Le migliori campagne? Armani e Bausch + Lomb

35mm x 24mm
35mm x 24mm
VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 ANNO II N. 329
Le migliori campagne? Armani e Bausch + Lomb
È il parere di Ogilvy, tra le agenzie pubblicitarie leader in Italia, intervenuta ieri a Milano al seminario
“La comunicazione nel settore dell’ottica”, organizzato da Aio
Il meeting milanese è parte integrante del VI premio
internazionale Graziella Pagni alla migliore campagna sole
dell'ultimo biennio, la cui consegna è prevista a fine ottobre, in
occasione dell'evento Maestro Ottico, a Firenze. «Le campagne più
recenti del settore dell'ottica che hanno lasciato il segno sono, per il
segmento sole, il lancio di un occhiale Emporio Armani,
accompagnato da una campagna di web marketing – ha spiegato
Paolo Iachibino, direttore creativo di Ogilvy - L'utente aveva la
possibilità di comprare il modello on line, in edizione limitata, di
scattare e di inviare una propria foto, indossando il nuovo acquisto,
e di riceverla modificata dall'artista di strada Pam Glew; per il vista
ha avuto grande successo il progetto Frames of Life di Giorgio
Armani, che ha coinvolto in uno shooting persone comuni; infine,
per le lenti a contatto ci aspettiamo molto interesse dalla campagna
di Bausch + Lomb, che verrà lanciata a breve e avrà come
protagonisti i teenager, nelle vesti di ambasciatori, autorevoli e
sinceri, di un nuovo prodotto».
Poi c’è il risvolto della medaglia, secondo Sergio Baratelli, managing
director di Ogilvy, che ha mostrato a quanti sono intervenuti all’incontro di
Milano alcuni esempi di pubblicità da lui definite «indistinte, anacronistiche, a
tratti volgari»: tra queste, la campagna sole donna 2008 di Tom Ford, la
comunicazione fai da te di un centro ottico con l'immagine della titolare in
costume da bagno o, ancora, il cartellone dal pay off "Te la do gratis... la
montatura" con un volto femminile in primo piano. «Esiste una superficialità in
molte di queste creazioni – ha sottolineato Baratelli - Quello che serve oggi non
è più l'advertising, ma il cosiddetto "invertising", ossia un nuovo modo di
utilizzare i media tradizionali, con una sensibilità diversa e con la capacità di
coinvolgere il consumatore». Del resto, secondo Baratelli, la pubblicità
nell'ottica è ferma a vent’anni fa. «Nonostante ci siano stati sviluppi nel campo
della comunicazione, soprattutto nel mondo digitale, nel settore dell'ottica non
è cambiato nulla - ha ricordato - Se confrontiamo le immagini pubblicitarie
anche solo del biennio 2000-2002 sono identiche a quelle attuali». Gli ha fatto
eco Iachibino. «Ci sono molti settori - ha aggiunto il creativo dell’agenzia di
pubblicità - in cui la comunicazione appare ferma, tra cui appunto l'ottica, ma
anche il mondo della moda, che pure nell'ultimo anno ha dato un'accelerata alla
propria creatività, soprattutto a causa della concorrenza con la Cina, dove a
prevalere è una comunicazione di tipo digitale». (Nelle foto di Federico De Luca,
Paolo Iachibino e, in alto, Mario Casini, Sergio Baratelli e Iachibino durante il
seminario Aio).
195mm x 31mm
35mm x 24mm
35mm x 24mm
VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 ANNO II N. 329
Luisa Redaelli TODAY
Made con etica
Osservare attentamente per scegliere e selezionare è necessario, oggi addirittura indispensabile
Bisogna conoscere, ampliare le conoscenze, amplificare i contatti e le finestre aperte sul mondo. È molto facile, ai nostri giorni, mentre più
difficile sembra essere la selezione, piuttosto. Informarsi, essere aggiornati, entrare in contatto, scambiare esperienze: il mondo è globale e
policentrico. Possiamo portare nella realtà locale delle nostre attività molti spunti creativi, elaborati per rispondere all'identità specifica che ci
appartiene, che definisce il carattere del nostro contesto. Io credo che in una certa misura, anche etica e di rispetto per la verità, stare a dire
Made in Italy France, o altra geografica indicazione, abbia poco senso. Per vari motivi, fra i quali anche, fatto ben noto, che spesso si tratta di
una presa in giro.
Siamo onesti, cosa significa? Quanti lavoratori e risorse italiane hanno davvero partecipato? La produzione avviene dove è possibile
un'economia adeguata alle esigenze e alle strategie dell'azienda. In larga sintesi, se sono in gioco le quantità e i consumi di massa, la
produzione avverrà dove i costi sono più bassi. Se il focus aziendale è la qualità del prodotto, si cercheranno i poli di abilità artigianale e di
eccellenza tecnologica. Di conseguenza diversi saranno le modalità di presentazione e di consumo. Stiamo attenti a non farci ingannare, la
chiarezza è importantissima. Ci sono aziende che producono al più basso costo possibile, senza ricerca, senza materiali di qualità, sfruttando
la manodopera nei paesi poveri che lo consentono, e spacciano il prodotto come di qualità esclusiva e artigianale. Magari anche con costi
lievitati, a causa della massiccia pubblicità, del necessario marketing, che copre la debolezza dell'oggetto con la forza del nome, del marchio o
del messaggio evocato. Attenzione, attenzione ai valori che vogliamo esprimere, sinceri o gonfiati? Se sinceri, attenzione alle scelte, alla
verità, alla concretezza. Propongo di sostituire la dicitura Made in un paese, che oggi vuol dire poco, purtroppo, perché non è nè sincera nè
chiara, con l'indicazione "Made con etica", ovvero nel rispetto dei lavoratori, dell'ambiente, dell'artigianato, della salute e del benessere di
tutti. Sará tutto più chiaro, più vero e saremo tutti più consapevoli delle nostre scelte. Che ne pensate?
[email protected]
L’occhiale che ci farà “vedere il suono”
Arriva dalla Corea il prototipo che riesce a mappare l’ambiente sonoro
circostante e lo segnala ai non udenti in caso di necessità
Sembra davvero un valido aiuto per chi ha problemi di udito, in modo da porre
maggiore attenzione ai segnali acustici che anticipano un pericolo imminente. Per
permettere ciò gli scienziati dell’Istituto Avanzato di Scienza e Tecnologia coreano
(KAIST) di Daejeon hanno posizionato sulla montatura ben sette microfoni che
captano il suono circostante e attivano, in un secondo momento, un set di led
lampeggianti, montati anch’essi sulla struttura dell’occhiale, come si legge nella
versione digitale di Jack). Il dispositivo è, inoltre, programmabile in modo da
selezionare solo i suoni che superano una certa soglia definita di pericolo.
Questo, per ora, è il risultato del progetto presentato a New York in occasione
della InterNoise Conference 2012, che, come hanno affermato i detentori del
brevetto, dovrà essere sicuramente implementato, soprattutto in relazione alla
miniaturizzazione dell’apparecchio.
38mm x 31mm
Direttore responsabile: Angelo Magri
Coordinamento redazionale: Francesca Tirozzi
Redazione: Via Ripamonti 44 - 20141 Milano
Tel. 02 36638601
Pubblicità: Luciano Cristiano
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Supplemento al 21 settembre 2012 di b2eyes.com
reg. presso Tribunale Milano, n. 292, 17-06-2009
38mm x 31mm