Endoscopic ultrasound (EUS) is a useful imaging modality for the diagnosis and staging of patients with certain gastrointestinal malignancies as well as patients with non small cell lung cancer (NSCLC). In many cases, EUS has been shown to have superior staging accuracy compared with other imaging techniques such as computed tomography, magnetic resonance imaging and positron emission tomography. This article will review the role of EUS in diagnosing and staging GI tumor as well as NSCLC. Parole chiave: endosonografia, tumori GI, stadiazione, EUS operativa Key words: endoscopic ultrasound, GI tumor, staging, Interventional EUS CS Antonella Carnuccio Domenico Galasso Alberto Larghi Unità di Endoscopia Digestiva Chirurgica Policlinico Universitario "A. Gemelli" Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma Introduzione L’ecoendoscopia (EUS) grazie alla possibilità di ottenere immagini ad alta risoluzione degli strati della parete gastrointestinale e di eseguire prelievi citologici e/o istologici mirati delle strutture adiacenti quali il pancreas, i linfonodi, le ghiandole surrenali, e il lobo epatico sinistro è diventata una metodica essenziale per la diagnosi preoperatoria, la stadiazione e la scelta del miglior trattamento possibile per svariate neoplasie del tratto digestivo. L’EUS è, inoltre, utilizzata sempre più frequentemente per la stadiazione dei tumori polmonari non a piccole cellule, in quanto capace di campionare i linfonodi del mediastino posteriore e, attraverso l’ecoendoscopia transbronchiale (EBUS) anche del mediastino anteriore. Recentemente inoltre, la precisione con cui l’ago da biopsia può essere guidato nella lesione bersaglio, ha spinto numerosi ricercatori a valutare la possibilità di iniettare sotto guida EUS sostanze anti-tumorali o radio sensibilizzanti direttamente nelle lesioni neoplastiche, e di eseguire terapie quali la terapia fotodinamica, genetica e la radiofrequenza EUS-guidate. In questa rassegna verrà presentato il crescente ruolo diagnostico e terapeutico dell’EUS nella gestione dei pazienti oncologici. Giorn Ital End Dig 2010;33:257-261 L’Ecoendoscopia (EUS) rappresenta attualmente una metodica essenziale per la diagnosi e la stadiazione delle neoplasie del tratto gastro-intestinale. Recentemente, l’introduzione della ecoendoscopia transbronchiale (EBUS) ha allargato il raggio d’azione di tale metodica aumentando le capacità diagnostiche nella valutazione della patologia mediastinica, con particolare riferimento alla stadiazione del tumore del polmone non a piccole cellule. Inoltre negli ultimi anni, accanto alla capacità di eseguire agoaspirati, si è assistito ad un’evoluzione della metodica in senso interventistico. Accanto ad applicazioni interventistiche ormai entrate nella pratica clinica come la neurolisi del plesso celiaco, sono in corso di valutazione la possibilità di iniettare direttamente sostanze anti-tumorali o radio sensibilizzanti nelle lesioni neoplastiche, la terapia fotodinamica e genetica e la radiofrequenza EUS-guidate. Comunicazione Scientifica L’Ecoendoscopia nel paziente oncologico: presente e futuro 257 CS Comunicazione Scientifica fig. 1: agoaspirato di linfonodi a livello della finestra aorto-polmonare in paziente con neoplasia dell’esofago Tumore dell’esofago Antonella Carnuccio et al > Applicazione dell’EUS in oncologia 258 Una volta esclusa la presenza di metastasi a distanza, il trattamento delle neoplasie esofagee è fortemente condizionato dal grado d’invasione della parete esofagea (stadiazione T) e dalla presenza o meno di disseminazione linfonodale (stadiazione N) (tabella 1). Attualmente, l’EUS rappresenta l’esame più accurato (più della TC e della PET) per la stadiazione locoregionale delle neoplasie dell’esofago. L’accuratezza globale nella stadiazione T è di circa l’85%, con risultati più soddisfacenti per gli stadi più avanzati (T3 e T4) che per gli stadi