,7810
02/01/2014
INDEX EURO DIVIDEND - 2013
FPA - LINEE
89,8180
LINEA 1
LINEA 1 - FASCIA A
LINEA 1 - FASCIA B
LINEA 2
LINEA 2 - FASCIA A
LINEA 2 - FASCIA B
LINEA 3
LINEA 3 - FASCIA A
LINEA 3 - FASCIA B
02/01/2014
INDEX TRENTA 2011
105,9230
02/01/2014
INDEX FOUR E 50 - 2011
105,2060
02/01/2014
INDEX STOXX EUROPE - 2011
104,1620
02/01/2014
EUROSTOXX 50 - 2012
102,8760
02/01/2014
12,0130
12,4270
12,1250
11,9910
12,2270
12,2850
11,9250
12,0790
12,9500
Helvetia Compagnia Italo-Svizzera
di Assicurazioni sulla Vita S.p.A.
Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano
INDEX LINKED
Entra in Helvetia con
il tuo Smartphone
UNIT LINKED - FONDI INTERNI
SCK DYNAMIC
100,00
14/06/2013
A+/S&P
S&BRIC 8-40
108,00
10/07/2013
A2/S&P
S&BRIC 8-40 SECOND EDITION
124,31
10/07/2013
A2/S&P
HELVETIA 4-30
104,81
02/01/2014
HELVETIA WORLD EQUITY
122,1200
HELVETIA EUROPE BALANCED
187,1500
31/12/2013
HELVETIA WORLD BOND
212,1100
31/12/2013
HELVETIA GLOBAL BALANCED
157,5900
31/12/2013
HELVETIA GLOBAL EQUITY
104,8300
31/12/2013
ATTIVO SPECIFICO
HELVETIA QUATTRO.10
30/11/2013
30/11/2013
30/11/2013
30/11/2013
30/11/2013
30/11/2013
30/11/2013
30/11/2013
30/11/2013
100,6424
31/12/2013
FPA - LINEE
02/01/2014
PIP - FONDI INTERNI
LINEA GARANTITA
11,8740
30/11/2013
LINEA BILANCIATO
12,5780
30/11/2013
HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE
11,1400
31/12/2013
LINEA OBBLIGAZIONARIO
11,7420
30/11/2013
HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY
11,1400
31/12/2013
LINEA AZIONARIO
9,1590
30/11/2013
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www.chiaravita.it
098105098108105111103114
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50
O F F R O L AVO R O
Lunedì 6 Gennaio 2014
nali, documenti di analisi, progetti
e specifiche tecniche da affidare a
analisti di sistema e sviluppatori
di software per la manutenzione
evolutiva correttiva e migliorativa
della soluzione tecnica adottata
dall’azienda; Coordinare le attività
di sviluppo e l’implementazione dei
requisiti tecnici; Controllare, testare
e collaudare i nuovi rilasci della
soluzione tecnica; Interfacciarsi
con i partner tecnologici/fornitori
dell’azienda; Assicurare l’efficienza
delle soluzioni di produttività dei dipendenti tra cui postazioni di lavoro, stampanti, centralino telefonico,
posta elettronica, etc.; Partecipare
all’elaborazione del budget per la
manutenzione della soluzione tecnica adottata dall’azienda. Si richiede:
Laurea in Ingegneria e/o Informatica; Almeno 5 anni di esperienza
come Project manager in ambito
IT, svolta presso realtà informatiche
o di consulenza; conoscenza delle
principali fasi del ciclo di vita di
un sistema informativo; conoscenza
della best practice nella redazione
della documentazione di progetto;
conoscenza approfondita della suite
Office di Microsoft ed in particolare
di Project e Visio. Ottime capacità
organizzative, problem solving,
orientamento alla gestione di clienti
interni. Si offre: contratto a Tempo
Indeterminato - 1° liv Commercio
Ral tra i 40 e 45k. Sede di lavoro:
Roma. Zona Centro. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi.
Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione
al trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro – email [email protected]
Articolo1
Meccanica
Lombardia
Manutentore
elettromeccanico
Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda del settore Metalli: 1
Manutentore Elettromeccanico. La
risorsa si occuperà di: riparazione
straordinaria di componenti elettrici, elettrovalvole e oleodinamica;
montaggio degli impianti dell’officina; manutenzione del parco
carrelli elevatori elettrici (compreso
lavaggio e verniciatura semestrale);
verifica dell’andamento delle commesse e aggiornamento schede di
manutenzione. Si richiede: diploma
tecnico; esperienza pregressa nel
ruolo; uso del carrello elevatore;
buona conoscenza dei principali
applicativi informatici. Si offre
contratto iniziale di 15 giorni più
proroghe. Sede di Lavoro: Novate
Milanese (MI). Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi. Le
persone interessate possono inviare
un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione
di interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Responsabile di officina
autoriparazioni
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda: 1 Responsabile
di Officina Autoriparazioni. La
risorsa si occuperà di: pianificazione attività dell’officina; supporto
ai tecnici assistenza; gestione del
personale. Si richiede: diploma
tecnico; esperienza pregressa nel
ruolo; competenze tecniche in ambito di riparazione veicoli; spiccate
doti organizzative e di leadership;
buona conoscenza pacchetto Office.
Si offre contratto a tempo determinato. Sede di Lavoro: Milano. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e
l’autorizzazione al trattamento dei
dati personali a: Articolo1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail micentro@
articolo1.it
Articolo1
Piemonte
Disegnatore meccanico
Solidwork
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca: 1 Disegnatore Meccanico
Solidwork. La risorsa sarà inserita
all’interno dell’ufficio tecnico si occuperà di: Disegno tecnico tramite
CAD e Solidwork; Certificazione
Qualità ISO 9000; Rapporto clienti
e fornitori. Si richiede: Diploma o laurea ambito meccanico;
Autonomia; Affidabilità; Ottimo
utilizzo Cad 2 D 3D e Solidwork;
Esperienza certificazione qualità. Si
offre contratto di somministrazione
full time 40 ore settimanali con
possibilità di inserimento e crescita
in ruolo tecnico commerciale. Sede
di lavoro: Torino Nord. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi.
Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione
al trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Responsabile di linea
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per importante azienda: 1 Responsabile di Linea - Capo Turno.
La risorsa sarà inserita all’interno
del punto affiancherà il capo officina. Si richiede: Diploma settore
meccanico; Esperienza almeno
triennale in mansione analoga presso azienda di dimensione medio
piccola; Capacità di gestione di una
squadra di lavoro; Capacità di problem solving. Si offre contratto di
somministrazione full time 40 ore
settimanali con possibilità di inserimento e crescita professionale. Sede
di lavoro: Torino Nord. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi.
Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione
al trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Moda e Lusso
Lazio
Sales Assistant
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca: Sales Assistant Madrelingua
Cinese. La risorsa, rispondendo
direttamente allo Store manager, si
occuperà di: Assistere la clientela
italiana e internazionale nelle operazioni di acquisto; Accogliere la
clientela ed informarla, presentando
l’articolo e orientarla sull’acquisto;
Svolgere l’attività di cassa, visual e
magazzino. Si richiede: Ottima conoscenza della lingua inglese; Madrelingua cinese; Ottima dialettica;
Esperienza pregressa di almeno 2
anni in attività di vendita in contesti
affini al lusso; Proattività, energia
e forte passione per la vendita.
Orario di lavoro: full time. Si offre:
tipologia contrattuale e retributiva
commisurate all’esperienza del
candidato. Sede di lavoro: Roma
Centro. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando il
riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Sales Assistant
madrelingua cinese
Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per brand settore lusso:
2 Sales Assistant Madrelingua
Cinese. Le risorse, riportando
direttamente allo Store Manager,
saranno inserite in una boutique in
prossima apertura e si occuperanno
di: Assistere la clientela italiana e
internazionale nelle operazioni di
acquisto; Accogliere la clientela,
informarla presentando l’articolo
e orientarla sull’acquisto; Svolgere
attività di cassa, visual e magazzino.
