Gioachino Rossini
Stabat Mater
La vita
Gioachino Rossini nacque a Pesaro nel 1792 e dopo avere
completato gli studi musicali a Bologna, si affermò
rapidamente nei maggiori teatri italiani e stranieri come
operista prolifico e di successo.
Viaggiò in tutta Europa, fermandosi a Parigi dove si stabilì per
il resto della sua vita.
Con il Guglielmo Tell, a soli trentasette anni, Rossini si ritirò
improvvisamente dalle scene: si sentiva a disagio in una
società che cambiava troppo in fretta.
Morì a Passy nel 1868, nella sua tenuta di campagna nei
pressi di Parigi.
Nel 1887 le sue spoglie furono collocate nella chiesa
di Santa Croce a Firenze.
Compose numerose opere teatrali tra cui:
Il barbiere di Siviglia,
la Semiramide,
il Guglielmo Tell,
Il viaggio a Reims.
Nella sua produzione figurano anche numerosi lavori
sacri tra i quali lo Stabat Mater.
La sequenza
La sequenza ebbe origine dal canto gregoriano medievale.
Nell’Alleluja l’ultima sillaba prevedeva un lungo vocalizzo,
cioè tantissime note che erano difficili da ricordare.
Si pensò quindi di inserire un nuovo testo su queste note e
nacque così la sequenza.
Il Conciliò di Trento ne limitò il numero a quattro:
Victimae paschali laudes,
Veni Sancte Spiritus,
Lauda Sion,
Dies irae.
Nel 1727 venne aggiunto anche lo Stabat Mater di
Jacopone da Todi.
Stabat Mater
Lo Stabat Mater è una sequenza per voci soliste
(soprano, mezzosoprano, tenore e basso),
coro e orchestra.
Il testo, attribuito a Jacopone da Todi (1233-1306),
diventò subito popolare perché accompagnava la
processione del Venerdì Santo.
Masaccio,
Crocifissione,1426. Museo
nazionale di Capodimonte,
Napoli.
Maria addolorata, madre di Gesù, è ai piedi della croce
(Stabat Mater = “Stava la madre”) e assiste al martirio del
figlio.
Lo Stabat Mater di Rossini nacque per le insistenze di un
vescovo spagnolo, M.F. Varela, che voleva possedere a tutti i
costi un manoscritto di Rossini.
Rossini iniziò a comporre, ma si interruppe a causa di una
malattia o per un periodo di crisi che stava attraversando.
Affidò così la stesura al suo amico G. Tadolini e
la regalò al vescovo con il divieto di pubblicazione.
Alla morte del vescovo, un editore francese ritrovò
la sequenza e chiese il consenso di pubblicazione a Rossini.
A quel punto il compositore la revisionò di suo pugno e
la fece pubblicare.
La sequenza di Jacopone, amatissima dai fedeli, venne
musicata da molti compositori come Scarlatti, Vivaldi, Pergolesi
e Rossini.
Lo Stabat Mater di Rossini risente dell’influenza dello stile
operistico del compositore, tanto che una delle critiche verso
questo lavoro fu quello di eccessiva teatralità.
È diviso in dieci movimenti in cui compaiono
arie solistiche, parti corali, duetti ecc.
Ci sono anche esempi di musica a cappella
(movimento n. 9, quartetto di voci soliste) e fugati, che
dimostrano l’abilità di Rossini anche nel contrappunto.
Rispetto a quella medievale, la sequenza ottocentesca
occupava lo spazio di un intero concerto.
Inflammatus et accensus
aria per soprano, coro e orchestra
Inflammatus et
accensus
Per te, virgo, sim
defensus
In die judicii.
Fac me cruce custodiri
Morte Christi
praemuniri
Confoveri gratia
Infiammato e
pieno di fervore,
sia io difeso da te,
o Vergine,
nel giorno del giudizio.
Fa’ che la Croce mi protegga,
che la morte di Cristo
mi salvi,
che io sia ristorato dalla grazia
divina.