meno avanzati (T1 e T2) (1). L’accuratezza dell’EUS per la stadiazione N, se ci si avvale dei soli criteri ecografici, è notevolmente inferiore e pari a circa il 70% (1). Tale accuratezza, tuttavia, viene aumentata in modo significativo dall’esecuzione di un agoaspirato, sotto guida ecoendoscopica (EUS-FNA) in tempo reale, come dimostrato da un importante studio eseguito alla Mayo Clinic (2) (figura 1). In tale studio condotto su 125 pazienti con tumore esofageo, l’esecuzione dell’EUS-FNA aumentava l’accuratezza per lo stadio N dal 74% all’87%, rispetto alla sola EUS, permettendo quindi di cambiare la decisione terapeutica in una proporzione significativa di pazienti (2). È importante campionare i linfonodi partendo, quando presenti, dai linfonodi del plesso celiaco in quanto considerati metastasi a distanza (M1a), seguiti dai linfonodi non peritumorali perigastrici e da quelli non peritumorali periesofagei. Inoltre l’utilizzo di più criteri ecografici (7 versus i 4 standard) permette di aumentare l’accuratezza e teoricamente, di non eseguire un FNA in pazienti con almeno 6 criteri positivi (3). Di grande interesse l’utilizzo dell’elastografia che aiutando a selezionare i linfonodi più sospetti potrebbe ulteriormente aumentare l’accuratezza diagnostica dell’EUS-FNA. L’affidabilità dell’EUS nella ristadiazione dopo terapia neoadiuvante è notevolmente compromessa con una riduzione significativa dell’accuratezza diagnostica sia per il T, che per l’N. Tumori gastrici L’accuratezza dell’EUS nella stadiazione dei carcinomi gastrici varia negli studi pubblicati dal 57% al 92% per il T e dal 50% al 90% per l’N (4). Tale accuratezza pur non essendo brillante è comparabile se non superiore a quella della TC e della RMN. Per questo motivo l’EUS viene consigliato come strumento di imaging di prima scelta per il carcinoma gastrico (4). La peggiore performance nello stadiazione T rispetto ai tumori esofagei è dovuta alla difficoltà di distinguere l’infiltrazione della sottosierosa (T2) da quella della sierosa (T3). Nella stadiazione N, la recente introduzione di distinte categorie N (N0, N1, N2, N3) sulla base del numero di linfonodi metastatici ha portato, tuttavia, ad una riduzione significativa dell’accuratezza diagnostica dell’EUS che può risultare anche inferiore al 30% (5). Nessuno studio ha valutato sistematicamente il ruolo dell’EUS-FNA nella stadiazione del carcinoma gastrico. Tuttavia, il ricorso sempre più frequente alla terapia neoadiuvante prima della resezione chirurgica in caso di tumori T3 e soprattutto in caso di linfonodi metastatici, suggerisce che la dimostrazione citologica della presenza di metastasi linfonodali potrebbe avere un impatto clinico tab. 1: approccio terapeutico alle neoplasie esofagee e rettali sulla base della stadiazione locoregionale Neoplasie esofagee Neoplasie rettali Stadio (TNM) Approccio terapeutico T1b-T2, N0 Intervento chirurgico T3 o N1 indipendentemente dal T Terapia neoadiuvante seguita da intervento chirurgico T4 o M1a/b Terapia palliativa T1-T2, N0 Resezione locale T3-T4 o N1-3 indipendentemente dal T Terapia neoadiuvante M1a/b: positività per linfonodi considerati metastasi a distanza (M1a: linfonodi celiaci; M1b: linfonodi cervicali nell’adenocarcinoma esofageo) tab. 2: caratteristiche ecoendoscopiche delle più frequenti lesioni sottoepiteliali del tratto gastroenterico Lesioni Caratteristiche EUS Strato di origine Leiomioma ipoecogeno, a margini ben definiti muscolare propria, muscolare mucosa Lipoma iperecogeno, a margini ben definiti sottomucosa Pancreas ectopico ipoecogeno, o a ecogenicità mista, a margini ben definiti muscolare mucosa, sottomucosa, muscolare propria Cisti da duplicazione anecogeno a margini ben definiti frequentemente sottomucosa Varici anecogeno a margini ben definiti muscolare mucosa, sottomucosa Tumore a cellule granulari ipoecogeno a margini ben definiti muscolare mucosa, sottomucosa