protocollo eco-stress con dobutamina - Digilander

PROTOCOLLO ECO-STRESS CON DOBUTAMINA
INDICAZIONI ALL’ESECUZIONE DELL’ESAME:
L’ecostress con dobutamina è un esame che viene effettuato in regime ambulatoriale presso
gli ambulatori di ecocardiografia.
Essendo un esame di secondo livello che utilizza l’effetto farmacologico della dobutamina si
utilizza generalmente nel caso in cui il paziente non possa effettuare un test ergometrico su pedana
o su ciclo ergometro; in alcuni casi può essere direttamente prescritto come test d’elezione.
Attraverso la somministrazione endovenosa di dobutamina, a dosaggi crescenti, si genera un
progressivo aumento dell’attività cardiaca e della richiesta di ossigeno da parte del cuore, come se il
paziente stesse effettivamente facendo uno sforzo fisico; è un esame importante per rilevare la
presenza di angina, dispnea, patologie ischemiche, alterazioni del ritmo o della pressione arteriosa
sotto sforzo.
Durante l’esame viene tenuta sotto controllo la risposta cardiaca all’aumento dei dosaggi di
dobutamina; il paziente è disteso su un lettino quindi, oltre alla valutazione elettrocardiografica, si
riesce ad avere anche quella ecocardiografica; per questo risulta un esame più completo e preciso
rispetto al test ergometrico nel quale si ha spesso un tracciato alterato dai movimenti del paziente e
non si ha la visione morfologica con l’ecocardiogramma.
Le complicanze dell’esame sono: aritmie, dolore anginoso o ipertensione; l’infermiere
valuta l’insorgenza di tali sintomi e interviene, in accordo con il cardiologo, con la
somministrazione di terapia adeguata.
MATERIALE OCCORRENTE:
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Siringa 20 ml
Siringhe 10 ml (3-4)
Siringa 2 ml
Aghi cannula 20/18 GA
Pompa infusionale con deflussore dedicato
Deflussore
Rubinetto a 3 vie
Prolunga
Sfigmomanometro e fonendoscopio
Elettrodi per ecografo e cardiolina
Cronometro o orologio con lancette
FARMACI OCCORRENTI:
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Soluzione Fisiologica 250 ml
Soluzione fisiologica 100 ml
Soluzione fisiologica 10 ml (3-4)
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Dobutamina 250 mg/ 20 ml
Atropina 0.5 mg, 2fl
Inderal 5 mg, 1 fl
Carvasin 5 mg cp
PREPARAZIONE DEL PAZIENTE:
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Accertarsi che il paziente sia a digiuno da almeno 3 ore, nel caso in cui si verifichi
un’emergenza e sia necessario un intervento di rianimazione.
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Far firmare il consenso informato ed accertarsi che il paziente abbia compreso la procedura
diagnostica.
Pesare il paziente per calcolare i dosaggi di dobutamina (vedi tabella allegata) .
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In base al peso del paziente si calcolano i γ/kg/min e si compila la tabella dei dosaggi (copie
presenti in ambulatorio di ecografia 104-105) con la velocità d’infusione in ml/h della dobutamina e
i parametri vitali.
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Chiedere al paziente l’età per calcolare la frequenza massimale e sub massimale:
Sottrarre dal numero fisso 220, l’età del paziente e il risultato sarà la frequenza
massimale; calcolare l’80% del valore della frequenza massimale e il risultato sarà la frequenza
sub massimale. Le due frequenze ottenute indicano il range della frequenza del paziente che
dovranno essere raggiunte affinchè la prova sia considerata diagnostica.
Es. Calcoliamo la frequenza massimale di un paziente di 80 anni; 220-80=140
(freq.massimale); l’80% di 140 è 112 (frequenza submassimale).
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Posizionare due aghi cannula al paziente, uno al braccio destro, uno al sinistro del diametro
minimo di 20 GA (cannula rosa).
Il secondo accesso venoso sarà utilizzato per la somministrazione di farmaci quali l’atropina,
nel caso in cui si voglia ulteriormente stimolare la frequenza cardiaca del paziente, o i
betabloccanti, nel caso in cui, nella fase di recupero, la frequenza cardiaca non torni in breve tempo
a valori normali.
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Posizionare gli elettrodi per l’ecg e 3 elettrodi
per l’ecografo, come riportato nella figura al lato;
eseguire ECG di base.
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Aiutare il paziente ad assumere decubito laterale sinistro sostenendo la schiena con dei
cuscini.
Posizionare sfigmomanometro e misurare PA e FC basali da inserire nella tabella dei
dosaggi.
PREPARAZIONE DEI FARMACI:
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Aspirare 20 cc di soluzione fisiologica dalla flebo da 250 cc per potervi introdurre i 20 cc di
dobutamina; preparare il deflussore e inserirlo nell’apposita pompa peristaltica, collegato al
rubinetto a tre vie e successivamente al paziente.
Preparare la flebo da 100 cc con il deflussore semplice e lasciarla scollegata.
Aspirare le due fiale di atropina in un'unica siringa da 2 ml.
Aspirare la fiala di Inderal 5 mg e portarla a 10 cc con la fisiologica.
Preparare dei lavaggi per le cannule.
ESECUZIONE DELL’ESAME:
Eseguiti tracciato di base e rilevati i PV di base, viene eseguito un ecocardiogramma di base.
Si inizia l’infusione di dobutamina a 10 γ/kg/min (la velocità è stata precedentemente
calcolata con la tabella).
Un medico/specializzando controlla costantemente il tracciato elettrocardiografico e un altro
medico controlla costantemente le variazioni ecocardiografiche.
L’infermiera cronometra il tempo rilevando ogni 3 minuti i PV e segnandoli nell’apposita
tabella dei dosaggi; subito dopo, in accordo con l’équipe medica, passa l’infusione ai γ/kg/min
successivi (20 in questo caso).
Si continua così aumentando i γ di infusione ogni 3 minuti dopo aver rilevato i PV fino ad
un massimo di 40 γ/kg/min.
Viene monitorizzata la frequenza cardiaca del paziente e l’eventuale sintomatologia.
Se il paziente raggiunge almeno l’85% della frequenza massimale la prova è comunque
considerata massimale, quindi significativa, se invece non raggiunge l’85% della frequenza
massimale è considerata sub massimale.
In alcuni casi il cardiologo può valutare la possibilità di somministrare boli di atropina nel
caso in cui la frequenza cardiaca non abbia un incremento adeguato.
L’infusione viene sospesa al raggiungimento di tali valori o precedentemente in caso di
malessere del paziente o di alterazioni significative all’elettrocardiogramma o all’ecocardiogramma.
La fase successiva è la fase di recupero nella quale l’infusione è sospesa (oltre a spegnere
la pompa peristaltica è bene scollegare il deflussore dal paziente per evitare infusioni accidentali
nella fase di recupero!!!) e il paziente continua ad essere monitorizzato ogni 3 minuti come in
precedenza (elettrocardiogramma ed ecocardiogramma) fino alla normalizzazione dei PV.
Solitamente il recupero può durare dai 6 ai 12 minuti ma in alcuni casi può essere necessario
ulteriore tempo; il cardiologo valuta la possibilità di somministrare piccoli dosaggi di beta bloccante
nel caso in cui il paziente tenda a rimanere tachicardico oltre il tempo di recupero.
Alla fine dell’esame il paziente dovrà attendere almeno un’oretta in sala d’attesa per
precauzione, nel caso si manifesti qualche sintomatologia tardiva; almeno un accesso venoso verrà
mantenuto finchè non andrà a casa.