Si richiede: Madrelingua cinese
mandarino; Ottima conoscenza
della lingua inglese; Esperienza
pregressa in attività di vendita; Proattività, energia e una forte passione
per la vendita completano il profilo.
Si richiede disponibilità immediata
a lavorare full time e su turnazione
comprendente anche domeniche e
festivi. Orario di lavoro: full time.
Si offre contratto di somministrazione iniziale con possibilità di
proroghe e di inserimento diretto in
azienda. Sede di lavoro: Fiumicino
Aeroporto Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento dei
dati personali a: Articolo1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail fashion@
articolo1.it
Articolo1
Liguria
Sales Assistant cinese
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per prestigiosa boutique di
gioielli e accessori: Sales Assistant
Cinese. La figura, riportando direttamente al boutique manager, si
occuperà di gestire la vendita con
clientela italiana ed internazionale.
Si richiede: ottima conoscenza
lingua italiana, cinese e inglese;
predisposizione a contesti di lusso;
minima esperienza nella mansione.
Si offre inserimento diretto in azienda. Orario: full time. Sede di lavoro:
Milano. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento dei
dati personali a: Articolo1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail fashion@
articolo1.it
Articolo1
Milano (zona centro). Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi.
Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione
al trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Toscana
Modellista piccola
pelletteria
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca: 1 Modellista Piccola Pelletteria. La risorsa, interfacciandosi
con l’Ufficio Stile, estrapola l’idea
dal disegno dello stilista e la trasferisce su carta per ricreare un
modello di piccola pelletteria. Si
richiede: esperienza di almeno 10
anni nel ruolo, con specializzazione
piccola pelletteria e cinture; buona
conoscenza utilizzo CAD (Catia o
Mozart) e capacità disegno a mano;
buona predisposizione a lavorare in
team; forti competenze tecniche relative alla realizzazione, produzione
e cucitura dei prodotti. E’ previsto
inserimento diretto in azienda (Ral
commisurata all’esperienza). Sede
di lavoro: Scandicci (Fi). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione
al trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Addetto taglio
pelle Senior
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per: 1 Addetto Taglio Pelle
Senior; 2 Addetti Taglio Pelle. La
figura SENIOR si occuperà di:
controllare e certificare la pelle
(anche grandi pellami); individuare
e rilevare zone difettate, zone di alta
qualità e le differenze nelle diverse
parti; registrare, tramite strumento
al laser, i dati rilevati in specifico
programma su computer. È richiesta profonda conoscenza della
pelle e pluriennale espe rienza nella
mansione. Le figure più JUNIOR
si occuperanno di: tagliare parti di
pellame seguendo le indicazioni
derivanti da chi ha già analizzato il
pellame; eseguire tagli sia a mano
che tramite macchinario in cui sono
stati inseriti i dati in precedenza. È
richiesta esperienza di almeno 7-8
anni nel ruolo, nelle attività di taglio
a mano e nell’utilizzo di strumenti e
macchinari specifici alla mansione.
Sede di lavoro: Scandicci (Fi). Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e
l’autorizzazione al trattamento dei
dati personali a: Articolo1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail fashion@
articolo1.it
Articolo1
Ispettore piccola pelletteria
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca: Ispettore - Piccola Pelletteria. La risorsa, si occuperà di
garantire gli standard di qualità
(di prodotto e di processo) nella
produzione di piccola pelletteria.
A partire dall’approvvigionamento
dei materiali, dovrà supervisionare
ogni fase del processo di lavorazione e contribuire così all’ottimizzazione dei prodotti, garantendo
una migliore gestione dei costi, la
rispondenza agli standard internazionali e la riduzione dei tempi
di produzione e di consegna. In
particolare si occuperà di: svolgere
prove tecniche per controllare i
semilavorati e prodotti finiti; valutazione eventuali difetti; proposta
di accorgimenti tecnici in base alle
imperfezioni riscontrate; definizione, insieme all’ufficio prodotto /
stile degli standard di qualità attesi; verifica della corrispondenza
delle caratteristiche dei prodotti
con quelle dei campioni ordinati;
collaudo a campione dei prodotti
finiti; attraverso la garanzia di
qualità degli approvvigionamenti
e l’organizzazione dei processi di
controllo, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di efficacia
ed efficienza dell’intero sistema
produttivo. Si richiede: pluriennale
esperienza nel ruolo (almeno 8/10
anni), autonomia conoscenza dei
materiali utilizzati, dei fornitori e
dei prodotti (piccola pelletteria),
buona dimestichezza strumenti
informatici in particolare per la
preparazione di report e schede
tecniche. Sede di lavoro: Firenze.
