Caso Intercast: dopo i licenziamenti le ritorsioni Italia

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35mm x 24mm
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MARTEDÌ 17 APRILE 2012 ANNO II N. 245
Caso Intercast: dopo i licenziamenti le ritorsioni
B2eyes, con le sue testate on line, è stata l’unica di settore a seguire la vicenda dell’azienda di lenti e materiali oftalmici, di proprietà del
colosso statunitense, che ha annunciato la chiusura della struttura di Parma e il conseguente licenziamento di una sessantina di dipendenti
(nella foto l’ultimo presidio dei lavoratori davanti alla Provincia)
Venerdì scorso, a poche ore dal "visto si stampi" del
numero 4 di b2eyes magazine, che sarà distribuito
presso i centri ottici italiani nella seconda metà di
aprile, Ppg ha inviato una email, a firma del Global
Marketing Manager, Nathan Troxell, annunciando la
volontà di cancellare una pagina pubblicitaria sul TrivexPpg, programmata dal gruppo statunitense già da alcuni
mesi e confermata settimana scorsa con l'invio dei
materiali pubblicitari. Nella mail di cancellazione non
viene esplicitamente detto che il motivo sono le news
scritte da b2eyes.come b2eyes TODAY sulla vertenza in
corso a Parma: ce lo ha confermato, tuttavia, l'ufficio
stampa italiano del gruppo.
Va, comunque, ricordato che prima di scrivere anche solo una riga sull'argomento abbiamo sempre chiesto il parere dell'azienda:
telefonando direttamente al cellulare di Francesco Pellegrini, sales and marketing director di Intercast, che ha sempre suonato a vuoto, o
contattando Cecilia Zanasi, titolare di Zedcomm, ufficio stampa della società. Non abbiamo mai avuto una parola di commento, se non una
dichiarazione dettata verbalmente dall'ufficio stampa, che ci siamo rifiutati di riportare perché non suffragata da un comunicato scritto,
sempre annunciato ma mai arrivato in redazione. Abbiamo inoltre chiesto più volte all'Unione Industriali di Parma un commento sulla vicenda,
seguita dal dott. Guiducci: anche in questo caso, non siamo mai stati degnati di una risposta.
L'ultimo atto di questa vicenda è la ritorsione nei confronti del nostro magazine, pagando così il prezzo di aver svolto come sempre il
nostro lavoro in maniera imparziale, informando e sensibilizzando i lettori su una delle tante situazioni di crisi che stanno colpendo il settore.
Nonostante la cancellazione della pubblicità da parte della casamadre americana, tuttavia, b2eyes continuerà a dare conto degli sviluppi del
caso Intercast, in linea con la propria identità editoriale.
Fuorisalone del Mobile TODAY
Italia Independent porta il jeans anche in cucina
Il brand di creatività e stile e Smeg, nota azienda italiana di elettrodomestici
contaminano due icone: il frigorifero Fab28 e il denim
Dopo aver rivestito gli occhiali in jeans, Italia Independent porta il denim anche in
cucina e lo fa con un progetto di “tailored technology”. Infatti, in occasione del Salone
del Mobile, il marchio torinese ha presentato ieri alla stampa il nuovo progetto
realizzato in partnership con Smeg. Si tratta del frigorifero icona dell’azienda di
elettrodomestici, il modello Fab28, con i suoi colori eveidenti e le sue linee morbide e
bombate, rivestito interamente in denim (nella foto). In particolare per consentirne
l’utilizzo negli ambienti domestici, il tessuto, frutto di un mix di tradizione e
innovazione, è stato trattato al Plasma, una nano tecnologia a freddo e sottovuoto che
protegge la superficie del frigorifero da schizzi d’acqua, olio, latte, succhi di frutta. La
presentazione di Fab28 denim, in edizione limitata di 500 pezzi, è uno dei tanti eventi
collaterali al Salone del Mobile di Milano, cui parteciperanno anche alcune aziende
dell'occhialeria.
188mm x 31mm
35mm x 24mm
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MARTEDÌ 17 APRILE 2012 ANNO II N. 245
Marco Tovaglia TODAY
Lenti a contatto? Laviamocene le mani!
