PCR - REAZIONE a CATENA della POLIMERASI DNA 1 E’ “IL” mezzo per produrre in vitro grandi quantità di una specifica sequenza di DNA, partendo da DNA estremamente complesso. PCR 1 x 109 Il principio a cui si ispira la PCR è la replicazione del DNA: REPLICAZIONE PCR Primer a RNA 3’ Nuovo filamento 5’ 5’ 3’ DNA stampo DNA polimerasi DNA polimerasi termostabile DNA stampo Primers a RNA 5’ Nuovo filamento 3’ 5’ Primer oligonucleotidico 3’ Nuovo filamento 3’ 3’ 5’ 5’ Le FASI della PCR DENATURAZIONE: Il DNA viene denaturato mediante riscaldamento in provetta a ~ 92-95°C Denaturazione (~ 95°C) Allungamento (~ 70°C) ANNEALING: La miscela viene raffreddata fino a raggiungere la temperatura che garantisce la specifica ibridazione dei primers alle regioni dello stampo ad essi complementari Annealing (~ 60°C) ALLUNGAMENTO: La temperatura della miscela viene portata a 68-72°C consentendo alla DNA polimerasi termostabile di sintetizzare il filamento complementare allo stampo a partire dall’innesco oligonucleotidico PCR I°step regione di interesse 5’ 3’ 5’ 3’ III°step i filamenti vengono separati ed i primers si appaiano 5’ 3’ primer 1 primer 2 3’ complementarietà al primer 1 5’ 3’ 3’ 5’ 5’ i primers si estendono 5’ 3’ complementarietà al primer 2 II°step i filamenti vengono separati ed i primers si appaiano complementarietà al primer 1 3’ 5’ i filamenti vengono separati ed i primers si appaiano 3’ 5’ 5’ 3’ i primers si estendono 3’ complementarietà al primer 2 i primers si estendono 5’ 3’ 3’ 5’ 5’ 3’ 3’ 5’ Frammenti desiderati (quelli di lunghezza variabile non sono mostrati) 5’ filamenti di lunghezza variabile 5’ filamenti di lunghezza omogenea 3’ E così via I primi 4 cicli della PCR in dettaglio 2° ciclo Frammento desiderato 3° ciclo 4° ciclo Amplificazione esponenziale 1° ciclo 35° ciclo DNA stampo Numero di copie di DNA contenenti il frammento desiderato 21 = 2 22 = 4 23 = 8 24 = 16 Numero di copie di DNA della corretta lunghezza contenenti il frammento desiderato 0 0 2 8 235 PROGETTAZIONE dei PRIMERS Lunghezza: 16 bp o più Caratteristiche di un buon primer: Una sequenza di 16 bp sarà statisticamente presente solo una volta ogni 416 bp (~ 4 miliardi di basi) corrispondenti circa alla grandezza del genoma umano. Tm primer 1 ~ Tm primer 2 La Tm dipende dalla lunghezza e dalla sequenza del primers Tm = 4(G+C)+2(A+T)°C T annealing ~ 2-5°C al di sotto della più bassa Tm dei due primers usati Se la Ta dei due primers è molto diversa si possono verificare amplificazioni asimmetriche o a singolo filamento. Assenza di sequenze ripetute invertite che possano far ripiegare il primers su se stesso o di sequenze complementari fra i primers che causano l’amplificazione di dimeri dei primers rev for PROGETTAZIONE “COMPUTERIZZATA” dei PRIMERS rev 3314 842 425 Primer FOR Primability of Match = 100% Stability of Match = 82% 5’- GGACACGTATGCCACAGCCC TGCTAAATTTTCCAGCTAGGTAGCAGGACACGTATGCCACAGCCCTTAAAAGCATATCTGCACATGTCTT 1442 Primer REV Primability of Match = 100% Stability of Match = 81% 2264 1461 2281 CATGCATGATGCTCAAATGCCGCATTGTTGCGCTGTACGCACACATGTATGAATGCATGGCACGGATCAA 3’- Primer REV Primability of Match = 71% Stability of Match = 44% -3’ -5’ GTTGCGCTGTACGCACAC 5’- -3’ GTGTGCGTACAGCGCAAC GGGTGGGACCTGGGCGCCCCCGCCGTGAGCGCCTACTGCTCCACCTGGGACGCCGGCAAGCCGTACTCG 1859 ...PROGETTAZIONE “COMPUTERIZZATA” dei PRIMERS 5’ TGTTACAAGTGTGGATGGATGCC 5’ CTTTTGGCATAGACCACATGCCA Tm = 56.1 Tm = 58.6 