Scuola e uso illegale di dati personali

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Comunicato stampa
BZ, 10 settembre 2007
Scuola e uso illegale di dati personali
Attenzione a concorsi a premi, progetti ed altre offerte di
aziende e banche!
Il CTCU mette in guardia direttori, insegnanti e genitori sulle eventuali offerte di
concorsi, progetti ed altre proposte di aziende e banche, fatte al solo ed unico scopo di
entrare in possesso dei dati personali di alunni e studenti (minorenni). Insegnanti e
genitori sono invitati a valutare sempre molto criticamente tali offerte, le quali quasi
sempre, dietro la promessa di vincite a giochi, concorsi a premi ecc.…, nascondono fini
di carattere prettamente commerciale e di “fidelizzazione” dei giovani possibili clienti.
Già qualche settimana fa (vedi comunicato stampa del 21.06.2007) il CTCU aveva segnalato la
vicenda della contestazione da parte del Garante per la protezione dei dati personali di una sanzione
amministrativa alla Cassa di Risparmio di Bolzano per la violazione dell’obbligo di rendere idonea
informativa ai genitori di figli minorenni nel trattamento di dati personali relativi agli stessi figli
minorenni, dati raccolti nel corso di un concorso a premi organizzato da questo istituto in alcune classi
elementari della provincia.
Dopo la nostra segnalazione, al CTCU sono pervenute da parte di alcuni insegnanti e genitori altre
conferme riguardo il fatto che negli ultimi anni le banche sono particolarmente attive nelle scuole di
ogni ordine e grado, con la proposta di concorsi a premi, progetti ed altre offerte, al solo fine di
“catturare” dati di giovani a cui sottoporre più tardi offerte commerciali, quali l’apertura di conti
correnti ed altri prodotti bancari. Qualcuno classifica tali attività quali vere e proprie “battute di
caccia” (Hetzjagd), di fronte alle quali l’unica cosa che serve è la ferma opposizione all’utilizzo dei dati
personali dei ragazzi da parte di genitori ed insegnanti.
“Quello della sponsorizzazione delle scuole da parte di banche ed aziende, dell’accesso ai dati
personali di alunni e studenti e dell’utilizzo di forme di pubblicità occulta verso gli stessi, anche
all’interno delle scuole, è un fenomeno sul quale porre molta attenzione e sul quale sia il personale
insegnante che i genitori devono vigilare – afferma Walther Andreaus, direttore del CTCU. In questo
senso va ampliata anche la formazione consumeristica nelle scuole e i programmi di studio
dovrebbero prevedere anche il miglior comportamento da tenere nei confronti dei sempre più
sofisticati messaggi pubblicitari delle aziende. La scuola ha il compito di preparare i giovani per un
futuro in cui attivamente e responsabilmente partecipano all’economia – e non quello di aiutare chi
ogni giorno ci sommerge di pubblicità.”
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