L'abitudine verso una procedura accurata di pulizia dovrebbe rappresentare la prassi sia per il professionista contattologo, prima di
procedere all'applicazione delle lenti a contatto a un portatore, sia da parte dell'utilizzatore stesso
Susan J.Gromacki, OD, MS, FAAO, durante la propria esperienza professionale, sta constatando che la detersione delle mani nei portatori
di lenti a contatto è una delle più frequenti circostanze in cui si evidenzia una scarsa compliance. Come riportato da cdc.gov, secondo la
professionista, chi, comunque, si lava le mani in modalità routinaria esercita una procedura non del tutto efficace, dice la stessa
professionista, perché non friziona accuratamente il derma. Secondo lo United States Centers for Disease Control and Prevention (CDC) si
dovrebbero strofinare le mani per almeno 20 secondi: al tal proposito, proprio per insistere sulla durata dell’operazione, si consiglia di cantare
per due volte consecutive "Happy Birthday", dopodiché si si segnala di passare uno spazzolino sulla pelle e soprattutto sotto le unghie, posto
dove più facilmente si annidano i batteri; iinfine, di eseguire un risciacquo abbondante e asciugare con una salvietta pulita o, meglio ancora,
utilizzando un soffiatore d'aria. Ciò che è utile sottolineare è che non importa che tipo di sapone si utilizzi o la temperatura dell'acqua con cui
lo si deve rimuovere, bensì quanto sia fondamentale frizionare le mani tra loro a lungo e passare lo spazzolino per esercitare un'accurata ed
efficace pulizia. L'ideale sarebbe anche cercare di utilizzare soluzioni detergenti prive di profumi o emollienti come la glicerina, quest'ultima
artefice di possibili fenomeni di idrofobicità sulle superfici delle lenti a contatto. Come dicono spesso i genitori, se non si dà l'esempio per
primi non ci si può aspettare che l'osservanza di sani principi nasca spontaneamente negli altri. Dobbiamo, come professionisti, dare un
segnale sull'importanza di certi necessari atteggiamenti, ottenendo conseguentemente un reciproco vantaggio tra portatore e contattologo
stesso: il primo maturerà meno facilmente infezioni, mentre l'applicatore potrà esercitare la propria professione in un contesto meno
problematico.
Incidenti stradali: l’esame di guida è una garanzia?
Un recente studio australiano ha scoperto che la distanza con la quale i conducenti, in condizioni di visione offuscata o affetti da moderati
livelli di cataratta, riconoscono i pedoni di notte è fortemente ridotta. Anche quando è stato superato il test per la patente
Lo studio, pubblicato sulla rivista Investigative Ophthalmology & Visual
Science e riportato dall’Agi, ha coinvolto 28 giovani piloti autorizzati a guidare
secondo i criteri delle autorità australiane. «La sfocatura ottica e la cataratta
sono molto comuni e ci sono moltissime persone in queste condizioni che
possono, secondo i regolamenti vigenti in gran parte dei Paesi più evoluti,
tranquillamente continuare a guidare - ha detto Joanne Bosco della Scuola di
optometria e scienza della visione e dell'Istituto Superiore di Sanità e
Innovazione Biomedica della Queensland University of Technology - Lo scopo
del nostro studio è stato quello di comprendere meglio come queste
condizioni visive possano influire sulla capacità di riconoscere e rispondere
alla presenza di pedoni lungo le strade di notte. Abbiamo anche voluto vedere
se certi tipi di abbigliamento dei pedoni potrebbero eventualmente migliorare
la capacità di un autista di riconoscerli di notte, nonostante la capacità visiva
ridotta».
38mm x 31mm
Direttore responsabile: Angelo Magri
Coordinamento redazionale: Francesca Tirozzi
Redazione: Via Ripamonti 44 - 20141 Milano
Tel. 02 36638601
Pubblicità: Luciano Cristiano
Cel. 334 6970786
E-mail: [email protected]
Supplemento al 17 aprile 2012 di b2eyes.com
reg. presso Tribunale Milano, n. 292, 17-06-2009
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