GGCCAGTGAATTCAGCTCACGCCCCAAATATGCAGCTTCCAGTCCAGTTTCATCCGGCGCGCTGAAGAT TTTTTAGAGCATGCTCTATTATGCAGCGTCCGTTGGAATGCTCTTTTTAACTCCGCGCGCGCTAAACTT GCGATTTTTTGGGCGCGGCGCTGATATTGGGCGTCTGTTGAAGATGCTCTTAAGTGGCCACAAGGGAGA TGGGTCGGGCTAAGGTTTCATATCTTACAATATAAAGTTGAAGACGATTTGTGGCACCCAGGGGCGGGA GACGCATGCATGCAGCTGCATGATTGCACCAAGATCCGAAGAGTGGTTTATGGTTTGAGCTTAATTACT GCATGCATGCAACTTTTTGGTACAACTTTTGGCATAGACCACATGCCATCCCACCTCCCATGCTTTTCA TTTTTACTTGTAAATTTGGATCTATTATATCTTTTGAATCAAAAGTTCAATTTATATTTCGTTTGCGTA TTCTTGTCCCTTGTGTCGAGAGCTTTGAAACAAGCCCACTTTTGAATACGTTTTGACAAATTCTAAAAA CTTAAGTGAGTTTCAACTGCTAAAACTTGATAGAATGAATGAAAAATTTAGCAAGTTTCAAAGACTAAA ACTGAAACCCTAAGCCCTTAGCCCTAGATCCTAAGCCCTAAGCCGGAAGTCCTAAACCGTATGCCCCTA ACA Tm = 83.6 ? Clear Open file Calculate Minimum stem size: 4 Minimum 3’ overlap: 2 Optimal annealing temperature is 56.7. 3’ end of oligo 1 pairs to positions 5 to 10 of itself. COMPONENTI di una REAZIONE di PCR Mg2+ Stampo DNA a doppio filamento Primers Oligonucleotidi complementari a regioni dei filamenti opposti che fiancheggiano la sequenza DNA bersaglio Deossiribonucleotidi trifosfati Tampone contenente cloruro di magnesio Enzima Miscela equimolare di dATP, dTTP, dGTP, dCTP Lo ione Mg2+ è essenziale per il funzionamento dell’enzima Tradizionalmente viene usata la Taq polimerasi, enzima termostabile estratto dal batterio termofilo Thermus aquaticus I FATTORI CRITICI della PCR …nella miscela di reazione Non utilizzare quantità eccessive di stampo, primers e/o dNTP al fine di evitare amplificazioni non specifiche. Dosare accuratamente la [Mg2+] in funzione della quantità di stampo, primers e dNTP utilizzata Mg2+ è indispensabile al funzionamento della Taq polimerasi, ma è chelato da stampo, primers e dNTP. Se in eccesso causa una perdita di fedeltà da parte dell’enzima. Selezionare l’enzima più idoneo alle proprie necessità Emivita alla temperatura di denaturazione Processività Capacità di correzione degli errori Taq, Pfu... I FATTORI CRITICI della PCR …nella programmazione 94°C 1’ TEMPERATURA e TEMPO di DENATURAZIONE 91-97°C a seconda della complessità dello stampo Emivita Taq polimerasi: 30 min a 95°C ~ 30 cicli di denaturazione di 1 min Quindi, se: TDEN › 95°C o N. cicli › 30 Diminuire il tempo di denaturazione/ciclo TEMPERATURA e TEMPO di ANNEALING Dipende da [stampo]iniziale TANN troppo bassa TANN troppo alta ~ il tempo Allungare di annealing 25-30 cicli 50 molecole iniziali TMELTING o primers lunghi TANN 60°C 30’’ 3x105 molecole iniziali amplificazione aspecifica amplificazione con bassa resa NUMERO di CICLI 40-45 cicli TEMPERATURA e TEMPO di ALLUNGAMENTO 72°C 1’ TEMPERATURA: 68-72°C a seconda dell’enzima TEMPO: 1min / Kb di amplificato ALLUNGAMENTO FINALE di 7-10 min per completare la sintesi degli eventuali prodotti parziali N.B. Dopo 30-35 cicli: - l’attività dell’enzima si riduce - primers e dNTP si esauriscono STRATEGIE per AUMENTARE la SPECIFICITA’ PCR CLASSICA Den. iniziale 94°C 3-5 min Den. 30 sec 94°C Ann. 30 sec Tm(-5°C) All. 1 min/Kb 72°C TOUCHDOWN PCR Mantenimento 7 min 72°C 4°C 3-5 min Den. 30 sec Ann. 30 sec 30 cicli All. 1 min/Kb 1 ciclo 94°C 1 ciclo All. finale Den. iniziale 1 ciclo 94°C Tm(+5°C) -1°C/ciclo 72°C 10 cicli Den. 30 sec 94°C Ann. 30 sec Tm(-5°C) All. 1 min/Kb 72°C All. finale 7 min Mantenimento 72°C 4°C 20 cicli 1 ciclo ...STRATEGIE per AUMENTARE la SPECIFICITA’ HOT START Perché realizzare una PCR “hot start”? Durante l’allestimento della reazione di PCR o durante il riscaldamento