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e
l’autorizzazione al trattamento dei
dati personali a: Articolo1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail fashion@
articolo1.it
Articolo1
Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]
Lombardia
Sales Assistant
madrelingua araba
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per prestigioso brand di
abbigliamento e accessori: 1 Sales
Assistant Madrelingua Araba. La
risorsa, riportando direttamente al
Boutique Manager, si occuperà di:
vendita assistita; gestione relazioni
con i clienti di lingua araba, italiani
ed internazionali. Si richiede: esperienza nel ruolo maturata presso
brand di lusso; buona conoscenza
della lingua inglese e a della lingua
italiana (i colloqui di selezione si
terranno in inglese e in italiano);
ottime doti relazionali, affidabilità,
serietà;standing adeguato al ruolo;
disponibilità immediata full-time
(40 h settimanali, su turni da lunedì
a domenica, 5 giorni su 7). Si offre
contratto a tempo determinato con
prospettiva di assunzione a tempo
indeterminato. Ral: 4° livello CCNL Commercio. Sede di lavoro:
Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)
Direttore Marino Longoni (02-58219207)
Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)
Roxy Tomasicchio (02-58219335)
Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile)
ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel.
02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel.
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Stampa: Milano, Litosud via Aldo Moro 2, Pessano con Bornago (Mi)
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8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Class Pubblicità SpA
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PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI
DELLE POLIZZE INDEX LINKED
DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 16 DICEMBRE 2013
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PRODOTTO INDEX
VALORE AL
16/12/2013
EMITTENTE TITOLO
OBBLIGAZIONARIO
Index Up 1-2008
98,910
MORGAN STANLEY
Carismi Più Certezza 9
99,410
MEDIOBANCA S.p.A.
PRODOTTO INDEX
VALORE AL
16/12/2013
EMITTENTE TITOLO
OBBLIGAZIONARIO
MOODY | S&P | FITCH
EMITTENTE OPZIONE
MOODY | S&P | FITCH
Baa2 | A- | A
SOCIETÉ GENERALE
A2 | A | A
- | BBB | -
SOCIETÉ GENERALE
A2 | A | A
MOODY | S&P | FITCH
- | BBB | -
EMITTENTE OPZIONE
Lombarda vita 6&6
105,150
MEDIOBANCA S.p.A.
Lombarda vita 6&6 New
105,000
MORGAN STANLEY
Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014
114,760
ABN AMRO BANK NV
A3 | A- | A
SOCIETÉ GENERALE
LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10”
104,940
MEDIOBANCA S.p.A.
- | BBB | -
BNP PARIBAS
Lombarda Vita Classic Markets
104,243
CREDIT SUISSE, LONDON BRANCH
Baa2 | A- | A
COMMERZBANK AG
MOODY | S&P | FITCH
Baa1 | A- | A+
ABN AMRO BANK NV
A3 | A- | A
A2 | A | A
A2 | A+ | A+
A1 | - | -
Lombarda Vita Classic Markets New
105,220
MEDIOBANCA S.p.A.
- | BBB | -
BANCO BILBAO SA
Lombarda Vita Euro Sector
105,490
MEDIOBANCA S.p.A.
- | BBB | -
FORTIS BANK SA
A2 | A+ | A+
Lombarda Vita Euro Sector New
105,210
BANCA IMI S.p.A.
BNP PARIBAS
A2 | A+ | A+
- | BBB | BBB+
Baa3 | BBB- | BBB+
* Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte
098105098108105111103114
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