PROTOCOLLO TEST DA SFORZO SU CICLOERGOMETRO o TREADMILL INDICAZIONI ALL’ESECUZIONE DELL’ESAME: Il test ergometrico è un esame che viene effettuato in regime ambulatoriale presso gli ambulatori di cardiologia. E’ un esame non invasivo che permette la valutazione di angina, dispnea, patologie ischemiche, alterazioni del ritmo o della pressione arteriosa sotto sforzo. E’ un esame di primo livello e viene prescritto quasi di routine a gran parte dei pazienti, rispetto all’ecostress che ha lo stesso obiettivo diagnostico ma è considerato un esame di secondo livello e quindi prescritto solo in casi specifici o nell’impossibilità da parte del paziente di eseguire il test al cicloergometro o al treadmill (es. difficoltà o incapacità nell’utilizzo del cicloergometro, scarso allenamento muscolare, presenza di protesi agli arti inferiori, controindicazioni all’attività fisica ecc… ). Cicloergometro Treadmill MATERIALE OCCORRENTE: Siringhe da 5 - 10 - 20 ml Aghi cannula 20/18 GA Deflussori Sfigmomanometro e fonendoscopio Elettrodi per cicloergometro Cicloergometro/Treadmill Rasoio per tricotomia Cerotto di seta carrello d’emergenza con defibrillatore pronto all’uso Garze non sterili per la pulizia e la disinfezione degli elettrodi Disinfettante Benzina rettificata (per la rimozione dei residui di colla del cerotto per fissare gli elettrodi) Maglia tubulare o benda elastica da posizionare sotto il manicotto della sfigmomanometro Rotolo di carta FARMACI OCCORRENTI: . Soluzione Fisiologica 10 ml Soluzione fisiologica 500 ml Soluzione glucosata 5 % 500 ml Emagel 500 ml Atropina 0.5 mg, 2fl Cordarone fl. Carvasin 5 mg cp Nifedicor gtt. Non è necessario preparare i farmaci per ogni paziente ma è importante che l’infermiera si accerti della loro presenza all’interno del carrello d’emergenza !! PREPARAZIONE DEL PAZIENTE: Far firmare il consenso informato ed accertarsi che il paziente abbia compreso la procedura diagnostica. Accertarsi che il paziente sia a digiuno o che comunque non abbia mangiato da poco tempo Registrare il paziente sull’apposito registro inserendo la provenienza e il numero progressivo della prova Chiedere al paziente l’altezza e il peso Invitare il paziente a scoprire il torace Regolare l’altezza del sellino del cicloergometro e far accomodare il paziente; su treadmill assicurarsi che abbia scarpe comode altrimenti far posizionare dei calzari. Posizionare gli elettrodi per l’ecg e collegare i cavi fissandoli sul torace del paziente con del cerotto di seta in modo da tenerli ben fermi durante i movimenti. Posizionare lo sfigmomanometro e misurare la PA di base La figura a destra mostra il posizionamento delle derivazioni precordiali. La figura sotto mostra invece il posizionamento delle derivazioni periferiche. NB: Le derivazioni periferiche possono essere posizionate anche posteriormente sul torace! Chiedere al paziente l’età per calcolare la frequenza massimale e sub massimale: Sottrarre dal numero fisso 220, l’età del paziente e il risultato sarà la frequenza massimale; calcolare l’80% del valore della frequenza massimale e il risultato sarà la frequenza sub massimale. Le due frequenze ottenute indicano il range della frequenza del paziente che dovranno essere raggiunte affinché la prova sia considerata diagnostica. Es. Calcoliamo la frequenza massimale di un paziente di 80 anni; 220-80=140 (freq.massimale); l’80% di 140 è 112 (frequenza submassimale). L’ago cannula non viene posizionato di routine al paziente tranne nel caso in cui sia particolarmente a rischio per età, sintomatologia, patologia ischemica importante, bassa frazione d’eiezione, ecc.. ESECUZIONE DELL’ESAME: Viene eseguito il tracciato elettrocardiografico di base direttamente dal cicloergometro/treadmill e rilevata la PA di base. Il paziente potrà iniziare a pedalare o a camminare e dovrà mantenere un ritmo costante (se su cicloergometro sono circa 60 pedalate al minuto visibili da un display). Il medico controlla costantemente il tracciato elettrocardiografico e le sue variazioni mentre l’infermiera controlla i parametri vitali ed eventuale sintomatologia del pz. Ogni 3 minuti, in corrispondenza di un suono, l’infermiera rileva la pressione arteriosa mentre il medico aumenta il carico di 25 watt; tale variazione per il cicloergometro comporta aumento della resistenza dei pedali, per il treadmill comporta aumento della pendenza e della velocità del rullo. Si passa da uno stadio all’altro partendo da un minimo di 25 watt fino ad arrivare ad un massimo di 125 watt con incrementi graduali. La prova viene considerata massimale se il paziente raggiunge almeno l’85% della frequenza massimale, altrimenti viene considerata sub massimale. L’infermiera valuta costantemente le condizioni del paziente monitorando eventuali segni di malessere, sudorazione algida, dolore precordiale, nausea, dispnea. L’esame termina per esaurimento muscolare del paziente, per aumento dei valori pressori fino ad un massimo di 240/120 o al raggiungimento della frequenza cardiaca massimale. La fase successiva è la fase di recupero nella quale vengono ridotti i watt al minimo e il paziente può pedalare/camminare lentamente fino al recupero dei parametri vitali di base. Quando sia la pressione arteriosa, sia la frequenza cardiaca sono tornati nei limiti, si esegue un tracciato elettrocardiografico conclusivo e il paziente verrà scollegato e potrà asciugarsi e vestirsi. L’infermiera disinfetterà i cavi ripulendoli anche dai residui di colla.