iniziale del campione si possono verificare situazioni di appaiamento non specifico fra primers e stampo. Fra 40 e 50°C la Taq polimerasi ha un’efficiente attività polimerasica e può estendere i primers non correttamente appaiati. NESTED PRIMER PCR Procedura: L’amplificazione è realizzata con un set di primers Il prodotto è riamplificato con un set di primers interni ai precedenti Ia PCR 5’ 3’ 3’ 5’ 3’ 5’ 3’ 5’ La PCR “hot start” previene la formazione di questi prodotti non specifici in quanto un componente chiave della miscela di reazione (enzima o MgCl2) viene aggiunto dopo lo step di denaturazione iniziale. IIa PCR 3’ pr. nested 5’ pr. nested 3’ 5’ 5’ 3’ NOVITA’: Enzimi “Hot start” Gocce di cera 3’ 5’ I prodotti non specifici amplificati nella Ia PCR non saranno amplificati nella IIa CLONAGGIO dei PRODOTTI di PCR La Taq e altre polimerasi hanno un’attività trasferasi-terminale che conduce all’aggiunta di un singolo nucleotide all’estremità 3’ dei prodotti di PCR. Siti di clonaggio multiplo T T In presenza dei 4 dNTPs è preferenzialmente aggiunto dA. 5’ 3’-A A-3’ r 5’ I prodotti di PCR possono quindi essere agevolmente clonati in plasmidi aperti che contengono un deossitimidin nucleoside (dT) alle estremità 5’. APPLICAZIONI della PCR PCR Produzione di sonde oligonucleotidiche PCR PCR Clonaggio e manipolazione dei geni PCR PCR PCR PCR PCR PCR PCR Mutagenesi casuale o sito-specifica Tipizzazione dei geni e del DNA: -caratterizzazione di ricombinanti batterici -diagnosi cliniche -analisi di campioni biologici in medicina legale CLONAGGIO e MANIPOLAZIONE di GENI STRATEGIA Caso 1: Caso 2: Sequenza genica nota Sequenza genica omologa nota o sequenza proteica nota Si disegna un primer specifico Si disegna un primer degenerato Si amplifica il gene desiderato direttamente dal DNA genomico o dall’’RNA N.B. I primers possono essere disegnati in maniera tale da contenere al 5’ la sequenza di specifici siti di restrizione che possono essere sfruttati per l’inserimento dei prodotti di PCR nei vettori di clonaggio. 5’-TCGAATTCNCCYAAYTGNCC-3’ EcoRI Primers degenerati Presentano varie opzioni a certe posizioni della sequenza rendendo possibile l’annealing e l’amplificazione di sequenze omologhe da organismi differenti R = A, G Y = C, T W = A,T M = A,C K = G, T S = C, G H = A, C, T B = C, G, T V = A, C, G D = A, G, T N o I= A, C, G, T 5’ - RACE Rapid Amplification Complementary Ends mRNA 7-mG AAAAA-3’ Sintesi primo filamento cDNA Trascrittasi inversa + GSP1 7-mG GSP1 Aggiunta coda omopolimera al primo filamento cDNA GSP1 5’ P TTTT P TTTTT 3’ TTTTT GSP1’ 3’ 3’ P TTTTT P’ AAAAA GSP1 5’ complementarietà al primer GSP1 GSP1 5’ I° gruppo di amplificazioni 5’ P GSP2 P TTTTT 3’-AAAAAAAAA 5’ Trasferasi terminale + dATP 3’-AAAAAAAAA Sintesi secondo filamento cDNA AAAAA-3’ II° gruppo di amplificazioni GSP1’ 3’ GSP1 5’ complementarietà al primer P(dT) 5’ P TTTTT GSP1’ 3’ 3’ P’ AAAAA GSP1 5’ 5’ P TTTTT GSP2’ 3’ 3’ P’ AAAAA GSP2 5’ Prodotto PCR finale 3’ - RACE Rapid Amplification Complementary Ends mRNA 7-mG AAAAAAAA-3’ Sintesi primo filamento cDNA Trascrittasi inversa + P(dT) 7-mG AAAAAAAA-3’ TTTTT Sintesi secondo filamento cDNA GSP1 P complementarietà al primer P(dT) GSP1 3’ TTTTT complementarietà al primer GSP1 P 5’ I° gruppo di amplificazioni 5’ GSP1 AAAAA P’ 3’ 3’ GSP1’ TTTTT P 5’ II° gruppo di amplificazioni 3’ GSP1’ GSP2 5’ GSP1 TTTTT P TTTTT P AAAAA P’ 5’ 3’ 5’ GSP2 AAAAA P’ 3’ 3’ GSP2’ TTTTT P 5’ Prodotto PCR finale MUTAGENESI CASUALE ? In che modo delle mutazioni nel gene influenzano la funzione del prodotto? R EROR PRONE PCR PREMESSA: La frequenza di errore delle DNA polimerasi è grazie ad un’attività corretrice 3’ ~ allo 0,001 ‰ (una base ogni 106 nucleotidi) 5’ che rimuove i nucleotidi male incorporati. E’ possibile indurre l’aumento di errori nella PCR utilizzando: Taq polimerasi prive di attività correttrice Basse temperature di annealing che diminuiscono la fedeltà Ineguali concentrazioni dei dNTP Elevate concentrazioni di MgCl2 Alto numero di cicli (60-80) Amplificazioni successive del prodotto di PCR MUTAGENESI SITO-SPECIFICA LEGENDA sequenza bersaglio 1 primer con differenza di un solo nucleotide 4 nucleotide originale PCR 2 PCR Filamento 4 Filamento 1 Filamento 2 Denaturazione, rinaturazione Filamento 1 Filamento 3 nucleotide cambiato 3 DNA lineare amplificato Filamento 3 DNA plasmidico circolare con incisure e nucleotide cambiato Filamento 4 Trasformazione di E. coli Filamento 2 REAL-TIME PCR Amplificazione sequenza bersaglio + quantificazione dell’espressione genica identificazione del prodotto di amplificazione specifico rispetto a prodotti aspecifici analisi simultanea di due campioni nella stessa reazione individuazione di mutazioni puntiformi … on-line e in tempo reale! LigthCycler SYSTEM Roche Caratteristiche: Rapide variazioni di temperatura durante i cicli termici Come mezzo di trasmissione della temperatura dalla resistenza ai campioni viene utilizzata l’aria che, essendo virtualmente senza massa, rende questo processo molto veloce. Le reazioni vengono preparate in capillari di vetro borosilicato che, avendo un alto rapporto superficie:volume, assicurano una rapida equilibrazione fra l’aria ed i componenti della reazione. Una reazione di PCR di 30-40 cilci può essere completata in 20-30 min. Monitoraggio on-line e simultaneo dell’amplificazione dei vari campioni mediante sistemi di rilevamento della fluorescenza ...LigthCycler SYSTEM L’unità ottica è dotata di un LED come sorgente di luce e di tre canali di rilevamento che misurano la luce emessa a tre differenti lunghezze d’onda: 530nm 640nm 710nm I valori di fluorescenza rilevati vengono visualizzati sullo schermo del computer consentendo il monitoraggio on-line della reazione di PCR. resistenza capillari (max 32) camera termica ventilatore Fluorescenza L’intensità del segnale filtri prodotto dal fluoroforo è proporzionale alla quantità del prodotto di PCR. Numero di cicli LED canali di rilevamento fluorimetrico L’aumento dell’intensità del segnale inizia a cicli differenti a seconda della concentrazione iniziale del DNA bersaglio. SYBR Green E’ un colorante fluorescente che si lega solo al DNA a doppio filamento ed emette la fluorescenza solamente in queste condizioni. DENATURAZIONE Non viene rilevata fluorescenza SYBR Green Primer ANNEALING L’intensità della fluorescenza comincia ad aumentare Luce emessa ALLUNGAMENTO L’intensità della fluorescenza continua ad aumentare e diventa massima al termine della fase di allungamento Polimerasi L’AUMENTO DELLA FLUORESCENZA E’ REGISTRATO A 530nm SONDE di IBRIDAZIONE Oligo 1 Fluoresceina Due sonde oligonucleotidiche sequenza-specifiche, marcate con coloranti diversi, ibridizzano con la sequenza bersaglio sul filamento di DNA amplificato in un arrangiamento testa-coda che consente l’emissione della fluorescenza. Oligo 2 LC Red 640 Prodotto di