L`approccio retroperitoneale robotico nella chirurgia renale: nostra

Enucleoresezione renale robotica retroperitoneoscopica
A.Porreca, A.Salvaggio, A.Cafarelli, V.Di Santo,
U.O Urologia, Policlinico Abano Terme, Abano Terme (Padova)
Scopo del lavoro:
L'approccio alla loggia renale più diffusamente utilizzato in chirurgia robotica è
quello transperitoneale. In accordo con la consolidata esperienza in
retroperitoneoscopia tradizionale, presentiamo la nostra tecnica di enucleoresezione
renale retroperitoneale robotica.
Materiali e metodi:
Il paziente è posto in posizione lombotomica, il robot viene introdotto anterocranialmente mentre l'assistente si posiziona posteriormente.
L’approccio retroperitoneale prevede un’incisione di 1,5 centimetri sulla linea
ascellare media al di sotto dell’arcata costale, dove successivamente verrà posizionato
il trocar di Hasson. Accesso al retroperitoneo e creazione dello spazio di lavoro per
via combinata digitale e pneumatica. Posizionamento digito guidato del trocar ottico
da 12 millimetri sulla cresta iliaca lungo la linea ascellare media, del trocar robotico
posteriore lungo il muscolo psoas all’angolo costo-vertebrale e di un trocar da 12
millimetri, utilizzato dall'assistente, lungo il muscolo psoas posteriormente alla cresta
iliaca. Il secondo trocar robotico è posizionato, previo scollamento laparoscopico del
peritoneo dalla parete addominale anteriore, sulla linea ascellare anteriore in asse con
l’ombelico. Oltre all’ ottica O gradi verrano utilizzati i seguenti strumenti robotici:
forbici monopolari sul trocar posteriore, grasper bipolare sul trocar anteriore, due
portaghi robotici. L’intervento prevede i seguenti passaggi: 1. Rimozione del grasso
retroperitoneale extra-Gerota; 2. Isolamento della fascia di Gerota anteriormente e
posteriormente; 3. Apertuta della fascia di Gerota superiormente ed inferiormente con
isolamento del polo superiore renale e dell’ uretere; 4. Isolamento degli elementi
dell’ilo renale; 5. Deffatting renale con eventuale rimozione del grasso perirenale se
abbondante; 6. Clampaggio selettivo dell’ arteria renale; 7. Enucloresezione delle
neoformazione; 8. Sutura di Vycryl 3-0 sulla midollare in continua con hem-o-lock
alle estremità; 9. Emostasi con 3-4 punti staccati di Vycril 2-0 trazionati tra hem-olock, collante emostatico e boost di Tabotamp; 10. Declampaggio dell’arteria.
Risultati:
Sono stati eseguiti 8 interventi. Tutti i casi sono stati portati a termine con successo,
senza complicanze o conversioni chirurgiche. Il tempo chirurgico medio è stato di
182 min con perdite ematiche in media di 215 cc. Il tempo medio di ischemia 18 min.
I margini chirurgici nell'enucleoresezioni sono risultati indenni
Discussione:
L’approccio retroperitoneoscopico robotico unisce i vantaggi garantiti dal sistema Da
Vinci quali la magnificazione dell' immagine e la libertà di movimento degli
strumenti con quelli dell’accesso retroperitoneoscopico: un accesso diretto all’ilo
renale, ridotto rischio di lesioni di organi addominali.
Conclusioni:
I risultati della nostra iniziale esperienza evidenziano che la tecnica retroperitoneale
robot assistita rappresenta un approccio sicuro ed efficace per il trattamento
conservativo delle neoplasie renali.