IL RITARDO MENTALE Vasta gamma di condizioni dovute a danni organici che hanno agito nel periodo prenatale,perinatale e postnatale. È caratterizato da un anomalo sviluppo della psiche che ha come risultato un'insufficiente capacità di adattarsi all'ambiente circostante in maniera efficiente e armoniosa. CRITERI DIAGNOSTICI: ● Il quoziente intellettivo deve essere uguale o inferiore a 70. ● Il soggetto deve mostrare difficoltà in almeno due dei seguenti ambiti: comunicazione, vita in famiglia, cura della persona, capacità sociali, rendimento scolastico, gestione del tempo libero, lavoro, salute e sicurezza. ● L'esordio deve avvenire prima dei 18 anni. GRADI DI GRAVITA' RITARDO MENTALE LIEVE (da 50-55 a 70) ● Parte più ampia dei soggeti affetti da questo disturbo (85%). ● Capacità cognitive rispecchiano quelle di un bambino di 8-11 anni, presentano difficoltà di comprensione, minima compromissione sensomotoria e un vocabolario povero. ● Le competenze scolastiche corrispondono circa alla quinta elementare, con una difficoltà per il pensiero astratto. ● Le capacità sociali, occupazionali e comunicative acquisite durante l'età adulta fanno in modo che l'individuo possa avere un livello minimo di autosostentamento, ma possono aver bisogno di appoggio, guida e assistenza solitamente quando sono sottoposti a stress sociali o economici inusuali. RITARDO MENTALE MODERATO (35-40 a 50-55) ● 10% dei soggetti con ritardo mentale. ● Le capacità comunicative sono discrete e vengono acquisite durante la prima fanciullezza, mentre nell'adolescenza le loro difficoltà possono interferire nelle relazioni con i coetanei. ● Capacità cognitive rispecchiano quelle di un bambino fra i 6 egli 8 anni. ● Difficoltà nei rapporti intrapersonali, scarsa comprensione delle regole sociali. ● Le competenze scolastiche corrispondono alla seconda elementare. ● Sono dotati di un'autonomia solo in ambienti famigliari. ● Diventati adulti svolgeranno lavori non specializzati o semi specializzati e si troveranno a loro agio in ambienti protetti. RITARDO MENTALE GRAVE (20-25 a 35-40) ● 3/4% dei soggetti con ritardo mentale e i danni riguardano principalmente il SNC. ● Durante la prima fanciullezza possono acquisire un livello minimo di capacità comunicative o non acquisirle affato. ● Nel periodo scolastico possono imparare a parlare e possono essere addestrati alle attività elementari di cura della propria persona. ● Vocabolario molto povero, conoscono solo semplici parole per esprimere i bisogni primari. ● Capacità cognitive rispecchiano quelle di un bambino di 4-6 anni. ● I livelli di autonomia sono molto ridotti e nell'età adulta sono in grado di svolgere compiti semplici in ambienti protetti. RITARDO MENTALE GRAVISSIMO (sotto i 20-25) ● 1/2% dei soggetti con ritardo mentale e comporta gravissime lesioni del SNC. ● Capacità cognitive rispecchiano quelle di un bambino minore di 4 anni. ● Compromissione del funzionamento sensomotorio, durante la prima infanzia (non riescono ad imparare dal mondo attraverso i sensi). ● Linguaggio incomprensibile. ● Controllo, assitenza infermieristica e di supervisione costante in tutti gli ambiti della vita quotidiana. RITARDO MENTALE, GRAVITA' NON SPECIFICATA La condizione di gravità non specificata viene utilizzata quando c'è un forte motivo di supporre un ritardo mentale, ma il soggetto non può essere valutato adeguatamente. Ciò avviene quando i soggetti non sono collaborativi nel sottoporsi al test o sono troppo compromessi. Minore è l'età, più difficile è la valutazione della presenza di un ritardo mentale. SVILUPPO COGNITIVO NEL RITARDO MENTALE ● ● Problemi di memoria: le difficoltà di memoria sono spesso disomogenee. Il materiale visivo è più accessibile ed episodi o storie che hanno contenuti fortemente emotivi vengono ricordate più facilmente. Difficoltà nella memoria breve e a lungo termine. Carenze nelle abilità comunicative-linguistiche: le abilità di comprensione e di espressione si evolvono con un ritardo più o meno marcato. Povertà lessicale, estrema semplicità, scorrettezze nella struttura sintattica, difficoltà ad usare i linguaggi in diversi contesti. Compromesso anche l'aspetto fonologico. ● ● ● Impossibilità di accedere al pensiero astratto: tutti i contenuti del pensiero rimangono ancorati al concreto. Mancanza di proiezione di sé nel tempo. Difetto metacognitivo o di autocoscienza: deficit nella conoscenza e nell'uso delle strategie. Ridotte capacità di attivare adeguati processi di controllo. Difetto di organizzazione motoria: incapacità di programmare il movimento nello spazio e nel tempo. SVILUPPO AFFETTIVO NEL RITARDO MENTALE È importante considerare anche il mondo affettivo del soggetto affetto da ritardo mentale. L'incidenza di disturbi psichici e del comportamento è notevolmente più alta che nella popolazione normale, ciò è in parte spiegato dalle particolari caratteristiche della personalità, che risulta più fragile e suggestionabile e quindi più suscettibile ad eventi esterni. Tratti comportamentali più frequenti: _Iperattività, _Distraibilità, _Bassa tolleranza alle frustrazioni, _Ansia, _Impulsività, disturbi della condotta, _Tendenza al ritiro, _Timidezza, paura di essere rifiutato,_Dipendenza. _Comportamenti compulsivi, _Perseverazione. I FATTORI PREDISPONENTI: I fattori che determinano un ritardo mentale sono: ● ereditarietà, ● alterazioni precoci dello sviluppo embrionale (mutazioni dei cromosomi), ● problemi durante la gravidanza e nel periodo perinatale (prematurità), ● condizioni mediche generali aquisite durante l'infanzia (traumi e infezioni), ● influenze ambientali o altri disturbi mentali. Creato da: Daniele Salvi, ● Lisa Mattiello, ● Francesca Ferraro, ● Federica Borio, ● Marta Gatti. ●