Lesioni benigne Schwannoma ipoecogeno a margini ben definiti Lesioni maligne o con potenziale di malignità Carcinoide ipoecogeno muscolare mucosa, sottomucosa GIST ipoecogeno, a margini ben definiti muscolare mucosa, muscolare propria Leiomiosarcoma ipoecogeno, a margini irregolari muscolare propria Linfoma ipoecogeno muscolare mucosa, sottomucosa muscolare propria Tumori del retto Come per le neoplasie dell’esofago, una corretta stadiazione delle neoplasie rettali è importante per determinare la scelta terapeutica più appropriata (tabella 1). L’accuratezza dell’EUS nella stadiazione dei tumori del retto varia negli studi pubblicati dal 75% al 92% per il T e dal 61% al 82% per l’N, ed appare sostanzialmente comparabile a quella della RMN, ma superiore a quella della TC. Le informazioni ottenute con l’EUS in pazienti con tumore del retto si sono dimostrate utili nel cambiare l’iter terapeutico, suggerendo la necessità di un trattamento neoadiuvante rispetto all’esame TC sia per il riscontro di uno stadio T più avanzato, sia per la dimostrazione tramine FNA della presenza di un interessamento linfonodale in un secondo studio (7). L’impatto dell’EUS-FNA in questi pazienti non è stato tuttavia studiato in modo sistematico. Non appare invece significativo il ruolo dell’EUS per la ristadiazione dopo terapia neoadiuvante. Lesioni sottoepiteliali L’EUS ha un ruolo cruciale nella caratterizzazione e diagnosi delle lesioni sottoepiteliali del tratto gastroenterico permettendo di determinare lo strato di origine, l’ecogenicità e le caratteristiche dei margini della lesione che possono aiutare ad orientare nella diagnosi differenziale e nello stabilire il potenziale maligno (tabella 2) (8). Nella pratica clinica la sede più frequente di riscontro di tali lesioni è lo stomaco, dove nell’80% dei casi si tratta di tumori stromali gastrointestinali (GIST). Dimensioni superiori ai 3-4 cm, il riscontro di margini irregolari, e di foci iperecogeni e spazi cistici, sono caratteri ecoendoscopici altamente indicativi di malignità ed il paziente dovrebbe essere inviato all’intervento chirurgico. Nei casi in cui, invece, vengono riscontrate caratteristiche di benignità è importante eseguire un ago biopsia con l’intento di prelevare un campione per l’esame istologico, che oltre a permettere l’analisi immunoistochimica per la valutazione del CD117 e del CD34, può fornire una valutazione dell’indice di attività mitotica e della proliferazione cellulare, importanti indici prognostici per la scelta terapeutica adeguata. Tale campionamento può essere eseguito con l’ago trucut recentemente sviluppato o con aghi da 19 gauge standard (8). Tumore del pancreas Il ruolo dell’EUS nei tumori pancreatici è quello di identificare la lesione, determinarne il potenziale maligno e la resecabilità chirurgica (figura 2). Ad oggi, la controversia sulla superiorità o meno dell’EUS rispetto alla TC Giorn Ital End Dig 2010;33:257-261 sulle decisioni terapeutiche in questi pazienti. Inoltre è importante evidenziare la capacità dell’EUS di riconoscere e campionare piccole falde di versamento ascitico che rappresentano il fattore predittivo più importante della presenza di carcinosi peritoneale, aiutando anche la selezione dei pazienti da sottoporre a stadiazione laparoscopica (6). L’EUS, inoltre, è considerato il metodo più accurato per la stadiazione locoregionale dei linfomi gastrici di tipo MALT che si sviluppano come conseguenza di un’infezione cronica da Helicobacter pylori. Specialmente nei MALT di basso grado, la scelta del trattamento dipende in modo significativo dal risultato ottenuto all’EUS. 259 CS Comunicazione Scientifica Antonella Carnuccio et al > Applicazione dell’EUS in oncologia 260 nello stabilire la resecabilità delle neoplasie pancreatiche non è risolta, anche se da una revisione sistematica della letteratura risulta che le due metodiche devono essere considerate