COMUINICATO STAMPA
Convegno internazionale
La sindrome cardio-renale: attualità e prospettive
Giovedì 3 e venerdì 4 settembre 2009
Santa Maria della Scala
Dal cuore al rene alla scoperta di nuove correlazioni mediche, questo è l’argomento
che sarà trattato al convegno internazionale "La sindrome cardio-renale: attualità e
prospettive”, che si terrà giovedì 3 e venerdì 4 settembre 2009 presso la sala convegni
del complesso museale Santa Maria della Scala.. “Per la prima volta in Toscana –
spiega il professor Ranuccio Nuti, direttore del dipartimento di Medicina Clinica a
indirizzo specialistico - noti esperti nel campo delle malattie cardiovascolari e delle
patologie renali, si confronteranno sulla stretta interazione tra insufficienza cardiaca e
insufficienza renale”. I dati epidemiologici indicano che la metà dei pazienti
cardiopatici è affetta da scompenso cardiaco e che di questi il 40% presenta
un’alterazione dei parametri di funzionalità renale. “Tale dato – spiega il dottor
Alberto Palazzuoli, responsabile dell’ambulatorio di Cardiologia del dipartimento di
Medicina Clinica a indirizzo specialistico - nonostante costituisca uno degli aspetti
emergenti delle discussioni scientifiche, è ancora scarsamente riportato negli studi
multicentrici internazionali. Il nostro obiettivo – aggiunge Palazzuoli - è quello di
valutare e approfondire i complessi meccanismi fisiopatologici che scaturiscono
dall’interazione cuore-rene, individuare le migliori strategie diagnostiche e
terapeutiche e gettare le basi per l’individuazione di linee guida”. Dibattere
scientificamente e in modo strutturato, processi come l’ipoperfusione renale, ossia la
minor affluenza di sangue nel rene, la riduzione della funzione cardiaca e renale o
l’attivazione neuro-ormonale, potrebbe aprire la strada a importanti conquiste
mediche dai risvolti pratici positivi, per tutti i pazienti cardiopatici con
un’insufficienza renale associata. “Il convegno – conclude il professor Nuti –
rappresenta non solo un ottimo strumento di promozione e divulgazione di autorevoli
studi scientifici, ma anche un'importante occasione di confronto sul nuovo modo di
trattare il paziente cardiopatico, considerando le più frequenti patologie associate
quali l’insufficienza renale, l’anemia, e gli squilibri metabolici”.