Addio a Bovey, optometrista stimato e manager di

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35mm x 24mm
35mm x 24mm
GIOVEDÌ 11 LUGLIO 2013 ANNO III N. 524
Addio a Bovey, optometrista stimato e manager di successo
Il professionista svizzero è recentemente scomparso all’età di 63 anni
Nato a Losanna nel 1950, due figli, Nicolas e Jann, Marc Bovey (nella foto tratta dalla rivista LAC
del maggio 2002 sulla conferenza di Brien Holden "Uso continuo con lenti in silicone idrogel: la
nuova era della contattologia"), ha studiato ottica e optometria in Svizzera, dove ha iniziato l'attività
professionale. Sono seguite le esperienze come optometrista e contattologo in Algeria e poi in
Sicilia, da Randazzo, dove ha continuato a operare ma in qualità di manager. Fino a quattro anni fa,
quando, chiuso il rapporto con il gruppo palermitano, ha dato vita a un'iniziativa imprenditoriale: VPoint, insegna specializzata nell'apertura di piccoli centri ottici all'interno di gallerie commerciali.
«È stato un professionista sempre, a prescindere dall’attività svolta»
Anche se i vertici della società per cui ha lavorato più tempo, il Gruppo Randazzo, non hanno voluto rilasciare alcun commento, sono in molti
nella filiera ottica a ricordare con affetto e stima Marc Bovey
«Ho conosciuto Marc nel lontano 1995, ho lavorato con lui attraverso l’Istituto Zaccagnini fino all’inizio del nuovo millennio, quando ha
spostato la propria attenzione dal mondo professionale a quello imprenditoriale, per Randazzo e Optissimo – dice Pietro Gheller, optometrista
e docente - Sono assai dispiaciuto della sua scomparsa, era una persona molto preparata, con un alto livello di umanità e di senso della
libertà». Anche uno dei due figli, Nicolas Bovey, che oggi è un apprezzato scenografo teatrale, lo ricorda come un uomo «libero e, al tempo
stesso, rigoroso nel proprio lavoro, oltre che molto legato alla Sicilia, dove ha operato per diversi anni». Daniele Voltini ha potuto condividere
con Marc Bovey oltre vent’anni di attività professionale, che ben presto si è trasformata in amicizia. «Era un professionista a prescindere dalla
professione che svolgesse in quel momento – spiega il general manager di Ottica Avanzi – Pragmatico, illuminato, colto, visionario nel senso
più bello del termine, aveva intuizioni che anticipavano di anni ciò che sarebbe successo più avanti. Inoltre voleva tenersi sempre informato e
amava il proprio lavoro: tutto quello che faceva lo faceva con grande passione, ma anche con la giusta dose d’ironia, la stessa che ha
dimostrato sino alla fine nell’affrontare la grave malattia che lo ha portato via».
Gucci: James Franco sarà il volto dell’autunno inverno
L’attore, scrittore e regista di fama internazionale sarà per la prima volta testimonial della campagna eyewear della griffe,
in cui indosserà i nuovi occhiali da sole Black Bamboo
La campagna (nella foto), scattata dai fotografi Mert Alas e Marcus Piggott, debutterà ad agosto in
tutto il mondo. «Le immagini esaltano l’eleganza classica e al tempo stesso contemporanea del nuovo
modello di eyewear, in perfetta sintonia con la personalità sofisticata dell’attore. Questa montatura da
sole rappresenta una nuova declinazione, ricercata e unica, dell’occhiale Bamboo presentato nella
versione classica per la primavera estate 2013 - spiega un comunicato di Safilo, licenziataria della griffe
- Il modello da sole indossato da James Franco nella campagna si distingue per il dettaglio in bambù in
una nuova variante black, accompagnato dal frontale color rutenio scuro e dalle lenti grigie specchiate e
sfumate. Il frontale in metallo dalla forma aviator stile anni ’70 è impreziosito da un inserto in vero
bambù e il logo Gucci è inciso a laser sulle aste e sulle lenti».
Gli occhiali da sole Bamboo sono racchiusi in un astuccio rigido in pelle color cioccolato
personalizzato dal logo Gucci color oro e saranno disponibili nelle boutique della griffe e in selezionati
punti vendita di ottica a partire da ottobre.
202mm x 31mm
35mm x 24mm
35mm x 24mm
GIOVEDÌ 11 LUGLIO 2013 ANNO III N. 524
Sergio Cappa TODAY
L’oftalmoscopio: perché ha fatto la storia dell'ottica
Lo strumento, disegnato e costruito nel 1851 dal medico tedesco Hermann Ferdinand Ludwig von Holmholtz, è oggi insostituibile nella
pratica optometrica e oftalmologica
Con l’oftalmoscopio è, infatti, iniziata la storia moderna dell’ottica, prima, e dell’optometria, poi, e l’oftalmoscopia diretta è certamente la
pratica più diffusa.
Lo schema ottico, tra i più semplici, si compone essenzialmente di un filamento sorgente, la cui luce viene raccolta da un condensatore
che la coniuga su un obiettivo positivo, sede del diaframma di apertura, secondo le indicazioni del professor Koler. Eventuali filtri sul
diaframma di campo vengono coniugati dall’obiettivo sulla retina dell’osservatore. Il primo strumento fu costruito sotto la direzione di Rekoss,
l’artigiano personale di Helmholtz, il quale inserì un disco a revolver, che prese il suo nome, posto tra la pupilla d’ingresso dello strumento e la
pupilla d’entrata dell’osservatore. Il disco contiene una serie discreta di lenti positive e negative che, nello schema ottico semplificato,
consentono di compensare entrambe le ametropie. Infatti la lente scelta e inserita nel disco mette in coniugazione il punto remoto
dell’osservato con lo stesso dell’osservatore: essendo per definizione i punti remoti coniugati con la retina, si ha la conseguente
compensazione delle ametropie. Solo così è possibile osservare nitida e ingrandita la papilla retinica o con l’inserimento di un righello
determinare la posizione di una sinechia, o con la stellina. [email protected]
Con Ozona gli occhiali omaggiano il jazz
Domenica Sandro Gonnella si è recato nel backstage di Keith Jarrett e del suo trio, a Perugia, per incontrare gli artisti e consegnare
a Jack DeJohnette (a destra nella foto con il designer di occhiali), batterista del gruppo, una montatura preparata
appositamente per lui
Intanto, fino al 14 luglio, Ozona omaggerà la città di Perugia e
l’Umbria Jazz Festival organizzando una rassegna di eventi musicali
presso la sede del proprio laboratorio di via del Morone 18, nel centro
storico, e ospitando in visita all’atelier i talenti del jazz italiano e
internazionale, come Mario Biondi, Dee Dee Bridgewater o Gilberto Gil.
«Produttore della rassegna è il designer del marchio Ozona Sandro
Gonnella – si legge in una nota - Docente dell’Istituto Europeo di Design,
dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci e dell’Istituto Italiano di
Design, Gonnella si è distinto sino a oggi per la sensibilità artistica
derivata dalla passione per la pittura e la scultura, attitudini riversate
nella produzione artigianale delle sue collezioni di occhiali».
38mm x 31mm
Direttore responsabile: Angelo Magri
Coordinamento redazionale: Nicoletta Tobia
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Supplemento al 11 luglio 2013 di b2eyes.com
reg. presso Tribunale Milano, n. 292, 17-06-2009
38mm x 31mm
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