complementari (9). La recente disponibilità della TC multidettettore (o multistrato) che permette ricostruzioni multiplanari, probabilmente limiterà l’uso dell’EUS ai casi in cui l’infiltrazione delle strutture vascolari sia dubbia fermo restando la prerogativa dell’EUS di poter evidenziare e bioptizzare i linfonodi a distanza (mediastinici e celiaci) caratterizzanti lo stadio metastatico. Un vantaggio dell’EUS è quello di permettere l’esecuzione dell’agoaspirato pancreatico durante la stessa procedura, con una bassissima percentuale di complicanze maggiori (1%), con risultati più soddisfacenti e con un minor rischio di disseminazione di cellule neoplastiche rispetto all’approccio per via percutanea (10). La distinzione tra una massa neoplastica e una pancreatite cronica focale rimane un problema aperto e di difficile soluzione. Recentemente è stato valutato se tale differenziazione può essere favorita dell’utilizzo dei mezzi di contrasto e dell’elastografia capace di distinguere i tessuti sulla base della loro consistenza. Uno studio recentissimo che ha utilizzato in 86 pazienti con lesioni pancreatiche solide l’elastografia di seconda generazione in grado di dare una stima quantitativa della consistenza del tessuto in esame ha riportato risultati molto promettenti con una sensibilità e specificità del 100% e del 93% (11). L’EUS rappresenta anche la metodica più accurata per la diagnosi e la valutazione dei tumori neuroendocrini funzionanti e per la diagnosi dei tumori non funzionanti che sempre più frequentemente vengono scoperti di piccole dimensioni incidentalmente durante una TC o RM. Parallelamente all’accresciuta importanza e diffusione dell’EUS±FNA nella diagnosi dei tumori pancreatici, numerosi sforzi sono stati compiuti per sviluppare un ruolo terapeutico dell’EUS nell’ambito di questa neoplasia ad alta mortalità. Accanto alla neurolisi del plesso fig. 2: massa della testa pancreatica (HOP), con infiltrazione della vena porta (PV) e dilatazione del coledoco (CBD) celiaco per la terapia del dolore che una recente metaanalisi ha riportato essere efficace nell’80% dei pazienti, l’interesse dei ricercatori si è rivolto alla valutazione della possibilità di iniettare direttamente in situ sostanze a scopo terapeutico (EUS FNI), e di “guidare” altre metodiche terapeutiche come la terapia fotodinamica, la brachiterapia e la radiofrequenza (12). Recentemente sono stati pubblicati i risultati preliminari a lungo termine di un trial multicentrico americano che ha valutato in 50 pazienti con adenocarcinoma pancreatico non resecabile l’efficacia dell’iniezione EUS e TC-guidata del TNFerade, un vettore virale contenente il gene per il TNFα, citochina con effetto anti-tumorale. In quattro su cinque pazienti sottoposti a chirurgia dopo somministrazione della dose massima di TNFerade, il tessuto resecato ha mostrato margini liberi da malattia e in tre è stata raggiunta una sopravvivenza maggiore di due anni (13). Due recenti indagini pilota (14,15) hanno valutato la fattibilità della brachiterapia EUS-guidata. In entrambi gli studi il trattamento è risultato efficace nel ridurre il dolore in circa il 30% dei pazienti, senza beneficio sulla sopravvivenza. Infine, studi sul modello animale hanno dimostrato la fattibilità e l’efficacia della terapia fotodinamica e della radiofrequenza EUS-guidata (16,17). Un’ulteriore applicazione dell’EUS nella terapia dei tumori pancreatici è rappresentata dal posizionamento EUS-guidato dei marker fiduciali, per permettere l’esecuzione della radioterapia guidata da immagini (IGRT). Tumore del polmone Nelle neoplasie polmonari non a piccole cellule (NSCLC) una volta esclusa la presenza di metastasi a distanza, la corretta determinazione del coinvolgimento neoplastico dei linfonodi mediastinici diventa di primaria importanza per la scelta dell’approccio terapeutico più appropriato (N0-linfonodi ilari omolaterali