Comunicato stampa Bolzano, 28.10.2008 Crisi finanziaria: le perdite con le polizze vita Già oltre 10 anni fa il CTCU ammoniva del rischio relativo ad investimenti con “polizze vita”, in particolare di quelle a contenuto finanziario, anzi ne sconsigliava di norma la sottoscrizione. Il mercato finanziario e quello assicurativo sono stati e sono tuttora ampiamente sottoregolamentati e poco trasparenti. Utenti e consumatori di questi servizi sono di conseguenza poco informati. Questa situazione viene sfruttata ad arte da abili venditori di prodotti finanziari ed assicurativi per collocare fra i risparmiatori prodotti che con il concetto di “assicurativo” hanno spesso poco a che fare, trattandosi vieppiù di prodotti finanziari belli e buoni e per giunta poco o per nulla remunerativi. Che non si adempia al compito di coprire il fabbisogno assicurativo dei cittadini, ai manager e agli intermediari finanziari sembra interessare poco. Così molte persone non sono assicurate o se lo sono, sono assicurate male o in maniera non corretta. Per chi desideri valutare al meglio il proprio fabbisogno assicurativo si ricorda che presso il CTCU esiste ormai da molti anni la possibilità di effettuare un “chek up” assicurativo. L’attuale, micidiale crisi finanziaria non ha lasciato indenni nemmeno le polizze vita. Molti risparmiatori e risparmiatrici, che avevano investito i propri risparmi negli anni scorsi in polizze vita, in particolare in quelle a contenuto finanziario, potrebbero avere prossimamente dei bruschi risvegli e trovarsi di fatto con pesanti perdite negli investimenti effettuati. Il motivo? Presto detto: negli ultimi anni le tradizionali “polizze vita” sono state sostituite da quelle a contenuto speculativo-finanziario, che nel gergo tecnico, vengono indicate con i termini di “unit-linked” e “index-linked” oppure polizze a “gestione separata”. Un “polizza vita unit linked” è una polizza a prevalente contenuto finanziario collegata al valore di quote di un fondo di investimento (fondi comuni e Sicav). I premi pagati dai risparmiatori vengono utilizzati per l’acquisto appunto di quote di fondi di investimento interni alla compagnia oppure esterni, cioè di altri soggetti collocatori. Puó trattarsi nel caso di fondi azionari, obbligazionari, monetari oppure misti. Una “polizza vita index linked” è una polizza invece collegata all’andamento di un indice azionario oppure ad un altro indice finanziario di riferimento. Entrambi i tipi di polizza sono, come detto, a forte “contenuto finanziario” e questo lascia facilmente capire che la recente crisi finanziaria possa aver avuto, come sicuramente ha avuto, un pesante impatto anche sui risultati di tali strumenti finanziari e lo potrà avere anche sui loro sviluppi futuri. Ai consumatori, che negli anni scorsi hanno sottoscritto tali tipi di polizze, il CTCU consiglia vivamente di informarsi sullo stato attuale di detti propri investimenti. Ciò può avvenire tramite l’invio di una richiesta alla compagnia o all’istituto bancario. Importante è conoscere al più presto sia il valore attuale dell’investimento, quindi delle quote possedute, oppure quello dell’eventuale “riscatto” in caso di uscita anticipata (rispetto alla scadenza naturale) dal contratto, sia aver chiaro l’ammontare complessivo dei premi pagati, come anche dei costi applicati annualmente all’investimento. Sul sito del CTCU (www.centroconsumatori.it ) è già disponibile una “lettera tipo” di richiesta. Purtroppo si teme che molti risparmiatori non abbiano ancora sentore delle possibili perdite che potrebbero aver coinvolto i propri investimenti. Sarebbe quindi quanto mai opportuno accertarsi della reale situazione, per poi decidere cosa fare. Non informarsi per tempo o peggio ancora rassegnarsi a quanto già subíto potrebbe causare, in questo momento, ulteriori perdite nei propri investimenti. Il CTCU può solo consigliare di fare quanto possibile per limitare le perdite già in atto. È da sapere che le polizze vita a contenuto finanziario, accanto ai molti svantaggi occulti che si portano con sé, hanno anche un vantaggio: rispetto ad esse ci si può muovere con una certa libertà, nel senso che si può recedere anticipatamente, si può riscattare, si possono sospendere i pagamenti dei premi (cd. riduzione), si può ridurre l’importo del premio e altro ancora. E comunque, di norma, è meglio non insistere con un investimento che sta causando evidenti e pesanti perdite, nella speranza che col tempo queste si possano recuperare: l’esperienza insegna che il “buco” potrebbe diventare ancora maggiore e finire con il rendere “drammatica” una situazione per il momento “critica”.