amplificazione DENATURAZIONE Non viene rilevata fluorescenza: il colorante donatore è eccitato dalla sorgente ed emette energia in grado di eccitare l’accettore solo se la distanza fra i due è pari a 1-5 nucleotidi Trasferimento Eccitazione 1-5 nucleotidi Colorante donatore Colorante accettore ANNEALING Viene registrata la massima fluorescenza Emissione L’AUMENTO DELLA FLUORESCENZA E’ REGISTRATO A 640nm ANALISI della CURVA di MELTING Consente di identificare il prodotto di amplificazione specifico rispetto a prodotti aspecifici. Curva di fluorescenza 100 104 copie 2.5 80 10 copie 2.0 0 copie 1.5 1.0 Fluorescenza 3.0 Fluorescenza Curva di melting 104 copie 10 copie 0 copie 60 40 20 0 0.5 0 65 0 10 20 30 40 70 80 85 90 95 Temperatura (°C) 50 Cicli di amplificazione Derivata negativa della curva di melting 100 104 copie 10 copie 0 copie prodotti non specifici 80 -dF/dT Al termine della PCR la temperatura viene lentamente aumentata inducendo un decremento della fluorescenza. La temperatura in corrispondenza della quale si ha un repentino decremento della fluorescenza corrisponde alla Tm del prodotto. 75 60 TM 40 20 0 65 70 75 80 85 Temperatura (°C) 90 95 QUANTIFICAZIONE del PRODOTTO di PCR Identificando il primo ciclo della PCR in corrispondenza del quale inizia l’amplificazione esponenziale del prodotto è possibile quantificare la concentrazione iniziale del DNA bersaglio. 106 105 Estrapolazione della curva standard 106 104 copie 105 104 copie linea di base Numero cicli La linea di base identifica il ciclo in corrispondenza del quale inizia l’aumento esponenziale della fluorescenza per ciascun campione. N. cicli Fluorescenza Curva di fluorescenza di campioni a concentrazione nota Log concentrazione Riportando in grafico il valore di intersezione con la linea di base in funzione del Log della concentrazione iniziale di ciascun campione si ottiene la curva standard da cui si può estrapolare il valore della concentrazione di campioni a titolo ignoto. MULTIPLEX PCR Consente l’analisi simultanea di due campioni nella stessa reazione STRATEGIA: Due coppie di Sonde di Ibridazione, ciascuna specifica per un prodotto di amplificazione, vengono marcate con un diverso colorante accettore che emette la fluorescenza a differenti lunghezze d’onda. Fluorecseina LC Red 640 LC Red 705 Fluorecseina Canale 2 Canale 3 640 nm 705 nm Il segnale emesso viene letto simultaneamente attraverso due canali di rilevamento fluorimetrico. Trasferimento Eccitazione Emissione ANALISI di MUTAZIONI PUNTIFORMI Sfrutta differenze nella Tm di Sonde di Ibridazione perfettamente legate al DNA bersaglio o il cui legame è destabilizzato dalla presenza di basi non appaiate. Sonda 2 marcata con LC Red 640 gene selvatico omozigote wildtype omozigote mutante eterozigote 3.0 Fluorescenza Sonda 1 marcata con Fluoresceina 2.5 2.0 1.5 La Sonda 1 si ibridizza alla parte La Sonda 2 si ibridizza alla parte della sequenza bersaglio mutata della sequenza bersaglio non mutata gene mutato 50 55 60 65 70 Temperatura 75 80 50 55 60 65 70 Temperatura 75 80 0.25 0.20 Al termine della PCR si analizza la curva di melting: se è presente una mutazione, la Tm dell’ibrido sarà più bassa che in assenza di mutazione. -dF/dT 0.15 0.10 0.05 0.00 -0.05 L’ETICHETTATURA nei REGOLAMENTI C.E.E. REGOLAMENTO 258/97 sui Novel Food Disciplina la vendita di prodotti contenenti OGM destinati al consumo umano ed introduce la nozione di sostanziale equivalenza : due