N1, intervento chirurgico diretto; linfonodi mediastinici non-ilari omolaterali N2, terapia neoadiuvante seguita da intervento; linfonodi mediastinici controlaterali N3, trattamento palliativo). Secondo le linee guida dell’American College of Chest Physician, nei pazienti con linfonodi aumentati di volume alla TC o captanti alla PET tale scelta deve basarsi sulla diagnosi definitiva ottenuta tramite il campionamento diretto dei linfonodi interessati eseguito fino a poco tempo fà con la mediastinoscopia/toracoscopia chirurgica, metodica invasiva, gravata di morbilità e mortalità e con un accesso limitato ai linfonodi del mediastino inferiore, posteriore e a quelli della finestra aorto-polmonare (18). Tale approccio recentemente è stato rivoluzionato dall’utilizzo combinato dell’EUS-FNA per via transesofagea e dell’EBUS-FNA per via transbronchiale che rappresenta un’alternativa meno invasiva e con meno complicanze rispetto a quella chi- Corrispondenza Alberto Larghi U.O. di Endoscopia Digestiva Chirurgica Policlinico Universitario "A. Gemelli" Università Cattolica del Sacro Cuore Largo A. Gemelli, 8 - 00168 Roma Tel. + 39 06 30156580 Fax + 39 06 30156581 e-mail: [email protected] 1.Puli SR, Reddy JBK, Bechtold ML et al. Staging accuracy of esophageal cancer by endoscopic ultrasound: A metaanalysis and systematic review. World J Gastroenterol 2008;14(10):1479-90. 2.Vazquez-Sequeiros E, Wiersema MJ, Clain JE et al. Impact of lymph node staging on therapy of esophageal carcinoma. Gastroenterology 2003;125:1626-35. 3.Vazquez-Sequeiros E, Levy MJ, Clain JE et al. Routine vs. selective EUS-guided FNA approach for preoperative nodal staging of esophageal carcinoma. Gastrointest Endosc 2006 Feb;63:204-11. 4.Kwee RM, Kwee TC. Imaging in local staging of gastric cancer: a systematic review. J Clin Oncol 2007;25:2107-16. 5.Polkowski M. Endosonographic staging of upper intestinal malignancy. Best Pract Res Clin Gastroenterol 2009;23:649-61. 6.Lee YT, Ng EK, Hung LC et al. 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Giorn Ital End Dig 2010;33:257-261 Bibliografia rurgica. L’EUS-FNA è in grado di campionare i linfonodi del mediastino posteriore (stazioni 8 e 9 paraesofagee; stazione 7 sottocarenale, stazione 5 finestra aorto-polmonare, e stazione 4L in prossimità dell’atrio sinistro) e permette, inoltre, il campionamento di organi localizzati in regione sottodiaframmatica, che possono essere sede di metastasi a distanza quali surrene sinistro, fegato, e linfonodi addominali. L’EBUS-FNA, invece, può accedere al mediastino anteriore ed in particolare ai linfonodi paratracheali (stazioni 2 e 4 di destra e sinistra) (figura 3), sottocarenali (stazione 7) ed ai linfonodi ilari ed intrapolmonari (stazioni 10 e 11 di destra e sinistra). Vilmann et al (19) hanno dimostrato che queste due modalità diagnostiche sono complementari, avendo un’accuratezza diagnostica del 100% in 31 pazienti. Recentemente, Wallace et al (20) hanno riportato che il valore predittivo negativo dell’uso combinato di EBUS ed EUS nella valutazione dei linfonodi mediastinici è pari al 97%, approcciando quindi i valori della toracotomia con dissezione linfonodale. Inoltre, se la mediastinoscopia fosse stata limitata soltanto ai pazienti con EUS-FNA e EBUS-FNA negativi la procedura sarebbe stata risparmiata nel 28% dei pazienti. Infine, nei pazienti con TC e PET negativi la combinazione EUS-FNA + EBUS-FNA presentava elevate sensibilità e valore predittivo negativo. Attualmente è in fase di completamento uno studio multicentrico di confronto tra la stadiazione ecoendoscopica e quella chirurgica (ASTER study) i cui risultati potranno definire in modo più definitivo se la combinazione EUS-FNA + EBUS-FNA potrà sostituirsi alla mediastinoscopia chirurgica e diventare lo standard of care. CS Comunicazione Scientifica fig. 3: agoaspirato per via trans bronchiale di linfonodo paratracheale 261