COMUNICATO STAMPA Alla guida dell'Orchestra di Padova e del Veneto, Bruno Aprea dirige agli Eremitani il Kyrie di Petrassi e lo Stabat Mater di Rossini Padova, Chiesa degli Eremitani 18 marzo, ore 20.45 L’Orchestra di Padova e del Veneto propone, nell'ambito della sua 50ª stagione, un concerto straordinario di musica sacra che avrà luogo venerdì 18 marzo, alle ore 20.45, nella Chiesa degli Eremitani a Padova. Il programma comprende il Kyrie per coro e archi di Goffredo Petrassi e lo Stabat Mater per soli coro e orchestra di Gioachino Rossini. Sul podio salirà Bruno Aprea, direttore autorevole ed eclettico, che frequenta abitualmente sia le sale da concerto che il teatro d'opera, ma attivo anche come docente e scrittore: l'anno scorso è stato infatti pubblicato il suo libro d'esordio “Filosolfeggiando”, una raccolta di confessioni, aforismi, saggi e visioni ironiche che lega insieme biografia dell’autore e temi di costume, etica, riflessione sulla musica, l’arte e l’amore. Sotto la direzione del Maestro Aprea si esibiranno le Voci soliste dell'Accademia del Teatro alla Scala e il Coro del Friuli Venezia Giulia preparato da Cristiano Dell'Oste. Il concerto si aprirà quindi con un omaggio a Goffredo Petrassi, il grande compositore scomparso quasi centenario nel 2003 e di cui sarà eseguito l'ultimo, austero lavoro: il Kyrie per coro e archi composto nel 1986: una pagina affascinante e di grande presa che smentisce la distanza che a volte si instaura fra la musica contemporanea e il pubblico. Concepito per coro e 12 strumenti ad arco, questo Kyrie è un brano di breve durata (meno di cinque minuti), un vero e proprio inno all'essenzialità musicale che si rifà alla grande polifonia cinquecentesca, ma con una armonia aggiornata. Un lavoro con cui Petrassi approda a quella limpidezza e apparente spersonalizzazione che caratterizzano alcuni degli esiti migliori della musica contemporanea. La serata proseguirà con un'opera di musica sacra dal carattere più estroverso e realistico rispetto al brano di Petrassi: lo Stabat Mater di Gioachino Rossini. Nel musicare il testo della sequenza di Jacopone da Todi che descrive la sofferenza di Maria ai piedi della croce, il genio pesarese ricalca infatti, nella scrittura vocale e nella raffinata orchestrazione, lo stile operistico più maturo del Guglielmo Tell. Allo stesso tempo, è evidente un originale recupero delle tradizioni polifoniche italiane di Palestrina e, soprattutto, di Pergolesi, del quale Rossini aveva studiato e amato profondamente lo Stabat Mater. Accusato al suo apparire di eccessiva teatralità e tono profano, questo capolavoro ha in realtà una scrittura profonda e tormentata, una musica intrisa di struggente dolore, moderna perché laica e religiosa al tempo stesso. Lo Stabat Mater di Rossini debutta a Parigi il 7 gennaio 1842. Due mesi dopo sarà eseguito per la prima volta in Italia, all'Archiginnasio di Bologna, sotto la direzione di Gaetano Donizetti. Info: www.opvorchestra.it, tel. 049 656848