alimenti sono considerati sostanzialmente equivalenti quando non presentano alcuna differenza dal punto di vista nutrizionale, organolettico e della sicurezza. Rende inoltre obbligatoria l’etichettatura degli alimenti transgenici che non siano sostanzialmente equivalenti ai prodotti convenzionali. REGOLAMENTI COMUNITARI 49 E 50/2000 Prevedono l’obbligo di etichettatura per tutti gli alimenti che contengano ingredienti (49/2000), additivi e aromi (50/2000) derivanti da organismi geneticamente modificati. L’obbligo non vale se il prodotto risulti accidentalmente contaminato da derivati di organismi geneticamente modificati in una percentuale non superiore all’1%. DIAGNOSTICA degli OGM negli ALIMENTI TEST sulle PROTEINE TEST sul DNA Rilevazione immunologica della proteina codificata dal transgene (ELISA) - Quali- / quantitativo - Rapido - Test da campo - Richiede materie prime non lavorate - L’espressione delle proteine è spesso tessuto-specifica e sviluppo-dipendente Ricerca del transgene e di sequenze ad esso correlate (Real-time PCR) - Quali- / quantitativo - Rapido - Sensibile (limite = 0.0001%) - Degradazione del DNA - Presenza di inibitori della polimerasi - Possibili contaminazioni con DNA estraneo - Non tutti i derivati alimentari contengono DNA (es. olio di semi di mais) ITER per il RILEVAMENTO di OGM negli alimenti mediante TEST sul DNA I° STEP Analisi qualitativa (screening) Rivela la presenza/assenza dell’OGM nel campione Si ricerca la presenza di sequenze regolatrici comuni alla maggior parte degli OGM risultato negativo risultato positivo Si identifica il transgene presente, verificando se è uno di quelli autorizzati in commercio L’analisi si arresta II° STEP Nessun transgene autorizzato Alimento illegale Transgene autorizzato Analisi quantitativa Se i singoli ingredienti superano la percentuale dell’1% scatta l’obbligo di riportarne la presenza in etichetta GENI BERSAGLIO nell’analisi qualitativa degli alimenti Elementi caratteristici dei costrutti ricombinanti Promotore CaMV 35S Transgene tNOS Gene marcatore Promotore CaMV 35S Amplificazione di una delle seguenti sequenze: PCR QUALITATIVA Gene marcatore Amplificazione di geni sicuramente presenti nel campione (es. lectina della soia, zeina del mais) Individuazione del transgene (è disponibile una banca dati che contiene tutte le sequenze di DNA depositate nei brevetti a livello mondiale) PCR QUANTITATIVA tNOS 2 ESEMPI di QUANTIFICAZIONE... Mais Bt Il mais-BT è stato reso resistente alla piralide mediante l’inserimento di un gene che codifica per una tossina insetticida derivata dal batterio Bacillus turingiensis la cui ingestione provoca la morte delle larve paralizzandone l’intestino. Soia Roundup Ready La soia Roundup Ready (Monsanto) è stata modoficata geneticamente per resistere alla somministrazione del glifosato, un diserbante ad ampio spettro. Per quantificare mais e soia transgenici negli alimenti sono state opportunamente disegnate combinazioni di Sonde di Ibridazione che riconoscono tanto il transgene quanto un gene endogeno, rendendo possibile quantificare simultaneamente sia il contenuto di mais/soia GM che di mais/soia totale nel campione in analisi. Sonda 1 specifica per il transgene cryIA(b), codificante per la tossina Sonda 1 specifica per il transgene CP4-EPSPS Sonda 2 specifica per il gene endogeno codificante per l’enzima invertasi Sonda 2 specifica per il gene endogeno codificante per la lectina