Geomarketing: una nuova opportunità per le scienze territoriali di Lorenzo Mastrangelo1 Introduzione Un GIS, inteso come sistema piuttosto che come prodotto o software, rappresenta uno strumento flessibile ed elastico, adatto a molteplici categorie di utenti, per usi nelle discipline più diverse. Per ognuno di questi utilizzi abbiamo quella che viene definita un’applicazione GIS. Secondo gli studi più recenti le applicazioni GIS più diffuse in assoluto sono quelle di gestione di reti tecnologiche (29%), di pianificazione e gestione urbanistica (23%) e del territorio (22%). A livello nazionale, Regioni, Province e Comuni sono in prevalenza dotate di applicazioni per la gestione e pianificazione del territorio, per il monitoraggio ambientale, per attività relative alla pianificazione e gestione della rete dei trasporti. Accanto a questi utilizzatori e a queste applicazioni, che potremmo definire “tradizionali”, stanno emergendo prepotentemente, anche grazie alla disponibilità di tecnologie sempre meno costose, molti nuovi utenti GIS: istituti di credito, assicurazioni, servizi socio-sanitari, società di trasporto, di distribuzione e di manutenzione, strutture del turismo, studi di ingegneria e singoli professionisti. Questa varietà di utenti vecchi e nuovi riflette una sempre più diversificata domanda di applicazioni: a quelle già citate e a quelle di gestione di parchi, foreste, uso del suolo, catasto, certificazioni, monitoraggio ambientale, si aggiungono applicazioni sulla viabilità e piani del traffico, telecontrollo, studi di impatto ambientale, analisi socio-economiche e della domanda, reti di servizi di distribuzione, posizionamento sportelli, analisi della concorrenza, ottimizzazione dei trasporti, percorsi turistici, applicazioni multimediali, etc. Il geomarketing Tra le applicazioni GIS cui si è accennato nel precedente paragrafo, il “geomarketing” rappresenta senz’altro una delle più nuove ed interessanti. Con questo termine si intende sostanzialmente l’integrazione, a livello aziendale, delle analisi di marketing con analisi di tipo spaziale. 1 Politecnico di Milano. E-mail: [email protected] Geomarketing: una nuova opportunità per le scienze territoriali L’importanza che può assumere il marketing geografico è comprensibile se si riflette su questa semplice considerazione: tutte le imprese, di qualsiasi dimensione e settore, gestiscono i loro processi commerciali su aree geografiche specifiche, più o meno grandi. Ne risulta che, come dimostrano le ricerche effettuate, oltre il 70% di tutti i dati aziendali hanno una componente di tipo spaziale. Il geomarketing è il frutto della scoperta e dell’esplicitazione di questo potenziale geografico, reso possibile dallo sviluppo di tecnologie di tipo informatico sempre più efficaci ed efficienti. Le aziende hanno in effetti scoperto da tempo i vantaggi derivanti dall’informatizzazione: dai primi anni ’80 si sono infatti dotate di grandi sistemi di database management che, tuttavia, sono rimasti confinati alle procedure interne di gestione. Solo di recente è divenuto chiaro che le informazioni immagazzinate possono essere utilizzate per la determinazione delle strategie e che la “variabile territorio” può e deve assumere un ruolo decisivo nei processi decisionali: il geomarketing non è altro che il risultato di questa evoluzione. Il marketing geografico è, in definitiva, una metodologia innovativa che consente un utilizzo più efficace delle informazioni disponibili in azienda, sfruttandone la componente territoriale attraverso i GIS, per analisi non consentite dai tradizionali strumenti di valutazione. Si è detto che il geomarketing consente di prendere decisioni sfruttando il potenziale geografico “latente” nel patrimonio informativo disponibile in azienda. E’ chiaro però che le decisioni non possono essere basate solo su questo tipo di dati; a tale scopo sono oggi disponibili molti dati statistici, più o meno dettagliati, acquistabili presso fornitori specializzati che possono essere utilizzati per valutare il potenziale di mercato delle zone geografiche di interesse. Il valore aggiunto del marketing geografico risiede proprio nella possibilità di valutare le opportunità di business legate al territorio, opportunità che emergono dal confronto tra i risultati aziendali ed il mercato di riferimento. Attraverso l’immediatezza delle mappe geografiche l’azienda può, cioè, verificare in maniera efficace la propria capacità competitiva sull’intero territorio in cui opera. Ancora, evidenziando la localizzazione dei punti vendita aziendali e della concorrenza, è possibile comprendere dove l’azienda è poco o per nulla presente, verificarne la presenza in tutti i centri significativi, accertare che la rete di vendita copra uniformemente le zone di 2 Geomarketing: una nuova opportunità per le scienze territoriali competenza, o che gli agenti seguano con la stessa attenzione tutti i loro clienti; collegando l’abitazione dei clienti con i punti vendita presso i quali sono avvenuti i loro acquisti è possibile ottenere una sintetica ed efficace rappresentazione delle direttrici dei flussi di acquisto, che consente di valutare la bontà della localizzazione dei punti vendita; analizzando nel dettaglio il tessuto socioeconomico dell’area geografica di riferimento si possono meglio mirare le campagne pubblicitarie che sfruttano media locali e così via. Geomarketing e scienze regionali Quando viene illustrata la struttura di un sistema di geomarketing aziendale, viene solitamente proposta una configurazione composta da tre elementi: il software GIS, i dati socio-economici ed aziendali e la cartografia digitale. In una configurazione simile i dati socio-economici ed aziendali vengono rappresentati sui dati cartografici, in relazione alla loro specifica locazione, attraverso il software GIS. E poi ? Così strutturato un sistema di geomarketing sembra poco più che un software per visualizzare dati. Al contrario il geomarketing non può e non deve limitarsi a questa funzione: il geomarketing integra tecnologie, processi e metodologie per gestire informazioni e conoscenza, ma soprattutto per crearne di nuova. E’ a questo punto che entrano in gioco le scienze territoriali che possono mettere a disposizione del geomarketing una complessa strumentazione statistica in grado di trattare grandi quantità di dati rendendone comprensibile la complessità. Le tecniche di analisi spaziale di tipo esplorativo (ESA), la Point Pattern Analysis in particolare, le tecniche di “site modeling”, le tecniche di regressione spaziale, le tecniche per la soluzione di problemi di tipo “location – allocation” sono strumenti di cui non è difficile intravedere le grandi potenzialità in questo campo. Ma se nell’ambito della ricerca diversi sono i lavori che testimoniano la bontà di questa affermazione, all’atto pratico queste metodologie risultano ancora scarsamente impiegate nei progetti di geomarketing. Occorre quindi lavorare affinché queste diventino un elemento imprescindibile della fase analitica del processo di geomarketing potendo restituire a questo la centralità dell’elemento geografico e territoriale che troppo spesso gli aspetti prettamente informatici tendono, a torto, ad oscurare. 3 Geomarketing: una nuova opportunità per le scienze territoriali Bibliografia Aronoff S. (1989), Geographic information systems: A management perspective, WDL Publications, Ottawa Blattberg R.C., Hoch S.J. (1990), “Database Models and Managerial Intuition: 50% Model + 50% Manager”, Management Science, August Brown P.J.B. (1991), “Exploring geodemographics”, in Masser I., Blakemore M. (eds.), Handling Geographical Information: Methodology and Potential Applications, Longman Scientific and technical, London Buxton T. (1992), “GIS Expected to Meet Micromarketing Challenge”, GIS World, n. 5, pg. 70-72 Fiaschi G. (1998), “Geomarketing: il marketing del 2000”, MondoGIS, Febbraio, n. 9 Goss J. 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